Finiamo il lavoro

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16:35 Shizuka:
  [Casa Kokketsu - Cameretta di Shizuka] Dopo la nottata sconclusionata, dopo la giornata passata ad aspettare il fabbro, a sistemare la porta, ripulire nuovamente il pianerottolo, parlare con gli Anbu nuovamente e varie altre commissioni e soprattutto dopo aver rassicurato i genitori di Yasuhiko riguardo allo stare bene, i due ragazzi sono ancora a Kusa a casa della rossa. In effetti almeno la prima stesura dell'inchiostro su quel corpo maschile doveva essere ultimata, per eventuali ripassi ci avrebbero pensato dopo. Dato che purtroppo il lavoro è stato interrotto non c'è più necessità per lui di stare attento a come posizionarsi con la schiena, tuttavia Shizuka gli ha imposto di togliere la maglietta in ogni caso. La ragazza sta tra l'altro preparando tutto il materiale per finire la parte frontale e ultimare il braccio. La Kokketsu indossa la stessa felpa molto grande e sformata con la quale aveva dormito dopo l'invasione da parte del biondo in casa propria, anche se ora sotto di essa indossa dei pantacollant neri, cosa che la rende decisamente più coperta di due notti prima. I capelli rossi sono lasciati sciolti come sempre mentre le maniche della felpa sono arrotolate fino al gomito, così da consentirle dei movimenti più liberi. Ai piedi non indossa le ciabatte ma solo un paio di calzini grigi, ha sempre avuto il vizio di girare senza ciabatte soprattutto in assenza dei genitori. << Allora Hiko pronto a finire il lavoro? >> Un sorriso un poco sadico si stampa su quel volto femminile che in realtà ha sempre fatto il più delicatamente possibile nel tatuare il corpo dell'amico. Sembra comunque decisamente tranquilla, ora che la porta è sistemata e il tutto sembra tornato alla normalità.

16:56 Yasuhiko:
 Indossa degli abiti molto semplici, dei pantaloni neri, degli stivali ninja del medesimo colore e una maglietta a mezze maniche sui toni del verde chiaro giace abbandonata sullo schienale di una sedia, ritrovandosi quindi a busto scoperto. I capelli si mostrano con un ciuffo che oscura quasi del tutto l'occhio destro e coprono in parte una cicatrice sul naso, che lo taglia in orizzontale, lasciando invece l'occhio sinistro libero di osservare senza problemi ciò che lo circonda, sulla nuca invece sono tenuti legati da una coda, decisamente corta, come se avesse i capelli che arrivano grosso modo fino alle spalle una volta sciolti. Una volta sistematosi come fa più comodo alle manovre di Shizuka, si limita a guardare quel che riesce a vedere del tatuaggio che ha preso forma e alla domanda che gli viene rivolta, non fa altro che aggiungere <Andiamo, sono pronto, sperando che a sto giro non salti in aria tutta la casa o nessun altro abbia intenzione di fare un ingresso indesiderato da mezzo morto> Si sollevano entrambe le sopracciglia, prima di emettere un sospiro <Va beh, non ci pensiamo oltre, altrimenti poi chissà che pasticcio mi crei sul braccio e me lo devo tenere a vita, solo pensieri positivi, andrà tuuuuuuuutto bene!> Esclama, mettendosi a ridere, per poi spostare lo sguardo verso la rossa, in attesa che cominci a disegnare su di lui <Ah tra l'altro, si sono tranquillizzati i tuoi? Ti hanno più detto niente di tutta questa faccenda? Magari hanno sentito qualche voce, visto che anche loro sono del mestiere> Si stringe appena nelle spalle, ma è l'ultimo movimento che compie con il busto

17:07 Shizuka:
  [Casa Kokketsu - Cameretta di Shizuka] Lui pare ancora abbastanza infastidito dall'interruzione dell'altra sera, cosa che fa muovere i pensieri della Kokketsu in maniera inversa rispetto a quanto stava avvenendo fino a quel momento. Si infila un paio di guanti prima di andare a prendere in mano quella macchinetta per bucherellare l'amico prima di sospirare: << Ho dovuto mandare una mia foto a Riukt o non avrebbe smesso di essere in pensiero! Dopo che mi ha vista ha smesso di annoiare Yuki riguardo alla mia salute. Mamma si è tranquillizzata prima e mi ha detto che ne avranno ancora per un paio di giorni a lavoro e di aspettarli qui. >> Si interrompe avvicinandosi a quel braccio già mezzo marchiato dalle mani della rossa che ogni qualvolta posa lo sguardo su quei segni neri inevitabilmente sorride. Diciamo che quel disegno ha molteplici significati per lei a seconda di come lo si guardi. << Se oggi finiamo puoi tornare a Oto stasera.. >> Si interrompe brevemente per poi continuare, << .. o domani, quando vuoi tu. >> E' evidente come il tono sia cambiato rispetto a prima, non ha la minima voglia di vederlo andare via, sopratutto senza di lei. La macchinetta viene accesa, lo sguardo portato a livello del collo di lui dove il lavoro era stato lasciato a metà per poi appogiarvi il primo ago e continuare la tortura verso il basso. << Tra l'altro pensavo di andare a trovare quel ragazzo in ospedale magari. >> Boffonchia come se fosse troppo concentrata su ciò che sta disegnando al momento. << Vuoi venire con me? >> Gliela butta lì come un invito casuale, anche se in realtà è solo un'altra scusa banale per passare del tempo assieme. In effetti nell'ultimo periodo si erano visti poco, avere modo di stare assieme di nuovo le mancava immensamente.

17:16 Yasuhiko:
 Sorride nel sentire la replica e l’esternazione delle reazioni dei genitori della rossa <Non mi sarei aspettato niente di meno da Riuky, già strano che non gli sia venuto in infarto bello e buono> Ridacchia per qualche istante, ma al seguito andrebbe ad aggiungere <Ma non scherzare, resterò qua fin quando non tornano i tuoi, non mi muoverò di un centimetro, sono sicurissimo che non succederà più niente di strano e che non ce ne sia bisogno, ma nel dubbio, mi piazzo qua e poi mi vuoi rispedire indietro così in fretta tra le grinfie dei miei? Mi fanno a pezzi quando torno, già mi vedo mamma con la zappa in mano e papà che mi affetta, non ci voglio pensare> Ma non sembra spaventato dal tono, anzi, lo dice con affetto, sorridendo. Come la macchinetta torna ad adagiarsi nella zona nei pressi del collo una nuova smorfia attanaglia il viso, il dolore che si rifà presente e anche in questo caso cerca di distrarsi, di non focalizzare la propria attenzione sugli aghi che bucano la pelle, costantemente e ci si mette anche lei con quelle frasi a contribuire a portare il cervello lontano dai recettori del dolore <Perché mai vorresti andare a trovare quel tizio? Se poi viene fuori che è uno squilibrato? Magari che ce l’ha con i Kokketsu e che quella è stata tutta una messinscena?> Le chiede, aggrottando le sopracciglia e corrugando la fronte, in maniera piuttosto vistosa, non del tutto convinto <Ah ma per forza che ti accompagno, ma ti pare che ti lascio andare da sola? Magari ne approfittiamo anche per chiedere a qualche dottore come farti entrare? Così poi altre a torturarmi puoi anche risistemarli, sarebbe una figata!> Esclama, divertito, anche se dura ben poco, a causa della macchinetta che preme sulla pelle

17:33 Shizuka:
  [Casa Kokketsu - Cameretta di Shizuka] Dopo aver sentito le lamentele di lui riguardo ai propri genitori le sovviene una risata decisamente spontanea: << Va bene, ti tengo qui mezzo nudo finchè non potrai rimetterti almeno la maglietta! Così potrai tenere nascosto questo piccolo segreto ai tuoi ancora per un poco! >> Si stacca un attimo dal corpo di lui per andare a punzecchiargli con un dito la guancia destra. Come per prenderlo in giro riguardo alla storia del segreto. Non mancava poi molto a completare la parte più dolorosa del lavoro, infatti pare essere arrivata quasi al punto dove poi dovrebbe comparire quel drago. << Quel tizio biondo oltre ad essere molto carino sembrava anche molto spaventato! >> Il tono di voce è decisamente ironico, come se stesse ancora cercando di prendere in giro l'amico, << Non credo che se fosse un nemico del Clan mi ci farebbero avvicinare, e probabilmente in quel caso in ospedale sarà piantonato. Volevo solo assicurarmi che stesse bene tutto lì. >> Si interrompe un pochino, andando a concentrarsi sul disegno, spostandosi più lateralmente sulla spalla destra, coprendo l'ultima parte di fiamme tribali che dovrebbe coprire la parte anteriore. La macchinetta viene spenta un attimo e si allontana da lui, giusto qualche passo guardando bene quanto realizzato fino a quel momento. << Se riesco a diventare un ninja medico poi dipenderai da me ancora di più! Non so quanto ti convenga sai? >> Ci fa dell'ironia sembra decisamente più calma di qualche giorno prima e sopratutto del mattino dopo il caos successo. Finchè è concentrata sul lavoro. << Finisco le fiamme esterne sul braccio ti va? Quello è un punto facilmente sopportabile. Poi facciamo il lato interno che è il peggiore! Poi vediamo se sei ancora vivo per il drago >> Un sorriso a trentadue denti e canzonatorio le si stampa in volto mentre lo guarda dall'alto in basso dato che lui dovrebbe essere seduto sul letto. << Ti metti la in cima sul bordo? Così mi basta starti accanto per fare il braccio! >> Spiega dove vorrebbe che si sedesse, ovvero sulla punta inferiore del letto ovviamente quella di destra così da avere libero accesso al braccio maschile.

17:44 Yasuhiko:
 Alla prima replica che gli viene fornita, istantaneamente, praticamente senza pensare, andrebbe a domandarle <Stai cercando di dirmi che mi vuoi vedere in giro per casa per un paio di giorni senza maglietta?> Proprio diretto in quel quesito, uscito dalle labbra di getto e sprovvisto di qualsivoglia filtro, anche se man mano che la macchinetta si muove le smorfie e qualche mugugno non possono mancare all’appello <A me sembrava solo moribondo e chiaramente non voleva morire, come chiunque in quello stato> Dando la propria opinione, senza commentare altro, lasciandosi pacioccare la guancia senza fermare il dito altrui <Ah ma allora anche tu, sotto sotto, molto sotto e in fondo, hai dei sentimenti, signorina sempre arrabbiata> La prende bonariamente in giro, con il tono palesemente ironico <Comunque sì, probabilmente hai ragione, se tutto va bene ormai avranno anche già scoperto di chi si tratta e finché è in ospedale non dovrebbe essere un problema per gli altri, si spera> Ma quando la macchinetta viene spenta e sente la frase che gli viene rivolta, andrebbe ad abbassare il tono di voce, praticamente un sussurro <Non mi sembra di aver mai detto che mi dispiacerebbe> Ma proprio qualche momento più tardi andrebbe ad unire indice e medio della mano sinistra e con questi proverebbe a picchiettare, delicatamente, una volta sola, la fronte di lei e, se ci fosse riuscito, aggiungerebbe <Baaaaka> Ridacchiando. Alla prospettiva delle tappe successive dell’opera si fa qualche istante più pensieroso <Va bene, mi sembra un buon piano, così intanto mi riprendo mentre fai la parte meno dolorosa, ma non ti illudere, non sono così facile da ammazzare, dovrai impegnarti più di così per liberarti di me> Ridendosela, prima di spostarsi in punta al letto, dove indicatogli

18:01 Shizuka:
  [Casa Kokketsu - Cameretta di Shizuka] Quanto mai ci ha scherzato sopra, maledetto Hiko! Con quella sparata così diretta istantaneamente il colore della sua faccia cambia da quasi fin troppo pallido a rosso fuoco, il viso diventa imbronciato automaticamente e la risposta fuoriesce in automatico dalle labbra in maniera infastidita: << Come se fosse la prima volta che succede! Non ho detto quello! E' per evitare che il tatuaggio si rovini Bakiko! >> Però quello sfogo le consente solo di perdere la pazienza e rimanere tutta imbronciata e rossa mentre lavora. Fortunatamente lui la canzona solo per poco o quanto meno pare, dato che mentre commenta i pensieri di lei riguardo al biondino ci mette di mezzo il fatto che lei sia sempre arrabbiata e non provi sentimenti. Decide di ignorarlo ma inevitabilmente finisce col premere un poco di più sul corpo di lui, come se infastidita. Fortunatamente per lui ormai la spalla era giunta al termine e si sposta ammirando il lavoro spegnendo quel mostro letale. L'ironia di lei riceve in risposto una specie di sussurro che fatica quasi a cogliere, o forse non crede a quelle poche parole proferite da lui. Questo però fa si che si distragga, perda l'attenzione e riceva un leggero tocco sulla fronte da parte di lui, e di nuovo verrebbe presa in giro. Peccato che questo gesto le abbia fatto perdere almeno un paio di battiti insieme alla frase, cosa che la fa imbroncire di più ancora facendola tingere di un rosso ancora più acceso sulle guance e mugugnare qualche lamentela sommessa. Lui si sposta dove gli è stato spiegato così ancora con la fronte mezza corrugata si accinge a riprendere il lavoro. E dopo aver espirato profondamente riaccende la macchinetta iniziando il lavoro sul braccio che dovrebbe essere breve ma sopratutto molto meno doloroso che sulla base del collo e sul pettorale. << Se avessi voluto liberarmi di te l'avrei già fatto. Una volta che vi siete trasferiti a Oto non sarebbe stato difficile evitarti sai? Non contrarre il braccio mi raccomando! Cerca di stare il più rilassato possibile! >> Lo informa su cosa dovrebbe fare per aiutarla il più possibile mentre poi la testolina rossa si muove in una direzione scomoda. << Quindi Hiko... Anche tu hai qualcuno che ti piace giusto? Lo dicevi l'altra sera no? >> Sono due giorni che ci pensa, come il fatto di aver parlato con quel tizio in centro, la paura che gli possa succedere qualcosa e il discorso di lui non l'avessero mossa in una direzione forse più incline a rivelare quel segreto tanto nascosto.

18:11 Yasuhiko:
 Alla replica altrui ne osserva il volto divenire paonazzo, motivo per il quale andrebbe a sorridere più apertamente, prima di aggiungere <Aaaaah> Come se avesse capito cosa l’altra intendeva <Massì, non si rovina dai, sta venendo bene, direi, però meglio non rischiare, starò senza, tanto qui non fa freddo> La chiude lì così, mentre smorfie e mugugni di dolore si susseguono quando lei preme più forte del normale mentre gli fa quel tatuaggio. Anche in questo caso, come qualche giorno prima, fa proprio del suo meglio per non manifestare più sofferenza di quanta in realtà ne provi, come se fosse una questione di principio non emettere versi, mordendosi anche il labbro inferiore, non tanto da farlo sanguinare, ma abbastanza da indolenzirlo, ma quando lei si placa e tutto termina, emette un sospiro di sollievo, la guarda in cagnesco per qualche momento, manifestando la propria disapprovazione per quell’inflizione di dolore aggiuntivo, ma quando la vede di nuovo rossa in viso, inevitabilmente lo sguardo ammonitore si rabbonisce e di conseguenza cambia piuttosto drasticamente e rapidamente il suo atteggiamento, in più disteso e rilassato <Non ne avevo dubbi, come faresti senza di me? Chi tormenti poi?> Ridacchia, lasciando il braccio più rilassato che può, così da non inficiare le operazioni di Shizuka, che poi torna alla carica con la domanda di qualche giorno prima e nuovamente il volto si macchia di rosso <Beh, sì, insomma, ormai direi che sono diventato abbastanza grande, no? Quindi ecco, diciamo che sì, c’è una ragazza che mi piace, ma sicuro lei non sa nemmeno che esisto sotto questo punto di vista, figurati> Muove il braccio libero come se stesse scacciando un insetto fastidioso, come a voler tralasciare il discorso e non darci peso

18:30 Shizuka:
  [Casa Kokketsu - Cameretta di Shizuka] Fortunatamente essendo meno doloroso il braccio esterno il procedimento è molto più rapido, anche se la procedura si estendo su una buona lunghezza di esso. << Sai che non so se qualcun altro sarebbe così divertente da importunare? >> Si sofferma a fare una faccia pensierosa mentre pronuncia questa frase, continuando tuttavia subito dopo il lento lavoro. Siccome lui sembra non volerla stuzzicare più lei pare tornare più tranquilla, così che il poverino non debba subire angherie maggiori e pressione eccessiva sul corpo. Troppo concentrata sul braccio per notare il rossore di lui e sopratutto intenzionata a non ricercare alcun tipo di contatto con i suoi occhi neri, potrebbe lasciar intendere quanto sentirsi dire quella cosa non le piace. << Non è l'età che mi preoccupava sai? Comunque se è la tizia coi capelli rossi dell'altra sera sono sicura che non ha il minimo interesse per te. >> E' il suo turno di fare il treno in corsa a quanto pare, non ha nemmeno pensato che lui potesse essere eventualmente ferito dalla cosa dato che è proprio quello che vorrebbe ottenere: un brutale distacco da quella ragazza di cui si è interessato per dare più spazio a lei.... che manco si dichiara. << L'ho incontrata qualche sera fa prima di cena a Oto, ti ricordi quando ti ho inviato il messaggio col suo indirizzo? Mi ha detto di non farti strane idee e che se vogli posso andare anche io a trovarla. >> Non sta in alcun modo cercando di mettere in cattiva luce la rossa, in fondo lei davvero non è interessata a lui perciò sta solo facendo un favore all'amico. << Quindi siccome mi hai fatto la ramanzina ieri suppongo tu abbia provato a dirlo a lei che ti piace? >> Eh già perchè ora il punto è quello, se lui si è dichiarato ed è stato respinto allora c'è una possibilità in più per lei (?) Nel frattempo pare aver finito il lavoro sul braccio, si interrompe di nuovo spegnendo la macchina e passandosi una mano sulla fronte. << Devi prepararti all'inferno ora! >> Gli sorride, soddisfatta mentre si studia il braccio maschile per ammirare il proprio lavoro.

18:39 Yasuhiko:
 Permane il sorriso sul volto alla replica che gli viene fornita <Non ne avevo dubbi, poi dovresti recuperare più di dieci anni di arretrati, sarebbe una faticaccia, chi te lo fa fare?> Le domanda, in maniera retorica, non aspettandosi davvero una risposta da parte altrui. Il lavoro prosegue e qui è decisamente più sopportabile, tanto che non fa nessuna faccia strana, tantomeno emette lamenti più o meno vistosi, sta lì fermo e immobile, ma nel sentire le parole della ragazza si fa prima più pensieroso, poi via via più incredulo e solo quando lei termina di parlare scoppia letteralmente a ridere, ma proprio di gusto, sinceramente e per lei sarà facile capire che sia una risata proprio sincera e cuore <Ma perché mai dovrei essere interessato in lei? Ma dico, potrebbe essere mia madre, ma ti pare?> Scuote anche la testa, il tono ancora pregno di ilarità <A me interessa perché conosce la storia di Oto, molto meglio di quanto la conosca io, piuttosto, proprio l’altra sera mi è successa una cosa troooooppo strana, attirato da un odore sono finito in una bancarella di un vecchietto, c’era una rosa, sembrava troppo bella per essere vera, questo tizio mi ha fatto una sorta di illusione, che ne so, ho visto com’era Oto ai suoi fasti, cosa è successo durante la guerra contro Kusa, i campi di prigionia> Un piccolo brivido percorre la schiena, lungo tutta la colonna vertebrale <Quindi andiamoci pure insieme, per me non è un problema, ma devo assolutamente chiederle di più di questa storia, voglio capire meglio> E questo le può facilmente far intendere che il suo sia un interesse verso la conoscenza della donna, ma che termini tutto lì <E vada per l’inferno> Ruota il braccio, mostrando l’interno dello stesso

18:55 Shizuka:
  [Casa Kokketsu - Cameretta di Shizuka] Ok aveva travisato tutto completamente, che sia diventata troppo gelosa dell'amico a forza di guardarlo da lontano sperando di trovare il modo giusto per attirre la sua attenzione? Possibile, anzi praticamente certo. La risata di lui è così sincera che non c'è alcun dubbio sul fatto che quella donna seppur bellissima non sia esattamente di suo interesse a meno di racconti riguardanti la vecchia Oto. Poi parte quel racconto strano riguardo a cibo, bancarelle e rose. << Hiko sei sicuro che non ti abbiano drogato? Cioè il tuo fiuto per il cibo è comparabile a quello di un cane... però da li a vedere la guerra ce ne passa! >> Lo prende in giro nonostante lo abbia ascoltato attentamente e si sia incuriosita alla vicenda. << Anche se effettivamente con la droga non dovresti vedere roba brutta... >> Una mano viene portata sotto il mente a riflettere un pochino, come a mitigare quell'ironia che ella stessa aveva creato. << Allora ci organiziamo per andarci assieme, non sono mai stata nel quartiere di Ame! >> Una gita, meglio di così! Considerato inoltre che la signorina le aveva dato completo supporto per vincere il presente ragazzo forse sarebbe stata un viaggio molto utile. << No così non va. Lo tieni in tensione in questa maniera e non va bene. Ieri ho conosciuto un tipo che ha uno studio di tatuaggi che magari ha anche una sedia decente. Ma ho promesso di andare a trovarlo quando avrò finalmente sbloccato l'innata. >> Boffonchia quasi fra se e se, riflettendo sul da farsi per ottimizzare il lavoro. << Ci sono! Vieni più al centro del letto... >> Detto questo andrebbe a dargli qualche colpetto sulla gamba destra, come a sollecitare il di lui spostamento fino al centro del materasso, sempre stando sul bordo. Fatto ciò lei andrebbe a sedersi accanto a lui, sul fianco sinistro. << Alza le braccia! >> Se lui avesse eseguito il comando lei si sarebbe semplicemente sdraiata sulle gambe di lui, con la schiena proprio sopra di esse, il busto inevitabilmente inarcato rendendo forse un poco più visibili le forme abbondanti sotto quella felpa larga. La mano dstra di lei verrebbe sollevata un poco lasciando il palmo aperto verso l'alto. << Appoggia qui il braccio e lascia che lo sostenga. >> Sono più richieste che consigli, come se in qualche modo lei sapesse esattamente cosa sta facendo. Se il Kuwabara seguisse le istruzioni allora la ragazzina lo guarderebbe in faccia da quella posizione sorridendogli: << Buona fortuna Hiko >> Gli verrebbe pure rivolto un occhiolino prima di attivare la macchinetta e iniziare la vera tortura che dovrebbe durare fortunatamente molto poco.

19:05 Yasuhiko:
 Scuote la testa nel sentire le sue parole <Sono abbastanza sicuro, non ho mangiato niente, solo inspirato odori, magari c’è una droga che si respira, non lo so, ma così a naso non mi sembra proprio di essere stato drogato, mi sentivo normale, semplicemente ho avuto queste visioni, orribili, la felicità di alcuni costruita sulla distruzione di altri> Scuote appena la testa <Fa riflettere, non credi?> Le domanda, per poi proseguire <E comunque non so, mi ha lasciato un po’ strano quello che ho visto, mi sento sempre lo stesso, ma al tempo stesso anche qualcosa di più, forse è vero che stiamo crescendo, perché mi ha lasciato un po’ segnato questa cosa, comunque non ci preoccupiamo troppo> Sorride in maniera più aperta, per poi proseguire <Nemmeno io, impareremo qualcosa di nuovo, che male non fa, no?> Ridacchia per qualche istante e dunque proseguirebbe con le proprie chiacchiere <Oh allora avresti anche un posto in cui lavorare, eventualmente, questa è un’ottima cosa, ma per quale motivo dovresti andarci quando hai sbloccato l’innata? Che a che vedere con il lavoro?> Non sembra riuscire a collegare le due cose, ma quando lei si sdraia sulle sue gambe, dopo averlo fatto spostare, sbatte ripetutamente le palpebre <Shizu, ma si può sapere che diavolo stai facendo?> Ma non è con rabbia che pronuncia quei verbi, ma con profondo imbarazzo, specie nel momento in cui le forme di lei si mostrano ancora di più per la posizione assunta. Andrebbe a sistemare tuttavia il braccio destro contro il palmo della mano altrui, sventolandosi la faccia con la mano sinistra <Ha cominciato a fare caldo in questa stanza> E tuttavia alla fine di quei discorsi, sono poche parole quelle che le rivolge <Vai, sono pronto> Un secco accenno del capo, dall’alto verso il basso e la faccia già deformata per sopportare meglio il dolore

19:17 Shizuka:
  [Casa Kokketsu - Cameretta di Shizuka] La vera tortura inizia e lei è fin troppo concentrata sul lavoro per rispondere alle domanda di lui. Si accorge del suo rossore ma lo associa più all'ansia del momento che non effettivamente alla posizine che ha assunto lei, che era tutta concentrata su come riprodurre quel tatuaggio al meglio. Effettivamente la parte più interna fa decisamente molto più male, anche se fortunatamente per lui è la più breve. Non si perde in chiacchiere sapendo quanto possa far male quella macchinetta in quel punto, cercando di finire in maniera veloce e precisa. Una volta terminato il lavoro continuerebbe a sostenere il braccio di lui guardandolo dal basso in alto da quella prospettiva. << Finito! RK, il tipo che ho conosciuto è un Kokketsu, abbiamo avuto una chiacchierata interessante e mi ha chiesto di andare a trovarlo dopo che avrò attivato i miei geni. >> Non da spiegazioni ulteriori per il momento. << Tieni su il braccio da solo per favore! >> Se lui l'avesse aiutata la ragazzina si sarebbe di nuovo tirata su dalle gambe dell'altro, in modo da riguadagnare quella posizione seduta accanto a lui. << Manca solo il drago ora e avremo finito ma per il momento tu te ne stai qui buono a riposare e io vado a preparare del ramen per cena ok? >> Lei lo guarda per quanto possibile negli occhi, con uno sguardo deciso e il tono che ha utilizzato sembra più da mamma che da degli ordini precisi che non da amica. << Siccome hai caldo vedi di restare senza maglietta se no quel braccio mi tocca ripassarlo! >> Una velatissima minaccia rivolta alla parte interna dell'arto maschile. Detto questo, se lui non l'avesse fermata, come spera, lo avrebbe abbandonato al suo destino da spaventapasseri per un poco, andando a preparare qualcosa per entrambi. [// END]

19:24 Yasuhiko:
 Quando gli aghi cominciano a bucare la pelle in quella zona sgrana prima gli occhi per il dolore, decisamente superiore a quanto immaginasse e poi li strizza con forza, emettendo dei rantoli doloranti, cercando comunque di stare il più fermo possibile così da non rovinare le manovre altrui. Respira in maniera piuttosto affannosa e il silenzio di lei non fa altro che costringerlo a lottare da solo contro quelle fitte, senza nessun ausilio per distrarsi <Resisto, resisto, resisto> Cerca in questo modo di convincersi a sopportare quella tortura, digrignando i denti, parole rotte dall’affanno e quando finalmente termina il tutto, non fa altro che aggiungere <Mai più, maaaaai più> Rabbrividisce un’altra volta <No no no, mai più> Insiste, per assicurarsi che sia chiaro il concetto, ma più a se stesso che non a Shizuka. Quando gli arriva quella spiegazione la osserva <Oh ma sembra che sia pieno di tuoi parenti, ma com’è che non ne conosci manco mezzo? Non dovreste essere tutta una grande famiglia?> Visibilmente perplesso, ma senza soffermarsi più di tanto sulla questione, spostando in seguito il braccio, così da permetterle di tornare in posizione eretta. Presta ancora attenzione a quanto comunicatogli, motivo per il quale andrebbe a muovere il braccio sinistro, in un saluto militare <Sissignora, resterò qua in attesa della cena, affermativo!> Prendendo la cosa fin troppo sul serio, per risultare davvero credibile <Non ci mettere due secoli però, che sto morendo di fame!> Ridacchia e quindi la seguirebbe con lo sguardo, fin quando non oltrepassa la porta, prima di sdraiarsi, assicurandosi che il braccio non tocchi alcunché <Che pessima situazione> Sospira, restando in placida attesa della cena [Uscita]

Dopo l'inconveniente serale con il ragazzo biondo che invade casa di Shizuka, i due ragazzi finalmente riescono a procedere con il lavoro di tatuatura sulla spalla destra di Yasuhiko, perdendosi in chiacchiere.