La rosa della verità

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Oh quanto rimane dolce la sera di questi tempi, potrete perfino godervi un tramonto spettacolare quest'oggi - rosse e calde son le luci che s'abbassano dietro i monti lontani, azzurro e terso il cielo come poche altre volte. L'aria calda filtra sulla vostra pelle insieme ad una fresca brezza, la stessa che vi porterà per via di un odore in particolare verso una piccola bottega all'angolo più esterno del quartiere dello spettacolo, quello che da verso Konoha stessa e non verso la sede del consiglio. Tutti e due verrete attratti come dal canto d'una sirena, quella che vi ipnotizza, vi stimola i sensi, il cuore che batte dolce, la pelle che tremola sotto il vento di una eccitazione nuova ai vostri sensi, come quando si fa l'amore per la prima volta. Timido ma intenso, questo sentirete davvero. L'odore di qualcosa vi allunga verso quel che pare esser un banchetto all'entrata di una sgangherata vecchia bottega con l'insegna ormai cancellata dal tempo - molto vecchia e fatiscente ai vostri occhi - ma dietro il banchetto in legno potrete notare un vecchietto coperto da diversi strati di scialli e perline, di campanellini che tintinnano al vento, ma davanti a lui sotto una teca di vetro una bellissima rosa vi attende. Dolce e invitante, quello è il profumo che vi intriga, sembra esser impossibile destare la mente da un particolare torpore, dalla sua immensa bellezza, questa è la rosa perfetta da avere > avvicinatevi > la voce dell'uomo vi raggiungerà ovunque voi siate, un dolce e gracchiante invito a venir verso di lui < questa è la rosa della perfezione > tutto combacia con una semplice parole, perfezione in ogni petalo, spina presente, nel colore saturo e vivo e pare quasi che questa si muova lievemente. Forse un gioco della luce che finisce su quel vetro inevitabilmente < solo chi ha il cuore giusto può toccarla senza morirne, tutti gli altri possono solo inchinarsi alla stessa > enigmatiche le parole , per intrigarvi ancor di più < se la volete toccare, entrate nel mondo dei sogni e fate vostro il destino che vi attende >. La porta si apre tintinnando, ma dentro pare essersi solo l'oscurità totale - chi di voi avrà il coraggio di passarne la soglia? [20 minuti in totale per azionare - ogni minuto di ritardo si ripercuoterà su tutto il duo con punizioni decise dal master][domande accette inerenti alla quest - per altre domande di dubbia entità mi asterrò dal rispondere][per questo primo giro nessun tempo limite] [ore 21:00 - GOGOGO!]

chakra non attivo per nessuno dei due

21:13 Yasuhiko:
 Indossa degli abiti molto semplici, dei pantaloni bianchi, degli stivali ninja neri e una maglietta a mezze maniche sui toni del verde acido, con una stampa sul davanti che rappresenta motivi astratti senza un preciso senso logico, si direbbe ad un primo sguardo. I capelli si mostrano con un ciuffo che oscura quasi del tutto l'occhio destro e coprono in parte una cicatrice sul naso, che lo taglia in orizzontale, lasciando invece l'occhio sinistro libero di osservare senza problemi ciò che lo circonda, sulla nuca invece sono tenuti legati da una coda, decisamente corta, come se avesse i capelli che arrivano grosso modo fino alle spalle una volta sciolti. Si muove per il quartiere dello spettacolo, decisamente incuriosito da quello che lo circonda, tanto che gli occhi balzano da una parte all’altra, senza freni, come se non volesse perdersi alcunché, se non fosse che proprio mentre la sua esplorazione prosegue un odore, strano, piacevole, fin troppo piacevole, attira la sua attenzione e si trova a seguirlo, di quando in quando tira su con il naso, non troppo rumorosamente, ma con il chiaro intento di immagazzinare ancora meglio quell’aroma, e assicurarsi di non averlo perso, così da proseguire verso la fonte. Quando raggiunge quella bottega non può fare a meno di guardarsi attorno, cerca di osservare di leggere il nome sull’insegna, per quanto erosa dal tempo, si sforza di cercare anche solo qualche dettaglio inerente al nome del luogo, ma l’istinto di seguire quel profumo è troppo, tanto da non potersi fermare nemmeno per un paio di istanti di più. L’uomo che si presenta attira la sua attenzione, ma è la rosa il vero oggetto del suo desiderio, come se fosse ossessionato da quell’oggetto gli occhi restano fissi sullo stesso, maniacalmente, benché le orecchie prestino attenzione <Morte? In senso letterale?> Domanda, benché ora come ora non sembra che quello sia un ostacolo insormontabile, anzi, tuttavia quando viene invitato verso l’oscurità gli occhi si sforzano di scostarsi da quella visione di perfezione e cercherebbe di scovare qualsiasi piccolo dettaglio sia in grado di captare in mezzo al buio, come sagome di oggetti, eventuali fonti di luce nascoste al momento, presenza di altre persone, oggetti pendenti dal soffitto, qualunque cosa per cercare di farsi un’idea del luogo in cui entrarà, senza tuttavia ancora varcare la soglia {Chakra OFF}

21:36 Furaya:
 Notte brillante grazie al manto delle stelle e al satellite naturale che splendono nel cielo, oltre ai lampioni - nuove invenzioni per lei - che illuminano al contempo le vie percorse nei meandri di Konoha, laddove lei tutt'ora vive. O cerca di vivere, per quanto l'è possibile. Occhi chiari che saettano da un lato all'altro della via, ancor non rendendosi conto di Yasuhiko fintantoché non avrà raggiunto quella baracca che pare attirarla a sé. L'odore che ne investe le narici è un chiaro invito, seppur non capisca cosa sia e perché la spinga ad avvicinarsi ulteriormente. Tuttavia, prima anche sol di muovere un passo, è necessario il richiamo della sua forza vitale. Nessuna mano verrebbe portata al petto questa volta, giacché priva di tal vincolo per il richiamo del Chakra. Al contrario, la di lei concentrazione verrebbe immantinente focalizzata sull'unione delle due energie che compongono il suo corpo. Ad altezza della fronte, prenderebbe forma una sfera dal caratteristico color bianco e che racchiude tutte le sue capacità spirituali - i ricordi del passato e la sua ideologia forte che tutt'oggi la spinge avanti: l'orgoglio, la supponenza, la sicurezza di sé. Dabbasso, ad altezza del ventre, prenderebbe invece posto una nuova e seconda sfera, affatto meno importante della prima generata, la quale assumerebbe il classico colorito bluastro. Essa rappresenta la di lei forza fisica - quella poca che l'è rimasta, assieme alle capacità legate alla resistenza e all'agilità del proprio essere. Le due sfere, una volta presa la forma consueta, andrebbero semplicemente a vorticar su loro stesse, dapprima con far lento, dopodiché sempre più velocemente affinché possano poi unirsi in un'unica grande perla azzurra che continuerebbe a girare - a pompare come un cuore, facendo sì che tutto il Chakra appena risvegliatosi (ammesso sia andato tutto correttamente) vada ripercuotendosi per tutto il suo essere. <...> Terminata questa fase, avvicinatasi con passi ben cadenzati alla struttura, non farebbe altro che lanciar dapprima un'occhiata al vecchio. Subito dopo, passa in rassegna anche il ragazzo dai capelli corvini. <Mh? Cosa succede qui?> Una domanda come altre, la prima che le viene in mente nell'effettivo. <Ne ho visti d'oggetti particolari, ma una rosa che ti getta nel mondo onirico m'è nuova.> Biascica, cercando in qualche modo approvazione anche dal Genin poco distante, ammesso sia riuscita - ovviamente - ad avvicinarsi sia alla baracca senz'alcun problema, così come a Yasuhiko. Un top nero dalle lunghe maniche ne copre il busto sino allo stomaco, lasciando scoperto il piatto ventre. Lieve la scollatura che lascia intravedere, affatto trasparente come si potrebbe pensare che sia. Le maniche giungono a tre quarti, permettendole ampia manovra, mostrando il paio di vambracci sottostanti. Un pantaloncino nero a vita alta, invece, ne circonda le flessuose gambe, il quale permette soltanto una lieve visione delle cicatrici che attraversano il corpo della giovane lungo il busto. La vita è altresì circondata da una cintura nera collegata a delle cinghie poste attorno alle toniche cosce. Sulla cinghia di destra, è stato attaccato un porta kunai e shuriken con le relative armi al suo interno (tre kunai per la precisione). Dal lato opposto, invece, nonostante la cinghia sia presente, non porta con sé alcunché poiché alla cintura superiore v'è unito un fodero con la sua katana. Tornando al lato destro, ma appena defilato sul retro, trova posto anche un piccolo passante usato per portarsi dietro la frusta dal manico rosso. Nella tasca dei pantaloni, ha giusto un tonico di recupero chakra ed uno coagulante, niente di più e niente di meno per un'uscita serale. Ai piedi, infine, calza un paio di sandali ninja - quelli vecchio stampo, chissà dove li ha trovati - con tanto di schinieri che giungono sin ad altezza del ginocchio. Manchevole del coprifronte della Foglia, attorno alla gola ha soltanto una collana con il ciondolo raffigurante il ventaglio degli Uchiha nonostante non faccia parte del suddetto clan né v'abbia avuto chissà quali contatti nel corso degli anni passati. I capelli rosei scivolano lungo le spalle della Judai, superando le scapole e arricciando alle estremità come se avessero vita propria. [ 3/4 - Tentativo attivazione Chakra + 1/4 - Avvicinamento ][ Il tag degli oggetti lo inserisco alla prossima ]

Le parole del novello ninja non possono che rimbombare perfino nel petto di Furaya, rimembri come sei morta in quella battaglia? Sebbene il sangue pompi nel tuo petto, ti è chiaro che in quel giorno l'hokage di konoha, il decimo, è caduto? < vi state tanto concentrando sulla morte da ignorare il viaggio > il vecchio ancora parla al giovane proveniente da Otogakure, uno sguardo da sotto i scialli rimembrandogli in qualche modo qualcosa di importante, di essenziale in quelle loro esistenze < la morte è il punto di arrivo di tutti noi > tutti prima o poi moriranno, tutti diverranno cenere e infine nulla per tornare a quel loro stadio che non è altro che il cibo per il nuovo mondo di domani < è la vita che conta.. o meglio.. il viaggio > ecco cosa vi sta offrendo, un viaggio attraverso l'oscurità del vostro essere, oltre ciò che vi è di concepibile al sol pensiero ma che si annida nei vostri cuori puri o meno che siano < scoprirete cos'è giusto o sbagliato >. Yasuhiko proverà per prima a tender l'occhio oltre la soglia, ma nulla vedrai se non quello che par essere un velo nero intenso, quasi si muove , risucchiando via la luce di tutto quanto . Furaya stessa ne è incantata, attirata come una novella Ulisse non può che parlare anche lei, vedendo quella rosa da vicino nella sua immonda perfezione tanto da far male alla vista - richiami perfettamente il chakra, energia basilare per te e per la tua forza sebbene molto debole in confronto a molti anni fa < una rosa non è che una rosa > cantilena la presenza ridacchiando < è il valore che gli dai, il tempo che doni, a renderla la TUA rosa > spiega a mo di canzone, lenta e bassa, in una dolce melodia di cui Kakegakure poco rimembra, ma tu forse potrai rivedere per un attimo davanti il tuo sguardo la tua Konoha - i verdi campi, le cascate, le statue enorme di Hashirama e Madara, l'odore della città appena sveglia, il tuo posto speciale li davanti i monti dei volti di pietra.. mentre per Yasuhiko l'odore della terra impregnerà violente le narici, mischiato all'odore di sangue e di veleno, di caverne buie e di pochi sorrisi, di occhi rossi violenti e di serpi a sibilare , la tua casa ti sta richiamando. < scoprire cosa è giusto o è sbagliato è pericoloso, solo i più forti possono affrontarne il viaggio > li stuzzica lui, così come un cantilenare che sboccia da dentro il loco, la porta che vi richiama come una madre, per accogliervi, abbracciarvi e farvi scoprire cosa cela il vostro essere. [20 minuti in totale per azionare - ogni minuto di ritardo si ripercuoterà su tutto il duo con punizioni decise dal master][domande accette inerenti alla quest - per altre domande di dubbia entità mi asterrò dal rispondere] [ore 21:47 ]

21:52 Yasuhiko:
 Alle parole della ragazza, a cui sembra far caso solo ora, compresa la sua presenza, replica prima con uno scatto della testa, tipico di chi è stato colto di sorpresa, palesando senza problemi il fatto che, preso da quell’aroma, non si era minimante accorto che vi fosse qualcun altro oltre a se stesso e al vecchio e quindi andrebbe ad aggiungere <Ne so quanto te, a parte quello che ha detto lui, non ti saprei dire di più, se non che io di cose strane non è che ne abbia viste chissà quante, ma questa è decisamente strana, parecchio, se vuoi sapere la mia> Snocciola senza tante cerimonie e senza farsi problemi di alcun tipo, almeno fin quando il vecchio non riprende a parlare e dare altre spiegazioni, alle quali andrebbe a replicare <La morte è la fine di un viaggio e l’inizio di un altro> Si stringe appena nelle spalle, ma le narici vengono prese da quegli odori, familiari, lontani, nei recessi della memoria, qualcosa che sente suo, nel profondo, ma che non conosce a pieno. Andrebbe quindi a provare ad impastare il Chakra, tenterebbe di concentrarsi per richiamare l’energia fisica, immaginandola come un fiume che si forma a partire da ogni singola cellula, si colore scuro, che si indirizza verso lo stomaco e al tempo stesso anche l’energia mentale, che dalla testa ridiscende come un fiume più chiaro il corpo, con la stessa meta dell’altra. Se fosse riuscito in questa fase proverebbe quindi a compiere il sigillo della capra, cercando di essere il più accurato possibile e di conseguenza, se tutto fosse andato in porto, si ritroverebbe con il chakra impastato <Ci aiutiamo a vicenda?> Domanda alla ragazza <I viaggi sono più divertenti in compagnia> Ma indipendentemente dalla sua risposta si avvierebbe verso quel velo, provando ad attraverso o ad esserne risucchiato {Tentativo impasto chakra}

22:04 Furaya:
 La voce dell'uomo sancisce che si stanno concentrando esclusivamente sulla morte, ignorando il viaggio. La Judai reputa di star pensando al suo futuro, ma in realtà null'altro si tratta se non d'un ritorno al passato - dunque alla morte percepita come tale in battaglia. Lì, è caduta e neppur la morte pare l'abbia voluta, tanto da sputarla fuori dal sottosuolo nel quale ha dormito per dieci lunghi anni. Tuttavia, sceglie di prestar attenzione a quel che da lui vien proferito poiché risulta essere stranamente interessante. <Quando neanche la morte ti vuole, invece?> Sarebbbe dovuta cadere assieme al villaggio della Foglia, morire da martire, da eroe quale sempre è stata definita. Per molto tempo, s'è interrogata a proposito di quel che sarebbe potuto accadere, di come davvero sarebbero potute andare le cose - magari in maniera diversa da quel che in realtà è stato il corso degl'eventi. A sua detta, pare che conti esclusivamente il viaggio. E lei, dal canto proprio, sembra esserne persino concorde. Ha però avanzato una domanda e, difatti, si limita a star per ora in silenzio finché non l'avrà ricevuta. Eppure non perde tempo per ascoltar quel che vien poi ancora aggiunto dall'uomo ammantato dal mistero. <Sì, è strana, ma al contempo ho scoperto che queste situazioni rivelano spesso e volentieri il vero te.> Rammenta dello specchio che trovò tempo addietro - chissà che fine ha fatto? - nel quale era possibile vedere se stessi, quella parte iraconda, negativa e malvagia che alberga in ognuno di noi e che soltanto la forza di volontà tiene a bada, non facendola mai e poi mai uscire fuori. Tal risposta vien donata alla volta di Yasuhiko, seppur l'attenzione alla rosa e all'anziano non venga affatto mai meno. Non si fida di nessuno all'interno di Kagegakure, ma pare proprio che quell'ampolla contenente la rosa l'attragga più di qualunque altra cosa. E' interessata, è incuriosita da quella calamita che la costringe ad avvicinarsi. Muoverebbe il primo passo. Tentenna appena col capo innanzi al commento che le viene rivolto dal Genin, trovandola una saggia idea. <Dice che ognuno affronterà il suo destino, quindi potremmo venire separati in quella specie d'illusione.> Oppure continuare quel percorso assieme. Non può saperlo con assoluta certezza, pertanto si limita ad ipotizzare per quanto possibile. <Proviamoci.> Aggiunge subito dopo in maniera affermativa. E continuerebbe ad alternar poi i passi così da trovarsi nei pressi della rosa, entrando nella struttura sgangherata. Attenta a qualsiasi rumore od odore particolare che possa captare, assieme ovviamente agl'occhi glaciali che scandaglierebbero il buio - nel loro limite umano - per adocchiar anche il vecchio. <Sono un guerriero, posso affrontare tutto.> E' un ninja. Era l'Hokage. E' troppo orgogliosa - può sfidare anche la morte stessa. [ Chakra ON ][ Equip: Tasca porta kunai e shuriken: 3 kunai | Tasca dx: 1 tonico recupero chakra - 1 tonico coagulante | Katana - Frusta | Vambracci - Schinieri ]

[Yasuhiko] impasta il chakra [cerca di metter prima il sigillo della capra per gustibus del master, almeno siamo sicuri che vi sia fin da subito] sebbene in modo più approssimativo rispetto la compagna, vi è una differenza di abilità e di anni ovviamente, ma sentirai comunque l'energia scorrere dentro di te a donarti forza.. e chieder quella della sconosciuta che ti sta vicina, AH se solo sapessi che quella non è altro che il motivo per cui tutto s'è scatenato, ma forse questa notte, tutto cambierà, e la visione verrà a voi. Yasuhiko decide di mettersi alla prova, di oltrepassare quel velo che occulta la vista, che rende ciechi alla verità - questo avrà la consistenza dolce come acqua, umida, ma non ti bagnerà mentre l'attraverserai e la luce sparirà totalmente per gettarti dentro un abisso d'oscurità totale. Il respiro sembra il rumore più forte del mondo adesso, il battito del tuo cuore pompa violento alle tue orecchie come martelli. Sei sospeso sul nulla più totale, eppure li, alla fine , pare che una piccola luce ti richiami a se, mostrandoti qualcosa di familiare, qualcosa che da bambino hai potuto vedere.. la piazza di Otogakure, quella vera, con al centro alcuni dei più grandi ninja che hai mai potuto incontrare e vedere da vicino : Kioshi Uchiha, Nemurimasen, Kimi Doku, vecchie glorie che sostano con un'espressione in volto che s'ha di potenza, di libertà - Oto è stata appena liberata dalle grinfie di Kunimitsu, e tutti coloro che vi abitano sembrano tesi, si, eppure felici d'esser finalmente alla loro casa. Tu stesso sentirai quella piacevole scarica dentro il tuo corpo, puoi esser felice, li con la tua famiglia che ti attende da lontano, ti salutano, ti sorridono , ti stanno aspettando "Yasuhiko, sei tornato a casa finalmente!" è tua madre quella che parla, che sorride con dolcezza al proprio figlio . [Furaya] oh ex hokage, hai pur ragione nel tuo pensiero, la morte non t'ha voluta quando poteva arrivare < si vede che non era giunto il tuo tempo > tutto par esser scritto dai Kami, osservatori infausti di morte e distruzione, ma anche di vita, come questo nuovo villaggio che s'è creato, in cui molti che sarebbero potuti morire adesso vivono nella loro felicità . Hai ragione anche a creder che il vostro cammino possa non esser uguale, difatti anche tu come Yasuhiko attraverserai senza alcun danno quel velo ritrovandosi completamente da sola, nell'oscurità perpetua. Le stesse emozioni ti travolgono, forse anche paura, ma quando non hai contro chi combattere, quale guerriero sei? Da lontano anche tu vedrai la tua luce, sempre più grande, sempre più accecante, d'un sole caldo che filtra tra le foglie del tuo villaggio - li potrai vedere il tuo paese, vivo e vegeto, intatto, e quella minuscola creatura tra le braccia di un Saisashi gioioso, felice "guarda Senshi, la mamma sta tornando a casa" lui ti attende davanti la porta della tua casa - ti ha aspettata tutto il giorno, insieme a vostra figlia, e tutto sembra un idillio che ti vuole di nuovo per se. Konoha riluce di libertà, di armonia, e hai una famiglia ad attenderti oggi. [20 minuti in totale per azionare - ogni minuto di ritardo si ripercuoterà su tutto il duo con punizioni decise dal master][domande accette inerenti alla quest - per altre domande di dubbia entità mi asterrò dal rispondere] [ore 22:12 ]

22:19 Yasuhiko:
 Aggrotta le sopracciglia alle parole di Furaya <Il vero te? Io sono già il vero me, sono fatto così, mica fingo di essere qualcosa che non sono, quindi non penso di capire a pieno cosa intendi> Si stringe anche nelle spalle, proprio per dare un’idea più chiara della propria non totale comprensione alla frase altrui. Quando tuttavia riceve risposta affermativa, si stampa sul volto un sorriso che mostra l’arcata superiore dei denti <Andata!> Esclama, come a sancire ulteriormente quel patto <Se poi ci dovessimo separare allora ognuno per se i Kami per tutti> La mette sul semplice, senza farsi chissà quale grande cruccio in tal senso, anche se all’ultima esternazione della fu Hokage sposta lo sguardo su di lei, che così bardata tutto poteva sembrare meno che una persona qualsiasi. Una volta attraversato il velo, tuttavia, si ritrova in quell’oscurità, nessun altro attorno a sé, solo il silenzio e una luce che si fa strada, dapprima piccola, poi via via più grande, man mano che si avvicina e più aumenta il bagliore e più si fa chiaro quello che lo circonda, luoghi scalfiti nella parte più recondita della memoria, qualcosa che continua a sembrare familiare, distante, ma conosciuto. La piazza, la gioia, la tensione, la libertà, i grandi shinobi della sua terra natale che troneggiano nella piazza in cui anche lui ha camminato ed infine una voce, inconfondibile, che potrebbe riconoscere fra un migliaio di altri suoni ed è proprio in questa direzione che andrebbe, proprio verso la figura materna <Mamma? E tu che cosa ci fai qui? Noi, cosa ci facciamo qui? Io> Lascia la frase un attimo in sospeso, giusto qualche istante, prima di riprendere a parlare <Ricordo, credo, mi sembra, ma> Ancora si ferma, per un istante <Non dovrei essere qui e nemmeno tu, questa non è più casa nostra> Aggrotta le sopracciglia, perplesso {Chakra: 25/25}

22:31 Furaya:
 Che infausto destino quel che le tocca sopportare. S'addentra nel buio di quel tugurio. Ascolta le parole che da Yasuhiko vengon proferite alla di lei volta, soffermandosi su d'esse per qualche istante prima di prender voce e rispondergli. <Probabilmente capirai soltanto quando succederà.> Criptica a sua volta nella risposta, s'esime dall'aggiungere altre risposte a quelle che ha già dato poiché, poco ma sicuro, sarà proprio quest'evento a dare una chiarificazione anche al ragazzo. Un brivido le percorre la schiena al sol sentir parlare dei Kami - uno in particolare ha distrutto la sua vita, la loro vita, per sempre. <Mettiamo da parte i Kami.> Non vuol assolutamente che la presenza di quest'ultimo possa portar loro abbastanza sfiga per un'altra generazione intera di shinobi - ammesso ne resteranno ancora tra dieci anni, considerando come la popolazione attuale abbia dimenticato anche solo l'esistenza della Volontà del Fuoco e sia dormiente, al momento. Ma torniamo a quel che accade in quell'oscuro oblio del quale è caduta vittima, coprendo appena gl'occhietti con il palmo della mano posto di profilo in modo che quella luce non le limiti troppo la visuale. Un posto rassicurante, un posto che può definire casa s'apre davanti ai suoi occhi. Le gote s'arrossano, delle lacrime iniziano a pungere gl'occhi della fanciulla, la quale però ricaccia tutto indietro. Inspira profondamente, lascia poi andar l'aria fuori dalle labbra socchiuse, dalle quali non riesce ancora a proferire verbo. Osserva Konoha ancor in piedi, nessun detrito sparso, il monte dei Volti ancor integro, una casa che l'attende: la Magione nella quale vivevano lei, Saisashi, Senshi e di tanto in tanto persino Keiga quando decideva ch'era una saggia idea non lasciar da sola la Judai in quell'enorme dimora. <Lui non mi ha mai aspettata> Pronuncia a mezza voce. <era sempre troppo indaffarato coi suoi allenamenti> Prosegue nel suo ragionamento, tanto da farle sbarrare appena le palpebre. <ed io ero troppo occupata a prendere possesso d'un nuovo potere.> E dunque non era l'unico ad avere perennemente da fare, ambedue erano sobbarcati da oneri ed onori, ragion per cui era per loro necessario star lontani da casa, star lontani dalla propria prole. <Questo sarebbe potuto succedere soltanto se avesse lasciato gl'allenamenti, soltanto se io avessi ceduto la carica d'Hokage a qualcun altro e solamente se fossi riuscita a sconfiggere la Yugure.> Parla ovviamente a se stessa perché è consapevole di quello ch'era il suo obbligo. Aveva dato anima e corpo per quel potere, rischiando la vita pur di appropriarsene soltanto per cercare di riportare la pace, sconfiggendo il male per l'ennesima volta. Ma il male è forte, lo diventa sempre di più - guerra dopo guerra. E l'ultima volta è stato impossibile da fermare. S'avvicina però al duo composto da padre e figlia, cerca di mostrare il suo più raggiante sorriso che, come sempre, include ben poco lo sguardo divenuto ormai gelido, distaccato. <Non avrei mai dovuto andare via.> Sancisce verso di loro. Era il futuro che Saisashi e Furaya avrebbero voluto - e tutto brucia come pergamena alla fiammella d'una candela. [ Chakra ON ][ Stesso equip ]

[Yasuhiko] il primo a passare, il primo a ritrovarsi in quel mondo che sa di ricordi. Senti il profumo che stuzzica la tua mente, un odore familiare dimenticato da tempo, così come quei volti eroici, che mai hai potuto vedere o ricordare , ma adesso li vedrai sfilare tranquillamente in quella grande piazza . Tua madre ti viene incontro, ti tocca le mani trascinandoti verso il centro del tuo vecchio mondo "noi apparteniamo a Otogakure ad ogni modo, è la nostra terra, lo è stata!" sembra un sogno paradisiaco, quello che vedi sembra talmente realistico da esser vero. Magari lo è, magari non lo è..no? "vieni a vedere !" tua madre prenderà la tua mano, trascinandoti verso i grandi ninja, verso le loro gesta di gloria, verso un altro passaggio d'oscurità per approdare tu stesso ..a Kusa, la tua casa, quella che rimembri da tanto tempo, quella che forse più di tutte potrai veder davvero in ogni dettaglio. Ma qualcosa è cambiato, li ai piedi di un immenso salone quegli stessi grandi eroi giacciono su tre troni singoli, vicini, in pietra. Ma se solo ti avvicinerai un poco allora potrai vedere come sotto di loro vi siano corpi ammassati, spezzati nella loro vita, di innocenti creature strappate al loro futuro che reggono il trono dei regnanti. "torniamo a casa, non possiamo esser schiavi" una dichiarazione, ma per farlo qualcosa è stato sacrificato, molte vite strappate al loro tempo, molti innocenti son morti per un sogno..chi sono davvero i ninja che tu tanto ammiri? [Furaya] Questo davvero era il tuo desiderio, non è forse il desiderio di molti? Esser felice, con le persone che si amano, senza la paura che la guerra e il dolore possano portarteli via, e adesso son qui per te, ad attenderti, ad aspettare nella tua magione che tu possa infine riscaldar quel focolare . Il confine tra bene e male è sottile, facile da spezzare e i contorni non sono mai esattamente definiti, eppure ti sei tanto aggrappata al desiderio di quella pace impossibile da..scatenare una guerra. Saisashi ti verrà incontro sorridendo, la bambina tra le braccia che dorme beatamente e le labbra dolcissime formano una "O" per un gran sbadiglio, prima di tornare a dormire come nulla fosse accaduto "vieni" lo stesso uomo ti affianca adesso, invitandoti a camminare per le strade di Konoha, ad assaporar la propria casa.. eppure in questo tuo cammino vi sarà qualcos'altro, qualcosa di differente mentre tutto diviene cupo ancora e una debole luce ti accoglie a quella che pare essere una prigione "Keimushu sarà la vostra tomba!" ringhia una delle guardie armata di frusta, la stessa che inizierà a colpire donne, uomini, perfino bambini davanti ai tuoi occhi e quelli di Saisashi "avete osato contraddire l'alleanza!" ecco perchè son li dentro "h-ho solo detto il mio p-pensiero.. vi prego risparmiate mio figlio!" una donna si pone davanti il carceriere, la stessa che aprirà le braccia mentre il piccolo bambino dai biondi capelli si nasconde dietro le sue gambe "morirai tu e tutta la tua linea di sangue" un colpo e la madre giacerà a terra, col viso rivolto al cielo e gli occhi ormai derubati della loro vita.. il bambino piange, chiama la madre, ma anche lui finirà per morire .. non sono i soli, le grida, le urla, l'impotenza regna sovrana in cosa poi? Questa è la prigione che voi avete costruito, che voi avete portato avanti nel corso del tempo, preferendo girarvi da un'altra parte pur di non vedere la verità "questo è un campo di concentramento, FrùFrù" la voce di Saisashi torna a te, ma i tuoi occhi vedranno molto di più. [stesse cose][ore 22:45]

22:49 Yasuhiko:
 Continua a guardarsi attorno, a sentire quelle emozioni che non sono propriamente sue, quel luogo che gli appartiene tanto quanto non lo fa più da ormai anni. Il volto rimane perplesso, come se qualcosa fosse fuori posto, come se non si trovasse dove dovrebbe essere e questo è seguito anche dai movimenti che compie, circospetti, guardandosi attorno, come alla ricerca di qualcosa che non torni, qualcosa di fuori posto, cercando di coadiuvarsi anche con le orecchie, per captare qualche suono che stona con il resto, una qualche sensazione tattile che non gli appartiene, provando a toccare se stesso, come a volersi assicurare di essere ancora tutto intero e che i le terminazioni nervose reagiscano adeguatamente, persino i profumi cerca, gli odori, alla ricerca di qualcosa fuori posto. Quando la madre gli prende le mani e lo porta a camminare verso quella piazza, la segue, ma c’è una certa ritrosia nel suo passo, non oppone resistenza e non sprizza nemmeno gioia dai tutti i pori, quel posto è così lontano nella sua mente, tanto da non appartenergli fino in fondo. Rallenta il passo solo per osservare gli Shinobi che hanno scritto la storia di quel luogo, li scruta uno per uno, finché poi tutto non diventa nero e passa ad un villaggio che conosce decisamente meglio, se non fosse che quello che vede nuovamente lo scuote, lo lascia esterrefatto, ma non in positivo, informazioni che non comprende a pieno e avvicinandosi nota quei cadaveri che sorreggono i troni su cui è seduta la leggenda e il volto si scompone in una smorfia <Il prezzo della libertà è la schiavitù di qualcun altro?> Domanda, forse più a se stesso, per quanto il tono sia ben udibile, non si trattiene appositamente {Chakra 25/25}

23:00 Furaya:
 Il di lei dolce sguardo si posa sulla figlioletta addormentata tra le braccia di colui che n'è il padre, che condivide il corredo genetico e che vorrebbe vederla. Deve affrontare Tachiko proprio per tal ragione - è l'unico aiuto concreto che può cercare di dare a Saisashi sol perché crede sia giusto che questo incontri la bambina. Ma si parla del presente, al di fuori della visione. Torniamo invece a quest'ultima che diventa difficile da accettare man mano che si va avanti. S'affianca a Saisashi, iniziando a camminare. Un passo dopo l'altro. L'attenzione vien donata ai dettagli che compongono quel quadro raffigurante una Konoha ancor integra. Ed è un sol battito di ciglia quello che divide la prima illusione dalla seconda. Ma siamo sicuri che si tratti d'una mera illusione come la precedente e non la realtà dei fatti di quel ch'accadeva davvero ad Oto? In tempi bui come quelli della guerra - o nei periodi che separavano l'una da un'altra nuova - in molti si dilettavano nel ricreare il momento adatto affinché ne scoppiasse una seguente. L'espressione di sorpresa ch'appare sul viso della Judai le fa schiuder di nuovo le labbra come se volesse dir qualcosa, dapprima trattenendosi per ovvie ragioni. Lascia che quella visione prosegua, che le mostri tutto quel che successe a quel tempo. <Non ero d'accordo con alcuni Kage del mio tempo> Hotsuma era uno di questi ben prima che iniziasse tutta la faccenda inerente a Kiri. <alcuni di loro erano talmente spregevoli d'arrivare a tanto. Eppure il singolo non può fare la differenza in un'Alleanza che accetta questo riprovevole atto. Potevo guardare soltanto i panni del mio villaggio.> Ed era di quello che principalmente s'occupava, cercando poi un pretesto per unire i villaggi sotto un'unica vera Alleanza, non fasulla e in fase di sgretolamento come quella che, nel corso del tempo, era diventata. Il discorso d'affrontare sarebbe abbastanza lungo e venti minuti potrebbero non bastare affatto per estrapolar tutto il pensiero della Nara a tal proposito. <E' per questo che provai a fare qualcosa, affinché l'Alleanza tornasse ad essere unita e la pace a regnare sovrana.> Allude chiaramente alla task force, ma senza menzionarla ad alta voce. Quel gruppo di scalmanati e di terroristi ch'aveva accettato di buon grado sol per un bene superiore. Le sue parole appaiono senza dubbio come delle scuse, ma tali non le reputa lei stessa. Non distoglie lo sguardo neanche per un istante innanzi alla crudeltà dei ninja di Oto. <Tuttavia, posso comprendere le ragioni che hanno spinto la Yugure a riprendersi Oto, ma non ad attaccare dapprima Konoha - con l'obiettivo dell'Alleanza intera.> Non poteva permettere loro che questo accadesse. Stringe le mani a contatto con le cosce formando dei pugni sin quasi a far sbiancare le nocche per la rabbia crescente, per l'impossibilità di far qualcosa al tempo che fosse maggiormente concreto di quanto fatto davvero. Volge la propria attenzione verso Saisashi. <Perché mi fai vedere questo?> Ne ricerca le fattezze, seppur innanzi agli occhi vi siano soltanto vittime e carnefici. [ Chakra ON ][ Stesso Equip ]

[Yasuhiko]Gli occhi rossi di Kioshi Uchiha scivolano su di te, lo sharingan attivo , il sangue cola verso le guance "loro ci hanno ucciso" narra lui, mentre tua madre continua a stringerti quella tua mano con forza, trema anche lei d'innanzi tale orrore, quel che è stato prima della liberazione. < Morte, sangue , dolore per molti .. ma libertà e vita per molti altri > uno strano equilibrio, ma i tuoi son occhi che posson vedere cosa sia accaduto dall'altra parte, a chi è morto pur di difendere il proprio villaggio, quella kusa che hai conosciuto "andiamo bambino mio" tua madre che si stringe a te, vuole andare via, ma la visione scompare letteralmente dai vostri occhi per portarti a quella prigione antica, a quella Keimushu distrutta e per un singolo attimo ti pare di veder un lampo di capelli rosei - solo un momento , ma anche tu vedrai quella stessa identica scena. La madre che si pone davanti il figlio, le braccia aperte per proteggerlo "siamo di oto , abbiamo solo detto il nostro pensiero - L'alleanza non può renderci schiavi!" le parole che paion modificarsi aggiungendo quel piccolo dettaglio. Il bambino questa volta ha solo i capelli neri come te da piccolo, e quella davanti non è che tua madre che prova a proteggerti. Il suo corpo però verrà distrutto , spezzato dalla forza altrui ma il bambino questa volta rimarrà a piangere, da solo , su un corpo senza vita, senza più una madre ad amarlo, solo in quella prigione costruita dall'alleanza, ove la libertà veniva mascherata da ciò che davvero accadeva "molti son morti qui solo per esprimersi" confessa tua madre al tuo orecchio, piange anche lei, in silenzio, nell'osservar quella scena. [Furaya] Saisashi si gira, la bambina ancora in braccio stretta in dolcezza e protezione "perchè la guerra porta tutti alla morte. Questo è stata creata per mantenere la pace" la stessa che hai desiderato tu, quella che è stata mantenuta anche grazie a quei campi di prigionia ove chiunque fosse contro i kage, non poteva finir altro che nel dimenticatoio ed infine morire. "vieni, ti mostro ancora" ma non servirà camminare ancora, lo spazio si contorce, il tempo pare non fluire, l'oscurità che torna per poi riportarti a Suna incredibilmente, la riconoscerai immediatamente . Una famiglia pare stia per rientrare in quello stesso villaggio "torniamo alla nostra casa" il richiamo alla terra per loro è forte tanto quanto lo è per te . La visione cambia, ti mostrerà Ame, Kiri, Oto, Konoha, Kusa, e sempre li quelle famiglie non faranno altro che chieder a gran voce la propria casa, la propria terra, quella che li ha partoriti pur d'esser liberi e felici nel loro focolare - ma tutte queste vite verranno spezzate in un attimo e solo i corpi rimarranno senza vita alle porte di ogni loro villaggio. Hanno dato la loro vita pur di difenderla "tutti voglion la propria casa, tutti ci vogliono tornare" nulla ti verrà detto ancora, lasciando a te il compito di percorrere la tua strada, di affrontare il tuo passato, e forse di comprender che non sei poi molto diversa da chiunque la fuori. Tutti vogliono tornare alla propria terra. Tutti vogliono essere liberi." [stesse cose][ore 23:11]

23:19 Yasuhiko:
 Alterna lo sguardo tra la pila di corpi e i tre scranni, molteplici volte e più osserva la ciò che sorregge chi detiene il potere e più una smorfia di disgusto deforma il viso, quella di certo è un’immagine che non gli piace, che ha un forte impatto visivo ed emotivo su di lui, qualcosa di cui chiaramente era all’oscuro, motivo per il quale ne risente in maniera particolare, ma quando l’Uchiha posa lo sguardo su di lui, inevitabilmente, si sente piccolo, debole, insignificante, quelle parole che rimbombano nelle orecchie, ma la voce che fuoriesce, tremula dalle labbra, come di chi sa che una parola sbagliata potrebbe condannarlo all’estinzione, comunque, si fa strada <La morte genera altra morte, l’odio genera altro odio, la libertà ottenuta sugli altri, prima o poi, tornerà ad essere schiavitù, questo è il problema della guerra, che non ha vincitori, ma solo sconfitti> Tuttavia nel sentire la madre che lo tira, proverebbe ad allontanarsi, fin quando tutto cambia e un’altra scena si para davanti ai suoi occhi, forse ancora peggiore di quella precedente, un vero scenario da incubo, tanto che resta impietrito, di sasso, con la bocca aperta. Un lampo di capelli rosa, qualcosa che coglie di sfuggita, che si imprime ma passa in sordina ben presto, perché altre sono le immagini che ghiacciano il sangue, quella madre in protezione del figlio, qualcuno che si staglia ed esprime le proprie opinioni, cancellato per sempre dall’esistenza, con un infante che piange disperato sul cadavere della defunta madre. Il cuore accelera, rimbomba nelle orecchie di fronte a quell’immagine <Morte> Ripete solo, in un primo momento <Assurdo> Subito dopo, qualcosa che non riesce a concepire sia possibile <Perché? Perché tutto questo?> Domanda alla madre, con voce vuota, atona, piatta {Chakra 25/25}

23:31 Furaya:
 Vorrebbe roteare gl'occhi per l'assurdità appena proferita, una frase talmente ovvia ch'era anche inutile pronunciarla. Non lo fa per rispetto delle visioni, per rispetto delle persone morte in quei campi di concentramento. <La guerra porterà alla pace e la pace porterà alle guerre. E' come l'odio che conduce all'amore e l'amore che genera odio. Nessuno vive senza l'altro.> Un circolo vizioso. La forza fisica con quella psichica. Tutto torna. L'espressione seriosa della fanciulla ancor resta rivolta frontalmente a sé, continuando a guardare quel che accade sotto i suoi occhi e che lei stessa non è riuscita in alcun modo a fermare. <Anche la mia battaglia contro la Yugure era volta soltanto al conseguimento della pace. Tuttavia, non eravamo d'accordo sul modus operandi.> Scuote appena la testolina dal roseo crine. Anche da questo punto di vista, il discorso sarebbe fin troppo lungo da affrontare. Ne avrebbe di cose da dire, ma non è adesso il caso per parlarne. Non di fronte a delle visioni di quel ch'è accaduto in passato e nel quale non si può tornare. <Ho sempre cercato d'aiutare chiunque, ma guardavo soltanto nel mio orticello.> Durante tutto il tempo passato a trovare una soluzione affinché Konoha vivesse in pace assieme al resto dell'Alleanza, in villaggi ben più lontani un campo di concentramento permetteva a dei ninja d'uccidere coloro che volevano soltanto essere liberi e che cercavano soltanto il pretesto di vivere una vita tranquilla, nelle loro dimore. Davanti ai propri occhi, in un caleidoscopio forse troppo veloce, passano in rassegna tutti i villaggi facenti parte dell'Alleanza. Gli unici villaggi dei quali, nell'ultimo periodo, s'era interessata erano Konoha, Kusa e Kiri, formando di fatto il trittico alleato. Aveva iniziato a cambiare le cose assieme a Yukio, ma non è bastato per fermare l'avanzata di Oto e di coloro che volevano a loro volta modificare il passato, rendendo il futuro ben diverso. La consapevolezza sta nell'ultima frase che viene pronunciata alla di lei volta, la quale sostiene che tutti vogliano tornare a casa. <Tutti ne hanno il diritto.> Sancisce lei. Non s'è mai sentita dalla parte del torto nel pretendere di tornare alla vecchia Konoha, così non si sente affatto in disaccordo in quel ch'è appena stato pronunciato. Un cenno d'assenso col capo e si limita di nuovo al silenzio. Quest'illusione, se tale ancor vogliamo definirla, le ha aperto abbastanza la mente. Non è stata una serata del tutto vana. [ Chakra ON ][ Stesso Equip ]

[Yasuhiko] nessuno risponderà alle tue prime parole, queste si perdono nell'oscurità , nel tuo viaggio, quello che ti mostrerà due facce della stessa identica medaglia. Orrore da entrambe le parti, guerre per una libertà, per una supremazia, tutto per cosa poi? Ma questa risposta non ti verrà data, tua madre non ti risponde, nulla ti verrà detto. Hai visto i grandi ninja del passato, hai vissuto la morte per mano dell'alleanza nei confronti dei tuoi antenati, tutto si riduce all'estremo atto della morte. Un ultimo cambiamento intorno a te, per riportarti di nuovo ad Oto, sempre con quei grandi ninja, e potrai vedere come tanti di quei bambini adesso siano liberi di correre, di esser perfino felici, ma sai cosa è servito pur di arrivare a quello, non sai ciò che è accaduto dopo "dopo è arrivata la guerra.. tutto è stato distrutto, ricordi?" tua madre ti parla, di nuovo riunitasi al resto della famiglia "abbiamo cercato di ucciderci a vicenda, tutti quanti, ma non ho risposte per te. Dovrai capire da solo" un ultimo sorriso, un ultimo raggio di sole, prima di trovarti di nuovo sulla buia strada ai confine del quartiere dello spettacolo. [Furaya] Hai visto cosa accade anche negli altri villaggi, hai vissuto anche tu il dolore che tutti quanti provano, quel desiderio immenso di tornare alla propria casa proprio come tu desideri tornare a konoha, vi è giustizia o ingiustizia in questo? Forse infine hai davvero compreso, che tu come tutti gli altri, non siete che esseri umani, uguali nel puro desiderio di avere la propria casa. Un diritto, si, hai detto bene mia dolce fanciulla. Un altro passo verso konoha nuovamente, il tramonto riscalda ancora la tua bella casa, eppure qualcuno davanti a essa ti aspetta. Piccolo e mingherlino, colui che s'è presentato a te come Hanae, o meglio , Nemurimasen "Decima" ti richiama con uno strano sorriso "forse avresti dovuto accettare la pace, saresti stata a konoha in quel momento, avresti protetto tutti. Cosa ti ha portato avanti nella guerra? Il tuo orgoglio ? Ma adesso nulla può cambiare " sibila lo stesso prima di sparire alla tua vista, e il tuo corpo sentirà di nuovo l'aria fresca della notte sulla tua pelle, non sei più dentro quella porta fatiscente - se solo guardaste entrambi all'interno allora vedreste una casupola diroccata, non vi è niente dentro. [entrambi] ad attendervi vi è ancora l'anziano, più cupo e curvo sulla sua sediolina, la rosa ancora impressa nel momento più bello della sua vita al centro di quel tavolo. Lo sguardo che si solleva stanco verso di voi, e vi indicherà il vetro e la stessa < esiste dunque giusto o ingiusto? Oppure queste si trovano solo negli occhi di guarda? > ogni passo che avete vissuto vi ha portati forse ad una comprensione maggiore di ciò che accadeva dietro : dai grandi ninja assassini di infanti, a prigioni che per preservare la pace dell'alleanza uccidevano innocenti. < chi di voi due vuole provare a cogliere la rosa?> domanda ancora il vecchio prima di scomparire letteralmente nel nulla, portando con se tavolino e sedia, lasciando a terra quella rosa ancora coperta e protetta da quella cupola di vetro. Avrete davvero il coraggio di coglierla? [end ambient - end obbligatorie sempre nei tempi che il master sta per crollare]

23:44 Yasuhiko:
 Non giunge alcuna risposta, niente di niente, solo l'immagine che cambia e che lo riporta ad Oto, dove la vita è proseguita, una vita ignara di quel che è accaduto perché potesse essere vissuta. Ascolta le parole della madre <Ricordo, saremmo tornati qui, se non ci fosse stata, forse, un giorno, ma non è così che sono andate le cose> Sorride amaramente, almeno fin quando tutto non termina e si ritrova esattamente dove tutto quanto è cominciato, come se niente fosse successo. Gli ci vuole un attimo per realizzare che tutto è tornato come prima, ritrova il vecchio, anche Furaya e alle parole dell'anziano si limita a ruotare la testa verso Landi Hokage <Credo che debba provarci tu, non so cosa hai visto, ma quello che ho visto io mi ha lasciato perplesso, se era un cuore puro che poteva toccarla, forse potevo pensare di averlo prima, ma non adesso sicuramente> Si interrompe per un momento, prima di continuare <Ho bisogno di pensare a quello che ho visto, di saperne di più e ho anche la vaga idea di sapere a chi chiedere> Sposta lo sguardo ad osservare i suoi capelli rosa, per un momento, per poi procedere con le parole <Se non ti dispiace, se la prendi, vorrei vedere che cosa succede, a te la scelta> Il tono è ancora un po' piatto, non ha ripreso vivacità del tutto, ancora troppo vivide quelle immagini nella sua testa per far finta che non sia successo assolutamente nulla <Forse è proprio vero che, tutto quanto, è solo un enorme punto di vista, senza giustizia e senza differenza tra bene e male> Commenta laconico, per poi zittirsi {Chakra 25/25}

23:52 Furaya:
 Dopo aver visto quel che accadeva nella vecchia Oto, dopo aver consolidato come la necessità di tornare alla propria dimora - alla propria vecchia casa - sia per lei un desiderio profondo tanto quanto per gli altri... riprende il suo avanzare. Si mantiene al fianco del ragazzo dal crine corvino che in braccio stringe la loro bambina. Allunga le braccia per un solo istante. <Vorrei tenerla.> Ma forse è troppo tardi per una richiesta del genere. L'illusione sta svanendo e dinnanzi alla porta della loro magione sbuca lui - l'unico membro della Yugure (il leader, ad onor del vero) per il quale ha nutrito un minimo di rispetto. S'è fatto avanti affinché potesse parlare direttamente con la Judai, anziché nascondersi dietro puerili minacce inutili. <Nemurimasen> Pronuncia con solenne tonalità, portando l'attenzione proprio sul presunto ragazzino, nonostante in realtà avesse potuto avere la medesima età della Nara in questione. <avremmo potuto trovare un patto diverso, ma non c'era più tempo.> La guerra era imminente ben prima che iniziassero anche soltanto delle trattative. <Il mio orgoglio ha mosso ogni mio passo, a prescindere dall'obiettivo.> L'orgoglio la riveste al pari d'un'armatura e ne ha fatto costantemente cavallo da battaglia. Mai senza d'esso, sempre al suo fianco. L'unico dal quale può dipendere e l'unico dal quale crede di non poter mai essere tradita. <Avrei accettato la pace soltanto alle mie condizioni.> E' questo il problema. Voleva tutto. Voleva la botte piena e la moglie ubriaca. Quest'è quanto. Pretendeva che la pace giungesse priva di perdite e di morti, ben consapevole come questo fosse del tutto impossibile. S'è abbattuta, s'è rialzata e ha continuato a combattere per quelli che reputa suoi ideali. Un ennesimo battito di ciglia è quel che porta la donna alla realtà dei fatti, focalizzandosi sulla casupola ormai vuota e fatiscente tanto quanto prima. <Il giusto o l'ingiusto è soggettivo. Nessuno avrà mai torto e nessuno avrà mai ragione. Ognuno protenderà per l'uno o per l'altro e vi sarà costantemente qualcuno che non lo riterrà opportuno.> Fa spallucce, tornando finalmente al mondo che la circonda, quel mondo dal quale pretende di fuggire per rifugiarsi nelle mura che circondavano un tempo il villaggio della Foglia. Scuote il capo davanti alle proposte che provengono da Yasuhiko, allontanandosi d'un passo indietro per iniziare a prendere le distanze. <Affatto. La rosa ha svolto il suo dovere. Appartiene all'anziano e gliela lascio ben volentieri.> Non vuole neanche osare di nuovo guardare quel che ha visto finora, dunque cede volentieri la rosa al legittimo proprietario. Passerà qualcun altro che vorrà tentare la sorte e tanto vale che anch'egli veda quel che c'è da vedere. <Se vuoi vedere cosa succede, potresti prenderla tu. Entrambi abbiamo avuto sorte simile.> Un'occhiata affilata quella che gli rivolge compiendo giusto qualche altro passo per allontanarsi dalla casupola, soffermandosi però sull'ultima affermazione altrui. <Il bene e il male esisteranno sempre. E' la tua concezione d'essi a variare.> Espone così il suo mero punto di vista. [ Chakra ON ][ Stesso Equip ]

Furaya e Yasuhiko vengono attratti inconsapevolmente da qualcosa ai confini del quartiere dell'intrattenimento - una particolare rosa dentro una teca li attira con il suo odore e la sua bellezza, mentre un vecchietto li inviterà a scoprire ove sta la giustizia e l'ingiustizia attraversando una porta per completare il loro percorso.

Yasuhiko : avrà modo di veder i grandi ninja del passato più recente di Oyo - Kimi, Nemurimasen, Kioshi - ergersi come eroi liberatori di Otogakure stessa - per poi scoprire invece come questa pace sia stata creata anche sul sangue di coloro che vivevano a kusa (la sua casa). Fino ad addentrarsi alla prigione di Keimushu per scoprire come qualsiasi opponente all'alleanza venisse imprigionato e privato della libertà, e della vita.

Furaya : invece tornerà a konoha, vedendo infine Saisashi con Senshi ( la sua bambina ) ad attenderla come era suo desiderio. Il viaggio che compirà la porterà a Keimushu, scoprirà cosa davvero si svolgeva li dentro ad opera dell'alleanza, e di come tutti coloro che hanno abitato il suo stesso tempo non desiderano altro che tornare alla propria terra ed esser liberi. Un ultimo sguardo al passato la farà incontrare con Nemurimasen, il quale le chiederà perchè non si sia fermata a quella guerra e abbia continuato, potendole mostrare che forse qualcosa sarebbe cambiato.

Entrambi tornano indietro dal loro viaggio, con la promessa che < solo chi ha il cuore giusto può toccarla senza morirne, tutti gli altri possono solo inchinarsi alla stessa > per scoprire cosa sia la giustizia e se vi sia davvero una differenza tra bene e male.
Yasuhiko decide di non coglierla non sentendosi pronto, lasciando a Furaya l'onere di farlo - ma la stessa donna mostrandosi matura, comprende che il ruolo della rosa è davvero stato compiuto, sparendo alla vista di entrambi i giovani.


Commento off : Bene ragazzuoli, quest'ambient è stata pensata per due pg, i vostri che son caduti perfettamente a fagiolo essendo natii di due opposizioni differenti alias Oto-Konohja, di come tutto ciò che hanno conosciuto, tutte le loro convinzioni, abbiano avuto un'altra faccia a loro sconosciuta.
Ho visto una crescita se così vogliamo definirla, da entrambe le parti - nulla da dire, Furaya la conosco da moltissimo tempo ormai, anni, mi ha fatto molto piacere vedere come nonostante sia un personaggio vecchio, cresciuto, formato, si faccia influenzare e possa ancora evolversi e crescere sempre in maniera differente con sfumature diverse. Yasuhiko invece è il nostro giovane bolide appena approdato, a cui dopo una role ho deciso di fargli veder qualcosa che fosse completamente differente dal suo completo amore per i vecchi ninja, vedendo anche in lui una specie di cambiamento, perdendo l'aria da ragazzino per divenire un pò più consapevole del mondo.
Mi è piaciuto anche la scelta di entrambi di non coglier la rosa, che poteva esser un oggetto magnetico e affascinante, invece dopo aver visto quel che hanno visto, avete deciso di donarla di nuovo al suo proprietario.

Spero davvero che vi sia piaciuta, l'ambient come detto è stata pensata per potervi dare un punto di vista completamente diverso da ciò che vi siete sempre giocati, prendendo in atto le vostre memorie e quelle di altri . Spero che possa portarvi ad un evoluzione dei vostri pg e che non mi odierete per tutto ciò!

Bravi !


[no exp per la natura dell'ambient]