In centro col temporale
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Giocata del 13/05/2021 dalle 19:27 alle 21:31 nella chat "Piazza Centrale [Oto]"
[Piazza di Oto - Caffè] Da quando si era spostata in zona da Hiko non aveva fatto altro che piovere! Stupido tempo contro di lei e la sua voglia di sole! Era uscita nonostante la pioggia per incontrare un'amica ma sulla via del ritorno il tempo era visibilmente peggiorato ed era stata colta alla sprovvista, tanto da doversi rifugiare all'interno di un locale del centro. Uno di quelli che piacciono a lei, non una bancarella di Ramen ma un posto caldo, asciutto, con delle prese di corrente per ricaricare il cellulare se necessario e un sacco di ottime bevande calde! Entra nel locale più asciutta del previsto, grazie al gigantesco ombrello blu che mamma e papà avevano deciso di lasciarle dato che si sarebbe fermata a casa degli amici per un poco. Tuttavia il forte vento è riuscito a inumidire il vestiario della ragazza dal crine rosso almeno un poco. Le gambe in particolare, fasciate da un paio di jeans aderenti di color azzurro chiaro sembrano parecchio inumidite, ma fortunatamente non lo sono i piedi, protetti da degli anfibi neri. Il busto è coperto da una felpa oversize di colore blu scuro, sotto la quale si intravede una maglietta a maniche corte bianca, il cappuccio è alzato, al collo porta le immancabili cuffie collegate al telefono che tiene nella tasca frontale della felpa. Sente poco i rumori dato che le orecchie sono inondate da quella musica che ascolta praticamente ogni volta che non sta con Yasuhiko, ovvero quella che lui scrive e suona con la chitarra. Le piace parecchio ma non vuole dargli tutta quella soddisfazione perciò di solito cambia quando lui è nei paraggi. Essere amici di infanzia è parecchio dura, sopratutto quando il tuo carattere è assolutamente particolare. Le iridi azzurre si spostano al bancone del locale prima e subito dopo alla ricerca di un posto libero in qualche angolo, proprio come piace a lei. Addocchiato il posto prescelto, la ragazza andrebbe ad abbassare il cappuccio, andrebbe a posizionare l'ombrello nell'apposito contenitore all'ingresso e andrebbe a mettersi in coda alla cassa. Ha già deciso la sua ordinazione e non vede l'ora di gustarsela in santa pace mentre attende che spiova un minimo. [Cafè] Il tempaccio è sempre presente in questi giorni, pioggia e nuvoloni sparsi in quel cielo uggioso del centro di Oto, città natale dei Kokketsu, clan di appartenenza del nostro giovane eroe biondo. Il vento e l'acqua si mistificano in rapide e violente discese terrene, impatti di schizzi e fulmini luminosi degni dei kirin di raiton più potenti, ammainanti da persone che corrono per cercare di non bagnarsi troppo, o almeno che ci provano a non bagnarsi vista l'intensità della tempesta. Si ritrova nel classico Cafè che frequenta quando è di passaggio ad Oto lui, ormai ci ha fatto di tutto lì dentro, mangiato, bevuto, conosciuto ragazze, ricercato e forse anche quasi duellato... insomma, un posto dove sicuramente potrebbe essere riconosciuto. <Oi, è sempre un piacere vederti> rivolto verso la titolare del locale, posta poco dopo l'ingresso automatico del locale in questione, tale da stagliare la sua figura mascolina in quel negozio così ben arredato, dai sentori caldi e casalinghi, dall'odore in questo caso misto al ginseng e alla pioggia, data forse dagli ombrelli siti alla destra invece dell'ingresso. Poggia l'ombrello nero nel contenitore adibito, mentre scrolla da dosso parte di quell'acqua che potrebbe essergli caduta addosso durante il tragitto verso il locale, facendo spallucce e muovendo un po gli indumenti, l'ombrello è grande e resistente, protegge bene dall'acqua. Ricordiamo inoltre che il vestiario è composto da una giacca bluastra poggiata solo sulle spalle e da un pantalone lungo dello stesso colore, da delle scarpe grigiastre ed una camicia del medesimo colore, e come pochi accessori una cinta bianca, due paia di orecchini in ocra a forma di catena, una collanina a forma di lucchetto al collo ed un braccialetto in simil oro al polso destro. Cammina infine per mettersi in fila, proprio dietro l'ultima arrivata di nome Shizuka, kokketsu come lui, ancora non adocchiata dal nostro giovane eroe, che come suo solito <Giornataccia fuori, vero?> parla agli sconosciuti con fare espansivo e dolce, sorridente, forse verso un pò tutta la fila e tutti i presenti, ma inevitabilmente rivolto verso la figura della giovane ragazzina. Ella sicuramente avrà le cuffie e NON dovrebbe sentirlo, ma visto L'AVVICINARSI alla ragazzina, mettendosi IN FILA DIETRO DI LEI, potrebbe voltarsi ed ascoltare quelle sue parole, o almeno, vedere il di lui labiale. [Chakra Off] [Piazza di Oto - Caffè] Fortunatamente tocca praticamente a lei in coda, cosa di cui non vedeva l'ora, infatti con un gesto rapido andrebbe a infilare le mani in tasca, spegnere la riproduzione causale e abbassare le cuffie. Tutto questo accade proprio mentre il ragazzo dal biondo crine si porta dietro di lei ed fa quell'esclamazione che riesce a cogliere solo a metà. Sentendo quelle parole molto vicino a lei istintivamente andrebbe a volgersi appena in sua direzione, dovendo alzare lo sguardo di una ventina di centimetri per guardarlo in volto. << Scusi avevo le cuffie parlava per caso con me? >> Educata, a modo, con un tono di voce decisamente infantile, sembra un angioletto quando Hiko non è in giro. Purtroppo non ha sentito bnene ciò che il ragazzo ha detto ma le era sembrato che si rivolgesse proprio a lei. Tuttavia la coda scorre e un piccolo passo viene mosso in direzione del bancone, distogliendo lo sguardo dal ragazzo dal quale ancora attende risposta. Se lui non le avesse rivolto parola immediatamente probabilmente sarebbe prontamente arrivato il suo turno in fila, e su richiesta della ragazza alla cassa avrebbe ordinato una cioccolata al latte calda con granella di nocciole e panna montata sopra. Se invece lui le avesse rivolto la parola forse per cortesia gli avrebbe risposto per poi dedicarsi all'eventuale ordinazione. [Cafè] Il nostro giovane eroe si fa vedere, e forse anche sentire in un certo senso, lui che in quel suo camminare intercede la coda dell'occhio della giovane Shizuka, mai vista prima d'ora, in quella che gli appare in parola come una giovincella dai toni e dai tratti molto dolci, a primo acchito della stessa età della provocante Nana, ma sicuramente dai modi e dai lineamenti molto più dolci. Lo sguardo vermiglio del nostro shinsengumi si perde per qualche istante nello sguardo azzurro della giovane ragazza, gli istanti e gli attimi passano veloci, mentre le parole di lei ricevono risposta <Si> non secco, dolce, prolungato forse, ma pronunciato solo dopo l'ordine della giovane <Volevo dirti che sei bellissim...> scuote la testa con vemenza, lasciando che la bionda chioma vada scompigliarsi per qualche istante <Cazz, volevo dire, è proprio una giornataccia vero?> non riesce proprio a dar freno ai sentimenti d'amore quando li prova, ed una ragazzina così piccola e dolce, docile e ingenua forse, gli rievoca troppo il senso protettivo da guerriero della giustizia. <Vedo che anche questa volta hai preparato il solito> merito delle mance? La titolare ormai sai che prende sempre la stessa cosa, non cambia mai, con la pioggia o con il vento ha sempre la sua coppa di cioccolato bianco e gelato alla vaniglia, ricoperta di nocciole e crema al gusto brownies e marshmellow, rifinita con scaglie di cocco... na bomba. Continua verso la ragazza <Ti va di sederti al tavolo lì per caso?> perchè dovrebbe farlo? <Non posso fare a meno di chiedertelo con quegli occhi che ...> alza la testa e gli occhi al cielo per qualche istante <Kami santi...> prende fiato <Volevo dire, c'è tanta gente vista la pioggia, e non vorrei prendessero tutti i posti disponibili ai tavoli... il bancone all'ingresso è scomodo con tutte le persone che entrano ed escono> colpo da maestro, peccato non sappia mantenere dentro se quei complimenti... ma hey, alla fine sono sinceri, shizuka è proprio una ragazza carina per la sua età. [Chakra Off] [Piazza di Oto - Caffè] Lui sembra rimanere decisamente incantato dagli occhi della Kokketsu che uan volta arrivato il proprio turno non fa altro che ordinare quella cioccolata calda che prende con entrambe le mani molto soddisfatta, prima di iniziare ad avviarsi al tavolino che aveva prescelto. Purtroppo il suo incedere viene bloccato finalmente da quel "si" dolce e prolungato da parte del biondo che a ruota le rifila un complimento. Lo sguardo azzurro si fa stupito, come se non riuscisse a capire come qualcuno possa ritenerla bellissima se non i genitori di lei o di Hiko. Lui cambia poi versione, sembrando a suo modo impacciato allora con educazione risponde pacatamente: << Si decisamente. Non sopporto la pioggia e pioveva anche ieri sera! Volevo tornare a casa ma penso che sia meglio che spiova. >> Mai dare confidenza agli estranei se non c'è qualcuno con te, questi gli ammonimenti di mamma ma purtroppo il fare gioviale dell'amico d'infanzia l'ha un poco trascinata. Poi a quanto pare il biondo riceve un gelato, ordinazione completamente contrapposta a quella di lei, che nel frattempo ha ripreso a camminare in direzione del tavolino prescelto. Prima che però si allontani a sufficienza, la voce di quel tipo la raggiunge di nuovo invitandola a sedersi insieme sullo stesso tavolino che già stava puntando. Di nuovo poi si perde in frasi che hanno veramente poco senso per lei, inveisce al cielo e si spiega meglio. Si tratta di ottimizzazione, ipotizza che ci sarà un gran caos data la pioggia e anche lei può vedere che presto quel posto si riempirà. In fin dei conti avere quello sconosciuto dalla voce dolce vicino potrebbe essere meno peggio di avere un omone burbero no? Con un'innocenza indicibile andrebbe ad alzare le spalle, per poi rivolgergli cortesemente la parola: << Avevo già intenzione di sedermi li, però vorrei prendere il lato vicino al muro se non è un problema! >> Accetta in maniera garbata la compagnia, convinta più che altro di fargli un favore nel condividere quel tavolo. Senza titubare ne aspettare risposta andrebbe a prendere posizione proprio a un tavolino in un angolo, andando a sedersi con la schiena rivolta al muro, appoggiandovisi senza troppi complimenti e continuando a tenere la cioccolata con entrambe le mani come per riscaldarsi. Se lui l'avesse seguita a questo punto dovrebbe essersi seduto accanto a lei praticamente, o sul lato opposto. Le iridi azzurre tuttavia si concentrerebbero totalmente sul gelato più che sul ragazzo, con sguardo probabilmente interrogativo. "Questo tipo è strano...prende il gelato con questo freddo!" Questi i pensieri nella testa della piccoletta che al momento però non dice nulla ad alta voce. D'altronde lo sa, sempre carina e coccolosa con gli sconosciuti, non bisogna attaccare briga! [Cafè] Lo shinsengumi, come suo solito, non si perde in mezze parole, quando si tratta di fare il cascamorto lo fa bene, soprattutto se passano più di dieci giorni dall'ultimo contatto amoroso con una ragazza, come ricordiamo è stato con Nana o con Nori, entrambe attualmente scomparse dalla circolazione. Afferra l'ordinazione con la mano destra, una bella coppa carica di zuccheri e grassi, una gran bella carica di diabete per il nostro amico biondo, ma sappiamo che l'allenamento ed il metabolismo da kokketsu aiutano nello smaltire le cose, o lui crede così ecco, chi siamo noi per andargli contro? <Bhe si, effettivamente è da un pò che piove> prende fiato, seguendo la ragazzina <Menomale allora che c'è il temporale così ho potuto incontra...> non termina la frase, portando chinata la testa a guardare il pavimento come in segno di strano e dolce imbarazzo nei suoi confronti, sempre impugnando nella mandritta quella coppa fredda. <Volentieri, ti seguo> come se non l'avrebbe fatto comunque, ha gli occhi a cuoricino ormai, povera ragazzinam, basta che siano carine e sotto i vent'anni che lui prende e se ne innamora... fortunate le vecchie, come Furaya. <Come mai il lato vicino al muro?> chiede dubbioso, è una richiesta particolare effettivamente <L'importante è che stai vicino a me comunqu...> rieccolo, una frase si ed una no, non ci riesce proprio, che sia posseduto da un demone? <Dicevo...> cerca il discorso successivo, consapevole di come quel suo non riuscire a limitarsi sia in effetti un problema non di poco conto <Vuoi un pò della kamichicoppa?> cosa? e da quando in qua hai dato un nome ad un piatto? <Non l'ho ancora mangiata, ti assicuro che è fantastica> ribatte, subito dopo <Un pò come i tuoi occh...> basta, fermatelo, è indicente. [Piazza di Oto - Caffè] A questo punto lui è fin troppo diretto per essere ignorato. Per quanto impacciato a suo modo continua a farle complimenti come se di punto e in bianco lei fosse diventata la donna della sua vita. Una volta seduti riesce a malapena a domandarle come mai quella scelta per il muro per poi driblare sul fatto di stargli vicino. Poi le offre del gelato che la fa rabbrividire solo al pensiero di provarci. << Kamichhicoppa? >> Lo guarda con occhi sgranati << Non avevo mai sentito questo nome sinceramente. Comunque no grazie! Fa troppo freddo per il gelato preferisco la mia cioccolata bollente. >> In tutto questo non si protende nemmeno verso di lui, restando con la schiena appoggiata al muro. e iniziando ad annusare il profumo della pietanza che stringe fra le mani. << Il lato vicino al muro mi piace perchè di solito mi appoggio qui con la schiena e posso perdermi ad ascoltare la musica. Solitamente quella del mio amico d'infanzia. >> eccola la carta da giocare per ogni evenienza e sempre disponibile, Hiko, che torna utile per spaventare solitamente i più blandi provoloni. Lo sguardo azzurro si posa infine direttamente in quello rosso di quell'altro, lasciando trasparire un poco più di quella vera Shizuka che fino ad ora è stata nascosta. << Comunque prima di riversare complimenti su qualcuno di solito ci si presenta. Non credo giochi tantissimo a tuo favore non farlo. A meno che il tuo interesse non sia effimero e solo momentaneo. >> detto questo andrebbe ad appoggiare la cioccolata sul tavolo, scostandosi dal muro. Il cucchiaino infilato nell'alto bicchiere verrebbe recuperato, per poi essere puntato in aria. << Io mi chiamo Shi - zu - ka. >> Ad ogni sillaba andrebbe a disegnare in aria il kanji corrispondente, come a sottolineare l'interezza del proprio nome. Con delicatezza il cucchiaio verrebbe infilato nella panna montata per poi andare ad assaggiare quel caldo dolce prima di rivolgergli nuovamente la parola: << Tu invece signor gelato sei? >> Ora che è nel suo angolino, sembra meno dolce e delicata di prima, sentendosi minacciata da quei continui complimenti a sproposito, anche se molto dolci, si è sentita messa alle strette e ha tirato fuori le unghiette da gattino impaurito.
Giocata del 14/05/2021 dalle 00:26 alle 02:02 nella chat "Piazza Centrale [Oto]"
[Cafè] La giovane ragazza dagli occhi celesti non pare ancora scappare dalle avance spudorate del nostro biondo eroe, che di tutto tono continua quel suo siparietto comico dove non riesce in alcun modo a fermare quel suo dire tra complimenti e rivelazioni sentimentali. Risponde con ordine alle parole e alle domande della fanciulla dal sangue nero, partendo ovviamente dalla sua coppa di gelato preferito: <Eh già, la kamicoppa o la kamichicoppa, l'ho battezzata così> è davvero macabro sapere quanti kg di gelato mangia al mese questo qui, davvero, voi non volete saperlo <I gusti e le dimensioni le feci la primissima volta che passai di qui> quando mesi fa venne ad acquistare quel libro sui kokketsu, libro che l'ha portato poco a poco a legarsi spiritualmente a quelle terre di Oto, lì dove nacque a tempo il clan dei kokketsu per dono di un kami al fu yukio. <Non serve il caldo per mangiare un gelato, nè il freddo per bere una cioccolata calda> continua <le cose si portano avanti e si fanno indipendentemente dal contesto, come la pace ad esempio, non serve la guerra per affermarne il bisogno, no?> il discorso è si filosofico, ma anche abbastanza particolare, afferma che non c'è il bisogno di un contorno per godere di un qualcosa, ma che assestante la voglia si presenta e la si gusta nella sua interezza, come ad esempio la pace. <Musica? Che musica ascolti?> prende fiato, sentendo il resto della frase <ah... amico d'infanzia dici...> aglia, gelosia is coming over 9000 signori <E chi sarebbe questo amico, come si chiama?> non conosce il rapporto che si frappone tra questi due giovani, e neppure noi in realtà lo sappiamo, quindi spetterà alla giovine far capire se codesto è una minaccia amorosa o solo un fratello maggiore presente nella sua vita. Si trova accanto alla giovine, al suo fianco destro, in realtà ben più vicino di quanto lei possa immaginare, ovviamente non si toccano e non si sfiorano, ma paradossalmente s'è seduto davvero vicino alla giovine, cercando di canto suo di mangiare quel suo gelato. [COFF-COFF] quasi si strozza alle parole della bella shizuka, che toccandola piano come un treno in corsa, spara un sentenza molto spinosa sui modi del giovane, forse ormai accortasi di come il biondo ci stia provando con lei, lasciando quasi verso la morte per asfissia polmonare da gelato alla vaniglia... che cattiva! <...> resta silente cercando di ricomporsi, prima di voltarsi con la testa verso la giovine al suo fianco <Mi chiamo Kamichi> prende fiato <E basta> continua <Ed attualmente sono un membro della shinsengumi> e questo ovviamente farebbe bagnare il 99% delle ragazze presenti in quel locale, la squadra d'esecuzione speciale, l'elite, la creme della creme, un luogo dove chi v'entra è perchè unico delle doti. <Piacere di conoscerti, non capita tutti i giorni d'incontrare ragazze così carin...> abbassa il capo, quasi accompagnato da aloni di colore blu e da striscioline nere ai lati del capo, mentre porta il cucchiaio alla bocca per zittirsi in quella sentenza dolce e amorosa. <Ora dovresti dirmi tu qualcosa di te> passandole il testimone. [Centro Oto - Caffè] Praticamente le parole di lui partono dal dolce, ovvero la descrizione sommaria di come lui abbia creato con la propria fantasia quel gelato particolarmente ciccioso e allettante che lui si trova davanti. Se non fosse stata una giornata così uggiosa forse lo avrebbe davvero assaggiato, in fondo è molto golosa come tipo anche se tende a mangiare poco per non ingrassare. Poi inaspettatamente dopo tutti quei modi strani di approcciarla sembra perdersi nella prima affermazione seria della serata: un trattato di filosofia sul cosa sia necessario o meno al mondo. Forse per la prima volta il biondo attira veramente l'attenzione della ragazzina che seppur piccola non è decisamente stupida. << Hai ragione, ma ci sono cose che si apprezzano di più nel momento in cui mancano. Come il caldo quando fa freddo o la pace quando si è in guerra. >> Commenta brevemente come a volergli chiarire il perchè preferisce non mangiare il gelato in quel momento, come se stesse ricercando qualcosa che le manca in quella cioccolata calda e fumante ricoperta di panna. << In realtà la musica mi piace un po' tutta! Anche se preferisco i ritmi sostenuti ai lenti. Lui a me piace molto, suona la chitarra in un modo coinvolgente secondo me e poi riesco a immaginare ogni suo movimento mentre suona. >> Si interrompe un pochetto distraendosi fra i suoi pensier tant che quando lui domanda direttamente come si chiami questo suo amico le labbra si muovono automaticamente: << Si chiama Hi... >> Si interrompe prima del disastro, diventando leggermente rossa in viso << Si chiama Yasuhiko >> Non sta a specificare nemmeno il cognome, perchè comunque non è importante, almeno non abbastanza per il biondo. Poi con quel suo tono diretto colpisce nel segno e quasi riesce a far strozzare un membro d'elité della giustizia. Dopo essere sopravvissuto a quell'attacco a sorpresa si presenta, rivelando anche di essere un membro della Shinsengumi, quindi qualcuno da non sottovalutare minimamente anche se decisamente giovane. Pare tuttavia che sia più forte di lui, di nuovo le fa un complimento ma questa volta lei non fa altro che scoppiare a ridere, una risata di gusto argentina che non da la minma impressione di volerlo canzonare, data la reazione sommessa del giovane. Si nasconde nel gelato praticamente e le domanda qualcosa su di lei, come se non avesse già rivelato molto di se. Prima però di rispondere a quella domanda andrebbe ad allungare il cucchiaino usato per la cioccolata verso il gelato di lui: << Posso assaggiare? >> Forse ha deciso che essendo un membro dello Shinsengumi di sicuro non le farà nulla del male? Può essere ma sembra molto meno tesa di prima nei suoi confronti, tant'è che non da molto peso alla vicinanza che intercorre fra i loro corpi. << Shizuka, come spiegato prima. Provengo dal distretto di Kusa in realtà ma sono venuta qui con i miei genitori a trovare questi amici di famiglia al momento. Mi piace la musica, mi piacciono i dolci e odio la pioggia! >> Sottolinea questa ultima affermazione come se da essa dipendesse tutta la sua vita. Qualora lui le avesse dato l'ok per assaggiare quella coppa colorata allora senza troppe smancerie si sarebbe servita da sola rubandone un cucchiaio e assaggiando il gelato così freddo da farla rabbrividire un poco. [Cafè] Quella giovane ragazza non sembra far aspettare molto il nostro eroe biondo, rivolgendo la di lei parola in diversi modi e sensi, lasciandosi scappare persino delle risate naturali verso il nostro guardio di fiducia. Parte con ordine, dalla prima asserzione della giovane, rispondendo: <Non è sbagliato come ragionamento sai?> prende fiato <Però il dover aspettare o attendere la mancanza di qualcosa, o di qualcuno> che stia riferendo il tutto a se stesso? <Non credo sia giusto, non aspettare la necessità per volere, goditi quel qualcosa quando non è per convenienza, come le passioni...> prende fiato <Come nell'amore...> freccia scoccata, mirata, puntata, e... Stock, lanciata in una frecciatina ritta verso lei, pronta a cogliere eventuali frutti e danni fatti. Il ragionamento comunque pare filare, anche abbastanza a dire il vero, considerato il sentimento dell'amore, bisognerebbe cercare qualcuno o trovare qualcuno quando si sta già bene con se stessi, quando si ha tutto e non si desidera nulla, così da desiderare quella persona per il solo gusto del sentimento scaturito, e non per convenienze e possibilità di contorno. <Mh... Yasuhiko dici> prende fiato, iniziando a socchiudere gli occhi in uno sguardo da vero cawboy, tipico dei film western, uno sguardo truce da guerriero, come se codesto ora rappresentasse per lui una sorta di nemesi... e che nemesi sia, e si sa, in guerra e in amore, tutto è lecito. <Mai sentito, può essere qualcuno che non ho sentito ancora> la butta lì per ora, di certo non vuole farsi vedere geloso di qualcuno che non conosce e di cui invece lei conosce tutto, sarebbe stupido, anche se palesemente arde del fuoco fatuo della gelosia, e non è tanto bravo a mascherare l'essere scazzato nella sua voce. <Certo, prendi pure> molto espansivo e generoso, condivide volentieri senza problemi il suo cibo <Dai non è troppo lontano alla fine, fintanto esiste kagegakure i distretti ora sono tutti raggiungibili anche a piedi alla fine> come suna e oto, o kiri e konoha insomma, distretti che prima erano paesi distanti a kilometri e kilometri, chiusi in un muro esagonale protettivo. <Non so se sia stata un buona idea per te e per i tuoi fare questo viaggio, l'assassino è ancora a piede libero, e non mi sembri propriamente una ninja provetta> l'aspetto illude? o forse ha ragione? Quel maledetto uccide ninja dalla mattina alla sera, e se lui shinsengumi può difendersi... un comune cittadino di certo perirebbe contro quella bestia delle ombre. [Centro Oto - Caffè] Le parole che lui le rivolge vengono lette in tutt'altra maniera rispetto a quanto probabilmente il biondo si aspettava. Quella freccia che lui scocca arriva su un bersaglio decisamente confuso al momento che ha pedinato giusto la sera prima l'amico d'infanzia perchè stava con una ragazza dai capelli rossi molto più accesi dei suoi, e molto più alta. Torna rossa in viso senza troppa fatica mentre la mente viaggia ad altro, a come non si senta nemmeno in dovere di essersi presa quella cotta paurosa per lo stesso ragazzo con il quale catturava lucertole da bambina. Lo stesso tipo che si era definito "amico-mamma" delineando pesantemente la distanza alla quale la considerava. Lui borbotta il nome di lui, come a rifletterci e la cosa la fa tornare alla realtà: << Beh mi sembra normale che uno come te non si occupi di persone di poco rilievo a livello sociale no? Insomma dovresti conoscere il nome di ogbni singolo cittadino? >> La domanda è innocente, come se non fosse per nulla a conoscenza di cosa in realtà quelle figure a protezione della pace, debbano o meno fare. Si appropria di quel gelato che la fa rabbrividire e indietreggiare, scappando dalla sua calda cioccolata mugugnando un qualcosa: << Preferisco il caldo... >> Lui nel frattempo si esprime riguardo alla di lei provenienza e anche a quel viaggio che forse è stato fatto nel momento meno idoneo. Gli occhi di lei si spalancano come se lui le avesse appena rivelato qualcosa di sconvolgente: << Quei maledetti non me l'hanno detto che erano in missione! >> La faccia della ragazzina si corruccerebbe tutta, lasciando che un broncio evidente le si dipinga addosso. << Io non lo sono ancora una ninja provetta. Ancora non sono nemmeno in grado di attivare l'innata che posseggo per nascita. I miei genitori sono ninja e ci scommetto che mi hanno mollata a casa di Yasuhiko perchè avevano qualche faccenda da sbrigare relativa a questo assassino. >> Borbotta visibilmente infastidita, in fondo a lei non era stato spiegato nulla, come sempre; protetta e coccolata dai genitori probabilmente perchè ritenuta ancora troppo debole per affrontare il mondo. [Cafè] Il discorso della giovane ragazza dai rossi capelli inizia a confluire in qualcosa di più particolare, tende forse volontariamente a non rispondere alle domande ed ai discorsi filo-romantici del nostro biondo kokketsu, tanto, da portare quella loro docile disquisizione in altri punti, alle volte anche adulando il nostro buon guardio di quartiere. La guarda stranito, forse serioso in parte, quello sguardo di uno che sta per dirti "cosa cazzo stai dicendo scusa?" in una prerogativa dove si vede sempre investito della carica di giustiziere di kagegakure, l'unico vero baluardo della giustizia rimasto in piedi al villaggio delle ombre. <Ti sbagli, a me importa soprattutto delle persone di poco conto> prende fiato <E non per conoscerle o per farci amicizia, ma per difenderle, per proteggerle> in che senso? <Sono uno shinsengumi, sono un ninja e sono qualcuno pronto a mettere me stesso per difendere il villaggio e coloro che ci abitando, che siano da minacce esterne oppure interne> una bella scenetta melodrammatica la sua, teatrale quasi, sta recitando una parte dite? Oppure è davvero l'indole del biondo questa? A Shizuka scoprirlo davvero, sicuramente non sarà facile farlo, sia chiaro. <Attenta a quello che dici...> la guarda <Il lavoro di ricerca dell'assassino è stato affidato agli Anbu, non a noi shinsengumi> prende fiato <Se avessi potuto attingere al grado per le mie ricerche, ora quel bastardo sarebbe a marcire in galera> è categorico lui, megalomane, egocentrico e pieno di se, crede che da solo avrebbe potuto fare molto meglio degli anbu tutti... e chissà, forse ha anche ragione. <Se mi dici che i tuoi sono andati lì... vuol dire che i tuoi genitori sono Anbu?> e se così fosse, verrebbero uccisi seduta stante, la segretezza del grado e del ruolo è FONDAMENTALE negli anbu, una cosa del genere probabilmente comporta il dover sparire per sempre. <Di che innata parli?> curioso lui, passando il testimone.
Giocata del 18/05/2021 dalle 13:25 alle 16:17 nella chat "Piazza Centrale [Oto]"
[Piazza di Oto - Caffè] A quanto pare è riuscita a pungerlo su qualcosa in cui crede veramente. Per la prima volta da quando è stata approcciata la rossa non riceve alcun complimento fuori luogo, gli occhi a cuoricino di Kamichi si sono trasformati in occhi attenti, fieri e decisi. Sembra amare davvero quel suo lavoro come Shinsengumi, come protettore dei deboli e degli afflitti. Potrebbe essere qualcosa di impostato, qualcosa che il ragazzo sta mostrando in quel momento solo per far colpo su di lei, ma la nanetta preferisce immaginare che sia finalmente il lato più nascosto e sincero del ragazzo che si trova innanzi piuttosto che credere che sia un finto attore pieno di moine per le ragazzine. Lui dimostra molta serietà anche riguardo all'affermazione bonaria e casuale della Kokketsu che ha solo cercato di indovinare il motivo per cui i genitori non avessero fatto storie riguardo al suo capriccio di volersi fermare da Yasuhiko. Lui è così serio da stupirla e divertirla allo stesso tempo, tant'è che da quando sono seduti assieme dalle labbra femminili sfugge una risata piena e di gusto. << Ahahahaha allora non sei solo un tipo che non sa tenere la lingua a posto davanti a una ragazza! >> Lo prende in giro? Quanti anni avranno di differenza? Cinque o sei? In fondo si vede che il ragazzo non è un adulto, inoltre sembra abbastanza tranquillo nei modi. E' chiaro che Shizuka stia scherzando, che non voglia offenderlo in alcun modo, ma non è detto che lui legga quelle parole nel modo corretto. Senza pensarci poi molto la rossa andrebbe a prendere una cucchiaiata di cioccolata e panna montata per poi rivolgerla alla faccia di lui, come ad offrire un assaggio al biondo. << Rilassati Kamichi degli Shinsengumi. I miei non sono Anbu, sono semplicissimi ninja. Non so nemmeno che cosa siano andati a fare di preciso ma sicuro non a cercare un serial killer. Probabilmente hanno richiesto un pò più di ronde per sicurezza e dal distretto di Kusagakure si sono offerti loro. >> Permane con il cucchiaio sospeso finchè lui non si deciderà ad accettare o rifiutare l'offerta di pace. In caso di rifiuto il cucchiaio finirebbe direttamente tra le labbra femminili. << Abbiamo dei carissimi amici che sono tornati a vivere qui a Otogakure da poco. Riesco a immaginare che si siano offerti per quel motivo. >> Conosce Yuki e Riuky, sa che i suoi genitori sono sempre stati preoccupati per quella famiglia. L'attenzione verrebbe poi rivolta verso quell'ultima effimera domanda, posta con curiosità: << Sono Shizuka Kokketsu, anche se al momento i miei geni sono poco collaboranti pare >> Il visino si fa imbronciato, come se fosse spazientita dalla cosa. Il fatto che mostri quella faccia a quel ragazzo significa tuttavia che a quanto pare lo ha preso in simpatia, probabilmente dopo quel discorsone sui deboli. La giovane ragazzina di Kusa sembra aver ben recepito le parole del nostro giovane eroe biondo, tanto da portare avanti delle frasi più o meno pungenti, rivelando delle importanti verità riguardo la natura della sua abilità innata. Ribatte quasi subito, come se volesse correggerla <Davanti ad una bellissima ragazza> che don giovanni, non riesce proprio a non provarci con una donzella dalle fattezze fanciulline, ma dobbiamo ancora scoprire delle importanti verità riguardo la natura sentimentale del nostro di Kokketsu. <Meglio così allora shizuka, sarebbe stato un gran bel guaio se si fosse scoperta l'identità dei tuoi genitori come anbu> prende fiato <A differenza di noi shinsengumi, loro preferiscono mantenere l'anonimato assoluto> e così evitano di avere problemi nella loro vita di tutti i giorni, considerando il lavoro che porta avanti il nostro buon ragazzo della shinsengumi non sarebbe mica una novità che qualche cattivone poi vada a prendersela con qualcuno di a lui caro. La giovane poi, continuando quel discorso, ammaina un discorso riguardante i geni kokketsu in lei sopiti, a quanto pare ancora non in circolo come nel corpo del nostro giovane eroe della shinsengumi. <Kokketsu quindi...> prende fiato <Interessante da sapere> continua ancora sulla falsa riga di quel discorso <Ne conosci altri a parte i tuoi genitori? Quel tuo amico possiede i tuoi stessi geni?> ovviamente gli interessa, ne sta incontrando davvero troppi in giro, che si stiano moltiplicando per prendersi kagegakure? Possibile, ma davvero strano, per ora meglio limitarsi a chiedere di altri individui. [Piazza di Oto - Caffè] Il cucchiaio di cioccolata viene completamente ignorato, così che finisca fra le labbra della ragazza senza che si offenda particolarmente. E' evidente che quando si parla di cose importanti quali il lavoro il biondo non è facilmente distraibile. Quel complimento che le viene rivolto la fa arrossire leggermente e la fa borbottare appena: << Sei penso il primo ragazzo che me lo dice >> Non sa se esserne lusingata o meno, anche se quelle parole preferirebbe sentirle dire a qualcun altro. Lui a quanto pare poi le spiega come dfare affermazioni di quel tipo potrebbero costare la vita dei suoi genitori se origliate dalle persone sbagliate. Forse troppo ingenua e forse troppo inesperta per dar peso a certi dettagli. Lui sembra particolarmente interessato dal fatto che lei appartengo a quella famiglia ma non commenta oltre chiedendole dell'amico. La testa viene scossa energicamente in un no, mentre le labbra si distendono in un sorriso divertito: << Oh no, Hiko è un ninja ma i suoi no. Fa strano pensare che solo lui sia in grado di impastare il Chakra. >> Effettivamente non aveva mai dato troppo peso alla cosa, ma l'amico d'infanzia effettivamente non discendeva apparentemente da nessuna famiglia importante, un ninja come tanti altri insomma. << Conosco qualche parente, ma in realtà i miei sono molto più pacati e riservati di tanti altri. In effetti ho passato la maggior parte del mio tempo con famiglie esterne al clan. >> Il cucchiaio ormai pulito viene poggiato sul mente mentre ci riflette. << E tu Kamichi? Hai un cognome? >> Alla fine anche lei sembra averci preso gusto a questa conversazione informale che le ha concesso di conoscere qualcuno di nuovo e di abbastanza affidabile essendo un Shinsengumi. Non sembrano esserci altri problemi tra lei e la giovane kokketsu, che da canto suo mangia quel caldo cioccolato senza pensarci due volte, mentre il gelato freddo e dolce del biondo continua ad essere lì a venir assaggiato di tanto in tanto, tra una piccola avance ed un discorso serio dello shinsengumi. La guarda con occhi dolci, mentre probabilmente perde la cognizione dello spazio riflettendosi nelle azzurri iridi di lei, immersa a mangiare quella pietanza calda in piena primavera <E spero anche l'ultimo> è un gelosone lui ragazzi, se esistesse una napoligakure sarebbe sicuramente un vero e proprio kage, ma per ora deve mischiarsi con la folla di queste terre secolari, dicendo di essere appunto di Konoha. <Interessante anche Hiko> prende fiato <Diciamo che poco m'interessa se sia o non un ninja, anche perchè non sembriamo essere visti di buon occhio dalla popolazione> avverte la giovane ragazza di come, dopo quanto avvenuto coi kami, tutti loro siano effettivamente etichettati e marchiati come inutili distruttori di vite, e che per ora sono solo e soltanto delle figure viste di cattivo occhio. <Basta che non ti stia troppo appiccicato ecco> e non l'amico Ekko, sia chiaro <Chissà, magari invece delle altre famiglie> prende fiato <Potresti passarlo con me un pò più di tempo?> chiede il romanticone, alla prima "uscita" o alla prima volta, mai vista prima e già dice queste cose? Quanto corre il biondino, ma è giovane, 20 anni per lui ed una vita davanti <Nessun cognome, kamichi e basta> un marchio di fabbrica <Vengo da una popolazione nomade esterna al villaggio> ed effettivamente è una storia che conosciamo questa, quindi è un forestiero lui <Per il resto, credo che si sia fatta ora di attaccare il turno per me shizuka> afferra un pezzo di carta ed una penna dalla tasca destra del pantalone, il giusto per poter scrivere qualcosa. Chiude il foglietto e lo lascia alla ragazza, strusciando questo sul legnoso tavolo fino a lei, per alzarsi ed uscire successivamente dal locale. Sul foglietto la ragazza potrebbe trovare scritto il numero di cellulare del ragazzo, con una dedica citante "Ti aspetto, principessa" scritto alla meno peggio con la sua scrittura diciamo... discutibile. [End] [Piazza di Oto - Caffè] Sperava che il biondo si fosse calmato un pochino dopo quel discorso serio ma a quanto pare non lo è affatto. Si allarga invece in affermazioni di tipo possessivo che manco a suo padre avrebbe concesso, sopratutto perchè la cosa la infastidisce parecchio considerato che non è assolutamente da lui che vuole certe dimostrazioni di estremo interesse. Tuttavia lascia correre, si morde la lingua fra una cucchiaiata e l'altra. L'unica cosa che si permette di dire ad alta voce e in maniera decisa è << Hiko è un soprannome che posso usare solamente io. >> Lo sguardo azzurro sembra decisamente più truce ore, come se quello strano possesso utilizzato da Kamichi su di lei si rifletta in quello di lei per Yasuhiko. Di nuovo si deve mordere la lingua per non rispondere a tono, alza solamente lo sguardo al cielo quando lui le propone di stare più tempo con lui. Fortuna vuole però che il tmepo libero a disposizione del poliziotto stia per scadere: << Buon lavoro allora ci vediamo! >> Le rifila un bigliettino col numero di telefono, appena viene letto il messaggio riportato sbuffa sonoramente ora che lui se n'è andato di fretta. La mano viene portata al cellulare, il numero salvato come "Kamichi e basta, Shinsengumi". Non ha la minima intenzione di utilizzarlo se non per casi di necessità, conoscere uno di loro può sempre tornare utile. Poi senza troppi giri andrebbe a riattivare la riproduzione casuale su quella musica che avrebbe voluto ascoltare per ore, invece che itneragire con qualche sorta di poliziotto provolone. Le cuffie vengono portate sulle orecchie, la cioccolata in mano mentre la schiena si appoggia al muro e la mente si perde a immaginare le dita dell'amico su quella chitarra che ha visto più volte. [//END]