Si può morire affogando in una zuppa?

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15:22 Reiji:
  [Strada Centrale] Dopo la missione accompagna-vecchiette il nostro neo-Genin di Suna non ha avuto granché da fare in realtá, escludendo il girare per i vari distretti alla ricerca di... cose. Come ogni volta che gira per il bazaar sunese, infatti, non si capisce mai bene se sta cercando qualcosa di specifico oppure se sta semplicemente perdendo tempo come un avventore qualsiasi di un centro commerciale qualsiasi in un pomeriggio domenicale qualsiasi. Un po' come quando é Estate e tutti quanti si buttano in luoghi chiusi muniti di aria condizionata, ma lui lo fa con le bancarelle. Al momento si trova sulla via principale del mercato, intento a gironzolare senza apparente meta e, come al solito spicca leggermente al di sopra della folla per la sua altezza, non esageratamente al di sopra della media ma che lo lascia comunque almeno una spanna sopra la folla. Indossa abiti che non si capisce bene se vogliano farlo passare inosservato oppure no: una giacca a vento blu scuro, piú lunga davanti che dietro, con sopra una mantella bianca abbottonata all' altezza della spalla destra, il colletto leggermente rialzato per coprire il mento e buona parte della bocca, lasciando solo il naso e gli occhi completamente scoperti. Questi ultimi sono di un verde chiaro e dalla forma leggermente allungata, le palpebre quasi perennemente semichiuse. Il resto del vestiario é composto da un paio di pantaloni apparentemente grigi e larghi ma che si stringono subito sotto il ginocchio e che terminano in un paio di scarpe da running nere, di quelle leggere e dalla suola leggermente allungata. A furia di girare sembra essersi trovato una bancarella che lo interessa particolarmente, quella di un armaiolo. Dopotutto, si sa che i fabbri forgiatori di Kiri sono famosi per il loro lavoro, quindi é anche normale lasciarsi catturare lo sguardo dalle armi in esposizione. É fermo davanti alla bancarella, il corpo volto verso questa, con le mani nella tasca della giacca a vento, completamente in silenzio. Unico movimento percepibile: quello degli occhi, che saettano da una parte all' altra della bancarella con vivido interesse.

15:40 Sango:
 Oh Kiri, come ti sei ridotta? Dalla nebbia insanguinata al villaggio del pesce il passo è breve, e il tempo pare che non sia stato clemente con quella terra resa povera dalle ultime guerre alla quale ha dovuto prender parte. Le rimembra perfettamente, quei mesi trascorsi a kiri a combattere il falso dio, e fa strano pensare che quell'isola adesso sia li. Non v'è più la nebbia a render cupo il paesaggio, non v'è più il senso di una terra nuova ed estranea - chiusa nella propria indole assassina, così come quegli antichi narravano su coloro che vivevano li, spadaccini tutti quanti. No, non rimembra molto, solo piccole storie su grandi spadaccini, eppure lei adesso non è una? No, non fa altro che utilizzare un ombrello di carta e i due kunai a tre punte che porta adesso all'interno del porta kunai sulla coscia destra. Perchè di armi ne sa davvero poco, o nulla, di spade, katane, niente che non le sia stato raccontato da Akendo stesso - di come le sue Izanami e Izanagi rappresentassero il tutto, la purezza contaminata sempre dall'oscurità, così come l'oscurità dalla purezza. Un concetto senza dubbio affascinante, e memore di quelle parole non può non recarsi li ove i maestri armaioli vivono e lavorano. Lo stesso commerciante verrà scelto dalla donna dai capelli di sangue, rosso che scende come onde delicate lungo tutta la schiena. Lo sguardo calmo e rilassato d'un azzurro non ti scordar di me, come quelle primavere appena giunte i cui cieli si tingono d'un azzurro dolce eppure ancora troppo freddo - le stesse iridi che per un attimo incederanno sul viso del Sunese non riconoscendolo, per poi volgersi alle stesse armi esposte, così come al commerciante, in attesa che venga anche il proprio turno. Lenta la destra scivola fuori da sotto il kimono che porta, elegante nella sua tenuta come si conviene al proprio rango e al proprio clan - in quella veste di pura seta che circonda il corpo come una seconda pelle, d'un azzurro grigio particolarmente freddo ,in perfetto contrasto col resto dei suoi colori. La veste che si snoda lungo le braccia fino ai polsi, lo scollo che scivola profondo lungo i seni prosperosi, per terminare sotto ai glutei. L'accompagna sempre quella cintura in stoffa d'un rosso scuro, e i soliti sandali ninja con il davanti aperto a mostrar le dita dei piedi. Sulla manica sinistra, sopra la stoffa, spunta un vecchio coprifronte del villaggio della pioggia. Alcuni dei lembi sono ormai sfilacciati e macchie scure e antiche ne impregnano la stoffa < volevo sapere qualcosa di più sulle katane > un aiuto, le serve per capire il proprio stile di combattimento, e cosa comporti portare con se una vera katana. Lo sguardo che incede su quelle lame lasciate li, ne sfiora qualcuna senza farsi male, solo per il gusto di sentire la purezza di quelle armi, ancora intonse dalla morte e dal sangue.

16:00 Reiji:
  [Strada Centrale] Le mani rimangono nelle tasche, sono solamente gli occhi a continuare a raccogliere informazioni e ad esprimere eventuali giudizi. Dopotutto, si guarda con gli occhi e non con le mani, lo dovrebbero aver insegnato a tutti da bambini. Ok, forse non proprio a tutti. Adocchia la figura di Sango nel momento in cui avverte il suo sguardo su di sé, ricambiando l'occhiata alla medesima maniera, cioé senza dedicarvi troppo interesse e mantenendo la sua solita espressione apatica. Poco piú di un istante, il tempo di scansionare velocemente la figura della rossa per poi tornare sulle armi, il movimento della punta del naso unico indizio per capire che effettivamente ha persino -!- mosso il collo nel voltarsi verso di lei. < "Infilzali con la parte appuntita". > Replica, senza guardarla, quando la ragazza esprime la sua domanda al mercante. Va a capire se ha risposto perché pensava si rivolgesse a lui oppure semplicemente perché nonostante tutto é un ficcanaso a cui piace dare la propria opinione su tutto. Piú probabilmente la seconda. < Di solito quello é un buon inizio. > Il capo si volta verso Sango per un attimo ma, di nuovo, non c'é cambio di espressione, e lo sguardo dura comunque solo quanto necessario per parlarle direttamente. < Chiaro, poi puoi anche usare la parte affilata e anche il lato smussato, nessuno lo vieta. Quanto viene quel pugnale? > La domanda alla fine ovviamente é rivolta al mercante, verso la quale volge lo sguardo al termine della sua frase, rimanendo nella stessa posizione e limitandosi a girare il collo, neanche fosse un gufo - e nessuno comunque garantisce che non lo sia veramente. Il pugnale a cui si riferisce sembra essere un' arma abbastanza comune, con nulla di particolarmente interessante all' occhio: una lama in semplice acciaio con un manico tubolare completamente nero, privo di guardia e munito di un altrettanto anonimo fodero nero.

16:13 Sango:
 Davvero si può tutto osservare e comprendere mediante la vista? Forse, eppure lei non farà altro che prender in mano una delle katane - molto semplice nella sua lama completamente dritta , pezzo di ferro lavorato eppure ne potrà vedere le sbavature sulla stessa, non è perfetta, molto anonima anche nell'impugnatura creata da mere fasce di pelle d'animale scura . La stessa lama che viene messa sotto gli occhi, tenuta da entrambe le mani come fosse un oggetto prezioso, solo per veder riflettere la luce e il proprio riflesso sulla lama. Distorto. < mh > un mugolio eppur non si lascia sfuggire il dire dello sconosciuto al proprio fianco eppur l'espressione non muta al momento, concentrata ancora su quella lama prima di voltarsi davvero verso il sunese , andandone a cercare il viso e apprendendone i tratti affilati, mascolini eppure molto giovani ad una prima occhiata < ingegnoso > sarcasmo pesante il proprio, seppur non possa davvero frenar le proprie labbra dal sollevarsi in un mero sorriso . La sinistra che andrà ad impugnar di nuovo quella lama, eppure porterebbe il braccio ad allargarsi verso sinistra in un giro di quasi 180 gradi lievemente sollevata. La lama posta verso l'interno, verso il collo a cui sta puntando, proprio quello di Reiji. Se il movimento fosse avvenuto adesso starebbe davvero puntando la lama contro il collo dello sconosciuto a qualche centimetro dalla pelle, fermando il proprio polso per non recidergli davvero la pelle < credo che se provassi a tagliarti con questa non riuscirei a toglierti la testa di netto dal collo > una mera considerazione su una lama molto banale, poco lavorata, poco affilata perfino per compier il lavoro che dovrebbe fare : uccidere. < è una lama di poco valore, così come quel pugnale > lama che andrà a liberar l'altro per riportare di nuovo d'innanzi a se la lama e lasciarla andare insieme alle altre < voglio sapere dell'arte della spada > un arte di cui solo ha sentito parlare, eppur non ha ancora incontrato un reale spadaccino, un degno spadaccino < so che ogni lama ha un suo valore, eppure non comprendo come donar un valore ad una lama > ha compreso come quella lama sia debole, ma tra le più forti, cosa dovrebbe andare a guardare? < vi consiglio un arma migliore, più elegante nella lama e nell'uccisione .. un kunai a tre punte magari > decisamente più bello da vedere e da maneggiare < o una katana per l'appunto > uno sguardo che scivolerà di nuovo al proprio interlocutore, ovvio, sempre che sia rimasto li dopo aver provato a tagliargli la testa , per osservarne l'espressione, mentre la propria non rimarrà altro che quel lieve divertimento malcelato . Povero Reiji.

16:29 Reiji:
  [Strada Centrale] Il mercante starebbe anche per dargli una risposta in merito, non fosse che davanti a lui si dipana una scenetta che teatro kabuki levati - e non hanno nemmeno bisogno dell' esagerato trucco di scena! La lama della katana arriva veramente a pochissima distanza dal suo collo, che per quanto protetto dalla cappa e dalla giacca a vento con ogni probabilitá finirebbe per essere filettato da quell'arma. Magari non decapitato di netto, ma comunque morto. Che é male. La reazione di Reiji é... nulla. Nel senso che non si muove di un millimetro. Tuttavia non ci é dato sapere se questo é dato da una profonda quanto cinica freddezza dell' animo del sunese, oppure se semplicemente é troppo lento per reagire a quel movimento cosí rapido e al momento é troppo occupato a mantenere il controllo sui propri muscoli di kegel per evitare di farsela addosso (io opto per la seconda). Il ragazzo in effetti é abbastanza giovane, sulla ventina, con in volto i chiari segni di chi uomo lo é diventato da poco, e comunque solo a livello ormonale. Pur con vestiti larghi e comodi addosso, é facile vedere come sia terribilmente secco. Non magro da essere malaticcio, semplicemente secco come uno stecco, asciutto, con un fisico scattante, probabilmente fatto piú per la resistenza che per l'esplosivitá. < Non credo nemmeno io, tuttavia sono abbastanza certo che ci rimarrei secco comunque. > La flemma con cui risponde potrebbe lasciar credere che abbia la situazione sotto controllo, cosa ovviamente assolutamente non vera, fatto sta che continua a parlare senza muoversi di un millimetro. < Credo che le armi siano, sotto questo aspetto, fondamentalmente simili ai jutsu. Non importa quanto sia elevata la difficoltá e la potenza di un jutsu se chi lo esegue non é capace di utilizzarlo al meglio. Allo stesso modo, un' arma meccanicamente ed esteticamente perfetta é equivalente al piú grezzo dei bastoni in mano a chi non la usare. Credo che il valore di una lama risieda nella combinazione tra la sua qualitá tanto quanto in quella del suo utilizzatore. > Fa una breve pausa in cui alza la mano sinistra e, con indice teso, va a spingere leggermente il lato piatto della katana puntata alla sua gola verso l'alto < Dispiace? Sta cominciando a venirmi il prurito. > Chiede, inarcando un sopracciglio mentre continua in quel movimento. Nessuna applicazione di forza se non quella necessaria a spostare la lama dal proprio corpo. Dopotutto, se Sango avesse voluto veramente ucciderlo, lo avrebbe giá fatto da un pezzo. < Temo di non essere sufficientemente bravo per poter utilizzare una katana al meglio... per adesso, mi accontenterei di qualcosa che taglia e che sia facilmente occultabile. >

16:46 Sango:
 La lama ormai è stata portata giù, non darà ulteriore fastidio a quell'essere privo di qualsiasi reazione, forse nemmeno così desideroso di vivere da poco fregarsene della morte stessa < non vi è altro che la via del ninjutsu per quelli, eppure se lancio una palla di fuoco nulla cambia. Se utilizzo l'arte del mio clan, tutto cambia > ve sono quelle sfumature, di come a qualcosa in particolare venga donata un attenzione altrettanto particolare - un semplice jutsu merita forse lo stesso ardore dell'utilizzare un'arte occulta? < se non si parla di jutsu proibiti > oh, quelli che stuzzicano la propria mente, eppure sebbene ne conosca solo uno, uno è già abbastanza. La mente che vola via per qualche attimo, alla ricerca dell'eterna vita trascorsa da coloro che abitarono Otogakure un tempo, una strada che sta proseguendo seppur lentamente < kunai, shuriken, dipende da ciò che vuoi farci > lo indottrina quasi andando a recuperare un kunai dal mucchio per osservarlo, eppure abbastanza alto per esser osservato dall'altro. La lama nera che si presenta nella sua ossidiana bellezza sotto la luce del sole, accogliendola e inglobandola < molto utile, specialmente con del nylon attaccato al cerchio. Trappole, puoi farci scorrere anche il tuo chakra all'interno > e quello stesso oggetto verrà gettato di nuovo nel mucchio per optare per un piccolo shuriken tenuto tra le dita sottili e delicate, di quelle che mai hanno visto un giorno di vero lavoro eppure sporche di tanto di quel sangue da poterlo quasi davveroi vedere < questo invece per lanciarlo da lontano, uccide bene se lo punti alla gola o alla fronte > un unico colpo secco per toglier la vita ad un altro essere vivente. Con quanta leggerezza ne parla, di come la vita e la morte paiano ormai confondersi tra loro per non donarle altro che un vago senso di malinconia, si, eppure mai s'è pentita d'aver versato sangue, o quel coprifronte non l'avrebbe mai indossato < avete paura di morire?> dolce la voce s'offusca di una punta di antico rancore, per scivolar via dalle morbide gemelle e unirsi a colui che non conosce . Freddo, distaccato, eppure non distante, le prime sensazioni che provocano le sue parole sono solo queste, eppur qualcun altro si sarebbe spaventato a quella lama - o avrebbe fatto il gradasso. Chissà che egli non appartenga allo stesso medesimo gruppo di stolti che non prova alcuna paura d'innanzi la fine, e solo li , di nuovo, andrà a porre le iridi sullo sconosciuto giovane ragazzo. Gli abiti che son tanto larghi non lo fanno davvero appartenere ad alcun villaggio, nascondendo il fisico che mostra d'avere, asciutto e privo di una vera e propria muscolatura - no, non è un taijutser. < siete di queste parti?> oh che innocente domanda, eppure la curiosità che non cela si intreccia nello sguardo azzurro dritto puntato sul suo viso senza alcuna vergogna.

17:08 Reiji:
  [Strada Centrale] < Ah, ma non é vero che non cambia nulla. > Replica, sempre immobile come una statua di sale. < Strategia, tempistiche, calcolo delle distanze, prevedere le contromosse dell' avversario.. non sono forse tutti requisiti necessari anche per chi impugna un' arma in battaglia? É per questo che credo che il valore di un' arma dipenda dall' utilizzo che se ne fa piú che dalla fattura stessa. Certo, sicuramente esistono armi peggiori di altre, ma questo non significa che, nelle mani giuste, non possano comunque eccellere. Dopotutto, la Tecnica della Sostituzione viene utilizzata anche dai Jonin, no? > Chiede, inarcando nuovamente il sopracciglio. Un semplice jutsu da allievo, che tuttavia viene utilizzato comunemente, in maniera piú o meno eccelsa. < Devo tagliare carne. > Che, detto cosí, sembra semplicemente il modo di uno psicopatico per poter andare a caccia di vittime. < Maiale, pollo, vitello.. roba del genere. > Ah, ecco. Un po' meno psicopatico allora. Forse. Perché per quale motivo un cuoco dovrebbe usare un' arma da taglio per affettare la carne? Ma per convenienza, ovviamente. < É sorprendente quanto un' arma da taglio di discreta fattura costi molto meno di un set di coltelli da macellaio di qualitá appena sufficiente. Inoltre é decisamente piú versatile. > Reiji, il ninja che causa danni da salmonella con i residui di pollo crudo sulla lama. < Ma per il resto, sono assolutamente d'accordo per quanto riguarda kunai, shuriken e tutto il resto. > Per avere un' aria cosí apatica e tutto sommato anche fredda, sembra che in realtá sia una persona molto alla mano e forse persino amichevole. Semplicemente non sembra essere molto in grado di utilizzare le proprie espressioni facciali. < Mettiamola cosí: non mi faccio attanagliare dal terrore esistenziale ogni cinque minuti, lasciando che la consapevolezza della nostra inevitabile morte mi blocchi nei miei passi, ma al tempo stesso preferirei rimanere sano e integro il piú a lungo possibile. Certo, essere uno shinobi probabilmente non é il modo migliore per farlo... ma che ci posso fare? > Fa spallucce, adocchiando nuovamente il pugnale che ha menzionato poco prima, scuotendo poi il capo. < No, mi serve qualcosa a filo unico. Una roba del genere finirebbe solo per spezzarsi contro le ossa... Ah, forse questo. > E, finalmente, le mani fuoriescono dalle tasche: ha dita lunghe ed esili, ben curate, che mal si addicono alla strada che ha scelto di percorrere. Le stesse si dirigono verso un semplice tanto ancora infoderato. < Di Suna. > Piú o meno, ma dettagli. < Voi? >

17:24 Sango:
 Ascolta quel fiume in piena di parole , seppur ella tenda a muoversi ad ogni attimo, l'altro non fa che rimanere sempre più immobile, opposti in quel loro modo di esistere < non saprei > ammette semplicemente a tutto < non sapevo utilizzare armi prima d'ora, ho iniziato ad imparare ma le mie armi sono.. particolari > compresi di ventagli e di ombrelli, insomma, non le classiche armi che i ninja utilizzano di solito, eppure molto particolari nell'utilizzo < ma da jonin ti posso dire che non vi è nemmeno il tempo di pensare alla sostituzione. Perlomeno io stessa non la utilizzavo quasi mai, avevo modi differenti per spostarmi > quando s'è fatti di carta, i movimenti hanno un senso tutto nuovo , e di quella sostituzione non se ne è mai fatta molto sebbene l'abbia insegnata chissà a quanti nuovi giovani ninja . Sensei, un tempo era perfino quello. Taglia la carne, un modo colorito per descriversi come un potenziale assassino, chissà, magari quell'assassino, eppure le successive parole non fanno altro che farla rilassare < siete un cuoco o un macellaio?> pare vi sia della differenza dopotutto, tra qualcuno che cucina in un vero ristorante, e qualcuno che invece taglia solo la carne e la rivende < ho conosciuto un cuoco, avrebbe dovuto farmi assaggiare il suo ramen, ma pare sia morto nella sua zuppa > che modo colorito per dire di non vederlo da molto , troppo tempo ormai, eppure ancora rimembra quella promessa infranta. E lei che voleva solo gustarsi un ottimo piatto senza dover assicurarsi un tavolo in solitaria in chissà quale ristorante, insomma, meglio starsene a casa da soli che dover incedere per forza tra la gente < capisco > muore la voce in gola, seppur noti come egli non sia silenzioso, un chiacchierone, forse solo quando interpellato e stuzzicato a dovere come in quel momento < e allora perchè siete divenuto uno shinobi mi chiedo > non vi è accusa nel proprio dire, solo quella curiosità che l'attanaglia verso ciò che non conosce, verso chi non conosce davvero < è il modo migliore per morire > il più veloce, e chissà come mai lei è ancora viva dopo tanti anni. Sebbene fuori mostri all'incirca 25 anni ancora, sa bene che la propria vera età ormai s'avvicina più ai quaranta che ai trenta.. ma questo è un discorso che non faremo adesso prima che arrivi una crisi esistenziale in pompa magna < sei tu l'esperto in cucina > adocchiando quel tanto anche lei di riflesso, non avendo comprensione di come poterlo utilizzare al meglio in battaglia. Maneggia le armi, si, eppure la forza è ancora scarsa . < Suna > di nuovo, quel maledetto villaggio, che sia un ennesimo stronzetto alla Dyacon pronto a farla capitolare ? Lo sguardo che s'assottiglia indurendosi lievemente a quel dire < Ame > oh beh, cos'altro avrebbe da aggiungere, che se Ame incontrasse Suna si creerebbe del fango. Dannati piccoli portatori della sabbia, eppure non ha visto alcuna giara su di lui e con lui < siete un Sabaku?> sia mai che faccia pure parte della famiglia dell'altro uomo.

17:33 Nejo:
 Un pomeriggio come tanti e soprattutto senza impegni quest'oggi e allora perchè non fare una bella passeggiata per il mercato dell'acqua.Si sa,lo shopping è terapeutico,forse non solo per le donne ma anche per Nejo.Le mani sono riposte nelle tasche dei pantaloni ed il suo passo e leggero e spensierato,tant'è che di tanto in tanto fischietta qua e la.Un kimono azzurro largo chiuso al ventre da una cintura bianca,pantaloni grigio scuro aderenti e calzari del medesimo colore vestono il genin.La pelle pallida,le iride ambrate ed il capello scompigliato biancastro sono i segni naturali che lo caratterizzano.Il coprifronte con l'effige della Foglia è portato nel luogo comune in modo che chiunque riconosca la sua natura di ninja,mentre celato sotto il largo kimono,nella zona lombare,vi è la tasca porta oggetti piena di cose da shinobi.Un porta kunai e shuriken allacciato al quadricipite destro conclude il suo vestiario,almeno a prima vista.In questo calmo pomeriggio,il suo sguardo di posa un pò ovunque,prima su un uomo robusto e sudicio che sembra stia vendendo cose ad un uomo esile,poi su due donne anziane che camminano una vicina l'altra e parlano ad alta voce,per poi finire su una coppia ancor piu strana.Infatti arresterebbe il suo passo alla vista di due soggetti forse mai visti prima che sembrerebbero interessati ad un banco d'armi.Ma piu che veder qualcosa di strano,ude qualcosa di famigliare <Hum?> mugugna dubbioso per poi senza esitare avvicinarsi ai due <Cof-cof> due colpettini di tosse per attirare l'attenzione e schiarirsi la voce in un atteggiamento molto serio.Scruta i due in silenzio per qualche attimo per poi,improvvisamente,stamparsi in viso un sorriso e rivolgersi solamente alla donna <Non mi dire, anche tu conoscevi Jukino?> domanderebbe alla donna spontaneamente,chissà se avrà senso questa domanda.

17:41 Reiji:
 < Pecco di inesperienza allora. Dopotutto, sono solo un Genin. > E, per la prima volta, sembra quasi che le labbra del ragazzo si allarghino e che gli angoli della bocca si alzino leggermente, quasi impercettibilmente, in un sorriso. Persino gli occhi accompagnano quel gesto, dimostrando quanto la sua espressione sia sincera, seppur debole. Probabilmente gli é costato di piú questo in concentrazione che neanche l'intero addestramento in Accademia. < Un po' uno, un po' l'altro. Dopotutto bisogna sapere come tagliare per poter essere cuochi.. ma sono solo un apprendista, per adesso. Probabilmente ho piú esperienza nel cucinare che nell' essere uno shinobi peró. > Il sorriso si spegne, facendolo tornare a quell' espressione atona. < Perché é anche il modo migliore per proteggere chi mi ha protetto finché ha potuto. > Risponde, tranquillo e senza batter ciglio, come se quella fosse la risposta piú naturale che possa dare. < Un modo per ripagare un debito, in un certo senso. > Poi, quando la rossa gli chiede se sia un Sabaku, strabuzza gli occhi un paio di volte nella sua direzione, per la prima volta sorpreso. < Uh.. no, decisamente no. Potrebbe anche essere possibile, visto che sono stato adottato, ma che io sappia non ho particolari doti di manipolazione della sabbia o altre cose del genere, quindi dubito altamente che sia il caso. Sono Reiji Uheara. > Completa cosí la presentazione, salvo poi venire interrotto quasi subito dopo dall' arrivo di Nejo. Non lo interrompe a sua volta, rimanendo semplicemente a guardare. Possibile che sia semplicemente una conoscenza della donna.

17:57 Sango:
 Osserva quel lieve sorrisetto, eppure non andrà ad aggiunger nulla sullo stesso, lasciando che sia il suo dire a impregnar l'etere, la sua stessa voce mentre la propria andrà lentamente a spegnersi in un silenzio nella quale dona posto ai pensieri, dopotutto non è nel silenzio che si possa davvero parlare? < comprendo > un basso sussurro, dolce e intimo, a quel che ne consegue di ciò che egli voglia proteggere, di chi voglia proteggere < molti divengono shinobi senza avere un reale motivo, c'è poi chi lo fa per amore > lo sguardo incede di nuovo sul suo viso, sottile lo sguardo per qualche secondo prima di tornare alle armi < chi per vendetta > odio, rabbia, ciò che ha portato lei stessa a divenire parte di quell'immenso mondo che ha provato a far cadere, e che alla fine è crollato.. lei con esso. < vi è differenza, quando la motivazione è profonda, più lontano si andrà > convinta e certa di quelle parole, eppur non sono poste li per lui, ma per se stessa. Per ricordarsi di quei pensieri anche quando i significati sembrano sfuggirle, gli occhi divengono miopi e il desiderio di vita s'affievolisce.. una fiamma che lentamente muore su se stessa, è questa la fine che vuole raggiungere? < un debito.. quanto è grande questo debito ?> chiede come fossero affari propri, eppure non andrà a chieder per chi,o per cosa sia, ma quanto sia il suo peso sulle di lui spalle, quanto queste potranno reggere prima di spezzarsi definitivamente sotto il peso del fallimento < oh son lieta che tu non lo sia > una singolare gioia la propria, nel comprender come sia lontano dalla manipolazione della sabbia, dunque anche da /lui/. Un sottile sorriso che si mostra, nascosto per via delle lunghe ciocche di capelli che circondano il viso, prima che una nuova voce e una nuova presenza possano distrarla da quel che sta facendo. Lento il corpo andrà a voltarsi verso il viso di quel giovane ragazzo, pallido come pochi, dai tratti quasi dolci sebbene quegli occhi gialli le rimembrino i serpenti di Oto < non credo di conoscere nessuna Yukito > presa in contropiede da quel nuovo sconosciuto, giovane si, eppure anch'esso un ninja a giudicar il simbolo posto sulla fronte , il simbolo della foglia, il simbolo del villaggio di Furaya. Come vorrebbe vederlo crollare solo per il gusto di vederli tutti morti, ma per quel singolare pensiero non vi sarà alcuna verità pronunciata ad alta voce < mi spiace, ma credo tu abbia sbagliato persona > ovvio che abbia sbagliato, sebbene in pochi hanno la possibilità di portare seco il proprio colore di capelli, decisamente vistoso anche da lontano.

18:09 Nejo:
 Rimane ancora fisso,immobile con le mani in tasca ed un sorriso stampato in volto ad attendere un qualsiasi forma di risposta,purchè sia pacifica.Insomma,presentarsi cosi a degli sconosciuti sicuramente non è sicuro,ognuno può reagire come l'istinto comanda.Solo per un millesimo di secondo sposta il suo sguardo sul ragazzo per poi posarlo nuovamente sulla donna ed udire le sue parole <Yukito?> domanda istintivo e retorico facendosi un attimo serio e pensando intesamente e visibilmente per qualche secondo.Gli occhi si abbassano e la destrosa esce dalla rispettiva tasca dei pantaloni per toccare il mento come se quella posizione naturale gli giovi in concentrazione.Subito però,come se avesse avuto un lampo di genio,ritorna sulla donna <Jukino...> ripete per poi scandire bene il nome < Ju..Ki..No..Jukino,no Yukino,anche se Yukino mi ricorda qualcuno> afferma sincero per cercare di spiegarsi meglio <Il cuoco..> spalanca gli occhi come a far capire che fosse ovvio a chi si riferisce <..il cuoco morto nella zuppa dico> spera che finalmente la donna lo capisca ma,anche se cosi non fosse,cerca conforto nell'altro giovincello.Si volta di scatto verso Reiji <Tu lo conosci?> spontaneo,manco stesse parlando con suo fratello e forse è proprio per questo che non ne ha uno.Non molto senso in tutto ciò,eppure Nejo è nuovamente lì che aspetta risposte e,nell'aspettare,le iride ambrate posano la sua attenzione sulla merce che i ragazzi stanno guardando <Belli..vi piaccioni le armi?> altra domanda schietta.Oggi si è alzato un tantino curioso e forse anche troppo spensierato.Il genin della Foglia può aspettarsi di tutto,magari si becca un bel pugno in faccia o una coltellata sulla coscia oppure qualche insulto qua e la

18:20 Reiji:
 L' arrivo di Nejo ha un po' scombussolato la meccanica della conversazione, inutile negarlo. Non tanto per la sua presenza, quanto per l'inserimento di un discorso completamente differente. Poco male, si tira avanti comunque, tuttavia la sua attenzione viene prima donata all' argomento tirato avanti dal nuovo arrivato che non al resto. < Hm.. no, mi dispiace, non ho idea di chi tu stia parlando. Onestamente pensavo che il cuoco morto nella zuppa fosse un' iperbole. Dovró seriamente rivedere i parametri di sicurezza in cucina... > Fa spallucce, portando la mano destra al collo della mantella e abbassandolo, rivelando cosí per la prima volta la faccia per intero: come dedotto da Sango, é un viso giovanile, dai lineamenti duri ed affilati, ancora non completamente trasformato in quello di un uomo, ma nemmeno piú quello di un ragazzino. < Non comprendo chi sceglie di percorrere questo cammino senza un vero motivo. Ci va convinzione per compiere il nostro dovere, e non la si puó ottenere semplicemente decidendo di giocare a fare il ninja.. eppure ne ho conosciuti parecchi cosí. > Nonostante le parole, il tono di voce non é duro, anzi, é atono esattamente come prima. < Sono fortunato, perché é un debito che non posso cancellare. Il che non puó far altro che spronarmi ad andare avanti. Una volta che impari ad accettare il peso di qualcosa, diventa stranamente leggera. > Quando l'altra esprime un certo sollievo nel venire a sapere che non é un Sabaku, alza un sopracciglio. < Qualche screzio con i Sabaku? > Chiede, incuriosito, salvo poi riportare lo sguardo su Nejo alla sua ultima domanda. < Piú che piacermi, mi sono necessarie. Ma in realtá in questo momento sto solo cercando un coltello per filettare la carne. Credo che questo vada bene. > Continua, riferendosi ovviamente al tanto che ha puntato e che ora sta tenendo in mano, rinchiuso nel fodero.

18:30 Sango:
 Si rende conto d'essersi sbagliata pure nel comprendere e pronunciare il nome di tale donna che non conosce prendendosi pure il rimprovero di non aver compreso bene da quel che pare un bambinetto cresciuto - cosa che la innervosisce lievemente < non conosco nemmeno alcun Jukino > va a sottolineare l'evidenza di come davvero non stia comprendendo a chi si riferisca, prima che non vada finalmente a spiegarsi, sul cuoco morto . Sorpresa da come anche l'altro ragazzo, di cui finalmente può vederne il viso completo , possa davvero credervi. Tra chi è finita? < non è educato origliare le conversazioni delle persone > è chiaro come il sole che l'altro abbia origliato ben bene la loro conversazione, cosa che la indispone ancora di più sebbene non abbia poi detto nulla di davvero importante < il suo nome è Ryosei, è un bel ragazzo pieno di tatuaggi. E non credo sia morto, quanto più scomparso per propria volontà > com'è finita a spiegar l'ovvietà del proprio dire ad un ragazzo che origlia le conversazioni altrui? < convinzione? Serve qualcosa di grande pur di non crollare sotto il sangue che tu stesso verserai. Di innocenti o meno che siano, un ordine non si contraddice. > militari, non sono altro che questo, piccoli pezzi di carne con un anima mossi da un essere superiore loro pur di portare avanti qualche guerra, qualsiasi cosa serva , in completo silenzio per non perder la testa. < e più grande è il tuo desiderio, più grande sarà il costo che dovrai sopportare. Uno scambio equivalente > la propria visione, limpida quanto semplice, secondo cui a qualcosa deve ritornarne una ugualmente grande e dello stesso valore.. una vita per una vita. < nessuna libertà di parola , ne nell'agire, e se tu volessi anche una di questa sii pronto a morire o divenire un traditore > serio il proprio dire, chi meglio di lei sa questo concetto, di come aspirare alla più ampia delle libertà concerne anche il dover recidere davvero tutti i legami, distruggere il proprio passato e isolarsi nel mondo. L'attenzione che viene portata alle armi nuovamente, ne osserva la fattura e la bellezza di alcune < non è solo una questione di piacere quanto di utilità > per lei ovviamente, non sono altro che armi pronte ad uccider qualcun altro, per il sunese un modo per continuare quello che altro non è che il suo lavoro. < oh i giovani di oggi, quanto siete strani > un sospiro mentre andrà a mollare delicatamente l'ennesima katana nel gruppetto non avendo davvero trovato qualcosa che possa soddisfarla < dovrò trovare un fabbro che mi faccia delle armi >

18:39 Nejo:
 Svariati coltelli sono in bella mostra su quel bancone,coltelli di varia lunghezza e larghezza,sicuramente un banco pericoloso per chi non ha dimestichezza con le armi bianche.Ude le parole di Reiji che risuonano tutte come preziosissime informazioni,una parola dopo l'altra entrano nelle orecchie come stimoli.Non che siano vitali <certo certo> appoggia le serie parole dell'altro come se fosse interessato ad un discorso che non conosce perchè non c'era,e condividesso a pieno il suo pensiero.Attenderebbe che l'altro finisse di parlare per poi sentenziare <Tu sei un ninja vero?> domanda con tono affermativo mentre l'indice della mano destra lo indica e la mano sinistra va comodamente a poggiarsi sul medesimo fianco <Un ninja macellaio...nel senso di lavoro,che fai il macellaio ecco> tenta di spiegarsi il piu possibile.La donna invece mette subito le cose in chiaro <Ryosei...no,non lo conosco> risponde sussurrando per poi udire in silenzio anche il suo discorso che evidentemente è una risposta a quella di Reiji e anche li <ma certo certo> Nejo asseconda la donna per poi illuminarsi d'immenso quando ude la sua richiesta <Un fabbro? ne conosco uno bravo qui,ha fatto delle armi a grandi ninja illustri...> afferma per poi concludere quasi sussurrando <..è anche economico> spiega per poi però mettere subito le cose in chiaro <Comunque non stavo origliando,ho sentito per caso e pensavo parlassi di mio nonno> afferma orgoglioso e pieno di sè per poi concludere <Però hai ragione..> verbia con tono serio e guardando Reiji < ..I giovani di oggi sono strani> come se lui non lo fosse.Forse non è giovanissimo,anche se non sembra,ma sicuramente è abbastanza strano.

18:50 Reiji:
 < Voglio essere ottimista e credere che non mi verrá ordinato di versare sangue innocente. Anche se so che non sará cosí. > Nessun sorriso questa volta, solamente parole accompagnate da amara consapevolezza. < Ma non posso pensare di proteggere veramente qualcuno senza sporcarmi le mani. É un pensiero infantile. Prima o poi succederá. > E piú che un' affermazione sembra una vera e propria sentenza autoassegnata. Giovane, e solamente un Genin, ma ha tutto fuorché l'atteggiamento spensierato che ci si potrebbe aspettare da qualcuno fondamentalmente appena uscito dall' Accademia. Quando Sango si lancia in quel commento da boome*cough*persona avanti con gli anni alza un sopracciglio nella sua direzione, guardandola con aria interrogativa. < Non mi sembri molto piú grande di me in quanto ad etá. > Ovviamente non parliamo di altezza, dato che stacca lei di quasi dieci centimetri e Nejo di quasi quindici. Il fatto che sia anche incredibilmente secco e asciutto lo fa persino apparire piú alto. < Cuoco, non macellaio. Anche se tagliare le carne é indubbiamente un qualcosa che ho dovuto imparare a fare. > Anche Nejo si becca un' alzata di sopracciglia, questa volta un po' piú perplessa peró. < Vuoi farmi credere che tuo nonno é morto affogato nella sua zuppa? > Probabilmente il suo precedente tentativo di ironia non é riuscito granché bene, sicuramente complice la sua poca espressivitá. Il sopracciglio non si abbassa quando l'altro segue Sango in quella considerazione sui giovani d' oggi.

19:05 Sango:
 Vorrebbe che tutto fosse molto più semplice, di poter scegliere solo per se stessi, di esser liberi anche di non uccidere, eppure nessuno di loro lo è. Quelle mura che servono a tenerli rinchiusi in quella città, sotto il completo controllo altrui, eppure così consapevole com'è anche lei deve proteggere il proprio villaggio. Una promessa non ancora mantenuta a dovere, ma che sta portando a compimento privandosi di quella libertà agognata. Nel poter sentire la forza di potersi opporre a quei governi e liberare un giorno la pioggia.. ma questo non rimane forse un utopia? Ha perfino provato a raggiungerla , quasi riuscendoci, prima che tutto crollasse. < che fabbro conosci?> una richiesta molto pacata verso l'albino vicino, eppure in quel momento uno ne viene alla mente < me ne ricordo uno anche io adesso > strano come l'abbia messo da parte, eppure è stato colui che per la prima volta l'ha condotta in quella nuova città.. Fuji Chikamatsu, decisamente non un nuovo nome eppure un viso conosciuto < oh si, ho circa la tua età > lascia che quel discorso scivoli via, non confesserà mai, mostrandosi sempre come se dieci anni non fossero mai trascorsi, ne che la sua pelle non abbia gli stessi segni evidenti che porta al fianco degli occhi, lievi segni eppure vi sono. < sembri molto giovane, non ti darei più di venticinque anni > un singolo dire verso l'altro, ormai è consapevole del fatto che i nuovi giovini siano sempre più alti. Un tempo era difficile perfino raggiungere il metro e ottanta, e adesso sono tutti spilungoni. Una verità che non fa poi così male, dopotutto ha un altezza poco raggiungibile dalle altre donne < davvero si può morire affogando in una zuppa?> chiede a sua volta in risposta al primo sunese, per passar gli occhi sul konohano vicino < non è normale morire in quel modo in cucina > di che se ne dica, mai ha sentito parlare di qualcuno morto per esser affogato.. e normale che vada di nuovo a guardar Reiji? < starei attenta se fossi in te, a quanto pare in cucina accadono cose strane > si beh, lo vede già morto pronto ad entrare dentro una bara. < è stato un piacere signori, eppure la luna sta sorgendo , è il momento di andare > un lieve saluto verrà fatto al nuovo arrivato, eppure al sunese donerà uno sguardo più intenso < Sango Ishiba > una presentazione veloce, di chi un tempo s'è resa famosa per alto tradimento. Eppure è ancora viva, cosa che le permetterà di scivolar fuori da quella conversazione prima che il sole sia completamente scomparso dietro le alte montagne .Sa benissimo che direzione prender per giunger prima alla propria casa, dal lato completamente opposto a quello in cui si trova, eppure non si preoccupa nemmeno delle strade deserte.. come se il serial killer fosse già morto. [end]

19:17 Nejo:
 Qualcosa non va,Reiji non sembra credere alle parole del genin.Anche se non c'è da stupirsi che qualcuno lo creda,subito ribatte <Ehi ehi ehi..> quasi lo richiama <Mio nonno era uno chef famosissimo a konoha,ed è morto affogato nella zuppa..> ripete scandendo bene le parole <..lo sanno tutti,sopratutto i cuochi...quelli veri dico> e da un occhiatina al sunese quasi a provocarlo <Posso giurarlo sull'altro mio nonno che è morto per...per..> si ferma improvviso nel suo blaterare per poi portare ambo le braccia ad incrociarsi al petto <..non ricordo piu per cosa è morto> borbotta tra se e se.Il sole nel frattempo è ancora alto nel cielo ma con una forza meno influente,i suoi raggi producono meno calore con il passar del tempo,ma la sua posizione fa in modo che la sua luce accechi per un attimo Nejo che si riprende dal troppo pensare.La donna sembra incuriosità dalle conoscenze del pallido,interesse che però viene subito spezzata <Anche tu lo conosci? Kin palledacciaio Kun? il fabbro miracolato?> chiede alla donna incuriosito per poi vedere che la sua attenzione va su Reiji prima di dare i saluti.A Nejo non resta solamente che sorriderle <Piacere Sango..io sono Nejo> sorride a treantadue denti per poi voltarsi verso il sunese < Naturalmente sono Nejo anche per te> ed anche a lui volge un gran sorriso.Fatto ciò osserva la Ishiba andar via seguita dallo sguardo del konohano che per qualche secondo ignora totalmente il ragazzo.Tira un sospiro di sollievo <Fiuu..va bene ninja chef,che ne dici se ci concediamo una bella ciotola di ramen?> invita il ragazzo anche se non si conoscono.Qualunque sia la risposta di Reiji,Nejo andrà a mangiare data l'ora ed il brontolare del suo stomaco.[END]

19:22 Reiji:
 Quando Sango conferma di avere circa la sua etá, qualcosa lo fa nuovamente sorridere a malapena, anche se questa volta, piú che un sorriso sincero, sembra una smorfia divertita. Passeggera, fugace, quasi fuoriposto sul suo viso. < Ne ho venti. > Infatti, non piú di venticinque anni, anche se il suo atteggiamento, il suo modo di esprimersi e la sua aria per niente giovanile sicuramente aiutano a farlo sembrare piú vecchio di quanto non sia realmente. < No, decisamente non é normale. > Conferma, ponderando su come diamine abbia fatto il nonno di Nejo a morire affogato nella zuppa. Ustionato, affettato, forse pure fritto dall' elettricitá... sarebbero tutte alternative semi-plausibili, ma affogato nella zuppa? É ovvio che uno stenti a crederci. Risponde allo sguardo di Sango sostenendolo, senza muoversi esattamente come quando, poco fa, gli ha puntato una katana alla gola. Se c'é una cosa che é certa a riguardo di Reiji é che la flemma non gli manca. Annuisce a quella presentazione, di nuovo accennando un leggero sorriso, decisamente piú simile al primo che le ha rivolto, ma senza dire null' altro e lasciando che la donna si allontani per la sua strada. < Kin palled... ok. > Replica poi verso Nejo, facendo spallucce e rilasciando un minuscolo sospiro. < Ti ringrazio per l'offerta, ma in realtá devo ancora terminare il mio giro per il mercato. Piacere di averti conosciuto. Io sono Reiji. > In realtá l'altro ha probabilmente sentito il suo nome durante la sua presentazione precedente, ma tanto vale reiterare. < Alla prossima. > Nessun sorriso, solo un leggero movimento della mano destra in segno di saluto prima di voltarsi verso il mercante e cominciare a contrattare per il prezzo del tanto. [//exit]

Sango e Reiji si incontrano per caso nel mercato di kiri, lei per capire meglio le katane e tutto ciò che vi è dietro , lui per trovare dei coltelli a buon mercato.
In un tempo imprecisato giunge anche Nejo, che tra una parola e un'altra confessa che si può morire affogando in una zuppa.

La vita di Reiji è dunque in pericolo? Lo scopriremo presto!