Al chiaror di luna

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22:23 Furaya:
 Splende la luna nel cielo stellato sopra il grande villaggio di Kagegakure. Privi di flemma alcuna i passi dell'ormai trentenne, a poca distanza dal suo trentunesimo compleanno. Come al solito, quando ha molto a cui pensare, tende ad isolarsi ed è così che s'è comportata anche oggi. Risale le scale che conducono ai volti degli Hokage ricostruiti a seguito della disfatta ai Monti ardenti. Ben undici or spiccano su quel monte, assieme al proprio che ne ricalca, per quanto possibile, i tratti. Un lieve venticello s'alza lì in alto, spettinandole i rosei ciuffi che ondeggiano oltre le spalle. Un ciuffo s'adagia lieve sulla gota, scostandola con l'ausilio della dritta e portandolo dietro l'orecchio corrispondente. <...> Non un fiato vien pronunciato dalla donna, la quale si limita semplicemente ad avanzare, gli occhi di già rivolti alla prima testa, quella d'Hashirama, la sua preferita. Gli abiti che la donna indossa son tipicamente femminili ed anche alla moda, considerando dove li abbia comprati. Si tratta d'una gonna nera e grigia, a scacchi, alquanto corta ma con un lieve spacco sulla coscia destra la quale è circondata da una tasca porta kunai e shuriken. Sul gluteo sinistro, invece, ha una tasca porta oggetti con decisamente poca roba: qualche tonico coagulante e di recupero chakra per aiutare se stessa ed il Senjuu che solitamente gira soltanto con delle carte bomba. Prevenire è meglio che curare, tenendo in considerazione il fatto che è solito farsi male pur d'avere ragione e uscirne vincitore, a differenza sua che adotta tattiche volte a non farsi colpire, ma ferire lei per prima. Il di lei busto è invece coperto da una camicia, perlopiù un top in cotone, dalla scollatura rettangolare che fa risaltare le curve del busto data l'aderenza oltre al seno per via della visione che ne dà. Stringe attorno allo stomaco e ai fianchi, lasciando scoperto giusto un lembo di pelle attorno alla vita opportunamente nascosto da una cintura in cuoio. Ai suoi lati, infatti, pendono una frusta dal lato destro ed una katana dal lato sinistro. Sia mai che giri disarmata. Il ciondolo con il simbolo del Clan Uchiha è posto attorno alla di lei gola, mai lontana e mai separata da qualcosa di materiale che reputa al contempo tanto importante. I lunghi capelli ondulati scivolano sulle spalle e sul petto della donna. I piedi cercano una salda aderenza con la superficie sottostante. S'è limitata infatti ad indossare degli anfibi neri ben allacciati che ne sfiorano il ginocchio, lasciando dunque scoperte soltanto le cosce, e dalla suola non troppo alta per prevenire cadute accidentali. L'espressione che l'accompagna è fredda, austera. Tenta di non far trasparire chissà quale emozione e se ne resta in silenzio, senz'ancor salire. [ Chakra ON ]

22:34 Nejo:
 La luna questa sera gioca a nascondino con qulache nube qua e là mentre illumina i volti dei degli Hokage che fieri osservano il quartiere di Konoha.Nell'ombra spiccano i capelli bianco ghiaccio scompigliati di un ragazzo,capelli che quasi sembrano trattenuti dal coprifronte con l'effige della Foglia evitando che un ciuffo copra tutto il simbolo del genin.La pelle biancastra e gli occhi ambrati sono un altro dettaglio che spicca nell'oscurità della serata,per non parlare del kimono bianco e blu a maniche larghe che copre il busto.Di certo non è un tipo che passa inosservato insomma,ma chi lo conosce sa,non si sa cosa ma sa.L'unico colore che rispecchia l'atmosfera circostante sono il nero dei calzari e dei pantaloni elastici che vedono legati alle cosce il porta kunai e shuriken e nella zona lombare una tasca porta oggetti.Il suo passo e leggero e spensierato come il suo sguardo che si posa di qua e di là senza alcun interesse preciso.Non sa neanche lui perchè si trova in quel posto,ma camminare lo rende meno pensieroso.Continua il sua cincillare finchè il piede destro non si arresta sul terreno fermando il suo moto.Le iride ambrate scutano il vuoto e i timpani sono spalancati per percepire il silenzio,oppure no?

23:00 Furaya:
 L'attenzione dovrebbe immantinente venir attratta dalla figura che s'avvicina a sua volta al famoso Monte dei volti. Con tranquillità, nonostante sia perennemente all'erta anche quando vuole, vecchie memorie d'un passato glorioso che la vedeva in prima linea durante le battaglie, volge il di lei sguardo verso il giovane in avvicinamento. Ruota sol una porzione del busto, il necessario affinché comprenda che si tratti d'un altro essere umano come lei. E soltanto quando la luna e le diverse luci lo irradieranno per intero, allora anche il resto del di lei corpo si sposta affinché possa essergli frontale. Inarca un sopracciglio, preoccupandosi soltanto di non occupar troppo spazio. Sistema dabbasso l'orlo della gonna, affatto abituata a vestirsi in tal maniera, poiché legata sin troppo, in ogni singola fibra del suo essere e persino nell'apparire, al passato dal quale proviene. Per quanto la riguarda, indosserebbe perlopiù kimono o armature, ma in una società dove la guerra è divenuta soltanto un vecchio ricordo, purtroppo, diventano persino inutili. Tutto questo, presto o tardi, dovrà cambiare. E lei sarà motrice di un movimento che li porterà contro quella società, ammesso non decidano di lasciarli perdere e permettano loro di comportarsi come meglio credono. <Salve.> Preannuncia così facendo la sua presenza, mostrando quell'espressione attenta e tipicamente fredda che ormai la contraddistingue, soprattutto se di fronte ha qualcuno che non conosce. Spicca tuttavia il coprifronte della Foglia e il simbolo che su di esso è riportato, facendole sgranare un po' di più gli occhi per la sorpresa. <Allora, qualcuno il coprifronte lo indossa ancora.> Lei n'è priva sol perché l'ha lasciato nelle mani della sua bambina, per il momento, altrimenti anch'essa continuerebbe a portarlo con onore. [ Chakra ON ]

23:13 Nejo:
 Immobile continua ad osservare, quasi può sentire il suo battito cardiaco pulsare a ritmo regolare. Una serata spensierata che si tramuta in qualcosa di tragico? Questo è il pensiero che avvolge la mente del genin per un secondo, infondo le cose succedono sempre quando meno te le aspetti. In realtà non ha voglia di far nulla stasera e sembrerebbe che i Kami accolgano la sua voglia di apatia. Infatti finalmente qualcosa attira decisamente la sua attenzione,il suo sguardo ha un dolce ma temerario appoggio,l'ex Hokage.Spalanca le palpebre per un istante prima di udire la sua parola di saluto,parola che quasi risuona come un ordine.Quasi di scatto riporta il piede sinistro di fianco al destro e con le braccia lungo il corpo esegue un lieve inchino socchiudendo gli occhi e inarcando il busto in avanti <Salve onorevole Furaya-sama> saluta con tono deciso.Troppo formale? Onorevole si da solo all'Hokage? Ma si,tanto la fama della Yoton è abbastanza grande da calzarli bene qualsiasi appellativo.Si ricompone alzando gli occhi al cielo come se volesse guardarsi il proprio coprifronte <Le radici sono importanti> afferma quasi con un sorriso per poi fare qualche passo in avanti e portare la sua figura vicina quella della donna <Se la disturbo...posso andare> sostiene quasi dubbioso mentre la mano destra va achiudersi all'altezza della rispettiva spalla con il pollice che indica il suo retro.Di certo non vuole essere d'intralcio nei suoi pensieri,riflessioni o leggerezza che sia.

23:42 Furaya:
 Glaciali le iridi posate sull'interlocutore serale. Aggrotta le sopracciglia quand'egli la riconosce come l'ex Hokage d'una volta. Certo, metterla di fianco al volto di pietra non vuol dire che sia riconoscibile al cento percento, tuttavia qualche somiglianza c'è. Risulta esserne comunque sorpresa a causa della rapidità con cui pronuncia il suo nome. Un brivido le percorre la colonna vertebrale per intero al sol pensiero che qualcun altro possa averlo sentito. Anche Saisashi, quel giorno al centro commerciale, non ha fatto altro che pronunciare il di lei nome ai quattro venti. Per fortuna o per via del trambusto generato, quasi nessuno ci ha fatto realmente attenzione. Irrigidisce appena le spalle non appena la brezza soffia poco più violenta, agitandone appena i lembi della gonna nonostante l'aderenza ed i ciuffi rosati che le adornano il capo e le spalle. <...> In un primo momento, par tacere come quando davanti hai qualcuno che parla, sì, ma che tu neanche stai ascoltando oppure nei confronti del quale soppesi attentamente le parole che lui stesso ha pronunciato. <Temo tu abbia preso un granchio> Sciorina fuori dalle labbra appena umidificate dal passar repentino della punta della lingua che vien poi fermata dal calar delle arcate dentarie. <non sei il primo che mi dice che le somiglio, il che è per me sempre stato motivo di vanto.> Dieci anni prima, mai avrebbe pensato che sarebbe arrivata persino a mentire sulla propria identità, nascondendosi come quei conigli stanno facendo da ormai qualche tempo, scappati alla furia divina, ricostruendo un villaggio nel quale si sono rinchiusi. Il suo non è altro che un modo per mantener basso il profilo, raccogliere le informazioni necessarie assieme a ciò di cui possano aver bisogno. Soltanto dopo, solo allora, potranno davvero muoversi per affrontare le bestie divine all'esterno. L'angolo delle labbra ha un guizzo, tenta di mostrare un piccolo sorriso in sua direzione, uno di quelli di circostanza nelle situazioni in cui ti vergogni. <Le radici sono quelle che ci tengono legate alla nostra casa, al nostro passato.> E chi meglio di lei poteva asserire qualcosa del genere, soprattutto ora che il suo desiderio non è altro che quello di tornare indietro nella vecchia Konoha, ricostruirla, renderle onore. L'ultimo quesito indiretto altrui però le fa scuotere immantinente il capo. Perché rifiutare una presenza interessante e invogliarla ad andare via? <No, rimani.> Renderà sicuramente quella serata diversa e non vuole perdersela per ragione alcuna. [ Chakra ON ]

23:59 Nejo:
 Un lieve soffio di vento attraversa la chioma del ragazzo prova un lieve senso di ebrezza ma non da pelle d'oca. Un emozionante serata si prospetta,o per lo meno questo è quello che li sta frullando per la testa.Insomma,non capita mica tutti i giorni di passar del tempo con un ex capo villaggio.Le domande sarebbero milioni,per non parlare dei consigli da chiedere.Mille domande e mille ancora,frullano tutte nella testolina del ragazzo,scene assurde che prendono vita nella sua fantasia quasi surreale.Sogni,sogni che però vengono subito infranti lasciando il posto ad una sensazione quasi di confusione. Per un attimo quasi non ci crede nel sentire la donna negare la sua identità,o meglio quella del decimo Hokage.Scuote il capo leggermente ed abbozza un sorriso quasi stupito <ma..co..> non sa cosa vorrebbe dire, abbozza qualcosa di improvvisato.Silente rimane per un attimo prima di darsi voce e dire cose sensate <Mi scusi...le somiglia molto> chiude quasi velocemente il discorso,forse imbarazzato mentre il suo sguardo si posa in alternanza tra la donna ed il volto di pietra del decimo Hokage.Si rassegna <Con chi ho il piacere di parlare allora...> afferma con fare curioso. Subito dopo pensa alle parole appena dette sulle radici e sul passato che risultano tanto realistiche e la domanda fuoriesce spontanea < Apparteneva a qualche villaggio?> chiosa al passato.Porta ambo le braccia al petto per incrociarle in una posizione comoda di stallo

00:29 Furaya:
 Purtroppo la fama leggendaria è qualcosa che ti porti dietro per il resto della vita. Il fatto d'esser malvista dalla popolazione - o da chi la governa - è un problema che ha cercato di risolvere nel migliore dei modi: negando la sua esistenza, negando il suo ritorno. Solleva le braccia le quali vengono piegate ad altezza del petto, poco sotto il seno. Mantiene una posizione quanto più comoda possibile, senza distogliere lo sguardo da Nejo. <Non ti preoccupare, purtroppo - o per fortuna - sono abituata a questo genere di cose.> Fa spallucce, desiderosa di chiudere in fretta il discorso, è normale. Tuttavia, non cerca di forzare né il cambio d'argomento tanto meno lo convince a smettere di parlarne. In ambedue le maniere potrebbe soltanto destare maggiori sospetti e non le sembra affatto il caso. E' abbastanza intelligente da sapere come comportarsi. <Il mio nome è Pakkurida.> Un nome sicuramente particolare, sicuramente altisonante, ma che nel linguaggio attuale non dovrebbe in alcun modo risultare troppo sospetto. Potrebbe soltanto sembrar un soprannome in effetti e non si sarebbe lontani dalla realtà. Il significato s'accosta a quello del capobranco, una visione nella quale lei ultimamente si trasporta, laddove lei non è altro che il lupo alpha del branco che vuol ricondurre alla propria dimora - quella vera. <Con chi ho il piacere di parlare io, invece?> Chiede di rimando per cortesia più che per reale interesse, seppur tener a mente il nome altrui, in una situazione futura, potrebbe rivelarsi quanto più sicuro possibile. Tace al momento, lasciando che sia proprio il bianco a rispondere alla domanda appena posta, ammesso ne abbia realmente intenzione. <A Konoha.> Sancisce, un passato dal quale non si discosta neanche sotto mentite spoglie. <Non ho più il mio coprifronte> Presupponendo che la domanda giunga in favore dell'assenza della targhetta in questione e quindi ponendo subito una pezza per tappar quel buco lasciato. <ma nel mio animo arde ancora il legame con la mia terra.> Il sorriso s'amplia maggiormente al sol pronunciarsi in tal maniera, poiché in nessun modo potrebbe mentire sulla propria provenienza. Non rinnegherebbe mai, neppur sotto tortura, quella che è la sua casa; un luogo che l'ha cresciuta e che lei ha giurato di difendere con ogni fibra del suo corpo. [ Chakra ON ]

00:44 Nejo:
 L'attenzione non si distoglie nemmeno per un secondo dalla donna,forse a gli occhi di lei potrebbe addirittura sembrare maleducato.La curiosità,la svolta che sta prendendo questa serata è inaspettata,chi l'avrebbe mai detto che avrebbe incontrato la sosia del decimo.Ude le sue parole ma soprattutto il suo nome che risuona strano,come se fosse una straniera,anzi un soprannome.Ci riflette un attimo < Pakkurida..> ripete cercando di memorizarlo <Pakku?..ti darebbe noia se ti chiamassi cosi?> chiosa schietto mentre ammicca un piccolo sorrisetto <Nejo..mi chiamo Nejo e..> fa una breve pausa alzando nuovamente lo sguardo sul suo stesso coprifronte <..sono di Konoha> facilmente intuibile.Rimane ancora in silenzio a sentire le parole della donna,parole che risuonano con un animo quasi di rammarico,o per lo meno quessto è quello che percepisce il genin.Per la prima volta si gira distogliendo lo sguardo da Pakku e volgendolo totalmente ai volti di pietra dando quasi le spalle alla ragazza.Attimi di silenzio avvolgono l'ambiente,silenzio che viene interrotto da una domanda schietta <sei un ninja?> curioso delfino.La serata tuttavia procede con calma,con un clima mite e con la voglia di scambiar due chiacchiere.Tornerebbe a guardarla voltandosi nuovamente ed improvviso < oppure sei una mukenin?> altra domanda che esce rapida dalla cavità orale mentre porta la destrosa a toccarsi la chioma bianca ed un nuovo sorriso si stampa sul volto,sarà serio?

01:04 Furaya:
 Non è il primo e non sarà neanche l'ultimo che propone di modernizzare quel nickname che s'è data. Pakku. Tutto sommato, perché dovrebbe darle in qualche modo fastidio? Non si tratta d'alcuno sfottò, ma soppesa l'altrui richiesta qualche altro istante prima di dargli una risposta definitiva. Rammenta come persino Tatsuno le avesse fatto la medesima domanda. In effetti, sarebbe il caso anche di rintracciare quest'ultimo: chissà che fine ha fatto? Con un lento sospiro che rilassa al contempo le spalle, prosegue dunque nel suo asserire, dandogli l'effettiva conferma che andava cercando. <Posso farmelo andare bene, sì.> Un mezzo ghigno compare sotto il sottile naso della fanciulla, la quale ancor permane frontale a colui il quale potrebbe rivelarsi persino un problema per molteplici fattori. L'orizzonte e il panorama che da quel monte potrebbe vedersi non interessa minimamente la Decima Hokage. <Piacere di conoscerti, Nejo.> Pronuncia alla di lui volta in tutta risposta, sciogliendo le braccia dal loro precedente intreccio e lasciando che queste scivolino ai lati dei fianchi rispettivi. Apparentemente immersa nella sua bolla di tranquillità, recepisce le affermazioni e le domande che vengono da quegli pronunciate. <Che fossi di Konoha, non avevo dubbi.> Riferendosi difatti al coprifronte che sfoggia fiero verso il quale posa il freddo sguardo. Null'altro vale la pena quanto vedere che c'è ancor qualcuno che quel coprifronte lo indossa, a discapito di coloro che hanno invece addirittura smesso di far i ninja. Starebbe per risponder al quesito da lui sollevato se non fosse per le parole che seguono. Corrucciata, tenta di trovare un significato intrinseco a quelle parole, ammesso ve ne sia davvero uno. <Nella malaugurata ipotesi ch'io sia un mukenin, temo che tu saresti l'ultimo a saperlo.> Rimugina sulle giuste parole da usare onde evitare di sembrare fin troppo minaccioso poiché - di base - non vorrebbe affatto sembrare tale. Una mezza risata riecheggia per il Monte dei volti che prende spazio alle proprie spalle, rivoltasi frontalmente alle scale che conducono al distretto di Konoha. Quel distretto le cui mura iniziano a starle vagamente strette, quasi le mancasse il respiro e la voce dalla gola volesse urlar all'esterno la sua necessità di libertà. <Sono e sarò un ninja.> Fiera come sempre, gonfia persino il petto nell'esternare una simile affermazione. Nulla potrebbe toglierle quello che è davvero. Nessuno può riscrivere ciò che è stata. [ Chakra ON ]

01:22 Nejo:
 L'ultima domanda di Nejo non è affatto casuale, qualcosa ha portato ha portato il ninja a chiedere cose così delicate anche se non sembrerebbe.In effetti sulla riflessione delle proprie radici il genin ha percepito un senso di nostalgia che può essere tradotto in mille modi,tra cui quello di un mukenin che non può tornare al suo villaggio.Naturalmente,vista la situazione globale,forse sono piu semplici altre conclusioni,ma allo shinobi piace fantasticare.Dopo aver appurato che Pakku è il suo nome e dopo aversi accertato che non è una traditrice,ude quelle parole fiere che quasi rieccheggiano dentro il suo ego <Sembri una donna forte> annuisce subito dopo le sue ultime parole,quasi a volerle dare ancora piu credibilità.Fa spallucce mentre un sorriso ricompare sul volto prima di aprire bocca <..> subito viene interrotto da un rumore quasi sinistro ed improvviso,come un lamento,come se qualcosa dentro di lui ha deciso di ribbellarsi.Porta ambo le mani sullo stomaco <Scusa è la mia pancia..> afferma quasi con un brivido di imbarazzo < io vado a mangiare qualcosa,conosco un posto qui vicino ancora aperto...vieni?> chiosa invitando la donna ad una cena senza alcuna malizia,ha semplicemente fame.Detto ciò,con o senza la compagnia femminile,il genin si allontanerebbe verso chissà quale chiosco [END]

01:50 Furaya:
 Le parole sciorinate dallo shinobi le permettono di sentirsi viva un'altra volta. Giusto una in più. Non può esimersi dal sorridere, dal sollevar l'angolo delle labbra soltanto per testimoniare quanto quella frase possa renderla contenta: a volte, basta poco. <Spero d'esserlo a lungo.> La sua forza deve continuare ad essere esercitata, eppure deve al contempo tornare ad essere quella d'una volta. Tempo al tempo, ripete. Compiono un passo dopo l'altro con i loro tempi. D'un tratto, immersa in quei pensieri di conquista che ormai la contraddistinguono, un rumore fastidioso e al contempo piuttosto strano interrompe la loro amabile chiacchierata sul Monte dei volti. <Uh?> Ambedue le sopracciglia s'alzano, l'espressione incuriosita e dubbiosa della Judai si fa spazio sul di lei viso e nei discorsi affrontati sino a questo momento. <Oh!> Sorpresa è quella che poi spazza via il resto, una volta compreso che si tratti soltanto d'un gorgoglio proveniente dallo stomaco del ragazzo, il quale pare aver fin troppa fame, tanto da aver generato quel suono gutturale di poco prima. Le sfugge una mezza risata, la prima veramente sincera della serata. Scuote appena la testolina rosata, prima di protendere per quell'improvvisa richiesta di Nejo. Rimugina sulle possibilità e le conseguenze dell'accettare tanto quanto quelle del rifiutare e non ne trova. <C'è il chiosco di Ichiraku qui vicino.> Propone da buona mangiaramen qual è. E da chi dirigersi se non dall'immortale Ichiraku? Lo affiancherebbe nello scendere dalla montagna, sicuramente scambiandosi qualche altra opinione, dopodiché fermandosi soltanto a mangiar qualcosa per rimpinzare lo stomaco prima che gorgogli ancora come fatto prima. Tutto sommato, una serata mondana... [ EXIT ]

Semplice incontro tra Nejo e Fru, concluso con uno scambio di domande e l'invito da Ichiraku.