Monte dei Volti - Siamo due ma ne conto tre

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15:00 Kaworu:
 Soleggiato il meriggio che si prospetta alla volta della panoramica catena che riproduce i volti dell'Hokage sulla roccia. Brezza leggera che allieta, rendendo più mite il clima sereno della giornata. L'ambiente tutt'intorno è calmo, dipingendo un quadro di tranquillità. Alla volta di quella scaletta posta a ridosso della montagna, la quale sale fin sopra i capi scolpiti nella pietra, la figura dello shinobi di colore farà la propria comparsa. Prestante nella sua mole, è vestito con abiti comuni, un completo scuro costituito da una giacchetta leggera aperta ed un paio di pantaloni semplici, mentre al tronco la camicia bianca, rimasta sbottonata sul davanti, lascia intravedere la parte frontale del tronco della propria complessione; ai piedi, scarpe a collo alto sempre chiare. Sulla fronte, una anonima fascia che gli raccoglie i lunghi dreadlocks bruni fino alle spalle, mentre alla vita, una tasca porta oggetti contiene al suo interno un set di fumogeni, una bomba flash ed i tonici di recupero chakra e vigore. Alle mani, un paio di guanti a mezzo dito tipici da shinobi, rinforzati da due placche di acciaio sui dorsi. Al collo, si possono vedere penzolare fino al petto un laccettino che trasporta le dog tags assieme al pendente dei cacciatori di taglie, una testa di lupo completamente nera incastrata in un tondo, mostrando dei segni come di usura sulla cromatura del ciondolo e sgraffiature sopra il disegno. Ultime cose con sé, saranno i pochi effetti personali, tra cui il cellulare nella tasca destra. Chakra non impastato, mantenendosi in assetto di quiete. Occhi che osservano in giro, mani nelle tasche, assumendo un portamento placido e disteso. Qualche passo verso l'inferriata, valutando se prendere la via di salire o meno effettivamente su in cima. {Chakra off}

15:09 Ichirou:
 Un'altra giornata si palesa di fronte al nostro amato Hyuga, che purtroppo, viene come al solito tormentato dai dubbi e dai pensieri che ogni giorno gli tolgono il sonno, condizione che, da quando ha incontrato Tachiko, si è un po' alleviata si potrebbe dire, da quando i due infatti hanno fatto la spesa insieme e lei gli ha raccomandato la radice di cannella infatti, il suo sonno, anche se molto lentamente, sta tornando ad esistere nel suo organismo, le occhiaie tuttavia, sono onnipresenti sotto le sue palpebre inferiori. Il sole è alto in cielo quest'oggi, la temperatura è insopportabilmente calda per l'uomo dai lunghi capelli di seta corvina, che camminando pacificamente, si ritrova sul nuovo monte dei volti di pietra, non era una meta da lui decisa in precedenza insomma, stava facendo una passeggiata e si è ritrovato lì per caso "Ichi-Nii, che ne dici se oggi prendessimo un po' di sole, sei così pallido, sembri malaticcio.." la vocina nella sua testa andrebbe a farsi ovviamente sentire e, dato che è da solo per ora, risponderebbe <Ti sembro per caso il tipo di persona che si fermerebbe a prendere quando ha sin troppe cose da fare?> direbbe con aria stanca e soprattutto stizzita a, beh a se stesso in realtà "Uffa, ma anche io ho bisogno di sole, la luce solare ha delle proprietà benefiche lo sai? Dico solo che potrebbe farti solo bene prendere un po' di colorito! Stupido Ichi-Nii.." detto ciò, la vocina nella sua testa andrebbe ad offendersi per qualcosa che in realtà non ha fatto, quindi sbuffando, lo Hyuga continua a passeggiare tranquillamente sotto il sole. Data la temperatura, indossa un semplice Shuai Jiao, una giacca da Kung Fu, semplice e senza maniche, bianca in tinta unita questa volta, il braccio metallico, il destro, riflette la luce solare, mentre il sinistro è ricoperto da dei bellissimi tatuaggi colorati, raffiguranti delle rose rosse dalla quale esce un drago cinese di color verde felce che vola fino al petto dell'uomo, con la bocca spalancata che cerca di azzannargli il cuore, ciò è visibile grazie al fatto che il suo Shuai Jiao è aperto sul petto, mentre sulla mano il simbolo dello Yin e dello Yang ne fanno capolino. Le gambe di costui, vengono coperte da un paio di pantaloni in stile Mushu, sempre facenti parte di una tenuta da Kung Fu, questa volta neri con delle cuciture in filo d'oro che raffigurano un pesco in fioritura, semplici e comodi, mentre ai piedi delle semplici tabi, solo se vi si prestasse attenzione, si potrebbe notare che tra la tabi sinistra e il gambale medesimo, il piede e quindi anche la gamba ad esso attaccata, sono dello stesso materiale del braccio destro.

15:19 Kaworu:
 Il respiro pieno scandisce dei rigonfiamenti piuttosto ampli del petto, incamerando aria che gonfia la cassa toracica largamente, rilasciando successivamente quel fiato nell'aere circostante, così da distendere con placidità lo stesso sterno, definendo un respiro flemmatico e lungo, in quell'atteggiamento calmo, posato, marcando maggiormente la propria statuaria sembianza, la quale lo erge per tutto il metro e novantacinque centimetri di statura dal piano. Ben scorgibile il Colosso Kumese, adottato dalla Foglia in quella nuova realtà, uno scultoreo sagomato nella propria corporatura tonica, dall'aspetto plastico e robusto, un'immagine molto compatta, impostata da spalle larghe ed un busto definito, pronunciato, scandendo quella muscolatura erculea in un solido e scipionico atletismo. I dreadlocks bruni scivolano lateralmente sul viso e dietro la nuca, arrivando a toccare appena le spalle e le scapole del guerriero di colore. Un piercing a cerchietto metallico sul labbro inferiore, mentre due orecchini squadrati si agganciano ad entrambi i lobi delle orecchie. L'incarnato bronzeo è di giovane maturità, assumendo una connotazione comunque abbastanza adulta per via delle connotazioni di quella fisionomia calcata da tratti decisi, pur restando glabre. Sulla scena, tuttavia, non sarà di certo l'unico soggetto particolare, almeno stavolta: perché Ichirou, oltre ad essere un lampione movente persino poco più alto di lui, è anche armato di braccio metallico, per nulla nascosto data la giacca della divisa da arti marziali indossata dallo Hyuga stesso, senza maniche, creando quel gioco di riflessi sulla superficie dell'arto artificiale dovuti proprio alla soleggiata giornata che fa splendere quei raggi luminosi. < Mh...? > non è solito vederlo particolarmente stranito ed incuriosito nell'incrociare degli astanti, abituato parecchio alla diversità: eppure, il collega di lavoro -ancora sconosciuto- non può passare inosservato, anche per il fatto che parrebbe parlare da solo, se non gli venisse il dubbio che magari possa usufruire di qualche congegno tecnologico tipo trasmettitori o cose simili. Nell'analizzarlo, qualche particolare viene notato, qualche altro no, tipo che ha anche al piede sinistro una protesi, come la leva superiore opposta. Un momento di composto silenzio, in analitica contemplazione del soggetto singolare capitatogli sotto gli occhi.

15:34 Ichirou:
 Nel camminare su quella montagna, lo Hyuga andrebbe a scrocchiare un paio di volte le ossa del collo, provocando un suono ben distinto e soprattutto forte per chi si trovasse nelle sue immediate vicinanze <Sono un catorcio ormai, mi chiedo se una volta trovate le informazioni che sto cercando sarò in grado effettivamente di entrare in possesso dell'organizzazione..> andrebbe a domandare a se stesso non accorgendosi, per ora, della presenza del colosso poco distante da lui 2Beh, intanto incomincia a chiedere informazioni in giro.. quella Sango, non faceva parte dell'Akatsuki? Perché non cominciamo da lei?" un'ottima osservazione da quella vocina interiore <E' da tanto che non la vedo.. e non so nemmeno se è ancora qua a Kage o è partita..> ammetterebbe a se stesso, accorgendosi solo ora del colosso pocanzi citato, alché andrebbe a soffermarsi di fronte a lui, poco distante, circa [4 metri] dalla sua posizione, notando ovviamente il suo dubbio in ciò che egli sta osservando, lo Hyuga decide di far passare la sua voce interiore in secondo piano, come se non esistesse per il momento, passando ad un argomento ben più visibile, ovvero i suoi arti meccanici <Non hai mai visto un sopravvissuto alle torture del mercato nero..?> ovviamente stizzito come al solito, ma neanche troppo, solo da qualche tempo ha assunto questo comportamento, da quando ha perso il sonno a dire il vero <Mmh.. ti chiedo scusa, ultimamente ho un caratteraccio..> andrebbe subito a scusarsi infatti "Ichi-Nii basta.. fatti rispettare, ti sta guardando come se fossi un fenomeno da baraccone.. assestagli un bel montante destro sul setto nasale..!" sospirando a quella vocina interna, lo Hyuga decide di non darle peso, come sempre del resto, mentre con ambe due le mani, andrebbe a legarsi i capelli in una coda alta, che data la loro lunghezza estrema, fa in modo di sollevarli solo fino ai polpacci, ma almeno il collo dello Hyuga respira un po' di più, quindi rimane in attesa di un riscontro da parte del ragazzo, mentre coi suoi occhi di perla, lo scruta e cerca di percepire qualsiasi cosa il suo organismo voglia rilasciare.

15:47 Kaworu:
 Sfarfallio di ciglia, per risvegliare l'attenzione dall'osservazione assorta ed approfondita dell'altro. < Veramente... no. > ammette, con molta semplicità: non c'è aria di discriminazione, ma banalmente una evidente curiosità nei confronti dello sconosciuto. < Non ti preoccupare. Sei meglio di tante altre persone che ho potuto incrociare. > ribatte a sua volta, con quell'aria pacata, il portamento compassato, esprimendo oltre che a quell'assetto di tranquillità anche una connotazione solida di fermezza interiore. < Mi capita poche volte di tenere la testa dritta per guardare qualcuno in faccia e parlarci. > riferendosi all'altezza dello Hyuga, che sicuramente, assieme agli altri elementi che lo contraddistinguono, è uno dei dettagli sicuramente incisivi. < Non volevo sembrare inopportuno. Ogni tanto capita anche a me di fissare. > e non di essere solamente scrutato, per ovvie motivazioni. < Anche se naturalmente preferisco e sono solito guardare le donne. Immagino tu capisca! AH-AH! > vorrebbe esprimersi in maniera più goliardica, cercando di fare quel motto di spirito al fine di stemperare magari l'introduzione di conversazione meno pimpante. Così come per il bianco, anche il ragazzone di colore ha la giacca aperta, lasciando intravedere il davanti, specialmente quella serie di pendagli attaccati alla catenina che scende dal collo, una coppia di dog tags assieme al pendaglio di una testa di lupo nera, il simbolo dei cacciatori. < Perdona l'ignoranza, ma... che storia è quella delle torture del mercato nero? > meditabondo sul riferimento espresso in precedenza dalla citazione da Ichirou, nota storica che avrà sollecitato il proprio interesse in merito all'accaduto di cui è stata fatta menzione. < Se puoi parlarne, s'intende. > aggiunge poco dopo, una precisazione di cortesia, con la quale intende porre la propria perplessità in maniera quanto più genuina fosse interpretabile dall'intelletto dell'altro. Il piglio leggermente più serio quando si toccano argomentazioni delicate, a restituire una sorta di riguardo ed ossequio per una vicenda che sembra essere piuttosto controversa. Silenzio che sarà pausa dialogica, finestra riflessiva e di apprendimento. {chakra off}

16:08 Ichirou:
 Per essere appena un ragazzino, colui che gli si pone di fronte è abbastanza alto da poterlo guardare direttamente negli occhi, anche se di poco più basso di lui, ha comunque la capacità di non fargli abbassare la testa per potergli parlare a quattrocchi come si suol dire. Nel sentire quelle parole, un sospiro esce dalle labbra dello Hyuga, che si tranquillizza nel sapere che non ha offeso il suo interlocutore, nonostante la differenza di età, lo Hyuga ha sempre portato grande rispetto per tutte le persone che si relazionavano con lui, quindi riserva rispetto anche per il ragazzo che ha davanti <Credo che tu sia il primo che riesco a guardare direttamente negli occhi mantenendo la testa dritta ad esser sincero..> ammette a sua volta dopo le affermazioni altrui, Lo osserva, quegli occhi ne hanno viste tante, troppe soprattutto dopo la distruzione della vecchia Konoha, se ci desse un'occhiata più minuziosa, oltre a quelle occhiaie, il ragazzo potrebbe notare come in realtà, quelle iridi perlacee nascondano tanto dolore e tristezza, che tuttavia vengono mascherate quanto meglio possibile da falsi sorrisi, tipo quello che gli viene mostrato ora <Non sei stato inopportuno, tranquillo, ma..> andrebbe poi ad aggiungere in merito all'osservazione del corpo femminile <Almeno con le donne cerca di essere meno invasivo e più educato se puoi..> gli viene sussurrato come se fosse un segreto o un consiglio da parte di un maestro, per poi fare una leggerissima risata in sua direzione. La domanda del ragazzo arriva, ovviamente, come un fulmine nell'animo dello Hyuga, che ogni volta che ricorda quei momenti, prova un tremendo senso di inutilità nel suo essere <Sai, avere un'abilità innata a volte può essere una maledizione..> ammetterebbe cominciando a spiegare cosa gli è capitato <La fortuna quella volta, è stata dalla mia parte, fui rapito quando ancora non sapevo combattere, da dei ladri del mercato nero, che mi torturarono per ben tre mesi..> andrebbe a spiegare incrociando le braccia al petto "Ichi-Nii.." proseguendo dopo un sospiro <La mia fortuna è stata che non fossero capaci di strappare i miei occhi senza danneggiarli, ma purtroppo mi hanno portato via un braccio ed una gamba.. destro e sinistra.. non so per quale motivo , ma volevano delle informazioni riguardo la vecchia Konoha, magari per effettuare poi l'attacco che l'ha distrutta dieci anni fa.. ma in ogni caso, io non parlai per tutti e tre i mesi, certo urlai per il dolore fino a perdere completamente la voce, ma non diedi alcuna informazione sul Villaggio, e quindi mi strapparono gli arti..> la spiegazione finisce e le braccia dello Hyuga, si sciolgono da quell'incrocio e si vanno a posizionare ai fianchi, creando due angoli perfetti <Ichirou comunque..> andrebbe a presentarsi porgendogli in seguito la mano sinistra, giusto per creare un contatto che anche lui possa sentire <Ichirou Hyuga, piacere..> un lieve sorriso mentre attende le sue risposte.

16:25 Kaworu:
 Un cenno d'assenso alla volta del pallido, ridacchiando appena nell'udire quella constatazione altrettanto simile alla propria, formulata in maniera coincidente alla medesima appena proposta dallo Hyuga. Le iridi blu, dense e profonde in quelle cavità dall'incavo scuro per via della propria carnagione, rimangono ferme sull'immagine dello shinobi incontrato, scrutandolo tanto con discrezione, quanto con aria analitica. Gli occhi del possessore dell'innata oculare famosa per quelli del di lui clan, sono un ulteriore elemento di particolarità della presenza sconosciuta, con tutto il velo di melanconica mestizia annidati al loro interno, lasciato sottaciuto e coperto dalle dissimulazioni sociali più pertinenti alla compagnia. < Ohw... Certo. Farò del mio meglio. > annuisce al 'suggerimento' lasciatogli dall'ignoto avventore, un piglio tanto concorde quanto interessato; salvo poi conciliare la risata dell'uomo. < Dici davvero? E' che non avendone, mi riesce difficile immedesimarmi. Anche se cerco di capire. > commenta, con schietta sincerità, riguardo la questione del talento innato. Per lui che non ne ha, ed ha dovuto fare da sé, le abilità peculiari le vede come una sorta di talento, di doni fortunati a pochi privilegiati. < Caspita. Esiste davvero qualcuno che strapperebbe via gli occhi da un'altra persona per poter usare quelle sue abilità? > meditabondo, ed anche piuttosto ignorante a riguardo. < Quindi sei stato un vecchio guerriero del passato. > parrebbe realizzare, razionalizzando le notizie ottenute dalla narrazione del cacciatore di taglie. Al gesto di presentazione dell'altro, fa per ricambiare la movenza, esponendo la propria leva superiore sinistra, per tentare di stringere con sicurezza la mano originale del ninja. < Sono Ekko. > si introduce a propria volta. < Ekko Makihara. > un breve cenno verticale della testa. < Ed è un piacere mio conoscere chi ci ha rimesso molto, anche di sé, nella difesa della propria gente. > un encomio al valore dimostrato da Ichirou. Il proprio commento è serio, senza devozione, esternando più un certo senso di riconoscimento di rispetto. < Sei stato anche tu uno di quelli del vecchio mondo riemerso dai misteriosi cristalli? > facendo quel riferimento a quanto dettogli da Saisashi il Sublime, cercando così di rendersi conto anche se quest'altro protagonista del vecchio mondo avesse subito la stessa sorte degli altri. {chakra off}

16:49 Ichirou:
 Per una volta ancora, riesce a non odiare il mondo, riesce anzi a sorridere quasi in modo sincero, una cosa che gli succede solo in compagnia della Nara da qualche tempo, ma credo che il motivo sia palese a dirla tutta "Uuuuh Ichi-Nii è innamorato!" ..commenti indiscreti a parte. I perlacei dell'uomo osservano tutt'ora il ragazzo che si para dinnanzi a lui, lo scruta cercando di capire il più possibile della sua persona, non che ci sia un motivo nascosto dietro, ma è un'abitudine la sua ormai, l'ha sempre fatto, ha sempre cercato di studiare le persone che incontrava sul suo cammino, e lui non è da meno ecco. Quelle sue affermazioni non lo stupiscono tuttavia, non è la prima persona che gli dice una cosa simile e non sarà di certo l'ultima, quindi con tutta calma andrebbe a rispondere <Più che per usarla, per venderla a chi vorrebbe.. esistono persone che per gelosia o semplicemente per sete di potere, comprano abilità oculari al mercato nero, questo implica che quelle stesse abilità un tempo appartenessero a qualcuno, probabilmente ormai morto o cieco..> spiega al ragazzo interessato <Per maledizione, ovviamente, io intendo solo per le abilità oculari, proprio per il motivo che ti ho appena detto.. certo sono tutte utilissime non mi fraintendere, ma quelle oculari in particolare sono quelle che possono venire trapiantate, al miglior offerente si intende..> una spiegazione molto blanda, quasi priva di dettagli particolari, non avendo mai assistito ad una procedura tale, l'uomo non può far altro che parlare per sentito dire. Mentre stringe la mano del suo interlocutore, quella frase gli arriva come una stilettata al petto, definirlo guerriero implicherebbe il fatto che abbia almeno vinto una battaglia, ma purtroppo non è il suo caso <Diciamo di sì.. ho combattuto per difendere il villaggio dalle Chimere dieci anni fa, ma le nostre forze non erano abbastanza per contrastare il nemico.. quindi vidi il Villaggio cadere sotto i miei occhi e le mie scarse capacità..> ammetterebbe addossandosi la colpa di quel fallimento lasciando la presa sulla mano altrui. Sorride nel sentire che egli provi piacere ad aver conosciuto lo Hyuga stesso, non ha sentito molto spesso questa affermazione, ma a quella domanda si sente di negare, ne ha sentito parlare solo da Furaya e si ricorda perfettamente cose gli venne detto, quindi andrebbe a rispondere con tono basso <No, ho vissuto tutti i dieci anni in solitudine dopo la distruzione del Villaggio.. ma se posso permettermi..> si avvicinerebbe un minimo per poter farsi sentire meglio <Non parlarne alla leggera.. da quello che mi è stato detto non dovrebbe essere un informazione di dominio pubblico.. non si sa mai chi potrebbe sentire o sapere certe cose..> ovviamente potrebbe anche sbagliarsi, ma la ex-Hokage gli ha detto di non far parola con nessuno di questo argomento, quindi passa il consiglio anche a lui.

17:15 Kaworu:
 Statuario nella propria posizione, rimane solido in quella compassata parvenza. Essenzialmente, lascia trapelare poco, avvolto in un abbraccio di pacatezza, che mette evidenza il senso di risoluzione interna, ben consolidato pure esteriormente nell'estetica natura che corrobora la propria immagine. < Proprio come se fossimo dentro un negozio, ma di abilità particolari ninja. > ammette, con un certo senso di riluttanza a quell'idea appena estrapolata dalla narrazione dello Hyuga. < Davvero una barbarie. > contrariato, visibilmente, qualcosa che non sembra incontrare il proprio gusto, oltre al senso morale. < Persone che credono poco in sé stessi, se ritengono di valere di più con qualcosa degli altri. > la sua filosofia, essenziale, consistente, basata sulla disciplina marziale, quanto nella propria storia, fatta di mancanze sopperite unicamente dalle proprie capacità a disposizione, mettendoci impegno e le proprie forze. < Quella più facilmente ricavabile e sfruttabile, dunque. > deduzione scaturita dalla spiegazione, seppur blanda, abbastanza utile da far capire all'altro di cosa si stesse parlando. La presa che restituisce ad Ichirou è solida, robusta, senza però forzare, definendo un contatto maschio e sicuro. Quando sarà inutile mantenere il gesto, farà per ritirare l'arto in sede, allineandolo nuovamente al proprio profilo così da definire la propria sagoma in maniera unita e lineare. < Misurare le capacità attraverso i successi è prerogativa di chi non ha voglia di competere od imparare nulla. > sospira profondamente, successivamente essersi pronunciato con quella parole. < Purtroppo le sconfitte sono dure quando si subiscono, ma allo stesso tempo ci permettono di capire quanto siamo forti davvero, perché rialzarsi corrisponde alla vera battaglia da sostenere: quella di continuare ad insistere. A perseverare. > aggiunge poco dopo, pragmatico e caparbio nel proprio verbo. < Quindi... > sembra sorpreso dal successivo risvolto del racconto: Ichirou non è un reduce di guerra scongelato dai cristalli. Ciò lo rende ancor di più una rarità. < ... Sì, insomma, diciamo che la penso in maniera piuttosto differente. > al riferimento fatto dal cacciatore di taglie. < Però hai ragione. > sul resto da lui espresso. < Ho conosciuto un'altra Hyuga. Lei ha avuto questa sorte. > motiva la propria esternazione precedente. < Stavo cercando di rendermi conto. > meditabondo. < E quindi, sei giunto qui dal mondo esterno. > piuttosto pensieroso dalla scoperta fatta. < Sei arrivato di recente, o già nell'arco dei dieci anni? > chiede, quindi, se avesse vissuto lì già dalla fondazione della città, oppure si fosse aggiunto solo in seguito. Benché siano varie le interpellanze che somministra allo shinobi, l'atteggiamento è sempre ponderato, misurato, senza insistenza, mantenendo un assetto conversativo semplice, più che di carattere inquisitorio, ovvero quindi di chi sta facendo domande per interesse e piacere di formularle, di ricerca, più che qualche sorta di indagine segreta. {Chakra off}

13:52 Ichirou:
 Si limita ad ascoltarlo dunque, quello che pensa su quell'argomento, almeno per il momento, sembra sensato, un pensiero da persona matura, o quanto meno normale e non deviata come i mercanti del mercato nero, il che è sempre piacevole da scoprire come tratto di personalità di una persona, l'unica che riesce a tollerare con una mentalità particolare, è per l'appunto la Nara citata prima, Tachiko, in quanto i due hanno in comunque una mente.. disturbata magari è un po' troppo, diciamo particolare ecco. Gli permette di finire ogni singolo pensiero, non lo interrompe mai, risponde solo ad ogni interruzione da lui stesso fatta, quindi al suo primo pensiero, andrebbe a riflettere insieme a lui <Non mi fraintendere, li odio per quello che mi hanno fatto e che continueranno a fare ad altre persone..> spiegherebbe al giovane che gli si palesa di fronte <Ma in fondo sono convinto che tutto accada per un motivo ben preciso.. se a me sono stati portati via due arti invece che gli occhi, vuol dire che non mi devo nascondere.. e il fatto che io abbia, in parte ovviamente, superato il trauma, sta ad indicare che posso solo diventare più forte sia nel corpo che nello spirito..> andrebbe ad ammettere in direzione altrui <Questo ovviamente è solo il pensiero di chi ormai ha una mente costantemente turbata.. ma penso che anche loro non lo facciano per cattiveria, ma per necessità.. mi spiego..> porterebbe a questo punto le braccia al petto incrociandole <Se tu avessi una famiglia da sfamare, magari con dei bambini piccoli e dei debiti da saldare, non faresti qualsiasi cosa per loro..?> andrebbe a porre quella domanda al suo interlocutore con una sorta di sguardo malinconico <Ripeto, non metto in dubbio che sia una cosa sbagliatissima da fare e non si meriterebbero giustificazioni per tali azioni.. tuttavia, credo più per un fattore di sanità mentale mia o magari perché voglio vedere del buono in tutti.. ma penso che certe azioni vengano commesse perché c'è qualcosa di più profondo dietro.. anche se nel mio cuore so per certo, che non perdonerò mai le persone che mi hanno fatto questo.. è un paradosso incredibilmente grande, ma a pensarci bene, la vita è il paradosso più assurdo e crudele che ci sia, quindi abbonamelo..> un leggero sorriso di complicità. Si limita ad annuire blandamente alle affermazioni sulle capacità altrui e sul sentirsi inferiori, non è un argomento della quale ritiene ci sia bisogno di una risposta, mentre in lontananza si incominciano ad intravedere e sentire le prime saette di un temporale in avvicinamento. A quelle sue ultime affermazioni, lo Hyuga lancia uno sguardo lievemente stupito, ma neanche troppo a dirla tutta <Immagino tu stia parlando di Mekura..> andrebbe a dire <Anche io l'ho rincontrata da poco.. prima di tutto questo era la mia Maestra.. una delle persone più forti che io abbia mai conosciuto..> nel suo sguardo c'è una leggera aria di tristezza ma allo stesso tempo felicità, una sorta di mesta malinconia allegra <Sono in questo.. agglomerato di Paesi da qualche mese a dire il vero, come ti dicevo prima, dopo la distruzione di Konoha ho vagato in solitudine per tutti i dieci anni che sono passati..> andrebbe ad ammettere <Tu invece.. sei sempre stato qui o anche tu hai subito le sorti dei.. hai capito insomma..> non ripete ovviamente, soprattutto dopo essersi raccomandato di non parlarne con tanta leggerezza, quindi si limita ad osservarlo in silenzio, in attesa di una sua risposta.

14:26 Kaworu:
 Increspa le labbra in una nota di disappunto, che non pare interessare però lo Hyuga, bensì l'oggetto del suo discorso, o almeno una parte di quest'ultimo. < Mi auguro che smettano, o che saranno combattute e fermate, queste persone. > esponendo ciò su cui sembra essere contrariato. Non palesa chissà quale tono di giustizialismo o di eroico paladino: soltanto, non gli piace quell'idea di gente che prende il talento degli altri, tipo gli alieni di Space Jam. < Questo è un ottimo pensiero. > commenta placidamente alla digressione di lui, sull'essere rinforzato sia nel corpo che nello spirito da quella disavventura capitatagli. < Certamente. > riguardo alla famiglia, ai bambini, a quell'immagine che l'altro ha ipotizzato per portare avanti quel discorso. < Un profondo desiderio di volersi prendere delle sonore legnate da chi non apprezza un simile atteggiamento balordo. AH-AH! > la dice in maniera tanto ironica quanto seria, pure con quella risata in coda, per dare un pizzico di leggerezza a quello che comunque vuole enunciare come un pensiero molto scrupoloso e ponderato. < Ma sì, questa è una cosa che decidi tu sicuramente. > se perdonare o meno chi gli ha fatto ciò: non entra, per cui, nel merito e nei dettagli, astenendosi dal giudicare lui stesso quel criterio adoperato dal possessore del byakugan, piuttosto equilibrato. < Eh sì. La vita è un gran casino, altro che paradosso! > con aria più scherzosa, sempre per voler apparire meno pesante nella conversazione, spigliato e tranquillo, sebbene le materie trattate tocchino dei punti piuttosto delicati, cruciali, che non sempre è facile argomentare senza eccedere nella pesantezza. < Ah, conosci Meky, allora. > annuisce verso il collega di lavoro, mostrando un più delicato sorriso nel parlare della donna. < E' stata anche tua maestra? Ma pensa un po'. > porta le mani ai fianchi, palesando una certa sorpresa. < Te, Saisashi. E poi si reputa incapace. > a quanto pare, praticamente c'ha visto giusto, senza nemmeno bisogno di un'abilità oculare, nel ritenere che la ex consigliere si sia molto sminuita, e tende a farlo continuamente. < E' davvero così forte? > si interessa della cosa, dato che è stato sfidato proprio dalla ANBU, e quindi ora qualche pensiero e preoccupazione comincia a venirgli. < So cosa voglia dire. > vagare in solitudine; una venatura solidale nei riguardi dell'altro Lungo. < Io, praticamente sì. Sono nato poco prima dell'ultima grande guerra. > collocandosi perciò nell'arco dell'ultimo ventennio scarso. < Dopo l'avvento delle chimere e la distruzione del vecchio mondo, sono stato recuperato da una piccola comunità di sopravvissuti e siamo venuti qui. Vivo da solo comunque nei quartieri bassi, quelli tra il distretto di Kiri e Konoha. > in pratica, viene dal ghetto. Il Nigga figlio della strada. < Mi sono abituato a questi dieci anni di sviluppo. Sono cresciuto con esso, insomma. > racconta brevemente. < Tu dov'è che stai? > domanda, giusto per parlare, avendo trovato una buona sintonia con l'altro.

14:47 Ichirou:
 Sospira lentamente a quella sua affermazione, come al solito viene frainteso da quelli con la quale inizia a parlare, quindi come ormai consuetudine, lo Hyuga va a spiegarsi meglio <Sfondi una porta aperta, non hanno il diritto di fare delle cose del genere, quello che intendo dire è che, nonostante tutto, avranno sicuramente una ragione per farlo.. ovviamente non li giustifica affatto sia chiaro.. è solo che, a me almeno, ''piace'' pensare che quelle persone lo facciano non per cattiveria o malvagità o divertimento, ma magari per poter dar da mangiare ai loro figli..> una lieve pausa per poi stringere sonoramente il pugno in metallo <Ma malgrado ciò, non permetterei mai che un tale scempio possa continuare, soprattutto dopo averlo subito in prima persona..> ammette alla volta del ragazzo, sperando di aver fatto capire il suo punto di vista, cosa che non è stata capita male ne ignorata sia chiaro, solo non è arrivata come sperava ecco, per un fraintendimento o per qualsiasi altro motivo, lui per sicurezza si spiega meglio non si sa mai. Lascia cadere quella battuta, donandogli tuttavia uno sbuffo di simpatia, una leggera risata, anch'essa di complicità, risata che tuttavia va pian piano a scemare con l'udire di quel nomignolo, con gli occhi sbarrati andrebbe infatti a fissare le iridi del giovane, andando a pensare che, data la sua forza e portanza, quel nomignolo non le si addice proprio per niente <Non mi sembra il nome più adatto a lei..> una lieve risata gli scappa comunque tuttavia <Sì è stata la mia Maestra, ti parlo ovviamente di dieci anni fa..> con quelle semplici parole, poi, il giovane descrive in pieno l'animo della sua ex-Maestra, colpendo in pieno il cruccio più grande ch'ella abbia, la mancanza di fiducia in se stessa <Sì, è una cosa che purtroppo ripete spesso.. ma se proprio vogliamo vederla dal suo punto di vista, allora complimenti, hai di fronte il suo fallimento più grande.. senz'altro il più alto..> fa una piccola battuta a riguardo <Adesso non te lo saprei dire, ma ti posso assicurare che dieci anni fa, era una delle più temute tra i Ninja di Konoha..> ammette al suo interlocutore. Lascia che egli racconta quella parte della sua storia, non lo interromperebbe mai, non fa parte del suo carattere, ma a quella domanda, va a dare una risposta tranquilla, pacata <Nel quartiere dei Clan della Nuova Konoha, ho una casetta vicino al Dojo Hyuga..> ammetterebbe dunque, concludendo con un sorriso silenzioso.

15:05 Kaworu:
 Scrollata di spalle, riguardo alle motivazioni che l'altro giustamente riconosce anche ai malviventi che hanno compiuto quei gesti atroci, nei suoi confronti così come in quelli di altri. < Sicuro. > accondiscende perciò quelle prime repliche di lui. < Ma diciamo che questo, per me, è uno dei pochissimi e rari casi in cui non mi interessa minimamente le ragioni che si possono avere. Non giudico spesso. Non lo faccio nemmeno in questo caso, in verità. Li pesterei a prescindere dalle motivazioni. AH-AH! > ridacchia al termine di quelle battute parecchio serie e decise. < Ci si dà a mangiare lo stesso ai figli, senza bisogno di rovinare l'esistenza di quelli degli altri. > unica postilla che si sente di aggiungere, dato che si sono messe in mezzo quelle argomentazioni, espone in modo chiaro e conciso il proprio pensiero piuttosto essenziale e pragmatico. Riporta le mani in tasca, mantenendo sostanzialmente un portamento composto, ordinato, in una posa rilassata, ma comunque statuaria, dato il fisico di quella aitante complessione che definisce il bronzo della Nuvola. < Ah.. Beh... nulla dai, non farci caso... > a quel nome, fa per glissare in maniera molto indolente, con una certa nonchalance; è da un po' che i due si sentono, in quella sorta di frequentazione, in più occasione anche abbastanza intima, così com'è capitato che il taijutser l'abbia appellata in quella maniera, cioè con quel nomignolo, già in precedenza, e lei non avesse palesato di sentirsi disturbata dalla cosa. < Eh beh, certamente... > quando Ichirou specifica che il tutto è ben ambientato a dieci anni fa, avendo chiaramente in mente la cronologia dentro la quale possa contestualizzare quei vari attori degli eventi passati. < Mamma mia, gente... ma che c'avete tutti... > un cenno di diniego, con tanto di sbuffo sardonico a sentire pure l'altro darsi del buono a nulla. < E dire che gli Hyuga erano tra i più ca**uti di Konoha. Almeno, così mi pare di ricordare. > deduzione fondata su qualche memoria passata, così come dai racconti vari, vuoi per l'importanza della loro innata, vuoi per quello che hanno rappresentato anche negli ultimi tempi. < Questo è molto interessante. > riguardo alla questione dell'essere stata tra le più temute kunoichi del vecchio villaggio della foglia. < Ah, quindi tu sei rimasto lì. > asserisce, quando l'altro gli precisa dove sta di casa. < Buon per te. > non aggiunge altro, ma una nota un po' di mestizia sfuma nella voce. < Ma senti, credi che la gente del tuo Clan non riesca proprio in alcun modo a tornare in rapporti con Mekura? So che ci sono stati problemi in passato... > lo domanda a lui, magari per saperne qualche cosa di più sulla situazione interna degli occhi bianchi. Un minimo accenno di interesse, così come di preoccupazione per la donna, ma sempre piuttosto discreto nel ficcare il naso in affari non suoi e, soprattutto, di famiglie importanti come quella della ex consigliera. {chakra off}

15:21 Ichirou:
 Lo ascolta interessato, quell'argomento si fa molto discusso tra i due, in quanto hanno, com'è giusto che sia, un opinione in merito differente, seppur entrambi si trovino d'accordo sul fatto che siano persone da far sparire dalla faccia della terra, quindi il nostro posato Hyuga, decide di sciogliere quel groviglio creato dalle proprie braccia, facendole aderire al proprio corpo lasciandole cadere lungo i fianchi di costui, rispondendo con tutta calma a quelle sue parole <Sfondi una porta aperta e sono d'accordo sul dare da mangiare comunque ai figli in un modo o nell'altro..> si schiarirebbe la voce poi <Ma se sono arrivati a tanto evidentemente non è poi così facile come credi forse.. non trovi?> andrebbe a chiedere alla di lui parte. Quando lui poi si ''altera'' per il punto di vista che riguarda lo Hyuga stesso, quest'ultimo andrebbe a ridere lievemente cercando di tranquillizzarlo <Ma no ma no, dico solo che vedendosi lei incapace, allora è come se tu stessi parlando col suo fallimento più grande..> ovviamente gli nasconde buona parte del suo passato in questo modo, lascia infatti da parte il semplice discorso della cecità auto indotta nella quale aveva coinvolto la sua ex-Maestra, chiedendole delle cinghie in pelle per potersi coprire gli occhi come se fossero stati bruciati via da qualcuno o qualcosa, certo gli è servito ad abituarsi alla propria innata, ma è stato comunque un periodo distruttivo per entrambi "Io ancora non esistevo, vero Ichi-Nii?" ..bei tempi quelli. Quando gli viene posta tale domanda riguardo il Clan e la situazione di Mekura stessa, lo Hyuga si ritrova un po' riluttante nel rispondere, ma alla fine dopo un bel respiro ed un attento esame al ragazzo, ha potuto constatare ch'egli sia una brava persona in fin dei conti, quindi, anche se a grandi linee, risponde a tal quesito <Vedi.. tutto sta a lei, se avrà o meno il coraggio di camminare a testa alta e di spiegare effettivamente cosa è successo, altrimenti non saprei proprio, per quanto mi riguarda, e questo gliel'ho detto a lei direttamente in faccia, io non ho nulla da perdonarle e anzi, sono felice che sia tornata tra noi..> andrebbe a concludere con un sorriso, mentre qualche piccola goccia d'acqua comincia a cadere sulle teste dei presenti.

15:36 Kaworu:
 Un cenno di diniego. < Non ho mai creduto fosse facile. > sospiro lungo. < So che no lo è. > per lui, specialmente, un povero nero delle favelas di Kagegakure. < Eppure, preferisco fare affidamento su di me, che se sono solo, ho sempre le mie qualità a fare per tre. > esprime con una nota anche un po' musicale in quella battuta. < Capisco cosa intendi, comunque. > prende fiato, meditabondo. < Il fatto è che bisogna rendersi conto se arrivare a tanto ne vale così la pena. > aggiunge quell'elemento in più in merito alla propria visione. < E comunque, il rischio è altrettanto più alto e pericoloso. > che rubare le innate, o comunque avere a che fare e combattere contro persone che le posseggono, non dev'essere proprio una passeggiata, allo stesso modo di quel cercare di tirare avanti. No, per il Bronzo della Nuvola c'è abbastanza pragmatismo da non essere né troppo positivo, né esasperatamente cinico: a malincuore, bisogna ammettere che ci sono depravati sanguinari che bramano il potere, e sono pronti a compiere gesti estremi per ottenerlo, infischiandosene di quello che si lasciano alle spalle. Che sia corretto o meno, a lui, semplicemente, non va a genio; pertanto, se dovesse trovarsi nella circostanza, si difenderebbe strenuamente, e senza remore. < Ahn. > guardando meglio il collega cacciatore di taglie, quando quest'ultimo proprio gli presta quella spiegazione sulle parole usate precedentemente. < Mah, in verità, parlando dei suoi allievi, mi ha sempre espresso un certo orgoglio e apprezzamento. > l'ha fatto nei riguardi di Saisashi, perciò resterebbe abbastanza sicuro sul fatto che, qualora fosse venuto fuori - a parlare con lei - anche Ichirou, la stessa avrebbe il medesimo approccio. Almeno, questa è l'impressione che ha e, di conseguenza, restituisce pure all'interlocutore, attraverso quelle riposte. < Beh, almeno su qualcuno sa di poter contare. > apprendendo della posizione del giovane in merito all'accaduto che ha interessato la ex consigliera. < Sono d'accordo con te, comunque. E' una decisione che spetta a lei prendere, e portare avanti. > convenendo totalmente con la considerazione del ninja. < Beh, per il resto, che fai per campare? Non credo che Kagegakure abbia previsto una pensione per i vecchi ninja... AH-AH! > ironico. < Sei ancora in attività come shinobi? Io non è molto che mi sono diplomato, a dirla tutta. E svolto anche qualche compito come cacciatore di taglie, di tanto in tanto. > gli racconta, tranquillamente e con una certa trasparenza, finendo ora in silenzio, attendendo le reazioni dell'altro. {chakra off}

16:05 Ichirou:
 Constatando che entrambi la pensano alla stessa maniera seppur con qualche sfaccettatura di diversità, lo Hyuga decide di annuire a ciò che dice il giovane di fronte a lui, tuttavia la pioggia comincia a farsi copiosa nella zona circostante, probabilmente a breve se ne tornerà a casa <Non tutti sono dotati di una forza di volontà abbastanza forte da reagire come dici tu però, devi tenere anche questo in conto.. ma ho capito perfettamente quello che intendi, ma più che vedere e rendersi conto del fatto se ne valga o meno la pena, penso che venga messo in secondo piano dalla disperazione, poi posso anche sbagliarmi..> andrebbe a concludere il suo primo pensiero dunque. Ascolta ciò che ha da dire sulla donna tirata in ballo poc'anzi, è vero che ha sempre avuto un occhio di riguardo ed immenso rispetto per lui, ma è anche vero che più volte si è data la colpa per cose che non ha commesso e che solo lui stesso ha scelto di fare, mettendole dubbi nell'animo e facendola preoccupare senza alcun motivo logico, la cosa infatti, lo fa sentire un po' in colpa nei confronti della donna stessa. Si rasserena tuttavia quando aggiunge quei particolare al suo dire <Potrà sempre contare su di me, come tutte le persone che mi si avvicinano alla fine, non avendo mai avuto nessuno, le persone alla quale mi affeziono purtroppo si devono prendere il mio pacchetto completo, quindi non le abbandonerò mai..> un lieve sorriso si presenta sul suo volto. Quelle domanda non trovano subito una risposta, un sospiro molto pensieroso infatti si presenta all'uomo, che con non pochi dubbi, va a rispondere <Per ora mi sto concentrando sulla ricerca di un'organizzazione ormai dimenticata da tutti, ho intenzione di tentare di riportarla in auge per poter affiancare gli ANBU e i cacciatori di taglie nelle loro imprese..> andrebbe a dire <Sono anche io un cacciatore in fin dei conti, quindi per ora resto un attimo nell'ombra, poi comincerò a cercare segni e tracce dell'Akatsuki, in modo da poterla far tornare attiva come un tempo..> aggiungerebbe poi infine <Quindi chissà, magari un giorno cacceremo insieme..> un sorriso pacato <Però ora conviene spostarsi al coperto, questa pioggia può portare guai.. se vuoi ti offro un caffè..> con questa proposta, l'uomo di dirige in direzione della città e, se ovviamente avesse accettato, avrebbe offerto quel caffè al ragazzo. [END]

16:48 Kaworu:
 Nel mentre discorrono, il tempo sembra cambiare, passando ad un nuvoloso, tendente al rovescio: ed infatti, ecco che arrivano le prime gocciolate di acqua piovana, preannunciando il maltempo improvvisamente sopraggiunto. < Questo lo so. Anche la forza di volontà, in fin dei conti, è qualcosa che si ha. Solo che è più difficile da rubare. > un pizzico di ironia riguardo a quell'argomento. < Può darsi, chissà. > facendo spallucce in merito alla disperazione. Non si pronuncia ulteriormente, restando abbastanza vago, più che altro disinteressato a porsi troppi problemi. < Sono sicuro che ne sia ben contenta, di sapere che potrà contare sul tuo aiuto e soprattutto sulla tua affezione. > un cenno d'assenso riguardo le parole che l'altro ha speso nei confronti della Kunoichi ex maestra, sembrando abbastanza positivo sulla circostanza. < Dai, è una bella cosa, alla fine. > e ridacchia bonariamente, sul fatto di doversi prendere il pacchetto completo Ichirou; naturalmente, resta all'oscuro delle voci strane che quello sente e c'ha nella testa, che potrebbero influenzare probabilmente il suo giudizio sull'argomento; anche se, tutto sommato, non si pone troppi problemi in merito, almeno finché le azioni compiute dal praticante dello Juken non lo porteranno a farsi un'idea diversa di quest'ultimo. < Ah, interessante. > riguardo l'organizzazione di cui sembra solamente accennare. Rimane però discreto, non approfondendo ulteriormente l'indagine, un po' per educazione, dato che tra di loro, sia il Taijutser che il possessore del byakugan sono abbastanza sconosciuti, pertanto il non dire determinate cose in maniera diretta e trasparente, potrebbe benissimo suggerire una sorta di resistenza a svelare tutto subito. Magari, più in là, l'altro Lungo potrà decidere di metterlo a parte di qualche dettaglio in più, semmai dovesse ritornare ad essere messo in mezzo il discorso. < L'Akatsuki... mh? > non ha capito se è quella l'organizzazione di cui parlava prima, ma come detto, preferirà lasciare le cose come stanno al momento. < Quindi sei un cacciatore di taglie anche tu! Buono a sapersi, dai. > questa è l'unica cosa che coglie ed esprime più schiettamente. < Ci sta benissimo. Perché no. > annuisce infatti all'eventualità. < Hai ragione, meglio levare le tende. > ed alla sua offerta, un cortese segno per declinare. < Come se avessi accettato. Terrò l'invito per un'altra occasione, così ci ritroviamo e ci prendiamo il caffè. Ora però devo proprio andare, che mi sono rimaste delle commissioni in sospeso. > pacatamente, sperando che l'altro capisse e non si offendesse. < Se usi il cellulare ed i social, mi trovi su ninjagram facilmente. > gli lascia detto quindi come può rintracciarlo virtualmente. < Sennò, sto al vecchio quartiere popolare. > aggiunge quel domicilio fisico. < E' stato un piacere! A presto allora! > così salutando, andrà via, beccandosi la pioggia che adesso inizia a scrosciare maggiormente. (//END)

Monte dei volti di pietra.
Ichirou e Ekko si incontrano presso il monte dei volti. Incuriosito dall'altezza, oltre che dagli altri dettagli particolari che caratterizzano lo Hyuga, il bronzo della nuvola intesse un piccolo dialogo, che diventa rapidamente una trama piuttosto fitta di discorsi molto sentiti, armonizzanti.

I due si lasceranno con la promessa di un caffè rimasto quindi in sospeso, e tanti ulteriori spunti da portare avanti!