Un battito d'ali

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con Saigo

21:03 Saigo:
 Si sono dati appuntamento, in un luogo decisamente non tanto frequentato da lei, l’ha trovata su Ninjagram, alla fine ci è arrivato. L’ha quasi sorpresa, raramente è una di quelle che vengono richiamate, ormai la vita le ha mostrato come qualsiasi ragazzo, a prescindere da quanto lei si senta o meno attratta non richiama mai. Tutti le promettono cose, prendersi una birra, uscire a cena, stare al suo fianco e poi svaniscono. L’unico che fin ora non l’ha tradita in quel senso è Haru, ma solo perché lui non ha mai promesso una cosa simile. Se ne sta nel più classico, tipico e famoso chioschetto di ramen, seduta ad un tavolino, ormai si è dovuto allargare Ichiraku, mica bastava più quel bancone. Al lato del locale, sulla destra lei occupa da sola uno di quei posti per quattro, su una panca media, seduta al centro con le gambe accavallate. Indossa un lungo blazer azzurro e null’altro, un vestito formato da quella giacca moderna dai toni pastello che le si posa delicatamente sul corpo abbastanza minuto che si ritrova. Le cosce sono protette dalla vista di qualsiasi sconosciuto mentre i polpacci fasciati appena in uno stivaletto in pelle nera, appuntino e con un tacco di altezza media ad allungarne la figura, non che ora si scorga agilmente la parte inferiore del suo corpo essendosi già accomodata in attesa del ragazzo. La scollatura formata dal blazer lascia intravedere al di sotto quello che è molto probabilmente un semplice body nero, per nulla ricercato, consapevole dfi aver già giocato fin troppo con la sensualità non posseduta. Lei sa sempre come vestirsi, lo ha studiato, le è stato insegnato e per qualche tempo le è toccato persino seguire dei corsi in merito. Rispetto al solito oggi non appare la collana con la chiave dell’appartamento di Fuji, da quando Nobu si è trasferito da lei ha ritrovato un po’ di tranquillità e semplicemente se l’è dimenticata, come se adesso avesse meno valore, come se lui la stessa aiutando a distaccarsi da quella relazione tossica fatta di fughe e ferite. I capelli sono ben pettinati e tenuti indietro, lontani dal volto, da un semplice e sottile cerchietto nero che le da un’aria indifesa, come di una dolce bambolina, messa lì da qualche dio benevolo. Lo sguardo rosso racchiuso in un paio di ciglia dipinte dal mascara è puntato verso l’ingresso, mentre il gomito destro flesso e poggiato al legno così che la sua guancia poggia all’interno di quel delicato palmo della mano, le dita affusolate e le unghie libere da ogni copertura smaltata. Attende silente, il menù aperto davanti a lei. Ha avvisato Nobu che cenerà fuori, una semplice frase tra un allenamento e l’altro, gli ha lasciato le chiavi così che possa giostrarsela da solo e via si è semplicemente recata a quella specie di appuntamento. La mano sinistra se ne sta sulla coscia corrispondente, mentre le dita si flettono a formare il mezzo sigillo della capra e lei ricerca la concentrazione. Le energie mentali verrebbero semplicemente radunate all’altezza della sua fronte mentre quelle fisiche nel basso ventre, se ci fosse riuscita quindi si limiterebbe a muovere le due sfere di energia così composte, cercando di farle convergere all’altezza della bocca dello stomaco dove, controllandone la velocità di rotazione, le farebbe scontrare, lasciando che si uniscano e diventino una sola. Se fosse riuscita ora proprio da lì, dal plesso solare, andrebbe ad esplodere il chakra che quindi inizierebbe a scorrere per tutto il suo sistema circolatorio, intenso e prepotente proprio come è lei [chk on]

21:24 Utente anonimo:
  [Esterno/chiosco] La Madre Luna sorride nel cielo del nuovo villaggio globale quasi divertita da quello che sta vedendo sotto i suoi occhi mentre Nuvole Rapide le passano al fianco ,in un attimo che passeràààà (?) . Forse è proprio per l’angelo di carta che sta ridendo, Shiroi si trova nei pressi del famoso chiosco di Ramen del distretto della foglia, un locale di ristoro, ottime recensioni su NinjAdvisior quattro stelle e mezzo per l’esattezza. L’Ishiba indossa un particolare chimono dai pantaloni neri larghi e un una parte superiore del chimono smanicata priva di macchine, che lasciano scoperta la pelle diafana del braccio sinistro, una scolatura a V che lascia intravedere l’addome scolpito dello shiboni ove si trova lo stemma d’Amegakure impresso a fuoco nella candida pelle, mentre l’arto destro è coperto da una fascia aggiuntiva del chimono rossa che nasconde il braccio in una larga manica, il tutto stretto in vita da una fascia nera. La mano destra dalle unghia tinte di nero tiene un libro alto all’altezza del mento, la copertina dice “Come fare Amicizia” , un corso scritto di come creare legami con la gente. La mano sinistra invece stringe un piccolo mazzo di fiori, rose bianche le sue preferite. Ad ogni passo la lunga criniera bianca si scuote come gli orecchini pendenti che porta ai lobi, strani orecchini di carta, molto eleganti. <<…è questo il posto?>> domanderebbe tra se e se una volta arrivato alla struttura per poi chiudere il libro e tirare un lungo respiro mentre Luna,la sua farfalla riposa adagiata nelle lingue bianche delle sua chioma quasi divertita dalle reazioni del ragazzo che si appresta ad entrare nel locale. Una volta entrato sembra quasi perdersi tra la gente, non è abituato a queste cose e si vede chiaramente, l’iride blu vaga nel locale mentre tenta di mascherare il panico , saliva scende lungo la gola andando a gonfiare appena il collo stretto in quella specie di collanina nera che porta al collo per poi vedere improvvisamente nella folla seduta a un tavolo Saigo,un piccolo sorriso si crea sul volto dell’angelo , il panico sembra svanire. Lei tutta sola ad aspettarlo, forse davvero a trovato un’amica,si chiama cosi vero? Cosi diceva il libro eh? Solo un momento e s’avvia verso lei. <<…Ehi,scusa il ritardo ,non sono mai stato in questo distretto..>> direbbe una volta vicino a lei porgendo il piccolo mazzo di fiori. [Img Shiroi : https://www.pinterest.it/pin/340795896802206986/] [Chakra Off]

21:36 Saigo:
 La sua attesa non sembra durare molto, giusto il tempo di ordinare da bere un po’ di the caldo così’ da andare a mettersi nello stomaco qualcosa e tirare il tempo necessario all’arrivo del ragazzo. Non è lì per amicizia lei, non è nemmeno per simpatia, Shiroi rappresenta semplicemente un conto in sospeso che deve chiudere, lui è un enigma in quel suo ingenuo modo di leggere al mondo ninja, diametralmente opposto a lei e per questo non è in grado di lasciar semplicemente correre. Come un predatore senza la necessità di braccarlo, fargli provare la stessa paura con cui lei convive ogni istante della sua esistenza e poi lasciarlo a terra, ferito a leccarsi via quel metaforico sangue che sgorga dai segni lasciati dai suoi artigli. Per questo lei ha già richiamato il chakra, per questo esatto motivo l’attesa in realtà non le sta pensando, potrebbe anche lasciare che passi tutta la notte, restare lì appostata senza mai muoversi o aver necessità di ingannare i minuti e le ore, le basta la brama di quello che vuole mostrargli, la necessità di renderlo parte di quel villaggio proprio come lei stessa è. Taciturna lascia che un sorriso si allunghi su quel volto, gentile e delicato proprio come si era mostrata durante il loro ultimo incontro, esperta ed abile nel modificare le sue espressioni in modo che queste appaiano spontanee e reali. Normalmente fisserebbe il petto mezzo nudo di lui, si lascerebbe distrarre ma adesso ha un semplice obiettivo, aprirgli gli occhi renderlo conscio del mondo in cui è stato sputano senza alcuna pietà. Il volto si stacca dal palmo destro così che la mano sia libera di andare a rivolgergli un cortese saluto e poi attende solo che si accomodi <mangiamo prima che ne dici?> non che voglia fargli qualche sconto è che in questo esatto momento per la prima volta in vita sua si sente predatore e non semplice preda, la paura svanisce lasciando solo il brivido della caccia, si sente bene in questi panni e non vuole levarseli troppo velocemente, quello che vuole fargli vedere sa già che la turberà, che tornerà ad affrontare i suoi demoni per tutto il resto della notte. Raddrizza appena la schiena andando semplicemente a poggiarsi sul legno di quella panca, il busto va semplicemente a ruotare di quei gradi necessari per rivolgersi al bancone, l’indice della mano destra teso verso l’alto, il braccio che si solleva quel che le è necessario per alzarsi mentre in contemporanea le gemella allunga verso Shiroi il menù che è giù stato consultato <io lavoro qui vicino> aggiunge poco dopo in risposta alle sue scuse, come per metterlo a suo agio. Immaginatela come una tigre che si sta pulendo gli artigli in questo momento, perché è esattamente ciò che nel suo profondo starebbe provando a fare [chk on]

22:01 Utente anonimo:
  [Esterno/chiosco] Ed ecco che la preda entra nella caverna del predatore e una parte di se ormai lo sa benissimo ,alla fine l’ultima conversazione tra i due è stata ben chiara ma questo non gli importa alla fin fine è quello che cerca, capire cose che non può da solo. Resta li porgendo i fiori a lei che sembra ignorare il suo gesto ma si limita a sorride per poi far scendere la mancina porgendo i fiori sul tavolo ,proprio davanti a Saigo. <<… So che non siamo amici e che tu non ne vuoi ma è pur sempre un pensiero che ti ho fatto, se vuoi buttali ma accettali ,per piacere. >> Direbbe con quella voce angelica che si ritrova per poi sedersi e fissarla mentre lo invita a ordirsi qualcosa, ora l’iridi blu si soffermerebbero sul menù, il sorriso muore sulle sue labbra aprendolo. <<… mangiare? Penso che il nostro incontro era destinato ad altro. >> Direbbe ancora cercando di capire che piega sta prendendo la serata mentre il dito scivola lungo il menù del locale, per saltare i pasti e fermarsi sulle tisane. << Se vuoi mangia pure io mi limiterò a prendere una tisana... dove lavori?>> Frase circostanziale la sua, ha visto saigo in televisione, si è esposta per la sua corporazione, sa benissimo che lavora per lo stesso corpo di Nobu, Sango e Kamichi. Sa già abbastanza cose di lei ,come quella foto con il gatto di Nobu che lui si diverte a usarlo come modello per i suoi origami a forma di gatto è strano che lui sappia cosi tante cose sulla gente, come un fantasma che guarda la vita degli altri e nessuno sa niente di lui. Per un attimo gli occhi si bloccano su quel libro, Come fare Amicizia , ed ecco che di nuovo quella strana sensazione al petto, quella specie di vuoto che blocca in lui il sorriso, che ammazza il respiro, lo sguardo si perde … perché cerca cosi tanto il suo cielo, perché vuole trovare qualcuno da difendere se domani, nessuno piangerebbe la sua scomparsa se non la sorella e quella farfalla che si veste da decorazione per i capelli lui stasera…Ma…tutto muore in un sorriso mentre il dito si sofferma su una tisana alla camomilla melissa e lavanda , ottima bevanda no? Una bella tisana rilassante, una bella preparazione per il prossimo piatto di Saigo. [Chakra off]

22:11 Saigo:
 Osserva i fiori. Quindi erano davvero per lei. Inclina appena di lato il capo per qualche istante chiaramente stupita dal gesto e dal pensiero, nessuno ha mai fatto una cosa simile per lei, non è nemmeno abbastanza famosa per essere considerata dagli stalker quindi figurarsi se ha cosa si provi a ricevere dei fiori, p cosa si provava almeno. Allunga la mano a quelle parole e quasi istintivamente li porta verso il suo naso, ad inspirare attentamente così da lasciare che il loro naturale profumo le inebri la mente e che si colleghi definitivamente a quel ragazzo da cui non vuole nulla, distante ed isolata, sola almeno quanto in realtà continua a legarsi inconsapevolmente. Andrebbe solo a questo punto a poggiarli sulla panca alla sua destra <grazie?> interrogativa, poco convinta ancora. Ci sono delle implicazioni che le sfuggono, non è forse un regalo tra amanti? Che abbia fatto colpo l’unica volta in cui non ci ha davvero provato con qualcuno? Che voglia anche lui metterle un guinzaglio? Dovrebbe forse scappare e correre lontana da lì ma non riesce a cogliere, non sente tensione in questo momento, dubita di piacergli in quel modo. Lo fissa qualche istante ancora alla ricerca di risposte prima di annuire alla frase del ragazzo <sei già pronto quindi?> certo le sarebbe piaciuto protratte quell’istante, sentirsi dominatrice e non più in balia degli eventi. Forse è questo che il finto dio prova ogni volta che nei sogni torna a tormentarla? Sogni. Ormai dovrebbe essersi rassegnata al fatto che si limita semplicemente a rivivere all’infinito quel solo ed unico momento della sua vita, il suo secondo più grande trauma. Eccola quindi poi andare semplicemente a prendere del ramen a base di manzo e funghi, quello tipico e classico. Sii fiero di lei Nobu sta mangiando del cibo vero e probabilmente più salutare di qualsiasi altra cosa le sia mai venuto in mente di mangiare. Ad ogni modo solo dopo aver sussurrato debolmente l’ordine alla cameriera che si è avvicinata a loro tornerebbe ad osservare Shiroi in attesa della sua risposta e anche della decisione su quell’ordine, la mano che si allunga verso i fiori, il polpastrello dell’indice sinistro che sfiora i petali godendosi la sensazione da loro trasmessa, morbidi eppure estremamente fragili, freschi e piacevoli al tatto le trasmettono tranquillità. Lei non si è pentita di quella proposta, lei è disposta a svelare una parte dei suoi demoni, aprirsi in una maniera forse troppo profonda specie se consideriamo che non ha davvero idea di chi sia il ragazzo <io sono un’attrice, lavoro nel quartiere dello spettacolo> replica solo adesso a quella domanda. Come se non fosse importante, la verità è che quello non è che un dettaglio della sua vita, non la identifica l’essere una comparsa così come non la identifica l’essere una genin o un agente scelto, solo la somma delle sue frazioni possono rappresentarla, se prese singolarmente quelle non sono altro che maschere, comode vesti da indossare di tanto in tanto

22:31 Utente anonimo:
  [Chiosco] Una volta che la cameriera si avvicina al loro tavolo, l’indice della destra spingerebbe il menu verso l’impiegata tenendo l’unghia smaltata di nero fissa a indicare l’infuso scelto. <<…Solamente questo grazie.>> Direbbe fingendo un sorriso verso colei che si occupa degli ordini dei due NON AMICI NON NEMICI, per poi guardarsi attorno nel locale, gente che mangia felice, coppie, famiglie …questa ultima categoria sembra colpirlo tanto che gli occhi si poggiano su un piccolo bambino, seduto sulle gambe del padre che viene imboccato ed ora che un sorriso sincero nasce sulle labbra dell’angelo di carta che sembra quasi rapito da quella scena. << Perché sarei venuto qui secondo te se non ero pronto?>> domanda freddamente verso Saigo senza neanche guardarla, guarda il bambino sorridere e ora quella sensazione di dolore sembra quasi sparire , come se il piacere di ciò che sta vedendo riesce a colmare il vuoto dentro se. << Non ti piacciono i fiori?>> Domanda per poi tornare a porgere l’iridi di zaffiro su di lei, occhi che brillano come onde cristalline illuminate da un caldo sole. << Dovevo pure ringraziarti in qualche modo , alla fine mi stai pur sempre dedicando del tempo… e non te lo fa fare nessuno.>> La sinistra si allunga porgendo l’indice e il medio mancini sul libro “come fare amicizia” ed è un nuovo battito d’ali. -INIZIO FLASH BACK- Un piccolo bambino ai capelli bianchi si trova seduto su una panchina di un piccolo parco,poco lontano da lui si possono sentire e vedere dei bambini giocare con una palla, qualcuno è poco più grande del bimbo dai capelli bianchi, altri sono leggermente più piccoli ma tutti coetanei. Sembra che il gruppo di bambini stia giocando a un gioco a squadra infatti uno dei tanti grida. << Non vale è normale che fate sempre punto noi siamo uno in meno! >> esclamerebbe arrabbiato per poi voltarsi verso Shiroi, perderebbe un secondo a guardalo per avvicinarsi . << ehi tu vuoi gioca…>> mentre sembra invitarlo a giocare , s’accorge che nei capelli bianchi del bambino c’è una farfalla bianca che sembra riposare . il bambino con la palla in mano sembra impallidire vedendolo e balbettando si volta correndo verso i suoi amici. << c’è il figlio del signore delle farfalle! >> esclamerebbe impaurito per poi correre via come gli altri bambini ma il piccolo shiroi riuscirebbe a sentire qualche altra voce dei suoi coetanei dire << mamma non vuole che ci gioco con lui.>> altri << se si arrabbia ci uccide tutti.>> ancora altri . << è un mostro!>> Gli occhi del piccolo diventerebbero parecchio tristi e il suo capo va per chinarsi, nascondendo il suo viso tra le lunghe ciocchi bianche. –FIneFLashBack- per poi accompagnarlo facendolo scivolare verso Saigo. << Forse un giorno servirà più a te che a me. >> Aggiungerebbe in fine con un tono freddo ma educato, come un ultimo dono al proprio boia prima dell’esecuzione, un libro sull’amicizia, del tesoro più importante per l’essere umano e dei miracoli che può fare. Non direbbe altro, aspettando la sua tisana. [Chakra off]

22:42 Saigo:
 Segue con lo sguardo quel ragazzo mentre attende che le loro ordinazioni arrivino al tavolo. Non lo farà palesemente, seppur non senta il bisogno di nascondersi davvero evita solo di rendere troppo palese i suoi gesti. Attende quindi per ora andando semplicemente a spostarsi sui fiori <non sono abituata> replica semplicemente. Forse non le piacciono. Ora che ci pensa i fiori sono così belli proprio perché durano poco, perché muoiono in poco tempo e lasciando svanire la loro effimera estetica, il loro odore si tramuta velocemente in puzza <ma non amo le cose mortali> deboli. Non ama legarsi, che sia anche per qualche tempo, un giorno appena non è in grado di accettare serenamente la morte, nemmeno di un gentile e cortese pensiero. Non ha amici perché non ne sopporterebbe la morte, non più. Vuole stare sola perché non tollererebbe d’essere abbandonata ancora una volta. Se sceglie di stare sola allora non ha ragioni per soffrine, può illudersi che sia una condizione autoimposta dalla quale potrà disfarsi in qualsiasi momento. Le illusioni che gioca a sé stessa sono anche le più crudeli. Ad ogni modo eccola spostare lo sguardo su quel libro che ora le viene semplicemente indirizzato, sospinto in sua direzione. La destra si abbassa, cercando di intercettare quelle pagine per fermarle salvo poi andare ad effettuare una pressione opposta al ragazzo così che comprenda quanto poco sia interessata <non mi serve> lei gli amici non li vuole <ti ho già detto che i legami non sono altro che catene soffocanti> fanno male. Limitano la tua libertà. Ti spezzano il cuore. La gente muore, si allontana e prende strade diverse e soffrirci è sempre e solo lei, è lei il cane che aspetta sotto l’acqua per mesi in attesa che il suo padrone torni dal lavoro per poi morire lì davanti alla stazione. Fedele oltre ogni immaginario e per questo estremamente delicata, ferirla è cos facile quando si attraversa il muro che ha eretto nel vano tentativo di proteggersi. Saprebbe calpestare chiunque ma non chi le è amico, in quei casi rari l’unica ad essere calpestata è sé stessa. Intanto le ordinazioni giungono e così lei si limita a prendere le bacchette e spezzarle, osserva Shiroi in questo momento, quasi a cercare in lui delle titubanze, non per pietà ma per qualcosa di simile alla brama. Gli spaghetti vengono semplicemente incastrati tra i due pezzi di bambù ed un primo boccone viene portato alla sua bocca. Siamo pronti ad iniziare, ormai è s9olo questione di istanti, giusto il tempo che quel calore attraversi il suo corpo

23:03 Utente anonimo:
  [Chiosco] E cosi come giorni fa il blu delle sue iridi si mescolano a quelle rosse di Saigo, ancora un sorriso, a quanto pare lui non è li solo per aprirsi gli occhi , solo che questo lei non l ha ancora capito, forse quella sera non è stato solo lui ad accusare il colpo della loro conversazione. <<…Sei proprio una brava attrice Saigo.>> Direbbe per poi mollare la pressione lasciando il libro al centro del tavolo mentre le vivande di lei e la bevanda di lui vengono servite cosi da far cadere qualche secondo di silenzio. Lei s’è dimenticata di quella foto che ha commentato su ninjagram? Forse è meglio ricordarlo. <<Eppure in quella foto con quel gatto mi è sembrato di vedere un legame, recitavi pure in quella foto?>> domanderebbe per poi portare le mani sulla tazza bollente, facendo riscaldare le sue nude e fredde mani con la porcellana, proprio come un lui, un contenitore di un liquido, lui un contenitore vuoto d’emozioni che va a riempiere con quelle d’altri non avendone proprie, non tutti hanno questa fortuna. Adesso Luna fa un piccolo balzo sulla sua spalla sinistra. << Ops, scusami per la mia maleducazione, non si parla mentre si mangia…Buona cena Saigo. >> Aggiungerebbe subito dopo per poi accompagnare la tazza alle candide labbra color luna ,socchiudere gli occhi sentendo l’essenza delle erbe rilassanti scendere lungo la sua gola riscaldando il suo petto vuoto, la tazza viene poggiata sul tavolo, il volto si sposta verso sinistra, verso Luna, vedendo una bellissima ragazza seduta vicino a lui con la testa poggiata sulla sua spalla, mescolando i capelli bianchi di lei alle lunghe di ciocche di lui,una carezza alla farfalla e la donna sparire…cose che solo lui può vedere, Saigo non vedrà altro che la farfalla, chissà cosa vede la mente dell’Angelo, ma non importa, continuerà a bere la sua bevanda aspettando che quei attimi passino , prima di aprire o chiudere le ali. [Chakra off]

23:19 Saigo:
 Potrebbe rispondere, potrebbe spiegargli cosa significa quella foto, quell’urlo diretto a Fuji come a fargli capire che è pronta a sostituirlo a far a meno anche della sua amicizia se deve abbandonarla ancora una volta, svanire nel nulla e lasciarla solo con le sue ferite. Potrebbe anche spiegare perché Nobu le vada bene, perché apprezzi che lui non cerchi di imporsi, di legarla e proprio per questo venga accolto nella sua casa, usato solo per sentirsi meno sola ma pronta a calpestare anche lui se necessario. Oh gli affetti, quelli sono così nascosti da non apparire nemmeno ai suoi stessi occhi. Potrebbe farlo e invece si limita a lasciare che il chakra fuoriesca, un’ondata con cui vorrebbe andare a sommergere Shiroi. I sensi che ora vorrebbe intaccare sono la vista e l’udito. Solitamente sta ben attenta ai piccoli dettagli che modifica ma qui è tutto diverso, lei vuole mostrare qualcosa che ha visto, qualcosa che la tormenta nel profondo e comprendere anche se è pazza. Chiunque nella sua situazione reagirebbe come lei no? Ecco quindi che Shiroi ora verrebbe catapultato in una serata di feste, la luce del sole è ormai lontana e ad illuminare la strada del centro di Kagegaklure non sono solo i lampioni ma anche tutte quelle lampade e lucine colo0rate a festa. Qualche mese fa il dio si pensa sia stato sconfitto, il villaggio intero ha festeggiato per una settimana ed è proprio questa l’aria che vuole mostrargli, le parate, la gente allegra, ben vestita e sorridente. La felicità sui volti sgranati di tutti coloro che mostra. Non si focalizza sui dettagli, molte sono figure anonime ma si limita a mostrare tutta quell’allegria. Nell’aria lascia che i suoi che percepisca siano di festa, musica, risate di bambini e giovani donne che sghignazzano, adulti che si fanno i complimenti e tirano un profondo respiro di sollievo. L’aria è leggera, non c’è nulla che contribuisca a turbarlo. Lei per creare quell’immagine ricorrerebbe ai suoi ricordi e in quel momento lei si sentiva ingenuamente felice. La gente intorno a Shiroi/Saigo cammina e passa, come se lui stesso si stesse muovendo fino a giungere ad una bancarella. Così luminosa, così allegra e interessante. Un uomo comune di cui non riesce a mostrare i tratti si avvicina e sorridendo e tutto ora diventa estremamente nitido. Un fuoco davanti a lui brucia, un piccolo braciere come quello in cui si bruciano le proprie paure. La voce giunge grazie all’illusione ai sensi di Shiroi < Vuoi giocare insieme a me? Devi soltanto gettare qualcosa di tuo al centro di quel fuoco e credimi, vedrai qualcosa che nemmeno ti immagini> e ora lui che è nei suoi occhi, come se abitasse il corpo stesso di Saigo di quella sera, la vede sfilarsi un elastico dal polso e lanciarlo. Accetta ed è pronto. Intorno tutto è di colori accesi, vivaci, pieni di vita e speranza così come i suoi abiti che sono vistosi, argentati , lei è in festa così come i canti e le risate che sente provenire intorno a lui. Quella è una festa, il dio è morto. Oh quanti lo urlano per poi ridere ebbri di gioia e speranza [illusione di due sensi – vista - udito][chk 23/30]

23:46 Utente anonimo:
  [Chiosco] Il silenzio cala , le lancette di un orologio lontano da scorrono, le mani portano alle labbra la tazza di porcellana alle labbra, un nuovo sorso mentre l’iridi osservano Saigo finire il suo pasto, poi gli occhi si chiudono ed è subito un nuovo battito d’ali, quando le palpebre si distaccano non si trova più al tavolo ma in un’altra dimensione. Si ritrova nel pieno di una festa, uno sguardo in torno a se confusissimo. <<…nani?>> sussurrerebbe a bassa voce non capendo subito cosa stia succedendo, la gente festeggia per qualcosa, il villaggio gli ricorda vagamente Kagegakure,lampade colorate, luci gente felice che s’abbraccia come se qualcosa di tanto desiderato si sia avverato per tutti i cittadini del villaggio. La mente va a sfiorare solo per un attimo che si tratti d’instante ed è qui che forse capisce ,ma non sembra importagli molto, lei alla fine le aveva detto ti farò vedere… << Mi sa che dovrò prenderti alla lettera la prossima volta..>> non è quello che s’aspettava, soprattutto non pensava che lei gli mostrasse qualcosa cosi con un arte ninjia eppure non sembra voler trovare il modo d’uscire, lui vuole vedere. Muove i primi passi cercando di trovare qualcosa ed è li che vede una strana ombra, non troppo ben definita che gli ricorda Saigo. Si fa largo tra la gente , tra la folla scuotendo la criniera color luna fino ad arrivare alle spalle di lei che parla con l’uomo dietro la bancarella, l’osserva senza dir nulla, come nella sua vita anche li lui è un fantasma, si veste da silente spettatore sentendo le parole dell’uomo <<…che gioco era saigo?>> chiede retoricamente a bassa voce per poi seguirla preso il fuoco e improvvisamente è come se saigo fosse lui mentre tira l’elastico nella brace. Gli occhi si fanno attenti, una leggera ansia pervade il suo corpo, se lei adesso è cosi sarà successo qualcosa a quella festa e sa benissimo che ora potrebbe provare lui quello che ha reso la giovane ragazza cosi. [Chakra off]

00:10 Saigo:
 Ode la domanda di Shiroi, proprio perché se posta davvero nella realtà la pronuncia e le permette di sentirla, ed è nell’illusione che sentirà una voce fuori campo <presto capirai> è lei a parlare, da lontano come se fosse una semplice spettatrice. La prossima volta la prenderà davvero sul serio. Ad ogni modo ora viene lanciato l’elastico e tutto cambia, svanisce la folla ed è completamente immerso in quella che all’epoca fu la sua visione. Il fuoco diventa azzurro e lìuomo dai contorni poco definiti parla <Sognare è bello, vero?> inizia a dire il mago mentre il fuoco sembra ritrarsi sempre di più. Una figura femminile molto somigliante a Saigo cammina icontro a Shiroi, perché è il suo punto di vista di quella sera che sta replicando. Una donna, più grande di Saigo, in una divisa ufficiale. <Qui si realizzano però altri sogni.. I sogni brutti. Gli incubi, signori!> ed ecco che quella donna scompare, avvolta dalla fiamme. Le fiamme si ritraggono sempre di più fino a diventare una sfera di fuoco e poi un'esplosione di luce che acceca. Qualche secondo di fastidio e poi fatto di fiamme verdi la pelle lucida, i capelli chiari e lunghi, una veste bianca e un portamento da entità di un'altra dimensione. Il Kami, quello che tutti pensavano sconfitto è lì davanti. Il resto del mondo scompare. Non ci sono sorrisini, solo ombre. La paura e la tenzione disegnano il suo viso che ora va a configurarsi più dettagliatamente, ricorda i muscoli bloccati, quell’incapacità di muoevrsi data dal panico, gli occhi fuori dalle orbite. Il Kami poi parla. La fissa, quello sguardo mistico diretto su di lei, terrorizzata ed inerme, troppo debole per opporsi. Un sussurro a bassa voce, freddo, mentre un ghigno compare sul volto del finto dio <Con te non ho ancora finito> . Ora lei compone dei sigilli, veloce andando poi a lanciare qualcosa proprio verso la figura del Kami e qualcosa contro sé stessa, sulla spalla destra, vicino al cuore, si causa comunque solo una ferita superficiale. Qui viene rilasciata quell’illusione e al ragazzo viene permesso quindi di andare semplicemente ad osservare la vera Saigo che ora sta semplicemente mangiando. Nasconde il tremore delle sue mani, lo maschera con un sorriso tranquillo ma la punta delle bacchette appare comunque inferma. Il piatto è stato quasi terminato <noi siamo deboli, ora hai visto> il suo segreto. Il suo essere ancora in balia di un dio che tutti reputano morto ma che non è così in realtà, almeno non secondo il suo pensiero, se lo aspetta da un momento all’altro. Perseguitata nei sogni

00:35 Utente anonimo:
  [Chiosco] E quindi e dentro un mondo fantastico quello in cui si trova ora l’angelo di carta? Un mondo fatto di ricordi? E da lontano arriva la voce della sua cantastorie che sembra avvisarlo che nella quiete arriverà la tempesta. L’elastico brucia e pian piano la gente in festa sparisce nel nulla ,il fuoco diventa blu e quell’uomo dai tratti definiti parla di sogni, sogni che lui non conosce visto che raramente fa sogni privi d’incubi. E dalle fiamme che si ritirano sembrano andare a formare una donna similante a saigo che si avvicina verso di lui, gli occhi si spalancano, che quel genjustu in realtà sia un attacco? Fidarsi o non fidarsi? Deve trovare una via di fuga? Domanda che durano solo una piccola frazione di secondi ,non fa nulla decide di continuare a vestire i panni da spettatore di quest’incubo che ora viene annunciato anche dall’uomo, iridi glaciali si poggiano sulla saigo più matura che si mostra a lui . <<….>> la fissa per poi prendere impressivamente fuoco , la mano si tende verso colei che sembra andare al rogo che Giovanna d’acro levati che ci fai una pippa, tenta di muovere dei passi verso lei nella speranza d’aiutarla,ma poi un’esplosione, una bomba di luce che acceca anche l’angelo di carta che per un paio di secondi non riesce a riacquisire il senso della vista, mani davanti agli occhi e quando li riapre lo scenario è cambiato ancora,solo ombre intorno a lui. Poco più distante vede il falso dio e saigo che sembra più giovane nuovamente,per poi sentire la minaccia di lui e lui sembra voler rispondere a denti stretti. <<… e io ancora non ho iniziato con te.>> Rabbioso come un cane, un’espressione mai vista sul volto dell’angelo, che non gli si addice proprio,per poi vederla compore i sigili e ferirsi… ed un nuovo battito d’ali e tutto finisce, le palpebre si avvicinano abbracciandosi per poi distaccarsi e si trova di nuovo seduto al tavolo con la sua tisana calda ancora davanti. La fissa ancora un po' frastornato con il respiro leggermente infastidito. <<… deboli?>> domanderebbe stranito. << eppure sei ancora qua che mangi nascondendo il tuo essere una persona forte…sei davvero una bravissima attrice te l’ho detto poco prima. Adesso le mani dalle unghia tinte di rosso vengono portate al petto ,dove si incontreranno per formare il sigillo caprino. . I palmi e le dita aderirebbero ben bene, iniziando ad immaginare le due sfere necessarie all'attivazione del Chakra. Immaginerebbe il proprio corpo suddiviso a metà da un'asse orizzontale, in modo che abbia una divisione migliore delle due sfere e possa concretizzarle a dovere. La prima si formerebbe ad altezza della fronte, racchiudente la forza spirituale dell’Angelo di Carta caratterizzato dal colorito bluastro che ricorda il Cielo d’Amegakure . Essa ruoterebbe sul proprio asse in maniera dapprima lenta, dopodiché assumerebbe una velocità sempre maggiore. Dabbasso, ad altezza del ventre, formerebbe invece una seconda sfera che avrebbe il colore rossastro come le lacrime della Pioggia. Avrebbe la stessa dimensione della prima ed anch'essa inizierebbe a ruotare su se stessa, dapprima lentamente e poi aumentando la velocità. In questo caso, racchiude la forza fisica dell'utilizzatore. Una volta data loro la forma, verrebbero attirate come i poli opposti d'un magnete cosicché possano confluire ad altezza del plesso solare laddove lui mantiene le mani unite nel sigillo caprino. Dovrebbero finalmente coincidere, infrangersi tra di loro e generare una sfera unica dal caratteristico colore violaceo dettato dall'unione delle due sfere precedentemente enunciate. Il Chakra dovrebbe dunque iniziare a scorrere per tutto il corpo dell’Angelo di Carta. [Tentativo impasto Chakra ]

20:18 Saigo:
 L’illusione è finita, lo sforzo più grande che fin ora abbia mai richiesto a sé stessa è attingere ai suoi ricordi al solo scopro di ricreare qualcosa che ha già visto, vissuto. La sua illusione è ovviamente parsa falsata da quello che è il suo modo di vivere quel momento, il trauma che ha creato in lei. Come spesso le capita ultimamente cercando di trattenersi alza la mano destra e se la porta all’altezza della nuca, sfiora appena la pelle come a similare una ristoratrice grattata di capo e torna a fissare il ragazzo. Non lo sa, lei non ha idea di essersi appena sfiorato il significato delle parole del Dio, come potrebbe? Un tatuaggio quello che ha tra i capelli, troppo nascosto perché possa vederlo o sia anche solo facilmente intuibile. Le bacchette intanto sono state poggiate accanto alla ciotola di ramen ancora abbastanza caldo da emanare un lieve fumo. Rimane solo il brodo, qualcosa che un tempo si pensava potesse risolvere tutti i problemi ma che lei è conscia essere semplicemente cibo, mangiarlo equivale nella sua logica a mangiare qualsiasi altra cosa. Fissa la lieve increspatura in quel che rimane di quel piatto qualche istante, un modo ondoso dato proprio dal tremore della sua mano poco prima che ha finito per turbare la superficie di quel liquido. Lentamente le iridi rosse tornerebbero verso il ragazzo <sì sono una brava attrice lo so> lo ammette, senza alcune falsa modestia, non che tenda a sopravvalutarsi anzi, passa la maggior parte del tempo a sottovalutare sé stessa ma è consapevole delle sue abilità nel lavoro, le usa così spesso anche quando si tratta di rappresentare la Shinsengumi che ormai ha preso atto del suo innato talento per mentire alle persone <ciò non toglie la nostra debolezza> la sua. Lei è talmente tanto inutile che il falso dio ha deciso di avvisarla, di darle quell’informazione consapevole che lei non potesse far altro se non soccombere ad essere, attendere in ansia il momento del suo ultimo colpo, sperando solo che la spada cali velocemente. Torna ad osservare il brodo, entrambe le mani vanno verso la ciotola, nota con la coda degli occhi il movimento altrui e mentre la ceramica si avvicina alle sue labbra lo osserva, quasi lo studia <cosa vuoi fare?> domanda fingendo ancora una volta, questa volta mentendo sul desiderio improvviso di allontanarsi da lì, fin troppo consapevole di quanto poco sia adatta al combattimento ad armi pari, fin troppo conscia della sua debolezza. Le illusioni sono armi da usare saggiamente e dubita di riuscire ad incastrarlo in esse ancora una volta dopo avergli mostrato quella sua abilità particolare

20:43 Utente anonimo:
  [Locale] Adesso il chakra è arrivo, caldo s’avvia leggero come il vento in coerenti d’aria nel suo corpo, può sentirlo come ancora l’ansia dall’incubo che Saigo a disegnato per lui come un abile pittrice nella sua tela di mente, all’interno di quel puro corpo che l’angelo si ritrova. << … non resta altro che essere più forti, o almeno provarci. >> Il volto dell’angelo è palesemente distrutto, eppure ancora una volta , un delicato sorriso si disegna sullo shinobi della Pioggia,un sorriso delicato come il volo di una farfalla. Iridi di zaffiro osservano ancora l’attrice dell’incubo , creatrice di un nuovo incubo per il ragazzo che ormai sembra collezionarsi, farli suoi , come se fossero proprio loro ad alimentare l’essenza di cui tanto parla, la sua mente è stata scalfita ma non la sua anima che sembra provare a reagire in qualche dannato modo, nonostante tutto. Adesso le palpebre s’andrebbero ad abbracciarsi, celando cosi il blu dei suoi occhi tormentati concentrandosi sul flusso del suo chakra, esternandolo in qualche modo della sua mentre, facendolo fuoriuscire dal suo corpo, da ogni poro,per poi immergere il corpo angelico nello stesso , come se si trovasse all’interno di una vasca, adesso dalla testa ai piedi dell’Angelo di Carta dovrebbe essere ricoperta di quel chakra , cosi dar vita alla sua arte, l’innata della Famiglia Ishiba, L’arte degli Angeli d’Origami [2/4 Turno attivazione Innata] . Ora gli occhi si dovrebbero riaprire abbagliando di nuovo di Blu Vuoto come l’abisso del suo oceano d’ansie. La destra andrebbe a sollevarsi poco sopra il tavolo, dita serrate e tese a simulare un coltello ed è proprio su questo arto che il chakra va a concentrarsi andando a creare dei fogli di carta che sembrano cadere proprio dalle sue mani. << Farmi perdonare per il mio regalo, non è stata saggio regalarti delle rose che possono morire. >> Adesso i fogli di carta che sono stati generati del tavolo andrebbero a creare qualcosa, veloci dovrebbero creare un stello bianco e successivamente un grosso stami , un sorriso per poi andare a creare 6 petali di rosa, un petalo in più delle rose comuni, quasi una rarità del vegetale. La rosa dovrebbe essere stata creata poco davanti a Saigo. [2/4 di turno] [Chakra 18/20[ [ Hijutsu: Ishibaku I]

20:56 Saigo:
 Lo osserva fingendosi tranquilla, inviando ogni suo nervo alla calma, ogni muscolo che si tende e appena trema quella ciotola mentre ad occhi aperti le labbra si socchiudono così da posarsi successivamente sulla ceramica, lieve gode di quel tepore dato dal materiale abbastanza isolante mentre le iridi rosse non si stacco per un istante dal ragazzo e da quella mano, allungata verso di lei, come se dovesse comparire da un istante all’altro un coltello. Tace lei ancora una volta paventando una sicurezza che non possiede. Quello è solo orgoglio. Un orgoglio che spesso viene messo sotto ai piedi, schiacciato, ferito e di cui viene continuamente derubata ma che nonostante tutto arde con le sue braci nel miscuglio di contrasti di cui è composta. Paura ed Orgoglio che convivono, così come fame di vita e sete di morte, non è facile essere nella sua mente ma a volte una delle sue caratteristiche riesce ad imporsi sulle altre decretando una momentanea tregua in quell’intestina lotta che prima o poi la porterà a soccombere. Fa un lungo sorso mentre lo guarda. All’erta come un gatto, non soffia solo perché curiosità, pronta però a scattare a graffiare ed allontanarsi se necessario. Non comprende da subito le parole altrui ed è per questo che si maschera dietro al contenitore del ramen di cui ora beve il brodo, paventando una invidiabile tranquillità davanti alla manifestazione di un potere altrui sconosciuto. Cerca di convincersi che mai qualcuno sarebbe così stupido da colpire in un luogo simile, ancora affollato, ancora frequentato. Aspetta lasciando che questa frase continui a rimbombarle nel cervello nel tentativo di placare l’ansia. Una rosa poi appare, sei i petali che vede andare a formarsi. Poggia la tazza lasciando che un debole tonfo si propaghi da quello scontro e successivamente allunga la mano destra in direzione di quell’oggetto, non vede spine eppure non è del tutto fiduciosa mente si muove, qualsiasi cosa abbia appena fatto sa che può averne il controllo, proprio come lei ha l’assoluto controllo della sua dimensione. Indice e pollice andrebbero poi sullo stelo a quell’offerta, non morirà dunque quel foglio di carta? Non appassirà? Ristorata appena da quel pensiero sorride gentilmente, non ha nulla contro Shiroi, gli ha mostrato ciò che doveva ed ora lui è libero di continuare ad opporsi fino alla definitiva disfatta <mi stai forse promettendo che nemmeno tu appassirai?> domanda con attenzione, i gesti non vanno sottovalutati, così come un brindisi le ha fatto comprendere d’avere Nobu come alleato ora domanda <o mi dimostri la tua potenza sperando che una rosa possa battere un dio?> tante le implicazioni di quel semplice fiore. Il cibo è comunque finito ed ora se le fosse lasciata lei si limiterebbe a prendere davvero quella rosa di carta e osservarla con attenzione. Sei petali. Quel dettaglio non riesce a spiegarselo e per questo ci riflette

21:18 Utente anonimo:
  [Locale] l capo s'inclina lateralmente, così facendo, alcune ciocche albine accarezzano la gota prima di ricadere nel vuoto mentre gli occhi seguono le movenze di lei che prende la rosa, mentre quel sorriso permane nel volto angelico del genin dalla folta criniera bianca ,proprio come quella rosa. << Ovvio che appassirò, come appassirai tu un giorno Saigo, ma non quella rosa, non la mia arte, non la mia,la nostra essenza e anima.>> Ed è questo a cui si riferiva giorni fa durante il loro primo incontro, la storia si ripete , l’insegnamento dei loro padri sarà di tesoro e motivo di forza per quelli come loro, per quelli come Shiroi che in un mondo di shinobi denigrati ancora crede in loro, nonostante molti si sia adagiati e corrotti . << Forse non posso essere un dio, non ora ma lo diventerò se c’è ne sarà bisogno…e se non ci riuscirò come diceva sempre mio padre….>> adesso l’arto destro si ritira per poi poggiarsi sul tavolo mentre il corpo scivola e facendo leva con le gambe s’alza dal posto a sedere. <<… Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo… Pensa cosa possono fare le nostre azioni Saigo. Buonanotte, ti devo una tisana.>> Sorriderebbe ironico per poi voltarsi, donando le sue voluminose spalle alla shinobi che le toccherà pagare il conto, bhè alla fin fine glielo deve dopo il trauma che gli a regalato ,no? Cosi Inizierebbe a muovere i primi passi verso l’uscita del locale, lenti passi che vanno ad agitare la criniera lunga del ragazzo dai capelli bianchi, accarezzando addirittura le cosce dello shinobi. Luna in tutto questo è stata li ad osservare i due, forse se la sta ridendo ferma sul libro lasciato sul tavolo “come fare amicizia” spiccherebbe il volo andando a raggiungere l’angelo di carta, posizionandosi di nuovo sulla chioma bianca,ma lei la sta guardando, osserva Saigo rimasta al tavolo, con dei fiori che presto appassiranno, con un libro e con una rosa bianca d’origami che mai appassirà. [End] [Chakra 17/20[ [ Hijutsu: Ishibaku I Attiva][Chakra : On] [Off: grazie mi giocherò un bel incubo da solo pensandoti <3 ]

Traumi, io che mi innamoro, rose e effetto farfalla