C'era una volta...

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16:44 Kamichi:
  [Ingresso Web-Cafè] V'è un sole timido di mostrarsi in tutta la di lui lucentezza in quel loco conosciuto dalla popolazione come Oto, in un primo pomeriggio che s'affaccia alla realtà odierna in un misto di luci ed ombre date dal passeggiare casuale e celere di quei nuvoloni alti nell'empireo, che seppur azzurro, macchiato farebbe di se il volto indistinto di una giornata altresì variabile, sinonimo che il destino potrebbe presto metterlo a confronto con una pioggia, una tempesta... o qualche raggio di sole in più, che non guasta mai. Pare essere silente, o quantomeno concentrato nel di lui obiettivo, forte e fiero delle scoperte fatte ed ottenute in merito alla storia che si frappone da 20 anni a questa parte, venendo a conoscenza di non poche informazioni utili, ma di altre, decisamente più misteriose ed iconiche, che meritano come in questo specifico caso, di essere dissolte dal manto misterico e dall'alone d'oscurità che v'aleggia nefasto attorno. Indossa gli abiti ufficiali della shinsengumi, è in servizio quest'oggi, ripresosi in maniera decisamente rapida vista la produzione di sangue che l'innata impiantatagli gli dona, tale da risultare quanto meno stabile mentalmente e fisicamente dopo la bella sbornia avuta ieri assieme al fratello di colore Ekko, pace all'anima sua, ed al suo culetto, che chissà cosa starà subendo dopo l'incontro con la diversamente donna Lucy, scherzo infame del destino postosi quella notte tra loro ed il piano geniale del trecciato. Gli abiti, quelli informali della shinsengumi in questo caso, richiamerebbero agli occhi di eventuali presenti una giacca nera stretta al braccio destro da una fascia, quest'ultima a sua volta di colore verde chiaro, quasi acido a tratti, simbolo del suo essere in questo caso un'agente scelto della shinsengumi. La giacca è aperta, e lascia intravedere sotto una semplice t-shirt bianca priva di qualsivoglia fantasia, a mezze maniche ma impossibile da vedere vista la pre-citata presenza della giacca a coprire ambo le braccia del giovane kokketsu. Le gambe sono coperte invece da un pantalone nero lungo, di un materiale traspirante e consono alle giornate calde del mese, lui che difatti, il caldo, lo sopporta decisamente poco per quanto ne sappiamo, anche se quest'oggi si trova in una situazione in bilico tra la pioggia ed il caldo tipico primaverile, camminando su di quel suolo con dei semplici mocassini colore bianco, richiamante in tonalità la t-shirt, appunto. Al petto è doveroso ricordare la presenza della spilla riportante il Kanji "fedeltà" della shinsengumi, mentre nella tasca interna del giaccone v'è situato il distintivo con l'annesso codice numerico identificativo, tale da risalire a lui in qualsiasi evenienza. Come accessori propri, infine, vi sarebbero un braccialetto in colore oro posto al braccio destro, di natura circolare, un orecchino dello stesso colore, dalla fantasia che richiamerebbe quasi una catena, o quantomeno gli anelli di quest'ultimo, lunghi appena 5/6 cm, i quali invece farebbero compagnia ad una collana a coprire lo spacco della maglietta ad U, tale da richiamare la fantasia di un lucchetto di medie/piccole dimensione, dello stesso colore oro. Per il dove si trova, è molto semplice a dire il vero, è lì fermo all'ingresso di uno di quei web-cafe che frequenta di solito, lui che forte della volontà di conoscere il passato. vuole utilizzare un computer pubblico per cercare informazioni riguardanti quella storia che tanto gli manca, che tanto deve e vuole conoscere in questo caso specifico. Al fine di ciò, lo si potrebbe vedere proprio sull'uscio della porta, in divisa nera della shinsengumi, ed agli occhi dei presenti, sicuramente una figura come quella del corpo d'elite del consiglio, potrebbe far un minimo di effetto. [Chakra Off]

16:50 Nori:
 Curiosa è la vita mondana, non è vero? Caotica, chiassosa, cosparge l'etere di chiacchiericci, urla di bambini capricciosi che proprio non riescono ad accettare un 'No' come risposta; Per non parlare degli odori emanati dai vari chioschi e drogherie, le luci dei negozi, il volo dei piccioni sul tozzo di pane abbandonato, ed ancora, la folla, i colori degli edifici, i cellulari, le auto...Ed in mezzo al Caos, tra la gente, eccola seduta su di una panchina nel mentre, lo sguardo, vaga sui passanti senza mai soffermarsi su un dettaglio specifico, piuttosto distratto, meditabondo quanto l'espressione imbastita sul dolce viso d'uno spettro. Lontana dal suo Villaggio, prosegue la ricerca personale di conoscenza, come se fosse di vitale importanta sincerarsi delle condizioni vigenti nei vari distretti di Kagegakure, vogliosa di comprendere se l'ideale partorito dalle membra in cui esprime disappunto sulla riunione forzata del dopoguerra, sia abbracciata da altri che, per la società, tacciono, permanendo delle semplici ombre nascoste nell'oscurità. Delicata, posata, lontana dalla frenesia della farfalla in volo, ma così maledettamente similare alle nuvole sospinte dal vento. Baciata dai fiochi raggi Lunare è l'epidermide pallida, tanto da parer un fantasma, inumana, creatura non appartenente alla Terra, ipotesi avvalorata dalla lunga e setosa chioma bianca che si distende a cascata fin alle caviglie; connotati angelici, dai tratti fini, freschi, dove in alcune zone son stati dipinti dei piccoli cerchi cremisi che spezzano il chiarore con crudeltà, certamente meno invasivi dell'azzuro cielo presente negli occhi, ma non così acceso, oh... ma la sfumatura assunta in una giornata apatica, dove non promette pioggia ma neanche il sole, come quando, la volta ed il mare, decidono di incontrarsi all'alba, prima dello spuntar del sole. Minuta la corporatura, esile, formosa, avvolta in un chimono dal tessuto apparentemente costoso, le bordature richiamano il rosso acceso dei simboli e la gonna presenta due spacchi laterali che scoprirebbero le cosce ad ogni falcata. Assenti i calzari, tuttavia, le caviglie son adornate da cordicelle, non vi è un reale senso, semplicemente le piacciono poichè in tinta con il restante abbigliamento. Non vi sono armi, perchè dovrebbe portarle con se? In fin dei conti, non avverte minacce imminenti. Piuttosto, tra le mani vi è un gelato dai sapori fruttati, il caldo ancor non vuole raggiungerli, tuttavia, non sembra un cattivo momento per gustarsi tale prelibatezza, in attesa che qualcosa accada. <Scopri dove finisce la leggenda ed inizia la realtà...> sussurra, perchè si, le parole del maestro ancor rindondano nella testa, un mantra che riesce ad eliminare il sonno per la curiosità accesa quanto l'innata risvegliata. Dovrebbe utilizzare internet e gli aggeggi infernali, vero? Ha sempre rifiutato la tecnologia, ma le sue ricerche devono proseguire. [Chkra Off]

17:32 Kamichi:
  [Ingresso Web-Cafè] Il destino ha voluto che quest'oggi non fosse il sole a svolgere delle ricerche, che quest'oggi non fosse il solo eroe pronto a mettersi in gioco per la propria conoscenza e per il piacere di scoprire, il solo protagonista di questo pomeriggio ad Oto, laddove difatti a palesarsi sarebbe la giovane figura della Yoton ora presente con quelle cordicelle alle caviglie, forte anch'essa di una consapevolezza che la porta, seppur in avversione, ad utilizzare la tecnologia per svolgere i suoi doveri. La veste nere della shinsengumi si porta quasi a traslare solenne all'interno di quel locale così tanto adibito alla vita da nerd/otaku, composto da manga, poster di anime vari e computer in fila pronti all'uso, che sia per il gaming puro o per la ricerca, che sia per il ludos o per la ricerca. Entra con ambo le gambe che s'alternano in una piccola sinfonia, destra e sinistra, lui che lì sembra quasi essere una figura effettivamente stramba da vedere, un qualcuno che a dirla tutta non avrebbe poi tanto senso di vedersi entrare in un manga-cafe, adibito in questo caso anche a web cafe, luogo dove per ora è presente il corpo eretto dello shinsengumi di quartiere. Rapido s'appresta a sedersi col corpo su una di quelle sdie da corsa lì presenti, molto tipiche di questi posti dove giocatori anche molto abili in quel che fanno si danno sfide e battaglie epiche, lasciando il compito della comodità e della postura a queste piccole costruzioni in pelle e simil gomma dedite proprio alla corretta postura e alla giusta contrazione della schiena. <Vediamo un pò d'iniziare> prende fiato, verso la commessa del locale <Salve, mi servirebbe un pc per delle ricerche, mi andrebbe benissimo quello lì> ne indica uno, poco distante dall'entrata, visibile a TUTTI coloro che potrebbero entrare nel suddetto locale, con una sedia nera e gialla, sulla quale di conseguenza andrebbe a dirigersi il nostro eroe biondo. <Grazie mille, inizio subito> cordiale e gentile, come suo solito, prendendo posto al computer.

17:59 Nori:
 L'attenzione si sposta sul Web Cafè nell'esatto momento in cui, i pensieri, convogliano in un'unica direzione, ovvero, iniziare le ricerche utilizzando ogni mezzo possibile a sua disposizione. Sospira profondamente, tacito è lo sgattaiolar via dell'aria attraverso le narici nel mentre abbandona la seduta insieme al gelato non terminato. Cola sul cono la mela verde, ma senza mai macchiare le dita pallide che rilasciano la presa dopo l'avvicinamento ad un cestino d'immondizia antecedente al locale <...> vorrebbe nascere una smorfia sui boccioli chiari, eppure, nessuna espressione sembra carezzare il viso di somma beltà d'una donna che par esser giunta da un'epoca passata. Difficile passare inosservata, l'antico scontrato con le tecnologie più disparate neanche fosse una cosplayer professionista, eppure, in un ambiente del genere, colma di nerd e otaku, potrebbe riuscire a non ricevere domande inopportune, come l'appartenenza agli eroi del passato congelati e, dopo, tornati in vita. Davvero sembra così vecchia? Che maleducati! Flemmatico è il varcar della soglia subito dopo Kamichi, le cosce vengono scoperte ad ogni falcata per via degli spacchi, ma non è malizia quella trapelata, bensì, eleganza che la porta a danzar nello spazio occupato. Scivolano le iridi in lungo ed in largo, il ticchettare delle tastiere la innervosiscono quanto i giocatori incalliti spiaccicati agli schermi <Quanto spreco di tempo...> sussurra, sdegnata, ma rivolge alla commessa il capo <Buonasera..> suave la voce a rintoccar contro le pareti, morbida all'udito, irresistibile nonostante la freddezza ed il distacco utilizzato <Devo occupare per una mezz'ora circa un vostro apparecchio> indica con un cenno del mento un computer, destino vuole sia proprio quello al fianco di Kamichi <spero non vi siano problemi> sfarfallano le ciglia, acida, e solo dopo il consenso, salutandola con un lieve chino cortese, si sposterebbe là dove ha deciso di stanziare questo pomeriggio di ricerche. Odori forti, come se non aprissero le finestre da piu di una settimana, disgustoso, vero? Ma il profilo basso è indispensabile, non sono informazioni facilmente reperibili e qualora vi dovesse effettivamente essere della realtà in una storia raccontata da bambini, significherebbe addentrarsi in una situazione ostile, colma di pericoli, ma maledettamente indispensabile per la raggiunta di obbiettivi, traguardi, ardenti nel petto fiero della Kiriana. Si solleva la mancina, sbuca dall'interno della manica larga, le unghie sono curate, l'epidermide liscia, priva d'imperfezioni, essa poggia il palmo sullo schienale della sedia per spostarla quanto basta a farla accomodare evitando di disturbar il biondo sulla sua destra. Ed ora? No, non ha mai utilizzato l'aggeggio infernale, rimane ad osservare lo schermo qualche minuto di troppo prima di addocchiare il mouse <uhm...> mugugnio meditabondo. Che seccatura. Ed ora? Schiocca la lingua contro il palato, davvero dovrebbe abbassarsi a chiedere informazioni? In tralice, studia l'altro, incerta sul da farsi, ma non può fermarsi <Mi scusi...> abbassa la tonalità per richiamarlo senza farsi sentire da terzi <Posso disturbarla un solo minuto?> rode lo stomaco, forse più della lava corrosiva creata dalla sua innata <Non sono molto...avvezza ecco con questo tipo di oggetti, come si procede con una ricerca?> magari avessero i comandi vocali, a quest'ora avrebbe risoloto metà dei suoi problemi senza risultare palesemente ignorante.

19:00 Kamichi:
 Qualcosa però sembra muoversi da quella porta d'ingresso, da quelle due porte scorrevoli a fotocellula che proprio sopra di esse paiono avere due campanellini in color ocra, tali da risuonare nel loro tintinnio ad ogni uscita e ad ogni ingresso, usanza tipica degli usi dei locali di questo stampo così orientale, di certo non un fastidio o un dispiacere per i presenti. Eppure, proprio da quell'ingresso del web/manga-cafe, parrebbe palesarsi all'interno del loco la figura ben vestita della giovane ragazza dai bollenti spiriti Yoton, proprio lei, che in camminata elegante e con portamento altrettanto femminile, porta inevitabilmente lo sguardo del nostro eroe biondo ad osservarne verosimilmente lo spacco di gambe, senza dare troppo nell'occhio, risalendo ad ogni suo passo verso la parte alta del di lei corpo, dai fianchi, al petto, al collo ed infine al viso, rapito in ultimo da quegli occhi profondi a dal viso così chiaro della giovane. Qualche istante di spalle, visto il suo richiedere alla commessa qualcosa, permettono al nostro biondo di osservarne velocemente le curve e le linee posteriori, oltre che a cogliere con piacere la totalità delle fantasie del vestire di lei, quasi inusuale se comparato con ciò che ha visto indossato da tutte le altre donne, così come inusuale parrebbe essere la purezza e la bellezza mostrata dal di lei viso in quei pochi istanti, laddove la giovane Nana appare essere sicuramente meno femminile, e le altre donne fin troppo marcate e surrogate di prodotti tipici per la pelle di questi tempi in commercio. Riporta lo sguardo al pc al voltarsi di lei che s'appresta a prendere posto a fare chissà cosa, destino vuole, proprio accanto a lui, tale da rendere la situazione abbastanza particolare in questo momento, considerato il tempestoso moto sentimentale che naufraga nel cuore del nostro eroe biondo, che con la coda dell'occhio cerca di spiarne, segretamente, i lineamenti del viso, fin troppo preso della bellezza di lei, che, a primo acchito, parrebbe non avere più di 20 anni, e se la prassi l'abbiamo imparata, se è più piccola e così bella, il cuore del giovane kokketsu inizia a pompare sangue che difficilmente andrà a finire nei costrutti di lui creazione, quindi attenzione. Ella parrebbe restare a fissare lo schermo di quel pc per qualche istante, imbambolata a dare più tempo al nostro eroe invadito per guardarle ancora un po' di nascosto gli occhi, da un'angolazione di profilo decisamente fotografica, illuminata dalla luce di quel monitor in quel suo così candido pallore di pelle, molto apprezzato dal nostro biondo a quanto pare. Eppure una parola, delle frasi o meglio, il di lei voltarsi iniziale verso il nostro kokketsu, farebbero innescare in lui una reazione verosimilmente imbarazzata, tanto da scuotere la testa per riprendersi da quel suo perso osservarla, muovendo il cranio e quei biondi capelli a destra ed a sinistra, per poi voltarsi verso la giovane, che, a favore di occhi, dovrebbe poter osservare in questo caso un giovane relativamente vicino a lei, considerato che i posti in cui sono vengono utilizzati anche dai giocatori di team, che prediligono postazioni “attaccate” l'una all'altra, e, dato il voltarsi del nostro eroe, quella vicinanza potrebbe trasformarsi per i due in imbarazzo, o meglio, per lo shinsengumi sicuramente, che una volta giratosi col mezzo busto della sedia, parrebbe fermarsi per qualche istante incrociando lo sguardo gentile della donna difronte a lui, mentre ella, se tutto andasse bene, potrebbe invece osservare il penetrante ma docile sguardo vermiglio degli occhi scarlatti del nostro eroe, imbabolato per attimi flebili nel vederla effettivamente lì a parlare con lui. <d..d..Dimmi> balbetta un pochino, cerca di riprendersi e di rimettersi in sesto, sentimentalmente anche soprattutto, lui che ancora deve fare chiarezza su quello che prova per le ragazze, in questo caso, il forte desiderio di possessione che prova nei confronti di quelle giovani e più piccole di lui, quasi forse un senso paterno, ma misto a quello che a tutti gli effetti pare il colpo di fulmine hollywoodiano. <Non preoccuparti, è anche il mio dovere aiutare le persone in difficoltà, figurati se mi da fastidio dedicare del tempo ad una ragazza così bella> scuote subito la testa <V..volevo dire, ad una ragazza in difficoltà> poverino, è nel pallone come suo solito, troppo profondi gli occhi di lei, quel pallore quel chiarore, troppo kawai per essere sintomo di stabilità mentale e sentimentale, ormai è andato <Dipende da che tipo di ricerca devi fare...> si ferma un secondo <Non ti ho ancora chiesto come ti chiami> prende fiato <Io sono Kamichi> l'avverte, del nome ma non del grado, non tenuto ad identificarsi in questo caso come membro della shinsengumi <Anche io qualche mesetto fa mi sono approcciato per la prima volta a questi arnesi che chiamano computer, ma con un minimo di pratica, sono davvero comodi> continua, veloce, cercando d'iniziare a capire il problema della ragazza, che, da tecnico dei pc quale il nostro eroe, dovrebbe essere una barzelletta da risolvere. <Dai, ti aiuto io> continua <D'altronde come potrei mai dire di no ad una ragazza con degli occhi così> riscuote la testa, rapido, chiudendo gli occhi, quasi come qualcuno che vuole svegliarsi da un sonno profondo, quasi come se stesse, in quel caso, cadendo a picco nella voragine romantica del sognare quella così bella ragazza, chissà come e dove poi. S'alza infine dalla sedia, da quell'angolazione non vede il desktop di lei, e se deve indicarle come funziona una tastiera ed un mouse, deve necessariamente avere frontale il di lei pc, almeno.

19:48 Nori:
 Istintivo, il busto, rotea insieme alla nuca rivolta al biondo affiancato, mai avrebbe pensato, però, che una lontananza così limitata avrebbe, in fine, tuffato l'azzurro ghiaccio delle proprie iridi in vermigli accesi ed intensi. Permane dunque in silenzio, concedendosi il tempo di studiare i connotati maschili che rincorre ripetutamente sino a fermarsi sulle labbra. Le ammira anche quando egli le risponde visibilmente imbarazzato, tuttavia, per l'inesperienza della giovane, non ne comprende pienamente il motivo, di fatti, il sopracciglio s'alzerebbe di poco, stupita del contesto nel quale entrambi si son ritrovati, speranzosa di trovare una soluzione che possa mettere a suo agio il Kokketsu senza lasciar ricadere la conversazione nella tomba del disagio senza possibilità di ritorno. Una ciocca albina discende lungo la gota, delicata come un petalo di ciliegio distaccato dal fiore, tuttavia, rapida è la mancina che la raccoglie per intrappolarla nuovamente dietro l'orecchio <...> i segni cremisi e concentrici vengono messi ancor più in risalto, in netta contrapposizione con l'epidermide baciata dall'Astro notturno. Lei, un piccolo raggio di Luna disceso sulla Terra. Sorride. S'incurvano gli angoli delle labbra, ed un riso dolce sfugge dalla gola, no, non vuole prenderlo in giro, bensi riscaldar il cuore, sciogliere il freddo d'un distacco estraneo ed entrare in intimità formale affinchè le spiegazioni vengano sciorinate senza intoppi <La ringrazio> sussurra sporgendosi ancora, con un errore di calcolo però. Maledettamente erotica la scollatura dove, il chimono, sembra metter in risalto delle forme sensuali, prospere, il rimarcar innocente dettato dalla pressione laterale del braccio portante sul quale, l'intero peso, sembra rivoltarsi trovando appoggio sul rinforzo della sedia <Purtroppo non ho mai voluto interessarmi...preferisco una vita lontana dalla tecnologia> ed effettivamente, se solo vedesse il dojo del proprio Clan, comprenderebbe quanto la semplicità sia la parola d'ordine della Kiriana. Guizza all'esterno la lingua, essa umetta le labbra, lucide ora, mordichiate dal canino affilato c'affonda nell'inferiore <E' molto gentile da parte sua. Perchè dice che è un suo dovere? Lavora qui per caso?> domanda legittima, non conosce i gradi di Kamichi, tanto meno l'occupazione, tuttavia, ora si sincera della sua presentazione superficiale, annuisce <Io sono Nori Shizuko, piacere di conoscerla> inclina il capo lateralmente <Ka-mi-chi> sillaba esattamente come una scolaretta. Non è adorabile? Certo, eppure, riuscirebbe a sciogliere anche il ferro con l'acidità suscitata dalla maleducazione o contro chi, di base, vuole ostacolare il cammino prescelto. Annuisce, ne segue i movimenti, ma non è naturale tuttavia il suo sbirciar fisici poichè, non conoscendo l'attrazione, neanche le vien in mente di poter piacere ad un'altro essere umano all'infuori dei propri genitori, ora, defunti <Sono un difetto genetico, o almeno, così hanno dichiarato i medici> sposta l'argomento sulla particolarità dello sguardo nel mentre cerca di comprendere come può facilitare il ninjia nell'aiutarla con l'aggeggio infernale <Sono più delicata degli altri, il Sole può solo che farmi male> potrebbe ustionarsi, oltre a berdere parzialmente la vista all'ora di punta d'una giornata d'estate. L'ho detto prima, no? E' figlia dell'inverno <Ho sentito della storia dei Sette Spadaccini...è una leggenda del Villaggio di Kiri sul quale sto facendo una semplice Tesi> dichiara mentendo ed omettendo la provenienza ed i reali motivi <il titolo è "Leggenda o Realtà"? Si...insomma, capire dove potrebbero essere finiti, oppure, chi potrei intervistare...so che vi sono persone risvegliate dal passato> Ekko ha detto così, no? <magari potrebbero saperne di più ed internet sicuramente avrà un'articolo sulla questione> arriccia il naso <non tutti i giorni si sente di persone congelte e scongelate come surgelati Baninjia> posizionati come meglio credi ora, Kamichi.

20:32 Kamichi:
 Lo sguardo della giovine sembra, in questo caso, arrivare ad impattare con gli occhi scarlatti del nostro giovane eroe della shinsengumi, che, forte di tutto quello che già precedentemente abbiamo visto nella di lei conformazione fisica e facciale, non potrebbe fare a meno d'osservarla con stupore e dolcezza, rilasciando in quella sua espressione una nota davvero romantica,: è papabile, davvero, forse persino la commessa del locale si è accorta degli occhi a cuoricino di lui, e di come lei forse, involontariamente anche, stia dando corda ad un cuoricino nero che fa [Tum-Tum]. Ne ascolta il garbo, ancora una volta, dolce e gentile nella tonalità lieve della voce, sembra essere una persona non abituata ad urlare o ad usare la voce in modo violento, o almeno questi sarebbero i segnali emanati dal tono de di lei suoni, recepiti dal kokketsu come leggere parole da archiviare con successo nel suo di computer. <Piacere di conoscerti Nori> prende fiato, socchiudendo gli occhi e sorridendole, mostrando alla di lei figura la bianca dentatura perfetta del nostro shinsengumi gentile, mentre la testa, di risposta, farebbe per inclinarsi leggermente verso il mancino lato, in segno amichevole ovviamente. <Non serve darmi del lei, tranquilla> prende fiato <E non serve neanche giustificarsi per qualcosa che non si sa fare ancora> continua, gentile, come suo solito, alle volte gli va bene ed incontra brave persone come Nori, altre, come ad esempio con la ben più perfida e maligna Sango, gli va male, tanto male <Tranquilla, sono sicuro che riuscirai a capire come funziona senza problemi, d'altronde ora ci sono io, no?> ha sempre quella sua aria da protettore della patria, lui che vuole solo e soltanto essere lo scudo e la spada della gente che intende vivere all'ombra della giustizia e della pace, lui che incarna la legge ed i concetti naturali di ogni cosa che di buono e giusto possa esserci, un piccolo baluardo di buon senso, che a quanto pare, ha il cuore facile, o almeno, facile per le piccole ragazze dagli sguardi penetranti e profondi. S'alza come già visto, si porta dietro alla sedia girevole di lei, che, durante tale atto, involontariamente sporge con ingenuità quel suo petto a mostrare una prosperosa scollatura di seno, sinonimo che la giovane è anche munita di due gran bei... tesori, oltre che al paio di occhioni; Se ne avvede, fugace, distrattamente quasi, senza malizia come se non volesse in cuor suo vedere lì nel di lei petto, eppure, qualcosa inizia a circolare, il sangue, nero, come pece al suolo, viaggiando come fulmine a raggiungere le estremità del di lui corpo in quegli istanti flebili in cui il cuoricino, inspiegabilmente a parer suo, pompa con forza quel liquido nero assieme ai componenti chimici del cervello a formar quella classica sensazione di sfarfallio allo stomaco. S'arrossirebbe il biondo, proprio come ella ha fatto qualche istante prima, due giovani ingenui che si ritrovano forse stranamente ad avere a che fare tra di loro, belli entrambi, cordiali e gentile, e forse, entrambi dediti più ai loro scopi che a farsi una cultura sull'amore e sul sesso, ma inevitabilmente entrambi fatti di corpo e spirito, ed in quanto corpi, come stiamo vedendo col nostro shinsengumi, ci sono stimoli ed impulsi tali che non serve saperli e capirli, ma provarli. <Sono un Agente Scelto della shinsengumi, la squadra d'esecuzione speciale del governo di Kagegakure> prende fiato, presentando il di lui grado, forse anche pompandosi un po' in quella sua figura di giustiziere, di guerriero forte ed audace, dolce nei modi e nel carattere, ma pragmatico sul campo di battaglia, tale è la volontà della giustizia che incarna. <Ed è un po' di tempo che smanetto con sti'aggeggi, quindi mi sento in dovere di aiutare chi come me si trova in difficoltà> ritornando a camminare, muovendosi dietro la di lei sedia col busto, sbucando con una piccola porzione alta di quest'ultimo e con la testa, alla di lei destra, volendole stare letteralmente alle spalle di quella sedia. Avvicina il capo verso il monitor e la scrivani, allunga il collo ed il petto alla destra della giovane, che, vista la divisa e la t shirt caual, potrebbe e dovrebbe avvedersi di come il giovane stia mostrando a sua volta una leggera apertura verso il di lui petto, che a fronte di allenamenti fuori e dentro la shinsengumi, risulta essere assieme agli addominali abbastana marcati; Oltre alla parte puramente muscolare, la yoton potrebbe letteralmente versi il profilo sinistro del biondo alla sua destra, col pento portato poco più alto della di lei fronte visto il dislivello d'altezza, mentre lui, forte di voler fare forse bella figura, si porta avanti con quel lavoro. <Perfetto, allora questo è un lavoro per NinjaPedia> noto sito di ricerca ninja, lo stesso che usa lui <Vieni qui, ti mostro come si fa ad usare la tastiera ed il mouse, Nori> dolce, gentile e cordiale, cerca d'afferare con dolcezza il di lei polso destro per poggiarlo sul mouse in questione, e, se tutto andasse per il verso giusto, farebbe lo stesso con la sinistra mano poggiandola invece sulla tastiera, alla stessa distanza del mouse. Non le muove ancora, forse aspetta un responso dalla giovane prima di proseguire, per quanto abbastanza sicuro di ciò che sta facendo ed in naturalezza, volendosi dimostrare dolce in un momento d'imbarazzo, le sta comunque prendendo i polsi, e seppur con delicatezza e gentilezza, farebbe sicuramente meglio ad aspettare un minimo. <Se i medici dicono sia un difetto, io penso possa esserti solo un pregio> respira <Sono proprio belli> ingenuo, sincero, come al solito. <Sei pronta?> chiede, alla giovane, volendole stare con la mano destra sulla di lei mano destra, poggiata sul mouse, e con la mano sinistra libera dopo aver portata la sua sulla tastiera, lasciandogliela lì.

21:50 Nori:
 Rubini preziosi sono i cremisi incastonati nei bulbi oculari avversi, quasi macchierebbero i colore chiaro dei propri, inghiottendolo nella lava incandescente che da poco ha imparato a controllare, ma allora perchè, se lo domi, or il cuore salta un battito per il sorriso gentile sbocciato sulle labbra avverse? Si spalancano impercettibilmente le palpebre, mai avrebbe pensato di poter notare la bellezza in una creatura umana, Lei, da sempre incantata dalla natura ed i suoi tesori, or ora si ritrova dinanzi un viso che per pochi, fugaci, istanti, la rapisce inconsciamente, mero istinto da sempre soffocato poichè ritenuto inopportuno <S..si> annuisce all'udir pronunciare il nome, e, data la cordialità donatale, permette finalmente ad un primo incotro di saltare i convenevoli ed accettare una relazione decisamente più diretta rispetto al solito <Perdonami...l'abitudine> no, non si vedrà il rossore nascosto sotto i simboli disegnati sulle gote, ma l'aria diviene più tesa nonostante, precedentemente, ha cercato d'eliminare il disagio dimostratale da Kamichi <Una guardia scelta, sono felice che nelle schiere giudiziare vi siano ancora persone di buon cuore> l'ultima volta ha assistito alla crudeltà di alcune guardie, saccenti, spocchiose, un'abuso di potere da far rabbrividire anche il più gelido degli animi < Purtroppo...non tutti desiderano aiutare i più deboli> nota dolente, ma ciò che più la preoccupa è l'accettazione di Kagegakure ed i distretti nel quale ha suddiviso Villaggi gloriosi e possenti. Schiarisce la voce, mai verrà alzata, preferisce la tranquillità, pacatezza dimenticata tanto quanto l'attenzione nelle conversazioni. I cellulari hanno rovinato anche questo, la passione nel vivere il momento senza vibrazioni fastidiose. Ekko, ancor si ricorda dei numerisi SMS arrivati durante l'intera serata. Attende il fare dell'altro, seguendolo parzialmente con la vista nel mentre, il corpo, cerca di fargli spazio affinchè non sia d'intralcio, mai avrebbe immaginato di ritrovarsi in una posizione tanto invadente. Nodo formato in gola, divampa nel sincerarsi persino della profumazione indossata dal biondo quando, ovviamente, sporge il collo accanto la testolina albina. Le mani permangono sui componenti elettronici, senza smuoversi neanche con il poggiar dei palmi avversi sull'epidermide baciata dalla Luna. E' fredda, tra le sue braccia risulta essere ancor più piccina di quanto già non sembrasse, non si sottrare, anzi, s'appella all'autocontrollo per poter proiettare l'attenzione sullo schermo sito dinanzi a se. L'eggera e delicata l'essenza d'agrumi della giovane, ricordano l'estate, le arance, campi di limoni, cieli azzurri e rondini, una contrapposizione folle all'inverno estetico c'assomiglia al manto innevato di Gennaio <Ninjapedia...> ripete inarcando un sopracciglio <e come si fa ad arrivarci? Nel senso...davvero questo coso riesce a contenere tutto lo scritto dei libri?> una biblioteca sostituita dal semplice computer. Pazzesco. Una bambina al quale si spiega un gioco nuovo, emozionante ma che allo stesso tempo suscita tristezza e malinconia <è vero...più facile...ma si perde la concezione della realtà, il piacere di sfogliare la carta, il silenzio, attivare il cervello tra gli scaffali e la logica nel comprendere dove poter rispondere alle nostre domande> insomma, tradizionalista fino al midollo. <Tu come mai impari soltanto adesso?> legittima la curiosità sbocciata nell'animo, per poi annuire alla domanda ultima che dovrebbe far partire l'insegnamento d'un campo che ha voluto evitare per anni, tuttavia, adesso la vita la porta ad usufruirne per poter raggiungere, finalmente, il tanto amato traguardo. Avanti! Sei una semplice Leggenda o gli spadaccini possono essere ritrovati?

22:44 Kamichi:
 Le parole della Yoton risuonano così gentilmente nelle di lui orecchie, le ascolta una per una, ne percepisce i significati e ne assapora in cuor suo il peso delicato che esse vogliono manifestare al nostro eroe biondo, mentre il di lui olfatto s'ammaina in senso stretto ad accogliere con dolcezza quel suo profumo pungente, in totale contrasto col viziato odore di gamer che c'è nella stanza in cui sono, quasi in una scena romantica, da film, laddove una semplice e fortuita nota del destino che pareva essere solo uno gioco, li sta portando entrambi quasi ad eliminare del tutto ciò che li circonda, un focus on fatto da entrambi, inconsapevolmente forse, del tutto privi di ragione alcuna se non mossi dagli istinti primordiali dei battiti di quei cuori rossi e neri, istinti che li hanno portati ora ad essere lì in quella posizione così atipica, ma dolcemente scandita dal chiudersi di lei tra le braccia di lui. <Non scusarti hey> è ancora in allungo con il braccio destro teso verso il mouse della ragazza, tra il quale si frappone la fredda mano di lei, bianca come la pelle di luna, eppure così piacevolmente morbida e liscia al tatto, una pelle diversa da quella di Nana l'ultima volta, eppure per entrambe il cuore sta battendo in questo modo, mentre dolcemente la invita a stare più tranquilla, che forse quello imbarazzato ed in ansia è proprio lui <Siamo tutti forti rispetto a qualcuno, e deboli rispetto ad altri> prende fiato, iniziando ad impostare con quella sua mano destra alcuni imput di quel computer, dalla sensibilità, ai dps, agli fps del monitor e all'attivazione del blue screen di quest'ultimo, tale da non gravare ancora di più sugli occhi delicati di quella giovane ragazza, tanto dolce quanto bella, lasciatasi andare quest'oggi agli aiuti del nostro biondino. <L'importante è trovare la propria causa, perseverare i propri sogni e cercare sempre di mettersi in gioco per un bene maggiore> prende fiato, mentre appone gli ultimi click a quelle impostazione, muovendo in realtà la di lei mano sotto la sua, mostrandole in maniera muscolare quali sono i movimenti da fare quando saranno poi su internet; Leggera la mano di lui si muove sul dorso della mano di lei, leggero, delicato, sembra essere dolce persino in quei movimenti, lui che a differenza sua è sempre caldo, quasi d'un tepore innaturale, dato dal sangue kokketsu che gli scorre e si produce copiosamente nelle di lui vene, tale da generare in lui una temperatura corporea decisamente più calda rispetto a quella gelida della pelle di luna. <Prendi me ad esempio, ho deciso di dedicarmi alla salvaguardia delle persone, dei deboli, alla giustizia tutta> continua, prendendo fiato <Eppure, se ora sono qui ad insegnarti, ci sarà lì fuori qualcuno che sarà pronto ad insegnare a me> continua, rapido, muovendo di tanto in tanto anche parte del suo busto leggermente inclinato in avanti, mentre con la mano sinistra libera da qualsivoglia impedimento farebbe per appoggiarsi allo schienale di quella sedia da gaming, così da avere una presa ed una posizione più salda, anche se a dire il vero, da specificare in tutto questo, vi sarebbe il sentore di profumo che il collo di lui potrebbe rilasciare in questo caso all'olfatto di lei, laddove succedesse infatti alla yoton, potrebbe assaporarne i sentori dolci del cedro e la delicatezza della lavanda, ammantati nel sentore di cardamomo che ne racchiuderebbe infine il profumo tutto. <Ho cambiato qualche impostazione del computer, con questa luce più soffusa dovresti avere meno affaticamento nella vista> prende fiato, ancora una volta, riportando su di quel tappetino in centrata posizione il mouse <Ora ti mostro tutto, tu preparati a fare un salto con me nell'internet> ormai sono 3 mesi che smanetta coi pc e con le ricerche, qualcuno in giro gli chiede anche lavori e commissioni, tanto da offrirgli in questo caso la possibilità di definirsi un tecnico, principalmente software che hardware, ed in questo caso, è lì a mostrare il mondo che lui stesso ha scoperto, questa volta però, dando le sue mani come guida a quella dolce ragazza. <Con la mano libera> le parla, sempre al suo lato destro, stessa posizione, col di lui mento a circa l'altezza dei suoi occhi, con lo stesso profumo prima citato, e con lo stesso tono calmo e dolce nei suoi confronti, donato da delle labbra che parrebbero quasi sorridere in questo frangente... stupidamente, come al solito, è contento e non sa nasconderlo. <Digita le lettere che compongono la parola di “NinjaPedia”> la esorta a collaborare con lui, volendola investire di una piccola responsabilità, mentre, con la destra mano, forse senza neppure accorgersene, parrebbe quasi lasciarsi andare in una leggerissima e soffice stretta, nella fattispecie, per l'esattezza, lascerebbe che le di lui dita vadano a cadere tra gli spacchi delle sue dita, laddove invece prima la sua mano era appoggiata come di riflesso alla sua, letteralmente appiccata sopra, mentre ora senza quel mouse, i due starebbe letteralmente tenendosi per mano, se tutto andasse per il verso giusto. <Una volta scritto, il primo risultato che ti esce, una stringa blu, sarà dove dovremmo cliccare per entrare nell'archivio digitale> continua la sua dolce spiegazione, inconsapevole si starle stringendo la mano come prima descritto, inconsapevole che le sue movenze stanno dando il via ad una scena romantica d'altri tempi, dove non v'è sesso e corpo a scandire il desiderio, ma i sorridi ed i segreti degli sguardi sbarazzini di due ragazzi giovani che sentono all'unisono qualcosa succedere, che sia questo imbarazzo, ansia, o chissà. <Dai su, vediamo come te la cavi, sono sicuro che riuscirai senza problemi al primo tentativo> un sensei che incoraggi, dolce ed apprensivo, non so voi, ma sarebbe da sposare questo qui, diciamocelo chiaramente. <Vengo da fuori io, non sono di qui> l'avverte, cordialmente <Provengo da un gruppo di nomadi che gira per il mondo ninja, e volere del fato, sono qui ora> conclude, anche se, forse vittima dell'emozione, con un filo di voce, quasi sottovoce <fortunatamente qui...> inconsapevole che la giovane POTREBBE averlo sentito, se avesse in qualche modo aguzzato l'orecchio in quel bisbiglio sentimentale, lui che palesemente è lì proprio in dolce compagnia.

21:54 Nori:
 Ed ancora gli permette di ridurre la distanza vigente tra i due corpi, quasi la schiena potrebbe avvertir sfiorare il petto avverso nel mentre, abile, l' uomo afferra le redini del computer nonostante le lacune che anch'egli deve colmare riguardo nuove tecnologie nate a Kagegakure. Ascolta le sue parole, taciturna, visibilmente in imbarazzo nonostante i tetaviti avversi di placare e soffocare un'emozione fastidiosa quanto l'unghia di Satana che gratta nei meandri più profondi dell'animo. Anche se vi è gentilezza nei modi, in sorrisi fondamentalmente di circostanza, l'educazione prorompente di un'insegnamento esemplare, severo, la pazienza, ahimè, ha comunque un limite. Per il momento, le chiare, fin ora irritate dall'eccessiva luce del monitor, finalmente ritrovano pace con la nuova regolazione sapientemente effettuata dal biondo, stimolo irritante in meno rispetto al contatto fisico indesiderato ma concesso solo per comprendere l'aggeggio infernale sito dinanzi a se. Il coontinuo utilizzo del linguaggio informale, batte nelle membra come un fannato martello pneumatico in orari pomeridiani, stringe la mascella, scricchiolano le corone dei denti che grattano tra loro voracemente, movimenti però impercettibili, tanto quanto la muscolatura tirata e non più rilassata. Irrigidita la mano sul quale stanzia Kamichi, divenuta ancor più fredda, hai mai toccato la neve? Ecco, la sensazione potrebbe ricordar quella, ma esente dal dolore finale c'arrossa l'epidermide dei palmi e lascia scomparire la sensibilità delle dita <Le cause durante il corso della vita possono essere molte...ma mi trovo d'accordo sul proteggere i propri sogni e muovere azioni in funzioni di cause maggiori, come il popolo ed il Villaggio d'appartenenza> schiocca la lingua contro il palato, eppure la voce sembra esser divenuta più spigolosa, stizzita, l'acidità che prende piede là dove vi era solo dolcezza. Graffia la gola nel mentre schiarisce le corde vocali, iridi pronte a scivolare verso la tastiera sul quale, con grazia ed eleganza, digita le lettere che verranno magicamente composte sul motore di ricerca. Sembra una macchina da scrivere, ma parecchio più complessa, piacevole al tatto se non fosse per il ticchettare amalgamato al restante rumore in sala. Inspira profondamente, l'etere è impregnato di profumi, un brivido nasce lungo la colonna vertebrale, esso discende verso il basso ventre, s'intrufola tra le cosce, un'eccitazione c'aumenta il desiderio di respingere e rifiutare lo sconosciuto dalla bellezza irresistibile. Aumenta il battito, ne avvertirebbe l'organo in gola pulsar come un matto fin a perdere la ragione, ma è ancora presto per far si che essa stanzi sulla Luna, Orlando ve lo ha insegnato, vero? <Quindi su Ninjiapedia posso trovare risposte per qualsiasi argomento d'interesse?> domanda lecita, smorzata dall'azione successiva che le fa spalancare impercettibilmente le palpebre. Perchè i polpastrelli di lui sembrano giacere nelle fessure del proprio arto? Due innamorati, una scena da film dove, solitamente, s'accedende la passione. Ma questa non è una pellicola, tanto meno un momento erotico o addirittura, non può essere ritenuto tale. Impanicata, cerca di placare la rabbia, ma l'unica reazione che sembra prendere piede, è lo scatto utilizzato per ritrarre il braccio mancino dal Mouse <Da fuori eh?> ride, isterica, s'asciuga un sudore immaginario sul ginocchio, lo sfrega, incurante di far cascare lo spacco del chimono c'accarezza la pallida Luna fino a scoprirla maggiormente. Ve l'ho detto, non conosce malizia, ma è dannatamente sensuale senza volerlo. Ingenuità palese. <A-avrai anche delle origini. Io sono di...Kiri> ammette, ed il piedino prende a molleggiare con il tallore sollevato dal pavimento. Si, il sussurro lo ha sentito, ma volutamente, permarra in silenzio. A-i-u-t-o. #Emochesifa?

22:17 Kamichi:
 La giovane ragazza dal candore di luna sembra aver recepito, seppur in parte, gli involontari stimoli fisici ed emotivi che il biondo kokketsu sembra avergli mandato, tali da rendere quest'ultima, visibilmente ad occhi accurati, decisamente impanicata e rabbiosa dai modi così informali e diretti dello shinsengumi, che da canto suo però sembra star provocando nella di lei figura una qualche sorta di reazione. Sente la mano di lei irrigidirsi sotto il peso ultraleggero del tocco di lui, fredda come la neve la Nori e caldo come un fuoco invece il biondo, che per qualche istante pare anche riuscire a godere dell'intreccio amoroso portato avanti da quegli arti, e forse, per gli stessi istanti, anche la Shizuko ne ha potuto trarre il dolce godimento. < Alla fine, tutti noi viviamo per un motivo preciso, non trovi?> verso di lei, dolce, tranquillo, prima però di sentirla scattare repentina verso tergo, rapida come una serpe a richiamare l'arto intrappolato in quella presa romantica, involontaria da sottolineare, che li avrebbe visti ora invece mano nella mano. <Perdonami, ti ho ferita?> preso dal panico il biondo rilascia subito la presa dal mouse della giovane, cambiando in questo preciso caso persino il tono della voce: Si sentirebbe molto di più la paura nella vocalità del biondo, sicuramente lo spavento la farebbe da padrone in una voce che potrebbe persino risultare in ansia per qualcosa, ma soprattutto, imbarazzato da quello che è appena successo e dalla reazione della giovane Nori. S'è retratto verso tergo come una molla, lasciando la presa anche dalla parte mancina della di lei sedia, tale da riportarsi totalmente eretto dietro la figura seduta della giovane pelle di luna, non vedendo di continuo l'accentuarsi dello spacco di gambe che ella mostrerebbe ingenuamente. <N...non volevo> sembra a tratti quasi tremare, forse, sappiamo, vorrebbe quasi piangere sotto il peso di una crisi isterica dettata più dal panico e dalla vergogna, che da quello che pare essere il momento. <S..si, è tutto lì> avverte la giovane, prima di chinare il capo al suolo, di netto, senza guardarla di striscio, per paura forse di avere contatto con i di lei occhi e di subire un'ipotetica discussione su quanto successo e sul suo scappare imbarazzata da lui. Siede alla sedia, a quella scrivania, rapido, prendendo mouse e tastiera, silente, iniziando solo e soltanto a tamburellare molleggiante con la punta del piè destro al legnoso pavimento del locale, dal nervosismo ovviamente, proprio come lei ora, risultando avere anche questa cosa in comune. Non le risponde infine, e sia chiaro, non perchè non voglia, ma il panico e la vergogna lo assalgono, e quella situazione per lui è diventata davvero stressante.

22:52 Nori:
 Sobbalza al ritrarsi avverso, confusa, presa alla sprovvista tanto quanto l'avvicinamento precedente, ma sta volta, in negativo. Si dissipa nell'etere come fumo di sigaretta il calore accusato, per non parlare del dolce profumo maschile svanito che lascia spazio al fetore del bar tornato padrone del suo palato. Scattano le chiare verso l'uomo, studia il suo allontanamento senza replicar verbalmente i pensieri decisamente contorti, contraddittori, c'oltrepassano le membra. Labbra carnose semi schiuse, neanche il fiato sembra venir esalato, un'apnea interminabile quanto i pochi minuti che antecedono le future movenze. Forse ha sbagliato, o forse, semplicemente non sa come comportarsi in determinate circostante poichè mai, prima di oggi, qualcuno era riuscito ad oltrepassare un muro spesso, cemento armato a circondare chi, in realtà, è molto più debole di quel che sembra <...> sospira, riprende a leggere le informazioni fuoriuscite, arranca in internet esattamente come un bambino durante i primi passi, ma niente di esaustivo riuscirà a trovare tra le miriade di pagine su leggende e pubblicità hot spuntate per caso. Destrorsa sollevata per intrappolare una ciocca di capelli albina dietro l'orecchio, celati sono gli sguardi in tralice rilanciati a Kimichi, egli sita al proprio fianco, ma sembra essersi trasferito addirittura fuori dal locale. Perchè non darsi una possibilità? Ma ormai s'è freddata l'atmosfera, ed è forte il groviglio aggomitolato nello stomaco. Non vuole vivere di rimpianti, inoltre, possiede un'età in cui dovrebbe iniziare la sperimentazione di nuove frontiere sociali. I sette ninjia della leggenda hanno aspettato molti anni, cosa vuoi che sia una semplice serata in cui, i neuroni, decidono di viaggiar altrove, abbandonando la lucidità per incontrare emozioni particolarmente stuzzicanti?. Le viene un'idea. Leggero il sorriso s'amplia di poco, malapena riesce ad incurvar gli angoli della bocca nel mentre, accanto al Display, recupera una penna ed un postit colorato sul quale scriverà il proprio numero di cellulare. Incredibile, non è vero? Ne possiede uno anche lei, il computer può morire affogato, tuttavia, la reperibilità è sacrosanta. Freccetta sulla 'x', chiude il programma, abbandona la seduta, ma prima ancora di ritirarsi per l'ora tarda, cerca di far capolino e posizionarsi alle spalle del biondo esattamente come ha fatto lui durante la spiegazione. La chioma albina ricade in avanti, ed il petto prospero, con ingenuità è chiaro, sembra premere dolcemente sulla schiena del Kokketsu <Scusami per prima...Ka-mi-chi> flebile sussurro coadiuviato al rilascio del bigliettino rosa. Aspro e irresistibile è l'agrumo estivo della pallida, di nuovo il Sole e la Luna s'incontrano prima di tornar nelle zone di comfort. Se deciderà di scrutarne l'interno, potrà ammirare la calligrafia elegante e pulita dove, oltre al recapito, vi è trascritto un semplice 'Mangiamo fuori un giorno di questi! <3'. Ed ora, lasciamo fare al destino. [Exit]

03:05 Kamichi:
 La Yoton dai dolci occhi sembra aver capito, in cuor suo, che forse quella movenza così rapida ed imbarazzata è stata fermamente recepita dal nostro eroe della shinsengumi come un repentino rifiuto ad una mossa del tutto involontaria, dolce nella chiusura collettiva e decisamente romantica nell'ottica di quel loro incontro, entrambi lì per svolgere delle ricerche importanti. La giovane s'avvede di come il biondo s'allontana da lei, come il suo profumo, la sua presenza, il suo tepore caldo s'allontano dalle di lei carni biancastre, e persino il di lui sguardo andrebbe ad allacciarsi ad altro, al computer forse, alla scrivania o alle sue gambe da eroe, chissà. <...> resta silente nell'ascoltare e nell'osservare i movimenti di lei, in un certo senso li percepisce tutti, in una sorta di ottica completa, lui sa che quella ragazza sta facendo qualcosa, ma non riesce a capire che cosa, poichè quei suoni che ode sono totalmente casuali, forse scrive, forse aspetta, forse tutto, chi può dirlo. <...> un silenzio questa volta simile, ma spezzato da qualcosa, un silenzio continuo ed uguale al precedente pieno di vergogna, ma con la consapevolezza che qualcosa di morbido ed elastico gli sta schiacciando sulla schiena, qualcosa di assai strano, una consistenza nuova e mai provata dalla pelle del biondo, tantomeno in un luogo e in un momento come quello, soprattutto accompagnato da un caldo tepore provenire dal lato destro del di lui orecchio, ove flebili paiono essere i sentori del sussurro di lei, una scusa portata con tono e voce dolce, con modi gentili e delicati, coadiuvati dall'odore del suo profumo irresistibile. <S..scusami T..tu> prende fiato, avvedendosi del fogliettino rosa lasciato cadere sbarazzino e veloce al tavolino di legno ove risiede il corpo seduto del biondo, che s'avvede di come quel peso e quella sensazione strana si stiano lasciando dissipare. La ragazza s'alza e quel cuore comincia a battere ancora più forte, il sapore e l'odore del loco ritornano i classici del luogo, quel sangue, l'adrenalina, l'endorfina e le farfalle allo stomaco tutte, un mix fatale d'un giramento alla testa atto solo e soltanto ad imbastardirgli ancora di più la cosa, senza se e senza ma. Legge il bigliettino, quelle parole e quella grafia, bella tanto quella sfuggente ragazza, bella quanto la richiesta della giovane ragazza, un'uscita ed il di lei numero. S'alza però rapido <H..hey> cerca di richiamarla mentre lei lascia la porta <As...aspetta per favore> di scatto, di getto, come un fulmine in allungo farebbe come per lanciarsi verso quell'uscita, è eretto ed osserva quell'uscita vuota però, lei non sa che il giovane non possiede in alcun modo un cellullare, non potrà contattarla, non potranno sentirsi, non riusciranno. <...> Resta silente mentre s'accorge di come lei sia andata via, di come ella sia a tutti gli effetti sparita da quel luogo, troppo veloce rispetto alla reazione di stupore ed amore avuta da lui sul quel fogliettino, che gelosamente custodisce nel taschino interno della giacca da Shinsengumi, sotto la medaglia distintiva col codice. Si rimette in sesto alla fine, chiude quella giacca e s'avvia verso un luogo specifico e particolare: Un negozio di cellulari. Deve comprarne uno, adesso, subito, deve risentirla, vuole rivederla, vuole in qualunque caso riprovare il sentore del suo odore ed il freddo candore della di lei bianca pelle, ormai invadito di lei in questo senso, di quelle sensazioni così romantiche e dolci, a differenza della presa fisica e corporea che la giovane Nana gli ha offerto con quelle calze a rete e con quel culetto, assai diversi gli approcci, simili i sentimenti ma molto diversi i fini, conosciuti o non dal nostro shinsengumi. [End]

Una giornata qualunque per entrambi i nostri giovani eroi, lì presenti per portare avanti delle ricerche riguardo due argomenti distinti e separati, collegati dal filo in comune della storia, anelata da ambo come scoperta per la loro conoscenza. Entrano e fanno di quel luogo l'inizio di quelle loro ricerche, ma una richiesta d'aiuto di lei si trasforma improvvisamente in altro, senza che entrambi potessero accorgersene e fare qualcosa, una scena hollywoodiana degna da oscar, romantica e dai tratti e toni dolci, in un clima composto di sensazioni ed odori, nuovi e mai provati prima da ambo i giovani. Ella risulta spaventata forse da un passo eccessivo di lui, ritirandosi nervosa in una posizione decisamente più difensiva, dettata dall'equivoco e non da altro, ma recepita come estremamente negativa dal nostro kokketsu dal cuore spezzato, che si rintana a guscio nella sua postazione pc. Inaspettato il fogliettino che la Yoton lascia cadere alla scrivania del kokketsu, coadiuvato nella caduta dal sussurro delle scuse della ragazza mentre il biondo ne legge l'invito ad uscire fuori con annesso numero di cellullare, finendo in quello spettacolo in uno scatto che lo vede fallire nel tentativo di fermarla per avvisarla di non possedere e di non saper usare un telefono. Si ritroverà infine a viaggiare verso un negozio per comprarne uno.