#Edèsubitoex

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14:52 Furaya:
 Sembra proprio una bella giornata per uscire a far una passeggiata, no? Al mercato dell'acqua, non è riuscita a trovare nient'altro che potesse interessarle, dovendo anche tenere conto del fatto che i soldi son quelli che sono e che dovrebbe far attenzione alla spesa totale. Tuttavia, ha messo qualche gruzzolo da parte per le emergenze, motivo per il quale li sta usando sia per farsi un guardaroba che non preveda due cambi di vestiti ed anche per regalare qualcosa alla sua bambina che non sia un coprifronte usato e logoro. Durante questo peregrinare, ha incontrato Ekko, colui il quale conosce il suo 'segreto' poiché ha reputato corretto dirglielo per questioni di fiducia, per questioni di rispetto. <...> In un primo momento tace, lanciando soltanto delle occhiate nei dintorni mentre svicolano nel centro commerciale che hanno trovato nel centro di Kagegakure. Era sicura di poter trovare qualcosa proprio in questo luogo, per quanto storca il naso ogni volta e s'ostini a non sentirla casa propria in alcun modo. Preferirebbe sparisse. Non s'abituerà mai a quegli edifici tanto alti, così diversi dai villaggi ai quali è sempre stata abituata, seppur persino Kusa, all'epoca, fosse già avvantaggiata da questo fronte. <Dove vuoi andare?> Esorta il nigga al suo fianco, costretta a sollevar un filino il capo per via della statura altrui. <Stavo dicendo> Riprendendo dunque un discorso che stavano affrontando durante il loro cammino. <che ho bisogno d'un cambio d'abito, ma non c'è niente che m'attiri. Sembra tutto così... giovanile?> Ti senti vecchia dentro, ah? I kimono non sono più tanto di moda, eppure lei continua a cercarne, a costo di comprare una stoffa e cucirselo a mano. Una camicia bianca ne copre interamente il busto, maniche lunghe ben chiuse tramite dei polsini, lasciando qualche bottone aperto e mostrando una scollatura normalissima, senza mostrar chissà cosa di quel che v'è sotto se non uno scorcio appena di pelle. Quivi, è anche possibile notare il ciondolo con il ventaglio del Clan Uchiha che mai ha rimosso da quando Hanabi glielo ha donato. Sulle spalle, è inoltre poggiata una giacca in pelle nera senza però la necessità d'infilarvi anche le braccia, giacché l'indumento sventola dietro le di lei spalle. Scendendo, troviamo un paio di pantaloni neri aderenti alle di lei gambe e stringendosi in vita, tenuti su da una cintura in cuoio della medesima tonalità. I lembi della camicia, difatti, sono infilati nel bordo di questi ultimi, in modo che non si muova e che paia anche più ordinata. Ai piedi, infine, calza un paio di stivaletti neri che raggiungono la metà del polpaccio e che sembrano, a ben vedere, anche piuttosto comodi. Sotto questi abiti, son sapientemente infilati anche un paio di vambracci e schinieri metallici, ulteriori difese che potrebbero aiutarla non poco durante un eventuale scontro - ammesso ne avvenga qualcuno. Un paio di guanti neri ne coprono le mani interamente, nascondendo persino le affusolate dita. Il materiale è semplice cotone e pelle, ma sotto d'essi vi si nasconde una piccola placca metallica. Alla cintura, è fissato un gancio tramite il quale ha sistemato uno dei suoi recentissimi acquisti: una frusta dal manico bordeaux, ma per il resto completamente nera, che pende dal fianco mancino. Attorno alla coscia mancina, invece, vi è una piccola fascia con tre scomparti - tre sottili elastici - che contengono un numero identico di kunai con il manico rivolto verso l'alto, cosicché possa estrarli senz'alcuna problematica. Sul gluteo dal lato opposto, invece, prende posto una tasca porta oggetti che contiene tre shuriken, cinque fuuda (di cui due contenenti i tronchetti per la Sostituzione), tre tonici per il recupero del Chakra (avendone perso in quantità rispetto a dieci anni prima) e tre tonici coagulanti (ovviamente per Mattyse, visto e considerato quanto spesso si faccia male). Per ultima, ma non meno importante, tuttavia la riparazione è terminata relativamente da qualche giorno, vi è anche una katana dalla guardia completamente nera e dalla lama sottile in un apposito fodero, la quale pende dal fianco opposto alla frusta. Incurante del fatto che giri con delle armi addosso, anche più di quelle che potrebbero servirle, attende sol una risposta da parte altrui, così da comprendere come muoversi, dove dirigersi e soprattutto se sia davvero il caso d'acquistare in un negozio come quello. E' troppo grande, è troppo affollato, come al solito si sente perennemente un pesce fuor d'acqua: è per questo che comprende appieno la Inuzuka. Vivere nella natura deve essere molto più accattivante e rilassante. [ Chakra ON ]

15:10 Kaworu:
  [CC] Un sole abbastanza gioioso, sbucato dopo le uggiosità recenti, s'affaccia sorridente alla volta della cittadina delle ombre, benché abbia già superato il suo apice ed ora inizi il suo cammino discendente, per fare ritorno all'orizzonte, all'atro capo da cui è iniziato il suo viaggio, nel ciclo perpetuo scandito da albe tramonti, con cui definire le giornate. Alla volta del centro commerciale collocato nella zona principale della capitale del mondo civilizzato, il Nerone Nazionale si presenta sullo scenario, accompagnato dalla più minuta sagoma di Furaya, in quel quadretto pittoresco che costituisce figura retorica di un ossimoro tanto etnico quanto generazionale; lei chiara, lui scuro, lei molto più grande ma comunque giovanile, lui decisamente più piccolo e dall'aspetto più maturo, lei diversamente alta, lui decisamente troppo innaffiato. E, se non fosse per tutte queste retro-considerazioni, sembrerebbe pure un simpatico appuntamento dalla trama 'indovina chi viene a cena'. < Uhm... Mi hanno detto di provare determinati abbinamenti, perché altro non mi potrebbe calzare troppo. > facendo riferimento alle opinioni e consigli sulla moda ricevuti in precedenza, benché l'occasione per la quale si era ritenuto necessario quel rinnovo del guardaroba sia palesemente sfumata, o forse solo rimandata, dall'incursione fatta nemmeno ventiquattr'ore fa. < Beh, che cosa ti aspettavi? > ridacchia, riguardo al fatto che tutta la merce segua un stile più all'avanguardia, lasciando ben poco spazio ad un senso e gusto estetico che riprenda i canoni di una tradizione ormai superata in dieci anni di progresso ed evoluzione, anche per creare un distacco maggiore con l'impronta dei predecessori. < Non ti starai incominciando a sentire in là con gli anni, neh? > aggrotta il sopracciglio destrorso, posando le pupille sul suo viso, e perché no, anche sul resto delle forme: se le ricorda, dopotutto, dopo quella giornata alle terme; ecco perché, più che sul davanti, le iridi birichine vanno più sul posteriore, sulle leggendarie Decime HoKiappe della Nara. < Credo che ci sarebbero file di donne che ci metterebbero la firma ad avere il tuo aspetto, considerato tutto. > non lo dice espressamente, ma sì, effettivamente l'anagrafica non mente, a differenza dell'apparenza che può ancora sfoggiare. < Metteresti ancora sicuramente in difficoltà molti giovanotti. > e sghignazza, con una nota tra il divertito e l'imbarazzato. Addosso, porta l'abbigliamento comune, costituito da una giacchetta scura leggera stile High School Class, in tinta unita con i pantaloni; una camicia anonima al tronco, e delle scarpe ginniche ai piedi, entrambe bianche. In testa, una fascia coprifronte con il simbolo di konoha, raccogliendo i Dreadlocks che vanno a ricadergli sui lati del viso e dietro la nuca. Tasca portaoggetti sul fianco sinistro, con la bomba flash, i fumogeni, ed i tonici uno per il chakra, l'altro ricostuente. Guanti ninja alle mani, e ciondolo dei Cacciatori di Taglie, col numero seriale della precedente titolare, colei che gliel'ha tramandato. < Ma in tutto ciò, dove stai vivendo? > chiede, effettivamente incuriosito da quell'eventualità di dove si trovi domiciliata.
{Chakra off}{Guanti Ninja}{Coprifronte foglia}{Tasca portaoggetti: flash bomb x1, tonici hp/chk, fumogeni set x1}{ciondolo Hunters'}

15:36 Furaya:
 Cerchiamo di non inoltrarci troppo nel disagio così presto. L'affermazione altrui relativa ad alcuni determinati abbinamenti la fa apparire per qualche istante pensierosa. Arresta il proprio incedere soltanto per squadrarlo per un attimo dall'alto al basso, soprattutto dall'alto valutando come la superi e sia praticamente il doppio di lei anche in larghezza. Tutto sommato, la rosata è sempre stata sul filo del normopeso, sopperendo al resto con la tonicità dei muscoli allenati da anni ed anni d'onorata carriera. Dal punto di vista muscolare, ha iniziato a svilupparsi maggiormente nell'utilizzo delle armi, divenendo un ottimo spadaccino: non a caso, è riuscita ad affrontare qualcuno come Hotsuma, rinomato per le sue capacità poiché discendente del famoso clan Oboro, ormai estinto. <Possiamo provare a cercare qualcosa per te già che ci troviamo> Propone alla di lui volta, senza che ciò venga vista come un'imposizione. D'altronde, si son soltanto incontrati nel mezzo della via, preferendo poi proseguire assieme quella normalissima passeggiata all'insegna dello shopping. <magari niente di troppo scuro o d'elegante. Sarà che ti conosco poco, ma per quel che t'ho visto, non ti ci vedo granché.> Si stringe nelle spalle, arricciando appena le labbra, mentre si sofferma nei pressi d'una vetrina lì accanto, giusto perché pare aver adocchiato qualcosa d'interessante. Si tratta d'una sequela di manichini che principalmente indossano abiti tipicamente maschili, giusto per restare in argomento con quanto trattato finora. <Potresti anche sorprendermi.> Bofonchia a bassa voce, ma comunque abbastanza udibile dall'altro dato che la distanza resterebbe circa quella attuale, confidenziale, aspettando che anch'egli possa fermarsi nei pressi di quella vetrina, prendendo in considerazione quanto viene esposto ed il relativo prezzario. In fondo, è lui quello sa quanto ha nelle tasche in termini monetari. <Non osare!> A proposito dell'età, sospirando dalle nari con far infastidito, con la lingua che persino schiocca sul palato e sugli incisivi prima di proseguire. Rotea il collo in modo che l'attenzione venga donata direttamente all'interlocutore, assottigliando lo sguardo quando nota quell'abbassar delle iridi in una direzione non proprio consona. Assottiglia lo sguardo, fulminandolo con gli occhi. <Te li sciolgo.> Sancisce in sua direzione, riferendosi ovviamente ai bulbi oculari che si son mossi laddove non sarebbero affatto dovuti andare. Non può neanche pronunciarsi in merito ed asserire che sia troppo giovane per queste cose, soltanto perché lei stessa si porta a letto - ed ha giurato fedeltà, sottolineiamo, pretendendola anche dall'altra parte - un ragazzo che ha letteralmente dieci anni in meno di lei. Possiamo tacere, ecco. Ekko. <Posso dirti con tutta sincerità che sembra quasi tu mi stia spogliando con gli occhi?> Indicando il proprio corpo con l'ausilio dell'indice della mandritta, la quale scenderebbe lungo il fianco e la coscia, risalendo per ripetere il medesimo tragitto. Sposta il peso corporeo da una leva all'altra, appena imbronciata per via dell'attitudine del nigga, seppur sotto sotto stia quasi ridendo e non voglia in alcun modo darlo a vedere. Orgoglio: sempre la solita. L'ultima domanda che le viene rivolta, invece, la lascia appena sorpresa, riportando l'attenzione sul viso del Makihara. <Ho i miei agganci, quindi anche un posto in cui dormire> Senza specificare oltre. <perché? Pensavi di potermi ospitare? Ci scommetterei, così avresti più possibilità di far cadere gli occhi, mh?> Lo sta provocando, sì. Lo pungola a dovizia per quanto ha commesso in precedenza, dimostrandosi comunque piuttosto affabile nei propri confronti come sempre lo è stata, fin dal primo giorno in cui si sono conosciuti, quand'ancora s'era presentata ad egli sotto mentite spoglie. [ Chakra ON ]

15:52 Kaworu:
  [CC] Mani infilate nelle tasche, schiena dritta e spalle rilassate, dando una connotazione di distensione della propria parvenza, la quale rimarrà ugualmente piuttosto impostata, data la naturale imponente mole del combattente nuvolo-fogliese, senza potersi mai spogliare della prestante parvenza sorretta e definita dalla montagna di muscoli allenati ed una complessione di base flessuosa, tipica dei colorati, quanto aitante, frutto dell'esercizio e della disciplina marziale a cui si dedica e si lega. Il volto è più maturo, sebbene da anagrafica sia venuto al mondo nemmeno diciotto anni fa, realtà distorta tanto dalla aitante e slanciata struttura corporea, la quale fa si che si sollevi dal suolo per all'incirca i due metri di altezza; che dalla conformazione spontanea del viso, descritto da tratti facciali marcati, decisi, nonostante l'aspetto glabro di quell'incarnato bronzeo e granitico, la capigliatura alternativa di un taglio animato dallo stile Rasta, gli orecchini ai lobi metallici e dalla forma squadrata, ed il piercing ad anello al labbro inferiore carnoso. Gli occhi blu dalla consistenza densa, esplorano l'ambientazione del Centro Commerciale, mantenendo un'aria abbastanza pigra, se non qualche occhio lungo qui e là a qualche fringuellina, senza però espansivi indagine. < Mh? > alla proposta di lei, sul trovare qualcosa per lui, si fa meditabondo. < Di solito mi fiderei del giudizio di una donna in questi casi... > sta ragionandoci, perché la ex Kage gli ha appena detto di non raccapezzarcisi troppo: però, tutto sommato, ha più o meno la stessa età della Ishiba, forse qualche idea che possa piacere pure alla Amese ce la tira fuori, senza volerlo. Le considerazioni successive, gli danno l'impressione tutto sommato che qualche fantasia stilistica, nonostante il divario generazionale, l'altra può tirarla fuori come un kunai dalla manica. < D'accordo. Mi hai convinto. > si risolve, annuendo, ed accettando la partecipazione a quella puntata special di 'Ma come ti vesti?' diretta da Carla-Furaya e Nobu-Enzo Miccio. < Eh-Eh-Eh... > alla rimbeccata di lei, con faccia un po' inebetita. Si massaggia la nuca, socchiudendo le palpebre. < Andiamo, Pakku. Te l'ho già detto prima che sei una bella donna. E le terme hanno confermato l'opinione. > sincero, trasparente. < ... Ad ogni modo, è solo che credo tu sia troppo severa con te stessa. Potresti portare uno di questi abiti anche meglio di qualunque altra giovincella. > facendo per indicarne uno a caso, con degli shorts. < Ecco, ad esempio, vedi quelli? > i pantaloni corti corti. < Cioè, una con le tue c..> chiappe? < ...caratteristiche, allenate, non avrebbe nessun problema. E' solo una questione di c... > chiappe? < ...considerazione di sé. > e di chiappe. All'insinuazione di lei, con quella provocazione finale, agita le mani davanti al viso. < M-ma, come ti viene in mente? > No, Dyacon. Non farò il tuo stesso errore. E' anche per quello che è terribilmente imbarazzato. Pensa a quello che è successo, al litigio Ishiba-Sabaku, che ha preventivamente appreso. Non mi avrai, Furaya, stavolta. < A malapena ci entro io in casa, per come sono grosso. AH-AH-AH! > battuta auto-ironica, ed anche un filo imbarazzata. < E' che... non so come raggiungerti, come contattarti. Ti incontro spesso per caso. > afferma, ed è fondamentalmente vero. Torna più regolare, compassato nell'aspetto. < Il Senjuu mi ha detto un po' di cose. > per farle capire che adesso sa. Occhi però che rifuggono, andando verso le vetrine. Pensieroso.
{Chakra off}{Stessi Tag}

16:37 Furaya:
 Della moda attuale non se ne intende sicuramente, tuttavia ha comunque dei gusti che potrebbero aiutare entrambi nella scelta del giusto vestiario. L'affianca, fermandosi in prossimità della vetrina poc'anzi citata, attendendo una risposta - positiva o negativa che sia - da parte di Ekko. Possono piacergli quei vestiti esposti? Si tratta d'un manichino indossante una giacca blu-jeans ed un pantalone che ne cattura le stesse tonalità. Al di sotto, una semplice camicia bianca. Glielo indica con un gesto della dritta. <Ad esempio, con questo indosso non ti ci vedo> Non si tratta d'essere una stilista o meno, cerca d'inquadrarlo all'interno di quell'abito e non si trova d'accordo con quanto immaginato. <anzi, reputo che tu stia meglio con qualcosa di comodo.> Sportivo, soltanto che lo stile non è conosciuto, quindi ipotizza che comodo possa fargli capire a cosa alluda. E di fianco, infatti, il secondo manichino indossa un pantalone cargo verde militare con tasche laterali e un elastico che stringe il tessuto attorno alla caviglia. E' sormontato da una t-shirt a mezze maniche bianca con una scritta indecifrabile dati i caratteri da graffiti sui muri, con una felpa nera dotata di cappuccio lasciata aperta sul davanti. <Questo?> Lo passa rapidamente in rassegna, alternando lo sguardo dall'uno all'altro, provando di nuovo ad immaginare quei vestiti indossati dal ragazzo seppur aspetti una risposta in merito, poiché non conosce i gusti altrui in quest'ambito. <Se non ti fidi dei miei giudizi, possiamo anche passare oltre e torno a farmi gli affari miei.> Risentita, fa spallucce e solleva il mento. Non minacciare mai il suo orgoglio e tutti saremo felici. Sfioraglielo appena e innalza un'armatura con tutte le conseguenze del caso, divenendo impenetrabile - non che di base lo fosse già chissà quanto. Il di lei sguardo saetta di nuovo in direzione della vetrina da lui indicata, adocchiando quello che è un pantaloncino sicuramente abbastanza corto e troppo giovanile per chi ha quasi raggiunto i quarant'anni, se non fosse che fisicamente ne dimostra ancora a malapena una trentina. <Non nego che possa indossarli, ma reputo di non trovarmici a mio agio, tutto qui. Lo yukata che portavo di solito era comodo sia nei movimenti che nel vestire perché non stringeva troppo. Una camicia> Indicando quella che sta indossando in questo momento. <limita i movimenti delle braccia, stringe ad altezza delle spalle per calzare come si deve. E personalmente ho bisogno di muovermi e non pensare che possa strapparmela se sto tirando un fendente.> Il suo problema in pratica è tutto qui, deve riuscire a trovarsi comoda con gli abiti che indossa, evitando qualcosa che sia fin troppo aderente o che possa limitarglieli in qualche modo. <Questo se ragiono come dieci anni fa, laddove ogni istante avrebbe potuto scatenare una guerra, motivo per il quale ci si teneva pronti a qualunque evenienza.> Storce appena la boccuccia rosea, sollevando una mano per grattar la nuca, scostando alcune ciocche che discendono lungo la di lei schiena, superando a malapena la metà di quest'ultima. Lo scruta di sottecchi quando parla di (chiappe?) considerazioni utili ai fini dell'abbigliamento. <Sento le tue unghie sullo specchio.> Che lo graffia, l'attraversa, vi lascia dei segni evidenti. Preferisce però ridere. <Entriamo? Magari hanno dell'altro.> Chiunque potrebbe arrivarci: chi è che venderebbe soltanto ciò che è esposto in vetrina? Si tratta di capi che devono attirare l'attenzione dell'acquirente e sembra che abbiano appena fatto centro. Ride, sembrando all'apparenza la persona più normale e comune dell'universo, forse quell'Hokage che una volta poteva vantarsi d'essere: il tempo d'una risata, che a malapena coinvolge lo sguardo, il quale mostra quella vena di glaciale serietà. <Non posso dirti dove abito perché non voglio mettere a rischio nessuno con la mia presenza> Avendogli rivelato la sua identità alle terme, reputa che possa arrivare facilmente alla motivazione senza che debba esprimergliela ad alta voce, trovandosi per l'appunto in un luogo pubblico. <tuttavia, non saprei come aiutarti. Mi trovi più facilmente in luoghi isolati, come il bosco dei ciliegi o quello oscuro. Il centro di Kagegakure è stato soltanto un caso perché ho bisogno di comprare qualcosa.> E quindi ha dovuto buttarsi nella società di tutti i giorni per poterlo fare. Non ci pensa neanche a proporre un mezzo di comunicazione, non solo perché ne sarebbe contrariata, ma perché neppure ne conosce. <Mh?> L'affermazione finale fa sì che volga il capo in sua direzione, il quale l'ha già distolto in virtù della vetrina. Immagina cosa possa avergli detto, d'altronde ne avevano parlato entrambi prima di proseguire in quella direzione col piano. <E cosa ne pensi?> Reputa non sia necessario sapere esattamente quali parole si siano scambiati. [ Chakra ON ]

17:10 Kaworu:
  [CC] Scruta quell'abbinamento fattogli presente dalla rosata, valutandone gli accostamenti secondo un po' i canoni che gli ha riferito pure lo shinsengumi choco-ninja. < No? > sentendo l'opinione dell'altra, meditabondo. Riguardo all'abbinamento e caratteristiche, ci sono. < Mi ci trovo sicuramente meglio anch'io. > riferito a quel qualcosa di più comodo. < Era per non andare in giro sempre così... > con lo stile sportivo. < ... Ogni tanto, può capitare qualche occasione dove ci si deve mettere un po' più in tiro. > magari degli eventi a tema di noti nightclub nello strato criminale del quartiere notturno, oppure appuntamenti con tradizionaliste traditrici dal gusto vintage. Tipo. La seconda opzione, incontra sicuramente in modo più facile il gusto dell'altro. < Eh sì. > trovandosi d'accordo con quell'altra presentazione, nonostante fosse lì per andare a caccia di un altro genere di costume. < Non volevo dire questo. > quando Chiappette d'oro fa la risentita, un cenno di diniego e quelle parole esprimerebbero dissenso. < Scusa. > docile e composto, comunque le si porge in modo non ostile. Non aggiunge alcunché alle considerazioni sull'abbigliamento che lei potrebbe o vorrebbe indossare. < Sì, capisco. > le esigenze che manifesta, rimanendo pacato anche se non sembra più troppo convinto di quella ostinatezza a ragionare come un tempo, a vivere col costante sentore di dover andare in guerra. Fa spallucce, lasciandosi scivolare addosso quelle considerazioni, astenendosi perciò dal formalizzare obiezioni ed imbastire una qualsivoglia polemica. Venendo punzecchiato su quell'accusa di stare ad arrampicarsi sugli specchi, si fa titubante degli attimi: ad ogni modo, nel sentirla ridere, appare ben più contento. < Mi piace di più quando ridi. > un comparativo che però non specifica il complemento di paragone, lasciando così quel verbo vacuo, sfumando nell'aere circostante. < D'accordo. > annuisce, seguendo perciò la kunoichi all'interno del negozio, frattanto che continuano a discorrere. Alle spiegazioni dategli in risposta a quei possibili rischi, increspa le labbra in una nota tanto comprensiva, quanto però riflessiva. < Con Dyacon non hai fatto così, però. > diretto riferimento, anche perché in certi casi è meglio parlar chiaro. < Penso che potete lottare per quel che volete. E' un vostro diritto farlo. > molto bilanciato. < Tuttavia, non posso aiutarvi più di tanto, se vengo a conoscenza delle cose a morsi e bocconi. > non ne sembra offeso, quanto più pragmatico. < In questa città, siamo tenuti tutti d'occhio. > un'occhiata circospetta in giro, dal momento che ha capito, dall'incontro con Saigo l'altro pomeriggio, che per quanto grande, ed affollata, quella città non è di certo di quelle che ti fa sentire soli. < E credo che ci siano più cose dietro, nascoste nelle ombre, di quanto non appaia. > indeciso, sulla possibilità che Kagegakure non sia l'oasi di salvezza dalla distruzione che tutti abbiano millantato; o forse lo è, ma il prezzo da pagare è quella di vivere in una libertà vigilata, in un grande fratello che controlla le vite di tutti. Incognite profonde, controversie, delle quali il Cacciatore di Taglie ha solamente blandissime avvisaglie, corrotte dalla grigia coltre che infittisce il mistero della capitale della civiltà ricostruita. < Conosci la questione delle Faglie? > sono accusati di poter essere dei possibili malintenzionati collegati a quell'argomento; gli interessa capire quale sia la verità dietro ciò, sapendo già del loro punto di vista avverso a quel presente, di cui non si fa carico né giudicatore, in un posizionamento prettamente centrista. Non la guarda con oppressione, anche per cercare di dissimulare la conversazione più seria in un atteggiamento piuttosto mite e disinvolto, attinente a quel contesto di shopping.
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18:15 Furaya:
 Sembra averci preso in pieno coi gusti altrui, specialmente con quell'outfit che potrebbe dimostrarsi migliore di molti addosso al ragazzo. <Sicuramente, ma temo che la mia concezione di elegante sia diversa da quella che affermi tu.> Storce appena le labbra. Provengono da due epoche diverse. Lei è nata e cresciuta nell'epoca dei samurai, dei ninja, delle guerre e delle battaglie; i kimono la facevano da padrone ed erano solitamente anche gli indumenti più eleganti che avrebbero potuto indossare assieme ad un'armatura. <Che ne dici di farmi vedere un esempio del 'tuo' vestito elegante?> Il capo va piegandosi verso la spalla mancina, mostrando un briciolo di quel sorriso che una volta ne avrebbe illuminato lo sguardo e che adesso nasconde sotto una spessa armatura di metallo, difficile da scalfire. <Quindi, c'è un'occasione importante alla quale devi presenziare? Per questo hai bisogno di vestirti a modo.> Gli chiede, non osando neppur immaginare che si tratti d'un appuntamento. Dal canto proprio, non saprebbe neanche come ci si comporta ad uno di questi. Venne invitata letteralmente un paio di volte appena, una delle quali con Saisashi per far ingelosire la sua allora fiamma prima che si perdessero di vista, ritrovandosi e decidendo che passar la vita assieme sarebbe stato un bel gesto. S'irrigidisce appena quando Ekko addirittura le chiede scusa, guardandolo di sottecchi. <Scherzavo.> Vocia appena in sua direzione, lasciando cader il discorso relativo all'abbigliamento che i battaglieri erano soliti indossare affinché fossero sempre pronti alla battaglia. Purtroppo, le abitudini sono dure a morire e vivere in un'epoca diversa dalla propria - ritrovandosi gettati in essa senz'alcun foglio delle istruzioni - è sempre più difficile. C'è chi è riuscito ad integrarsi, stessa cosa non è per la Decima. Ha dato anima e corpo per il proprio villaggio e le terre ninja, s'è sempre mossa in prima linea attingendo alla Volontà del Fuoco, quell'antico ardore duro a morire che, al contrario, pare venga ricordato soltanto da gente come lei e nessun altro. Vivere legati al passato è di quanto più sbagliato possa esserci, tuttavia risulta essere ancor troppo incline a starci, almeno mentalmente parlando. <Vorrei ci fosse qualcosa per cui ridere davvero.> Come anticipato, non ci si può abituare a qualcosa soltanto vivendoci un paio di mesi. La sua attitudine ed il proprio comportamento sono tremendamente collegati a quello che il mondo ninja era una volta, quando il Villaggio delle Ombre neppure esisteva. Scrolla però le spalle ancora una volta, non volendo iniziar un discorso troppo poco positivo nei confronti dell'attuale generazione e del mondo in cui è costretta a vivere, dal quale intende fuggire ad ogni costo, riprendendosi ciò che le appartiene. <Uh?> Solleva le sopracciglia e sgrana appena gli occhietti chiari, posando lo sguardo sul volto di Ekko. <Sarai mica geloso?> Lo punzecchia di nuovo, cercando di farsi seria quel tanto che basta per dargli una risposta quanto più seria possibile. <Dyacon era un mio allievo, dieci anni fa. E' il primo che m'ha accolto come se non fossi mai venuta meno ai miei doveri> Il di lei tono di voce s'abbassa, facendosi confidenziale mentre le iridi glissano alla volta della vetrina, in attesa ancora che possano entrare nel negozio e cercare tra gli abiti quelli che possano star meglio indosso ad entrambi. Pare che vendano sia quelli maschili che femminili. <quindi, il rapporto che ho con lui è diverso da quello che potrei avere con te.> Non è risentita e neppure troppo dura nel rivolgersi al ragazzo, tutt'al più è sostenuta, cercando di fargli intuir che le buone intenzioni ci sono, ma che c'è differenza tra lui e il sabbioso. Gli sorride, ben più affabile, quando le afferma che possono combattere per quello in cui credono, ostentando ovviamente il fatto che non possa aiutarli com'è stato loro richiesto qualora non gli venga detto tutto. <Tuttavia, sei stato l'unico sconosciuto a cui ho rivelato la mia vera identità. Questo perché in te ho riconosciuto del valore, qualcuno di cui potrei alla lunga fidarmi. Proprio perché siamo tutti controllati> La qual cosa l'aveva immaginata, oltre ad esserne stata informata velatamente da parte di Mekura ben prima che giungesse a Kagegakure. <reputo che non possa fidarmi di chiunque. Eppure ho come una sensazione che mi dice il contrario su di te, altrimenti non mi sarei mai esposta come alle terme.> Tutti i segni che porta sul corpo, il marchio a fuoco che quanto meno è riuscita a tenere nascosto, lo stesso che reca il nome d'un traditore ben conosciuto dall'intero mondo ninja; un nome che non risuona più, esattamente come l'Alleanza ormai distrutta. <Da cosa lo deduci?> Riferendosi all'eventualità che ci sia qualcosa di nascosto, il che sarebbe consono al nome che il villaggio porta in effetti. Che sia soltanto un caso? L'ultima domanda, invece, mantenendo lo sguardo in quello altrui, le fa arcuare un sopracciglio. L'espressione si fa interrogativa. Come al solito, non segue alcun programma televisivo, a malapena sa cos'è uno schermo, nonostante sua figlia, di tanto in tanto, le chieda d'accendere quel marchingegno infernale che fa fatica a guardare. <Faglie? Quale questione?> Non ne sa letteralmente nulla, non ci prova neppure a dissimulare o anche sol a pensare che le stia puntando il dito. Piuttosto, indica l'ingresso. <Andiamo? Parlamene strada facendo.> Come se la cosa non la impensierisse più del dovuto. D'altronde, perché dovrebbe? [ Chakra ON ]

18:47 Kaworu:
  [CC] Occhieggia la manipolatrice della lava, con una nota piuttosto concorde riguardo la concezione che hanno di eleganza, sfumata d'ironia. < Già. > evidente che sia così. < Magari in un'altra occasione, potremmo ridiscuterne. > non è convinto di volersi vestire veramente in quella maniera, che non collima troppo con la sua personalità, il suo aspetto, la sua età, ragionando sul mantenere più sé stesso, che accomodare un gusto così diverso dal proprio. Forse per un'occasione potrebbe andare bene, una tantum, giusto per; alla fine, è lì perché è stato s'é stesso a permettergli di raggiungere quel traguardo. < Per un uomo, o per una donna? > chiede precisazioni, non avendo capito se fosse sempre lui il soggetto, o magari stesse includendosi anche lei alla fine, dato che si trovava lì per quello stesso motivo. < Beh. Potrebbe capitare. > alla domanda. < Non vado mica sempre e solo a prostitute. AH-AH. > risata bonaria, a conclusione di quell'affermazione. Meretrici che, tra l'altro, gli offrono sempre: la prima volta Nobu, la seconda Mattyse. A scrocco pure nei tour sessuali. Un blando cenno del capo, di noncuranza, accompagnato ad una movenza della mano, quando lei lo vorrebbe rassicurare sul fatto che scherzasse. < E' tutto a posto. > conferma, terminando la faccenda lì, senza trascinarla inutilmente oltre. L'affermazione più cupa, nel mezzo del di lei discorso, lo rabbuia appena. < Bisogna capire per cosa volerlo fare, prima. > un vago commento, non troppo marcato, sulla faccenda dell'accettazione: se vivi nel rimorso, se decidi di trascinarti giù nel baratro della melanconia, non vedrai altro che i tuoi ricordi. Sospira profondamente, come a voler allontanare quella eccessiva drammaticità, riprendendo un senso più di leggerezza. < Nah. > sull'essere geloso, uno sbuffo di risata tenue, ma non per questo meno esilarato. < Sì, l'ho saputo. > da varie fonti indirette, l'ha ricostruita quella storia. Sull'osservazione in merito al rapporto, nulla da dire, oggettivamente trovando lecito e legittimo. < Ad ogni modo, credo possa aver bisogno di aiuto. > per quello che è successo al parco. Supposizione non certa, ma di sicuro si aspetta una reazione dopo quello che è accaduto: sarebbe da sprovveduti non farlo. Non dice ciò che sa: tuttavia, l'avvertimento lo lascia nell'aria. < Lo immagino. > proseguendo nel dialogo, accoglie in maniera ponderata e neutra le considerazioni di lei, senza pretendere, rinfacciare, o approfittarsi di nulla: è ancora lì, in bilico, muovendosi tra una cosa e l'altra. < Mh. > alla domanda sulle proprie deduzioni, cerca un modo più democratico di esprimere la sua riflessione. < Ho sentito qualcuno parlare di qualche malcontento. Stesso voi, tu e ed altri, intendo, avete le vostre opinioni in merito. > asserisce, più serio. < Questo posto è nato perché doveva essere un rifugio dalla distruzione che ha segnato il mondo di fuori. E sembra che sia di primaria importanza, per chi segue i vertici, di staccarsi più da quel che è stato prima, più che proseguire per un ideale di resistenza contro il motivo per cui siamo qui. > insomma, quella roccaforte avrebbe dovuto risultare la speranza del mondo di rinascita, eppure i demoni sono ancora lì, ed ora si aggiunge la questione delle Faglie, che sembrano più preoccupare la salvaguardia di ciò che si è creato, che interessare una ricostruzione mondiale. < Il passato sembra essere un nemico, più che un insegnamento. > il succo della questione che ha carpito. < Mh... > l'estraneità di Furaya lo lascia dubbioso. Che non sappia davvero cosa siano? O che gli stia mentendo? Per un neutrale, è facile ascoltare e convincere un po' con tutti, così come non sapersi fidare a pieno di alcuno. < Tu non guardi la televisione, vero? > ammesso che chi la ospita sappia cosa sia. < Sì. > procedendo assieme alla donna. < Però dimmi una cosa prima. > tirando fuori il cellulare. < Sai cos'è? > Ekko Angela e le lezioni sul mondo moderno. Puntata 1.
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13:06 Furaya:
 Annuisce con un mero cenno del capo alla di lui volta per quanto riguarda la questione eleganza di vestiario. Insistere non porta mai a niente di positivo, alla fin fine è lui che deve decidere come intende vestirsi a prescindere dall'occasione alla quale deve partecipare. <Intendevo per entrambi. Volevo conoscere il tuo senso d'eleganza, o quanto meno quello che voi adesso> Riferendosi all'epoca nella quale si trovano. <intendete tale. Mi piacerebbe anche vederne alcuni femminili.> Per se stessa alla fin fine, anche perché non può girare con l'haori da Hokage indosso - una delle poche cose che reputava formali e difatti eleganti. Scrolla appena le spalle poiché non reputa d'aver chiesto ovviamente la luna, ma non può costringere nessuno tanto meno lo farebbe con Ekko. Quindi, ammesso questi intenda farle un tale piacere, ne aspetterà ben volentieri una risposta - positiva o negativa che sia - salvo poi iniziare ad incamminarsi per entrare nel negozio. Inarca un sopracciglio in merito a quella battuta sulle prostitute, sbattendo rapidamente le palpebre. Si tratta d'una risposta inattesa, dunque appare sorpresa. <Vai a prostitute? Non me l'aspettavo.> Non ha mai ben concepito la motivazione per la quale bisognerebbe pagare qualcun altro per una prestazione sessuale, tuttavia è pur vero che non s'è mai trovata dall'altro lato. Non può giudicare qualcosa che lei, almeno personalmente parlando, non farebbe. Un mezzo sorrisetto bieco farebbe capolino sul pallido ovale della Judai, la quale continua a prestargli la doverosa attenzione, in modo che possa replicare alle sue domande e affermazioni con assoluta convinzione e fermezza. <Senza dubbio. Io sono consapevole di cosa mi spinge a tornare a casa. Ho dato la vita per quel villaggio.> Il suo obiettivo primario non è tanto la distruzione o la sovversione di Kagegakure, quanto più la necessità morale e sentimentale di tornare indietro nel tempo, di tornare in quella dimora che le apparteneva, per la quale aveva giurato persino di morire: in onore di un ideale. E' nata e cresciuta con una convinzione, impossibile modificare ciò che per lei Konoha era, è e sarà. L'obiettivo primario dunque la spinge a ricercare rassicurazione in questo: utopico, sicuramente, ma finché non inizi e non ci provi, non puoi dire in alcun modo d'aver perso. <Saputo?> Chiede con far interrogativo e dubbio, poiché vuol arrivare anch'essa a capire dove sia riuscito a trarre queste informazioni. Potrebbe essere un problema non da poco. Drizza immantinente l'udito nel parlar d'aiuto del quale qualcuno par aver bisogno. <Intendi Dyacon? Aiuto? Che è successo?> S'allarma un minimo, ma è naturale quando si tratta d'un tuo compagno, d'un allievo che ha imparato a conoscere una decade prima e per il quale tutt'ora prova affetto. Non si tratta più d'un legame Hokage - Genin o Sensei - Allievo: son ormai due cari amici e si rispettano vicendevolmente. Dunque, vuol informarsi e incocca lo sguardo in quello d'Ekko, in modo che possa venir informata a sua volta. L'altrui considerazione, proveniente anche da altre campane come le fa notare, fa sì che la donna si faccia meditabonda, ragionando bene su quel che viene pronunciato e cercando di interpretarlo a modo proprio. <Non riesco a ragionare con la loro stessa mentalità. Potrebbe mai qualcuno cresciuto e nato per combattere smettere da un giorno all'altro? Potrebbe mai qualcuno nato e addestrato per difendere un popolo e un villaggio smettere di farlo?> Retorica son le domande che gli sta rivolgendo, abbassando per un attimo lo sguardo, prima di riportarlo gelido e fiero sul viso del nigga. La risposta sta proprio lì, negli occhi chiari della fanciulla che si riversano nei blu altrui. <Non puoi convincere una persona a cambiare il suo ideale della vita, la convinzione per la quale vive. Non ci trovo niente di male nel voler tornare a casa. Che loro facciano quel che vogliono purché non mi mettano i bastoni tra le ruote in tal senso.> Dal canto proprio, questa non vorrebbe suonare come una minaccia, ma è altrettanto palese che un animo orgoglioso come il proprio non si farebbe in alcun modo piegare da qualcuno che non vuole torni indietro e che pretende d'incatenarla a Kagegakure. I suoi discorsi son finalizzati esclusivamente a questo. <Il passato è ciò che ci ha formato, a prescindere da quel ch'è successo. L'hai detto anche tu: dagli errori bisogna imparare, anziché ignorarli o lasciare che marciscano da qualche parte.> Asserisce ancora, portando le braccia a piegarsi sul petto, poco sotto il seno di lei, mantenendo quell'espressione pensosa mentre si pronuncia in tal senso, dando delle doverose risposte all'altro dal proprio esclusivo punto di vista. Il di lei tono si mantiene ovviamente pacato, poiché non possiede alcun tono minaccioso tanto meno lo è lo sguardo. Solleva le sopracciglia, sgranando appena lo sguardo. <La tele-cosa? Aspetta, aspetta! Quella scatola elettronica dove si vedono le immagini?> Una spiegazione migliore non la saprebbe dare in alcun modo. <Mia figlia cerca di farmela guardare, ma non ci capisco niente!> Che razza di boomer, veramente. <Devo ancora abituarmi a tutti questi nuovi marchingegni che avete tirato fuori.> Brontola, proprio vecchietta inside, considerando che dall'esterno, anche a detta del Genin, pare portarsi bene i propri anni. Sta di fatto ch'è poi costretta a scuotere il capo. Nel frattempo s'appropinquano verso il reparto UOMINI, giusto per dare un'occhiata. [ Chakra ON ]

13:35 Kaworu:
 Un aria un po' meditabonda, per poi annuire. < Non so quanto sia affidabile il mio giudizio... però sì, dai. Guarderemo qualcosa assieme. > perché no. Si trova con la ex decima hokage a fare shopping, a consigliarle qualcosa in fatto di vestiti moderni. Lui, che si è fatto a sua volta guidare da Nobu. Però, sembra che qualche elemento di base l'abbia recepito. Non che non abbia un suo parere, od un suo gusto, ma è talmente abituato a fare affidamento sul proprio corpo, che i vestiti alla fine stanno su solo per necessità di pudore. Altrimenti andrebbe in giro ignudo: e chissà che non faccia più scalpore così, che in altra maniera. Prosegue nel negozio, restando al fianco destro della donna. < Mh? > sulla questione delle prostitute, aggrotta un sopracciglio. < AH-AH-AH! > ridacchiando. < Non direttamente. Diciamo che qualche volta, alle feste, capita di approfittare dei servigi offerti dalla disponibilità di alcune intrattenitrici. > insomma, non è che si sia trovato proprio ad andare e pagare, quanto più ad approfittarne nelle varie situazioni: è stato così a casa di Saigo, è stato così con Mattyse e Dyacon quando si sono visti al locale notturno; per cui, sarà un po' questo lo standard del ragazzone. Non che biasimi chi lo fa: non gli importa. E' solo che non ne ha bisogno, per fortuna. Le cose gli stanno andando bene, in fin dei conti: sta uscendo proprio da una notte brava con la Ishiba, ed a giudicare come si sono messe le cose in quella serata, non si sarebbe risparmiato proprio per niente. < Mh-Mh. > annuisce al di lei obiettivo primario, non la biasima, né la critica: come specificato, può lottare per quello che vuole, e se ritiene opportuno fare una battaglia contro il tempo, per ribaltare quei dieci anni che sono trascorsi, non sarà di certo lui a dirle il contrario. < Sì. > conferma sul fatto di aver saputo. < L'ha detto Kyofu. > usa i loro nomi in codice, prevalentemente, un po' per rispetto di quella necessità di dover usare un basso profilo, un po' perché è anche un modo per dargli una lettura futuristica a quelle identità, ciò che hanno deciso di essere nella loro rinascita. < Diciamo che il suo concetto di essere abbastanza maturo nell'affrontare le situazioni che scaturiscono da determinate scelte di altre persone... potrebbe essere alquanto opinabile. > restando sul vago, riportando quelle stesse parole che aveva usato il Sabaku, solamente per contrapporle a quello che ha fatto veramente. < Ad ogni modo, sarà meglio che tu ci vada a parlare. > sempre sul manipolatore della sabbia, blandamente preoccupato che possa poter incappare in qualche conseguenza. Non spiega lui, non lo ritiene un suo compito, oltre al fatto che non abbia la certezza circa la possibilità che sia stato o meno denunciato, il sunese, per quello che ha fatto: mette in guardia, comunque, sulla base di una ipotesi plausibile; anche se condivide il talamo con la Ishiba, se prova qualcosa per lei, non è tanto tonto da credere che una come potrebbe essere la Amese, faccia passare la cosa sotto silenzio. E' una traditrice, dopotutto. E lui lo sa. E' stato più che ragguagliato, da tutti, su ciò. < No, ma può farlo in modo diverso. > la sua risposta alle domande retoriche. Non le dice di smettere, le dice di continuare, ma nella maniera che può servire adesso a quella contemporaneità. Senza imporsi, la sua è una semplice osservazione, che prende posto in quello scambio di battute. < Non credo ci sia nulla di male, Pakku. > ribadisce quella concezione. < Quello che dico, è solamente rendersi conto se si vuole tornare a casa, oppure indietro nel tempo. > è lì, per lui, il punto cruciale del fatto. Gliela lascia, quella concezione, senza arroganza, ma soltanto come spunti di riflessione. < Esatto. > conviene sulla questione del passato: ed è per tale ragione, che non si trova con quelle che sono le ostilità dei kagegakuresi; ma nemmeno con l'orgoglio e la foga di riprendersi un tempo che non c'è più. < AH-AH! Sì! > sulla televisione, una risata divertita. Trova troppo simpatico che tutti loro siano così alienati dalle più semplici realtà. < Dai, vieni qui. > cerca di mettersi al fianco della donna, provando a portare il braccio libero sulla sua spalla opposta, in una classica posa da selfie. < Guarda quel punto nero nell'aggeggio che tengo in mano e sorridi. > dai, Furaya. Facciamo un Selfie, prima di andare a guardare i vestiti.

14:17 Furaya:
 A proposito di giudizio, si lascia scappare una piccola risata. <Neanch'io è così affidabile. Vediamo se assieme riusciamo a farne uno concreto.> Tutto sommato, trova che risolvere così la situazione possa essere più che sufficiente. Al momento opportuno, si vedrà come verrà gestita la cosa. D'altronde, si parla di gusti e, alla fine, non si può sindacare a proposito di questi poiché saranno totalmente differenti da una persona all'altra. Vi si trovano sicuramente persone che hanno qualcosa in comune, altrimenti non vi sarebbero le amicizie, tuttavia vi sarà sempre un cavillo diverso e questo n'è un esempio. Egli l'annovera circa la possibilità d'aver a che fare con delle prostitute durante delle feste, portandola a piegare il capo da un lato giacché in alcun modo è stata ad una festa con delle prostitute: sorvolando il matrimonio dei Daimyo dove c'era anche Sango. <Oh beh, mi sembra giusto.> No, non è vero, tuttavia non saprebbe neanche cos'altro aggiungere in un contesto che non la riguarda direttamente da vicino, tant'è che scrolla le spalle e lascia che quest'ultimo decada del tutto. Annuisce di nuovo con un lento cenno del capo quando nomina Kyofu, il soprannome utilizzato da Mattyse affinché non venisse riconosciuto. Non aggiunge altro poiché l'importante è sapere che glielo ha riferito qualcuno di cui potersi fidare, sul quale non riverserà la propria ira funesta per aver parlato troppo. Si fida ciecamente del suo giudizio e delle altrui considerazioni, ben prima che diventassero qualcosa di più e questo non è mutato col tempo, forse il loro rapporto è soltanto migliorato e divenuto quel che sarebbe dovuto essere. <...> Pur camminando verso quella che sarà la loro attuale meta, adocchiando diversi capi di vestiario quivi esposti, la Nara non farebbe altro che ascoltare le spiegazioni altrui, prendendo in merito il Sabaku che pare aver avuto qualche problema non indifferente. Si passa una mano tra i capelli, iniziando un filino ad innervosirsi. Ancorché ci vada a parlare, teme di non poter risolvere qualunque casino abbia causato poiché non ha alcun potere in tal senso, non più. Durante il suo mandato, ha spesso protetto il sedere di coloro che commettevano delle ingiurie o degli atti bellicosi, purché le restassero in seguito fedeli: come accaduto per Keiga, Tachiko e Mattyse, formando difatti una squadra con la quale riuscire a controllarli, tenendoli in qualche modo legati al villaggio. Non è più così, tanto vale che si comporti come vuole, purché sappia poi uscirne con le proprie mani. <Ci parlerò.> Afferma soltanto, scuotendo mesta il capo come se qualcosa del genere non la sconfinferi più del necessario. D'altronde, più fatti avvengono e maggiormente potrebbe venirne coinvolta lei stessa assieme al bianco, essendo i maggiori alleati e compagni di Dyacon. Sta di fatto che vedrà come evolveranno le cose. Tornare a casa oppure indietro nel tempo: sono parole che la colpiscono direttamente neppur fosse uno schiaffo dato per chissà quale ragione, portandola ad indugiare qualche istante sull'eventuale risposta, cercando la migliore che possa dargli, ma provando dapprima a capire quale sia meglio anche per se stessa prima di tutto. <Tornare indietro nel tempo non è possibile e nessuno potrà cancellare quanto accaduto, tanto meno ciò che siete diventati.> E di questo n'è abbastanza sicura poiché è altrettanto matura per comprendere dove debba fermarsi e dove debba mettere da parte l'orgoglio. Alla fin fine, si tratta meramente di questo. Si sente ovviamente sicura delle proprie capacità e delle proprie intenzioni, tuttavia talvolta viene spinta esclusivamente da quel sentimento che ne riempie il petto e l'intero corpo, cullandosi tramite d'esso e facendosi sovente spingere al pari d'una mano invisibile che le si poggia sulla schiena e la sprona a continuare, a credere nel proprio obiettivo. Quindi, la risposta giace nel commento che lei ha fatto, adottando un tono sì pacato ma tremendamente serio. Sospira, poi, mentre cerca di rilassare le spalle in qualche modo, le stesse finora tese che han sempre tenuto su di esse tutto il peso del mondo, delle persone, della famiglia e dei doveri. Cerca pertanto di sviare in parte il discorso. <Sì, ma quindi? Cosa sono queste faglie delle quali mi parlavi?> Non avendo seguito l'intervista della Shinsengumi in televisione, non ha ancor intuito a cosa vada riferendosi, poiché tornano a disquisire proprio degli aggeggi elettronici che lei non conosce. Il ragazzo arresta il proprio avanzare, circondandole le spalle con il braccione pompato, venendo dunque tirata contro di lui. Vi si poggia contro con una mano, onde evitare di sbattervi addosso per mera perdita d'equilibrio dettata proprio dalla spinta altrui. <Eh?> Dubbiosa - come al solito - e diffidente da quell'aggeggio, cerca di inquadrare il puntino nero che questi le nomina, ma il risultato sarà un sorrisetto poco sicuro, incerto, storto. L'espressione è palesemente interrogativa, una sorta di 'wtf?' che non capisce neanche lei. <C-Cos'era?> Timorata dalla tecnologia. [ Chakra ON ]

14:36 Kaworu:
 Sorriderà divertito alla possibilità che insieme quei due possano apparare un giudizio stilistico di senso compiuto. Ha i suoi dubbi, ma trova la battuta divertente. Non aggiunge altro sulla cosa, nemmeno circa il discorso di Dyacon: prende atto che ella ci parlerà, e questo sarà più che sufficiente, per sentirsi a posto. < Va bene. > a chiusura del fatto, lasciando quindi insabbiare l'argomento (LoL). La risposta di lei, un po' lo rassicura, un po' lo preoccupa: avendo saputo delle faglie, se ci ha capito qualcosa sul serio i quello che gli hanno spiegato Saigo e Nobu, ora non è più tanto se la Decima possa o meno sapere che cosa siano, ma che, dopo averlo saputo, possa diventare una di quelle alla quale interessa quel potere. Insomma, che possa in modo implicito istigarla a diventare una di quelle figure ricercate dal governo. < Già. > sulla risposta che gli ha dato alla domanda cruciale posta. Non aggiunge niente di più, lasciando cadere anche quella discussione, giacché non è compito suo moralizzare l'altra, né costringerla a cambiare idea; la sensibilizza, in cuor suo sa per cosa sta combattendo la Nara, perciò quello che ritiene possibile fare, dal piccolo della sua competenza, è fare domande, domande alla quale lei deve rispondere, come se fosse ancora la Hokage. Essere allievi, spesso e volentieri, è anche più educativo di fare i Maestri. Lascia un po' perdere il tutto, che ci vuole anche un po' di leggerezza: approfitta perciò di quel momento di divertimento, per andare a scattarsi quel Selfie con Furaya. Le sue espressioni naturalmente sono quelle tipiche del Nigga in posa. Il risultato che ne esce è una buffissima accoppiata, di un giovane nero ed una boomer che non sa nemmeno cosa sia appena accaduto: ma solo a vederli, fanno tanta simpatia quanto tenerezza. < AH-AH! > risata bonaria. < Un Selfie. > risponde. < Una foto. > le foto saprà cosa sono, che si facevano anche all'epoca di Naruto tutto sommato. Sono soltanto cambiati i mezzi. < Guarda. > ricercandola nella galleria, restando vicino alla manipolatrice della lava, tenendo il cellulare anche sotto i di lei occhi, mostrandole quindi il risultato dello scatto, in cui lei si potrà ritrovare. Non è venuto malissimo, per quanto non sia un professionista della fotografia, ha il vantaggio di essere alto, perciò riuscire a prendere delle buone inquadrature ed angoli. < Me la tengo per ricordo. Magari un giorno potrò dire di aver avuto una foto con un Hokage che non sia una faccia di pietra. > perché tutto sommato, l'altra è comunque una leggenda. Tutto bellissimo, se non fosse che mentre tiene il cellulare sotto gli occhi di Furaya, spunta una notifica: SANGO ISHIBA. < ....!! > ecco come far diventare un nero improvvisamente pallido. TrollFace che gli si stampa in faccia. Brividi lungo il corpo. Anche perché le notifiche hanno quel classico breve incipit del contenuto. 'E' stata una notte bell...' si può leggere. Zan Zan Zan.

15:00 Furaya:
 E' comprensibile che il discorso delle faglie venga messo in secondo piano, tanto quanto quello accaduto a Dyacon di recente. Neanche lei ci pensa più poiché non riceve alcuna argomentazione in risposta da parte di Ekko. Abbassa lo sguardo verso lo schermo del telefono altrui, in modo che possa scorgere la foto che hanno fatto assieme. Analizza l'espressione facciale d'entrambi, soffermandosi sulla propria che appare del tutto schiva, come se appunto non si fidasse di quel marchingegno. Aggrotta le sopracciglia, soffermandosi sulla posa che hanno assunto entrambi, laddove lei sembra assolutamente rigida e distaccata da quella che dovrebbe essere una posizione sciolta, divertita che solitamente viene raffigurata nelle foto. <...> Il sopracciglio viene arcuato, poco convinta del risultato. <N-Non mi piace come sono venuta. Ho l'espressione troppo seria e schiva.> Peccato che sia un'espressione che lei ha letteralmente ogni giorno, ogni ora, a meno che non accada qualcosa di divertente che le faccia dimenticare per un istante quel suo modo di fare, facendola di fatto sciogliere dalla solita compostezza che la riguarda. Allunga l'indice verso lo schermo, indicando appunto la sua faccia se non fosse per qualcosa che sbuca subito dopo. Non risponde neppure all'affermazione del Genin, poiché gli occhi riescono facilmente a catturare quello ch'è un messaggio. Si dice così, no? Non sa bene come si pronuncia, non saprebbe identificarlo, tanto meno riuscirebbe a mandarlo non avendo mai avuto tra le mani un oggetto così tecnologico. Tuttavia, sa leggere. E sa leggere anche piuttosto bene e velocemente, prima che quella notifica sparisca. S'incupisce. Al pari d'un richiamo del Chakra, ma privo di qualsivoglia sigillo, ella chiuderebbe appena gli occhi per cercare di concentrarsi. Invero, le serve anche per calmarsi. <...> Tuttavia, i suoi sentimenti son tutt'ora fortemente legati a quell'innata secondaria, neppur immaginando che sia divenuta primaria a tutti gli effetti. Suddividerebbe il corpo a metà, stessa metodica del richiamo precedentemente citato. Ad altezza della fronte, prenderebbe forma una sfera cremisi in cui arde una fiamma viva. Rappresenterebbe l'elemento del Fuoco. Ad altezza del ventre, prenderebbe invece forma una sfera marroncina che pare sgretolarsi al minimo tocco come zolle di terra. Rappresenterebbe l'elemento del Doton. Esse inizierebbero a ruotare fino all'avvicinarsi, come calamite che s'attraggono, verso il centro del petto. Si formerebbe un'unica sfera crepitante del classico colorito rossastro misto al nero della cenere, un cuore pulsante di un vulcano che a breve potrebbe eruttare. Dal centro del petto, questo vulcano si proietterebbe immediatamente verso la gola, riempiendone le ghiandole salivari poste al di sotto della lingua. Da lì, finché lo terrà attivo, potrà sfruttare l'hijutsu del Clan Yoton. Attenta a non cogliere la sua mano, minacciando soltanto lo schermo che ancor dovrebbe aver di fronte, a meno che lui non lo sposti, non farebbe altro che concentrare il Chakra lavico tra le fauci, unendolo alla saliva per ovvie ragioni. Creerebbe un piccolo sputo. Schiude le labbra appena il necessario, una volta presa la mira, affinché quel piccolo agglomerato di lava e saliva finisca esattamente al CENTRO esatto dello schermo. Si contiene, ovviamente, poiché intende evitare che sia lui stesso a farsi male o che bruci metà centro commerciale con una colata lavica ch'è solita usare anche per forgiare le armi. E ammesso sia riuscita a fare ciò, in modo che il cellulare vada sciogliendosi pian piano a causa dell'alta temperatura della lava al secondo stadio, lei non farebbe altro che riprendere a camminare. Arraffa un paio di vestiti: una gonna ed una maglietta apparentemente corta. <La prossima volta, va a fare shopping con quella tr***.> FURAYA? Così mi sorprendi. Imbronciata, dunque, si chiuderebbe nel primo camerino libero che potrebbe trovare nelle vicinanze. <Sei proprio come Dyacon: vi fate imbambolare da un paio di tette messe in mostra appositamente per attirare l'attenzione.> Vomita veleno... oltre che lava. Che sia in verità anche una Doku? Chiude la tendina con un gesto secco, meccanico, rivolgendogli un'ultima occhiata in tralice prima di sparire del tutto alla vista del Makihara. [ Chakra: 49/50 ][ 2/4 - Attivazione Hijutsu Yoton lv2 + 2/4 - Sputo lavico sul cellulare ]

15:18 Kaworu:
 La situazione è diventata decisamente Magmatica. Proprio la parola giusta. Furaya non sembra prenderla bene quella scoperta casuale. Maledetti Kami, che fanno proprio di tutto per generare situazioni assurde. < WAAAAAAH! > tra lo spaventato, il tragicomico, ed anche il preoccupato. Il telefono gli si scioglie, lo lascia cadere a terra prima che possa arrivargli pure alla mano la saliva lavica della Yoton. < *Fiuuuuu Fiuuuu Fiuuuuuuuuuu* > andano a soffiarsi la mano, mentre saltella intorno, agitandola. < BruciaBruciaBruciaBrucia...!! > quando il calore di riflesso sembra essersi raffreddato, può tornare a considerare l'accaduto. < NUOOOOO. > guardando il cellulare disciolto, irrecuperabile; che drama per un millennial, e poi tutti i file salvati, c'erano pure le info dategli dalla Shinsengumi sulle Faglie. < OooOooOoooh...! > diventato sottilissimo, mentre ondeggia sul posto, in una nota di disperazione. Comica parentesi Deformed, quella di cui è protagonista. Osserva Furaya coi lacrimoni sugli occhi, che zampilla come una cascata, inginocchiato sulla salma del telefonino estinto, a commemorarne la memoria. < Beh, devo ammettere che tuttavia ha degli ottimi gusti il Sabaku. AH-AH! > ridacchiando tra il nervoso e lo stizzito. < Ma c'è una spiegazione più che logica a tutto questo. > c'è davvero? No, ovviamente; e si dubita pure che Furaya voglia sentire ragioni. < Coraggio Pakku. Non fare così. > impacciato, parlandole da dietro la tendina del camerino. Vorrebbe dire che è capitato, che è stato un caso: ma non gli riesce, in quel caso. < ... > non sa più che dire. Sospiro lungo. < ... Che situazione. > borbotta, meditabondo. Ora come gli risponde a Sango, senza telefono? Ma soprattutto, come esce vivo dal centro commerciale? Probabilmente quella è l'occasione giusta per impastare il chakra e cominciare a scappare: ma al solito, non fugge, e se ne resta lì, aspettando comunque che l'altra abbia finito di provarsi quegli abiti. Sempre che abbia voglia di continuare il giro.

15:42 Furaya:
 Una volta dentro al camerino, non farebbe altro che iniziare a spogliarsi. Non sa neppur lei cos'abbia preso, adocchiando i primi capi d'abbigliamento che le son capitati a tiro. Slaccia la cintura, poggiandola assieme alle armi s'un ripiano del camerino. Si china per slacciare gli anfibi, in modo che possa abbassarsi i pantaloni. Li sfila dalle gambe, passando successivamente a sbottonar la camicia. Mantenendo la tendina scura ben chiusa, non dovrebbe permettere in alcun modo ad Ekko di sbirciare. Se sol ci provasse, si troverebbe lui sciolto in questo momento, quindi forse è meglio che stia immobile fuori da quel camerino. Rimosso anche l'indumento superiore, dalle labbra di lei non proverrebbe alcun suono. <...> Cerca di metabolizzare a modo proprio, mentre infilerebbe la gamba nell'elastico della gonna, venendo rapidamente raggiunta anche dalla gemella e cercando soltanto di tirarla su. La cerniera laterale, una volta sistemata come si deve attorno al bacino e parte delle cosce, soffermandosi sotto i glutei, verrebbe poi tirata su in modo che non si muova. Si tratta d'una gonna a scacchi nera e bianca, con dei bottoni centrali argentati da mera comparsa. Ha un piccolo spacco a V ad altezza della coscia mancina, come se già queste ultime non fossero abbastanza in vista dato l'indumento piuttosto corto ed aderente che, volente o nolente, le fa in parte risaltare il lato B. Passa ad una seconda camicia, anch'essa nera, in cotone, anche se si potrebbe definir più una maglietta, un top a giudicare da com'è stata creata. Aderisce bene attorno alla vita e ai fianchi, attillata anche alle braccia. Le maniche son lunghe, terminando al polso. Ha uno scollo rettangolare che, dunque, mette in mostra anche parte della scollatura e mostra il ciondolo col ventaglio Uchiha dal quale non s'è mai separata fin da quando l'è stato regalato. Resta chiaramente imbronciata, infilando gli anfibi e allacciandoli come si deve. Soltanto allora, nel più tombale silenzio, uscirebbe dal camerino affinché possa andare in cerca d'uno specchio che le permetta di adocchiare quel che ha indosso. <Non è troppo corto?> Una domanda che vien elargita all'aria circostante presumibilmente, se non più a se stessa, mentre gira appena, scorgendo il retro degli abiti per sincerarsi che le calzino a pennello. E tutto sommato sarebbe anche così se non fosse che risalta le curve. <Ti ascolto.> Di punto in bianco, senza neppur guardarlo, sistema meglio che può quegli abiti affinché possa coprire quanto possibile, dandogli le spalle - il che risulta essere quanto di più negativo potesse adottare, valutando che poco prima l'ha sgamato nel guardarle il didietro. <Sentiamo questa spiegazione logica.> Si gira in sua direzione, braccia incrociate sulla bocca dello stomaco, sguardo gelido come al solito che si riversa nelle iridi blu del nigga. Sbatte ritmicamente il piede a terra, nervosa. Lo Yoton arde ancora in lei, rendendole la pelle calda al tatto, ripercuotendosi sotto cute oltre che nelle ghiandole salivari. [ Chakra: 46/50 || Edit -2pt Chakra a turno ][ Hijutsu Yoton lv2 ON ]

16:04 Kaworu:
 Si ricompone un po', sebbene abbia quell'aria tra l'imbarazzato ed il nervoso, meditabondo per quanto accaduto. Lo sapeva, se l'aspettava, del resto: non aveva previsto potesse accadere così, però; nemmeno succedesse così presto. L'altra non gli risponde, sente soltanto il rumore dell'armeggiare coi vestiti, che si sta cambiando. Non s'azzarda nemmeno a provare a sbirciare, che l'esempio del telefono gli è già bastato ed avanzato. < .... > rimane in silenzio quindi, in quella struggente attesa. Dal camerino, la donna esce con quel paio di abiti diversi, in prova. Gli viene difficile restare del tutto indifferente, dopotutto è comunque un egregio esempio di bellezza femminile di altra epoca. < Per tutte le nuvole. > sbattendo le palpebre varie volte, incredulo. Non l'ha mai vista in una mise più contemporanea, ma come aveva presagito, avrebbe sicuramente riscosso il suo successo; anche perché, al di là della scollatura sul davanti che non è il punto forte dell'estetica della Nara, la gonna sarà un vero colpo di stato, aderente, con lo spacco sulla coscia, a far diventare praticamente un'arte magica il sedere d'ella. HoKiappe. < Tutto ciò non è reale... > borbotta tra sé e sé, scuotendo la testa, strofinandosi la faccia, per lavarsi via quell'aria inebetita. < Oggigiorno si portano così > alla domanda che fa, rispondendo vago, per poi girarsi e mettersi di profilo, mani nelle tasche, facendo finta di non guardare quelle Epiche Natiche della Capo-Branco. < Mh? > aggrotta le sopracciglia, quando l'altra gli chiede di presentare quelle spiegazioni. Non sa che pesci prendere, è totalmente alla deriva, in un mare di guai. < Suppongo che ci sia, ma al momento non ce l'ho. > derp. Ti ricordi la metafora degli specchi che hai utilizzato prima, ecco, ora si sente proprio chiaramente quel fischio di chi ci si è arrampicato, e ci sta scivolando. < Ci siamo incontrati agli archivi, quando ancora sapevo poco di lei. > riferisce, rassegnato. Inutile scappare, o metterla tanto per le lunghe. < Abbiamo cominciato a sentirci, e ne è uscito qualcosa. > si può percepire che mentre lo dice, abbia un'aria un po' più presa, di chi c'ha qualche emozione sotto quella confusione. < Ti è mai capitato, di provare qualcosa verso qualcuno per il quale non avresti mai pensato di riuscire a sentire alcunché? > insomma, non se l'aspettava, è successo tutto così in maniera assurda, non se ne rende nemmeno conto, non sa come affrontarlo: è giovane, in fin dei conti, ha avuto storie passeggere, perciò malgrado la sua maturità ed intelligenza mentale, su certe esperienze è totalmente acerbo. Tace, quindi, senza ritenere al momento di dover aggiungere altro. Almeno, l'ha detto. Non s'è tirato indietro. Consapevole del danno, della gravità del fatto. Tuttavia, ha fatto una promessa, ha preso una decisione: quella di affrontare la sfida di seguire la sensazione legata alla Ishiba. Un'impresa che non concerne soltanto difficoltà endogene, ma anche esterne. Sarebbe potuto davvero scappare. Eppure, è lì.

16:30 Furaya:
 Resta di fronte allo specchio, sistemando meglio che può gli abiti che ha appena indossato. Come outfit, tutto sommato, non è male, tuttavia fa vedere forse troppo di quel che vorrebbe mostrare. Quanto meno qualunque cicatrice il suo corpo offre è attualmente nascosta, quindi tutto sommato potrebbe farselo andare a genio. Sistema alcune ciocche rosee che scivolano lungo le spalle, spettinati sulla sommità del capo e desiderosa di dar loro un determinato aspetto, incorniciandole il viso pallido e gli occhi chiari. <Mh?> Vocia in sua direzione quando impreca verso le nuvole, continuando a far tamburellare il piede contro la pavimentazione, affinché possa rispondere alle domande che gli ha rivolto in precedenza. Qualunque altro argomento, adesso sul serio, è divenuto di secondaria importanza. <Continuo a sentire la mancanza dei miei kimono.> Lo yukata ch'era solita indossare, alla fin fine, aveva circa la medesima lunghezza della donna, ma risultava essere più largo, dunque era possibile per lei nascondere alcune delle forme femminee che madre natura le ha donato. Scruta l'uomo dalla testa ai piedi, preoccupandosi di fatti delle risposte che preme ricevere. Le rivela d'essersi incontrati agli archivi e d'essersi di conseguenze frequentati. <...> Resta in silenzio, l'espressione corrucciata e la lingua che serpeggia tra le fauci, sentendo il sapor della lava alla quale è immune. Annuisce soltanto una singola volta, quasi come se quelle spiegazioni potessero bastarle. E' arrabbiata, non gelosa. E' furiosa del fatto che quell'arpia giri costantemente attorno a se stessa o alle persone con le quali lei ha un legame, neppur lo facesse di proposito. <Kyofu> Pronuncia in tutta risposta alla domanda che le rivolge subito dopo, abbassando dunque lo sguardo dabbasso. D'altronde, esaminando bene la faccenda, la Judai è l'ultima a poter criticare chi si porta a letto un traditore, avendo fatto - bene o male - la stessa cosa, seppur l'abbia dapprima portato dalla sua parte e se ne sia innamorata strada facendo. Ne ha scoperto i lati positivi e quelli negativi, ha avuto modo di scavare nella sua mente e di creare un legame tramite il sigillo empatico, innalzando quel senso di protezione che è andata via via provando per un terrorista. <ma non è la stessa cosa.> Nega totalmente, scuote persino la testolina dai rosei ciuffi pur di sottolineare quanto detto. Riporta gli occhi chiari sul viso del ragazzone. Apprezza il fatto che abbia quanto meno risposto, che le abbia dato una spiegazione nonostante non fosse obbligato in alcun modo a farlo. Apprezza il gesto e le intenzioni altrui. Ne denota sicuramente del coraggio. <Voglio essere sicura di potermi fidare di te> Ecco il motivo per il quale s'è arrabbiata poc'anzi. <e che non mi colpisca alle spalle come lei ha fatto con me.> Tutto ruota attorno a queste motivazioni, mostrandogli un'espressione contrita, sicuramente ancora un filino nervosa ma che sta scemando pian piano. Dovrebbe chiedere scusa per quanto accaduto al telefono, ma non è ancora pronta a mettere da parte tutta quella dose d'orgoglio necessaria a farlo. [ Chakra ON ][ Hijutsu Yoton lv2 ON ]

16:52 Kaworu:
 Non aggiunge molto di più sulla questione del Kimono, se non un flebile sospiro di ilarità, al ricordo di quei vestiti tradizionali, che sono andati un po' persi ultimamente, se non per le cerimonie più prestigiose, qualche rappresentazione particolare, oppure feste sempre che rievocano gli usi e costumi delle vecchie generazioni. Sicuramente ci sarà chi li usa ancora, contesti però forse più di nicchia, considerando che la contemporaneità più moderna, oltre che tecnologica, esponga e lanci un gusto più d'avanguardia. < Credo che qualche sarta che ne cucia ancora si possa trovare, tutto sommato le celebrazioni e rievocazioni le fanno. > così come i film, le commedie, oggetti di scena. Non lo metteresti come vestito di tutti i giorni, se non sei appunto un quarantenne o più, che segue il gusto retrò dei tempi che furono. La risposta di lei non lo sorprende, quindi, quando cita il Senjuu. Immaginava fosse così. < No che non lo è, certo. > sembra comprensivo e accondiscendente sul fatto che le cose siano diverse: del resto, è così. Non pretendeva mica di mettersi sul suo stesso piano: ha solo chiesto se fosse mai capitato quello che è successo a lui, ovvero di sentire qualcosa per qualcuno per la quale non si sarebbe mai creduto possibile maturare un sentimento. < Non posso garantire su di lei. > sincero, senza difese e restrizioni. < E non sarebbe nemmeno mio dovere farlo. > non è la balia di Sango, né quello che dovrebbe cambiarla, il suo avvocato, il suo salvatore, il suo paladino: sono due cose distinte e separate. Dopotutto, la stessa Tigre non sopporta vincoli, non vuole strette, decidendo di restare sola: lui rispetta la di lei decisione, restando solo con lei, che nella propria visione significa accettare di poter stare insieme come due individui distinti. < Non starò di certo qui a farti cambiare idea riguardo a lei. > non è lì per fregarla, farle credere che ora, visto che si sta frequentando, e lui ha visto quel lato diverso della Ishiba, possa essere diverso, che le due diventino grande amiche, e tutto il mondo sia abbracciato da un bellissimo arcobaleno in cui volano unicorni rosa e blu. Utopia. < Per quanto riguarda me, sai come la penso. E come agisco. > le ha sempre dimostrato correttezza: non è intenzionato a fare diversamente. < Fa quello che senti giusto, e ritieni di fare. Come hai sempre fatto. > se si voglia allontanare, non voglia più ritenerlo una persona degna di fiducia, non ritenga più opportuno coinvolgerlo. Non la giudica, né le chiede di comportarsi diversamente: lo sarà inevitabilmente, ma è pronto anche ad affrontare quello. Del resto, quando Dyacon e Sango si sono confrontati, lui non ha attaccato il Sabaku: ha solo evitato che la cosa potesse degenerare. Nelle proprie azioni, c'è sempre la migliore espressione del suo punto di vista: per cui, se le sta dicendo così, è per testimoniare che non le ha mentito, né tenuto nascosto chissà cosa; alla fine, si sono visti tre volte, hanno fatto cose, e tutto è ancora da decidere. E' stato lo stesso con Mekura, malgrado non sia la medesima cosa. Non è che senta il bisogno di dover mettere in mondovisione le proprie frequentazioni, diciamo. < Comunque, stai molto bene. > infine, un complimento riguardo all'abbigliamento, facendo un cenno del capo in direzione della figura di lei, distogliendo lo sguardo, con aria più discreta. Basta guardare troppo.

17:29 Furaya:
 Di tanto in tanto, allunga ancor la gonna dabbasso per cercare di coprire un altro piccolo scorcio di pelle, non riuscendovi a giudicare dalla lunghezza del vestiario. Sospira appena, vuol dire che dovrà tenerseli così. Poco male. S'avvicina al camerino, la cui tendina sarebbe ancor aperta, in modo che possa sistemare i propri vestiti, quelli che aveva indosso prima, piegandoli come si deve giacché pare aver l'intenzione di tener addosso quelli appena acquistati. Sistema la cintura attorno alla vita, cosicché abbia le armi a portata di mano: la katana sulla sinistra, la frusta sulla destra. <Troverò una sarta, allora. O lo diventerò io stessa. Ma pretendo d'avere il mio kimono.> Ne indossava uno completamente nero, sulla cui stoffa erano raffigurati innumerevoli fior di ciliegio rosati. Era alquanto comodo, dalle maniche che s'allargavano sin ad arrivare ad altezza dei polsi, cosicché potesse anche ben nascondere vambracci e fuda sul polso. Aveva unito l'utile al dilettevole, la bellezza alla guerriglia. Lo lascia parlare, sistemandosi come si deve, arraffando persino un berretto nero dalla visiera frontale che potrebbe tornarle vagamente utile, forse a difendersi dai raggi solari e dal calore, o soltanto per completare un outfit che, tutto sommato, pare piacerle nonostante necessiti di tempo per apprezzarlo nella sua totalità. <Non fidarti mai completamente di lei. Troverà sicuramente un modo per pugnalarti alle spalle.> Il suo è meramente un avviso, sincerandosi che lui l'ascolti, sì, ma che decida di sua sponte se prenderlo in considerazione o meno. Sta di fatto che non lo costringerà di certo in alcun modo ad accettare quello che appare come un consiglio. Non è quel genere di persona, anche se preferirebbe di gran lunga che smettessero tutti di frequentarla; tuttavia, non può pretendere che la gente ragioni soltanto nella propria ottica. Proprio come i gusti in fatto di vestiti, anche in questo campo la gente ragiona diversamente nei confronti delle persone. A te può star antipatica quella ragazza che sta simpaticissima al tuo fidanzato, per esempio, e viceversa. <Lo farò> Replicando in merito a ciò che ritiene più giusto fare in determinati contesti come quest'ultimo, annuendo appena. <ma voglio soltanto metterti in guardia dal genere di persona che lei è davvero. Dopodiché starà a te trarre le tue conclusioni. Te ne ho già parlato e la mia opinione non differisce.> Gliene parlò in quanto traditrice, domandandogli cosa ne pensasse lui d'un elemento del genere all'interno della corporazione della Shinsengumi, quella corporazione che dovrebbe lavorare per difendere Kagegakure e il Consiglio dei Daymio. Non sembra dover aggiungere null'altro al contesto, lanciando però delle occhiate nei dintorni per adocchiar qualche altro capo di vestiario che possa farle comodo - a lei o alla bambina, della quale deve ancora imparare a conoscerne i gusti. <Dici? Continuo a sentirmi troppo scoperta.> Mormora, mostrandogli quella che è l'ombra d'un accennato sorriso. No, per il telefono continua a non chiedere scusa. E' stata impulsiva sott'ogni punto di vista. Si farà perdonare in qualche altra maniera che non includa le parole. <Vuoi continuare il giro?> Gli domanda dopo questo piccolo teatrino, tanto per cercare di mettere una pezza in quella discussione che sarebbe senza dubbio potuta degenerare in tanti altri modo, ma che pare siano riusciti a tenere s'una direzione ben definita che non prevedeva in alcun modo un dibattito forzato e fatto di tonalità troppo accese. [ Chakra ON ]

17:50 Mattyse:
 Avete presente quel momento della giornata in cui decidete di sbollire? Di fare una passeggiata per rilassare la mente e i muscoli, intenti a calmarvi e provare, quanto meno, ad essere anche solo l'ombra di un ragazzo normale senza pressioni o responsabilita`? Perche` si, tutto sommato, la vita da semplice terrorista al bianco manca parecchio. Quando ancora non doveva pensare a recuperare un ostaggio indifeso senza ferirlo, quando la sua unica preoccupazione era come far scoppiare le cose in maniera piu` vistosa sprecando meno carte bomba possibili. Oh si, il tempo del ponte Naruto... quelli erano bei tempi! Una carta bomba a coppia di pilastri, posizionata sulla parte esterna e in maniera alternata, cosi` da far crollare il ponte su se stesso. Solo il ricordo genera un brivido che attraversa la colonna vertebrale al Senjuu, oltre che un piccolo sorriso. Poi ancora quelle voci. Ma che palle, non si riesce mai a stare tranquilli eh? La mano destra si allungherebbe verso la tenda del camerino, questa verrebbe stretta tra le dita per poi essere tirata di lato cosi` che la luce di quell'edificio possa impattare sulla sua figura. Il piede sinistro avanzerebbe irruento, accompagnandolo fuori da quelle quattro pareti in cartonato per poi permettergli di ruotare completamente verso la stessa direzione da cui le voci di Ekko e Furaya provenivano. <E` POSSIBILE CHE UNO NON PUO` PROVARSI UN PAIO DI VESTITI IN PACE? SE DOVETE FARE LE COPPIETE ISTERICHE ANDATE A CASA VOS-> Ed ecco che l'occhio buono, l'unico aperto in questo momento, riconoscerebbe i due. <...> Il bianco si palesa a piedi scalzi, ben saldi sul pavimento freddo, le gambe sono coperte da una tuta grigia ma il resto del corpo invece e` messo in bella vista: nonostante non sia un taijutser come il nigga, quelle vicende che lo hanno visto affiancare la decima hanno creato una muscolatura ben visibile, dalla fascia addominale ai pettorali. Il pettorale destro, oltre alla massa muscolare discutibile, palesa un tatuaggio che va a ricalcare un kanji impresso a fuoco, o meglio dire a lava (medito), mentre la parte sinistra del petto presenta delle ustioni permanenti, che risalgono, avvolgendo la spalla ed il braccio sinistro, attraversando poi il collo ed il viso, ove investirebbe pure l'occhio sinistro, in questo momento tenuto chiuso. I capelli sono liberi al vento (o all'aria condizionata) mentre la mano mancina stringerebbe tra le dita l'orlo dei pantaloni descritti prima, che si palesano un po` troppo larghi. La mano oltre che reggerli, li tira in dietro, cosi` che per lo meno il tessuto sia ben aderente nella parte anteriore. Troppo abituato a quelle tutine attillate da anbu. <...Sentivo la testa un po` pesante...> Che siano le corna?

17:57 Kaworu:
 Nulla da obiettare riguardo alla pretesa di riavere un Kimono: è comunque una ex hokage; plausibile tale desiderio, in fin dei conti. Un cenno d'assenso, leggermente divertito, rimanendo maggiormente composto. Un po' di tensione, qualche preoccupazione ancora che aleggia nell'atmosfera, per quanto accaduto prima, più per la sostanza di quel confronto, che un reale principio drammatico. < Sono sicuro che lo farà. > non sembra affranto dalla cosa, né preoccupato. Nonostante tutta quella consapevolezza, ha deciso ugualmente. Gliel'hanno detto, in molti; l'hanno messo in guardia tutti. Non per questo, si è tirato indietro. < Grazie, comunque. > per quell'avviso che gli ha comunque lasciato. Un gesto di preoccupazione, una nota di premura, che apprezza, condividendolo, per quanto non agendo in maniera avversa alla Ishiba. Così come l'altra non sembra andare ad aggiungere nulla di più, nemmeno egli farà altrettanto. Rimane con le mani infilate nelle tasche, guardando soltanto di traverso la ragazza, mantenendo una prospettiva più discreta. < Buona scelta il cappello. > riguardo al berrettino per completare la linea dell'outfit. < Se vuoi, ci puoi aggiungere una giacca. > magari con un soprabito, che possa mantenere lo stile, l'altra si riuscirà a sentire più coperta. Alla domanda sul continuare o meno il giro, la guarda più attentamente. < ... > sembra studiare se veramente fosse intenzionata a proseguire, o semplicemente non s'aspettava che lei scegliesse di restare. < Sicuro. > un cenno d'assenso, rispondendo perciò affermativamente all'interrogativo. < Dobbiamo trovare qualcosa di elegante da mettere. > riprendendo dove avevano interrotto. <... E dovrò ricomprare un telefono nuovo. > sospirando lungamente. Oggi se ne andranno un po' di soldi. < Le faglie sono dei particolari buchi dimensionali che racchiudono un'energia intensa. Sembrano abbiano a che fare coi Kami. > accenna, riguardo l'argomento lasciato in sospeso, riprendendo un po' le spiegazioni che ha ricevuto e si ricorda dall'incontro con Saigo e Nobu. < Roba pericolosa, insomma. > riassume. < Pare che ci siano tizi che vogliono utilizzarne il potere. Non si sa per quali scopi, però. > la mette in guardia, rendendola al corrente di quelle notizie che s'è persa per la sua ignoranza circa i telegiornali. < Il governo della città ha diramato un'allerta generale, ma senza esporsi del tutto. > approcciando il reparto uomo, iniziando a guardare un po' le esposizioni, così come gli stessi manichini che fanno da 'Sample'. < Ho conosciuto un certo Saisashi. Dice di aver combattuto nella guerra, dieci anni fa. > non a caso fa il suo nome, dato che è uno dei bersagli che gli hanno detto di tenere sotto controllo. L'esclamazione di Mattyse, irrompe nell'atmosfera che s'era acquietata. Aggrotta le sopracciglia, focalizzando l'immagine del Kanishiro. Guarda Furaya, intontito. < Cos'è? Lo tenevi nascosto in qualche fuuda, per caso? > sarcastico, anche perché il Manipolatore del Legno pensa che i due si siano incontrati lì in un appuntamento, ed il Nero invece ora crede che fossero là invece loro due, e che sia stato osservato tutto il tempo. Una sorta di meme di Spiderman che indica Spiderman. < Kyofu! Vorrei dire di essere sorpreso, ma non so perché non lo sono per niente. > del resto, il messaggio di Sango che viene sgamato dalla Ex Decima, ed ora l'apparizione del Dinamitardo, e nelle volte precedenti, la comparsa di Dyacon: ormai il destino parrebbe chiaro averci messo gli occhi addosso, al Black Panther.

18:25 Furaya:
 Ekko la sorprende in positivo. Egli ha già preso consapevolezza del fatto che, molto probabilmente, Sango lo tradirà e lo pugnalerà alle spalle. La ringrazia lo stesso. Lei permane a guardarlo per un istante, arcuando un sopracciglio, quasi credendo la stia prendendo in giro con una risposta del genere. Si limita dunque ad annuire, dando per scontato che il discorso relativo alla traditrice possa essere accantonato così facendo. Del resto, lei non ha altro da aggiungere al contesto, tant'è che persino l'innata verrebbe di conseguenza disattivata, richiamando quel potere a sé e spegnendo per il momento la fiammella dello Yoton. <Ci avevo pensato anch'io, ma un giaccone risulta pesante per la primavera che sta arrivando e la calda stagione. Quindi, penso di sfruttare ancora quello invernale fintantoché sarà possibile indossarlo.> Gli abiti che ha appena indossato, del resto, non sembrano essere affatto pesanti, anzi risultano essere senza dubbio leggeri, adatti ad una stagione come quella in arrivo. <Devi ancora farmi vedere un esempio d'abito elegante per i tuoi canoni.> Asserisce alla di lui volta, facendo finta di niente quando parla ancora del cellulare che è andato distrutto tramite l'innata lavica della fanciulla, la stessa che ha poc'anzi disattivato poiché divenuta un inutile dispendio di Chakra a fronte di quella quantità inferiore che l'è rimasta. Il Makihara, subito dopo, passa a spiegarle cosa siano le faglie da lui menzionate in precedenza, tanto da render palpabile l'attenzione della Nara nei suoi riguardi. Di tanto in tanto, sottolineando il fatto che stia ascoltando attentamente, annuisce con un breve cenno del capo, assimilando l'informazione. <Con i Kami?> Deve in qualche modo recuperare quell'intervista, potrebbe sicuramente chiedere a qualcuno che sia in grado di farle capire il funzionamento di quegli aggeggi infernali. Senshi n'è sicuramente capace. I bambini imparano in fretta qualcosa che interessa loro, a differenza degli adulti che son solitamente legati al loro passato - proprio come la qui presente - e che difficilmente se ne distaccano in favore della novità. Un brivido le percorre l'intera colonna vertebrale quando parla delle divinità, poiché già una fu la fautrice della distruzione delle terre ninja, nonché la caduta dell'essere ninja nella battaglia ai Monti ardenti alla quale lei stessa prese parte in prima linea. <E poi cosa significa "buchi dimensionali"?> La testolina dal crine rosato si piega verso la spalla mancina, dubbiosa è l'espressione che si palesa sul viso della fanciulla, la quale cerca d'intuirne il significato. Molteplici gli immaginari punti interrogativi che andrebbero formandosi sul di lei capo, sollevando un sopracciglio. Buffa nel suo fare, cerca però di prestargli maggior attenzione, proprio per rispondere con far esauriente alla spiegazione che le pone sulle suddette faglie. <Ho soltanto capito che si tratta di un pericolo, di nuovo. Sembra che neanche in quest'epoca riusciate a cavarvela con la fortuna.> Sdrammatizza un minimo, poggiando una mano sul fianco, sistemando meglio gli abiti indossati che tutt'ora le paiono troppo corti: deve abituarcisi. Il taijutser, tuttavia, cita persino un nome che la fa immobilizzare sul posto, sgranando gli occhietti chiari e non trovando alcuna risposta plausibile da dargli in un primo momento. <Oh> Schiude le labbra rosee sol per pronunciare quell'esclamazione di pura sorpresa. <e sta bene?> Preoccupandosi, volente o nolente, per l'incolumità di colui che sarebbe dovuto diventare suo marito, per il padre di sua figlia. Non si sente in dovere d'aggiungere nient'altro al contesto riguardante Saisashi, anche perché Ekko non pare chiederle null'altro, se non confermare che conosca il nome di questi e che abbia combattuto nella guerra ai Monti ardenti. <Insomma, è in forma? T'è sembrato strano?> Cosa fai, la mammina preoccupata? Credi che non sappia pensare a se stesso con le sue mani? Pensi che non sappia vivere senza il tuo aiuto? E' lui che t'ha lasciato indietro, pensando di non doverti nulla, scegliendo immantinente di cambiare strada senza neanche star ad ascoltare le tue ragioni una volta di più. Per fortuna, il terrorista sbuca all'improvviso da un camerino vicino, costringendo la Nara a girarsi di scatto verso la fonte dell'altrui voce. Lo vede indossare soltanto una tuta grigia - sta imparando, non va bene... - e privo dell'indumento superiore, lasciando dunque il petto e l'addome completamente esposti assieme alla moltitudine di cicatrici e marchi che s'è fatto lasciare sul corpo. Un rivoletto di sangue scende dalla narice destra della Judai, la quale resta per un istante intontita non riuscendo ad articolare una frase di senso compiuto. In tal senso, ci pensa Ekko a farla svegliare, ponendole quella domanda sarcastica che, in un primo momento, non capisce. <Eh? Ah, no. Cioè, aspetta, che ci fai qui anche tu?> E ripercuote l'ultimo quesito proprio alla volta del Senjuu. A meno che non sia uscito dal cilindro al pari d'un coniglio, beh, si può affermare con certezza che non fosse assieme alla donna, tanto meno al Makihara. Pare che si tratti soltanto d'un caso: lo archiviamo così? Sta bene a tutti quanti? <Coppiette isteriche?> E lancia un'occhiata di sottecchi al nigga. E' impensabile che ogni volta debba beccarli assieme: ha un radar non c'è dubbio, altrimenti non si spiega. [ Chakra ON ][ Yoton OFF ]

18:41 Mattyse:
 Il tempismo in persona, ma cosa ci si aspettava da uno che dedica la propria vita a far scoppiare cose al momento giusto? Come e` uscito dal camerino non solo becca la "Coppia isterica" insieme, ma tra l'altro parlano di un certo Saisashi, colui che doveva essere il marito della decima, e la rosata appare alquanto... preoccupata per la di lui condizione. Le spalle verrebbero rilassate, facendo ricadere entrambe le braccia lungo i fianchi, seguendo il detto "fai cascare le braccia". La mano mancina mollerebbe anche il pantalone, in questo modo il lato sinistro della parte superiore scivolerebbe scoprendo l'anca e una minima parte del bacino, mostrando i boxer bianchi sotto e un quantitativo di pelle maggiore rispetto a prima (non che prima ne avesse poca in bella vista). Lo sguardo salterebbe prima sulla donna, poi sul Maki-coso. Le labbra schiuse mostrerebbero la punta della lingua che verrebbe afferrata tra i denti per essere lievemente morsa. <Non ti preoccupare Ekko, ho solo il vizio di avere un ottimo tempismo.> Risponderebbe secco, ruotando di quarantacinque gradi verso la propria destra per rientrare nel camerino, allungando poi la mano destra verso la propria roba: scarpe, pantaloni e camicia. Non si cambierebbe, sarebbe una cosa proprio di pochi secondi, il tempo di afferrare le scarpe con due dita, indice e medio portate a formare due ganci, i pantaloni e la camicia verrebbero messi poi sull'avambraccio sempre della destra, divisi cosi` in due parti approssimativamente uguali. Avete mai visto una bambina viziata offendersi? UGUALE. Il bianco uscirebbe da quel camerino per poi dirigersi repentino verso l'uscita del negozio, indossando ancora quei pantaloni che gli stan palesemente larghi, difatti ogni tre passi la vita tenderebbe a calare di qualche centimetro, mostrando i boxer gradualmente e palesando le forme del deretano. Questo ovviamente per chi abbia la possibilita` di guardarlo da dietro, davanti si potrebbe veder ben altro! Uscirebbe cosi` a passo svelto dal negozio, con una qualche commessa che si metterebbe a gridargli dietro per i pantaloni e... <PAGA CIOCCOLATINO. NON MI ROMPERE I COGLIONI.> Delicatissimo, alta borghesia vero? [exit][L'ho detto che era un ingresso rapido e ignorante]

18:42 Saisashi:
 <Dunque, da quanto ho capito, dovrei cercare dei vestiti ehm...come li ha chiamati quel tizio..."Cool?" boh, fatto sta che questa gente non so per quale motivo, ha paura di chi sta a petto nudo..pffff> un breve monologo tra se e se del nostro Taijutser di quartiere che camminando con mani in tasca e passo scadenzato, si aggira nel centro di Konohagacosa in cerca di..... Vestiti? Si, ora ha abbastanza soldi per comprarsi qualcosa e magari non essere tenuto d'occhio da ogni passante. Ma tanto si sà: comprerà qualcosa (forse) e poi tornerà a girare a petto nudo come solito . Guarderebbe quindi a destra e sinistra le varie vetrine con questi vestiti moderni di cui proprio noon comprende l'essenza <ma che c***o di roba eh?! IL SUBLIME NON INDOSSERA' MAI QUELLA ROBA PFFF> sbotta vedendo le follie esposte in vetrina, ma siamo pazzi? COme sempre, il Pugni indomiti dalla Scimmia Battipiatti nel cranio, si trova apetto nudo, mostrando il proprio fisico scolpito, pieno di cicatrici e con i due sigilli, uno sul petto sinitro, l'altro centrale sulla schiena, segni di memorie passate. Un paio di pantaloni neri slim che poggiano su dei sandali neri ninja. Nient'altro. <Hey tu ehm..BROH> prova ad immedesimarsi con i termini imparati il giorno prima da Ekko <sapresti dirmi dove trovare vestiti decenti a prezzi bassi? Mh?> direbbe rivolgendosi ad un ragazzino che passava di lì, solo che il genin con i suoi modi di fare, guardandolo dall'altro verso il basso, sembra quasi apparire minaccioso dall'esterno. Ma sono solo i suoi modi rozzi. Quello quindi lo guarderà immobile qualche secondo per poi scappare gridando "MAMMAAA MAMMAAAAA QUEL BRUTTO SIGNORE MI HA FATTO PAURAAAA". C'est la vie. Esticazzi quindi. <Fanculo, qui sono tutti dei caca sotto....10 anni fa mi menavo per strada tutti i giorni, ora scappano per una domanda? pff>[ch off]

18:52 Kaworu:
 Sull'abbigliamento, non aggiunge altro, se non un cenno d'assenso sul fatto che le farà vedere qualcosa di elegante: dopotutto, lui è lì per questo, e la donna l'ha incrociata in quella coincidenza. Rimane più serio sulla faccenda delle faglie. < Sì. > ribadisce. < O almeno, così mi hanno accennato. > aggiunge. < Che sembrano essere collegati con qualcosa. Tipo come se andassi da casa mia da un'altra parte attraverso questi buchi. Però sembra che siano molto più pericolosi. > per mettere in allarme il mondo civilizzato, per interessare l'avidità e la sete di potere di alcuni misteriosi figuri. Accondiscende in maniera affermativa alla considerazione di un altro pericolo all'orizzonte. < Credo che potrebbe essere qualcosa con cui potresti avere a che fare nel tuo intento di avventurarti là fuori. > perché la notizia parla di quei varchi collocandoli, al momento, all'esterno delle mura difensive di Kagegakure. < Ti suggerisco, di provare a parlare con un certo Kazuma Kaneko. > le consiglia, facendole quindi il nome del proprio riferimento. < A me pare parecchio strano, però fondamentalmente è un tipo a posto. Un ragazzo tranquillo. > glielo propone, soltanto perché l'atteggiamento del reporter gli ha ispirato delle maniere di altri tempi, qualcosa che potrebbe andare a genio alla Capo Branco. < Lui sicuramente potrà saperne qualcosa. > che sa pure lui, ma doversi muovere in entrambe le direzioni, lo costringe a doversi spingere sempre e solo per metà in un senso o nell'altro. Quello che può fare arrivare a ciascuno, però, lo mette a disposizione, comportandosi precisamente da bilanciere. Adocchia l'atteggiamento della forgiatrice, restando un po' perplesso. < Per ora sì. > per ora, visto e considerato che c'ha l'FBI alle calcagna. < E' uno in gamba, per quanto lo nasconda. > il tempo di dire quelle ultime cose, prima di ritrovarsi sulla scena il Dinamitardo. Alterna gli occhi tra il Manipolatore del Legno e la Signora della Lava, restando alquanto stranito. < Come che ci fa qui? > non capisce, perché il Kanishiro non dovrebbe esserci, se c'è lei? < Ho come l'impressione di averla già vista questa scena. > un senso di déjà-vu, insomma. Quando A Mattyse cascano il pantalone, distoglie lo sguardo, coprendosi in parte gli occhi per non vedere. < Per tutte le nuvole, Kyofu, rivestiti. > che non ci tiene a vederlo mezzo svestito. Quell'altro raccoglie la sua roba, prende e se ne va, sbraitando che sia messo tutto sul conto. < COOOOOOSA?!?! OOOOH NOOOOO! > niente, uscirà al verde da quella giornata. Le commesse già che lo placcano, preoccupate ma anche incacchiate che si faccia troppo i furbi. < E va bene. E va bene. E' con me. Ci penso io. > non proprio contento, una smorfia contrariata. < Beh, questo dovrebbe pareggiare la serata al quartiere notturno. > sbotta. Mettiamola così, va. Dall'altro lato, un bambino spaventato corre dalla mamma, indicando qualcuno che gli abbia fatto paura. Tipo Saisashi. < Ma che razza di giornata. Non dovevo uscire dal letto di Sango stamattina... E forse nemmeno da Sango. > Ride. Ndr. LoL. < Questo centro commerciale è peggio del quartiere dello spettacolo. > non c'erano abbastanza comici in questa giocata? No? Però è divertente. Almeno, per chi non la vive.

19:19 Furaya:
 Facciamo tutti un respiro profondo perché questa giocata, inizialmente tranquilla e dopodiché seria, s'è appena trasformata nel disagio più totale. Il terrorista è ovviamente innervosito dall'atteggiamento che sembrano mostrare la Nara e il Makihara, nonostante la prima non stia facendo letteralmente niente di male, se non provarsi degli abiti sicuramente provocanti. <...> Confusa da tutto quello che sta accadendo nel giro di quei cinque minuti, scorge il bianco appropinquarsi nuovamente all'interno del camerino, uscendone con gli abiti tra le mani pronto ad andarsene dal negozio. Viene placcato dalle commesse, asserendo come sia Ekko colui che dovrà pagare il suo conto. <A-Aspetta! Dove pensi di andare?!> Bercia in sua direzione, cercando di corrergli letteralmente in contro, affinché possa allungar il braccio destrorso, giacché portante, stringendo la mano e le affusolate dita attorno al di lui avambraccio, nel vano tentativo di bloccarne l'avanzata e rallentarlo, se non fermarlo del tutto, costringendolo in qualche modo a non dare di matto come suo solito. <Alza quei dannati pantaloni che ti si vede tutto!> Si potrebbe affermare con tutta semplicità ed onestà che gli argomenti trattati, riguardanti le faglie e questo Kazuma da lui citato, passano se non in secondo, direttamente in terzo piano. Li riprenderà quando la situazione si sarà calmata del tutto, ignorando per il momento il povero nigga di quartiere che s'è letteralmente trovato nella merda fin al collo, circondato da un bombarolo pazzo e dalla Judai che cerca in qualche modo di contenerne la verve creativa. <Non ti preoccupare, Ekko, pago io per lui.> Riferendosi al debito che Mattyse aveva già ceduto nelle mani del Makihara, appunto, il quale si trova per forza di cose tra due fuochi. Se la mandritta cerca di stringere l'avambraccio di Mattyse, il braccio sinistro s'abbassa assieme alla relativa mano, agguantando il bordo della tuta grigia per cercare di sollevarla, cosicché possa quanto meno cercare di nascondere le di lui chiappe dorate. <Dai, Matt! Aspetta! Non fare così. E non tirarmi troppo altrimenti s'alza la gonna!> Bene, facciamoglielo anche sapere perché tanto non stiamo rischiando la Sesta Grande Guerra Ninja soltanto convivendo nello stesso stabile chi per un motivo e chi per un altro. Era così bello quando c'era soltanto Ekko, anche se finora avevano avuto da discutere a proposito di Sango. Beh, soltanto avesse saputo a cosa sarebbe andata in contro quest'oggi, sappiate che avrebbe preferito di gran lungo la signorina Ishiba. Un'affermazione del nigga attira immantinente la sua attenzione. Si sa, il sesto senso femminile funziona più di quanto dovrebbe talvolta, quindi tende l'udito in direzione dell'altrui parlare, tanto da aggrottar appena le sopracciglia. <Quale serata al quartiere notturno?> Della quale ovviamente lei non sa assolutamente nulla. Tende ad informarsi, il che è naturale quando si ha a che fare con un terrorista che potrebbe far saltare in aria qualunque cosa, specialmente se il suddetto se lo porta a letto da qualche tempo. Stanno dando abbastanza scalpore, ma nel sollevar lo sguardo, la fanciulla dovrebbe riuscire ad adocchiare anche qualcun altro che ben conosce, il tutto mentre è letteralmente avvinghiata a Mattyse. <Saisashi?!> Le vien fuori una voce poco più stridula di quella che avrebbe voluto davvero tenere, considerando come sia del tutto sorpresa dall'arrivo tempestivo del diavolo nel momento in cui è stato appena nominato. Ed è senza maglia anche lui. Sbianca. Le gote assumono tutt'altra tonalità, scostando l'attenzione dal bianco che ha accanto al corvino che ha di fronte, sperando con tutta se stessa che non l'abbia assolutamente sentita, seppur sia palese il contrario. Un bambino addirittura scappa dalla madre impaurito, quel negozio s'è appena trasformato in un territorio di guerra. Il rivoletto di sangue, sceso dapprima alla vista di Mattyse, prosegue il suo corso. La punta della lingua ne lambisce il labbro superiore dove s'è posato, cercando di scacciarlo via, avendo ambedue le mani occupate e per fortuna, oseremmo dire, pare anche fermarsi. Vedere anche il taijutser privo dell'indumento superiore le fa ancora palpitare il cuore, tutto sommato. <Per tutti i Kami, lo sapevo che avevo una maledizione addosso.> La gonna ondeggia raso raso i glutei, incapace adesso di sistemarsela come si deve giacché deve trattenere un ragazzino insolente e geloso che cerca di far il furbo scappando via, tutto sotto gli occhi di Saisashi. Un'occhiata vien lanciata alla volta di Ekko, supplichevole. Un'occhiata che in silenzio suggerisce 'salvati almeno tu'. [ Chakra ON ]

19:38 Nana:
 Ha finito per sporcare tutti i suoi vestiti nuovi, ultimamente, con quel maledettissimo sangue nero. Ancora deve capire perché non può vedere più di un manzo alla volta, che già il suo naso esplode. Ah, l'adolescenza! D'altronde, lei è un po' scema, quindi, come biasimarla? Dunque, si trova al centro commerciale, in cerca di nuovi vestiti, dato che i suoi sono tutti in lavatrice e gli unici che le sono rimasti sono quelli che sta indossando in quel momento. Saltellerebbe per i corridoi del centro commerciale. capelli biondi sono raccolti in due chignon laterali scompigliati, come suo solito. Indossa un top corto rosa fluo ed una minigonna blu, che lascia a malapena coperti i glutei. Una felpa, anch'essa blu, di una taglia non esattamente adatta al suo corpo minuto, le arriva fino a metà coscia (che dire, copre ciò che quella minigonna lascerebbe, invece, scoperto). Le gambe sono attraversate fino a metà coscia da delle parigine a righe orizzontali blu e rosa. A completare il suo outfit, vi sono degli anfibi neri in pelle, che le si allacciano fino a metà caviglia. Gli occhietti attenti andrebbero alla ricerca del negozio giusto per lei, muovendosi da un lato all'altro. E' proprio in quel momento, che le ambrate incrocerebbero un negozio pieno di vestiti SUGOOOOI. Allora, saltellando, vi entrerebbe. La sua espressione è euforica, ma a tratti anche inquietante: gli occhietti ambrati sono spalancati, ed il sorriso disteso lascia intravedere quei suoi particolari canini appuntiti. Si fionderebbe subito tra i vestiti, non notando, a prima vista, l'harem a qualche metro da lei. Muoverebbe i vestiti, andando alla ricerca di quello perfetto, ma attraverso di essi, noterebbe qualcosa. Si nasconderebbe tra i vestiti, osservando la situazione. Ed è in quel momento che... si rende conto di essere circondata da... MANZI. MANZI EVERYWHERE. Gli occhietti spalancati si sposterebbero da Mattyse, ad Ekko, a Saisashi, per poi fare nuovamente la stessa cosa, ma al contrario. Si spingerebbe oltre i vestiti, facendo sbucare la testolina proprio accanto all'harem. Ed è in quel momento che... < GHYAAAA > urlerebbe, mentre il sangue nero comincerebbe a colarle dal naso, come in un'esplosione. E lei... e lei, niente, sviene, come al solito. [END, ciao amiki]

19:41 Mattyse:
 Questa giocata dovra` avere un nome ben preciso: mandare a rotoli tutto in meno di sessanta secondi tutorial. Il bianco esce a gamba tesa dal negozio, mandando a quel bel paese detto fanculandia la cassiera, ma il suo polso viene afferrato dalle dita della rosata, avvantaggiata solo grazie a quel chakra che e` in grado di mantenere impastato. Se vi fosse riuscito anche lui, la cosa sarebbe stata ben diversa. Ma non e` cosi`, la Nara e` fortunata piu` di quanto creda e riesce a fermarlo. Mat subito si volta nella sua direzione, permettendole senza alcun problema di tirar su quei pantaloni che continuano a cadergli. Le orecchie del Senjuu ignorano completamente le parole del nigga, concentrandosi solamente sugli occhi ghiaccio della fanciulla con il proprio ambrato. <Sarebbe un peccato che cioccolatino non veda sotto no?> palesando quell'ondata di gelosia nata nel trovarla da sola, con quegli abbigliamenti, con Ekko. <O magari sarebbe un peccato che sia il tuo maritino.> Altra punzecchiata, ferita ben piu` fresca per lui che ha risolto con Mekura che per la donna che si e` ritrovata lasciata proprio dal corvino. Ekko cita una serata, magica serata di cui la signorina vuole subito informazioni. <Una di quelle in cui cercavo qualche informazione.> Risponderebbe secco, voltando poi lo sguardo verso la propria destra, lato opposto a quello in cui si trova Saisa nei di lui confronti. Ma sara` sempre la voce della decima a fargli sgranare ora entrambi gli occhi, aprendo finalmente il sinistro. Sguardo che repentino verrebbe riportato verso il di lei volto, per poi seguirlo e andare in cerca della figura di Saisashi. <Oh perfetto. Proprio quello che voleva.> Esclamerebbe voltando di nuovo lo sguardo nei confronti della rosata, di cui osserverebbe la reazione. Ecco, quella non doveva vederla. Cosi` il Senjuu andrebbe a dividere il proprio viso, concentrandosi in modo tale che l'occhio destro, quello ambrato e ancora in grado di vedere, risulti per la sua immaginazione l'energia mentale, mentre l'occhio sinistro, più opaco, prenderebbe ad essere l'energia fisica. Ottima rappresentazione no? Uno in grado di vedere che va a pianificare, mentre quello ciecato è obbligato a reagire più di istinto... E se fosse riuscito a localizzare queste due energie tenterebbe di farle avvicinare tra di loro al centro della propria fronte, qui tenterebbe di farle mischiare tra di loro, generando un terzo occhio, uno in grado di vedere e reagire in maniera istintiva allo stesso tempo, un occhio che, in realtà non sarebbe altro che la rappresentazione del proprio chakra. E se vi fosse riuscito, in maniera del tutto pacifica, allungherebbe il braccio sinistro per afferrare la giacca, estendendolo poi repentinamente verso la destra di Furaya, intento a metterla tra la figura della rosata e quella del corvino per coprirla totalmente, o quanto meno buona parte, per lo meno il capo e parte del busto. <Mai piu` senza carte bomba.> Ringhierebbe a denti stretti, osservando la rosata prima di allungare il piede destro verso le proprie spalle. <Vai no? Ti sta aspettando.> E qui lascerebbe cadere tutto, TUTTO. Braccio sinistro per far cadere l'indumento a terra, rilassando anche la mano destra per far cadere le scarpe e i pantaloni. Lo sguardo rimarrebbe fisso su di lei. Quanta voglia di dire kai?[3/4 tentativo impasto chakra][chakra 25/25]

19:57 Saisashi:
 <che palle...ma perchè in questa città finisce sempre così? Solo il tizio abbronzato fin'ora mi è parso amichevole> fa spallucce rassegnato, riferendosi ad Ekko, finora l'unico a non esser fuggito o averlo minacciato di morte. Beh, avete presente quando in quelle giornate a caso, decidi di faree cose a caso, che portando ad avvenimenti a caso che si traducono in una CATASTROFE? Beh ci siamo. Infatti se l'ex corvino dai capelli cenere, fino a pochi istanti fa era concentrato sui vestiti, ora verrebbe attirato da una voce palese che NON può non riconoscere. Il fottuto cuore gli balza nella fottuta gola, entrando istantaneamente in agitazione. <non può essere> direbbe a denti serrati. Dopo tutto nel loro ultimo incontro, lei disse ch enon sarebbe mai voluta venire a Konohagakure, al contrario di Saisashi che voleva farlo per cresce loro figlia per entrambi, lasciando così modo a lei di rincorrere il suo obiettivo. Come può essere che lei sia qui, in un centro commerciale per lo più, senza mai...averlo cercato ? O averlo avvisato del suo ritorno? <Fu......raya....> direbbe ora ad occhi sgranati individuando la rosea con cui aveva posto la propria domanda di convididere la vita per sempre. Deglutisce rumorosamente rimanendo con quelle smeraldine fisse su di lei, a godere di ogni singolo istante di quell'incontro. E' come se l'avesse vissta per la prima volta, la stessa emozione e ppaura gli scorrono in corpo. Le mani retano in tasca, muoverebbe qualche passolento verso di lei, non facendo caso al sangue dal naso. Solo ora si accorgerebbe in primis di Ekko, come non riconoscerlo. Gli lancia un occhiata stranito, che ci fa con Furaya? Ma poi, vedrebbe apparire anche Mattyse, che in primo momento fa qualcosa con una giacca come per coprirla <Mattyse.....> direbbe ad occhi sottili, cominciando a ribollire come sempre vedendoli insieme. In questo esatto istante, la scena non può che far pensare che stessero trascorrendo dei sereni momenti di coppia, in cerca di vestiti. BELLO NO!? D'un tratto, un grido femminile. TONF! Una ragazzina cade a terra svenuta poco distante da loro, non comprende il motivo. Avrebbe riso ,ma inq uesta situazione non riesce a far altro che serrare i denti ed irrigidire ogni muscolo del suo corpo. Quando l'outfit di Furaya verrà mostrato, le guance del genin si farebbero palesemente rosse, mostrando la sua attrazione di sempre nei suoi confronti. Ma non può farci caso, non ora. Un paso dopo l'altro, sarebbe ad un paio di metri da loro <cosa ci fai qui....avevi detto che non saresti mai venuta in questo villaggio, che avresti rincorso il tuo obiettivo. Io ho tenuto fede alle mie parole, sono rientrato ed ho cercato Senshi. Perchè sei qui a fare compere , per di più in dolce compagnia?> è calmo, quasi da far paura. Si rivolge solo a lei per ora. Sguardo poi verso Ekko <e tu , ninja Abbronzato, che ci fai qui con loro? Vuoi dirmi cheil nostro incontro di ieri non era casuale? Mi state forse prendendo tutti in giro?!> beh , facile intravedere un complotto, con tutte queste coincidenze <sei tornata..e non sei venuta ad avvisarmi...io... ti ho pensato ogni singolo giorno.. non avrei aspettato altro > rivela all'altra ora, ricordando che mesi di merda siano stati vivendo nei quartieri poveri senza casa [ch off]

20:05 Kaworu:
 C'è una gran confusione. Mattyse mezzo smutandato che fa per andarsene, acchiappato da Furaya la quale minaccia le si possa alzare la gonna (boner alert), ad un tizio a torso nudo fuori dal negozio che terrorizza minorenni, oltre a girare in luoghi pubblici ed affollati senza un vestiario adeguato; costui viene ulteriormente identificato dall'esclamazione stridula della Kunoichi, la quale, col chakra impastato, probabilmente ha percezioni maggiori ed è in grado di mettere a fuoco prima e meglio di tutti gli altri l'avvento del Pari-Tecnica. < Dove? > guardando in giro, a quella scena che di lì a poco andrà a pararsi davanti. Le HoKiappe strizzate da una gonnellina troppo succinta per lo sforzo della Nara, il Monocolo mezzo svestito che viene placcato e rivestito dalla compagna, per poi cominciare a prendersela sempre con lei, specie perché è più nitida la presenza di colui detto il Suuuublime, in outifit da Baywatch, che sembrerebbe comportare qualche reazione nella ex Decima. Quindi, Saisashi, si esibisce in quella dichiarazione SPETTACOLARE, che farebbe rompere il cuoricino di pece del Nigga, che inizierebbe a piangere a quella scena dal drama. < Ohw... Suublimeee... > toccato dal dolore del compagno di taijutsu, come un nero che guarda i film drammatici, e giustamente esprime le sue emozioni con sentimentalismo. < Non è come credi, Broh. Non con me, almeno. > sempre accorato, perché, di fatti, quello a cui sta vicino Furaya non è lui. Saisashi: non è Ekko. Furaya è vicino a Mattyse. Mattyse è lì con lei. Lui è poco più distante. Insomma, si è anche commosso, suvvia. C'è troppo testosterone, comunque; molto casino, e poca gnocca. Non è una bella situazione per il Puma Della Nuvola. In tutto questo, Nana arriva, ad aumentare il valore delle quote rosa; lei li vede, scoppia come una fontana a zampillare dal naso, e muore, circa. < Santa nuvola! > si preoccupa lui dell'unica Pheega che è capitata male, o forse bene (?), da quelle parti. < Questa ragazza sta male! Perde Sangue! Ha bisogno di un medico! Chiamate i dottori!! > è l'unico che si preoccupa, forse, di quello che accade alla povera influencer, del tutto estranea al contesto, colpita in pratica dall'esplosione di machismo in quella circostanza, che ha scombussolato il di lei fisico con una deflagrazione di estrogeni. Tutto quel sangue nero gli finisce addosso, sporcandogli i vestiti. < Oh m***... > a quel punto, imbrattato dal sangue, SI TOGLIERA' GIACCIA E MAGLIA, finendo anche lui a torso nudo. Poteva mancare, dopotutto? Non sarebbe stato giusto, effettivamente. < Ma che è? Perché ha il sangue nero questa bianca? > non è che se sei nero, hai il sangue nero, e se sei bianco, devi averci il sangue bianco, però, Bobu. Sta accovacciato nei pressi di Nana, che se si dovesse mai risvegliare per un attimo, si troverebbe questo Omone dalla pelle Bronzea, un tripudio di muscoli e fisicità, pettorali ampi e gonfi, addominali scolpiti nel granito, spalle larghe, i Rasta, orecchini e piercing al labbro. Occhi che guardano il trio formatosi, Furaya-Mattyse-Saisashi, mentre lui aspetta di capire se dovrà portare Nana all'ospedale.

20:27 Furaya:
 Rifila un'occhiataccia bieca alla volta di Mattyse, il quale si dimostra come il ragazzino geloso che ultimamente sembra essere. La di lei mano continua a restare ben fissata alle chiappe del terrorista, in modo che il pantalone non scivoli oltre e gliele tenga coperte. La gemella invece è ancor poggiata sull'avambraccio altrui, mentre gli si farebbe più vicina per cercare di placarlo, portandosi a pochi centimetri dal suo volto. Di conseguenza, anche due protuberanze sul petto s'adagiano contro il suo bicipite, fissando l'interlocutore negli occhi con serietà inaudita. <Smettila di fare il geloso per qualcosa che non esiste!> Borbotta alla di lui volta, prima di rendersi conto dell'effettivo arrivo di Saisashi sulla scena, ritrovandoli - appunto - fin troppo appiccicati, avendo acquisito nel corso del tempo una confidenza ben maggiore di quella ricordata dal corvino. <Io e te facciamo i conti quando torniamo a casa.> Borbotta ancora all'indirizzo del bianco, il quale non solo attiva il Chakra ma la copre con la giacca pur di non far scorgere a nessuno quell'abbigliamento che si ritrova indosso, il quale fa fin troppo risaltare le curve già di per sé accentuate della Judai. Il tono nei confronti del Senjuu non è sicuramente niente di dolce, bensì risulta essere molto nervoso. <Non ti sopporto quando fai così. Non stavo facendo niente di sbagliato.> Commenta ancora, lanciando fulmini e saette dallo sguardo, allontanandosi da lui d'un passo appena per via della posizione che questi pare aver assunto per proteggerla da eventuali occhiatacce. Una ragazzina urla in un angolo, adocchiando quel trittico di manzi innanzi ai quali anche la Nara avrebbe qualche problema a restare seria, se non fosse per la comparsa improvvisa di Saisashi che mette tutto a tacere. Quindi, mi spiace molto Nana, ma resterai tra le braccia di Ekko, il quale a sua volta s'estranea dalla faccenda, pertanto ci pensa lei a richiamarlo all'ordine. <Temo che ben presto ci sarà bisogno del tuo aiuto!> Esclama in sua direzione, cercando in qualche modo d'attirarne l'attenzione, seppur gli abbia supplicato, tramite il mero sguardo e proprio poc'anzi, di scappare finché è in tempo, di lasciarla lì ed andare via. Tuttavia, avendolo fatto, ora si rende conto che forse era meglio il contrario, ossia supplicarlo di restare e di farsi aiutare, affinché ne esca quanto meno integra. Il centro commerciale è appena diventato un puttanaio colossale, tant'è che alcuni si soffermano in quello spazio tra il negozio e l'esterno. Alcune ragazzine, fan dei manzi probabilmente come la Kokketsu, prendono addirittura a scattare delle foto che ritraggono quanto meno i fisici allenati di Saisashi e di Mattyse, l'uno più dell'altro. Se poi ci mettiamo assieme anche il Makihara che di tutto punto si leva la maglia, la Decima scatta immediatamente sull'attenti. <Perché siete tutti senza maglia?!> Vorrebbe svenire in questo esatto momento, adottare la stessa tecnica usata dalla biondina potrebbe essere una tattica non da poco per fuggire dai propri doveri, se non fosse che Saisashi prende troppo sul serio la situazione - e come potrebbe altrimenti? - iniziando a farle una paternale per la quale vorrebbe sprofondare. Gli occhi languidi si soffermano sulla figura del Sublime, deglutendo un grumo di saliva e schiarendosi la gola, cercando di trovare una soluzione a tutto questo fermento che, purtroppo, non arriva nell'immediato. Un'ultima occhiataccia bieca vien lanciata in direzione del Senjuu, il quale addirittura la sprona ad andare da Saisashi come se fosse davvero quel che vorrebbe vedere. La infastidisce, vorrebbe provocargli un'altra ustione ma ne ha già il corpo pieno. Si limita all'occhiata bieca, mentre porta la sua attenzione nei confronti del quasi marito. <Avevo bisogno di provviste.> Cerca di dare una spiegazione alla sua iniziale richiesta di spiegazioni, senza distogliere neanche per un attimo l'attenzione da questi. Egli si rivolge anche alla volta di Ekko, prima di tornare su di lei. Le rivela d'averla pensata ogni giorno, d'averla attesa e sperato che tornasse da lui, che lo andasse a cercare. Un sopracciglio qui s'inarca, incredula di fronte alle parole che le sue orecchie odono. <Hai preferito prendere una strada SEPARATA dalla mia perché non volevi più combattere al mio FIANCO e ora mi vieni a dire che in realtà stavi aspettando ME? E sentiamo, dove sarei dovuta venirti a cercare?> Stringe i pugni, irrigidisce la muscolatura facciale con una goccia di sudore che le scende dalla tempia, sentendo il battito del cuore accelerare a dismisura. Le martella fin nelle tempie, vorrebbe realmente soltanto sparire in questo momento. <Sei stato tu a lasciarmi andare.> E ora ne paga le conseguenze, no? Il di lei tono s'affievolisce, mentre altra gente pare accalcarsi, in fondo non stanno facendo altro che dare spettacolo lì in mezzo anziché cercare d'appianare le cose. Ekko, abbiamo bisogno di te! La situazione, d'un tratto, da bollente qual era, s'è fatta anche sin troppo seria. Resta nei pressi del bianco, ma verso questi non rivolge parola alcuna, le son bastate le occhiatacce di prima. [ Chakra ON ]

siete belli, siete bravi, ma mo vogliamo vedervi menare. Uno per Furaya o tutti per Furaya. [continuate a sollazzare il nostro godimento che vogliamo vedere sta storia come andrà a finire]

20:49 Mattyse:
 Un bel casino. Il negozio e` divenuto zona di guerra; la tensione, almeno per il bianco, e` piu` che palpabile. La piccola Nana, gia` conosciuta, grida e perde i sensi, ma il bianco e` troppo occupato a litigare per farci caso. Ekko la soccorre, spogliandosi pure lui... e se se ne accorgesse sarebbe la fine. Ma l'attenzione di Mat e` completamente rivolta in direzione di Furaya, che si stringe a lui, posando i suoi seni contro il di lui petto scoperto e intenta a fargli la predica. <Vorrei avere uno specchio per farti vedere come sei ridotta.> E qui tenterebbe di allungare la mano mancina per sfiorarle quello spazietto di pelle presente tra naso e labbra, la ove anche lei, proprio come la Kokketsu, ha perso sangue, soprattutto dopo aver visto Saisashi. L'occhio ambrato rimarrebbe fisso su di lei e se fosse riuscito nello sporcarsi il dito lo metterebbe bene in mostra alla Judai, forzando un sorriso, in maniera palese. Un sorriso che avrebbe molto da dire, come "Cosa vuoi farmi la paternale che solo da come lo hai guardato mi hai detto che faccio bene?". Se vi fosse ancora il sigillo attivo probabilmente sentirebbe che non si tratta di pura gelosia. Mekura ha lasciato delle ferite aperte, lei e suo marito, ferite su cui hanno infierito troppo rendendole dei veri e propri traumi. Lo sguardo verrebbe portato in direzione del corvino, osservando quel suo rossore che lo avvolge per qualche secondo prima di tornare sulla chioma rosata. <Eri preoccupata per lui no? Chiediglielo personalmente allora.> E stringerebbe con forza i denti, invitandola in maniera palese ad aver a che fare con lui in maniera completamente diversa da quella che loro seguono. <Saisashi.> Ricambierebbe il saluto con un lieve chino del capo, tornando ad osservare la rosata, stringendo con maggior forza la mandibola, fin quando la voce del Taijutser non giunge alle sue orecchie con parole che non avrebbe voluto sentire. il polso che la ex hokage ha afferrato ruoterebbe su se stesso intento a portare il di lei avambraccio tra le proprie dita, invertendo cosi` la presa, per poi tirarla verso la spalla opposta alla posizione di Saisashi. Nel mentre, il piede sinistro avanzerebbe per portarsi accanto alla posizione di Furaya, permettendo al bianco di ruotare e, se fosse riuscito a tirare la decima, seguirebbe lo spostamento con il busto, per poi mollare la presa della mano e continuare questo, mirante a ruotare di circa duecentosettanta gradi, spostando la rosata per aumentare la distanza tra lei e il corvino, cercando anche di mettersi in mezzo, precisamente mirerebbe a mettersi di fronte a Saisa, offrendogli il petto e sollevando il mento con fare sicuro di se. Ancora non lo attaccherebbe, non lo minaccerebbe, semplicemente vorrebbe mettersi in mezzo per prepararsi a quello che potrebbe essere il peggio. <E` qui perche` glie l'ho chiesto io.> Ecco, forse un pelino secco gli risponderebbe... <Quindi se hai qualcosa da dire, sei pregato di dirlo a me.> [chakra 25/25]

Oh che bella quest'atmosfera, bellissima e intensa, la primavera è con noi e anche qui i cervi a primavera sbucano dagli occhi di chi guarda, ma magari è solo un abbaglio! Non importa adesso, siamo qui, la sera è già scesa su questa terra fertile e pregna d'ammmmore e di lussuria, e ne vediamo le prime tracce proprio in un negozio, in quello che vede come protagonisti tre bellissimi aitanti giovani in piena muscolatura - che tutti apprezziamo, sia chiaro - e una bellissima giovine donzella messa in mezzo. Che siano i feromoni del periodo, che siano le teste calde, adesso tutti paiono quanto mai nervosetti! E li, in quel piccolo gruzzolo di gente, Ekko che tiene una donzella tra le braccia, oh Ekko, tu morirai a breve. Mattyse e Saisashi che si fronteggiano petto petto come dei gorilla impazziti e Furaya, infine, che potrebbe davvero godersi la scena < signorina se fossi in lei me li porterei tutti ,a vedere come ti desiderano! Tre is meglio che one > oh si, la vocina di una vecchietta di 80 anni circa raggiunge tutti voi. Bassa, piegata su quel bastone, ella andrà a ridacchiare quasi rischiando di perder la dentiera stessa per lo sforzo . Ma non è lei che farà qualcosa, solo i vari acquirenti, di cui uno andrebbe a dar una spallata a Saisashi dopo aver perso l'equilibrio < scusa amico > un colpo dolce alle spalle, tanto per farti avanzare per sbatterti quasi contro Mattyse , vis a vis - rischio di bacio incoming - e un 'altra che andrà a dar un colpo di tette sul Senju stesso, ma uscendo da uno dei camerini < oh , perdonami > una voce sensuale e dolce di una ragazza molto avvenente dai capelli neri e lunghissimi, tette bellissime che si imprimeranno sul tuo gomito, prima che si defili via rossa in viso, oh no Furaya, non potrai prenderla. Si, qualcuno vi vuole vedere cattivi qui , e anche tu Ekko , sarai partecipe di tutto < Ei bello > si, una donnona ti parla adesso, vicina agli abiti buttati giù per sbaglio da Nana stessa < perchè non ti prendi la tipa e non te la porti via, si vede che te piace > si, la donnona avrà 40 anni circa , e si, si riferisce a Furaya. Un anima sola quella donna che sparirà dietro la mole di vestiti per lasciarvi soli. Siete di nuovo voi e noi vi osserviamo. [CONTINUATE IN FREE COME STATE FACENDO CHE CI PIACE-PERò PIù MAZZATE, NO CHAKRA PLS ]

21:13 Saisashi:
 Ekko, il suo nuovo amico, che si trova forse nel momento sbagliato nel posto sbagliato, mostra la sua reazione molto comica alla dichiarazione di Saisashi. Normalmente si sarebbe sbellicato, ma non è la situazione adatta. Certo che vedere un nero enorme piangere commosso è fantastico. Poco dopo andrebbe a soccorere la ragazza che Saisashi per ovvie ragioni ha ignorato. <ti credo. Spero di non pentirmene.> secco con lui , data la situazione, ma perchè dubitare di lui? Piuttosto ciò di cui dovrebbe dubitare sono proprio le parole confuse di Furaya e ciò che avverrà poco dopo con Mattyse <sono contento di vedere che stai bene. Vedo che passi dei bei momenti con il terrorista> colui di cui Saisashi ha sempre dubitato perchè ha sempre avvertito un doppio fine da parte sua <mi sembra ovvio, sono senza maglia perchè indossarne una limiterebbe i miei movimenti. E poi questa gente si veste di merda> direbbe spaziando qualche istante rimanendo buffamente serio < avevi...bisogno di provviste? In un negozio di abbigliamento, vestita sexy in minigonna?> direbbe negativamente colpito da quella risposta palesemente falsa, mentre inclinerebbe il capo verso sinistra. Il suo cuore si spezza sentenedo le sue parole, mentre le mani verrebbero ra portate lungo i fianchi a stringersi in una morsa, pugni chiusi < sai bene che non è così. Perchè ora te ne esci così? Come se non mi bastasse sentirmi in frantumi vedendovi qui insieme, a divertirvi alle mie spalle. Io non ti ho mai lasciata Furaya. Ti ho spiegato che non potevo più strappare vite innocenti e versare sangue, volevo solo cambiare vita, vivere la vita insieme che abbiamo sempre sognato , crescendo Senshi che meritava di avere due genitori migliori di quel che siamo.... Io non mi sono diviso dalla tua strada, ma ho preso la strada che avrebbe fatto del bene ad entrambi, prendendomi cura di Senshi per entrambi, lasciandoti modo di realizzare il tuo obiettivo... aspettando il tuo ritorno...> ecco l verità, ma Furaya la conosce bene perchp sono le stesse parole che disse quella sera. < Al contrario. Non avrei MAI voluta lasciarti andare.Ma dovevo permetterti di fare ciò che desideravi...senza esserti d'intralcio...aspettando il tuo ritorno come già sapevi e come ti ho appena ripetuto..ma a quanto pare...mi sbagliavo...> direbbe voltando il capo serrando nuovamente i denti mentre un fiorir di emozion negative riempiono l'anima dell'ex corvino. Ascolterebbe anche le parole di Mattyse, che prima sembra incoraggiarla a parlare, poi, proprio nel momento in cui Saisashi vorrebbe fare quei due passi per accorciare le distanza cercando semplicemente di poterriabbracciare la donna che ama, l'altro la tirerebbe indietro mettendosi di mezzo, tutto impettito. Un bel gesto, certo, ma che non farebbe mai paura a Saisashi, maestor nel corpo a corpo. <tsk...quindi è così? Sul serio, Furaya? E' il tuo nuovo fidanzatino? Il bimbo ora parla e decide anche per conto tuo? Allora mi sbagliavo davvero su tutto> concluderebbe con una voce ed unespressione di chi davvero sembra essere davvero deluso,con il mondo che gli crolla addosso <levati di mezzo Mattyse. Non te lo ripeterò due volte. Ho giurato che non avrei mai più combattuto. E non ho alcun interesse a parlare con te.> di colpo poi la spinta da dietro, di uno dei presenti, che farebbe si che andasse addosso a Mattyse, e lui farebbe lo stesso, scontrandosi testa contro testa. <FUCK!> esclama <Chiunque sia stato. Hai 10 secondi per chiedere scusa> non si interessa minimamente all'altro, che prende le voci di Furaya, perchè è lei che vorrebbe sentire. Poco dopo, farebbe un passo verso sinistra, slanciando la gamba sinistra contro un manichino esposto, che se correttamente colpito , verrebbe scaraventato con una forza brutale, per cui Saisashi è sempre stato noto <Perchè....perchè provo questo fottuto dolore. Ekko. Ho bisogno di te. Per non infrangere la promessa> deve scaricarsi [ch off]

21:27 Kaworu:
 Lui è vicino a Nana, a petto nudo, guardando cosa accade sul palcoscenico del drama. Si è defilato, sta facendo da attore non protagonista, giacché era partito come main, per ritrovarsi alla comparsa. Non che gli dispiaccia. < Mi sono sporcato con dello strano sangue nero di questa ragazza. > la sua motivazione, del perché sia senza maglia. Sulla richiesta di aiuto, capisce e non capisce. < A volte vorrei davvero essere una nuvola. > tipo ora, e scomparire. *puff*. Le parole di Furaya sul 'Qualcosa che non esiste' gli fanno fare un'espressione shocked: stava dicendo a Saisashi? Ma come? Dopo quella Suuuublime dichiarazione, lei lo distrugge così? < woooooow !? > lui è tipo il pubblico nelle sit com, che fa i rumori di sottofondo. Dopo, l'altra aggiunge quelle ulteriori notizie alla soap, rendendo stupito incredibilmente lo spettatore non pagante. < Eeeeeh? > le pupille perciò indugiano su Mattyse, che fa per entrare anche lui nel copione, recitando la sua porta. < Ora si menano. Sì. Sì. > annuendo. Cosa fai, maledetto Gundam Nigga? Stai fermo a guardare? Ovviamente. E' abbastanza fogato. Ha capito più o meno la trama del film: ma la scena si infiamma, tra spallate casuali, titshot che arrivano, e qualcuno che lo mette in mezzo. < EH? > gli piace Furaya? Sbatte le palpebre, inebetito: è vicino a Nana, che starebbe cercando di soccorrerla, ma nel frattempo segue la serie tv che sta andando in onda. Ad ogni modo, è impossibile negare che abbia un apprezzamento per una parte particolare di Furaya, ma è solo un oggettivo riconoscimento nei confronti delle sua Hokiappa. Annuisce a Sasiashi, quando lui dice che spera di non pentirsi a fidarsi di lui. Sul vestiario, quasi gli viene da ridere. A Furaya: < Si vede che viene dalla tua stessa epoca. Mi ha detto le stesse cose che hai detto tu. > sta insinuando che se la intendano ancora, i due? Ops. Forse non era il momento adatto per farlo notare. Ma non l'ha fatto con cattiveria. La situazione si scalda. < Grande Nuvola....! > Houston, abbiamo un problema. < Saisashi! > CERCANDO DI RACCOGLIERE NANA DA TERRA, prendendola in braccio, facendo poi per avvicinarsi verso il Taijutser. < Pakku! Ti aiuto ma aiuta anche me! > insomma, pensa al tuo Viso Pallido, che io penso al mio. < Broh. > cerca di guardare il Suuublime. < Questa ragazza sta male, Broh. Portala via. Pensaci tu. Qua devo pagare, io non mi posso muovere, o sennò pensano che stiamo pure derubando. > oltre che a distruggere il locale. < Ne riparleremo. Ma adesso prendi la ragazza e portala via. > sempre se Mattyse dall'altro lato non fosse esploso lui, visto quello che è accaduto. Al momento, però, al Senjuu non dà conto, che sicuramente potrebbe essere poco intelligente averci a che fare, in quella situazione. E' la prima che si sente meno calmo di quello che solitamente è.

21:53 Furaya:
 Il rivoletto di sangue dalla narice s'è ormai asciugato specialmente grazie al polpastrello del bianco che scivola tra labbro e narice, sporcandosene. Lo mostra subito dopo alla donna, la quale aggrotta le sopracciglia e porta a sua volta una mano, il dorso della manca, a ripulire per quanto possibile quell'epistassi. <E' successo quando ho visto te.> Borbotta, assottigliando lo sguardo ancor una volta, ma imbronciandosi adesso, infastidita dal continuo pungolarla del Senjuu, il quale pare avercela direttamente con lei. E non è neppur fuori questione, considerando quanta gelosia stia mostrando in questo momento. Fa schioccare la lingua contro il palato, staccandosi appena dal suo corpo se non fosse per l'avvicinarsi di gente che pare rivolgersi direttamente alla Judai. <Uh?> Una vecchietta le dà il consiglio della vita, quello di prendersi entrambi e portarseli via. Sarebbe un consiglio che prenderebbe sicuramente in considerazione se la situazione non fosse tremendamente seria e diventasse man mano tragica, oltre che drammatica. <N-Non è il momento, Obaasan.> Non lo è davvero dal momento che deve cercare di tenere sotto controllo la situazione, sia da parte del terrorista e sia da parte del taijutser che ha detto d'aver appeso i pugni al chiodo. Una signorina dal seno strabordante, invece, s'abbatte contro il braccio del terrorista, il che rende lo sguardo della Decima non solo più serio, ma anche piuttosto innervosito. Segue la donna fintantoché non sarà sparita dalla sua visuale, scura in volto per via dell'affronto al quale non ha potuto ribattere. <...> Prima che possa far qualunque cosa, però, che sia contro Saisashi o contro la fanciulla che s'è appena allontanata, vien scansata all'indietro dal fare eroico di Mattyse, il quale si pone a sua completa difesa. Ne agguanta il braccio ed è troppo distratta dalla situazione per cercare di fermarlo o d'imporsi, ritrovandosi a fissar l'altrui schiena. Se non fosse per la situazione, appunto, ne sarebbe persino contenta oltre ad essere entusiasta per essersi dimostrato cavaliere - una volta in vita sua, giacché passano gran parte del tempo a ringhiarsi addosso o ad insultarsi a vicenda. <Il terrorista ha avuto quanto meno il fegato di restarmi affianco quando gli ho palesato le mie intenzioni, anziché protendere per un'altra strada diversa dalla mia.> Allontanandosi di fatto da lei, è questo ciò che Saisashi le disse alle Praterie della Memoria, quelle distrutte e delle quali resta soltanto il ricordo. Il nome che portano sembra essere più che perfetto. Si pone ovviamente in difesa del Senjuu, cercando in qualche modo di parar le chiappe ad entrambi, evitando che avvengano ulteriori disguidi, nonostante principalmente il corvino ce l'abbia con lei. E infatti tenta d'affrontarlo per quanto possibile verbalmente, cercando di sporgersi dalla spalla di colui che le s'è posto frontale, a mo' di difesa personale. Le iridi azzurre restano ben focalizzate su Saisashi, su colui che aveva giurato d'amare, di proteggere e di portare all'altare. <Per provviste, non s'intende soltanto il cibo bensì anche vestiario di ricambio. E si dà il caso che li stessi soltanto provando.> Per quale ragione, trovi il pretesto di dargli spiegazioni? Non dovrebbe assolutamente pronunciarsi in merito, non dovrebbe in alcun modo scusarsi nei suoi confronti. Tuttavia, sotto sotto, è consapevole del fatto che s'è comportata male nei confronti del taijutser, che quindi potrebbe anche rimediare in qualche modo, magari approfittando della situazione per scusarsi. Questo se non fosse partito in quarta con le accuse, dando sfogo alla gelosia, quella parte del carattere altrui che le faceva alzare gli occhi al cielo, finendo per discuterci. <Ed io non ti ho chiesto di strappare vite innocenti o di versare altro sangue! Ti ho soltanto chiesto d'aiutarmi a tornare a casa.> Evita di entrar troppo nel vivo del discorso, trovandosi in un luogo pubblico, tanto da far persino a meno di considerare il fatto che l'abbia praticamente chiamata per nome, quello vero. A proposito di Senshi, invece, salta nuovamente sulla difensiva, arricciando il naso. <Nonostante questo, son io quella che sta con Senshi gran parte del tempo a differenza tua. Seppur sia passato del tempo, certe cose continuano a non cambiare.> Un colpo basso sicuramente, consapevole però del fatto che lui stesse lontano dalla bambina soltanto per allenarsi. Lo ha fatto con lei, con l'unica differenza che vi ha lasciato una copia e che è sparita soltanto un paio di settimane, sdoppiandosi pur di prendersi cura della figlioletta anziché lasciarla alle cure d'una balia tutto il tempo. E non glielo concede. <Anziché aspettare il mio ritorno, avrei preferito che il mio futuro sposo> Poiché stavano appunto per sposarsi poco prima della guerra ai Monti ardenti che ha mandato in fumo tutto ciò che poteva mandarci. <mi stesse affianco, mi sostenesse nelle decisioni, conscio del mio carattere e delle mie ambizioni. Matt è stato l'unico a darmi ascolto, ad assecondarmi e a sostenermi quando ho visto la nostra casa ridotta in un cumulo di macerie!> Porta una mano al petto, spostandosi di lato. Vuole che la veda, incurante degli abiti succinti che sta indossando. Sono passati totalmente in secondo piano. A differenza di Mekura che ha sempre cercato di difendere il suo clan e suo marito Orochi, la Judai sta venendo meno all'amore che tutt'ora prova per Saisashi perché impossibile da dimenticare quello che hanno passato. Porta ancora dentro di sé quell'enorme sentimento ed ogni volta che vede sua figlia non può che immaginarlo, poiché tutto sommato le somiglia anche parecchio negli atteggiamenti. <E tu dov'eri mentre avevo bisogno di supporto? Dov'eri quando desideravo averti affianco e non c'eri?> Snuda appena i denti, gli occhi diventano ben più languidi, delusa da tutto quello che sta succedendo, avvertendo un groppo in gola che le arresta qualunque parola ed ogni respiro. Tuttavia, ha giurato di non piangere oltre e pertanto inspira a fondo. Resta al fianco del Senjuu, non si smuove da quella posizione. Il tono minaccioso usato nei confronti di Mattyse ed il fatto che lo sbeffeggi fa sì che l'ira invada il corpo della donna, assieme alla minaccia di pianto che cerca di ricacciare indietro con tutta se stessa. <NON PARLARGLI IN QUESTO MODO! Abbiamo un conto in sospeso IO e TE.> Furaya e Saisashi. Nessun altro. <E questo non è il dannato posto in cui parlarne!> E' offesa, ferita dalle parole che le sono state rivolte dal corvino, consapevole che in parte abbia torto anche lei, ma non accetta che vengano trattati in questo modo quand'è palese chi dei due abbia affiancato maggiormente la fanciulla dal crine rosato nel suo desiderio di rivalsa. Mentre uno sceglieva di tornare dalla bambina e l'altra di tornare a casa, di renderla accogliente proprio per *sua* figlia, si dividevano al contempo le loro strade. <Ekko> Si pronuncia alla volta del ragazzone. <scusami per la sceneggiata. Mi farò perdonare.> Un'occhiata di sottecchi, pronta a contrattaccare qualora sia necessario. D'altronde, le armi le ha già con sé. [ Chakra ON ]

22:18 Mattyse:
 Il bianco rimarrebbe li` tra i due ex amanti, digrignando i denti mentre le parole della rosata attraversano le sue orecchie. Lui pero` resta li`, permettendo al chakra di fluire in tutto il corpo in maniera piu` equo possibile cosi` che sia pronto per muoversi in maniera repentina in caso di imprevisti. Rimarrebbe fisso, con lo sguardo puntato verso il corvino, come un cinghiale pronto a caricare. Ogni singola parola che Saisashi va ad esternare non fa altro che alimentare quel grande incendio che arde all'interno del Senjuu, aumentando sempre di piu` quell'irrefrenabile voglia che ha di saltargli alla gola e cercare di tranciargliela. La sentite? Era una cosina che non si faceva sentire da molto! Si, quella sorta di vocina, chiamata istinto di sopravvivenza! Quella vocina che il bianco ha sempre ignorato. E cosa dice? Sentiamola insieme! "Mat non fare cacate! Non sai quanto sia forte, sai solo che dieci anni fa non si trattava del primo demente che attraversava la strada! Poi sei in pubblico, state dando spettacolo... Volevate passare inosservati, cosi` finirete sulle copertine di tutti i giornali e ti farai molto male..." E secondo voi Mat ascoltera` questa vocina? Si. No sto scherzando, non la ignorerebbe completamente. Un piccolo sorriso quando la decima prende le sue difese, per lo meno in parte. A differenza della Hyuga non si e` schierata con quello che lui vedeva come il nemico... E` un inizio, decisamente. Ma la parte divertente arriva ora: Saisashi ha delle paroline anche per Mat, lo intima di levarsi, che non lo avvisera` una seconda volta... dopo ovviamente averlo chiamato bimbo. <Attento a come parli stellina.> Sollevando ancora il mento con aria sicura, rinunciando all'aria strafottente per mostrare serieta` e rabbia, ma la voce palesera` la voglia di prendere per il culo il suo interlocutore. <Perche` il bimbo qui presente e` lo stesso che dieci anni fa guardava tua figlia mentre ti ammazzavi di seghe.> Perche` e` cosi`. Saisashi si allenava e lui guardava sua figlia, perdendo tempo che avrebbe dovuto usare per la propria. <Avevi giurato anche di stare accanto a Furaya se non sbaglio. Non sei proprio un uomo di parola.> Ecco, tenterebbe ancora di punzecchiarlo. Poi qui vi sarebbe una serie di elementi di contorno che porterebbero al disastro. TUTTA COLPA DEL FATO! Qualcosa urta il braccio destro di Mat e lui non puo` che voltarsi per vedere di che si tratti, quello e` il momento in cui Saisashi verrebbe spinto, avvicinandosi al suo volto e, non appena tornerebbe con l'occhio sul corvino, prima dello scontro, il piede destro verrebbe portato indietro, intento a guadagnare un poco di spazio, mentre il gomito destro ben piegato e sollevato, reso parallelo al terreno, mentre il busto compierebbe una rotazione in senso antiorario con l'utilizzo dei dorsali. Il braccio verrebbe spinto con la spalla ed il pettorale destro, accompagnando cosi` un pugno, precisamente un gancio, che avrebbe come bersaglio il mento del Taijutser. Non e` cattiveria, qui lo dico! E` solo una reazione istintiva dovuta alla distrazione... Ma si, cercherebbe un colpo in un punto che potrebbe anche regalargli un K.O. al primo colpo con la giusta dose di fortuna. [2/4 gancio destro direzione mento][Conoscenza: Combattimento senz'armi][Chakra 24/25]

Niente, Saisashi continua a pronunciar il vero nome della decima senza alcun problema, eppure chi la riconoscerebbe? Ok che ha una montagna col suo volto, ma comunque non sarà mai completamente uguale - per ovvie ragioni di dimensioni e materiale usato - ma sarà proprio Saisashi ad attirar l'attenzione delle prima guardie del negozio, che verrano li all'udir le prime grida dietro quella specie di intermezzo di camerino - 4 uomini ben piazzati in altezza quanto Ekko, ma di panza, molto di più < che succede qui? Smettetela e litigate fuori, non rompete > si, vi stanno cazziando tutti e quattro sebbene qualcuno di voi abbia fatto meno casino , ma ciò non è importante < smettetela o chiamo gli Anbu > la minaccia è seria, davvero seria adesso , anche dopo che Furaya ha creato il suo teatrino, vomitando addosso all'ex futuro marito tutto ciò che non gli ha mai detto davvero in faccia. Adesso lo sta facendo senza alcun filtro, cosa che continua a far innervosire le guardie e non solo, anche Mattyse stesso sembra esserne parte < Tu hai pure una ragazzina tra le braccia! > un grido verso lo stesso Ekko con la ragazzina in braccio, ancora svenuta - forse era meglio lasciarla dove stava - < ANDATEVENE ORA O VI FACCIO METTER IN CARCERE > un grido da parte dell'uomo-panza grosso, lo stesso che vi manderà contro dei fumogeni in pieno stile ninja, dritti al petto di tutti quanti - proverete un leggero fastidio , si, ma niente di grave. Tutti quanti avrete una piccola e rapida visione di ciò che accade, di come quei fumogeni arrivino a voi, e di come quelli inizino ad impregnar la piccola stanza in breve appena atterrati al suolo, sprigionando gas che incendiano il vostro stesso corpo. Il gas che giunge ai vostri occhi e li farà lacrimare, gli stessi che bruciano adesso insieme alla gola, avete davvero poco tempo per fuggir di li prima che le guardie vere arrivino, avete davvero poco tempo per esser liberi, oppure avrete il peggio. Ve lo assicuro. [ avete 2/4 al massimo per fuggire senza prender danni | dopo vi faccio moooolto male - 1 turno prima che arrivino gli anbu - potete continuare a giocare nel caso non siate nella stessa zona di prima ]

22:53 Saisashi:
 Tutto avviene molto semplicemente. Il genin, completamente distrutto dalle parole di Furaya che sembra passare all'offensiva, solo per non focalizzarsi sul reale senso del discorso. Tutto viene improvvisamente rivoltato contro il taijutser, tutte le colpe sono le sue secondo le parole sia di Furaya che di Mattyse. Ma che bella cosa. Tanto bella da fargli accennare un sorriso, che cela dietro un anima che ad ogni parola andrà sempre più in frantumi. "volevo solo baciarla. Volevo solo vivere con lei la vita che ci eravamo promessi. E questo è quanto " riflette sentendo cambiare tutte le carte in tavola dall'altra, quasi come una coltellata dietro l'altra <avremmo quindi dovuto lasciare nuovamente Senshi da sola? Sai bene che ho voluto solo prendere le responsabilità che ci spettavano, lasciando che tu potessi fare il resto , tornando a casa vittoriosa> lo sa molto bene, ma come mai ora sembra intavolare discorsi completamente opposti? Perchè rivolta il tutto? NOn è da lei <Mi hai chiesto di combattere...anche un'altra guerra se necessario. NOn potevo farlo. Ma potevo difendere Senshi questa volta. Per entrambi> e nonostante sia stato difficile vivere completamente da solo a KOnohagakre è riuscito a trovarla con tanta fatica, e senza nessun aggancio, che al conrario di Furaya, non aveva. Sa che cosa si prova a stare soli in un villaggio che nuovamente ti ripudia? <ho fatto il possibile per Senshi. L'ho trovata ed ho convinto Tachiko a poterla vedere in sua presenza, prima che sparisse> in effetti è d aqalche giorno che vorebbe visitare Senshi ma non ha trovato Tachiko <io ti ho sempre posto al primo piano. Sempre. Ho fatto tutto per supportarti, tornando anche a compiere lemissioni da te richieste. Ma tu che ora dici che avrei dovuto seguirti e sostenere le tue decisioni, quando ho semplicemente fatto ciò che pensavo fosse giusto per noostra figlia...tu che continui a dire che "io avrei preferito, io avrei voluto , io, io , io"....ti sei mai soffermata anche solo un secondo a pensare che cosa avrei voluto io, e che cosa stessi provando io dalla mia parte? Stando qui da solo, in un villaggio che ci ripudia? Eppure anche tu, avevipromesso che mi avresti appoggiato , in qualsiasi momento. Allora dove sta il giusto e dove sta lo sbagliato?> e qui Saisashi, al contrario di Furaya che per ualche strano mkotivo, argomenta in modo vago e quasi infantile, dimostra nuovamente quella strana saggezza che già dimostrò nel loro ultimo incontro, un cambiamento radicale nel suo atteggiamento, che fino a 10 anni prima avrebbe portato il genin a sbottare e far menare le mani e basta. Invece è qui, riceve i colpi senza paura di soffrire, ponendo le sue ragioni. <hai ragione. Potrei farti la stessa domanda. Chi è venuto a cercarti per giorni prima di trovarti, sperando che fossi viva? Mentre tu non avevi alcuna intenzione di scoprire se fossi vivo o morto nè di cercarmi. Dov'eri quando a mia volta avrei voluto averti con e a sostenere quelle che un tempo erano i nostri sogni?> una vita comune, ricorda? <puoi stare tranquila, non ho altro da aggiungere a riguardo, non vorrei mai offendere la persona che ami, ma che non hai mai avuto il coraggio di ammettere. Io avrei solo voluto baciarti ancora... ma credo non mi sarà possibile oggi> e qui passerebbe la palla a Mattyse, che spavaldo come sempre, argomenta attaccando Saisashi, che sorridendo in modo pacato, ribatte rcordando al ragazzino, che probabilmente dovrebbe prima pensare ai suoi di errori <oh vero ricordo. Non stavo con mia figlia, per motivi che solo Furaya conosce, e che non mi interessa tu conosca. NOn fosse stato per la guerra, ero ad un passo dall'uccidere Akuma e poter finalmente tenere in braccio mia figlia. Ma dopo tutto, ci hai pensato tu a fare da badante, anzichè pprenderti le tue responsabilità, incapace di gestire la tua di figlia dico bene?> domanda ironico <oh giusto, meglio accudire quindi quelle altrui insidiandosi in altre vite, dopo nonesser statoin grado di reggerela propria. Ed indovina mentre tu vai a zonzo a fare compere, chi ha offerto il suo supporto a Mekura per ritrovare tua figlia? Si, quello non sei tu> conclude, per onor di causa, giusto per ricordargli che lui avrebbe di meglio a cui pensare. Il pugno in arrivo dall'altro, data la sua grande esperienza nel taijutsu e nelcombattimento corpo a corpo non dovrebbe essere un problema per il genin, che vedendo il corpo arrivare, ruoterebbe il viso quanto basta scansandosi di pochi CM all'indietro, quanto basterebbe per prendere vvolutamente il colpo ma attutirne ulteriormente l'impatto, conscio della propria resistenza fisica che non lo ha mai fatto spaventare da un pugno. Se poi bastasse questo a buttarlo KO, allora rimarrà li con le guardie steso a terra. Viceversa, si volterebbe ora verso Ekko, che nel mentre gli porge quella ragazza chiedendo di aiutarla. Annuirebbe senza aggiungere altro, e se gli fosse possibile, la prenderebbe quindi in braccio, per poi iniziare a correre, dopo l'arrivo delle guardie e dei fumogeni, non può permettersi di essere catturato non ora che ha ritrovato sua figlia e che sta lavorado per trovare un posto per se in questo mondo [ch off][2/4, rotazione viso che verrà arretrato leggermente per diminuire l'impatto - 2/4 fuga con Nana in braccio][teoricamente END]

23:29 Kaworu:
 Volano parole dure. Parole dure, da una storia veramente molto strana. In questo momento, comunque, ascolta, ma non partecipa direttamente, preferendo stare zitto e lasciare i drammi ai vari protagonisti. Sta lì, con Nana in mano -svenuta-, vicino a Saisashi, cercando di convincerlo a dedicarsi alla povera giovincella, ed a chiudere la disputa. Un cenno d'assenso verso Furaya, che dice che si farà perdonare, non aggiungendo altro. Continuano a volare gli insulti, e stavolta ne esce pure un cazzotto. Il Nerone Nazionale scruta la situazione, distanziandosi unicamente perché ha Nana in braccio, e sarebbe un peccato se la poveretta si pigliasse botte a caso, per averci fatto tanta tenerezza e simpatia con la sua unica azione. < ...?? > vedendo le botte, restando ora più teso: intervengono i vigilanti, attirando perciò la propria attenzione. < Stanno arrivando i guardio. > E' arrivata la polizia. 90 la paura. Ci stiamo ca****o sotto. < Mh? > quando uno dei panzoni in divisa gli fa notare che, effettivamente, tiene la povera kokketsu priva di sensi in braccio. < Stavo cercando di... > proverebbe a discolparsi, ma inutilmente, giacché ecco partire i fumogeni. < Oh me... > ma Saisashi gli prende Nana dalle mani, e inizia la sua fuga. < Corri Broh! Corri! > Corri Saiashi! Corri!! Pover'omo. Finisce nel fumo, gli occhi che lacrimano, la gola intossicata. < COFF* COFF*! > arranca, cercando per uscire dalla coltre, di allontanarsi. E' preso alla sprovvista, senza chakra impastato: insomma, non è proprio nel meglio della condizione. < Pakku. Kyofu. E' meglio se sparite. > a loro, che col chakra impastato, forse se la riusciranno a svignare parecchio velocemente. Lui invece, forse è quello che è messo peggio, trovandosi un attimo scombussolato dalle bombe fumo, e senza l'energia primaria pronta all'uso. Si deve prima riprendere. Oltretutto, non vorrebbe scappare, che trovarsi in una situazione da fuggitivo, sarebbe anche peggiore.

23:53 Furaya:
 La situazione degenera in fretta, in men che non si dica. Nonostante non vi fosse bisogno alcuno d'alzare le mani, alla fine il bianco si trova in parte costretto a farlo. <Non serve che tu prenda le mie difese.> Il contrario di quel che ha fatto lei nei confronti del terrorista, insomma. Il di lei tono è appena divenuto un filino più pacato nei confronti di Mattyse, riconoscendo il valore delle sue parole e donandogli il giusto rispetto. Continuano a punzecchiarsi a vicenda, sapeva che questo momento sarebbe arrivato, ma non credeva avvenisse in pubblica piazza laddove tutti avrebbero potuto vederli e in caso riconoscerli. Saisashi non ha fatto altro che pronunciare il nome della rosata ai quattro venti. Ed è proprio in direzione di questi che andrebbe a vociare ancora, cercando di acquietare per quanto possibile le cose, nonostante lei ci abbia messo ovviamente del suo per farle peggiorare. Vestita in quel modo, ad esempio, non si può dire che distolga molto l'attenzione da sé o i pregiudizi che potrebbero derivarne. <Saisashi> Lo richiama per nome intero, volendo risultare in qualche modo incisiva. <non è il momento per parlarne, non è il luogo adatto e smettila di chiamarmi per nome.> E' qualcosa che, al momento, non intende tollerare, visto e considerato come debba e voglia mantenere un profilo basso che è stato del tutto mandato in malora nel caso in qualcuno la riconoscesse tra la folla che sta assistendo alla scena. <Incontriamoci a casa di Tachiko> Son le uniche parole che intende rivolgergli in questo frangente. <intendo parlarne a quattr'occhi, senza questa fiumana di gente e tanto meno con qualcuno che prenda le difese dell'uno o dell'altra.> Senza nulla togliere ovviamente al Senjuu, il quale però tenta persino di colpirlo. Non fa ovviamente in tempo ad evitare tutto quel disastro, presa totalmente in contropiede dalle vicende che stanno avvenendo in questo frangente. Sbarra gli occhi, cercando di distendere un braccio per fermare l'avanzare del terrorista, se non fosse che qualcun altro ci pensa a loro volta, intervenendo a difesa del luogo in questione. Si tratta d'alcune guardie che cercano ovviamente di tenere sotto controllo quanto avviene all'interno del negozio d'abiti. Non replica neppure per quanto riguarda la figlia di Mattyse, poiché stanno collaborando assieme per cercare di trovarla, dunque son parole letteralmente a vuoto. Si punzecchiano come due maschi - letteralmente - che pensano d'averlo più grande dell'avversario, quando l'unico che può vantarsi d'essere una bestia al massimo è proprio Ekko. Nel momento in cui vengono lanciati i fumogeni assieme ai lacrimogeni, inizia a tossire e socchiude le palpebre, non potendo di fatto rispondere oltre alle provocazione del corvino. Allungherebbe davvero or quel braccio attorno al collo e alle spalle del Senjuu, pur dotata di poca forza a sua volta, intenderebbe soltanto tirarselo via. <Andiamo, non è il momento per prendersi a cazzotti!> Esclama, cercando di farsi ascoltare come si deve, comportandosi quasi da madre nei di lui confronti, una madre che tenta di salvarlo dalla prigione. Non c'è riuscita a sbattercelo lei, figurarsi se permette ad altri di farlo al posto suo. Quindi, qualora sia riuscita in questo intento, tossicchiando qui e là, non farebbe altro che cercare di scappare da quel luogo, allontanandosi in mezzo alla folla, mischiandosi con essa, rifugiandosi principalmente in quello che potrebbe essere il primo bagno disponibile sia per sistemarsi che sciacquarsi la faccia. Soltanto allora, nel più religioso silenzio, s'allontanerebbero assieme o separati, non le importa in questo momento, intenzionata soltanto a superare quel problema e sparire dalla circolazione. [ EXIT per Furaya e Mattyse ]

00:06 Kaworu:
 Tachiko, un altro nome che viene fuori. Vorrebbe goderselo il secondo round: ma forse, stavolta non è il caso. Magari, è davvero l'occasione buona per togliersi di mezzo ai casini, un volta tanto. Tutti scappano: saisashi con Nana, Furaya con Mattyse. Lui, invece, se ne rimane lì, come il classico fesso di turno, il povero nigga che muore per primo. Stereotipi del cinema. Sembra essersi ripreso dai fumogeni, alzando le mani. < Mi arrendo. Mi arrendo. Io non c'entro niente. > ma che fa? si costituisce? E poi perché si costituisce? mica ha fatto qualcosa? Ma tanto, lo si sa come vanno queste cose: è nero. Quindi, il nemico per antonomasia. Se fosse riuscito a discolparsi, da non si sa quali accuse, sarebbe semplicemente andato via: altrimenti, ai posteri l'ardua sentenza. Almeno, però, fategli recuperare la maglia: perché ad una certa, HA FREDDO. (cit x Fuji) (//END)

Tutto inizia con un incontro tra Ekko e Furaya che decidono di fare shopping assieme.
Iniziano a parlare del più e del meno, spaziando tra obiettivi e punti di vista sul vestirsi e le faglie temporali.
Ekko l'annovera circa la conoscenza del piano della task force ad opera di Kyofu (Mattyse) e propone alla donna di farsi un selfie. Durante la visione della foto appena scattata, giunge un sms da parte di Sango che fa andare su tutte le furie la Judai.
Pare che quella donna giri attorno a lei. Spinta dalla rabbia, scioglie - letteralmente - il cellulare di Ekko, arraffa i primi vestiti che trova e si chiude in camerino a cambiarli.
Uscita fuori, riescono in un primo momento a chiarirsi, venendo interrotti dallo sbucar di Mattyse da un camerino che, come suo solito, immagina siano lì per un appuntamento a fare cosacce a sua insaputa. Pertanto opta per allontanarsi in fretta mezzo nudo. Dall'altra parte del negozio, sbuca Saisashi, anch'egli mezzo nudo. La situazione inizia a diventare inconciliabile.
Furaya è ovviamente attratta ancora da entrambi (mica scema) e non sa dove poggiare lo sguardo. Proseguono i punzecchiamenti del terrorista geloso, aggiungendovi le frecciate a tutto tondo da parte di Saisashi per averla sgamata col nuovo amante. Lei non nega, tutt'al più gli risponde a tono prendendo le difese del Senjuu. Lo invita a parlarne altrove data la folla riunitasi e il pronunciare del di lei nome a voce troppo alta. Ekko soccorre nel frattempo Nana che, alla vista di troppi manzi, sviene (la amo per questo).
Sicché la situazione inizia a diventare bollente, tra cazzotti che volano e gelosia a fiumi, vengono interrotti dalle guardie del negozio e sono costretti a fuggire.

To be continued...?
Il titolo ulteriore sarebbe potuto essere "è tutta colpa di Furaya" ma sembrava una giocata incentrata solo su di lei, poi.