Dove sono i buoni?

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15:18 Kamichi:
  [Zonzo] V'è pioggia nelle viuzze del paese dell'acqua, rinomato luogo per i proprio abili artigiani, e più nello specifico, per i suoi fabbri. Lunghe stradine secanti tra di loro, di terra battuta per lo più, diverso dai ciottolati suoli invece presenti presso il centro del villaggio di kagegakure, laddove però in questo caso, a richiamare l'attenzione non sarebbe tanto il cosa c'è sotto, ma il cosa c'è di lato. Difatti, disparate e variopinte si presentano a destra ed a manca le più uniche e diverse bancarelle di armamenti vari, tale da risultare quasi difficoltoso riuscire a non distogliere lo sguardo da tutte quelle armi e quelle armature affissi ai muri ed ai banconi delle stesse, suscitando nei presenti evidente curiosità e voglia di comprare. Non molte le persone, o quanto meno, così dovrebbe essere vista la pioggia che sono costretti a subire turisti o acquirenti del loco. Tra questi, ovviamente, forse più per caso che per un qualche motivo assoluto, v'è persino la figura governativa del nostro biondo eroe, vestito però con abiti borghesi, senza divisa, indossando quei suoi classici abiti che già tante volte abbiamo avuto modo di osservare: Veste con un pezzo unico in stoffa bianco che gli copre le braccia e le gambe, chiuso alla vita da una cinta sottile di colore giallo spento, coperta a sua volta però da vari panneggi -dall'aspetto quasi cerimoniali, o quantomeno sicuramente esotici- dai colori tenui tendenti all'azzurro ed all'ocra, lasciando i capelli biondi coperti da una mezza bandana bianca, ed i piedi racchiusi in delle anonime scarpe marroni. Porta con se un ombrello grosso, nero, con il manico in legno massiccio e che dall'aspetto parrebbe essere un qualcosa di abbastanza ben fatto, abbastanza grande forse per due persone, e sicuramente grosso per una, ma sappiamo quanto al biondo piaccia affatto bagnarsi. Per il resto, è lì ad errare tra le bancarelle, alla ricerca di chissà cosa o di chissà quale ispirazione. [Chakra Off][Divisa:Off][Inventrario:Ombrello]

15:32 Furaya:
 Passeggia per le vie di Kiri. Riuscita a trovare quello che pare un mercato, ha deciso di fermarcisi affinché possa trovare qualcosa d'interessante: un regalo per sua figlia, qualche vestito usato venduto a poco per rifarsi un guardaroba, persino qualche accessorio o chicchessia. Per le armi, ultimamente, sembra essere a posto, quindi non sussiste alcun problema. Quando sarà necessario, ne forgerà delle altre. Innanzitutto, deve anche iniziare ad allenarsi ancora assieme al Senjuu, in modo che possano migliorare le loro abilità ridimensionate, oltre alla richiesta altrui di esercitarsi con l'uso delle armi. E chi meglio di lei in questo compito? L'unico problema che le fa storcere le labbra è il fatto che stia piovendo. Per fortuna, è riuscita a procurarsi un ombrello che faccia al caso proprio, giusto per evitare di bagnarsi come un pulcino. La tesa è bianca, trasparente, e su d'essa s'abbattono le goccioline d'acqua piovana che scendono dal cielo pomeridiano. Una camicia bianca ne copre interamente il busto, maniche lunghe ben chiuse tramite dei polsini, lasciando qualche bottone aperto e mostrando una scollatura normalissima, senza mostrar chissà cosa di quel che v'è sotto se non uno scorcio appena di pelle. Quivi, è anche possibile notare il ciondolo con il ventaglio del Clan Uchiha che mai ha rimosso da quando Hanabi glielo ha donato. Sulle spalle, è inoltre poggiata una giacca in pelle nera senza però la necessità d'infilarvi anche le braccia, giacché l'indumento sventola dietro le di lei spalle. Scendendo, troviamo un paio di pantaloni neri aderenti alle di lei gambe e stringendosi in vita, tenuti su da una cintura in cuoio della medesima tonalità. I lembi della camicia, difatti, sono infilati nel bordo di questi ultimi, in modo che non si muova e che paia anche più ordinata. Ai piedi, infine, calza un paio di stivaletti neri che raggiungono la metà del polpaccio e che sembrano, a ben vedere, anche piuttosto comodi. Sotto questi abiti, son sapientemente infilati anche un paio di vambracci e schinieri metallici, ulteriori difese che potrebbero aiutarla non poco durante un eventuale scontro - ammesso ne avvenga qualcuno. Un paio di guanti neri ne coprono le mani interamente, nascondendo persino le affusolate dita. Il materiale è semplice cotone e pelle, ma sotto d'essi vi si nasconde una piccola placca metallica. Alla cintura, è fissato un gancio tramite il quale ha sistemato uno dei suoi recentissimi acquisti: una frusta dal manico bordeaux, ma per il resto completamente nera, che pende dal fianco mancino. Attorno alla coscia mancina, invece, vi è una piccola fascia con tre scomparti - tre sottili elastici - che contengono un numero identico di kunai con il manico rivolto verso l'alto, cosicché possa estrarli senz'alcuna problematica. Sul gluteo dal lato opposto, invece, prende posto una tasca porta oggetti che contiene tre shuriken, cinque fuuda (di cui due contenenti i tronchetti per la Sostituzione), tre tonici per il recupero del Chakra (avendone perso in quantità rispetto a dieci anni prima) e tre tonici coagulanti (ovviamente per Mattyse, visto e considerato quanto spesso si faccia male). Per ultima, ma non meno importante, tuttavia la riparazione è terminata relativamente da qualche giorno, vi è anche una katana dalla guardia completamente nera e dalla lama sottile in un apposito fodero, la quale pende dal fianco opposto alla frusta. Bardata come al solito, bazzicherebbe da una bancarella all'altra, soffermandosi per guardar eventuali stoffe e ciò che viene venduto tra di esse. [ Chakra ON ]

15:47 Kamichi:
  [Zonzo] Pioggia che cada continua, goccioline dopo goccioline che paiono infrangersi alla rinfusa sui primi materiali che si frappongono sotto il loro torrenziale viaggio, che siano persone, oggetti o animali. Un biondo vittima della noia o forse preda dell'euforia del giorno libero, cammina errante tra le bancarelle del posto alla ricerca di armamenti vari da osservare e ricordare, poichè con un pò di attenzione, potremmo rimembrare come il giovane kokketsu sia in grado di replicare fedelmente qualsiasi costruzione fisica, tale da plasmarla nella sua mente e nella realtà, motivo per il quale sarebbe sicuramente una gran bella mossa visionare varie forme di oggetti ed armi per poi ri-utilizzarle in combattimento. <Certo che ne esistono davvero di tanti tipi...> tra se e se, con un tono di voce abbastanza basso, ma comunque udibile da eventuali presenti lì vicino alla sua figura, producendo con quel suo pronunciare rapido, un forte senso di smarrimento nella di lui mente, coadiuvata anche dallo sguardo vispo che non riesce a collocarsi di un qualsivoglia oggetto preciso. Pare per ora non essersi avveduto ancora della figura della ex hokage di konoha, che lui ovviamente conosce come Pakkurida, incontrata qualche tempo addietro assieme alla figura sbarazzina del giovane shiroi, e di Luna, ovviamente. Caso, fortuna o forse destino vuole, che lo stesso shinsengumi, si fermi proprio ad un gruppo di bancarelle adiacenti l'una all'altra, molto vicine alla figura yoton che quest'oggi si trova lì, inconsapevolmente, assieme al nostro eroe, che di tutto tono pare fermarsi proprio vicino a lei. Che sia l'ombrello o la pioggia, o la curiosità eccessiva di visionare quelle armi, non pone troppa attenzione sul viso e sul corpo della konohana, anzi, pare fiondarsi subito verso il commesso della bancarella per chiedergli qualche informazione. <Mi scusi> richiama <Potrebbe farmi vedere quella spada lì, quella grossa che inizia con la Z> una spada di stampo massiccio, da impugnare a due mani e dal nome esotico parrebbe, appesa come quasi un cimelio ad uno dei 3 muri di quelle bancarelle, artificiali ovviamente, ma che dovrebbero permettere a quelle armi di essere esposte senza troppi problemi. Forse dalla voce o forse dalla vicinanza, la non più giovane Furaya potrebbe avvedersi in questo caso della figura del biondo, decisamente troppo focalizzato su quella Zweihander per avvedersi di donne o amici nei paraggi, anche se a dirla tutta, un fabbro sarebbe davvero fondamentale per lui in questo momento. <Questa quanto costerebbe?> chiede, con tono pacato. [Chaka Off]

16:11 Furaya:
 La donna, dal canto proprio, adocchia quella bancarella che pare vendere delle stoffe particolari. Non è un caso che gli occhi si soffermino in prossimità d'una stoffa dai motivi floreali, tinta di nero, proprio come il suo vecchio yukata perso ovviamente con la distruzione dei villaggi. Potrebbe provare a cucirne due per ricrearlo, uno in miniatura per la bambina ed uno per se stessa, ma risulta essere ancora un filino titubante in merito. Fa spallucce, decidendo di continuare a camminare, casomai vedesse qualcos'altro che ne attiri maggiormente l'attenzione rispetto ad un singolo pezzo di stoffa e qualche idea in testa. Anch'ella arresta il proprio incedere nei pressi di colui che pare vendere delle armi, in modo da poterle visionare, soppesando eventuale fattura e resistenza delle stesse. Dall'alto del proprio lavoro di fabbro, una volta persino più pratica d'adesso anche per via dell'innata utilizzata e della forza fisica ch'è andata riducendosi col passare del tempo all'interno del cristallo del Finto Dio, piega appena il capo di lato e s'affianca a Kamichi. In un primo momento, ovviamente, non lo riconosce e non gli presta la doverosa attenzione. Gli occhi chiari si soffermano s'una spada che trova lì davanti, afferrandola dall'elsa e rigirandosela appena tra le mani, in modo che possa adocchiarne la fisionomia, il taglio e quanto ne consegue da una spada. <Mhm...> Mugugna appena, distogliendo lo sguardo da quest'ultima, soffermandosi invece su quella che viene indicata da Kamichi. Nel sentirne la voce, si gira infatti in sua direzione, in modo che possa identificarlo a dovere e riconoscerlo. <Salve> Lo saluta di rimando, dimostrandosi quanto meno affabile e per niente contrariata d'aver tra i piedi un membro della Shinsengumi, letteralmente un cane del Consiglio dei Daymio che hanno ripreso il loro antico potere, assoggettando tutti gli altri sotto il loro comando. Aveva richiesto al biondo di incontrarsi ancora per parlare, quindi è una situazione che capita magicamente a fagiolo, anche se ha avuto modo di discuterne anche con terzi dell'argomento che avrebbe voluto disquisire con questi. <ti interessa quella spada?> La domanda è ovviamente retorica, ma tanto dovrebbe bastare per principiare una piacevole chiacchierata o farla appunto diventare tale. Si zittisce, aspettando che sia il Kokketsu a prendere la parola, ammesso l'abbia dapprima riconosciuta come Pakkurida - o per qualcun altro. [ Chakra ON ]

16:22 Kamichi:
  [Zonzo] Quelle mani si poggiano rapide ad afferrare di peso quella spada, che di peso, dall'aspetto, ne ha davvero tanto, motivo per il quale il suo nome richiama appunto l'impugnatura della suddetta a due mani, rientrante in questo modo nella categoria degli spadoni. Il filo, la lama, il piatto, la punta, l'elsa, l'impugnatura e tutto quello che ne concerne parrebbero essere di buona fattura, non ovviamente agli occhi del giovane eroe biondo, che di armi ed oggettistiche ne capisce davvero ben poco, ma quanto meno nell'insieme appare sicuramente una gran bella arma, sia da utilizzare che da ammirare. Chiede il prezzo, ne ascolta il quantitativo e ripone nelle mani del giovane armaiolo lo spadone in questione, forse per il prezzo eccessivo per le sue tasche, forse perchè voleva solo toccarla con mano ed osservarla da vicino, o chissà, forse per entrambi i motivi, ma non possiamo saperlo con certezza noi. <mh?> mugugna, di rigetto, flebile e sottile nell'udito altrui, in quelle parole femminile volte al suo lato, girandosi come ci si potrebbe aspettare per un'assonanza con una voce nei di lui ricordi. <oi> qualche attimo, fugace, prima di riconoscerla in viso <Dovresti essere...> qualche altro attimo per richiamarne in tutto e per tutto il ricordo nella di lui mente <Pakkurida, giusto?> prende fiato <Ci incontrammo quella volta al bosco assieme a Shiroi> ed alla farfalla, ma non la menziona, ahimè, lo trova abbastanza stupido come dettaglio, o quanto meno, forse leggermente ridicolo da dire così su due piedi. <In realtà, costa un pò troppo per i miei gusti> anche se alla fine quello fa parte della shinsengumi, uno stipendio glielo daranno oppure no? <Più che altro m'interessava vederla da vicino, sai, dicono quei ci siano i migliori fabbri in circolazione> continua, prendendo fiato, soffermandosi come al solito sulla figura della ex hokage <Quindi per vedere qualche arma, penso sia il posto migliore, tranne che per la pioggia che è una gran bella seccatura> effettivamente, che palle sta pioggia. <Tu invece? Cosa ci fai qui Pakku?> la chiama pakku, che tenero, mo questa gli sputa in faccia e lo scioglie, ma potrebbe essere perdonato, la vede come una gentil donna che passeggia per il mercato, e lui è sempre una persona dolce e premurosa con chi gentile gli pare essere. [Chakra Off]

16:39 Furaya:
 Fortunatamente, possiede già una katana che possa essere usata come si deve, a meno che riprenda con gli allenamenti e si rimetta in forma. Quindi, oltre alla possibilità di crearsene da sola, non spende neanche tutto quel denaro. Il di lei sguardo si sposta piuttosto verso quell'arma che sembra essere stramba, priva d'una lama, bensì dotata soltanto d'un'elsa, d'un'impugnatura. Sbatacchia un paio di volte le palpebre, confusa difatti da una simile creazione e sposterebbe l'attenzione sul commerciante che dovrebbe sostar dietro la bancarella, giacché interpellato in precedenza da Kamichi. <Scusi> Ne richiama l'attenzione, afferrando l'oggetto con attenzione, così da rivolgerlo a questi affinché capisca di cosa si tratta. <potrebbe dirmi cos'è?> La risposta dovrebbe giungere in maniera tempestiva, elencandole alcune delle capacità della spada di Chakra, come la necessità di portarsi dietro soltanto quell'aggeggio, infondendovi il proprio Chakra e adoperandolo affinché diventi una lama fatta e finita. Sorpresa, se lo rigira ancora tra le mani, annuendo un paio di volte e posandolo di rimando quando le viene annunciato il costo. <Ah.> La spesa risulta essere fin troppo eccessiva per le proprie tasche, quindi dovrà aspettare un po' prima di poterla acquistare o quanto meno potrebbe ricrearsela da sola, seppur abbia bisogno del meccanismo per comprendere come venga fatto. Non può partire da zero con qualcosa che neppure conosce. <Interessante, però.> E fa spallucce, tornando ad ascoltare le parole che le vengono rivolte dal Kokketsu, avendola di fatto riconosciuta. <Corretto sia il nome che il luogo nel quale ci siamo visti l'ultima volta.> Asserisce mantenendo il suo solito tono pacato, mentre glissa rapidamente sulle altre tipologie d'armi bianche che vengono esposte dal venditore. L'ombrello resta poggiato contro la spalla mancina, in modo che le gocce d'acqua piovana s'infrangano contro la tesa trasparente, lasciandola quanto meno all'asciutto. <Sì, anche per me i prezzi sono troppo elevati, ma effettivamente le armi che porto con me le ho costruite io.> Quindi, va da sé che possa quanto meno permettersi i materiali, consumando soltanto un terzo del reale costo, adoperando la propria innata ed il relativo Chakra necessario affinché possa usufruirne durante la creazione. <Volevo dare un'occhiata in giro. Ho saputo che è un mercato piuttosto fornito. Infatti, è proprio l'impressione che dà. I prezzi sono adeguati alla merce che vendono.> Riferendosi anche al commento d'entrambi per quanto riguarda il pagare un'arma di quella fattura. Dal proprio punto di vista, comprende bene il perché quelle spade vengano fatte pagare così tanto, proprio perché ne costruisce a sua volta e comprende il tempo perso dietro alla giusta costruzione. <Pakku? Siamo diventati confidenti e non lo sapevo?> Inarca un sopracciglio con un mezzo sorrisetto sarcastico che gli vien rivolto. [ Chakra ON ]

17:02 Kamichi:
  [Zonzo] La NON più giovane Furaya continua quel suo discorso nei confronti del nostro biondo eroe, il quale, piacevolmente colpito dalla di lei fortuita presenza quest' oggi in questo loco, si gode la compagnia casuale di una persona decisamente a modo. <Già, è un bello spadone quello secondo me> prende fiato <Non sono un grande amante delle katane> quelle le conosce, assolutamente, sono le più comuni qui al villaggio delle ombre, che siano poi di bassa o eccelsa fattura non gl'importa poi troppo. <Peccato che costino così tanto, ed alla fine, non riuscirei neppure a maneggiarla una quelle> lo ammette, anche visivamente, non appare essere un muscolo ragazzo di 20 anni, anzi, tutt'altra storia quella per il suo corpo. Non è altissimo, e diciamo che pesa il giusto proporzionato ad un filino di pancetta, una figura umana normale, nessuno super figo della madonna come ne si vedono solo di questi in giro, diciamo a modo suo, qualcosa di decisamente più vero. <Bhe, se le costruisci tu di tuo pugno> continua, prendendo fiato <Sei un fabbro allora, quindi mi fido se mi dici che valgono quanto costano> non ne capisce mica lui, sicuramente ne può apprezzare l'estetica e l'affilatura, ma di certo, non la pregevole fattura della lama o dei metalli. <Hai un nome abbastanza lungo, di solito ha l'abitudine di accorciare con delle abbreviazioni ecco> continua, prendendo fiato, sgranando gli occhi per un mero istante, sintomo che forse l'imbarazzo lo ha colto alla sprovvista <Non volevo offenderti, se per te è un problema, vorrà dire che ti chiamerò col tuo nome completo> continua, infine, passando in rassegna con le labbra e con la lingua quelle tonalità vocale, tali da pronunciare <Pakkurida> passando indi, il testimone alla donna, restando con gli occhi ad osservare le eventuali spade lì affisse. [Chakra Off]

17:42 Furaya:
 Scruta con occhio attento lo spadone che viene indicato dal biondo, soffermandosi sulla katana che aveva intravisto poc'anzi e sulle parole che vengono infine pronunciate dall'interlocutore. <Non è necessario essere forti fisicamente per maneggiare bene un'arma, soprattutto se stiamo parlando d'una katana il cui peso non è generalmente eccessivo.> Commenta in sua direzione, con il tono tipicamente pacato di sempre, dimostrando di saperne a pacchi per quanto riguarda le armi, la loro forgiatura e l'utilizzo che di queste se ne fa fin dai tempi antichi. <Al contrario, per uno spadone, è invece necessaria anche la forza fisica per sorreggerne il peso. Se la tua forza non è sufficiente, già soltanto muoverlo sarà complicato e perderai in velocità.> Prosegue con la propria spiegazione, dando dunque qualche rapido accenno sull'utilizzo in combattimento delle suddette armi. Fisicamente parlando, neanche lei sembra essere più tanto forte, avendo perso parte della tonicità fisica e muscolare che poteva vantare. Non ha chissà che filo di grasso, ovviamente, trattandosi d'un corpo abituato sin dall'adolescenza a sopportare allenamenti severi e d'un certo spessore. A proposito della bancarella sulla quale si son fermati, lei non ha altro da guardare. <Mi sembrava d'averlo detto quella volta che ci siamo incontrati al bosco dei ciliegi> Nel distretto di Kusa, uno dei suoi posti preferiti quando il bosco dei ciliegi, quello originale, esisteva ancora. <ma forse ricordo male.> Facendosi per un attimo pensierosa, anche perché quel giorno hanno affrontato tematiche decisamente più importanti, come ad esempio la guerra e la pace: discorsi che per la Nara sono tremendamente importanti. Scuote mesta il capo alla spiegazione per la quale l'abbia definita in quel modo. <No, non è un problema. Volevo soltanto capire cosa ti portasse a farlo.> Fa spallucce. Non le importa davvero. <Piuttosto, avevo delle domande da farti che forse soltanto un membro della Shinsengumi può colmare.> Dandole le giuste spiegazioni. Finora ha chiesto ad un paio di persone, è vero, ma il fatto che Kamichi non l'abbia riconosciuta ancora come la Decima, sta a significare che probabilmente Sango non ha ancora cantato nessun nome come un uccello del malaugurio. [ Chakra ON ]

17:57 Kamichi:
  [Zonzo] Uno scambio di battute, celeri, parole e discorsi che spaziano dall'arte della forgiatura a quella della guerra, sino a mistificarsi in discorsi relativi alle proprie personalità, in un pomeriggio decisamente particolare. La pioggia ancora torrenziale martoria il tranquillo passeggiare del nostro biondo, obbligato ancora a mantenere tra le mani quel grosso e nero ombrello a copertura delle sue rosee carni, lasciandosi scivolare la suddetta acqua lateralmente, sino a vederla scorrere sul terreno. <Sono d'accordo con te, esistono tanti tipi di armi, e sicuramente alcune richiedono caratteristiche diverse a seconda del peso e della forma> basti pensare appunto, alla differenza tra una spada, una katana, una sciabola o spada inastata, sono tutte spade, nella fattispecie, ma tutte, necessitano di una conoscenza e di movenze specifiche. <Si, ne parlammo anche al bosco, ma è passato un pò di tempo alla fine, non farmene una colpa haha> se la ride lui, forse leggermente imbarazzato, mostrando alla giovane i suoi bianchissimi denti da maniaco del pulito, portando in contemporaneo la mano libera dall'ombrello dietro la nuca, muovendola in modo oscillatorio. <Menomale, pensavo quasi te la fossi presa, sarebbe stato abbastanza imbarazzante> prende fiato, riportando la mano libera di finire a penzoloni parallela al corpo, o meglio, al busto, ascoltando le ultime ed enigmatiche parole della Yoton <Mh> sospira <Vediamo cosa posso fare, non sono in servizio, e molte cose, non sono neppure autorizzate a dirle> avvisa subito la ragazza, dunque, che ci sono cose e cose da poter dire e fare, soprattutto quando è in divisa e quando non è in divisa. Resta dunque lì ad osservarla, aspettando queste fatidiche domande [Chakra Off]

18:29 Furaya:
 Esattamente come pronunciato dalla donna , il ragazzo va a ripetere, riassumendo, il concetto. Si limita soltanto ad annuire infatti, mentre lancia delle rapide occhiate nei dintorni. <Ti va di proseguire il giro mentre parliamo?> Propone alla di lui volta, cosicché possano anche continuare il giro d'acquisti o di mere occhiate piene di desiderio verso oggetti e cianfrusaglie che desiderano ma che non possono avere per ovvia mancanza di denaro. S'avvierebbe soltanto se anche il ragazzo fosse d'accordo, altrimenti resterebbe ferma al suo posto in attesa dell'altro. <Probabilmente.> Ne conviene a proposito del fatto che sia passato un po' di tempo, anche se lei è ovviamente abituata a ricordarsi gran parte di ciò che le accade attorno, assimilando buona parte delle informazioni per evitare di perderle. Tutto ciò che, ad esempio, ha scoperto finora all'interno del villaggio di Kagegakure, le torna utile e dunque sarebbe un vero peccato cancellarlo dalla memoria. Gli rivolge soltanto un sorrisetto di circostanza, schiarendosi la gola per riuscire a parlare di conseguenza. L'espressione permane quanto più calma e pacata possibile, nonostante abbia di fronte un agente scelto della corporazione che lavora per il Consiglio, questi ha allo stesso tempo dimostrato d'aver preso in considerazione qualcuno come lei e Tobirama per la sua vita. <Non me la prendo per queste piccolezze. Sarebbe stata una mancanza di rispetto, in realtà, giacché non ci conosciamo. Ma posso sorvolarci su.> Che benefattrice, quanto buon cuore! E si lascia scappare anche una mezza risata, giusto per non farsi mancare mai niente. Il biondo le rivela che non è in servizio, ma non le importa. <E' una domanda alla quale credo tu sappia rispondere anche senz'indossare una divisa.> Perché non è un abito che fa il monaco, non è la divisa che rende un poliziotto tale ad esempio. Con o senza quell'abito, egli dovrebbe quanto meno conoscere la risposta. <Vorrei capire per quale motivo tra voi agenti v'è un traditore. Comprendo che i tempi siano cambiati e che ora i ninja vengano visti diversamente> Nascondendo il fastidio che la sola idea di ciò che le crea, mostrando un ulterior tiepido sorriso nei di lui riguardi, onde evitare spiacevoli sospetti. <tuttavia, riuscite a fidarvi davvero d'una come lei?> Non intende mettere zizzania o discutere sull'operato della rossa. O forse sì? [ Chakra ON ]

18:58 Kamichi:
  [Zonzo] La Yoton continua a camminare, invitando, per tanto, il nostro biondo a camminare in sua compagnia, accettata di buon occhio ovviamente, seguendola di pari passo, acquisendo la di lei stessa tabella di marcia. <Certamente, magari visto che parliamo appunto della shinsengumi, conviene spostarci almeno in una zona più appartata> inconsapevole di star camminando, parlando, discutendo ed addirittura consigliando robe alla ex hokage di konoha, la somiglianza la ha anche beccata forse, ma sarebbe impossibile per lui addirittura additarla come hokage risvegliata del passato, davvero, troppo per uno che è entrato nel mondo ninja 2 mesi fa. <D'accordo allora Pakkurida, spara> continua, prendendo fiato, avendo infine macinato abbastanza metri assieme alla ex Nara da presentarsi abbastanza in disparte rispetto ovviamente al focolare principale di quel mercato. <Traditore?> inclina leggermente il capo verso la mancina spalla <Di cosa e chi stai parlando scusa Pakkurida?> continua, quasi subito <Non credo sia possibile che all'interno dell'organo più vicino al governo ed al consiglio stesso, ci possa essere una...> continua, prende fiato <Lei? una donna?> lo sguardo pare perdersi per qualche istante chissà dove, mentre, celermente, la mancina mano si muove con pollice ed indice a sfregare sotto il mento, come se lo stesso biondo stesse ora come ora pensando ad un collegamento. <L'unica cosa del genere che mi viene in mente, è stato l'arresto di Sango Ishiba durante l'ingresso alla shinsengumi, venne ammanettata e condotta alla torre per quanto ne so> ed effettivamente ne sa poco, se non che la stessa venga, appunto, da 10 anni indietro <So che millanta come alcune persone di provenire da 10 anni fa> prende fiato <Mi risulta davvero difficile crederlo, ma non posso neanche smentire le loro parole> effettivamente, cosa potrebbe dirgli al riguardo? <Ma non penso tu ti riferisca a lei, essendo un'agente scelto, proprio come me> termina, passando il testimone alla YOTON. [Chakra Off]

20:30 Furaya:
 Anche il biondo riprende a camminare di pari passo alla donna, la quale mantiene ben eretta la schiena mentre attende che questi possa rivolgerle risposte in merito ai quesiti e alle affermazione sollevate dalla rosata. Annuisce soltanto in merito alla faccenda dello spostarsi, seguendo dunque il di lui passo e mantenendosi al suo fianco. Lascia che questi possa prendere coscienza di quanto la donna sta per raccontargli, mentre dentro di sé non sta facendo altro che ridere e ridere ancora. Sta raggiungendo esattamente l'obiettivo che aveva in mente: creare scompiglio con qualcosa di tanto semplice come la verità. Una verità che però sta tenendo nascosta, se parliamo di se stessa, ma che al contempo potrebbe venire a galla proprio per via di Sango. E tanto vale giocare d'anticipo, d'astuzia, adoperando proprio Kamichi, colui che sembra essere quello più corretto, più legato ai dogmi del passato e che rivedeva in lei proprio una figura dalla quale trarre esempio. E a giudicare dalle risposte che sta ricevendo proprio ad quest'ultimo, trova che stia facendo proprio un ottimo lavoro, facendo sollevare dei dubbi direttamente all'interno, partendo magari da colui che viene ritenuto persino l'anello debole, a sua insaputa. <Proprio perché reputo anch'io che non sia possibile per un organo come il vostro associarsi ad una simile figura> Sei proprio falsa, una serpe in seno. Non le interessa nulla di quel villaggio, ma a quanto pare vuol provare ad iniziare da poche e semplici mosse a mettere zizzania, a provocare una reazione nei confronti di colei che non sarebbe dovuta neanche sopravvivere. <m'interessava capire perché invece ne faccia parte a sua volta.> Si stringe nelle spalle, come se non avesse appena lanciato una sentenza, come se non avesse assolutamente detto niente di che al di lui indirizzo. Porta le mani dietro la schiena, apparentemente sincera - anche perché di base sta raccontando soltanto la verità risaputa su Sango e chiedendo informazioni da comune civile. <Ecco, proprio lei!> Riferendosi a Sango, annuendo alla sua stessa conferma. <Chi pensi abbia partecipato alla guerra dei Monti ardenti dieci anni fa? Lei era dalla parte di Oto, io combattevo al fianco dell'Hokage e del villaggio della Foglia, come mio solito.> La stessa scusa che ha usato anche nei confronti d'altra gente, che ha pronunciato proprio nel bosco dei ciliegi, ammesso non stia sbagliando persona. Sta di fatto che mantiene costante lo stesso iter di bugie, cosicché possa risultare inattaccabile almeno fin quando la verità non verrà ovviamente a galla. <Era ricercata per alto tradimento, aveva una taglia sulla testa ed aveva alle calcagna l'intera Alleanza. Non era la sola, ma è soltanto lei quella che mi ricordo d'aver visto qui, in queste mura.> A giudicare dall'età che dimostra adesso, avrebbe potuto avere circa vent'anni all'epoca, quindi molto giovane, che non spiccava sicuramente tra i vari ninja; ciò dovrebbe quanto meno appianare la situazione, anche perché pare che nessuno la riconosca. D'altro canto, son poche le persone che son tornate da quella guerra, la gente le reputa tutt'ora una leggenda oltre che bell'e morte. <Perché dovremmo fidarci della Shinsengumi se avete tra le vostra fila un elemento che, a me personalmente, non ispira fiducia alcuna? Con questo, non intendo dire che vi metterò i bastoni tra le ruote o che altro, che la furia dei Kami s'abbatta su di me se solo lo pensassi> Dove sono i fulmini, dunque? Invochi un altro congelamento criogenico di dieci anni su di te proprio per conto dei Kami? Quante bugie hai imparato a raccontare, Hokage? Sei una sorpresa ogni giorno che passa. Ed ogni giorno t'avvicini sempre più a colui che avevi giurato di non diventare, ma le cui idee ti stanno tornando tremendamente utili. <però- ecco.> Questo è quanto? Ne aspetta la reazione. E' come il diavoletto sulla spalla che t'insinua le scelte sbagliate... [ Chakra ON ]

21:29 Kamichi:
 Ascolta le parole della ex Nara, lei che proprio 10 anni fa ha affrontato come ultimo baluardo ninja un kami in carne e spirito, venendo sconfitta come la stragrande maggioranza dei grandi ninja del passato, ma questa è una storia che il giovane biondo della shinsengumi conosce solo in parte, e di questa parte, ne ignora tanti aspetti anche parecchio importanti. <Guerra dei monti ardenti?> prende fiato <Parli dell'ultima grande resistenza che ha visto tutti i ninja dell'alleanza opporsi al kami?> cerca di ricostruire le sue informazioni, quei frammenti sparsi acquisiti in questo tempo da libri e racconti di terzi, formulando a sua volta ipotesi e tesi varie. <Una taglia? Era ricercata dall'alleanza?> prende fiato <Pakkurida ma tu come diavolo fai a dire ed a conoscere queste cose?> le chiede, quasi spaventato da quello che sta ascoltando, preoccupato quanto meno <alto tradimento? Cos'aveva fatto per meritarsi tutto questo?> continua, verso la yotono, del tutto distaccato dal fatto che per sapere quelle cose, deve necessariamente appartenere a 10 anni fa anche lei, e se le somiglianze sono quelle che sono... <Dovremmo?> prende fiato <Chi? Fai parte di qualche gruppo o organizzazione di cui ancora non mi hai parlato?> la ex nara parla appunto di "dovremmo" al plurale, dunque, di più persone, ma chi sono in realtà queste persone? <Per quanto mi riguarda, pakkurida, l'unica spiegazione che riesco a darti è che forse vista la sua pericolosità, il consiglio voglia tenersela quanto più sotto controllo possibile, al guinzaglio quasi, tanto da non vederla più come una qualsivoglia minaccia> il discorso ha effettivamente senso, ma lui ora vuole quelle risposte, deve capirci qualcosa in tutto questo, che la yoton lo voglia oppure no. <HAI DAVVERO COMBATTUTO ACCANTO A FURAYA?> attonito, infine, ad ascoltare quelle parole, quasi come se ci fosse davvero rimasto di sasso.

22:45 Furaya:
 Con la schiena ben ritta e lo sguardo rivolto alla strada di fronte a sé, non farebbe altro che allungar la mandritta munita d'ombrello in direzione dell'agente scelto. Farebbe in modo che parte della tesa copra anche lui, assieme al proprio corpo, apparendo gentile nei confronti altrui, tanto da volerlo difendere dalle intemperie. La pioggia sta comunque iniziando a scemare, quindi a breve potrebbe anche non essere più necessaria tutta questa gentilezza. Annuisce alla prima domanda che viene rivoltale da Kamichi, prendendo di fatto poi la parola. <Sì, proprio quella.> Confermando l'evento narrato del quale stava parlando. Il di lei tono si mantiene come sempre pacato, attenta ad eventuali parole o frasi che potrebbe utilizzare nei di lui riguardi, consapevole che stia parlando con un membro della Shinsengumi. Aggrotta appena le sopracciglia al sentir dell'altrui quesito, incredulo che lei sappia tutte queste informazioni. <Non sono nata ieri> Replica subito dopo. <dieci anni fa, avevo neanche compiuto vent'anni. Ero nel fiore degli anni> Bugiarda che non sei altro, ma a quanto pare sembra essersi calata perfettamente nella parte, tanto che dovrebbe pensare ad un eventuale sbocco nel settore del teatro, improvvisando un'attrice. Davvero! <quindi, è un pezzo di storia che per forza di cose ho vissuto, una battaglia alla quale ho preso parte da quel che ti ho raccontato. Ne siamo usciti sconfitti ovviamente, siamo in pochi ad essere sopravvissuti.> Gli spiega, gonfiando appena la cassa toracica, aspettando una qualunque reazione da parte del Kokketsu in merito alle parole che gli sta rivolgendo. E' un discorso senza dubbio importante da ambo le parti. <Ha collaborato nella presa di Oto, assassinando il Kokukage d'allora.> La bella e tremenda Kunimitsu. Questo è ciò di cui la fanciulla, membro della nota Shinsengumi, s'è macchiata a suo tempo e che adesso sembra vivere tranquillamente come se qualunque peccato commesso le fosse stato perdonato da un giorno all'altro. Il successivo quesito del ragazzo la lascia per un attimo allibita. Non è stato un errore quello di pronunciarsi al plurale, ma non comprende come possa immaginare che faccia o meno parte d'una organizzazione della quale lei non ha assolutamente mai parlato. Inarca infatti un sopracciglio, confusa da quanto le viene chiesto. <Intendevo in generale, riferendoci a noi cittadini di Kagegakure. Come dovremmo fidarci d'una organizzazione che ci promette aiuti e protezione se poi prendete tra le vostre fila un traditore della peggior specie?> Commenta, sperando che questa volta sia stata ben più esaustiva di prima, il che dovrebbe sistemare anche quella strana idea che Kamichi s'è fatto in merito ad una eventuale corporazione della fanciulla. E dal momento che non vuol far destar ulteriori sospetti, sceglie di soprassedere. Sia insistere che evitare del tutto il discorso potrebbero portare a problematiche importanti, quindi sceglie la doverosa via di mezzo. La spiegazione che il biondo le dà comunque ha un suo senso. Vi si sofferma qualche istante così da pensarci su, ma tutto sommato non è errato ed avrebbe un nesso logico. <Avrebbero potuto farlo in tanti altri modi diversi, non trovi?> Le dita si sollevano a contatto con il mento, quelle della mancina, sfiorandolo appena e facendosi pensierosa. Assimila tutte le informazioni e le risposte che riceve ovviamente, ma non n'è ancora convinta. <Eh?> Sgrana di rimando gli occhi, incoccando quelle iridi azzurre come il cielo direttamente in quelle altrui. <Oh, sì. Come ogni konohano che si rispetti.> No? [ Chakra ON ]

23:20 Kamichi:
 La Yoton parla, e spiega al nostro biondo eroe parte di quel passato perduto che non ha vissuto, e che lei stessa, anche se sotto le false spoglie di Pakkurida, descrive dettagliatamente in quanto lei stessa ne fu la protagonista. <Quindi hai combattuto 10 anni fa assieme ai ninja più forti della storia?> prende fiato, ancora inizia a sentire l'adrenalina che gli scorre celere nelle vene, lo si capisce, lo si percepisce dalle iridi che iniziano ad allargarsi, da quegli occhi che paiono ingrossarsi di almeno la metà, mentre il respiro irregolare sancisce che persino il suo battito pare aver accelerato il suo compito. <Si è macchiata di omicidio...> prende fiato <Ha ucciso un kage> continua, guardandosi le mani, i palmi aperti volti agli occhi rossastri, attonito ed incredulo <Ed io ci ho parlato, ci ho discusso> tremano quelle braccia, quelle mani, il corpo stesso sembra tremare come vittima stessa del nervosismo figlio dell'adrenalina che quella rabbia immonda che gli scorre per tutto il corpo, al pari del suo stesso chakra. <...E...ed io> continua a respirare in maniera affannosa, iperventilato dalla rabbia <Sto permettendo...che> continua, in quel suo [Anf-Anf] <Tutto questo accada davvero> stringe i pugni, in maniera molto forte, troppa <Una persona del genere è a piede libera nel villaggio ed io non l'ho ancora eliminata> ancora quella stretta si serra al palmo, le unghia tutte paiono inarcarsi e fendere lo strato proteico e grassoso che copre le vene del nostro giovane eroe, che pare proprio iniziare a sanguinare visivamente dalle mani. Sangue nero, come la pece, sgorga da quei palmi a macchiare di scuro quelle sue dita che ancora stringono dalla rabbia, mentre come pioggia quel suo sangue s'infrange al suolo. <Va eliminata> prende fiato, faticosamente, guardando dritta negli occhi la ex decima <Come chiunque sia una macchia per la giustizia e la pace futura> non ha mezzi termini, non ha paura di dire quelle parole, questo è il vero kamichi, è la parte sopita del giustiziere baluardo che non smette mai di sacrificare se stesso e la sua vita per la dea bendata. <Ma non posso ora> s'avvede forse del problema <Ora fa parte della shinsengumi, se le andassi contro, se la uccidessi> qualora ovviamente ci possa riuscire <Andrei contro la legge della mia corporazione> il paradosso di Kamichi, famoso quanto quelli di zenone, ovviamente. <Dove sono loro?> chi? <Dove sono i ninja che difendevano la pace e la giustizia un tempo> è palesemente arrabbiato, e quella rabbia si sa, porta quasi delle lacrime, soprattutto difronte al meccanismo naturale dell'impotenza e della paura <Perchè ogni volta che c'è qualcuno da fermare o la pace da difendere, mi ritrovo sempre da solo?!> rivolto verso una povera pakkurida, che ahimè, si vede vittima di uno sfogo emotivo <Perchè si sono ritrovati tutti questi, perchè solo i criminali ed i malvagi?!> continua, rapidissimo <Perchè non i buoni, dove sono pakkurida loro?!> le lacrime agli occhi, senza piangere, ma è palese che stia per scoppiare <Dov'è furaya? Perchè cazzo non c'è più nessun altro qui a combattere per la pace> respira, poggiando il capo al suolo, lo guarda, macchiato di nero del proprio sangue, mentre al suolo parrebbero iniziare a cadere anche delle goccioline ben diverse da quelle dense e nere del proprio dono, ma più palesemente quelle cristalline delle sue lacrime. <Perchè non arrivano loro...perchè?!> non alza lo sguardo, non ci riesce, piange, è un ragazzino che pensava di poter vincere il mondo, pregno del dono dell'immortalità apparente e del sangue nero, entrato nell'organo principale di giustizia del villaggio, ed alla fine, scopre che all'interno del suo corpo c'è una della cause principale della vecchia guerra. Non dice altro, il tono è spezzato e palesemente la stessa Yoton potrebbe avvedersi dei diversi stadi emotivi che ha fino ad ora affrontato, e toccherà a lei ora capire cosa fare con una mente tanto fragile come quella del biondo, che fino a poco fa credeva di essere un buono dalla parte dei giusti.

22:39 Furaya:
 La di lei attenzione è interamente rivolta a Kamichi, il quale le pone delle doverose domande in merito alle affermazioni giunte dalla rosata. Le sembra dunque doveroso replicare in egual maniera, mantenendo il classico tono pacato di poc'anzi. <Sì, esattamente.> Ha combattuto dieci anni fa. Non le importa che venga riconosciuta come un ninja del passato, l'importante al momento è mascherare la propria identità di Hokage. Qualora lo si venisse a scoprire, non potrebbe in alcun modo mantenere un profilo basso, specialmente se si tratta della Shinsengumi che, a detta di Mekura, sembrano non essere in chissà quali buoni rapporti con ninja di questa risma. Kamichi prende concenzione di quella che davvero è Sango Ishiba, traditrice dell'Alleanza, assassina del Kokukage, sovversiva del proprio villaggio. <Non volevo metterti in difficoltà, Kamichi> Cerca d'allungare la mandritta in direzione della spalla altrui più vicina nel vano tentativo di supportarlo, d'aiutarlo ad accettare la nuda verità che si cela dietro quel nome. Una donna che ha sicuramente causato tanto male e che a sua volta intende fermare. Qualora riuscisse a farlo indirettamente tanto di guadagnato e sembra che sia esattamente riuscita nel proprio obiettivo, sollevando dei dubbi nella mente del biondino. Egli si ferisce le mani, facendo cadere del sangue nero verso il suolo, il quale gocciola dalle ferite che si è autoinflitto. Non si scompone più di tanto, valutando come abbia avuto a che fare spesso e volentieri con Yukio, quindi la visione d'un sangue talmente scuro non le sconfinfera in alcun modo l'attenzione. <ma comprenderai come io debba avere un motivo per fidarmi d'una istituzione. In quanto cittadina, credo sia mio dovere oltre che sicurezza personale.> Finta come poche volte in vita sua, si distaccherebbe dal corpo del ragazzo qualora fosse riuscita in qualche modo a placarne l'animo, sospirando appena e rivolgendo la propria attenzione altrove soltanto per un istante. Solleva le iridi glaciali in direzione del cielo pomeridiano, laddove le nuvole hanno iniziato ad aprirsi, in modo che la pioggia possa smettere di cadere. A breve, anche l'ombrello diventerà inutile e dovrà chiuderlo. <Non puoi chiedere ai tuoi superiori come comportarti in questi casi? Si tratta pur sempre d'una situazione che ti sta a cuore e credo che questo possa fargli piacere.> Reputa che qualunque corporazione, specialmente una nata per la salvaguardia del Consiglio e di Kagegakure stessa, incentivi i propri commilitoni a comportarsi in maniera egregia; dunque dà per scontato che Kamichi possa anche contare sull'aiuto dei suoi diretti superiori per far fronte alla minaccia in questione. <Vorrei quanto meno capire cosa si possa fare in merito. Con la sua presenza, io non mi sento al sicuro.> Si riferisce tutt'ora a Sango, buttando altra carne sul fuoco, altra benzina sulla legna accesa. Si tratta d'un tentativo atto a condurre un membro della Shinsengumi malleabile come il Kokketsu contro qualcuno che vorrebbe vedere tre metri sotto uno strato di terra bello compatto. E non potendosi muovere con le sue sole forze e risorse, tanto vale comportarsi di conseguenza, agendo tatticamente e sfruttando a proprio vantaggio la situazione venutasi a creare. <Non devi per forza ucciderla, non ancora. Farla cacciare non sarebbe il primo passo verso la giustizia?> E una volta che non ne farà più parte, potrà anche pensare d'ucciderla. Il di lei tono è ovviamente serio, ma si comporta con la giusta mestizia nei confronti di chi possiede un animo che volge nella sua stessa direzione - seppur solo in parte. Le domande che le vengono rivolte susciterebbero una risposta adeguata da parte della Judai Hokage. Tuttavia, il biondino ha di fronte Pakkurida, il capo branco, che ha tutt'altra visione. Per quanto resti fedele alle proprie ideologie, al proprio carattere e a tutto ciò che ne consegue, non può lasciarsi cogliere impreparata. Non deve mostrare il suo lato debole ed umano, deve continuare a sfruttare la situazione a proprio vantaggio fintantoché l'è possibile farlo. <Le voci corrono e dicono che alcuni ninja del passato siano tornati. Una di loro è proprio Sango, forse anche gli altri hanno fatto ritorno?> Non può saperlo con certezza quella figura che cerca di mostrarsi agli occhi del Kokketsu. Prova a stare dalla sua parte, prova a comprenderlo, sfruttando ancor una volta ciò che ha a disposizione per il proprio obiettivo. E' proprio vero che l'influenza di Mattyse si fa sentire. <Dal momento che non sono ben visti dalla popolazione, che stiano agendo nell'ombra? Se soltanto questa concezione cambiasse, potrebbero tornare alla luce del sole? Le mie sono ovviamente ipotesi, ma se davvero fossero tornati anche loro? La popolazione li accetterebbe come un tempo?> Son queste le domande che anche l'agente scelto dovrebbe rivolgersi. Magari son tornati davvero, eppure non si mostrano. [ Chakra ON ]

23:23 Kamichi:
 Occhi azzurri quelli della decima, quelli che appaiono essere sferici posati sulle di lui bianche carni, le stesse che verrebbero strette all'altezza della spalla sinistra del giovane eroe della shinsengumi, decisamente decadente nella mentalità poc'anzi acquisita nella discussione malinconica avuta con la Yoton in questione, lì a cercare d'infondere un senso di appartenenza a quelle idee provenienti dalla mente e dall'odio passato della donna. <Non...> prende fiato <Non è la difficoltà> respira sempre in modo difficoltoso, mentre quel sangue copioso cade al suolo vista la produzione kokketsu di quest'ultimo, macchiando inevitabilmente il terreno bagnato con quel nero colore e con quell'aspro odore sanguinolento. <Il problema forse sono io> subito dopo <Forse non sono abbastanza forte per poterla affrontare, forse non riuscirò mai ad essere abbastanza forte da potermi confrontare con questi mostri provenienti dal passato> il tono è particolarmente disturbato e diverso da quello utilizzato nelle quotidianità, tanto da risultare quasi in vociare una forzatura di tonalità per quelli che sono gli alti del biondo. I denti serrati, quasi a digrignare la rabbia stessa fattasi frustrazione papabile, in quelle parole che trasportano sulle di loro dorsali la tristezza immemore della consapevolezza esterna del ritorno di bestie provenienti da passati recenti. V'è del malcontento nelle parole che il giovane sta pronunciando, è davvero palese la tristezza tirata a stento da quelle parole secche e brevi per via di quei denti sempre ben stretti, la rabbia stessa parrebbe essere la matrigna principale di tale discorso. Sibilano le gocce d'acqua in caduta dall'aprirsi del cielo da quelle nuvole grigie, laddove prima v'erano le lacrime dell'empireo, ora paiono essersi solo quelle al suolo del biondo kokketsu. <...> ma attimi di silenzio paiono frapporsi tra il silenzio attonito e lo stupore di sentire quella di lei mani appoggiarsi alla mancina spalla dello shinsengumi, il quale di fiato spezza il ritmo affannoso di quel pianto trattenuto a stento dallo scandirsi delle lacrime al suolo. <Non capisci Pakkurida...> prende fiato <Non è come pensi, io non posso parlare di queste cose al maggiore> parla della figura animalesca del Kenpachi, decisamente ignorante come la merda per la cronaca, ma soprattutto, lui vale davvero poco agli occhi del governo, non è una pedina fondamentale per ora, non può dettare preoccupazioni, non può sentirsi utile per qualcosa, se non al proprio spirito di giustiziere. <Sono ancora troppo poco per poter dire la mia li dentro> ma, subito dopo, serrando i pugni in maniera abbastanza rumorosa visto il sangue li presente <Ma come posso permettere che qualcuno macchiatosi di quel crimine possa anche solo pensare di camminare a testa alta indossando la mia stessa divisa> attacca, quasi verbalmente, alzando lo sguardo verso gli occhioni azzurri della decima, dritto per dritto, mostrandosi alla di lei figura in lacrime, solcato in quel viso dalla salina acqua proveniente dalle ghiandole dell'organo visivo. <Dimmelo pakkurida, cosa avrebbe fatto Furaya in questo momento?> si tratta dei suoi ideali, il crollo è quasi imminente se non già iniziato <Davanti al sogno della pace lei cosa avrebbe fatto in questo momento, ho bisogno di saperlo, ti prego> i denti sono stretti, serrati, rabbia e dolore si fanno sentire alla fine, e quelle lacrime di certo ne sono la prova schiacciante. <Io non posso affrontare tutto questo da solo> continua, è un ragazzino, ha appena 20 anni, viene da una realtà del tutto diversa, tribale, piccolissima, e si ritrova a lottare con i ninja leggendari di 10 anni fa, lui, da solo, difendendo dai demoni del male la giustizia. <Io non posso lottare contro l'intera shinsengumi adesso> è un paradosso abbastanza sottile da percepire questo, in quanto lui stesso s'immolerebbe per la giustizia, ma, se da combattere ci fosse lo stesso organo che mantiene la giustizia attiva? Sarebbe andare contro la legge, contro la pace del villaggio, quindi diverrebbe qualcosa da eliminare a sua volta, e non può farlo. Ritorna a guardarla negli occhi, la osserva, inconsapevole di star parlando con la decima, la stessa persona di cui un tempo ha voluto incanalare la virtù della pace come sogno ideale, inconsapevole d'essere in quel momento davanti alla sua piccola eroina, crollando psicologicamente. <Se sono tornati, dove sono Pakkurida> prende fiato, ancora una volta, affannoso, rigido di muscolatura, tremolante nell'apparire visivamente, forse per la tensione eccessiva di quest'ultimi <Perchè lei non è ancora arrivata? Perchè non arrivano e difendono il villaggio dagli assassini, dai criminali e da quelli come Sango?> si riferisce proprio a furaya, proprio a quei ninja che arrivano dal passato, a quei ninja che ha incontrato più volte sul suo cammino, a quelle leggende che paiono volersi ammantare ancora nel mistero. <Non dovrebbero nascondersi da chi come loro sta affrontando il male e l'ingiustizia terrena> è categorico <Non dovrebbero restare con le mani in mano, come possono permettere che tutto questo accada, se pensi che siano tornati, se li conoscevi, dove sono> in ultimo, di fiato, strozzato, in lacrime <Abbiamo bisogno di loro...> terminando, col capo chinato al suolo, silente infine.

00:45 Furaya:
 Resta di fronte al ragazzo, cercando la risposta giusta da dargli in un contesto che sembra non averne. Vorrebbe davvero sfruttare il suo nome, il ruolo che una volta aveva ottenuto con tanta fatica, ma non può. Non può fidarsi d'una persona soltanto per via delle emozioni che le sta facendo suscitare, non può in alcun modo farsi coinvolgere dalle sensazioni che avverte seppur priva di qualunque sigillo empatico con il biondino. Ha smesso d'essere la vecchia Furaya quando è stata tirata fuori dal terreno, liberata dal cristallo, venendo a conoscenza della distruzione che aveva lasciato il Finto Dio al suo passaggio. Ha smesso d'essere la Judai sorridente d'un tempo poiché non v'è ragione per esserlo. Finché non avrà un motivo per tornare a sorridere, per tornare a piangere, finché non avrà riconquistato la sua terra natia... non v'è alcuna ragione affinché possa gioire e tornare ad esser quella ch'era. Per Konoha, per il suo amato villaggio, annullerebbe persino se stessa se ciò servisse a riottenerlo. <Non riuscirai ad ottenere alcunché se cominci con queste premesse. Se non ti senti abbastanza forte, allora devi diventarlo.> Non c'è altra via d'uscita. Se davvero non è possibile essere ciò che si vuole diventare, vuol dire che bisogna impegnarsi per superare quest'ostacolo. Arrendersi non è la via più facile, arrendersi sta a significare che non s'è fatto il necessario per riuscire nel proprio intento. E non glielo permetterebbe. Rimuove la mano dalla spalla del giovane dopo una debole carezza, abbassandola del tutto e riportandola contro il proprio fianco. <Non è sicuramente un consiglio ortodosso il mio, tuttavia potresti anche evitare di parlarne ai tuoi superiori. Avrai dei compagni, qualcuno anche al di fuori della Shinsengumi che t'aiuterebbe a far luce su questa situazione. Presumo che anche stando all'interno del suddetto gruppo, tu possa far qualcosa: non serve ucciderla.> Il diavoletto sulla spalla torna a parlare alla volta di Kamichi, tamburellando sulla sua guancia come un cane che cerca le coccole o i croccantini e ti punzecchia con la punta del tartufo nero. <Come ti dicevo, risolvere questo problema potrebbe anche essere cacciarla, farla andare via di sua spontanea volontà, costringerla al licenziamento. Ci sono un sacco di metodi per allontanare una persona senza dover per forza interferire direttamente con essa tramite poteri forti.> Solleva le spalle per un istante, facendo poi ruotar lo sguardo. Sa bene quanto si stia mettendo a rischio con qualcosa del genere, ma potrebbe a suo modo utilizzare le parole appena pronunciate da Kamichi contro di lui qualora servisse. A giudicare da quanto accade, i ninja del passato non sono ben visti e il biondo, al contrario, pare quasi protendere affinché riappaiano per riportare tutto a com'era un tempo: sta parlando di loro, della task force, di Pakkurida e di Kyofu. <Non posso dirti cos'avrebbe fatto lei, sono un'altra persona> Si estranea totalmente, cercando di non apparire neanche per un istante simile nell'atteggiamento, adoperando quella sua nuova sé, lo sguardo del capobranco. Sicura d'ogni mossa compiuta sino a questo momento. <ma in quanto Hokage, temo che non l'avrebbe fatta passare lisciare ad un traditore di quel genere. Proprio perché ci ho combattuto affianco> Bugiarda, prosegue nella sua pantomima. <sono portata a credere che l'avrebbe fermata con qualunque mezzo, anche mettendosi contro altra gente.> Annuisce convinta, mostrando un sorrisetto fiero, neppur stesse parlando d'un eroina d'altri tempi, neppur lei fosse una fan della Decima. E' una situazione al limite dell'inverosimile, che fa persino sorridere. Kamichi espone di non potercela fare da solo, deve trovare degli alleati. <Cercali> Pronuncia di getto. <se Sango è tornata, nulla vieta che anche gli altri ninja possano aver fatto ritorno. Cercali, è l'unico consiglio che posso realmente darti da persona esterna. Volevo soltanto un parere, ma siamo finiti con l'affrontare un argomento più grande di me e te messi assieme.> D'altronde, agli occhi altrui è soltanto un civile, un ninja di questi tempi, anche se ha combattuto nella guerra di dieci anni prima per quel che gli ha raccontato ovviamente. Lui non ha motivo per non crederle. <Non so rispondere alla tua domanda. Se fossero nascosti nell'ombra, forse aspettano soltanto il momento giusto per uscire. Ma se davvero vuoi fare qualcosa, tu che puoi, cercali. Fallo per la giustizia che tanto incarni con quella divisa e il tuo desiderio.> China il capo in avanti, un inchino, una richiesta formale da parte di Pakkurida nei confronti d'un agente scelto della Shinsengumi. Vuole rovinarla. Vuole rovinarli. Non si tratta più soltanto d'attesa, sta giocando a scacchi e reputa di poter fare scacco matto sulla Ishiba. <Come ti ho detto, la gente ha smesso di credere in loro. Io stessa avevo dei dubbi. Ci hanno abbandonato, non erano abbastanza forti per fermare quella divinità. Nessuno crede più in loro, ma se sapessero che qualcuno c'è ancora, che qualcuno ancora spera in un loro ritorno... Forse... Forse, potrebbero tornare?> Le s'illumina lo sguardo, finge. Vuole dargli una speranza. [ Chakra ON ]

01:15 Kamichi:
 Veloci paiono essere le parole della non giovane decima hokage della fu konoha, lei che per ora si nasconde dietro il nome fittizio di Pakkurida, incontrata già una volta sul percorso del nostro giovane eroe, parlando però di argomenti nettamente diversi. Le orecchie si riempiono tutte di quei significati retorici e non, piene di quello che per la yoton sembra essere effettivamente il volere assoluto della di lei presenza nel villaggio delle ombre: Eliminare l'ishiba dai rossi capelli. <Come se potesse essere facile fare tutto questo da solo, pakkurida> prende fiato, cercando di smorzare le lacrime, cercando come meglio può di tirarsi su di morale in un modo o nell'altro, forte probabilmente del coraggio instillato da quelle parole non propriamente confortanti della ex nara, laddove ovviamente ella si sia intrufolata con le parole. <Se pure facessimo luce sulla storia della ishiba, se pur riuscissimo in qualche modo a far ritornare la memoria alle persone del villaggio riguardo a quello che successe ai vostri tempi> continua, repentino nel pensiero, rapido, fulmineo di sinapsi in collegamento per ricordare e produrre idee da convalidare con l'azzurra d'occhi, sempre lì difronte a lui. <Forse, ho un piano Pakkurida, ma dubito che sarà facile poter arrivare a l'obiettivo finale senza dover combattere contro qualcuno> e continua, in quel discorso, imperituro, lasciandosi però un velo di mistero nelle parole dette, non vuole dire ancora nulla, ma qualcosa, dallo sguardo, pare davvero averlo fisso in testa, ma tutto dipenderà dagli alleati che riuscirà a portare dalla sua parte. <Ma se dovessimo arrivare a scontrarci con l'ishiba, per i peccati da ella commessi 10 anni orsono, tu, combatteresti dalla nostra parte?> dove, per nostra, probabilmente si riferisce allo schieramento d'alleati che gli serviranno per spodestare il male dalla shinsengumi, il corpo in cui ha creduto sin dalla leva aperta al villaggio tutto, ma che ora sta vedendo essere macchiato dalla presenza omicida della cartacea ninja di ame. <E se dovessi effettivamente trovarli? Se questi dovessero arrivare da me? Se un giorno incontrassi proprio Furaya e scoprissi che è tornata?> palesemente nel tono della voce, ma anche nei movimenti, è tornato ad essere leggermente in panicato, qui non si parla di attaccare un cattivo, ma d eliminare un malvagio decennale da un corpo d'elite scelto del governo <Cosa dovrei fare? Cosa dovrei dirgli per portarli a tornare dalla parte dei buoni e di lotta per il bene di tutti?> chiede, vuoto d'idee il biondo, quasi stanco all'apparenza, forse il discorso lo sta provando troppo. <La loro presenza potrebbe instillare in molti il coraggio di non lasciarsi andare a queste sofferenze> come la pressione che l'assassino sta infondendo, come la pressione delle faglie temporali, come la pressione dell'ishiba tornata e di chissà quale altro ninja malvagio del passato, e lui, ha giurato su quei monti di pietri che nel bene e nel male, eliminerà ogni forma di malvagità da questo mondo. <E tu, cosa farai nel frattempo Pakkurida? Ho bisogno anche di te in tutto questo, sappilo> l'avvisa, non può mica tirarsi indietro lei, anzi, deve essere anche lei a fare qualcosa, se no kamichi lo ritrovano con le pasticche sul comodino, morto però.

02:04 Furaya:
 Scuote il capo in sua direzione, riprendendo a parlare alla di lui volta per cercare di fargli intuire dove lei voglia spingersi. <Chi ha mai detto che tu debba farlo da solo? Tuttavia, se vuoi diventare un simbolo della giustizia, devi iniziare a fartene carico.> Son state queste le altrui parole poc'anzi del resto. Deve perseguire il proprio ideale, altrimenti resterà esattamente quello ch'è adesso. Piange perché non sa come affrontare ciò che si prospetta all'orizzonte, aspettando che siano gli altri ad andare da lui. <Deve innanzitutto partire da te, Kamichi. Se non ti senti pronto ad affrontare una verità del genere, forse vuol dire che questo ruolo non ti s'addice. E non voglio risultare troppo cattiva nei tuoi confronti, alla fine pronuncio soltanto quello che penso e che si palesa davanti ai miei occhi.> Ci sono sicuramente diversi modi per dirlo, ma Pakkurida s'è sempre dimostrata diretta e sincera nelle proprie parole, seppur la conosca ben poco l'interlocutore. Attenta a qualunque altra espressione possa rivolgergli, prosegue nell'ascoltare le affermazioni altrui. <E' impossibile credere che non dovrai combattere contro qualcuno. Mi spiace dirtelo in questo modo, ma quando vai contro qualcuno e qualcosa che non ha i tuoi stessi intenti, risulta essere inevitabile. Come credi venissero fuori le guerre nell'epoca passata?> Il Kokketsu è in fondo molto giovane rispetto a lei, quindi da un lato s'aspetta che, in effetti, non sappia come determinate vicissitudini avvenivano nel tempo passato. Alla di lui richiesta di combattere assieme nell'eventualità d'affrontare l'Ishiba o chiunque altro possa anche soltanto schierarsi contro di loro, la donna non può esimersi dal muover il capo, annuendo in sua direzione. <Ti ho messo io in questo casino, no?> Esordendo con quella stramba domanda, volta soltanto a comprendere il suo modo di pensare, scoprendo ben altro, riuscendo a scavare talmente a fondo da non credere d'arrivare a scoperchiare un vero e proprio vaso di pandora. Kamichi purtroppo si dimostra esattamente per il ragazzino che è e diffida dal fatto che l'abbiano arruolato senza riserve. Pone troppe domande, si sbilancia eccessivamente dal lato opposto a quello della corporazione d'appartenenza - circa. <Sottoponi a loro lo stesso discorso che hai fatto a me. Racconta loro quello che senti dentro, convincili che lo stai facendo per un bene superiore. S'erano davvero ninja votati alla ricerca della pace, allora vedrai che ti daranno il loro aiuto. Sempre ammesso che siano ancora vivi. Purtroppo questa continua a restare un'incognita.> Sancisce ancora con quel suo solito tono pacato, affrontando come meglio può e crede un discorso piuttosto importante che potrebbe ribaltare la visione del mondo da parte del biondo, il quale potrebbe persino arrivare a cambiare prospettiva, spingendosi appunto a cercarli quando tutti, in quest'epoca di modernità, sembrano odiarli. <A tempo debito, mi troverai.> Lasciandogli una risposta enigmatica che, di base, non gli dona alcuna replica sincera, nessun modo per rintracciarla. <Inizia a cercare, non arrenderti adesso che hai un obiettivo. Io ci sarò.> Inizia a girarsi, dandogli le spalle per intraprendere il precedente cammino a ritroso. Gli sorride appena, di sguincio, allontanandosi dal mercato e dallo stesso agente scelto. Un nuovo passo è stato compiuto, ma Kamichi reggerà il peso di questo nuovo affronto? [ EXIT ]

02:38 Kamichi:
 Silente pare essere il loco visto il passare del tempo, ancora più se consideriamo che i due sono lì fermi da effettivamente un bel pò ormai, tanto, che dal pomeriggio, pare essere subentrata la sera flebile, tanto da riuscire a scorgere nella lontana trasparenza empirica, una biancastra luna. La yoton è decisamente su di un buon percorso, se cercava alleati, li ha trovati, e kamichi, fintato si tratta di giustizia, è abbastanza malleabile, per quanto palese possa essere l'imbastardimento delle sue idee, è pressoché palese che la di lei figura, stia in qualche modo inficiando l'intendere ed il volere dello shinsengumi, troppo scosso per avere lucida mente ora. <Hai ragione, e saperti comunque dalla mia parte, tu che sei stata sui campi di battaglia con tutti gli altri> si riferisce alle storie raccontate riguardo la grande guerra, quelle combattute da furaya ed i suoi, dall'alleanza e dalla resistenza ninja, dalla corporazione dell'Ishiba, aggrumandosi tutte in quello scenario odisseico senza precedenti, del tutto lontano dalle avventure vissute dal nostro biondo kokketsu. <Forse ci vorrà ancora un pò Pakkurida, io non vengo da 10 anni fa, non sono nessuno rispetto a chi eravate su quei campi di battaglia> prende fiato, guardo col capo in direzione approssimativa ai volti di pietra <Ma ho giurato fedeltà sul mio sogno di portare e difendere la giustizia in queste terre> continua, imperituro, imperiale, del tutto esente dalla figura prima vista in lacrime <E sarò ciò che il destino mi riserva, fosse questa, l'ultima volontà che porterò avanti> chissà, magari, riuscirà in questa ardua missione, forse, riuscirà anch'esso ad essere ricordato come i grandi ninja che riuscirono a debellare il male intrinseco a kagegakure. Forse sogna troppa e non fa i conti con la realtà, forse parla troppo e nona agisce bene in merito, forse, e solo forse, ha fin troppo da fare e poco tempo per tutto, ma una vita potrebbe essere abbastanza per instillarsi lo spirito da leggenda. <E se succederà, se quel qualcuno calpesterà la giustizia e la pace, allora combatterò, Pakkurida> sempre verso la ex nara, ritornando ad osservarla in viso, estraniandosi dal mondo che lo circonda ed avendo occhi, bellicosi, solo per lei <Forse, potrebbe essere comunque utile chiedere spiegazione al maggiore> riferendosi al perchè hanno una ninja traditrice tra le loro file <Credo nella shinsengumi, e sono fedele al corpo di cui faccio parte, e che nel bene e nel male, mi tieni ligio al dovere> lo sottolinea, non tradirebbe mai il kanji della fedeltà, assolutamente, lui vive per quello stesso concetto di giustizia che la stessa shinse gli permette di adoperare giornalmente. <Ma se esiste una cellula morta, se esiste qualcuno che mina il senso di giustizia in quel gruppo, allora sono sicuro che riportare la normalità sarà la scelta migliore> controlla ancora una volta quel suo respiro, cercando, in cuor suo, di tornare almeno alla normalità <La shinsengumi deve brillare per quello che è davvero, non può davvero continuare a tenere in se una persona come quella> prende fiato, nel mentre, anche se da ricordare, vi sarebbe comunque l'idea tutta che quelli della shinse, lui soprattutto, vive di ordini particolarmente violenti, lui, appunto, fa parte proprio della divisione d'avanguardia, aka, è quello che tecnicamente uccide di più la gente, e la shinse i genocidi li fa senza battere ciglio. Eppure, riguardo ciò, c'è da dire che così come il suo percorso, anche la giustizia del biondo è fortemente malleabile, e se il corpo per eccellenza del governo che mantiene la pace, dice di ammazzare i cattivi, lui crederà, per ora, sempre di star uccidendo dei cattivi che se lo meritano. <Al nostro prossimo incontro Pakkurida, e che la giustizia possa trionfare insieme a noi> incisivo, pragmatiche le ultime parole, tendenti ai dogmi, eppure, abbastanza semplici da capire. E detto ciò, avvedendosi dell'andar via della ex nara, farebbe anch'esso per abbandonare il loco. [End]

02:40 Kamichi:
 [SonnEdit] <Hai ragione, e saperti comunque dalla mia parte, mi rassicura, tu che sei stata sui campi di battaglia con tutti gli altri>

Pakkurida, anche conosciuta nel passato come Furaya la decima hokage di Konoha, incontra per volere del destino il nostro giovane eroe biondo nei pressi del mercato dell'acqua. Entrambi affascinati dalle armi all'inizio, decidono di continuare il discorso altrove, sotto consiglio della Ex nara, dove, la suddetta, pone delle domande e dei dubbi davvero particolari alla figura del kokketsu, tale da minarne a tratti la solidità mentale e la statuaria fiducia nella giustizia. Venendo a conoscenza della storia d Sango Ishiba, dell'alleanza e del ritorno effettivo dei ninja del passato, la Yoton, forte dell'influenza che tutto questo suscita sull'animo del biondo, lo ingloba come parte integrante del suo piano più grande, che all'apparenza, pare essere ora l'eliminazione della Ishiba dalla shinsengumi. Il biondo accetta, anche se, sottolinea, di essere sempre fedele alla propria corporazione, e che questo, per lui, è solo un modo per riportare la stessa allo splendore di giustizia impeccabile che millanta essere nella mente del kokketsu.