Due mondi inconciliabili
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Giocata del 09/04/2021 dalle 15:10 alle 19:03 nella chat "Quartiere dello Spettacolo"
Eccolo qui, il nostro impavido Saisa, nella sua ormai versione "saggio e apatico". Cammina con il suo solito fare scadenzato in un luogo che mai si sarebbe aspettato di rivedere: il quartiere dello spettacolo. Per quale motivo? Molto semplice. Qualche giorno prima, ha passato qui un'intera giornata in compagnia di Mekura. Tra varie fantasie ed idee, la Hyuga gli propose di valutare un lavoro come attore. A suo dire, avrebbe l'aspetto fisico ideale e le capacità tecniche adatte ad intraprendere una carriera, che potrebbe a quanto pare essere retribuita bene in questo nuovo mondo. Quindi, senza dirle nulla, hadeciso di approfondire la cosa, per capire se e come fare. Non gli dispiacerebbe lasciare il lavoro da Ichiraku per guadagnare abbastanza soldi per comprare la famosa vasca in ciliegio promessa alla sua Ex Sensei. Il giovane, guardandosi intorno con fare molto spaesato, proverebbe a fermare qualche passante per ricevere indicazioni in merito a dove candidarsi per fare l'attore. Lui non ne sa davvero nulla, nella sua era, non esisteva questo lavoro, non così. Il genin si mostra come suo solito con i capelli color cenere spettinati, lasciati cadere in parte su frnte e viso, coprendo a tratti le iridi smeraldine. Petto nudo come suo solito, che mostra il suo fisico completamente scolpito, pieno di cicatrici, con due sigilli, uno sul petto sinistro ed uno sulla schiena. Sul braccio destro un tatuaggio ad avvolgere l'arto. Un paio di pantaloni neri slim che poggiano su di un paio di sandali neri ninja. Due guanti mezze dita neri alle mani. Nient'altro. [ch off] Sempre di lavoro si tratta ma oggi niente divisa della Shinsengumi addosso, non che abbia smesso di indagare o cercare in giro i sospetti ma le bollette non si pagano ad aria e visto quanto alto tiene il riscaldamento non c’è da stupirsi se non ha ancora mollato quel lavoretto da comparsa, mentre continua a studiare recitazione per migliorare le sue abilità da doppiogiochista. Tormentata in una parte della mente si sforza di apparire tranquilla e rilassata, non ci devono essere intoppi ora, sta cercando di raggiungere il suo agente per lamentarsi delle scarse opportunità lavorative di questi tempi, pronta a licenziarlo e ricominciare da capo da sola. Si muove sicure lasciando che il suo paio di sneakers bianche silenziose si portino sul terreno, alzandosi cadenzate dall’asfalto. Gambe estremamente candide e nude, protette silenziosamente dalla protezione solare e dalla crema idratante, fasciate appena le cosce in quella minigonna a tubino nero, minuscolo lo spacco a v sul lato destro che le permette di camminare abbastanza agilmente. Le temperature sono salite negli ultimi tempi, ma per i suoi gusti non abbastanza ed ecco perché sopra alla camicia bianca porta una felpa oversize grigia, la marca bella in vista al centro del petto. La camicia si scorge solo grazie al colletto chiuso che spunta vicino al suo volto, il tutto è abilmente infilato nella vita alta di quella gonna e ricade morbido lambendole la parte alta dei fianchi. Uno zainetto nero sulla spalla destra ciondola ad ogni suo passo seguendo il movimento di quella chioma bionda che ora, sotto a quei raggi, mostra la pienezza dei riflessi rosa, illuminandole quell’incarnato quasi divino. Gli occhi sono rossi e protetti appena un paio di grossi occhiali da sole dalle lenti azzurrognole, ama il caldo, ama il sole essendo crescita nel deserto ma sembra che geneticamente sia predisposta per l’oscurità e la pioggia, le sue iridi si infiammato subito a contatto con la cangiante luce diretta e la pelle si scotta ai primi timidi raggi primaverili, fortuna che si è ricordata la crema protettiva prima di uscire di casa. Parte dei suoi ingaggi derivano proprio da quell’aspetto, da quell’estetica così delicata e da piccola bambola di porcellana. Si sta dirigendo lei verso il palazzo del suo agente ed è sul marciapiede vicino all’ingresso che dovrebbe incontrare un moro sconosciuto. Arresta il suo passo così da non scontrarsi <senti ma Mifoku è di buon umore oggi?> lo scambia per una comparsa come lei, crede erroneamente che sia appena uscito dall’ufficio del manager. Abbassa appena le lenti con l’indice della mano destra così da poterlo osservare come si deve, sorridendo gentile ed in attesa di una risposta, meglio prepararsi a quello scorbutico prima di incontrarlo e litigarci [abiti: https://i.pinimg.com/564x/18/65/dc/1865dc8215333e81a185ebf8b135028b.jpg] L'ex corvino si trova su di un marciapiede, di fronte ad un grande palazzo, in modo del tutto casuale. Finora le persone a cui ha chiesto informazioni sembrano tutte piuttosto scorbutiche, sarà il luogo? <tsk...tutti con la puzza sotto il naso? Ma che hanno che non va questi idioti> scuote il capo borbottando da solo piuttosto alterato. Sarà che forse girare a petto nudo non è il massimo? Però in un quartiere di spettacoli, dovrebbe essere normale no? D'un tratto una presenza femminile attirerebbe la sua attenzione, non per l'altezza ch enon è particolarmente elevata, ma piuttosto perchè sembrerebbe rivolgersi a lui. <mh?> si volterebbe in sua direzione inarcando un sopracciglio mentre lo sguardo squadrerebbe la sua figura da testa a piedi <scusami ragazzina, sono piuttosto impegnato, non ho idea di cosa tu stia parlando...chi diavolo sarebbe Mikoso? Ma ci conosciamo?> domanda a lei, domandandolo piuttosto anche a se stesso, essendo dubbioso sulla confidenza con cui l'altra si è rivolta senza troppi problemi. Magari è qualcuno che ha incontrato ma di cui non ha ricordo? Chissà <piuttosto, a me sembra che qui nessuno di questi idioti sia di buon umore. Quindi, non è che tu peeeeer caso, sapresti aiutare il sublime sottoscritto? Sto cercando un luogo dove poter diventare attore e fare soldi> schietto, ingenuo, e trasparente. Non ha altri fini dopo tutto [choff] Sarà il sole ma per estrema fortuna scambia la pelle nuda altrui per una camicia molto attillata bianca, quindi almeno per il momento la situazione è sotto controllo. Il riflesso tra la luce che arriva verso di lei, diretta e senza schermi a parte il suo paio di lenti azzurre contrasta invece con l’ombra del palazzo che viene gettata su Saisashi motivo per cui resta abbagliata non tanto da quanto il Konohano possa essere o meno sublime ma dalla luce stessa. Per ora quindi è ancora salva. Inclina appena il volto di lato mentre anche il peso del corpo si sposta verso destra, il fianco sinistro va ad alzarsi mentre il ginocchio si flette. Il destro invece viene estroflesso lasciando quindi tutto il peso del corpo solo ed esclusivamente su quella gamba, non è certo una posizione sana in un combattimento ma è sicuramente ciò che ci si aspetterebbe da una ragazzina vestita all’ultima moda nel quartiere dello spettacolo. Lo osserva andando a stringere gli occhi così che le pupille possano meglio reagire alla luce in ingresso, nello stesso istante si limita a rialzare gli occhiali cercando di metterlo a fuoco meglio. Insomma, si tratta solo di una strana figura giovanile e ben vestita per lei al momento. Santo sole. <non che tu sembri più gentile o ben disposto> replica semplicemente a quelle prime parole. Pure lanciando quella che potrebbe tranquillamente essere definita una frecciatina il tono resta adorabilmente educato, pacata e gentile proprio come ci si aspetterebbe da lei. Non vuole certo indisporre un probabile collega <e no non ci conosciamo> allunga solo ora la mano destra in sua direzione, palmo teso in avanti <sono Saigo Manami> si presenta semplicemente. Consapevole che la sua poca fama come attrice potrebbe portarle dei fan ma che al contempo sia ancora troppo sconosciuta per avere problemi di stalker, insomma non le serve il nome d’arte al momento. Allunga quindi il braccio in attesa di una stretta di mano, la presentazione ufficiale <e tu sublime sottoscritto saresti?> domanda, si pone delicata e pacata, divertita appena nell’utilizzare le sue stesse parole. Speriamo solo che continui a starsene in controluce e non noti il petto nudo altrui <Mifoku è il miglior agente> spiega solo a questo punto <ed il mio> puntualizza subito dopo. Scuote appena le spalle poi <forse non il più cordiale ma sa fare il suo lavoro, potrei presentarti a lui> propone subito dopo. Non teme la concorrenza soprattutto di un uomo, diverso sarebbe stato incontrare una ragazzina dalle caratteristiche fisiche simile alle sue, ma così non avrebbe proprio motivo di ignorare la richiesta ed il sogno altrui, insomma difficilmente si troveranno a gareggiare per la stessa parte. Vede l'altra scrutarlo con lo sguardo, come se la luce del sole in qualche modo la infastidisse a tal punto da non permetterle di vedere bene. Assume quella posa carina, che si addice perfettamente al suo aspetto da bambolina, ma Saisashi non ci fa nemmeno caso <ehm, va tutto bene? Ho qualcosa che non va forse?> direbbe assottigliando gli occhi, stranito nel sentirsi così scrutato. Dopo tutto non indossa nemmeno un tubo, non è che ci siano così tanti dettagli da comprendere <ben detto ragazzina, mi piace la tua faccia tosta hihi> mostra il suo solito sorriso smagliante, divertito dalla sua prima affermazione <beh, non pretendo nemmeno di esserlo. Se morissi in battaglia e ti risvegliassi dopo 10 anni, scoprendo di essere vivo e che in quella che pensi essere una notte sia passato tutto questo tempo..tu lo saresti?> fa semplicemente spallucce. L'altra sembra saperne di più riguardo agli attori, anche se non comprende a pieno il suo discorso non essendo del settore. <Beh non che faccia la differenza...dato che in questo nuovo mondo non mi conosce più nessuno...comunque sono Saisashi, ma puoi chiamarmi semplicemente il sublime> Andrebbe quindi ad allungare a sua volta la mano, con fare poco cadenzato, stringendola senza imprimere forza, con l'aria di cchi non è propriamente a suo agio <Agente? Lavora sotto copertura per qualche forza ninja? Anche io in passato non me la cavavo male come combattente > accenna brevemente, non capendo minimamente <io ti ringrazio per la tua disponibilità, però io vorrei diventare un attore, non un agente. Mi sto forse perdendo qualcosa?> domanda spalancando gli occhi. Si , stai giusto capendo fischi per fiaschi. [ch off] Poteva essere un incontro qualsiasi, potevano semplicemente parlare, prendersi un caffè e diventare colleghi. Lei aspetta la sua risposta con un gentile sorriso divertito sul volto, accoglie quella prima affermazione come un complimento, per quanto ancora non lo abbia davvero inquadrato, magari si tratta davvero del suo primo stalker. Il problema sopraggiunge quando l’altro continua a parlare. L’espressione gentile ed allegra sparisce al ritmo delle parole altrui, lasciando il posto ad uno sguardo decisamente disgustato. In poco tempo tutto cambia, come se si stesse rimuovendo una maschera o più semplicemente come se non volesse nascondere il misto di sentimenti che prova verso tutti quei maledetti ninja che stanno riapparendo. Per colpa di chi lei è quasi morta? Loro. Non ci sono diverse spiegazioni, se da una parte si colpevolizza per essere stata troppo debole dall’altra il suo odio viene anche rivolto a coloro che hanno perso quel giorno. Se ci fossero state le armate a proteggerli forse ora sarebbero ancora tutti vivi invece non è così. Quel giorno è morta anche Manami a tutti gli effetti <io avrei la decenza di restare morto> il tono adesso è sprezzante, non nasconde l’odio ed il disprezzo nei suoi confronti <dopo aver combattuti un’egoistica guerra che ha portato alla distruzione del mondo quantomeno me ne starei nel mondo dei morti a vergognarmi> lo incalza lei e questo punto eccola fare un passo in sua direzione. Si avvicinerebbe al ragazzo ma soprattutto andrebbe oltre quella barriera di ombre gettata dal palazzo. Inizialmente fatica a mettere a fuoco ma poi eccola poterlo osservare. Oh sì è nudo e normalmente le sarebbe interessato ma adesso quello non è altro che un pensiero passeggero, potrebbe anche essere l’essere più bello sulla faccia della terra e non cambierebbe il disgusto che trasmettono i suoi occhi e la forma delle sue labbra <ma soprattutto se anche tornassi non farei lo scazzato, chiederei scusa prima di andare a suicidarmi> lapidaria in quelle parole mentre la mano destra va semplicemente a raccattare lo zaino. Lo apre semplicemente cercando il suo cellulare. Mentre si muove andrebbe ad inserire appunto la mano all’interno del nero tessuto. Mascherandola così cercherebbe semplicemente di andare a comporre il mezzo sigillo della capra. Maledetti non si fida. Per questo silenziosa e letale cercherebbe solo di radunare ogni suo pensiero all’interno della scatola cranica, lì dietro alla fronte sfrutterebbe quei sentimenti per radunare le forze psichiche. Se fosse riuscita dunque andrebbe a sfruttare le sensazioni di calore di quella pelle pallida al sole, i muscoli che ora si sono appena irrigiditi per la rabbia e persino la sensazione trasmessa dagli abiti cercando di sfruttarle per poter andare a radunare le sue forze fisiche nel basso ventre. Se fosse riuscita anche in questo passaggio andrebbe a muovere le due vorticanti sfere di energia così ottenute, tenterebbe semplicemente di andare a controllarne la velocità di rotazione mentre andrebbe a farle avvicinare, cercando di farle convergere all’altezza della bocca dello stomaco. Se fosse riuscita qui le due sfere andrebbe ad incontrarsi e scontrarsi finendo per diventare solo una, il chakra, che così richiamato ora verrebbe messo in circolo. Sciolto il mezzo sigillo estrarrebbe il cellulare dallo zaino <e sei così stupido che non sai nemmeno che per fare l’attore serve un agente> lo aggiunge poco dopo, mascherando in quella frase apparentemente fuori conteso i suoi reali obiettivi, nel tentativo di controllare quell’ondata d’odio che si è mostrata poco prima, come per cambiare discorso, come se non avesse reali intenti bellicosi [chk on] Ciò che accade di lì a poco, lascerebbe completamente silente Saisashi, che per qualche istante non comprende a pieno il fare dell'altra, che da docile e gentile diventa improvvisamente sprezzante e piena d'odio. Le sue parole tuttavia chiariscono in breve il mistero, non è la prima a fare questo tipo di uscita da quando è tornato in vita e sicuramente non sarà nemmeno l'ultima. La sua prima affermazione, potrebbe offendere molti, oppure creare battibecco, ma non è questo il caso. Saisashi si è fattouna promessa, e non gli interessa più nulla di tutto ciò che riguarda il mondo ninja, allo stesso modo in cui non gli interessava in passato. Socchiude gli occhi, scuotendo il capo con fare rassegnato sulll'argomento <non hai tutti i torti sai? Restare morto da certi punti di vista non sarebbe stato niente male > annuisce con fare sicuro <ti capisco, a me non interessava combattere quella guerra...ma l'ho fatto per difendere chi amavo... evidentemente non ci sono riuscito, tanto tempo alla ricerca di tutta quella forza ed alla fine...non è servita a niente pffff> sbuffa ripensandoci, con fare scazzato .Ormai è abituato al discorso. L'altra si avvicina con fare quasi ostile, ma l'ex corvino non si smuove di un millimetro, piuttosto, porterebbe entrambe le mani ad incrociarsi dietro alla nuca, in una posizione comoda e strafottente <scazzato dici? Tutto ciò che stai pensando e dicendo ora nei miei confronti, ti fanno capire il perchè io sia scazzato> e come potrebbe non esserlo ? Se si presenta viene insultato, se non lo fa resta un fantasma senza meta immerso in un mondo tecnologico. NOn è facile ambientarsi < ti dico la verità. Nel momento in cui ho visto la morte arrivare in faccia, ho capito quanto amassi la vita e quante cose belle mi fossi perso...quindi quando sono ehm..."rinato", mi sono ripromesso che avrei apprezzato tutto di ciò che la vita mi avrebbe offerto. Sono un uomo di parola, odio smentirmi, quindi per quanto potrei suicidarmi volentieri, non posso farlo. Sarei un caca sotto hihi> ridacchia non rispondendo minimamente al fare dell'altra <però se vuoi cercare di uccidermi, in quel caso non verrei meno alla promessa, potresti farlo> e detto ciò , vedendola cercare qualcosa nello zaino si volterebbe dandole il lato destro, del tatuaggio <beh, sinceramente non so nemmeno cosa sia quell'aggeggio che hai in mano. Prima non c'era nulla di tutto questo , mi definirei motlo più che stupido a riguardo. Il suuublime sottoscritto, si arrende di fronte a tutta questa roba innovativa!> e detto ciò, le darebbe ancora uno sguardo <ad ogni modo, se non mi vuoi aiutare non importa, vorrà dire che romperò ancora le scatole in giro. In quel caso, potresti anche toglierti dai piedi, ho un pò di persone da fermare ed importunare > le sorride pur sapendo che risolverebbe poco [ch off] Si certo quel suo concordare non se lo sarebbe mai aspettato ma figurarsi se potrebbe in qualche modo fermare il suo odio. Non è facile sparare su chi non sembra interessato a difendersi ma non c’è spazio nel suo cuore per sentimenti come la compassione, soprattutto non per chi reputa diretto responsabile della sua sventura e di tutta la sofferenza patita fin ora. Lui parla, quasi si arrende e spiega le sue motivazioni, lei dal canto suo si limita a sbloccare lo schermo del cellulare, semplicemente il polpastrello del pollice scorre sullo schermo alla ricerca della fotocamera. Nulla di più semplice per chi con la tecnologia è cresciuto. Pochi gli istanti che le dovrebbero servire per andare semplicemente ad immortalare quell’immagine nel suo telefono, lasciando che venga semplicemente salvata nella memoria interna, le servirà ma non ora. Se fosse riuscita quindi si limiterebbe a lasciare che la sua mano riponga il telefono nello zainetto andando successivamente a richiuderlo <pensi basti questo?> domanda semplicemente <lo facevo per proteggere chi amo> cercherebbe in questo frangente di imitare il tono della sua voce modificando appena il modo in cui le labbra si muovono per tentare di modulare il suono da lei prodotto. Un’imitazione fatta anche abbastanza male ma proprio questo il punto <come se questo non ti facesse sembrare ancora più egoista> ammette tornando adesso ad utilizzare il suo normale tono <sai quante persone sono morte a causa vostra? A causa della vostra sconfitta? Ti sei già rivelato una checca facendoti sconfiggere> continua, infierisce, lascia che l’odio passi attraverso di lei, esca dalle sue labbra, da quel volto normalmente così delicato e all’apparenza indifesa <e ti lamenti pure per come vieni tratto, dovresti ringraziare che Kagegakure ti stia offrendo asilo fosse per me meriteresti di vivere lì fuori e combattere per la tua sopravvivenza come abbiamo dovuto fare tutti noi> non capisce? No non può comprendere quella visione del mondo lei, come può anche solo prendersi il diritto d’essere scazzato per come viene trattato <fai tanto il grande ma non sei nemmeno capace di accettare le conseguenze delle tue stesse azioni> scuote il capo, decisamente infastidita, delusa. Oh basta la foto dovrebbe averla fatta quindi non ha più senso nascondersi Il genin ci ha provato a mostrare in parte la propria visione, ma non sembra aver avuto effetto. Dopo tutto, è comprensibile, da un lato l'ex corvino non può conoscere il vissuto altrui di questi 10 anni, come l'altra non può comprendere a fondo la difficoltà passata da chi ha ppartecipato a quella guerra, lasciando la vita per difendere ciò che aveva di caro ed a maggior ragione...ritrovarsi 10 anni dopo da soli, visti di cattivo occhio da tutti. Sono due mondi che probabilmente non potranno mai convivere e Saisashi ne sta diventando sempre più consapevole. <uff... no ragazzina, non penso che basti questo. Ti ho solo detto la verità, ma immagino che non ti importi molto di comprenderla. Fossi in te, probabilmente farei lo stesso, anzi, molto peggio> ebbene si, il Saisashi d'un tempo , bullo scalmanato tutti gli effetti, sarebbe già balzato all'attacco. < Egoista? Lo sono tutti. Dal primo all'ultimo. Non solo quelli che erano ninja.> direbbe quasi innervosendosi. Non è bello essere etichettato cme ninja egoista, quando lui stesso al tempo odiava i ninja ed il loro egoismo, rimanendo in un mondo a parte. D'un tratto , con un movimento rapido, il giovane si volterebbe verso Saigo, muovendo quei pochi passi necessari per giungere a poch icentrimetri da lei. Se fosse riuscito ora si ritroverebbe a guardarla dall'alto verso il basso, sguardo nello sguardo <dimmi un pò. Quindi immagino che tu avresti fatto di meglio in guerra vero?> direbbe con un tono stranamente privo di qualsivoglia emozione, senza distogliere losguardo dal suo < se odi tanto quelli come me. Chi ha combattuto ed è rinato. Se odi il passato da cui tu stessa vieni dando della checca agli altri...allora perchè non tiri fuori le palle e non scacci il tuo odio ed i tuoi demoni? Coraggio. > la incentiva ad attaccarlo in qualche modo <ti sto offrendo un occasione irripetibile. COlpiscimi. Fammi fuori... sempre che tu ne sia in grado> spallucce <io non ho bisogno di nulla da Kagegakure e non ho chiesto nulla a nessuno. HO sempre lottato per la mia sopravvivenza per strada e continuerò a farlo> è serio in questo caso, non c'è cattiveria nè ostilità nelle sue parole, ma una sorta di pace che unita al senso delle parole stesse, mette quasi i brividi <Moooolto bene. Sono proprio qui per accettare le conseguenze delle mie azioni, coraggio!! Hai idee? > [ch off] No quei mondi sono così diametralmente opposti che mai si incontreranno, certo è che lei non pare molto interessata a comprendere il ragazzo che ha accanto. Continuano quindi in quello scambio accesso, in quel dibattito che la vede comunque sempre ferma sui suoi passi, mai interessata a cambiare punto di vista. Così mentre l’altro si avvicina lei andrebbe a concentrare il proprio chakra verso la mente avversaria, semplicemente tenterebbe di espanderlo tutt’attorno a lei lasciando che la mente altrui ne venga influenzata. Se fosse riuscita si limiterebbe dunque a lasciare che i sensi di Saisashi ne vengano contagiati, manipolati da lei e dal suo volere. Si muove per autodifesa mentre lo vede avvicinarsi a lei, quando la sente sfidarla ma non perché davvero interessata a colpirlo, non l’ì in pubblico almeno, sarebbe estremamente stupido da parte sua fare altrimenti. Tenterebbe dunque di andare semplicemente a manipolare il senso della vista e dell’udito altrui, nulla di drammatico dovrebbe avvenire davanti agli occhi del Konohano, lui la vedrebbe ancora lì ferma, così vicina da poter colpire ma anche essere colpita con estrema facilità. Non cambierebbe proprio nulla nella visione di quel ragazzo che la vedrebbe aprire la bocca e rispondere, potendo udire chiaramente quelle parole che nella realtà non verranno pronunciate <colpirti così da farti passare per vittima?> domanderebbe dunque nella mente di Saisashi, sfruttando la manipolazione della vista e dell’udito così che possa fargli percepire quelle parole come reali, le labbra che si muovono in sincrono rispetto alle parole udite, ben attenta a quella manipolazione. Semplice nel suo concetto ma non per questo meno pericolosa. Non le servono grosse bestie <io non sono così stupida ma stai certo che non esiterò a tagliarti la gola se capiterà l’occasione> nessuno a parte Saisashi può sentire quelle parole, nessuno può udire quelle minacce ed è per questo che si esprimerebbe liberamente, senza nascondersi in quella faccia da brava ragazza che in parte ancora reggeva <e se non hai chiesto nulla allora vattene, esci da queste mura, qui non ti vogliamo> semplice no? Usa il plurale perché spera, nel suo cuore, di non essere l’unica a vedere in lui il male. Quello che farebbe lei nella realtà sarebbe semplicemente effettuare un paio di passi indietro così da allontanarsi dal posto in cui era prima e dove nell’illusione ancora si trova. Si protegge in questo modo, creando una sua figura fittizia, visibile solo al nemico di ora [ avevo dimenticato i tag, comunque chk 23/30][illusione di due sensi vista e udito] Ciò che Saisashi non riuscirà mai a comprendere a pieno è il motivo per cui le persone del villaggio covino così tanto rancore. Dopo tutto la guerra non è stata persa per volere, ma perchè il nemico possedeva una forza capace di disintegrare in pochi attimi anche i ninja più valorosi e potenti della storia. E dunque, che altro avrebbero potuto fare, se non morire? Avrebbero potuto darsela a gambe ma così non è stato. L'illusione altrui, andrebbe a buon fine, non ci sono motivi per cui l'altro dovrebbe dubitare di ciò che vede e sente, trattandosi di qualcosa di quasi aspettata come reazione. Ascolta le sue parole, seppur solo nella sua mente < tsk... è inutile continuare questa discussione. Non mi interessa passare per vittima, ma trovare una soluzione per poter dare una fine a questo odio. Non per me...ma per te...per voi> chi meglio di lui sa che cosa significhi portare rancore per tempi infiniti? E' qualcosa che ti consuma dentro <ma qualsiasi cosa dirò, non verrà ascoltata. Quindi tanto vale terminarla qui. Mi dispiace darti brutte notizie, ma non posso andarmene. C'è ancora qualcuno a cui tengo qui, l'unico motivo per cui ogni giorno cammino sotto gli sguardi continui di tutti voi che mi additate come una sorta di demone. Ci sono già passato , quindi dove sta il problema? Venivo giudicato da quei pezzi di m***a del mondo ninja, fin dall'accademia, non mi farò problemi certo ora.> e qui, le darebbe le spalle, mostrandole la schiena piena di cicatrici a ricoprire i muscoli, con quel grande sigillo al centro, vlto a bloccare quell'entità demoniaca che dominava la sua testa in passato, disinteressandosi a questo punto a qualsiasi tipo di discorso, conscio che l'altra non ascolterebbe, dunque perchè sprecare fiato? < Ahaha! Comunque sei forte ragazzina. Se non ti dispiace, visto che sei stata tu ad interrompermi, siccome non mi sei d'aiuto, puoi tranquillamente spostarti, mica sei obbligata a star qui. Ho un lavoro da trovare e non sarai certo tu a fermarmi. E se noon riuscirò oggi ritenterò domani. E così all'infinito se servisse!> [ch off] Il passo indietro, il suo allontanarsi preventivo dopo aver fatto quella foto. Non ha altro da aggiungere in merito, pronta ad attaccare, a ferire ma solo in caso di pericolo, non farà nulla finché saranno alla luce del sole. Lo ascolta parlare e memorizza quelle informazioni mentre l’illusione resta attiva. Ormai lei dovrebbe aver arretrato di cinque metri e si sente abbastanza protetta, abbastanza al sicuro in quella situazione per potersi concentrare su quelle che sono informazioni potenzialmente molto utili. Ascolta mentre l’illusione resta lì, con quella faccia schifata con la rabbia <vedervi sparire basterebbe> replica a quelle sue affermazioni <sapere che il male che avete portato su di noi vi ha infine colti sarebbe abbastanza> forse. Li ha odiati quando ancora li credeva morti, eppure il semplice fatto di non doverseli trovare davanti ogni giorno, il non rischiare di doversi confrontare con loro o addirittura doverci collaborare era comunque una consolazione rispetto ad oggi. Un mondo in cui loro convivono non è un mondo che è disposta ad accettare. A quelle parole finali del ragazzo scioglie l’illusione, limitandosi a dare l’impressione che di base si sia teletrasportata. Non che lui se ne accorga davvero, le sta dando le spalle. Estrae nuovamente il cellulare mentre l’altro la invita ad andarsene, a togliersi dai piedi e velocemente come prima andrebbe a scattare una foto a quella schiena. Non sa cosa significhino quei segni ma li registra, pronta ad utilizzare tutto quello che ha scoperto a suo vantaggio <spero fallirai> l’augurio finale che gli dedicherebbe per poi proseguire verso il portone d’ingresso del palazzo del suo agente. Tornerebbe quindi ad occuparsi degli affari suoi andando all’incontro, pronta a litigare ma soprattutto decisa a far terra bruciata intorno a quel ragazzo. Saisashi. Le basterà il nome e la descrizione, che patisca la povertà e la fame, che muoia di stenti per quel che la riguarda, non vuole sapere nessuno di loro felice e realizzato. Lei non è così comprensiva come il consiglio si sta dimostrando, sarà anche un suo cane ma finché potrà nascondersi dietro ai pettegolezzi pensa di poter agire indisturbata. [end] Beh se non altro una magra consolazione: l'altra non ha provato realmente ad attaccarlo. In tutto questo, le parole dell'altra non cambiano, rincara la dose, augurando praticamente ogni male al simpatico Saisa di quartiere, che probabilmente si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato, interrotto da quella bambolina che poi tanto "ina" non era. Le apparene ingannano, una lezione che ha imparato a caro prezzo in passato, motivo per cuii non si fida a priori di nessuno. <non posso dirti nient altro, l'odio continuerà a consumarti finchè non sarai tu a decidere di darti un occasione per non portare più tutto quel fardello. Odiami pure ed odiami il peggio, non cambierà il fatto che le tue parole, ti rendono automaticamente altrettanto egoista. Quindi non siamo poi così diversi > direbbe con tono molto leggero, nonostante tutto, non ce l'ha minimamente con lei ne sembra intenzionato ad arrabbiarsi. E' completamente cambiato dal Saisashi precedente alla guerra, non avrebbe esitato ad urlare e far valerele sue ragioni passando alla forza bruta se necessario. <l'ultima volta che mi hanno augurato di fallire, ho raggiunto tutto quello che nessuno si sarebbe mai aspettato. Mi hai dato una ragione in più per diventare un attore, anzi sai che ti dico? Mi hai animato la giornata.> si volterebbe verso di lei nuovamente, con ogni muscolo in tiro, per poi puntarle il dito contro < il suuuuublime sottoscritto, dichiara ufficialmente aperta una sfida: diventerò presto un tuo collega. Anzi che dico.... SARO' UN ATTORE DI SUCCESSO che sarai obbligata a vedere nel tuo film preferito hihii!> e così, senza lasciarsi abbattare, mostrandole il suo miglior sorriso e con quel corpo scolpito che riflette i raggi solari, lascerebbe che l'altra possa andarsene, per poi continuare ossessivamente la sua richiesta di informazioni ai presenti nel luogo, questa volta però strappando un importante informazione da Saigo: Ha bisogno di un agente per diventare un attore. Le informazioni che chiederà , saranno dunque rivolta al "dove poter trovare un agente". Chissà se riuscirà nel suo intento [end]