{ Guerra e Pace }

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15:50 Kamichi:
  [Ciliegi Zone] V'è un cielo coperto da strani e grigi nuvoloni, agglomerati tristi e scuri fatti di presagi di pioggia, un qualcosa che andrebbe ad inficiare un pò la caratteristica bellezza del loco ove il biondo par essersi trovato. Al limitare del settore, difatti, è situato un grosso spazio verde che al primo sguardo si presenta come una vera e propria foresta rosa, tinta di quei colori tenui e chiari caratteristici dai ciliegi in fiore, suggestivi alberi dal dono muto della bellezza floreale per eccellenza. Qualche raggio di sole intaglia giochi di luci ed ombre con i rami dei suddetti, anche se parte delle nuvole in movimento tendono ad inficiare l'effetto stesso di quella spiccata e rosea luminosità, rendendo quel classico bagliore accecante di foglie e petali, un qualcosa di decisamente meno appariscente, ma del tutto godibile, sia chiaro. Ultimamente sta prediligendo i luoghi più appartati alla natura, quelli che più di tutti possono interfacciarlo, in maniera anche ingenua, ad una connessione tra il suo es e la natura che lo circonda, laddove v'è stata una rottura molto forte tra i membri del consiglio, la scorsa notte, e lui soprattutto, ha digerito amaramente quella situazione. A quanto pare è solitario nella presenza, adornato solo dalla bellezza del loco, li dove però qualche leggero soffio di vento gli sposta i capelli biondi in moti assai casuali, spettinandolo in parte, ma non ledendo invece la figura vestita di quell'uniforme nera, a sua volta, adornata da spilla e colori richiamanti la sua posizione in grado: Agente Speciale. Resta lì fermo, immobile, ad aspettare chissà cosa o forse, a perdersi negli spettacolari movimenti di quei petali trasportati dal vento, leggeri come delle piume ad assumere vorticosi le correnti ascensionali e discensionali del soffio di Eolo, coadiuvando in tutto quello scenario come uno spettacolo assai gradito agli animi turbati come quelli del nostro occhi d'ametista. Le mani sono chiuse e serrate dentro le tasche, mentre la divisa in toto impeccabile e lucida come da manuale, macchiata forse da qualche leggero petalo che irriverente tenta forse di sporcare con un briciolo di dolcezza quella effige di efferato egoismo, o almeno, questa è stata la risposta avuta dai suoi stessi compagni, sulla torre della Shinsengumi. [Chakra Off] [Inventario: None]

15:55 Furaya:
 Rispetto alle giornate precedenti, è visibile il cambio delle temperature e l'allungarsi del giorno. I fiori dei ciliegi sono completamente sbocciati, riempiendo il viale che percorre l'intero bosco di una moltitudine di petali. Vi passeggia con tranquillità, un passo dopo l'altro, trovando il suo luogo pacifico in quel villaggio tanto caotico che sopporta a malapena. Konoha non era così chiassosa, la preferiva di gran lunga, togliendo di mezzo le tecnologie che paiono essere all'ordine del giorno e che lei, al momento, continua a non comprendere. Difatti, non possiede neanche un cellulare, a malapena s'è procurata dei documenti per mettersi a regola anche perché non reputa debba farlo se vuole mantenere un basso profilo. Il suo avanzare s'arresta nel momento in cui Kamichi dovrebbe apparire agli occhi della fanciulla, la quale si presenta come segue con abiti perfettamente inclini all'epoca attuale. Una camicia bianca ne copre interamente il busto, maniche lunghe ben chiuse tramite dei polsini, lasciando qualche bottone aperto e mostrando una scollatura normalissima, senza mostrar chissà cosa di quel che v'è sotto se non uno scorcio appena di pelle. Quivi, è anche possibile notare il ciondolo con il ventaglio del Clan Uchiha che mai ha rimosso da quando Hanabi glielo ha donato. Sulle spalle, è inoltre poggiata una giacca in pelle nera senza però la necessità d'infilarvi anche le braccia, giacché l'indumento sventola dietro le di lei spalle. Scendendo, troviamo un paio di pantaloni neri aderenti alle di lei gambe e stringendosi in vita, tenuti su da una cintura in cuoio della medesima tonalità. I lembi della camicia, difatti, sono infilati nel bordo di questi ultimi, in modo che non si muova e che paia anche più ordinata. Ai piedi, infine, calza un paio di stivaletti neri che raggiungono la metà del polpaccio e che sembrano, a ben vedere, anche piuttosto comodi. Sotto questi abiti, son sapientemente infilati anche un paio di vambracci e schinieri metallici, ulteriori difese che potrebbero aiutarla non poco durante un eventuale scontro - ammesso ne avvenga qualcuno. Un paio di guanti neri ne coprono le mani interamente, nascondendo persino le affusolate dita. Il materiale è semplice cotone e pelle, ma sotto d'essi vi si nasconde una piccola placca metallica. Alla cintura, è fissato un gancio tramite il quale ha sistemato uno dei suoi recentissimi acquisti: una frusta dal manico bordeaux, ma per il resto completamente nera, che pende dal fianco mancino. Attorno alla coscia mancina, invece, vi è una piccola fascia con tre scomparti - tre sottili elastici - che contengono un numero identico di kunai con il manico rivolto verso l'alto, cosicché possa estrarli senz'alcuna problematica. Sul gluteo dal lato opposto, invece, prende posto una tasca porta oggetti che contiene tre shuriken, cinque fuuda (di cui due contenenti i tronchetti per la Sostituzione), tre tonici per il recupero del Chakra (avendone perso in quantità rispetto a dieci anni prima) e tre tonici coagulanti (ovviamente per Mattyse, visto e considerato quanto spesso si faccia male). Per ultima, ma non meno importante, tuttavia la riparazione è terminata relativamente da qualche giorno, vi è anche una katana dalla guardia completamente nera e dalla lama sottile in un apposito fodero, la quale pende dal fianco opposto alla frusta. All'indirizzo del succitato, non adocchiando per il momento nessun altro che possa essere anche solo lontanamente ritenuto interessante ai suoi occhi, si annuncia con una mera frase di circostanza. <Bel posto, eh?> Guardinga, ovviamente, mantiene all'erta i propri sensi: è un villaggio di conigli, non può fidarsi di nessuno; sono tutti prede del capobranco. [ Chakra ON ]

16:20 Utente anonimo:
  [Panchine del Parco] [Panchina/Fontana del Dio Pain] È l’anno 10 dg (83DK), alle 15:50 minuti e 40 secondi, una falena della famiglia della famiglia Bombyx mori, capace di 18.850 battiti d'ali al minuto, plana sul Bosco dei Ciliegi di Kagekaure, alla ricerca di qualche foglia di gelso. Nello stesso momento, tra le tante pancchine del posto una coppietta sta litigando per uno screzio amoroso, il vento si insinua magicamente sotto la gonna della ragazza infuriata con il ragazzo facendo il tessuto rosa come gli alberi di ciliegio del posto,facendo intravedere appena le cosce dell’amante, forse in quel momento il ragazzo capisce che si poteva evitare quei like alle svariate tipe su ninjiagram, quando vicino a se aveva qualcosa di più bello. In quell'istante, dall’altra parte delle strada,un ragazzo sta cercando “l’amore della sua vita” su un app di incontri dal suo smartphone. Infastiditi un po' dal vento invece, la piccola Mekura ( circa 5 anni) e il vecchio Xin (60 anni)s’alzano dalla loro panchina per andare a prendere un gelato. La panchina viene occupa successivamente da un ragazzo dai capelli bianchi, dimostra circa 18 anni d’età, le ciocche bianche toccano appena le spalle, solamente le punte , timide le pizzicano appena. Pelle chiara, estremamente chiara, cosi tanto che spicca leggermente nella folla come la chiara luna spicca in un sereno cielo notturno. Occhi grandi e profondi come l’oceano. Un viso dai tratti innocenti, immacolati, puri. Indossa scarpe da shinobi nere che lasciano visibili le punte dei piedi smaltati di nero, pantaloni comodi anche essi neri con una stampa di farfalle rosse a stormo sulla coscia destra e elastici che stringono sulle caviglie. Una volta arrivato alla panchina si siede poggiando le spalle sul freddo marmo della panchina,mentre gli occhi d’oceano fisso per un attimo la coppietta litigare e poi il ragazzo preso dallo smartphone. << Lo sguardo dello shinobi di carta si stranizza un pò per poi uscire un sacchetto di carta bianca con dentro il suo spuntino. <<Non capisco sai?>> Domanderebbe a voce bassa , verso la piccola amica Luna che immobile sbatte di tanto in tanto le ali Bianche mentre poggia adagiata sulla sua spalla sinistra per poi aprire la busta di carta e prende una delle due mele rosse al suo interno ,lui ama le mele rosse, proprio come il padre , infatti la punta della sua lingua scivola lungo le sue chiara labbra prima di morderla per poi gustarsela soddisfatto mentre il suo sguardo fissa il bosco di ciliegio che gli si pone davanti . << ..Perchè non si godono lo spettacolo..io non capisco…>> sussurra alla piccola amica mentre continua a mangiare facendo attenzione che il Kimono superiore non si sia sporcatoo , è di colore rosso scuro sulla sua manica sinistra anche li è stampato uno storno di farfalle nere ma sulla schiena è raffigurato lo stemma della pioggia..un bel completo coordinato insomma, d’ottima fattura anche se sembra un po' vecchio , vissuto, proprio come il coprifronte che del villaggio che porta largo al collo. Gli occhi truccati leggermente d’orato però tornano lentamente sulla farfalla e sembrano rattristirsi per un nanosecondo ,la gente sembra diversa da quella descritta dal padre, chissà cos’è successo… la gente non sembra essersi evoluta , sembra aver dimenticato il Suono della Pioggia, sembra presa più dalle notifiche delle svariate app che dalle sue radici. fa un grande respiro per poi truccare il suo viso di un falso e grosso sorriso….Il progresso forse è più potente dei ricordi ,ma non sembra essere un male , tutt’altro la gente sembra felice e in pace adesso . Luna,la farfalla bianca del ragazzo improvvisamente plana in volo e inizia a svolazzare verso il viso del ragazzo come a voler attirare l’attenzione dello shinobi << Na..nani?>>direbbe con voce curiosa mentre inizia a svolazzare via come voler farsi seguire dal ragazzo che non perdere tempo muovendo i suoi primi passi verso Furaya e Kamichi , la farfalla sembra portarlo li, ovviamente terrebbe in una mano la mera rossa, mentre nella gemella il sacchetto di carta. [Chakra OFF]

16:41 Kamichi:
  [Ciliegi Zone] Uno scenario assai pacifico ed armonico, un quadro delle tinte dolci e tenui, in un mistificarsi di sensi ove è il rosa a rendere l'atmosfera magica e surreale, colorando il semi azzurro empireo di quei petali sciolti lasciati liberi al vento. Un pomeriggio isolato e solitario sarebbe stato per il nostro biondo, se non fosse per la presenza di 2 individui particolare, uno più dell'altro, di cui però, uno è già presente nella realtà collettiva storica del nostro Shinsengumi, tanto da essere stata addirittura fautrice indiretta nel di lui rito d'iniziazione. Una donna dalla forte presenza, adornata da un'aura di guerra e pace in fusione quasi totale, la stessa, che serba all'interno del di lei petto tra l'elemento della terra e del fuoco, brandendo nella di lei volontà una delle poche vie rimaste all'antico clan Yoton, dimenticandosi però, forse, in parte, di quelle che furono invece le di lei radice nel clan dei controllori delle ombre, i Nara. <Mh?> mugugna, dubbioso ed abbastanza spaesato dalla scelta della "civile" di proferirgli parola, li dove invece le entità al di fuori del governo tendono ad evitare gli shinsengumi, visti più come degli eroi pubblici da non disturbare <Ultimamente è in questi posti che mi ritrovo in pace a pensare> conclude il biondo in quella frase, mostrando dal tono della voce e dagli atteggiamenti mimici facciali, forse un profondo senso di smarrimento, dato probabilmente dagli avvenimenti alla torre governativa. Non si volta a guardarla bene, dal viso e dai lineamenti, e dalle bocce, sembra una donna, nonché accentuata dalla sottigliezza della voce, tipica femminile, restando invece inerme difronte alla vastità naturale che si presenta così maestosa al di sotto di quelle colline, congiungendosi magicamente in scenari di urbanistica in lontananza, e di natura in vicinanza. <La prassi vuole che mi presenti> prende fiato <Agente scelto, Kamichi> riferendosi ovviamente al grado nella shinsengumi, talmente di dominio pubblico, da non dover sottolineare, probabilmente, l'appartenenza a tale corporazione. <Lei invece è?> poco invogliato, del tutto privo d'interesse a pronunciare quelle parole, lui che invece vorrebbe essere del tutto lasciato in pace, da solo, dove sa di non poter essere ferito da qualcuno, dove ormai sai di poter vivere all'interno del suo piccolo nucleo fatto di giustizia e pace, e non di puro egoismo ed arrivismo militare. Non s'avvede ancora di Shiroi, che par però essere in procinto di far breccia nel duo appena creatosi, arrivando anch'esso ad essere alla mercè della presenza del biondo, ora ad attendere una risposta da parte della santa, o meglio, della Ex hokage di Konoha. [Chakra Off]

17:04 Furaya:
 A quanto pare, non è l'unica ad aver pensato bene di dirigere il proprio passo nel bosco dei ciliegi. I petali rosei cadono dabbasso spinti dalla lieve brezza del vento. Uno d'essi si posa tra i capelli della medesima cromia della fanciulla, la quale scuote appena la testolina per farlo scivolare assieme ai fratelli sul piccolo sentiero. La di lei attenzione è al momento rivolta all'agente scelto che risponde alla sua domanda, presentandosi di rimando. <Anch'io> Ammette con tranquillità, stringendosi nelle spalle. <oppure mentre forgio le armi. Mi tengono la mente occupata, è un buon passatempo prima d'un lavoro.> Deve pur sempre cercare di svendere le sue armi in qualche maniera, no? Ha bisogno del denaro per riuscire a rifarsi un equipaggiamento come si deve, per sostenersi economicamente anziché continuare a scroccare a casa di Tachiko o di Dyacon. Non che lo faccia per cattiveria, ma quando in dieci anni il mondo intero è cambiato e non esiste più niente di *tuo*, devi anche riuscire a trovare una soluzione adeguata. <E' un luogo davvero pacifico, lontano dal rumore assordante del villaggio centrale.> Non c'è abituata come detto in precedenza, continua a preferire i luoghi naturali lontani dal chiacchiericcio della gente, dal rumore delle nuove tecnologie, delle notizie che vengono svendute per due soldi in giro per i distretti. E' un modo di vivere e d'essere che non s'accomuna affatto a coloro che provengono dal passato, i quali si son trovati irrimediabilmente gettati in mezzo senza la possibilità di crescerci assieme e maturare con le nuove implementazioni. <Pakkurīdā> Si presenta a sua volta in direzione di Kamichi, aggrottando però un sopracciglio. <Agente scelto? Anbu o Shinsengumi?> Facendo finta di non poter intuire che sia appartenente alla seconda. Ha sentito parlare della nuova corporazione sorta in città, ma ne sa veramente poco a riguardo. Inoltre, le cariche interne non le conosce, dunque potrebbe appartenere realmente ad entrambe. In fondo, lei non ha più niente a che fare con gli Anbu direttamente. E' un essere che proviene dal passato, ma che vaga nel presente con le conoscenze di ieri. Gira il capo anche alla volta di Shiroi, il quale s'avvicina in direzione del duo. Gli occhi chiari della donna si posano sulla farfalla che pare precederlo. <Che bella!> Le viene spontaneo pronunciarlo ad alta voce, sempre stata amante degli animali tanto da ricreare un suo piccolo zoo personale nella magione in cui abitava, ormai tempo prima. [ Chakra ON ]

17:19 Utente anonimo:
  [Panchine del Parco/zona ciliegi] [Panchina/Fontana del Dio Pain] Patt…Patt..Paat… dicono i battiti d’ala della farfalla che si dirige verso i due interlocutori e come una bambina con un bellissimo tutù da ballerina prova a svolazzare davanti ai due nel tentativo d’attirare l’attenzione proprio come la bambina poco prima descritta che vuole mostrare la sua bellezza ed eleganza nel suo tutù alla ricerca di complimenti. << Luna!! Non infastidire la gente! >> esclamerebbe l’Ishiba raggiungendo a passo svelto i due nel tentativo di richiamare la dispettosa amica che adesso si sofferma un po' di più sulla sconosciuta sentendo forse i complimenti a lei rivolti . <<… ma guarda te come sei egocentrica Luna!>> Esclama come un bambino divertito dalla scena nonostante il suo corpo dimostri che lui non è per niente un cucciolo d’uomo ormai anche se la sua voce è pura e pacifica nonostante il velo di freddezza che l’abbraccia. << Scusatemi se vi ha disturbati, ma a differenza mia lei è esternamente socievole.>> si rivolge verso i due fermandosi al loro fianco come se non volesse disturbare mentre china il caso in segno di scuse e di saluto verso i due sconosciuti facendo cosi cadere le lunghe ciocche di capelli bianchi lungo il viso dalla pelle diafana. Per poi tirarlo nuovamente su e abbracciare di blu mare con lo sguardo il due, uno sguardo poco espressivo ma molto pacifico, sembra quasi vestirsi d’amore e gratitudine di suo.<<Il mio nome è Shiroi Cho…e come avr…>> non riesce a terminare la frase che la farfalla bianca dovrebbe svolazzare verso il viso del ragazzo per poggiarsi sulla punta del suo naso per poi aprire le ali bianche mostrandole a tutti, quasi come a mostrarsi ancora e disturbare in qualche modo scherzoso lo Shinobi della Pioggia . << …dicevo..>> un piccolo colpo di tosse nel tentativo di sfuggire dall’imbarazzo per la scena. << E come avrete capito lei si chiama Luna.>> parla della farfalla come se fosse il suo animale domestico, come qualcuno parla del suo cane o gatto, cosa insolita ..quella è una farfalla . Una volta aver fatto il pieno di complimenti e aver attirato l’attenzione fin dove voleva , un nuovo battito dall’ali porta la bella farfalla verso la criniera bianca di Shiroi per poi poggiarsi li quasi a mimetizzarsi nella chioma color neve del ragazzo, confermando cosi che quella farfalla è davvero il suo “animale domestico”. [Chakra off]

17:47 Kamichi:
 Ascolta le parole di entrambe le figure lì presenti, anzi, le tre figure che ormai si sono aggiunte alla sua, rimarcando anche la presenza di una simpatica e socievole creaturina, una farfalla nella fattispecie, decisamente irruenta nei modi. <non avevo mai visto farfalle così coraggiose, di solito tendono a scappare quando le persone si avvicinano> questa qui addirittura si avvicina lei alle persone, che strani animali che s'incontrano ai giorni nostri, decisamente inusuali. <Sembra proprio che la solitudine non mi appartenga questo pomeriggio> continua <Piacere mio pakkurida> senza accenti strani, non iniziamo a dar fastidio, si capisce benissimo sia il suo nome, ecco < e piacere anche per te, shiroy> guardando la farfalla <e luna, sia mai si arrabbi > ammainando sul viso un sorriso leggero, abbastanza divertito dalla situazione, ed abbastanza stranito dall'aver incontrato due persone come loro. <Forgiare dici? Dunque sei un fabbro, o una fabbra> attimi di silenzio <vabbe, hai capito il senso, haha> inconsapevole di star ridendo con l'ex hokage di konoha, o meglio, con quella che tecnicamente sarebbe ancora l'hokage di konoha, se solo il villaggio della foglia esistesse ancora, e se lei non si fosse fatta ibercriogenizzare per 10 anni. <Shinsengumi, corpo armato al servizio del consiglio> prende fiato <ma come dico spesso, qualsiasi ingiustizia perpetrata ai danni del villaggio, dovrebbe essere di nostro interesse> ritorna a guardare il paesaggio, quasi perso in qualche pensiero forse, e sappiamo che sta ritornando con la mente agli avvenimenti della torre. L'ha presa male, amaramente, ha capito che il suo concetto di giustizia e ordine non coincidono con quella che pare essere l'ideologia dei membri all'interno del suo gruppo, persona che a questo punto sono diventate suoi nemici, in tutto e per tutto. <anche se a quanto pare non tutti vedono nella giustizia il mezzo cardine verso la pace> voltandosi verso shiroy, accompagnato dalla farfalla luna < tu invece? Cosa ci fai qui al villaggio? > continua < e come mai hai con te questa...> osservando la farfalla <amica?> dubbioso nelle tonalità, osservando ancora il paesaggio. [Chakra Off]

17:57 Furaya:
 Gli occhi chiari dell'ex Hokage si posano sulla farfalla che s'avvicina, la cui presenza le fa apparire un piccolo sorriso. Di questi tempi, risulta essere assai raro riuscire a vederla felice e in pace coi sensi, poiché son molte le problematiche che è costretta ad affrontare se vuole riuscire a fondare di nuovo Konoha com'era una volta. <E' un luogo appropriato per una farfalla, non trovi?> Un bosco dei ciliegi immerso nei petali e nel polline, assolutamente perfetto per un animale tanto regale e docile. Il ragazzo che l'accompagna, dai capelli chiari, si scusa immantinente per aver arrecato loro disturbo. <Nessun problema.> Ribatte subito dopo, portando sol le braccia ad incrociarsi sotto al seno, alternando lo sguardo tra i vari presenti, soffermandosi in particolar modo sulla farfalla bianca che continua a svolazzare. La di lei mente si perde per un attimo nei ricordi, rammentando il suo falco albino che veniva sovente a disturbarla nello stesso modo per cercare attenzioni da parte sua. Chissà quale buon fine abbia potuto fare quella bestiola? <Piacere di conoscervi.> Un cenno del capo in loro direzione, avendo avuto modo di presentarsi proprio poc'anzi, quindi reputa - forse inconsciamente e senza pensarci troppo - che Shiroi possa aver sentito a sua volta il nome con il quale s'è presentata nei confronti di Kamichi. <Come sei riuscito ad addomesticarla?> Dando per scontato che non ci sia un legame vero e proprio tra l'animale e il padrone, ma che sia riuscito in qualche modo a farsi seguire, appunto addomesticandola come un animale qualsiasi. O, più che altro, non è in grado di porre una domanda composta differentemente. Non conosce molto del regno animale, quindi non si mette granché in mezzo nel discorso perpetrato da Kamichi nei riguardi della farfalla altrui. <Posso sempre lasciarti stare se preferivi restare da solo.> Commenta al suo indirizzo con fare leggermente piccato, poiché ha appena espresso d'essere stato disturbato ma non in maniera poi tanto educata. Quindi, si premura della scelta del ragazzo, aspettando una risposta da parte sua prima di prendere eventualmente tutt'altra strada. <Sì, sono un fabbro.> Replica subito a quella domanda, indicando con un cenno della dritta la spada che porta al suo fianco. <Questa l'ho forgiata con le mie mani.> E con la sua lava, ma fintantoché non è necessario pronunciarsi ad alta voce sullo Yoton, tanto vale restare nell'anonimato. Non potrebbe certo spiegare il fatto che non sia *sua*, che non sia nata originariamente di quel clan. <Reputo che sia importante difendere il villaggio a quanto pare, a scapito di chi o cosa voglia farlo. L'importante è tenerlo al sicuro, no?> E non potete immaginare quanto le faccia schifo pronunciare siffatte parole nei confronti di un membro della Shinsengumi, letteralmente un cane del governo, lei che reputa quel villaggio un ammasso di conigli che si è rintanato nella tana pur di non uscire a sfidare la sorte e a riprendersi ciò che apparteneva loro, adesso in mano alle bestie divine. <Mi hanno insegnato da sempre che il mezzo per mantenere la pace è quello di fare la guerra. Non vi sarà mai una pace vera e propria e indissolubile. Esisterà sempre qualcuno nel mondo che vorrà affrontare un avversario, portare scompiglio nel mondo e affermarsi come vincitore. E' per questo che tutt'ora esistono i ninja.> Così l'è sembrato quanto meno d'intuire in questo tempo passato all'interno delle mura del villaggio centrale, cercando d'ambientarsi, fallendo miseramente, ma recuperando importanti informazioni sul modo di vivere attuale. [ Chakra ON ]

18:12 Utente anonimo:
  [Panchine del Parco/Zona ciliegi] piccolo sorriso che muore velocemente lasciando che il volto puro della bambola di porcellana si ridisegni sul suo viso leggero come lo scorrere di flutti di fiume. << Piacere mio di conoscerla…>> si impappina un po' , da dove viene lui non si usa ancora dare facilmente del tu. << Scusami…di conoscerti, tranquillo lei non si arrabbia mai…>> si interrompe nuovamente visto che luna dispettosa inizia a sbattere le ali sulla sua testa infastidendolo ancora per gioco. <<….tranne con me , che vuoi farci è il suo modo di giocare con me >> Dice ridendo un po' imbarazzato mentre la mancina va dietro il proprio capo grattandolo un po' imbarazzato un po' per la scena messa in atto da luna che sembra un bellissimo fermaglio di carta per cappelli animato. << Sono nuovo del villaggio in realtà, son venuto qui per conoscere meglio l’arte dei shinobi e raggiungere mia sorella che già da tempo si trova qui.>> direbbe cordiale verso lo shinobhi scelto per poi voltarsi verso la donna .<<…addomesticarla? Quale creatura può addomesticare un essere vivente. >> direbbe ora portando la mancina verso il proprio petto ,all’altezza dello sterno per poi chiuderla a pugno lasciando solo l indice rigido , mirando al cielo creando cosi un bianco piedi stallo dove Luna si porta veloce in cima mostrando le sua ali ancora una volta, abbandonando cosi il suo nido di neve. <<… Lei ha scelto me, non mi ha mai abbandonato, mi accetta per quello che sono e io accetto lei, questo è il vero senso d’amica, non pensante? >> Domanda come un bambino spiega le sue buffe scelte, lo sguardo si poggia sull’alata amica mentre gli occhi si vestono d’orgoglio verso di lei, pace è tutto ciò che si mostra. Dopo qualche secondo l’attenzione viene attirata ancora una volta dalla voce di del ragazzo appena conosciuto, sentendo parlare della corporazione. <<Sono stato qualche alla sede per chiedere di Sango chan, lei mi sta aiutando molto ad ambientarmi li ma è un paio di giorni che non la trovo. >> Lo sguardo si rattrista un po' ora che aveva trovato un’amica o una guida sembra aver perso pure lei e con lo stesso sguardo triste ora poggia gli occhioni innocenti blu verso Furaya . << … Scusami, non vorrei sembrare ostile, non vedere una mancanza di rispetto ma è solo curiosità la mia..>> prende una piccola pausa chinando il capo verso sinistra , come fa un bambino imitando un gatto. << Come si può avere pace se esistono nemici? Fino a quando ci sarà un nemico non ci sarà mai pace , sarà solo fittizia come cosa,non pensi? >> domanderebbe rattristito dalle sue stesse frasi tentando d’essere più educato possibile, non vuole passare per un pianta grane non è sua intenzione. <<… Mi spiegate cos’è davvero la pace per uno shinobi? >> Domanda ancora come un bambino chiede a un'adulto cos’è l amore . [Chakra Off]

18:40 Kamichi:
 Entrambe le due figure ora lì presenti, avanzano discussioni varie riguardo la pace e la guerra, oltre che a svelare parte della loro storia al nostro giovane biondo, che ne ascolta attentamente le parole. < Bhe si, comd ragionamento non fa una piega, la difesa del villaggio è sacrosanta, che sia fatta da destra o da sinistra, o da un rosso o un blu> per sottolineare come anche lui vede in quella ideologia un qualcosa che possa portarlo verso un futuro sicuro, o meglio, possa portare un futuro sicuro alle persone che vuole proteggere, in quanto autoproclamatosi baluardo della giustizia. <i vostri ragionamenti non sono sbagliati> parla ad entrambi, riguardo ovviamente la questione binomiale guerra - pace <c'è sempre bisogno di una dimostrazione di forza per poter stare al sicuro, e la pace è un qualcosa che stanzia momentanea per far spazio alla guerra> prende fiato, continuando < ma sono sicuro che in questo mondo c'è ancora speranza per poter cercare di vivere insieme, di poter marciare sullo stesso suolo senza dover temere ogni volta lo scontro con le altre nazioni> riguardo ovviamente la sua indole, sa benissimo che il suo è un concetto utopico, davvero fittizzio se si pensa a quanto oscuro sia in realtà l'animo umano, e di come anche lui pecchi di avarizia, un peccato decisamente presente nelle di lui gesta. < servirà forza, servirá macchiarsi del sangue di nemici e di alleati, per arrivare alla cime di un mondo che possa permettere davvero la proclamazione della fine di una guerra> continua, nei confronti di pakkurida <e se tutti fossimo uniti sotto un'unica bandiera? E se non esistesse più un singolo nemico, e vivessimo tutti con le possibilità di tutti, senza creare disparità di villaggi, clan o credo > è un giovane e sciocco sognatore, che impugna nella man dritta la spada, ma nella destra, tiene saldo la pianta d'ulivo da porgere a chi distrugge. Non c'è peggior sordo di chi non vuole ascoltare, e le persone che si accingono alla guerra son tutte prive di orecchie, e solo ul sangue par essere la lingua tale da rendergli comprensibile il discorso verso una fine. < vi sembreranno discorsi inutili, stupidi> prende fiato < ma io in quel futuro di credo, so che arriverá quel giorno> così come gli arcobaleni dopo le tempeste. < Sango? Ishiba? La conosci?> chiede al bianco di capelli. [CHAKRA Off]

18:59 Furaya:
 Shiroi dà palesemente l'impressione d'essere una persona davvero molto pura. E soprattutto innocente. E' quel genere di persona a cui non vorresti mai far vedere la realtà umana, la cattiveria che si cela dietro ognuno di loro. <Non preoccuparti.> E mostra un altro breve sorrisetto nei confronti di Shiroi, in modo che possa metterlo quanto più possibile a suo agio. Le piacciono le persone come lui. Sembrano talmente pacifiche da riuscire a calmare anche l'animo più iracondo. E giacché il proprio è spesso pervaso dalla rabbia, la presenza del ragazzo potrebbe rimetterla a nuovo, farle provare quella sensazione di candore e pacifica realtà. <Siete molto affiatati.> Commenta nei riguardi della farfalla che accompagna il giovane, spostando lo sguardo dall'una all'altro per qualche istante. Ed esattamente come detto prima, pare che il giovane non sia capace in alcun modo di far del male ad un essere vivente, ancorché una formica, la qual cosa risulta essere evidente dalle parole che le rivolge subito dopo. Sbarra appena gli occhi, rendendosi conto d'essersi sicuramente espressa male. <Mi dispiace, non volevo sembrare scortese a mia volta. Ho sempre avuto a che fare con gente che ha addomesticato i suoi animali affinché potessero essere domestici. Per questa ragione, mi chiedevo come fosse possibile che ti seguisse così. Al contrario, avete un legame che non può essere spezzato: ti segue ovunque e si nota da come si comporta.> Ha analizzato, come suo solito, la situazione che le si pone di fronte, adoperando la sua esperienza da ninja nonché da persona vissuta, avendone passate di cotte e di crude. <Un tempo, avevo anche io degli animali. Sai, prima che la guerra infuriasse e portasse via a chiunque ciò che aveva.> Gesticolando appena con la mancina. Nonostante sia pregna di risentimento e di rabbia, non può nascondere per sempre la sua vera natura di persona pacifica, nonostante abbia deciso d'adottare misure drastiche affinché possa riottenere quella che lei reputa *pace*. Il nome di Sango la fa rabbrividire, irrigidendosi sul posto immediatamente. E' un nome che preferirebbe di gran lunga associare alla morte, magari s'una lapide con la faccia della rossa. Sì, è abbastanza rancorosa nei confronti dei traditori. <Personalmente parlando, conosco soltanto una Sango che, dieci anni fa, quand'ero ancora una ragazzina, era ricercata dall'Alleanza per alto tradimento.> Instillando in questo modo il dubbio nella testa d'entrambi, facendo il suo gioco e appropriandosi di doverose menzogne per difendersi dal presente e dalla gente che lo popola, facendo credere che fosse sui vent'anni all'epoca. In realtà, attorno ai vent'anni, aveva appena sconfitto suo padre, il noto traditore Ryota, assieme al Nono Hokage. Si sofferma anche sulle parole del Kokketsu, soppesando bene quelle di entrambi prima di rispondervi. Il discorso sarebbe veramente tanto lungo e lei non può farsi vedere troppo coinvolta. Era nota per voler portare la pace a tutti i costi una decade prima, salvo poi diventare colei che dichiarò guerra alla Yugure per prima, a seguito delle minacce perpetrate dal loro noto leader. <La pace non è mai duratura> Annuncia queste parole lanciando un'occhiata ad entrambi per soppesare l'immediata reazione dei due ascoltatori. <pur volendo crederci, dovresti riuscire a creare una città, un villaggio con soltanto delle persone inclini ad ottenerla. Fino ad allora, come potete constatare voi stessi con la notizia dell'assassino che gira per Kagegakure, anche sotto una stessa bandiera, anche nelle stesse mura, vi sarà sempre il rivoluzionario di turno, il ribelle che pretenderà di tornare alla guerra.> L'esempio lampante è proprio la figura del temibile serial killer, prendendola in esame per far capire il suo punto di vista, gesticolando appena con una mano. <Mi spiace essere cruda, non è mia intenzione, ma tergiversare attorno ad un argomento così importante non renderebbe la spiegazione.> Aggiunge, prima di riprendere, umettandosi appena le labbra con la punta della lingua. <Non sono discorsi inutili perché sono discorsi che, nel corso degli anni, si sono sempre fatti. Molte persone> Lei compresa. <hanno cercato di riportare la pace, di ottenerla, ma non puoi costringere le persone ad ottenerla. Ci sarà sempre quel qualcuno che preferirà combattere, ribellarsi, continuare ad essere opposto all'idea pacifica di cui state parlando.> Questo è soltanto il suo mero punto di vista. <Ho smesso di credere che ottenere la pace sia la soluzione. Non resta da far altro che combattere, difenderla per quanto possibile, godersi di quella che si possiede. Non possiamo permetterci di mettere in piedi un sistema che prevede l'uccisione di tutti i guerrafondai per mantenere la pace. Prima o poi, nascita dopo nascita, vi sarà sempre il traditore di turno.> Son le parole di chi ha perso fiducia nella società, che crede soltanto in se stessa o nel branco che l'accompagna, circondandosi soltanto di poche persone. <Deduco che sia ancora in vita, allora.> Riferendosi appunto alla donna che poc'anzi ha affibbiato come traditrice. [ Chakra ON ]

19:15 Utente anonimo:
  [Panchine del Parco/Zona ciliegi] Lo sguardo triste del piccolo Angelo di Carta si poggia sul nuovo amico appena conosciuto che dice la sua mentre lui resta silente con gli occhi puntati su di lui , osservandolo come un bambino ascolta la maestra che spiega la sua lezione di Storia, incuriosito e concentrato a ogni sua singola parola…… << Un'unica bandiera dici…>> Lo sguardo si scurisce mentre la farfalla smettere di battere le ali – InizoFlashBack- Shiroi si trova al centro di una strada molto lussuosa. Intorno a lui ci sono molti presenti, lo fissano mentre lui mostra le sue ali di carta a forma di farfalla, un uomo ride di lui.Un uomo molto bello , qualcuno abbassa lo sguardo mentre lui deride il giovane che sembra dare qualche dimostrazione per essere accettato dai suoi stessi membri di Clan. –FineFlashBack- La mano destra del ragazzo si stringe a pugno, il capo si china in senso di vergogna. <<..nessuna disparità…>> sussurra ancora tra se e se ma lievemente i due possono sentire le sue frasi dalla voce rotta come un picchiere di vetro in frantumi -InizioFlashBack- Il capo sembra obbligare il giovane a spogliarsi d’ogni veste davanti a tutti sottomettendolo e deridendolo, mentre chi con vergogna guarda il corpo del giovane privo di vesti e con lo stemma del villaggio della Pioggia inciso a fuoco sull’addome, altri abbassano lo sguardo mortificati da tale brutalità. Altri restano incantati nel vedere che nonostante tutto la Speranza Ihiba mantiene gli origami a forma d’ali di farfalla sulla schiena nonostante la sottomissione. -FineFlashBack- [Giocata: L’Angelo del Futuro.] Luna dal piedistallo creato dalla mancina si slancia in volo veloce andandosi a poggiare sulla guancia destra di Shiroi, quasi come volerlo riportare alla realtà, cose se lei sentisse il suo dolore durante un incubo. La mano adesso si rilascia. Il capo si rialza ridonando il blu delle sue iridi hai due. Le parole di Furaya attirano la sua attenzione nuovamente. <<… Addomesticare qualcosa è come privarla della sua essenza. >> Si volta verso i Ciliegi adesso. << Guardate come sono belli tutti quest’Alberi di ciliegio, in natura… non potranno mai avere lo stesso effetto d’alberi piantanti in qualche dojo.>> si volterebbe di nuovo verso Furaya. << è una questione d’essenza, come è vero che la pace è relativa solo per chi l’ottiene. La pace di qualcuno sarà motivo di guerra per chi non l’ottiene…fino a quando non troveremo l’essenza della pace. >> La piccola farfalla bianca non si muove dalla guancia di Shiroi che per come ha alzato il capo ha mascherato la sua tristezza in Pace mentre luna si limita a batter le ali d’intanto intanto. << Ho sentito da un uomo che non è degno d’essere chiamato come tale. Chiamare Sango Chan traditrice. >> Respira leggermente. << Non conosco il suo passato, ma posso quasi toccare il suo dolore nei ricordi… Vi pregherei d’appellarvi su di lei a modo se non la conoscete. >> China il capo in segno di rispetto. << Chiedo scusa per la mia richiesta se vi può ferire in qualche modo Signorina…. Ma il disprezzo che risuona in tali frasi non è educato d’usare su chi non si conosce…non sempre le persone sono cattive ma vengono disegnate si deve conoscere l’essenza di qualcosa per giudicarla…vi chiedo ancora scusa per ciò che le sto chiedendo. >> Resta con il capo chinato in segno di rispetto verso la shinobi. [Chakra Off]

19:39 Kamichi:
 Il pomeriggio ed il sole che hanno accompagnato i passi del nostro biondo, stanno pian piano svanendo per dar spazio ad una brulla sera, scura nei colori e probabilmente, ancora ammantata da quei grigi nuvoloni sparsi al chiaror di stelle, risultando ancora una volta un fastidio per la bellezza naturale del loco. <Sembri conoscere abbastanza riguardo quella donna> prende fiato, lasciandosi scivolare addosso quella sensazione di rabbia, surclassata invece da una più presente aria di curiosità, ad adornare ora la volontà stessa del nostro occhi d'ametista. <So benissimo che il mio è un qualcosa che se visto da fuori può sembrare utopico> prende fiato <Ma esistono dei sacrifici da dover compiere, esistono delle strade e dei sentieri che prima o poi porteranno per forza ad incrociare un futuro dove potremmo unire tutti sotto un solo ed unico vessillo> prende fiato ancora, guardando in viso con aria dubbiosa la donna, inconsapevole che sia proprio la stessa donna che ambiva la stessa pace di cui lo parla, e qualcosa forse nei lineamenti glielo suggerisce, una somiglianza con chissà chi, forse magari con qualcuno di già visto? Impossibile per il nostro giovane eroe appianare i dubbi e risalire alla prestigiosa hokage di konoha. <Le guerre esistono perchè c'è disparità, perchè esistono interessi e uomini che si frappongono gli uni agli altri, a scopi futili ed inutili come la ricchezza ed il potere> prende fiato, questa volta finendo invece verso il bianco Shiroi <Se fossimo tutti uniti, come un singolo e grosso villaggio che non ha nessun tipo di benessere nel vedere qualcun altro soffrire, se fossimo noi tutti in pace con noi stessi, potremmo vedere un giorno nascere la vera pace> ritornando alla figura della donna hokage invece, ri-osservandola, con ancora degli estremi dubbi, con ancora qualche accenno ad un viso conosciuto, senza però capire, neppure in minima parte, che quella donna è proprio lei. <Una volta> continua, osservando in direzione dei monti di pietra <Una donna mi parlò della volontà degli hokage di konoha> continua, chiudendo per qualche istante gli occhi, a ricordare la figura di della hyuga <Ma questa è una storia che probabilmente non vorreste sentire, sarebbe noiosa> scuotendo il capo, sorridendo, forse anche imbarazzato dalla questione, volendo però ritornare al discorso relativo alla collega. <Non so praticamente nulla di lei, Shiroi, se non l'estrema freddezza ed indifferenza che la stessa perpetra verso la violenza ingiustificata> riguardo ovviamente gli accaduti sulla torre della shinsengumi <Ma ad ogni modo, l'Ishiba è una mia collega alla shinsengumi> prende fiato, rivolto ad entrambi invece <Se c'è qualcosa che volete dirle, posso riferirglielo senza problemi> continua <Sicuramente ho più occasioni d'incontrarla, sfortunatamente> palesemente adirato da quel suo comportamento, sia chiaro. [Chakra Off]

20:09 Furaya:
 Il modo di pensare di Shiroi, seppur non sia congruente con alcuni modi di pensare della donna, tutto sommato le sta piacendo. E' piacevole discutere con qualcuno che non intende imporre la sua visione sul pensiero che ne hanno gli altri interlocutori. Son rare le persone che riescono a ragionare in questo modo, poiché molte volte pretendono d'aver ragione a prescindere. <Privare la natura della sua vera essenza sarebbe un sacrilegio.> Ne conviene direttamente con il ragazzo dal bianco crine, scostando il di lei sguardo verso quegli alberi di ciliegio le cui fronde si muovono mosse dal vento. Vorrebbe tanto tornare a sentire, tramite un mero tocco, la forza della natura scorrere in lei. Ed è per questo che deve iniziare le ricerche per la sua evocazione. Dovrebbe conoscere ormai piuttosto bene il luogo in cui il Re è ubicato assieme agli altri membri del branco, sperando non si siano spostati in tutt'altro luogo. <Qual è per te l'essenza della pace?> Si ritrova a chiedere verso l'Ishiba, incuriosita da tutti i discorsi che stanno prendendo luogo in questo angolo di paradiso definito Bosco dei ciliegi. A proposito di Sango, invece, presta particolare attenzione alle frasi usate per difenderla, in un certo qual senso. Non può pronunciarsi in merito ed asserire di conoscerla, altrimenti cadrebbe tutta la maschera di Pakkurida (senza accenti anche per me, altrimenti bisogna ripescarli sempre da qualche parte). <Difatti, stavo soltanto chiedendo se ti riferissi alla stessa Sango Ishiba che conosco per nomea. Si tratta sicuramente d'una vecchia fama e probabili voci che giravano sul suo conto. Non posso assolutamente dire di conoscerla.> Mente ma è naturale, non può permettersi in nessun modo di far crollare quel profilo basso che pare voler mantenere fintantoché sarà necessario. D'altro canto, ha ancora molto su cui lavorare e non si farà fermare da questo piccolo intoppo. Ci girerà attorno, proprio come ha fatto adesso. <Mi spiace averti arrecato disturbo con le mie parole, davvero non era mia intenzione.> Mostrandosi gentile, per quanto possibile, provando persino a sorridergli. E' talmente puro da non poter obiettare, da non volergli dare assolutamente un dispiacere. E' pur vero che abbia iniziato a ragionare in maniera del tutto diversa dal normale, però da qui ad essere una vera carogna ne passa d'acqua sotto i ponti. Che Shiroi abbia la visione che preferisce di Sango, con tutta probabilità riuscirà a comprendere con le sue sole forze che tipo di persona è quella Ishiba in particolare. Tornando invece a Kamichi, la donna comprende come incontrarlo in separata sede potrebbe rivelarsi essere un punto a suo favore. Un punto a favore per la ribellione. <E' utopico se sono poche persone a crederlo e nessuno a collaborare affinché questo avvenga. Ma nel caso ci fossero più persone e che anche altre possano aggiungersi ad esse, beh, diventerebbe davvero meno utopico. Tuttavia, come ti dicevo, ogni periodo avrà la sua carogna ed il suo traditore.> Volente o nolente, va sempre così. Le dinamiche delle quali tenere conto gliele ha spiegate poc'anzi, quindi si limita soltanto a rispondervi direttamente, mettendo per iscritto quello che è soltanto il suo pensiero. <Tu non vuoi essere forte? Non hai bisogno di potere, Agente scelto?> Alla volta di Kamichi, compiendo appena un passo in sua direzione. <E' questo che porta la gente a lottare e a creare le guerre. Finché ci sarà qualcosa che qualcun altro vuole e che non riesce ad ottenere, mi spiace, ma si finirà sempre così.> E' un po' lo stesso fronte verso il quale la Nara si sta incamminando, facendosi avvolgere dall'oscurità sempre esistita dentro di lei, tuttavia mai fatta evolvere. Ma si tratta pur sempre d'una oscurità che potrebbe riuscire a farle ottenere esattamente ciò che le manca e non è da sottovalutare. <No, al contrario> In direzione di Kamichi. <se non ti spiace, io vorrei sentirla. L'opinione delle persone è differente, c'è un punto di vista che potrebbe essere la chiave di svolta.> E dunque n'è ovviamente incuriosita, aspettando che possa aprir bocca per svelarle questo mistero tenuto tra i denti, aspettando forse soltanto qualcuno che potesse invogliarlo a raccontare. <No, tranquillo. Non ho nulla da dirle.> Se non che la preferirebbe tre metri sotto terra. [ Chakra ON ]

20:27 Utente anonimo:
  [Panchine del Parco/Zona ciliegi] Ascolta prima le parole della Shinobi della Foglia, per poi rialzare il capo e sorridendole. <<…Fa niente è una questione di tato, le nomee spesso creano pregiudizi ,i pregiudizi creano conflitti, dai conflitti si creano guerre…e…>>Si fermerebbe per un instante sentendo le gentili parole di Kamichi, è davvero gentile con il giovane Ishiba e lui non è abituato ultimamente a trovare gente cosi gentile nei suoi confronti, anzi tutt’altro. <<Ditele che la salutiamo sia io che Luna e che non deve sentirsi in colpa per niente. >> Sorride ancora socchiudendo gli occhi con eleganza, nonostante le parole che dice spesso resta sempre cosi puro e gentile, sembra quasi un angelo. << Ditele che speriamo che stia bene e che quando vuole noi ci siamo, come mia sorella .>> Ora andrebbe a chinare il capo insegno di riconoscenza verso l’uomo. << è molto gentile Signor Kamichi, grazie mille le sono davvero grato.>> La mancina adesso s’alza sfiorando appena la bianca farfalla accarezzandola che dovrebbe fare un piccolo subito dopo svolazzare verso la spalla destra dello Shinobi, resterà solo un secondo in caso che lo shinobi lo permetta per poi tornare da Shiroi, come ringraziandolo timidamente anche lei. Gli occhi ora tornando su Furaya.. << Scusatemi…come dicevo e dalle guerre si perde l’essenza dalle vita. >> Ancora andrebbe ad accarezzare la farfalla che sembra coccolarlo di grazia. <<… Non posso parlare di guerra io che non ho vissuto tele crudeltà, sarei incoerente con i miei discorsi fatti prima ma so che la guerra è dolore.. e io so cos’èil dolore.>> sorride appena nel viso di porcellana. <<..ma so che la cura al dolore è la vita… Posso parlavi di questa se volete.>> Porgerebbe ora il dorso della mancina a Luna che come che su un palco salirebbe in punta di piedi una ballerina. Per poi mostrarla ai due. << La vita è questa. La vita è l’arte più bella,come quella di un bruco che diventa una bellissima farfalla, che vive difficili cambiamenti per migliorare , fino a diventare Arte. Mentendo la sua essenza … La vita è libertà. È arte.>> direbbe sorridendo come un bambino che vede per la prima volta la neve. Ancora cosi puro come raramente la gente riesce a essere, sembra che la sua anima sia cosi pura da non essere cresciuta, come se la stia conservando , forse è quella la sua Arte da Shinobi. [Chakra Off] [Off:Scusate ero a cena]

21:26 Kamichi:
  [Ciliegi Zone] Questa volta è la notte a regnare padrona nello scuro cielo che sovrasta kagegakure, mostrando timidamente qualche lucetta sparsa in quel manto infinito e buio, accompagnate a braccetto da quelle nuvole che in questa giornata hanno sempre avuto presenza altisonante, coprendo in parte le stesse stelle di cui stiam parlando. Ma focalizziamoci invece su quello che sta succedendo al di sotto dell'empireo di questa notte, laddove vi sono ancora i nostri 3 eroi (luna compresa) ad intercambiarsi strane storie ed eventi passati, millantando con quelle loro voci, paradisiache paci che probabilmente mai riusciranno realmente ad attuare, o perlomeno, nelle condizioni in cui vigono ora per forza e potenza, le possibilità rasentano lo 0. <Esistono degli obiettivi Pakkurida, no?> guardando la donna <Ed il primo di questi sarà quello di essere pronto a diventare il più forte di tutti, o almeno avvicinarsi ad esserlo> prende fiato, ascoltando anche il discorso sulla guerra e sul dolore di Shiroi <La pace ha bisogno di un baluardo, le persone hanno bisogno di nascondersi dietro qualcosa quando sono impaurite, e non vi sarà pace senza l'uso della stessa forza che porta avanti le guerre> infine, aggiunge <Ma se questo potrebbe dare il via all'ultima delle guerre, ogni sacrificio sarà stato utile al mondo che verrà> è un pò il concetto che porta avanti da quando ha ricordo di cosa sia la giustizia: Non si lotta per lottare ma si lotta per degli ideali di giustizia, e la pace è il più altro ideale di giustizia che un ninja possa mai immaginare, e soprattutto, è la virtù più importante a cui uno shinobi possa davvero ambire. <Sarà fatto, sembri un tipo okay> istanti di pausa <Sia tu che luna> altri istanti <Sarà mia premura riferire all'Ishiba quanto mi hai appena detto, anche se, conoscendola, se ne fregherà altamente e se ne uscirà ancora una volta con quelle sue minacce> poverello, bullizzato proprio da tutti lui, era inevitabile vista l'indole di quei mostri, e la sua. <Durante il mio primo viaggio qui al villaggio, mi son dovuto recare ai monti di pietra, al rito d'iniziazione a cui veniamo sottoposti noi giovani della mia tribù> ovviamente, riparte col solito discorso fatto settegazzilioni di volte <Incanaliamo al nostro arrivo la volontà e lo spirito delle persone che più incarnano la nostra di volontà> prende fiato ancora, voltandosi verso i monti, indicandoli con la man dritta, dando per scontato che ambo le figure NON sappiano dove si trovino <Incontrai una donna> continua <Mekura mi pare si chiamasse, del clan hyuga forse, non ne sono sicuro a dire il vero, è passato tanto tempo> continua in quel suo discorso, lasciandosi alle spalle eventuali dubbi < Mi spiegò da canto suo quali fossero le volontà intrinseche di ogni singolo hokage raffigurato in quel monte, e ne scelsi, come da rito, due> ma per questo, aspettiamo la prossima storia, saranno gli altri due eroi a chiedere al nostro biondo di continuare la storia coi dettagli della scelta, se ovviamente vorranno saperla, sia chiaro. [Chakra OFF]

21:47 Furaya:
 Irrimediabilmente non può che dare ragione al giovane dai capelli bianchi. <Hai perfettamente ragione.> Non è questione di scimmiottarlo o che altro. Ha davvero senso la sua spiegazione, quindi si sente in dovere di replicare in maniera affermativa nei di lui confronti. Si sofferma sulle spiegazioni che Shiroi le dà, annuendo distrattamente alle sue parole. <La guerra è dolore, un dolore che lascia dei brutti segni addosso.> E se sol alzasse un lembo della camicia, potrebbe mostrare quelle cicatrici che si diramano lungo l'intero corpo della donna. Memoria della battaglia, medaglie al valore che non hanno bisogno d'esser messe alla luce del sole davvero. La storia narra le gesta della Decima e tanto le basta per essere ricordata. L'ultima guerra, tuttavia, è stata la sua distruzione, la caduta d'un ninja leggendario che credeva d'essere imbattibile, che presupponeva d'aver raggiunto un potere tanto micidiale da riuscire a battere un Kami. Eppure così non è stato. Il Karma l'ha punita severamente. <Sono stupita dalla tua visione della pace. Vorrei che molti altri la pensassero come te, come voi due. Ma temo che qualunque fiammella ancora esistente dell'antica Volontà sia rarefatta, prossima allo spegnarsi.> La leggendaria Volontà del Fuoco. In seguito, sentendo discutere anche Kamichi, vi presta ovviamente attenzione glissando con gli occhi glaciali e la solita espressione severa sul viso di questi. <Certo, mai negato.> A proposito degli obiettivi, gesticolando appena con la mandritta per sottolineare la frase pronunciata. E' costretta a mordersi la punta della lingua quando parla di Baluardo. Konoha *era* il Baluardo della Pace che MAI sarebbe dovuta cadere. E le fa male, le fa tremendamente male nonostante abbia compreso come sia colpa sua e debba porvi rimedio. Si limita ad un gesto del capo, annuendovi. <Kagegakure potrebbe mai essere definita un Baluardo della Pace? Viviamo tutti sotto lo stesso villaggio, anche quei distretti che tempo fa si mossero contro l'Alleanza.> Parla volutamente al plurale, altrimenti tanto vale menzionare direttamente Oto e far loro comprendere come sotto quello stesso tetto non sarebbe proprio dovuta starci. Prima dichiara guerra all'Alleanza e poi ci finisce di nuovo dentro, per quanto essa non sia affatto più definibile tale. <Ma chi ti dice che ciò non riaccada, che si scateni di nuovo una guerra tra i distretti? Nessuno. Quindi, la stessa pace alla quale sembriamo anelare tutti e tre è di quanto più utopico possa esistere.> Non le piace ammetterlo, ma è proprio così. <Vorrei tanto credere che nessuno commetterà più quanto fatto in passato, ma ciò che sta accadendo> Riferendosi ancora una volta al serial killer. <non mi permette di farlo.> Sospira appena, rilassando per quanto possibile e sostenendone lo sguardo. Ascolta rapita il racconto che il Kokketsu sta facendo, il quale parla di Mekura. Evita d'alzare gli occhi al cielo al sol pensiero di quanto quella donna possa aver ammorbato il giovane con delle storie vittimistiche di se stessa. Fa finta di non conoscerla, ma intanto si porta a letto il padre della figlia di quest'ultima. Black Feel Shippuden, letteralmente. <Chi scelsi?> Gli domanda, incuriosita invero, ma evitando di lasciar trapelare chissà quale emozione. Non è la Decima, non è Furaya. Di fronte ai due, non è altro che Pakkurida. [ Chakra ON ]

21:51 Utente anonimo:
  [Panchine del Parco/Zona ciliegi] Ancora resta li, ad ascoltare i due che sembrano cosi diversi da lui ma anche diversi tra loro. La curiosità delle parole sulla guerra del ragazzo si mostra nelle sue iridi di cielo mentre le orecchie si vestano da ladre catturando ogni sua singola parola, con calma educazione ascolta senza interferire con il suo pensiero che celato nasconde ai due non fidandosi mica di due sconosciuti, sono argomenti spinosi che facilmente creerebbero conflitti. Forse lui è un Ishiba anche in questo, come un Origami cambia forma tra la gente, ascoltandoli come uno spettro, senza mai esporsi del tutto, forse pure per questo non mostra mai le sue arti d’origami, infondo meno si sanno queste cose e meglio è no? Un leggero sorriso si disegna nel volto del ragazzo per le parole di furaya Il capo si porta verso l’alto guardando il cielo dipingersi sempre più di notte,il pensiero va verso la sorella che sicuramente sarà già rincasata chiedendosi cosa l’aspetterà per cena, oggi pizza d’asporto gli allenamenti e questo simpatico incontro hanno rubato troppo tempo per mettersi a cucinare anche se questo lui ama cucinare per il suo sole. Anche Luna sembra segnalare che è ora d’andare via infatti si alza leggera in volo svolazzando un po' intorno ai due per poi andare verso il sentiero che porta a casa. <<…è il suo modo di salutare…non fateci caso…>> sorridere per poi chinare il capo. <<è stato un piacere incontrarvi. Spero che le nostre strada si possono incrociare di nuovo…grazie del tempo che mi avete concesso.>> le mani si portano unite al petto in segno di preghiera per poi distaccarsi una volta che il busto si raddrizza. Un ultimo sorriso e… <<..LUNA ASPETTA! >> esclama inseguendo la dispettosa ma bellissima amica alata. [Chara Off][End][Off : grazie mille è stato un bellissimo piacere ♥ scusatemi l end improvviso ma devo assolutamente fare una cosa .]

23:46 Kamichi:
  [Ciliegi Zone] La figura dai bianchi capelli di Shiroi abbandona il gruppo, salutando, e lasciando al nostro giovane eroe la missione di riferire quelle parole alla ben meno amichevole Sango Ishiba, donna dai gusti difficili, nonchè sterminatrice di uomini sotto ogni punto di vista. La rossa fa parte della sua stessa corporazione, di conseguenza, il biondo non dovrebbe avere problemi ad incontrarla al di fuori o all'interno della torre stessa, che sia per riunione o che sia per lavoro, alla fine troveranno sicuramente modo i due per incontrarsi. <Hai ragione Pakku> che simpaticone, da i nomignoli all'ex hokage della foglia, porello, non sa mica che sta parlando con una persona che 10 anni fa poteva scioglierlo nella lava in pochi istanti? In realtà anche sango 10 anni fa avrebbe potuto trucidarlo subito, e anche Rasetsu forse, già, non proprio simpatici gli amici del biondo tribale, decisamente da rivedere come cerchia di conoscenti. <Ma da qualche parte bisogna pur partire, e se dovessi farmi strada nella shinsengumi, fino ai piani più alti > continua <sono sicuro di poter avere una voce in capitolo più ampia rispetto all'obiettivo di pace> ma per ora sei bullizzato dai tuoi amicetti di quartiere imbecille, quindi potresti anche spendere quei momenti liberi per allenarti a seguire le mosche o le foglie, considerato che se ti tirano un pugno, non te ne accorgi, mister riflessi. <La gente è stanca della guerra, l'armonia è ciò che la gente cerca davvero, e se quei pochi individui di sveglieranno per corromperla... allora dovranno vedersela con me> il grande e potente ninja che si uccide con le sue stesse mani, grandioso, fatelo hokage ora, o capo anbu, è uno shinobi coi fiocchi. <è abbastanza imbarazzante parlarne> prende fiato <Ma da come me li descrisse mekura> continua <Scelsi d'incanalare la volontà del maestro Tobirama, e portare con me la consapevolezza che una pace stabile si fonde su di un ordine che si nutre di giustizia> prendendo ancora fiato, ritornando a guardare i ciliegi <E poi scelsi la volontà della nobile Furaya, sperando che la forza di spirito e la prontezza a lottare per i propri sogni, non mi abbandoni mai, così come sembra lei non abbia mai abbandonato il suo ideale di pace eterna, tra uomini e popoli> continuando, sorridendo, ma venendo invece interrotto da un brusco tremore di stomaco <Ma mi sa che si è fatta ora per questo sognatore di andare a mangiare qualcosa, Pakku> continua, iniziando a voltarsi verso la torre <Mi ha fatto piacere parlare con una persona che vede la pace come uno scopo, e non come un futile sogno> restando qualche istante per sentire ed ascoltare bene le eventuali ultime risposte della ex hokage in persona <Anche se mi ricordi qualcuno, da quando ti ho vista, forse ci siamo già visti al festival? hahaha> non ci pensa troppo, anche con altre persone si è visto di sfuggita, senza ricordare bene volti, nomi o altro, quindi perchè badarci troppo proprio ora? Ma il loco verrebbe lasciato, seguito da un semplicissimo <Ci si rivede, alla prossima> seguito dalla man dritta che s'alza semiflessa di braccio al cielo, camminando verso casa [End]

01:19 Furaya:
 La farfalla svolazza attorno alle figure della Nara e del Kokketsu, indirizzando il suo giovane umano in tutt'altra direzione, presumibilmente sulla via di casa. <Buona serata.> Lo saluta di rimando, seguendolo per un tratto finché non sarà sparito alla vista della donna, la quale tornerebbe subito dopo proprio su Kamichi. Il capitolo della Shinsengumi viene accantonato per il momento, non potendosi pronunciare eccessivamente a tal proposito. Si preoccupa, invece, di prestare maggiormente attenzione al seguito del discorso. <Se fossero davvero tutti stanchi della guerra, a quest'ora non avremmo delle Forze Speciali che si preoccupano della difesa.> Le braccia restano piegate sul petto della donna. <A quali individui alludi?> Piegando un sopracciglio con espressione interrogativa, ipotizzando che si tratti ovviamente di coloro che si sono risvegliati, ma non potendo in alcun modo saperlo con certezza. Dunque, si limita a domandare evitando di destare troppi sospetti. Si morde la lingua, non deve parlare. Non deve pronunciare la riconoscenza nei suoi confronti per aver pronunciato quelle parole. Cerca di mantenere la sua classica faccia di bronzo, evitando di manifestare in maniera eccessiva le sensazioni che avverte, l'onore d'essere definita tale nonostante abbia lasciato la sua gente a morire. Vorrebbe piangere, lasciare andare quel sentimento che avverte d'orgoglio risalirne il petto. Vorrebbe avvicinarsi, abbracciarlo, vivere ancora questa speranza racchiusa nel corpo del biondino. Rappresenta, a modo suo, anche l'essenza tutt'ora vivente della task force. Tobirama è il soprannome che Mattyse s'è dato in quanto leader della suddetta, nascondendo la sua faccia sotto un'ennesima maschera differente da quella di Hebi o Al Miaeda. Non avrebbe potuto trovare alcun altro Hokage da prendere in considerazione, non può che esserne contenta perché vuol dire che c'è ancora speranza nel mondo. <...> Nessuna parola riesce ad essere proferita dalla donna, la cui voce le muore in gola ed inspira profondamente per cercare di calmarsi a sua volta. <G-grazie per aver condiviso questa storia con me.> Le viene dal cuore, annuendo appena. <Mi piacerebbe parlare di nuovo con te un giorno di questi. Abbiamo sicuramente molto di cui poter discutere.> La sua è una richiesta indiretta, tutto sommato e spera soltanto che quest'ultimo accetti. Matt potrebbe esserne quasi entusiasta, c'è sempre il forse di mezzo, conoscendolo. <Non credo, sai? Ma la città è grande, sicuramente da qualche parte mi avrai intravista di sfuggita.> Non deve far cadere quella maschera, deve restare la stessa Pakkurida che s'è prefissata d'essere. Il suo desiderio sarebbe quello di potergli parlare apertamente, di ringraziarlo per credere ancora in lei. Non può, se lo terrà per sé, ma dovrà parlarne col Senjuu. <Alla prossima.> Lo saluta di rimando, avviandosi in tutt'altra direzione finalmente con una nuova consapevolezza. Qualcuno che crede nella pace esiste ancora. [ Exit ]

Bosco dei ciliegi.
Un Ishiba insegue la sua farfalla, un membro della Shinsengumi vi si reca per rilassarsi e una ex ninja del passato in incognito vi bazzica spesso.

I loro discorsi vertono sulla Pace e sulle Guerre, sul motivo che spinge gli uomini a commetterle, su ciò che l'uomo vorrebbe davvero. Discutono anche del senso della pace, della sua visione, dimostrando come ci sia ancora qualcuno alla ricerca di quest'ultima.

Kamichi racconta un aneddoto interessante che riporta Furaya nei feels più totali - assieme alla player.