Riunione
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Giocata di Corporazione
Giocata dal 24/03/2021 21:15 al 25/03/2021 03:58 nella chat "Luogo Sconosciuto"
S'è preoccupata di tutto - dal punto che il tempo scorre e tutti sembrano avere un po' troppo tempo libero. O forse è solo lei che ne ha effettivamente troppo. Tipo la sera, dormire, che spreco di tempo. Ha lasciato un messaggio nella bacheca diretto ai nuovi soldati scelti, qualcosa di vagamente educato: Ci vediamo sul tetto dell'ultimo piano, non ho il vostro cazzo di numero. Mi sembra di esser tornata al paleolitico. Vabbè, ci vediamo lì. Nene. Insomma la cortesia e la gentilezza son termini e azioni sopravvalutate, soprattutto dal presupposto che tra di loro non c'è mera necessità di esser particolarmente cortesi o falsi. E poi lei non riesce ad essere falsa. Un crop top nero rimane mezzo schiacciato da una pettorina che funge anche da correttore posturale. Una sorta di crop corset mono spalla completamente nero, con tre cinghie strette al massimo ad altezza di sterno, petto e base della gola. La aiuta a mantenere la corretta postura, dicono. O forse la aiuta a tenere in sede la spalla ed il cuore? Ah, che le importa. I capelli sono per metà legati in un codino morbido, tirati appena indietro - all'infuori di qualche ciuffetto che le ricade a ridosso della fronte. Pantaloni a vita alta, qualcosa di non troppo dissimile da un leggins sportivo. Una patina leggera di sudore, di fumo, di niente. Empia. Fissa al di la di un tavolino di ferro - di quelli da baretto al mare, tipo - la visuale sul centro di kagegakure. Bella visuale di merda. Vabbè forse non è dell'umore, ma è comunque carina. Solo un po' stanca. E la sigaretta alle labbra s'illumina pigramente nel barlume ozioso che le danza addosso ricordandole che è oramai sera, e forse sarebbe il caso di staccare un po' per tutti e tornare a casa e dormire. Fuori dal coro è il messaggio che ha mandato a Saigo, sempre che il suo cellulare si sia ripreso: Dobbiamo decidere il quinto, mi sono rotta di aspettare, dobbiamo iniziare le ricerche. Vieni sul tetto, porta le sedie ok? / Ha messo qui sto tavolino, sì, ma s'è scordata le sedie. In compenso oggi s'è ricordata di portare un ombrellone da spiaggia, di quelli a tesa larga e tutta colorata. Se solo ci fosse il sole. Oramai è relativa la cosa, sembra seguire un flusso contro corrente. Tipo le carpe. Ma non è mai stata aggraziata ne bella come loro. Che importa. Un secondo messaggio viene mandato, sempre a Saigo: Ma due noodles piccanti? Solo per noi, gli altri ci guardano mangiare. Ah, coglionazzi! / Le è venuta fame, almeno è tranquilla oggi. E non s'è fissata. Per ora. Dovrebbe scrivere anche a Nobu, forse. Guarda il cellulare. C'è una gif di Momo-chan nuova. Konbawa Momo-chan. [chk relativamente off] Si desidera uscire, poter di nuovo sentire quella forza nelle vene e l'eccitazione di quel nuovo mondo a muoverla, eppure prima di poterlo fare sa di aver necessità di altri corpi che possano morire prima di lei nel caso, insomma la sopravvivenza prima di tutto insomma. Dunque poco importa che debba recarsi da coloro che son stati nominati come agenti scelti, solo la destra è sollevata per formar il mezzo sigillo caprino. La mente che vola alla ricerca del proprio essere, di quelle due sfere d'energia che la abitano visualizzandole in due punti contrapposti - li alla fronte visualizza quella della mente, dei pensieri, della logica stessa, e al ventre quella della forza, la stessa che muove i muscoli e la vita stessa. Visualizzate quelle andrebbe a comandarle , quella della mente che scenderebbe e in contemporanea quella della forza che salirebbe, per ritrovarle entrambe al plesso solare. Un primo contatto per farle unire, un vortice lento che andrebbe sempre più a velocizzarsi fino all'ultima unione tra loro per donar vita al proprio chakra, debole, faticoso da accettare eppure l'unica forza che le permane. Il corpo è stato avvolto da una dolce veste , un kimono corto che accoglie le forme di una donna, il rosso colore che accende la propria pelle nivea e priva di alcuna macchia o cicatrice evidente. Lo scollo che scende dolce sui seni in una V profonda, le maniche che carezzano le braccia fino ai gomiti ove si aprono come fiori , e la gonna che scende fin sotto le natiche. Un unico colore spezzato solo dalla spessa cinta in tessuto nera che cinge la vita stessa dietro la quale è stato apposto proprio il porta Kunai dentro la quale si celano 2 kunai a 3 punte. Ma la mano permane rigida sulla spalla tenendo un ombrello di carta che par esser un semplice ombrello, si, eppure dentro vi sono stati posti degli spiedi, un modo elegante anche d'accompagnar la propria figura. Il lungo crine rosso scende dolce sulla schiena con onde di delicata dolcezza, ma lo sguardo laccato di un nero alle ciglia permane rigido e inflessibile - dopo la sera prima in cui ha rivissuto un ennesimo omicidio la mente sembra instabile, e poi quel biglietto, ma soprattutto la pietra spezzata di un anello di un valore inestimabile per la storia che ha portato con se. Il respiro che sfugge alle labbra strette e lineari, i pensieri che volano lontano da li e da quel loco mentre ogni passo si fa udire da quelle scarpe nere, stivaletti che cingono le caviglie con un tacco molto basso.. Il passo procede dopo aver letto quell'avviso di poca eleganza lasciato, eppure anche lei adesso ha un cellulare nascosto tra la cintola e la veste, in modo che non cada, un regalo di un bianco di sua conoscenza. Anche lei avanzerà verso l'ultima porta spalancandola gentilmente, l'ombrellino ancora aperto sul proprio capo alla ricerca di quella piccoletta che ha scritto il messaggio - no, non indossa di certo adesso la divisa, sta per tornare a lavorare da altre parti e i documenti non aspettano all'infinito < buonasera > calda la voce andrà ad inondare quel tetto, mentre ricerca con lo sguardo gli altri membri, pur non fermando il passo verso quel tavolo privo di sedie. E niente, aspettare sembra l'unica cosa da fare. [3/4 tentativo impasto chakra ][equip : porta shuriken - 2 shuriken a 3 punte | ombrello di carta - spiedi ] Al primo messaggio si è per un attimo chiesta dove diamine trovare le sedie per tutti, per poi passare invece alla semplice questione del come portarle fino al tetto vista la sua scarsa forza. Il tutto è passato in secondo piano invece al secondo messaggio. Ha scosso le spalle e deciso che basterà portare del cibo a Nene e del gelato in più come omaggio per farsi perdonare e non aver provato nemmeno a portare fin lì tutte quelle sedie. Sta salendo le scale lei con due sacchetti in platica biancastra, quello di destra contiene due confezioni di udon istantanee, di quelle probabilmente mortali che basta schiacciare sotto alla confezione per riscaldare il cibo e le bevande mentre per quanto riguarda l’altro sacchetto c’è del gelato con due soli cucchiaini, preso anch’esso fresco fresco al kombini in centro a Kagegakure, motivo per cui probabilmente o mangerà gli udon e berrà il gelato o farà invertirà l’ordine dei pasti dimostrando a tutti la gioventù di quello stomaco che non teme di dover scappare in bagno. Ad ogni modo, tralasciando le rivolte si muove serie lei, sta tornando a vestirsi con la stessa cura di un tempo, motivo per cui ora la si può vedere avanzare coperta da quel lungo cappotto in lana nero, stretto in vita da una cintura che lascia intravedere sotto ad esso parte dei suoi abiti. Sulle gambe quelle che appaiono a tutti gli effetti come calze a rete nere molto larghe, si vede solo da metà coscia in giù quindi per ora non ci è possibile comprendere cosa indossi mentre per quel che riguarda il petto la giacca lascia intravedere una leggera e morbida camicetta bianca da un profondo scollo a v, i primi bottoni sono lasciati aperti così da rafforzare il vedo non vedo. Capelli sciolti, perfettamente pettinati e viso pulito mentre avanza fino a quel tetto. Si incammina lasciando che gli stivaletti con il tacco scandiscano ogni suo passo verso Nene, ignorando allegramente la presenza della rossa oltre a cui andrebbe a passare. Allunga il primo sacchetto, lascia sul tavolo il cibo per loro due <ho dimenticato le sedie> ammette, anzi mente dato che non ha nemmeno provato a prenderle <ma ho preso il gelato> ed ecco che anche il secondo bottino verrebbe abbandonato sul tavolo. Si appoggia su di esso, lascia che il sedere vada a sfiorare il metallo, coperta dal lungo cappotto solo adesso squadra Sango <sei un sensitivo?> diretta, semplice e senza troppi giri di parole. Non è una compagnia che ama quella, tanto vale andare subito al sodo <io voglio quello alla stracciatella, il resto è nocciola e cioccolato> sono tre i barattoli comprati, insomma di gelato non se ne ha mai abbastanza. Per dire quest’ultima frase trona a ruotare il capo, allungando quel collo elegante e candido, posando gli occhi rossi nuovamente su Nene e tornando a lasciar stare la rossa. Almeno finchè non parlerà non vede perché darle altre attenzioni [Tetto] Ormai l'empireo s'è tinto di quel colore scuro, nero come la pece, a macchiare il chiarore spento di quella mezza luna, spicchio solerte ad osservare le movenze di tutti e tutto, accompagnata da un cielo che par brillare di stelle assai luminose questa notte. Qualcuno ha richiesto la sua presenza, qualcuno o per la precisione, qualcuna, ha lasciato un foglietto nella bacheca degli agenti scelti, con sopra scritto il suo nome, riportando data e luogo del loro appuntamento, con annesso orario, per sancire il primo vero e proprio incontro del gruppo scelto da Kenpachi in persone, formato da quei 4 ( a breve 5 ma shhh) agenti scelti della shinsengumi. <Tsk> è dannatamente irritato da questa situazione, lui la notte la vuole passare nel letto, a vedere soap opere come Ninjafull, Cento kunai, L'anbu montalbano e così via, non di certo sul tetto della torre governativa. Cammina per quelle piccole scale che portano all'uscite sul tetto del palazzo stesso, lì dove già si trovano gli altri amici del bosco ( o della torre ) ammantati dal chiarore della luna e dalla fredda notte che impervia in questi giorni a Kagegakure. <...> resta silente, muovendo qualche passo proprio sulla pavimentazione di quel tetto, avanzando celere verso il gruppetto formatosi proprio lì sopra. <Ah, pure senza sedie siamo?> ascoltando le ultime parole di Saigo <Io preferisco sinceramente andare a fare quello che ci ha detto Kenpachi> continua, proprio lui che ha ricevuto quella bella cazziatona live l'ultima volta, mentre porta ambo le mani a chiudersi celeri dietro al collo, toccando in parte la nuca coi palmi delle mani, e coi gomiti di ambo gli arti superiori a puntare le ore orizzontali dell'orologio. <Avete visto l'ultima volta che diavolo di sguardo ha fatto il Maggiore? Muoviamoci e prendiamo sto quinto alla svelta> continua, nei riguardi degli altri, che a loro volta dovrebbero invece ricordare il suo nome, soprattutto perchè pronunciato dalla bocca di un tipetto che se vuole ti scuoia a mani nude. <Il mio nome dovreste ricordarlo tutti, considerando l'inconveniente avuto col Maggiore la scorsa volta> continua, veloce <Voi invece, come vi chiamate?> chiede incuriosito dalla presenza di quelle donne, di quei colleghi e di quegli agenti, sapendo che per essere lì hanno sicuramente del potenziale, ma prima di tutto, deve conoscerli, tutti. [Chakra Off] Li guarda arrivare tutti, uno dopo l'altro. Lei s'alliscia lo schermo del cellulare come se ci fosse qualcosa di meraviglioso nascosto dentro. Quando issa gli occhi, è perchè le buste del market di Saigo attirano la sua attenzione. " cazzo che fame... " Okay forse s'è fissata, ma grazie a tutti i kami di questo mondo e pure degli altri rimanenti la rosata ha fermato un possibile impazzare di fissazioni. Per le sedie poco importa. Forse non sarebbe nemmeno riuscita a portarle. La schiena innaturalmente ritta si muove appena a lasciare il bordo di quel tavolino metallico - muovere quegli steli affusolati proprio alla volta dell'alleata per cogliere la prima busta e darle una mano con il vario spacchettamento delle cose. Spero sia molto piccante. Lo spera anche Nene. Ci vorrebbe da bere, ecco - ma forse tra i nostri protagonisti d'oggi c'è qualche spione di merda. E lei non vuole l'ennesima scapocciata di Kenpachi. " Eh? E chi cazzo saresti? " Ha la memoria selettiva, e forse è un po' scorbutica. Ha l'umore come le montagne russe ma almeno, non ha detto ne fatto niente. Per adesso. E mentre scorre quelle pagine sul cellulare, la rubrica mostra un numero sotto l'epiteto d'Hitsuyo, necessità. Il cellulare finisce riversato a Saigo, come se volesse invogliarla tacitamente a fare qualcosa. Ma ancora non s'è pronunciata. "Non andremo ai monti disorganizzati, io non ho voglia di morire. Poi ultimamente c'è un tempo di merda. Se devo morire, che almeno succeda in una bella giornata. Così mi godo il sole prima di cacarmi addosso. " E' la realtà dei fatti, no? Si dice che prima di morire c'è ancora un attimo d'impalpabile lucidità, e se così deve essere - che almeno si goda la luce tenue. Calda. L'odore della primavera. Chissà se può sentire gli odori. Un colpo di palmo vuole azionare gli udon istantanei che inizierebbero a divenire tiepidi. E poi ad emettere strani rumori. Un borbottio e un fischio. Ah, buoni. Forse cancerogeni, certo, ma chi se ne frega. A Kamichi ha già detto abbastanza, ora il viso si volgerebbe a Sango. Paradossalmente sembra più intelligente del Kokketsu. Sei una sensitiva? " ahah ma come cazzo di esce? così? " ... " In ogni caso io sono Nene, lei è Saigo Manami - " Indicando appunto Saigo. " E' in ogni mia intenzione imporre che il nuovo agente scelto sia Ryuuzaki. Combatte sulla breve distanza, ed è un ninja sensitivo. Due distanze coperte. E' una testa calda - ma è un ottimo combattente. Eravamo colleghi, quindi, è una sicurezza e non un dubbio. Se tutti siamo d'accordo ora Saigo gli manda un messaggio, mangiamo i noodles e lo aggiorniamo sulla situazione. Siamo tutti d'accordo? Saigo, puoi mandargli un messaggio con il tuo? Ci ho litigato." Andiamo proprio dritti pe dritti. L'arrivo di Saigo la fa voltare un poco, scosta quell'ombrello per illuminar lo sguardo dei raggi della luna stessa , ode quel suo dire, non vi sono sedie eppur non se ne lamenta, sta troppo tempo seduta ultimamente ma a quella domanda non può non sollevar l'ombra di quella che pare esser un sorriso < No > schietta e semplice non andando ad aggiunger altro sulle proprie abilità osservando solo dopo il gelato, no, preferisce decisamente il salato e il sakè che lo accompagna, niente dolci per lei e per la sua linea, sebbene sia alquanto sottopeso rispetto la propria altezza. Lo stesso sguardo che seguirà Kamichi stesso e quel suo dire < dovresti essere uno shinobi e ti lamenti delle sedie > sprezzante in quel commento che porge senza troppi fronzoli . Davvero dovrebbe rimembrar il suo nome? Si, lo ha ascoltato direttamente dal maggiore Kenpachi, nulla di più insomma < non siamo qui a fare un picnic > sebbene vi siano cibarie e gelato, oh sembrano come quei konohani che vanno a far i loro picnic sui monti dei volti di pietra < Sango Ishiba > un semplice dire tagliando corto < dobbiamo trovare il quinto elemento del gruppo > ecco perchè son li, per coordinarsi su quello che vi è da fare , come agire e come sopravvivere la fuori quando la minaccia delle bestie ancora incombe su di loro < saresti il primo a morire la fuori > uno sguardo a Kamichi, troppo entusiasta per i propri gusti, troppo seria nel prender quegli avvenimenti . Ode quel che Nene ha da dire su un certo Ryuuzaki, non ne conosce per nulla il nome, nessun ricordo rievocato < per me va bene, più siamo, meno possibilità di morire avremo > non ha molto da aggiungere, lei stessa non saprebbe chi metter in mezzo quel casino e fargli rischiare la vita. No, la gente che ama non la metterà in pericolo, che siano gli altri a metter la vita dei loro vicini sulla gogna < bene, organizziamoci dunque > lento l'ombrello andrà a chiudersi con un Click della mano, viene portato verso il basso tenuto dalla destrosa, la schiena dritta e lo sguardo stanco < conosco molto bene il loco che il maggiore ci ha indicato > lo ha vissuto per molto tempo sebbene adesso qualcosa sarà pur cambiato, no? Eppur dopo la rinascita poco era cambiato, la natura che si era ripreso davvero poco in un loco tanto inospitale fatto di vulcani attivi e morti, di sterpaglie secche e alberi inesistenti < combatto a media lunga distanza > non ha ancora appreso l'arte della spada, per quella vi ci vorrà molto tempo ancora, e solo adesso lo sguardo andrà a scivolar su tutti i presenti, che siano in grado di conoscere gli altri , di non attaccarsi per sbaglio alle spalle nella possibilità di un combattimento. [chakra on][equip : porta shuriken - 2 shuriken a 3 punte | ombrello di carta - spiedi ] Fissa Kamichi, lo osserva seriamente e per un istante sulla sua faccia si dipende un’espressione perplessa come se si stesse chiedendo se ha a che fare con un idiota o meno. Resta basita e in silenzio prima di scuotere il capo maniera abbastanza evidente <sei scemo> sisi non si trattiene proprio. Lo dice senza troppi giri di parole fissando ancora quel ragazzo. Non si capacita di come qualcuno che dia così tanto aria alla bocca sia riuscito ad entrare all’interno della Shinsengumi, poi osserva Nene. Chiude la bocca. Insomma sì Nene la trova più simpatica ed intelligente ma potrebbe avere anche sbagliato, insomma di certo non è una che si trattiene. Alle parole di Nene resta evidentemente spiazzata per la seconda volta ma non fa domande. Le ha già detto come la pensa a riguardo e come fare per questo annuisce andando ad estrarre dalla tasca il suo cellulare. Movimenti veloci quelli che portano la mano destra a sbloccarlo permettendo quindi allo schermo illuminato di essere allungato verso l’alleata <salvami pure il numero> e così facendo le affida ogni segreto potrebbe esserci su quel nuovo numero. Piccola ingenua. <e scrivigli a nome mio> non avrebbe nemmeno idea di come rapportarsi a quel ragazzo. Una semplice scossa di spalle per quello che riguarda le sue parole nella direzione di Sango, sì insomma non aveva altro da chiedere di interessante, cos’ha da offrire quell’egoista che per una guerra ha sacrificato il mondo intero? Sta per crashare, cerca di distrarsi andando semplicemente verso il sacchetto con il gelato alla ricerca di quel cucchiaio prima di muoversi per andare sul barattolino. Meglio cenare. Osserva i futuri compagni ora seppur le mani siano impegnate a rovistare nel sacchetto di plastica <uscire senza preparazione non è furbo> lo spiega molto semplicemente, inizia davvero a temere di essere l’unica con un filo di cervello lì <dobbiamo avere un piano, Nene può stare d’avanguardia spaccherebbe una bestia a pugni> le sorride appena, gettandole uno sguardo di sfuggita <ma chi di voi può guardarci le spalle? Il nuovo membro forse?> lei si mette già nel gruppetto al centro, al momento più che un ottimo supporto tattico difficilmente potrebbe fare altro in caso di combattimento, dubita persino di essere la più veloce a scappare se vogliamo dirla tutta. <tzè> le esce automatico al sentire le parole della rossa <forse lo conoscevi> replica ancora in sua direzione <se non te ne fossi accorta il mondo è cambiato in questi dieci anni> sospira. Non nasconde l’astio che le ha provocato con quella semplice frase <e direi che tu stai al mio fianco non dietro> proprio perché non può fidarsi di un vecchio ninja, alla sua generazione era affidata la sua infanzia e sappiamo tutti com’è andata a finire, di certo non si affiderà ancora una volta alle loro abilità <per quello che mi riguarda sarò il vostro supporto tattico> non si espone più di così. Certo in caso di pericolo potrebbe farli fuggire tutti molto velocemente e per abbastanza tempo da far allontanare i nemici, ma non lo rileva, non vuole intrusi in quello che considera a tutti gli effetti il suo mondo. Apre finalmente il barattolo di gelato alla stracciatella e ci infila il cucchiaio [Tetto] Ascolta le parole dei presenti, tutti con caratteri e stili differenti, sia dal vestiario che dallo stile di lotta, sia dal modo che hanno di parlare sia dal modo in cui si muovo, in un gruppo decisamente variegato, che difficilmente sembra avere un futuro roseo insieme. Porta celere la mano alla fronte, il palmo precisamente, muovendo la testa in un moto oscillatorio breve, atto a palesare l'evidente sconforto morale dalle parole della giovane Nene, che pare davvero non ricordarsi il di lui nome. <Kamichi> prende fiato <Piacere di fare la vostra conoscenza> nei confronti di tutti, quasi a voler fare un buon viso a cattivo gioco, soprattutto alle parole di Sango e Saigo, che però verrebbero invece risposte su altri fattori, e su ben altri discorsi. <Dovrebbe essere una riunione ufficiale questa, l'organizzazione di un gruppo si vede anche dalla mancanza di sedie> prende fiato <Ma quanto meno abbiamo qualcosa da mangiare> voltandosi verso Saigo <Prendo questo io> cercando di raggiungere il barattolino al gusto nocciola, con annesso cucchiaino in simil plastica (perchè siamo plastic free qui, sempre eco frindly e sul pezzo) <Piuttosto, Ishiba> avvitando leggermente il polso, in modo da aprire il barattolino di gelato per infilarci successivamente il cucchiaino dentro, così da catturarne il composto freddo da portare alla Bocca <Se non erro venisti ammanettata l'ultima volta che ti vidi> continua <Com'è che ti trovi qui?> prende fiato <Credevo fosse un arresto, ed invece eccoti agente scelto> mastica quel gelato, facendolo sciogliere tra le sue fauci, mescolando saliva e nocciola, per poi ingoiare la pappetta sciolta una volta finito il movimento. <Chiamate chi vi pare, per me è indifferente, basta che svolgiamo sta missione> oh è irremovibile su sta cosa, vuole solo andare la e prendere gli schiaffoni da mostri e ninja, o forse è terrorizzato dai cazziatoni di Kenpachi? Ma lo avete visto quello? più uomo che bestia, andiamo! <Mi spiace non potervi dare informazioni sul cosa posso fare in combattimento> avvisa i presenti, lasciando intuire anche un piccolo senso di dubbio, quasi di smarrimento al riguardo, ma sappiamo essere questo un piccolo argomento cocente, e non di certo risolvibile in mezza sera sul tetto. <Da quanto mi hanno detto dovrei essere in grado di usare l'arte del Suiton> prende fiato, continuando <Quindi fate pure voi, che sia davanti o dietro> ribadendo il concetto sopracitato. Per il resto sta lì in piedi, in abito ufficiale della shinsengumi, con quel freddo gelato alla nocciola tra le mani, gustandolo compiaciuto e con naturalezza, aspettando le risposte dei presenti. [Chakra Off] Dal punto che lei e Saigo ne avevano già parlato, ascolta giusto cos'ha da dire Sango. Si sa' che gli uomini contano poco e niente a riguardo. Il mento sventola in un breve assenso - e come il cellulare sbloccato le torna in mano - costingendola a mettere via il suo. Lo fissa. Ah, dovrebbe scrivergli lei? Si sente nervosa. E poi stava preparando gli udon, anche se alla fine gli udon si preparano da soli. E comunque non se la sente di scrivere a Nobu, il cellulare potrebbe esser ufficialmente dichiarato come nemico? Si, chiaramente si. Però le salva il numero di Nobu. Dopo ci ripensa. Non vorrebbe che Saigo uscisse con Nobu, le darebbe fastidio. Impazzirebbe. Però Saigo non la tradirebbe mai. Magari sì, mica sono amiche - e tra alleate ci si fotte i fidanzati? Non ne ha idea. Quindici minuti di goccioline di sudore mentre tutti attorno sembrano allineare i pianeti per trovare un ottimo piano per portare a termine la missione. Le dita scorrono, illumano i tastini che sembrano rimbalzarle sotto i polpastrelli in modo convulso. Sarà diplomatica, sa' esserlo. Ciao, sono Saigo Manami. E' un ottimo inizio di conversazione, direi. Un ottimo inizio per degli ottimi colleghi. Effettivamente anche lei e Nobu erano ottimi colleghi, ora nemmeno quello. O forse sì, vagamente, ma non ottimi in ogni caso. L'espressione sul suo volto si fa' concentrata, lievemente cupa - poi di nuovo rilassata. Hey, può farlo. E' un messaggio. E non è nemmeno il suo numero. C'è una riunione, dovresti venire all'ultimo piano. Okay, stai andando alla grande Nene. Focalizzati. Se lei e Nobu hanno iniziato così, perchè non dovrebbe esser così anche per Saigo? Poi entrambi potrebbero farsi forza. Nobu è uno coraggioso, a Saigo piacerebbe. No, non può piacerle, non lo accetta. Magari già le piace. No, a lei - non piace nessuno. Pensa a Fuji. Chissà se è tutto apposto adesso tra loro. Il discorso ovattato viene meno quando la furia delle dita le muove un completo blackout al cervello. Ha già mandato. Non vuole nemmeno sapere cosa. Comunque Saigo non gli piacerà, e questo può solo essere un bene. Del resto non è mica gelosa, lo fa' per Saigo. Perchè Nobu è una grande testa di cazzo. Un gran combattente - ma un pessimo fidanzato. E mentre preme invio con il pollice mancino, il metacarpo della destrosa si leverebbe svogliata: Un issarsi del gomito destro porterebbe la mano appena al di sopra della spalla a dar la giusta fluidicità al movimento. Netto. Celere. Alla volta dell'avambraccio di Kamichi. Un manrovescio di nocche che vorrebbe fargli abbassare il bracco con cui vorrebbe prendere il gelato. " Odio il cioccolato. " Poi le ricorda Nobu. " Nocciola è mio." Ed è un ottimo motivo per picchiarlo. Anche la sua esistenza la irrita. Poi nocciola somiglia un po' di più a Nobu. Di sicuro non stracciatella. Forse i ragazzi fanno un po' schifo come il gelato. E lei è come il pollo fritto. Croccante fuori, ma morbida e succosa dentro. Forse sta solo pensando a cazzate. " Ok, io avanti. " Va benone? E' tutto okay. Solleva il pollice verso Saigo, blocca di nuovo il cellulare - e lo posa sul tavolino accanto a lei. I noodles sono pronti? Boh, li inizierà a mangiare anche se sono crudi. [AGI 30 - FOR 20][ck off /applicate eventuali modifiche da soli/] [Tetto] Allenamenti finiti anche per oggi, solite botte prese, solite botte date. La doccia lo aiuta sempre a rimettersi in sesto, niente di meglio che dell'acqua bollente seguita da quello spray guaritore per tornare a casa con un aspetto più o meno normale. Esce dalla doccia, nudo, come è normale, camminando verso lo spogliatoio e il suo armadietto, aprendolo per prendere un asciugamano e cominciare ad asciugarsi il corpo, rivestendosi, passando dall'intimo, quei pantaloni neri eleganti, camicia di cotone color antracite che abbottona in maniera ligia e che infila nel bordo dei pantaloni, chiudendoli poi con la cintura di cuoio dalla fibbia cromata ma fine. Alza il colletto a infilarsi quella cravatta color rosso scuro, color del sangue, arrotolando un lembo attorno a indice e medio per poi infilare l'estremità nell'occhiello appena fatto e tirare a chiudere quella cravatta che si aggiusta così come quel colletto. Dall'armadietto prende anche una boccetta di vetro, inclinando indietro la testa e guardando bene in alto, facendosi cadere una goccia per occhio, collirio per quegli occhi che sta sforzando come non mai, chissene frega se poi arriva a casa e non ci vede, non sono fatti suoi, preoccupazioni di una persona di cui ormai non gli importa più nulla. Chiude un attimo gli occhi per riprendersi dal classico effetto di vista sfocata e, prima di mettersi la giacca, ecco che lo schermo si illumina con quel messaggio. Lo legge guardando quella prima parte e la seconda parte. " Chi cazzo è Saigo Manami? Come ha avuto il mio numero? " si fa un paio di domande prima di sbuffare. Non ha sentito di alcuna riunione ufficiale. Ah! Magari è uno di quei looser che ha caricato di botte e che ora si vuole vendicare. Infondo, l'incontro sul tetto è proprio tipico da scena Shonen del bulletto scolastico, lo aveva visto in qualche storia di qualche manwha. Che seccatura eppure vuol dire far andare le mani, di nuovo, non è colpa sua se iniziano gli altri no? Dove finisce il confine di autodifesa se dovesse finire con la suola del piede sul volto di qualcun altro? Ormai è una settimana che è abbastanza edgy comunque, chiari riferimenti, strascichi a qualcosa mai concluso propriamente che l'hanno lasciato con una rabbia dentro tale da star lontano da casa prima che se la prendesse con Poldo o con Kioku, tutta violenza riversata in quegli allenamenti, lasciando appunto quella deduzione del Ryuuzaki abbastanza verosimile. Si rimette quindi la giacca, infilandosi il telefono nella tasca. Non serve neanche che si levi la fascia di ordinanza visto che sono all'interno del quartier generale ed è ovvio che sia lì perchè membro di questo corpo governativo, non c'è bisogno di nasconderlo! Sbatte l'armadietto e si muove lungo le scale, arrivando prima della porta dove si ferma giusto ad andare a richiamare quell'energia che prima della doccia scorreva dentro di se violenta, irrequieta, funesta. Energia fisica e psichica che dovrebbero essere unite in un turbine unico, miscelandosi fino a creare quel nuovo composto, quello che caratterizza loro ninja rispetto a un civile: il chakra. Se questa nuova energia fosse stata creata correttamente, grazie sopratutto all'ausilio delle mani che compongono il sigillo caprino. A chakra impastato e messo correttamente in circolo nel proprio corpo, andrebbe ad aprire quella porta, aspettandosi... beh qualcosa di diverso da quello che sta vedendo adesso. Un sopracciglio si inarca a guardare la scena, coperto dalle frange nere dei capelli ancora bagnati. Fa pure per girarsi, convinto che sia il posto sbagliato, magari intendevano un altro tetto, inoltre di quelle quattro persone la, non ne conosce la metà, una era stata incarcerata e Nene... beh. [Se- chk 20/20] Lo sguardo che si scosta volontario a Saigo a quel suo viso e a quel suo dire nei proprio confronti, lente le azzurre andranno a impregnarsi della sua di presenza < non so se ti è chiaro, ma sono uscita di nuovo dai monti ardenti dove è stata l'ultima guerra. E non mi manca di certo l'esperienza > si, l'ha rivista di nuovo quella parte per arrivare li , ha visto come s'è smussata la terra eppure non vi era alcun villaggio sopra, saprà senza dubbio orientarsi abbastanza bene < davvero? Così potrai accoltellarmi da vicino? Non credo proprio > solleva quel sopracciglio con arroganza e il sorrisetto beffardo che si mostra sul viso adulto . Non si fida di lei, perchè dovrebbe? < tu supporto tattico?> allora sono spacciati. Meglio morire nell'ultima guerra che dar adito alla sua di voce. Sono una combriccola di pagliacci che fanno gli arroganti insomma , oh come si rivolterebbero nella tomba i grandi shinobi adesso al sol vedere come la loro genealogia si sia intrisa del peggio. Ma l'attenzione viene spostata sul kokketsu vicino, su quel barattolo di gelato che viene preso tra le mani alla quale non volge poi troppa attenzione , e si, osserva con disgusto il fatto che mastichi del gelato. Lo sta letteralmente masticando, come diamine si mastica un gelato? < sorpresa piccolo kamichi > non vi è divertimento in ciò che dice, solo si scosta più possibile da lui e da quel gelato NON più masticato e forse mai, dovrà ringraziar Nene per averla salvata da quella visione < l'arma più potente è la conoscenza > un piccolo consiglio? Forse, ma che le importa? E' li per un obiettivo , non per gingillarsi in discussioni inutili su chi dovrebbe raggiungerli < oh bene, abbiamo qualcuno che non sa nemmeno cosa possa fare > quella barca sta già affondando , ne vede le crepe e i buchi sul fondo , e loro con essa. Che situazione disperata potremmo anche osare dire < la missione è semplice > non devon far altro che trovare il punto della faglia e scoprire come quando e perchè . Ma il dire si interrompe in arrivo a Nobu stesso , quel mulatto che si presenta loro senza dir nulla < è lui? > un chiaro riferimento al quinto elemento della squadra di matti , no, non le ricordo nessuno in effetti, nessun volto familiare ne altro. Meglio così, dopotutto ha avuto un lapsus momentaneo con Nene , niente di grave, solo una sensazione che si è perduta nei pensieri futuri < ma le missioni semplici alle volte divengono difficili > un commento mormorato a bassa voce, crogiolarsi nella facilità di una missione ha permesso di veder un nuovo omicidio di una propria parte di quel villaggio che le appartiene. No, non li chiamerà mai distretti. [chakra on][equip : porta shuriken - 2 shuriken a 3 punte | ombrello di carta - spiedi ] Ah no signori il gelato è per lei e Nene, nessun altro. Quindi eccola reagire immediatamente quando il ragazzo ha la pessima idea di muoversi per raggiungere il sacchetto delle cibarie. Non se lo aspettava quindi lui ha tutto il tempo di prendere il barattolino alla nocciola ed estrarlo peccato che questo non vada bene con la sua idea di mangiamo il gelato. Andrebbe dunque a lasciare il cucchiaio dentro al gelato facendo scattare la mano destra verso il barattolino alla nocciola. La sua idea è quella di scattare con tutta la sua poca velocità verso di esso, allungando a sorpresa la mano appena coglie con la coda dell’occhio l’altrui movimento e andare con molta semplicità ad afferrare il cartone alla nocciola. Apre la mano destra e lascia che il palmo si adagi su quel contenitore mentre le dita vanno a stringersi e poi, più veloce di un ladro professionista vorrebbe tirare verso di sé così da riprendersi il SUO barattolo al gelato <no> se non fosse stato chiaro fin ora: non si tocca il gelato. Se fosse riuscita quindi lo poggerebbe verso Nene, movimento che dovrebbe arrivare insieme alla dichiarazione della sua preferenza. Manco la guarda fissa torva Kamichi lei <ottimo non posso fidarmi nemmeno di te alle spalle> va a finire che la retroguardia tocca a lei che nemmeno impegnandosi potrebbe essere utile in quel ruolo. Ora dovrebbe poter tornare liberamente a mangiare motivo per cui si infila la prima cucchiaiata di stracciatella in bocca. Una nuova voce fuori dal coro la chiama, si volta. La porta sul tetto si apre e poi si richiude, si volta e fissa il nuovo giunto senza tante parole. Fantastico il messaggio è stato letto e ricevuto, oppure non ha capito niente e qualcuno sta per sbatterli violentemente giù da quel tetto, non che cambi molto <Ryuuzaki?> solo adesso ha finito di capire e ha messo insieme tutto <ci servi per una missione ed è deciso che sarai la retroguardia> lo ha deciso lei adesso. Non ha alcuna intenzione di farlo ne tantomeno di affidarsi all’incapace o alla vecchia <il gelato è solo per noi> questa volta lo esplicita anche verso il nuovo giunto. Sango invece viene bellamente ignorata, non raccoglierà quelle provocazioni, il suo è un piano a lungo termine no? No semplicemente è al limite della sua sopportazione per tutto quello che le sta accadendo intorno quindi deve ridurre gli stimoli e ovviamente riduce l’Ishiba con cui comunque non vuole avere a che fare. Si infila il cucchiaio con il gelato in bocca e tace nuovamente. Ne ha già abbastanza [Tetto] L'iniziale volere del biondo sarebbe quello di arrivare ad afferrare la scatola di gelato al gusto nocciola, ove ne proseguirebbe con il cibarsi del composto freddo e zuccherino, se non fosse per la presenza guastafeste e guerrafondaia di Nene, che, assieme alla più calma Saigo, cerca in tutti modi di ostacolare quel suo semplicissimo obiettivo. Se da una parte il loro futuro "supporto tattico" le sgraffigna di mano il contenitore del gelato, l'altra, la pazza maniaca velenosa, s'appresa con un manrovescio a ledergli il braccio in questione, con una velocità che se pur bassa, sarebbe comunque maggiore di quella attuale del nostro eroe. Non ha molto tempo, in realtà ne ha davvero pochissimo, forse un mezzo istante data dalla bassa velocità della giovane, un piccolo frangente di tempo che gli permetterebbe, si spera, solo di contrarre in maniera rocciosa quel suo avambraccio, in maniera istintiva, eludendo qualsivoglia tattica o strategia difensiva, una semplice e banalissima contro riposta a quel colpo fin troppo veloce per le sue attuali abilità, che andrebbe difatti a ledergli l'avambraccio, ma che invece di spezzarlo di netto, andrebbe soltanto a colpirlo di botto per lasciarci un bell'ematoma viola scuro sulla parte interessata. <KAMI CANE MA SEI IMPAZZITA?!> porta di scatto la mano gemella a coprire l'ematoma appena formatosi, stringendo con forza i denti ed il braccio lesionato, inveendo nei confronti della ragazzina <IO UN Pò DI GELATO VOLEVO PRENDERE> continuando a respirare ed inspirare aria con i denti serrati, producendo un rumore classico di chi sta soffrendo ma non vuole darlo a vedere. Pochi attimi passano, ma comunque ascolta le parole delle ragazze, fino all'arrivo del più colorato Nobu, che sembra arrivare carico e pronto a quella riunione, subito rivolgendosi nei confronti della Ishiba. <Maledetta, è lui è il quinto di cui parlavi?> chiede ancora dolorante, retorico, chi cazzo ci sale a quest'ora sul tetto della shinsengumi, soprattutto, perchè stanno ancora sul tetto della torre sti qui, non si poteva fare in una sala qualsiasi, che strani sti tipi. <COME VEDI> riferendosi al colpo di nene <NON SONO PROPRIAMENTE CONSAPEVOLE DI QUELLO CHE POSSO FARE> gli stava spezzando il braccio, ma ci rendiamo conto? <dovremmo collaborare per salvarci la pellaccia, NON UCCIDERCI A VICENDA> voltandosi nei confronti della doku, non urlando, ma cercando di assumere un tono più serio, quasi da paternale, rispetto a quello di prima. <Tenetevi quello stra maledetto gelato> sentendo l'ultima frase di Saigo, passando il testimone agli altri. [Chakra Off] [Botta subita per Agilità <] Per un attimo s'è spenta. E il cervello ha smesso di funzionare correttamente. Magari ha sbagliato a mandare un messaggio del genere a Nobu - ma in amore ed in guerra non ci sono regole, giusto? La gelosia è una serpe che le attanaglia lo stomaco e tira violentemente quei fili che le legano i polsi alle dita giocose di un burattinaio. Gira i noodles, per fortuna non sono nemmeno così crudi. Però ha fame. Fame quanto basta per far sparire il viso al di la della linguetta di alluminio rialzata. Lo scoppiettio dei filetti succhiati rumorosamente tra le labbra sanguigne. I capelli che le scivolano lungo la fronte, le gote. I discorsi. Li segue piuttosto passivamente, forse più per capire il gioco di botta e risposta tra Sango e Saigo - lasciando che Kamichi si riprenda dall'attacco incrociato. Per lei è letteralmente acqua passata oramai. Le labbra si fanno di un rosso vivido mentre solleva di nuovo il mento, mentre dall'uscio - la schiena di Nobu diviene un miraggio sbiadito dalla sua mente. Mantieni il controllo. Dopotutto, è lavoro. Ed è importante la Shinsengumi. " yamete, non siamo quì per litigare. " Solo per picchiare Kamichi? L'espressione s'annichilisce, tra l'annoiato e insofferente della situazione. Lascia che sia Saigo a richiamare il suo choconinja e lei - di tutta risposta - sposterebbe i fianchetti in avanti ad abbandonare il bordo del tavolo con il suo udon piccante. Ma almeno è piccante? Le labbra coccolate dal voluttuoso passaggio della linguetta. Le manca l'aria. Non è importante parlare, alla fine, no? Nemmeno respirare. Si sposta, lascia che sia Nobu ad avere lo spazio al centro della situazione. Le gambe si muovono fasciate i quei leggins, la fanno viaggiare verso il lato opposto del tavolo dove finalmente abbandona gli udon. " Stai calmo testina di cazzo. " Brecia, le ribolle la gola intaccata dal piccante mentre il biondo inizia a fanfare un po' troppo - le parole, tante, troppe, esagerate. Le felidi sul viso niveo si sollevano pigramente alla sua volta, almeno finchè non tira in ballo che sia stata lei a proporre Nobu come quinto agente scelto promosso. Il processo è celere, sebbene non abbastanza da decretare una maestria nell'uso delle arti. Forza fisica e psichica vanno a riversarsi una nell'altra dando inizio all'osmosi - ad una danza che percorre il plesso solare risvegliando la muscolatura sopita - i sensi che si fanno nitidi, affilati. Il vento. Il buio. Il viso di Nobu, annoiato. Il proprio invece è divenuto adesso appena più rosso. E prima d'accorgersene davvero, ha disinnescato il flusso che abbandona i kurakurei andando a metter su un sistema circolatorio rinnovato, più forte, più vigoroso. La mano che prima l'ha colpito, ora - potrebbe veramente fargli male. E non più un livido. Il sigillo caprino disciolto, le dita che vanno piano a rilassarsi. Perchè non si sa mai. E perchè il prossimo schiaffo deve fargli effettivamente più male. " Ne vuoi un altro, o chiudi la cazzo di bocca? " Il polare artico degli occhi cerulei accarezza Kamichi e gli da' un ultimatum. "E se non sai un cazzo, cosa ci fai nella Shinsengumi? E soprattutto, cosa ci fai nell'avanguardia." Come se questo recasse offesa a lei e a Sango, che con tutta l'antipatia e la diffidenza - ha comunque affrontato la guerra e ne è uscita viva. E che comunque continua a combattere in prima linea. La mano si leverebbe a massaggiarsi la nuca, allungando il passo alla volta di Nobu. Dalla tasca del pantalone estrae un plico di fuuda, contenenti le varie divise ed i vari riconoscimenti. "Sei stato promosso di grado, Ryuuzaki. Da recluta, ad Agente Scelto. " ... " E ci è stata affidata la nostra prima missione. Il maggiore Kenpachi-dono ha parlato di alcune faglie ad altezza dei monti ardenti, e ci ha spiegato la situazione..." Ecco magari indiriziamoci verso il discorso giusto. Magari qualcuno, con lei, può incalzare e spiegare la situazione. [impasto ck] [Tetto] Sango apre le parole ma non sono rivolte a lui, forse lo stavano cercando effettivamente ed era sul tetto corretto ma, non se ne fa troppo peso, come fa ad avere una buona opinione di chi alla cerimonia è stata incatenata e portata via, quasi eseguita in diretta per farne un esempio? Beh se i superiori le hanno dato una seconda chance lui no, quelle parole da parte di Byakuya ancora risuonano nella sua testa con il pericolo di quei ex ninja che stanno tornando e che potrebbero buttare di nuovo il mondo nel chaos. Si ferma quando è Saigo a chiamarlo per cognome, allora era vero che lo stavano cercando. Neanche il tempo di girarsi per andarsene che schiamazzi vari lo investono con quella scena che ha del tragicomico se effettivamente è come dice la tizia dai capelli rosa e che deve fare loro da retroguardia o da babysitter dato il comportamento che stanno avendo. Non gli importa nulla di sta missione, neanche ci crede dato che non ha ricevuto ordini da diretti superiori riguardo a quel task, non ha ricevuto un briefing e tantomeno quella 'squadra' sembra avere i minimi requisiti per potersi chiamare tale. Se ne vorrebbe andare, constatando che non è stato chiamato per far andare le mani ma bensì perchè qualcuno lo vuole per questa missione di cui non sa nulla. Appoggia la spalla sinistra allo stipite della porta del tetto, inclinandosi appena mentre accavalla la gamba destra su quella sinistra e incrocia le braccia al petto a guardarli...non è vero: gli ha dato un occhiataq veloce, superficiale e già non è interessato. Che ne sanno di lui? Che cosa gli hai detto su Nobu, Nene? Già, gli occhi sono fissi su Nene, arrabbiato con lei al punto da averla bloccata da tutte le parti, ignorata per tutta la settimana e anche quel week-end, sacro per i due, non era andata poi come sperato, come loro solito. Eppure più la vede, cattiva e violenta e più il cuore gli fa doki-doki... ah, questa è la mia Nene! Se lo tiene tuttavia per se, è ancora deluso e tradito da lei però se c'è una cosa che è sicura è che se la dovesse lasciare in balia di quei tre scappati di casa non la vedrebbe tornare mai a casa. Kamichi... non gli sta particolarmente simpatico, non lo conosce ma da come parla si pone qualche domanda Nobu come 'che ci fa lì con loro?' oppure 'ma gli esaminatori erano ubriachi?' dopotutto perchè arruolare in quel gruppo elitario una persona che non sa cosa può fare?! Sbuffa rumorosamente a quelle parole. Il viso da apparentemente rilassato, si rilassa davvero, annullando quel sorriso falso per guardarlo con aria fredda, come quelle iridi di ghiaccio che ora ne divorano la carne. " Allora sei un peso morto. Meglio che ti uccidano loro invece che una bestia, fidati non vuoi finire in pasto a una di loro. " glissa, gelito, aggressivo, come un cane rabbioso alla volta del pulcino biondo. Oh se solo sapesse che LUI è Kamichi e quello che gli ha detto Ekko a riguardo, allora li si che si divertirebbe pure lui come fatto da Nene poco fa. Fanno male, vero Kamichi? Non c'è bisogno che Nene ringhi a sua volta al biondo quando rivela che la promozione è arrivata secondo raccomandazione da parte di Nene, è letteralmente l'unica che lo conosce tra i quattro che sono presenti e proprio ora riceve quel fuda e quelle comande, con la promozione e tutto. Non la ascolta, lo chiama Ryuuzaki, distante, fredda eppure quelle iridi si posano sulle labbra e come si muovono. Quanto bella? Quelle movenze lo chiamano, nostalgico con un rospo alla gola. Gli fa strano addormentarsi senza sentirla, gli ha fatto strano passare il week end senza di lei, non informarla che il ramen è segatura rispetto al loro ramyon al kimchi! La destra si allunga verso quello che le sta allungando Nene mentre la destra cercherebbe il bavero di quella camicetta e corsetto per la spalla, cercando di tirarla a se. Lingua che si inumidisce le proprie labbra di cioccolato, allungando la stessa lingua alla ricerca del sapor di nocciola su quelle altrui. Non le dice che lo fa solo per lei, che non gli importa degli altri tre. " Che gli hai detto di me, così che non mi devo ripetere? " chiede, annoiato dalla faccenda [chk on] < fate come vi pare > schietta in ciò che non le interessa, la loro di vita dopotutto non vale nulla per lei, tutto è per qualcosa di più grande eppur in quel momento fatica quasi a veder quel piccolo nuovo sogno, quello che si sta costruendo con lentezza , fragile ancora per esser tanto forte come quel castello ormai crollato, eppure ha ancora una piccola speranza. Insomma son tutti li, in piedi, come dei cretini a lottar per del gelato , ma cosa dire? Nulla, potrebbe controllar quel barattolo con la propria innata eppure perchè farlo, per un mero gioco, per aizzarli? No, è troppo stanca per quei giochi da bambini, semplicemente s'allontana un poco per voltar il viso alla città stessa, li lontano ove la pioggia ancora sosta, solo per ricordare a se stessa il motivo per cui si trova ancora li tra loro . Per rimembrar il perchè non abbia ancora provato a gettarli uno ad uno fuori da quel parapetto per farli morire. Il chiasso che giunge a lei la fa di nuovo voltare, quel sospiro stanco che esce dalle labbra eppur sente quell'inveire nei propri di confronti < sei tonto allora, adesso si comprendono molte cose > perchè sta chiedendo a lei se quel ragazzo sia il quinto elemento quando ha finito appena di chiederlo lei stessa? < come fai a non essere consapevole? Hai mai lottato ? > oddio hanno in squadra qualcuno che non ha mai combattuto, tutto sta andando a rotoli sempre di più. Hanno una condanna sul capo ormai . Ma le parole di Nene paiono più mature, sebbene i suoi modi non le piacciano molto, per lo meno- oltre al gelato - non fa altro che mandare avanti la conversazione nella giusta direzione andando a creare un preambolo adatto al nuovo arrivato < si, Nene ha detto il giusto > ne conferma con un singolo sguardo ad ella come a volerla comprender di più , un singolo cenno del capo con quella sorta di rispetto - è una shinobi, ciò significa che è un soldato < ci è stata notificata una faglia temporale > assurdo vero? Al sol pensiero la mente viene invasa da quei film che ha iniziato a vedere su quella televisione < questa collegherebbe due punti temporali differenti > già quel discorso pare esser assurdo, eppure non possono considerar le parole del loro capitano come false < dobbiamo scoprire se qualcun altro è stato li, e chi sono nel caso. Ovviamente sarebbero i nemici di Kagegakure > da estirpare come il peggiore dei mali, perfino peggio dei ninja risvegliati . E lei che si trova li la fa ridere un pochino, eppur perchè e per come sia li non verrà detto, solo il capitano comandante lo sa e tanto basta < vorrei comprender anche come sia possibile che si creino degli squarci temporali.. se ciò fosse vero allora.. > gli occhi che andranno a posarsi su ognuno di loro < sarebbe possibile tornar nel passato > inconsapevole di quelle leggi che governano il tempo, eppure la speranza par nascere nello stesso sguardo, un luccichio di fuoco e di desiderio a quel solo singolo pensiero . Ma sarebbe poi giusto cambiar ciò che è stato? Quelle ultime parole non troveranno in lei alcuna risonanza, non le interessa chi sia, ma cosa sappia fare. [stessi tag] In bocca il cucchiaio mentre aspetta che il gelato si sciolga sulla sua lingua così da poterlo deglutire senza ghiacciarsi il cervello. La mano destra adesso andrebbe a volersi poggiare sul fianco dell’alleata, un gesto pacato, tranquillo come a volerle dire che lei è lì, che la supporta. La osserva poi, lasciando che sia lo sguardo a parlare, sicuro e decisa la osserva non per richiamarla all’ordine ma solo per ricordarle il loro obiettivo <i sassi si scavalcano> sussurra appena. Certo forse non saprà comprendere la sua metafora <non si calciano rischiando di rompere le finestre> ed è questo che vuole spiegarle. Non ha senso picchiarlo ora, non più del necessario per riprendersi il gelato, devono collaborare in qualche modo, al massimo lo lasceranno al suo inutile destino ma non può mettere tutto a rischio solo perché l’ha fatta incazzare, d’altronde anche lei si sta impegnando per cercare di ignorare la vecchia strega <datemi i vostri numeri> dichiarerebbe solo dopo aver osservato a lungo Nene tornando a far girare lo sguardo su tutti gli altri <così restiamo in contatto quando necessario> sì appunto solo quando strettamente necessario, non vuole certo farsi nuovi amici e poi non loro. Il barattolo di gelato ancora in mano e un ultimo sguardo verso Nene <io devo fare la spesa, ci sentiamo> ed è con queste esatte parole che mettendosi una nuova cucchiaiata di stracciatella in bocca come è arrivata così se ne andrebbe limitandosi ad un bofonchiato <il passato è il tuo posto in effetti> nella direzione di Sango aggiungendo poi un dolcissimo sorriso, talmente amabile, talmente perfetto da risultare palesemente falso. Sta solo recitando e questa è la sua vera abilità, recitare, fingere ed essere tremendamente falsa, come lo è stata per quasi tutta la sera, l’unica che può vedere oltre a tutto questo è Nene, unica con cui si è aperta. Ma sono alleate mica amiche loro. Se ne andrebbe dunque riprendendo la strada da cui è arrivata diretta solo al negozio più vicino. [fatemi andare a dormire- end] [Tetto] Quella che doveva essere effettivamente una riunione ufficiale a tutti gli effetti, si è trasformata invece in qualcosa di assai strambo, con delle persone che si picchiano per un gelato, due tipe che si mandano frecciatine a gogo, uno che appena entrato è già potrebbe voler far fuori il nostro giovane eroe, ma guarda tu un pò il caso. <Eh, ero lì con voi alle selezioni se ricordi> continua, rivolto verso nene, sentendo che il dolore scompare, forse, accusandone fin troppo rispetto ai danni davvero ricevuti da quel colpo (Frz10/res10), ma sappiamo che in queste situazioni concitate tende ad essere melodrammatico, ma cosa vogliamo farci al riguardo? <Mi hanno preso in prova, poi sono passato a recluta ed ora sono agente scelto come voi> continua, non volendo ovviamente rivelare ai presenti la sua appartenenza al clan Kokketsu, che su pur forzata, gli è stata imposta dalla sezione scientifica della Shinsengumi. <Se sapessi qualcosa di più, ve lo direi> continua <Che io lo voglia o no il maggiore ci ha messo nello stesso team> guardando l'ishiba e guardando il neo arrivato Nobu <Quindi siamo responsabili l'uno degli altri, da quello che si dice in giro sul maggiore, non sarebbe troppo contento di sapere che ci siamo fatti ammazzare sul campo di battaglia> anche perchè, cosa direbbero poi della shinsengumi fuori? Devono tenere alto la nomea che si sono costruito col tempo, sia chiaro. <Se mi hanno fatto stare qui nell'avanguardi, forse qualcosa posso farlo anche io in combattimento> si ma cosa, e soprattutto, perchè cazzo non dice ai presenti che è pseudo immortale? <si ma è diverso> continua <Prima di 1 mesetto fa neppure avevo una specializzazione del chakra, sango> rivolta alla rossa, rispondendo alla domanda della lotta, evidenziando come sia stato preso pur non avendo chakra, pur non avendo talento o roba simile. <E sta certo che non sono un peso morto, nè per voi e nè per la shinsengumi> nei confronti del colorato uomo, restando infine ad ascoltare le parole finali di sango e di Saigo, salutando quest'ultima, per poi aggiungere nei confronti della rossa <Se dovessimo incontrare qualcosa, tu come credi saranno gli avversari che ci aspettano?> riferendosi alla loro forza e potenza generale, visto che sembra sapere bene di cosa stia parlando, o almeno, questa è l'impressione che da la rossa Ishiba. [Chakra OFF] L'ha messa in imbarazzo. E ora le orecchie le fischiano terribilmente. Sango è abile a prendere le briglie di un discorso - e Saigo le avvolge il costato tenendo assieme le fratture causate dalla vista di un amore scivolato via dalle dita. Gli udon sono freddi. E non c'è soju su questo tetto oggi. Per fortuna la rossa si prende cura del discorso, mentre quegli opali screziati tra piombo e blu - come proiettili sul mare, consolano la figura di chi è fragile e ignoto come Kamichi. Le parole della fragolina, il suo mezzo abbraccio. Non ha orecchie per la filosofia, eppure dovrebbe darle ascolto. Sono alleate proprio perchè lei sopperisce lì dove Nene non riesce arrivare. /Non è colpa mia se la tua dialettica sono i pugni e non ti sai esprimere!/ Nobu le sta ancora urlando nelle orecchie da più di una settimana oramai - ma ci tocca chinar il capo d'innanzi alla verità dei fatti. Il petto si solleva piano, il flusso si spande - il circolare ozioso d'un bacino veramente scarso di chakra s'infila in insenature ed in cellule che vanno a riempire le fibre muscolari. La rendono nervosa. La mancina che s'era curata di portar il cibo alle labbra fino ad adesso, si ritrova ad allentare la presa di quel maledetto corpetto a tre cinghie - mettendo in mostra spiragli sul seno - sulla pelle diafana dipinta di piccole venature verdastre. Sangue gelido. Cuore stanco. La salamandra sospinge quasi incosciamente il flusso a riversarsi nelle ghiandole poste alla base della gola, dandole il peculiare tratto del sangue maledetto. Shi no Chi. Irrorate le ghiandole esso scorre pigro, passivo - le dona un tocco da cui Saigo è esente. Forse ha voluto calmarla. Forse avrebbe voluto farla ragionare. Eppure, la sua stessa presenza - ricorda a Nene quanto è vitale il loro posto nella Shinsengumi. Sango, cosa cerca? La sua redenzione, il suo nuovo posto? Nobu e Nene cercano la via di fuga per essere, finalmente. Saigo cerca il suo habitat, la sua gloria, la sua crescita. E Kamichi, è un ilare presa in giro per tutti quanti. O così, gli occhi sporchi di Nene lo vedono. E la presenza della rosata non fa' altro che accentuare l'impeto. Le spalle sembrano aprirsi in quel corpetto per un attimo - il busto flette in avanti manentendo il proprio focus sul grezzo baricentro facendola spostare con precisioni chirurgiche alla volta del biondo. Spaventarlo? Non è così puerile. Essendo tutti lì, non dovrebbe nemmeno riuscirle difficile a convergere lo spostamento del busto in avanti con l'allungarsi del braccio destro alla volta del suo viso. Non è la peggiore tra i combattenti, sia chiaro. Non è la più forte tra i nostri agenti scelti. E' solo quella con meno problemi ad attaccare. E per un puro scherzo della natura, è decisamente più celere di quanto il manipolatore di sangue possa fare. Il tocco di Nene, però - non è piacevole come il tocco di un innamorata. E il suo sguardo, in quello del biondo - vorrebbe trasmettere una dose ingente di disprezzo. Disgusto. Fosse riuscita ad afferrarlo, dopo le sue ultime uscite - aprirebbe finalmente quei petali. " Non siamo responsabili proprio di un cazzo di niente. Non siamo una squadra del Lato Oscuro. Non siamo nemmeno una classe accademica. Siamo agenti scelti della squadra d'esecuzione speciale. Se perisci in missione, mi rechi vergogna. Non rimpianto. " Un concetto semplice, lineare. Nene non parla per metafore quindi comprenderla, è piuttosto banale. Nessuno è responsabile di niente. " Se tu morissi ai monti ardenti, a nessuno fregherebbe un cazzo. I tuoi superiori spererebbero solo che non si sappia in giro così da non infangare il nome della Shinsengumi. Svegliati. E impara ad essere un ninja. Oppure fai un passo indietro. " Solo se fosse riuscita - lo lascerebbe andare. Ma il flusso del chakra ridipinge sul suo viso adorabili macchioline violacee - lascerebbe che i colori siano più forti, accesi, brillanti. Anche Nene sembra meravigliosa mentre sputa veleno metaforicamente addosso a lui. Lascia che Sango tenga le briglie del discorso annuendo appena, la mano si leverebbe - indicando a Kamichi di starle lontana. Dovrebbe allenarsi. E dare del suo meglio. La Shinsengumi non è una banda di pagliacci e lei, per prima, si sente offesa e presa per il culo. Come se fosse tutto un troll e avesse buttato sangue per esser pari grado di una nullità. O forse è solo una figlia di puttana di cattivo umore. " Si... " Non ha nemmeno guardato Nobu, dopo quell'imbarazzo. Ha voluto evitarlo, come lui ha evitato lei fino ad adesso. Però gli passa davanti per ritornare al suo posto. Magari cercando una sigaretta nelle tasche dei pantaloni. "Zaraki dice che dobbiamo cercare delle tracce dell'accaduto - e che se ci fossero tracce umane, fare di essi il nostro nuovo bersaglio. Capire, attaccare, fare piazza pulita. Dubito che la diffusione di queste informazioni faccia stare la popolazione tranquilla. Come dice Sango... Potremmo tornare a dieci anni fa'. In un attimo." Appunta quello detto dalla rossa - e quando la mano dell'uomo la tira dal colletto. Improvvisa. Fuori luogo. Fuori contesto. Ma neanche troppo. Le labbra si schiudono a risalire un oceano che l'ha ingollata e riempita di bile. Perchè? Mi volevi ammazzare l'ultima volta. Ci siamo sputati addosso e urlati contro. Ed ora - le labbra si muovono piano a combattere le sue, a riprendere aria. A spostarsi indietro. Come una bestia spaventata. " ahah-- " Circostanziale si guarda attorno con una gocciolina di sudore sulla fronte, sfilando la sigaretta dal pacchetto e portandosela alle labbra. " Non mi devi ringraziare in questo modo Ryuuzaki, è stata una scelta all'unisono. Ed obiettiva. I ninja sensitivi hanno un valore troppo elevato per lasciarli alla concorrenza. E poi ci serve un ottimo ricognitore." [ck on][arte del veleno I][i tag son quelli di prima ma senza modifiche bla bla veleno allucinogeno] [Tetto] Potrebbe ringraziare Sango per il breve briefing che gli fa ma non si scomoda troppo a riguardo, prestandole tuttavia attenzione, la giusta che merita dato che sta dicendo qualcosa di interessante e che lo interesserà direttamente in futuro. Così il tempo si sta squarciando e stanno emergendo questi portali spazio temporali che conducono a un tempo e un mondo diverso, alternativo, parallelo. Quello che dice ha senso, non lo sorprende neanche troppo, ha letto tante di quelle storie a riguardo di un mondo parallelo, qualche anno fa andava pure di moda: Isekai, letteralmente un genere dove il protagonista rinasceva in un mondo diverso, alternativo, mentre un altro manwha parlava proprio di questo tizio che doveva chiudere questi gate, chiamati nell'opera 'Shadow World' dove appunto venivano catapultati nel passato e potevano tornare al presente solo se avessero completato determinate missioni e scoperto i segreti celati nella storia. Un opera molto interessante che continua a leggere anche adesso online in quel poco tempo libero che ha. Teoria che proprio grazie a queste trame non lo sorprende più di tanto, capendo la teoria alla base, il problema è che sta capitando a loro. " Certo, accedere ai diversi mondi paralleli nell'infinita ramificazione può essere un sogno. Se stai pensando però a tornare nel passato come dici per cambiare il presente... " scuote il capo , tirando a indovinare, sicuramente Sango avrà rimorsi considerando che ha partecipato alla guerra ed è sopravvissuta, svegliandosi in un mondo devastato, quello che quelli della sua generazione gli hanno lasciato a loro, la successiva. Li detesta, non ha intenzione di perseguitarli ma non lo tollera che non vengano considerati responsabili dei loro misfatti, di quella inutile guerra che non ha portato a niente se non alla catastrofe che è poi accaduta. Se non si fossero fatti la guerra, se l'alleanza avesse retto, forse Suna sarebbe ancora integra, forse non sarebbe diventato Nobu ma sarebbe rimasto quello che era con il nome che gli hanno dato i genitori, passato che solo Nene sa. Proprio quest'ultima può capire quanto gli pesa dire quelle parole, proprio lei che sa di Nobu e di R***a sa che vorrebbe poter sistemare tutto più di ogni altra cosa al mondo e tornare da loro, Manabu e Nora. " ... non funziona così. Ho letto nelle storie che trattano di questi generi che viene creata una timeline alternativa anche perchè creeresti un paradosso temporale. Purtroppo quello che è accaduto qui ormai è stato fatto, non potete tornare indietro. Inoltre... beh, ci sarà qualcuno che ti vorrà bene no? Cesseresti di esistere per avere accesso a un mondo che già c'è, uccidendo la tua versione che lo abita. Tanto vale farti mettere sotto genjutsu e morire da vegetale. " fa infine spallucce, chiudendo così quel discorso, un pò per Sango ma soprattutto per se stesso perchè quel pensiero lo solletica e anche parecchio, se solo fosse possibile davvero. Saluta Saigo quando si allontana, non dovendole nulla dato che ormai ha già il suo numero anche se non sa chi lei sia, per esclusione Saigo dato che il biondo chiama la rossa Sango. Proprio il biondo continua a parlare, forse a vanvera, forse no, magari è davvero capace come vuole far intuire, un prodigio. La realtà è che non gli importa, se è un peso morto lo scarica, non ha la forza e la determinazione per trascinarsi le zavorre dietro. " Siamo responsabili l'uno degli altri? Non so chi tu sia ma l'unica cosa che conta è portare a termine gli ordini del consiglio, costi quel che costi. Nel caso dovessi essere in pericolo, ognuno di noi, viene dopo la missione. Se possiamo salvarci bene, altrimenti sarà stato un sacrificio perchè troppo deboli o poco preparati. " gli spiega un attimo cosa vuol dire essere elite, portare i risultati. Se è un peso morto o meno non ha importanza, non si ferma per aspettare gli altri, anche se gli stanno chiedendo di proteggerli da dietro. Non è un lupo, non mette gli anziani davanti per dettare il ritmo del branco, se qualcuno rimane indietro, è destino che doveva andare così, meglio perderli che fare affidamento su persone che dovrebbero proteggere chi non è in grado di farlo da solo. Non fa in tempo a lasciare il colletto di Nene che anche lei pare ammonire Kamichi sul pensiero collettivo della Shinsengumi, forse dovrebbe effettivamente rivalutare cosa voglia dire essere uno di loro perché se pensa questo, beh, è meglio che prima di questa missione si faccia un paio di domande e si chieda se effettivamente è lì che appartiene, a prescindere dalle abilità di sopravvivenza e da ninja , qui parliamo proprio dei principi di quella corporazione. Un pulcino confuso che deve ancora aprire le sue ali, forse Kenpachi l’ha preso per il potenziale, non lo sa, non importa. Ascolta quelle parole di Nene, chiaramente imbarazzata da quel gesto che gli ha fatto. Estrae dalla tasca una delle sue sigarette al lampone, accendendosela per poi iniziare a fumare. Quelle labbra velenose stanno facendo effetto e, nonostante sia ormai temprato, lo sente comunque lievemente, di sicuro meno rispetto a quello che può sentire Kamichi che ora dovrebbe essere delirante. Inspira quel fumo per poi buttarlo fuori da un lato della bocca, lasciando comunque che raggiunga il viso di Nene, a ridarle quell’odore così familiare. " L’antidoto? Posso averlo? " le chiede, cortesemente, in un sussurro a non farsi sentire da Kamichi che non sa che ci sta un rimedio naturale, perché quella tecnica Nene l’aveva inventata solo per lui e così vuole che rimanga, altrimenti sarebbe lui a chiedersi quante bugie gli ha detto. La guarda, ammorbidendo quello sguardo " Torniamo a casa insieme? Poldo sta rompendo particolarmente con il fatto che sabato non ti ha vista. " [Stessi tag] < siamo shinobi > acconsente al dire di Nene < siamo soldati, la nostra vita non è che un granello di sabbia in questo mondo, e solo per pochi vale la pena piangere > chi piangerebbe per lei? Probabilmente nessuno, l'unico che avrebbe potuto farlo ormai è ancora nella sua stessa oscurità < che tu voglia esser qui per un mero motivo non mi interessa Kamichi, io so perchè sono qui adesso e ho la forza di continuare la mia di strada > oltre la gogna, oltre la morte, pur di riprendersi ciò che le è dovuto. Non si dice forse che i Kami collaborino con te per il tuo fine? SI, eppure loro stessi l'hanno strappata alla sua epoca, a quella ancora non vi appartiene davvero < ma se fossi anche solo per un momento un peso morto, se oserai metterti sulla mia strada, non esiterò a lasciarti ove la morte possa raggiungerti > seria e felina in quel che dice, di quella foga che ne scaturisce , per lasciarli li a morire come tanti altri esseri a cui ha tolto la vita lei stessa. Porge le orecchie a Nobu e alla sua teoria dovuta a delle mere storie < non sappiamo nulla, ne come funzionino nè tantomeno posso pensare che delle storie di fantasia possano esser veritiere , finchè non vedrò coi miei occhi davvero come funzionano > si, vorrebbe poter tornare indietro, annullare tutto quel che è li? Oh si, anche le loro esistenze probabilmente verrebbero cancellate < oh potrei cambiare molte cose > lo sguardo dritto per il viso del nuovo arrivato < tutti coloro che amavo e che mi amavano son morti da molto tempo, ben prima di questi dieci anni > seriosa nel dirlo eppure la verità, già da tempo le erano rimasti ben pochi e anche quelli ormai non fanno parte che del passato. Si, potrebbe farlo, potrebbe annullar delle esistenze per cambiar la storia se solo fosse possibile. Solo quel pensiero adesso la circonda, poter cambiare il passato, sarebbe poi possibile? Eppure come funzionano quegli squarci, quanto ne sa il governo stesso? Che stiano cercando di coprir qualcosa, qualcuno, di utilizzarli loro stessi per qualcos'altro? Troppe domande, troppi dubbi che ancora la tartassano alla quale DEVE trovare una risposta. Troppe possibilità aperte adesso < eppure sono qui > un singolo dire con quel sorriso, lei mentire? Oh no, mai, eppur le piace quel botta e risposta, dopotutto chi è quella piccolina in suo confronto se non un nessuno. E' li come membro scelto, come esser parte di quella macchina superiore perfino ai kage , per puntar molto più in alto < avversari? > i passi che si fanno risentire nell'ambiente circonstante, passeggiare aiuta la mente < oltre le bestie non sappiamo praticamente nulla. Ne come siano spuntati gli squarci ne il perchè > di tutto ciò non hanno saputo niente, alcuna informazione, e perchè non dirli a loro visto la missione che li aspetta . Oppure provano semplicemente a conceder loro meno capacità di comprensione per restare nell'ignoranza di ciò che accade davvero nel mondo esterno? Cosa stanno davvero nascondendo troverà una risposta prima o poi, sempre che stiano nascondendo qualcosa, eppure erano alla luce di quei possibili varchi temporali e solo quando uno di questi è spuntato nelle vicinanze li hanno chiamati. La destra che si sottrae alla vista in quel porta kunai per estrarne solo un bigliettino che verrà lasciato su quel tavolo con un numero inciso sopra da una calligrafia elegante recante anche il proprio nome, nulla di più verrà detto prima di voltarsi e andar via anche lei. Deve riflettere e cercar qualcosa, gli archivi potrebbero donarle qualcosa ed è li che andrà a dirigersi a passo svelto. [end] [Tetto] Ascolta un pò tutti, per quello che può ovviamente, visto e considerato che NENE LO STA ATTACCANDO DI NUOVO, questa volta però utilizzando un colpo ben diverso da quello di prima, riuscendo a far permeare dalla di lei pelle una sostanza allucinogena tendenzialmente diversa da quelle fin ora viste da kamichi sulle piante e sui fiori, dagli insetti o da qualsiasi altro posto dove fuoriesce una qualcosa dello stesso colorito, tale da rendere le mani della giovane Nene assai diverse da quelle di un essere umano, assai diverse da quelle che poc'anzi lo avevano colpito l'avambraccio. Il tocco è troppo rapido per i riflessi poco allenati del nostro giovane eroe, e l'attivazione del chakra da parte della giovane doku incalza ancora di più il concetto di velocità d'esecuzione nei confronti del biondo eroe della shinsengumi, ora colpito al viso da quella mano aperta, che vorrebbe NON lederlo al livello fisico, ma appoggiarsi per infettarlo con una sostanza psichedelica, tale da offuscargli la mente e da renderlo momentaneamente capace di vedere robe a caso, finte ovviamente, al pari di una vera illusione, ma che comunque gli darebbero seri problemi nei movimenti e nelle percezioni cognitive. <MA CHE CAZZ...> qualche istante di intontimento, quasi a lasciarsi andare muscolarmente a quel tocco di mano, preso in pieno dal veleno della giovane, ed orami in un'irreversibile stato mentale, che andrà via via a peggiorare ad ogni istante. Istintivamente, il giovane eroe biondo, farebbe per indietreggiare da quella presa, da quella mano posta proprio sulla di lui faccia, ma rovinosamente, visto il totale offuscamento mentale dato dal veleno, finirebbe col sedere a colpire il freddo pavimento del tetto della torre, senza neppure accorgersi di essere caduto, osservando visioni e figure decisamente non appartenenti a quel posto. <ma...> muove con estrema lentezza le mani davanti a lui, come se volesse afferrare qualcosa, chiude ed apre i palmi in maniera spasmodica mentre persino il dono della parola gli risulterebbe estremamente rallentato, risultando quasi un piccolo registratore setta sul rallenty. <...cOSA SiooNO qUIESte cUosE> lento, del tutto privo di lucidità e perso in trip mentali del tutto fuori controllo, in un mondo che si potrebbe ora definire tutto suo, in una situazione decisamente surreale, dove davanti ai suoi occhi d'ametista, sembra osservare delle figura allungarsi, distorcersi, moltiplicarsi e divedersi ad ogni lento battito di ciglia, in un trip mentale dato dal veleno della giovane, che lo hanno resto un vero e proprio tossico in preda alla prima botta della sua vita, con un veleno del tutto privo di effetti negativi, sia chiaro. [Chakra Off] [Colpo Subito Per Mente <] [Turni Avvelenamento 1/3] [Vel -20] Tutto a tempo debito - da come sfila il pollice lungo le nocche lasciando cantare lo scoppiettìo tra esse, a come insegue i discorsi tra Nobu e Sango che esulano il suo interesse e le sue competenze. "L'obbiettivo è trovare le tracce e ripulire eventualmente una fuga di notizie." A chi fotte cosa fanno quegli squarci, dove portano? Ci sarebbe stato un futuro più roseo in una realtà differente per Nene? Sarebbe stata figlia di qualcuno, forse. Avrebbe amato sua padre e sua madre? Ah, per scoprirlo - dobbiamo andare molto più indietro di dieci anni. E comunque non sarebbe stata la vostra adorabile Nene. Non sarebbe stata il titano che è adesso. Forse, andando indietro, scoprirebbe che per breve tempo qualcuno l'ha amata. Qualcuno aveva un sogno da dedicarle. Qualcuno aveva sperato che portasse qualcosa di bello e migliore nelle loro vite. Ma non è così lungimirante da sperarlo, supporlo o indagare. Non ci sono delle basi. Tutto quello che partorisce la mante è che sarebbe stata un soldato esattamente come lo è ora, in un epoca diversa - con capi diversi, e probabilmente nessun amico e nessun uomo da amare. Nessun particolare obiettivo. Lapidale le sue parole riportano all'attenzione il non partorire idee, ipotesi, curiosità. Il comando è quello, lei abbaia per rispondere - poi porta a termine il comando. Alliscia le ciocche nere contro il coppino, le lascia ricadere sui lati del collo ora che il freddo si fa' più pungente e la pelle inizia a reagire a quella bava notturna. Le luci si fanno fioche e la sua epidermide riflette egregiamente la luna. Lascia che il discorso scremi e a sua volta - con la sigaretta tra le labbra - stringe spasmodicamente il filtrino. Lampone. Il suo profumo. Torniamo a casa. Dammi l'antidoto. Le labbra si schiudono per ringhiargli addosso, ma non esce niente. Perchè fa' così? Ha dimenticato per cosa hanno litigato? E comunque non l'ha capita. Forse devono stare distanti per farsi del bene. Come quando ti vedi obbligato a spostarti da qualcosa per vederla meglio, per apprezzarla davvero. Effettivamente Nobu senza lei accanto è più carino. Magari s'è divertito con qualcun altra. Sarebbe normale, sarebbe da lui. Il giusto atto per riempire i vuoti che lei ha colmato per qualche tempo. Nene di contro, non ha nessun vuoto da colmare. O forse uno troppo grosso per poter metterci una pezza. " Ishiba. " La richiama seppur gli occhi siano puntati su Kamichi e il suo vaneggiare - il suo allungarsi a prendere un nulla che gli si propaga davanti. Un sorriso tiepido macchia le labbra di Nene, ancora affascinata dal suo tocco. Da quel talento. Da quello scherzo della natura che è diventata. "Appartieni a questa realtà adesso. La mancanza è per i deboli, il ricordo per i saggi. Ma ti sei votata a proteggere questa realtà. Non fare l'errore d'essere nostalgica e dimostra che appartieni alle ombre, adesso." Non più al vecchio mondo, che oramai sono ricordi e basta. La lascia andare via, magari la sente mentre si sta allontanando. Ad ogni modo, muoverebbe qualche passo a spostarsi. A rimanere sola con Nobu, dato che Kamichi è strafatto. Non le importa più tanto. Tenterebbe di trascinarlo verso la porta delle scale per il polso. " Ma che cazzo fai?! " ... " E poi tu non hai bisogno dell'antidoto, te la cavi benissimo. " Guardalo lì, sta una meraviglia. E la sua pelle è sempre così maledettamente calda. Lascia andar il flusso, quello che come s'è svegliato - s'assopisce trascinandosi via la tossina e la possibilità di dargli un antidoto. E poi, che cazzo fa'? "Non sono un tuo oggetto. Non puoi ignorarmi per giorni, poi prendermi dal colletto e baciarmi davanti a tutti. Come se non fosse mai successo niente." Abbaia, letteralmente. Un brusio che rimane ovattato all'apice delle scale, lasciandolo. Lasciandosi. Fa' un passo indietro. Stagli vicino le fa' male. Ricordi quella calamita? Deve solo spegnersi, e lasciarla in pace. La sigaretta trema fra le dita, così come il silenzio le sfiorisce sulle labbra vermiglie. Vai a fanculo, Nobu. " Mi manchi. " ... " Dimmi che ti manco. " [Tetto] Parole della rossa che in realtà sono gravi, non tanti quello che gli dice sulle storie di fantasia, più che altro che potrebbe cambiare tante cose. " E dimmi, che cambia da te a queste eventuali nemici che stiamo cercando, se anche te ora come ora mi stai dicendo che vorresti abusare del potere? " le chiede retorico, già additandola come sua nemica o almeno come persona di cui non si può fidare, una persona che è disposto a lasciare indietro se necessario senza nessuna remora particolare. Sbuffa, scuotendo il capo di nuovo per poi tirare fuori il telefono e cominciare ad armeggiare con esso, partendo proprio da quel profilo rinominato Hikari, sbloccandolo, stufo di farle la guerra del ghosting, di rimanere arrabbiato con lei. L’altra cosa che fa è immortalare Kamichi in un breve video. " Drogato e ubriaco sul posto di lavoro. " oh povero pulcino biondo, benvenuto nel circolo vizioso del black mail e del ricatto. Infine compone un messaggio , lasciandolo salvato come bozza per ora, non ancora sicuro se mandarlo o meno al destinatario, non si tratta propriamente di un messaggio quanto più di una mail. Kamichi… così lo chiama Sango, a quanto pare è lui la recluta di cui gli ha parlato Ekko e, vedendo l’elemento non è neanche sorpreso. Vede anche Sango allontanarsi, seguendola con lo sguardo mentre viene rapito di nuovo da Nene. Mi spiace Kamichi, ci sono passato anche io, goditi lo sballo finchè dura. Chiude la porta del tetto dietro di se, di quelle porte anti panico che si aprono solo dall’interno, dimenticandosi poi di riaprirla per farlo rientrare. Alla fine, beh, aveva finito quello per la quale era venuto lì stasera, si era fatto troppo tardi e che doveva tornare a casa, Poldo lo stava aspettando, doveva sfamarlo prima che gli stacca un polpaccio a morsi! Si lascia investire di nuovo dalle sue parole e prima ancora che lei gli confessi il sentimento reciproco, la prova a zittire con l’indice destro su quelle labbra che lo chiamano. " Ho pensato parecchio durante questa eterna settimana e sono giusto alla conclusione che te ti esprimi meglio con i fatti mentre io a parole. " già, i due sono opposti su questo punto di vista, forse perché Nene non ha la dialettica necessaria per esprimersi dietro tutto quello strato di problemi e allo stesso tempo è una persona vera, quindi le sue azioni sono esattamente come è lei. Lui invece è il contrario, falso, costruito, per questo con le parole sa farsi strada, è sempre stato più bravo a farsi capire a parole, come quella richiesta di aiuto che le ha fatto verbalmente. Parole che non entrano neanche nelle orecchie… ah quanto è bella anche quando si arrabbia. " Stai scherzando? Sono vuoto senza di te e il mondo si è tinto di bianco e nero. " Vorrebbe chiederle cosa ne pensa della squadra, di quel disastro che chiamano squadra appunto! Ma può aspettare, hanno aspettato una settimana per sentirsi, sicuramente potranno fare questo discorso quando e se si saranno rimessi in paro. [chk on] [Tetto] Giunto* [Tetto] Ricapitoliamo gli avvenimenti di questa sera: Arriva, e gli danno addosso tutte e 3 le persone presenti su di quel tetto, prova a mangiare del gelato, viene fermato, picchiato ed ammonito ancora una volta verbalmente. Successivamente a ciò viene nuovamente ammonito, deriso e avvelenato, ed ancora dopo, viene fotografato per un futuro ricatto, abbandonato al freddo ed in condizioni pietose, e chiuso fuori dalla torre senza possibilità di tornare indietro. Cosa avrà spinto i presenti ad accanirsi in questo modo contro di lui? E soprattutto, perchè proprio in questo modo così efferato e privo di umanità? La shinsengumi dovrebbe essere un corpo elitario, vale tanto quanto gli altri, ed ha cercato di spiegarlo ai presenti, ma a quanto pare, loro tutti hanno preferito deriderlo, ammonirlo ed addirittura picchiarlo ed avvelenarlo, come se fosse lui il nemico da eliminare, lì dove avrebbero solo dovuto parlare ed organizzarsi per una spedizione voluta dal consiglio, in quel gruppo dove lui stesso è stato messo senza poter scegliere, ma che nella casualità, sperava davvero di poter cercare almeno di avere un rapporto neutrale con quelle persone, che invece, hanno preferito infliggergli 1uqwi delle punizioni del tutto fuori luogo ed insensati per quello che avrebbero dovuto fare tutti insieme sul palazzo. Non è cattivo, nè dovrebbe essersi dimostrato tale nei confronti di persone che non conosce e conosceva, e per quanto concerne l'attitude, ha persino cercato di far capire loro che se uniti sotto la stessa causa, sarebbe persino disposto a coprire le spalle a persone che non conosce, ma evidentemente, ha totalmente sbagliato persone, soggetti che invece, sono decisamente allineati sotto un punto di vista del tutto diverso, sotto delle ideologie deleterie al gruppo, e decisamente fuori asset per quanto concerne un gruppo spedito appositamente per collaborare, così come è stata sancita la volontà del maggiore. Purtroppo le manchevoli abilità fisiche del nostro eroe non gli hanno permesso scampo, da nessuna di quelle offensive, anche se questo si poteva benissimo vedere dalla statura e dalla corporatura, o comunque, da come non è riuscito neppure a difendersi da un semplice manrovescio, figuriamoci come avrebbe potuto difendersi dalla stesa persona con le abilità fisiche potenziate dal chakra, sarebbe stato fuori di testa. Ma così è stata la volontà dei compagni che gli sono stati affidati, e forse, neppure c'è bisogno di cercare risposte nei loro comportamenti, laddove infine probabilmente c'è male nell'abuso fisico e verbale perpetrato diabolicamente su di un individuo non in grado di opporsi, del tutto privo delle capacità anche solo di avvedersi di quelle movenze. Che sia davvero questo il futuro che gli spetta? Non possiamo saperlo, ciò che sappiamo è che per ora è bloccato lì, fino a quando non si risveglierà dal coma psichedelico. [End] Una sfilza di pensieri le affligge la testa - ma l'ultimo di essi è il maglione anti-panico che si chiude lasciando Kamichi strafatto sul tetto. Sarà una splendida notte, con una splendida luna ad aspettare tutti quanti. Un po' di più il nostro eroe biondo e bonario. Gli occhi di Nene sono per lui, per questo bronzo nerboluto di cioccolato al latte che le parla mettendogli un dito sulle labbra. Il flusso si blocca, così come si bloccano le parole. E nella mente c'è un silenzio piacevole adesso. Lo riesce a vedere bene, pure nella penombra delle scale ove son accese solamente le luci di servizio classiche di quando la sede sta ufficialmente chiudendo i battenti - illuminando dall'esterno solo un ufficio o due. Le sale d'allenamento vuote. Gli androni deserti sembrano freddi e sinistri. S'è pure impegnata per trattarlo in modo professionale, chiamandolo per cognome e consegnadogli i fuuda con la sua nuova divisa e la sua nuova carica. Però le manca, ed è vero. E' vero che non è brava ad esprimersi, non è brava a lasciar intendere quello che avrebbe voluto dirgli con più dolcezza. Che nonostante tutto, che nonostante le nefandezze della loro relazione - nonostante l'avrebbe dovuto odiare per quello che ha fatto, non riesce. Non vuole. Non ha altro, e non desidera altro. Ha dei capelli così morbidi subito dopo la doccia, e sente ancora il bagnoschiuma aleggiare nell'aria. E poi è vestito così bene, perchè, chi doveva incontrare. E' stata così stupidamente gelosa di Saigo, da scrivergli d'impeto che non aveva nessun interesse a conoscerlo. E forse sarebbe gelosa anche dell'aria che respire perchè arriva alle sue labbra sempre molto prima di lei. Il collo si tende, cignetto nero. Vuol arrivare al nettare molto prima dell'ossigeno - ma finisce sempre per perdere la sfida. Vorrebbe baciarlo, davvero, molto meglio di come ha potuto fare prima. Un bacio che magari questa volta può ricordare davvero. Di quelli disperati, necessari, com'è necessario Nobu. Di come è necessario rimanersi vicendevolmente accanto. Le labbra s'incastrerebbero con quelle dell'altro se solo non respingesse quella richiesta. Mi manchi, da morire. Non voglio stare senza di te e, anche se so' farlo - non lo trovo necessario. Come urlano quelle labbra sulle sue, come si volge il capo a ripiegarsi pigramente per poter coincidere con il suo. Sospingersi in modo arrogante, violento, passionale. Il lascivo desiderio di esser di più, dell'ossigeno che osa sfidarla. Manco s'accorge della porta chiusa alle spalle. E poi sinceramente, il discorso è morto lì sul tetto. Non ha platealmente espresso la sua opinione? Ora non c'è tempo per questo argomento. Le dita scivolerebbero tra le ciocche d'ebano più lunghe, contro l'undercut che carezza con i polpastrelli. E la linguetta sfilerebbe a reclamarlo, cercarlo, pugnalarlo nel più dolce dei mondi. Un piccolo sospiro da soffocare contro il cuscino nel cuore della notte. "Portami a casa." Sì ma si fermeranno a prendere qualcosa con cui cenare, sicuramente. E dei daifuku da quella signora che pesta il mochi a mano, che lo rende tanto morbido e leggero. E poi, vuole andare a casa. Effettivamente è stanca, sudata, e anche a lei manca Poldo. Ci giocherà stesa sul divano per tutto il tempo, guardando la televisione - rimanendo il tempo necessario prima che rincasi Kioku. [endu] [Tetto] Turbine di emozioni che violente li investono, li fanno loro e, occhi del ciclone, compiono quella rivoluzione proprio attorno ai corpi dei nostri due protagonisti di queste vicende amorose travagliate. Come un libro letto dal protagonista di un romanzo, la loro è una storia nella storia più importante, più ampia, eppure è tutto quello che hanno loro due, è tutto quello che sicuramente Nobu ha bisogno, una persona che lo capisca… no, ormai ce l’ha, è lì che lo cerca che ha pianto per lui anche se non glielo dirà mai, si è arrabbiata e forse è proprio questo che quelle parole gli hanno celato, il significato dietro al fatto che se ti arrabbi per una persona infondo a essa ci tieni, e anche parecchio per sprecare energie e fiato! Sicuramente Nene non si è espressa bene e lui non ha capito a dovere, accecato dall’inizio di quel messaggio che gli stava dicendo in una maniera molto, troppo larga, partendo dal punto che non vuole sentire per le sue paure. Come nel gioco dell’oca, invece che completare il giro becchi l’imprevisto che proprio a parco della vittoria che ti dice di andare in prigione senza passare dal viaf. Questo è quello che è successo tra i due, uno sfortunato malinteso, un litigio che nelle coppie ci sta, serve a confrontarsi a farsi capire l’un l’altro e da questo scontro Nobu ha capito due cose: la prima è che gli fa paura come istantaneamente Nene abbia smesso di avere valore per lui, trattandola male, un comportamento malato e assolutamente disturbato, non razionale ma che può ricondurre a quel disturbo che sta combattendo. La seconda è che non può stare senza quella piccola scimmia dalle mani che menano come un fabbro! Si fa baciare, ricambiandola, esprimendole a conti fatti quanto le è mancata questa settimana. Parole che sanno di lampone e tabacco, ma anche di scuse e di felicità nel riaverla con se. Annuisce in risposta a quella richiesta, prendendo appunto la mano che Nene gli darà. Per te vengo pure in questa missione con una vecchia, un boy scout e una stronza che mi ha scritto dal nulla in maniera sgarbata! Si allontana così, dimenticandosi di Kamichi che avrà così tempo per riflettere su cosa sia davvero la Shinsengumi mentre è lì accampato sul tetto, infondo è pieno di arrivisti come lui e non sono l’allegra compagnia che si preoccupa del benessere del compagno come immaginava. {END}