Black bros

Free

0
0

19:36 Nobu:
 Serata come altre, giornata non troppo differente dalle solite e azioni e avvenimenti dell'oasi che sembrano solo avvenute ieri ma che ormai hanno già una settimana. Già, sono passati addirittura sette giorni da quella serata con Nene, dopo che si era recato dolore da solo, seguendo l'autolesionismo e la tossico dipendenza, una settimana da quando l'ha portata all'oasi, mettendosi a nudo, facendole vedere cosa si nasconde dietro Nobu. Il resto è tutto una sfocatura unica su scala di grigio, priva di picchi di saturazione, come se qualcuno lo avesse privato di eventi particolari. Pure quella missione giovedì con due persone all'interno della squadra arrangiata sono solo una macchia d'olio, tutto quando oscurato dalla luce e dalle forti emozioni che sono scaturite dal rivedere sua madre e il loro cane, tornare a casa sua, trasformato in una ltra persona per non farsi riconoscere, passare un pò di tempo insieme per poi tornare via e il giorno dopo a casa. Anche Nene, l'ha vista nel weekend, non tanto perchè aveva voglia di vederla, anzi, voleva stare solo e forse la situazione è stata un pò tesa, tant'è che dopo essere stato da lei è tornato a casa sua come se niente fosse, senza ricordi di quel week end piatto. Non ci ha messo molto a riprendere quella routine classica, settimanale che lo sta caratterizzando: sveglia, colazione, pappa a Poldo e infine viaggio dal quartiere del divertimento fino al quartiere della Shinsengumi dove da mattina a sera si allena, impara a padroneggiare quell'innata, apprende tecniche di assassinio, spionaggio, combattimento. Impara l'arte della tattica, affina la mentalità da predatore che ha intrinseca in quella nuova caratterizzazione che lo definisce con quel nome inventanto e preso in prestito. Veste come sempre in maniera elegante, impeccabile, con un abito nero, con tanto di camicia antracite e cravatta ben legata al collo color rosso scuro. La giacca a tre bottoni è lasciata aperta mentre le scarpe lo portano alla volta del distretto di Konoha. Un compagno di lavoro gli continua a parlare di quel ramen particolare, sostenendo che sia più buono del ramyon al kimchi e maiale che prende di solito, accettando appunto di cambiare per una volta la cena, fermarsi a mangiare fuori invece che fare pit stop da uno dei vari kombini che ha sul percorso di casa e cos', l'avambraccio destro sposta le frange di tessuto del chiosco, saturo fino a metà con quegli sgabelli contati. Si mette all'estremità mancina, appoggiando quel sedere dolorante sullo sgabello che ha visto tempi migliori. Congiunge le mani, intrecciando le dita le une con le altre, lasciando i palmi separati tuttavia, quei palmi così come le nocche gonfi, con lividi e abrasioni di uno che combatte. Il viso è affilato come sempre anche se ci sono tracce appunto di allenamento. Distintivo nascosto, così come la spilla che è appuntata sulla camicia mentre la fascia verde da agente speciale è in vista ma sul braccio sinistro. Il master del chiosco riconosce appunto quell'ideogramma: Shinsengumi. Occhi di ghiaccio che si alzano a scorrere il menù ancora all'antica mentre si ferma su un ramen come altri. " Un miso ramen, con maiale croccante e aglio nero. Mi fai anche una birra media, bionda. " piazza il suo ordine mentre alla sua destra lo sgabello è libero.

19:44 Kaworu:
  [Chiosco Ramen] Il diurno astro ormai ha percorso il suo quotidiano cammino, volgendo al tramonto per andarsi a riposare dietro l'orizzonte occidentale di quelle terre del nuovo mondo costituito. Al suo posto, i primi sprazzi di buio si insediano tra lenzuola colorate dalle tonalità del rosso e dell'arancio, le stesse che rimandano una sensazione di flebile tepore, ultimo abbraccio del giorno pronto a lasciare il campo all'incombere più frizzantino della primaverile sera. In questo paesaggio del vespro cittadino di Kagegakure, per le strade del distretto della foglia che svicolano nei pressi dell'insegna del famosissimo e storico chiosco dell'Ichiraku's Ramen, fa la propria comparsa sulla scena lo scuro ragazzone di Konoha. Un metro e novantacinque di statura, per un peso di novanta kili, descrivono la stazza delle sembianze dell'allievo ninja del quartiere del Fuoco, precisato da una corporatura slanciata sulle leve inferiori, la quale contribuisce a scolpirne il profilo prestante e robusto, dalle tonicità atletiche che corrispondono ad una robustezza non tozza o tarchiate. La sua immagine è vestita con un abbigliamento molto semplice, una giacca verde militare (non mimetica) non troppo spessa e con cappuccio abbandonato sulle spalle, andando a sovrastare una camicia anonima bianca non troppo accollata; in vita, un paio di pantaloni comuni sempre sulle cromature dell'olivastro, con due tasconi enormi sulle cosce, dove tiene una bomba luce in quella sinistra. Il vestiario si chiude con la calzatura di scarpe basse anch'esse in prevalenza monocromatica chiara, un po' rovinate dal tempo e dall'usura, e con in testa un cappuccio a cuffia in tinta con il soprabito e l'indumento inferiore, sotto al quale spiccano i Dreadlocks bruni che vanno lateralmente ad incorniciare il volto, mentre i restanti scivolano dietro la nuca. Orecchini squadrati su entrambi i lobi, un piercing sul labbrone inferiore carnoso, occhi blu densi e profondi sono quanto animano le fattezze facciali del combattente marziale. L'odore del cibo impregna l'aere circostante, portando con sé il brontolio dello stomaco. < Quasi quasi... approfitto. > adocchiando Nobu e quel collega che si porta appresso, due astanti come tanti. Infilandosi dietro quei tendaggi, TENTA DI occupare lo sgabello libero alla destra dell'elegante Shinsengumi, facendo conto della presenza di altri clienti e l'impossibilità di avere troppa scelta circa dove sedersi. < Ne prepari due, per favore. > accodandosi rapidamente all'ordinazione dello sconosciuto Ryuuzaki. < ... Così almeno si mangia presto entrambi. > un'occhiata base supportata da un piglio placido all'indirizzo proprio dello Hyuga, senza aggiungere altro in una sorta di atteggiamento di discrezione e compostezza.
[Flash Bomb x1/Tasca sx]

19:58 Nobu:
 Fa per infilarsi la mano destra nella tasca interna della giacca cominciando a tastarsi un attimo, passando quelle dita in maniera inutile alla ricerca del pacchetto di sigarette, assenti dal taschino. Una smorfia quasi impercettibile quando non le trova, tentando quindi di infilare la mano nella tasca destra del pantalone ma si ferma in origine, prima ancora di abbassare quell'arto quando Ekko gli si avvicina e si siede accanto, ordina anche lui una porzione di ramen esattamente come la sua quando però gli dicono che non ci sta l'aglio nero. Pessimo, iniziamo malissimo, almeno la sua solita ordinazione o il bento che prendeva ai kombini erano sempre riforniti. Sbuffa un attimo, volgendo lo sguardo verso Ekko, facendo spallucce " Ci è andata male a quanto pare. " con fare neutro, non è particolarmente dispiaciuto, infondo non è una delle sue pietanze preferite ma bensì voleva provarlo. Riflette un attimo pensando a come poter fare. Gli andava quel sapore tipico di mayu, appunto l'olio di aglio nero ma dato che non ce l'ha tanto vale optare su qualcosa di simile. " Ok, nessun problema, facci due porzioni di tonkotsu ramen, extra chashu e mettici l'olio di aglio bruciato, sesamo e chili. Fallo bello abbondante che il ragazzone sembra affamato. " il master del chiosco annuisce, sorridendo, afferrandosi il bicipite di un braccio, alzando il mestolo con la quale scola il ramen, come a giurare sulla sua esperienza di non deluderli. Lo lascia fare mentre la figlia si avvicina e gli lascia i boccali con le birre berre fredde testimoniato dalle goccioline che corrono lungo in vetro. La schiuma bianca trasborda un pochino ma non lo afferra ancora per berla. Sposta l'attenzione su Ekko, mal capitato della serata insieme a lui. " Colore particolare... " inizia, posando le iridi di ghiaccio su quell'epidermide come la sua, scura, molto più scura di quelli nativi del posto, baciati dal sole ripetutamente. " Sei di queste parti? " due chiacchiere che non guastano mai nel frattempo che aspetta la sua ordinazione. Si alza appena in piedi dato che gli sgabelli non erano poi così distanziati come sembra. Comincia a sfilarsi quella giacca nera che ripiega inizialmente sull'avambraccio sinistro per poi adagiare sulle gambe del pantalone nero, tornando a sedersi. Lo guarda... pelle nera, castano, occhi azzurri, piercing e dreadlocks... sembra di rivedersi allo specchio fino a qualche mese fa, se non fosse che Ekko... beh, è una montagna rispetto a Nobu, a partire da quei centimetri che gli da ma sopratutto la corporatura ben visibile attraverso il vestiario che riempie, letteralmente un armadio a confronto suo che... beh, è snello e slanciato, tonico ma di certo non pompato.

20:10 Kaworu:
  [Chiosco Ramen] In quell'occhiata base, per quanto possa e voglia essere discreta, si mantiene una prerogativa sensibilità ed acutezza di analisi dei piccoli dettagli resi disponibili ad un primo studio, e che le pupille potranno agilmente captare: magari quelle mani dalle nocche livide e segnate da abrasioni, così come quegli altri segnali di sforzo fisico rimasto sui connotati altrui, tipo quelle tipiche increspature di spossatezza sulle goote che fanno eco e seguito ad una esercitazione intensa. Altri particolari però se li perde, come l'ideogramma del gruppo militare sul braccio sinistro del membro del clan Hyuga, al quale lui si trova sulla destra, perciò sul versante opposto; oltremodo, né spilla né distintivo saranno considerati. Se fosse riuscito a rilevare almeno quei particolari, una nota di soddisfazione e condivisione accarezzerà il proprio grugno, senza eccessi di espansività, unicamente un tacito sodalizio pronunciato sul piglio ma senza verbo. < Mhpf. E' sempre l'aglio nero a mancare. Piace proprio a tutti. > commenta sarcastico, in coda a Nobu e alle considerazioni riguardo quella notizia culinaria che i due hanno ricevuto. Porta le braccia conserte, ispirando profondamente dal naso. < Andata. > accondiscendendo alla correzione della comanda, facendo cenno di sì con la testa in rafforzamento delle parole del fortuito commensale. < Buona scelta, comunque. > mostrando il proprio encomio per l'eccellente sostituzione. Sfarfallio di ciglia, a rinfrescare la luminosità di quelle acquose pietre di zaffiro incastonate sulla faccia. < Beh, siamo in due, a quanto pare. > ironico, alludendo alla medesima carnagione dell'interlocutore, esprimendo un certo spirito di feeling, una sorta di spontanea propensione etnica. < Nessuno è veramente di queste parti. L'hanno tirata su solo dieci anni fa, questa città. > ribatte con compassata placidità nel tono, mantenendo un profilo molto quieto e risoluto. < Il mio vecchio veniva dal paese del tuono. Era un mercante, o almeno così diceva. Si sposò con una donna delle vecchie terre del fuoco durante uno dei suoi viaggi di lavoro. > brevemente spiega, senza remore né misteriosità. < E tu? Posso darti del tu, vero? > facendo cenno a quegli abiti di tutto rispetto, a differenza sua che è palese appartenga ad un ceto decisamente meno abbiente. Se quando lo vede privarsi dell'abito superiore elegante, dovesse riuscire a notare qualche altro dettaglio, CERCHEREBBE di non perdere di vista l'immagine del Ryuuzaki, sempre con una certa curiosità, ma col cui silenzio analitico possa trasmettere una maniera di riguardo nei confronti altrui.
[Flash Bomb x1/Tasca sx]

20:24 Nobu:
 Un ingrediente a quanto pare comune ma con poco rifornimento oppure semplicemente una dimenticanza da parte del masestro del ramen, almeno così definito dal collega. Per rispondere a cosa può notare Ekko, se dovesse prestare attenzione, ci sarebbe la spilla proprio sul pettorale sinistro con quell'idiogramma dorato particolarmente in risalto sul color antracite della camicia che tiene una piega aderente al corpo dello Hyuuga, se ha vissuto qui questi dieci anni e non sotto una roccia potrebbe ricollegarlo a quella corporazione che è vista un pò come gli eroi di Kagegakure o almeno coloro che sono ai piani alti, lui... beh è solo un agente scelto, ancora un signor Nessuno, così come Nene lo ha chiamato, anche se per altri motivi. " Giusta osservazione. Intendevo del distretto di Konoha ma vedo che ci siamo capiti. " Non è mai bello chiedere il passato nel dettaglio, la guerra, come su di lui potrebbe aver lasciato ferite aperte o magari cicatrici, preferisce quindi riferirsi ai distretti come paesi di provenienza anche se oramai, questi non ci sono più sulla mappa, solo macerie, rovine, lasciti di un tempo che fu. Sinistra che si alza ad accarezzarsi il mento glabro con il pollice. Ecco spiegato come mai il colorito, aveva sentito dire che appunto nel paese del tuono quelli come loro non erano così rari da vedere, un peccato che ormai rimanga solo il nome e i ricordi nelle memorie di coloro che ci hanno avuto a che fare, distrutto durante la grande guerra e dopo per quel che ne sa, con solo pochi profughi arrivati fino a loro, dove poi è sorta Kagegakure. Scuote il capo alla domanda. " Nah, vengo dai deserti torridi e caldi di Suna prima di trasferirmi qui. Certo, siamo più o meno coetanei, non vedo perchè dovresti darmi del lei, anzi, mi da un pò fastidio quando lo fanno, sopratutto se stiamo condividendo del cibo! " gli risponde, ammiccando appena amichevolmente, ripetendo esattamente ciò che disse a Kazuma quando lo invitò a casa sua con quell'ordinazione da asporto poi condivisa con il giornalista alla luce di quello stomaco particolarmente brontolante che stava rombando nel suo appartamento. " è vero comunque, prendi me per esempio: sono originario di suna, vivo nel distretto dell'erba, lavoro al centro di Kagegakure e ora sono nel distretto del fuoco a GODERMI un ramen. " alza il volume su quel godermi proprio a sollecitare il cuoco dietro a quel bancone per far si che sforni quelle ordinazioni dato che già gli ha dato il dispiacere di non avere quello richiesto. Non scende nel dettaglio su che lavoro fa, è palese da dettagli ma allo stesso tempo se non lo riconoscono, beh... se ne sciacqua i coglioni in tutta franchezza.

20:45 Kaworu:
  [Chiosco Ramen] Un cenno d'assenso nei confronti dell'interlocutore, accantonando i discorsi sulla provenienza con una nota di leggerezza e placidità. Confutata quindi quella materia, i successivi discorsi racconteranno un po' di più sul membro del clan Hyuuga, identificandone le origini, in quell'essenziale scambio di generalità. < Capisco. > restituendo lui una nota di comprensione, molto basilare e semplice. < Dagli abiti, e dalla spilla, mi hai dato l'impressione di qualcuno che potesse richiederlo. > in merito invece alla questione dell'appellativo pronominale. < Ad ogni modo, meglio così. Un peso di meno. > chiosa, a seguito di quel chiarimento raggiunto. < E' l'ideogramma della Shinsengumi, quello? > leggendo perciò quella scritta, palesando una curiosa perplessità in forma di domanda pronunciata con tono puramente interrogativo, senza accenti di sorta, a scandire una caduta di verso meramente informativa. La sua voce, fondamentalmente, è contraddistinta da toni bassi e pieni, in un sonoro baritonale per la maggiore: non cupo, né opprimente, si configura attraverso quel dialogo più come un tipo calmo. Un flebile risolino riferito all'esortazione tra le righe al cuoco, in riferimento al cibo che ancora non si vede all'orizzonte. < Un bell'itinerario, direi. Sono gli effetti della nuova civilizzazione, ad ogni modo. > esprime quel parere con tutta pacatezza, anche flebilmente indolente, quasi rassegnata. < Guardando il lato positivo, in altre circostanze NON CI SAREBBE VOLUTO COSI' TANTO, per godersi un buon ramen del famoso chiosco. > emulando l'esempio di Nobu, nel lanciare un'altra stoccata. < Occhio che non ci sputi nel piatto. > con fare complice e più comico verso lo Shinsengumi, a prevedere il rischio che magari qualcuno degli chef possa decidere di far loro dispetto. < Di cosa ti occupi, se posso, al centro della metropoli? > chiederà infine, facendo una pausa riflessiva. < Quasi dimenticavo. > porgendo una mano, la destra. Enorme. < Ekko Makihara. > introduzione concisa e ferma. Espressione risoluta e fiera, quanto solidale.
[Flash Bomb x1/Tasca sx]

21:52 Nobu:
 In effetti appare come una persona quasi dignitaria quando è nel tragitto che lo porta da casa alla sede centrale e vice versa, come potrebbe essere diversamente dato che è a tutti gli effetti un lavoro full time ora come ora che non gli lascia altro tempo se non per fare quello, spompandolo al punto che solo nei week-end riesce a riprendere fiato da quegli allenamenti e che di solito li passa tutti in compagnia della sua compagna appunto. Capisce quindi il ragionamento che fa Ekko nel volerlo additare con quel pronome, non fa una piega ma come può notare non è il caso di Nobu, molto più alla mano o almeno così sembra con quella maschera che indossa molto colloquiale. " Ah non farti trarre in inganno dalla divisa, sono solo un pesce piccolo per ora. " un dettaglio che si può capire anche dal colore della benda che porta sulla giacca ma che il compagno di mangiate non ha notato e che ora è nascosta per come è piegata la giacca. Annuisce comunque in risposta quando il ragazzo gli chiede della Shinsengumi e se ne fosse dunque un membro, dandoglio quella risposta tacita. Sorride pure alla volta del suggerimento sul tenere d'occhio il maestro dell'ichiraku per evitare che gli sputi dentro il piatto. " Ah non penso che gli convenga, potrei spargere facilmente voce nella caserma che qui si mangia da schifo, che non hanno gli ingredienti che ordini e per di più ti sputano nel piatto, inoltre ha una reputazione da mantenere. " Alza di nuovo quelle spalle, scrollando il pensiero di dosso, non tanto per minacciare il responsabile del chiosco ma proprio perchè dubita che questo possa davvero avvenire e, anche se fosse, non è detto che torni comunque a questo chiosco, fin ora, a parte lo stile vecchio di una volta, non ha niente di particolare e ci sono tanti kombini, chioschi e carrette da traino che fanno cibo che non vede il motivo di spingersi di nuovo esclusivamente al distretto konohano solo per il ramen in questione, magari se le sue faccende lo portano a calpestare l'asfalto di queste strade, forse si. Finalmente arrivano le birre e quelle due ciotole rosse con quel ramen dal brodo opaco, ricco. I katsuboshi ballano come sempre con il calore. Afferra le bacchette con entrambe le mani, prendendole da un bicchiere dove sono messe le usa e getta, le separa e prende proprio un pò di quei fiocchi per metterseli in bocca, lasciandoli sciogliere contro la propria lingua, godendosi l'umami e quell'anticipo di dashi che li ha bagnati. Vede quella mano protratta in sua direzione, spostando quindi le bacchette nella stessa mano così da potergli dare l'opposta. La afferra e la stringe. Nobu non ha mani possenti come quelle di Ekko, tuttavia sono particolarmente grandi e affusolate, se dovessimo paragonarle a qualcuno sarebbero quelle di un giocatore professionista di palla canestro. Le nocche e le unghia sbiancano visto che stringe interessato, per poi lasciare andare quella presa e tornare alla cena. " In realtà per ora ci alleniamo, non possiamo essere lo scudo di Kagegakure senza essere preparati, non trovi? Simulazioni di situazioni, combattimento, lezioni di tattica e strategia. " Gli da una risposta dato che era curioso, non scendendo nel dettaglio di cosa fanno con un civile o comunque con qualcuno che non ha accesso a informazioni classificate. "Nobu Ryuuzaki." Risponde infine, educato.

22:08 Kaworu:
  [Chiosco Ramen] Increspa le labbra in una nota divertita. < Per ora. > sottolinea quelle parole di lui in prima istanza. Stringe la mano altrui, una presa decisa e non contratta, di modo da restituire comunque un senso di risolutezza quanto di rispetto reciproco. < Ricordati degli compagni di mensa, quando non sarà più così. > facendogli segno di pollice verso l'alto, con aria goliardica. < Ragionamento ineccepibile. Legittimo. > riportando le braccia conserte entrambe al petto, annuendo varie volte alle considerazioni formulate da Nobu a quella parentesi più sardonica circa l'attesa di essere serviti. L'odore della birra e del Ramen, infine, impregna l'aria, lasciando presagire il proprio avvento. < Sniff* Sniff*... > socchiudendo lo sguardo. < Finalmente ci siamo. > umettandosi le labbra, già sentendo l'acquolina in bocca. < Il momento migliore della giornata. Non quello che preferisco, ma sicuramente tra i primi. > riferisce, andando perciò a sciogliere le leve superiori per predisporle a mangiare. Afferra le bacchette, se ne arma, di modo poi da cominciare a scegliere i primi bocconi da addentare. Seguono pause rifocillanti a momenti di conversazione, descrivendo perciò i ritmi del dialogo così come della consumazione del pasto serale. < Lo trovo giusto. > sulla filosofia dell'allenamento, annuendo pacatamente. < E da quello che sembra, ci date dentro parecchio. > una mossa del mento, ad indicare ipoteticamente le mani di lui, che riportano su di sé le testimonianze delle esercitazioni al quale si devono sottoporre lui e gli altri. < Ne ho conosciuto un altro. Un certo Kamichi. > gli spiega, essenziale, portando in argomentazione qualcos'altro in comune. < Comprendo. E come funziona con gli Anbu, invece? > accodandosi perciò alle spiegazioni, chiedendo quelle informazioni con interrogativa curiosità, anche esplorativa delle mansioni e dei compiti. < Prendete ordini dallo stesso organo principale, oppure avete due riferimenti diversi? > tace, lasciando così all'altro possibilità di esporsi. < E' un piacere, comunque, sempai Ryuuzaki. > l'appella logicamente con quell'attribuzione, idealizzando un'esperienza maggiore, oltre che un grado effettivo più alto, dell'interlocutore.
[Bomba Luce x1/Tasca sx]

22:34 Nobu:
 Ridacchia a quel commento di Ekko riguardo al dividere il pasto e ricordarsi dei compagni commensali non appena arriverà ai livelli alti, sempre SE ci arriverà, non è detto, magari Ekko prendendo una strada diversa arriverà a risultati prima di lui. Pinza con quelle bacchette i noodles, avvicinandoli alla bocca per poi aspirarli , aiutandosi a tirarli su con le bacchette appunto per evitare di schizzarsi troppo con il dashi che entrerebbe a contatto con le proprie labbra. Mastica, godendosi l'umami e la profondità del brodo, con quel miso a renderlo bello torpido come piace a lui di solito. Ingoia con quel pomo d'adamo che salta brevemente insieme al cibo fino a depositarsi nello stomaco, prima di ripetere il processo ma questa volta in direzione di un narutomaki, buttandolo giù intero. " Stagionato per stagionato preferisco il kimchi " dice tra se e se riferendosi al fatto che quella girella, anche più comunemente chiamata naruto è un surimi di pesce stagionato, a confronto con il cavolo fermentato. Lui i pasti non li trova così importanti, diammine ne ha saltati forse fin troppi, motivo per il quale è così snello, oltre al fatto che la tossicodipendenza non lo aiuta nel processo di avere un equilibrio dietetico o più semplicemente un equilibrio in generale, anche se non si direbbe. " Per forza, considera che non sono ammessi errori, un errore nostro comporta conseguenze alla quale non voglio neanche pensare. Hmm Kamichi? Mai sentito, sarà probabilmente un novellino o è di un altra divisione " Non è al corrente delle voci che girano della recluta che ha fatto la gaffe del marchio sull'interrogatorio, non era presente alla riunione e sopratutto non si interessa di gossip dato che è spesso sono solo voci di corridoio che non portano a nulla e sopratutto non è lì dentro per socializzare e farsi nuovi amici ma per mettere il suo guinzaglio nelle mani di chi può liberarlo: il governo. Scuote il capo a quell'affermazione sul corpo degli anbu e quel misconcetto che sta esprimento Ekko ma lo lascia comunque finire, lasciando che esprima tutto quello che pensa per poi correggerlo punto per punto. " Non propriamente. Noi della Shinsengumi prendiamo ordini direttamente dal consiglio, gli Anbu invece prendono ordini dai Kage dei distretti che sono a loro volta sotto gli ordini del consiglio. " gli spiega, facendo segno con la mano di come quei gradini si abbassano in quella immaginaria scala gerarchica che definisce la struttura di Kagegakure. Non sono i paladini anche se le loro missioni sono intorno a mantenere l'equilibrio e l'armonia all'interno di Kagegakure, sono la lama del consiglio, non della giustizia. Riflette su quel termine che usa come appellativo. Lo conosce anche se non è propriamente usato da dove viene e nella sua cerchia. " Nobu-nim o Nobu-ssi va benissimo se proprio vuoi usare un sostantivo onorifico, altrimenti Nobu è più che sufficiente, Ekko "

22:50 Kaworu:
  [Chiosco Ramen] Se dovesse riuscire ad ascoltare il borbottio di Nobu riferito alla pietanza, una nota ilare accompagnerà il prossimo commento. < Quando manca l'aglio nero, tutto il resto non ha senso. > pronunciato con leggerezza, nessuna difesa né giustificazione di sorta, ma soltanto un motto di spirito. Le pause sono scandite dal trangugiamento, perpetrato con una compostezza non eccessivamente altolocata, pensando a mangiare e riempirsi lo stomaco, più che a fare dimostrazione di atteggiamenti da nobile, che di certo non ha e, perciò, nemmeno può fare sfoggio. < Sempre ammesso che mi abbia detto la verità. > presuppone, a questo punto con un minimo di dubbio circa l'identità della recluta, senza escludere perciò l'eventualità. < E' molto seria, quindi, la vostra organizzazione. > sulla precisazione del fatto che non sono concessi errori. Non lo dice con aria denigratoria, ma solamente con voce di constatazione, di chi sta raccogliendo, pure nel piccolo, più dati possibile, tentando di farsi un'idea sull'effettivo valore, rilievo, ed impiego da parte degli stessi esponenti di quel corpo antico nelle origini, ma rinnovato nelle forme. < Capisco. Quindi la vostra è un'organizzazione governativa, mentre gli anbu sono rimasti legati ai vecchi principi dei territori locali. > sembrerebbe dedurre, in correzione delle proprie notizie, di fatto prendendo maggiore coscienza di scopi e dinamiche riguardanti quei corpi militare. < Mi sembra di dedurre che a livello di graduatoria, la vostra giurisdizione sia molto più ampia e al di sopra di quella degli Anbu. > proverebbe a dedurre, tentando di avanzare quelle idee in sottintesa richiesta di chiarimento. < Avere un organo militare globale permette di mantenere l'ordine ed intervenire anche in caso i distretti dovessero irrompere o cercare di voler prevaricare o prevalere l'uno sull'altro, vero? > le domande cominciano a farsi molto più approfondite, come se, a poco a poco, si facesse più coscienzioso e maggiormente specifico, passando dal generico al dettaglio, pur rimanendo in una sorta di 'Safe Zone' che non cerca di estrapolare qualche riservatezza in più. < D'accordo, Nobu. > ritornando perciò sul semplice, facendosi bastare quello che lui gli ha detto essere sufficiente. Prenderà la birra, per poi sporgere il boccale in direzione dello Hyuuga. < All'aglio nero, che non c'è. Ma noi ci siamo. > propone quel brindisi, anche un po' mattacchione, ritagliando un momento più simpatico e di semplicità a seguito degli argomenti toccati, sicuramente più seri.
[Bomba Luce x1/Tasca sx]

23:05 Nobu:
 Non ha tutti i torti, quel ramen che ha ordinato è un ripiego all'ordine originale che aveva piazzato. Non sa se ci sta gente che si spaccia per membri della Shinsengumi, folli che non temono le conseguenze di questi fatti o comunque gente abbastanza scellerata che per abusarne della nomea rischierebbe tanto. Si può dire però che comunque neaqnche lui conosce tutti all'interno di quella corporazione governativa, sicuramente se non era vestito in una determinata maniera viene difficile credere che sia uno di loro a meno che non stesse andando in giro per fatti suoi senza mostrare alcuna effige. Scoppia lo stesso a ridere quando Ekko gli fa notare che la loro è un organizzazione seria, percepisce che non lo fa per ironia ma fa ridere come ci arrivi. " Si, diciamo di si che è seria. Per quel che riguarda la graduatoria hmm è brutto da dirlo ma siamo più elitari? Nel senso che veniamo selezionati dal governo mentre il corpo degli anbu è aperto a tutti i ninja che vogliono servire più direttamente il loro Kage? Non mi sono mai interessato troppo. " il lavoro può essere considerato simile? Forse, cambia sostaqnzialmente il loro range di intervento e la gravità delle loro missioni, così come il fatto che prendono solo ed esclusivamente ordini dal governo. La loro spada, il loro scudo... i loro cani al guinzaglio. Si possono definire in tanti modi, rimane comunque un lavoro difficile da perseguire. "vedo che afferri il discorso in fretta, mi fa piacere vedere che sto parlando con una persona che non ha solo muscoli da offrire ma anche materia grigia. Per non farla troppo complicata, interveniamo qualsiasi volta che il governo delibera un nostro ingaggio, se reputa che sia una situazione che il corpo degli anbu del distretto non possa gestire, e che la situazione intacci l'armonia di Kagegakure, allora lì entreremmo noi in gioco. " risponde, prendendo un altro pboccone di quel ramen, contento comunque che Ekko abbia fatto cadere onorificienze superflue. Sente quel toast, quel brindisi e posa le iridi su quel boccale elevato in sua direzione, facendolo aderire all'altro in quel saluto, portandoselo poi alla bocca per berne il contenuto. Almeno la birra è buona! Riappoggia il fondo pesante in vetro contro la superficie lignea del bancone dove stanno mangiando, prendendo poi metà uovo dal cuore morbido, con l'albume più scuro, fermentato. Butta giù tutto e, una volta deglutito torna a dialogare. "Te invece? Di che ti occupi? " chiede mezzo curioso, sicuramente non aspettandosi una risposta come il fiorista data la struttura fisica del ragazzone che ha accanto

23:18 Kaworu:
  [Chiosco Ramen] Guardando l'altro che scoppia a ridere, non sembra sentirsene offeso: anzi, apprezzerebbe di aver fatto divertire talmente tanto l'interlocutore, trovando perciò la cosa come un fatto positivo. Ricambia il brindisi, in un momento di serenità, bevendo e dissetandosi. Espira profondamente. < Proprio quello che ci voleva. > riguardo alla birra. Le domande su di lui, dopo, troveranno agile risposta. < Sono ancora un Deshi dell'Accademia della foglia. Ma sto per dare l'esame. > comunica verso di lui. < Un'amica dice che ho le carte in regola per farcela. Mi sento abbastanza tranquillo. So che questa volta sarà quella buona. > risoluto. < ... Anche perché ho deciso di impegnarmi, seriamente. > adducendo gli insuccessi alla mancanza di volontà prevalentemente. Gli ulteriori discorsi, lo riportano ad assumere un atteggiamento più serio e concentrato. < Mh... Questo renderebbe gli Anbu delle milizie private di ordine interno. Un piccolo esercito a disposizione di ogni Kage. > sospirando lungamente, meditabondo. < Chissà se è fatto per continuare a dare una parvenza di autonomia ad ogni distretto, in questo grande raggruppamento globale. > i suoi dubbi sembreranno elementari, ma nascondono in sé delle domande molto più profonde di quanto possa ristagnare nell'acqua cheta. Quando quello gli fa tali complimenti, apprezza e ricambia con un gesto di gratitudine, muovendo verticalmente la testa in modo semplice e conciso. < Il tizio in questione che mi ha detto essere della Shinsengumi, lamentava il fatto che avessero affidato il caso dell'assassino misterioso, del quale si sente tanto notizia, alla squadra anbu, anziché a voi. > riferisce, non con chi ha l'aria di star facendo la spia, ma di chi stia guidando un ragionamento, atto a volgere verso una ulteriore consapevolezza. < Ma se gli Anbu sono di appartenenza locale, vuol dire che l'assassino sta operando in un solo distretto. Se così non fosse, però, questo farebbe presupporre un coordinamento dell'azione delle varie forze speciali di ogni quartiere. > sfarfallio di ciglia, riflessivo. < Ma le informazioni viaggiano sempre più lentamente, anche con questi sistemi di comunicazione avanzati dei giorni nostri, oltre al fatto che se ogni corpo degli Anbu fa riferimento al kage di competenza, c'è un canale di trasmissione in più da superare. Perciò più tempo che si perde, rendendo più facile per il misterioso assalitore di far confondere le acque. > sospirando lungamente. < Come mai non è stata ancora presa in considerazione l'idea di un vostro impiego? > una domanda lecita, quella che viene posta praticamente a corona di quelle razionalizzazioni. Pupille che indugiano su Nobu, si astiene temporaneamente anche dal mangiare.
[Bomba luce x1/Tasca sx]

23:42 Nobu:
 Un deshi eh? A Suna non aveva compagni di classe così maturi ai tempi, neanche a Kagegakure dove ha finito gli studi anche se più in la con il tempo si sono iniziati a vedere nuove reclute sempre più 'anziane' se così possiamo dire, forse per il fatto che a Kagegakure servissero shinobi in grado di appianare le divergenze di quella coesione di culture e quella convivenza forzata. Basti pensare a Oto e Konoha, nemici giurati prima della guerra e ora sono due distretti adiacenti. L'odio sicuramente non è stato estirpato da tutti ma eccoli lì comunque a vivere in apparente armonia. " Eh dai, vedi di impegnarti che ho visto sensei più giovani di noi! " lo incita e lo sprona anche perchè... beh è ora che prenda un coprifronte se vuole proseguire nella via del ninja. " non è che non hai ancora trovato il tuo nindo? " chiede curioso, un motivo per combattere, un credo che definisca il suo percorso futuro anche perchè non può essere solo la mancanza di impegno la causa, no? Fa andare la testa Ekko, e pure bene, vedendo come già vede quella differenza tra Anbu e shinsengumi, così come il fatto che forse dovrebbero essere loro a seguire il caso. Finisce il ramen nel frattempo, appoggiando le bacchette sopra, parallele, a dividere la ciotola in una metà perfetta, fisse e turbe randomiche che gli prendono la mente e la monopolizzano. " Penso che questo Kamichi non sappia poi così bene di cosa si tratta la Shinsengumi se ti ha posto questa osservazione, magari effettivamente non è un vero membro. " finisce poi. Infila la mano destra in tasca a tirare fuori il pacchetto di sigarette al lampone che fuma di solito, portandosene una alle labbra incastonandola tra quei due cuscinetti di caramello che ha. La sinistra fa il medesimo preocesso, tirando fuori dalla tasca opposta l'accendino, il telefono e qualche ryo per pagare la cena che ha consumato. Accende l'estremita opposta a quella che mantiene tra le labbra, con queste ultime che sigillano il filtro in maniera da aspirare bene quel fumo. Ripone l'accendino in tasca prima di lasciare il suo contatto telefonico a Ekko, prendendo eventualmente il suo. " Non siamo la polizia, indagare su un assassino che ammazza la gente non è di nostra competenza, dovrebbero occuparsene gli anbu appunto ma, data la loro inefficienza fin ora, non so se proseguirà così o il consiglio sentirà la necessità di farci muovere. Comunque andrà purtroppo mi dispiace per il corpo degli Anbu, stanno dimostrando una mancanza di organizzazione abbastanza fatale e sicuramente il consiglio chiederà spiegazioni a riguardo, almeno penso. " Lascia così quelle ultime parole, lasciando trapelare o meno messaggi non detti, come il suo punto di vista sull'esistenza di quei ninja al servizio dei vari Kage. Come mai quel problema non è stato assegnato ancora a loro nonostante già qualcuno dei suoi colleghi si sta informando sul caso in qualità però di ninja e non di membro della Shinsengumi e il fatto che hanno missioni più importanti da seguire rispetto a un killer, come quel problema delle faglie. Non sono informazaioni che attualmente può divulgare anche perchè non è stato ancora informato, ma è giusto per dare un idea chiara della gravità degli eventi che competono il gruppo organizzativo alla quale risponde. Si alza quindi, prendendo di nuovo la giacca nera per indossarla, aggiustandosi la cravatta rosso scuro. Saluta Ekko con un cenno della mano sinistra, dopo che si è rimesso il cellulare in tasca per poi allontanarsi, direzione quartiere del divertimento, casa. [END]

23:56 Kaworu:
  [Chiosco Ramen] Occhieggia Nobu, mostrando un sogghigno più divertito che scuro. < Da qui che divento Sensei, figurarsi... Non mi ci vedo per niente. > ammette quella reale fatica che sembrerebbe fare nell'immaginarsi, un giorno, ad essere davvero un maestro dell'accademia. < Era così, prima. > riguardo al credo. < Ma qualcuno mi ha aiutato a fare dei passi in avanti verso quella direzione. > esprime tale considerazione con una nota di rispetto per l'anonima citata. Riguardo alla recluta, e quell'osservazione, non sa cosa esprimere, pertanto rimane silente, con tanto di nota indolente alla questione, non riguardandolo effettivamente nello specifico. Finisce di mangiare anche lui nel frattempo, alternando anche qualche sorso di birra, equilibrando perciò le azioni, accompagnate da un silenzio dedito all'ascolto nei confronti dello Hyuuga: recupera, perciò, il contatto telefonico dello Shinsengumi, riportando le pupille sull'altro. < Capisco. > molto brevemente alle spiegazioni date dall'agente speciale, rimanendo pensieroso su quei connotati che raccontano parecchi dubbi e perplessità, le quali si mantengono sottaciute all'insegna del genin. RIFERIRA' IL PROPRIO RECAPITO a Nobu, dandogli modo quindi di ricevere a sua volta il numero. < Ci sarà da aspettarsi qualcosa, insomma. > viste le avvisaglie, le parole del sunese fanno presagire qualche conseguenza all'orizzonte. < D'accordo. > un cenno d'intesa, come se avesse intuito da quel silenzio qualche parola non detta, lasciata sottintendere dallo shinobi. Ricambia il suo saluto, molto informale, non loquace, ma non per questo mancante di cameratismo. Lo scruta andarsene finché potrà, increspando le carnose labbra pronunciate in una nota ancora meditabonda. Sfarfallio di ciglia, virando la visuale verso il boccale e la ciotola vuota. Una volta saldato il conto che gli compete, sfila via dal chiosco, di nuovo immettendosi nelle strade del distretto, ora accese dalla illuminazione artificiale, oltre che quello spicchio di luna crescente che fa capolino nella tranquillità celeste della sera sopraggiunta. Direziona il suo passo altrove, perdendosi nella notte tra le vie del quartiere. (//END)
[Bomba luce x1/Tasca sx]

Incontro randomico tra Ekko e Nobu dove all'insegna di un ramen si scambiano i contatti e parlano un pò della shinse