Un incontro inaspettato

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21:26 Kyoshiro:
  [Piazza esterna Magione] Dopo un inizio davvero turbolento, sembra che si stia un po' abituando al nuovo villaggio. Era quasi piacevole per una volta non dover vivere con l'ansia di pericoli in agguato, ma sicuramente come ogni cosa che ha un inizio ha una fine, che quella pace, forse molto apparente, sarebbe stata sconvolta presto con l'inizio di qualcosa, qualcosa che avrebbe sconvolto la vita di questi cittadini, cittadini che sembra non essere pronti e portati alla guerra. Con il suo solito passo tranquillo e lento va a percorrere le stradine del villaggio, ma ancora tanti luoghi sono poco conosciuti alla sua mente, molti posti e la divisione è ancora poco chiaro. Il suo solito vestiario ricopre il suo corpo, anche perché realmente non ne ha altri, un mantello scuro ricopre parzialmente il lato sinistro del suo torso lasciando intravedere i muscoli e l’addome scolpito lasciato dal lato scoperto , mentre fa bella mostra il copri fronte di Konoha legato sul suo braccio destro. Le gambe invece vengono strette in un pantalone anch’esso nero mentre ai piedi degli stivali che oramai sembrano essere molto logori. La notte prosegue senza troppi intoppi, la solita notte tranquilla in un villaggio tranquillo, scosso solo da qualche piccolo omicidio. Le iridi vanno a ruotare verso destra e sinistra con la speranza di trovare lo Shinobi dalla capigliatura rossa che ha incontrato qualche sera fa. Un piccolo sospiro viene emesso al pensiero di quello Shinobi, ma questa sera veramente non vuole pensare al suo passato, anche perché sta diventando veramente troppo passato e lontano dalla sua nuova vita. Il suo passaggio fuori alla Magione è d’obbligo, la voglia di entrare e vedere chi è ora il Kage è sempre forte, ma ogni volta fa spallucce e gira le spalle alla struttura e si dirige nella direzione opposta. I suoi lunghi capelli si muovono in maniera sincrona ad ogni suo passo, mentre la luce dell’astro nel cielo ogni tanto, causa il cielo coperto, illumina il suo cammino e illumina il circondato creando spesso ombre che danno vita agli oggetti che si trova dinanzi. La sera sembra molto tranquilla con pochissima gente che gira per la strada, prima di allontanarsi del tutto dalla vista della Magione con calma e tranquillità rivolge di nuovo lo sguardo alla struttura mentre le iridi dopo qualche secondo mettono a fuoco il monte dei volti dove sono raffigurati tutti Kage di Konoha. Un lieve sorriso va a manifestarsi sul suo volto, mentre lo sguardo piano piano lascia la visione dei monti per tornare a guardare lo spazio che si apre davanti a se[ck:off]

21:49 Furaya:
 Non sa per quale assurda motivazione si sia voluta spingere sin alla Magione dell'Hokage. Vi sta passando per caso, ma avrebbe potuto prendere anche tutt'altra direzione ed evitarsi quest'oscena visione. Non accetterà mai quello che è successo né che qualcun altro abbia preso il suo posto mentre nei di lei polmoni entra ancora aria. E schiocca la lingua contro gli incisivi, mantenendo lo sguardo rivolto a quel trittico di edifici a più piani. Vorrebbe farli esplodere soltanto guardandoli, eppure sa che non è ancora il momento propizio perché potrebbe risultare difficile poi fuggire. Deve sempre tenere a mente che la forza d'una volta non fa più parte di lei, il che risulta essere problematico per più di qualche ragione. Si limita a muover i propri passi, alternando le inferior leve con calma, schiena diritta ed espressione austera che ormai fanno parte del proprio carattere e del suo modo di porsi. Una camicia bianca ne copre interamente il busto, maniche lunghe ben chiuse tramite dei polsini, lasciando qualche bottone aperto e mostrando una scollatura normalissima, senza mostrar chissà cosa di quel che v'è sotto se non uno scorcio appena di pelle. Quivi, è anche possibile notare il ciondolo con il ventaglio del Clan Uchiha che mai ha rimosso da quando Hanabi glielo ha donato. Sulle spalle, è inoltre poggiata una giacca in pelle nera senza però la necessità d'infilarvi anche le braccia, giacché l'indumento sventola dietro le di lei spalle. Scendendo, troviamo un paio di pantaloni neri aderenti alle di lei gambe e stringendosi in vita, tenuti su da una cintura in cuoio della medesima tonalità. I lembi della camicia, difatti, sono infilati nel bordo di questi ultimi, in modo che non si muova e che paia anche più ordinata. Ai piedi, infine, calza un paio di stivaletti neri che raggiungono la metà del polpaccio e che sembrano, a ben vedere, anche piuttosto comodi. Sotto questi abiti, son sapientemente infilati anche un paio di vambracci e schinieri metallici, ulteriori difese che potrebbero aiutarla non poco durante un eventuale scontro - ammesso ne avvenga qualcuno. Un paio di guanti neri ne coprono le mani interamente, nascondendo persino le affusolate dita. Il materiale è semplice cotone e pelle, ma sotto d'essi vi si nasconde una piccola placca metallica. Alla cintura, è fissato un gancio tramite il quale ha sistemato uno dei suoi recentissimi acquisti: una frusta dal manico bordeaux, ma per il resto completamente nera, che pende dal fianco mancino. Attorno alla coscia mancina, invece, vi è una piccola fascia con tre scomparti - tre sottili elastici - che contengono un numero identico di kunai con il manico rivolto verso l'alto, cosicché possa estrarli senz'alcuna problematica. Sul gluteo dal lato opposto, invece, prende posto una tasca porta oggetti che contiene tre shuriken, cinque fuuda (di cui due contenenti i tronchetti per la Sostituzione), tre tonici per il recupero del Chakra (avendone perso in quantità rispetto a dieci anni prima) e tre tonici coagulanti (ovviamente per Mattyse, visto e considerato quanto spesso si faccia male). Non adocchia ancora Kyoshiro, ma a giudicare da quanto tempo è passato, non riuscirebbe a riconoscerlo neanche volendo. La mente ha dimenticato, è un nome che bisogna venga riesumato dai ricordi d'un passato nefasto e che l'ha segnata probabilmente per sempre. [ Chakra ON ]

22:15 Kyoshiro:
  [Piazza esterna Magione] Finito il momento ricordo, il passo lo porta verso il centro dove è stata fatta la sfilata, almeno li sicuramente troverà un po di gente. Il respiro è tranquillo e regolare e porta il tempo ai suoi passi, mentre gli occhi sono sempre attenti a quello che succede nei dintorni, potrebbe capitargli di nuovo un pò di movimento, sentire di nuovo il chakra irrorare il suo corpo, sensazione che in passato poche volte nell’arco di un anno non provava, invece qui sembra la norma. La sera sembra proseguire stancamente si ferma di nuovo come se non volesse lasciare quel luogo, un segno che ancora il suo passato lo attanaglia e lo tiene stretto. Lo sguardo sembra essere calamitati prima sulla magione e poi verso i monti, di solito va avanti così per alcuni minuti prima di lasciare quell’aria. Esce sempre con l’intendo di non passare per quel luogo, di non ricordare il passato, si sforza ma come un macigno, come un uragano il passato torna sempre nella sua mente. Chissà se un giorno riuscirà a scrollarsi di dosso tutto questo, forse ci riuscirà solo alla sua morte se continua in questo modo. I piedi ritornano a muoversi e con lentezza e tranquillità cerca di portarsi via da quella zona, le iridi vanno a incontrare la figura di una persona che anch’essa si trova in quel posto, di solito la zona alla sera è molto deserta tutti si vanno nella zona dei locali, quelli dove sono c’è stata la sfilata. Il movimento lo porta quasi a incrociarsi con quella figura, lo sguardo va ad analizzare tutti i particolari, di norma lo fa con tutti , non è modo invadente, ma in questo modo cerca di memorizzare tutte le persone. Lo sgaudo dopo pochi istanti riesce a comprendere che è una donna che sta venendo verso di lui, passano pochi istanti e il loro cammino si incrocia, gli passa a pochi metri di distanza e la sua attenzione viene colta da un particolare. Inizia a irrigidirsi, anche in maniera visibile, lo sguardo sembra diventare più attento. Con un fievole filo di voce, ma udibile sicuramente alle orecchie della donna che passava li vicino < un Uchiha, e che ci fa da queste parti> con tono molto calmo e incisivo. D’altronde non vede un uchiha da secoli. Dopo la frase resta attento vedendo se la persona facesse delle mosse, se lo attaccasse. Pronto a effettuare un balzo verso la parte opposta in cui si dirigeva quella donna [ ck:off]

20:40 Furaya:
 Gli occhi chiari della fanciulla si spostano sulla magione dell'Hokage, infastidita dalla sola visione. Ci vorrebbero davvero delle carte bomba. Mai avrebbe pensato di diventare così rancorosa verso coloro che non si sono neanche premurati di cercarli o di riprendersi il territorio esterno al villaggio. Si sono rinchiusi all'interno delle mura nella speranza d'essere difesi dagli altri, senza muovere un singolo muscolo per riprendersi la loro vita. La di lei attenzione viene però attirata da una figura non molto distante, la quale pare identificarla come appartenente al clan Uchiha. Solleva un sopracciglio poiché in un primo momento non pare esser davvero tanto convinta di quello che gli ha sentito pronunciare. Si ricorda soltanto in un secondo momento che attorno al collo porta un ciondolo recante il ventaglio del Clan citato, divenuto ormai una parte di sé dopo così tanto tempo. E' un caro ricordo di colei ch'era riuscita a diventare la sua migliore amica, forse l'unica e sola, schieratasi a favore di Oto per la riconquista dell'omonimo villaggio. Ad ogni modo, senza perdersi eccessivamente nei meandri di quel che è stato, schiuderebbe le labbra per cercare di rispondere in maniera quanto più esaustiva e meno scontrosa possibile. Non riconosce colui che ha davanti, tanto meno potrebbe immaginare che si tratti d'un vecchio compagno nonché alleato. <Non sono un'Uchiha> Ammette alla di lui volta, piegando appena la testa da un lato. Immagina il motivo per il quale abbia potuto chiederglielo, arrestando l'incedere proprio per poter parlare con il diretto interessato, senza perderlo di vista neanche per un istante. <e temo possano girare piuttosto liberamente per qualunque settore, adesso.> Anche se in passato vi sono stati dei dissapori, proprio perché non v'è una battaglia tra le due parti e convivono sotto lo stesso villaggio. <Hai dei dissapori con quel clan?> La domanda sorge piuttosto spontanea, attendendo soltanto un possibile responso, mantenendo le doverose distanze da colui che appare, al momento, come solo uno sconosciuto ficcanaso. [ Chakra ON ]

21:00 Kyoshiro:
  [Esterno della Magione] Rallenta il passo solo per sentire se ci fosse una risposta della donna. Anche perché veramente non riesce a capire perché ha fatto quella domanda…e soprattutto a una sconosciuta. Probalbilmente la mente legata ancora al passato si muove da sola, difficile arrestare i ricordi passati e come spesso gli capita da quella notte del risveglio prendono il sopravvento. Alla vista del ciondolo di un clan ben noto, non è riuscito a tenere la lingua ferma, infine l’unica cosa che dal passato gli è rimasto è il suo orgoglio di Shinobi. Le orecchie sono pronte a captare le risposte della donna che non si fa attendere. Per fortuna sembra non essere una del clan Uchiha,almeno dalle parole che sono uscite dalle labbra della donna. Arresta il passo per posizionarsi quasi di fronte alla figura incontrata, mantenendo sempre qualche metro di distanza e sempre pronto a qualsiasi evenienza, in fondo potrebbe sempre essere una bugia quella detta. Le parole sono state ascoltate tutte attentamente, si bagna leggermente le labbra come per iniziare un grande discorso, però mica può raccontare alla sconosciuta quando ha visto l’ultima volta un Uchiha?! Che gli ha anche preso l’occhio?! Sarebbe una storia lunga da raccontare, una storia che forse non capirebbe e forse potrebbe anche innescare una reazione molto violenta. Sicuramente del suo innesto era a conoscenza solo l’Hogake, il suo amico Hitomu, che gli disse che il segreto andava mantenuto per non creare attriti internazionale. Oramai quei tempi sono passati come il suo Kopijutsu. Quindì perché mai divulgare una situazione che in realtà non è mai avvenuta, non essendoci più le prove. Naturalmente resta molto presente nella sua mente la possibilità e volontà di riavere il suo Kopijutsu in qualche modo, anche se ora non è il momento essendo ancora senza le sue forze del passato. Con molta tranquillità e con tono pacato cerca di dare una risposta alla donna < se non appartieni al clan > piccola pausa < come mai porti quel ciondolo?!> va a dire cercando di non perderla di vista. Passano pochi istanti dal suo parlare per poi proseguire < si può girare liberamente ecco un'altra cosa che non sapevo> va a ribattere con tono sorpreso < quindi tu sei di queste parti, potresti aiutarmi a trovare un personaggio dai capelli rossi, che si professa medico?> . Cerca in tutti ii modi informazioni sullo shinobi che gli interessa. Infine chiude il discorso rispondendo con un tono secco < Gli Uchiha…sono dei buoni Shinobi…anzi lo erano> va a finire mostrando il suo braccio destro che riporta il copri fronte legato di Konoha in bella vista. Non è una sfida ma vuole capire. [ ck:off]

21:11 Furaya:
 Colui che si presta a parlarle nel bel mezzo di quella piazzetta antecedente la magione dell'attuale Hokage non è altri che Kyoshiro, una figura che al suo tempo avrebbe riconosciuto senza batter ciglio e che, al contrario, adesso apparirebbe ai suoi occhi come un qualunque estraneo. Innanzi alla sua domanda, piega un sopracciglio con espressione interrogativa, allungando la mandritta in direzione del petto e stringendo appena il ciondolo tra le dita della relativa mano. <Me lo hanno regalato> Asserisce, facendo spallucce e riportando subito dopo il braccio a contatto con il relativo fianco. <conoscevo una Uchiha, un po' di tempo fa.> Saranno almeno vent'anni, se non di più, che si porta dietro quella collana incapace di toglierla, di perderla o di venire distrutta. E' soltanto graffiata, vi ha dovuto cambiare un paio di volte la chiusura, ma neanche per sogno vi rinuncerebbe. Fa parte di sé ed è un dono al quale è ostinatamente legata, come tutto del passato del resto. <Quel che so è che Kagegakure è suddivisa in distretti: il distretto di Konoha è quello in cui ci troviamo adesso. Confina con quello di Oto e di Kiri.> Da quando è entrata al villaggio, non ha fatto altro che peregrinare, destreggiandosi tra i vari settori alla ricerca di qualche informazione utile. Inoltre, partendo da Konoha e raggiungendo Kusa il più delle volte, deve per forza passare da Kiri e Suna, ammesso non voglia metter piede ad Oto ed Ame. E no, non ci tiene. I dissapori passati non sono affatto dimenticati e lei riesce a portare anche grande rancore nei confronti del Suono. <Inoltre, è possibile muoversi senza problemi. Sono in perfetta armonia.> Ma dalle sue parole traspare quel sottile sarcasmo poiché non ci crede che non vi sia nessun dissapore tra le parti; sotto sotto, il rancore resta radicato e non viene mai estirpato del tutto. Una piccola scintilla potrebbe far scattare un incendio. <Sono qui da poco e non conosco nessun medico, mi spiace. Ma se si professa tale, dovresti provare a cercarlo in un ospedale, no?> Le sembra la soluzione più ovvia che lui possa adottare, pertanto le sovviene fin da subito come primordiale aiuto nei suoi confronti. L'altrui affermazione la porta di nuovo ad aggrottare le sopracciglia. Utilizza il passato? Per quale ragione? Le iridi color ghiaccio si posano sul coprifronte ben visibile, potendo tirar almeno un sospiro di sollievo nel notare come faccia parte di Konoha quanto meno. <Perché parli al passato?> Degli Uchiha, intende, prima di passare ad un'altra constatazione nei suoi confronti. <Qualcuno che porta ancora il coprifronte c'è.> Non tutto è perduto, forse. [ Chakra ON ]

21:29 Kyoshiro:
  [Esterno della Magione] Sicuramente le sue risposte potrebbero portare a una reazione della donna, il suo corpo si mette in moto per un eventuale scontro o problema con la donna. Le mani sono già pronte a formare il sigillo caprino invece lae parole della donna sono molto pacate e tranquille, il corpo si rilassa e cerca di capire meglio le parole e cercare di metterle assieme nella sua mente. Cerca di trovare un nesso logico a quello che dice, sembrano parole dette senza rancore ne problemi. Il poco tempo che passa tra i due dialoghi il corpo e gli atteggiamenti suoi sembrano rilassarsi e inizia un nuovo atteggiamento verso quella donna. Le iridi cercano di capire bene la figura di donna che ha davanti nel mentre inizia a replicare alle parole con un tono pacato, iniziando dalla fine < questo che porto sul mio braccio è la cosa più importante della mia vita > indicando con l’indice della mano sinistra il copri fronte il tono diventa molto forte < per lui mi farei ammazzare, per lui ho rischiato la vita molte volte > mentre gli occhi diventano molto incisivi sulla donna parlando del copri fronte, quasi come se in un solo istante rivivesse tutto il suo passato. Con la precedente risposta ha risposto anche all’altra domanda che gli chiedeva del passato ma vuole specificare ancora meglio anche sentendo che la donna ha avuto regalato il ciondolo qualche anno fa, quindi se la mente non gli crea qualche scherzo anche lei dovrebbe essere una “del passato”. <Parlo del passato perché sono uno che lo ha vissuto, il passato in cui esistevano i villaggi, esistevano i Kage, esistevano gli Shinobi> Il tono torna molto cupo < esisteva la guerra, ma esisteva l’appartenenza al proprio villaggio, qui come mi hai detto sembriamo tutti fratelli > sospira. Si prende qualche istante per poi proseguire il parlare questa volta con un tono più soft e amichevole < hai ragione devo andare in un ospedale a cercare> ma prima in realtà deve capire dove si trova un ospedale. Con un piccolo passo si avvicina alla dona, mantenendo poco più di 2 metri < di solito gli Uchiha non regalano niente, devi essere stata una persona importante o potente> va a dire. Naturalmente anche lui non riesce a capire che la figura che ha davanti è Furaya. [ ck:off]

21:56 Furaya:
 Nota quanto rigida sia la posizione dell'uomo nei propri confronti, tanto da costringerla a scrutarlo attentamente per qualche altro istante, così da poterlo analizzare meglio. <Sei pronto a difenderti qualora io ti attaccassi> Con un cenno del capo ne indica la postura. <ma puoi stare tranquillo. Non ne ho ragione tanto meno intenzione.> Con un movimento repentino del collo, scosta una ciocca di capelli oltre la spalla. Neanche per un istante, scosta l'attenzione dalla di lui figura, assicurandosi che non sia in realtà proprio il Senjuu a comportarsi in maniera negativa nei propri confronti. Potrebbe comunque accadere e preferisce non avvenga niente del genere, poiché rischierebbe di far saltare la sua copertura momentanea. Annuisce quando parla del coprifronte, incrociando le braccia al petto. <Il coprifronte ti viene donato al conseguimento del grado Genin ed attesta la tua entrata nella società come ninja.> Lo sguardo s'assesta proprio sull'oggetto citato legato attorno al braccio altrui. Il suo, al momento, è nelle piccole e paffute mani di sua figlia. <Da quel momento in poi, giuri di proteggere il tuo villaggio, il tuo Kage e la tua famiglia.> Parla anche per esperienza personale. Glissa in direzione degli occhi di Kyoshiro stesso, mantenendo quell'espressione fredda e distaccata che ha imparato ad avere negli ultimi tempi, evitando di dare fiducia e confidenza a chiunque incontri per le vie di quel nuovo villaggio composto solo da codardi. <Non è tanto per il coprifronte che ti faresti ammazzare, ma per quello che rappresenta. E per te è importante tanto quanto lo è per chiunque sceglie ancora di indossarlo.> S'è sentita spoglia i primi giorni passati privi della sua placca metallica su quel tessuto nero ormai consumato, laddove persino il metallo è graffiato in alcuni punti per via di tutte le batoste che gli ha fatto prendere, oltre all'usura. <Pensa che non ho mai cambiato placchetta da quando me lo sono guadagnato. E' pieno di graffi, di ammaccature; son stata costretta a cambiare solo il nastro. Eppure non m'importa. Il coprifronte fa parte dell'essenza dell'essere ninja che, a quanto pare, in questo villaggio hanno iniziato a dimenticare.> I ninja sono stati sconfitti, sono caduti durante una grande guerra ed hanno permesso alle bestie del Finto Dio e a quest'ultimo di portare distruzione in tutte le terre conosciute. Non è neanche innaturale che si stiano comportando in questa maniera, pur non avendo privato a chi volesse diventare tale di poterlo fare. Annuisce alla constatazione nei riguardi dell'essere tutti fratelli o sembrare tali poiché risulta essere davvero così. Da un lato, non lo trova fondamentalmente sbagliato poiché è esattamente quello che avrebbe voluto portare con le proprie risorse, senza però perdere di vista i dogmi del passato e il legame al proprio villaggio d'appartenenza. <Ad ogni modo, lo so. C'ero anch'io. Non credere che sia nata ieri.> Dovrebbe dimostrare comunque circa trent'anni, pur avendone anagraficamente una decina di più sul groppone. Meglio non ricordarglielo perché potrebbero iniziare a sbucare i primi capelli bianchi e non è assolutamente pronta ad una scoperta del genere. Il di lei tono permane comunque pacato, nonostante il modo d'articolare le sue frasi e non cessa di scrutarne le espressioni facciali per comprenderlo al meglio. <Mi sei familiare.> Ammette dopo qualche attimo passato a squadrarlo meglio, finendo con lo stringersi nelle spalle poiché non riesce a riconoscerlo. E' trascorso veramente troppo tempo. All'ultima specifica altrui, non può esimersi dal commentare ancora, storcendo appena la punta del naso. <Ero importante per lei. Non ero ancora definibile potente quando me lo diede.> Non era altro che un Chunin, forse. O un Genin. [ Chakra ON ]

22:18 Kyoshiro:
  [Esterno della Magione] Il tempo trascorre in maniera molto tranquilla, sembra che il parlare con quella figura femminile lo mette a suo agio, sensazione che non provava da un po di tempo. Di solito non è di tante parole specialmente con le persone sconosciute ma questa sera sembra diverso, sembra tutto diverso. Sente il parlare della donna e sul volto compare un piccolo segno di un sorriso, quando sente che la figura che ha davanti non vuole attaccarlo. Un sorriso che è a metà strada tra contentezza e rilassatezza, almeno non dovrà combattere anche se restano ancora molti lati oscuri. Ora la postura è molto più rilassata, mentre le parole vanno a formare un piccolo discorso cercando di rispondere a qualche perché. Il tono resta sempre pacato mentre la lingua va leggermente a bagnare le labbra < sembra che ne sai tanto del passato > va a dire < se ho compreso bene hai vissuto anche tu gli anni delle guerre > cercando di prendere un po di pausa tra ogni affermazione. Non sa se essere contento o meno ad intavolare un discorso sul passato con una sconosciuta, però potrebbe essere il modo di scrollarsi da dosso un po dei suoi pensieri. Riprende a ribattere alle domande < dici che non eri ancora potente….?!> quasi sorridendo < ma poi lo sei diventata?!> cercando di analizzarla per capire chi sia, in fondo tutti gli Shinobi fort del passato, donna, li conosceva tutti. Si ferma qualche secondo aggiustandosi i capelli che oramai sono bagnati dalla pioggia che scende, e si stringe meglio il mantello quasi per ripara il corpo dalle grosse goccie che scendono dal cielo. <Parli tanto del copri fronte ma vedo che ne sei sprovvista> va a specificare la mancanza che in quel momento ha la donna <hai detto che il tuo è usurato, quindi avrai combattuto molte battaglie…> senza lasciare il tempo per il momento alla donna di rispondere < come hai visto io sono di Konoha, del paese del Fuoco, ero uno shinobi conosciuto. Tu invece credo che sei di Oto> va a dire in sua direzione. Specifica che è di Oto perché conoscendo bene gli Uchiha non regalano qualcosa e figuriamoci a qualcuno non del proprio villaggio. Fa spallucce dopo la sua ultima frase e con fare gentile consiglia alla Donna di spostarsi sotto i porticati che si trovano a pochi passi da loro per ripararsi dalla pioggia copiosa che sta scendendo per continuar eil parlare [ ck:off]

22:57 Furaya:
 Sulle di lei spalle, grava il peso di innumerevoli battaglie ed altrettante guerre. Il passato viene portato con la giusta dose di consapevolezze e colpe alle quali non può ovviamente controbattere. Fanno parte di lei, vivono tramite il proprio essere. <Ero un ninja anch'io> Conferma alla di lui volta, il che potrebbe anche esser noto per via delle armi che si porta dietro. In effetti, l'assenza del coprifronte fa intuire ben poco e non la rende una sicurezza. Si sarebbe di certo rivelata una prova inconfutabile anche dell'appartenenza ad un villaggio specifico. <e lo sono tutt'ora, se ti rincuora. Non ho perso la mia ferrea Volontà né gli obiettivi d'un tempo.> La difesa estenuante di Konoha ch'era diventata la sua linfa vitale, tanto da aver precedenza anche nei confronti della sua famiglia e della sua prole. Tutt'ora, con la caduta del villaggio, non sta smettendo di lavorare affinché possa farlo tornare quello d'un tempo. Ha bisogno di molto tempo e di grosse risorse, ma non saranno questi problemi o il Consiglio di Kagegakure a fermarla dal proprio obiettivo. Non glielo lascerebbe fare a priori. <Lo ero diventata, sì.> Sceglie di non accennare a nient'altro, il suo non è definibile neanche vanto quanto più consapevolezza di se stessi. Conosceva i suoi limiti ed i suoi punti di forza dedita com'era ad un'attenta analisi costante su quel che poteva ancora ottenere, diventare, essere. Adesso, è riuscita a perdere anche ciò che aveva conquistato con così tanta fatica. Se l'è meritato tutto sommato, di questo n'è assolutamente certa: è qualcosa di tremendamente karmico a cui non può opporsi. <Non ti preoccupare, è in buone mani. Un giorno mi tornerà indietro. Fino ad allora, mi fido di chi ce l'ha in custodia.> Mostra un piccolo sorriso cordiale nel pronunciarsi in tal maniera ricordando il viso paffuto della bambina, quell'incurvarsi delle labbra che le ha donato ed il disegno che le ha regalato non appena conosciuta di nuovo. Non l'ha mai abbandonata davvero, l'importante è che anche Senshi ne sia consapevole. La pioggia che inizia a cadere non è per lei un problema, tanto da poter restare sotto di essa senz'alcun problema almeno fin quando Kyoshiro non le chiede di accompagnarlo sotto un eventuale portico. Ci rimugina su, non sa chi sia colui che ha di fronte. Potrebbe non essere saggio avvicinarsi. Ci pensano le sue stesse affermazioni a farla desistere, sgranando gli occhi quando la di lui voce la accosta ad Oto. Tra tutti i villaggi, quello contro cui ha combattuto prima di permettere la distruzione di Konoha, cadendo vittima del Finto Dio? I dissapori maggiori son sempre avvenuti tra questi due villaggi. Un brivido le percorre la colonna vertebrale, irrigidendo il corpo della giovane e stringendo appena i pugni, assieme al digrignare dei denti. <Se un altro Kami voleva punirmi, c'è appena riuscito.> Borbotta a mezza voce, sollevando il capo verso il cielo plumbeo dal quale cade la pioggia, gocce fredde che ne bagnano l'intero corpo e le appiccicano i vestiti indosso, assieme ai chiari capelli che scivolano sulle spalle. <La mia fede ed il mio intero essere sono e saranno sempre votati a Konoha. Possa essere fulminata all'istante qualora fossi davvero di Oto.> Eh, gli antichi dissapori tra villaggi... [ Chakra ON ]

23:25 Kyoshiro:
  [Esterno della Magione] La donna sembra non accettare il consiglio di spostarsi sotto i porticati, e sembra che la sua ultima frase abbia colpito nel segno. L’atteggiamento corporeo della donna mostra evidenti segni di irrigidimento, gli occhi si sgranano mentre va a pronunciare la sua ultima frase, forse la frase più importante di tutta la serata fino a questo momento. La donna di fronte a lui appartiene a Konoha e non ne ha dubbi proprio per il suo modo di reagire alla parola Oto, è risaputo che i due villaggi non erano in ottimi rapporti. <Per me possiamo restare anche qui > va a dire con fare tranquillo. Ora che è sicuro che sia di Konoha si sente ancora più tranquillo e sicuro a parlare. Si prende i capelli tra le mani e facendo scorrere quest’ultime verso la base dei capelli cerca di levarsi l’acqua in eccesso, che stanno appesantendo i suoi capelli, in fondo non è ancora abituato a questa nuova capigliatura. Ora la mente veramente inizia a fare dei voli pindarici, cerca di mettere assieme tutte le frasi e parole dette quelle sera, ma prima di finire il suo parlare con la frase che ha in mente va a rispondere con voce pacata <sono contento per te che sei uno Shinobi, così almeno non dovrò difenderti> piccola pausa < sai questo villaggio sembra sicuro ma nei vicoli ci sono tanti problemi> avendo visto la criminalità che è presente nei vicoli malfamati. Ora realmente il suo atteggiamento diventa quasi amichevole, quasi come stesse parlando con un suo vecchio amico del villaggio della Foglia. Al momento veramente la donna non potrebbe percepire nessun segnale di pericolo <mi raccomando recupera il copri fronte, che per noi di Konoha è importante l’appartenenza, specialmente per noi del passato> va a dire con un topo più alto per poi proseguire < e specialmente in questo villaggio e in questo tempo….> . a questo punto effettua un lungo silenzio un silenzio che lo porta a pensare al momento che sta vivendo alla realtà che non è la sua realta, in questo momento il suo corpo diventa un poco più rigido e i pugni delle mani si stringono con forza, ma tutto ciò non potrebbe essere visto dalla donna come un possibile attacco a lei ma solo una reazione a un pensiero , che viene rafforzato dall’ultima parola < In questa nuova realtà>. Passato il momento di sconforto, che non lo lascia mail, va a rivolgere lo sguardo verso le iridi delle donna, uno sguardo sincero, non di scontro, si avvicina ancora alla donna, un avvicinamento tranquillo senza scatti o atteggiamenti violenti. Il viso del Senjuu si rilassa e con voce pacata va a dire < Sono contento che sei di Konoha, come detto prima ero uno Shinobi conosciuto nel villaggio della Foglia, ho combattuto contro Kuugo> già sentendo questo dovrebbe mettere veramente a suo agio la Shinobi che ha di fronte, per poi continuare < il mio nome è Kyoshiro> termina la frase. Ora se realmente è di Konoha sicuramente non può non conoscerlo, se è vissuta nel suo stesso periodo, anche se un pensiero si sta facendo largo nella sua mente. Una donna Shinobi, potente, del villaggio della Foglia, vissuta anche lei nello stesso suo periodo non può che essere….ma aspetterebbe eventualmente che lo dicesse lei. [ ck:off]

23:45 Furaya:
 Tutt'ora il solo immaginare che Konoha ed Oto siano confinanti le fa risalire la bile dallo stomaco, oltre ad un brivido lungo la schiena. E no, non è per il freddo o la pioggia. Decide però di compiere qualche passo in sua direzione, così da appostarsi a sua volta sotto il porticato, tenendosi però ad un paio di metri di distanza. La sicurezza non è mai troppa, specialmente adesso che circola un killer tra le strade che s'occupa di uccidere dei vecchi ninja. Potrebbero rientrare a loro volta nelle spire di questo individuo, anche se ha tentato di farsi una copertura quanto più solida possibile. <...> Non pronuncia altro, aspettando che sia appunto il Senjuu a proseguire nel di lui verbo. Si sofferma ancora una volta sui lineamenti altrui perché continua ad esserle troppo familiare. C'è sicuramente qualche legame con qualche ninja del passato, magari qualcuno con cui ha avuto a che fare e con cui ha poi perso i legami. Già, ma chi? Non le viene assolutamente in testa nessun nome. Le si deve rinfrescare ulteriormente la memoria per riuscirvi. Si sa, talvolta rischia d'essere proprio un pesce rosso. <Non c'è bisogno che nessuno mi difenda.> Sottolinea, figlia dell'orgoglio, incapace di farsi piegare dagli altri e rialzandosi sempre in qualunque circostanza. <Questo villaggio non è come quelli del passato. Non mi stupisco che vi sia criminalità nei suoi vicoli più bui.> Konoha era abbastanza protetta e l'unica criminalità permessa era il terrorismo controllato della task force. Fa schioccare la lingua contro il palato. <Riesci a sentirti a casa qui dentro?> E' una domanda importante dal proprio punto di vista perché reputa che in parecchi non si trovino bene, eppure non lo dicano ad alta voce. Quindi, vuole farsi portavoce di questi ultimi? Ovviamente no, ma con l'obiettivo di riportare Konoha a quella ch'era un tempo è anche naturale che ci voglia portare della gente a viverci di nuovo. Fa tutto parte del suo grande piano di riconquista. A proposito del coprifronte, piega la testa da un lato, senza mai abbassare la guardia e stando ovviamente attenta a qualunque movimento possa anche solo sembrare sospetto. Deve stare attenta tra quelle mura e comportarsi nel modo migliore possibile finché sarà necessario farlo. <E' in buone mani per adesso.> Non c'è bisogno d'aver fretta nel riacquisirlo, proprio perché vuole che sua figlia abbia finalmente un legame con lei nonostante siano passati ben dieci anni. <E comunque non c'è bisogno di dirlo, è risaputo. Konoha vive dentro di me ed io vivo per lei. Mai ho pensato di poterla abbandonare a se stessa e mai questo timore avrei voluto diventasse reale.> Perché il Baluardo della Pace è caduto proprio quando lei non c'era, quando aveva giurato di proteggerlo anche a costo della vita. E con esso son caduti anche altrettanti valorosi ninja che imploravano il suo aiuto. Un'espressione di disgusto si palesa sul viso della donna quando gli sente pronunciare il nome di Kuugo Gaito. <Quel bastardo, non me lo ricordare> Sarebbe anche inutile nascondersi davvero. Prima o poi, parlando delle guerre, si ricorderanno d'una guerriera coi capelli rosa. Non erano certo in tante a prevalere per quanto riguardava la potenza in battaglia. <mi dà ancora fastidio che ci sia il suo volto sul monte di pietra.> Innegabile. Lo fece far esplodere seppur questa notizia non sia stata resa nota e nessuno ha mai scoperto chi fosse stato in realtà: Al Miaeda s'è lasciato alle spalle quella distruzione. <...> Apre gli occhi di scatto quando si presenta con quel nome, mentre la mandritta di lei si posa a ridosso della bocca altrimenti spalancata. <Kyoshiro? Senjuu? Non ci posso credere. Uno dei Consiglieri della Foglia prima che sparissi nel nulla cosmico.> Non riesce a trattenere la sorpresa, quasi sorride. [ Chakra ON ]

00:12 Kyoshiro:
  [Esterno della Magione] Sembra che la donna sia sempre sulla difensiva, sembra che ci sia qualcosa che la tiene sempre allerta, se non fosse convintissimo che realmente era una Shinobi di Konoha a questo punto sarebbe già andato via. Ascolta con attenzione parole che dice la donna davanti a lui. Fermo dinanzi a lei va a dire con tono scherzoso < povero Kuugo > cercando di mostrare anche un lieve sorriso < ha fatto la fine che meritava, se vuoi possiamo andare sui monti e togliere la sua faccia> prendendosi una piccola pausa< oltretutto questi monti non sono altro che una copia di quelli che erano presenti a Konoha> termina il discorso con un lieve sospiro . Riprende fiato per continuare a parlare usando sempre un tono pacato < sinceramente non mi trovo bene qui, ne in questo villaggio, ne in questo tempo> va a riferire alla donna rispondendo alla sua domanda. Sicuramente la sua frase potrebbe procurargli qualche problema se non fosse sicuro di chi ha di fronte ma in fondo non ha fatto altro che esternare la sua insofferenza. Oramai è da tanto tempo che perla e sta fermo in quella posizione le gambe sembrano essersi intorpidite, con dei piccoli movimenti cerca di rimettere in circolo il sangue negli arti inferiori. < Eeeeeee…> quasi balbetta passandosi la mano destra nei capelli bagnati, sperava di essere ricordato per le sue gesta non per la sua assenza da Konoha. Questa risposta scava ancora di più nella sua mente, il suo fardello torna a galla, l’aver lasciato Konoha indifesa, senza il suo aiuto. Scuote la testa come per voler cancellare i pensieri che si stanno mostrando < e si sono proprio io> va a deglutire < sono stato lontano da Konoha per questioni personali> va a dire senza specificare molto del suo allontanamento. <ora che hai saputo il mio nome ti fidi di più ?> cercando di metterla a suo agio. Poi con fare tranquillo va a dire < riesci a darmi qualche informazione in più su Konoha, sugli ultimi momenti, sai se ci sono altri Shinbi come noi , che sono del “passato> va a fare una raffica di domande senza prendere fiato < inoltre mi sai dire che fine hanno fatto i grandi Shinobi come Hitomu, Furaya, Azrael…> sono i nomi a cui era più legato con cui ha condiviso il suo passato da Shinobi. Finito la raffica di domande va a ruotare le iridi verso la donna <ora credo che sia arrivato anche il tuo turno di presentarti, oppure hai paura di farlo > va a finire il suo dire restando fermo davanti a lei[ ck:off]

11:13 Furaya:
 Il suo modo di fare appare piuttosto difensivo, quando in realtà si comporta meramente come il predatore che controlla il suo terreno di caccia. Ha sempre fatto attenzione ovunque andasse, quindi si potrebbe parlare anche solo di stare in guardia. Anzi, son proprio questi atteggiamenti che dovrebbero fargli comprendere che chi ha davanti è davvero un Ninja. Tasta il territorio per il suo branco e si assicura che nessuno possa colpirlo. È diventata molto territoriale perché le hanno tolto tutto e l'è rimasto veramente poco: quel poco non intende assolutamente perderlo, fosse l'ultima cosa che riesca a fare nella sua misera vita. <I monti d'ora non rispecchiano assolutamente quelli del passato.> Monti che dovrebbero trovarsi alle spalle della magione in cui si trovano ambedue i presenti in questo momento. Li farebbe saltare tutti ed undici, uno alla volta, godendosi lo spettacolo dal basso e digrignando i denti per non sorridere mentre ne gioisce. Vorrebbe dirgli che quel volto è già stato fatto saltare dieci anni fa. Non può, deve trattenersi. <E poi povero Kuugo un corno. Non ha fatto altro che complottare contro Konoha.> Gestiscolando appena con la mandritta, dando maggiore enfasi al discorso. Nel momento in cui egli le svela che non si trova bene in questo villaggio, tanto meno in questo tempo, sul volto della donna compare un mezzo sorriso. Uno di quelli che ti porta sempre più a convincerti che hai ragione, che ti stai comportando nel modo giusto, che è davvero questa la strada da intraprendere. <Comprendo.> E si limita esclusivamente a questo. Non intende far saltare già la sua copertura o promettere di far tornare Konoha quella d'un tempo a chiunque bazzichi per vie di Kagegakure. Col tempo, lo vedranno coi loro stessi occhi. Risulta essere un problema di molti a quanto pare, tuttavia troverà il momento opportuno per rendergli noto che la squadra è tornata e che sta per rimettere tutto a posto. A proposito dell'altrui allontanamento da Konoha, non pronuncia molto altro. Alla fine, si tratta di questioni personali e non si sente in dovere di saperle. Forse un tempo, ma non è più così. Scoppia però a ridere quando le chiede dei grandi shinobi del passato. Davvero non l'ha ancora riconosciuta? <Dei vecchi Ninja, per ora, ne ho ritrovati pochi. In molti, sono caduti nella battaglia ai Monti ardenti.> Rivela in sua direzione, facendosi ovviamente più seria, priva della risata precedente, onorando sempre e comunque quella gente che ha perso la vita in battaglia. <Lo stesso Hitomu non so che fine abbia fatto. Ha combattuto contro un altro Jinchuuriki.> Informazioni risapute e recepibili soprattutto da chi quella guerra l'ha vissuta. <Azrael si era ritirato a vita privata già un annetto prima. Da quel momento, non abbiamo avuto più sue notizie.> E sospira, incrociando le braccia al petto in attesa che si renda conto chi ha di fronte adesso, ma non sembra arrivarci. <Furaya ce l'hai di fronte. E sono quasi offesa del fatto che tu non abbia ancora riconosciuta.> Abbassa ovviamente la voce mențre lo dice, garantendosi un minimo di riservatezza in più. [Chakra ON]

11:44 Kyoshiro:
 Fermo e in silenzio ascolta le parole della donna. Un silenzio biblico pervade il luogo quando la Shinobi finisce di parlare. Ha di fronte Furaya, non era riuscito a capirlo, forse il tempo passato lontano dal villaggio, forse il risveglio ha causato qualche problema alla sua mente. A questo punto fa un passo indietro, come voler guardare meglio la sagoma di Furaya, le iridi vanno su e giù < tu saresti Furaya?!> va a dire con voce bassa. Un nodo in golo lo attanaglia sentendo il suo nome. Inoltre capisce che molti dei suoi amici passati sono anche loro dispersi dopo la guerra. Molte domande vorrebbe fare a Furaya, ma per il momento resta in silenzio, cerca di trovare le parole giuste. Cerca di eliminare la pesantezza del momento < sai il tempo è passato,la mente non è più come prima> va a dire quasi per scusarsi. Vorrebbe dire alla Shinobi la stessa cosa, cioè come mai non abbia riconosciuto Kyoshiro, però poi scoppia a ridere <HAHAHAHHA> una risata mista tra l’isterico e la felicità. Si riporta vicino a Furaya e porta la mano destra sulla sua spalla sinistra < non badare stavo solo pensando perché mai non mi avevi riconosciuto tu > con tono allegro. Poi torna serio riportando tutte e due le braccia lungo il suo corpo < credo che avrai tante cose da dirmi, io sono qui, se ti serve qualsiasi aiuto conta su di me> termina la frase prendendo un bel respiro < anche se al momento non sono più forte come prima> va a terminare.

12:06 Furaya:
 L'uomo ci mette un po', ma finalmente la riconosce per quella che è davvero. Tira un sospiro di sollievo poiché altrimenti dovrebbe ammettere d'essere diventata così vecchia da non essere riconosciuta da colui che riteneva fosse un compagno, un alleato, un amico. <Sì! Ma non alzare troppo la voce.> Andrebbe immediatamente a guardarsi attorno, cercando qualche passante o chiunque possa averli sentiti. Dato l'orario ed il temporale, tuttavia, non dovrebbe essere un vero e proprio problema. <E' passato anche molto tempo dall'ultima volta che ci siamo visti, no? Eravamo dei ragazzini.> Mentre ora ha quasi raggiunto i quarant'anni se non fosse per quella decade passata a dormire nel cristallo del Finto Dio, il quale l'ha lasciata attorno alla trentina apparente. Avverte la di lui mano sulla spalla, la quale viene immantinente seguita dallo sguardo di sottecchi della donna. Un animale che vive in natura è spesso soggetto alla regola della supremazia e attualmente non è molto diverso in quella società che pare volerli schiacciare sotto il masso delle loro regole. <Perché non sei più il ragazzino d'un tempo. E son passati troppi anni dall'ultima volta che ci siamo visti o abbiamo parlato. Nessuno sapeva che diavolo di fine avessi fatto!> O almeno non lo sapeva lei, poi forse Hitomu all'epoca n'era pure informato. Non può dirlo con certezza, ma scrolla appena le spalle. Annuisce alle parole che vengono pronunciate subito dopo, portando la testolina dal crine rosato a spostarsi verso la spalla mancina, inclinandosi appena. <Vedo che è un problema di tutti.> Il non essere forti come un tempo, considerando come a sua volta abbia perso gran parte del suo potere, dimezzandolo - se non di più. <Non hai partecipato all'ultima guerra, deduco. O se l'hai fatto non eri sotto il mio comando.> Altrimenti l'avrebbe saputo dal momento che gestiva le truppe di Konoha. [ Chakra ON ]

12:29 Kyoshiro:
 Sicuramente il tempo è passato per tutti i segni dell’età sono presenti sui loro volti, anche su quello di Furaya , ma questo non lo dirà neanche sotto tortura. Sente con attenzione che non bisogna alzare troppo la voce quindi deduce che non vuole farsi sentire o non vuole fare sapere che è in quel villaggio. Comunque con un tono molto lieve ma udibile alla Shinobi va a dire < se dovessi incontrare altri ninja del “passato” posso dire che sei viva e che ti trovi in questo villaggio?> . Poi con tutta calma cerca di dare una risposta che giustamente merita <il tempo è trascorso, molto tempo da quando eri una deshi, ricordo ancora le prime missioni assieme da genin…e poi sei diventata quella che sei ora…> tralascia altri particolari che naturalmente la Shinobi conosce bene, per proseguire < anche tu quindi senti il chakra scorrere meno forte nel tuo corpo>va a ripetere. Da un lato si sente più tranquillo che non è un problema solo suo dall’altro invece dovrà capire come riprendere la vecchia forma < sai se questa sensazione è momentanea ?!> domanda, anche in maniera retorica visto che si trova nella sua stessa condizione. Riprende fiato per poi continuare < l’ultima guerra non l’ho vista, non ho partecipato > un velo di malinconia appare sul suo volto < avrei voluto > prosegue con voce tenue < ma altri impegni mi hanno portato lontano da Konoha e da tutti gli eventi che si sono susseguiti> dice con voce mesta. Si schiarisce appena la voce per poi proseguire< stavo sui monti ardenti, effettuando un passaggio per andare verso Konoha, quando poi mi sono risvegliato come sono adesso….non conosco cosa sia successo e perché> abbassa gli occhi come per chiedere scusa della sua assenza. Non ha altro da dire o meglio non dire altro per non scavare altri solchi nel passato, per non far rivivere sensazioni che ancora oggi bruciano e sicuramente saranno più scottanti per Furaya. Ritorna a guardarla negli occhi e con tono sincero e forte < ora sono tornato, sono qui e sarà al fianco di Konoha> mostrando di nuovo il coprifronte< reputami arruolato per qualsiasi cosa, non ho bisogno neanche che mi dai spiegazioni o altro….sono qui> termina con voce fiera. [ck:off]

13:01 Furaya:
 Scuote il capo innanzi alla sua prima domanda, senza scostare gli occhi dal viso altrui per aver un contatto diretto con l'altrui sguardo. <Preferisco mantenere un profilo basso adesso che posso.> Con la fama d'essere un ninja leggendario, non poteva mai muoversi come avrebbe desiderato, mentre adesso può persino mostrare il suo volto. La credono morta e, per adesso, va bene che sia così. A tempo debito, ovviamente, potrà nuovamente proclamarsi come quella ch'era una volta. <Molto probabilmente, neanche crederanno al fatto che tu abbia visto la Decima che scorrazza per Kagegakure. Mi credono morta o dispersa in battaglia.> Agita la dritta appena in aria, stringendosi nelle spalle. Le fa sicuramente male non essere ricordata per ciò che ha fatto, tuttavia è consapevole di aver anche sbagliato durante la guerra ai Monti Ardenti. Per questa ragione, deve dapprima fare ammenda e riportare Konoha ai fasti d'un tempo. I suoi obiettivi, al momento, non sono altro che questi. Deve assicurarsi un anonimato ed un basso profilo fintantoché sarà possibile per lei averlo. <Il mio Chakra temo sia stato risucchiato nella prigione in cui mi avevano bloccata dieci anni fa. Forse per alimentare il Finto Dio che s'è poi sbizzarrito nella distruzione.> Il potenziale della Nara, nonché la quantità abnorme di Chakra che possedeva al tempo, hanno sicuramente fatto gola a colui che l'ha imprigionata per così tanto tempo. Quindi, non si stupisce ormai della realtà dei fatti. <Non credo sia momentaneo. Altrimenti, avremmo già dovuto riacquistare tutto il potenziale. Temo che dovremo ripartire da capo e riappropriarci di ciò che abbiamo perduto.> Il capo si china soltanto per un istante, districando le braccia dal loro precedente intreccio e scrutando a fondo i palmi d'ambedue le mani. Come prima mossa, deve cercare di rintracciare Fenrir e da lì la sua sarà soltanto una scalata. Il problema è riuscire a raggiungere il Paese del Ferro, ammesso esista ancora e la caverna dei lupi abbia resistito alla battaglia. Il capobranco aveva combattuto contro il Serpente gigante, quindi n'era rimasto anche ferito. <Forse, non partecipare è stato positivo sia per te che per me. Non avrei retto anche la morte d'un altro compagno come te.> Fa schioccare la lingua contro il palato, portando l'unghia del pollice tra i denti per mordicchiarla appena, in modo che possa scaricare il nervoso che quella situazione ancora porta con sé ogni volta che ci pensa. Rammenta ancora gli schizzi di sangue che le volavano addosso mentre non era in grado di reagire, bloccata nel cristallo. Ricorda perfettamente le grida d'aiuto che invocavano a suo nome e l'impossibilità di reagire. <Potresti essere rimasto bloccato anche tu nel cristallo. Per questo il tuo potere è diminuito rispetto al passato. Ti è stato semplicemente portato via per alimentare quel bastardo.> Colui che a quanto pare dovrebbe essere morto a sua volta, tranne per le sue bestie che continuano a conquistare il mondo ormai perduto. Solleva un sopracciglio e la sorpresa appare sul suo volto quando sente pronunciargli quelle parole. Sarebbe un valido alleato molto probabilmente. <Non sono più un Kage, non sono più nessuno. Mi faccio chiamare Pakkurīdā.> Per tenere un profilo basso come gli stava dicendo poc'anzi. <Ma se avrò bisogno del tuo aiuto o tu del mio, non facciamoci scrupoli.> Bisogna restare uniti nel dolore, no? [ Chakra ON ]

13:42 Kyoshiro:
 Lo sguardo resta sulla Nara scolta le tante informazioni che gli vengono dette, annuisce ogni tanto per dare cenno di aver compreso la situazione. Sicuramente ora dovrà mettersi d’ impegno per recuperare la sua vecchia forma. < Sicuramente sono stato chiuso nel cristallo> ripete a voce bassa. Tenendo sempre fisso lo sguardo su Furaya < ma potrebbe tornare> va a mormorare naturalmente riferendosi a quell’entità che ha distrutto il mondo che conosceva. Si passa la mano sotto il mento un gesto involontario per cercare di pensare a qualcosa o rispondere in modo adeguato <non credo che avresti pianto un altro Shinobi…> naturalmente la sua fierezza e la sua conoscenza delle arti ninja lo portano a dire questo <….sarei stato più utile di quello che pensi….> anche se neanche Hitomu e la stessa Furaya hanno avuto la meglio su quell’essere <…sicuramente avresti avuto un valido aiuto nel respingere i nemici> quasi si gonfia il petto per le parole che pronuncia. A questo punto la situazione sembra essere più leggera sembra che per oggi possa terminare qui i discorsi di questo insolito incontro. Con voce alta va a dire < Pakkurīdā allora ci si vede, come detto per qualsiasi cosa puoi contare su di me> con tono fiero, per poi aggiungere con tono più basso e flebile < non mi interessa se non sei più Kage, ma sei oltre che una vecchia amica> la parola vecchia viene molto sottolineata < sei quello che resta di Konoha, quello per cui ho combattuto e mi sono sempre battuto, per me ogni Shinobi che indossa il coprifronte della Foglia deve essere ritenuto un mio fratello, è un pezzo del Fuoco che ardeva nel mio, nel nostro Villaggio>. Termina il tutto dando una piccola pacca sulla spalla di Furaya e incamminandosi verso la sua meta della giornata. Se non ci saranno altre domande o situazione per mantengano li . [ck:off][Exit]

14:42 Furaya:
 Ne ascolta ancora il dire, poggiando la schiena contro il muro del porticato. Le iridi glaciali si soffermano sui vari dintorni. <Non credo, altrimenti non starebbero così tranquilli. Anzi, se non sbagliano stavano festeggiando proprio la sua sconfitta quando sono tornata.> Sospira, mantenendo le braccia piegate al petto, osservando come la pioggia fuori da quel porticato continui a cadere in modo insistente. <I ninja più valorosi sono caduti in quella battaglia. Tutti, nessuno escluso. C'è chi ha perso la vita e chi è rimasto intrappolato nel cristallo per una decade. Fidati, avrei potuto piangere chiunque in quella guerra perché tutti - nessuno escluso - hanno affrontato un pericolo troppo grande da essere gestito.> E la fondazione di Kagegakure è la realtà di come tutto quello che viene pronunciato da lei sia la verità. Fossero riusciti ad affrontare tutto quello che è accaduto, probabilmente non sarebbero arrivati a questo punto. Anche i migliori hanno finito per fallire, lei è una di queste e non si può dire che non lo fosse. Volge lo sguardo e dona la sua più completa attenzione a Kyoshiro, mostrando - per la prima volta in questa serata - un sorrisetto dolce e riconoscente. <Sono contenta d'aver ritrovato qualcuno della vecchia guardia che la pensa ancora come me. E a proposito del coprifronte, non l'ho perso. L'ho dato a mia figlia.> Giusto per sottolineare che è altrettanto importante il fatto che l'abbia la sua prole e non qualcuno a caso. V'è sempre una ragione dietro ad ogni sua dannata scelta. Niente viene lasciato al caso, neppure per errore. <La Volontà del Fuoco non cesserà mai d'esistere dentro di noi. E vorrei tanto che la gente rifugiatasi qui dentro possa tornare a crederci. Sembrano tutti così tranquilli, ma in nessuno di loro ho ancora visto ciò che vedevo negli occhi dei veri guerrieri d'un tempo.> Si scolla dalla parete quando lui le dà un'altra pacca sulla spalla, annuendo appena. <Ci vedremo allora, fratello.> Reputa opportuno definirlo tale a seguito delle sue affermazioni. Lo guarderà allontanarsi sotto la pioggia, prima di prendere a sua volta una direzione per tornare alla dimora che attualmente occupa. [ EXIT ]

Sembra essere una notte delle tante invece Kyoshiro incontra Furaya anche se impiega un pò di tempo a capire realmente chi ha di fronte. il tempo passa velocemente tra i discorsi del passato ma una certezza resta che da oggi ha ritrovato un pezzo del suo passato e uno stimolo per far ritornare di nuovo la volontà del Fuoco.