Oguno per la sua strada

Free

0
0

17:48 Keiga:
 Piove? Non importa. Non gliene può sbattere di meno. E' fradicia e sembra aver preso di mira un manichino tra quelli presenti nel campo di addestramento. Akuma al suo fianco, distano dal coso circa 10 metri. Entrambi si voltano a guardarsi, ed allo stesso modo, sincronizzati, si lanciano un cenno del capo. Riportano gli occhi sul bersaglio Partendo a correre verso di lui. La corsa è veloce, per quanto possibile, a zig zag, cercando di coordinarsi col bestione così da provare ad attaccare il manichino, sebbene nessuno sappia chi dei due, se lei o il cane, si scateneranno contro il bersaglio. Indossa i soliti abiti neri. Felpa, pantalone e scarpe chiuse. Porta armi alla coscia destra e tasca porta oggetti con alcuni tonici al fianco sinistro. I piedi, come le zampone dell'animale affondano sul terriccio bagnato, fangoso, rischiando di scivolare ad ogni cambio di direzione. Non ha il chakra impastato, visto che son solo prove per qualche nuova tattica d'attacco. <Ora!> Esclama, arrivata davanti al manichino, fa per sferrare un calcio ma si abbassa per poi spostarsi di leto. Una finta. Sarà infatti il bestione a spalancare le fauci e mordere il povero manichino fino ad ora torturato. Scuote il capo lei. <Non ci siamo. Dobbiamo cercare di attaccare entrambi, anche se uno fa una finta> Parla col cane, che di rimando mugola come se le rispondesse. <Eh non lo so, fammi pensare> Sono entrambi luridi. Sul muso e sul corpo hanno macchie di fango e schifo. Sembrano comunque a loro agio.[Chakra OFF]

17:57 Dyacon:
 [Campo d'addestramento] Piove, come sempre d'altronde. I temporali sono all'ordine del giorno in quel di Konoha. Il cielo scuro e plumbeo viene dapprima illuminato dai fulmini che lo squarciano dall'interno e poi, successivamente, scosso dai boati dei tuoni. "Ciaf - Ciaf" Il rumore dei passi lo accompagna verso il campo d'addestramento dove tutto è iniziato, dove ha deciso d'intraprendere la strada da ninja. Non è il luogo originale del vecchio villaggio della foglia, no, quello ormai è andato distrutto. Eppure, in quella copia artificiale ha deciso di rifugiarsi, di cercare un minimo di silenzio e pace, bagnato dall'acqua piovana che s'infila tra la seta dei suoi indumenti. Arriverebbe alla meta prefissata con la testa avvolta nei ricordi. Totalmente presa dalle immagini di Furaya, Touma e Keiga principalmente. Del loro primo incontro alquanto sfacciato, se così si può definire. < ..... > Resta in silenzio, fermandosi non appena s'avvede della presenza di due figure che ben conosce: quella dell'Inuzuka e di Akuma. Resta lì, fermo ad osservare, distante non più di quindici metri dal duo che, tranquillamente, potranno accorgersi del Sabaku. Lui si presenta vestito come al solito: capigliatura corvina lasciata alla mercé delle intemperie con alcune ciocche ribelli che gli scivolano lungo la parte destra del volto, occultandolo. Maglietta nera e felpa bianca a collo alto con chiusura a zip verticale. La caratteristica di questi due indumenti? Non hanno la manica destra. Infatti il braccio dritto è completamente nudo, bagnato, mettendo in mostra una muscolatura non eccessiva ma fottutamente definita. Gambe coperte da dei pantaloni scuri come la pece, stretti alle caiglie ma larghi nella zona dei quadricipiti, aventi dei ghirigori dorati che s'inerpicano fino in vita. Ai piedi le classiche calzature da shinobi aperte sulle punte. Segue i movimenti di Keiga e del bestione, mentre la sabbia contenuta nella giara posta dietro di sè e fissata con una stoffa rosso fuoco che gli fascia tutto il bacino, è ancora dormiente. Silenziosa. Fermo, verrebbe illuminato dai fulmini che cadono di tanto in tanto.

18:10 Keiga:
 Ed infatti, Akuma, mentre la sua umana sta pensando ad una soluzione volta il muso, annusando l'aria ed inquadrando la figura di Dyacon, illuminata dai lampi. Ringhia, azzardando anche un passo, due, tre, in sua direzione. Lei, che gli dava le spalle, si volta, inquadrandolo a sua volta. Braccia lungo i fianchi ed i capelli che vengon fatti oscillare dal vento. Alza le sopracciglia, inclinando la testa di lato, lasciandosi andare in un sorriso. Akuma sembra voler avanzare verso il Sabaku, con le zampe che affondano nel terreno fangoso. I denti in mostra e di tanto in tanto un ringhio sommesso. Anche lei infine si muove verso di lui, con il passo che da lento si velocizza fino a raggiungere il cane. Si fermano poi, non troppo vicini, un due metri buoni. Alza la sinistra e la appoggia sul dorso dell'animale, facendola scorrere verso il musone <...> Silenzio. L'acqua li sta prendendo a secchiate. Gioca con un orecchio del lupone e poi ritira la mano <Ciao!> Saluta, lo guarda e sorride di nuovo <Che fai qui?> Chiede, tranquilla. Lontana dal casino del villaggio sembra calmarsi particolarmente. Akuma lo fissa, restando accanto alla sua umana, con le orecchie tese verso di lui e gli occhi neri che se potessero gli guarderebbero le interiora. <...> E poi nulla, ritorna in silenzio. Ha già parlato fin troppo per i suoi canoni.

18:23 Dyacon:
 [Campo d'addestramento] Lo sguardo color ametista segue i movimenti di entrambi, rimbalzando come in un partita di tennis, da Keiga ad Akuma. < ..... > Quando entrambi si accorgono di lui, non fa una piega, lasciando che si avvicinino e abbassino drasticamente le distanze che prima li dividevano. < Uh? > Inarca il sopracciglio destro, infastidito dai ringhi neanche troppo sommessi di Akuma. Gesto che resta però celato agli occhi di Keiga, visto il numeroso quantitativo di capelli ricadutegli lungo la zona dritta. Subito dopo segue un sorriso abbozzato, abbassando quelle due ametiste sul cane dell'Inuzuka. < Ancora non ti fidi di me Akuma? Eppure mi dovresti conoscere da anni ormai... > Hanno anche dormito insieme(?). In una grotta, per carità, ma hanno pur sempre condiviso un momento intimo. Maledetto ingrato. < Rimetti i denti dentro, altrimenti ti sotterro sotto tre metri di sabbia... > Una minaccia bonaria la sua, scherzosa, prima di tornare con l'attenzione su Keiga. La squadra da capo a piedi mentre la pioggia continua a scendere e ad addensarsi sulla sua struttura fisica. < Ero venuto a vedere come hanno ricostruito il campo d'addestramento... > Nella nuova Konoha. < E ho notato che non ci sono i tre tronchetti dove tutti si sono allenati. Hanno imparato... > I migliori ninja son stati legati attorno a quei pezzi di legno che, con il tempo, eran divenuti veri e propri simboli della foglia. < Tu invece? > Domanda retorica di cui non attende neanche la risposta da parte della genin. < Vedo che ti stai allenando con Akuma. Avete fatto progressi? > Chiede, restando quanto più possibile calmo, non riuscendo a capire il comportamento della ragazza che, tempo fa, lo ha lasciato sul monte dei pietra con l'osso in mano(?). Ed ora gli sorride. Mah, nessuno avrà mai la chiave di lettura delle donne. Tutte psicopatiche. [Chakra OFF]

18:36 Keiga:
 Akuma sbuffa dal naso alle parole di Dyacon, ed i denti non li rimette sotto le labbra <Ma la smettete voi due?> Richiede, e non è neanche la prima volta che lo fa. Guarda Dyacon <Smettila di trattarlo male> Torna su Akuma, al quale dona una carezza <Anche tu..> Lo accarezza sul muso, fradicio prima di tornare sul Sabaku <Ahn..> Si guarda attorno per poi tornare su di lui <Non ci sono perchè questo non è il nostro campo d'addestramento> Seria nel dirlo. Lei non lo considera il suo villaggio quello. Non lo ha mai fatto. Ma poi cambia discorso <Si, abbiamo provato qualcosa ma..> Si guardano, lei e il cane <Dobbiamo rivedere delle cose> Spiega tornando su di lui. Sorride di nuovo, stavolta un qualcosa di più tirato. Le parole di Furaya nella testa, sbucate di punto in bianco. Deglutisce e fa un passo verso di lui. Se è giusto dirgli come stanno le cose, allora è meglio farlo subito e levarsi il dente. <Senti..> Fa per aggiungere altro ma un tuono la interrompe. Anche Akuma tira indietro le orecchie. Riprende <Mi hanno detto che forse è giusto che tu sappia come stanno le cose> Il modo di parlare non è diverso dal solito. Diretta, come sempre <Non posso dire di non provare niente per te ma non penso di volere un qualcosa di serio. Mi sentirei in gabbia e mi darebbe fastidio> Fa una pausa <E poi non è detto che non vada a letto con qualcun altro anche se mi piaci tu> Questo se lo poteva risparmiare ma ehi, finalmente lo ha detto. Tornerebbe in silenzio, alzando la destra le cui dita si infilano tra i capelli spostandoli indietro e tenendo conto dell'acqua che hanno accumulato, se ne stanno pure buoni lì dove vengono messi.

19:16 Dyacon:
 [Campo d'addestramento] Le braccia si uniscono al petto, intrecciandosi tra loro, assumendo così una postura più rilassata e più consona alla situazione. < Ha iniziato lui... > Indica con un cenno del mento il lupo nero che gli si staglia davanti. Due fottuti bambini. Mantiene quel sorriso irriverente stampato sul volto, come a voler confermare la sua ultima parola in quel fantomatico duello. < Già... > Annuisce a quella prima verità assoluta: non è il loro campo d'addestramento. E' solo una copia ricreata benissimo, per carità, ma è acerba di magia e di emozioni. Di sangue e sudore versato dai vari ninja che si sono formati nel tempo. Forse un giorno anche questa distesa acquisterà quell'alone di mistero che aveva l'ex villaggio della foglia. Ma senza quei tre dannati tronchetti sarà una strada ardua. < L'importante è che abbiate capito dove sbagliate e avete chiari i punti in cui perseverare nell'allenamento. > Le da un semplice consiglio, utilizzando un tono di voce bonario, quieto, prima di aggrottare la fronte nel notare il successivo avvicinarsi dell'Inuzuka. < Uh? > Quel "senti" funge da preambolo ad un discorso molto più serio e delicato. < ..... > Resta in silenzio, ascoltando ogni singola parola detta dalla ragazza, venendo di tanto in tanto travolto dai rumori della pioggia, soprattutto quando la sua interlocutrice si prende degli attimi di pausa. Al termine di quella confessione resta spiazzato, stupito, non capendo immediatamente il significato del concetto. < Almeno sei sincera e questo lo apprezzo... > Anche lui ha quel lato caratteriale molto spiccato, evidente, quindi non può che gradire e stimare tale comportamento. < Bene... > Respira, mette insieme le idee e poi risponde. Intanto, le dita della mano destra si dipanano e vengon fatte passare tra la folta capigliatura corvina sia per darle una rassettata, sia per alleggerire i capelli dalla pioggia addensatasi sul cuoio capelluto. < Mi hanno detto... > Valuta e studia il modo con cui Keiga ha iniziato il tutto. < Sarei proprio curioso di capire chi sia stato... > Una vaga idea ce l'ha e gli basterà poco per scoprirlo: d'altronde la figura di cui dubita abita nel suo stesso appartamento. < Ti piaccio, ma non è un qualcosa che si ferma solo all'attrazione fisica, ma va oltre... > Questo è quello che ha capito. < D'altro canto non vuoi impegnarti, restare libera e fare il cazzo che ti pare... > Più sincero e chiaro di così, si muore. < E' un punto di vista che faccio fatica a capire. Se c'è un sentimento di mezzo non si può non prendere in considerazione. > Fosse stato solo una scopamica si sarebbe già dileguato, o quanto meno avrebbe evitati di farsi mille film mentali. < Di che cosa hai paura, Keiga? > La incalza. Visto che l'argomento è stato toccato, è arrivato il tempo di scacciare via ogni dubbio. < Che possa ferirti? Che possa deluderti? Che ti metterei dentro una campana di vetro senza lasciarti più vivere? > Breve attimo di pausa. < Oppure non sei in grado di tenere a freno le tue pulsioni? > Altro lato della medaglia. < Ti sei mai messo da questo lato? Nei miei panni? > Mentre parla agita le mani davanti al petto, enfatizzando il tutto. < Se tu provassi qualcosa per qualcuno e questo qualcuno andasse a letto con altre persone e ti mancherebbe di rispetto e fiducia, come ti sentiresti? Non fare l'esempio su di me... > E lì arriva la stilettata. < Fallo con Furaya. Come ti sentiresti? > Attende che l'altra realizzi e prenda visione dell'emozione. < E' lo stesso che provo io... > Purtroppo la maledetta gli piace. Non puà farci nulla. Ma stasera è la serata giusta per mettere fine a quel tormento che si porta dietro da troppo tempo. Prendere o lasciare.

19:39 Keiga:
 Guarda in silenzio sia l'uno che l'altro, manco dovesse prenderli a badilate tutti e due li. Si guarda poi attorno quando si parla dei tronchetti. Allunga di nuovo la mano verso il muso di Akuma, che l'ha affiancata di nuovo. <Si si> Risponde riguardo all'allenamento. Poi il discorso cambia. Lei in realtà sperava di chiuderlo con quelle sue parole e invece le tocca anche anche sorbirsi una risposta. Non ci riesce a socializzare come si deve, purtroppo. Lo ascolta, alza le sopracciglia ed annuisce, prima del pappone. Deglutisce ed alza le spalle <Non è importante> Risponde guardando Akuma che per i grattini inclina il muso verso di lei. <No, non ho paura. Io voglio essere libera> Ed ora lo guarda <Anche solo pensare che fare certe cose potrebbero farti star male, mi farebbe sentire in gabbia> Spiega. Selvatica, più di quando era piccola. Le nere fissano le blu dell'altro, dirette. <Anche quello, si> Riguardo le pulsioni lo ammette molto facilmanete. Stiamo sempre parlando di Keiga alla fine <Se mi piace qualcuno ma questo qualcuno NON sta con me, non mi manca di rispetto. Non è fiducia che viene a mancare. Se non c'è realzione, semplicemente ognuno si fa la sua vita> Risponde. E' ancora tranquilla mentre gli risponde, a meno fino a che non nomina quel nome. Sgrana gli occhi e come al solito, come ogni cazzo di volta il sangue le arriva al cervello. Scatta in avanti, cecando di afferrarlo per il colletto della felpa, ringhiando, con un'espressione non troppo amichevole. E lo stesso fa Akuma. Si lascia sfuggire un ringhio prolungato quando quel nome viene pronunciato <Tienila fuori dai nostri cazzi> Ed in tutto questo, non si è messa al suo posto. Non ha capito come si sente il Sabaku. Nominarla la fa scattare. Si lancerebbe pure contro un demone se nominasse quella donna. Ed è solo pazzia. Un qualcosa che le scatta nella testa e che non riesce a fermare. Akuma poi abbaia, sputando un pò di bava che si confonde con la pioggia. Ed ora gli occhi tornano su Dyacon, come se lo stesse di nuovo guardando per davvero, non con gli occhi della rabbia. Gli lascerebbe la felpa, nel caso fosse riuscita ad afferrarla, alzandola verso il viso e grattandosi la fronte. Le nere guardano Akuma con la fronte aggrottata. Sguardo d'intesa tra i due, come al solito <In poche parole, come ti ho ga detto probabilmente. Non posso darti quello che vuoi. Non posso essere tua. Io sono solo di una persona e quella non sei tu> Fa una pausa. Ed ha cambiato. Lei non era di nessuno, invece ora è di una persona. Riabbassa la mano lungo il fianco <Mi spiace> Aggiunge, infine.

19:43 Dyacon:
 [Campo d'addestramento] Distoglie lo sguardo e l'attenzione da Akuma, portandoli solo ed unicamente su Keiga. Le palpebre vengon sbattute più volte del solito, causa l'acqua piovana che scivola verso il basso dalla fronte. Il discorso sull'allenamento e quel gioco iniziato con l'animale vengono letteralmente spazzati via dalla sua lista delle priorità. In cima, adesso, c'è qualcosa di più importante: il chiarimento dei suoi sentimenti verso l'Inuzuka e la voglia di andare avanti, magari metterci anche una pietra sopra. Tuffarsi nel futuro senza nessun rimpianto e godere finalmente del presente. Certo, sicuramente starà male visto quello che prova per la genin che ha di fronte, ma dalle sconfitte e dal dolore si rinasce sempre più forti, giusto? Sarà comunque esperienza. < Ti basi su un concetto della libertà molto superficiale. Basilare. > Le labbra si schiudono con delicatezza mentre la pioggia continua a inzupparlo da testa a piedi. < L'errore più comune è quello di associare la libertà al concetto del faccio il cazzo che mi pare. > Luogo comune. Scuote leggermente il capo, abbassando gli occhi color ametista sul terreno scuro del campo dove si abbatte la pioggia incessante. < Per me non è così, ma son semplicemente due punti di vista differenti. > Non vuole intavolare un discorso esoterico sul valore della libertà e del suo reale significato. No. Non è da lui. < Ammetti però che una relazione non ti si addice poichè potresti ferire chi ti è accanto. > Breve attimo di pausa, portando le mani davanti al volto e farle scivolare fino ai capelli, portandoli indietro e togliersi di dosso tutto quel liquido rigettato dal cielo. < ..... > Resta fermo, immobile, senza porre alcuna difesa a quel gesto di sfida di Keiga. Si lascia afferrare per il bavero, squadrandola dall'alto verso il basso. < Hai finito? Tsk. > Gli angoli delle labbra si arcuano verso l'alto, abbozzando l'ennesimo sorriso irriverente che ormai fa parte di sè. < Bene. Hai fatto la tua decisione e non mi resta che accettarla. > Si è stancato di correre dietro alle persone. Di essere sempre il primo a fare il passo verso l'altro. Di cercare senza esser considerato. Erano i tempi del vecchio Dyacon, del ragazzo minorenne che non sapeva prendere decisioni. In dieci anni è cambiato molto. Anche sotto l'aspetto caratteriale. < Sai sempre comunque dove trovarmi... >

21:13 Keiga:
 Il discorso pare versare solo su quel singolo argomento. Sospira guardando per un attimo Akuma che ringhiando guarda altrove. Quando Dyacon riprende a parlare lei ruota il capo, inquadrandolo, occhi negli occhi. Le braccia lungo i fianchi. <Forse si, il tuo concetto di libertà è diverso dal mio. Mi sento in trappola anche dentro il villaggio. Tra quattro mura. Mi sento schiacciare> Prova a spiegarsi ed a fargli capire quella sensazione che non è per nulla bella <Per una relazione, più o meno è la stessa cosa. Con la differenza che da qui, in un certo senso, me ne posso andare. Dalla relazione, no> Sta mostrando l'età che ha effettivamente, così, di punto in bianco. Più matura anche nel parlare. <Si, lo ammetto. Il motivo è anche quello. Tu sei molto importante e non voglio ferirti più di quanto non abbia già fatto> Lo sa, quindi. Le serviva solo il calcio in culo per esternare il tutto, come alla fine è successo. Gli tiene il bavero, stretto nella destra. Senza alcun intento di lasciarlo <No, non ho ancora finito> E cercherebbe di tirarlo verso di se e lei di allungarsi verso di lui, approfittando di una sorta di effetto sorpresa dettato dal momento. Cerca di baciarlo, cerca le sue labbra, forse per l'ultima volta, questo dipenderà da lui. Anche la mano sinistra si alzerebbe, cercando il lato destro del viso del genin e farla scivolare quasi subito tra i suoi capelli, dietro la nuca. Chiuderebbe anche gli occhi, nel caso il contatto avvenisse. E non sarebbe neanche un bacio troppo casto, nel caso. Si allontanerebbe solo di poco, solo per rispondergli <Certo che lo so. Ti troverei anche dall'altra parte della terra> Ormai il suo odore ce l'ha stampato e memorizzato. Non solo Akuma, anche lei, personalmente. Non scappa.

21:37 Dyacon:
 Sarà difficile vederla quando le loro strade s'incroceranno di nuovo. Sarà difficile non provare nulla, restare impassibile a fare come se nulla fosse. Eppure, dovrà farlo in primis per il suo di bene e poi, anche per la stessa Keiga. Non ha mai obbligato nessuno ad avere una relazione con lui e di certo non comincerà ora che ha quasi trent'anni. < Sai, è strano il tuo concetto... > Un sibilo il suo, ricambiando lo sguardo dritto negli occhi dell'Inuzuka, venendo illuminato di tanto in tanto dai lampi che squarciano il cielo scuro e carico di pioggia. < Mi dici che ti senti schiacchiare in coppia e addirittura dentro un villaggio. Poi però ti rintani dentro una grotta dove fai fatica a vivere con Akuma... > Nessun tono di rimprovero o altro. Solo una mera considerazione di un'idea che non riesce proprio a far sua. Non dovrebbe sentirsi soffocare, andare alla ricerca d'aria in una caverna 3mt per 3mt? < Ripeto: apprezzo il gesto Keiga. > Ma non lo condivide. Nonostante l'altra gli ribadisca che lo fa per non ferirlo, in quest'istante si sente tutt'altro che sollevato. Anzi, il contrario. < Anche tu per me sei importante. Ricordalo sempre. > Anche se le loro strade si separeranno. Vuole che quelle parole gli rimangano impresse nella testa vuota che l'Inuzuka si ritrova. < ..... > Si sente tirare dal bavero e non oppone alcuna resistenza a quel gesto. Si avvicinerebbe a lei e contraccambierebbe a quel bacio non in maniera pudica. Bensì spinta, dannatamente spinta. E' conscio che è l'ultimo e vuole lasciare un ricordo indelebile di sè. Chiude gli occhi e la bacia con passione, scordandosi per un'istante anche del rumore assordante della pioggia che continua a scendere copiosa. La mano destra l'afferrerebbe sul fianco sinistro, scendendo poi fin sopra il gluteo, ma senza scadere in qualcosa di troppo volgare. La stringe a sè, o almeno ci prova, sempre se l'altra desse l'ok. < Quanto sei stronza... > Sussurra alla fine di quel momento, sorridendo appena, immergendo il suo sguardo ametista in quello nero e profondo dell'altra.

22:06 Keiga:
 Quando lui esterna quel dubbio, si lascia andare in un sorriso <La grotta era all'aperto. All'esterno. Potevo entrare ed uscire quando volevo, non c'erano regole se non le mie. Io, Akuma e i ci-> Si ferma. Si perde un attimo e deglutisce prima di continuare <Chi ti ha detto che facevamo fatica a vivere? Stavamo benissimo> Ammette, mentre Akuma tira indietro le orecchie e si scotola l'acqua di dosso. E poi torna ad ascoltarlo. Sorride di nuovo, inclinando la testa di lato, un minimo. Lui ricambia il bacio e lei azzarda. lascia il bavero ed alza anche la destra per cingergli il collo, assieme alla gemella. Respira dal naso mentre il bacio prosegue. Un gioco anche da parte delle lingue che si trovano di nuovo e si uniscono. A quella stretta non dice nulla, se non ricambiarla. Le bracci a cercherebbero di stringerlo di più a sè, facendogli, per forza di cose, schiantare il seno contro al petto. E quando il bacio termina, non si schioda, limitandosi a guardarlo tenendoselo stretto. <Solo un pochino> Risponde, cercando un altro bacio, stavolta a stampo, prima, e poi cercando di mordergli il labbro inferiore, finendo per leccarlo da destra verso sinistra. Maliziosa, da morire. Perversa, altrettanto. Keiga in tutto e per tutto. <Ebbene..> Si allontanerebbe di nuovo. <Con quante l'hai fatto? Ammettilo. Sputa il rospo!> Scherzosa. Un rapporto di quel genere sarebbe il top per lei.

22:25 Dyacon:
 Se ne frega altamente della prima risposta di Keiga riguardante la spiegazione per cui non si sente schiacciata in una grotta piuttosto che in un villaggio. Sarebbe inutile intraprendere una discussione con la stessa. Tanto avrebbe ragione lei, s'incazzerebbero e l'altra gli terrebbe il broncio per una mole di tempo indeterminato. Meglio godersi il presente e quegli attimi di puro piacere. Infatti decide di prendere il pallino del gioco, scivolando con la mano destra dal suo fianco mancino fino al gluteo rispettivo, carezzandolo e poi stringerlo in un impeto di passione. La spinge ancora di più a sè, dando modo ai bacini - completamente fradici per via della pioggia - di venire a contatto. Sente entrambe le mani dell'Inuzuka insinuarsi tra la sua capigliatura corvina e un brivido gli scende dalla nuca fino alla parte bassa del dorso. Lingue che s'incontrano, che giocano tra loro in quel bacio pregno di trasporto ed eccitazione. Si lascia mordere e leccare, facendo fatica a lasciarla allontanare. < Se questo lo chiami pochino... > Sussurra, rimanendo estasiato ancora da quei gesti, prima di tornare con mente e corpo sul mondo terreno. < Ehhh... > Sospira. Rumore coperto dalla pioggia che continua a cadere in maniera copiosa e veemente sul nuovo campo d'addestramento di Konoha. < Non sono cazzi tuoi. > Gli strizza l'occhio sinistro in modo scherzoso, utilizzando un tono di voce quieto e pacato. S'immedesima nella parte dell'amico, anche se lei per lui non sarà mai tale. Hanno avuto troppe cose in comune. Di conseguenza non può collocarla nel gruppo delle semplici amicizie. Dovrà far buon viso a cattivo gioco, oltre che reprimere i suoi sentimenti. Almeno che non si presenti qualcun'altra che riesca a virare l'attenzione su di lei. < Non ti faccio la stessa domanda, altrimenti mi salirebbe l'istinto omicida e non ho voglia di rovinare questa serata. > Schietto e sincero, come sempre. Se dovrebbe venir a sapere che l'altra è stata anche con un solo uomo oltre a lui, darebbe di matto. Evita. Com'era il detto? Occhio non vede, cuore non duole. Lui ci aggiunge anche: Mente non sa.

22:36 Keiga:
 Lo stringe a se, ancora, anche se il bacio ormai è finito. Sorride, giocando con i suoi capelli mentre l'altro scende sul suo gluteo, tranquillamente, glielo lascia fare. Alza le sopracciglia quando Dyacon le risponde in quel modo. e cerca di avvicinarsi ancora con le labbra su quelle dell'altro, lasciando piccoli baci a stampo che si spostano verso la guancia <Mmmh..> Mugugna appena, continuando a spostarsi, -se permesso- verso il collo. <Che risposta cattiva> Sta facendo la stronza a livelli epici ma quel collo continua a cercare di baciarlo, scendendo verso l'incavo ma senza raggiungerlo davvero. <Eddai..> Li istica, lo incita, schiudendo le labbra per permettere alla lingua di uscire e leccargli quel collo, con la punta, dal basso verso l'alto fino al lobo dell'orecchio <Mmmh, per una volta siamo d'accordo> Sussurra quelle parole, con la voce più bassa del normale, volume parlando, quasi un sussurro che lascia intendere cose come no. Akuma si è infilato in mezzo alla boscaglia, probabilmente cercando riparo o a farsi i cavolacci suoi.

23:16 Dyacon:
 Le donne sono proprio strane. Quando vogliono qualcosa e l'uomo fa di tutto e di più per dargliela, nel momento in cui ne vengono in possesso hanno già cambiato idea, volendone un'altra. Quando gli porti la seconda, rivogliono la prima. Ecco. Questa è la situazione che sta vivendo il Sabaku con Keiga. Letteralmente: non ci sta capendo una beneamata mazza. Quando si comporta in un modo viene maltrattato. Al contrario invece, viene premiato. E' proprio vero: le donne sono attratte dagli stronzi. < ..... > Scuote leggermente il capo, stranamente contento e felice nonostante le condizioni metereologiche e la consapevolezza che, dopo questa sera, perderà l'Inuzuka. Si lascia scaricare addosso quella mitragliatrice di baci a stampo, reclinando poi il capo all'indietro e farsi cadere la pioggia dritta in faccia. Sente il battito divenire più accellerato, provando piacere al contatto delle labbra di lei prima sul suo collo e poi nei pressi dell'incavo. Quando però sente la lingua risalire fino al lobo dell'orecchio non ce la fa più. Esplode. < Vieni... > Sussurra, facendo scivolare la mano destra verso il braccio sinistro di lei, volenteroso di trascinarla dietro di sè, senza alcuna costrizione. Sta a lei decidere. < Ci troviamo d'accordo su poche cose... > Ammette, sopravanzandola e dandogli le spalle. < ...ma in quelle cose eccelliamo. > Soprattutto sotto il lato sessuale. Fuoco e fiamme. Botti e trick e track(?). E così, qualora lei lo avesse seguito in quell'invito, la trascinerebbe con sè nel bosco accanto al campo d'addestramento, allontanandosi da occhi indiscreti, nonostante siano poche le anime in giro con quel temporale. Un'ultima volta. Un'ultima unione di carne. Se deve essere così, allora, deve esser fatta per bene. Domani, sarà una nuova alba e un nuovo sentimento ci sarà a legarli. Forse. [X]

23:40 Keiga:
 Ad ogni bacio, lei si lascia andare in un sorrisino misto tra malizia e stronzaggine. Le labbra ne percorrono la pelle, a tratti, e la lingua disegna una linea retta proprio verso l'orecchio. Abbassa la mancina, che raggiunge il petto del Sabaku per poi scendere ancora di un po, raggiungendo la zona addominale. Le nere scorrono verso di lui a quel sussurro, staccandosi quando ne sente la mano sul braccio <Mpf.. Cammina, va!> Risponde a quella frase, seguendolo, restando dapprima un poco dietro di lui e poi cercando di azzerare le distanze. Cerca di abbracciarlo da dietro, mentre avanzano fino ad infilarsi nella boscaglia. Lei sarebbe rimasta anche rimasta lì, ma ehi, va bene anche così. Scompaiono nel fitto, tra la vegetazione, consumandosi a vicenda. E che sia l'ultima non è detto, di certo tutto dipenderà dal genin. Akuma, povera stella, torna nella radura e non vedendoli, alza gli occhi al cielo e si rinfila nella boscaglia, dopo aver annusato l'aria e sbuffato acqua dal naso. Notte non troppo all'asciutto ma di sicuro una bella notte. //End.

Dyacon incontra Keiga ed Akuma che si stanno allenando nel nuovo campo d'addestramento di Konoha. Iniziano a chiacchierare e l'Inuzuka, consigliata da Furaya, rivela i suoi sentimenti al Sabaku, ma senza l'intenzione di volersi legare.

Ne nasce una discussione, uno scambio di punti vista che porta alla fine di quel rapporto platonico una volta per tutte.

Non senza essersi divertiti per un'ultima volta.