AAA Yakuza cercasi

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16:37 Mattyse:
 La serata passata in compagnia della rosata è servita, anche più del dovuto; Furaya è stata in grado, in diversi modi, di far scaricare la tensione che nell'ultimo mese ha avvolto completamente la testa del bianco, consumandola e quasi distruggendola. Ma non pensare ai problemi non li risolve, a contrario, li posticipa a quando la testa sarà libera e in cerca di riposo... Quindi meglio muoversi, prendendo subito le ricerche che più gli premono, anche perché ha oziato anche a sufficienza da quanto è entrato in quel villaggio. Può essere un criminale, un traditore, il peggior bastardo di tutte le terre ninja, ma non perderà tempo in eterno per poi piangersi addosso come ha visto fare per quasi un anno a Mekura. Lui è meglio, lui troverà un filo che farà su fino a raggiungere la matassa a cui dare fuoco. Ed è per questo splendido motivo che il nostro bianco avanza per le strade del quartiere di Kusa, strade raccomandate per cose che solitamente non vanno mostrate alla luce del sole, ma non poteva aspettar il calar di questo. Mat avanza per quelle strade battendo sul terreno con i propri stivali alti, che stringono fino a metà stinco un paio di pantaloni neri da shinobi, li stessi utilizzati nella guerra di dieci anni prima, il busto è coperto da una maglia bianca a mezze maniche, stropicciata, e dalla veste strappata che viene utilizzata come giacchetta. Legato sulla coscia sinistra vi è un porta kunai con presenti tre di queste lame, mentre sulla destra vi è legata una borsa porta oggetti contenente venti carte bomba. Si piccoli, siamo tornati con le nostre carte bomba! Il Senjuu avanzerebbe per le strade del quartiere notturno, sotto alla piena luce del sole, ma non senza un motivo valido. La notte attira un numero esiguo di clienti per quei locali, ma troppo casino allontana gli affari veramente interessanti, tipo quello che può proporre il nostro terrorista. E mentre l'occhio buono studierebbe gli edifici attorno a se, cercando un locale che possa essere aperto, quale un ristorante, un bar o una... sala da tè, andrebbe anche a immaginare il proprio volto, con l'occhio destro ancora di quel colore acceso e il sinistro di un colore più opaco. Mat tenterebbe di far ruotare i due colori all'interno dei due occhi, assegnando ad ognuno un significato: il destro, ambrato e ancora in grado di vedere, sarebbe l'energia mentale, colei che vede e pianifica, mentre l'occhio sinistro, opaco e privato della vista, risulterebbe essere l'energia fisica, colei che reagisce in maniera più istintiva. Se fosse riuscito a far compattare meglio i colori di quei suoi occhi, tenterebbe poi di avvicinarli, intento a portarli entrambi al centro della propria fronte per poi tentar di mischiarli per creare quello che sarebbe un terzo occhio, una terza energia... il proprio chakra. "Basta un poco di chakra e la carta bomba qui, fa bum. La carta bomba qui, fa bum." Ce la ricordiamo questa canzoncina? EH FURAYA? TE LA RICORDI?! "Se trovo una sala da tè come quella di Orochi devono sperare di darmi subito Kimi o esplodono oggi stesso." E questa è una promessa, promessa che rivolgerebbe alla rosata che ha promesso di accompagnarlo e stargli vicino in questo viaggio.[3/4 tentativo impasto chakra][Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (3 kunai), Borsa porta oggetti (20 carte bomba)]

17:09 Furaya:
 E' giunto il momento di far quello per cui son giunti sin a Kagegakure: cercare la figlia del bianco e riuscire a carpire il maggior numero di informazioni utili affinché possano proseguire anche con il loro piano di riconquista. Il di lei Chakra scorre già lungo l'intero corpo, richiamato antecedentemente ed atto ad irrorare ogni sua singola fibra muscolare. Avrà perso le proprie capacità d'un tempo, ma ciò non vuol dire che non possa riuscire a riconquistarle tutte. Ci vorrà soltanto il suo tempo, un po' alla volta. Gli occhi chiari or saettano da un punto all'altro del quartiere notturno, essendo la prima volta che vi mette piede in assoluto... forse nella sua intera vita, non soltanto a Kagegakure. Non è mai stata un'assidua frequentatrice di luoghi simili, tutt'al più gironzola spesso e volentieri - anche adesso - al chiosco di Ichiraku (l'unico ed il solo, immortale nella sua arte di donare quanto più ramen possibile ai Konohani). E' riuscita a recuperare parte di quello che una volta era il suo armamentario, anche se deve riuscire a lavorare, prima o poi, al restante delle armi grazie alle sue capacità da fabbro. Anni d'intenso studio stanno per portare i suoi frutti, non avendo dimenticato le metodiche con le quali era solita armeggiare per la loro creazione. Innanzitutto, è bene elencare gli indumenti indossati dalla fanciulla. Una camicia bianca ne copre interamente il busto, maniche lunghe ben chiuse tramite dei polsini, lasciando qualche bottone aperto e mostrando una scollatura normalissima, senza mostrar chissà cosa di quel che v'è sotto se non uno scorcio appena di pelle. Quivi, è anche possibile notare il ciondolo con il ventaglio del Clan Uchiha che mai ha rimosso da quando Hanabi glielo ha donato. Sulle spalle, è inoltre poggiata una giacca in pelle nera senza però la necessità d'infilarvi anche le braccia, giacché l'indumento sventola dietro le di lei spalle. Scendendo, troviamo un paio di pantaloni neri aderenti alle di lei gambe e stringendosi in vita, tenuti su da una cintura in cuoio della medesima tonalità. I lembi della camicia, difatti, sono infilati nel bordo di questi ultimi, in modo che non si muova e che paia anche più ordinata. Ai piedi, infine, calza un paio di stivaletti neri che raggiungono la metà del polpaccio e che sembrano, a ben vedere, anche piuttosto comodi. Sotto questi abiti, son sapientemente infilati anche un paio di vambracci e schinieri metallici, ulteriori difese che potrebbero aiutarla non poco durante un eventuale scontro - ammesso ne avvenga qualcuno. Un paio di guanti neri ne coprono le mani interamente, nascondendo persino le affusolate dita. Il materiale è semplice cotone e pelle, ma sotto d'essi vi si nasconde una piccola placca metallica. Alla cintura, è fissato un gancio tramite il quale ha sistemato uno dei suoi recentissimi acquisti: una frusta dal manico bordeaux, ma per il resto completamente nera, che pende dal fianco mancino. Attorno alla coscia mancina, invece, vi è una piccola fascia con tre scomparti - tre sottili elastici - che contengono un numero identico di kunai con il manico rivolto verso l'alto, cosicché possa estrarli senz'alcuna problematica. Sul gluteo dal lato opposto, invece, prende posto una tasca porta oggetti che contiene tre shuriken, cinque fuuda (di cui due contenenti i tronchetti per la Sostituzione), tre tonici per il recupero del Chakra (avendone perso in quantità rispetto a dieci anni prima) e tre tonici coagulanti (ovviamente per Mattyse, visto e considerato quanto spesso si faccia male). I capelli rosei scivolano in lunghi boccoli oltre le spalle, adagiandosi anche sulle spalle e sul petto che si gonfia e sgonfia in merito ai di lei respiri. Un brivido le percorre la schiena nel momento in cui il ragazzo al suo fianco riprende a canticchiare una canzoncina che lei conosce fin troppo bene. Socchiude gli occhi, come se fosse un tic nervoso, rivolgendogli un'occhiata di sottecchi. <Che ansia rivederti con delle carte bomba in mano.> Ironizza, seppur vi sia un palese fondo di verità nelle parole che gli ha appena rivolto e che a malapena cerca di nascondere in qualche modo. Solleva gli occhi al cielo ancor invaso dalla luce solare seppur si stia ormai andando verso l'imbrunire. A proposito della sala da thè, invece, solleva le spalle con un piccolo sospiro a fuoriuscir dalle labbra schiuse. <Dici che esistono ancora le sale da thè?> Una domandina del tutto innocente, limitandosi a camminargli di fianco. [ Chakra ON ][ Equip || {Porta Kunai sulla coscia SX: 3 Kunai} - {Porta oggetti sul gluteo DX: 3 Shuriken, 5 Fuuda (di cui 2 con Tronchetti per la Sostituzione), 3 Tonici Rec. Chakra, 3 Tonici Coag.} - {Fianco SX: Frusta} - {Indossati: vambracci, schinieri, guanti ninja} ]

17:31 Mattyse:
 La donna è sicuramente vestita bene, sarebbe una delizia per l'occhio del Senjuu se questo, in questo momento, non fosse troppo concentrato su trovare delle informazioni utili. Rimedierà dopo. Mat quindi avanzerebbe, intento a tenersi davanti alla rosata mentre il proprio sguardo salterebbe da un lato all'altro della strada, cercando un locale qualsiasi. "Giusto perché non riesco ancora ad utilizzare il katon." Un bombarolo piromane può fare sicuramente più danni. "Ma se proprio non ti fidi, sei libera di andare altrove..." risponderebbe con una tonalità appena più bassa, senza preoccuparsi di nascondere una lieve nota di dispiacere della cosa. Alla domanda successiva non risponde, si limiterebbe ad avvicinarsi a quello che apparirebbe come un piccolo ristorantino, forse all'occorrenza farà anche da bar? Chissà che casino vi sarà la notte... Il bianco si avvicinerebbe alla porta di questo per poi allungare la mano mancina e cercare di aprirsi la strada, se vi fosse riuscito entrerebbe in quell'edificio e studierebbe il posto, facendo solo un paio di passi al suo interno. "Ma se resti prometto che a fine giornata farò si che ne sia valsa la pena." Un'altra promessa per la rosata, mentre rimane immobile all'ingresso di quel locale, guardandosi attorno in cerca di una figura a cui poter parlare. Il piede destro ora avanzerebbe, lasciando il peso al mancino mentre la figura del bianco andrebbe in direzione dell'ipotetico bancone. "scusa, sto cercando una persona." Senza un vero e proprio saluto, senza annunciarsi o altro. "In realtà è una bambina, dovrebbe avere circa dieci anni, capelli bianchi..." E' l'unica cosa che sa in effetti della piccola, sempre ammesso che non si sia tinta i capelli... In questo caso, vi rimarrebbe solo una informazione, sperando che anche questa sia rimasta veritiera. "Si chiama Aya Hyuga, figlia adottiva di Orochi Hyuga." E dirlo così, quasi ammetterlo, è come un pugno nella bocca dello stomaco. Mat sentirebbe, al solo pensiero, le diverse bruciature che adornano il suo corpo scaldarsi, come quella sera, in cui le palle di fuoco giungevano nella sua direzione e lui si è messo per giunta a fare da scudo a quella prigione acquatica... Il busto verrebbe chinato appena in avanti, mentre il braccio sinistro sollevato per posare il gomito contro il bancone, il braccio destro invece verrebbe fatto ricadere lungo il fianco, cercando di nascondere alla vista del dipendente presente dietro quel bancone il pugno che verrebbe stretto con forza. Lo sguardo poi verrebbe voltato, cercando quello della rosata, anche per vedere se questa sia rimasta con lui o meno.[Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (3 kunai), Borsa porta oggetti (20 carte bomba)]

17:59 Furaya:
 Sicuramente potrà apprezzarla in seguito sicché non è questo il momento per perdersi in un brodo di giuggiole. C'è un tempo per ogni cosa. Al momento, si limita a scandagliare la zona sotto uno sguardo attento, seguendo però il fare del Senjuu che preferisce muoversi per primo, scegliendo anche il locale verso cui dirigersi per iniziare a chiedere informazioni. E' altrettanto naturale che voglia immediatamente mettersi all'opera, son passati ben dieci anni dall'ultima volta che ha appena intravisto sua figlia in fasce tra le braccia di Orochi Hyuuga. <Peggio che andar di notte.> Bofonchia davanti all'ammissione altrui di non riuscire ancora ad utilizzare l'elemento del Fuoco che tempo addietro possedeva. L'angolo delle labbra si solleva in un piccolo sorrisetto in virtù delle parole pronunciate alla di lui volta, giusto per infastidirlo un pochetto. D'altronde, son soliti punzecchiarsi a vicenda fin da quando si sono conosciuti, dunque non è neanche innaturale come atteggiamento nei confronti del bianco. <...> Innanzi alla sua affermazione successiva, però, è necessario il distendersi dell'arto manco con indice e pollice che verrebbero indirizzati verso l'altrui fianco mancino. In tal punto, pizzicherebbero appena, tirandosi dietro un piccolo lembo di pelle. <Questo è per aver detto che non mi fido di te.> Schioccandogli anche un'occhiatina in tralice proprio per via d'una simile stupidaggine affermata persino ad alta voce. Non ti vergogni neanche un po'? <La prossima volta, ti mordo.> Stemperando sol in seguito il discorso, facendo scivolar la mano in questione lungo il suo braccio così da lasciarvi una carezza leggera. La differenza sostanziale tra le parole ed i fatti, in breve. <Mi hai convinta.> Commenta in risposta subito dopo, mentre si limiterebbe soltanto ad avanzar di qualche passo per fermarsi innanzi a quello che pare un locale, un bar, un posto tipico di quelle parti quanto meno. Non stona affatto con il resto. Glissa lungo la via, notando come l'afflusso di gente stia iniziando ad aumentare con il calar delle tenebre. Si metterebbe in mezzo nel momento in cui egli chiederebbe d'una ragazzina, pronunciandone il nome. <Sa come sono i bambini, spesso s'allontanano senza alcuna ragione facendo impensierire i genitori.> Sospira, ricalcando la parte d'una madre o presunta tale, fingendosi preoccupata per un piccolo umano che non è il suo, quando dovrebbe realmente iniziare a far qualcosa anche per la propria bambina. <Il suo nome completo è Kimi Aya.> Giusto per sottolineare l'importanza che possano avere quei nomi, entrambi. Fa sottintendere, dunque, che possa rispondere ad ambedue i nomi appena pronunciati. La mano, posta più vicino a Mattyse, scivolerebbe verso il centro della sua schiena come a sostegno in questo momento importante, comprendendo - seppur priva del sigillo empatico che spesso l'aiutava - di quanto difficile sia per l'altro. Il tipo oltre il bancone sembra pensarci su, anche se fa loro presente come sia innaturale che vi siano dei bambini qui nei dintorni. Dunque, sarebbe meglio provare a cercare da qualche altra parte, il che - tra l'altro - non traspare neanche come una cattiva idea. Quante possibilità hanno di trovarla proprio a Kagegakure? [ Chakra ON ][ Equip || {Porta Kunai sulla coscia SX: 3 Kunai} - {Porta oggetti sul gluteo DX: 3 Shuriken, 5 Fuuda (di cui 2 con Tronchetti per la Sostituzione), 3 Tonici Rec. Chakra, 3 Tonici Coag.} - {Fianco SX: Frusta} - {Indossati: vambracci, schinieri, guanti ninja} ]

18:39 Mattyse:
 Vi è un momento e un luogo per ogni cosa, come è già stato detto... e questo non è il momento per dare prendere a testate il problema. Mat fulminerà per un istante Furaya con lo sguardo, e non per quel pizzico che poco prima dell'ingresso del locale lo ha fatto saltellare, intento ad allontanarsi, come nemmeno per la minaccia o simile... Ma ben si per il modo utilizzato per parlare con il soggetto presente dall'altra parte del bancone. Non è il momento di mostrarsi come genitori che stanno cercando la loro figlia, magari per Fru non è così semplice, ma Mat sta seguendo l'unica strada che gli fa sperare che sua figlia sia ancora viva: la yakuza. Il Senjuu irrigidirebbe il diaframma, tentando poi di fargli schiacciare i polmoni in maniera sporadica e con forza, generando due colpi di tosse che dovrebbero coprire, soprattutto, le ultime parole della rosata. Quel nome, il nome che ha scelto Mekura, il nome di colei che anni addietro l'ha avvelenato per una sciocchezza. Per quella finta tosse la mano mancina si solleverebbe e verrebbe portata dinanzi alle proprie labbra. "scusate.." Con un tono più basso, guardando ora Furaya con uno sguardo serio. Non la giudica, sa che senza quel sigillo comprendere i piani di Mat in tempo è alquanto difficile, spera solo capisca cosa abbia per la testa. "Immagino bene non sia un posto per bambini..." Risponderebbe all'uomo, o donna, o chi sia. "Ma la figlia di Orochi Hyuga non può certamente essere una bambina qualunque, no?" Il bianco da così per scontato che chiunque all'interno di quel quartiere sappia di chi lui stia parlando. "Ma se non ne sapete nulla... Posso quanto meno chiedervi dove posso trovare qualcuno disposto a fare affari... particolari?" E qui sottolineerebbe la parola 'particolari' anche con un lieve movimento del capo. NEL CASO in cui venga richiesto che genere di affari, allora lui risponderebbe con "Bhe, mia moglie è di troppo ultimamente e la signorina che mi accompagna vorrebbe qualcosa di più... Dovrei trovare qualcuno che non abbia paura di sporcarsi le mani per soldi..." E qui, la mano destra si allungherebbe per andare ad allentare il nodo della borsa porta oggetti, che successivamente afferrerebbe saldamente per issarla e portarla sul bancone, stringendola però tra le proprie dita, poco intenzionato a lasciarla andare e cercando di far pensare che vi siano dentro dei soldi. [4/4 Bluff][Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (3 kunai), Borsa porta oggetti (20 carte bomba)]

19:10 Furaya:
 Beh, la prossima volta sarebbe consona un po' d'organizzazione. Voi due, che ne dite? Al tossir dell'altro, palese finta per evitare che le parole della donna possano essere udite, lei solleva un sopracciglio e si zittisce fin da subito. Non aggiunge altro al contesto espresso, potendo ben intuir come sia il caso di pronunciarsi come ha fatto. Gli concede quindi qualunque redine, lasciandosi andare ad un piccolo sospiro impaziente. Sì, le ha dato fastidio. E' consapevole che ne ha avute le giuste ragioni, tuttavia il suo orgoglio è la sua miglior armatura e difesa. Quindi, una volta anche soltanto sfiorata, l'atteggiamento della donna muta e diventa un passivo-aggressivo talvolta veramente fastidioso. E dunque se ne sta lì, in religioso silenzio, conscia che potrebbe ribaltare una situazione già di per sé complicata e non intendendo in alcun modo riuscirvi. Ha già fatto abbondanti stronzate in passato, tanto da non volerle assolutamente ripetere. Scottata dalla situazione e dalla reazione del bianco, si chiude nel suo mutismo tenendo però sotto controllo la situazione. Le iridi glaciali, infatti, glissano lungo il bancone e si soffermano sull'ingresso dal quale sono entrati poc'anzi. Quando riprendono a parlare, non farebbe altro che tenere sott'occhio sia il locandiere che il ragazzo che ha deciso di accompagnare. L'uomo dall'altro lato del bancone, invece, sembra squadrare dalla testa ai piedi colui il quale sta provando a trattare per riuscire ad ottenere delle informazioni. Si è passati dal cercare una bambina a voler trovare anche un killer che possa uccidere qualcuno d'indesiderato. Egli gli fa presente - a mo' di scherno - che potrebbe mettersi in contatto con il serial killer che, negli ultimi tempi, sta prendendo di mira molte persone facendone delle vittime. Si lascia andare ad una risatina, come a sottolineare il fatto che stia scherzando e non sia necessariamente serio come lo è, di contro, il bianco. <...> La donna, dal canto proprio, si mordicchia distrattamente l'interno del labbro inferiore, giusto per scaricare in qualche maniera il nervoso e l'adrenalina crescenti. <Forse, dovremmo provare altrove.> Anche perché rischiano d'essere troppo visibili nel proporre richieste del genere così come se niente fosse. E se quello che hanno davanti dovesse chiamare le guardie? Si preoccupa di qualcosa del genere perché ha ovviamente avuto a che fare con l'altro lato della medaglia, con il lato di coloro che facevano rispettare le regole ad ogni costo, a prescindere da chi avessero di fronte e da quanto forte potesse essere. Che sia il caso di cambiare locale? Forse, è meglio. [ Chakra ON ][ Equip || {Porta Kunai sulla coscia SX: 3 Kunai} - {Porta oggetti sul gluteo DX: 3 Shuriken, 5 Fuuda (di cui 2 con Tronchetti per la Sostituzione), 3 Tonici Rec. Chakra, 3 Tonici Coag.} - {Fianco SX: Frusta} - {Indossati: vambracci, schinieri, guanti ninja} ]

19:25 Mattyse:
 Il bianco sa bene quanto fastidio quella cosa possa aver dato alla rosata, si scuserà con lei il prima possibile, lasciando da parte anche il proprio orgoglio, ma ora non può, ora deve mantenere quella facciata, quella farsa in cui, se chiederanno, lui si presenterà come vecchio amico dello stesso Orochi. Accenna ad una piccola risata sentendo la proposta scherzosa del locandiere e, successivamente, scrollerebbe le spalle. "Non mi dispiacerebbe, ma non so come trovarlo! Quindi mi accontenterei anche di qualche organizzazione... Qualcuno che sappia come muoversi" Un altro passetto per chiedere della Yakuza. lascerebbe qualche istante, poi sentirebbe le parole di Furaya ed annuirebbe con il capo. "Si, hai ragione. Forse qualche altro locale saprà aiutarci" E si tirerebbe dietro la borsa porta oggetti, chinandosi con il busto per legarla alla coscia destra, dando così maggior tempo al locandiere per cambiare idea. Al termine di tutto, il bianco tornerà ben eretto, allungando la mano sinistra per andare a prendere quella della donna. Non la chiederebbe, sollevando poi il capo per mimare un "scusa" in suo favore. Se la donna le permettesse di tenerle la mano la accompagnerebbe verso l'esterno, in caso contrario, si limiterebbe a farle strada. Lasciatosi il locale alle spalle, si allontanerebbe di circa dieci metri, per poi riprendere a parlare. "So che volevi aiutare e che i modi non sono stati dei migliori... Ti chiedo scusa." A bassa voce, mette da parte il proprio orgoglio sperando che la donna sappia anche cosa voglia dire ciò. Metterlo da parte per lei, dovrebbe aver un significato abbastanza importante. "Mi da fastidio chiamarla Aya o dire che era la figlia di Orochi... Ma se mi presento come il padre naturale, che ha ucciso Orochi, mi brucio qualsiasi possibilità di trovarla. A contrario, rischio solo di attirare su di me i sopravvissuti che dieci anni fa hanno assistito alla morte del loro capo." Si, perché è sicuro che se uno dei due che lo hanno attaccato sia sopravvissuto, questo probabilmente avrà abbastanza rancore da ammazzarlo all'istante, senza dargli modo di parlare... E dieci anni fa magari sarebbe anche stato in grado di combattere, ma ora... Il passo del bianco rallenterebbe, arrivando a fermarsi per poi tornare con il proprio sguardo ambrato in favore della rosata dagli occhi di ghiaccio. "Non mi sentivo in colpa così tanto nemmeno quando litigavo con Mekura..." Sussurrerebbe tra se e se, accennando poi ad una piccola risata. Ora allungherebbe entrambe le mani verso di lei, intento a a prenderle entrambe. "Spero che tu mi possa perdonare..." Insiste proprio. [Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (3 kunai), Borsa porta oggetti (20 carte bomba)]

20:22 Furaya:
 Oh, la sua è soltanto una fase passeggera. Con il passare di qualche minuto, riuscirà a calmarsi autonomamente e trovare la soluzione a qualunque problema. Anche il terrorista sceglie di cambiare locale, finalmente d'accordo ambedue su qualcosa, tanto da dirigersi all'esterno. La Decima non farebbe altro che salutare con un cenno del capo il locandiere, evitando di pronunciarsi oltre. Permette al bianco di prender la sua mano, stringendola a sua volta e facendo sì che le dita s'intersechino tra di loro. Una volta fuori, ancor silente, guarderebbe soltanto davanti a sé, aspettando che si siano allontanati abbastanza da poter parlare senz'alcuna problematica. Con la coda dell'occhio, noterebbe il suo fare mentre lei proseguirebbe nel suo avanzare con il mento sollevato, lo sguardo glaciale ma pur sempre austero come quello d'una donna vissuta. E in fondo è quello che è. Ne ha passate tante sin a tornare ad essere nessuno. Irrigidisce appena la mascella, infastidita per via della minaccia al suo orgoglio, ma non per questo davvero arrabbiata con Mattyse. Giustamente, come sempre, se l'è perlopiù presa con se stessa per aver pronunciato qualcosa di sbagliato nel momento meno opportuno. Tuttavia, resta sorpresa dalle parole che fuoriescono in secondo luogo dal terrorista, costringendola a girar il capo in sua direzione con espressione turbata, sì, ma in senso positivo! <Eh?> In un primo momento, infatti, non sembra capire poi tanto bene che le sta chiedendo delle scuse. D'altronde, è assai difficile che riesca ad averne dal diretto interessato, quindi lo scruta con attenzione in attesa della classica risata che precede la frase indirizzata a far comprendere che stesse scherzando. Risata che ovviamente non arriva poiché è davvero serio in tutto ciò. La donna deglutisce, mantenendo gli occhi chiari rivolti in sua direzione, così da non perdersi alcuna espressione altrui. <Non stai scherzando.> In un primo momento, trova utile sottolinearlo per sincerarsi dell'effettiva realtà che ha di fronte. <Non c'è bisogno di chiedermi scusa, ma la prossima volta fammi sapere come intendi muoverti. In questo modo, potrò aiutarti al meglio.> Ed è costretta poi a spostar lo sguardo di lato per un istante prima di riportarlo su di lui, tirando un profondo sospiro. <Sento la mancanza del sigillo empatico, davvero.> Lasciandosi per altro scappare un sorrisetto divertito, come a voler far sembrare tutto passato - come in realtà poi è davvero. In seguito alle sue parole, lei non fa altro che annuire poiché comprende appieno la motivazione che l'ha spinto a comportarsi in quella maniera. <Ti chiedo scusa io.> Perché avrebbe dovuto evitare di intromettersi, in effetti, a meno che non sapesse per certo come si sarebbe dovuta comportare. Egli andrebbe in seguito a fermarsi, abbastanza da invogliare anche lei a far la stessa cosa. Lo vede appropinquarsi a stringerle entrambe le mani, la qual cosa fa ulteriormente aggrottare le sopracciglia di lei che lo scruta come se non avesse ben capito a cosa vada riferendosi. <Matt> Lo richiama alla realtà, tirandolo verso di sé tramite il piegamento delle braccia, accorciandone le distanze. <va tutto bene, sul serio.> Ha davvero avuto un atteggiamento così terribile nei suoi confronti? Difatti, vorrebbe fare in modo che, una volta trovatosi vicino, alzandosi appena sulla punta dei piedi per via della differenza d'altezza, possa lasciargli un bacio sulla fronte. Nulla di più semplice, senza mai smettere di tenergli le mani tra le proprie. <Continuiamo?> Invitandolo subito dopo, ancor un po' frastornata dal suo modo di fare, quasi come se non sembrasse più lui. Sarà la situazione a renderlo tale? [ Chakra ON ][ Equip || {Porta Kunai sulla coscia SX: 3 Kunai} - {Porta oggetti sul gluteo DX: 3 Shuriken, 5 Fuuda (di cui 2 con Tronchetti per la Sostituzione), 3 Tonici Rec. Chakra, 3 Tonici Coag.} - {Fianco SX: Frusta} - {Indossati: vambracci, schinieri, guanti ninja} ]

19:16 Mattyse:
 Il bianco annuirebbe appena con il capo, accennando ad un piccolo sorriso, un po' timido, stranamente, quasi come se non fosse lui... Però il tutto è dovuto da quella paura di procurarle un dispiacere che, bene o male, conosce. Sa bene cosa potrebbe aver provato perché è qualcosa che lui per primo non vorrebbe mai vivere, la sensazione di aver sbagliato, di voler aiutare a risolvere problemi di una certa dimensione e sentirsi non inutili, ma anche d'intralcio... è una sensazione bruttissima che non si riesce nemmeno a scaricare sull'altro, si da la colpa solo a se stessi. Gli occhi andrebbero a posarsi sulle mani della rosata, studiandole lentamente mentre i pollici prenderebbero ad accarezzare le sue dita. "Era semplice stare tranquillo quando bastava una parola per avere la tua voce nella testa..." Ammetterebbe prima di accennare ad una piccola risata. "...Come era facile tenerti aggiornata, visto che condividevo tutti i pensieri con te ed eri te a scegliere quando chiudere." Perché in effetti era così, qualsiasi pensiero lei lo poteva commentare senza alcun problema... Era tutt'altra vita. La mano sinistra ora mollerebbe quella di lei per posarsi sul pettorale destro, quello che lei stessa a marchiato. "Ma lo riavremo. Non mi sono fatto marchiare come una vacca per avere un tuo ricordo" L'occhio ambrato ora verrebbe sollevato, mostrandosi completamente alla donna, annuendo poi alla sua proposta di continuare. "Direi di seguire questa linea: cerchiamo Aya Hyuga, figlia adottiva di Orochi. In caso di domande, sono un vecchio amico a cui ha chiesto, di anni fa, di prendere la piccola per allenarla secondo degli standard particolari, seguendo un addestramento prototipo per selezionare le forze speciali fin dalla giovane età." Ancora fermo, davanti a lei, andrebbe a spiegare quello che sarebbe il suo piano. "Per avere maggiori informazioni, cerchiamo anche sicari, con la scusa utilizzata prima. Un sicario avrà qualcuno dietro per aiutarlo, un gruppo che può condurci alla Yakuza." Piano semplice, per una volta. Con lo sguardo cercherebbe un segno di approvazione da parte della Nara, di approvazione o meno. "Ipotizzo due finali. Uno che vede noi che riceviamo informazioni ed uno che vede la Yakuza venirci a cercare per sapere meglio chi siamo. Questo sempre ammesso che nessuno ci costringa ad utilizzare le maniere forti all'interno di uno dei locali o che non mi riconoscano" Anche se dopo dieci anni la vede difficile, non impossibile, ma difficile. Ora il bianco utilizzerebbe il piede sinistro come perno per ruotare verso la propria destra, stringendo appena la mano della donna con la propria per poi riprendere a camminare. "Ho venti carte bomba con me. Con due posso far crollare l'edificio, quindi se servisse tieniti pronta ad uscire. Sempre la porta ad una distanza adeguata con meno impedimenti possibili." Per un piano di fuga strutturato al meglio. "Non puntare mai i piedi verso la porta, daresti l'impressione di essere agitata e di volertene andare." Piccole accortezze, i classici segnali subliminali che tradiscono, per la gran parte delle volte, i poliziotti in borghese, rendendoli impossibile il trovare informazioni a loro utili. [Chakra 25/25][Equip: lo stesso che non lo ricordo]

20:14 Furaya:
 La situazione pare essersi risolta nel migliore dei modi, anche se prevede il fare del bianco diversamente da come si sarebbe comportato in passato. L'assenza di quel maledetto sigillo empatico sembra farsi sentire sempre di più, ogni giorno che passa, specialmente durante situazioni simili. Segue il movimento dei suoi pollici che ne accarezzano le mani, spostando lo sguardo verso il suo volto quando riprende a parlare alla donna. <C'è un lato positivo in tutto questo, se ci fai caso.> Ammette, adoperando un tono sicuramente più calmo e pacato nei di lui confronti, proprio affinché capisca che il peggio è passato, che quella tempesta minacciosa in arrivo è ormai un lontano ricordo. <Io non posso chiuderti alcunché per evitare di comunicare con te. Sta a significare che, finché staremo assieme, finché sapremo ognuno dove si trova l'altro, potremo sempre parlare e confrontarci, anche quando le cose si mettono male.> Come in questo caso dove è stato necessario l'intervento della parola, affinché potessero confrontarsi, capirsi e scusarsi a vicenda per essersi fraintesi. D'altro canto, per come la conosce lui, dovrebbe ben conoscere gli atteggiamenti della Decima, ormai. In fondo, son poche le persone che potevano vantarsi - un tempo - d'essere a stretto contatto proprio con lei. Ed infatti il Senjuu risulta anche essere uno dei pochi coi quali lei s'è aperta di rimando, mostrandogli non soltanto il lato chiuso e ferito che ha sempre portato con sé, ma anche quello sconsiderato e vendicativo che ha soppresso per troppo tempo. <Oh no, certo. Sarà la prima cosa che rifarò, magari senza lava questa volta, non appena avrò riacquistato i miei vecchi poteri. E, a proposito di ciò> Facendosi per un attimo più seria, in modo che comprenda che non sta scherzando e che, presto o tardi, vi sarà bisogno di discutere anche di questi termini. <quanto prima, dopo aver fatto queste ricerche, vorrei iniziare a cercare Fenrir.> Così, giusto per sottolineare quanto sia importante per le riuscire a riottenere parte del suo vecchio potere: un passo alla volta, come sempre. Spera soltanto di non impiegarci tutta la vita come la prima volta. Non deve crescere, deve soltanto tornare ad essere quella che era. Ascolta con attenzione quella che sarà la linea da seguire, esattamente come s'era consigliato di fare all'inizio, seguendo un iter che ambedue possano conoscere per non cascare nello stesso errore antecedente. Annuisce un paio di volte, facendogli comprendere come stia seguendo il discorso, assimilando man mano le informazioni necessarie. <Sei tu la mente.> Il che viene però pronunciato con un sospiro pesante, come se la cosa non la entusiasmasse più del previsto, nonostante sul candido ovale della donna sbuchi un sorrisetto divertito. Sì, cerca di prenderlo per il culo almeno un po', giusto per stemperare quella gravosa aria che s'era creata sulle loro teste. L'ultima spiegazione, però, le fa sollevar un sopracciglio, il quale viene arcuato assieme alle labbra che si schiudono. La lingua schiocca contro il palato. <Sono stata Generale Anbu, Matt> Così, giusto per ricordarglielo ammesso se ne fosse dimenticato. Per dire, eh. Sempre meglio restarne informati. <e mi stai dicendo come comportarmi in questo caso?> Non intendendo il modo di comportarsi per avere informazioni, ma quello di appropinquarsi comunque alla fuga senza destare sospetti. <Andiamo, forza.> Le falangi stringerebbero il polso del bianco, in modo che possa iniziare ad incamminarsi, un passo dopo l'altro ad ampie falcate, con lui al seguito. Sol quando anch'egli si sarà mosso al seguito, gli lascerà andare il braccio, capace di muoversi benissimo anche da solo. Insomma, era partito bene, con tutte le buone intenzioni del mondo! E cade proprio qui. La cosa buffa è che lei, di contro, se la ride sotto i baffi. [ Chakra ON ][ Equip || {Porta Kunai sulla coscia SX: 3 Kunai} - {Porta oggetti sul gluteo DX: 3 Shuriken, 5 Fuuda (di cui 2 con Tronchetti per la Sostituzione), 3 Tonici Rec. Chakra, 3 Tonici Coag.} - {Fianco SX: Frusta} - {Indossati: vambracci, schinieri, guanti ninja} ]

20:36 Mattyse:
 Annuirebbe appena a quella sua... richiesta? Quella di andare a cercare Fenrir. Il bianco non vi aveva pensato e per un istante si ferma, la sua mente sta caricando un nuovo percorso che preveda quella variante, quella puntina che vada a indicare la ricerca pure del grande lupacchiotto preferito di Fru. "Va bene, non dovrebbe essere difficile trovarlo. Basterà cercare nel magico posto fatato in cui sei stata prima della guerra" Proporrebbe la più semplice delle soluzioni, la strada più ovvia che potrebbero percorrere. Ma fuori da quel villaggio, tra loro e quelle terre, vi sono chilometri e chilometri di terreno che si trovano sotto il completo controllo delle chimere. Sarà una comica! "Mi ricordo, ma visto gli shinobi che sono entrati con me..." Era meglio fare un ripasso veloce, no? E qui andrebbe a rispondere, in questo modo, a quella punzecchiata che lei per prima li ha dato. "...le cose sono due, o negli ultimi anni i generali hanno allentato la corda tanto da far diventare i miei compagni delle mezze seghe, o sono sempre stati una forza deludente." E darebbe un altro colpetto, accennando ora ad una piccola risata mentre riprenderebbe a camminare, anche un poco strattonato dalla rosata. "Lo so che hai un bel culo ma questo non ti da il permesso di starmi così davanti. Per lo meno non se non mi stai tirando in un vicolo." Per fare cosa? Un sorriso appena malizioso apparirebbe sul suo volto, ma svanirebbe in fretta: il Senjuu amplierebbe le falcate del proprio passo per rimettersi in pari, affiancandosi alla ex kage, mentre lo sguardo cercherebbe un altro locale... Fin quando uno non salterebbe ai suoi occhi, qualcosa gli suggerisce di dirigervi, allungando poi la mano mancina per far traslare la porta a soffietto di lato, aprendo l'ennesimo varco per un edificio. Il bianco cercherebbe poi al suo interno un bancone o qualcuno che appaia come un dipendente del posto per poi avvicinarcisi. "Buongiorno. Starei cercando una bambina di circa dieci anni. Aya Hyuga, figlia adottiva di Orochi Hyuga." Come da copione. "Ho fatto una promessa al padre circa dieci anni fa e sono qui per rispettarla." Tenterebbe quindi a cercare altre informazioni, sperando che possano essere utili, questa volta. [Chakra 25/25][Equip: lo stesso che non lo ricordo]

21:33 Furaya:
 Quando il discorso glissa in favore di Fenrir, ne ascolta la risposta, limitandosi in un primo momento a scuotere il capo. <Sbagliato> Oh, il terrorista ha appena pronunciato qualcosa di incorretto? Resterà nella storia. <il luogo in cui sono stata l'ultima volta è irraggiungibile dalle persone comuni.> Gli rivela, mantenendo il suo classico tono di voce pacato, almeno nei suoi confronti. <Tuttavia, il bello> Per così dire. <delle Evocazioni è che posseggono un luogo in cui si sono insediati. Bisognerà arrivarci, non so neppure se sia ancora integro> Tenendo conto della guerra passata che ha distrutto qualunque villaggio esistesse, radendo al suolo anche i ricordi trascorsi delle famigerate Terre Ninja. <ma abbiamo un punto di partenza per ritrovare il branco.> Per riuscire ad affermarsi di nuovo come il capo branco che era, accettata da Fenrir a tal punto da permetterle di seguire il percorso per l'apprendimento dell'Arte Eremitica. Un'arte che, a conti fatti, non è stata abbastanza utile per salvare tutti quanti. Ma a quello ci penserà dopo. Fa roteare gli occhi verso l'alto nel momento in cui Mattyse torna a parlare degli Anbu, soffermandosi sulle di lui affermazioni. <Alcuni di loro, erano soltanto all'inizio del percorso. Inoltre, non perché li ritenessi TU non validi, non vuol dire che lo fossero davvero. Anche tu eri fuori dagli standard delle Forze Speciali, ciò non significa che t'abbiamo lasciato andare.> Commenta alla di lui volta, libera di poter dire quello che pensa proprio perché si fida alquanto del terrorista - non ciecamente forse, ma abbastanza sì. Davvero. <Comunque sia, non serve a niente parlarne adesso. Chissà che fine hanno fatto tutti.> Commenta ad alta voce, stringendosi nelle spalle, consapevole che forse non riuscirà mai ad avere le risposte che cerca ma che, prima o poi, dovrà accertarsene. Potrebbe anche avere la fortuna di incontrarli ancora una volta, ma non è niente di certo. Quindi, preferisce al momento glissare sull'argomento del quale stavano discutendo. Una volta trascinatoselo dietro, sente il di lui commento, saldando ulteriormente la presa sul di lui polso, guardandolo di sottecchi da sopra la spalla mancina. Gli rifila persino un'occhiataccia, la quale viene adornata subito dopo da un sorrisetto divertito. <Prima il dovere, poi il piacere. Intanto, prova a vedere se trovi un vicolo meno sudicio degli altri.> Lasciandogli intendere che potrebbe vagamente apprezzare l'idea, ma soltanto quando avranno terminato di svolgere ciò per cui si son diretti fin al quartiere notturno. Or dovrebbe ritrovarselo di nuovo al fianco, così da poter dirigersi verso il nuovo locale che pare abbiano adocchiato, seguendolo di rimando e restandogli vicino. <...> Dal canto proprio, almeno per il momento, resterebbe silente in attesa di novità da parte del barista, del proprietario o da chiunque possa anche soltanto dare loro una mano. Interverrà, ovviamente, se necessario. <Salve.> Saluta a sua volta, educata nel modo di porsi, ma comunque attenta al circondario adoperando i propri sensi, principalmente l'udito per non destar sospetto alcuno. [ Chakra ON ][ Equip || {Porta Kunai sulla coscia SX: 3 Kunai} - {Porta oggetti sul gluteo DX: 3 Shuriken, 5 Fuuda (di cui 2 con Tronchetti per la Sostituzione), 3 Tonici Rec. Chakra, 3 Tonici Coag.} - {Fianco SX: Frusta} - {Indossati: vambracci, schinieri, guanti ninja} ]

21:53 Mattyse:
 Sbagliato? Una cosa che non è mai capitata prima! Ma la cosa non brucia particolarmente al bianco, è un argomento di cui sa poco e nulla, non poteva far altro che andare a logica ma... "Come se noi fossimo persone comuni, no?" Chiedere ironico, sollevando il sopracciglio destro. Per lui, difatti, sono divenuti qualcosa di più di semplici shinobi, sono coloro che hanno affrontato qualcosa che si proferiva un kami, qualcosa che ha dovuto trovare una soluzione per metterli fuori combattimento senza affrontarli, probabilmente per paura e consapevolezza che avrebbe perso. E sapete come sia problematica la cosa? Un terrorista, convinto, che inizia pure ad atteggiarsi da Kami? Un piccolo bombarolo che cammina a petto gonfio e gridando 'IO SONO UN DIO'. Un po' come la strada per el dorado! E' dura fare il dio, basta avere un po' di brio... STO DIVAGANDO. Mat sorriderebbe a quel complimento quando lei torna nel discorso anbu ma non le risponde, puntando a farlo cadere in fretta. Non possono farsi sentire in quei quartieri parlare di argometni simili, sia per quello che è il loro obbiettivo, sia per la semplice sopravvivenza. Entrato nel locale e fatte le prime domande Mat continuerebbe, se il soggetto non gli avesse dato una risposta concreta e soddisfacente. "Nel caso, vi è qualcuno che possa ricondurmi a lei? Qualcuno che dieci anni fa lavorasse per Orochi." Insisterebbe quindi, in cerca di quella che era la yakuza del marito di Mekura. "Qualsiasi cosa, un nome, un locale... Non ho intenzione di venir meno alla parola che ho dato al mio amico." E che amico, gli hai fatto scoppiare il locale, lo hai chiuso in una prigione acquatica e hai preso delle palle di fuoco in faccia per farlo annegare. Lo sguardo andrebbe poi in direzione della Nara, per poi venir abbassato lentamente, tentando di sembrare il più dispiaciuto possibile. "Te ne prego..." Ancora rivolgendosi all'uomo, o donna, o quel che sia. "E' l'unico modo che ho per ricordarlo..." E la tonalità verrebbe abbassata, tentando di sembrare demoralizzato e abbattuto. Se non ricevesse delle informazioni, sarebbe costretto ad abbandonare il locale. Al termine di tutto, sia che le abbia avute o meno, il bianco farà cenno alla rosata di seguirlo, incamminandosi successivamente verso la porta da cui erano entrati. La notte è scesa, il quartiere ha preso a riempirsi rapidamente... "Vuoi ancora il vicolo, o vediamo se troviamo una stanza?" Tonalità bassa, palesando il fatto che i pensieri lo stiano avvolgendo, ma cercherebbe con la mano la donna. Ha bisogno di lei più che mai. [Chakra 25/25][Equip: lo stesso che non lo ricordo]

22:43 Furaya:
 In effetti, non potrebbero affatto definirsi come persone comuni. Sarebbe prendersi in giro vicendevolmente, la qual cosa storpia non poco, soprattutto se stiamo parlando con uno dei terroristi che si stava appena affermando a seguito dell'esplosione del Ponte Naruto e del Monte dei Volti. Surclassando totalmente, poi, gli innumerevoli ruoli che la Decima era riuscita ad ottenere durante tutta la sua carriera da Ninja. <Facciamo finta d'esserlo ancora per un po'.> Dopodiché dovranno mostrarsi alla luce del sole per quelli che erano una volta, desiderosi di ottenere quello che hanno perduto con tutti i relativi interessi. Quest'oltraggio non verrà di certo dimenticato. <A proposito, Keiga è dalla nostra parte ed è piuttosto sofferente. Reputa d'essere chiusa in gabbia.> Afferma in sua direzione, portando la testa a piegarsi appena da un lato. C'è molto che devono fare ancora, come prima cosa vi sarebbe quello di trovare le rispettive figlie d'entrambi, in modo che possano di conseguenza muoversi per adoperarsi diversamente. Una volta entrati nel locale, lascerebbe parlare Mattyse per tutto il tempo. In fondo, è lui che deve svolgere quel ruolo di amicone di Orochi, tanto da costringere la donna ad adoperare uno degli insegnamenti più antichi delle Forze Speciali Anbu e di suo padre Ryota. Manterrebbe un'espressione facciale del tutto normale, sforzandosi di restare seria per tutto il tempo necessario, piegando le braccia al petto. Si morderebbe la lingua, abbassando per un attimo lo sguardo e rialzandolo subito dopo alla volta del Senjuu e del locandiere con il quale hanno a che fare in questo momento. Vorrebbe scoppiare a ridere soltanto per via del fatto che Mattyse asserisca d'essere uno dei migliori amici di Orochi, tanto da inviargli mentalmente - pessima abitudine quella che l'è rimasta - un pensiero che dirà più o meno così: "al massimo, miglior amico della moglie", rendendosi conto in ritardo di come non siano affatto più collegati tra di loro empaticamente come una volta. <Lo aiuti, per favore. Non ci serve sapere altro che un nome o un posto. Ci teniamo particolarmente.> Piegherebbe persino il capo in avanti, mostrando un'espressione rattristata e malinconica per quanto possibile, facendo affidamento al mancato collegamento mentale del quale s'è ricordata forse troppo tardi affinché compaia quel sentimento che voleva sul di lei volto. Chinato il capo in segno di muto aiuto e ringraziamento, lo risolleverebbe soltanto in un secondo istante. A prescindere dalla risposta che possano in qualche modo aver avuto, seppur sia difficile incontrare qualcuno che ancora possa ricordarsi dell'ex capo della Yakuza, metterebbero di nuovo piede fuori dal locale. Si lascerebbe afferrare la mano da lui, lanciando delle rapide occhiate nei dintorni, laddove le strade si starebbero man mano riempiendo di gente per via del calare delle tenebre. <La prossima volta, potremmo entrare in qualche bar in tarda serata. Forse avremo più chance.> Commenta in sua direzione, ponendo quella che è l'idea per un piano futuro, il che lascia anche intendere che per oggi potrebbero fermarsi. Alla sua richiesta, però, si volta in sua direzione con far interrogativo, piegando un sopracciglio. <Dipende quanto costa una stanza, Matt. Ho racimolato alcuni soldi sistemando delle armi a dei passanti, ma non so se basteranno.> E lo tirerebbe appena verso di sé, in modo che siano vicini e che lei possa sollevarsi verso il di lui orecchio, in modo che, sussurrando, sia l'unico a poterla sentire nel marasma di gente che affolla quelle vie. <Finché ci sarai tu, il luogo è indifferente.> In parole povere, gli sta dicendo di scegliere al posto suo, ma in un modo per via del quale potrebbe risultare difficile rifiutarsi. [ Chakra ON ][ Equip || {Porta Kunai sulla coscia SX: 3 Kunai} - {Porta oggetti sul gluteo DX: 3 Shuriken, 5 Fuuda (di cui 2 con Tronchetti per la Sostituzione), 3 Tonici Rec. Chakra, 3 Tonici Coag.} - {Fianco SX: Frusta} - {Indossati: vambracci, schinieri, guanti ninja} ]

23:06 Mattyse:
 Come non ridere, non la biasima mica, anzi, in parte è stupito come la donna sia riuscita a mantenere un contegno mentre il bianco andava a proferire proprio quelle boiate allucinanti. Lei nascondeva le risate e lui, nel mentre, nascondeva il bruciore delle cicatrici che adornano il suo volto... Ma non appena sono fuori, la cosa prende una piega bizzarra. Mat volenteroso di distrarsi e non sprecare un'altra sera come i dieci anni appena trascorsi, vuole trovare un luogo appartato, proponendo difatti un hotel o qualcosa di simile che possa dargli un buon riparo... Ma alla rosata va bene tutto a quanto pare... "Ho una mezza idea..." sussurrerebbe lui in tutta risposta, mentre il braccio sinistro andrebbe ad avvolgere le sue spalle non appena questa si avvicina alle sue spalle, intento a stringerla con forza contro di se. Il labbro inferiore verrebbe catturato tra i denti mentre il piede destro avanzerebbe, tentando di portarsi appresso la Nara. Il suo sguardo va fisso verso un vicolo notato precedentemente, ma non basterà la penombra per Mat. No, non permetterebbe a qualcuno di vedere la sua Fru in condizioni tanto provocanti... è solo un peccato che non potrà strapparle quei bei vestitini di dosso, non perché poi dovrebbe usare la trasformazione per non risultare completamente nuda, ma ben sì perché non hanno molti vestiti e non possono permettersi di buttarne troppi nel cesso... Però... Ci si potrebbe sempre giocare, no? Mat quindi tenterebbe di entrare nel vicolo, sollevando poi l'arto sinistro per liberare le spalle della donna e comporre il sigillo del serpente dinanzi al proprio petto. Inizialmente ricercherebbe il chakra di tipo Suiton che andrebbe a compattare in una piccola bilia, tentando successivamente di spostarla verso il polso sinistro, poi andrebbe con la propria immaginazione a visionare del terriccio che, attirato da una qualche forza gravitazionale, vada a compattarsi in una seconda biglia, color marrone, nel polso destro. Se vi fosse riuscito, farebbe rotolare le due sfere verso il sigillo del serpente, ove andrebbe a farle sbattere con forza nel tentativo di unirle in un unica bilia, verde come l'erba, come la vita. Se vi fosse riuscito, qui darebbe vita al proprio Mokuton. "Rendiamo questo vicolo più appropriato alla lupa di Konoha." Commenterebbe dopo essersi voltato in direzione della donna, andando a ricercare nel terreno quelle che potrebbero essere delle radici a lui utili, radici che se troverebbe alimenterebbe con il proprio chakra per farle crescere, in larghezza e lunghezza, indirizzandole verso il suolo così che possano sbucare un metro dietro alla rosata e alzarsi, andando a ricreare una sorta di parete che possa essere in grado di nasconderli dagli occhi dei passanti... Ovvio, qualche buchetto qua e là, si tratta di rami... Ma un po' di vedo non vedo, potrebbe essere più eccitante, no? "La vedi bene la luna da qui?"[2/4 attivazione innata][2/4 Mokuton no ichi][chakra 24/25][END?]

Ricerca tra i vicoli del quartiere notturno:
Mat, accompagnato da Fruaya, va a chiedere in alcuni locali informazioni riguradanti Aya Hyuga, figlia adottiva di Orochi Hyuga. Chiede anche informazioni inerenti a come trovare qualcuno che possa dare queste informazioni, spacciandosi per un amicone di questo.

Il termine della giocata è a luci rosse, vietato ai minori di 18 anni, quindi Fuji non leggere! TVB