Serpenti

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Giocata di Lavoro

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21:49 Sango:
 Archivi, libri antichi, le stesse pagine che adesso offrono quel gradevole odore di passato . Storia che è stata conservata, ultimi libri e pergamene rimaste in quel nuovo villaggio che offrono a coloro che lo desiderano uno scorcio di ciò che fu, e di poteri relegati ai grandi. Eppure anche i grandi non sono forse partiti da li? Dall'essere nulla, e poi tutto. Ciò che è stato eppure non dovrebbe avere tanta importanza, eppure ognuno di loro ha dentro di se la visione di coloro che furono grandi un tempo, per raggiungerli e magari chissà , superarne le vestigia e raccoglierle sulle proprie spalle. Con un nuovo tessuto, un nuovo colore, eppure tutto impregnato della loro stessa essenza. La notte è calata già da un pezzo, l'inverno che porta l'oscurità prima che la nuova luce possa tornare a far rivivere quel dannato mondo. I tacchi della donna risuonano in quelle stanze semibuie alla luce di quelle candele ancora accese, le stesse che tremolano al suo stesso passaggio come un vento nuovo che assapora ciò che è ormai antico. Semplici passi, leggeri sospiri, quando ormai pare che tutto il villaggio abbia deciso di rinchiudersi nei loro intimi e caldi nidi, quella piccola fiammella continua ad ardere perfino adesso, forse più dello stesso giorno per far danzare anche le proprie fiamme. Lunghi i capelli rossi scivolano ad ogni movimento sulle stesse spalle scoperte fino alla schiena e poco più in basso. Le vesti che donano il loro fruscio sottile accompagnando il tutto con quel profumo muschiato, forte, di un essenza selvaggia eppure dormiente allo stesso tempo. Non vi è nessun altra anima ad accompagnarla adesso, quel mazzo di chiavi è stato posto in quella spessa e pesante scrivania che si erge al centro di una stanza circolare, eppure piccola quella stanza se si mette a confronto con la marea di testi presenti in tutte quelle file ordinate, e quei pc ormai chiusi e ronzanti di una giornata passata a studiarne il funzionamento. Molto utili sebbene preferisca ancora i libri e le pergamene, la sensazione stessa di toccarne il tessuto con le mani sottili e delicate le provoca ancora quel brivido che s'ha di ricerca del tutto e del nulla, non sapere a cosa andare ancora a parare è difficile eppure li dentro vi sarà qualcosa per lei . Lo sa, è li tra quelle fila ad attenderla e giungerà il momento in cui la vista si farà chiara e nitida per andare a solleticarne la curiosità, e condannarla a ciò che il fato ha deciso di donarle. Le spalle sono nude nel caldo loco, di spalline di quel kimono che porta che scivolano provocando quella graziosa onda sui seni abbondanti a mostrar le grazie ad alcuno. Un kimono nuovo, le maniche serpeggiano solo fino ai gomiti, la veste stretta da quella mera cintola in vita e quella gonna che solletica le natiche nel loro punto più basso. Le gambe permangono nude, protette solo a da sottilissime calze che donano solo una pelle più scura rispetto alla propria, ed infine quei tacchi alti di almeno 6 o 7 centimetri in tutto. Un kimono carino di un rosso scuro e denso , di sangue che pare muoversi in ogni attimo, di una cintola nera e scura. Di colori che le appartengono e che ama, e questa notte è per lei. Sa che l'altro non verrà a trovarla, dopo quella lettera, dopo quell'ultimo incontro, perchè dovrebbe venire adesso da lei quando vi è davvero Mekura, possessore dell'antico legami dei serpenti ad aiutarli? Non è lei a cui tocca davvero guidarlo. Solo le mani si agitano in quelle pergamene, sistemandole con estrema dedizione, tutto pur di non lasciar le briglie sciolte a quella mente che pare rotta e disseminata in giro, a raccoglier ancora cocci che forse non troverà mai più, e di alimentarsi di quelle anime con cui entra in contatto. Demone meschino a volerle tutte per se, legarle al proprio essere per aver ancora quella fiammata di vita che ancora desidera.

22:07 Shiroyuki:
  [Sala Archivi] I turni ci sono anche di sera, e di notte in questo caso. L’uomo cammina con varie pergamene in mano mentre consegna e controlla portandosi dietro anche un paio di pennelli ed una boccetta di inchiostro. Addosso ha quello che è il suo nuovo vestiario, uno Shiro 2.0 si presenta nella stanza. Camicia nera con il primo bottone sbottonato, un paio di jeans scuri attillati e stivaletti eleganti da lavoro. Una cravatta rossa è stata allenata ma penzola ancora al suo collo dandogli quell’aspetto da dopo lavoro. In realtà essendo uno dei pochi ad aver accettato di lavorare anche di notte si può permettere di essere un pochino più comodo verso quelle ore. Gli occhi celesti come un cielo estivo si muovono poi verso i vari banchi della sala archivi. Trova un tavolo libero e poggia quelle pergamene sul piano facendo un sospiro con le labbra. Si morde il labbro inferiore battendo le mani tra di loro forse per far sparire quella che sembra della polvere. I capelli sono lasciati liberi di scendere oltre i glutei, una cascata d’argento, neve che nasconde la schiena del Seiun. Ecco che si muoverebbe poi con lo sguardo, notando quella figura. Un cenno di diniego con la testa prima di provare ad avvicinarsi a lei. Starebbe dall’altra parte di quel tavolo. Cerca di poggiare entrambe le mani, entrambi i palmi sulla scrivania prima di osservare fisso la donna. Capelli che superano le spalle appoggiandosi anch’essi lì sopra. <Scusa per il ritardo> direbbe poi in un sussurro per non rompere il silenzio di quel luogo < sarei dovuto arrivare prima ma mi hanno incastrato con una traduzione sul momento> concluderebbe prima di fare un respiro profondo andando a muovere le ginocchia per piegarsi su se stesso per poggiare i gomiti ed il mento continuando a guardarla < come stai?> chiederebbe verso di lei umettandosi le labbra e rimanendo in silenzio, un tenue sorriso, piccolo, quasi impercettibile per chi non lo conosca abbastanza.

22:25 Sango:
 I movimenti che procedono con quella lenta cadenza, uno due tre, le pergamene che vengon strette da quelle mani esperte per esser chiuse al mondo dell'aria stessa, il peggior nemico insieme al fuoco per la conservazione delle stesse. Ogni movimento è cadenzato, come se stesse contando mentalmente ogni cosa da fare come un automa farebbe, eppure la mente ormai è a briglia sciolta e si lancia in quelle che posson essere le varie possibilità di un futuro. Troppi i visi che si scavallano, ricordi che riprendono vita con quel senso d'amaro sulla punta della lingua che l'avvelena l'anima stessa, di una dolcezza che si rifà a quelli più dolci e delicati, e anche le nuove informazioni di quel nuovo caso arrivato in città. Un assassino crudele che distrugge quelle vite di passati ninja, stroncate nel loro ultimo atto di vita al centro di sguardi sorpresi e spaventati, in una morte sicuramente indegna per quel che un tempo rappresentavano. Ninja, soldati, shinobi, ecco cosa erano, eppure nei loro ultimi istanti non sono stati che il nulla più totale, feccia probabilmente agli occhi dei più. I pensieri che elaborano le varie ed eventuali teorie su quel caso, di come possa esser abbastanza potente da poter colpire e fuggir via in qualche attimo senza esser davvero visto in volto, troppe teorie che occludono la mente e le orecchie ai suoni di quei passi che rimbombano nella vastità del vuoto del loco. Non era forse sola? Non si era accorta che qualcun altro adesso respira quella stessa aria? Un sussulto al solo sentirlo infine, lo stesso che porta quelle mani a tremar per un attimo , le pergamene che sussultano per scivolar insieme alle sorelle e riaprirsi come petali di fiore , lasciando intravedere il loro contenuto alla fioca luce delle candele. Il viso stesso che segue quel rumore, quel volto conosciuto e amato eppure non più suo, non le appartiene più . Occhi azzurri come il cielo limpido che ritornano frettolosi a ciò che fino a qualche momento prima albergava nelle proprie mani, le stesse che verranno di nuovo piegate con più fretta < scusa, pensavo d'esser rimasta l'ultima > da quanto tempo non scambiano quelle comunissime parole? Come se l'avesse voluto evitare inconsciamente per non porsi d'innanzi il problema se parlargli o meno, cosa dovrebbe dire in questi casi? Frasi di commiato, semplici addio ciao? E perchè poi quella mente incede in quelle che son solo stupidaggini rispetto a ciò che ha vissuto in passato? < oh capisco , finisco di sistemare le ultime pergamene e vado a riporle > si, dovrebbe star lavorando dopotutto, quando la notte le permette alle volte di toglier le vestigia della Shinsengumi e prender le proprie innocue. Sebbene senta gli occhi su di se non andrà a fissarlo, solo quel lieve rossore sulle gote andrà forse a notarsi , ma probabile che vi sia ben poca luce per notarle, per propria fortuna < bene > meccanica quella risposta fuoriesce dalle morbide gemelle laccate di quel sottile rosso di un rossetto comprato in una qualche boutique li ad Ame e indossato perlopiù per la curiosità stessa con cui le donne sembrano inceder nell'eccedenza di tutti quei cosmetici, vesti che non esistono, cose che non coprono. Le sottili dita che tornano a sollevar le ultime pergamene prima che lo stesso sguardo possa infine ceder e indugiar in quello dello stesso uomo < tu come stai? > lo vuole davvero sapere? E quell'ombra di un sorriso pare vederlo, eppure non vi indugerà molto per via degli occhi alla quale si legherà nuovamente, in tacito silenzio, con le pergamene per aria come se stesse attendendo l'ultimo colpo di un cannone.

22:37 Shiroyuki:
  [Sala Archivi] Rimane in silenzio prima di inarcare un sopracciglio < no, resta.> direbbe solamente prima di umettarsi le labbra e tornare eretto con la schiena, in piedi, con quelle gambe allenate nell’arte del tai, fisicamente sempre pronto a qualsiasi evenienza. < Ti prego, non fare così> direbbe lui con voce flebile prima di sentire il suo bene. Ecco che farebbe il giro del tavolo, provando a sedere con la gamba destra sul tavolo e la sinistra distesa verso il terreno, sorreggendo tutta la sua struttura ossea. Le braccia sono poggiate sulla gamba piegata mentre lo sguardo non ha smesso di osservarla. Si morde il labbro inferiore prima di socchiudere lo sguardo < potrebbe andare meglio, il lavoro è aumentato e poi la sera sto insegnando a Motoko a leggere gli ideogrammi più difficili < alla fine non è voluta andare a scuola, non se l’è sentita dopo quei dieci anni di fuga > quindi ho poco tempo per rilassarmi < direbbe solamente prima di fare un lungo sospiro> comunque…ho letto il tuo messaggio < direbbe solamente prima di annuire> ed è per questo che ho chiesto di fare il turno di notte oggi, così sarei riuscito a vederti con più calma < conclude prima di rimanere un pochino in silenzio. Si guarda intorno andando a toccarsi una tasca dei pantaloni. Niente pipa questa volta, semplice sigarette di una marca particolare> non verrà nessuno qui < come se volesse rispondere ad una domanda di lei andando a muovere le labbra e provare ad accendere la sigaretta prima di fare un cenno con la bocca in modo da non indirizzare il fumo verso di lei, non è così maleducato> voglio saperne di più < e lei sa di cosa sta parlando ovviamente> e volevo parlarti anche di una cosa importante < concluderebbe prima di riportare la sigaretta per fumarsela attendendo qualche reazione da parte della donna>

22:53 Sango:
 Restare, che sia li per quel biglietto che ha fatto mandare da quello scricciolo della Shinsengumi? Probabile che lo sia, e li andrà solo a far scivolare le ultime pergamene su quel lungo tavolo in legno , una accanto all'altra, potrebbe sollevarle solo con la propria innata senza bisogno di muoversi in effetti eppure quel lavoro manuale l'aiuta più di quanto non possa far quel chakra ormai prosciugato. Nemmeno si preoccupa di richiamarlo alle volte, pur di non sentirsi tanto debole e indifesa, non rimembra nemmeno quando è stata l'ultima volta nel sentirsi tanto inerme e preda di un destino non deciso < mh > un sussulto, breve e sospirato, di un corpo che andrà lentamente a poggiarsi anch'esso sul tavolo , molto più elegante rispetto la posizione del giovane uomo, e lo sguardo che scivola su quelle vesti nuove e moderne < ti stanno bene > perchè non dirglielo dopotutto è la verità che si palesa davanti i propri di occhi. Lascia che sia lui a narrar anche di quella ormai non più piccola ragazza, di quella sua crescita in quelle mura, celata al mondo stesso per una paura insensata ai propri occhi < proverò a parlarle, dovrebbe andare a scuola e parlar coi suoi coetanei > che le serva una piccola spinta par chiaro, chi meglio di lei vi è dunque a sospingerla fuori da quella piccola porta e iniziar davvero a viver il mondo per come è. La conoscenza non arriva solo dai meri libri li esposti, dalle pergamene, ma dalle esperienze e da chi si incontra durante il proprio di viaggio . Eppure dovrà parlarne proprio con lei, riconoscendo quell'indole possessiva del portatore degli occhi dell'oscurità stessa. < oh bene > che abbia gli occhi per leggere par chiaro, specialmente per esser venuto la notte alla sua stessa ricerca, quando non vi sono orecchie e occhi ad osservarli e udire ciò che hanno da dirsi. Osserva quel suo fare, quelle sigarette che sfuggono alla presenza di colui che regna sovrano in quella piccola terra, e a quel cipiglio che prende prima di sentirlo parlare di nuovo < fa attenzione alle pergamene > in un attimo scende da quel piedistallo per dirigersi al recupero di un mero bicchiere in vetro pregno a metà d'acqua , porlo sul tavolo stesso < ma te lo concedo se me ne offri qualcuna > non ha specificato quante, dopotutto quella notte potrebbe rivelarsi molto lunga ed estenuante. Attende che le venga offerta la stessa, che possa accenderla con estrema calma e spirare profondamente quell'acre gusto che si pone sui polmoni e sulla lingua, lo stesso che andrà ad imbrigliar le loro stesse vesti , dovranno trovar un modo per sostituire quell'odore con un altro altrettanto forte per non esser scoperti in un atto tanto criminoso. < pensavo che dopo aver parlato con Mekura Hyuga non avessi poi bisogno di ciò che io so > sorpresa in effetti, sa già che si son incontrati per parlare di quelle evocazioni, eppure si ritrova a far ciò che ha detto alla Hyuga di fare, indicargli la via per quel sentiero < le evocazioni son particolari, dovrai conoscer te e loro per capire se vi possa esser una sorta di connessione tra voi > comincia tirando da quel filtro < non si tratta di una mera cosa mentale, mettila più come un attitudine su ciò che sei e ciò che sono. Esseri superiori a noi > non comuni animali da compagnia, ma compagni di vita e di guerra, su questo non s'è mai illusa < di cosa? > la voce che si solleva di qualche ottava andando quasi a romper quel silenzio creatosi, curiosa di sapere eppure tremendamente restia nel volerlo sapere. Poi perchè parlarne direttamente con lei? Il battito che accellera ancora un poco eppur cerca di mantener quella sorta di calma , la tensione che si accumula su quelle spalle rigide e il corpo ancora in piedi davanti quel tavolo. In attesa freme sotto la pelle quella piccola elettricità, la sente battere insieme al proprio sangue.

23:09 Shiroyuki:
  [Sala Archivi] La testa si abbasserebbe verso se stesso, andando a guardare il proprio vestiario < ti ringrazio> direbbe solamente < ancora non mi ci trovo, mi manca il kimono> direbbe solamente prima di fare un respiro profondo e guardarla < anche tu stai benissimo così…> direbbe solamente prima di mostrare un mezzo sorriso prima di fare un lungo sospiro < si grazie, anche perché se glielo dicessi io lo farebbe solo perché mi tratta come suo padre> direbbe prima di fare un cenno di diniego con la testa < non come una sua scelta pensata> insomma come se si sentisse obbligata a farlo. Si preoccupa per quella ragazza prima di socchiudere gli occhi prima di annuire < si tranquilla, sto sempre attento> direbbe poi tranquillamente prima di porgere una sigaretta verso di lei. Non chiede da quando ha cominciato, e non sarà lui a farle una ramanzina sul fatto di non saperlo. Si morde il labbro inferiore prima di ciccare all’interno di quel bicchiere. Inarca un sopracciglio < Mekura?> direbbe solamente facendo un cenno di diniego con la testa < io ho parlato con Miru Hyuga non con Mekura…lei è spa-> e si ferma un attimo andando a fare un erspiro profondo, innervosito questa volta per essere stato preso in giro < …> quanto si sente stupido in questo momento. Va a toccarsi le palpebre come per scaricare quella sorta di nervosismo. Si morde il labbro inferiore prima di ascoltare le sue parole < attitudine> direbbe poi andando ad annuire < si, ho letto qualcosa, ma dovrò vederlo con i miei occhi, provarlo con la mia pelle, per capire se veramente potrei ottenere questo legame.> concluderebbe prima di guardarla < tempo al tempo> direbbe solamente non toccando quell’argomento, avranno tutta la notte per parlarne prima di fare un respiro profondo < Sango, a prescindere con chi ho parlato, sei stata la prima a mostrarmi quelle Tigri.> direbbe prima di mordersi l’interno della guancia < come potrei non avere più bisogno di te?> concluderebbe prima di mostrare un leggero sorriso.

23:27 Sango:
 < comprendo, anche a me > in effetti non che si sia molto allontanata da quei vecchi vestiti, li ha solo messi in cantina per qualche stupida festa che verrà sicuramente organizzata da qualche parte < è difficile lasciar indietro il passato > perfino che si parli di meri vestiti, ma son anche quelli ad averli formati e ad aver dato loro un ulteriore forma e colore < eppure dovremmo adeguarci > paese che vai usanze che trovi, è questo il detto che s'è ripetuta sempre nei propri viaggi. Ma adesso non si parla più di mere vesti, quelle posson cambiare, ciò che interessa e come loro siano cambiati . Lei in quei pochi mesi di nuova vita, lui in dieci anni di guerra vissuta, due anime che forse non paiono più tanto simili adesso < ci proverò > lo farà solo per onore di ciò che ha scelto, non toglier la vita alla stessa bambina per donarle una possibilità di esser davvero innocente, come merita d'essere ognuno di quei piccoli infanti che muovon per le prime volte la loro vita per mostrarle al mondo. Miru Hyuga, un semplice sospetto che la porta a sorrider di quel suo nervosismo, eppure andrà solo a continuar a consumare avidamente il fumo e il sapore per farli suoi < bassa, capelli neri corti? > solleva il sopracciglio per rendersi conto che l'altro probabilmente non ha mai conosciuto prima di allora la Hyuga < non sentirti preso in giro > sa dove andare a parare e puntar il dito contro quel ragazzo ormai uomo < cercava di proteggersi per evitar ciò che è accaduto a me > meglio preservare la propria identità che esser gentile con un prossimo sconosciuto, la propria vita vale sempre molto di più che della stessa sincerità < l'ho arrestata io stessa , ecco perchè non l'hai più vista > e quella sincerità gliela deve, per puro caso gli ha portato via una parte importante in quello stesso percorso che egli vuol portare avanti < l'hanno rilasciata, sta bene > si affretta a concluder anche quel capitolo, comprendendo come le domande non tarderanno ad arrivare, eppure non potrà confessarsi tanto semplicemente, con gli occhi dell'intera organizzazione su di lei quel piccolo gesto è stato apprezzato abbastanza dal non esser completamente detestata da estranei di dubbia moralità . Ma quel discorso sarà nulla in confronto a ciò che deve affrontare, il passo per immergersi nella stessa natura è il più difficile e porta con se non solo pericoli, ma anche delusioni. < esci dalla città, inoltrati nella natura > un consiglio o una dichiarazione di futura morte certa? Le bestie ancora scivolano su quella terra uccidendo e ponendo su di loro la rabbia e la paura di un falso dio appena morto < devi sentire , provare quel legame. Percepisci prima l'essenza stessa del mondo, e combatti. > sempre, senza piegarsi mai davvero < o quel contratto non arriverà mai a te. > freme ancora dal desiderio di saper cosa celi quella mente, quel qualcosa che deve dirle, e la curiosità che si incendia ancora < sai che non sono brava ad attender risposte > seppur col tempo abbia cercato di assottigliare quel proprio essere dirompente in favore di una lucidità mentale < perchè io conosco le tigri, ho fatto il mio percorso e ciò non significa che il tuo possa coincidere col mio > forse troppo dura in quelle parole ma la voce si mantiene bassa, calda e lievemente sfumata da una stanchezza interiore < orgogliose e forti, mi hanno messo alla prova. Hanno visto in me una loro possibile compagna eppure guardami adesso > le braccia che s'allargano lievemente < chiusa in una città con il terrore di incontrarle adesso.. se lo facessi, andrei a rescinder quel contratto che ho voluto. Quindi attento ad ogni tuo desiderio, se non vuoi che ti abbandonino nel momento più importante > il momento in cui il bisogno di loro sarà tanto impellente quanto l'attaccamento alla stessa vita. Ma starà a lui dopotutto andare a cercar la sua via < Mekura sarà migliore di me nel farti comprender chi siano i serpenti, conoscili e comprenditi. Poi sarà il momento di andare a cercarli > e chissà adesso dove son andate a finire tutti loro, lontani dai loro lochi d'origine alla ricerca di una sorta di pace?

00:00 Shiroyuki:
  [Sala Archivi] Annuirebbe lentamente prima di socchiudere gli occhi < più che altro è difficile trovarsi comodi…> direbbe poi cercando di muovere la spalla destra in senso orario < già, alla fine anche questo fa parte di questo presente> direbbe solamente prima di fare un respiro profondo e sbuffare quel fumo < grazie> direbbe solamente prima di mostrare un debole sorriso … sorriso che si spegne quando lei descrive esattamente Miru. Si morde il labbro inferiore andando ad annuire < si, capisco, ma un pochino…> direbbe prima di fare un cenno di diniego con la testa < arrestata? Perché?> chiederebbe poi alzando lo sguardo verso di lei, un sospiro sentendo però che è già stata rilasciata < beh, meglio per lei.> concluderebbe sentendo quella proposta, quel consiglio. Gli occhi sbattono un paio di volte prima di inarcare un sopracciglio, fa un respiro profondo, sbuffa altro fumo ciccando nel bicchiere < uscire dalla città> e ci sta pensando veramente, ma come potrebbe sopravvivere? Si limita a mordersi il labbro inferiore prima di muovere la testa di lato < ogni creatura ha i suoi modi eh?> direbbe lui comprendendo come ogni essere abbia il suo metodo per misurare se una persona è degna o meno < ho capito…> direbbe poi prendendo tutte le informazioni che può, che riesce ad ottenere da lei e legandole alla sua mente, al suo essere. <Allora la cercherò> direbbe solamente prima di socchiudere gli occhi < e cercherò di capire tutto quello che potrà insegnarmi.> direbbe solamente prima di muovere le mani per sistemare meglio quella sigaretta tra le dita < si> direbbe solamente , forse più a se stesso che alla donna. Ecco che farebbe un respiro profondo, è il momento di parlare? < Sango, sono venuto qui anche per parlarti di una cosa a cui ho pensato molto in questo periodo.> direbbe poi andando a fare un respiro profondo < perché…non torni con me?> direbbe verso di lei < a casa con me, insieme> le chiederebbe prima di muoversi con la testa < guardarti e fare finta di niente, non ce la faccio più, non poterti abbracciare, non poterti sentire tra le mie mani, è inaccettabile.> l’innamorato ancora la aspetta, ancora la cerca, e non sembra aver scemato quel sentimento per lei, neanche un poco.

00:18 Sango:
 Comodità, non fa rima con Shinobi , dopotutto tutta la loro vita è sempre scomoda in quel che hanno deciso di fare con le loro vite, di ciò che son divenuti, delle vesti potranno forse rallentarli? No, ma tace ancora non andando a dir altro , lasciando che egli comprenda che quella sia Mekura in effetti, non può sbagliare se l'unica con cui ha parlato dei serpenti è proprio una Hyuga. E non una qualsiasi dopotutto < perchè un ninja del passato, doveva passar anche lei la sua prova per evitar di vivere nascosta sotto un altro nome > ciò che loro hanno portato è stata guerra, ciò che hanno trovato è stato un muro. Decisamente non biasimabile quel loro comportamento sebbene i modi potevano esser diversi, ma chi conosce la guerra saprà sempre e solo far quella stessa. Il filtro viene rigirato tra le delicate dita della mano destra, eppure anche lei lascerà quella cenere cader in quel bicchiere per poi spegnersi e annegarvi sul fondo. La osserva, com'è semplice cader e raschiare il fondo eppure quella cenere non tornerà mai ad esser ciò che era prima, il passato non esiste, convivrà sempre con quella sua nuova condizione prima di esser gettata via in favore di un'altra. Il fumo sale, acre e lento alla fioca luce di quelle candele che ancora bruciano il loro stoppino per fornir quel vago senso di intimità e calore. Il corpo che infine si muove verso lo stesso bianco, sedendosi semplicemente accanto a lui, come se non fossero niente eppure percepisce quelle sensazioni lungo le mani, quelle che vorrebbero solo carezzarne il viso con dolcezza e tornar a baciare quelle labbra < oppure so che ci sono due tipi di boschi in questo villaggio, forse non è molto saggio uscire di questi tempi > osserva anche lei comprendendo come il potere manchi loro per poter vivere già li dentro, figurarsi fuori ove le bestie prendon forma dei loro peggiori incubi . Annuisce a quel suo dire < ognuno di loro ha una personalità, la tua deve esser sulla loro stessa onda, ne per distruggerle ne per esser distrutto > un pari, un amico, un alleato, questo deve divenir per poter anche solo anelare a quel tipo di contratto che li pone sopra i comuni ninja ancora esistenti. Sta facendo ciò che deve, insegnargli eppure indicargli la via di qualcuno che non è lei da seguire, una via diversa e nuova, qualcosa di più puro di ciò che è stata lei per non ripeter errori e orrori di un passato che vuole solo svanire e cancellare. Ma a quel dire potrà solo voltarsi verso di lui, osservandone il viso maturo e quelle parole che lentamente fanno breccia nel proprio petto. Piccoli coltelli che affondano , fanno male , si , eppure sente quel vago senso di malinconia che porta quelle labbra sollevarsi verso l'alto < Shiro > il sospiro ne segue la mente , lenta quella mano libera proverebbe ad adagiarsi delicata su quella gamba < voglio che impari a viver senza di me, consapevole che sono viva > quello importa adesso, donargli una sua identità, dei suoi egoistici desideri senza poterci metter bocca, solo accettare e osservar da lontano lo stesso uomo crescer < non penso di poter tornare ad Ame adesso > quel peccato ancora non è stato lavato via, forse non verrà mai lavato via dalle proprie spalle < forse non potrò tornarci più > sospira lievemente a quel dire , in quel senso di dolore che si acuisce < non ci sono stata quando dovevo, quali diritto ho io di viver tra coloro che non ho protetto? > coloro che doveva proteggere ma che non vi è riuscita , mai. Nemmeno volendolo, desiderandolo, non c'è riuscita. < quello non è più il mio cammino > eppure , forse, riuscirà a proteggerla dall'alto, da li ove quella terra rimane intoccabile alle sue ignobili dita pregne di troppo sangue. Ame non merita lei, come lei non merita la pioggia. < non ci sono nemmeno stata per te , nemmeno quando sono tornata > non comprende come l'altro possa davvero volerla ancora dopotutto ciò che ha fatto.

00:45 Shiroyuki:
  [Sala Archivi] Rimane in silenzio andando a guaradre la donna. Annuisce lentamente mentre pensieri volano nella sua testa, mentre quella terribile verità viene detta con la più ingenua delle voci. Come ha fatto a non pensarci, come ha fatto a non capirlo? Beh, detto fatto, sicuramente Mekura è ben al di sopra delle sue capacità anche come manipolare le informazioni, kunoichi provetta. Ecco che farebbe un respiro profondo andando a muoversi con gli occhi verso di lei < bene, allora cercherò di capire la loro di personalità e vedere se sono attinenti al mio essere > dovrà parlare con la Hyuga, faccia a faccia, anche per sistemare questa cosa. Si umetta le labbra prima di sentire quel nome chiamato con un sospiro. Si, si sente un bambino capriccioso ora. Si morde il labbro inferiore guardandola, eccola che parla e lui non fa altro che fare un cenno di diniego con la testa < sono riuscito a vivere dieci anni senza di te, non è abbastanza?> direbbe poi prima di fare un respiro profondo < ti ho conosciuta, sei tornata…> dall’isola delle tigri < e poi sei sparita di nuovo, imprigionata, non per tua volontà> conclude prima di guardarla < penso che sia abbastanza no?> quel supplizio, quel purgatorio dove non sapeva se perdere le speranze o meno, dopo ogni anno che non la vedeva tornare. Lei parla di Ame, e da una parte ora, se ne frega di Ame, poteva essere Konoha, Kiri, qualsiasi altro villaggio, non sarebbe cambiato nulla. Ma è quando parla di lui che alza la testa. Gli occhi che la osservano, la studiano, quasi la perforano mentre lei parla. Fa cadere la sigaretta nel bicchiere alzandosi in piedi e cercando di fare un passo verso di lei < non importa> dice solamente verso di lei cercando di sovrastarla forse, ma non in modo prepotente, per farle sentire la sua presenza anche fisicamente, non la schiaccia, ma cerca di stare vicino a lei e magari riuscire a sentire il suo dolce profumo < a prescindere dal mio viaggio, che farò da solo, a prescindere dal sogno che prenderò, che sarà solo mio> direbbe poi guardandola < ho bisogno di te.> direbbe andando a mostrare un cenno di sorriso < ho sempre avuto bisogno di te, ma non sono dipendente da te.> conclude prima di tutto < Sango…> e proverebbe a metere due dita sulla guancia di lei, l’indice ed il medio, carezzandone la pelle < …dimmelo…dimmi che non mi ami più…ed io sparirò, non ti disturberò più> conclude poi attendendo una risposta da lei, forse impaurito, temendo il peggio. Gli occhi azzurri che la seguono prima di fare un respiro profondo, rimanendo in silenzio.

01:01 Sango:
 Tace, sarà lui insieme all'altra donna a scoprir se egli sia davvero incline a quelle evocazioni, che siano loro stesse a donargli la possibilità di esser uno di loro. Una serpe bianca, perfino d'aspetto potrebbe esserlo eppure la prova non sarà su quello, ma su ciò che è, su ciò che deve divenire. La sigaretta ormai è alla sua fine, muore lentamente tra quelle due dita sottili che la sorreggono ancora un attimo, l'ultimo secondo prima che cada nell'acqua e si spenga definitivamente, eppure non andrà a perdersi alcuna di quelle parole, delle stesse che provocano sulle spalle quel lieve brivido che le piace. Se ne lascia cullare, egoista ancora nel volerlo fare, dovrebbe solo scacciarla via come fosse quella stessa aria intorno a loro . Cosa potrà rispondergli? E' abbastanza quello? < o forse non sono semplicemente in grado di mantenere una normalissima relazione > che non sfoci in violenza, malattia, nel dipender dall'altro, nel voler annegare l'altro. E si sta sforzando pur di non farlo con lui , di non ceder ancora in quelle tentazioni, toglier via le mani da quell'esser tanto puro per non macchiarlo con la propria presenza, per osservarlo e basta da dietro un vetro. I suoi movimenti che la portano a sollevar quel viso verso di lui, vedendolo venir vicino e dovendo per forza di cose sollevar il proprio per raggiungere quello stesso sguardo . Troppo bassa per via del tavolo sulla quale s'è andata a poggiare, e sentirà quella sua presenza come egli ha voluto fare. Ma tace ancora, sentendo quel buco aprirsi un poco di più sullo sterno, annebbiandole la mente, reprimendo lo stesso desiderio di stringere quelle vesti e portarlo a se di nuovo . Come potrebbe quando ha cercato altre labbra da baciare, altri corpi nella quale annegare pur di provare qualcosa ma allo stesso tempo non provare assolutamente nulla, alcun sentimento tanto profondo . Quel tocco brucia sulla pelle candida, scivolano come brividi di piacere inconfessabile < non sono pura come te > una verità che deve sapere, seppur non andrà a fondo su quel che ha desiderato nel tempo in cui non sono più stati insieme. Quando ha preso le poche cose che le appartenevano per scomparire di nuovo e volgergli le spalle come fosse il peggiore degli esseri. E lo è, lei senza alcun dubbio. < non > le labbra che vengono morse con forza, eppure non riesce a tirarsi indietro da quel tocco gentile che ne carezza pure l'anima, la fa vibrare tra le sue calde dita < non posso dirti che non provo più nulla per te.. non posso dirti che non ti amo > come potrebbe mentire a se stessa perfino in questo momento? Dovrebbe farlo, troncare tutto e lasciarlo andare avanti come giusto che sia, viver quella sua vita , quei dieci lunghi anni in sua attesa. Che ingiustizia vi è in questo mondo pur in quello di due anime che continuano a cercarsi con tale dolcezza . E teme che ciò possa avverarsi, che egli non possa più esser li a cercarla, a voltargli le spalle come giusto che sia, teme quel momento < potresti andare avanti.. perfino Mekura è una bella donna, ce ne sono così tante la fuori > perfino quello ha voluto, che magari i due potessero in qualche modo legarsi e rendersi felici, di non bruciare letteralmente tra il ghiaccio e il fuoco, che possano esser più simili tra loro senza morirne. Una relazione sana, normale, semplice come respirare l'aria pura di un mattino di primavera, tremendamente più facile.

01:48 Shiroyuki:
  [Sala Archivi] Un cenno di diniego con la testa sentendo quella frase, un sorriso, leggero, solo per lei < pensi che io ne sia in grado?> direbbe poi facendo un respiro profondo < nessuno lo è, ma bisogna provarci…> direbbe poi umettandosi le labbra prima di guardarla e chinare la testa di lato < neanche io lo sono…> avevano già fatto quel discorso e niente potrebbe distoglierlo da quella visione. Lei inizia quella frase ed ecco che lui trattiene il fiato, sperando non sia così. Sospira quando lei dice quello che lui sperava. <Ed allora torna da me Sango.> direbbe prima di umettarsi le labbra, le dita che continuerebbero con quella delicata carezza prima di socchiudere lo sguardo nel suo fare < …Mekura?> direbbe poi. Sta per caso provando a lanciarlo nelle braccia di un'altra donna? Inarca un sopracciglio prima di abbassare lentamente quelle dita < io non voglio Mekura.> direbbe poi in un sussurro< se avessi voluto, l’avrei fatto> un soffio verso di lei < invece ho deciso così, per me.> farebbe un passo indietro guardandola. La mano che si muoverebbe verso di lei, porgendogliela < vieni a casa con me…stasera.> le mostrerebbe un dolcissimo sorriso. Rimarrebbe in quella posizione guardandola < stai con me…stasera…> le chiederebbe infine prima di annuire < e poi potrai decidere, ma prima permettimi di mostrarti> cosa poi? Un lungo respiro con il naso prima di chinare la testa di lato < permettimi di farti provare di nuovo quei sentimenti che non hai dimenticato Sango> si morde il labbro inferiore prima di deglutire < permettimi di mostrarti ancora una volta quello che vedono i miei occhi…e poi potrai fare quello che vorrai> in effetti, almeno quella sera, glielo deve < non voglio solo fare l’amore con te Sango, possiamo anche non farlo, basta che stiamo insieme, pensando solo l’uno a l’altra, facendo quello che ci va di fare> eccola la sua proposta, ecco che attende.

02:01 Sango:
 < potresti esserlo, si > vi è la possibilità di fallimento tanto quanto quella del non fallire, entrambe vicine , basta fare un passo falso e l'altro avrebbe gettato via la sua unica possibilità d'avere ciò che desidera avere. < provarci.. è difficile riuscirci > a quanto pare, per quell'animo che ancora vaga su quelle terre alla ricerca di una dimora fissa, ancor non s'è fermato il cammino. Sarà molto più lungo e distorto prima che possa giungervi infine e riposarsi, e forse chissà, esser felice. < puoi fare tutte le scelte che non ho potuto.. no > scuote il capo lievemente rendendosi conto della falsità di ciò che fuoriesce da quelle morbide labbra < non ho voluto fare > ne potrebbe avere l'occasione e lei non deve esser li a minar quella scelta . La pelle che rimane di nuovo nuda, priva di quel piccolo calore che la inebriava, per sentir quelle parole e quasi vergognandosene per averle solo pensate < lei, qualsiasi altra che sia .. c'ho sperato un poco , lo ammetto > e si, avrebbe potuto farlo senza alcun dubbio, avrebbe potuto provarci e anche lei avrebbe desiderato quel che è meglio < potresti averle > un sussurro basso che andrà solo a morire, che senso ha continuare a discutere di tutto ciò quando comprende che gli occhi di lui son ancora li, per lei? Eppure dovrebbe farlo, e non lo fa.. < Shiro > un sospiro nel vederlo con quella mano sollevata verso di se, il palmo verso l'alto e udire ancora quelle parole. Quell'unica volta, quell'unica notte per comprender cosa? Che sia giusto o meno poco importa, eppure ancora traballa su quella decisione non del tutto presa. I denti che affondano nel morbido labbro, scivolano su di esso per qualche attimo ancora cercando di comprender cosa possa fare < solo questa notte > un sussurro basso, come se avesse paura di esser sentita da qualcun altro. Di quella piccola promessa che la farà scivolar giù da quel tavolo in un attimo < devo solo metter a posto questi > un ultimo piccolo compito l'attende ancora, prima che le tende vengano calate su questa notte ove i dubbi incontrano una decisione, atti a minarla in tutti i modi. Eppure si, alla fine di tutto glielo deve, almeno per quella sera. Richiuderà lei stessa le porte di quell'archivio , spegnerà le ultime candele rimaste per poi proseguire verso una strada che ben ricorda a discapito di tante altre , per lasciar che la notte continui e l'alba sorga di nuovo. [end]

Sango e Shiro si ritrovano agli archivi di Ame, ove la donna dona altre piccole informazioni vitali sulle evocazioni.
Ma finiscono per parlare d'altro.