A Cry For Help

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16:22 Kazuma:
  [Statua di Orochimaru] <Yawwwwwn..> un grande sbadiglio si propaga per le strade e stradine del quartiere del settore di Oto, simbolo della ovvia stanchezza di qualcuno, in questo caso del giovane Kazuma, che notte e giorno in quest’ultimo periodo non solo si sta scervellando per la scrittura di un articolo, ma per la ricerca del misterioso assassino, caso che non ha a quanto pare solamente mobilitato lui nel suo piccolo. Ha tentato in tanti modi di trovare informazioni e ancora bisogna aspettare il risultato di alcuni di questi,oltretutto sta tentando di impegnarsi al massimo per avvicinarsi al mondo della tecnologia per quanto gli arrivi completamente estraneo ai suoi occhi, questo per riuscire ad avere un più efficiente modo di ottenere informazioni, indi per cui si sta almeno abituando a sfruttare anche le fonti online anche se deve riuscire ancora a studiare bene la differenza tra quelle affidabili e quelle false, e per questo forse gli servirà una mano esterna. In questo momento siede su una panchina a gambe divaricate e colonna vertebrale poggiata totalmente sullo schienale per rilassarsi. I suoi vestiti sono i soliti che porta, ne ha praticamente un intero armadio dedicato a casa. Una tuta scolastica in tessuto nero, indossata dai vecchi vecchi studenti degli anni passati insieme anche alle scarpe in cuoio duro che porta e la classica mantella che porta legata sulle spalle, che normalmente copre quasi interamente le sue braccia ma adesso essendo distese sulla panchina sono ben visibili. Non può mancare ovviamente anche il suo intramontabile cappello con visiera facente parte sempre dell'outfit che in questo momento è ancora sulla sua nuca. Poggiata sulle sue gambe c’è rinfoderata una tanto, che da quando l’ha fatta riparare porta quasi sempre in giro se non in occasioni particolari, insieme ad altre cose che tiene in una specie di mini marsupio a tracolla nero in questo momento accasciato insieme a lui sul comodo legno della panchina. Gli occhi un po’ vacui per la stanchezza osservano il cielo che sembra essere annuvolato e pensano a quanto successo negli ultimi giorni in maniera molto sconnessa, come se lo stesse facendo solo per tenere il cervello attivo, ma perché è a Oto? Beh molto semplicemente, più di tutte lui ritiene necessario prendere informazioni dal mondo reale nel mondo reale, indi per cui essendo questo killer in giro per tutto il villaggio, se ne starà parlando un po’ dappertutto, cosa che lo sta portando piano piano a visitare i vari posti alla ricerca di informazione, succosa informazione da giornalista. C’è da dire che però la stanchezza è dovuta al fatto che nella sua grande genialità ha deciso di prendere i mezzi pubblici per arrivare sino a qui da Konoha, ma allo scalo invece di prendere di nuovo un altro mezzo e arrivare in piazza ha deciso di farsi 15 minuti di camminata che sono diventati 30 poiché si stava perdendo, sommati poi alle ricerche fatte nelle ultime ore, ha creato una combo mortale anche per la sua stamina. <....Ngh!..> facendo questo verso tenterebbe di alzare la schiena da dove si è poggiata e raddrizzarla rimanendo comunque seduto, probabilmente le sue ossa faranno un bel scricchiolio ora come ora, ma cerca comunque di darsi un po’ di motivazione pensando che comunque se ha fatto tanta strada non può fermarsi ad oziare così. <...ok si riparte…> prende quindi la spada e la lega al suo fianco sinistro, sistema anche il marsupio contenente varia oggettistica come il suo telefono, che stavolta non si è dimenticato, il taccuino e altri piccoli gadget ed infine con un bel colpo di mani sulle coscie si da la spinta in avanti per potersi alzare definitivamente e stiracchiarsi un pochino, non prima di aver sistemato il cappellino. Le braccia finiscono quindi sotto la mantella ad essere nascosta e prima di incamminarsi verso una nuova zona decide di iniziare un piccolo giro della piazza che comunque pullula di gente e fare anche un po’ di turismo, dopotutto è la prima volta che viene ad Oto, almeno negli ultimi 10 anni. In particolare vorrebbe di più osservare le sculture erette in onore dei vecchi Kage difatti ha voluto proprio iniziare da quella di Orochimaru, un Ninja dal passato sicuramente controverso, ma le cui ricerche e figura fanno comunque parte di questo villaggio in tutto e per tutto. Indi per cui per un buon 6 minuti rimarrà lì ad osservarla un po’ in ammirazione e un po’ con fare pensieroso nel mentre nel suo taccuino appunta ogni tanto qualche cosa che gli viene a mente riguardo la stessa statua, o pensieri e idee sul caso. {Tanto “Kuzuonha” - Marsupio con roba - Voglia di vivere 64% - Chk off}

16:49 Naomi:
 Non è certo dell'umore migliore quest'oggi la giovane Nao, visto l'accaduto spiacevole tra lei e Nene, tutt'ora scossa e provata dal sentir riecheggiare il tono di voce furente della sorella nella sua mente mentre con lo sguardo spento dagli occhi vitrei come lampadine lasciate a prender polvere, opacizzate, osserva senza effettivamente vedere di preciso cosa c'è davanti a se, persa in un pensare troppo, sbattendo poi le palpebre e scuotendo appena la testolina come a destarsi da un sognare ad occhi aperti < Uff.. > è un sospiro che in realtà voleva essere uno sbuffo ma a quanto pare non ha le forze nemmeno per esalare il dovuto quantitativo d'aria atto a lamentarsi e a rendere palese il proprio straziarsi. Solleva la dritta con fare pigro e prende su tre barattolini di cartonato, uno alla volta, poggia sull'avambraccio sinistro i primi due e con lo stesso fare distante si dirige verso il bancone per pagare, rivolgendo a malapena un sorrisetto di circostanza alla tizia dietro al bancone, della quale la Uchiha è una cliente affezionata, un faticoso e pigro cenno di diniego quando quella gli domanda se ci sia qualcosa che non va, tra quel musino tristo e l'aver comprato - solo - tre barattolini di noodles. Di solito, esce con ben più schifezze dal konbini ma.. Non oggi, non mangia da almeno mezza giornata e probabilmente è uscita giusto perchè non aveva più lacrime da piangere o forse per cercare un modo per cavarsi gli occhi, chissà. Un cenno vago ed impreciso con la dritta quando esce dal negozietto, ad aspettarla ci sono Maru e Sharu, rispettivamente gatto e gatta, gli miagolano e si strusciano appena ma lei più che sollevare appena gli angoli delle labbra non si concede nient'altro, telefono nella mancina e nella dritta invece vi è il sacchetto di plastica con la spesuccia, niente portatile quest'oggi. Capelli verde acido in quel caschetto voluminoso coperti da un cappellino classico nero, visiera appena premuta sul viso per quanto sia comunque riconoscibile, un giacchetto di quelli idrorepellenti in tessuto sottile, la tinta è un azzurro dentifricio attraversato da linee rosa verticali, un motivetto con delle ciambelle rosa a decorare oltre alle linee che corrono sulle maniche e sotto di quel soprabito sgargiante vi è una maglietta nera a maniche corte con sopra la facciona stilizzata di un gatto che tiene un nigiri tra la boccuccia disegnata a mo di 'tre rovesiato' , carino e coccoloso, del tutto l'opposto di come effettivamente appare Naomi. Pantaloni che gli avvolgono le gambe affusolate, sono dei jeans scuri e consunti con piccoli strappi qua e la, cadono dentro a degli stivaletti neri che cigolano appena al suo lento passo, fucsia incollate sullo schermo del telefono mentre prosegue rasente ai muri, appropinquandosi verso la parte della piazza ove giace la statua di Orochimaru, lì dove è costretta a tagliare in mezzo piuttosto che seguire il perimetro, o ci metterebbe troppo. Non presta attenzione a niente e nessuno in particolare, anzi, si muove in maniera automatica senza stare nemmeno a vedere di preciso dove mette piede visto che dopotutto è una delle strade che più ha fatto e rifatto nella sua vita lì a Kagegakure, eppure, quando la statua del fu primo Kokukage la oscura, gettando la sua ombra su di lei che gli stava passando sotto, eccola soffermarsi ed istintivamente dedicare le proprie attenzioni proprio a quella statua, così, senza un preciso motivo, la guarda ed assottiglia lo sguardo per poi bisbigliare con un tono velenoso e bruciante, stringendo gli occhi guardando con disprezzo il viso da rettile dell'uomo scolpito < Yakushi.. Perchè non potevo essere una fottuta Yakushi..? > già, stizzita ed infastidita si concede quel sibilo rabbioso dove si lascia sfuggire una parola senza troppi convenevoli, è nervosetta e poco gli importa della gente che ha intorno, di chi possa sentirla o meno e quindi si abbandona ad una virgola di sfogo personale. Che poi, cosa più buffa di tutte, in origine doveva essere proprio una Yakushi, il clone di Kunimitsu, già, ma.. Si sa che in laboratorio c'è chi è più mattacchio e chi meno e.. Quello è il risultato, insomma. { Ck Off - Cibo spazzatura - Due gatti e gg }

17:13 Kazuma:
  [Statua di Orochimaru] Lo sguardo del Nara si posa in particolare sulla statua del serpente che avvolge l’uomo, una scelta stilistica interessante pensa, dopotutto rappresenta perfettamente il suo carattere e anche la sua più palese estetica e clan di appartenenza. Effettivamente si chiede da quanto è stata fatta questa stata, da quando è stato costruito il villaggio delle ombre? Oppure è stato uno dei rimasugli dell’originale Oto recuperati e restaurati? Beh queste sono domande da ricercare nei libri di storia più che con due sguardi in croce per ammirare un lavoro culturale. Ma per adesso la pacchia per il ragazzo è finita, e dopo aver riposto il taccuino nel marsupio alla sua destra nasconde nuovamente le braccia sotto la mantella che arriva praticamente ai suoi fianchi, e si inizia ad incamminare verso la prossima statua, come punto di riferimento per le sue ricerche. Ma proprio quando gira il busto e inizia a mettere il piede nella direzione presa, ecco che sente una voce di una presenza di cui non si era accorto fino a quel momento a causa della sua concentrazione. <..mmh?.> normalmente non ci darebbe caso, ma la voce gli è parsa particolarmente familiare come se l’avesse già sentita, indi per cui prima di incamminarsi decide di girare il collo verso il proprio retro e vedere chi ha parlato, e oh tu guarda chi si vede? Le palpebre di Kazuma si spalancano mostrando di più le proprie grigie iridi, per poi rasserenarsi velocemente, mostrando il suo stupore nel ri-incontrare proprio Naomi, la ragazza che insieme a Nobu e lo stesso Nara è stata protagonista di quel bizzarro e totalmente da dimenticare, simulatore virtuale. A quel punto la sua figura vista anche la natura del commento non può che prendere la sua attenzione totale, facendolo quindi girare verso la Uchiha del tutto almeno per darle un saluto, sempre che si ricordi di lui, però dai è passato poco meno di una settimana su. Fa quindi qualche passo verso la ragazza visto che c’è comunque una media distanza tra di loro, per poi fermarsi a quella giusta per non entrare troppo nel suo spazio personale. <...Buonpomeriggio signorina Naomi..> serra le gambe e raddrizza di più le braccia per poter fare un giusto inchino di saluto verso la ragazza, per poi ovviamente rimettersi in una posa normale poco tempo dopo. <..oh vedo che si è portata i suoi gatti anche questa volta sono Kazuma Kaneko, spero si ricordi ancora di me..eh eh..> fa un piccolo sorriso a seguire quella risatina lasciata molto molto nascosta, quasi imbarazzata. Del resto nonostante lo scossone preso per quell’esperienza ricorda con abbastanza chiarezza che la ragazza sembrava quella più traumatizzata da tutti, ed effettivamente gli successe qualcosa durante la simulazione, ma non ha mai saputo molti dettagli dopo che si sono dipartiti ed è stata salvata da quella...ragazzina. Indi per cui visto il suo generale aspetto, e la cavalleria di Kazuma che non deve cadere nelle tentazioni del consumismo moderno e di ragazze come Nene, egli tenta quindi di iniziare una conversazione con la stessa, per vedere se può fare qualcosa per aiutarla. <..mi sembra un po’...ecco giù di morale? Se posso permettermi c’è qualcosa che posso fare per aiutarla?>. {Tanto “Kuzuonha” - Marsupio con roba - Paura di Nene 54% - Chk off}

17:35 Naomi:
 Sarebbe stato più semplice forse se a risvegliarsi sarebbe stata l'innata dei serpenti, se prevalere sarebbero stati i geni Yakushi evitando quindi che lo Sharingan si destasse in lei, già, magari sarebbe stata ancora più pallida ed avrebbe avuto gli occhi gialli ma chissenefrega? Qualunque colore pur di non aver quel rosso maledetto sporcato delle nere virgole al posto delle sfumature dei cristalli di Oto che albergano nel suo sguardo, sguardo puntato su quella statua che non ha alcuna risposta per lei, ovviamente tace come la nuda pietra che è osservandola dall'alto con intransigenza, quasi intimandole con quel silenzio di cercarsi la risposta da sola < Tsk.. > e sarà forse il semplice immaginare di Naomi, ma quel pensiero gli basta per distogliere con stizza lo sguardo dal volto scolpito, storcendo il naso e concedendosi uno sbuffo taurino nervoso, volendo riprendere a camminare a sua volta, mentre i gatti nel frattempo si erano fermati a guardare la statua a loro volta, come fossero spettatori onnipresenti nella vita della loro padroncina < Mh? Ah.. > è un vocalizzo che vien portato via dal vento, sommesso, aveva già posato lo sguardo sullo schermo del telefono per immergersi nuovamente nei suoi video di gatti e tutte cose quando una voce relativamente familiare giunge alle sue orecchie in concomitanza con il palesarsi di una figura non molto distante da lei, giusto quando basta per non costringere la Uchiha ad indietreggiare con remissività, fucsia che quindi si sollevano posandosi sui lineamenti del Nara, riconoscendolo senza troppi problemi, giusto qualche attimo per ricollegare il nome che di lì a poco gli verrà comunque ricordato < Mh.. Sì.. Buon Pomeriggio.. > e la testolina dondola appena verso destra con fare vago, quasi a sottolineare che è tutto meno che un buon pomeriggio, una risposta appunto di circostanza e che per nulla si addice al suo umore effettivamente parlando, sguardo cupo che dopo esser tornato sul telefono per rispondere ad un messaggio balza nuovamente sul giornalista < Ah.. Maru e Sharu.. Sì sì, loro mi seguono spesso e.. Kazuma, mh mh.. Mi ricordo. > e dopo quei suoi continui tentennamenti e quelle piccole pause che rendono ogni suo parlato prolisso, conclude con un tono un poco più secco e deciso, visto che a ricordare l'esperienza che hanno condiviso quella volta nella realtà virtuale non è di certo qualcosa di piacevole per la Uchiha, il visino appunto si inasprisce e lo sguardo si scosta di lato posandosi su di un punto indefinito ed imprecisato della piazza, cercando una sorta di via di uscita da quel continuo tornare e ricadere nel pensare allo Sharingan ed agli Uchiha, quasi fosse una maledizione. È per colpa di quella simulazione che ha risvegliato lo Sharingan ed è per colpa dello Sharingan che ha litigato con Nene, non vi è alcun buon motivo a portare equilibrio in quel disastro, ne il poter cheattare ai videogiochi ne l'avere un'arma per difendersi, nulla può essere tanto importante da giustificare l'aver incrinato il rapporto con Nene, nemmeno quei dannati occhi < Ahn.. Io.. No, non è niente, ero solo sovrappensiero.. Ma.. Tu sei di Oto? > domanda con fare relativamente curioso, piegando il capo di lato con le lunghe ciocche acide a seguirla in quel guardarlo con un pizzico di perplessità, non è un tono inquisitorio il suo quanto un genuino tradurre del fatto che ora che ci pensa non l'ha mai visto da quelle parti, non che conosca chissà quante persone nei dintorni ma è tutto sommato brava a ricordarsi le facce ed il Nara non è tra le solite che vede. Senza contare che è un ottimo modo per andare a smuovere il discorso verso un altro argomento evitando di andare a rimarcare sul perchè effettivamente sia più intristita di quanto non appaia normalmente, che invece è semplicemente nel suo mondo il più delle volte. { Ck off }

18:01 Kazuma:
  [Statua di Orochimaru] <..mh?!.> apre spontaneamente le palpebre per qualche secondo osservando il linguaggio del corpo della ragazza, che sposta il suo sguardo altrove. “Oh no” pensa molto forte Kazuma fra sé e sé, pensando che possa aver detto qualcosa di sbagliato che le abbia dato fastidio anche se ad analizzare la cosa dal suo punto di vista non sembra esserci nulla di particolare, che sia la storia della simulazione, che l’abbia colpita così a fondo? Dopotutto egli non ha il contesto completo della faccenda ma soprattutto era troppo scosso e voglioso di tornarsene a casa il giorno per accorgersi di qualsiasi altro comportamento di Nobu o Naomi dopo essersi salvati, o cambiamente estetici, per quel che ne concerne. Beh le risposte della ragazza di certo fanno intendere che parlare del suo umore sembra non sia un’opzione a meno che Kazuma non faccia il fissato maleducato e spinga sull’argomento, ma ha ancora una conoscenza così stabile con la ragazza sia per preoccuparsi sino a tal punto, sia per spingersi fino a li. Indi per cui segue il piano implicito della giovane e si passa ad un altro argomento completamente differente. <...io? No no, sono un residente della zona della foglia..> risponde con sincerità non c’è nulla da nascondere dopotutto, anzi forse sarebbe meglio non rievocare le curiosità rivelate dalla macchina virtuale su di loro, quelle si che sono da nascondere per alcuni di loro, ma fortunatamente la volontà di ferro di Kazuma l’ha spinto a non vedere nulla, anche se c’era della curiosità. <..Lavoro come giornalista per una testata del posto, e sono venuto qui ad Oto per cercare qualcosa su cui scrivere…> è un po’ una mezza verità alla fine quello che sta raccontando, non è sbagliato, ma manca un pezzo importante per far capire meglio la grandezza della cosa ma non vorrebbe mai e poi mai includere nella faccenda qualcuno che ha appena conosciuto o che comunque non centri nulla per quanto ne sappia. <...sto girando un po’ tutti i settori per scoprire un po’ di più sulla storia che gli ha preceduti, infatti mi stavo giusto guardando le statue dei Kage, lei invece presumo sia del posto?..> sempre alla sua maniera formale e quanto meno superflua vista la differenza d’età ma soprattutto di grado pone con una retorica non sarcastica, ma innocente, la domanda alla ragazza. Indipendentemente dalla risposta che visto l’umore della ragazza potrebbe essere un po’ distorta, Kazuma cerca di pensare fra sé e sé qualcosa da chiederle, fosse anche non una cittadina del settore, potrebbe dargli una mano se ha qualche informazione con se, durante la simulazione pareva una ragazza abbastanza affidabile dopotutto, nonostante quello che poi è successo. Eppure nonostante tutto c’è qualcosa che gli solletica la calotta cranica, come se ci fosse qualcos’altro di Naomi che non gli tornasse sempre riguardante l’evento del VR, è sicuro che ci sia qualcosa che si è dimenticato che però ora gli sembra familiare, ma non è certo e lo lascia passare per ora come un piccolo flusso di pensieri della sua testa. Tenta di abbassarsi con le gambe piegando le ginocchia in maniera tale da arrivare ad un'altezza tale da avvicinare le mani ad altezza di uno dei gatti e provare chiamarlo a sé facendo uscire il dorso della mano. Se ci riuscisse gli darebbe magari una piccola carezza dietro l’orecchio, a meno di morsi improvvisi e si ri-alzerebbe per guardare Naomi negli occhi. <..senta per caso c’è qualche posto particolare della zona che può consigliarmi? Un punto di interesse dei cittadini, di storia del vecchio villaggio o anche qualcosa dove di recente possa essere accaduto qualcosa?..> {Tanto “Kuzuonha” - Marsupio con roba - Animal Handling sui gatti - Chk off}

18:29 Naomi:
 Avete presente quando si ha a che fare con qualcuno talmente afflitto da una determinata questione che qualunque cosa voi diciate, in un modo o nell'altro, verrà ricondotto proprio a quell'argomento? Sì, ecco, il povero Kazuma ora come ora si trova in quella situazione ed è come se stesse facendo una partita a campo minato, in pratica, anche la stessa Naomi si rende conto di non voler essere un peso ne un fastidio con il proprio umore avverso, non è così abile nell'avere a che fare con le persone ma non è per nulla egoista e fondamentalmente gentile, quindi tenterebbe di abbozzare un sorrisetto un pochino sforzato, sollevandosi appena appena il cappello per far si che la si veda meglio in viso, scuotendo la testolina come a far intendere che non è nulla, di lasciar perdere. Ed appunto, così farebbe il Nara che, senza andare di nuovo verso l'argomento nefasto, risponde al quesito della Uchiha che si sforzerebbe nel rimanere lì e provare ad intavolare una discussione, vorrebbe prendere andare a casa ed affogare nel proprio letto tra lacrime, giochi e cibo anti depressivo ma in realtà deve ammettere a se stessa che Kazuma non è una persona spiacevole con la quale avere a che fare, per quanto sembra appartengano a due mondi un po' distanti tra di loro < Ah.. Konoha, ogni tanto ordino il ramen da Ichiraku.. > tenta di essere un pochino più spensierata e cercare di parlare di cose in un certo senso allegre, per quanto chiaramente la sedicenne non è quanto di meglio si possa avere per una conversazione normale quindi.. Capitela, insomma < Mh.. Capisco.. La storia dei vecchi villaggi.. > ed annuisce un paio di volte con fare lento, tornando sullo schermo del telefono visto che aveva incrociato i grigi di Kazuma nell'andare a concedergli quei due cenni d'assenso, risponde con effettivo interesse che però non riesce a esprimere, non sa nemmeno bene cosa dire a riguardo e forse la domanda che gli pone il giornalista è l'oggetto necessario a passare quella precisa fase della boss fight odierna (?) e dunque vi si aggrappa andando a destarsi da quei brevi istanti di interminabile silenzio nei quali lo stava guardando sbattendo le palpebre cercando di trovare qualcosa di appropriato da dire < Ah! Sì.. Sono.. Nata ad Oto, prima della guerra.. > e già che c'è prima di tornare sul telefono ne approfitta per precisare una cosa, ovviamente con tono come al solito cortese e gentile, senza mai porsi in maniera austera o infastidita < Comunque.. Ehm.. Chiamami anche soltanto Nao.. Cioè.. Nel senso Nao di Naomi.. > e si guarda intorno a destra ed a sinistra venendo nuovamente colta da quel suo non essere propriamente capace di esprimersi in determinate di situazioni dove vi è una punta di imbarazzo, vagamente rossa in viso, nuovamente posa gli occhi sullo schermo rimanendoci per diversi secondi mentre noi tradurremo cosa lei intendesse. In realtà, ciò che la Uchiha voleva dire era che non ci sarebbe bisogno di utilizzare con lei un qualsiasi pronome onorifico e parlare in maniera molto meno formale le va più che bene, anzi, basta vedere quanto è complicato tentare di dire che è anche il caso di non essere così impostati dovrebbe già bastare di suo per far capire che magari è meglio sciogliersi un pochino. Ed intanto il moro si sarà chinato per andar a stuzzicare l'attenzione dei felini, entrambi si voltano in direzione di quel richiamo ma in realtà è soltanto Maru, il maschio più cicciotto ed affabile, ad avvicinarsi in direzione di quella mano dove si struscia con pigrizia sollevando il culo e mettendo la cosa a punto interrogativo, per poi sedersi lì sul posto e sbadigliare < Mmmh.. Non saprei, io conosco qualche sala giochi, alcuni konbini e.. Le altre.. Statue.. > e cos'altro? In realtà poco e niente, conosce il quartiere di Oto ma nella sua testa non è che ci sia nulla di particolarmente utile che valga la pena nominare, senza contare che conoscerlo non vuole dire essere un'esperta di dove vive, giusto il minimo indispensabile e poco di più < Ah! E il quartiere dei Clan.. > ma in quell'illuminarsi nell'aver trovato una cosa in più da dire si incupisce poco dopo, rabbuiandosi in quell'accorgersi di ciò che ha appena detto, chiaramente ritornando per un'istante alla questione degli Uchiha, visto che prima dice e poi riflette. {Ck off}

18:54 Kazuma:
  [Statua di Orochimaru] “Nao?” il ragazzo ci pensa un po’ su quella richiesta della ragazza, così poca formalità con qualcuno che non conosce bene va decisamente contro i suoi modi di fare, soprattutto con il sesso opposto, ma se questa è la richiesta della ragazza lo farò, almeno ci proverà. Comunque Kazuma nota che non pare una cima per quanto riguarda cultura e conoscenza del posto sfortunatamente per lui, almeno è già qualcosa che anche con telefono in mano non gli abbia iniziato a parlare con termini come “Poggers, pepega o kek” arabo per il ragazzo. La nomea del quartiere del Clan però potrebbe essere qualcosa in più su cui non aveva ancora pensato, effettivamente ogni settore ne abbia uno dopotutto li potrebbe trovare delle informazioni interessanti anche se non è mai entrato in uno che non fosse quello di Konoha. Ma questo piccolo trafiletto sui clan mostra a Kazuma ancora una volta quell’incupirsi della ragazza e il generale malumore che praticamente trasmette da tutti i pori, decisamente in contrario alla spudoratezza di Nene, nel bene e nel male, a pensarci forse più nel bene. A quel punto non ce la fa più, gli sembra di star parlando con un cadavere vivente, effettivamente a proposito dei termini strani li stava praticamente butando ogni periodo nel giorno della simulazione ora sembra che non abbia usato manco una dall’inizio della conversazione. Ok ha deciso, almeno un’altra volta ci vuole provare a darle una mano, la conoscerà anche da poco, ma il suo onore non gli permetterà di vedere una ragazza così fragile (all’apparenza), di malumore e giù di corda a questa maniera. Tenta quindi di trovare le parole per evitare di sentirsi troppo ingombrante anche se con tutta probabilità lo sarà in ogni caso. <...senta sign...no aspetta...senti Naom..Nao...oh dei…> eccallà, neanche un minuto e subito storpia la sua frase cercando di non essere formale ma più sciolto. Sistema il cappello dalla visiera nascondendo un attimo il viso imbarazzato per la scena digrignando per pochi istanti i denti, magari potrebbe tirarla su di morale, chissà. In ogni caso tenta di riprendere la calma e sicurezza di prima, cercando di riformulare la frase nella sua testa. <..ok, emh...Nao…> “Dei quanto mi fa strano” <..senti, se c’è qualcosa davvero che….> ci pensa un attimo a che forma usare <.. ti da fastidio, o ti sta tirando giù posso darti una mano(?)..> lo dice con un misto tra una proposta e una insicurezza sua, visto che un po’ teme che la ragazza potrebbe prenderla male, visto che ogni volta che si è passati per di li affondava come uno struzzo la testa nel terreno. <..ci conosciamo da poco e, perquestomifaanchemaleutilizzareunlinguaggiocosìpocoformale..> piccola postilla detta con una velocità tale da essere quasi incomprensibile, <...ma in quanto Nara e soprattutto uomo non posso che preoccuparmi vedendola così!..> un discorso detto con una foga tale alla fine che gli verrebbe voglia di prendere la mano al petto e giurare solennemente ogni frase che dice. Ma poi poco dopo questa affermazione bisbiglia tra sé e sé abbassando lo sguardo per terra coperto dalla visiera del cappello, una frase che senza neanche troppo sforzo Naomi potrebbe captare. <...dei la signorina Nene mi prenderebbe in giro a vita se mi vedesse ora..> {Tanto “Kuzuonha” - Marsupio con roba - Chk off}

19:20 Naomi:
 Sì, piuttosto che preoccuparsi della confidenza lei agisce invece in maniera diversa, propone al ragazzo di utilizzare il suo soprannome o nomignolo che sia, in modo che - per quanto a lui risulterà difficile - lei potrà quanto meno sentirsi chiamare in un modo al quale è ben più abituata e che eviterà di dare adito alla formalità, tenta inconsapevolmente di spezzare il ghiaccio in quel modo, anche se in ogni caso lei non riesce a celare in maniera egregia il proprio malumore e quel filo di tristezza che la adorna, come una velo di nebbia dai colori sconfortanti ad avvolgerla. Di certo, il suo intento non è quello di passare come una vittima o come una ragazzina pietosa, tutt'altro, è semplicemente il suo goffo ed impacciato modo di essere e di porsi, non può farci molto se sostanzialmente ha avuto a che fare con un paio di persone nella sua vita, Nene e suo Padre, per il resto tutte cose dovute alle necessità o che altro, solo ultimamente sta provando un pochettino a sbloccarsi, per quanto sia il corso degli eventi a spingerla ad incontrare sempre più persone, che in un certo senso vengono aggiunte al misero e risicato mosaico della vita di Naomi, come piccole tesserine colorare a riempire innumerevoli spazi vuoi, sin troppi da contare < Mh..? > inizialmente quando lui incespica e fatica lei non comprende e lo guarda nuovamente con la testa inclinata di lato e le palpebre a muoversi due o tre volte, cercando poi di collegare il tutto nella propria testolina per arriva alla conclusione che no, non ha celato come si deve il proprio esser triste < In realtà.. Non è nulla.. Sul serio.. Ho soltanto.. Litigato.. > lo lascia fare, lascia che lui si ponga con quella sua insicurezza senza che lei vada a pensare male o a credere che egli alluda chissà che, non vi è spazio per tali minuzie voluttuose nella mente pura ed innocente della Uchiha che a quella precisazione pronunciata in maniera rapida e spiccia lei sgrana appena gli occhietti ed indietreggia con la testolina, non comprendendo < Eh? Ah.. Tranquillo.. Non c'è da preoccuparsi, passerà.. > ed ha dovuto metabolizzare e scomporre quella rapida sciorinata di lui nella propria mente per capire, ridacchiando appena alla fine di quella frase proprio per quel buffo sputare una parola dietro l'altro senza neanche prendere fiato, non che il viso si illumini più di tanto ma quel lieve sorriso crepa il buio sul viso come fosse un vago raggio di sole. Ed a proposito di luci ed ombre, lui gli rivela di essere un Nara e lei semplicemente risponde con un minimo di meraviglia negli occhi e le labbra schiuse in un che di meravigliato, una vocale tonda che vien pure espressa vocalmente < Ooh.. > ma non dice niente, potrebbe essere quindi rivolto all'essere un Nara o un gentiluomo, ma non è dato saperlo e quindi, non volendo lei parlare di questioni inerenti ai Clan - non direttamente, quanto meno - vorrebbe concentrarsi sull'ultima frase di lui che intanto sembra rammaricarsi sotto al cappello, anche se agli occhi di Nao non ce ne sarebbe bisogno alcuno, tanto che vorrebbe domandargli lei, ora, se ci sia qualcosa che non va. Eppure, quell'ultimo dire del moro dall'aria garbata l'ha desta, sgrana ancor di più gli occhi come se quel venir percorsa da un brivido l'avesse sconvolta in maniera palese, non vuole dare più di tanto a vedere il proprio sgomento ed apputno ne trasparirebbe poco più che una virgola < C-conosci Nene..? E.. Quando l'hai vista l'ultima volta..? > si ferma, cercando di sapere come sta la sorella che non sente da quando hanno litigato, non ha il coraggio di scriverle per prima < Ah sì.. Mh.. Nene è mia sorella.. Lo so, lo so.. È strano ma è così, fidati. > lì dice sin da subito stavolta che per quanto insolito possa essere, sono sorelle, nel senso che è più che insolito viso che geneticamente parlando non è vero, appunto, ma agli occhi di Nao già precisare in quel modo è tanto, fidatevi. { ck off }

19:44 Kazuma:
  [Statua di Orochimaru] La ragazza non sembra proprio demordere eh quando si tratta di far capire bene i suoi sentimenti, ma è comprensibile ognuno si fa gli affari suoi, soprattutto quando passi un momento difficile e complicato come quello di Naomi, non è facile uscire e dire al mondo di aiutarti. Pochissimi istanti dopo aver sibillato quelle parole dette sottovoce ascolta il dire della Uchiha con curiosità rialzando lo sguardo verso di lei con il sopracciglio alzato, sorpreso dal fatto che abbia riconosciuto quel nome, e quella sensazione fastidiosa di deja vù e di aver dimenticato qualcosa ritorna. <..aspetta la conosci anche tu? emmhh…> sorpreso tanto quanto la ragazza visto che questo sembra un altro segno del destino dato dal fato, Kazuma tenta di prendere le parole adatta per dirgli l’informazione, anche se non sa se Nene vuole tenere la sua privacy visto che il ragazzo non sa che rapporto ha con Naomi, <...fammi pensare..> un attimo una tattica per tergiversare e vedere il dafarsi, alché per aituarsi a pensare il Nara si prende una piccola bottiglia d’acqua dal suo marsupio, per rinfrescarsi la gola ad occhi chiusi. Poggia dolcemente il collo della bottiglia in plastica sulle le labbra e alzando il collo dal basso verso l’alto prende qualche sorso ascoltando comunque Naomi visto che riprende a parlare. Ma, quando sente le prime parole pronunciate dalla ragazze, gli occhi si spalancano come serrande in estate le labbra si serrano sul collo della bottiglia e l’acqua gli va di traverso mentre cerca di allontanare la bottiglia per lo schock. <..*Cough* *cough*..> mettendo la mano libera chiusa a pugno davanti alla bocca, tenta di coprire i colpi di tosse causati dal liquido verso il terreno per non mandarli addosso alla giovane. Non è di certo qualcosa da galantuomo, ma lo schock per il ragazzo è stato talmente alto che non è riuscito a evitare questa cosa. Chiude la bottiglia continuando ancora a fare due tossetti e e rialza lo sguardo verso Naomi riprendendo il fiato. <..tu-tu sei la sorella di Nene?..> il suo sguardo dice tutto è completamente sbigottito, non sa che dire, prima incontra la Shinsegumi e praticamente il giorno dopo la sorella. Menomale che ha detto che è strano che lo siano perché sono come l’olio e l’acqua. <...oh dei, emh...aspetta ma quella “Nene”? Capelli scuri e tutto?..non ci credo..> bisbiglia tra sé e sé l’ultima parte incredulo ancora alla cosa, per lui è davvero assurdo, ma a quel punto però viene pulito il dubbio del ragazzo, ovviamente ignorante del contesto delle due fanciulle, ma che pensa “Beh se è la sorella non c’è problema se gli dico dove era no?” oh tu povero piccolo Nara. <..Perdonami per la reazione e che wow, non ci avrei mai scommesso un Ryo…> scherzando un po’ rimette la bottiglia nel marsupio e finalmente sembra che il discorso possa prendere una piega interessante <...Comunque come implicato, si la conosco…> incrocia le braccia sotto la mantella creando agli occhi di Naomi una protuberanza su di essa <...l’ultima volta che l’ho vista è stata, praticamente ieri o l’altro ieri, ora non sono sicurissimo…scusa, la mia percezione del tempo sta diventando un po’ storta…> commenta questo a causa della sua stanchezza generale per il caso e il lavoro <...era in un piccolo market a fare delle compere ed ero anche io li, l’avevo vista prima al festival delle lanterne, quindi ci siamo semplicemente incrociati e abbiamo parlati davanti a un buon pranzo…> oddio detta così, tra festival e tutto sembra che ci sia stato un appuntamento, cosa a cui Nene in realtà stava punzecchiando, ed effettivamente il Nara pensa fra sé e sé che avrebbe dovuto formulare la frase meglio. Ovviamente non è la vera verità questa, il contesto del discorso è stato ben differente di quello che Naomi potrebbe pensare, ma effettivamente si sono incontrati li. Vediamo come potrà rispondere la ragazza. {Tanto “Kuzuonha” - Marsupio con roba - Pericolosità di Nene 90% - Chk off}

21:50 Naomi:
 Inizialmente lei non comprende il perchè di quella reazione, che lì per lì è soltanto sorpresa, nulla di più e nulla di meno, attimi di riflessione da parte del Nara che in risposta riceverà un paio di mugolii d'assenso accompagnati ad un annuire vero e proprio < Mh mh.. > sì, la conosce anche lei, eccome se la conosce, potrebbe forse dire di conoscerla meglio di qualsiasi altro individuo lì a Kagegakure ma a nessuno salterebbe all'occhio il fatto che sono sorelle, proprio per il semplice fatto che non vi è modo di decretare questa cosa a livello di sangue. Due colpi di tosse, probabilmente dev'essere l'acqua dalla quale aveva ricercato frescura a tradirlo, come un motore che fatica a ripartire Kazuma si inceppa e lei lo lascia fare senza problema alcuno in quel tentare di ricomporsi, per poi guardarlo con aria a metà tra l'essere perplessa e dispiaciuta, stringendosi nelle spalle per poi riemergere dal telefono e quindi uscirsene con tutta la tranquillità del mondo < Sì quella Nene, mora, occhi azzurri, bella.. Ce ne è solo una di Nene dopotutto.. > ed è un sorriso triste quello sul suo viso, amaro, che elogia la figura di qualcuno che per un qualche giorno ancora forse ne vedrà ne sentirà, dovendosi accontentare di quel che gli dirà il giornalista di lì a poco, anche se ora come ora trova una Naomi che si accoda a quel pensiero azzardato sul fatto che non ci avrebbe mai scommesso nulla, il Nara, sul loro essere sorelle < Lo so, me lo dicono in molti.. Ma è così.. > già, poi scopriranno dalla stessa Doku che non sono sorelle di sangue, lui come gli altri alla quale si è presentata come sorella della Salamandra, ma poco importa, fino al allora quella 'bugia' reggerà, per adesso ecco che gli racconta quindi di quando l'ha vista l'ultima volta, dettagliando appena quell'incontro inusuale che non si capisce se definirlo un appuntamento o che altro, anche se a Naomi non importa il rischio di vederlo come tale, semplicemente si acciglia ed assottiglia nuovamente lo sguardo nell'osservarlo, per poi sospirare quando egli termina, lasciando cadere le spalle ed abbassando appena la testolina < Ho capito.. Mh.. Almeno sta bene.. Comunque.. Non hai tipo.. Un orologio? > domanda con fare titubante ed anche lecito dato l'essere alienato dal normale scorrere del tempo che egli gli rivela, guardandolo nuovamente con la dovuta perplessità che si dedica a qualcuno così distante dal mondo reale da scordarsi come scorre il tempo, insomma, è lei quella che vive nel virtuale no? Appunto, ritorna sul telefono fino alla prossima risposta, senza dire nulla di più e nulla di meno, parla poco, questo è vero, ma allora stesso modo non la si può forzare più di tanto < Uff, tra un po' dovrò pure andare a mangiare per forza.. > questa è più una constatazione personale, lo dice tra se e se roteando gli occhi al cielo, visto che nel suo essere convinta di essere cagionevole di salute, inizia a sentirsi particolarmente debole e priva di forze, come se di lì a qualche minuto potrebbe svenire senza troppi convenevoli. {ch off - rischio svenimento 25% }

22:17 Kazuma:
  [Statua di Orochimaru] “Almeno sta bene?” tra se e se si chiede cosa intenda dire con quella parola, nel senso, se dovesse vedere un attimo l’età, anche se non la sa di preciso direbbe che Naomi è la più giovane fra le due ma soprattutto Nene come membro della Shinsegumi e ragazza ,per quanto, bizzarra, se la sa cavare bene da sola per quel poco che ha visto, che sia in qualche inghippo strano, prima di poter chiedere qualsiasi cosa verso Naomi però gli viene fatta una domanda a lui. <.orologio?..aspetta…> quando la ragazza chiede quell’informazione, subito Kazuma è pronto ad alzare la manica del braccio destro per effettivamente mostrare l’orlogio da polso che si porta dietro, ma non fa in tempo a mostrarlo a Naomi che subito si mette a guardare il telefono. <.Nao..oh..> appena rialza lo sguardo verso la ragazza puntata sullo schermo si blocca da quel che doveva dire e rialzando la manica la rimette sotto la mantella. <...eh?!..> con un'espressione stupita si rivolge verso la ragazza visto che a quest’ora sembra strano preoccuparsi del pranzo. <...mi stai dicendo che non hai mangiato nulla per tutto questo tempo?..> per una ragazza della sua costituzione non sembra essere una buona cosa effettivamente e la preoccupazione del Nara si alza in maniera particolarmente alta quando la vede apparentemente più pallida e stranamente indebolita dopo quell’affermazione, sembra che l’effetto del digiuno stia avendo i suoi effetti. <..oh cielo..signorina…> ci pensa un attimo <..Nao! Se deve mangiare la posso offrire qualcosa io..> si mette in una posizione tale, con le gambe piegate e le braccia non conserte ma ai fianchi pronte a prendere Naomi se dovesse effettivamente svenire, prima di poter chiedere di Nene deve capire se le deve svenire addosso o meno. <...la potrei portare in un ristorante del posto offro io, non si..accidenti…> si morde il labbro inferiore accorgendosi di aver usato di nuovo il formale, purtroppo non è per niente facile per lui. <.non preoccuparti..> cerca quindi di rassicurarla con una proposta allettante, che farà capire quanto Naomi sia un opportunista o meno. {Tanto “Kuzuonha” - Marsupio con roba - Battiti di cuore di Kazuma 500*s - Chk off}

22:38 Naomi:
 In realtà, per quanto sarebbe fissa sul telefono, effettivamente al movimento di lui lei non potrebbe far a meno di alzare lo sguardo per portarlo giusto in tempo su quell'orologio, potendo quindi appurare che appunto il ragazzo è fornito di tale aggeggio per verificare l'ora lei quindi non rimarrebbe con nient'altro se non con qualche semplice quesito o dubbio, anche se ne esternerà uno soltanto, in maniera più o meno imprecisa < Ah.. Quindi.. Basta seguire quello no..? O forse.. Vieni da un altro mondo..? > e sgrana appena gli occhietti con una bella manciata di incredulità a tingere i lineamenti del suo viso, per un'istante ci crederebbe pure a quella sua constatazione, magari è un alieno! Ma di lì a poco scuoterebbe lentamente la testa tenendo un vago sorriso sul musino, come a decretare lei stessa che avrebbe detto una sonora castronata, andando poi oltre, tornando sullo schermo fino a quando lui non gli pone la domanda fatidica, costringendo lei ad assumere nuovamente un'espressione per metà spaesata e per metà ovvia, il tono di voce fintamente mortificato e dispiaciuto < Oh.. Allora mi hai sentito.. Mh.. Mi dispiace.. > e farebbe appena spallucce, per poi sospirare e nuovamente scuotete la testa in un chiaro cenno di diniego, andando a dire il vero, quasi si sente più in colpa di quanto può sopportare a mentire < È da.. Ieri che non ho molta fame.. > non ha fatto un pasto completo come si deve, ha mangiato solo schifezze in preda al nervosismo per sfogare ciò che il pianto non riusciva più a sciacquar via, con gli occhietti rossi e gonfi, senza nutrirsi come si deve, il che considerando la sua dieta di base - che fa sostanzialmente schifo - è un problema non da poco. Ed appunto, per quanto lei effettivamente vorrebbe rifiutare quell'invito per pura e semplice cortesia, non volendo disturbare, eccola che tenterebbe di sollevare la mano con il telefono, osando rispondere a quell'invito con un gentilissimo no < Ahn.. Veramente.. Ho comprato dei cup noodles e stavo andan- ?! *Groooowl* Oh.. > ed è appunto il suo stomaco a rispondere per lei, un sommesso ruggito gutturale e relativamente prolisso che si spegne nell'aria costringendola a portare le fucsia all'altezza del ventre, divenendo appena rossa dall'imbarazzo, per poi convincersi senza ulteriori indugi < Ehm.. D-dicevo.. Va bene, grazie, ma almeno il dolce lo pago io e.. C'è un chioschetto qui vicino.. N-non so quanto potrei camminare sinceramente.. > e sembra un po' più affaticata di prima, ogni frase ora gli costa un pochino in più di fatica e gli sembra di vedere un pochino più appannato del solito, considerato che sono all'incirca una dozzina di ore che non fa un pasto degno di essere chiamato tale, è tutto più che lecito, accenna appena verso quel chioschetto più in là volgendosi anche verso i gatto < Voi che ne dite..? > come a chiedere la conferma o il permesso anche a loro, non è ben chiaro ma entrambi miagolano in maniera positiva quindi, si va, per quanto non inizierebbe ad incamminarsi prima del moro. {Ck off}

23:20 Kazuma:
  [Statua di Orochimaru] <..A-altro mondo?..> replica un po’ confuso ma a bassa voce, non capisce proprio che intenda la ragazza è così strano avere un orologio da polso a presso di sti tempi? Oh beh poco importa, ciò che importa ora la situazione alimentare e dietetica della ragazza che non pare molto buona, anzi sembra proprio un caso disperato. <...ah capisco capi-ASPETTA, da IERI?!?..> il tono è alto ma non tanto da urlare effettivamente, ma è talmente shockato che non può che alzare la propria voce e spalancare gli occhi a tale affermazione. Accidenti anche lui non è che abbia tutti i Ryo del mondo, ma non è mai arrivato ad una cosa del genere. Per non dover mangiare per tutto questo tempo ci vuole moooolto di più di una semplice mancanza di denaro, qualsiasi sia la sua preoccupazione deve essere proprio grave, ha bisogno al più presto di parlarne con lei, qui altro che anti depressivo serve una seduta psichiatrica. A quanto pare a confermare il tutto ecco i mugolii del suo stomaco che la fanno da padrone. <...*sigh*...> sospira in risposta quasi sarcastica alla affermazione della ragazza, proprio per il fatto che il suo corpo è più sincero della sua bocca. <...ah non preoccuparti ti offro tutto io..> cerca di rassicurarla e come un galantuomo tenta di convincere la ragazza farsi pagare il pasto da lui stesso mentre finalmente pensa “si una ragazza normale, alleluja” l’incontro con Nene per i suoi standard è stato davvero traumatico, non riesce a credere che questa sia la sorella. Prima di potersi incamminare quindi verso il chioschetto, chiede a Naomi una cosa, più le consiglia una cosa senza alcun imbarazzo. <.. ti puoi tenere alla mia spalla se non riesci a camminare…> glielo dice senza alcun tipo di vergogna anzi è proprio una mano d’aiuto senza nessuna strana intenzione dietro. Indipendentemente dalla risposta della ragazza il moro si avvierebbe in direzione del chiosco indicato assicurandosi che Naomi lo stia seguendo o stia comunque vicino a lui. A quel punto arrivati li si siederebbe su uno dei pochi sgabelli posti davanti al chiosco, invitando con un cenno del capo anche la giovane a fare lo stesso. E’ un piccolo stand alla fine che vende cose piuttosto tradizionali e confezionate come Mochi da market e cose del genere, ma sembra che il pezzo forte dai cartelli pubblicitari siano i Takoyaki fatti sul momento. La donna dietro il piccolo bancone chiede cosa vogliono e guardando velocemente il menù affisso dentro il chiosco risponde <..tre porzioni di Takoyaki della casa e due pezzi di Mochi con polvere di cocco..> diciamo che due sono per Naomi e una per lui, così come i Mochi per la ragazza alla fine, anche perché non è un gran amante dei dolci. La proprietaria quindi inizia i suoi preparativi mentre il Nara con il marsupio e la spada a penzoloni per come è seduto sullo sgabello, tenta di interloquire con Naomi che dovrebbe averla seguito. <...su non crucciarti, come detto offro io, piuttosto mi sembra quanto meno ecco…> si blocca un attimo nel suo parlare per cercare la parole giuste visto che l’argomento potrebbe diventare particolarmente spinoso ma ormai c'è dentro fino al collo e si sta seriamente preoccupando per la saluta di questa giovane. <...sei sicura, di stare bene? Dico per non mangiare da un giorno intero deve essere grave la cosa…> è genuinamente preoccupato nel tono che sta usando verso l’Uchiha. <..non voglio a s s o l u t a m e n t e intromettermi con le tue faccende e quelle di tua sorella..:> soprattutto quelle di sua sorella <...ma mi sembravi un po’ preoccupata prima, è tutto apposto? Se non ti va ovviamente non rispondermi…> cerca sempre di mettere le mani avanti, anche se ormai davvero si sta immergendo come un sommozzatore in tutti i problemi di Nene, sentimentali e non, gradualmente inizierà a sapere più sulla sua vita che quella propria. <...intanto almeno lascia che ti offra il cibo, tanto saranno pronti tra poco credo…> {Tanto “Kuzuonha” - Marsupio con roba - Battiti di cuore di Kazuma 500*s - Chk off}

23:52 Naomi:
 Le reazioni spontanee ed oneste di Kazuma in un certo senso divertono la Uchiha, gli sembra di star guardando un personaggio gentile che pare per metà finito in un mondo diverso da quello solito, forse abituato ad un ambito più tradizionale, è cortese e si prodiga per gli altri il che lo rende sicuramente un elemento degno di nota e di rispetto, senza contare che non pare per nulla intenzionato a farle del male, che è quello poi il problema più grande, dato il continuo metterla in guardia da parte di Nene sul mondo esterno, seppur è sempre stata meno disfattista e drammatica rispetto a come glielo descriveva suo Padre. Kazuma invece, riesce anche a strappargli qualche semplice sorrisetto, forse lo ha preso un po' come un il protagonista di una visual novel o chissà che altro, ma non fraintendete, dal punto di vista di Naomi quello non può che essere un bene e tutto sommato veder quel loro interagire in quel modo specifico in un certo senso la tranquillizza, le rende un pochettino più semplice l'interagire < Sì, come gli alieni.. Ma non penso tu sia un alieno.. Al massimo potresti essere.. Mh.. Uno Yokai? > forse, sì insomma, sta sparando più o meno a caso e solleva gli occhietti al cielo portando la mano con con il telefono sotto al mento mentre parla, il visino emaciato che comunque pare appena più rilassato in quello spensierato riflettere insensato, che verrebbe poi messo da parte all'esclamar di lui, non esageratamente fastidioso ma indubbiamente improvviso ed inaspettato, tanto che lei chiude gli occhi per un attimo come se avesse sentito un bicchiere di vetro cadere a terra ed infrangersi, per poi tornare su di lui schiudendo i cristalli Shotonuka < Ah.. Sì, beh.. Ho mangiucchiato cose, nel mentre.. Ero solo un po' già di corda.. > già, nemmeno giocare la aiutava a distrarsi e ad alienarsi quanto bastava dalla litigata tra lei e Nene ed ogni volta che vedeva il proprio riflesso da qualche parte si malediceva, rivedendo solo e soltanto quegli occhi rossi sul suo viso, a screziarlo e renderlo sbagliato, per quanto bella ed acerba sia lei < Dovrei comunque sdebitarmi.. Io sono brava con il computer.. Tipo.. > glielo dice così, facendo appena spallucce, poco prima di incominciare ad incamminarsi, facendogli presente in cosa è più pratica ed in che modo si guadagna da vivere, magari potrebbe servirgli un aiuto tecnologico visto che da quel che ha capito lui non è molto avvezzo al lato moderno < Oh.. No, grazie, dovrei farcela da sola.. > e vuoi per la questione del contatto, vuoi per non infastidire ulteriormente o per semplice orgoglio, si regge sulle proprie gambette muovendosi lentamente, se avesse avuto l borsa con il portatile probabilmente sarebbe caduta di lato ma fortunatamente non è questo il caso e quindi, eccola che raggiunge senza problemi il chioschetto in questione, salutando con un cenno del capo per poi sedersi sullo sgabello, ci affonda proprio e con le mani si regge al bancone per evitare di perdere l'equilibrio e cadere a terra, gli gira un pochetto la testa ma sembra tutto nella norma considerato da quanto non mangia < Grazie.. > unica cosa che riesce a dire a quell'ordinazione, un flebile sorriso e poi il cappellino che vien tolto, smuove fluidamente la testa per lasciare che la chioma verde si rimetta al suo posto, ora gli sembra di aver un po' più di aria senza quel copricapo, respira < Sei.. Gentile.. Eppure Nene dice che il mondo è pieno di gente cattiva.. > un pizzico di imbarazzo nel constatare quella cosa, un filo di rossore in viso poichè un po' gli da fastidio dover dipendere dalle conoscenze altrui e non avere un metodo di giudizio vero e proprio, ma non può farci molto se le persone che può dire di conoscere veramente si contano sulle dita di una mano. Infine, giunge il domandare ripetutamente cauto da parte del giornalista, che a quanto pare non vuole essere per nulla invasivo e che inizialmente la zittirà < ... > lunghi attimi di silenzio mentre lui parla e lo lascia parlare, gli occhi fissi sulle venature che corrono lungo il legno del bancone, lì dove vi si perde per qualche istante come se fosse stata rapida da un dedalo di curve più o meno aggraziate < Tu.. Non lo hai visto vero..? > o forse non e lo ricorda, di quel giorno dopo l'esperienza nella realtà virtuale, quando prima di correre come se non ci fosse un domani da Nene lei ha guardato entrambi e scusandosi è scappata di corsa, con lo Sharingan negli occhi, a vedere se sua sorella stava bene dopo quell'orrenda visione < Lo Sharingan.. Quel giorno.. > annuisce un paio di volte, come se bastasse quel gesto per evitarle di andare oltre, sospirando nel mentre che la signora posa le ordinazioni sul banco, sguardo tutt'ora perso nel vuoto che per il momento non si anima nemmeno a vedere del cibo < È ciò che Nene ha sempre desiderato, con tutta se stessa.. Ed alla fine.. Ce l'ho io. > un'affermazione secca e decisa, linguetta che passa appena sulle labbra ed un deglutire vagamente nervoso, per poi continuare in quel solito aprirsi verso qualcuno di estraneo in totale libertà, che poi tanto estraneo oramai non è, diciamo un conoscente, ecco < Ed ora.. Lei mi detesta Non.. Mi guarderà mai più come prima.. Dice che sceglierò loro ed ogni volta che mi vedrà penserà a quei maledetti occhi rossi.. > ed un filo di lacrime si palesa in quegli occhi , un lieve velo lucido mentre i gatti paiono prendere entrambi posto sullo sgabello di fianco a lei, Maru che allunga la zampa per chiamarla e rassicurarla, una carezza verso di lui < Ah.. Ma non è niente, non voglio ammorbarti con.. Queste stupidaggini.. Su, mangiamo finchè sono caldi.. > e tenterebbe di rivolgergli un altro sorriso, questa volta dovrebbe anche riuscire a mostrare appena i dentini in quel falso chiudere gli occhi con gioia, il semplice strizzare di quelle lacrime sedate e tenute lì. Mangerà e scambierà ancora qualche chiacchiera con il Nara, probabilmente parlerà della sua ideologia verso lo Sharingan e gli Uchiha, il suo disdegno ed il non sentirsi per niente degna del Clan del Ventaglio, del più e del meno, tempo di consumare quel pasto improvvisato, ringraziare in maniera sentita e poi tornare verso casa dopo un saluto un pochino meno freddo e distante del solito. {End ~ }

00:41 Kazuma:
  [Chioschetto] “Addirittura Yokai?” pensa fra sé e sé. Beh almeno qualcosa più sulla sua linea di pensiero visti i modi e i gusti del ragazzo, a quell’affermazione da semplicemente un piccolo segno uditivo caratterizzato da un versetto simile ad una risata smorzata. E’ contento comunque di sapere che la ragazza abbia mangiato qualcosa effettivamente, anche se poco comunque, cioè se era davvero a digiuno a questo punto forse servivano gli OMM altro che Takoyaki. <..mmh?..> “brava coi computer eh?” effettivamente un aiutino con la tecnologia non gli dispiacerebbe e si ricorda come Naomi era la più sicura nel dafarsi e nell'interpretare i simboli nella simulazione VR, quindi agli occhi di Kazuma già dimostra MOLTE più conoscenze di lui. <...beh effettivamente un aiutino dal punto di vista tecnologico mi farebbe comodo, cercherò però di non farti sforzare troppo..> dice ciò grattandosi la collottola con l’indice con fare non imbarazzato, ma in realtà semplicemente un po’ impacciato vista l’argomento in discussione. Ritornando ordunque al chioschetto dopo che a quanto pare Naomi, non ha voluto accettare l’offerta della spalla, Kazuma rimane piacevolmente colpito dalla reazione imbarazzata di Naomi che sembra finalmente un po’ più sciolta di prima e rimane in maniera un po’ imbarazzata, colpito dai suoi complimenti verso di lui ma anche dal commento fatto subito dopo su Nene. “gente cattiva eh?” La Shinsegumi del resto non ha tutti i torti, su queste terre numerose guerre sono state combattute, sangue di famiglie e innocenti è stato versato per scopi totalmente egoisti e da persone senza un minimo di pudore, e tutt’ora in quest’era di pace ci sono ancora persone che soffrono a discapito di altri. L’assassino degli ex ninja è un esempio perfetto di questo comportamento e di quanto ancora bisogni migliorare come società per superare quel fardello, se mai potrà veramente farlo. Anche il Nara dopotutto ha avuto la sua bella fetta di malvagità umana da subire durante la quinta guerra ninja, c’è ancora un colpevole da trovare per quel che successe a sua madre tanti anni fa, sa che ce ne uno ne è sicuro al 100% e proprio quell’individuo fa parte di quei cattivi di cui Nene ha avvertito Naomi, ma Kazuma sa c’è anche un secondo rovescio della medaglia. <..Tua sorella non ha tutti i torti, purtroppo questo mondo è appestato da gente che sfrutterebbe gli altri per qualsiasi cosa, per i propri scopi e tornaconti e io ne so qualcosa. Essa è una realtà immutabile che tutti conoscono, ma che alcuni preferiscono ignorare. Ma questo mondo nonostante non sembri all’apparenza, si basa su degli equilibri, e se c’è un lato della medaglia in un modo c’è il suo opposto nell’altro verso…> il tono si è fatto molto serio ma tenta di ammortizzare le ultime parole con un piccolo sorriso e guardando Naomi <..non sono tua sorella…> fortunatamente <...ma se ti posso dare un consiglio, non devi vivere nella paura, altrimenti non potrai mai goderti quel secondo rovescio della medaglia, e rischierai semplicemente di isolarti da ciò che sta intorno a te. Credo che tu abbia sentito del misterioso assassino di ex Ninja no?...Ecco anche io... sto cercando> ora finalmente gli darà qualche informazione sul cosa stia facendo ora che sembra che si stia creando una specie di fiducia reciproca. <...come esistono individui disgustosi e malvagi come lui o loro, ci sono anche persone come me che stanno cercando di capire la verità e fermarli prima che possano fare altri danni al villaggio ma soprattutto ad altre persone..> prende una breve pausa prima di continuare a parlare per rinfrescarsi la bocca e i pensieri. <..è per quello che sono venuto qui alla fine, sto cercando di trovare informazioni su di lui...non ti costringerò a fare nulla che possa metterti in pericolo, ma penso che almeno indirettamente possa aiutare anche tu in questa causa se ti interessa…> un discorso lungo che forse sarebbe meglio fare successivamente. <...ma di questo forse è meglio che ne parliamo più tardi non voglio di certo farti faticare oggi eh..> un placido sorriso in direzione della ragazza e le grigie iridi che si spostano successivamente sull’altro lato del bancone ad osservare il loro pranzo. Aspettando quindi i Takoyaki che ormai dovrebbero essere quasi pronti, il ragazzo osserva la ragazza che gli fa una domanda per cui rimane piuttosto interdetto. Rimane un attimo spiazzato e alza il sopracciglio in sua direzione curioso su cosa intenda effettivamente, un po’ preoccupato sulla effettiva risposta. Quando ella arriva, gli corre un piccolo brivido sulla schiena, perché finalmente capisce cos’era che non ricordava bene di quel giorno e capisce ancora meglio perché quel giorno Naomi dopo l’esperienza sembrava la più distrutta di tutti. Ci rimane veramente colpito, rivelare una cosa del genere a qualcuno che conosci a malapena sta a significare che la ragazza ha ora davvero fiducia in lui, almeno in parte. Dopotutto lo sharingan, l’occhio maledetto, e i suoi utilizzatori anche nella loro forma più basilare hanno sempre avuto storie molto controverse, sin dall’era degli stati in guerra fino ad adesso, chissà cosa deve aver passato la giovane in quella simulazione, gli si stringe il cuore solo a pensarci. Il suo sguardo si fa serio e il viso un po’ più, arrabbiato, ma non verso di Naomi assolutamente, lo si capisce subito, ma verso un po’ tanti fattori, la simulazione che fatto soffrire lei in tal modo, la stessa sorte del destino che l’ha portata ad avere questo potere e gli dei stessi per aver deciso questo corso degli eventi, non deve essere facile per una come lei gestire una cosa del genere ,soprattutto in un’era così pacifica dove gli standard morali sono totalmente cambiati e trasformati. Guarda anche lui verso il legno continuando ad ascoltare fermamente ciò che l’Uchiha ha da dire, mettendo i gomiti sul bancone e coprendosi la bocca mettendo le mani incrociate poco sotto al naso e chiudendo gli occhi per concentrarsi. “Che rabbia” pensa fra sé e sé, non crede che Naomi stia mentendo, ma sentirsi dire che Nene la odi per il solo fatto, un qualcosa che lungi da lei essere colpa sua, di avere lo sharingan lo mette in uno stato di confusione enorme. E’ una shinsegumi, un’eroe della patria ma soprattutto è alla ricerca di quel killer per migliorare se stessa e non pare una brutta persona, come può aver detto cose così crudeli ad una ragazza fragile come Naomi! Vederle scendere una lacrima è proprio la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la conosce da poco, ma alle volte anche con poche parole due persone si possono comprendere meglio che in mille discussioni. <...non preoccuparti…> dice con un tono di rassicurazione <...non mi stai ammorbando affatto, sono sicuro..> “e voglio sperare” <..che Nene non pensasse davvero quelle cose e fosse solo uno strascico del momento, fai come pensi sia più corretto, ma dovete parlarvi non appena sarà necessario anche se può essere difficile, se hai una tua identità e autonomia saprai che decisione prendere..devi soltanto pensarci su..> difficile anche soltanto pensare all’effettivo senso di quell’autonomia però, almeno per Kazuma. Sa che le decisioni che sta prendendo lui di investigare, sia questo caso che i suoi personali, lottare per il villaggio e seguire i propri ideali, sia qualcosa di Kazuma e soltanto Kazuma, ma chissà che senza accorgersene anche lui possa essere in parte schiavo di qualcos’altro, un ideale fittizio che forse non è mai esistito, una giustizia nascosta da uno specchietto per le allodole che riflette soltanto ciò che vuole far vedere. Nene ha ragione il mondo è pieno di gente cattiva, e Kazuma deve riuscire a non caderci vittima. <...si mangiamo..> {End}

Kazuma si ritrova nelle sue investigazioni a controllare il settore di Otogakure anche per apprezzarne le bellezze culturali e durante il suo soggiorno li, incontra una malinconica Naomi che passava di li insieme ai suoi gatti.
Da li nel tentativo di tirarla su vedendola giù seguendo le sue morali, nasce qualcos'altro...(Non una ship sorry)