Le indagini iniziano.

Saga dell'Assassino di Ninja

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21:15 Tsuyunotama:
  [Strada] Sono notti veramente strane queste. Dopo la festa in accademia il Monaco è rimasto in sosta nella città, ubicandosi nel Quartiere Povero della grande Kagegakure, come sempre, in mezzo agli ultimi. Predicare in quelle zone è sempre difficile ma allo stesso tempo è terreno fertile per piantare il seme della Fede che tra gli indigenti, è sempre pane per l'anima. Dopo diversi giorni passati lì ha deciso di andare altrove, ha in mente ancora quel morto visto in diretta alla festa in accademia e qualcosa deve pur fare per rendersi utile. Diciamo che quello che lo rende responsabile di dover agire è il fatto di aver preso quell'uniforme afferrata mentre svolazzava nel cortile. Dovrà pur fare qualcosa no? Qualche domanda, qualche indagine, gliela deve a quella povera anima barbaramente straziata nel corpo. Ed ecco che cammina per quelle strade illuminate e sicure con addosso il suo kimono pesante, la mantella sulla spalla e il cappello da viaggio a tese larghe piantato sulla testa. Non ha lo zaino con se questa volta, lo ha lasciato nel suo piccolo cantuccio nel quartiere della povera gente. E ovviamente non ha con sé nemmeno il reperto dell'omicidio, infine, a che serve portarselo dietro? A nulla. Rischierebbe soltanto di attirare attenzioni non volute e doversi poi sorbire quegli esaltati che si fanno chiamare ninja. Prosegue quindi nel suo incedere guardandosi di tanto in tanto attorno.

21:23 Tsuyunotama:
  [Strada] Dopo diversi minuti di camminata ecco che appare il Chiosco di Ramen. La povera gente gli ha detto che questo è uno dei più frequentati della città e che i proprietari sono qui da molto, questo può essere certamente una cosa molto utile per la sua ricerca ecco perché si è recato qua, poi, a dirla tutta, un piatto caldo di spaghetti non ha mai ucciso nessuno e per accaparrarsi il favore dei proprietari, la cosa migliore è consumare nel loro locale, poi fare tutte le domande del caso. Purtroppo l'uomo borghese, commerciante o bottegaio che sia, ragiona così e con questo egli ci deve avere a che fare se vuole tentare di cavare un ragno dal buco.
Ancora pochi passi ed ecco che si ritrova davanti al chiosco con gente che va e viene, mentre due avventori se ne vanno scorgendo le tendine poste all'ingresso il Monaco può notare uno sgabello libero lasciato dai due signori appena allontanatosi. Ecco, momento propizio, che i Kami di nuovo gli stiano mettendo la mano sul suo calvo capo facilitandogli il cammino? Potrebbe essere, mai scherzare coi Kami però e affibbiare a loro cose di cui non sono causa diretta o indiretta. Con una falcata alza la tendina anche lui ritrovandosi in un nanosecondo dentro il piccolissimo chiosco da cui escono sapori vari e gradevoli. Un sorriso a chi dietro il bancone lo accoglie con un cenno del capo e una frase di cortesia. E' dentro, ed è tempo di fare quello per cui è uscito stanotte.

21:31 Tsuyunotama:
  [Chiosco] Con la mano destra si toglie il cappello a tese larghe mostrando completamente il suo volto ai presenti, una faccia senza un pelo, né nelle sopracciglia né nelle ciglia, nessuna barba, nessun capello, nessuna ricrescita, sembra che tutti i peli del suo corpo siano caduti per sempre e mai ricresceranno. Forse qualcuno lo fissa per qualche momento ma lui poco tange questa cosa, in fondo, parliamoci chiaro, lui sembra uscito da un altro pianeta nonostante non sia stato congelato per quasi dieci anni sotto terra come gli altri scoppiati conosciuti negli ultimi mesi. Lui è proprio di un altro mondo, di un'altra dimensione da sempre, forse da quando è nato ed è stato ritrovato da quei monaci in quel Templio sulle alture ai confini Nord del fu Paese del Fuoco. Si siede sullo sgabello intercettato quando era fuori poggiando il proprio copricapo affianco a sé e mettendo elegantemente i gomiti sul bancale in legno. Tanti suoni, troppi schermi, la gente pare risucchiata da questi congegni, sembrano tutti dentro un genjutsu infinito ma al contrario del solito essi sembrano felici di essere eternamente addormentati. Che strano il mondo in cui è finito il povero Tsuyu, eppure, dieci anni il mondo era corrotto ma adesso pare aver raggiunto l'apice di quella parabola discendente che porta verso l'oblio più assoluto. Gli porgono il menù ma lui nemmeno lo guarda piuttosto, guarda chi glielo ha porto. <Una zuppa semplice, con pochi condimenti ma bollente per favore> replica a quel gesto <e dell'acqua calda in tazza. La ringrazio> e infine torna a guardarsi attorno. Quanta gente triste ma soprattutto sola.

21:38 Tsuyunotama:
  [Chiosco] La gente va e viene, paga, entra, mangia, ride, qualcuno esagera con l'alcol molti, anzi, quasi tutti tengono in mano quegli schermi portatili e fanno decine e decine di foto: a loro, agli altri, a cosa mangiano, a cosa bevono a chi passa e alla strada. Che mondo bizzarro in cui vivono tutti quanti. Eppure, tutti sono felici o almeno, così paiono. Che strano, che strazio. Chissà se riuscirà a chiedere qualcosa ai ristoratori, forse gli conviene sostare qua il più a lungo possibile e poi fare le domande quando la sala sarà vuota e con meno avventori, si sa che quando c'è molto lavoro la mente vaga su altro e non presta attenzione a quello che viene chiesto se non è inerente alla propria mansione. Uno sguardo veloce verso l'orologio, le nove e trentasei minuti. Non è presto, anzi, forse è arrivato pure nel momento giusto per poter mangiare, sostare e infine poter fare le dovute domande quando ormai la mole di lavoro sarà smaltita. Tanto vale aspettare, aspettare prima di tutto la sua pietanza, mangiarla, bere con calma l'acqua calda che mischierà con le sue spezie officinali e poi attendere e attendere ancora. Infine, quando tutto si sarà decongestionato si alzerà, pagherà lasciando delle monete sul bancone senza prendere il resto e facendo le dovute domande. A brigante, brigante e mezzo.

21:45 Tsuyunotama:
  [Chiosco] La cucina procede a pieno regime nonostante il chiosco non sia gestito da troppe persone, probabilmente una famiglia che si da da fare ogni giorno per mettere insieme il pranzo con la cena. Un bel lavoraccio, povera umanità, di sicuro essi hanno più dignità di qualsiasi ninja mitomane che uccide e governa soltanto nutrendo il proprio ego e pensando a sfogare i propri istinti sessuali ad ogni piè sospinto. Povero mondo, poveri bambini venturi. Ma questo è un altro discorso di cui ha già rimuginato diverse sere fa dopo la sua disavventura all'inaugurazione dei nuovi genin in accademia. Il fatto che qualcuno sia morto ammazzato proprio in quella situazione, in quella circostanza e in quel luogo è emblematico del destino nefasto che spetterà a quei poveri bambini che invece di introiettarsi nella via del civile o ancora meglio del religioso hanno preferito la guerra e i militari, per cosa? Per una vana gloria e tanto sangue, povera gente, poveri stolti. Si stringe nelle spalle in quel suo vagare di pensieri tutt'altro che positivi ma queste sono riflessioni più che corrette per i tempi in cui il povero monaco vive. Non c'è da scherzare né da minimizzare, chissà se prima o poi qualcuno lo capirà a dovere e prenderà provvedimenti o come sempre la voglia di gloria di qualche moneta bucata in più a fine mese saranno padroni di ogni pensieri positivo e maturo.

21:51 Tsuyunotama:
  [Chiosco] Mentre il Monaco è assorto nel suo flusso di pensieri ecco che gli viene messa sotto il naso la sua ordinazione. Una ciotola molto semplice con brodo, due pezzi di verdura e spaghetti, affianco le due bacchette in legno e d'innanzi ad esse una modesta tazza in ceramica con acqua calda bollente con affianco una tazza anch'essa in ceramica della stessa fattezza della tazza, sarà stato probabilmente un corredo, è bello. Ringrazia con un cenno del capo chi gli ha portato il cibo e velocemente dalla manica estrae il suo piccolo confetto di erbe e senza farsi vedere da nessuno lo getta dentro la teiera lasciandolo in infusione. Nel frattempo, lui, prega. Le mani vengono poste velocemente una contro l'altra attraverso i palmi, gli occhi chiusi, il respiro regolarizzato ed ecco che la mente si libera da ogni ragionamento, essa diventa spoglia e silente, l'anima s'immerge nell'infinito, lui non è più qua ma è già di là, è a casa. Pochi minuti in quella posizione per poi riaprire gli occhi e ritorna qua, nel mondo della sofferenza. Beh, ora però è tempo di mangiare e deve godersi anche questo frugale momento che si concede. Lentamente, totalmente opposto a come si mangia nell'era moderna, inizia a gustarsi la sua pietanza dopo però aver versato il suo prezioso infuso nella tazza in ceramica e averne fatto un sorso per aprirsi e pulirsi lo stomaco.

21:57 Tsuyunotama:
  [Chiosco] Mangia con estrema calma, tanto che sembra che mangi uno spaghetto alla volta, ogni tre bocconi beve un sorso di infuso. Sembra assurdo, come fa si chiederanno molti, è il dono di chi sa vivere il presente e non pensa al futuro o al passato. Questo è il suo grande dono, saper vivere il qui ed ora, rompendo la macchina del prima e del dopo. Cosa ormai impossibile da millenni per la maggior parte delle persone che vivono preda degli impulsi e delle passioni perché convinti che quello che hanno qua gli servirà quando saranno di là. Follia e tracotanza umana. Il suo pasto dura tre quarti d'ora abbondanti, di tanto in tanto si ferma e si guarda attorno sorridendo a chi lo guarda stupefatto, qualcuno forse gli fa anche delle foto da mettere sui propri social, così si chiamano, ma la cosa, poco gli tange, lui è padrone di se stesso e del suo tempo. La scodella viene quindi finita in poco meno di un'ora di pasto e così anche la teiera che viene ultimata riempiendo per l'ultima volta la tazza di ceramica di fronte a sé, dopo, con un sol sorso svuota la tazza con la sua tisana <ora sto bene>. Pancia piena e ben gestita, cosa c'è di meglio? Nulla. Si guarda attorno, la gente piano piano è sparita, tutti troppo presi dai propri impegni e poi, domani si lavora, non si può fare troppo tardi quindi bisogna tagliare gli svaghi. Molto bene, che sia giusto il momento di porre le domande? Preferisce aspettare che gli portino via i piatti, poi, dopo, farà il suo dovere.

22:09 Tsuyunotama:
  [Chiosco] Una mano porta via la scodella, le bacchette, la teiera e la tazza e velocemente passa un panno in cotone pulendo la zona del bancone dove il monaco ha mangiato. Bene, questo è il momento propizio. Si alza, si sistema il kimono stropicciato e lentamente prende il suo cappello che è stato al suo fianco tutto questo tempo mettendoselo in testa e allacciandoselo sotto il mento per tenerlo fermo. Sistema lo sgabello utilizzato e si avvia alla cassa dove un vecchio signore tiene i conti, è sempre così, l'anziano della famiglia se non può più cucinare tiene i conti della casa saluta i commensali, sistema le faccende da poco e tiene le pubbliche relazioni del posto. Un dato di fatto e a volte una garanzia. Un inchino con la testa di profondo rispetto verso l'anziano signore che ricambia alzandosi anche dallo sgabello, si è accorto che è un monaco, agita la mano poiché non vuole i soldi. <Sia mai buon uomo, l'uccello mangia così come il cane, anche l'uomo mangia seppur di buon animo> ribatte verso l'uomo con un chino del capo guardando il registratore di cassa in cui ora appare il conto finale. Molto bene. Si caccia la mano dentro le tasche interne del suo kimono tirando fuori il compenso e appoggiandolo sul bancone con estrema accortezza. <Avrei una domanda però> replica verso l'anziano signore che sbarra gli occhi prendendo velocemente il denaro con la mano destra. <Quali sono le compagnie teatrali della zona? E dove sono ubicate?> E l'anziano signore, fonte certa di informazioni e di storia non perde un attimo e velocemente risponde al monaco calvo. <Molto bene, grazie, pregherò per lei e per la sua famiglia> ancora un chino del capo e poi si gira e così com'è venuto se ne va scostando le tendine del chiosco e sparendo nella notte. Si fa ritorno al Quartiere Povero.

Dopo essere riuscito a recuperare un indizio dall'omicidio durante i festeggiamenti nell'Accademia Ninja il Monaco inizia le sue ricerche circa le compagnie teatrali della zona. Come fare per avere informazioni? I luoghi di aggregazione sono sempre colme di grandi chiacchieroni.

Il Monaco si reca in uno dei chioschi di ramen centrali molto frequentati dalla popolazione. Lì, dopo aver consumato, pone le giuste domande all'anziano signore proprietario del negozio per avere qualche informazioni in più e poter iniziare a percorrere una pista più sicura per capirci qualcosa di più.