Fine e inizio

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18:35 Sango:
 Oh come cambiano le cose per la rossa, un turbine di eventi ed emozioni che si sono accalcate nella propria nuova vita negli ultimi giorni, specialmente in quelli ove è stata messa su quel palco in ginocchio e ferita, e poi.. nessuno oltre a lei e Rin sa cosa sia accaduto davvero in quelle prigioni. Ferma, retta come il soldato che è già, nonostante il corpo che ancora fa male, duole sotto quella nuova divisa che porta. Sagomata, nera, finisce con quella gonnellina molto corta che ha deciso di indossare - vi erano anche dei pantaloni che ha snobbato bellamente - una giacca con dei bottoni laterali, e nonostante il caldo del giorno è stata chiusa fino al collo nel suo punto più alto. Il capello? Non lo indossa, porta solo i capelli in quell'alta coda di cavallo, rossa come il sangue. Insomma morta una cappa la si sostituisce con una nuova uniforme fresca fresca di Shinsengumi, coloro che alla fine l'hanno ammessa. Ma a quale prezzo? Le ferite del corpo stanno guarendo, il polpaccio non sanguina più , coperto da quelle calze sottili e a rete da una garza sottile . Il collo è anch'esso stato coperto ove i segni evidente delle mani del capitano comandante l'hanno stretta per molto tempo.. dolori del corpo che non equivalgono quelli dell'animo stesso. Quelle saranno difficili da far guarire e solo il tempo l'aiuterà. Eccola dunque li, nel mezzo di quella piazza, passeggiando piano per evitar movimenti bruschi alle articolazioni che fan male, eppure sente lo sguardo su di se, seppur alcuni siano carini nel sorriderle, altri la allontanano. Ormai si saprà quasi ovunque della sua cattura nel mezzo della piazza centrale, e quell'atto di vergogna cala sul proprio capo. Ma mantiene lo sguardo fisso, azzurro che si ripercuote nel mezzo di Ame ove ha deciso di mantener la SUA pace, e quella del capitano comandante. Kushiki Byakuya..Ishiba. Un cognome cancellato, un clan detestato, il proprio esatto contrario sebbene entrambi mantengano quello stesso ligio contegno e una bellezza particolare, l'arroganza e la tendenza a lasciarsi andare nei sentimenti più rozzi e burberi .. e nella ricerca del potere. Il proprio potere. Non può , non vuole più affidarsi alla natura stessa, quella che la rifiuta nella sua purezza.. e cosa vi è di simile ad essa? Cosa potrebbe donarle finalmente la forza che merita? Un pensiero ha toccato le corde dei propri nervi, eppure fatica ancora a pronunciarlo.

18:47 Shiroyuki:
  [Piazza] La sera è già giunta e l’uomo sta passeggiando per le vie del centro. Osserva quei negozi di vestiti e quegli indumenti così contemporanei, non proprio della sua fattura. Vede quella camicia e quei pantaloni, gli stivali, insomma si sta facendo un idea. Gli occhi celesti osservano il proprio kimono bianco con striature a forma di onde sui bordi di colore blu scuro, brillanti. Tabi ai piedi e calze nere a proteggerlo dal freddo che ancora imperversa tra le vie di quel villaggio. I capelli sono raccolti in uno chignon cinese mentre sul naso, sulla punta, si possono notare un paio di pinche-nez, occhiali da vista a quanto pare. Si morde il labbro inferiore pensando, riflettendo. In mano ha due rotoli di pergamena, vecchi scritti da tradurre e rendere in chiave tecnologica. E’ questo il suo lavoro ormai. Il bianco deciderebbe dunque di andare, di muoversi a passo lento verso il centro della piazza dove vorrebbe rilassarsi un poco dopo quelle ore lavorative. Socchiude gli occhi prima di passare e schivare chi ha deciso la stessa cosa. Non guarda direttamente le persone, non ora, è fermo su quelle parole che ancora gli rimbombano in testa. Ancora fermo a quella notizia che è arrivata come un fulmine a ciel sereno. All’improvviso si ferma. Osserva la figura delle forze dell’ordine, quella capigliatura rossa la riconoscerebbe ovunque. Abbasserebbe il capo mentre emozioni contrastanti continuerebbero a montare dentro di lui. Gli occhi fissi su Sango, lei lo potrebbe percepire, eccome se potrebbe, così insistenti da trapassarla quasi. Si muove lentamente cercando quindi di non cambiare strada, sarebbe stupido. Si fermerebbe a qualche metro di distanza. <Ciao, Sango.> la voce è fredda, il ghiaccio che percuote il leggero fuoco che sta cercando di divampare. E così l’hanno arruolata, buon per lei a questo punto, almeno è salva. Si voleva organizzare di salvarla, di andare in questa fantomatica prigione e liberarla, ma a quanto pare non è servito, come al solito insomma. Guarderebbe altrove ora, aspettando una risposta da lei, forse, oppure semplicemente per non tagliarle la strada. Si morde l’interno della guancia rimanendo silente mentre quasi intorno a lui si crea la solita bolla di omissione, di silenzio, come se il resto non esistesse.

18:58 Sango:
 Un passo lento, senza altri militari, quelli si disperdono nella stessa piazza per avere un controllo maggiore, e dandole soprattutto la possibilità d'esser sola in quel momento, presa dai propri pensieri e camminando con passo estremamente lento. Sebbene la schiena e il viso siano alti, lo sguardo sembra perduto nei meandri di una mente in confusione, quasi di un lutto. Non s'avvede subito dell'uomo, eppure basteranno pochi altri passi per fermare il proprio fare e sollevare il viso , alla ricerca dei suoi freddi occhi mentre cerca di mantenere quel contegno che deve avere adesso < ciao Shiroyuki > la voce si mantiene bassa, soffiata e calda, seppur sembra incrinarsi verso la fine. I polsi che nascondono immediatamente dietro la schiena, le mani che si uniscono, i segni delle catene non sono ancora scomparsi del tutto, farlo preoccupare adesso che si trovano tanto distanti non avrebbe alcun senso.. sempre che se ne preoccupi ancora. Rimembra quella notte, quello che gli ha detto, veleno eppure tutto pur di farlo sorgere verso l'alto, di non lasciarlo nella sua pozza d'acqua chiara e gettarlo direttamente in mare. In preda alle onde, probabile, ma un giorno le avrebbe dominate lui stesso < come stai? > la voce cerca di mantenersi bassa, amichevole, seppur appaia falsa . Non per il desiderio di sapere, quello vi è, ma di cercar di far finta di nulla, come se nulla fosse mai accaduto, ma nemmeno come se loro stessero ancora insieme < spero che Motoko stia .. bene > chissà cosa gli avrà raccontato. Che li ha lasciati? Abbandonati? Che si meriti l'odio anche di quella bambina, a quello ormai vi si sta abituando, tra coloro che la circondano adesso, e coloro che invece sostano dentro la Shinsengumi. Può ritenersi solo fortunata di avere Kenpachi come maestro, un animale che non pensa ma attacca, non vi è cosa migliore per lei. I passi riprenderanno per un breve tratto, le mani ancora dietro la schiena e il viso più vicino . Chissà se abbia udito anche l'uomo il proprio essersi inginocchiata < sei venuto a sapere della mia umiliazione infine? > seppur sembri sorrider , gli occhi non s'aggiungono a quelle labbra che si tirano verso l'alto. Avrebbe tutte le motivazione per deriderla adesso, per rendersi conto che quella ninja par essere morta, chinata a soffrire per il volere d'altri.

19:24 Shiroyuki:
  [Piazza] Un lungo sospiro il suo quando lei si ferma, eccola, saluta. Sposta la testa lateralmente prima di gonfiare una guancia, come se non sapesse cosa dire. Il Seiun farebbe un passo in avanti ma non verso di lei, bensì affianco, come se volesse superarla, se ci fosse riuscito ecco che starebbe spalla a spalla alla donna, osservando oltre lei, verso quella giungla di cemento che è il quartiere Ame. < Bene.> direbbe lui mentendo spudoratamente < Ho solo del lavoro arretrato ma per il resto…si va avanti.> direbbe solamente facendo un lungo respiro, mantenendo l’ossigeno nei polmoni e poi tirarlo fuori dalle narici< Tu come stai?> domanda a specchio di rito insomma. Parla della figlia, abbassa il capo andando a muovere quelle ciocche maldestre che sono rimaste fuori dallo chignon < Si, sta bene, chiede di te.> direbbe solamente stirando la schiena, inarcandola per far muovere sia la parte cervicale che la lombare < Le ho detto che eri partita per un lungo viaggio ma che saresti passata a salutarla.> si, non le ha detto cose tremende come pensa Sango, come al solito, ancora la protegge nel suo piccolo. La domanda gli arriva e stringe un pugno, trema un poco prima di riuscire a mantenere il self control < si, ho sentito.> direbbe solamente < mi dispiace, nessuno dovrebbe essere umiliato in questo modo.> conclude prima di abbassare il capo. Non la guarda, non muove il capo verso di lei < Ma vedo che ti hanno arruolata.> non c’è inflessione nella sua voce, certamente non contento della sua posizione < magari così potrai ricercare meglio il potere a cui aneli> direbbe poi ricordando il discorso dell’altra volta < Volevo fare qualcosa ma poi sarebbe stato aiutarti, e tu non hai bisogno dell’aiuto di nessuno giusto?> direbbe. Ci mancherebbe solamente che l’avesse salvata per sentirsi dire che non era necessario < Conoscendoti mi sarei aspettato delle esplosioni e gente che correva spaventata> una battuta forse? Può darsi. < all’inizio pensavo anche l’avessi fatto volontariamente per avvicinarti a quel corpo di governo.> conclude < ma forse, penso troppo> e rimane in silenzio ora, attendendo una risposta da parte della donna, ora in divisa e quasi sicuramente in servizio. Si morde l’angolo del labbro inferiore quindi sistemandosi meglio quelle pergamene che ha sotto braccio.

19:37 Sango:
 Osserva quel suo fare eppure non si sposterà da li, che sia l'altro a non doverla investire, impettita come al solito alla ricerca di un contegno che meglio di confà con quella divisa. La risposta arriva, eppure non sarà lei a voltare il proprio viso, non lo guarderà per rimaner li, fissa su quello che ha davanti, su quello che le prospetta < capisco > un semplice dire, asettico , di chi vuol celare qualsiasi cosa pur di non esser calpestata anche in quello che prova, ad occhi altrui deve apparir così. Forte e diligente, avere un nuovo confronto con quell'essere a capo non sarebbe molto lieto in tal frangente < bene > mente anche lei, con nonchalance, non è ne luogo ne modo di porre una conversazione animata, preferisce rimaner pacifica perfino ad occhi come i suoi < dovrei riprendermi le ultime cose in effetti > e per quelle sarebbe dovuta passar da lui, di nuovo < sempre che non tu non gli abbia dato fuoco > sarebbe un gesto estremo, eppure comprensibile dopotutto. Cancellar tracce di una ignobile donna, cosa può esserci di più soddisfacente di quello?. Ma ancor tace, lasciando che solo le orecchie possano sentir il suo dire, che possa dunque pungolarla come più desidera, e quella rabbia deve tenerla sotto controllo. L'apparenza è tutto. No? < potrebbe aiutarmi, si > a ricercar qualcosa di più grande a cui adesso sta pensando, a quel suo esser tanto arrogante d'arrovellarsi su cosa ha portato lei stessa ad esser sconfitta. No, non vuole quella natura, la ripudia come egli ha ripudiato lei. Non vi sarà nulla in cui tornare, ne una casa, ne una natura, nulla di tutto ciò le appartiene e forse mai le è appartenuto, solo un desiderio che nemmeno fosse il proprio, pur di portare Ame alla salvezza, ma quella s'è salvata senza di lei. < sei sicuro che nessuno debba esser umiliato in quel modo? > ripensando alle sue di parole, a quelle parole che han fatto male, davvero, eppure forse veritiere. Cosa l'hanno portata tutti quei sacrifici se non al nulla più totale e all'inchinarsi infine ad un potere più forte del proprio? Nulla. A quell'ennesima domanda non risponderà di certo adesso, non ha bisogno di nessuno. Che abbia avuto il desiderio infine di fermarsi da quella caccia l'ha portata all'esser un anonima donna odiata per lo più da tutti < l'ho fatto volontariamente > conscia delle possibili conseguenze, eppure la morte nemmeno a quel punto è arrivata, ma la morte è arrivata solo per mano propria. Sacrificio, dolore, rabbia, cosa smuove un mondo se non quelle? La rivalsa di un passato che adesso non vale che un granello di sabbia nel bel mezzo di Suna, inutile a dirsi e a cercarla < sacrificare la propria dignità alle volte porta a qualcosa > mentre in altre porta alla sola morte della propria intima essenza . Solo a quel punto andrà a scostar lo sguardo, duro, seppur carico d'emozione < hai ripensato alle mie ultime parole? > quello dove lo esortava a cercar qualcosa di più grande, a saper di più, a cercare il proprio posto e il proprio potere. Quello che la donna potrebbe dargli alla fine, ma solo a lui resterà solo il volere di seguire o meno quel consiglio. E forse un giorno l'avrebbe compresa, in tutti gli atti portati avanti a cui un giorno dovrà far fronte con la propria coscienza, quella che vuole sottomettere, nascondere perfino a se stessa. Cosa desideri tu davvero, Shiroyuki Seiun?

19:58 Shiroyuki:
  [Piazza] Risposte asettiche, risposte vaghe. Siamo davvero arrivati a questo punto? < bene…> risponderebbe lui di rimando andando a deglutire sonoramente prima di sistemarsi meglio e schiarirsi la gola per mantenere quel finto contegno che sta cercando di donare alla donna < …sono tutti in una cassa…> direbbe solamente prima di fare un cenno di diniego con la testa < no, non li ho bruciati.> come potrebbe? Abbassa il capo sentendo quell’enorme fitta che sta provando a nascondere < bene, mi fa piacere.> non proprio ma ok, se è la sua strada che la percorra, senza guardarsi indietro. La schiena che va di nuovo a stirarsi per la stanchezza di essere stato seduto per decine di ore davanti a pergamene e fogli di carta. Inarca un sopracciglio alla sua domanda. Un cenno di diniego con la testa < si.> lapidario < io stesso preferirei una morte rapida a… quello> confesserebbe prima di muovere una spalla e fare respiri profondi. Quando lei risponde in quel modo ecco che un piccolo sorriso, un mezzo sorriso, si incresperebbe sul suo volto < l’avevo pensato…> direbbe solamente prima di mordersi il labbro inferiore. I muscoli che fremono, la sensazione della sera prima che torna impellente e prepotente, prima di scuotere la testa per scacciare simili pensieri facendo danzare quei ciuffi liberi < già, il sacrificio di per sé porta a delle ricompense a lungo termine.> direbbe solamente prima di tornare in silenzio. Eccola, la domanda fatidica. La mano libera andrebbe verso la nuca grattandosela. Lei sta cercando di mantenere una sorta di posizione e forma militare lui sta provando a non cedere rimanendo il ghiaccio che è diventato dalla neve di dieci anni fa. < Si.> ed anche parecchio insomma. Si morde il labbro inferiore prima di socchiudere gli occhi < Mi prenderò il clan.> almeno, come prospetto futuro < dall’interno.> un cenno di diniego con la testa prima di spostarsi di un passo verso sinistra, sfiorando forse la spalla di lei < ...ed ho trovato delle pergamene che parlano delle evocazioni…ma non di tigri.> rimane in silenzio osservando proprio quelle scartoffie < credo che si parli di serpenti qui, ma devo ancora tradurle.> concluderebbe prima di mordersi il labbro inferiore < e dopo.> si sofferma < Andrò a vedere se questo falso Dio è veramente morto come dicono.> sofferma il pensiero prima di chiudere gli occhi < E tornerò alle rovine della vecchia Ame.> basta, pensa di aver detto abbastanza, ma è questo il sogno che ha adesso. Gli occhi vorrebbero volare sul corpo della rossa ma si ferma solamente a metà strada tornando a guardare in avanti, come se fosse proibito, come se fosse sbagliato, almeno in quel momento.

20:15 Sango:
 Bene. Davvero è bene tutto ciò? Ancora dovranno comprenderlo entrambi ma ci vorrà del tempo in effetti < grazie > si , per non aver ridotto in cenere alcun suo bene, gli ultimi che le rimangono, di quei kimoni che hanno segnato un grande passato ma che adesso non hanno più valenza. La bellezza alla fine non è solo nelle vestigia indossate, ma nei modi, nella bellezza di un arte che in pochi hanno potuto veder e forse l'ultima cosa che hanno davvero visto nel loro ultimo spiro prima di dormir tra le braccia della morte. < una morte rapida > un sussurro basso mentre lei stessa solleva quel viso al cielo lontano, calmo e lieto, una tregua dalle tempeste < quella la voglio quando morirò in battaglia > solo quello, solo il poter donare a tutta la vita una degna morte e non crollare d'innanzi a tutti come una qualsiasi vittima in ginocchio. Perfino nell'ora della morte quella sarebbe arrivata quando lei è in piedi. Sempre, dritta e retta, arrogante e bella, solo quello, e li avrebbe accettato di nuovo quell'infausto destino . < si, e anche la morte > di cosa non lo direbbe, non ne ha bisogno, non dovrà ridir cose che il passato ha già portato con se. Sacrificio per un bene superiore, più grande e nobile della propria mera vita, cosa vi è di più bello alla quale consacrarsi? Il viso che ormai può esser lieto d'osservarlo, in quel suo dire, in quelle sue congetture, in quel che pare esser il suo attuale obbiettivo . E tace, ascolta infine quell'esser che sembra esser nato da quando l'ha lasciato solo, pronunciando parole d'odio e di rabbia si, ma anche parole che paiono averlo infine risvegliato . Una doccia d'acqua gelida che si è intromessa in quel pensiero che portava solo se stessa come appiglio primario <le pergamene posson dare un certo senso, eppure ne le tigri ne i serpenti potrai trovarli li, solo da chi ne ha visto la vera essenza > lei, li ha visti entrambi, serpenti giganti e anche i serpenti bianchi, ma quelli son solo piccole informazioni donatole da un ex Hokage che non pare esser più su quella terra. Ricorda ancora il nome di colei che pare aver avuto un contratto con loro, Mekura Hyuga, e colui i cui serpenti giganti furono presi da Hanae < qualsiasi evocazione tu voglia raggiunger, parlane con coloro che conoscono essi > il corpo infine che si volta, lento e impettito < Mekura Hyuga, è ancora qui tra noi. > un sussurro che si fa più basso e intimo , pur di non farsi sentire da chicchessia < un tempo mi fu detto che ella possedeva una certa affinità con quelle creature > lo ricorda molto bene < eppure anche qualcun altro comandava i serpenti, ma credo che adesso sia morto > una strada più ardua quella insomma , di quella di un morto troppo tempo prima, di colui i quali ha visto delle serpi giganti aleggiare nell'etere e nella stessa ultima guerra combattuta < credo sia morto > la propria rinascita è forse collegata proprio a lui? A quel suo essersi estinto e infine nascere dalla terra lei stessa < perchè vuoi tornarci? > anche lei lo desidera, ritornar a quel loco per porvi infine il proprio addio, poterla vedere un ultima volta completamente distrutta e poterla amare, ritrovar la casa del proprio passato e quella tomba che non ha visto mai più.[vesti Shinsengumi]

22:59 Shiroyuki:
  [Piazza] Fa un respiro profondo, non risponde al grazie, non gli pare il caso. Un cenno di diniego con la testa mentre ci pensa, ci riflette, avrebbe dovuto farlo? Doveva innalzare il suo odio come una pira? No, non è in questo modo che ci si comporta. Sente il suo discorso sulla morte rapida in battaglia. Odia quei tipi di discorsi, ma sa che lei ha i suoi ideali e la ama anche per questo. Rimane fermo ad osservare le proprie pergamene prima di fare un respiro profondo. <La vera essenza…> ci riflette. Quando lei cita Mekura inarca un sopracciglio < Ho conosciuto una Hyuga…Miru. Magari sa dove posso trovarla.> direbbe più a se stesso che alla donna. Sta dando informazioni importanti, ma perché? Per quello che si sono detti l’altra volta? Prende appunti mentali l’uomo provando quindi a fare un respiro profondo ed annuire < grazie per le informazioni.> direbbe poi in un sussurro verso di lei . Si morde il labbro inferiore annuendo alla morte di Hanae, non lo conosceva ancora ma può soltanto prendere atto della dipartita. Si umetta le labbra sentendo quell’ultima domanda. Ecco che farebbe un cenno con la testa < voglio vedere come è rimasta.> direbbe solamente in una sorta di moto nostalgico < e poi lì c’è la vecchia Sede dei Seiun, potrei trovare vecchie pergamene sul clan che potrebbero servirmi.> spiega poi la parte logica del suo cervello < tutto per poter salire i ranghi, per superare mio padre ed avere la possibilità di poter andare avanti.> conclude quelle parole con uno sbuffo del naso. Ecco che si limiterebbe a guardare verso il basso < tu hai deciso? Non tornerai?> chiede infine per conferma verso la donna, per non avere le nuvole sotto i piedi, per sapere come andrà il suo futuro, se con o senza di lei. Si umetta le labbra attendendo una sua risposta quindi. Silente nel corpo come nell’anima, silente come è silente quella bolla che li circonda.

23:41 Sango:
 La notte che scende su di loro, implacabile, immersa nel so sonno, eppure ancora li , sempre e comunque, di quelle che vedono non solo su dite ma molto sugli altri. Vi è sa dire, m non sarà lei stessa a dirlo tranne quando la sua essenza si darà parte di un nuovo, quando quelle stese parole si faranno udire di nuovo < miru > una Hyuga , eppure una donna e per quello che il viso della donna non saranno piacevoli, ma interessati ad esso stessa < Miru Hyuga > colei che potrà forse portare via quel loro legame, distruggendolo infine, dolce e delicato ma pur un legame adesso che si pone d'innanzi a loro. E li quella lingua smetterà di parlare adesso , di sonargli suoni e voci per il proprio fine < non ne conosco di quel nome > imperativa, stronza nel suo dire eppure la gelosia che si intima nel suo sopraffine olfatto, in quel che dovrebbe sconoscere eppure sta a lui decidere . Grazie per le informazioni, alla fine si son ridotti cos'? < avresti potuto chiederle prima > in quell'atto ove pochi passanti andranno a volger loro lo sguardo, in quello che ella si pone,le mani artigliate al proprio essere come toglier il colletto della divisa solo per mostrar i lividi sulla sua gola, i bottoni che strisciano per terra in quel marasma intorno a loro < credi davvero che ogni sacrificio sia facile , Shirioyuki? > si, o pone d?innanzi la sua pelle solo per il fatto che in quella notte non vi saranno altri a guardare, non della shinsengumi dopotutto, in quelle rosse macchie su quel collo, ma non solo su di esso, ma ciò punite per il proprio desiderio che adesso pone su di egli < pergamene, pergamene, inutili.> un ringhio basso che lei prova per lui mentre la mano destra di scosta per ls sua veste, ci prova tenerla ancora quella stupida facciata < io..io.. non ho deciso nulla > ma adesso in quel tempo non vi è altro che loro, lei stessa che lentamente cala il capo verso il basso,dolce e rssegnata, di dolori fisici ed emotivi, ma ancora non vi è altro da dire. Si nasconde, lo sta facendo palesemente.

00:15 Shiroyuki:
  [Piazza] Fa un respiro profondo prima di socchiudere gli occhi. Un cenno di diniego con la testa prima di guardarla un attimo. Sembra che qualcosa non vada, ma non vuole entrare nel merito, non così, non in questa situazione. Si morde il labbro inferiore ripensando ad alcune cose. < Avresti potuto offrirti in modo migliore..> risponderebbe riguardo a quella litigata successa qualche sera prima. Lei si sbottona la divisa e lui potrà notare quelle ferite, quei segni sul collo. Rimane in silenzio ma si nota il turbamento nei suoi occhi, o almeno, lei lo potrebbe notare, un turbinio di dispiacere e rabbia che brillano nell’azzurro di un cielo estivo < No, ma credo che se è necessario un sacrificio per la cosa che ritieni giusta, allora bisogna farlo.> conclude prima di strizzare gli occhi e sistemarsi gli occhiali sul naso. Sente il suo ringhio a proposito delle pergamene e non può fare a meno di annuire < si, ma è anche il mio lavoro, qui.> direbbe prima di sospirare < controllare e decodificare queste inutili pergamene.> conclude guardando di nuovo davanti a se. Fa un respiro profondo quando lei si nasconde. Gli occhi azzurri che questa volta la cercano, provando a scrutare il suo viso < Sango.> direbbe prima di provare a metterle una mano sulla spalla, delicata, non prepotente. < Non ti chiedo di scegliere adesso, o di venire con me in questo preciso momento.> la mano scenderebbe poi dalla spalla sfiorando il braccio fino a tornare vicino al corpo del bianco < ma i sentimenti che provo per te sono ancora forti, questo è innegabile.> si morde l’interno della guancia < ti ho aspettata dieci anni, qualche anno in più non fa differenza..nel caso tu voglia tornare da noi.> noi, lui e la piccola. < Dovresti andare, o si insospettiranno.> le consiglia alla fine per difenderla e proteggerla ancora una volta nel suo piccolo < se vorrai parlare con me, o sfogarti o qualsiasi cosa, sai come contattarmi.> direbbe cercando di fare un passo in avanti < I tuoi origami sono sempre bellissimi> un indizio il suo per far si di potersi incontrare anche di nascosto in modo da poter parlare senza il rischio di essere beccati. < Stammi bene Sacchan, mi raccomando.> concluderebbe mostrandole un lieve sorriso stanco mentre proverebbe ad allontanarsi per ritornare verso la sua abitazione. [End]

00:40 Sango:
 Quante cose potrà mai dire in quel momento esatto, quando potranno portarla verso di lui < avrei offerto il mio corpo > non conosce altro di importante tanto quanto quello, un corpo, una donna, solo quello che ha già dato, e di quello che si son presi. Dolore a tutto, ogni attimo che sembra difficile come respirare, eppure andrò sempre acanti < nuda? O vestita nel modo migliore che degli uomini avessero avuto appetito per me > a quel suo dire non potrà ritrarsi, eppure vorrebbe andare da quella bambina, da quella che era una piccola creatura per accoglierla e addolcirla < un sacrificio prevede tutto ciò che posso, mio o meno > ringhia quasi in quell'essersi quasi spogliata a lui, per potergli donar la visione violacea di quelle mani sul collo che hanno impresso su di lei un segno iniquo < parlane con me piuttosto, io avevo compreso l'era della natura, io ero colei che poteva governarla" > anche il proprio ringhio che di innalza, furioso e impeto che la abitano < io sceglierei te.. se solo tu scegliessi me, adesso > un singolo sguardo, lungo, intenso, di forza di mente ed di animo ma quando il desiderio di parlare e di lasciarsi a lui, egli se ne andrà per lasciarla sola, di nuovo < ogni peso va portato dalle proprie spalle > non lo seguirà, non lo guarderà, tutto di lui andrà via lontano sebbene avesse pure voluto tornar a quella bambina a casa loro, ma nemmeno quella la aiuterà mai . Niente le rimane, nemmeno lui, che la lascia andare in quel suo fare, lontano, asettico, per donarle l'esistenza di nulla che vuole . Stammi bene? Oh si, come lo è stata adesso, un leggero pianto di intrapone nelle sue somme iridi, ma mai come il vuoto che l'uomo riesce a lasciarle dentro. Sola, è sola, ecco cosa la conquista adesso in quei piccoli sospiri. E da li anche lei lentamente vorrà solo dimenticare..[end]

Sango e Shiroyuki si incontrano nella piazza centrale di Ame, e li le loro essenze vengon unite e divise.



Piango..