| Cose da Uchiha, più o meno. |

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12:52 Naomi:
  [Sotto casa di Nao] Ieri è stata una giornata insolita, di certo non si aspettava di dover avere a che fare con un altro Uchiha nel giro di un paio di giorni dall'aver destato la propria innata. E dire che lei non ha mai chiesto quegli occhi e non li ha mai desiderati, si accoda probabilmente a quel lato che meno rende onore al suo sangue ed ai suoi nuovi occhi, quella parte di storia che demonizza gli Uchiha invece di osannarli, il ventaglio maledetto bianco e rosso che porta con se anni di sangue, battaglie ed odio < Perché io..? > se lo chiede tutt'ora, sedutasi poco fa sulla sua solita panchina sotto casa, relativamente nei pressi della statua di Orochimaru che si scorge da piú lontano lungo quella strada dove si trova la famigerata panchina personale di Naomi, che sospira con fare pesante, scuotendo poi la testolina con fare scostante, volendo provare ad accantonare i propri dubbi e le proprie ansie. Sarà bene che ci faccia l'abitudine, dopotutto. Se ne sta lì con il portatile sulle gambe, acceso poco fa', con lei oggi ci sono quasi tutti i suoi gatti che gli aleggiano intorno, chi sonnecchia e chi invece bisticcia lí dinnanzi alla panchina, chi semplicemente osserva la gente che passa permettendo alla ragazza di avvolgersi in una sorta di bolla personale, ancora più del solito, abituata ad immergersi nel proprio mondo virtuale tra computer e cellulare ogni volta che può. Quindi, apprezzando quella sorta di area privata che si è creata nell'essere lì con sei dei suoi otto gatti, tra miagolii e fusa, inizia ad aprire le sue solite cose, browser e cartelle varie, standosene lì in bella vista con indoss una maglietta a maniche lunghe che gli lascia il ventre appena scoperto, più corta proprio in quel punto, sfuma dal rosa acceso all'altezza delle spalle scendendo fino alle maniche diventa invece di una tinta azzurro fluo, un paio di pantaloni in ecopelle ad adornargli le gambine affusolate, questi si infilano in degli stivaletti scuri dall'aria come al solito ribelle, un paio di occhiali tondi ambrati a coprirle gli occhietti, non li mascherano ma li difendono appena dai raggi del sole < Ora che ci penso.. Rallenterà veramente tutto? > riflette ad alta voce sollevando lo sguardo con aria perplessa e dubbiosa, dovrebbe provare per scoprire  se effettivamente è come lei pensa, ed in quel caso, avrebbe veramente sbloccato una skill che gli permetterebbe di cheattare in ogni gioco! Oh, forse questo Sharingan non è poi così male eh. Ditima che premono sulla tastiera quando le fucsia si immergono nuovamente nello schermo e quella sensazionedi di cinfortevolezza nell'estraniarsi dal mondo intero subito la avvolge, la abbraccia e la coccola facendole - quasi - dimenticare del mondo reale. ( ck off )

13:31 Shinda:
 Si era allenata per tutta la mattina quel giorno, essendo ormai in prossimità del suo primo esame che le avrebbe permesso di lasciare l'accademia. Non era soddisfatta ancora, per quanto fosse innegabile la sua abilita nell impastare il chakra, eppure ancora non bastava, non era soddisfatta, poteva fare ancora meglio, e voleva il proprio sharingan, lo desiderava da quando lo vide per la prima volta negli occhi di suo padre. < mi manca ancora qualcosa... posso fare di piu.. > borbottava persa nei propri pensieri, camminando a testa bassa, impastando ancora il chakra nel proprio corpo, facendolo scorrere, percependolo dentro di se, modellandolo e rilasciandolo, quasi cercasse quella giusta conbinazione a cui ancora non aveva pensato in allenamento. Non stava prestando particolare attenzione al mondo attorno a lei, camminando con passi lievi e silenziosi, con sguardo cupo e pensieroso. La classica tunica blu scuro, con quel ventaglio rosso e bianco di cui tanto va fiera, ben tenuta nonostante alcuni fili d erba e foglie vi erano ancora attaccati, i capelli di media lunghezza ben messi in una coda nonostante qualche ciuffetto le andasse a incorniciare il volto. Alzò appena lo sguardo quando notò la presenza dei vari felini e la cosa le migliorò l umore, abbastanza da farle scappare un mezzo sorriso. Si avvicinò ad uno dei felini e si chinò allungando una mano verso il musetto della creatura affinche potesse annusarla < e tu chi sei? Lo sai che sei davvero un bel gatto? >

13:55 Naomi:
 Tra chi è fiero del proprio sangue e chi invece disdegna i geni che si sono destati nel proprio corpo, il quartiere di Oto offre elementi e soggetti di tutti i tipo, stereotipati o meno, un qualcosa di ben diverso dal regime elitario e cupo che vi era nella fu Oto, oramai rimangono soltanto aloni di dissapori e di uno stile di vita ostile, lì, in quel distretto dove comunque sarebbe sempre meglio stare all'occhio, visto che porta comunque con se la nomea del Villaggio della Nota. Buffo, se ci soffermassimo a pensare per un istante alla personalità dell'innocente Naomi, lei è probabilmente la cosa più distante e remota dall'ideologia di quel luogo nel quale è nata, forse sarebbe stato meglio nascere alla Foglia, un'altra aria, un altro clima ed un umore del tutto diverso ma.. Non sempre si può avere tutto quel che si vuole, no? Anzi, a volte quel che si vuole non arriva mai ed anzi ci vien donato qualcosa che manco desideravamo, o che non siamo nemmeno in grado di usare, di comprendere < Tanto vale provare.. > e quindi, vedrebbe prima di tutto di andare ad aprire uno dei suoi soliti giochi, anche quest'oggi è un picchiaduro di quelli abbastanza tecnici e complessi a livello di meccaniche, avvia l'esecuzione del programma e chiude gli occhi, inspirando profondamente nel mentre che congiunge la mani a conformare il sigillo della capra, fondamentale per far sì che il Chakra venga impastato a dovere. Espira lentamente, l'aria gli solletica il nasino che vien appena smosso a destra ed a sinitra, poi calma piatta, si estranea in quel nero piano dimensionale immaginario dove vi è la sua figura nel mezzo, contorni illuminati da una luce fucsia dall'aria futuristica- ed è subito un ricercare delle due energie. La prima, l'energia mentale, verrebbe ritrovata in quel ricercare di tutte le proprie esperienze vissute e passate, una sferetta blu dall'aria pixelata che si palesa lì sulla sinistra del nero astratto, prenderebbe in fretta la forma dell'icona di un cervello facendo un suono simile ad un trillo in otto bit quando prende del tutto forma, venendo sospinto un poco più in su, sempre da quel lato. Sulla destra, dovrebbe palesarsi di lì a poco un globo rosso, è l'insieme delle sue energie fisiche e si mostra con quel solito contorno quadrettato, lampeggia e si plasma a sua volta divenendo l'icona digitale di un pugnetto rosso, anch'esso messo da parte sulla destra, in linea con la mente. Infine, oramai sempre più pratica di quell'atto - per quanto non esperta - cercherebbe di sospingere entrambe le energie verso il centro di una linea orizzontale invisibile, lì dove il fulcro sarebbe la bocca dello stomaco, il plesso solare, chiamatelo come volete perchè tanto l'importante è che le due forze si mescolino e si uniscano tra di loro, un coadiuvare di quelle energie che al temine di quel fondersi darebbero vita ad un'azzurra fiammella con tanto di suono classico da potenziamento videoludico. Chakra a spargersi per il sistema circolatorio, appunto, per poi tornar sopito, scuote appena i vestiti ed i capelli verdi di lei che poi, dunque, posa lo sguardo su di Shida, la nota soltanto quando appunto schiude le fucsia < Ah.. Mh.. Grazie.. Ne mancano due in realtà.. > sempre con il tono sommesso, basso, timida ed incapace di avere a che fare con le persone come si deve, almeno al primo approccio, potremo dire che sta migliorando ma sarebbe veramente un'esagerazione < Lui è Maru.. > riferendosi al gatto da lei puntato, quello più cicciotto di tutti, un maschio bianco con macchie color caffelatte, ruffiano al punto da strusciarsi su quella mano con un miagolio prolisso, mentre altri due mici più piccoli danno un'occhiata alla scena da pochi centimetri di distanza, dandosi una tregua dal loro giocare imperterrito < Quelli sono Pancho e Noodles.. > risolleva gli occhi dal portatile dove era tornata a rifugiarsi, guardando la ragazza ed i gatti, ricacciandosi poi nello schermo. {Impasto Ck > Ck On}

14:22 Shinda:
 si rese conto della presenza della ragazza solo quando lei le rivolse la parola, interrompendo il flusso di pensieri che la stava portando ad affondare sempre piu giu in un tetro abisso di insoddisfazione e ricerca di perfezione. Osservo' il gatto con fare compiaciuto, ricambiando quelle sue attenzioni con una lieve carezza e un grattino proprio sotto il mento in prossimita' della bocca dove ogni felino non riesce a resistere. c'era poco da fare, amava i gatti in modo incredibile. < Maru eh? piacere di conoscerti, e lo stesso per voi Pancho e Noodles > dopo le adeguate presentazioni cerco' di attirare a se anche gli altri due allungando l altra mano, poi
alzo' lo sguardo verso la ragazza che si nascondeva dietro il computer e, restando china per dare attenzione al gatto, punto' gli occhi neri su di lei, osservandola con quello che all'apparenza era uno sguardo gelido, che tuttavia ad un occhio piu attento lasciava trapelare una certa curiosita. < Un'altra Uchiha? qual'e' il tuo nome? > anche la sua voce era leggermente piu fredda, si percepiva la differenza quando si rivolgeva ai gatti e poi a lei, tuttavia non celava affatto la sua curiosita' nei riguardi della giovane che aveva davanti a se, tanto che, se il gatto fosse stato d'accordo, lo avrebbe preso in braccio e si sarebbe avvicinata a lei per osservarla meglio, e impicciarsi anche un po di cio che stesse facendo al computer

14:53 Naomi:
 I mici chiaramente riscuotono il loro dovuto successo e mentre la più ligia e severa Sharu osserva tutti gli altri gatti dal suo punto preferito della panchina, lì sullo schiena, poco distante dalla spalla sinistra di Nao, occhi gialli puntati su tutto e tutti come se fosse onniscente, smuove appena la testolina laddove lo sguardo non potrebbe arrivare altrimenti < Sei sempre il solito ruffiano Maru.. > e sorride appena, mentre quello si butta a terra rotolandosi appena, sicuramente poi alla Uchiha gli toccherà come minimo spazzolarlo ed appunto sbuffa appena, tornando con il proprio tono decisamente meno affabile e propenso ad avere a che fare con gli esseri umani, lieta e spensierata solo quando si rivolge o parla dei suoi gatti, o del suo mondo, per il resto appare distante e neutra, piatta, il tono di voce sommesso ed il modo di parlare lento frazionato da pause nelle quali sembra quasi riprendere fiato, o convincersi di quel che sta dicendo, anche se questa volta sembra che sia costretta ad un sussulto, solleva le fucsia in direzione di quella ragazza dai neri capelli sgranandoli appena, l'espressione a metà tra l'essere sbigottita ed intimorita allo stesso tempo, si guarda a destra ed a sinistra come a domandarsi se la stiano cercando, controllando in ogni angolo con un filo di genuina ed onesta paranoia, un pizzico di dramma e di ansia a tingergli i lineamenti < A-aspetta.. Hai tirato a indovinare.. V-vero? C-cioè.. Non è che.. Mi stanno cercando, vero..? > e continua a guardarsi intorno, dopo essersi soffermata per pochi istanti sul viso di lei, i connotati classici degli Uchiha che ben differiscono dall'ammasso di geni che è lei, ognuno gli ha dato un tratto somatico ben diverso dal nero classico che simboleggia i discendenti della casata del ventaglio < Io sono Naomi.. Naomi e basta.. > non ha intenzione ne di dire quel cognome che gli è stato affibbiato per comodità ne di definirsi un'Uchiha, si stringe nelle spalle e torna nuovamente a rifugiarsi nelle sue cose digitali, la schermata d'inizio di quel gioco che vien levata di mezzo in fretta e furia mediante il premere di un tasto su di un piccolo joypad senza fili, la batteria è bella carica e non dovrebbe avere problemi a giocare anche se deve testare effettivamente la propria trovata < Anche se.. Uff.. > e questa volta sospira con fare ancora più greve del solito, è un lieve mormorio che si concede tra se e se prima di sbuffare e sgonfiare la cassa toracica tutta d'un fiato, come se stesse esalando un respiro che sa di fiele e che porta con se un alone di rammarico e dispiacere, quasi le costasse care fare quel che sta per fare, specialmente davanti ad una presunta consanguinea, Naomi non ha ancora notato il simbolo del ventaglio - essendo normalmente posto sul retro del vestiario - e quindi perlopiù suppone, non ha la certezza, ma se non altro ha modo per rispondere all'altra in maniera efficiente, per quanto non si premura più di tanto di dare una risposta scenica, è più un esperimento il suo < ... > silenzio, chiude gli occhi e solleva la dritta per andare a levarsi quegli occhiali, non sa manco se interferirebbero o meno con l'attivazione od il funzionamento, sa poco e niente e se non fosse stato per Ryosei ieri non avrebbe nemmeno saputo richiamare la sua innata. Ora invece, si concentra e tenta di veicolare il chakra in direzione dei bulbi oculari, passa per i nervi ottici e quindi irrora tutti i capillari e le vene che si collegano a quelle due sfere, le cavità oculari che vanno come a ricoprirsi di una patina che avvolge entrambi gli occhi, è un qualcosa di inizialmente sottile atto a permeare l'interezza dei bulbi che verranno di lì a poco impregnati da quell'energia azzurra, il tutto seguendo quella sensazione di bruciore progressiva, quel fastidio che indica il corretto afflusso di chakra per risvegliare lo Sharingan < Ngh.. > di nuovo stringe i denti come ieri, gli da fastidio e non vi è ancora per nulla abituata, strizza ancor di più gli occhi ed il visino si contrae ed infine le palpebre si sollevano, lei ha bisogno di un paio di boccate d'ossigeno, prende fiato, quei rossi occhi maledetti hanno sostituito l'innocente fucsia dei geni Shoton e su quelle iridi scarlatte ora vi è una nera virgola che rotea appena, lenta, pigra, per poi chetarsi. Basta come risposta, no? Anche perchè, nel riprendersi dall'attivazione - che ancora la sconvolge - non dirà nulla di particolare ed a malapena incrocerà lo sguardo con Shinda. { Sharingan I tomoe On - ck - 1 }

15:26 Shinda:
 alla reazione del felino le sfugge un sorriso piu ampio e sincero, guardandolo crocgiolarsi a terra con fare tanto lascivo e mellifluo mentre ricercava le attenzioni di lei. lo prese in braccio e alla risposta balbettante e permeata da una certa ansia il sorriso di lei si trasformo' in un sogghigno che andava a mostrare quei denti tanto bianchi e curati. in un certo senso si aveva tirato a indovinare, per quanto le caratteristiche della ragazza lasciassero presupporre l'appartenenza ad un clan differente comunque lei si trovava in un distretto particolare e la sua domanda, per quanto innocente e buttata a caso potesse essere riscontro' comunque una risposta positiva. non comprendeva in realta' perche tanta esitazione e titubanza da parte sua, che avesse combinato qualcosa e stesse scappando? no altrimenti non starebbe cosi quieta e tranquilla ad armeggiare al computer, eppure il suo fare schivo e a tratti spaventato, oltre a provocarle un certo divertimento e piacere, le suscitavano curiosita. < in un certo senso si, ma tu non hai negato percio suppongo di aver indovnato. da chi ti stai nascondendo? > ora la stava osservando, lasciando scorrere gli occhi lungo i lineamenti a lei cosi lontani, chiedendosi da quale razza di miscuglio fosse uscita fuori questa ragazza... effettivamente non apprezzava affatto mischiare i geni cosi perfetti del suo clan con quelli di altri.. tuttavia se fosse davvero un uchiha era comunque sua parente e in un certo qual modo le andava offerto lo stesso rispetto che si deve ad un membro della famiglia.. < io sono Shinda degli Uchiha > una nota di grande orgoglio si percepisce dal suo tono di voce, amplificato da una grande luce che le va a illuminare quegli occhi neri e tetri che ancora la guardavano con fare divertito e ora quasi inquisitore < non ho mai sentito di clan chiamati ''e basta'' sai?... > la stava punzecchiando palesemente, e si apprestava a parlare ancora quando noto' che lei stava riprendendo ad impastare il suo chakra... e li i suoi occhi mutarono. se non ne aveva la certezza adesso le era ben chiaro, si trovava davanti una sua parente e per di piu in possesso della stessa arte oculare che lei tanto brama. i suoi occhi si fecero piu grandi mentre la osservava, in silenzio per uqlache istante... < oh oh oh ma cosa vedo, sei riuscita a risvegliarlo. come hai fatto? e com'e' averlo? e' meraviglioso... ma perche non lo hai detto subito che sei parte del clan? > ora il suo modo di fare era decisamente piu amichevole per quanto ci fosse ancora un velo di perplessita dato dal dubbio sul perche non si fosse presentata come membro del suo clan

15:53 Naomi:
 Già, da cosa scappa Naomi? Da cosa si nasconde? Da tutto e niente, per lei la sua vita andava benissimo così: Nene, i gatti ed il suo mondo virtuale. Non ci vuole poi molto ad immaginare che qualcosa cambierà, volente o nolente, il corso degli eventi l'ha costretta a diventare portatrice di quegli occhi maledetti ed ora che è segnata non c'è più alcun modo per tornare indietro, è un Uchiha che lei lo voglia o meno ed i Kami solo possono immaginare cosa il fato avrà in serbo per lei < B-beh.. Ecco.. In realtà non mi sto nascondendo è che.. > e lascia la frase in sospeso, sono parole che gli concede prima dell'effettiva attivazione della propria innata, rimane lì a guardarla e a non guardarla mentre appunto si concentra sul proprio gioco, andando a muoversi nel menu per poi quindi selezionare un personaggio e fiondarsi direttamente in classificata online, che lo Sharingan la aiuti o meno non importa, le suonerà comunque a chiunque troverà dall'altro lato dello schermo. Un'Uchiha, dunque, quella che si è palesata lì di fianco a lei, scaltra o forse soltanto fortunata, il destino ha deciso di mettergli davanti quella che potrebbe - o dovrebbe - definire tutto sommato una parente, per quanto oramai la discendenza Uchiha pura e classica sia oramai soltanto un lontano miraggio del passato, tutti cloni o comunque impuri, nulla che possa ispirare alla verdina un senso di familiarità, insomma < Mh mh.. Capito.. > ed anche lei come Ryosei sembra fiera di essere tale, Naomi non capisce il motivo di questo orgoglio, dell'importanza di quel ventaglio e di quegli occhi, scuote appena la testolina dopo aver guardato la ragazza presentarsi, assumendo un'espressione contrita e non del tutto concorde a quel tono di voce che sa di autorevole, gli occhi ad illuminarsi di quello stesso orgoglio < Yushika.. Sarebbe Yushika il mio cognome.. > se proprio ci tiene a saperlo, glielo dice facendo spallucce e sospirando appena, per poi appunto concedersi quell'attivazione dello Sharingan stesso, vi è tutta la diatriba prima descritta ed infine quegli occhietti rossi che si smuovono per il loco, tutto appare più scuro e desaturato oltre che rallentato di qualche fotogramma, se così vogliamo dirla, alcune delle persone come la stessa Shinda appaiono come figure illuminate da quella fiamma di Chakra che gli arde dentro, mentre ogni movimento risulta più percepibile e chiaro, deve ancora abituarsi lei e spende appunto diversi secondi a guardarsi in giro, ancora esterrefatta e provata dallo sforzo dell'attivazione, riprende del tutto fiato e sarebbe il portatile, con i suoi suoni, a richiamare la sua attenzione proprio sullo schermo. Ha trovato un match, ma dovrà anche rispondere alla Uchiha prima che inizi il tutto, giusto il tempo del caricamento e delle introduzioni < Non.. Lo so neanche io di preciso.. Ho vissuto.. Un incubo.. > ed un brivido le percorre la schiena freddandola, si stringe nuovamente nelle spalle ed il visino si fa più cupo, ricordi sin troppo freschi che scaccia per qualche istante chiudendo gli occhi, per poi continuare < È solo la terza volta che lo attivo ed è tutto.. Così.. Strano.. Diciamo che ''meraviglioso'' non è il termine più adatto.. > almeno secondo lei, che posa quindi lo sguardo sul monitor e senza alcuna remora inizia a pigiare i tasti, anche se va inizialmente di memoria muscolare, dedicando un ultimo sguardo alla mora < Perchè io.. Non sono parte del Clan, non mi interessa.. Io.. Non voglio essere il clone di nessuno.. Voglio essere soltanto Naomi.. > annuisce, convinta del proprio dire, così che lei possa forse comprendere il suo punto di vista, nata come clone della fu Kunimitsu, trasformata in un miscuglio insensato e diventata infine degna di essere un clone del grande Sasuke, ironia della sorte, insomma, una sorte che comunque non la aggrada affatto, anche se < Funziona.. Non ci credo..! Funziona! Pog! > e si anima appena, il suo visino si illumina e gli occhi si sgranano, le tomoe stanno ruotando pigramente e con fare lento mentre lei appunto osserva ogni fotogramma del videogioco muoversi più lentamente, in maniera ben più chiara e comprensibile, riesce sostanzialmente a prevedere in maniera certa le mosse dell'avversario, considerata l'arte oculare unita alla propria esperienza, tanto che gli da talmente tanti schiaffi all'altro giocatore da finire il combattimento con una sola, intera, combo. Cioè, ma scherziamo? Ora può cheattare alla grande, non che ne avesse bisogno, ma sì insomma, averne la possibilità male non fa no? Assurdo comunque che si entusiasmi più per questa specifica cosa che per l'innata in se, irrecuperabile, veramente. { Sharingan On I Tomoe }

16:50 Shinda:
 osservava quegli occhi rossi con grande brama e un piccolo velo di invidia nello sguardo, soprattutto perche ascoltandola le pareva che la ragazza davanti a lei non li apprezzasse tanto quanto si aspettava che una portatrice avrebbe fatto, non tanto quanto lei stessa li avrebbe apprezzati. ando' a sedersi accanto a lei osservandola giocare, arricciando appena l angolo del labbro superiore, malcelando la sua disapprovazione per un tale spreco dello sharingan. aveva un dono e invece di allenarsi per poterlo controllare al meglio lo stava usando per barare ad un gioco.. volto' lo sguardo verso la gatta che tanto comodamente poltriva sullo schienale della panchina e allungo' una mano verso di lei, senza fretta alcuna mentre il gatto piu paffuto che aveva sollevato da terra se lo poso' sulle gambe < Yushika eh? > non disse altro, anzi rimase ad ascoltare le sue parole successive sempre con interesse maggiore... < che tipo di incubo? cosa ti hanno mostrato i tuoi occhi? > poi il suo discorso le fece tirare un sospiro profondo di sopportazione, forse fin troppo rumoroso. aveva gia avuto a che fare con persone del genere o meglio aveva visto suo padre interagire con persone nate come dei cloni tuttavia non si aspettava che una ragazza tanto giovane potesse porsi tante problematiche. non riusciva a comprendere il suo punto di vista e forse non lo avrebbe compreso mai.. < che discorsi strani da fare, gia il fatto che tu dica di essere Naomi fa di te una persona differente da quella di cui dovresti essere il clone non credi? non comprendo perche cercare di fuggire da un dono che ti e' stato fatto, quale possono essere quegli occhi > la stava osservando con occhi severi ma allo stesso tempo cercava di comprendere perche di tanta ritrosia < perche rifiutarli? e soprattutto pensi davvero che rifiutare l appartenenza al proprio clan faccia di te qualcuno di diverso? io non credo > diede qualche carezza al micione che teneva sulle gambe con fare affettuoso dandole di tanto in tanto un occhiata

20:43 Naomi:
 Probabilmente la mora ha davanti a se qualcuno di così tanto distante dal concetto ideale degli Uchiha che gli risulta sin troppo complicato comprendere l'innocenza ed il timore di Naomi, che alla fine di quell'incontro quindi solleverebbe lo sguardo, tutta soddisfatta e con l'espressione ancora incredula, funziona veramente e fa ancora fatica a crederci, è una cosa così minima e stupida ma per lei che vive in quel mondo, praticamente, è un qualcosa di inestimabile quel potere < Ah..! Sì.. Yushika.. Ma è solo un cognome come tanti.. > e lei si sbaglia, in realtà, perchè per quanto sia un lascito di suo padre e lo considera prezioso - pur non essendo particolarmente affezionata al cognome in se quanto al fatto che glielo ha dato suo padre - quello è anche il suo unico vero e proprio indizio su quel che era in origine,, un'anagramma del cognome del clan delle serpi, nulla di più e nulla di meno, anche se poi è finita in maniera differente come potete ben vedere. In tutto ciò, Maru si lascia pure prendere perchè tutto sommato è sin troppo coccolone, ma non sarà così semplice alzarlo dato il peso, senza contare che non adora stare in braccio, si divincola appena in quella breve fase di volo ma quando poi verrebbe sistemato sulle gambe, farebbe un attimo lo scostante, per poi scendere dalle gambe di Shinda e mettersi lì sulla panchina, tra le due ragazze, la testa poggiata sulla coscia della mora ed il culone verso Naomi, che al vedere di quell'avvicinarsi e sedersi senza preavviso, sussulta appena e si scosta di lato, mettendo qualche centimetro tra lei e Shinda, il suo solito problema con il sociale, ricordate? E si ritrae di lato con aria appena mortificata, non le prenderà la mano ne niente ma anzi cercherà inizialmente di farsi piccola piccola, quasi a voler svanire, finendo poi per scuotere semplicemente la testa, guardandola con quell'aria dispiaciuta con la quale guarderebbe chiunque prova ad avvicinarsi a lei con tanta leggerezza, pensandola una ragazza normale. Mi spiace, non è colpa mia, è più forte di me. Queste le parole che traspaiono da quello sguardo con la quale osserva il viso di Shinda, tornando poi sul portatile per andare a ridurre ad icona il gioco per qualche attimo < Era un'esperienza virtuale in realtà e.. Non credo c'entrasse lo Sharingan.. > e invece, c'è stato il suo zampino più di quanto lei possa aver immaginato, ma ovviamente non sa nulla a riguardo e domenica era sin troppo scossa per poter provare a cercare una spiegazione razionale e sensata < Ho visto mia sorella.. Morta.. E.. Mpfh- > un lieve mugolio di fastidio, socchiude gli occhi e la dritta si porta sulla testolina, ricorda di quella voce malevola e melliflua che si è insinuata nella sua testa ed il solo ripensare a quelle parole, quelle frasi e quel tono, sembra che la testa gli faccia male di nuovo come se gli stessero conficcando degli spiedi gelidi nel cervello. Lascerà perdere e non continuerà oltre, sentirà piuttosto ciò che la ragazza ha da dirgli e la guarderà con un'onesta aria di apprensione, tentando di comprendere quel punto di vista e magari modificare la propria veduta riguardo gli Uchiha e quegli occhi < Mh.. Sì, è vero ma.. Non so molto, ma.. Anche Sharu sa che la storia degli Uchiha non è delle più felici.. > e volge un cenno vago verso la gatta sullo schienale, che intanto starebbe osservando con insistenza e morbosità proprio Shinda, quasi aspettasse un passo falso da parte della ragazza , scuotendo il capo alla ruffianaggine di Maru < Io.. Non voglio dover soddisfare le aspettative di nessuno.. Non voglio responsabilità ne nulla di simile.. > si sofferma, sospirando e tenendo gli occhi su un punto cieco dello schermo, tutto gli pesa in maniera ingestibile anche se probabilmente esternare quei suoi pensieri, in maniera leggera, quasi parlando più a se stessa che alla consanguinea, male non potrà fargli no? Continua, con quelle convinzioni assieme alle quali è stata cresciuta, menzogne per tenerla al sicuro, ma oramai sin troppo inculcate nella sua testa < Sono debole e di salute cagionevole, non sono fatta per essere un Uchiha.. Sarei.. Carne da macello.. > ed annuisce un paio di volte com a convincersi della cosa, sguardo piatto e deluso, stretta nelle proprie spalle e con le ginocchia a toccarsi tra di loro, le mani in grembo poco sopra al portatile che si crucciano e si infastidiscono a vicenda, pollice su pollice a sfregare per cercare di levarsi un po di quel nervosismo. {Sharingan On}

21:30 Shinda:
 si decisamente non era in grado di comprendere perche desse cosi poca importanza al proprio cognome e alle proprie origini, e piu la guardava meno riusciva a capire. anche come lei era viva, sensiente e avrebbe potuto decidere lei stessa per la propria vita, portando onore a se stessa e al proprio clan attraverso le proprie azioni. e' cosi che era cresciuta lei, e non capiva come una sua consanguinea non possedesse la stessa spinta per portare luce e lustro alla propria famiglia, in piu ad incuriosirla era questo fantomatico incubo di cui parlava.. tutta questa tecnologia stava decisamente prendendo un posto troppo grande. < hai perso tua sorella? e questo sogno ti ha risvegliato lo sharingan quindi? > la stava guardando quando i suoi occhi ricaddero prima sul micione che le stava poggiato sulla gamba, poi sulla gatta che la stava fissando dallo schienale della panchina, a cui lei dedico' un piccolo sorriso, poi torno' a naomi che pareva parecchio a disagio e in difficolta in quella situazione visto che le e' bastata una sederata da parte del suo stesso gatto per farla balzare. la guardo' ascoltando le sue parole ma non sembrava convinta neanche lei di cio che stava dicendo < questo lo so, la nostra famiglia ha sofferto molto ma comunque a tutto si puo rimediare > alle sue ultime parole il suo sguardo si fece piu freddo e severo < le responsabilita' arrivano prima o poi, che tu le voglia o meno non puoi scappare. arrivera' un momento in cui ti verra' chiesto di crescere, e non potrai farci nulla. > cerco' di quietarsi un momento, era evidente che lei fosse piu giovane e poco avvezza ancora alle responsabilita, ma questo la faceva infuriare soprattutto visto che era riuscita a risvegliare un dono cosi tanto grande. fece un profondo sospiro prima di continuare <il tuo corpo sara' anche debole, ma non lo spirito. se quello e' forte non importa quanto il corpo possa dare problemi. queste mi appaiono come tante scuse. e a te? >

22:18 Naomi:
 Sente lo sguardo di lei addosso mentre se ne sta a debita distanza, si rifugia come al solito nello schermo e sposta lo Sharingan su di lei solo ogni tanto, in realtà ora come ora potrebbe anche disattivarlo ma vuole abituarsi a quella visione particolare, per quanto ostico sia. Lei è fin troppo distante dalla mentalità degli Uchiha e non potrebbe comprendere il punto di vista di Shida, vive nel suo mondo e non si sarebbe mai aspettata di ritrovarsi con quegli occhi rossi, non può far altro che piegarsi sotto le volontà più forti degli altri consanguinei e farsi piccola, oscurarsi all'ombra di tanto orgoglio, una domanda terribile ed improvvisa che la stizzisce e quasi la spaventa, un sussulto lì sul posto, sguardo inorridito ed intimorito su di lei e l'espressione a contornare ovviamente quegli occhi < N-no! Perdere Nene?! No no.. Era solo finzione, per fortuna.. > però sì, è andata così, insomma la visione è solo una parte di ciò che ha provato dato che manca la parte delle emozioni, le voci, i ricordi vissuti sulla propria pelle in quel susseguirsi che l'ha torturata. Conferma anche la mora, riguardo l'infausto passato della loro famiglia, un'incupirsi di quel visino che intanto è tornato in direzione del portatile, annuisce lentamente come se stesse semplicemente sentendo la conferma di qualcosa che già sapeva, seppur in minime e vaghe pillole, quello che sanno i più insomma < E se.. Non volessi rimediare? Non ho colpa.. Degli errori del passato.. > è anche quello un pensiero lecito dopotutto, sono su due piani sin troppo distanti e forse tra le due Naomi è la meno adatta a portare quegli occhi che cadono nuovamente sulla mora, le palpebre che sbattono un paio di volte, mortificata come al solito nell'esprimere quella sua timida sincerità < Forse.. Non sono ancora pronta.. Anche se devo diventare più forte.. > un minimo, quanto basta almeno per sapersi difendere, perchè esperienze come quelle della rapina dove è stata addirittura ferita, no, non ne vuole ripete assolutamente, deve quantomeno saper badare a se stessa e quegli maledetti, volenti o nolenti, saranno sicuramente un'arma eccezionale in più da non sottovalutare < Lo spirito..? Mh.. No, non sono scuse, proverò a migliorare ma.. Cercherò di rimanere me stessa il più possibile.. > non ha intenzione di legarsi al Clan, non vuole farsi cooinvolgere nelle questioni di sangue, sinceramente vuole starsene per conto suo e continuare a vivere come ha sempre fatto ma.. Ciò che si vuole non sempre va di pari passo col volere dei Kami, no? { Sharingan On }

22:48 Shinda:
 ascoltava le parole della biondina con interesse, mordicchiandosi un unghia come se cercassi di ricollegare alcuni pensieri. probabilmente per ridestare un potere tanto grande era necessario uno stimolo altrettanto forte e vista la tendenza del clan stesso verso le forti emozioni non c'era modo migliore che mostrarti un qualcosa che ami essere distrutto. un altro pensiero la distrasse, a cosa teneva lei? alla sua famiglia certo, ma sarebbe stato abbastanza per scuoterla? si? no? chi lo sa..le successive parole della ragazza la destarono dai suoi pensieri riportandola a guardarla, in quei suoi occhi cosi belli che tanto invidiava < non hai colpa certo, ma non ti puoi sottrarre dalle tue responsabilita' e dovresti farlo per te stessa e per la nostra famiglia, sotto il nome di naomi e non come clone, mi comprendi? sara' anche un modo per te di affermare te stessa > per quanto severa le sue parole erano gentili e il fatto che ci tenesse era piu che evidente. clone o no non le interessava, come non le interessava chi si aspettavano che lei diventasse, perche cio che aveva davanti era un membro del suo clan e chi sa... forse sarebbe riuscita a scuoterla, in fondo non vi era grande differenza di eta tra di loro e lei poteva vantare una certa bravura con i piu giovani.< non e' una scusa non essere pronti sai? non si e' mai pronti quando c'e' qualcosa di nuovo da affrontare ma certo non lo sarai mai se non inizi a muoverti. posso aiutarti io se vorrai, in fondo volente o no sei parte della mia famiglia in qualche modo e la cosa comunque non mi dispiace > pareva sincera, il suo cuore e il suo respiro non subirono sbalzi neanche minimi, cosi come la voce, calma e tranquilla per quanto mantenesse ancora la sua severita' e per la prima volta le fece un sorriso un po piu marcato, per poi alzarsi dopo aver dato un ultima coccola al micio cicciottoso e si sistemo' le vesti. < ora mi tocca andare, tuttavia se vorrai approfondire la questione potresti trovarmi nel bosco, dove di solito mi alleno e passo la maggior parte del tempo. fino ad allora allena per bene quegli occhi > e le fece un piccolo occhiolino per poi riprendere il suo cammino verso appunto il bosco, con rinnovata energia e brama di apprendere e migliorare se stessa

23:03 Naomi:
 Rimane lì, in quel suo crucciarsi e crogiolarsi nei dubbi così come nella convinzione di non essere all'altezza e di essere debole, anche se tutto sommato potrebbe vagamente apprezzare quel tentativo di spronarla da parte della mora, prova ad abbozzare un sorriso ma tutto ciò che esce è un lievissimo arcuarsi delle labbra, minimo ed appena percepibile < Messa così.. Ha un certo senso.. Finchè potrò essere me stessa a me andrà bene.. Il resto si vedrà.. > e sospira brevemente per poi chiudere gli occhi e quindi convincersi che per oggi può bastare, inspira andando a decomprimere la cassa toracica fino al massimo della propria capacità, si concentra in maniera per nulla superficiale e, in contemporanea con l'espirare, vedrebbe di andare a disattivare il chakra, andando automaticamente anche a sopire nuovamente l'innata, sente il flusso di quell'energia abbandonare gli occhi che all'improvviso tornano appunto dei semplici bulbi oculari, le palpebre che si schiudono e le fucsia che tornano alla luce, è uno schiudersi lento in quel riabituarsi a vedere tutto come se nulla fosse, in maniera normale e senza quell'abilità oculare < Mh.. Ci proverò e.. Ti ringrazio, ma la mia famiglia siamo io e Nene e i mici.. Cioè.. > a volte nel suo essere così diretta e non propriamente capace di parlare come si dovrebbe alle persone, ponendo le cose con toni più neutri e meno spensierati o leggeri, si sofferma e riflette appena su ciò che ha appena detto in quella pausa per poi continuare < Non fraintendere.. Apprezzo.. Ma vedremo.. > non è semplice convincerla e farla desistere da quel che è da tutte le convinzioni con le quali è cresciuta, uno sbuffo taurino è ciò che si concede questa volta, chiudendo il portatile per metterlo in modalità riposo, mettendo il joystick sopra per prepararsi ad alzarsi e ad andarsene, seppur la mora la precederà < V-va bene.. Salgo anche io.. Allora.. Mh.. Ci vediamo..? Non sono solita del bosco ma.. Effettivamente dovrei provare a cercare i gatti magici.. > e solleva lo sguardo verso il cielo, come in un ricordarsi di qualcosa che aveva messo da parte negli ultimi due giorni, un vago sorrisetto, la Uchiha non potrà ovviamente comprendere cosa Naomi intende ed appunto, ce lo terremo per la prossima volta, visto che la verdina si alza, gira i tacchi e sale le scale di casa con infinita calma, seguita dai sei gatti che ad un semplice cenno del capo si sarebbero mossi all'unisono, fedeli e soprattutto affamati. { End per entrambi! }

Shinda passeggia per la piazza finendo attirata dai gatti di Naomi, le due iniziano a parlare e la sedicenne rivela dopo attimi di titubanza di possedere lo Sharingan, essendo quindi un Uchiha come la mora, che ancora è priva di quegli occhi. Sorgono discorsi personali e filosofie dissonanti, punti di vista opposti e molto diversi tra di loro, anche se la conversazione sembra tutto sommato sopportabile e scorre per minuti, fino a quando le due non si salutano.