Le ali della Shinsengumi che sorreggono il cielo di Amegakure!

Quest

Giocata di Corporazione

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Non potrai fare nulla, le tue parole avrebbero poco effetto in mezzo alle grida della gente e i fischi, c’è chi si chiederà quanto detto da Byakuya sia vero, chi invece gli crederà ciecamente professandosi già contro i ninja come te risvegliati, per te, beh il tuo futuro ora è più incerto che mai. Incatenata al suolo dalla fredda lama del Comandante Generale, inibita dalle manette anti chakra, stai per andare incontro al tuo futuro, forse i tuoi ultimi istanti. Un cenno da parte di Kuchiki Byakuya, prima che le tue ultime immagini siano quella piazza, prima che l’aria pulita venga sovrascritta da un’aria molto più angusta e tossica, il freddo della pietra, le goccioline penetrare in essa, delle catene legarti ad un muro e delle sbarre precluderti ogni via di uscita, sarà questa la tua fine? Chi può dirlo. In quella fredda cella tu Sango Ishiba incontrerai il tuo destino, sforzi e spostamenti vari, ti renderanno confusa e scombussolata, al riprendere piena conoscenza di ciò che ti circonda, potrai notare le catene, l’ambiente di merda che ti circonda e un omino, quasi più di un ragazzetto, l’uniforme tipica degli Shinsengumi. Potresti notare il suo sguardo brillare, gli occhi quasi lucidi <ma quindi te> attimi di pausa come se avesse il fiatone <te sei Sango Ishiba> esclamerebbe felicissimo…o felicissima <io mi chiamo Rin> per poi fare una buffa faccia, un po’ arrabbiata ed aggiungere <anche se tutti mi trattano come un ragazzo per via del vestiario> e in effetti a prima vista sembrerebbe più un ragazzo dai lineamenti femminili che viceversa. Non si perderebbe d’animo, poiché secondo ordine, ti toglierebbe le catene e aprirebbe la porta <io ho letto tutto di te, beh almeno quello che è reperibile sul tuo fascicolo> un fascicolo dunque <ho sempre cercato di ispirarmi a te e alle tue gesta, in quella foto sembravi così forte e fiera> il suo tono è puro, una ragazzina d’altro canto, desiderosa unicamente di conoscere un suo idolo dei tempi ormai passati <non pensavo che un giorno ti avrei potuto conoscere di persona> i suoi occhi rapiti dalla tua figura, brillano come delle stelline, una voce richiamarne l’attenzione <portatela fuori> una voce che tu potresti riconoscere poiché udita fino a poco fa cianciare parole e parole sulla Shinsengumi. La porta si aprirebbe, la ragazza zitta zitta uscirebbe facendoti cenno di seguirla per poi dileguarsi, d’innanzi alla tua cella e dunque ai tuoi occhi una volta fuori, un piccolo spiazzo, della luce filtrare dall’alto, percepibile benissimo l’incredibile profondità ove si trova tale loco e al centro lui…Kuchiki Byakuya. [AMBIENT SHINSENGUMI]

01:47 Sango:
 Portata via, di peso, di forza, sollevata come fosse se non un pacco di carne insulsa e trascinata chissà dove < posso camminare e non voglio scappare > ovviamente ne era consapevole o non si sarebbe presentata con tanta arroganza li d'innanzi a tutti, in pubblica piazza, ma almeno adesso qualcuno ricorderà forse quel che è stato e di chi fosse Sango Ishiba, mukenin, traditrice, eppure l'amante più bella della pioggia. Andrebbe a muover quelle manette che la circuiscono in qualsiasi tentativo di utilizzo di tecniche, è solo una donna adesso, senza forze fisiche, ma la mente ancora non crolla. Assolutamente no. Osserva tutto quanto intorno a se, quei visi estranei e il loco ove vogliono portarla, trasferirla , torturarla..ucciderla? No, l'ultima la escluderebbe, o le avrebbero tagliato la testa in pubblica piazza d'innanzi a tutti quanti pur di portare la propria Shinsengumi ancora più in alto a brillar per il proprio desiderio, per portare quel loro araldo a brillare più di loro stessi e sopprimere le menti . Una storia che cercano di cancellare e per chi come lei della conoscenza ne fa il proprio punto d'appoggio per lo stesso potere, e quella lei non può dimenticarla, ne delle guerre che ha vissuto e combattuto, ne del sangue che lei stessa ha versato nel tempo. Ma cosa importa adesso quando si ritrova li, in quella prigione circolare, rinchiusa come mai è stata e ferma da catene pesanti, un uccellino in gabbia che brama la sua libertà, che vuole tornare a danzare verso l'alto mentre li d'innanzi a lei non si apre altro che quello spiazzo centrale, un cerchio oscuro ma illuminato dall'alto da quella che par essere luce. Che sia l'uscita? Che vi sia realmente? Vorrebbe volar li sopra, volar via da li e riprendersi la propria vita, la mano che scende di nuovo e che ella possa di nuovo afferrarla e non crollare su di se. Ma non vi è altro, non piange, non si dispera, mantiene quel controllo e quella sua dignità insita, quell'orgoglio di una NINJA. Lo è dentro, un soldato , pronto a schierarsi e metter in gioco perfino la propria vita per un bene suo, per un bene superiore. La schiena dritta e il viso alto, sebbene sia legata da quelle catene, non se ne lamenta, non lo avrebbe fatto per non mostrarsi debole ad alcuno di coloro che si pongono sopra di lei. Lo spirito ancora rimane forte, più dello stesso corpo, più della stessa mera forza del chakra, non crollerà d'innanzi a loro, non oggi. E lo sguardo si sposta calmo verso quel nuovo essere, colui che le rivolge le parole direttamente da così vicino < spero che tu abbia sentito della mia forza oltre che del mio nome, Rin > ma sorride, stronza anche nel farlo sebbene conservi quella nota di dolcezza per la ragazzina, sicura di se perfino in quel modo. O tutta un apparenza? Che importa quando le mani e il corpo infine vengon liberati e li potrà rialzarsi e sistemarsi di nuovo le vesti , perfino quel lungo mantello sempre che non gliel'abbiano strappato via. Sistemerà i lunghi capelli sulla schiena che scivolano come una cascata di sangue < grazie > elegante e altezzosa pur in quello ma adesso è libera..ma lo è davvero? Ode quel suo dire, il suo fascicolo? < non potevo aspettarmi di meno da te > un sorriso per lei sebbene il corpo faccia male per la posizione e per gli strattoni ricevuti, eppure sapere che qualcosa di buono abbia fatto in vita sua la lascia piacevolmente sorpresa < forse un giorno riparleremo Rin > una promessa? Come se potesse farne adesso. Li prende il suo cammino, il viso che si volta più e più volte intorno per andar a inquadrar l'interno di tutto, di quelle piccole gabbie piene o vuote che siano e anche lei alla fine si porterà sotto quella luce a guardar sopra, a veder la libertà stessa con quelle iridi azzurre come il cielo limpido, ma che adesso si tingon d'un grigio di nuvole in arrivo. La tempesta sta per raggiungerla infine con il volto di quel comandante d'innanzi alla quale si arresterebbe , un paio di metri di distanza ancora < voi siete il comandante della Shinsengumi. E' un piacere incontrarla qui, senza esser incatenata s'intende > per quanto sia altezzosa, l'eleganza si pone anche nelle parole e nei modi. Ha imparato col tempo come parlar a quegli uomini arroganti e insolenti, seppur di insolenza l'altro sembra esserne sprovvisto . E attende l'inizio della fine.

La ragazzina dunque si farebbe da parte dopo essersi congedata, ora l’incontro tra i due, il Capitano Comandante Kuchiki Byakuya e la rossa Sango Ishiba, un incontro probabilmente inaspettato quanto scontato una volta giunta lì, beh si forse poteva aspettarsi un torturatore o un interrogatore ma non è forse entrambi in questo caso? Abiti meno formali, niente più stelle o medaglie, niente più gradi, il lungo manto nero della Shinsengumi verrebbe sostituito da un lungo kimono elegante, nero ed un haori bianco avvolgere il nero tessuto, sei dunque libera di agire ma poco importa poiché non appena arriverai nel piccolo spiazzo, a quelle parole, il volto del Capitano Comandante si storcerebbe <come osi rivolgermi così la parola> sentenzierebbe, un cenno con il capo e alle tue spalle due membri della Shinsengumi ti costringerebbero a metterti sulle ginocchia, proprio come una esecuzione. I neri occhi ti guarderebbero, <cosa sei tornata a fare Sango Ishiba?> domanderebbe in un primo momento <cosa ti porta feccia della tua specie> riferendosi ai ninja scomparsi <a mostrarti così, come nulla fosse> per quanto possa sembrare determinato e risolutore, è abbastanza giovane Kuchiki Byakuya non troppo da essersi risparmiato il dolore della guerra e della loro scomparsa ma abbastanza da farsi trascinare ancora dalle emozioni alcune volte, un ulteriore cenno per far si che i due membri come apparsi si dileguano anch’essi, il messaggio è chiaro, devi rimanere in ginocchio, che tu voglia o meno farti vedere forte, entrambi sapete che non lo sei, salvare le apparenze adesso non è necessario, risparmiare le forze in virtù di un possibile futuro quello sì. Dunque a te la scelta Sango Ishiba, pondera bene ogni tua parola poiché il fato, i Kami ed il destino in questo momento hanno tutti lo stesso volto, quello di Kuchiki Byakuya. Nel mentre che deciderai cosa fare o come agire, novelle parole ti raggiungerebbero <come vi siete liberati?> domanderebbe in primis <l’ultimo controllo risalente a meno di un anno fa vi vedeva ancora dispersi su quel campo di battaglia, eppure ora eccovi qua e come se non bastasse spuntate come vermi a più riprese> facendo riferimento ovviamente alle persone denunciate da Saigo, la ragazzina che proprio oggi è stata reclutata all’interno della Shinsengumi stessa, si avvicinerebbe di qualche passo e potrai notare tutta la sua maestosità, eleganza e potenza che sia sinonimo e non di cotale presenza che d’innanzi agli occhi tuoi, mette tutto in ombra, un enorme luce bianca, investirti quasi, questa è la sensazione che da il Capitano Comandante Kuchiki Byakuya, ma stai molto attenta poiché sai bene che un passo falso potrebbe costarti ben più di una semplice punizione e ormai avrai abbastanza esperienza per sapere che alle volte non vale la pena sacrificare tutto in nome di una qualche stupida ideologia o senso di appartenenza a persone o villaggi, dare ciò che vogliono per poter sopravvivere un giorno più, combattere per la propria vita. [AMBIENT SHINSENGUMI]

02:25 Sango:
 Solleva il suo piccolo sopracciglio destro ad udir quelle parole, arrogante senza alcun dubbio anche l'altro eppure lei non ha possibilità al momento, ne di ucciderlo, ne di scappare, può solo usare la parola pur di non farsi tagliare via la testa in questo esatto momento, così come il corpo viene bellamente ripiegato sulle ginocchia che fan male, si ma non se ne lamenterà, eppure il viso è sempre per lui per non perder del suo essere alcuna traccia, alcuna emozione ma lascerà che egli possa sfogar quella che pare frustrazione, eppure sente la propria essenza nella sua rabbia, in quell'odio viscerale che egli prova per coloro che non vi furono un tempo.. come lei odiò Yukio per aver schiavizzato un intero popolo . Lascia che egli possa dir altro, che non possa sapere come quella piccola insulsa ragazzina l'abbia denunciata e non che possa finalmente un giorno tagliarle la testa di netto pur che il sangue bagni di nuovo la madre Rea. Ma sente come egli sappia che si trovavano su un campo di battaglia. Che erano li tutti per l'ultima loro guerra di interessi e di libertà, e li assottiglia solo lo sguardo per tenerlo bene a mente prima di aprir le stesse labbra al mondo < durante l'ultima guerra > andrà a sottolineare come quell'enorme epopea ninja di 10 anni prima coinvolse davvero tutte le fazioni del mondo ninja l'una contro l'altra per far valere la propria di libertà < non vidi alcuna bestia. Ma ad un certo punto la terra si aprì sotto i miei stessi piedi e il mio corpo venne confinato in quello che parve essere un cristallo impossibile da distruggere > sebbene non ci abbia nemmeno provato, ma non vi è alcuna menzogna in ciò che dice, ne nello sguardo che non cala a terra < mi sono risvegliata poco dopo che il falso dio è stato sconfitto > una casualità? Impossibile, non esistono casualità di tale portata in quel mondo controllato da esseri superiore, come quel falso dio in effetti. < credevo di esser morta, eppure mi sono risvegliata ,sono uscita dalla terra stessa e sono venuta di nuovo al mondo > confinata in quel mondo mentale d'oscurità ha vissuto dieci anni tra il sogno e la morte , sputata e riportata alla vita, vomitata come il parto d'una nuova creatura che adesso si appresta a muover i suoi primi passi < dunque non comprendo perchè dobbiate avercela con me in tale modo > dopotutto lei non li avrebbe nemmeno difesi, avrebbe fatto solo il possibile per l'unica cosa che veramente conta < Amegakure. Sono qui per tornare alla mia casa > ma non vi sarà altro da aggiungere, troppi segreti ha imparato a tener per se, in quelle verità le cui parti fondamentali vogliono rimaner celate. Specialmente a quell'essere, arrogante, forse impaurito, ma che ignora la realtà dei fatti. Sono stati tutti sconfitti da un solo nemico, il falso dio. Ma non le resterà altro ancora che tacere, avendo compreso a tratti quel suo essere che si pone così elegante e bello d'innanzi a se, raffinato pure nel recluderla a quello che di peggiore vi è forse per l'onore stesso, inginocchiarsi. Ma non è stupida. E' sopravvissuta a troppo, e quella vita lei l'ha sempre voluto, vi si è appigliata con tutta se stessa pur di non morire e crollare - e solo un attimo l'ha desiderata, quando tutto era stato fatto ma la morte aveva voluto prenderla tra le sue dolci braccia, per riveder colui che ama negli inferi e continuar forse ad esser felice in quel modo. Questa scelta le è stata negata, viver adesso è l'unica cosa che conta.

La in quella cella il destino di Sango Ishiba verrà deciso, si vedrà tagliare via ogni possibilità e con esso la testa? Un’esecuzione, così, di poco conto, magari anche da un boia qualunque che debba sporcarsi le mani, e dunque così che deve terminare la sua vita? Non è detto, almeno per ora, molto dipenderà da lei, da quanto collaborerà, da quanto racconterà al Capitano Comandante, ora attento alle sue parole, in posizione statuaria, immobile, intoccabile, dall’alto verso il guardo, il suo disprezzo percettibile. Ascolta con interesse quelle prime parole, alternando movimenti con le braccia, da posizione a braccia conserte a quelle dietro la propria schiena, unite in posa militare, ascolta attentamente ogni minima parola mantenendo gli occhi fissi sul viso della rossa Shinobi, Sango Ishiba. Comincerebbe a muoversi ora, in movimento circolare intorno a te, per pressarti, stressarti, innervosirti, metterti alla prova con ogni suo singolo movimento e tace, attento nell’ascolto fino all’ultima parola, alla quale avrebbe un sussulto girandosi <la tua casa?> esclamerebbe <e pensi ancora di aver diritto ad una casa laddove l’avete abbandonata?> nonostante ciò che lei ha detto e raccontato Kuchiki Byakuya non sembra essere minimamente sorpreso <dunque è così che stanno le cose> mormorerebbe quasi <immaginavamo fosse successo qualcosa, fino a pochi anni fa ci era impossibile avvicinarci al campo di battaglia ma una volta riusciti a respingere sempre più in la le bestie abbiamo condotto delle ricerche> uno scambio d’informazioni, ma a che pro raccontarle tutto questo? Quale è dunque lo scopo della Shinsengumi…lo scopo del Capitano Comandante. Procederebbe con i suoi movimenti e altrettanto con le parole <che eravate spariti era palese, non sapevano ne come ne dove, poiché in lontananza alcuni cristalli erano ben visibili ma solo alcuni, non volendo provocare chissà quale danno, la rimasero> già uno tra tutti quello di Akendo Seiun, su quell’estremità della montagna, laddove il dio lo aveva privato di ogni cosa e intrappolato <vedi Sango Ishiba> si rivolgerebbe a lei direttamente, arrestando il suo passo proprio d’innanzi a lei, così vicino non potrebbe che arrivargli alla cintola, forse meno, la polvere sollevata graffiarle il di lei volto ma poco se ne cura <voi avete abbandonato il mondo ninja e poco importa quali fossero i vostri interessi alla gente non interessa, poiché nulla cancellerà mai dieci anni di sofferenze in confronto a voi che in un istante siete scomparsi e altrettanto per voi è passato tornando alla vita> d’altronde il tempo per loro non sembra essere passato, ipotesi quelle che fa il Capitano Comandante, ma tanto bastano a supporre che l’età non è l’unica cosa rimasta intaccata. Un sospiro, prima di abbassarsi lentamente verso di lei, la destra posarsi sul rosso capo, stringerla con forza e trascinare il suo viso verso l’alto, a pochi centimetri da lui <i ninja come voi sono feccia, mi date il voltastomaco> per poi lasciarla, seppur calmo nelle sue parole e nel suo tono, una punta di disgusto e rabbia repressa sono percepibili ad un occhio ed udito attento <più che avercela con voi, direi che siete inutili agli occhi della gente, un tempo grandi ninja e ora a stento la gente, forse quella più anziana si potrebbe ricordare di voi> sorriderebbe quasi, contento di questo risvolto inaspettato, un risvolto dettato dal tempo, che nemmeno lui stesso sarebbe riuscito ad ottenere < ma per il governo centrale voi siete una possibile minaccia e come tale> arresterebbe il suo dire per un istante, rivolgere ancora lo sguardo verso di lei <dovete essere messi sotto osservazione anche se mi sono opposto a tale decisione> stringerebbe i pugni <fosse stato per me vi avrei giustiziati tutti> nulla di più, aspettando che l’attesa snervante del suo futuro possibile divori la donna ed infine concludere <dunque te lo ripeterò per un ultima volta, perché sei tornata qui Sango Ishiba> marcando quel nome e cognome con un timbro piuttosto forte, non è convinto, non è convinto delle sue intenzioni, non è convinto che ci creda veramente, non vede negli occhi della ragazza quella determinazione che tanto veniva decantata in quel fascicolo su di lei redatto…insufficiente per adesso. [AMBIENT SHINSENGUMI]

03:08 Sango:
 Determinazione, remissione, peccati da dover cancellare pur di render giustizia ad un anima strappata. Eppure anche loro hanno vissuto la stessa identica guerra, arrancando nel fango, nei corpi dei caduti, fratelli, amici, genitori, sconosciuti, pur di esser salvi. Sente quel disprezzo eppure ogni cosa che ha fatto non se la rimangerà mai o tutte quelle anime che ha strappato via, tutti coloro che l'hanno seguita, sono stati inutili. E nulla lo è per lei in quel campo. < non ho mai abbandonato Amegakure > un lieve ringhio solleva il torace stesso, mentre udirà solo il movimento della veste intorno a se, i passi che si fanno pressanti , i brividi che scendono lungo la stessa schiena seppur vi sia qualcosa di piacevole nel sentirsi li, in bilico tra la vita e la morte per mano d'un bellissimo angelo oscuro che può deciderne la fine. Non si perde alcuna parola, alcuna informazione che egli le dona , forse consapevole di una sua fine imminente tanto da non ricordarsi alcunchè di tutto ciò? Può darsi, il pensiero è fisso su di esso, così come le iridi quando potranno vederlo, vicino talmente tanto da poter sentire perfino il suo odore < io non ho abbandonato niente > ne i sogni, ne la gloria, ne il proprio nome ne il passato, venendo incontro ad un nuovo futuro che desidera avere. La mano che artiglia il capo, i capelli che vengon tirati per spostare con un mugugno infastidito lo sguardo su di lui, vicino da veder le sue profonde iridi pregne di disprezzo, d'un dolore che non sa a chi affibbiare davvero. A se stesso. Le va bene esser ignorata? No, eppure loro e quel governo ancora li temono, di quella forza e di quella gloria che hanno posseduto e che per anni è solo andata a scemar lentamente , senza mai davvero dimenticarli. L'odio è una potente arma, ma questa andrà solo a far marcire quelle che sono le sue fondamenta. L'attesa vi è, il respiro che aumenta, il cuore che batte veloce cercando di riempire tutti gli anni che non ha vissuto, per viverli in quei miseri istanti chissà dove e nascosta a tutti. Oh che fine ingloriosa dunque, che fine ingiusta per chi come lei non desidera che morire per se stessa e per i propri ideali, i propri sogni. < sono tornata qui per Ame > ripete con la stessa verve che l'ha contraddistinta sempre < ed ho sempre sacrificato tutto per quel bene superiore > lo fissa dal basso eppure è come se si sentisse alla sua stessa altezza. Non può credere di piegarla in quel modo tanto rude, vi è solo forza e la morte, nulla che possa spezzare quell'animo che sta cercando di ricostruirsi pezzo dopo pezzo < per quello che è il mio villaggio dopo tutte le guerre che noi abbiamo sempre vissuto e a cui ho sempre voluto donare la sua pace > si, non sono stati gli unici, tutti hanno vissuto quelle guerre, quelle carestie, quei tempi di tragedia. E per lei loro non sono altro che l'ennesimo frutto di quella storia che va a ripetersi sempre, all'infinito, e quel sacrificio le si leggerà negli occhi solo da chi sa guardare, da chi ha voglia di veder oltre il proprio piccolo giardino.

Domande sono state poste, risposte sono state date, il motivo è conosciuto unicamente al Capitano Comandante, per Sango invece una lenta attesa prima del suo verdetto finale, a detta di quest’ultimo esecuzione diretta, per il consiglio semplice avvertimento e sorveglianza, chi la spunterà tra i due? Quanto è potente in realtà Kuchiki Byakuya? Non ti è dato saperlo, forse nessuno lo saprà mai, nessuno che lo abbia fronteggiato del resto è in vita, nessuno che possa raccontarlo, forse i suoi diretti subordinati, i capitani stessi forse potrebbero, avendo assistito a qualche suo combattimento durante la guerra con le bestie divine, del resto per il villaggio intero è un grande simbolo di speranza e di futuro non a caso. Aspetterebbe quelle fatidiche risposte, poggiandosi su un colonnato poco distante da te, con lo sguardo rivolto sempre al tuo volto, ascolta dunque quelle tue risposte, quelle tue parole, ascolta ciò che veramente ti preme e ti sta a cuore, di come sia tornata per Ame, di come voglia contribuire a quella pace che sembra adesso aver trovato il suo villaggio natale <mph> mugugnerebbe quasi disgustato <Ame non esiste più lo vuoi capire?> tuonerebbe <eppure eri li in coda al reclutamento della Shinsengumi> l’ha notata, l’ha notata ancora prima quando era nella folla, l’ha notata ad ogni suo movimento <eri li per i motivi che avevi appena citato? Conscia quindi di dover difendere Kagegakure e non Ame?> il villaggio della pioggia non è che ormai un settore, come tutti gli altri villaggi, soggetti a leggi ed istruzioni dei piani superiori, non sono più i villaggi che erano un tempo, è bene che lo comprenda se vuole mantenere tale parola data. Si staccherebbe da quel colonnato <voi> comincerebbe sputando veleno <ho sempre disprezzato voi Ishiba> sentenzierebbe continuando <così altezzosi, così eleganti, inseguendo una futile ideologia di bellezza e per cosa poi? Appassire lentamente in nome di essa, crogiolandosi delle parole di Konan, ubriacandosi di quell’ideologia per nulla…il nulla> il disprezzo accompagnerebbe quelle parole, non disprezza Sango, quanto più il clan, ciò che rappresenta e ciò che è sempre stato in realtà, Sango dovrebbe averlo capito <Konan forse è stata l’unico ed ultimo vero membro di quel clan, dopodiché un susseguirsi di surrogati inutili e pretenziosi, celando dietro quell’ideologia di bellezza e perfezione la loro inutilità ed inutile esistenza> azzannerebbe un ultima volta con la sua lingua tagliente ed affilata, non è un attacco alla rossa, ormai neanche la sta più citando, come un grande odio che cova verso loro. Un cenno con il capo, una delle guardie nascoste in disparte, aprirebbe una delle celle, dalle quali verrebbe trascinato un prigioniero, tanto quanto lei, un uomo adulto si potrebbe dire, di certo non vecchio, forse coetaneo a Sango, legato da delle corde, nemmeno delle manette di chakra, sporco nei suoi vestiti quanto la sua pelle <questo è un prigioniero che ha cospirato contro la pace di cui tu tanto decanti, un pericolo per la stabilità di tutto il villaggio> un kunai le verrebbe lanciato dalla guardia <se tanto desideri proteggere tutto questo villaggio> marcando bene quelle parole <allora giustizialo, uccidilo, inizia da qui a realizzare questa tua volontà> il suo più che di un invito sembra quasi un ordine, che sia questa invece la sua di prova? Molto più cruda e necessaria affinché si possano fidare di lei? Fatto sta che non avrebbe molto tempo per pensare, l’uomo spalancherebbe gli occhi, cominciando a lacrimare, inizialmente boccheggerebbe senza trovare parola per poi finalmente cominciare tra lacrime e bava a parlare, anzi a parlarle, si proprio a te Sango Ishiba <no ti prego> comincerebbe a latrare come un cane <non mi uccidere, io ho una famiglia> cercando di indicarsi con il proprio busto, di posizionarsi, ma troppo stanco e consumato per poterlo fare <io io sono un Ishiba, ho sentito bene sai?> continuerebbe <ti chiamo Sango Ishiba, la nostra Sango Ishiba> esclamerebbe <io ero la, io ti seguii nell’esodo del clan Ishiba, io credetti in te, ti scongiuro non farlo, non voglio morire> lacrime, bava, sudore, tutto si mischierebbe in quello che ormai sembra essere un disperato umano ma tu Sango Ishiba non hai tempo per riflettere e Kuchiki Byakuya non te ne darà di certo. Nel poco tempo a te concesso, infine, la voce del Capitano Comandante tuonare <INSOMMA COSA ASPETTI> il suo tono, il suo timbro, la sua voce rimbomberebbe in tutta la prigione <UCCIDILO> uccidilo o morai con i tuoi sogni e desideri, con le tue volontà, a questo di certo non te lo verrà a dire, magari morirete entrambi, forse nessuno, questo starà a te comprenderlo <e così che tieni fede alle tue parole Sango Ishiba?> la sua voce crepiterebbe come tuono in terra, una voce <Shūkei: Hakuteiken> ancora una volta udirsi dopodiché una luce bianca, immensa risplendere d’un tratto, abbagliare tutti i presenti, te compresa e al suo scemare, due ali giganti fuoriuscire dalla schiena del Capitano Comandante, due ali immense, con un aureola dietro ad esse, una visione angelica quasi, ed intorno a se dei foglietti svolazzare sì ma a forma di petalo, ti guarda, con fare supremo, attende che te stessa imbracci quei tuoi desideri, quelle tue volontà, perché nessun altro vorrà farlo. Il prigioniero stesso si volterebbe d’innanzi a quell’esplosione di luce mormorando unicamente <no…ma allora sei tu…Kuchiki Dono> Già…Kuchiki Byakuya Ishiba, seppur quell’ultimo cognome è stato da lui stesso ripudiato. Non hai più tempo Sango…non ne hai più.

Shūkei: Hakuteiken: http://images.wikia.com/bleach/en/images/2/2d/Byakuya_Kuchiki_Sh%C5%ABkei_Hakuteiken_%28ep252%29.png

04:16 Sango:
 Oh com'è ingiusta quella vita? Com'è ingiusta la loro esistenza in quell'ignobile pianeta. Ma ancor non sa cosa stia per accadere , non sa quanto sia vicina al crollo emotivo e psichico. Non sa quanto sia li li per cedere, perchè ancora quelle parole risuonano a lei < Ame morirà quando tutti coloro che ne portano il sangue saranno morti > dovrà ucciderli tutti , eliminare la loro storia, eliminare ciò che hanno creato e la loro identità per definire la fine della pioggia. Di Pain, di Konan, di tutti coloro che vi abbiano combattuto, dello stesso Riduko Sannin. Non si sorprende che l'altro l'abbia riconosciuta in quel marasma < se per difender Ame devo difender Kagegakure..lo farò > sputa anche lei quelle parole mentre il veleno inizia ad immergersi nelle stesse vene, nello stesso sangue, che la anima e ne morde quel cuore maltrattato < bellezza e potenza > quelli son sempre stati i loro cardini e ciò che li hanno sempre contraddistinti < chi trova forza nella mera bellezza non merita di vivere > ringhia lei stessa, che di quello ne ha fatta la sua forza, la sua essenza primaria. Della mera bellezza non se ne sarebbe mai fatta nulla, e il viaggio per il potere lo ha compiuto seppur non le abbia donato altro che il nulla eterno, che la morte falsa e insolente a stremarla e riportarla li in quel covo di dannati . Ma qualcun altro adesso farà la sua apparizione, quel prigioniero che viene portato d'innanzi a lei e anche le viene messa quell'opportunità davanti. Uccidere quell'uomo per aver salva la vita. Il momento di più alto egoismo che potrebbe mai ricevere eppure in quegli occhi, in quelle lacrime e potrebbe pure farlo in un attimo, potrebbe porsi d'innanzi a lui e far ciò che deve esser fatto , ma non vedendo chi egli sia. Quell'uomo che un tempo la seguì, che fece di tutto con lei pur di aver la libertà. E lei cosa doveva essere? < io dovevo proteggere il clan > il sussurro che fuoriesce strozzato dalla gola, da piccole calde lacrime che scivolano su quel viso sporco e chino sulla stessa terra, quello che adesso si riflette in quegli occhi , in quella speranza che lo abita, in quell'ultima vita mentre l'uomo continua a insorgere con la sua stessa voce dentro di lei. Uccidilo e sarai una di noi, sarai libera, avrai ancora la tua vita e il tuo sogno. Uccidilo e tieni fede alle tue parole. Quelle che ha pronunciato, quelle per protegger l'unica cosa che ha sempre contato davvero, Ame. La propria casa ormai distrutta e quel fratello morto in quel lago di sangue ma sarà l'altro a prender l'attenzione e quelle ali angeliche che riappaiono di nuovo in quel mondo. Le stesse che ha conosciuto, la stessa carta che vola intorno al comandante, lo stesso che lo pone come suo.. fratello. Lo è , per sangue, per discendenza, colui che dovrebbe esserle vicino come pochi altri e il cuore manca dei battiti. < sai cosa abbiamo passato nell'ultima guerra allora > lui era li, con loro, eppure se ne era dimenticata? Le lacrime che scivolano via e il corpo che lentamente andrà a mettersi in piedi di nuovo, le ginocchia che fanno male, e lui che la odia in quel modo tanto violento e rabbioso, che la vorrebbe morta .. come può quell'uomo esser tanto crudele perfino con coloro con cui condivide lo stesso sangue? Ma adesso è li, in piedi di nuovo se concesso, nel mezzo tra la propria vita e la propria morte, a decider della vita di colui che un tempo la seguì. E li volterà le stesse spalle all'Ishiba, il cuore che batte inconsapevolmente lento questa volta e il viso che par aver preso quella decisione < la tua morte peserà per sempre sulla mia anima > una promessa la propria che si porterà al centro degli inferi, nel peggiore dei gironi, a soffrir per l'eternità < chiudi gli occhi > un invito dolce e straziante , non smetterà mai di guardarlo, da pari a pari mentre il proprio essere andrà a cercar dentro di se l'essenza stessa dell'aria, fuuton da unire al proprio chakra ancora attivo senza più manette. Le mani che sollevano al plesso solare per formare due singoli sigilli,gallo e poi tigre. Si concentra su quell'aria d'innanzi a se, la richiama con dolore tra le lacrime per formar quelle tre armi di vuoto invisibili che si librano nell'aria, cieche ad occhio nudo, egli probabilmente non le vedrà nemmeno comporsi. Comandate dal proprio volere per infine esser mandate uno dopo l'altro verso la gola di quel povero uomo. Tutto pur di ucciderlo velocemente, e quel sacrificio, l'ennesimo si pone sulle proprie spalle e sulla maschera che si incrina d'innanzi a quel capitano . Se quelle armi avessero colpito adesso quell'uomo allora lo vedrebbe accasciarsi a terra, morto infine. E quell'anima peserà come poche altre dentro di se e solo allora proverebbe a voltarsi verso di lui < ho sempre sacrificato tutto per ciò che amo > uno sguardo che s'ha forse di sfida, ma in quelle ultime lacrime non vi sarà altro se non il vuoto. Perchè lui? Perchè chi più di altri poteva comprenderla adesso è li d'innanzi a se a farla crollare? E glielo chiede, con quegli occhi, muta la voce non fuoriesce più per assorbire il dolore e la violenza dell'atto appena commesso. [tentativo 3 armi di vuoto ][se armi di vuoto 30-15 : 15 chakra]

L’apparizione di quelle ali per un istante sovrascriverebbero il perché siano lì, cosa Sango deve fare se vuole avere salva la vita, ma è davvero così? Ascolterebbe quelle che ormai sono futili parole per Kuchiki Byakuya, intento ora ad osservare che si compia il tutto, che la rossa impugni il kunai o faccia ciò che vuole, ma che termini la vita di quell’uomo, che ponga fine a quella inutile e mera esistenza, anche se si tratta di uno del tuo stesso clan…FALLO! E così è, con dolore e fatica, riusciresti a sollevarti sulle tue gambe, cosa che impressionerebbe il Capitano Comandante stesso, il suo sguardo su di te, mentre lentamente comincerebbe a scemare il chakra di quella tecnica tanto potente quanto teatrale, il chakra da te richiamato verrebbe mutato in vento, in sferzate, il controllo del futon che ti appartiene, cercheresti di calmare il prigioniero ma in realtà questi si agiterebbe ancora di più d’altronde come potrebbe mai calmarsi , l’unica speranza di salvarsi sfuma nei tuoi occhi, determinati a compiere dunque il gesto, piange, si dispera, si dimena, urla come un maiale al culmine della sua morte, vorrebbe scappare ma non può, sembrerebbe quasi soffocare per la paura, infine quelle sferzate di vento giungerebbero al suo collo e di colpo, cesserebbe tutto, la tecnica e la vita di quell’uomo, con esso calerebbe anche il silenzio in quel loco. A terra disteso giacerebbe il cadavere mentre liti di sangue comincerebbero a uscire a fiotti dalla gola, Kuchiki Byakuya si avvicinerebbe al cadavere, tirandogli una pedata, quanto basta affinché il cadavere si sposti verso di te, lo sguardo spento e ormai privo di vitalità guardarti, la vita che tu stesso hai tolto, in nome della pace e della giustizia assoluta. Eppure qualcosa non ti tornerebbe, poiché d’un tratto quel volto, lentamente muterebbe, distorcendosi, cambiando forma, acquisendo il volto di un altro e i vestiti medesima fine, un prigioniero si, ma non del clan Ishiba <quanta futile resistenza e quante inutili parole> sentenzierebbe quasi seccato l’Ishiba a capo della Shinsengumi <cosa dovrei capire io?> sempre con un tono sprezzate e dispregiativo <siete sempre i soliti Ishiba, così concentrati sulle cose che vi appaiono d’innanzi da non notare le piccolezze> uno schiocco di dita, per far apparire la medesima guardia che trascinerebbe via il cadavere <era un prigioniero si, ma di certo non un Ishiba> quasi beffardo la sbeffeggerebbe <cosa pensi che siamo? Dei carnefici?> riderebbe quasi, anche se in realtà, beh si tecnicamente lo sarebbero <era un condannato a morte previo equo giudizio e sentenza> si avvicinerebbe a lei e te Sango, per il troppo sforzo e stanchezza, crolleresti su te stessa, ma ti afferrerebbe con la propria destra, per il collo, stringendo quanto basta da tenerti in piedi <quando capirai che non esiste più quel mondo? Non esiste più il tempo di quei ninja!> ringhierebbe <nessuno è intoccabile, non più e io sarò il primo a far si che questo avvenga sempre e comunque> nessuno dovrà dipendere più da quattro ninja che si muovono seguendo un loro “credo”, una loro ideologia, o la loro volontà, lasciando in balia la povera gente in base al loro umore, quel tempo è terminato e non tornerà mai più, almeno non finché ci sarà lui. Una rapida occhiata alla sua destra, dalle scale riapparirebbe Rin, la ragazza incontrata non appena riprese le forze in quella cella, ti sorreggerebbe, così da non sentirti più in quelle grinfie maledette <apprenderai con il tempo Sango Ishiba> comincerebbe a vociare mentre Rin comincerebbe lentamente a trascinarti verso delle scalinate <che vi è un nuovo ordine in questa nuova era dei ninja> continuando <la pace deve regnare ma non con la mera forza, quel tempo è finito, il tempo dei ninja leggendari, la gente è stanca di dover dipendere da un manipolo di egoisti, una nuova era è infine giunta> la sua voce diverrebbe sempre più lontana mentre Rin continuerebbe a trasportarti <avrai tempo per comprendere il nuovo mondo in cui vivi, accettalo o muori per sempre con il tuo passato> parole che hanno un che di sentenza misto a consiglio, arriverà il giorno in cui comprenderai meglio chi sia il Capitano Comandante, saprai perché non vi è più il cognome Ishiba affianco al suo nome, ma non è questo il giorno <benvenuta nella Shinsengumi> un sussurro ormai nelle tue orecchie, mentre lentamente scivoleresti via da quella prigione e sempre più lontana anche dalla tua coscienza. L’unica cosa a tenerti ancora lucida, per modo di dire, sarebbe la voce di Rin <sapevo che sarebbe andato tutto bene> convinta nelle sue parole <sei Sango Ishiba dopo tutto e anche se non sembra> aggiungerebbe infine <il nostro Capitano Comandante non è una persona cattiva> menomale, pensa fosse stato cattivo che cazzo combinava. La tua mente continuerebbe a scendere e salire in stati tra il lucido e meno lucido, la voce della ragazza ti terrebbe compagnia, portandoti fino a delle stanze, li cercherebbe di lavarti come potrebbe, in particolare le ferite onde evitare problematiche future e infine, su quel letto, finalmente potresti trovare riposo e magari nei tuoi sogni comprendere le parole di Kuchiki Byakuya, colui che doveva prendere le redini del Clan Ishiba ma ripudiò ogni cosa. Domani sarà un nuovo giorno per te Sango Ishiba, un nuovo giorno di una nuova possibile vita, starà a te decidere se perderti a rincorrere un passato che non tornerà più o accettare il presente e vivere per un futuro diverso da quello che ti si era prospettato. [END AMBIENT] [prego fare l’end] [Benvenuta nella Shinsengumi Sango Ishiba]

05:19 Sango:
 Lo ha fatto infine, lo ha ucciso con le proprie mani e vede quel sangue sgorgare per terra, quella ferita farsi forte nella pozza sotto di essa, di una morte ormai giunta per le proprie mani e voluta da lei, decretata solo dal proprio volere. Quelle mani che tremano, la stessa testa che sembra girare e veder solo quella pedata che vorrebbe fermare se solo potesse, eppure quando il cadavere si volta e può vedere come quel viso non sia conosciuto, non sia davvero quello precedente e che lentamente cambi sotto lo sguardo stralunato della rossa. E li solleva quello sguardo confuso e irato di chi sa d'esser dentro un genjutsu ancora una volta, di quelle parole se ne fregherebbe adesso , di quelle che sono solo inutili parole che l'hanno solo fatta crollare , di quelle che si ergono come paladini di una pace uccidendo. Carnefici? Lo sono, eccome. Uccider l'animo prima del corpo, cosa ci può esser di più infame di questo ? Null'altro, e quella testa che gira, le gambe che non reggono più quel dolore, quei dolori che si propagano in tutto il corpo per crollar di nuovo verso il basso ma la mano che l'afferra li per il collo con il respiro che si mozza la sorregge, eppure può ancora farlo, può ancora guardare quello che par esser un demone dentro il corpo d'un uomo osservarla tanto da vicino, di colui che sarebbe dovuto esser un fratello per lei, un alleato, qualcuno che avrebbe dovuto proteggere < avrei dovuto proteggervi quando potevo > un sussurro roco e basso di un'ennesimo peccato da espiare ancora. E quelle parole sono solo stilettate, non sono più in quel mondo ove con la propria capacità potesse regnare sovrana ad ogni proprio passo, non vi è più un mondo fatto da antichi eroi ninja, e tutto ciò è stato cancellato proprio da loro. Da lui stesso che adesso la sorregge volendola uccidere al tempo stesso con le proprie mani e il proprio odio. I passi della ragazzina non li sentirebbe ma il suo tocco si, lo stesso che le permetterà di non crollare li a terra ancora una volta per trascinarla via . Un nuovo ordine, una nuova pace, per non morire annegata nel proprio passato. I colpi di tosse fuoriescono smorzati dalla propria volontà di trattenerli dentro . E cosa potrebbe dire adesso? Nulla, se non accettare forse quella nuova condizione, e la mente inizia a scivolare via lentamente, trascinata inconsapevole verso una nuova luce, verso una nuova casa, verso un nuovo futuro, appigliandosi a quella ragazzina come può e sentir solo la di lei voce a rimbombar nel proprio orecchio, nella propria mente. < Rin > un singolo sussurro , non riesce a parlare adesso .. il loro capitano non è una persona cattiva. Forse non lo è, ma la sua crudeltà si riversa su tutto e tutti, colui che forse detiene quel potere sulla stessa città, un posto ambizioso e un peso non da poco da mantenere in quello che pare esser un nuovo ordine. Non sa come, non sa quando arriverà a quella stanza sconosciuta che la circonda, l'acqua che bagna il proprio corpo e poi infine il sonno che viene ad accoglierla. Oscuro e pesante, ma la mente rivivrà quella notte per sempre in quei sogni demoniaci, oscuri, di tutto ciò che venne distrutto e di tutto ciò che adesso deve cambiare. Lei. Cosa sei diventato, Kuchiki Byakuya Ishiba? Una domanda che non troverà forse mai la reale risposta. [x]

Proseguo della quest di Corp: Shinsengumi [url][https://bsoulshippuden.rel.to/viewthread.php?p=57474#57474][/url]

Sango viene condotta nei sotterranei della Shinsengumi, ove risiedono le loro prigioni, qui incontra il Capitano Comandante Kuchiki Byakuya, il quale dopo alcune ore di interrogatorio estenuanti la "invita" ad uccidere un prigioniero del suo stesso clan per ottenere non solo la libertà ma convincere lui e quindi il Governo a non essere un pericolo anzi, una risorsa per la Shinsengumi stessa.

Sango dunque accetta e lascia da parte il passato, compie ciò che doveva essere fatto, salvo poi scoprire di essere sotto un genjutsu e che il prigioniero altri non era che un assassino condannato già dal tribunale del governo con un equa sentenza e che attendeva dunque di essere giustiziato.

La Ishiba dunque imparerà con il tempo che il mondo dei ninja, quelli leggendari, quelli che conosceva è giunto al termine. Non esiste più il tempo del singolo, una nuova era è sorta!

Commento finale: Spero che sia piaciuta, tanti ricchi spunti, premio aggiuntivo unicamente perchè la giocata stessa è molto significativa per la crescita del personaggio, vedremo cosa farà da oggi in poi Sango Ishiba.