{ Il dono dell'immortalità }
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Giocata del 23/02/2021 dalle 14:36 alle 18:21 nella chat "Quartiere Povero"
Saltellerebbe per quelle stradine del quartiere povero. I capelli biondi, raccolti in due chignon laterali spettinati, andrebbero su e giù, seguendo i suoi piccoli saltelli. Le braccia sono leggermente aperte verso l'esterno, per darle equilibrio durante ogni piccolo atterraggio. Gli occhietti si sposterebbero da un lato all'altro della strada, alla ricerca di quel vecchiaccio dai capelli rossi. Ricorda ben poco di quella sera in cui lo ha incontrato, ma una delle poche cose che le è rimasta in mente è quel sangue nero. E poi quella parola: immortale. < Sugoi > sussurrerebbe tra sé e sé, spalancando quel macabro sorrisetto e mostrando quei canini appuntiti. Indossa un giubbotto verde acceso, quasi fluo, al di sotto del quale si trova una felpa nera, con la scritta in bianco 'Girl Gamer'. Dei pantaloni da tuta aderenti neri le fasciano le esili gambe. Ai piedi porta dei semplici anfibi neri, che si allacciano fin sopra le caviglie. Avrebbe l'aspetto, dunque, di una bambina, piuttosto che un'adolescente. E, tutto ciò a cui riesce a pensare, in quel momento, sono due cose: l'immortalità e Kioku. Quel ragazzo che ha completamente rapito i suoi pensieri, facendola diventare più stupida di quanto già non sia, ma questi sono solo piccoli dettagli. Ancora una volta, si guarderebbe, di soppiatto, a destra e a sinistra. < Mmm > sospirerebbe, pensando che, magari, quello è il momento giusto per attivare il proprio Chakra come una vera queen. Congiungerebbe le manine all'altezza del petto, formando il sigillo della capra. Immaginerebbe due sfere, una rosa e l'altra verde. La prima, all'altezza della fronte, simboleggerebbe l'energia spirituale. L'energia che quella dannata euforica si porta dentro. La seconda, all'altezza dello stomaco, simboleggerebbe invece l'energia fisica che quel corpo così piccolo e minuto nasconde. Dopodiché, comincerebbe a farle ruotare sul proprio asse, per poi spingerle all'altezza del petto. Qui vorrebbe congiungerle, per formarne una sola: quella del Chakra. E così, se tutto fosse andato a buon fine, quella grandissima energia invaderebbe quel piccolo corpo. [Chakra 30/30][Tentativo richiamo del chakra] Il nostro scienziato meteoropatico quest'oggi è piuttosto tranquillo. Non v'è neve o pioggia, ma soltanto un cielo che nasconde in parte i raggi solari che gli darebbero tanto fastidio, pallido com'è. Potrebbe quasi definirla la giornata perfetta, pertanto perché non iniziarla al meglio? Solleva l'arto mancino con il mezzo sigillo della capra nel tentativo d'attivare il proprio Chakra. Di solito, è qualcosa che gli riesce piuttosto facilmente ma negli ultimi tempi ha notato che deve utilizzare di nuovo il sigillo caprino per riuscirci. Strano, ma non si pone molte domande, non ancora. Di tanto in tanto, torna su a parlare del fatto che si tratti d'una illusione dalla durata infinita. Ma sorvolando, cerca d'immaginare il proprio corpo suddiviso a metà da un'asse orizzontale. Nella parte superiore, ad altezza del capo, si andrebbe a formare una sfera violacea che rappresenterebbe la forza mentale e spirituale del demone. Dal lato opposto, ad altezza del ventre, prenderebbe posto la seconda sfera la quale assumerebbe una tonalità bluastra. Essa starebbe ad indicare la forza fisica dell'individuo in questione. Ambedue, nello stesso istante, inizierebbero a ruotare su loro stesse: dapprima con calma, dopodiché sempre più forte affinché possano poi unirsi al centro del petto, laddove il sigillo permarrebbe statico sino a richiamo compiuto. Può sempre servire, soprattutto adesso che deve incontrare la sua nuova amichetta che desidera diventare immortale. Il vestiario del rosso non differisce poi molto giorno per giorno. Veste con un paio di pantaloni neri le cui estremità hanno una piega verso l'alto, poiché altrimenti gli andrebbero troppo lunghi. Indossa una camicia bianca attraversata da un paio di bretelle che tengono su proprio gli indumenti citati poc'anzi; ci si aggiunge il giaccone che è abbastanza grande rispetto alla sua esile corporatura. Le scarpe che porta ai piedi invece sono di differente colore: quella al piede sinistro è nera, quella al piede destro è rossa. In sostanza, non è molto diverso dagli abiti che aveva indosso anche la serata al quartiere notturno in cui ha incontrato Nana per la prima volta. Richiamato il Chakra, si massaggia la nuca con movimenti circolari, adottando procedure mediche che una volta conosceva alla perfezione. Ad oggi, non riesce a richiamare il chakra medico. Non che sia una grande perdita, in fondo non ha mai amato curare qualcuno. <Chissà se quella mocciosetta è già arrivata.> Bofonchia a mezza voce, preoccupandosi d'avanzare lungo le viuzze del quartiere povero. Per trovarlo, non vi dico le comiche. Ha chiesto letteralmente a qualunque passante dopo ogni passo, assicurandosi che non si stesse perdendo perché lui è il grande Demone Mangia Uomini quindi non può permettersi il lusso di perdere tempo. E quindi girovaga da stamattina. Sì, esatto. S'è perso alla fine. <Come si chiamava, poi?> Andiamo bene... [ Tentativo impasto del Chakra - Ancora mi emoziono. ] Saltellerebbe ancora, planando con le braccia spalancate e le manine aperte che fendono l'aria fredda invernale. E' stranamente di buonumore, la biondina, nonostante la settimana prima abbia trascorso i giorni più brutti, ma anche più belli, della propria vita. Difatti, tante cose le erano capitate. Aveva incontrato quel ragazzo che sembra proprio essere la persona del destino, la persona del filo rosso, quella a cui ci si sente legati sin da subito da un sentimento inspiegabilmente forte. Poi, Aki era scomparso. E le sue emozioni negative, l'ansia, la rabbia, la gelosia, l'angoscia, il nervosismo, erano venute fuori tutte insieme, a tal punto che la genin è arrivata a picchiare quel ragazzo biondo sconosciuto. Ma che possiamo farci? Le dava fastidio! Fortunatamente, dopo due giorni, il Kakuzu era tornato all'orfanotrofio. E poi sabato... beh, sabato sera ha rivisto Kioku. E che dire... se ci pensa, sente ancora le farfalle allo stomaco. Proprio un bel guaio! I suoi occhietti incrocerebbero una viuzza sulla destra, che conduce verso il centro di quel quartiere, Svolterebbe, dunque, sulla destra, la biondina, piroettando come una vera bambina. Qualcosa però andrebbe storto: difatti, si scontrerebbe con qualcuno, capitolando al suolo con il sedere. < Uh > sospirerebbe, guardandosi le manine graffiate. Poi, quegli occhietti osserverebbero quelle scarpe disuguali. Il sorrisetto si spalancherebbe, mostrando ancora quei canini appuntiti. Lo sguardo si solleverebbe verso il viso di quell'uomo. < VECCHIACCIO-SAN! > urlerebbe, infastidendo con quella vocina acuta sia Rasetsu che le piccole attorno a loro. Ormai, quello è il soprannome che lei gli ha affibbiato e l'altro non potrà minimamente pensare di poterglielo far dimenticare. In effetti, comunque, quella notte non si erano presentati. Ma c'è davvero bisogno? In ogni caso, anche se conoscesse il nome altrui, lo chiamerebbe comunque in quel modo. Quindi, no, non vi è bisogno di conoscere il suo nome! Si rialzerebbe dal suolo, riprendendo a saltellare, euforica, su se stessa. D'altronde, sta per diventare immortale. O, almeno, questo è ciò che le ha detto il Kokketsu. [Chakra on] Passi anni della tua esistenza a definirti un Demone, un Demone che mangia gli altri uomini. Il tuo sangue ha assunto tutt'altro colore rispetto a quello degli esseri umani che reputi inferiori. È divenuto totalmente nero e ha sostituto fino all'ultima goccia quello che una volta era d'un cremisi splendente, proprio come i suoi capelli. Hai venduto l'anima al demonio in persona, quel Kami - che ironia della sorte - che ha preso accordi con il tuo Arufa, con Yukio Kokketsu in persona, il quale è lo stesso che ti ha donato questo grande potere. Esattamente come lui hai smesso di invecchiare, sei rimasto sempre il solito meschino e bastardo Rasetsu d'una volta. Mentre la tua età anagrafica continua ad aumentare, tanto che adesso dovresti sfiorare i quaranta, resti ancora il pimpante Demone di ventisette anni circa che, sino a quel momento, erano destinato ad essere uno tra i tanti privo di qualunque innata. Durante l'attivazione, la stessa innata, che ti ha trasformato in quello che sei, ti trasforma ancora ed ancora. E nonostante tutto quello che hai dovuto passare per ottenere quel potere, nonostante sul tuo viso non vi sia l'ombra d'una ruga neanche a pagarla, arriva lei a darti del vecchiaccio. Hai buttato anni della tua vita, restando giovane e senza neanche vantartene, per poi avere a che fare con una piccola psicopatica senza freni. Devi però ammettere che qualunque membro dei Kokketsu aveva una certa attitudine agli squilibri mentali. Si gira lentamente degno dei peggiori film dell'orrore, arrestando immediatamente il proprio passo. <RA - SE - TSU.> Invero, non ricorda d'essersi mai presentato. Se vogliamo dire le cose come stanno, di quella sera ricorda veramente poco. Se gli chiedete cos'è successo, inventerà qualcosa o alzerà le spalle di sicuro. Quella dannata droga era veramente potente e, a quel prezzo, cercherà di nuovo lo spacciatore. Potrebbe diventare persino il suo spacciatore di fiducia, ma pensa un po'. <Mocciosetta impertinente, non ti hanno insegnato a portare rispetto a quelli più grandi di te?> Ha utilizzato il suffisso -san infatti, non hai nulla di cui poterti lamentare. Ma s'incurva su di lei con le mani sui fianchi, come se volesse incuterle timore. Al massimo, fai solo ridere. [ Chakra ON ] La biondina, in effetti, non ha ancora ben compreso in cosa si stia cacciando. Non ha mai voluto un clan a cui appartenere, dato che neanche i suoi genitori ne facevano parte. Nel suo sangue non scorre nessuna eredità, se non quei geni che le hanno donato quell'aspetto minuto, quei capelli biondi e quegli occhi ambrati. Non comprende il vero significato della parola 'immortale'. Non capisce, effettivamente, che una cosa del genere potrebbe avere delle enormi conseguenze. Ma lei non ci pensa. Perché ha sempre fatto quello che vuole. E quella parola, più che qualcosa di reale, le sembra quasi un gioco. Diventare immortale per poter sempre controllare Aki, senza preoccuparsi. Ma poi? Cosa succederebbe se tutti intorno a lei invecchiassero... e lei invece no? Ma no, lei a questo non ci pensa minimamente. Non le importano le conseguenze. La sua vita è un videogame e, quindi, deve diventare sempre più forte per passare tutti i livelli. Per sconfiggere ed uccidere chiunque tocchi Aki e Kioku. Sì, quei due sono diventati la sua ossessione. Meglio non toccarli, se non volete vedere la biondina infuriata, o meglio, se non volete vedere la morte. Adesso l'altro scandirebbe per bene il suo nome, facendolo così penetrare per bene all'interno della mente della genin. Ma quest'ultima ribatterebbe con un nuovo < Vecchiaccio-san! >. Di certo, il Rosso non è poi così vecchio. Ma la differenza d'età tra quei due è molta, nonostante l'altro dimostri poco più che trent'anni. Insomma, lei chiama vecchiaccio Rasetsu, ma non sa che Kioku è ben più grande della persona che ha davanti. Beh, meglio non scoprirlo, per il momento, potrebbe davvero esserne turbata. Ma, tornando a noi, ecco che l'altro si chinerebbe con fare paternale verso di lei, parlando come un vero anziano. E lei cercherebbe di trattenere una risata, dato che quelle parole si addicono proprio al soprannome che la biondina le ha dato. Ma poi, non riuscirebbe più a tenerla dentro ed esploderebbe in un sonoro < GHYAHAHAHAHAHAHAH >. Una risata da vero psicopatica, accompagnata dal bagliore di quei candidi canini appuntiti. [Chakra on] E di nuovo, lo appella in quella maniera. Di nuovo. Tanto da far gonfiare una piccola venuzza sulla tempia del rosso, il quale inizia ad arrabbiarsi e anche parecchio. Snuda i denti acuminati e appuntiti, piccoli triangolini bianchi e seghettati che potrebbero anche far male se osasse mordere qualcuno. Le cicatrici che ha sui polsi dovrebbero quanto meno attestare proprio questa sua particolarità. <RA - SE - TSU.> Lo ripete ancora una volta, forse prima non è riuscito a scandire bene le parole, quindi ci riprova adesso. A quanto pare non basta, dato che Nana gli scoppia direttamente a ridere in faccia. E' proprio quella risata però che fa sogghignare anche il Demone. Mostra un'espressione sicuramente innervosita dal di lei modo di fare, ma sotto quegli occhi giallastri compare un ghigno che s'allunga da un'estremità all'altra; un ghigno sinistro che si ripercuote nella di lui espressione, facendovi passar un barlume malvagio: niente di positivo. <NYAHAHAHAHAHAH!> Di rimando, anche a lui viene da ridere, rendendosi conto in questo momento che sembrano essere proprio simili loro due. <Questa risata mi piace> Anche la risata di Rio - pace all'anima sua - era tanto particolare da fargli credere che fosse ben più pazzo di se stesso. <e tu sembri psicopatica al punto giusto.> Lo fa passare come se fosse un complimento, sia chiaro. Uno dei requisiti importanti per poter utilizzare il Sangue Nero è proprio quello d'essere fuori di testa per un motivo o per un altro. Gli schizzati poi sono i preferiti del rosso, probabilmente perché ci si sente parecchio vicino. <Allora, dimmi> Prima le domande importanti. <perché vuoi diventare immortale?> Le lascia ancora credere - esattamente come s'illude lui stesso di ciò - che può diventare veramente immortale. E' fomentato, lo si può notare dagli occhietti che adesso brillano, senza preoccuparsi di nascondere quella luce sinistra che non prospetta affatto niente di buono. <E domanda fondamentalissima> Poiché rischia di far più danno che altro. <sei portata all'utilizzo del Suiton?> Il motivo lo scoprirà ben presto. [ Chakra ON ] Insomma, non si direbbe, ma in realtà quei due potrebbero andare davvero d'accordo. I loro modi di fare da veri psicopatici, la loro risata inquietante, il fatto che ad entrambi piaccia la droga, e molto altro ancora. La biondina annuirebbe con la testolina, mentre quel sorriso si allargherebbe ancora, mostrando i canini aguzzi. < Rase... VECCHIACCIO-SAN! >. E' inutile, caro Rosso, per quanto tu ci provi, ormai non puoi cambiare più nulla. Il tuo appellativo rimarrà vecchiaccio-san. La fortuna, comunque, ha voluto che la genin non ti chiamasse 'Pedofilo-san', il che sarebbe stato peggio. Accontentiamoci di quel che si ha. E, dunque, l'altro riderebbe di rimando alla propria risata. E lei, a quel punto, non riuscirebbe più a fermarsi. < GHYAHAHAHAHAH > quella risata colma di acuti verrebbe nuovamente fuori, divertita da quella altrui. Immaginate la scena vista da fuori: due folli che continuano a ridere chissà per quale strano motivo. Forse sono in crisi d'astinenza? < Davvero?! > chiederebbe all'altro, quando le dice di essere psicopatica al punto giusto. < E' proprio così che mi piace definirmi > e la manina destra, chiusa in un pugno, si sposterebbe davanti a se, alzando solamente il pollice verso l'altro, nel gesto per 'ok'. Il sorrisetto inquietante è ancora tra le proprie labbra ed adesso, dato che è euforica, nessuno riuscirà più a toglierlo da lì. < Mmm > perché vuole diventare immortale, eh? Ma certo, è ovvio! < Per uccidere chiunque guardi o tocchi Naku e Kioku! > certamente, come se il Rosso sapesse esattamente di chi sta parlando la biondina! Ma lei in quelle parole ci crede veramente, fa davvero sul serio. Non riesce ad avere altri pensieri in mente, se non quei due. La sua ossessione. E a lei quella spiegazione pare così naturale, così reale. Ucciderebbe davvero chiunque. Così come è disposta ad uccidere quelli che hanno maltrattato Aki la settimana scorsa. La pagheranno cara, sì. Maledetti. Poi, ascolterebbe l'ultima domanda altrui. Gli occhi si assottiglierebbero, il sorriso si spalancherebbe ancora. Contando sul proprio elemento del Chakra, il Suiton, lo convoglierebbe all'interno dello stomaco. Qui comincerebbe a farlo ruotare vertiginosamente, impastandolo con il proprio Chakra, per dargli più forza. Spingerebbe l'elemento lungo l'esofago, per poi portarlo alla bocca. Una cosa alquanto disgustosa, ma deve farlo, visto che nessuno si muove. Dalle labbra di lei verrebbero fuori due piccole sfere d'acqua, che, subito, cercherebbe di modellare a proprio piacimento. Vorrebbe creare due piccolissimi uccelli, dalle ali piccole e veloci e con delle piccolissime proboscidi appuntite al posto del becco. Due colibrì. Essi verrebbero lasciati, per qualche secondo, sospesi in aria. E poi, partirebbero lungo la traiettoria designata: uno verso il muro alla propria destra, l'altro verso quello alla propria sinistra. Sarebbe bastato rispondere in modo affermativo, e invece no, quella dannata bimbetta deve sempre strafare! [Chakra 22/30][2/4 colibrì] Niente, la biondina proprio non ce la fa. Nonostante glielo abbia persino suddiviso in sillabe, continua a preferire quel soprannome da quattro soldi che lo fa sembrare più vecchio di quel che in realtà è. Sospira, passandosi una mano sulla faccia in un auto-facepalm che parte dalla fronte e termina in prossimità del mento, attraversando tutto il viso del mostro. <...> Ci sta rinunciando. <Chiamami come ti pare, psycho-chan.> E lui farà la stessa cosa, come le ha appena dimostrato. La sua risata scema pian piano, facendo pur sempre eco a quella di Nana. Due psicopatici a confronto. E' in momenti come questo che sente la mancanza di quell'unica famiglia che ha mai avuto: Yukio, Kurona, Joji e Hime, Rio e Kouki. Ed è anche per questo che, quando accade, inizia a buttarsi giù di tutto. Il problema sussiste nel momento in cui si rende conto che le sue riserve di Sbrilluccica sono terminate e che non possiede abbastanza veleno Doku per farne delle altre. L'alcol e tutt'altra tipologia di droghe stanno compensando bene, ma non abbastanza. <Sai, la maggior parte dei membri del mio clan erano parecchio schizzati, cazzo!> Allarga le braccia verso l'esterno con fare teatrale, divertito dal racconto che sta facendo. <La nostra è un'innata particolare che ti rende immortale> Smettila di mentirle. Ti permette di non invecchiare, ma non è vero che non puoi morire. Anzi, l'accaduto di tua sorella Kurona avrebbe dovuto farti aprire gli occhi, ma tu e Yukio stavate ancora indagando quando hai deciso di fare macelli ad Oto e a Kusa, alleandoti con le persone più sbagliate in assoluto. <modifica totalmente il tuo sangue, ma il processo è lungo e tortuoso. Il nuovo sangue potrebbe impiegarci giorni per riuscire a sostituire tutti i litri presenti nel tuo corpo. Non nego che potresti anche morire nel tentativo di diventare immortale.> Si stringe nelle spalle, compiendo una rapida piroetta su se stesso, da brava ballerina quale ovviamente non è. E rischia anche di inciampare perché è un deficiente patentato e non possiede chissà quale equilibrio, per non parlare delle scarpe consumate e mezze rotte che continua ad indossare. <Non ho la più pallida idea di chi siano questi tizi che hai nominato, ma a quanto pare non sono affari miei.> Non vuole neanche saperlo, lui è soltanto emozionato dal fatto che sta per attuare un nuovo esperimento su un altro essere vivente. Se poi Nana rischia di morirci o meno, non è affar suo. Lui può provarci e vedere cosa succede, lei sembra essere persino contenta e pronta alle conseguenze di questo insano gesto. La fanciulla utilizza anche una tecnica Suiton che il rosso riconosce in quanto tale, mostrando un nuovo ghigno sinistro che s'estende sul di lui viso pallido. Solleverebbe il polso mancino verso le labbra, qui dove verrebbe morso con forza per poter strappar via un piccolo lembo di pelle, riaprendo una delle tante cicatrici che son disseminate in quel punto. Inizierebbe a fuoriuscire una stilla di sangue nero ed egli andrebbe immediatamente ad adoperare il chakra di tipo Suiton, il quale entrerebbe subito in contatto con il sangue che gli circola nell'intero sistema corporeo. Così facendo, inizierebbe ad avvenire anche la sua trasformazione che, rispetto a dieci anni prima, ha avuto un notevole ridimensionamento. Due lacrime nere scenderebbero dagli occhi del mostro divenuti dorati, raggiungendo la base del mento e cadendo dabbasso. Le estremità delle mani verrebbe tinteggiata di nero e una sottile coltre violacea gli aleggerebbe attorno. Nessuna cappa e nessun effetto scenico. Pare deluso in un primo momento, guardandosi le mani come se fosse la prima volta che vede la sua hijutsu attiva. Ci penserà dopo, adesso non può mostrarsi debole agli occhi della sua paziente. <Diventerai anche tu così.> Mera dimostrazione teorica, prima della pratica vera e propria. [ -1pt Chakra -1pt Vita ][ 2/4 - Tentativo Attivazione Hijutsu Kokketsu lv1 ] Finalmente i due arrivano ad un accordo: ognuno chiamerà l'altro come gli pare e piace. < GHYAHAHAHAHAH psycho-chan mi piace! > esclamerebbe, euforica, neanche se avesse appena vinto un premio. Le manine, chiuse a pugno, si agiterebbero davanti al proprio volto, mentre il sorriso si spalancherebbe ancora. Insomma, quel soprannome le sembra proprio perfetto. Poi, la testolina si inclinerebbe verso sinistra. Clan? Innata? Le darà forse un'innata? A lei? Non ha mai pensato di poter fare parte di un clan e neanche vi aspirava. Però, potrebbe essere alquanto interessante. Le labbra si posizionerebbero in una 'o' sorpresa e allo stesso tempo affascinata da quelle parole. I suoi genitori non possedevano un'innata, quindi non le era mai passato per la testa di averne una. Ed ascolterebbe ancora, sempre più meravigliata da quel discorso. < Tu mi darai un'innata? > cercherebbe conferma da parte dell'altro, come se non credesse in ciò che ha appena sentito. Come se avesse bisogno che, ancora una volta, l'altro risponda in modo affermativo. < Oh, ma io non posso morire! > risponderebbe lei, senza la minima paura nel tono della voce. Non ha paura di morire, non l'ha mai avuta. Anzi, forse, non le interessa nemmeno. < Io sono una queen! > e, a quel punto, farebbe un piccolo salto, per poi atterrare e fare un inchino quasi regale. Insomma, quei due sono due bambini mai cresciuti. Per di più, psicopatici. E poi, osserverebbe, spalancando gli occhi, il cambiamento dell'altro. Quelle gocce di sangue nero che scivolerebbe giù dal polso sinistro altrui. Le due lacrime nere che solcherebbero le sue guance, lasciando due scie scure sul viso. Gli occhi che cambierebbero colore. Quella coltre violacea attorno a lui. Ancora, le manine chiuse in due pugni tornerebbero ad agitarsi davanti al viso. Gli occhietti si spalancherebbero ancora, quasi a voler fuoriuscire dalle orbite oculari. Il sorriso si spalancherebbe ancora, mostrando ancora una volta quei canini appuntiti. E' impaziente. E' euforica. Vuole anche lei diventare così, come una vera queen. < SUGOOOOOOOII > ed ecco che quel grido acuto verrebbe finalmente fuori, in tutta la sua forza e potenza. Aveva bisogno di mostrare a tutti la propria euforia. [Chakra on] Adopererebbe il sangue nero generato dalla ferita e posto sulle estremità delle mani, in modo che possa farlo coagulare. In un primo momento, gli riesce anche difficile farlo velocemente. L'espressione corrucciata tradisce comunque un'attenta concentrazione al dettaglio, volendo manipolare il suo sangue affinché prenda la forma di un piccolo coltello. Il costrutto che vorrebbe andare a generare dovrebbe raggiungere la grandezza di appena venti centimetri, non di più. L'estremità finale, quella che sarebbe riconducibile al manico, sarebbe poco più larga rispetto alla lama, la cui punta s'assottiglierebbe. Cerca di darle anche un filo, seppur appaia un esperimento difficoltoso poiché non riesce ad essere precisino come una volta nella creazione di questi particolari costrutti. Quell'oggetto creato è uno strumento(polo) misterioso che useremo più tardi! Il coltello nero dai bordi violacei volteggerebbe in aria, precisamente sul palmo aperto del demone, sotto gli occhi di una entusiasta Nana. <Il Primo Hasukage Yukio Kokketsu fece un patto con un Kami degli inferi. Gli donò questo potere eccelso. Puoi manovrare il tuo sangue anche all'esterno del tuo corpo, generando questi costrutti. Tramite una piccola ferita, fai fuoriuscire il sangue all'esterno, ma non prima d'averlo legato al tuo elemento dell'acqua.> Sancisce, piegando la testolina da un lato, facendosi irrimediabilmente serio. Risulta molto raro vederlo in quello stato, soprattutto se privo della Sbrilluccica o di qualunque altra sostanza stupefacente. <Il mio Clan è chiamato Kokketsu. Di questi tempi, rischio d'essere l'unico superstite.> Non osa neanche immaginare cosa invece abbiano combinato con le innate, permettendo innesti a destra e a manca. E ne sarebbe oltremodo divertito perché è qualcosa che lui ha sempre studiato, a cui s'è interessato negli anni passati, tanto da aprire un commercio relativo proprio alle innate e ai loro relativi innesti. <Okay, psycho-chan> Tenderebbe l'altra mano, quella libera, chiedendo indirettamente la sua. <fatti ferire. O vuoi rendere le cose più divertenti?> Come? Presto detto. Potrebbe anche sottrarsi e non rendere facile la manovra al demone. Per quel poco che la conosce, sembra un tipetto che potrebbe far qualcosa del genere senza nessun problema. [ PV Ryuuma: 98/100 ][ Chakra 29/30 ][ Hijutsu Kokketsu lv1 ON ][ 2/4 - Creazione I Costrutto ]
Giocata dal 23/02/2021 22:29 al 24/02/2021 00:26 nella chat "Quartiere Povero"
Le manine si agiterebbero ancora in aria, seguite dai piccoli saltelli dell'esile corpo. Gli occhietti bramati brillerebbero nella luce fioca della sera lì, in quel quartiere povero. Il sorriso macabro è del tutto spalancato, accompagnato in modo inquietante da quei canini affilati, proprio come quelli di un vampiro. Adesso, gli occhietti seguirebbero meravigliati i movimenti del Kokketsu. Osserverebbe quel sangue nero che verrebbe coagulato accanto a lui, prendendo forma. La forma di un piccolo coltello abbastanza affilato. Sarebbe davvero utile per sgozzare qualcuno. E lei, mentre pensa cosa potrebbe farne di quel coltello, collega quell'immagine ai conclannati di Aki. A quei maledetti che lo hanno maltrattato e torturato per due giorni interi. Quanto vorrebbe piantar loro proprio nella gola quel piccolo coltello! Ed il suo viso, a quel pensiero, si farebbe ancora più euforico. Ha bisogno di uccidere quelle persone che hanno fatto del male a Naku. Deve farlo. Perché nessuno può permettersi di sfiorarlo, anche se fosse solo con un dito. Nessuno. Adesso si concentrerebbe nuovamente su Rasetsu e sulle sue parole. Yukio Kokketsu? Per tutti i kami, l'immortalità fa parte del clan del primo Hasukage? Adesso sì che si sente davvero, davvero, estasiata. D'altronde, Kusa è a sua terra natia. Conosce la storia del proprio paese, conosce quello che un tempo era l'Hasukage. E che dire, far parte del suo clan sarebbe da vera queen! < AAAAAA lo voglio, lo voglio! > si riferisce, ovviamente, a quel clan particolare, a quella particolare innata, che sembra fatta essere apposta per lei. Sembra che tutta la sua vita si concentri in quel momento. E' sempre stata un tipetto strano, psicopatico ed amante del caos. E quell'innata sembra proprio calzarle a pennello. < Kokketsu! > ripeterebbe quasi con ardore, sicurezza, il nome di quel clan, per tenerlo bene a mente. Ma come dimenticarlo, d'altronde? E' stato proprio Yukio a dar vita a quel clan. < Vecchiaccio-san > una piccola pausa, mentre anche la propria espressione si farebbe, per certi versi, seria < A ME PIACCIONO LE COSE DIVERTENTI! > e come non darle torto? Ed adesso, nuovamente il suo corpo saltellerebbe ed il suo sorriso inquietante si allargherebbe. [Chakra on] La piccola psycho-chan sembra essere veramente divertita da tutto quello che sta succedendo. Non sembra neanche opporsi troppo alle movenze del demone, il quale ha appena generato un coltello - un costrutto - fatto completamente del suo sangue. Molte persone, durante la sua vita e specialmente quando usa l'innata, tendono ad allontanarsi poiché intimorite, soprattutto quando raggiunse il livello massimo. Al contrario, lei n'è affascinata proprio come dovrebbe essere. Durante questi dieci anni, si sono molto probabilmente i veri lavori dei clan e delle famiglie legate ad esse. Vede quei piccoli occhietti brillare, la frenesia della fanciulla che richiede a gran voce il potere del demone. <Diverrai a tua volta un demone> Gli occhi giallastri altrui verrebbero riflessi in quelli della ragazzina. <diverrai a tua volta un mostro> Allungherebbe il coltello appena creato in direzione della mano di Nana, cercando di tagliarle il palmo in una linea diritta, frastagliata e per niente ordinata. Non è certo molto capace ad usare armi bianche, ma anche la sua padronanza delle arti magiche sembra essere calata drasticamente rispetto a prima di venire imprigionato nel cristallo. Gli crea un immenso fastidio, ma non lo darà a vedere, non adesso. <e dovrai schiacciare chi non ti porterà rispetto.> Allo stesso modo, farebbe volteggiare il coltello, tinteggiato del liquido ancor cremisi di Nana, verso il palmo della propria mano. Anche qui, farebbe muovere il costrutto, tramite telepatia e dunque senza mai impugnarlo, neanche quando ha ferito volontariamente Nana, causandosi un piccolo taglietto al centro del palmo. La mano che prenderebbe in considerazione sarebbe la sinistra d'entrambi, la mano del demonio, la mano sciagurata. Anni or sono, si vantava una credenza per la quale non bisognava MAI dare la stretta di mano con la mancina, altrimenti si risultava essere degli infami. E loro lo sono. <Psycho-chan, da adesso abbiamo un legame di sangue. Avrai un po' di me dentro di te> Non vorrei interrompere la bellissima scenetta, ma vorrei farti notare che hai appena pronunciata una frase dal doppio senso palese nei confronti d'una minorenne. La vogliamo smettere di metterci nei guai? Almeno per un altro annetto, non ti chiedo tanto. <e farà male.> Infatti, qualora lei abbia stretto la mano del rosso, il di lui sangue nero dovrebbe iniziare a penetrare tramite quella sottile ferita. L'infezione si diramerà in fretta, facendole dapprima sentire le pene dell'inferno, come se tanti piccoli aghi attraversassero il corpo per intero da una estremità all'altra. Le urla saranno il suo pane quotidiano, la mancanza di forze si farà sentire in maniera snervante. Ma se resisterà a questo, se si dimostrerà degna del legame che or li unisce, beh... l'immortalità sarà la sua nuova casa. [ PV Ryuuma: 97/100 ][ Chakra ON ][ Hijutsu Kokketsu LV1 ON ][ Turno completo di utilizzo del I Costrutto ] Le parole e le azioni del Rosso, di certo, spaventerebbero una qualunque persona normale. Ma lei non lo è mai stata. Perché, sin da quando ha perso i propri genitori, lei è diventata quel demone, quel mostro. A soli cinque anni, ha perso tutta la razionalità che una bambina può avere. A soli cinque anni ha dovuto imparare a vivere per sé e per la propria libertà. E le persone che ha accanto, come Aki e Kioku, è stata proprio lei a volerle. Il Kakuzu era quel bambino che da piccola sempre maltrattava. Era debole, piangeva in continuazione e per questo ha iniziato a chiamarlo in quel modo, Naku, che vuol dire proprio 'piangere'. Poi, un giorno, quel bambino ha capito. Ha capito che non si può essere deboli in quel mondo. E da quel giorno, quel bambino è diventato suo fratello. Kioku lo ha conosciuto per caso. E per lui ha provato un sentimento, quasi come un colpo di fulmine, che non aveva mai provato prima. E, per quel motivo, ha deciso di averlo accanto a sé, di averlo nella propria vita. Ma nei confronti di chi non sopporta, nei confronti di chi fa del male a lei o ad Aki ed adesso anche a Kioku, lei è un mostro. Per cui, quelle parole non le fanno paura. Ha già fatto un patto con il diavolo, sin da quando è venuta al mondo. < E' una cosa che ho sempre fatto > il volto si farebbe di colpo nuovamente serio. Un'espressione che la fa sembrare quasi adulta, quasi meno psicopatica di quel che è. Si atteggia a bambina, ma in fondo, è cresciuta troppo in fretta. < Chi mi dà fastidio, deve morire > sentenzierebbe infine, prima che quel costrutto si diriga verso la propria mancina. Mancina che si allargherebbe, pronta a ricevere la ferita inferta da quel coltello di sangue nero. Una smorfia si disegnerebbe sul viso della biondina, mentre cerca di contenere quel poco dolore per qualcosa di più grande. < Detta così però, la fai sembrare come una frase di un vero pedofilo, vecchiaccio-san! > un ghigno farebbe capolino sul suo viso, mentre la mancina verrebbe tesa in avanti, verso quella altrui. E quella stretta avverrebbe. E quel sangue si mescolerebbe. E, subito, milioni di aghi percorrerebbero il suo corpo minuto. < GYAAAAAA > un urlo di dolore, che non riesce a contenere. Un urlo acuto, mentre quegli aghi continuano a colpirle ogni singola cellula corporea. Il respiro si farebbe affannoso, la vista sembrerebbe mancarle. Le forze verrebbero meno, le gambe vorrebbero cedere. Trasformazione. [Chakra 22/30] Quel che doveva fare è stato fatto. Ferisce la mano di Nana e la propria tramite il costrutto, il quale viene poi richiamato completamente. Il sangue diventa nuovamente fluido, facendo scomparire il costrutto creato in precedenza. Una volta unite le mani in quella strada mefistofelica, il sangue del demone inizia il suo lento e doloroso percorso nel corpo della giovane. Farà male, glielo ha anticipato. Purtroppo, non può che essere così. <Anche io ci sono passato prima di te. E papà Yukio non è stato mica clemente come lo sono stato io con te.> L'Hasukage intendeva proprio farlo fuori, ammazzarlo, colpirlo con violenza mentre lui si nascondeva tra i banchi della vecchia cattedrale. Si tratta d'una scena che, a raccontarla, fa veramente tanto ridere ma che, vissuta sul momento, col cazzo che ti fa spiccicare una risata. Stava rischiando di morire soltanto perché s'era intrufolato in una dannata chiesa. <Smettila di darmi del pedofilo. Non credo di essermi mai scopato una bambina.> Ne sei davvero - d a v v e r o - sicuro? Al cento per cento? Niente da nascondere e nulla da oscurare? Pensaci bene perché, facendoci due conti, Kouki non aveva affatto l'età giusta per venire a letto con te. Non aveva l'età giusta neanche per quel bacio che vi siete scambiati quando lei ne aveva soltanto dodici. Fa roteare gli occhi verso l'alto, mentre le darebbe le spalle e si accovaccerebbe sulle inferior leve. Non è forte fisicamente, ma dovrebbe riuscire ad equilibrare il peso della fanciulla col proprio. Inoltre, sarebbero le spalle e la colonna vertebrale a sorreggerla per intero. <Sali sulla mia schiena e dimmi dove vivi. Giuro che non ti vengo a spiare mentre fai il bagno o altre cose da femminuccia.> Che gentile, vero? C'è sempre un secondo fine quando si tratta di Rasetsu purtroppo. La porterà dunque all'orfanotrofio od ovunque gli dica di lasciarla. Se si dimostrerà brava e non gli urlerà nell'orecchio, potrebbe anche decidere di regalarle una delle pasticche che gli sono rimaste. Non lenirà il dolore, ma porterà la testolina altrui a non pensarci in maniera troppo assidua. E' il massimo che può fare, la sopravvivenza dipenderà soltanto da lei. [ Exit per entrambi ♥ ]