Sogni

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22:21 Sango:
 Notte, di nuovo, ella è scesa sopra di loro per donar pace a chi ne possa trovare. Di nuovo sera, di nuovo Ame, di nuovo pioggia sebbene questa notte vi sia solo della nebbia umida a render tutto più angosciante. Ecco un ciclo che si ripete, un ciclo che non avrà mai fine, naturale e che non percepisce più la stessa, di una voglia di distruggere tutto quanto pur di liberarsi di quella sorta di rabbia che sta crescendo dentro, di quella che smuove le viscere e vorrebbe anche solo vomitarla tutta quanta su qualcuno, sul mondo stesso, su tutto quello che la tiene li ancora ancorata ad una vita dannata e senza alcun senso adesso. Ma di quella rabbia ne fa la sua forza, quella che la muove adesso a lunghi passi e verso quella dannata casa che sembra adesso solo un incubo ambulante. Lo stesso è lei, non torna da qualche giorno, Akendo, Ichirou, Mekura, e il livello di stress ormai è al limite. La rottura? Oh quella è avvenuta già da un pò , quella la può percepire sotto pelle, di un vaso ancora rotto ma che lentamente sta riacquisendo la propria forma, vecchia si ma rinnovata, di qualcosa che s'aggiunge al posto dei pezzi persi, di un passato che ancora vive nel proprio sangue, di colei che E' una kunoichi e ciò non potrà mai cambiare nemmeno volendolo, ormai è nel proprio sangue, è cresciuta con lei, con quella concezione, con quell'essere un soldato nudo e crudo eppure solo per se stessa. Eppure passo dopo passo si sta rialzando, sta raccogliendo ciò che ha lasciato in giro , pezzi di cuore che ha smontato nel tempo per donarli a chi pensava lo meritasse, ma chi più di lei merita di tenersi insieme? Nessun altro, alcuno vi potrà mai esser di più importante che la propria vita. Avanza senza problemi, le vesti sono le stesse , pantaloncini corti neri e quella maglia a maniche lunghe dello stesso colore con uno scollo a V profondo sul petto. I calzari sono sempre i ninja, normali e neri, semplicissimi come al solito , e i lunghi capelli che sono annodati in quell'alta chioma rossa che scivola verso il basso, elegante come al solito ma lo sguardo sempre più sottile e deciso. Lo è? Si lo è eccome , e quando s'avvicina i piedi si fermerà sul posto. Osserva quella casa, non sa se vi sono candele o luci accese, non sa se sia sveglio o meno, ne che vi sia la ragazza stessa al suo interno, e li prende un ultimo respiro di pace prima che tutto stia per crollare.. lei sta per farlo. Un ultimo passo ma rimane ferma li davanti. Non vuole parlargli dentro casa, e per quello beh, andrà solo a bussare, forte. L'unica cosa da fare per adesso, per farlo uscire fuori da li.

22:33 Shiroyuki:
  [Davanti casa] Nebbia, nebbia che copre le abitazioni, nebbia che rende tutto così incolore da lasciare che l’apatia colpisca l’intero quartiere. L’uomo si trova vicino ad una delle finestre. La luce della luna che filtra attraverso quel fumo misterioso che sferza il suo viso. Le luci sono spente, tutte quante. Lui si trova li a riflettere con quei occhi celesti ad incontrare il grigio dell’esterno. Si trova con un Kimono morbido adesso, di colore blu scuro. Le mani larghe e quelle calze dello stesso colore. I capelli sono lasciati liberi di scendere lungo la schiena con quella treccia laterale che scende superando il mento fino e glabro. Gli occhi si volgerebbero verso l’entrata andando ad ascoltare quel pesante bussare. L’indice ed il pollice della mano destra andrebbero a massaggiarsi le palpebre prima di fare qualche passo proprio verso il foyer dell’abitazione. La porta della stanza della ragazza si apre, avendo sentito anche lei quei forti colpi < ci penso io, torna a dormire.> direbbe solamente autoritario prima di scendere quel piccolo gradino di legno. Velocemente si infilerebbe quei tabi comodi per potersi avvicinare alla porta di ingresso. La mano destra la aprirebbe spostandola lateralmente verso la medesima direzione. <….> non parla rimanendo fermo ad osservare la rossa. La vede, sembra innervosita da qualcosa. Farebbe un respiro profondo prima di fare un passo in avanti e chiudersi la porta dietro, facendola scivolare con il braccio dietro la sua schiena prima di socchiudere gli occhi. Si morderebbe l’interno della guancia. < Sango…> direbbe solamente l’uomo alzando lo sguardo da cielo estivo verso di lei < Che succede?> chiede solamente prima di chinare la testa di lato. Alzerebbe entrambe le sopracciglia prima di fare un passo in avanti lasciando andare la maniglia rapita da quelle dita <dove sei stata?> chiede infine facendo un altro lungo sospiro. La destra che da dietro la schiena tornerebbe lungo la linea del corpo mentre la sinistra andrebbe a cingersi il fianco attendendo dunque una parola da parte della donna ora, sparita per qualche giorno dopo quel messaggio, senza una spiegazione.

23:05 Sango:
 Dopo quei tocchi poco lievi andrebbe solo a far un passo indietro, lo sguardo che permea quella singola porta antica, di case che ad ame svettavano solo negli antichi quartieri mentre gli altri eran solo per quelle altissime strutture permeate di mistero. Un mistero risolto grazie a quella tecnologia ormai rivelata al tutto il mondo, a quel consiglio sconosciuto. Ma non è qui per indugiar sulla mera bellezza del loco, è qui per altro, per capire infine, per comprender davvero cosa sia accaduto al proprio animo , ormai rotto, ma prima di poterne rinascer tutto deve esser cenere. Attende con quella lieve ansia, si vi è anche quella che cerca di nasconder, dal viso, dalle movenze, dalle mani che voglion tremare lungo i fianchi e immobili solo per propria forza. E li, nella notte, anche quel bianco si farà forza d'uscirvi e richiuder dolcemente quella porta, come se tale possa esser un mero divisorio dal mondo esterno eppure troppo debole. Quel passo che fa indietro di nuovo , per lasciar lui lo spazio stesso di potersi muovere, di chieder anche quel che vuole eppure questa notte nello sguardo una vena antica si è risvegliata. Lo osserva nel viso, nella sua stessa voce, in quelle domande che naturalmente escon dalle sue labbra < non importa > non importa dove sia stata, ma chi abbia incontrato nel proprio cammino, eppure lo stesso passo si allontana verso quel che pare un mero bosco con piccole panche in legno, alberi bassi a contornare il tutto, ma che con quella nebbia ha perduto tutto la propria bellezza. Morte sembra aleggiar eppur è come se lo invitasse a seguirla, con quello sguardo che indugia su di lui < dovremmo parlare > fatidiche parole? Si, lo posson esser, eppure cosa importa quando tutto sembra esser morto, lei stessa ha voluto seppellire il proprio passato per unirsi al presente, al futuro che verrà, ma ancora tutto deve esser compreso per l'altro. Troppe domande che si pongono nella mente ad ogni piccolo passo che la porterà verso quell'oscurità nuova , ma attende che l'altro possa seguirla, ma ancora indugia. Tace su ciò che deve chieder, prende e raccoglie le stesse energie nell'estrema stanchezza e nel non dormire più, in dubbi che s'accavallano. < quando ti dissi che ho perduto il mio sogno > seria come mai è stata con lui, priva di quella luce per lui solo per riuscir a parlargli come desidera e deve < mi hai detto che ne avremmo trovato uno insieme > ormai quel lontano giardino si farebbe sempre più vicino. Il silenzio diviene assordante, pregno e pesante sulle loro teste < ma io non sono questo Shiroyuki. > si ferma solo li, nel pieno di una natura che l'ha tradita e rigettata < non sono colei che puoi creder d'aver un sogno simile al suo, ne desidero che qualcuno abbia un sogno come il mio. > aperta , iridi che si sollevano verso il di lui viso, per osservarlo, ma ancora tanto dovrà esser detto. Quelle sono solo le prime parole di una lunghissima notte.

23:29 Shiroyuki:
  [Davanti casa] Rimane in silenzio ad osservarla in quella sera misteriosa, misteriosa per il mondo ma anche per il bianco che non fa altro che fare un respiro profondo <certo, non importa…> sarcastico il suo dire, come se alcuni discorsi fatti precedentemente per un attimo siano andati a farsi benedire. Le parole fatidiche vanno dette e lui non può fare a meno di fare un cenno di diniego con la testa. Cerca id mantenere la calma, come di solito fa se non per quell’atto che è successo qualche settimana fa. Cammina lento seguendola. La ascolta ed annuisce lentamente. Inarca un sopracciglio chiudendo per un attimo gli occhi, sorpreso nel piccolo per quel discorso, almeno per quell’incipit. Si umetta le labbra prima di fissarla. <Si, te l’ho detto.> ricorda quel momento, ricorda come questo le abbia portato un minimo di sollievo, eppure non capisce, non riesce a capire < …mh?> si fermerebbe un attimo fissandolo < e chi lo dice?> direbbe verso di lei mordendosi il labbro inferiore < perché…questo discorso?> direbbe poi chinando la testa di lato, sentendo il freddo della notte sulla pelle < Sango, che cosa stai cercando di dirmi?> direbbe ora mentre la maschera di calma un pochino si crepa prima di umettarsi le labbra < non puoi decidere anche per gli altri, come io non posso decidere per te.> spiegherebbe cercando di fare un respiro profondo < io posso chiedere, io posso consigliare, ma mai imporre.> conclude prima di bagnarsi di nuovo le labbra secche per il freddo. Rimane in silenzio ed in piedi, sistemandosi meglio quel kimono prima di attendere il discorso della rossa. Ecco che gli occhi celesti andrebbero a fissarla, la vede comunque seria, più seria del normale e la cosa lo incupisce un pochino, andando a pensare a cosa sia successo in questo periodo di giorni in cui è sparita. < …> finisce, non tira fuori altre parole, permette alla donna di continuare, di fare il suo discorso, di trasmutare in parole il suo pensiero e soprattutto, capire cosa stia succedendo.

23:06 Sango:
 Seppur non voglia farlo, seppur voglia solo andare avanti, dimenticarsi di tutto quanto e vivere davvero la vita di una semplice donna qualunque, di una ninja qualsiasi, piccola pedina d'un mondo più grande, l'animo di quella tigre s'è davvero mai spento del tutto? Di quella piccola fiamma che continua ad ardere violenta nel petto, alimentata dalla rabbia, dall'odio, e perfino anche dall'amore- d'una dolce mano che per la seconda volta l'ha afferrata da quel baratro per rivederla brillare come poche altre fiamme rimembrandole la cosa che ancor si dimentica. Vivere. Vivere libera, con il proprio egoistico desiderio, con quello che vuol essere , per ciò che vuole essere, per quell'ennesima evoluzione d'un animo che ancora e ancora ritrova vita nelle proprie ceneri, di quella che forse è una fenice. Il vento soffia leggero tra le foglie, la musica stessa che si solleva intorno a loro, grave e imponente, e lei stessa affronta quello che è l'uomo, di quel suo perenne desiderio di proteggerla , di accudirla, quello che ha voluto trovar sempre in una qualsiasi persona .. l'anima di Ren. Ma egli è morto, alcuno potrà prender il suo posto, nemmeno chi ne porta il viso stesso ma non l'essenza primaria. Se fosse lui, se ritornasse a quel mondo allora rinuncerebbe davvero a tutto pur d'amarlo come un fratello, ma non è lui. < sono io che proteggo e distruggo, non sei tu > continua con un semplice dire , non appartiene a lui quella distruzione, quella voglia terribile di distruggere tutto solo per costruir un altare ancor più grande per se stessa e per quella che è Ame. Quella che fu Ame un tempo, ma adesso non lo è più. E lo sguardo che finisce solo per indurirsi ancor di più, mai ha osato vederlo in quel modo accecata da quell'amore per l'altro , per gli altri, ignorando sempre se stessa < ho sparso pezzi di me nel mondo da troppo tempo > stoica e nobile, quella che è stata conosciuta come Sango Ishiba, Byakko, la tigre bianca sul campo di battaglia, nell'ultima guerra. Alta , senza mai piegarsi e adesso cos'ha fatto se non continuare ad arrancare chinando il capo e il proprio esser alla stessa disperazione? Ai desideri di altri? < è giunto il momento che io sia egoista di nuovo, che lo sia davvero. Che ponga me nell'altare che desidero avere, che ponga solo me stessa più in alto di chiunque altro. E solo una persona è riuscita a mettermi nel loco in cui merito > tace per qualche attimo, stringe i pugni eppure quel senso di nausea sembra avvolgerla di nuovo < il riduko sannin e io abbiamo consumato il nostro amore nell'oscurità del dolore e delle morti che abbiam portato su questo mondo > si, si pone al suo fianco, non dietro, non avanti, unico uomo che forse potrebbe davvero accompagnarla in quell'atto , in quel puro desiderio di esser quasi un kami lei stessa. Di veder tremare altri al proprio cospetto, di crogiolarsi in quelle dolci sensazioni mentre la paura scivolava negli altri al solo guardarla, al sol richiamare le proprie tigri, al solo esser lei stessa demone < mi hai detto che potremmo trovar quel sogno insieme eppure io ho trovato il mio sogno > stringe quegli occhi, quasi per volerlo accusar di qualcosa < qual'è il tuo vero sogno Shiroyuki? E ti prego, rispondi seriamente > e li attenderà quelle parole, quelle che la condurrà verso una strada più che un'altra, ma toccherà a lui adesso prender parola.

23:29 Shiroyuki:
 Il freddo ancora scivola sulla sua pelle come un’amante lasciva. Sente quel brivido sente quelle parole come se fossero aghi sulla cute, nella cute, a toccare i nervi. Inarca un sopracciglio, che sia sotto effetto di qualcosa? Ma sembra lucida, arrabbiata ma lucida. Si umetta le labbra cercando di rimanere calmo, di mantenere quel battito cardiaco ritmicamente basso prima di fare un respiro profondo < Certo.> direbbe solamente prima di socchiudere gli occhi < è questo che pensi? > direbbe solamente verso di lei < Tornare egoista? Tornare ad essere quella che eri prima?> direbbe solamente prima di guardarsi intorno, no, non vuole che altri ascoltino quelle parole. Allargherebbe il braccio destro < dieci anni fa> direbbe solamente aprendo la mano < Cosa ti ha dato comportarti in questo modo?> chiede verso di lei cercando di farle capire il suo punto di vista. <Grazie per l’informazione.> direbbe solamente quando parla di questo Riduko Sannin, anche se non sa per niente chi sia. Un cenno di diniego con la testa < Ah si? L’hai trovato?> direbbe lui con un tono sprezzante < e dimmi, Sango, cosa hai trovato ? Quale sarebbe questo sogno che hai piantato tu da sola?> direbbe verso di lei prima di fare un respiro profondo < Come se io non ti avessi mai risposto seriamente.> direbbe lui prima di portarsi le braccia conserte all’altezza del petto.< Il mio vero sogno?> direbbe poi guardandola < Ho sacrificato dieci dei miei anni aspettandoti, rimanendo fermo in quella speranza che tutti, TUTTI, mi avevano consigliato di abbandonare, e crescendo una bambina che TU hai deciso di portare a casa.> direbbe facendo un respiro profondo < c’è davvero bisogno che ti dica quale sia il mio sogno?> domanda scontato prima di fare un respiro profondo a guardare di lato < sei incredibile> dice solamente prima di fare un cenno di diniego con la testa < Il mio vero sogno sei tu.> concluderebbe prima di guardarla di nuovo < ma a quanto pare, tu il tuo sogno lo hai trovato> Deluso? No, amareggiato forse, rimarrebbe in silenzio dunque attendendo qualcosa da lei, ormai si sta preparando ad un ipotetico peggio a quanto pare.

23:53 Sango:
 La rabbia non s'attenua e diviene parte di lei, arma per ravvivare quelle fiamme quasi morte , alba ad aprir la mente e quel terzo occhio rimasto celato per troppo tempo. Lo è agoista? Adesso si, adesso può puramente esserlo per se stessa, non per altri, non per Ren, non per lui, solo per lei. Un essere tanto demoniaco che valenza ha quando è stata allattata dal nettare d'una serpe in seno se non quella di distruggere tutto e perfino se stessa? Di sacrificare ogni cosa, ogni minimo atto, ogni passo pur di un sogno talmente grande e talmente non suo da non rendersene davvero conto se non adesso, quando tutto è finito e l'alba è stata portata da coloro che non sono stati lei. Lo sente parlare, lo ascolta tacita in attesa seppur quei pugni si stringono violenti < cosa mi ha portato? Mi ha portato ad essere una delle kunoichi più forti e temute del mondo. Mi ha portato ad avere un potere oltre il pensiero stesso per unirmi ad una natura che adesso mi rifiuta! > lo sente che quel legame s'è spezzato nello stesso istante in cui lo stesso sogno è andato in frantumi. Le basi che vi erano erano di qualcun altro, non sue < mi ha portato ad avere una vita lontano da tutti, viaggiando per troppo tempo e per troppi villaggi senza mai fermarsi, decidendo per le vite di altri e per le loro gioie > ringhia quasi a sputar veleno nelle proprie parole, ma non vi sarà alcuna lacrima a scivolar sul viso, troppe ne ha versate negli ultimi tempi, in quelle notti senza fine congelata in un diamante che non avrebbe dovuto partorirla. Covare anni di sogni, di nulla, ciò che avvelena un cuore come pochi altri, di quelli che hanno perduto la speranza d'esser migliore e di redimere le proprie gesta. < mi ha dato la morte che infine meritavo, che volevo, che ho desiderato, per portare a termine il mio cammino > crudele in quel suo dire, nel suo ultimo addio a quello stesso infame mondo che ancora desidera solo distruggere ciò che ha lasciato, ciò che ha perduto in quello stesso mondo < sacrificato? Tu non conosci davvero il significato di questa parola > terribile come lo era un tempo, terribile come s'avvelena la mente da sola, come quei pensieri adesso possano scatenarsi nel loro pieno e puro istinto ma vere alle proprie orecchie. Consapevole. Ecco cos'è divenuta. < io sono questa Shiro, sono egoista, sono quella che vuole essere superiore agli altri a costo di sacrificare vite, paesi, ogni singolo legame pur di esser ciò che voglio e di avere ciò che desidero > così come ha sacrificato quella vita senza senso con Yukio, al suo cospetto, lodandolo e amandolo a proprio modo, prima che la verità uscisse fuori e gli occhi infine si aprissero. Come cader nelle tenebre stesse d'una vendetta e solo un angelo demoniaco riuscì a portarla a galla < tu non sai com'è Sango Ishiba quando non ha la mente ottenebrata dall'amore > e adesso ne sta dando prova, di ciò che è nel profondo , di ciò che ancora la abita < tu stai relegando un solo destino a quello di un altro. Chi posso reputare al mio pari, chi posso sentire mio vicino, è colui che ha un sogno uguale al mio > nessuno di più, nessuno di meno. Solo così ha potuto apprezzare l'anima del defunto Akendo, di quello di Nemurimasen, perfino quello di Hitomu Kibou. Quelle son le uniche persone che ha potuto definire "amici", eppure l'amore rende ciechi , rende deboli a quel mondo che tutto toglie e poco dona < il mio? Voglio tornar ad esser ciò che ero un tempo, ma questa volta solo per me. Apri gli occhi Shiroyuki , o finirai per viver una vita che non potrà esser considerata tale, che non avrà alcun valore, che non pone su di te altro che il nulla stesso > crudele ad affondar quel coltello, eppure lo fa anche per lui. Per donargli forse quella spinta che gli serve per cadere nello stesso baratro in cui un tempo è caduta lei, per donargli la consapevolezza che in quel modo non avrà mai voce in capitolo su nulla. < sarai solo la pedina di qualcuno più forte di te > e ciò lo ha imparato con quell'unico kami che ha conosciuto davvero< cadi nell'oscurità che provi , cedigli , odia tuo padre che ti ha tolto tutto quanto, ti ha tolto la possibilità di una vita, di speranze, sei solo continuato a fuggire dalla realtà pur di non fronteggiarlo. Ti ha tolto perfino tua madre > non vi sono mezze misure, e sa che vedrà in lui adesso quello che non è altro che un uomo furibondo < e rinascine come angelo della morte , e allora io sarò li per allungar la tua mano verso la tua. Ma prima dovrai morire > com'è accaduto a lei, ma quel percorso l'ha indotto qualcun altro, adesso deve esser lei a farlo, a trascinare avanti quelle anime per vederle brillare più di ogni fiamme.. o vederle morire coperte dai loro stessi dolori. Lo fissa intensamente , ne osserva ogni lineamento, pronta a tutto.

00:18 Shiroyuki:
 No, no,no, no.no. Che sta succedendo? Non doveva andare così. Il ragazzo sentirebbe quelle parole ed è come se mille kunai si conficcassero nel suo petto, attraversandolo, lasciando fori sanguinolenti. Ogni parola che dice, ogni frase che esce dalle sue labbra è come se fosse un dolore lancinante, una fitta che quasi non riesce a sopportare. Fa diversi respiri profondi, cerca di rimanere calmo, cerca di mantenersi come è ora, non come era prima. Ma quella donna, sa dove toccare, sa dove tirare, sa dove graffiare. Deglutisce sonoramente prima di fare un respiro profondo < e poi?> direbbe solamente < Ti ha portato solo sofferenza.> direbbe verso di lei< Non sei più quella, ti è stato dato il potere di ricominciare e tu, tu…tu…> trema un pochino la voce prima di fare un respiro profondo < Tu butti tutto alle ortiche!> direbbe alzando la voce un pochino < Ah no?> direbbe solamente prima di guardarla, gli occhi azzurri accesi < Come puoi permetterti di dire una cosa del genere> direbbe poi guardandola, mordendosi il labbro inferiore < tu non sai niente, pensi di sapere, eppure, sei ferma come uno stagno!> rimane in silenzio sentendo quel dolore crescere nel petto < Mentre tu te ne stavi bellamente sotto terra, come dici> un attimo di silenzio prima di guardarla < Noi qui sopra abbiamo combattuto, abbiamo sofferto, siamo sopravvissuti.> un attimo di silenzio prima di guardarla < Tutti noi abbiamo perso qualcuno caro, un fratello, una madre, un padre, e per te quello non è capire il senso del sacrificio?> si sente preso in giro ora da quella donna a cui ha chiesto di sposarlo. Fa un respiro profondo guardandola. <Ah…> un attimo di pausa < quindi non sarei un tuo pari adesso.> direbbe poi verso di lei < capisco.> adesso si che è deluso altamente < vallo a dire a tutti quelli del tuo clan che hai abbandonato senza dire niente, chi secondo te è rimasto?> fa un respiro profondo < se solo tu sei in grado di proteggere, allora dovresti vedere il vero significato di quella parola.> un cenno di diniego con la testa < Ma alla fine, chi sono io per parlare, se sono solo una pedina di qualcuno più forte di me.> direbbe sarcastico dando le spalle alla donna < peccato che quella donna, non ci sia più a quanto pare.> un brivido dietro la schiena, sente quel dolore, anche solo nel parlare si sente cattivo, ma non ce la fa, non ce la fa più, non riesce più a tenersi dentro la cosa < Dei due, il più forte sono io. E se non ci credi, beh, conviene che tu lo faccia.> si ferma un attimo prima di guardare lei attraverso lo sguardo periferico < e sai perché ne sono certo? Perché dei due, quello che non è caduto nella disperazione talmente tanto da voler tornare indietro, sono io.> si blocca prima di girarsi verso di lei < Quindi, ora sei tu che devi scegliere Sango. A seconda della tua risposta, il futuro verrà scelto.> eccolo che adesso lo fissa < Tu dici che dovrei morire per poter vedere la tua mano allungata verso di me, io ti dico invece che la mia è già pronta a prenderti e lasciarti vivere.> un attimo di silenzio < io non sono come tutti quelli che hai incontrato, vuoi la tua forza di nuovo? Riprenditela, non è un problema.> un attimo di silenzio < Ma non dire a me, a me, queste cose, non dopo tutto quanto.> un cenno di diniego < e se mi chiederai di aiutarti a trovarla di nuovo, io verrò con te.> direbbe, lasciando sempre una speranza come spiraglio. < E’ questo vuol dire starti affianco, non cercare morte e distruzione insieme.> ecco il suo punto di vista < e pensavo che l’avessi capito, da tutte le cose che sono successe.> concluderebbe guardandolo. No, non è ancora sbroccato del tutto, date una medaglia a quest’uomo.

00:53 Sango:
 L'aria che si fa più tetra eppure non percepisce nulla al di fuori di quella piccola bolla che hanno costruito, nel nulla stesso pur di esser libera di poter dire come stanno le cose. Troppe volte è andata vicino alla rottura, Akendo, Mekura, Ichirou, infine lui, tutti coloro che le han donato un ultimo passo da compiere, verso l'una o l'altra direzione, e così rivive l'ultimo momento prima di sceglier cosa essere. Sango, un intuile ninja di Kusagakure, o Byakko, la degna erede di Konan e la kunoichi che è stata. In quell'attimo aveva scelto, aveva deciso la propria via e mai s'era voltata indietro ad osservarla, lasciando cuori infranti e dolore, sangue e morte, eppure ogni passo puntava sempre avanti. Senza fermarsi al costo della morte, vivendo appieno ogni singolo respiro. E non stando li ferma, alla ricerca di qualcosa di diverso da ciò che è realmente, da ciò che le ha donato una sorta di pace. Esser libera, non dover nemmeno pensare ad altri, far ciò che lei voleva per il puro desiderio di farlo.Quanti hanno cercato di dissuaderla? Tanti, eppure mai troppi in quanti hanno cercato di accompagnarla. Li solo in pochi son stati all'altezza di una non morte, di potersi spingere oltre ogni immaginazione, tutto per quello. Un sogno . < io non voglio ricominciare, io non posso cambiare il mio essere a piacimento solo perchè qualcun altro voglia che io sia diversa > si, le stilettate continuano, le sente nel suo petto eppure le ignora, deve farlo adesso. Per il proprio di bene, ma soprattutto per l'altro. Per fargli render conto che una vita così non è vivere, non è sentirsi liberi, non è prendersi ciò che si vuole e come lo si vuole. < tu credi che io butti tutto alle ortiche. Eppure non mi hai mai visto davvero. > non ha mai visto quel che si celava in ogni affronto, nel desiderio stesso di toglier ad altri la possibilità di scegliere e di vivere, solo perchè poteva farlo. Solo perchè tanto egoista da poterlo fare, eppure ognuna di quelle anime pesano ancora su di lei. Tutte quelle braccia che provano a farla inginocchiare sono li, presenti, in attesa che arrivi quella fine e che possa esser giudicata nella morte stessa. < siete solo sopravvissuti. Se avessi fatto una cosa del genere, avrei preferito la morte stessa che viver strisciando nel fango. > odio e dolore si mescolano come il più potente dei veleni da lasciar fuori, da quelli che distruggono tutto lasciando il nulla dietro di se. < ho sacrificato tutto per il mio clan. Ho sacrificato amori, amicizie, un villaggio stesso, pur di riportare alla storia qualcosa che stava morendo. E tutti sapevano chi era Sango Ishiba. > affila quello sguardo di tigre, quella luce che si è accesa al solo nominare il clan, quello per cui tutto ha donato perfino le persone vicine. Nulla ne valeva la pena come quello. < ho perfino sacrificato il mio corpo pur di muover un'altra guerra, ma cosa importa se non riesci a comprenderlo > non importa se lo abbia fatto per interesse personale, non importa nulla. Egli voleva un corpo, lei voleva il clan. Due interessi che hanno coinciso in un unica cosa e che ha donato che un mero peso sulle spalle della donna, tanto insignificante da poterlo cancellare.. eppure anche per quello si prenderà la sua testa un giorno < Ogni guerra che ho vissuto , ogni guerra che ho combattuto ha portato dolore e disperazione. Non creder di esser l'unico ad averne vissuto, eppure mi son sempre trovata in piedi > colei che mai s'è piegata, ne a Kiri, ne nel suo ultimo momento contro l'alleanza. Lo pone li, d'innanzi la verità di tutto. Ogni guerra che provi a portar pace non è altro che un piccolo, breve momento con un'altra guerra. < se non comprendi cosa significa perder tutto, non comprenderai mai me > sacrale perfino in quel dire, sibilo di un serpente che si snuda a quelle labbra per fuoriuscir e mordere il cuore d'un amato < sono sempre stata sola, ho imparato a bastare a me stessa, a sceglier poche persone che mi hanno donato la loro essenza > seppur abbia sempre cercato quell'unico, intenso legame che possa infine fermarla. Ma vi sarà mai qualcosa che la fermi dall'esser se stessa? Per colei che 10 lunghi anni non sono nemmeno trascorsi? Ha solo riaperto gli occhi e la vita ormai era andata avanti senza di lei, ed un pensiero potrà mai cambiare quando è così radicato ? < come pretendi che possa ricominciare dal nulla adesso? Come pretendi che possa cancellar tutto ciò che ho fatto per vivere come una misera donna? > lei che si erge sempre nella propria follia, nel proprio desiderio, in quello che è davvero un ninja. Un soldato. Ma un soldato per se stessa, senza padroni alla quale chinar il capo . < come ho fatto in passato non voglio l'aiuto di alcuno. So cosa posso fare adesso > non ha più bisogno di una protezione da quel mondo, sarà lei stessa ad esserlo per se stessa e per gli altri < io sono questo Shiro, ho voluto morte e distruzione. Cosa pensi che sia cambiato in così pochi giorni? Sono rimasta nello stagno di Oto per troppo tempo , e avrei dovuto prendermi Ame > invece non l'ha fatto, ha lasciato che quell'amore, quel vago senso di felicità permeasse il proprio essere corrompendolo, accecandolo, allontanandola dal fine ultime facendo si che tutto ciò che era stato fatto fosse completamente inutile. Ha perduto quell'occasione voltando lo sguardo da un'altra parte, e li Ame è caduta per sempre. Non esisterà mai più, non esisterà mai più quel singolo villaggio nel mezzo del mare e annegato dal sangue che ha amato e odiato < saresti in grado di uccidere qualcuno di tanto vicino pur di realizzar ciò che vuoi? > no, sa che non è così mentre la mente vola a quell'innocente ragazza dentro quella casa. Quella dai lunghi capelli neri inconsapevoli di tutto.. e lei l'avrebbe uccisa per Ame? Si, avrebbe sparso il suo sangue con sacralità per render quel patto col diavolo sempre degno dei propri occhi.

01:21 Shiroyuki:
 Un cenno di diniego con la testa. <Io non voglio cambiarti.> direbbe solamente con una voce roca, bassa, malinconica < non era mai stato il mio obbiettivo, volevo solamente che tu fossi felice.> direbbe prima di fare una piccola risata amara < ma si vede che non ci sono riuscito.> si girerebbe verso di lei prima di chinare la testa di lato. Un movimento fluido del copro facendo volteggiare quei capelli argentei e bianchi come la neve in tutta quell’azione. < forse Sango. Sono uno dei pochi che ti abbia vista davvero.> certo di quelle parole prima di fare un respiro profondo. Strisciando nel fango. <Certo. Non riesco a comprenderlo.> direbbe verso di lei < è per questo che quando me lo hai detto io non ti ho cacciata, non ti ho urlato contro..> un attimo di pausa < perché non comprendo perché tu l’abbia fatto.> in effetti, doveva essere lampante il perché. Fa un respiro profondo < Ho forse detto che devi essere una misera donna, che poi, misera, non lo saresti mai stata. > ecco che le ridà le spalle, è inutile continuare. E’ solo quella frase che lo fa piegare un attimo, che li fa stringere la mano al petto, sgualcendo il kimono in modo inconsolabile. Fa un respiro profondo, cerca di tossire, di far salire quel nervosismo che sta tenendo represso. La sua ultima domanda fa sgorgare le lacrime prima di tornare eretto con la schiena. Gli occhi che si alzano verso il cielo nuvoloso prima di tirare su con il naso < Si, infatti, sto uccidendo me stesso in questo momento.> direbbe solamente iniziando a camminare verso l’abitazione < Fai quello che credi giusto Sango, e se pensi veramente che io sia un ostacolo, beh, puoi anche uccidermi. Io non ti fermerò.> direbbe prima di allontanarsi di qualche altro passo < vado a strisciare verso casa, tu vai dove vuoi.> direbbe infine verso di lei < Ah…per la cronaca.> direbbe infine verso di lei fermandosi < Quella notte allo stagno di oto, io lo rifarei altre mille volte.> e detto questo, sacrificando se stesso, esempio opposto all’egoismo della donna, il bianco tornerà alla sua abitazione. Se lei si fosse fermata allora le avrebbe lasciato la stanza per andare a dormire nel salone. Non avrebbe parlato più per tutta la sera, sarebbe rimasto in quel loop di parole che ha ascoltato, preda di pensieri ed incubi, preda di quel discorso che non solo gli ha fatto male ma che lo ha anche ferito nell’anima. Pugnalata data dalla donna che lui ama tutt’ora ma che adesso sembra essere un’altra. Sembra essere quella che dice di essere realmente. Chiuderebbe gli occhi ora, ma non riuscirebbe a dormire, probabilmente. Forse sarebbe andato in giro, forse sarebbe andato da qualche parte nello specifico, non lo sapremo mai. [Exit]

01:40 Sango:
 Non se mai resa tanto odiosa agli occhi di quel bianco come in questa notte, eppure è sempre stata così? Non sempre, ma solo quando solleva quelle mura pur di non rimanere in balia di altre onde, se non delle proprie, pur di lasciare che la propria vita possa valer molto di più delle altre. Parole che fluiscono nella notte, parole che avrebbe dovuto pronunciar forse prima o non farlo mai, accettare quella nuova condizione di inferiorità e amalgamarsi ad un nuovo mondo, rincorrendolo stremata, cercando di non affogare per omologarsi a tutti quelli che vivon quelle vite come se l'aria che stessero respirando fosse scontata. Ma quelli che son sentimenti rendono debole e nudi a quel mondo, schiavi di desideri che forse mai s'avvereranno. Le ultime parole vengon lasciate nell'aria stessa , le ultime che dovranno donarsi per farsi male in questa lunga notte eppure ancora una cosa deve dirla, un ultimo desiderio, un ultima piccola luce < posso donarti tutto ciò che ho, la mia conoscenza, i miei segreti. Posso accompagnarti fino al piedistallo ove vorrai sederti > ma egli su quel piedistallo, vorrà mai salirci? Vorrà mai esser tale? < ma senza un sogno che ti muova, come pensi di poter sopravvivere senza morire . Continua a scappare, volta la schiena a tutto e lascia che i problemi e i desideri diventino solo piccole macerie > una morte peggiore del corpo, quella dell'anima stessa. Eppure l'altro sembra non aver compreso ancora, sembra non aver capito come quelle ultime stilettate fossero solo per lui, per spingerlo oltre la mera esistenza su quella terra, spingerlo oltre al mero respirare , innalzandosi sopra ogni previsione e sopra molti altri. Farla propria, modificarla come si vuole, tutto per far danzare una nuova fiamma in quella notte oscura.. ma questa non s'illumina, rimane opaca e senza vibrazione, rimane tale nella convinzione forse troppo cementificata di entrambi. Ma non aggiungerà nulla, cos'altro dovrebbe dire? Niente, quando tutte le parole son state donate ma senza alcun effetto se non vederlo tornare alla propria strada, senza nemmeno il minimo desiderio di qualcosa di oltre, di più grande. Quanto la propria mente sia stata inquinata dal possessore del rinnegan è ancora oscuro a quegli occhi azzurri che vedranno l'altro scomparire lentamente. La notte ormai è calata di nuovo su di lei, su Ame, su quella pioggia che adesso scorre violenta su di essa lasciandola li, di nuovo sola in quel cammino che ancora dovrà ben delinearsi, ma la mente viene proiettata al futuro imminente sebbene la consapevolezza di quel vuoto la porti a negarsi davvero quella piccola felicità. Tutto per un qualcosa più grande, tutto per un bene superiore. Il proprio. < spero che tu un giorno capisca > un ultimo sussurro prima che quella figuri scivoli con la notte. Non ha direzione, e in quel momento ritorna la propria vita, quella di eremita, sempre in viaggio tra luoghi e città, tra vite e ninja, tra dolore e morte senza mai fermare davvero il proprio passo. E prima o poi tornerà li, dal punto in cui è partita , ma quella sarà solo la fine del lungo viaggio che ancora non pare essere terminato. [X]

Sango e Shiro hanno un confronto molto importante, arrivato poi a ferire entrambi...

non ho altro da aggiungere T_T