{ Questione di Kami }

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21:05 Mattyse:
 Hai una vaga idea di come tutto possa crollarti a dosso nel momento esatto in cui qualcosa non va come credevi? Come ti potresti mai sentire nel momento esatto in cui i tuoi occhi ti daranno l'immagine del tuo puzzle da trecento mila pezzi infrangersi nel momento in cui mancherebbe giusto qualche piccolo componente qua e là? Quella sensazione, di dover ricominciare da capo ma senza averne più voglia. Ripercorrere tutta quella strada ma senza avere più le energie... Si è stanchi, ci si sente particolarmente vuoti... Ed è così che Mat si è sentito quando ha scoperto che la storia dei dieci anni non fosse una favoletta detta da chissà chi. Dieci anni. Il bianco sospirerebbe mentre avanza con i propri piedi nudi e scalzi, avente lasciato gli stivali alle cascate. Indossa solo un paio di pantaloni neri da shinobi, che coprono le sue leve inferiori, ed una veste marroncina, strappata in due stile giacca. Questa e lunga e copre fino a metà delle ginocchia, mostrando però un petto con alcune ferite: il pettorale destro ripresenta una bruciatura con sopra un tatuaggio che la va a ricalcare, con il Kanji 'medito', il lato sinistro del pettorale, del collo, la spalla e del viso sono avvolti da una bruciatura più generica, dovuta ad una serie di palle di fuoco prese proprio in pieno viso. Pure l'occhio ne è rimasto vittima, divenendo più opaco e perdendo la capacità di vedere. Dietro alla nuca un altro tatuaggio, un altro kanji, 'Oni'. Il bianco stringe nella mano destra il kunai trovato per strada, mentre la sinistra lascerebbe le dita penzolare nel vuoto. I piedi avanzano, uno davanti all'altro, accompagnando la figura in cima a quel monte ove lui stesso ha fatto detonare delle carte bomba. Mentre avanza la mente andrebbe a cercare due energie, quella mentale e quella fisica: la prima verrebbe vista come il proprio occhio destro, in grado di vedere, come la parte lucida di se, mentre quella fisica, sarebbe l'occhio sinistro, non in grado di vedere o pensare ma utile per movimenti più repentini, ove l'occhio normale si fermerebbe per paura, quello avanzerebbe perché non possibilitato a conoscerla. Se trovasse le due energie, tenterebbe prima di racchiuderle in due sfere per poi spostarle, lentamente, verso il centro del proprio viso, per tentare di unirli in un unico occhio, in grado di vedere e reagire allo stesso tempo. Un energia unica e più forte delle due, il chakra. Successivamente, a furia di avanzare, regalerebbe al proprio sguardo una visione che per Furaya sarebbe a dir poco orribile: Konoha. O almeno quel che ne rimane. "Ah, molto bene." Commenterebbe ad alta voce, sbuffando poi aria dalle labbra, verso la propria sinistra. "E ora chi glie lo dice?" Continua da solo, posando il proprio sguardo, o quello che ne rimane, in cerca dei diversi edifici che per lui erano di riferimento: la magione, la propria casa, il dojo Nara e il dojo Hyuga. Lo hanno battuto sul tempo. [Tentativo impasto chakra 3/4][Chakra 25/25]

21:09 Tsuyunotama:
  [Monte in rovina] Gli fa un certo effetto tornare in questo posto, dieci anni fa era esattamente lì quando vene fatto saltare in aria, durante quella folle guerra che lui nemmeno voleva combattere e che qualcuno lo ha obbligato a farlo. Effettivamente stava per rimetterci la pelle se non fosse stato per quei suoi compari che tra un jutsu e un movimento imparato all'accademia sono riusciti a mettere KO le due chimere prima che i chunin lo portassero via e i volti venissero fatti detonare. Adesso si ritrova qua nel suo peregrinare, perché? Chi lo sa, ma i Kami raramente lo portano in posti inutili, anzi, non lo fanno mai quando succede è perché i Kami non c'entrano niente ed è tutta farina del suo sacco. Addosso ha il suo fedele kimono colore grigio e sulle spalle una mantella di colore nero che gli copre le spalle e la parte alta della schiena. Sulla testa calva il suo fedele cappello a tese larghe e dietro la schiena lo zaino da viaggio con all'interno tutto quello che gli serve per accamparsi fuori dai centri abitati. I fianchi sono accarezzati da una fascia anch'essa scura con infilata al suo interno il suo fedele pugnale in bambù che proprio in questo posto, dieci anni fa, lo salvò dall'attacco di quelle bestie venute a vendicare e portare il verbo dei Kami. Nella mano destra tiene il suo omberllo in bambù anch'esso a tese larghe per proteggersi dalla pioggia battente. Ha beccato più giorni di pioggia che di sole ultimamente, che sia anche questo un segno che sta a significar qualcos'altro? Cammina lentamente guardandosi attorno <Qui ho visto tanta morte> esclama a denti stretti, ha già pregato per tutti questi civili morti ma chissà dove sono. Saranno tornati alla casa dei Kami? O saranno rimasti ancora vittima dei cicli cosmici e si sono reincarnati nuovamente qui a patire le pene dell'inferno e della vita? D'innanzi a sé ha l'enorme cumulo di pietre e di crateri, una devastazione infinita, che però è soltanto il risultato di scellerate decisioni degli umani e dei loro kage. Sta risalendo piano piano la montagna che ora è abbandonata a se stessa, svolta superando un detrito e nota una figura lì, esattamente non lontano da lui. <Sei venuto a contemplare fin dove ha portato la follia degli uomini?> gli chiede a voce ben udibile mentre, velocemente, posa lo sguardo là dove ormai non c'è più niente.

21:21 Mattyse:
 Il bianco manterrebbe lo sguardo rivolto verso quel villaggio, studiando ogni casa presente e visibile, o per lo meno quello che ne resta. Che è successo? Loro sono rimasti congelati, altri sono semplicemente morti. Ma a quel portone? Portone che ha difeso, portone che ha scavalcato per placare i contadini prima che del sangue inutile venisse versato... Portoni che lo han visto raggirare le forze speciali come se stesse rubando le caramelle ad un bambino. Sono tanti i ricordi che ha di quel posto, di quel che era il villaggio segreto della foglia. Lo sguardo andrebbe poi in cerca di quella casa che era di Mekura Hyuga, ove è stata concepita la piccola Kimi. Ove Orochi ha dormito ogni notte mentre lo teneva lontano da sua figlia... Se avesse fatto prima a modo suo, insieme a Tachiko e a Keiga non ci sarebbe stata solo Senshi. Ma anche sua figlia. Osserva quel posto, mentre la pioggia batte sui suoi capelli bianchi e ne bagna il viso. Ultimamente piove spesso, deve esserci qualcosa di strano nell'aria. O magari è solo la stagione? In fondo, sono passati dieci anni, lui non sa nemmeno che giorno sia. Entrambi gli occhi si chiuderebbero, perdendendosi per un istante in quella marea di ricordi che lo avvolgono. Sua sorella, sua madre, suo padre... Eryk Doku, Tenshi Senjuu, Furaya Nara, Mekura Hyuga... Quante cose ha fatto? Nemmeno un decimo di quelle che avrebbe dovuto fare. Una voce attira la sua attenzione, facendogli utilizzare il piede mancino come perno per ruotare in senso orario, voltandosi con per offrire al monaco l'occhio buono, osservando la sua figura. "Sono venuto a osservare tra quali cammini sono obbligato a scegliere." perché è fermamente convinto che il proprio destino lo possa scegliere lui e lui soltanto, attraverso le sue azioni e le sue decisioni. "E tu?" L'occhi ambrato cercherebbe armi o segni di riconoscimento. Solo un folle e uno shinobi girerebbero così liberamente per quelle terre disseminate di nemici e, tirando due conti, una cosa non esclude l'altra. "Borsa da viaggio, sei un nomade? Anche mio padre viaggiava molto." Prenderebbe a parlare, come se non fosse accaduto nulla. La guerra, la violenza, il sangue... "Non era mai a casa e quando tornava aveva sempre un sacco di cose da raccontarmi. Almeno fino ai miei sedici anni." Poi aveva già raccontato tutto, aveva già sentito tutto... [Chakra 25/25]

21:27 Tsuyunotama:
  [Monte in rovina] Lo sguardo rimane piantato su Mattyse aspettando la sua risposta che non tarda ad arrivare. Alza lentamente il mento così da mostrare meglio il suo volto da sotto le tese del cappello da viaggio. La pioggia continua a cadere inesorabile sul monaco e sui monti di pietra ma il suo fedele ombrello lo protegge dall'acquazzone. Il ninja, quindi, gli risponde, un sospiro alle sue parole, per poi tornare a guardare la devastazione di fronte a sé <ci sono solo due cammini> corregge l'altra con voce calma e assolutamente educata <quello che porta alla distruzione e quello che porta alla vita> afferma con sicurezza andando però a continuare <il primo ha la porta molto larga e la via è facile, il secondo invece ha una porta stretta e una strada aspra e difficile... L'uomo ama la comodità e la non fatica e quindi prende sempre la prima a discapito della seconda per la quale solitamente poi passa il tempo a piangere...> Ma la fatica chiaramente non ha a che fare quella fisica, sia chiaro. Fa ancora dei passi avanti andando verso Mattyse, lui, totalmente disarmato se non per un pugnale con il quale non potrebbe nemmeno "castrare un maiale" come qualcuno gli disse esattamente in questo posto dieci anni fa. <Io sono venuto a trovare un'anima in pena...> Risponde verso l'altro continuando però a non guardarlo fino a quando non arriverebbe a poco più di un metro di distanza. <Sono un pellegrino, ma cammino per i cuori della gente... Che sono i terreni più aspri e desolati ultimamente...> E ora lo guarda, serio, ma comunque sempre con un'aria cordiale.

21:37 Mattyse:
 La risposta del monaco è particolare, dettagliata nel suo essere, ma particolare. Il sopracciglio sinistro verrebbe appena sollevato sentendo quella sorta di forzatura. Lui parla di due cammini, una porta amplia che conduce alla morte e una più ardua da raggiungere. "Non penso sia così. Io sono quello che osserva le due porte e scuote il capo." Ora il busto verrebbe ruotato completamente, donando le spalle a Konoha per mostrarsi completamente al viandante. Il volto verrebbe appena sollevato verso l'alto, mostrando una certa sicurezza in se e in quello che dice. Ce ne vuole di coraggio, in fondo ha scoperto non molto tempo fa che sua figlia ha dieci anni e non lo ha mai visto, sempre ammettendo che sia ancora viva. "Io traccio una sottile linea tra le due porte e da quello spazio inizio a scavare per la mia, portando con me più gente possibile." Lui crea la propria strada, ne è sicuro anche perché nessuno, prima di allora, ha mai saputo prevedere qualcosa del suo destino. Ne bene, ne male. Ne in maniera generica, ne in maniera precisa. Quello che ha sempre azzeccato i destini degli altri, era proprio lui. "Mi sa che l'anima che stai cercando sia ben nascosta tra delle macerie, poiché qui non vi è anima viva al di fuori della nostra." Le parole non sono scelte a caso, ha riciclato 'anima' appositamente per dar maggior impatto alla propria risposta. "E quanto la gente non sa più in cosa credere, inizia a disperarsi, a non credere più a nulla, divenendo spettatori delle proprie vite. Abbandonandole e rimanendo vittima degli eventi, incapaci di riprenderne le redini." E' quello che succede, è quello che è successo. La speranza è stata smarrita, persa in un campo di battaglia e i restanti sono rimasti vittima delle intemperie, lasciando ad altri prendere decisioni. "Come stai trovando quei cuori, di cosa sono feriti e quali sono i loro racconti?" Perché è un modo per lui di sapere che è accaduto, sapere cosa affligge le persone di quest'epoca lo aiuterà a ricreare una base per la propria vita, partendo da quali sono i problemi e le paure odierne. [Chakra 25/25]

21:47 Tsuyunotama:
  [Monte in rovina] Scuote leggermente il capo alle parole di Mattyse <voi uomini avete questo mortale e fatale vizio di credervi al di sopra di tutto e tutti... Per questo che la gente muore e le sciagure si abbattono sulle vostre case e sulle vostre famiglie> e come dargli torto? Eppure tutti questi ninja sembrano completamente ciechi e sordi, nonostante abbiamo visto i loro cari morire e le loro case divelte dalla potenza divina, come si può essere così stupidi? Ma l'uomo è acciecato dal proprio ego, è normale che non veda al di là del proprio ego. <I cuori sono afflitti, questa guerra contro i Kami ha portato l'uomo a perdere tutto, poiché non ci si può mettere contro coloro che governano il Cosmo ma si può solo vivere in comunione e armonia con loro, l'uomo diventa divino quando si unisce ad esso non quando lo elimina> a capirlo però sembra soltanto lui e pochi altri iniziati. Torna quindi con gli occhi in direzione del ragazzo <tra chi cerca la propria famiglia, chi vuole ancora salvare il proprio villaggio credendosi ancora Hogake e chi invece crede ciecamente nella scienza che a poco serve in questo mondo c'è una miseria umana incredibile purtroppo> e abbassa lo sguardo consolato. <Riuscire a sistemare questo mondo intercedendo con i Divini sarà sempre più difficile se i ninja non placheranno la loro furia unendosi in una missione divina> sospira sonoramente <saranno ancora lacrime e stridore di denti... Ancora ancora e ancora> e ora alza lo sguardo fisso su di lui scrutandolo seriamente e con estrema insistenza.

21:59 Mattyse:
 Ecco, ora la frase è divenuta ancor più difficile da ascoltare per il bianco, che ora spalancherebbe entrambi gli occhi per soffermarsi qualche istante, sia per riflettere che per trovare una risposta intelligente. Il monaco risulta una persona di cultura, ma vi è un dettaglio: una persona di cultura rispetta le altre opinioni. Questo riporta solo ad una possibilità, una persona di culto. "Sai, è il rispettare le opinioni altrui che può rendere la vita semplice a volte. Tu vedi due strade, io vedo un campo infinito. Un numero illimitato di possibilità. Il fatto che tu definisca la mia visione, un vizio, e che tu vada parlando, affermando che noi uomini siamo fatti così... E' deludente. Perché parli come se tu fossi al di sopra di noi, come se tu fossi migliore. Ma dimmi allora, qual è il senso della vita? Un giorno, qualsiasi strada tu abbia intrapreso, morirai. Un temporale darà fuoco al tuo campo. Del vento ti farà ammalare. Perché questa è la vita. Puoi scegliere se come comportarti a questi eventi. Se un fulmine da fuoco a casa tua, puoi spegnere l'incendio, osservare tutto bruciare, sperare che qualcuno lo spenga per te... O trovare un modo per far si che quello sia l'ultimo fulmine che si abbatta sulla tua casa. E questa è una mia visione." Si, l'ultima frase è per puntualizzare, perché rispetta la fede altrui, ma pretende che sia fatto lo stesso. "Non starò a giudicare chi prenderà altre scelte, perché per farle ha vissuto esperienze diverse dalle mie." Continuerebbe lui a spiegare. Il monaco è a circa un metro da lui, qualcosa di più, una distanza irrisoria e particolarmente pericolosa. L'occhio ambrato rimarrebbe puntato verso il suo volto, studiandone ogni movimento. Sa che se fosse una minaccia, la prima cosa che lo tradirebbe sarebbero proprio gli occhi. "Non capisco, vi è miseria perché qualcuno cerca la propria famiglia? Vi è miseria perché qualcuno, credendosi ancora l'Hokage..." E qua già è in grado di far un collegamento di chi ha davanti. "...vuole tentare di riparare ciò che è rotto? Perché vi sarebbe miseria in un mondo ove gli uomini si vogliono impegnare tanto per trovare una soluzione? Perché un mondo ove l'essere umano sta donando tutto se stesso per i propri problemi, sarebbe ricolmo di miseria?" Perché per lui non ha senso, è come il proprietario di una miniera di oro che si lamenta per la povertà. Per i suoi occhi, è esattamente il contrario. Non capisce di quale guerra contro i Kami lui stia parlando, di fatti Mat ha partecipato a quella guerra, ma non era un Kami, era qualcuno che si spacciava come tale... [Chakra On]

22:12 Tsuyunotama:
  [Monte in rovina] Ascolta attentamente le parole di Mattyse annuendo molto interessato al suo punto di vista <almeno tu non sei stupido come l'Uchiha di poche sere fa> e lo dice facendogli un complimento, seriamente. Ma ora ritorna serio rispondendo alle di lui parole. <Io non sono più umano> esclama in sua direzione <lo ero, ma io sono già di là> di là dove esattamente? Troppo difficile da spiegare per ora. <La mia iniziazione è servita a far scendere il Verbo dentro di me affinché venisse sparso fra i popoli, non ho paura di morire, perché questo corpo non mi appartiene, questo mondo è da abbandonare, non da salvare...> E sorride in sua direzione <noi non siamo di questo mondo, né io né te, ma le nostre anime lo hanno dimenticato, viviamo in un oblio millenario> e ritorna a guardare le maceria sotto di loro <la nostra anima è incastrata qua, in questo ciclo cosmico, le reincarnazioni a cui siamo sottoposti ci tengono imprigionati in questo mondo di sofferenza, ma noi non dovremmo essere qua, siamo caduti qua in questi corpi mortali> e ora guarda il cielo <Amaterasu-Sama, il Sole che irrora, ogni tanto manda degli Iniziati per traghettare quante più anime possibili fuori da questo mondo> e ritorna di nuovo su di lui <Mekura Hyuga mi chiese le stesse cose, io ti dirò quello che ho detto anche a lei> e si schiarisce la voce <ci sono tre tipologie di anima: la prima è quella degli uomini che vivono di passioni, qualsiasi esse siano, quando muoiono di loro non c'è traccia, vengono dispersi nello Yomi, cioè nel grande vuoto> e lo guarda <la seconda tipologia di anima è invece quella detta psichica, che è invece di coloro che sanno che questo mondo è un errore e sanno che stanno "dormendo" ma non sanno o non vogliono svegliarsi, loro, se saranno fortunati si reincarneranno in umani e potranno ritentare l'abbandono... L'estasi, e andarsene da qua> e sorride, nuovamente <infine ci sono gli Illuminati, loro sono coloro che hanno trasceso il corpo e i nervi, essi sono di qua, ma anche di là, quando moriranno torneranno nel grembo dei Padri lassù dove c'è luce e pace> e tace per qualche minuto ritornando di nuovo sulle macerie. <Viviamo profondamente ingannati ma io sono qua per aprire gli occhi a più persone possibili e sanare la ferita coi Kami> Scrolla l'ombrello facendo cadere un po' d'acqua in eccesso <padre, madre, figlio, figlia, marito, moglie, mio, tuo, noi, voi... Sono tutte categorie fallibili e inutili... Quando un uomo dice: "questo è mio, questo sono io", si autolimita, perché egli accetta la propria prigione>

Ah, che ricordi! Dall'alto del Monte dei Volti di Pietra è possibile vedere il panorama dell'intero villaggio. Così si narrava ai giovincelli che intraprendevano il corso accademico o che iniziano semplicemente a compiere i loro primi passi. Ma adesso cosa resta di quel monte se non un cumulo di macerie? I volti che un tempo rappresentavano gli Hokage sono tutti caduti, sono stati fatti esplodere per cercare di salvarsi da una fine nefasta. Non v'è neanche il grande Hashirama Senjuu a proteggere il villaggio con la sua presenza incorporea. E siete da soli. Se non fosse per il vostro vociare, ciò che si prospetta attorno a voi non è altro che il silenzio. Sentite il ticchettar sommesso della pioggia che s'abbatte su una vecchia lamiera arrugginita e piegata, sui tetti divelti e mancanti di mattoni ormai caduti e persisi in quelle strade un tempo piene di vita. E te le puoi immaginare - dico a te, Mattyse - quelle strade piene di vita in quello che a te sembra essere un tempo passato molto effimero. Non ti sembra ieri? Quando passeggiavi allegramente per le sue strade o per i suoi tetti recandoti alla Magione o verso la tua dimora. Ed ora davanti a te un monte deserto ai cui piedi giacciono i rimasugli di quelli che si potevano definire volti, massi più grossi del normale che si sono abbattuti anche sulle altre abitazioni sottostanti e sulla magione dell'Hokage che n'è rimasta schiacciata quasi totalmente. E piove. Ogni goccia bagna le vostre teste e i vostri corpi, appiccicando su di essi gli abiti che portate a meno che non vogliate trovare un riparo. Entrambi parlano, si scambiano opinioni anche piuttosto divergenti l'uno dall'altro, accompagnati dalla debole eco della loro voce che viene interrotta dal cadere continuo dell'acqua dal cielo plumbeo. In lontananza, il rombo d'un tuono. Ad un orecchio più attento come quello del Senjuu - avendo attivato il Chakra a differenza di Tsuyunotama - sarà possibile ascoltare sì il rombo del tuono, ma anche quello che ne consegue. Al suo termine, un ringhio baritono e profondo. Il monaco, invece, potrà rendersi conto soltanto del tuono alle sue spalle abbastanza distante da non risultare essere per loro un problema vero e proprio. Finora ve la siete cavati egregiamente, nessuno vi ha infastiditi, tuttavia la fortuna prima o poi viene a mancare... la Fede aiuterà i giusti. [ Ambient ~ ]

22:36 Mattyse:
 Il parlare in maniera diretta, ma pur sempre educata ed elegante, ha portato i suoi frutti. Tsuyunotama ha fatto un passo indietro in quel suo dire, rispettando ora la fede del bianco, trovandone anche un punto in comune. Parla, tanto, lo reputa migliore di un Uchiha incontrato qualche giorno precedente e addirittura dice che LORO sono due anime che non appartengono a questo mondo... Mat un po' non può che dargli ragione, si ritrova in questa descrizione, in questo suo parlare. "Ora parliamo una lingua simile." Ammetterebbe accennando ad un lieve sorriso. "Ma vi sono delle piccole differenze." O almeno sono quelle che ha visto e che, prendendo per buono quello che il monaco sta dicendo, la sua mente riesce a partorire. "Tu dici che la tua anima lo ha dimenticato, però sei qui a parlare con me. A dire a uno shinobi caduto in battaglia che questo mondo non è da salvare, a contrario." Si, ha trovato la strada da percorrere e potrebbe non piacere a tutti. "Dici che siamo simili... allora ti propongo io una strada, una strada che potrebbe interessarti." Il Senjuu si volterebbe nuovamente, posando il proprio sguardo verso ciò che resta di Konoha, un mezzo sorriso si formerebbe ora sul suo volto, rimpiazzando la disperazione che la sera prima lo ha travolto completamente. "Tu, vedi due strade. Io ne vedo infinite. Dieci anni fa ho partecipato ad uno scontro ove non un Kami ha partecipato, ma qualcuno che si è definito tale." Il finto dio. Non un dio. Qualcuno di altissime abilità. "Ma questo, non ha ucciso tutti. Alcuni li ha congelati perché consapevole di non poterli affrontare. Consapevole di non aver speranze contro di loro." E tu, Mat, eri tra questi. L'uomo parla di Mekura Hyuga, nome che fa sospirare il bianco di lato, voltando appena lo sguardo in senso opposto a ove si trova lui. "Mekura Hyuga. Allora la cosa è da prendere con le pinze." Non è molto ottimista nei confronti della Hyuga, non più. "Fammi un piacere. Aggiornami, cosa è successo a questo mondo durante la mia assenza. Che mondo mi aspetta, oltre ad una Konoha distrutta." Chiede, quindi aggiornamenti, vuole sapere che cosa possa essere successo, anche perché ha scelto di seguire quella strada, diversa dal messaggero accanto a lui, ma allo stesso tempo legato. Il tuono infrange il silenzio e il loro parlare, ma è qualcos'altro che attira l'attenzione del bianco. Un ringhio. Tornerebbe quindi a voltarsi, dare le spalle a quel villaggio in cui è cresciuto e in cui ha ha dato vita alla propria carriera da Anbu. Vuole cercare cosa si sia messo a ringhiare. "Sei un messaggero, non è vero?" Chiede ancora nei confronti del monaco, mentre convoglierebbe il proprio chakra sotto le proprie piante dei piedi. E' un qualcosa di più semplice rispetto al solito, non avendo i soliti stivali, tenterebbe quindi solo di convogliare la propria energia al di sotto dei piedi e portarla inizialmente a ricoprire la pelle, per poi compiere un moto circolatorio intento a formare un piccolo mulinello che sarebbe utile a camminare sulle pareti o ad aumentare la sua stabilità sul terreno. [1/4 rotazione su se stesso di 180°][1/4 ricerca minaccia][2/4 rilascio del chakra base][Chakra 25/25][Equip: kunai]

22:46 Tsuyunotama:
  [Monte in rovina] Gli astri incominciano ad allinearsi? Forse, o forse no, lasciamo che sia il ciclo del cosmo a deciderlo. Da sotto il suo ombrello si gira a guardare nuovamente Mattyse. <Io ora so da dove vengo e perché sono qua. La conoscenza in questo mondo è rimembranza, solo ricordando puoi arrivare all'Illuminazione> afferma con certezza lasciando che egli continui a parlare. <Ho partecipato anche io a quella battaglia, quello non era un Kami, lo so, ma i Kami non vi hanno aiutato> perché? Perché la frattura tra voi e loro è troppo grande, per ora. <Mekura Hyuga è debole e cieca, ma ha voluto intraprendere la via per aprire i suoi occhi, non c'è giudizio che ora la possa scalfire... Sempre se non fallirà> e lo dice stringendosi nelle spalle nonostante provi sicurezza in quella donna, per ora è l'unica che ha voluto provare ad andare oltre a questo mondo avendo capito che è tutto perduto se non si fa qualcosa per arginare questa deriva. <Sì sono un Messaggero> risponde <ti aspetta un modo privo di ogni sentimento, arido, senza pace, senza amore, senza luce, affogato nella tecnologia che uccide i nostri sensi, tutto quello che conoscevi non esiste più, non è rimasta che pietra su pietra come questo villaggio> e lo indica con la mano libera. <Seguimi e ti farò vedere che mondo ti aspetta> e dalla tasca interna del kimono sfila velocemente un piccolo sacchetto di juta grande poco più di un palmo porgendoglielo <se lo prenderai però, sarai vincolato a queste parole> e rimane con il sacchetto nella mano vedendo poi il fare di Mattyse <che succede?> esclama aggrottando la fronte.

Il bianco sceglie di utilizzare il rilascio del chakra, il quale viene convogliato verso le inferior leve e forma una sottile patina sotto i di lui piedi. Raggiunge una maggiore stabilità sul terreno bagnato, cerca il punto dal quale potrebbe provenire la minaccia. Nel frattempo, continuano a discutere e in tutto questo non siamo minimamente attratti dal metterci in mezzo. Ambedue muovono affermazioni e domande pregne di significato, ma ciascuno ha un modo diverso di vederla che esula dall'operato di chi, invece, brama soltanto la loro attenzione. Quel silenzio che accerchiava entrambi sparisce assieme al tuono e a quel che assieme a lui viene condotto sin lì. Il ringhio, che dapprima ha potuto sentire soltanto Mattyse, pervade di nuovo l'aere circostante ma questa volta è più forte. Talmente baritono da sembrare che fuoriesca direttamente dal fondo d'una gola profonda e oscura, viene percepito anche da Tsuyunotama. Pregare potrebbe essere un'idea perché le uniche creature che s'aggirano per quei lidi sapete benissimo quali sono, non ci vuole un genio per comprenderlo. Sono anni ormai che popolano queste terre, abbandonate a se stesse dalla divinità che le ha generate. Adesso è arrivato il momento però di decidere. Quel ringhio si fa sempre più vicino e siete in due: un ex Chunin appena uscito dal sottosuolo che ha un potere pari a quello d'un Genin ed un monaco che non ha neanche richiamato il suo Chakra. Netto svantaggio. Quelle creature sono le stesse che hanno distrutto il villaggio all'interno del quale muovete i vostri passi. Nonostante lo scroscio della pioggia dalle tegole e dai tetti spioventi che si avviluppano attorno alla loro ubicazione attuale, possono sentire distintamente il ringhio diventare più udibile, segno inequivocabile che la bestia s'avvicina. Ricordate però che la pioggia v'è amica... [ Ambient ~ ]

23:10 Mattyse:
 Il ringhio si fa sentire, più forte rispetto a prima, e un mezzo sorriso appare sul volto del bianco. Erano dieci anni che non sgranchiva le ossa, no? Una di quelle bestie è giunta pensando di essere una preda, l'ennesima preda che caccia il cinghiale. Sarà solo l'ennesimo animale che verrà schiacciato contro un albero. "I kami non hanno aiutato perché volevano altro. Volevano parte di questa distruzione ma in modo diverso." Commenta per rispondere al monaco, mantenendo però lo sguardo la, in direzione di quel luogo da cui proviene quel forte ringhio. Pensa Mat, in fretta... Ma che idiota, sarà il combattimento più semplice della tua vita, devi solo non sbagliare. Come sempre no? "Mekura Hyuga era cieca e rimarrà cieca. Non in grado di prendere decisioni per se." E' quella la fiducia che ripone nella Hyuga, in quella donna che per mesi ha detto di amare, seguendola e perdonando un sacco di cose... troppe cose. "Ma non ti seguirò. Tu sei un messaggero e come tale ti chiedo di portare un mio messaggio." No Mat, guarda che lui dovrebbe portare un messaggio DAI Kami, non è un postino... "Di a chiunque non ti seguirà, che Kyōfu no kami è stato mandato su questo mondo per purificarlo." Ah, ora ha senso. Il braccio destro lascerebbe cadere dinanzi a se il proprio kunai, indietreggiando poi lentamente, in cerca di quel baratro, quel limite che lo vedrebbe con le spalle rivolte verso il nulla. Una spinta e potrebbe cadere, di nuovo, da quel monte. La prima volta aveva dei kunai per aggrapparsi alla parete... ora no. Ora come arma ha solo la sua mente. "Messaggero, non sei l'unico che non è di questo mondo. Gran parte di quelli che vi sono tornati, sono qui con uno scopo." E il suo lo ha appena trovato. [1/4 lasciar cadere il kunai dinanzi a se][?/4 indietreggia fino a limite monte dando le spalle al vuoto][Chakra 25/25]

23:28 Tsuyunotama:
  [Monte in rovina] Mattyse continua a parlare e lui, diligentemente lo ascolta, e infine ode il rifiuto di Kanishiro, un sospiro mentre ritira velocemente la mano con il sacchetto di juta stretto nella mano <capisco> afferma nella sua direzione. Quest'ultimo viene rimesso da dove è stato tirato fuori mentre lo sguardo si muove verso l'ambiente, ora sente anche lui quel ringhio brutale che prima gli era stato impossibile ascoltare per via dei tuoni e della pioggia. Ora sente anche lui quel ringhio e vede quello che sta per fare Mattyse <di nuovo loro?> esclama a denti stretti; l'ombrello viene chiuso e gettato al suo fianco così da avere entrambe le mani libere. Chiude gli occhi con estrema velocità concentrandosi sulle due forze che albergano nell'animo umano, quella fisica e quella psichica cercando di unirle e mischiarle in un turbinio di forze interne che possa attivare il suo sistema circolatorio del chakra così da andare ad irrorare tutto il corpo nella maniera più veloce possibile. Avrebbe potuto farlo prima, ma è raro che lui giri con il chakra attivato anche se questa volta sarebbe stato utile. Rimane in silenzio, sperando di fare in tempo prima che qualche belva lo raggiunga lì sul monte dato che probabilmente ora sarebbe pure solo in caso arrivasse qualcosa. [Attivazione chakra 4/4]

Il ringhio si fa sempre più vicino assieme ai passi pesanti della belva. <GrRrRoAhhH!> Entrambi potranno ben udirlo nonostante i discorsi che stanno facendo e il temporale che continua ad abbattersi con tumultuosa forza. I due si trovano parecchio in alto a differenza della bestia che calca il suolo. Se soltanto vi sporgeste per guardare dabbasso, potreste notare un'enorme chimera che raggiunge almeno i cinque metri di lunghezza ed un paio d'altezza da terra. Ha piantato il muso verso il terreno, sta annusando di gran lena come se volesse appunto cercare il suo pasto quotidiano tramite l'olfatto. Quando vi ho detto che la pioggia quest'oggi vi è amica, non stavo affatto mentendo. Non solleva il capo, continua a grugnire e ad avanzare, ma rallentando il proprio incedere proprio perché sta cercando, sta annusando con particolare attenzione per non lasciarsi scappare traccia alcuna. Purtroppo per Tsuyunotama, il richiamo del Chakra non avviene come da lui sperato data la mancanza del sigillo caprino dal quale tutto nasce. Il Senjuu, al contrario, avendo il Chakra già impastato in precedenza, lascia cadere davanti a sé il kunai ed indietreggia sin a dar le spalle allo strapiombo: sotto di lui, il cacciatore affamato. Possono ancora una volta decidere come comportarsi perché è palese che la belva non si sia ancora accorta di nessuno dei due, trovandosi ben più in alto. Hanno delle chance da sfruttare per uscirne salvi e puliti, così come quelle di peggiorare la situazione. Ma ora la possono vedere, bianca con le fauci spalancate e i denti aguzzi che digrignano, facendo da contorno al ringhio gutturale che esce dalla sua gola. [ Ambient ~ ]

19:27 Mattyse:
 Il bianco era più che convinto che la bestia fosse dal lato opposto a quello del villaggio, motivo per cui ha lasciato cadere il kunai per poi indietreggiare. Aveva un piano, ma sarebbe stato utile solo nel caso la chimera non si trovasse proprio la sotto. Bhe, ora si che è difficile no? Volevi una sfida Mat? Qualcosa di divertente da provare per vedere se eri ancora in grado di muoverti con astuzia e decisione? Ecco la tua risposta, si ma no! Sei in una posizione di vantaggio, se avessi le carte bomba potresti far esplodere qualche metro sotto lo strapiombo per far crollare i massi sulla testa di quella creatura e ammazzarla senza che sappia di te. Ma non ne hai! Sei privo di tutto, hai solo un kunai da andare a recuperare tra l'altro. Il bianco non ha più motivo per rispondere al monaco, pare i due non abbiano più nulla di interessante o adatto da dirsi, forse anche per colpa di quella minaccia che si aggira sotto di loro. Quindi, il bianco si volterebbe inizialmente per buttare un occhio sotto allo strapiombo, dopo aver notato di non aver nemici in una direzione, ha preferito controllare in quella opposta. Ringhia cane, ringhia. Un lieve sorriso sul volto del bianco che ora farebbe qualche passo indietro per raccogliere il kuani lasciato cadere poco prima, stringendolo nella mano destra. Mat poi soffierebbe dell'aria dalle proprie labbra, mirante a far svolazzare via un ciuffo fastidioso che andava a rompere le scatole alla sua fronte, avvicinandosi di nuovo allo strapiombo. L'occhio ambrato studierebbe quella creatura, con particolare attenzione. Ha un altro piano, un'altra soluzione per risolvere quel problema, ma avrà un solo tentativo, dovrà studiarlo bene e non sbagliare. Studierebbe quindi la posizione e il corpo della chimera, la lunghezza, come in che posizione questa stia annusando il terreno. Se fossero sullo stesso piano, avrebbe davanti il suo muso e successivamente il resto del corpo? Trovandosi faccia a faccia? O gli darebbe le spalle? Mat deve comprendere come mettersi, come muoversi, poiché deve tracciare una linea che divida in due il proprio corpo e che faccia lo stesso con quello del nemico, attraversando la sua testa e il suo collo. NON DEVE SBAGLIARE. Anche perché è già sicuro che si farà tanto male, ma che novità. Con uno scrollone deciso delle spalle, farebbe cadere l'abito dalle spalle fino a gomiti, così che poi, abbassando le braccia dietro di se, lo farebbe cadere, facendo scivolare via le maniche e la stoffa. Piove e te stai a petto nudo? Sei proprio tutto scemo! [1/4 recupero Kunai][1/4 ritorno strapiombo][1/4 studio posizione creatura][1/4 leva la veste che fa caldo.][Chakra 25/25]

19:32 Tsuyunotama:
  [Monte in rovina] Qualcosa non va come doveva andare e il suo richiamo viene vanificato. Che è successo? Qualcosa al suo interno non ha lavorato come doveva lavorare? Nella testa balenano velocissimamente tantissimi pensieri. <Il sigillo caprino!> esclama stringendo i denti per il nervosismo, si vede che non è abituato a fare questo genere di cose, la sua inesperienza e l'essere poco avvezzo a queste metodologie da shinobi adesso presentano il conto facendogli fare un bel fiasco. Ora il ringhio della bestia è ancora più intenso nonostante la pioggia che batte in maniera inesorabile sui monti di pietra, o meglio, quello che rimane di essi. A quanto pare invece quello che a voluto fa Mattyse è andato tutto quanto in porto. Quindi, che fare? Che dire? Il rumore della bestia proviene da sotto quindi dovrebbero avere ancora del tempo per poter fare qualcosa prima che sia troppo tardi, la pioggia a quanto pare è loro amica nascondendo le loro tracce. L'altro nel frattempo torna indietro, forse lui ha capito qualcosa in più? Possibile ma non c'è tempo di parlare e chiedergli qualcosa. Bisogna riprovare ad attivare il chakra, almeno avrà una carta in più per potersi difendere. Le mani questa volta vengono messe per creare il sigillo della capra riprovando a convogliare le due forze all'interno del proprio corpo così da andare ad impastare a tutti gli effetti il chakra e poterlo attivare lungo tutto il suo corpo, questa volta non può sbagliare. Sigillo e concentrazione, lezione base in accademia (che non ha frequentato) ma che questa volta, dopo l'errore, ha imparato fino in fondo. Chiude di nuovo gli occhi concentrandosi tentando di convogliare le due forze mentre la mano con forza forma il sigillo necessario per il richiamo da cui tutto nasce. [Attivazione chakra 4/4]

Purtroppo, anche i migliori possono sbagliare. Si tratta di pianificare una tattica contro un nemico imprevedibile che non ragiona tramite il comune intelletto, ma sfrutta i propri sensi sviluppati e il brontolio dello stomaco. Ringhia, effettua un altro passo e si ferma. Dalla loro, hanno la fortuna di restare in silenzio e di non fare troppo chiasso, oltre alla distanza che li separa dalla belva sottostante che s'aggira attorno ai cinquanta / sessanta metri d'altezza. Può tornarvi utile come informazione? Inoltre, in base alla posizione di Mattyse che squadra la chimera dall'alto, quest'ultima ha il muso rivolto verso la destra del ragazzo e il resto del corpo a sinistra (potrebbe seguire disegnino se non hai capito la dinamica). E' acquattata sulle quattro zampe, con quelle anteriori distese innanzi come se fosse pronta a muoversi, strappare la brulla terra e scattare immediatamente verso la sua naturale preda: l'essere umano o qualunque cosa possa muoversi. Quel che viene compiuto dal bianco viene eseguito perfettamente, dunque nulla da temere. Può anche cercare di cambiare piano, ma sarebbe bene decidere come comportarsi prima che possa effettivamente scoprirli e accorgersi della loro presenza. Tsuyunotama, invece, impara dal suo errore precedente e dalla mancanza d'utilizzo di quella coppia d'energie che sta richiamando or ora. Riesce nel proprio intento e, finalmente, a sua volta attiva il Chakra che, in una situazione del genere, potrebbe veramente tornargli tanto utile. Cosa farete, allora? [ Tirate un D100 - Fortuna ][ Ambient ~ ]

Mattyse tira un D100 e fa 31

Tsuyunotama tira un D100 e fa 98

20:47 Mattyse:
 Guarda bene quella bestia Mat, ti stavi per lanciare di sotto con l'intenzione di sfruttare la forza di gravità per conficcarli un Kunai in mezzo agli occhi... ma ragiona, ti sei lanciato da quel monte in passato, hai vissuto ogni metro di quella parete con l'adrenalina a mille mentre le macerie minacciavano la tua testa. Quindi non saprai che quella creatura è alta tra i cinquanta e i sessanta metri, ma sicuramente sai che è più di quindici metri. Più di quindici metri, significa che avrai dai trenta ai cinquanta centimetri di cranio da penetrare con quel kunai. In pratica dovresti farlo entrare nella sua testa dalla punta fino al manico e potrebbe ancora non bastare. Sei ancora così sicuro? Il piede destro verrebbe portato lentamente indietro, intento ad allontanarsi dal dirupo. Mannaggia al fato che ha puntato l'occhio su di loro per avergli donato una creatura così grande. Non potrebbe nemmeno provare a prendergli un occhio. "Qui non c'è più nulla per noi." Commenterebbe a bassa voce, utilizzando ora il piede destro come perno per ruotare e chinarsi per afferrare la veste lasciata cadere prima, veste che verrebbe lanciata poi sulle sue spalle per coprire nuovamente, in maniera grossolana, il proprio busto. Non avrebbe più altro da dire, spererebbe solo che quella bestia non si sia ancora accorta di lui mentre avanza con il piede sinistro per allontanare la propria figura da quello strapiombo e dirigersi verso la strada percorsa precedentemente per raggiungere quel posto. Deve tornare indietro, deve ricongiungersi e scusarsi con Furaya per il suo atteggiamento. Non può permettersi di lasciarla sola in questa landa desolata, soprattutto con insetti tanto grossi. Certo, tenterebbe di andarsene un po' amareggiato, deluso dal fatto di non aver trovato una soluzione intelligente per affrontare e vincere quello scontro, ma non è in condizioni, è privo di strumenti e abilità utili per vincere con un nemico simile... Una ritirata strategica. Ma torneremo, ci rifaremo! [SE non vi sono imprevisti END]

20:57 Tsuyunotama:
  [Monte in rovina] Ascolta le parole dell'altro: più niente per noi? Che sia il caso di andarsene come vuole fare Mattyse? Sì guarda attorno, pare che non ci sia ancora niente che lo abbia attaccato ai fianchi, evidentemente il problema è sempre lì sotto di loro e a quanto pare è enorme per far indietreggiare anche lo shinobi. <Forse hai ragione> risponde a bassa voce verso l'altro, che lo senta o non lo senta non è importante, dopotutto la pioggia copre tutti i suoi e gli odori della zona ed è probabilmente quella la loro fortuna. Il chakra adesso è attivato e circola per tutto il corpo, meglio che niente, almeno ha un'arma in più con la quale potersi difendere contro qualsiasi cosa si faccia avanti in quella notte scura. La mano destra scioglie il sigillo e afferra velocemente l'ombrello che aveva lasciato cadere, non lo apre, lo tiene soltanto stretto nella mano, lascia che la pioggia lo bagni il più possibile così da poter coprire totalmente ogni suo odore per facilitare la sua fuga. L'altro prende la via della fuga, ed egli, non conoscendo un'altra strada lo segue a passo spedito sgambettando dietro lo shinobi senza dire nemmeno una parola, se almeno succederà qualcosa durante il tragitto saranno in due. L'altra mano libera però la posa sul pugnale così da tenere l'elsa stretta pronta per sfoderare la sua arma bianca che tiene incastrata dentro la fascia dei fianchi ormai umida e completamente bagnata. Che i Kami nuovamente aiutino il Monaco in questa fuga tattica? Lo spera, almeno il chakra è dalla sua questa volta e nella fuga non è solo. I Kami lo aiuteranno ancora? Le bestia starà al suo posto? Solo il Cosmo potrà rispondere all'Iniziato. [chakra on]

...okay. Il grande stratega, la prima volta nel corso della sua vita, sceglie stranamente la ritirata. Pronto a conficcare il kunai nella testa della belva, si rende vagamente conto che forse non è il momento migliore per farlo. E con questo non intendo dire che sia una cattiva idea. Se quelle chimere sono riuscite a distruggere tutto quello che conoscevate e tutte le persone che erano sul campo di battaglia, avrete presto compreso che sono anche piuttosto forti. Lo stesso Tsuyunotama, a questo giro, sembra essere d'accordo con il terrorista e optano entrambi per una ritirata strategica giacché non li ha ancora adocchiati, aiutati appunto dalla pioggia che ne copre gli odori e dalla distanza di circa cinquanta metri. C'è anche da dire che sono dotati di vera fortuna, specialmente il signor monaco il cui odore non viene percepito e non vien neppure notato. Entrambi hanno il tempo a disposizione per allontanarsi e sparire prima che la bestia sollevi il collo poiché è esattamente quello che farà negli istanti immediatamente successivi. Avrebbe potuto adocchiarvi, ma avete scelto una delle tattiche più sottovalutate di tutte: la fuga. La chimera resterà lì sotto per qualche altro minuto ancora, alla ricerca d'una possibile preda immaginaria che ovviamente non troverà, scaricando la sua ira funesta su qualche abitazione ancora integra che merita di cascare. Non v'è altro da aggiungere, se non che i Kami pare abbiano salvato il suo iniziato e che anche oggi non vi sono stati morti sulla coscienza. [ END - End non obbligatoria ]

Pensavate DAVVERO che gironzolare per le rovine di Konoha fosse tutto rosa e fiori? Pensavate DAVVERO che nessuno arrivasse a darvi fastidio?
In lontananza, sentono un ringhio presumibilmente ricollegabile a delle chimere.
Scelgono di restare fermi, di organizzare un piano, ma alla fine di tentare la fuga perché affrontarla non sembrava la scelta migliore.

Invero, potevate decidere di far qualunque cosa, anche se attaccarla - per ovvietà - era la scelta meno consigliata di tutte.

Spero d'avervi infastiditi abbastanza! ♥

@Tsuyunotama: IL SIGILLOOOOOOOO! è-é