[L'ultima Alba]

Free

0
0
con Sango

21:30 Sango:
 Silenzio, non ode nulla se non il proprio respiro pesante e sofferto ,così come quelle lame che trafiggono il petto nella quiete della sera appena calata in un dolce velo che la accompagna mentre ogni passo la portano vicino alla propria tomba. Chissà se qualcuno s'è deciso a crearne una per lei. Qualcuno se ne sarà ricordato? Qualcuno avrà avuto la dolce premura di recuperar il suo ricordo per tenerlo vivo nella mente e nel cuore? Pugnali affondano lentamente nella carne, nell'animo, la dilaniano e distruggono quel che di poco ha costruito, anima distruttiva per se e per il mondo, cammino di fuoco che arde nella pioggia senza spegnersi ma adesso quella luce pare affievolirsi in una dolce brace che non desidera altro che esser spenta e sospirare l'ultimo atto di vita. Una caduta d'un villaggio, la speranza e il desiderio di conquista, la sete di sangue che muoveva le carni e dopo.. il nulla. Un lento cullarsi nelle tenebre, dolcissime braccia che l'han stretta per tenerla li con se, cullata al petto d'un cuore freddo e morto eppure così gentile da non desiderar altro che rimanervi per sempre , oblio desiderato e strappato perchè non vi sarà pace. Cosa sono le carni umane al confronto se non mera materia - di intenti e di ideali che vorrebbero muover il mondo, trasformarle a proprio desiderio fino a staccarsi e rimanere a terra, inermi al passaggio di colui che tanto odia . Tiranno di tutti poichè in pochi posson provare a sfuggirgli, ma esso prima o poi stringerà la corda alla gola d'ognuno di essi per tirar a se ciò che gli appartiene, deciso e frustrato, recuperando tutto ciò che è suo per diritto, per natura stessa. Tempo. Quanto ha trascorso in un mondo nella pura e frivola convinzione d'averne ancora per molto, d'esser tanto arrogante d'arrovellarsi per colui che giace sotto la fredda pietra d'un loco ormai fantasma e distrutto, e adesso di quello non v'è più nulla. E quella fiamma continua le sue ultime danze senza bruciarla come dovrebbe , incenerirla! Donar ella la sua ultima fiamma di vita alle ossa per poi bruciarle, spezzarle, la carne resa nulla nel vento, e ne sarebbe stata comunque felice, d'aver potuto vivere come desidera , d'aver potuto combattere e alla fine cadere. Anche i giganti si inginocchieranno a una fine, desiderata o meno che sia, la morte avrebbe aggiunto le loro anime al centro d'un grande focolare per goderne di ciò che in vita han fatto. Troppe son le anime che s'arrovellano e strisciano lungo le gambe, il loro peso la fa affondare in sabbie mobili dalla quale non riuscirà ad uscirne . Tutte quelle anime hanno pagato il prezzo per il proprio sogno, il suo dovere doveva esser quello di donar loro giustizia e renderli parte di quello che in un momento fu il proprio sogno. Svettano verso il cielo della notte quelle bianche pietre circondate di una purezza che in vita non hanno mai avuto, solo un dolce sorriso ultimo alla loro memoria pur di non ricordar davvero chi fossero in vita e di ciò che nemmeno loro han fatto. Troppi nomi sconosciuti s'abbarbicano nelle ombre, circondata da quelle scure ombre della quale non s'avvede con il mero sguardo ma con quell'occhio interiore chiamato coscienza; le percepisce nel loro sguardo accusatorio che indugia proprio su quel volto sottile e maturo, rigato da rughe antiche che si sono impresse nella carne con dolore. Non vi riconosce alcuno, qualche cognome di qualche grande clan del passato alla fioca luce di lanterne sospese nell'etere, poste per coloro che alla luce del sole non posson spogliarsi dei propri peccati e attendon solo la notte, come bestie dopo un l'efferato omicidio d'un esser puro e di cui se ne vergognano.

22:14 Sango:
 Sussurri impregnano il loco di coloro che vi abitano la notte, pianti sottili per amati strappati alla vita perfino nella loro pura innocenza d'esser, di quelle piccole tombe di bambini che non hanno avuto il dono di poter crescere e muover i primi passi. Quanto odio ha sparso per il proprio cammino pur d'esser ancor più egoista , pur d'esser ciò che quel sogno meritava d'esser al costo di vite innocenti come quella. Guerriera, amante, donna, kunoichi, assassina, salvatrice. Quanto ha sacrificato pur di giunger sempre più in alto e adesso la caduta da quell'altare d'oro è stata la peggiore. gettandola in un baratro nero ove può raschiare il fondo con le unghie colme di sangue non proprio. L'ha sentito nella mano, ha sfiorato un sogno lontano con le proprie dita durante quei ultimi istanti di vita , ne ha tastato il sapore dolciastro sulla lingua e s'è impregnata di una vista sempre più vicina , luminosa, accecata da quello a cui s'è aggrappata fino alla fine e poi.. l'ha lasciato. Vi ha rinunciato alla fine, dunque per quale motivo debba sentirsi tanto frammentata ? Macerie del mondo anche dentro il proprio stomaco, ove il cibo non vuol entrare e solo lacrime scivolare via a tornar alla madre terra, ove le spalle calano e la vita perde senso. Quel contatto che ha perduto, la cecità della mente che la offusca , un mondo alla quale non sembra appartenere e da cui si fa portare avanti eppure rimane sempre dietro, rimane a fissar le schiene rette e dritte di coloro che la precedono aumentando quella loro distanza , seguendo quei piccoli sogni che si son creati dopo la distruzione. Distruzione, cosa ne è valsa la pena adesso di tutto quel tempo sacrificato a quel bene superiore? Una veste, la stessa che porta sulle spalle ed aperta a lenir la pelle candida - rosse le sue nuvole su un manto di tenebra, cadono verso il basso inducendo sulla loro morte. Ultime movenze su quella terra pregna d'acqua, ultime sopravvissute di guerre ormai passate e dimenticate. Lei stessa è passata, lei stessa è stata dimenticata, relegata alla sua ultima guerra vissuta e mai plasmata a proprio desiderio . Un mondo non può che andar avanti rimembrando la storia, ma non rivivendola esattamente come la precedente ma simile. Eppure essa si ripete nel corso delle generazioni, quelle azzurre e stanche iridi hanno potuto vedere come una pace non possa regnar senza una guerra per cui combattere, la propria guerra, quella di mille nazioni adesso unite, vicini come se avessero realmente dimenticato un passato di guerre e morti, v'è riuscito forse un unico dio - colui che li ha riuniti tutti sotto un unico occhio che li osserva da quell'alta torre che s'erge lontana, alta e imponente , intimidendo coloro che cercheranno d'osservar ancor più in alto e coloro che oseranno sfidarli. Qualcuno è giunto lassù, su quell'alto castello sognato e agognato, complice la dea bendata con quella sua bilancia tra le mani a scinder le strade di coloro che possono e di coloro che non possono. Lei? Non ha potuto.

22:46 Sango:
 Non ha potuto, ecco la verità che si permea adesso nella mente assorta . Non ha potuto raggiungere quella vetta lontana , e i kami, loro dannati osservatori di vite muovon con le loro sporche mani divertendosi nel distruggerli uno ad uno ridicolizzandoli. Ridendo di quelle loro disfatte, dei loro desideri, ed esser veramente coloro che plasmano quel mondo avendone il potere, beffandosi di coloro che provan a seguire la loro via, quella scelta fin dalla nascita, tracciata da mani invisibili e alle volte inesperte. Un volto che si solleva contro l'arco delle stelle nella quale si perde ma non vi è pioggia a bagnar le proprie membra adesso, fredde come fosse morta, e una parte di se , quella più importante è sul fondo. Impossibile muoversi adesso, restar nell'ombra diviene sicuro e dolce, per tornar alla terra nuovamente ma questa volta per sempre, chiuder quelle palpebre e celarsi ad un mondo alla quale non appartiene più. Oh quale vuoto può sopportar un'anima ? Quale può esser il suo significato adesso che ha perduto tutto quanto e non servono legami, un uomo, un amante, un amico a donarle quella pace che ancora cerca nel fondo delle viscere, di quella speranza che soffoca pur di non rimanerne uccisa una seconda volta . Quante parole che ha udito, quel volerla aiutare a trovar una nuova via insieme a qualcheduno ,ombra del sogno altrui a sancir l'annichilimento dell'animo, una morte peggior di quella voluta. < Ren > un singolo sussurro soffocato a donar al cielo, a colui che l'ha amata più di chiunque altro, a colui a cui ha donato vita e morte, speranza e adesso dolore . Cosa non ha fatto? Perchè non v'è riuscita? ERA LI. Era così vicina, così tanto da prenderla per se e chiuse quelle sottili dita non v'è rimasto che un sogno inesistente. E adesso che senso avrà questa vita senza lui? Quanto è valso tutto ciò per poi trovarsi da sola, completamente, al centro di quel buco d'ossidiana che la circonda non permettendole di veder la vera luce, di sentir la pioggia, di prender nelle proprie mani la terra. Nulla giunge a quella mente ovattata, rinchiusasi in pareti di sangue pur di negarsi ciò che è vero. Non v'è riuscita, quanto dolore può sopportare prima di crollare ancora e ancora, arrancare come una bestia per la via alla ricerca di un nuovo inizio? Il vento accompagna quella sua muta preghiera e li apre le braccia al mondo celandovi lo sguardo , circondata da quel ciclone d'aria pura che solleva anima e corpo, veste e capelli , un senso di leggerezza sembra volerla cogliere, ove tutto non è ancora finito e la vita inizia in quel che di nuovo vi è. Non ha potuto compiere ciò che ha voluto, non ha potuto giunger a quella fine che sempre s'è immaginata, per lui, tutto quel che ha costruito pur di lavare via il proprio peccato , l'onta di quella vergognosa vita che ha distrutto la più pura delle creature giunte su quella terre, angelo nell'animo e nell'aspetto, ella l'ha privato d'ali e di volontà e infine di vita stessa. Quanto è valso tutto alla fine Sango? Byakko? Qual'è il tuo vero volto ? Cosa sei davvero tu senza il tuo sogno? Cosa permea la tua vera anima e il tuo vero essere? Cosa sei tu oltre che un vecchio e rotto contenitore di dolore? Cosa vuoi tu per davvero?

23:23 Sango:
 Cosa vuole? Perchè quella domanda incede adesso quando il proprio essere sta tremando di dubbi e confusione? Si inebria nella mente, le corde che vengon pizzicate da quel senso di vago e vuoto, da quella nausea che scende fino al midollo per torcerla con le proprie mani. Quale tortura ha da compiere ancora? Quanto ancora deve barcollare prima di semplicemente poggiar la propria essenza nel mondo e rimanerne parte, sempre, senza mai sbagliare, senza mai dubitar di alcuna strada intrapresa, di alcuna decisione pur terribile che sia, di quanto ancora deve sacrificar pur di trovar il proprio sollievo e non annegarvi più dentro e respirare respirare RESPIRARE DAVVERO! Sentendo quell'aria fredda nei polmoni senza che possa farle male e non torca le budella stesse. Quanti pezzi dovrà ancora perder e da chi altri li prenderà pur di ricomporre il proprio puro egoismo nella vaga speranza che tutto si aggiusti. Come quei piccoli vasi rotti e curati da fili d'oro ad impreziosirli, curando pezzi rotti con qualcosa che non vi appartiene davvero eppure resistono, più belli di prima , d'una nuova veste che prendon con la stessa semplicità con cui gli è stata cucita addosso. Eppure alcuni pezzi rimarranno a terra finchè il vento stesso non li porterà via, a donar alito ad altri, a sussurrar nella loro mente pezzi d'un passato che forse non dimenticheranno e celeranno all'interno dei loro piccoli cuori , lo custodiranno per l'altro finchè non giungerà il momento nella quale essi non faranno più male, smussati dagli anni a seguire e che rimembreranno con quella malinconia che sempre abita cuori come quelli. Un viso rivolto sempre al passato, e li ode anche le parole di quella piccola donna da quella maschera di Beto-san, quando era tutto più semplice nell'alto d'una prigione che non esiste più "Può cambiare, essere diverso, può esser enorme e potente - ma in modo totalmente differente" . Cambiare, quale parola ha più difficoltà intrinseche di codesta? Alcuna, non v'è tanta paura se non in quella mera parola che turba la mente " Non penso tu sia in grado d'attender fino all'alba.. A nessuno del resto piace camminare all'infinito su strade che non portano a nulla, non è vero?" Una strada che non ha portato a nulla, dunque è vero, dunque quella piccola donna aveva ragione? Una strada infinita che non è valsa che la morte di tutto sancendone la reale fine e quanto male posson fare adesso a riascoltarle e riprese da quella mente che ancor non vuol cedere. L'alba è sorta di nuovo dopo aver riportato la distruzione, sebbene non per mano propria, ma lo ha fatto. Che sia questo il reale dono dei kami che la seguono ? Sorride a quel pensiero come potesse consolarla davvero, e li lentamente quella veste inizia a scivolar via dalle spalle lasciandola spoglia d'un mattino che non ha potuto apprezzare ma che adesso è svanito, servirà ancor tempo prima che l'ennesima possa avvenire e chissà che non sia li quel giorno per potersene godere la bellezza vera. E la veste scivola sempre di più , nude quelle spalle appaiono candide e dolci, curve di un mondo che pesa ma che può anche sorreggerne le membra ormai stanche.

00:13 Sango:
 Un sospiro ultimo mentre infine quella pioggia cade, dolce, goccia dopo goccia a impregnar la vita, il corpo, a lavarla finalmente da ciò che è stato, provando a cancellar adesso quel che è stato un sogno i cui cumoli mai se ne andranno via celandosi ad occhi altrui eppure è leggera adesso , libera d'un peso per potersi perdonare ancora, potersi non guardar indietro e lasciar che quello resti solo un ammasso d'un passato, pesante, importante si, eppure un passato che mai ritornerà. Che parola terribile eppure pregna d'una serenità che non ha eguali, e il petto si libera ancora e ancora di quei coltelli che lentamente scivolano indietro lasciando che i polmoni prendano fiato di quel nuovo mondo e possa sentirne la vaga essenza. Ma le ferite, quelle son sempre li, aperte e pregne di sangue - molto dovrà esser fatto , molto dovrà cambiare prima che si richiudano, che possa infine dirsi curata, che possa davvero rinascer da quelle ceneri morenti . Il manto che s'appesantisce sempre di più impregnandosi della stessa essenza di coloro che non vi sono più, di un Ren che è morto. Lo è, non ritornerà mai in vita a riprenderla, non ci sarà mai più per lei e quel sogno, quel suo sogno, svanisce con lui, deve svanire. Un sogno pregno di speranza che un giorno s'avveri, eppure non ha più la via da seguire, non ha un cammino da percorrere e forse potrà godersi infine quel presente che mai ha desiderato , forse potrà dir di poter vivere per se stessa, d'aver l'egoismo di prender in mano quel che è la propria vita e di poterla innalzare ancora e ancora, di poterla portare sempre più in alto solo per quel che ella ama e desidera davvero. La veste scivola con quelle braccia che si son abbassate ormai da tempo senza comprendere come ne quando, e questa finisce a terra, nel fango, nella morte stessa mentre la pioggia cancellerà quella che era l'ultima alba che si spegne. Quella tigre bianca non vi è più se non in quei ricordi lontani e passati, e adesso non potrà rinascerne senza finirne schiacciata dal suo peso, non vi è più nulla per cui combattere, non vi è un sogno. Non ancora e chissà quanto resisterà senza desiderarne avere un altro, ma la pioggia lava via tutto , quei suoi lunghi capelli lungo la nuda e bianca schiena, d'un corpo che s'è fatto donna per altri , coperto dalla piccola stoffa sul bacino di quei pantaloncini che si vedono, e da quella sottile maglia anonima. E' anonima. E' nessuno adesso. Può esser tutto adesso. Cosa sei adesso Sango? Quali sono i tuoi desideri? Domande che non si cancellano , domande alle quali dovrà rispondere con sincerità, domande che serba per se stessa. Creta, ecco cos'è divenuta. [/]

...L'ultima alba che il mondo potrà vedere, ma adesso la veste muore nel fango e nella pioggia, lasciando andare quell'ultimo abito per rimanerne nuda e priva di tutto...






Piango.

Role importante per la crescita di Sango in questo nuovo mondo