Giocata del 16/02/2021 dalle 19:37 alle 23:09 nella chat "Quartiere dei Clan [Ame]"
Ci ha pensato parecchio su. Infatti sono passati alcuni giorni da quando ha incontrato quella donna nel quartiere tecnologico. Si ricorda il suo nome: Sango Ishiba, e lei stessa gli ha detto di fare il suo nome se nel caso avesse voluto cercare il lignaggio di Kakuzu. Ci ha pensato e ha deciso di recarsi verso il quartiere dei clan di Ame, unico posto che gli è venuto in mente. Dove altro potrebbe andare? Ora si trova tra quelle strade, a guardarsi in giro per capire dove potersi recare. Cercherebbe delle indicazioni a riguardo, per poter trovare il dojo dei Kakuzu. Indossa un paio di pantaloni neri in tessuto meno freddo dei jeans, una maglietta bianca e una felpa con la zip di colore grigio e con il cappuccio. Questo è tirato sopra la testa e la cerniera è chiusa. Le mani sono dentro le tasche, mentre all'interno delle orecchie sono state inserite le cuffiette per ascoltare la musica che proviene direttamente dal suo cellulare. Cammina con ai piedi delle scarpe da ginnastica bianche mentre con gli occhi cerca qualsiasi indizio per trovare il posto che gli interessa. Dopo non aver trovato nulla, si decide di chiedere informazioni a una vecchia signora che sta passando la scopa all'entrata di casa. < Scusi signora, potrebbe indicarmi la strada per raggiungere il Dojo dei Kakuzu? > le domanderebbe con estrema gentilezza, ma con quel tono molto cupo e rilassato che contraddistingue Aki. Questa, in modo poco cortese, gli indica una strada dicendo, senza sprecarsi troppo, un paio di indicazioni a voce. Così si indirizza verso il luogo e dopo un paio di minuti arriverebbe davanti a una costruzione. Pensando di essere arrivato proverebbe a attivare il chakra. Non sa cosa potrebbe trovare. Così porterebbe la mano destra al petto provando a formare il mezzo sigillo. Successivamente proverebbe ad immaginare le due sfere: quella della forza spirituale a livello della testa che presenta un moto a spirale e quella della forza fisica a livello della pancia che presenta lo stesso movimento della prima. Infine proverebbe a immaginare di unirle proprio all'altezza del mezzo sigillo e mescolarle per formare quella che sarebbe la terza sfera: quella del chakra. Questo, nel caso tutto fosse andato per il verso giusto, si spargerebbe all'interno di tutto il copro in modo tale da rinvigorire tutti i tessuti. [Tentativo impasto chakra][chakra 35/35] La sera è scesa, dolce e lieta risuona in questa notte la mancanza dell'acqua perenne che un tempo scendeva su Ame, ma tu questo non lo sai Aki, questo è un nuovo mondo per te che ancora devi scoprire. Cresciuto in quelle mura fatte di bambini senza alcun legame con un genitore.. un singolo pensiero triste da donarti, è vero, eppure quanti come te non hanno avuto mai modo di crescer normali? Pochi, troppe guerre hanno devastato questo mondo infame, quello che ti è crollato addosso al solo sentire il tuo nome da una perfetta sconosciuta e la tua pelle ti ha donato posto, quella che ti ha indicato subito una via da proseguire e tu l'hai accolta e fatta tua. Per quale motivo? Per il sapere chi siano davvero i tuoi genitori? Quale sia il tuo posto in questo mondo fatto d'una pace fittizia e leggera, come una bolla di sapone che prima o poi esploderà alle prime luci dell'alba, una nuova alba giungerà dunque su Ame? Questo lo vivrai da te, con la tua stessa pelle e con dei sogni che ancora forse non vi sono, ma ne avrai, e saranno quelli a portarti più in alto di chiunque altro e renderti unico in questo piccolo mondo di piccole menti. Apri la tua, vedrai cose che si celano agli occhi ciechi di un mondo che vuole solo dimenticare il passato. "Di la" la signora risponde, nervosa dal tuo viso di chi non conoscendo ha paura, paura di te piccolo Kakuzu e di una pelle che ti ha marchiato da molto tempo oramai. Il quartiere dei clan si apre d'innanzi a te poco oltre il tuo stesso cammino, tre sono i singolari capitali che la sorreggono, il più bello e appariscente appartiene al clan della carta, quello minore ma oscuro appartiene a coloro che nella notte trovan la loro vera forza, e di coloro che rotto un cuore ne ritrovan altri, come se li potessero sostituire con troppa facilità. Si aprono tutti d'innanzi a te e al tuo sguardo, quello che cercherai si trova sulla sinistra e lo comprenderai vedendo li d'innanzi una donna e un uomo con la pelle simil alla tua sebbene i loro colli sembrano esser stati ricuciti con uno spesso filo nero e le labbra dell'uomo pure . Ti osservano subito, il loro sguardo sembra quasi..dolce? Eppure estraneo a te, a quel che hai imparato vivendo lontano dal mondo che ti appartiene davvero, o forse no? Ti osservano e sentirai la presenza di quello sguardo in quei lievi brividi d'umidità nella pelle spoglia, ti stanno aspettando, come una madre che attende il figlio dopo tanto , troppo tempo. [Ambient per Aki][no time]
La pioggia manca e il cielo è sereno. Una cosa che farebbe ridere se dovesse arrivare alle orecchie di chi, a differenza di Aki, ha visto Ame nel suo splendore. Invece lui può permettersi di passeggiare non preoccupandosi dell'acqua che, cadendo dal cielo, potrebbe bagnarlo. Le indicazioni della signora sembrano corrette, infatti si trova davanti a queste tre grandi costruzioni. Ma solo una interessa a lui ed è facile capire quale sta cercando. Il suo sogno, se così si può chiamare, potrebbe realizzarsi presto. Ma a che prezzo? Non lo sa e non lo saprà fino a quando non dovrà pagare il conto. Il chakra scorre all'interno del suo corpo e grazie a questo, per quanto potrà servire, lo rende più tranquillo. Diciamocelo. Non è una persona che soffre di ansia, ma in questo momento ci vorrebbe proprio Nana insieme a lui. Ma non è così. Si trova da solo davanti al Dojo di quella che dovrebbe essere la sua famiglia, il suo clan. Davanti a questo due persone che gli rimembrano un po' la visione che ha di sè quando si specchia alla mattina. Quelle cicatrici gli sono famigliari. Ora capisce perchè quella donna lo ha riconosciuto senza presentazioni. Per lei è stato un foglio completamente leggibile. Cosa deve fare ora? Una cosa sola è disponibile, cioè andare a parlare con le due figure che stanziano all'entrata del Dojo. Si avvicinerebbe forte del suo chakra attivo come sempre con aria sicura per non far vedere agli altri che in realtà un po' è teso. Tirerebbe fuori il telefono per stoppare la musica e andrebbe a levarsi le cuffiette per poi inserire tutto in tasca. Una colta arrivato davanti a loro comincerebbe a parlare. < Salve. Mi chiamo Aki Kakuzu. Mi ha detto di venire qua Sango Ishiba. Ho delle domande da fare. >. Nessuno si sarebbe, probabilmente, presentato così, ma non ha tempo da perdere. Le mani sono ancora in tasca e il cappuccio è ancora sollevato sopra la testa. Così si sente più sicuro e in qualche modo si sente più protetto. [chakra on] Sei giunto dove volevi essere, non vi sarà per te alcun intralcio nel tuo cammino, ne per le persone che vi troverai d'innanzi che seguono il tuo cammino. Uno sguardo è complice tra i due davanti l'entrata, coloro che poi passeranno sul tuo viso ma solo la donna parlerà subito dopo il tuo dire "vieni pure" un dire caldo e calmo, eppure esprime una certa irrequietezza, una sorta di gioia mal celata mentre lei stessa da sola ti farà strada ad un piccolo cortile sterrato senza alcuna pianta ne bellezza, molto freddo e scuro, impersonale quasi, ma non vi ci vorrà molto prima di arrivare a quella che è la sede principale . Una casupola grande rispetto alle altre con i tetti spioventi e altre guardie che vi sono d'innanzi, ma vi lasceranno passare per entrar in un salone basso e lungo, molto rozzo per via di quelle sedie spartane come il tavolo. Sulle pareti appese diverse maschere che non riconoscerai e dietro il grande tavolo al suo centro vedrai un uomo d'innanzi a te , impegnato in una conversazione fitta fitta con altri membri che al tuo entrare smetteranno di parlare. I suoi occhi son verdi, la sclera rimane rossa intensa, così come quella faccia che viene tenuta da diversi fili che circondano la bocca . I capelli son lunghi fino alle spalle , di un viola intenso e scuro "un altro piccolo Kakuzu" la sua voce è graffiante, ti penetra nelle ossa, ma ti invita a sederti d'innanzi a lui in quella sediolina in legno chiaro. Ma ancora tace, mandando via gli altri con un gesto della man dritta, adesso sta a te parlar e chiedere, se di domande ne hai , eccome se ne hai. Ma ancora tutto tace nel silenzio assoluto. [ambient Aki][no time]
Poche parole da parte della donna, mentre l'uomo, impossibilitato forse a causa di quei fili che gli cuciono la bocca, non spiaccica parola. Un invito a entrare che viene accettato dal giovane Aki il quale, durante tutto il tragitto, non si guarda intorno. Sta pensando e immaginando quello che potrebbe capitargli tra poco, non avendo però nessuna idea. Si tratta veramente di oscurità completa all'interno della sua mente. La testa è leggermente piegata verso avanti mentre cammina e segue i passi della sua guida attraverso il tragitto. Vedrebbe le altre guardie, ma non farebbe niente altro che guardarle di sfuggita con la coda dell'occhio. Poi la stanza. Molte persone dentro, ma solo una sembra essere importante. Ai suoi occhi risulterebbe evidente chi comanda là dentro. Infatti, una volta entrato, questo parlerebbe. Niente di troppo sensazionale, ma il gesto che fa capire agli altri che se ne devono andare è così deciso che fa intendere la sua predominanza su coloro che stanno uscendo come ordinato. Un altro invito viene fatto al ragazzo, cioè di sedersi. Aki, quindi, lo fa e si mette comodo. SI abbassa il cappuccio nel momento in cui il suo culo tocca la sedia e, una volta completamente appoggiato, incollerebbe la schiena allo schienale e con i suoi occhi azzurri fisserebbe quelli dell'uomo che ha davanti. Ha accettato l'invito al ballo e ora balla. Non può più tirarsi indietro quindi si comporta come lui è, senza mentire. < Salve. Mi chiamo Aki Kakuzu, ma di questo clan ora ho solo il cognome e il sangue. Non ricordo di essere mai appartenuto a questo clan in altri termini e sono venuto qua per scoprire il mio passato e cercare di ricordare il viso e il nome dei miei genitori. >. Tutto ciò che vuole sapere è contenuto in questa frase. Probabilmente non potrà venire a conoscenza di tutto, ma ci prova. Non ha niente da perdere dopotutto. < A cinque anni mi hanno portato a Kusa. Non ricordo altro, tranne che i miei genitori sono morti durante l'ultima Guerra di dieci anni fa. Non so altro di me e del mio passato. >. Aspetta, continuando a guardare negli occhi il suo interlocutore. [chakra on] L'uomo osserva, attento ad ogni tuo movimento eppure la donna che ti ha accompagnato andrà a sussurrargli qualcosa che durerà pochissimo ma non sarà udibile alle tue orecchie "non mi importa molto di coloro che si sentono in fissa con Ame" si beh, Sango ti avrà pur mandato li, ma il clan è il clan e ciò non compete con ciò che altri fanno, specialmente di Ame ne dei suoi componenti , però hai la sua attenzione adesso, la sua più completa mentre t'osserva da li, da quella sedia più grande e ampia della tua. Ma ti lascia parlare ma andrà a far un gesto verso uno degli ultimi kakuzu rimasti li, che tornerà dopo breve con quelle bevande, acqua, thè caldo e sakè. Lui stesso ti inviterà a sceglier con dei gesti ciò che desideri bere, e non si può rifiutar ciò che un clan dona insomma e perciò anch'esso ti invita con quel cenno del capo a prender e sceglier da bere. Il silenzio cala in tuo favore, in quel che sia il tuo lignaggio, in quel che è il tuo cognome insomma " Aki " pronuncia solo adesso il capo clan, alla fine del tuo dire senza dir altro insomma per quello che stai continuando a dire "il nostro clan è antico e viene da Takigakure" si, il posto da dove provieni non è nemmeno quello insomma , ma ancora la storia ti è nascosta "e non vogliamo esser appartenenti al villaggio della pioggia, ma dopo tanto tempo cosa ci resta" domande che non vogliono una risposta e gli occhi che si fermano sul tuo viso "si vede che i tuoi genitori hanno fatto un ottimo lavoro" ma non aggiunge altro adesso, guardandoti e bevendo la sua tazza piccola e tozza in legno con il sakè dentro "quindi piccolo kakuzu, vuoi sapere della tua storia immagino. Ma noi non siamo come loro, ricordatelo sempre" sorride adesso, inquietante in quel suo fare quasi rozzo e poco avvezzo alle buone maniere. A te di nuovo la palla, cosa dirai piccolo Aki? [ambient per Aki][no time]
Con un gesto, che fa capire il completo subordinamento degli altri presenti a colui che lo ha compiuto, vengono portate delle bevande al tavolo che si trova davanti a loro e che li divide. Con un gesto Aki viene lasciato libero di servirsi e di decidere ciò che più preferisce da bere. Acqua, the caldo e sakè. Li guarda qualche secondo per poi andare ad allungare la mano verso il sakè. Non è un amante di questo alcolico, ma ogni tanto lo ama, soprattutto quando ne ha bisogno per rilassare i nervi. Quale momento migliore di questo? Ascolterebbe le parole dell'uomo, cercando di capirne il più possibile il significato. Ormai ha capito che tutte queste persone un po' avanti con l'età si mettono a parlare in modo strano. Per saggezza? Per rimembrare i tempi passati? Non lo sa e non gli interessa. Ascolterebbe con attenzione bevendo il sakè gentilmente offerto. Una sola cosa non gli è chiara. < Quando usate le parole 'noi' e 'loro' a chi vi riferite? >. Vuole essere certo di capire tutto per bene, per evitare di fraintendere o arrivare a soluzioni sbagliate. < E voi conoscevate i miei genitori? > domanderebbe poi, dopo aver sentito la risposta del capoclan. Intanto pensa. Pensa a ciò che gli è stato detto. Il suo clan, come lui stesso, è dovuto andare via, ha dovuto lasciare la sua patria per dirigersi in un altro posto. Le storie del clan e di Aki sembrano per ora intrecciarsi. Però non vuole arrivare a pensare a cose affrettate solamente per la voglia di farlo. Deve sentire ciò che l'uomo ha da dire. < In più, scusate, come mai il mio aspetto è così riconducibile ai Kakuzu e così strano rispetto agli altri? >. Ha un mare di domande e piano piano vuole farle tutte. [chakra on] Il sakè che berrai ha un sapore dolciastro, caldo e tiepido che ti riscalda, un ottima scelta tra le cose che ti son state poste davanti, e anche il capo clan se ne complimenta con un lieve e lugubre sorriso "nulla di importante per adesso" lascia che quella tua domanda rimanga li, espressa ma senza alcuna reale risposta, i segreti muovono questa realtà mio giovane kakuzu, importante che lo impari presto e subito "non siamo stati mai troppi anzi, il nostro clan è.. particolare" un eufemismo insomma se pensi a tutto ciò che hai avuto modo di vedere, di cicatrici collezionate e riparate con dei fili, di sorrisi ambigui e strambi. Di contatti mai avvenuti e di sussurri bassi, un mondo nuovo pregno di scrigni ancor da aprire insomma. "i nostri corpi non sono come gli altri" lo stesso uomo che adesso si alza e comincerà a camminare a passi lenti e fermi pur di giungere a te, e tu dalla tua parte sentirai la tua testa girare in modo ossesso, la terra che sembra mancarti dalle gambe, il corpo che si allenta e diviene come creta. I tuoi pensieri si annebbiano così come la tua vista , la lingua che sembra non esserci più e il tuo capo che dondola in avanti verso la stessa tavola "sono segreti che dovrai imparare a conoscere" la voce dell'uomo che diviene lentamente come un eco lontano ma che ti afferra le viscere, paura che si insinua nel tuo corpo in ogni tuo atomo "con il tuo stesso corpo" ride , si lo sta facendo, una risata che rimbomba nella stanza vuota e che viene riflessa da coloro che adesso entrano dentro coi loro visi marci e strani, pregni di cicatrici che vedrai come tuoi incubi "sei il prossimo sacrificio" , si , lo sei, e non potrai far altro se non sentire le tue gambe molli e deboli, la testa molle e lenta, ogni movimento sarà faticoso ma non vi è dolore adesso, solo forse comprensione di ciò che avverrà. Sei un piccolo sacrificio al centro di un enorme stanza che vedrà quei pochi che dall'alto ti sorridono, felici di avere una nuova anima e un nuovo corpo tra loro.
Un sapore dolciastro colpisce le papille gustative di Aki che è contento di aver deciso di bere quel Sakè. Ascolterebbe poi le risposte poco esaurienti del capoclan, mentre continua a gustare la bevanda. Che cosa vuol dire particolare? Come parola non ha un significato prestabilito e questo non piace al giovane che, come con Sango, odia queste risposte che hanno qualcosa di nascosto al loro interno. Finisce di bere il Sakè e appoggia il bicchierino sul tavolo. Poi un ultima frase che viene seguita da un cambio di sena. La testa comincia a girare e il ragazzo si appoggia ancora più pesantemente sullo schienale della sedia. La vista si annebbia e il cervello smette di elaborare quei pensieri che prima riempivano il tutto. La terra, che prima veniva sentita in modo chiaro e lucido sotto i suoi piedi, viene a mancare come la lucidità nei suoi movimenti. L'udito, che rimane ottimo, comincia a sentire una risata e altre parole che renderebbero in soggezione chiunque. Una risata segue e il rimbombo di essa frastorna il ragazzo ancora di più di quanto lo è già. In che senso sacrificio? Che cazzo vuol dire sacrificio? In che cazzo di posto è finito? Questi sarebbero tutti pensieri che inonderebbero la testa di Aki se non fosse completamente fottuta. Ma si tratta di un genjutsu? O si tratta di qualcosa all'interno del Sakè? Non lo sa e in questo momento non sta pensando a questo. Si sta trattenendo dal vomitare a causa del giramento di testa e non riesce a fare altro se non a dire < Che cazzo mi avete fatto luridi pe**i di me**a?! >. Non proprio delle parole che uscirebbero da un principe, ma capitelo. Si trova in una situazione un po' scomoda. [chakra on] Nulla da fare mio caro Aki, le tue parole sembrano biascicare fuori dalle tue labbra tirate, le palpebre inizieranno a chiudersi senza il tuo volere e la vista che perderà il suo potere da darti condusione. Il tuo corpo perde forza immediatamente e la tua mente la lucidità necessaria per poter intervenire su questi eventi, ma prima che colpirai il tavolo verrai preso da diverse mani che ti sollevano e ti faranno stendere su quello stesso tavolo "non ti agitare" un sussurro pare a te della stessa donna che ti ha permesso di entrare, lontano mentre il sonno ti sta cogliendo e sentirai scivolarti in un oscurità priva di luce "non devi far altro che accettare il tuo destino, la tua eredità" un'ultima risata leggera prima che il mondo si chiuda d'innanzi a te. Non sentirai nulla, ti sentirai subito dopo leggero come immerso nell'acqua ma i tuoi incubi verranno a galla - i peggiori, quelli che vorresti dimenticare, quelli che hai perfino dimenticato come i volti dei tuoi genitori che riaffiorano tra le membrane di ricordi lontani - trascinati da quello che vi era in quel sakè, non un sakè comune come quello del capo clan, ma dentro v'è stata nascosta qualcosa che ti permetterà di dormire, ma anche di esser trascinato via da Kagegakure senza alcun problema. Infine sei pronto adesso, hai scelto di andare ma il clan deciderà ciò che un tempo era di comune uso. Ma ancora nulla sarà colto da te, solo la sensazione di scivolare in mezzo alle onde, ma è ancora presto per riaprir quei tuoi occhi, tutto verrà sempre a suo tempo. [end]