Cura le mie ferite, proteggi chi amo

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20:27 Tsuyunotama:
  [Cortile] La pioggia batte con estrema forza in quel fazzoletto di terra del paese del Fuoco. Il Tempio del Fuoco ormai abbandonato è lì come una cosa vecchia che ormai non serve più, tra i vari attacchi subiti negli anni gloriosi dell'era dei ninja e quelli delle ultime guerre è rimasto ben poco se non un cumulo di rovine e pochi spazi ancora identificabili con la loro funzione iniziale. Il Monaco sosta sotto un piccolo porticato fatiscente nel cortile principale del tempio, subito dopo le porte divelte un tempo invalicabili per qualsiasi persona indegna. Sotto quel piccolo portico che altro non è che una piccola sala ormai sventrata da anni e che ormai non ha più nulla di architettonicamente riconoscibile, lì, Tsuyunotama sosta seduto atterra sulla sua amata stuoia. Addosso ha un kimono pesante di colore grigio e una mantella di colore nero sulle spalle, affianco a dove è seduto uno zaino con i suoi utensili da viaggio e d'innanzi a sé un piccolo fuocherello che arde. Voleva venire a vedere questo Tempio, monito del fallimento dell'Uomo per rendere onore ai suoi vecchi abitanti ma la tempesta lo ha colto e quindi ha dovuto ripiegare come meglio è riuscito in una delle "strutture" ancora in piedi per poter superare la tempesta e passare la notte. <Qua non è così male effettivamente...> dice guardandosi sommessamente attorno cercando di ricostruire con la fantasia quello che una volta poteva essere questo luogo. In testa ha il suo cappello da viaggio a falde larghe e quel suo piccolo cantuccio è rischiarato dal fuocherello che battendo contro la parete alle spalle del monaco funge da vero e proprio faro in quella notte piovosa e di tempesta.

20:41 Dyacon:
 [Esterno Tempio Fuoco] Piove come al solito. Invece di essere nel paese del Fuoco, si può tranquillamente dire che si trova nel villaggio della pioggia. In anni e anni che si trova a Konoha, o meglio di quel che rimane, il sole lo ha visto splendere in tutta la sua luce rarissime volte. Una di queste, pochi giorni fa, quando ha incontrato Sango sotto il nuovo monte dei volti. < ..... > Non dice una parola. Sguardo basso e mano destra che stringe un pezzo di carta accartocciato nel palmo. Avanza verso le rovine del tempio del fuoco, risalendo ciò che rimane di quell'enorme scalinata. Salta da un masso all'altro, venendo illuminato di tanto in tanto dalla luce dei lampi che si susseguono in cielo. Anche stasera è andato oltre le mura di Kagegakure, fregandosene di poter incontrare qualche chimera del falso Dio. Proprio ieri ne ha rivisto un esemplare dopo tanto tempo. Fortunatamente è riuscito ad ucciderla e, soprattutto, scampare alle altre. Agli occhi esterni si mostra in questo modo: capigliatura corvina lasciata alla mercé delle intemperie, dove alcune ciocche ribelli cadono davanti ai tratti somatici, occultando l'occhio destro. Maglietta nera su cui sopra è indossata una felpa bianca a collo alto con chiusura verticale. Caratteristica di questi indumenti? Hanno la manica destra tranciata. Infatti il braccio dritto è completamente nudo dalla spalla. A differenza dell'arto mancino, coperto dalla seta fino al polso. Pantaloni scuri come la pece con dei ghirigori dorati a proteggere le gambe, mentre ai piedi i classici sandali da shinobi aperti sul davanti. Portaoggetti assicurato alla cintura e portakunai allacciato intorno al quadricipite sinistro. Coprifronte assicurato nella parte esterna del braccio destro, tra spalla e gomito. Dietro di sé, immancabile, la presenza della giara giallo ocra che si staglia in diagonale, racchiudendo dentro di sé la sabbia sacra del paese del vento. Avanza, con un obiettivo chiaro in testa da raggiungere.

20:49 Tsuyunotama:
  [Cortile] La pioggia continua a battere ma il suo piccolo rifugio gli permette di stare all'asciutto e soprattutto lontano dai venti che per ora non battono nella sua direzione ma in quella opposta concedendogli una quiete surreale nonostante il tempaccio. Il fuoco continua ad ardere, lui, in grande silenzio aggiunge un piccolo pezzo di legno prendendolo dalla riserva che porta sempre con sé nello zaino; assieme al tronco tira fuori anche una piccola bacchetta d'incenso che attizza con la brace ardente del suo focolare. Un sospiro di grande tristezza continuando a guardare il luogo sacro <non rimarrà che pietra su pietra> bisbiglia sotto voce con una forte tristezza, eppure, lui è preparato a tutto ciò, non è come gli altri ma il suo cuore non ha ancora abbandonato completamente l'istinto umano che a tratti torna fuori. D'un tratto vede un qualcosa all'ingresso - lui è poco lontano da quello che rimane della grande entrata - aguzza lo sguardo alzando leggermente il capo per aver una visuale migliore <qui non c'è più niente da rubare né da profanare shinobi> urla con voce seria in sua direzione per farsi sentire nonostante il rumore della pioggia che riempie quegli spazi enormi. <Qui si può solo più pregare e fare ammenda> continua in sua direzione riportando le braccia conserte.

20:58 Dyacon:
 [Cortile] A quanto pare le sue imprecazioni silenziose, riguardo le condizioni climatiche, giungono fino ai massimi piani superiori. Tant'è che la pioggia smette di colpo di cadere, lasciando dietro di sé solo uno strascico della tempesta: alcuni lampi seguiti dai soliti rombi dei tuoni. < Ahhh... > Sospiro di sollievo, mentre le dita della mano sinistra si dipanano, venendo poi passate tra la folta capigliatura scura, così da eliminare l'acqua addensatasi sul cuoio capelluto. < Finalmente un pò di pace... > La pioggia caduta in questi giorni lo ha veramente infastidito, annoiato a tal punto da imprecare con veemenza(?). Lo sguardo color ametista si abbassa sulla pezzo di carta appallottolato nella mano destra. Viene ancor di più accartocciato, distruggendolo quasi, tanto da far sbiancare le nocche bagnate dall'acqua piovana. Arriva finalmente sull'ex portone, notando come le ante dello stesso siano state divelte, distrutte completamente. Altri segni di una guerra lunga dieci anni. < Uh? > Aggrotta la fronte, venendo raggiunto dalle parole di Tsuyunotama. Rapidi gli occhi guizzano in direzione della fronte della voce, adocchiando una figura nel cortile, coperta sotto un rifugio improvvisato. < So benissimo a cosa serve un Tempio. > Tono di voce secco, greve, prima d'eseguire il suo primo passo in ciò che rimane del fu cortile. < Non sono venuto né a profanare, né tantomeno a rubare. > Non è un profanatore di tombe. < Tu sei un monaco del Tempio? > Chiede, fermandosi ad un massimo di dieci metri da lui, perfettamente frontale. Si pianta con i piedi a terra, reclinando leggermente il capo verso destra, squadrando da capo a piedi la struttura fisica dell'altro. Attende una risposta.

21:06 Tsuyunotama:
  [Cortile] Dopo quelle parole rivolte allo shinobi la pioggia piano piano cessa rimanendo soltanto il nuvolo tra le stelle e la luna. L'aria è pulita, il tempo si è calmato, regna la pace. Un sorriso di gratitudine si allarga sul volto del monaco, i Kami di nuovo lo stanno guardando dall'alto? Possibile, ultimamente gli occhi dei Grandi sono sul suo cammino da quando ha lasciato il suo tempio al di là delle montagne. Il fuoco continua ad ardere e illuminare la zona e la figura di Dyacon appare ora ancora meglio stagliandosi nella notte. Il Sabaku si avvicina a lui rimanendo a dieci metri di distanza e rispondendo alle di lui parole con voce ferma, esattamente come ha impostato lui il discorso verso il ninja. Le labbra si schiudono e un'espressione seria prende il posto di quella di beatitudine creatasi poco prima per via della fine del diluvio <sono un inviato dei Kami, un Iniziato alla Mistica> e allarga ora un sorriso sciogliendo la serietà di prima <un faro nella tenebra della notte, lo scoglio che protegge la riva, la foglia che ripara l'insetto> risponde nella direzione del nuovo giunto. Gli occhi squadrano l'altro, notano il coprifronte <e tu devi essere un ninja...> lascia la frase a metà alzando la mano destra e facendogli cenno di venire sotto quel porticato di fortuna vicino al fuoco <vieni verso la luce e il calore> simbolismo e allegoria della vita? Forse.

21:23 Dyacon:
 [Cortile] Attende una risposta dall'altro e, nel frattempo, in modo sottile ed impercettibile, la sabbia contenuta nella giara posta dietro di sé, scivola con armonia, sollecitata dagli spostamenti del Sabaku. < ..... > In silenzio decide in maniera autonoma di avvicinarsi al monaco, arrivandogli frontalmente, volenteroso di dimezzare quella decina di metri che li dividono. < Un inviato dei Kami. Iniziato della Mistica. > Ripete la descrizione che lo stesso monaco fa di se stesso. < So che non serve per forza un luogo dove pregare. Mi hanno insegnato che si ha bisogno solo della volontà... > Lui non è un credente. Era stato tirato su con una nota religiosa, ma questa è svanita nello stesso istante in cui i suoi genitori gli sono stati strappati nella precedente guerra ninja. < Ma se esistono strutture come questa... > Allarga le braccia, indicando ed accogliendo le rovine del tempio che lo circondano. < Credo che qui, come dire... > Alza lo sguardo dell'occhio sinistro - unico visibile a Tsuyunotama - verso il cielo ancora scuro, ma non più plumbeo. < ...ci siano più probabilità? Le energie sono più forti. > Non è proprio ferrato sull'argomento, ma non se ne vergogna. I suoi obiettivi di vita sono altri. Decisamente altri. < Esatto. > Annuisce alla sua osservazione. < Ninja di Suna. > Puntualizza, poiché è orgoglioso di provenire dall'ex paese del vento. La giara riposta dietro la schiena, ne è la testimonianza. < Hai un nome? Oppure la gente parla con te utilizzando quelle strane descrizioni? > Abbozza un sorriso, allargando gli angoli delle labbra verso l'esterno. Si avvicina ancora di più, fermandosi a circa 3mt di distanza dal suo interlocutore. < So che è tutto distrutto... > Si riferisce alla struttura sacra. < Ma voi monaci avete, non so, una sorta di altare integro? > Chiede, curioso.

21:32 Tsuyunotama:
  [Cortile] L'altro si avvicina lentamente al monaco, non lo raggiunge e non si siede con lui ma comunque accorcia la distanza che li divide; lui rimane seduto l'altro ancora in piedi con la sua amata giara. La diffidenza in questo mondo è ormai tanta, nessuno si fida di nessuno, questo è il mondo che hanno costruito gli umani dopo che hanno deciso di abbandonare la retta via data loro dai Kami. Le parole di lui arrivano alle orecchie dell'Iniziato, egli, in risposta allarga un grande sorriso in sua direzione mostrando addirittura una porzione di denti, dopo, con calma, risponde. <I Templi non servono ai monaci per pregare, ma per dare un segnale agli uomini> replica, continuando subito dopo <non serve nessun luogo per pregare, basta la volontà come hai detto tu... L'Anima raggiunge i Kami ovunque essa si trovi, non importa il tempo e lo spazio, anche perché queste categorie di misura esistono soltanto qua non là> i Kami, sono fuori da ogni categoria umana, per questo essi sono inspiegabili. Uno sguardo balena velocemente sul fuoco che continua ad ardere per poi ritornare su Dyacon. <Questi Templi servono per accudire le anime dei bisognosi, sono un punto di riferimento per chi è perso e servono principalmente per l'allenamento dei Monaci ma ormai è tutto distrutto, è tutto perso per via della follia dei vostri Kage, dei vostri Daimyo e dei vostri clan> tutti, nessuno escluso. <Mi chiamo Tsuyunotama, e tu?> dimanda verso il Sabaku facendogli ancora cenno di avvicinarsi al focolare <perché indugi? Temi forse tu la luce?>

21:46 Dyacon:
 [Cortile] Le pupille si spostano da destra a manca, alla ricerca di un altare, un'ara, una zona di preghiera allestita per ricevere eventuali offerte o, visti i tempi, dove concentrare le preghiere. Non la trova all'esterno, magari è nascosta ai suoi occhi, sottoterra, così da non esser vittima di sciacalli o profanatori. < Quindi i vostri templi sono come grandi campi d'addestramento spirituale. > Questo è quello che ha capito. Degli amplificatori dell'energia psichica. < ..... > Si zittisce poi, ponendosi in ascolto delle parole che l'altro va ad esternare. Impossibile non notare una vena di astio nei confronti dell'umanità. < Parli troppo articolato per i miei gusti, Tsuyunotama... > Afferma senza fronzoli. Va dritto al punto Schiettezza che ha amplificato durante questa decade. < Forse sotto certi punti di vista posso essere d'accordo con te... > Ovvero sulla follia che si è insidiata nella mente umana. < Ma purtroppo l'essere umano brama potere. E' sempre stato così e lo sarà ancora negli anni a venire. > Fa spallucce, come se quel male è impossibile da eliminare da ogni singolo essere vivente. < Si possono trovare dei Kage meno guerrafondai, più portati alla pace. Ma ne basta uno, un'unica persona per far sfociare tutto in una nuova, ennesima guerra. > Cerca di snocciolare il suo concetto nella maniera più chiara possibile. Limpida, continuando ad osservare in volto il suo interlocutore. < Sono venuto qui per lasciare questo rotolo... > Anche se della forma originale è rimasto ben poco: infatti la pagina è stata strappata e appallottolato con energia nella mano destra. E' ancora lì, trattenuta nel palmo. < Devo lasciar andare una persona. > Di nuovo. < Visto che non potrò proteggerla io, volevo che i Kami si occupassero di lei... > Spiega con serietà, facendo fatica ad aprirsi così tanto con una persona estranea. Purtroppo però, nell'ambito mistico, è l'unico che può aiutarlo in questo momento. < Il mio nome è Dyacon Sabaku. > Si presenta anche lui.

21:56 Tsuyunotama:
  [Cortile] Sorride alle parole di lui ascoltandolo fino in fondo per poi andare a rispondergli <qui non troverai altari, non c'è più niente, sono tutti stati rasi al suolo> dice con freddezza verso di lui <i pochi altari che sono ancora sparsi per il mondo sono difficili da trovare e soprattutto servivano per le cerimonie pubbliche per le grandi manifestazioni con la folla e il popolo ma esse non ci sono più perché tutti hanno perso la Fede o quasi> commenta amaramente verso il Sabaku <in campagna ci sono altari artigianali perché il popolo semplice e produttivo continua ad aver bisogno dell'aiuto dei Kami dato che dai ninja ha ricevuto solo morte, carestia e sciagura...> E si gira verso il suo zaino tirando fuori ancora due pezzi di legno che butta nel fuoco ardente. Dopo ritorna verso Dyacon <molto piacere...> risponde alla sua presentazione ascoltando poi con molta attenzione quello che ha da dire <i Kami si preoccupano sempre di chi gli viene affidato ma essi pretendono qualcosa in cambio...> e gli occhi ora si fissano intensamente su di lui <chi li disprezza, chi non crede in loro, chi ha fatto scempio della loro Parola non solo non può affiancarsi a loro ma verrà anche punito, in questa, nella prossima, e in tutte le altre vite che vivrà in questo ciclo cosmico..> la legge dei Kami è ferrea e la loro collera spietata, lo hanno visto tutti dieci anni fa di cosa sono capaci quando si raggiunge il limite. <Ecco perché ci siamo noi> noi, i Monaci <per intercedere con loro e riportarvi nella Grazia> dice allungando la mano nella sua direzione chiedendogli indirettamente di dargli quel rotolo - o quello che ne rimane - in mano <come si chiama questa persona?> Dimanda infine aspettando che il Sabaku finalmente si avvicini a lui e gli dia - forse - il rotolo con il nome.

22:05 Dyacon:
 [Cortile] L'avambraccio destro si piega ad altezza gomito, distendendosi in avanti e dando modo al palmo - rivolto verso il cielo scuro - di aprirsi e lasciare la stretta sul foglio di carta in cui sono riportate due uniche parole. Lo sguardo color ametista indugia per un breve istante sullo stesso, mentre le immagini di Keiga che ha ritrovato viva pochi giorni fa, si alternano nella sua mente. Per alcuni istanti si estranea dalla realtà, rapito dal ricordo di quegli attimi. Abbozza un sorriso, prima che la rabbia torni a prendere il sopravvento. E' un grande sostenitore dei sentimenti, ma più passa il tempo, più la parole dettegli da Sango si fanno presenti: le emozioni ti rendono debole. Guerra intestina ed invisibile che solo lui può fermare. Stasera si è spinto fin qui proprio con l'intento di fare ciò. Perdere una persona è tremendamente difficile. Ritrovarla e poi perderla di nuovo è ancora più straziante. Non può andare avanti così. Non vuole. < Uh? > Le parole di Tsuyunotama lo destano da quel viaggio interiore, riportandolo alla realtà. < Se hanno perso la fede come si possono biasimare? C'è solo distruzione e morte in giro. E' difficile trovare una speranza in un mondo del genere. > Confida con sincerità, prima di acconsentire alla richiesta del monaco: si avvicina a lui, sedendosi a terra e proteggersi in quella sorta di rifugio improvvisato. < Di sicuro non sono un santo Tsuyunotama se è questo che mi stai chiedendo... > Tra uccisioni, sesso sfrenato al nuovo quartiere notturno e vizi di dubbia natura, risulta difficile che i Kami siano accanto a lui(?). < Ma spero comunque che possano difendere una persona a me cara. > Visto che lui non lo farà. < Keiga Inuzuka. > Rivela il nome, allungandogli il foglio su cui la stessa Genin, dopo essersi riunito a lui, se ne è andata di nuovo.

22:18 Tsuyunotama:
  [Cortile] Il Sabaku finalmente s'avvicina e si siede vicino a lui, accanto al fuoco, il calore si espande, la parete dietro di loro è calda e funge da calorifero, quel piccolo cantuccio non è solo un rifugio contro la pioggia ma anche contro il mondo, un rifugio per l'anima, per i naufraghi e i dispersi, per tutti coloro che necessitano di una parola qua la troveranno. <Morte e distruzione che i Kage hanno seminato coi loro ninja ebbri di sesso, violenza e di fame per una vana gloria che ha restituito loro solo lutti, menomazioni e dolore> ma ora conclude questo argomento, è stato fin troppo chiaro e lo ha già ripetuto fin troppe volte. Finalmente prende quel rotolo e sente quel nome, le sopracciglia si alzano e lo sguardo si fa sorpreso, alza lo sguardo e lo proietta sullo shinobi <Keiga... Sono felice di sapere che è ancora viva allora> dice con una certa felicità <sai, la incontrai dieci anni fa nella foresta di Shukosato, lei era con il suo fedele compagno Akuma, parlammo tutta la notte, è una gran chiacchierona> ammette, lei stessa disse che con lui riusciva a parlare di tutto <si è accampata con me e la mattina presto è andata via regalandomi una lepre per mangiare, fu molto gentile> sorride, un bel ricordo dopotutto <il giorno dopo venni portato a Konoha dagli ANBU per combattere la vostra guerra, vidi i volti degli Hokage crollare, e poi fu notte>. Ma ora, bisogna concentrarsi su qualcosa di terribilmente serio per Dyacon. Ritorna con lo sguardo sul fuoco <Amaterasu-Sama, Zashiki Warashi-Sama e tutti i Lenokami, Vi affido questo nome, quest'anima, affinché voi la proteggiate in questa Valle di Lacrime, dalle inside del male, dalla tenebra fredda che invade la notte> stringe il rotolo con forza <Che Keiga Inuzuka possa aprire gli occhi nella Casa dei Kami, libera da ogni male e protetta su suoi passi> e infine, dopo qualche secondo di silenzio con gli occhi chiusi il Monaco getta il rotolo nel fuoco che immediatamente lo consuma, subito dopo riapre gli occhi e dice <ecco, ora la tua richiesta è giunta alla Casa> e tira fuori dallo zaino un incenso che attizza con la brace ed esso espande il suo aroma tutto attorno <ora taci Dyacon e prega qualche secondo i Kami affinché ti perdonino e tu possa intercedere con me per Keiga> e così dicendo batte le mani una contro l'altra tacendo e chiudendo gli occhi in una profonda preghiera.

22:32 Dyacon:
 [Cortile] Resta con la mano allungata in direzione di Tsuyunotama, attendendo che quest'ultimo afferri quel pezzo di carta accartocciato e ne faccia buon uso. Spera che possa essere lui a fungere da tramite con i Kami e far in modo che la sua preghiera venga esaudita. < Tsuyunotama... > Lo chiama per nome, volenteroso di rapire la sua attenzione. L'occhio sinistro dalla pupilla ametista si fissa sui tratti somatici del monaco posto accanto a lui. Lo squadra con insistenza e senza alcuna discrezione. < ...sei veramente convinto che se l'essere umano si privi di sesso, violenza e superbia, il mondo non assaporerà mai più il dolore di una guerra? > Inarca il sopracciglio destro, alquanto dubbioso sullo scenario appena descritto. < Hai conosciuto Keiga? > Domanda retorica la sua, poiché la risposta già gli è stata fornita. < Chiacchierona dieci anni fa? Siamo sicuri che stiamo parlando della stessa persona? > Sbatacchia un paio di volte le palpebre, non ritrovando nella descrizione di Tsuyu il modo di fare dell'Inuzuka. Però il nome di Akuma è una certezza. Garanzia d'originalità(?). < Tutto il resto combacia... > Dal fatto che si trovava accampata nella foresta, al regalo della lepre cacciata nel pomeriggio. < Anche io ho visto i volti degli Hokage crollare... > Velo di tristezza in quell'affermazione, tant'è che lo sguardo si abbassa sul terreno sottostante. Lui c'era. Era nella squadra insieme a Touma ed Ichirou. Scelti per la difesa di quel sacro luogo. Hanno fallito miseramente. < .... > Resta in silenzio poi, assistendo al rituale che il Judo prepara ed esegue. Sente le parole e quando anche lui viene invitato a pregare, sgrana gli occhi, non sapendo minimamente da dove iniziare. < Ngh... > Digrigna i denti, venendo avvolto dall'odore dell'incenso che si propaga per tutta la zona. Si zittisce e chiude gli occhi anche lui. O meglio, li socchiude, osservando da quelle fessure il fare del Monaco.

22:47 Tsuyunotama:
  [Cortile] Riapre dopo qualche minuto gli occhi mentre l'incenso continua ad invadere il cantuccio di fortuna illuminato da quel focolare. Guarda ora il Sabaku <noi conosciamo soltanto il mondo in cui viviamo, e abbiamo avuto conferma che qualcosa non sta funzionando anche perché i Kami hanno preso i loro provvedimenti per dare una sveglia a tutti quanti voi> e si stringe nelle spalle dato che è certo che il ninja ricorderà addirittura meglio del monaco cosa è successo dieci anni fa, quante persone sono morte e quanta sofferenza la manca di Fede del mondo ha causato alla popolazione tutta. Ritorna ora sul discorso Keiga <sì Keiga Inuzuka, ne sono certo, era lei> inutile dire che la menzogna nelle parole del monaco non esista quindi è esattamente come dice lui o almeno, con lui è stata chiacchierona tutta la notte tanto da addormentarsi nel campo allestito dall'Iniziato. <Sei sempre in tempo per tornare sulla retta via> dice ad un tratto a Dyacon <sei sempre in tempo per rinnegare il mondo che hai sempre abbracciato fino ad ora, molte persone con cui sto parlando ultimamente stanno cercando una via... Siete tutti distrutti, affranti, senza nessun appiglio, i vostri jutsu, i vostri coprifronte, le vostre missioni sono solo oggetti e parole vuote che non servono a nulla davanti al vuoto dell'anima e dello spirito...> sospira <pensaci bene>

23:07 Dyacon:
 [Cortile] La luna, di tanto in tanto, fa capolino dal banco di nubi passeggere che abitano il cielo scuro, illuminando d'argento la figura del Sabaku e del Monaco. Lui continua a rimanere con le palpebre socchiuse, sbirciando il fare di Tsuyunotama, poiché non ha la benché minima idea di come si preghi. Resta in silenzio, almeno fino a quando l'altro non riprende la parola. < Quindi... > Traduce per i normali quello che ha capito dalla prima affermazione. < ...mi stai dicendo che finché l'umanità non abbraccerà una vita spirituale, priva di vizi e di sentimenti negativi, non sappiamo se le guerre continueranno ad esserci o meno. > Estrapola il significato di un concetto alquanto difficile da attuare. Fa spallucce, non aggiungendo nient'altro. Lentamente, e grazie anche alla spinta della mano sinistra sul terreno sottostante, riacquisisce l'eretta postura. Il discorso Keiga Inuzuka da quando è terminato il rituale, per lui è chiuso. Per questo resta in silenzio, senza riaprire una ferita che ci ha messo molti, troppi anni per rimarginarsi. Deve ricominciare da capo poiché è tornata a sanguinare, ma non lo spaventa. Come c'è riuscito una volta, ci riuscirà una seconda. < Tsuyunotama... > Dice il nome, osservandolo dall'alto verso il basso, data la differenza di altezza che intercorre tra le loro posizioni. < Penso che in questa terra tutti nasciamo per un motivo. Attualmente mi vedo ancora come ninja. Voglio intraprendere la strada di mio padre... > Shinobi di tutto rispetto a Suna. < Proteggerò il Kazekage da chiunque tenti di ucciderlo, così come proteggerò la popolazione di ciò che resta del paese del vento. > Breve attimo di pausa. < Le persone che decidono di intraprendere una via più pacifica come la tua, hanno bisogno di figure come me per sopravvivere. Lo sai perché? > Fissandolo con insistenza. < Perché ci sarà sempre qualcuno che tenterà di uccidere. Di prendere il potere. E mi sono stancato che a rimetterci sono sempre gli innocenti. > Crede fermamente in quello che ha detto. < Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto e se dovessi venire a Kagegakure, sarò lieto di offrirti qualcosa da bere o da mangiare. Grazie ancora. > Reclina leggermente il capo in segno di gratitudine. < A presto! > Ruota su se stesso, dando le spalle al monaco. Riprende la via per tornare al villaggio. Mani in tasca e giara ben allacciata dietro la schiena. Scompare dalla vista altrui dopo pochi attimi, inghiottito dalle tenebre della notte. [X]

23:16 Tsuyunotama:
  [Cortile] Ascolta attentamente le parole di Dyacon con estrema calma e interesse <Ti ricrederai> dice con gentilezza verso di lui vedendolo alzarsi. Lui ovviamente non conosce la missione che Tsuyunotama deve intraprendere, non sapendola, non può capire, ma non è detto che tutti debbano capirla, ai molti sarà concesso soltanto godere dei frutti senza saperne il motivo, e forse è meglio così. Non dice niente sulla questione del Kazekage avendo capito la forte Fede che il Sabaku nutre nei confronti del proprio ex-villaggio e di chi lo governava: sarebbero parole al vento e forse addirittura pericolose, ma sulla seconda parte che trova invece molto più nobile si sente di poter dire qualcosa <cerca un certo Kamichi, portalo con te poiché lui vuole fare la tua stessa cosa, te ne prego> chiede verso il Sabaku, una vera e propria richiesta quella del monaco che spera che il giovane accoglierà così come lui ha accolto la sua richiesta di protezione per Keiga. <Quando verrò a Kagegakure passerò a trovarti, nel frattempo, tu manda da me chi sai che ha bisogno di una lanterna, mandali da Tsuyunotama affinché io possa guarire loro e far vedere finalmente la luce ai loro occhi> e detto questo lo saluto con un sorriso e chinando il capo <a presto!>. Il ragazzo sparisce nella notte e il Monaco rimane da solo in quel cantuccio che sarà la sua casa per questa notte. [END]

Dyacon incontra Tsuyunotama nel cortile del Tempio del Fuoco durante una notte di pioggia mentre egli è accampato in un piccolo porticato. Ben presto smette di piovere e i due iniziano a parlare e scambiarsi opinioni sulle loro differenti visioni della vita. Ad un tratto però, il Sabaku chiede al Monaco qualcosa: di invocare la protezione dei Kami su Keiga così da aiutarlo a sanare una vecchia ferita della propria anima che ancora continua a sanguinare.