medicina e intenzioni
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Giocata del 14/02/2021 dalle 00:00 alle 03:29 nella chat "Chiosco di Ramen "
[Chiosco di Ramen] Non sono certo giorni semplici questi che sta vivendo, recenti scoperte sul suo Clan, domande che gli tormentano la mente, medicina da studiare, occhi che fanno male quando si ritrova troppo sui libri o troppo al cellulare. Non ha sonno, non riesce a dormire quindi perchè non fare due passi al quartiere di Konoha, dove ha appreso di avere origini antiche li? Quale momento migliore per mangiare un po' di Ramen nel famosissimo locale? In questo momento è proprio li che si trova, intento a prendere una delle ultime porzioni servite considerando l'orario attuale: addosso veste con abiti adatti al clima freddo e alla neve che scende, composti da una cuffia nera che copre parte dei suoi capelli, una sciarpa bianca attorno al collo tenuta allentata con una giacchetta nera con la zip tirata su fino a metà petto, un pantalone lungo nero con cintura del medesimo colore proprio come anche gli anfibi ai piedi. Seduto a consumare la sua porzione di Ramen con doppia carne, <Sluuurp> con un espressione assorta, pensierosa, fissando il vuoto di fronte a se come se la mente fosse distaccata dal corpo che muove il braccio per mangiare per qualche attimo, per poi riabbassare lo sguardo e notare di come quasi ha già finita la ciotola eppure non si sente minimamente sazio <è possibile chiedere un altra porzione? O è troppo tardi?> chiede mantenendosi sempre garbato seppur con un tono di voce serio, guardando le persone che gestiscono il posto sperando questa volta di poterselo gustare anzichè mangiare senza goderselo.[Ck Off] Possiamo parlare di come tutto può cambiare ma Ichiraku è per sempre? sarebbe un'ottima locandina per il locale. "le tecniche moderne, il rispetto del passato" o qualche altra frase acchiappo per la clientela in cerca di un cibo a basso costo e genuino. Non le è mai piaciuto, ma aveva voglia di qualcosa di caldo: era tardi ed aveva finito di allenarsi solo ora rispetto a tutto il resto della giornata dedicato ad altro. Tra questo anche meditare. Una attività frustrante perché si sentiva di non riuscirci e comunque di perdere tempo. Si sta esercitando ad evitare di pensare o guardare cosa fanno gli altri o cosa pensano: se l'idea è distaccarsi dai problemi materiali allora doveva evitare di domandarsi cosa ne pensino gli altri, se sono infastiditi o no. Per un attimo è stato particolarmente pacifico e più simile a riordinare una vecchia stanza piena di oggetti inutili. Ovviamente non è una cosa che si riesce in un giorno, non è ancora dell'idea di prendere tutto e abbandonare tutti, non è ancora pronta per questo, deve fare ancora dei passaggi. E di certo non ci si aspetta a questo punto che sopravviva con la rugiada delle foglie selvatiche durante un giorno di pioggia ed ha fame. Quindi torniamo al discorso di prima: cibo a basso costo e energetico, ergo Ramen. La Hyuga indossa una maglia di lana bianca abbastanza vaporosa, pantaloni di Jeans chiari (è comodo questo tessuto, il derim? lo hanno chiamato così) stivaletti neri e una sorta di largo sciarpone a scampoli in lana usato come scialle anche questo dalle tonalità chiare tenuto fin sopra la testa. Supererebbe il tendaggio e si presenterebbe agli astanti con fare assorto. <buona sera, siete ancora in servizio?> chiede la donna aspettando una risposta prima di mettersi a sedere su uno degli sgabelli andando a guardare il Menù per capire cosa si potesse permettere, andava bene anche una zuppa di Miso e del pane al vapore. Intenta a consultare il menù gira la testa di lato per andare a prendere le bacchette notando di nuovo una figura familiare. <...> lo guarda tra il sorpreso e il cauto per qualche secondo, prima di prendere parola. <buona sera> dice solo questo e anche con un tono imbarazzato prima di guardare altrove, di nuovo verso il menù cercando di mantenere una espressione neutrale, come se non fosse successo nulla quella sera con Sakir. [ch off] [Chiosco di Ramen] Silente, attento, alza la ciotola così da bere il rimanente brodo caldo mentre la nuova porzione gli viene preparata: sollevando la testa fino a portare il volto verso l'altro e deglutire poco a poco. <Mhh..> un sospiro contenuto, mentre appoggia la ciotola vuota con le bacchette di lato restando in attesa. è L'arrivo della Hyuga del quale inizialmente non si accorge a sorprenderlo un pochino, è quanto questa parla che si volta per osservarla con la coda dell'occhio e restando molto attento a ciò che ella ha da dire. Fa un breve sospiro, sentendo il suo saluto e di conseguenza andare a rispondere in direzione di ella con un calmo e reciproco <Buona sera.> facendo attendere qualche secondo di attesa. Al contrario di ella però, lui non ha la benchè minima intenzione di far finta che ciò che è successo con Sakir non è mai avvenuto, al contrario: dopo aver dato modo alla Hyuga di sedersi, mettersi comoda e qualche secondo per consultare il menù in santa pace andrebbe a parlare nuovamente <Ci tenevo a reincontrarla. Per parlarle e aiutarla.> fa una breve pausa dunque, andando a porre un altra domanda <Ha avuto modo di calmarsi, riflettere ed elaborare?> dato che non ha intenzione di parlare con qualcuno di agitato e condizionato dalle emozioni. Non aveva voglia di maiale, non aveva voglia di mangiare carne in generale...il che è stupido, lo ha visto anche il monaco che le ha mangiato di fronte agli occhi dei passerotti, ma il suo cervello le sta suggerendo che se vuole raggiungere un certo livello di stacco dalla materia dovrebbe partire dalla carne altrui, ci vuole metodo per il passaggio. <efff> era così presa a capire cosa voleva mangiare (che è positivo! ha una scelta, è qualcosa che non aveva qualche giorno fa) Ryuji le parla chiedendole se ha avuto modo di riflettere e elaborare, che ci teneva ad incontrarla e voleva parlare e aiutarla. Non risponde subito, da una ultima occhiata al menù e si rivolge all'oste <il vegetariano per cortesia> le verdure anche stracotte male non fanno. Poi sospirando si gira comentalmente verso Ryuji e gli risponde, con pacatezza. <considerando come mi sono comportata l'ultima volta, se anche ti dicessi qualcosa crederesti alla mia risposta?> rigira la domanda in questo modo, interessata ad ascoltarlo forzandosi a mantenere lo sguardo fisso. COme l'aveva chiamata? Sapeva che non era saggio tirare fuori questo argomento ma una parte distruttiva di lei le chiedeva di sputargli in faccia un commento velenoso come solo lei sa fare senza neppure accorgersi, ma si trattiene: non se lo meritava alla fine dei conti, aveva ragione su alcuni aspetti e sarebbe inutile, un inutile perdita di energie fisiche e mentali. Lo guarda senza davvero che cosa dire accorgendosi solo ora che lo scialle è ancora sulla sua testa. Lo abbassa tirando fuori i capelli e togliendoselo dalle spalle facendo attenzione di non fare un casino con la neve attaccata sopra. <non dovevo metterti in mezzo, in realtà non mi aspettavo neppure di urlare> perché si sta giustificando? per riempire il vuoto? <...non sono così raggiungibile, sono rimasta alla carta stampata> azzarda una battuta infelice e poi imbarazzandosi per se stessa guarda di nuovo il menù: si è dimenticata di prendere qualcosa da bere. [ch off] [Chiosco di Ramen] Lascia che ella possa andare ad ordinare, andando ad inarcare un piccolo sopracciglio nel momento in cui fa un ordine vegetariano con un po' di perplessità. Il suo animo da medico parla, gli dice di doverla avvisare e quindi così va a parlare <Considerando lo stato in cui l'ho trovata e che non è passato molto tempo, dovrebbe mangiare carne e assicurarsi di non far mancare proteine e ferro.> si preoccupa per la sua condizione fisiche, donando semplicemente meri consigli. Alla fine è spesso questo ciò che fanno i medici, offrire consigli su determinati aspetti salutari della vita delle persone ma poi sono gli altri a decidere se seguirli o meno: parlando con serietà e sincerità verso di questa. Quando gli pone dunque qulla domanda successiva, fa un breve sospiro andando a commentare dopo un breve istante <Non mi pare di averle dato della bugiarda.> giusto della disadattata, di quello se ne ricorda. Ma cerca di specificare che solo perchè ha agito come agito, non significa che non abbia creduto alle parole delle due. <Non doveva mettere di mezzo le persone che erano presenti, i bambini che stavano piacendo. Io? Io non mi scandalizzo per delle grida. Sono disposto ad aiutare chi ha bisogno, voglio diventare un medico.> perchè alla fine lui prova amore per le persone di questo villaggio, sa quanto ci è voluto per costruirlo, cosa significa unire cinque nazioni per crearne una contro un nemico comune: parlando con serietà, attenzione, cercando di far capire meglio qual'è stato il vero errore della ragazza e dell'altro <Vi è un tempo, un luogo e un modo e non erano adeguati.> fa una breve pausa, aggiungendo. <Le leggi sono cambiate, la società evoluta: lei è rimasta nel passato.> fa una breve pausa <La giustizia personale non è più tollerata, esistono pratiche burocratiche.> è in questo modo che cerca di aiutarla <Vuole cercare di avere giustizia? Allora lo faccia nella maniera giusta di quest'epoca. Sono qui per aiutarla.> specifica, essendo questo ciò che voleva dirle <Non tanto per l'uomo della Yakuza> di quello come ha già specificato: non gli interessa, per i criminali ha poco tatto <Ma per quel minore della quale parlava.> restando dunque in attesa di parole di lei. Lo guarda piegando la testa di lato non capendo se quest'uomo davanti a lei la stesse già trattando come un paziente, bhe si del resto il ragazzo sta studiando per diventare medico. <ti ringrazio> dice solo questo continuando conl'ordine. Il ragazzo continua, non le ha dato della bugiarda. Questo la fa sorridere e di colpo quella parte che voleva evitare che venisse fuori fa capolino, un acceno <giusto della..> si frena, si obbliga a frenarsi evitando lo sguardo di Ryuji. Il suo ego offeso c'è ancora seppure stia cercando di cacciarlo verso il fondo del suo essere. <scusami, vai pure avanti> e lo lascia fare rimanendo in silenzio sentendo dove ha sbagliato e che ha messo in mezzo anche dei bambini. Davvero? si se li ricorda i bambini, ci dovevano essere anche dei genitori che li dovevano portare lontani dallo spettacolo se si scandalizzavano per due persone che urlano. <non l'ho neppure chiesta, io ho chiesto di farmi ridare indietro un corpo, non ho alzato le mani e ho aspettato la polizia, ho solo cercato di forzare la mia argomentazione...quel corpo poteva essere utile per ritrovare..la bambina> solleva un sopracciglio <con tutto quello che gli hai detto in quel coso> parla del telefono <se fossi stata nella polizia avrei tutti e due e portati alla centrare quanto meno per degli accertamenti. Gente che urla, dice cose assurde, sai, gli ubriachi fanno così, se alterati è abbastanza per portarli via dalla strada ed al sicuro...ma no, eravamo visibilmente dei fidanzati, "visibilmente" dopo tutto quello che hai detto> c'è stata proprio un tentativo di non indagare oltre dalla polizia Poi sospira, stanca ripensando a quello che era la burocrazia al tempo e che non sarebbero di molto aiuto per trovare Kimi...o forse si? Ci pensa un po' valutando se dirglielo o meno. Ma Mattyse non è da nessuna parte e non conosce nessuno di questo periodo che sembri quanto meno cosciente come questo ragazzo, forse le potrebbe prendere questa mano che desidera tanto dare. <si tratta di mia figlia> ecco qua <e del...> amante, abbastanza degradante <della persona che amavo.> non sta neanche ad aspettare di essere giudicata, voleva sapere? va bene <mio marito si era imposto come padre adottivo per nascondere il fatto che fosse di un'altro uomo. Ho provato a chiedere il divorzio e dargli comunque la stabilità che desiderava nel clan, non l'ha voluta, ho provato a chiedere aiuto e nascodere la bambina in modo tale da consegnarla al vero padre, mi hanno chiesto di uccidere mio marito> insomma una merda <ora immagina di essere incinta e non capire perché lo vogliono morto. Mi hanno anche suggerito di parlare con l'hokage per forzare la separazione, ma già bastavo io a creare scandalo, ci mancava solo che scattassero delle accude di favoritismo delle cariche di stato, non volevo trascinare altri in questo disastro. Ma è stata comunque trascinata successivamente...quindi per farla breve in un discorso lunghissimo, la mia mancanza di amministrazione è finita con mia figlia tenuta sotto stretto controllo da parte di mio marito, il mio piano per capire dove si trovasse prima di agire è stato vanificato dal mio compagno si è lanciato a cercare di ucciderlo e Sakir in tutto questo collaborava puntando a far fuori mio marito> Se lo sente già, lo sguardo schifato e in un certo senso parte già prevenuta su questo <senti, è una storia che fa schifo, ci si aspettava da me che sapessi gestire questa cosa, che facessi una scelta irrevocabile che avrebbe portato a qualcuno che avrebbe cercato di uccidere un'altro, non pretendo di essere giudicata diversamente da una...disadattata se vogliamo usare il termine. Una terribile, stupida e incompetente disadattata. Voglio solo trovare Kimi, voglio darle la vita migliore che posso darle ed al sicuro, con o senza di me... questa è la storia> questa volta lo guarda sicura che aveva qualcosa da dire, tutti hanno qualcosa da dire. <avevo intenzione di andare a Konoha e rintracciare delle carte di mio marito. Non pretendo di trovare qualcosa ma della posta inviata, documenti, piste da battere dovrebbero essercene, nessun ladro ruberebbe della carta con sopra i nomi dei suoi collaboratori> se non ha valore almeno. <a meno che non abbiate un censimento cronologico delle persone che sono venute al villaggio: se si trova qui da qualche parte devono averla registrata anche per fare delle analisi mediche, dipende quanto sono stati furbi a cambiarle il nome o se hanno tenuto Aya> [ch off] [Chiosco di Ramen] Non ha idea se si ferna nel ricordare cosa gli ha dato, probabilmente sa nel suo profondo che ha detto la verità: infondo l'uchiha qui presente utilizza molto la testa più dei muscoli che comunque ha sviluppati seppur han poca efficacia nei combattimenti Ninja. Ascolta le spiegazioni che questa ha da dargli, restando molto attento a ciò che ella ha da dire. Riflette, attentamente: socchiudendo gli occhi e quindi andare a rispondere verso di ella <La pattuglia che è arrivata non è quella che ho chiamato io> rivela seriamente, aggiungendo <Nonostante il cellulare consente una comunicazione rapida e istantanea, comunque ci vuole un relativo tempo "umano" per far si che la chiamata passi dall'organo centrale fino alla pattuglia più vicina, che questa prenda nota della via e si diiga.> prende un attimo il respiro <Quella pattuglia è arrivata troppo velocemente e sembravano essere del tutto ignari di ciò che io ho detto al telefono.> conclude dunque, facendo un piccolo sospiro: mettendosi all'opera per spiegare meglio quella che è la realtà dei fatti di una realtà che non conosce e che appunto gli va spiegata. Per questo questo la cercava e per questo vuole aiutarla, dovendo però anche al contempo fargli capire i suoi errori in questa nuova vita <Se lei avesse mantenuto un briciolo di lucidità anzichè annegare nell'agitazione e nel sentimento senza dare per scontato una realtà di un mondo che nemmeno conosce magari si sarebbe potuto fare qualcosa sul momento.> e poi fa un sospiro, socchiudendo gli occhi e scuotendo il capo <Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma almeno spero lo terrà presente se mai si sentirà di nuovo investita dai sentimenti.> detto ciò passa ad ascoltare l'intera storia della ragazza, di sicuro questa è lunga e richiede la totale immersione e attenzione da parte dell'uchiha. Attento, serioso: mentre ascolta quella storia del passato della famiglia di Mekura Hyuga e del suo racconto, aggrottando la fronte un paio di volte, inarcando qualche sopracciglio e di conseguenza andare a rispondere <La situazione non è di sicuro semplice.> fa una breve pausa, aggiungendo <Prima di iniziare in un paese distrutto direi di iniziare dove ti trovi ora.> fa una breve pausa, aggiungendo <Dirigiti alla polizia e presenta una denuncia ufficiale raccontando ciò che hai detto a me. Vista la sua precedente figura da Capo Clan e la tua peculiare condizone, di sicuro cercheranno di fare qualcosa.> chiude gli occhi, come se cercasse di riflettere e pensare <Potrebbe volerci un po' per ritrovare queste informazioni, quindi mentre le attende può iniziare a fare le sue ricerche personali dove una volta sorgeva Konoha....verrei anche io ad accompagnarla. Ho delle ricerche da fare anche io li.> prendendo dunque una breve pausa, fornendogli il supporto necessario. <ah> cavolo, sul serio? <allora siete diventati più lenti, in passato sarei stata io la poliziotta> si, c'è stato davvero un tempo in cui faceva parte della polizia...era tutto più semplice allora: quello era sbagliato, quello era giusto, stava anche bene in quel posto. Poi parte l'ennesimo ribaccamento su quello che ha fatto e su cosa ha sbagliato. Se fosse stata lucida, se non fosse emotiva. Si tanti se. Socchiude gli occhi quando finalmente arriva il suo ramen. Ringrazia con diligenza e lo lascia un po' raffreddare per via del fumi roventi che le arrivano sul volto dandole una piacevole sensazione di calore che tuttavia non vorrebbe provare sul suo palato. Affidarsi alla polizia era qualcosa che aveva perso da un po': non tanto perché non le è più servita, ma perché non le è più servita e le è sembrata inaffidabile, inutile per quello che doveva affrontare. Nella sua smania di legalità si era dimenticata le basi banali dell'essere legale. <la precedente figura di capo clan vale poco ed i bambini che scompaiono dopo 10 anni di solito non vengono mai ritrovari a meno che non vengono fuori da soli...ne so qualcosa appartengo alla categoria alla fine> in realtà lei appartiene alla categoria dei bambini dati in affido per soldi invece di essere affidati allo zio capo clan perché un pazzo criminale ha rapito sua madre, ucciso il padre ed aveva intenzione di creare gli Hyuga puri....un casino. <ma è comunque meglio fare questa cosa> poi sente anche le intenzioni di questo ragazzo, di andare a Konoha lo osserva con perplessità <cosa pensi di trovare li?> chiede la donna in attesa di una risposta, ormai stanno parlando. [ch off] [Chiosco di Ramen] Fa un sospiro <Dubito fortemente.> questo è il suo punto di vista almeno, ritenendo il sistema molto più veloce e pratico rispetto al passato: seppur comunque non per niente infallibile. Una volta arrivato il ramen della ragazza arriva anche il proprio richiesto poco prima però più sostanzioso, andando quindi a soffiare un pochino su di questa iniziando a prendere le bacchette tra le proprie dita, lasciando che ella possa bene o male elaborare tutto ciò che ho detto. Tuttavia inarca un sopracciglio leggermente sorpreso quando ella si dimostra leggermente scettica sulla cosa <Può darsi. O può darsi di no.> specifica, aggiungendo <Resterebbe sorpresa degli innovamenti tecnologici che sono stati fatti nell'ambito medico, ormai i trapianti sono procedure all'ordine del giorno e semplici: dovrebbe sapere che combinano con le innate dei Clan> soffia di nuovo leggermente sul proprio Ramen <Anche se c'è chi potrebbe non piacere. Ma quanto meno, voi Hyuga non rientrate in quel programma> giusto per rassicurarla un po'. Quando poi gli pone l'ultima domanda su che cosa pensa di trovare li, replicherebbe <Il passato degli Uchiha.> ecco cosa spera di trovare <So che sono originari di Konoha...ma le persone del mio Clan nel quartiere di Oto sembrano voler completamente eliminare quella parte di storia. Ho ottenuto questa informazione da un Uchiha che ha deciso di accogliere tre mie domande in maniera magnanima dopo che il capo Clan ha rifiutato la mia udienza, visto che non ho lo Sharingan.> commenta, facendo un sospiro <Dicendomi che finchè non ho lo Sharingan è come se non avessi il gene di Sasuke Uchiha.> in parte ferito nell'orgoglio, in quell'orgoglio Uchiha che in lui è scalpitato ma che non poteva far uscire gridando verso colui che gli stava rispondendo in una sorta di favore e caso eccezionale <Geneticamente parlando e lo so in quanto medico, con o senza Sharingan essendo figlio di un Clone di Sasuke sono cinquanta per cento lui che gli piaccia o meno. Sharingan o meno.> sbuffa, mezzo infastidito dalla cosa. Parlando ora liberamente e sfogandosi visto che non poteva farlo precedentemente. Sospira quindi <Ma non ho intenzione di vivere nell'ignoranza di ciò che eravamo, in che modo il Clan può aspirare al miglioramento e alla grandezza se si diventa ciechi al passato? Seppellire la storia significa cadere nell'ignoranza.> stringe i denti dunque, socchiudendo gli occhi per sbuffare e andare a prendere un bel pezzo di carne fumante dal Ramen e portarlo in bocca. A prescindere dal fatto che tra un po' le possa chiedere un campione di sangue per controllarle i valori vitali parlare con quel Uchiha è tranquillizante. Non avrebbe mai pensato che Uchiha e tranquillizzante possano esistere nella stessa frase: Katsumi era il più normale di tutti tra quelli che ha conosciuto e tuttavia aveva i suoi problemi. Se c'è qualcosa di positivo in questa storia è che almeno questo clan sia riuscito a trovare una parvenza da pace rispetto ad essere dei goblin urlanti sopra il cucuzzolo della montagna a gridare per il potere. Spezza la parte del legno in cui le due bacchette sono tenute fisse e annuisce sentendolo parlare: le interessa l'ambito medico, molto. <volevo portare avanti delle politiche per permettere alle Kunoichi di avere dei figli e comunque garantirgli la possibilità di combattere, o di conservare il codice genetico del partner e viceversa...state andando verso questa direzione, vero?> chiede la donna poggiandosi al bancone per poi fare una smorfia. <non so quanto sia felice di questo: da una parte mantengono la tradizione e evitano che tutti possano accedere a questi occhi ed alle responsabilità che comportano. Dall'altro significa che hanno ancora un alto valore nel mercato nero ed adesso sono più in pericolo che mai considerando che in un unica grande città dove è facile nascondersi possono agire molti nemici in mezzo alle strade> Lo guarda di nuovo, mangia in silenzio ma gli occhi sono tutti su di lui e sul suo desiderio di scoprire il passato del suo clan. Insomma ha voglia di soffrire, ma è normale è genetico. <andare in giro per conoscere il proprio passato mi sembra una scelta saggia a prescindere, ma io sono una donna di dieci anni fa sono abbastanza di parte> commenta la donna in modo neutrale dato che Ryuji è stato così gentile da fare altrettanto. <potresti salvare delle vite, io l'ho fatto al mio tempo e..ha aiutato a salvare il clan, magari senza essere così drastica potresti aiutare il tuo> [ch off] [Chiosco di Ramen] Fa un breve sospiro in merito alla domanda che gli viene fatta, socchiudendo gli occhi concentrandosi verso la parte successiva <Diciamo che la figura del Ninja adesso è molto meno necessaria in questo mondo. Diventarlo è una scelta, vi sono meno limitazioni, non sono sicuro della regola che mi ha detto sulle Kunoichi.> ignorante in merito a quell'argomento diciamo, continuando subito dopo <Questo è vero, le abilità oculari sono uno dei pochi clan che è rimasto all'antica, visto che non è possibile effetture un trapianto beh.. senza gli occhi> e di certo la gente non va a donare gli occhi per fare del seplice bene diciamo. Andrebbe quindi ora a prendere qualche noodles, per portarlo tra le labbra e di conseguenza risucchiarli con quel rumore di gradimento <Slluuurp> masticando successivamente e deglutendo <Son convinto che la storia ha sempre qualcosa di insegnare. Le pratiche mediche di oggi non esisterebbero se non fosse per i medici che han trascritto le loro conoscenze e tramandate alle future generazioni, creando così la storia.> ha una visione del mondo diversa rispetto alla maggioranza delle persone del suo Clan, ha di sicuro molti aspetti in comune: come l'orgoglio e l'irascibilità in certe situazioni personali, ma forse quel lato più aperto verso il mondo stesso è dovuto al fatto che non è un clone totale di sasuke. Chi lo sa, forse anche per esperienze diverse. <Lo spero, è quello che desidero. Sono convinto che posso fare qualcosa per il Clan anche senza avere gli occhi accesi> un termine diverso per riferirsi allo Sharingan <Comunque credo che ormai sia il momento di chiudere per il locale...posso chiedere se mi mettete in una confezione da asporto questo Ramen? O se potete darmene un altra porzione sempre da asporto?> chiede a chi vi sta dietro, oggi con la particolare voglia di mangiare e saziarsi appieno. <Dove posso trovarti per Kagegakure?> chiede, aggiungendo <Così la prossima volta ti vengo a trovare e ti porto a comprare delle cose di utilità tecnologica, o magari per risolvere qualche tuo dubbio su questa città moderna.> dopotutto si è anche fatta una certa, è il momento di prepararsi ad andare. <non era legato tanto a delle limitazioni imposte quanto un problema...naturale> afferma la donna seriamente <partorire non è facile, può portare via molte forze, la resistenza fisica e in guerra sono cose che invece servono. Ma a prescindere da questo ci sono altri motivi in più e generali che potevano aiutare tutti se fatte bene> insomma lei aveva dei piani, motivati dalla sua situazione ma voleva fare cose su quell'aspetto e ci teneva ancora particolarmente dalle sue parole. Torna a mangiare, usando il cucchiaio per poterci inserirei i noodles, mangiare a poi succhiare il brodo, non le piace particolarmente fare rumore. <è spirito di autoconservazione, poteva andare peggio> cerca di essere ottimista anche nel suo commento critico. Intanto questo si apre ancora riguardo al clan, riguardo alle sue intenzioni, riguardo al suo modo di vedere la vita in un certo senso, curioso, le ricordava qualcuno del passato, ma non sa bene chi sia. <se non per il clan per te stesso almeno> poi le chiede dove dovrebbe trovarla. <...vivo in una casa nel quartiere dei clan di Konoha, come esule> scherza sull'uso della parola esule <comunque abito nella via xxxxx la casa xxxx se non sono li sono comunque ad allenarmi> le brutte abitudini sono difficili da eliminare. <eh..pagare magari ancora no, ma sicuramente per chiacchierare si, non mi dispiacerebbe> Guarda i resti del suo Ramen e per quanto infastidita non riesce a mangiare più di così, la lo stomaco chiuso e per non creare disturbo o offesa decide di lasciare le bacchette in una determinata posizione in modo da evitare che si possano offendere, poi tira fuori i soldi e li lascerebbe alla cassa, l'altro sta addirittura chiedendo un'altra porzione <vedo che il tuo antico retaggio di Konoha sta emergendo...mangi per due> [ch off] [Chiosco di Ramen] Sospira <Come già ho detto, la figura dello Shinobi non è più necessaria e richiesta. La tecnologia riesce a replicare cose che per un Ninja richiedeva mesi di allenamento, vi sono armi fatte di chakra, dispositivi appositi per lanciare tecniche senza che lo Shinobi le sappia usare. Un Ninja con solo l'elemento Suiton grazie a quei dispositivi potrebbe usare ogni jutsu elementale> cerca di spiegargli bene l'enorme divario che c'è anche a livello Shinobistico e non solo tecnologico insomma. Non ha molto da replicare in merito alle parole sull'autoconservazione, cosa che ritiene per vera con un semplice <Mh.> tornando in silenzio. Cerca di memorizzarsila via nella quale ella vive, aggiungendo <Magari posso prestarle uno dei vecchi modelli di cellulare...i primi usciti, dovrei averne qualcuno nelle confezioni. Son più semplici di quelli che ci sono ora con molte meno applicazioni: sarebbe anche adatto per farle prendere la mano> qualcosa di antico, seppur il tempo passato è poco. <Di certo il fisico non si mette su solo con allenamento e piatti di verdure. L'unica pecca che posso trovare sono i carboidrati dei noodles la sera ma di tanto in tanto rompere le regole non crea eccessivi problemi.> afferma andando quindi ad alzarsi e uscire <Le auguro buona serata, a presto> salutando quindi la giovane Hyuga: per poi tornarsene a casa facendo un breve post su instagram e poi andare a letto per prepararsi alla giornata successiva: lasciando che anche la Hyuga possa fare la stessa identica cosa. {end x2}