Rimpatriata

Free

0
0

20:00 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] Ancora nel bosco, nei pressi della cascata. Ora che tutto è più tranquillo si è stabilizzata qui. Si è spostata per anni fino a che le cose non si sono placate. La grotta non è molto alta ed è ben nascosta. Raggiunge a stento il metro e settanta per una profondità di 8 metri dove si restringe di almeno trenta centimetri. All'esterno non c'è nulla al momento che possa far pensare ad un'abitazione. Lungo tutto il perimetro, ad una distanza di circa 50 metri, ci sono trappole per piccoli animali e grandi. Le piccole a terra, tra le foglie e le grandi sono attaccate agli alberi. Semplici corde con il nodo fatto in modo che se pestato questo si chiuda e intrappoli il malcapitato. Nulla di che ma ben piazzate. E lei è ancora dentro. Ha passato il pomeriggio con Touma ed ora, dopo aver cotto i due conigli, stanno per iniziare a mangiarseli. Se non fosse che il ragazzone deve abbandonare la postazione per forza maggiore. Quando chiama, chiama. Il vestiario è sempre total black, dalla canotta, al pantalone lungo e le scarpe. Per non patire il freddo, indossa una pelliccia di chissà quale animale. Non troppo piccolo, ad ogni modo. Dentro la grotta, con lei, al momento c'è quello che era il suo cucciolo, Akuma. Ora una bestia decisamente grossa che può perfino cavalcare. C'è dell'altro. La grotta è piena di cinghiali. Da piccoli a grandi. Erano di Mattyse e lei se n'è presa cura da quando sono fuggiti tutti dal villaggio. Da cinque che erano ora ce ne saranno almeno una ventina, tutti ammassati all'interno, verso il fondo. Fa freddo ma così riescono a scaldarsi. E' buio dentro la tana ora che è scesa la notte. E' seduta a circa due metri dall'entrata, nell'oscurità, e così anche il pastorone nero. Il fuoco si è spento. La legna asciutta purtoppo è finita. Per chi si aggira lì intorno può sentir grugnire di tanto in tanto. Versi che grazie all'eco provocato dalla grotta si espandono verso l'esterno.

20:34 Dyacon:
 [Cascata dell'Epilogo] Stasera ha deciso di lasciarsi alle spalle Kagegakure, di andare oltre quel perimetro che li ha difesi fino ad ora, addentrandosi nella boscaglia che s'estende tutt'intorno. Vuole vedere com'è fatto il mondo fuori. Quali pericoli si corrono e, soprattutto, se quelle dannate chimere di dieci anni prima sono ancora vive. E' da tanto, troppo tempo che non mena le mani. Si è allenato sì, ma l'adrenalina di una missione, il rischiare la pellaccia e l'imporre la sua supremazia sull'altro, gli mancano da morire. Sensazioni che non vede l'ora di riprovare. Di assaporare. Nel decennio appena trascorso è cambiato sotto molti punti di vista, sia a livello fisico che a quello caratteriale. Più sfrontato, deciso, diretto e attaccabrighe. < ..... > Sotto la pioggia, resta in silenzio guardingo ed attento, lasciando scivolare lo sguardo color ametista da dritta a manca, tra la flora del luogo, affossando i sandali da shinobi nel terreno fangoso. L'attenzione ed i sensi, per ovvie ragioni, sono portati al massimo, visto il suo camminare in pieno territorio nemico. Non vuole fare la fine di un genin qualsiasi.(?). < E pensare che fino a qualche ora fa c'era il sole... > Quando ha incontrato Sango ai piedi dei nuovi volti di pietra. Avanza senza una meta ben precisa da raggiungere, mostrandosi ad eventuali occhi esterni, vestito in questo modo: maglietta nera e felpa bianca a collo alto con chiusura a zip verticale, entrambe con una caratteristica ben visibile: manica destra inesistente, tranciata ad altezza spalla, al contrario della gemella, presente e distesa fino al polso della mano mancina. Bicipite ed avambraccio messo in bella mostra, facendo denotare una muscolatura non enorme, ma molto definita. Pantaloni scuri come la pece, larghi, con ghirigori dorati che fanno pandance con la giara color ocra che svetta da dietro la schiena. Reliquia collocata in posizione diagonale rispetto alla sua struttura fisica. Ai piedi, i sandali citati in precedenza. Mani coperte da guanti in seta scuri, al cui interno son nascoste le placche in acciaio poste a difesa dei dorsi. < Uh? > Non sa minimamente che a pochi metri di distanza c'è una grotta. Solo il riecheggiare del grugnito dei cinghiali lo mette ancora di più sull'allerta se possibile. < Che diavolo... > La mano sinistra scivola d'istinto sul portakunai allacciato intorno al quadricipite rispettivo. La gemella, invece, si porta al fianco destro, sbottonando il portaoggetti assicurato in vita. < Ahhhh... fanculo.... > Se dovesse essere una chimera, di certo non potrà affrontarla con degli stuzzicadenti(?). Le braccia si unirebbero ad altezza petto e le mani si ritroverebbero congiunte a ricreare il sigillo caprino. Nella testa, prenderebbe forma l'immagine del corpo diviso equamente in due parti da una riga perpendicolare, astratta. Sopra e sotto di essa, ci sarebbero due sfere di colore diverso: la prima rossa, a simboleggiare l'energia psichica; la seconda blu elettrico a racchiudere in sé tutta la forza fisica. Entrambe ruoterebbero sul loro asse centrale, mantenendo quel moto rotatorio costante. Adesso passerebbe allo step successivo: fondere le due forme concentriche in una. Si sforzerebbe nell'avvicinarle, facendole scivolare lungo la linea descritta poc'anzi. Se ciò avverrebbe, esse s'incontrerebbero ad altezza bocca dello stomaco. sprigionando in lui tutta la potenza del chakra. Si prepara ad ogni eventualità.[Tentativo impasto Chakra]

21:01 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] E lei aspetta. Ha fame. Butta la schiena indietro e la appoggia alla parete rocciosa, alzando le braccia per incrociarle dietro la nuca. Di tanto in tanto il naso si muove, snuffiando l'aria. Ma lì sente solo l'odoraccio delle bestie grugnanti e l'odore di cane bagnato di Akuma. <Dovresti lavarti prima o poi..> Dice verso il cane che ringhia mentre la guarda <Secondo te si è perso?> Parla ancora al cane che si alza, quasi sbuffando <Graaaazie!> Ha già capito che deve uscire a vedere. Ed Akuma va. Quella cosa per nulla piccola e completamente nera, con un testone degno di lode ed i dentoni della stessa quota. Le grosse zampe affondano nel fango ad ogni zampata sul terreno. Annusa l'aria ed avanza verso il malcapitato Dyacon. L'odore lo ha già sentito. Drizza le orecchie e le indirizza alla volta del ragazzo. La coda dritta. Abbassa il muso e si avvicina. Il territorio è contaminato. Di lì a poco Akuma inizia a ringhiare. Un ringhio vero non come quei cosini che faceva quando era piccolo. <*WOOF! Grrrr*> Un abbaio che la fa scattare sull'attenti. E mentre Akuma continua a ringhiare verso Dyacon, a circa 7m da lui, lei è già in piedi. Esce dalla gotta ed allarga il percorso. Non in linea retta come AKuma ma passa di lato. E' già di nuovo zuppa. Amen. Cerca di non farsi vedere. Non ha il chakra impastato ma lo stare tutti questi anni in mezzo ai boschi l'avrà aiutata un minimo no?

21:12 Touma:
 E finalmente la sera è giunta e i conigli hanno un aspetto appetitoso, ma purtroppo la natura chiama, ed anche a lui ne ha di bisogno. Passano i minuti, nella sua più dotale contemplazione, seguendo qualche piccolo mugulio di soddisfazione. Ovviamente è messo sopravento in modo da non lasciare odori, e soprattutto ha qualcosa con cui pulirsi. Mai uscire senza. Si rialza con una certa premura, uno sguardo alle sua opera d'architettura moderna e poi via ancora a pantaloni slacciati verso la caverna dove alloggia Keiga, Akuma e i cinghialini. Si muove lungo la boscaglia facendo particolarmente rumore per allontanare le bestie notturne e per palesare la sua posizione a Keiga. Alla fine sbuca proprio quasi di fronte alla caverna mentre le mani ravano dentro i pantaloni neri per potersi sistemare tutte le beltà, sempre camminando e tirando su col naso senza nessuna grazia <Eccomi eh..> si limita a dire mentre risale il passaggio verso la caverna. Il vestiario è lo stesso del pomeriggio, una felpa rossa con ghirigori neri a fasciare il suo petto, pantaloni neri e scarponi da passeggio neri intonsi di fango, l'unica differenza sta in una fascia sul collo a proteggerlo dall'umidità. Avvicinandosi alla grotta nota i movimenti circospetti di Keiga e Akuma, quindi si acquatta, rimanendo il più vicino alla caverna. Le mani che vanno a comporre il sigillo caprino all'altezza del plesso solare. Le due forze, mente e corpo visualizzate in due sfere nere e rosse che iniziano a roteare ed avvicinarsi seguendo l'asse verticale del proprio corpo fino a lambirsi, toccarsi, amalgamarsi ed diventare un tutt'uno che è i chakra [tentativo impasto chakra]

21:26 Dyacon:
 [Pressi Grotta] La pioggia continua ad abbattersi con veemenza sul luogo circostante, coinvolgendo anche lui. L'acqua piovana s'accumula nei suoi vestiti e sul cuoio capelluto, riversandosi sulla pelle albina del viso, rigandola. < ..... > Avverte in modo intenso lo sprigionarsi del chakra, il fluire dell'energia in ogni singola fibra muscolare. Ne trae sia un beneficio fisico che mentale. Lentamente le palpebre andrebbero a schiudersi e le pupille, anche per riabituarsi alla notte, si dilatano. Lo sguardo color ametista si può intravedere solo nell'istante in cui la fitta vegetazione viene illuminata dai lampi della notte, quest'ultimi seguiti inevitabilmente dal rombo del tuono. Attenzione fissa verso l'entrata della grotta, adocchiata solo ora. < ..... > Non dice una parola, restando in ascolto dei rumori della natura. Di Akuma ne sente il ringhio, decisamente più greve e diverso rispetto al mugolio di dieci anni prima. Di Touma, per nulla aggraziato nei modi, è impossibile non udire i passi. L'unica di cui non avverte nulla, causa il passo felpato, è Keiga. < Interessante...Tsk! > Sussurra, schioccando la lingua sul palato ed allargando il ghigno stampato sul volto. < Vediamo chi o cosa siete... > E' uscito da Kagegakure consapevole di poter incorrere in qualche disavventura. Rischio calcolato. < FATEVI AVANTI! > Sentenzia con decisione, rompendo di fatto il silenzio che li avvolgeva. Intanto, gli elementi del chakra in suo possesso - fuuton e doton - verrebbero plasmati, chiamati alla ribalta. L'energia sarebbe convogliata con decisione verso la parte posteriore del tronco, fuoriuscendo e poi penetrando nella giara dietro di sè. Il chakra s'impasterebbe con la sabbia contenuta all'interno, prendendone possesso e controllo. "STAP!" Il tappo in sughero che sanciva la chiusura del contenitore, cade a terra in un rumore sorde, confondendosi con la caduta della pioggia. "FSSSSS" L'elemento granuloso, per volontà del Sabaku, inizierebbe a fuoriuscire con impeto dalla reliquia posizionandosi a difesa dei fianchi. [Chakra ON][Chakra 30/30][Tentativo Attivazione Innata 2/4]

21:40 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] Una gioia. Sembra sia riuscita a passare inosservata. Ed il primo albero che trova lo sfrutta come riparo. Da quella posizione vede Akuma, in linea d'aria, non molto distante da lei. Cinque metro circa. Facciamo cena, dicevano! E invece no, la gente arriva e pretende di giocare a guardie e ladri. E' quindi quasi costretta a farlo. Le mani, dopo un momento titubante, si uniscono nel sigillo della capra. Sospira, lasciando che gli occhi neri puntino la punta delle dita che unite restano dritte: indici e medi, a differenza delle altre che si incrociano tra loro. Le due energie, fisica e psichica vengono immaginate come due sfere che per prova ad incitare muoversi. Un movimento prima sul posto, rotatorio e poi il movimento. Cerca di spostarle all'altezza della bocca dello stomaco per unirle, fonderle insieme e ricreare quel qualcosa di più potente. Se ci fosse riuscita, scioglierebbe il sigillo, lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi. Ruota la testa verso Akuma, mentre le labbra si stropicciano appena. Fischia, tre volte. Le orecchie del cane ruotano appena verso il fischio per poi avanzare verso Dyacon. Non ha fretta. Non è questo il piano. Hanno il loro "codice" per cacciare. Magari funge anche con il fanciullino invasore. Altro ringhio da parte del cagnone che potrebbe benissimo essere visto a causa di uno dei lampi stronzi che illuminano la zona. Ma va bene. E' giusto che venga visto. [Tentativo Impasto]

21:45 Touma:
 Rimane più defilato rispetto a Keiga, d'altronde bisogna proteggere i cinghialini(?) sente il chakra scorrere dentro i propri canali predisposti, galvanizzando il corpo del genin, solo allora può sciogliere il sigillo e provare ad abbottonarsi il pantalone con un movimento della mancina. I suoi sensi si sono acutizzati, iniziando davvero a prestare attenzione all'ambiente attorno a lui. I nervi cercano di distendersi mentre le iridi cremisi cercano di mettere a fuoco nel buio della notte,con l'aiuto della luna che, seppur in minima parte, fornisce una certa fonte luminosa. Al sentire della voce inarca un sopracciglio, perplesso, una voce fin troppo conosciuta da parte sua che lo porta ad abbassare la sua guarda e mettersi in posizione ritta <DYACON!?> urla in sua direzione, mentre fa qualche passo verso la direzione della fonte sonora. Uno sguardo verso Akuma dunque, rapido, per poi effettuare i passi. Un fischio, lungo e intenso in direzione di Keiga, un richiamo semplice ma sicuramente adatto per farsi capire dalla Inuzuka.La pioggia inizia a farsi intensa <Smettete di giocare agli agguanti ed entriamo, non ho intenzione d'infradiciarmi per voi.> sentenzia con una certa fermezza mentre volge le spalle ai due e si dirige verso la grotta, all'asciutto, al caldo. Voglia di attaccar briga, meno di zero. [Chakra On][30/30]

22:09 Dyacon:
 [Pressi Grotta] La sacra sabbia dell'ex paese del vento continua ad uscire dalla giara posta dietro di lui, senza toccare terra. S'inebria e si unisce con la pioggia che viene rigettata dal cielo, continuando a rimanere distaccata dal suolo, librandosi in aria e disponendosi in modo verticale a protezione dei fianchi. < ..... > Attende l'esito di quel richiamo, speranzoso che i due esseri viventi si facciano vivi, si mostrino a lui. Lo sguardo color ametista si sposta da destra a manca, alla ricerca d'un nemico. Lo brama. I fischi eseguiti da Keiga ne rilevano la posizione, ma non riesce a scorgerla, facendo guizzare l'attenzione verso di lei. < Sarà dura... > Adesso ha la posizione esatta di tre individui ancora sconosciuti, non identificati. L'adrenalina inizierebbe a scorrere dentro di lui, immaginandosi uno scontro imminente, in cui la vita viene messa in serio pericolo. Ciò non lo disturba. Non gli mette paura. Anzi, lo carica ancora di più. < EH?! > Sgrana gli occhi nel sentire il suo nome pronunciato da una voce chiara e limpida. Riconoscibile. Busto, bacino e testa si voltano in direzione di Touma, inquadrandolo nel proprio raggio visivo quando questo si rende visibile. < Touma?! > Sbatacchia un paio di volte le palpebre, non capendo. < Che cazzo ci fai tu qui? > Tono di voce pacato, quieto e allo stesso tempo con una vena di stupore per nulla celata. < Smettete di giocare? > Quel plurale lo spiazza. < Con chi ce l'hai? Chi c'è oltre a te? > Lo incalza, restando sotto la tempesta di pioggia, senza riuscire a collegare i punti. Non ha la benché minima idea a cui è rivolto quell'invito. Oltre a lui. < Touma... > Lo richiama. Vuole delle spiegazioni.

22:18 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] Tre pirla ad impastare per ogni minima cosa. Di certo la caga che si sono presi gli anni passati fa si che siano un attimo più attenti. Almeno per quanto riguarda lei. Ci prova almeno. Sempre essere riuscita. Sembra sentire quella forza scorrerle nelle vene. Guarda di nuovo Akuma che sta avanzando verso Dyacon neanche troppo lentamente. Sospira sposta il peso del corpo sull'altro piede per far sbucare appena la testa dalla parte opposta del tronco e cercare di inquadrare l'invasore. Concentrazione rivota alla scena. Sente quel nome e sgrana gli occhi. Paralizzata dietro quell'albero. Forse il cuore manca pure un battito ma questo lui non lo saprà MAI. Ruota il capo verso la grotta e chiude gli occhi in fessure per focalizzarla meglio. Touma l'ha fatta tutta, quindi. Ma il problema adesso è un altro. Che qualcuno fermi il cane! Si, perchè Akuma è preso pure troppo bene. Un qualcosa da mettere sotto ai denti che non sia coniglio. Lo ricorda l'odore di Dyacon? Può essere. Ma ormai va. Un altro ringhio molto più vicino, sempre più vicino. Tanto vicino da iniziare a spalancare quella bocca con tanto di bava gocciolante per attaccare il genin <AKUMA!> Segue un tuono, che fa figo. Ed esce allo scoperto, mostrandosi, finalmente, anche a lui. Capelli neri lunghi, decisamente lunghi rispetto a prima. La pelle olivastra, gli occhi neri e sulle guance i triangolini rossi. Molto più alta, slanciata con quelle curve che ormai sono quelle di una donna e non più di una ragazzina. Un altro ringhio da parte del pastorone nero che comunque evita di staccargli qualche altro. Gli occhi neri sono fissi su Dyacon. Lei resta ferma a guardarlo. Ha il cuore che a momenti le esplode. <Ciao, Dyacon.>

22:22 Touma:
 Ancora vede che la situazione non si smuove, le mani vanno ad adagiarsi suo fianchi, la testa viene scrollata un paio di volte, poi con la mancina cerca di ravvivare i capelli cremisi, portandoli dietro, lungo tutta la lunghezza della nuca. Quando sente il suo nome allunga la mancina indicando Dyacon con la punta dell'indice, il pollice alzato a simulare una pistola <Bingo!> commenta facendo la sua solita ed ampia risata, greve nel tono ma pur sempre vivace <Potrei dirti la stessa identica cosa, pensavo che il benessere di Kagegakure ti avesse ormai portato a stare lì.> ammette rintanandosi dentro la caverna <Son venuto qui in preda ai ricordi, ogni tanto vengo qui a staccare la spina e la tempesta mia ha colto di sorpresa, quindi ho cercato riparo in questa caverna..> ammette facendo qualche altro passo all'interno della suddetta. Sente l'urlo di Keiga, quindi affila un sorriso, sghembo furbo <OOOH lo scoprirai molto presto chi ho incontrato qui..> sogghignando, ma esso sparisce nel vedere ancora la carne a fuoco <CAZZO I CONIGLI!> quindi si fionda a salvare la cena <Vi lascio ai vostri convenevoli, sdolcinate e trombate varie.> pensando dunque ai conigli, l'unica cosa davvero importante.

22:37 Dyacon:
 [Pressi Grotta] Le dita della mano destra si dipanano, passando poi tra la folta capigliatura corvina e grondante d'acqua piovana. Resta lì, fermo ed immobile con un'espressione interrogativa stampata sul volto. Non ci sta capendo un cazzo. Una benamata minchia. < Uh? > Aggrotta la fronte e le sopracciglia si chiudono verso il basso, inquadrando nel proprio raggio visivo la struttura corporea di un'animale. Un cane per esattezza, anche bello grosso. < Ho avvertito chiaramente tre presenze. Questa è la seconda... > Manca all'appello l'ultima, ma ora tutta l'attenzione è stata rapita dall'esemplare di pastore italiano nero. < Vediamo se ho perso il mio tocco... > Sentenzia, mentre le braccia verrebbero portate ad unirsi davanti al petto. Le mani si congiungerebbero in un sonoro quanto fragoroso "STACK!". Gesto che funge da preludio al movimento della sabbia. L'elemento si sposterebbe dai fianchi, fondendosi in un'unica figura difronte a lui. Per sua stessa volontà, l'agglomerato granuloso verrebbe plasmato, modellato, prendendo la forma di una scure alta 1mt, larga 40cm e profonda - per dargli la tridimensionalità - 10cm. L'arma creata sarebbe impregnata di chakra, resa ancor più resistente dall'acqua che si è infilata tra ogni granello. < Fatti av-.... > Non fa in tempo a terminare la frase che un grido si fa largo nella foresta. Il nome lo riconosce quasi subito. D'altronde, come dimenticare Akuma e, soprattutto, Keiga. Impossibile per lui. < Akuma? > Sgrana gli occhi. Stupito e sorpreso. Non ci crede. Ma la botta vera e propria gli arriva quando, da dietro un albero, fa la sua comparsa Keiga. < K-Keiga... > Balbetta. < T-Tu sei viva... > Per dieci lunghi anni ha creduto di averla persa durante l'attacco del falso Dio. Ha sofferto. Ha provato dolore. L'ha pianta. Tutte sensazioni e ricordi che ora lasciano spazio solo alla felicità e alla gioia. La squadra da capo a piedi, notando come anche lei sia cambiata: dai capelli alle forme decisamente più sviluppate e in mostra. < Fermi tutti... >Troppo bello per essere vero. Il capo ruota a destra e manca. < Quando diamine posso essere entrato in un genjutsu.... > La notizia di rivedere l'Inuzuka lo ha shockato, tanto da dubitare che quello che sta vivendo sia reale.[Chakra ON][Chakra 27/30]

22:49 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] In viso l'espressione fredda non sembra esserci al momento. E' contenta di vederlo. E' tanto contenta di vederlo. Deglutisce finendo poi per riuscire a muovere qualche passo in sua direzione. Un passo lento che piano piano diventa più rapido, fino a corrergli incontro. Va bene tutto ma oh. Mentirebbe spudoratamente se dicesse che non le è mancato. Distende le braccia verso di lui, cercando letteralmente di saltargli addosso ed abbracciarlo. Akuma a differenza dell'umana, opta per raggiungere Touma dentro la grotta. Meglio i conigli, decisamente. Cosa che fa ringhiando appena mette il muso all'interno. Di là, lei ricerca quell'abbraccio. Cerca di piazzargli le mani intorno al collo e stringerlo, forte. <che bello rivederti> gli brontolerebbe nell'orecchio, semplicemente. E continuerebbe a stringerlo a sè. La pioggia continua a scendere. Lei della sua cosa di sabbia se n'è altamente sbattuta le palle. Se la prenderà addosso? Pazienza. Quello che vuole adesso è sentire di nuovo il suo calore dopo tanto tempo.

22:57 Touma:
 Cerca i legni che fungono da spiedi per il coniglio, quindi li allontana dal fuoco abbastanza da non permettere più la cottura ma comunque per poter vedere se siano bruciati o meno. Un leggero disappunto nella sua espressione corrucciata <Ci è mancato un pelo..> commenta inspirando con il meraviglio odore della selvaggina fumante, lasciandosi inebriare <Altro che sesso..> commenta facendo passa la lingua le labbra, vorrebbe dare il primo morso,ma le parole di Dyacon lo fanno desistere <Dyacon...davvero? Un genjutsu? In piena notte e in un posto sperduto da oltre dieci anni?> una pausa <Parli di Rasetsu ma anche a te passano roba buona.> a buon intenditore, poche parole. <Se proprio pensi che sia un genjutsu, piantati un kunai su per il culo e vieni qui prima che si freddi!> non le manda certo a dire, anzi, decisamente ha perso la delicatezza di un tempo, risultando decisamente più rude, più impetuoso e meno remissivo, il carattere forgiato da dieci lunghi anni di solitudine e boccate amare. Sarebbe pronto per il primo morso in attesa dei due, ma è stavolta Akuma ad interrompere col suo ringhio <Vieni Akuma, del gruppo si è già capito chi è il più intelligente, vero?> dice staccando un pezzo di carne dalla coscia del coniglio con la mancina e lanciarlo verso Akuma, cercando di graziarselo un pò <Cercate di sbrigarvi o non vi aspetto per cenare, quindi un colpo di lingua ed entrate.> con la sua nuova delicatezza ritrovata. [chakra 0n][30/30]

STOOOOP - attendere fato <3

Che bello questo trio che si è infine ritrovato dopo così tanto tempo , quartetto se vi aggiungiamo il cane che in effetti ha più valore di tutti - scusate se il master è di parte con Akuma - eppure vi trovate qui, ove un tempo un grande scontro ha formato queste terre , ove i più grandi ninja si son fatti la guerra cambiando il destino e il futuro di tutti, Madara Uchiha e Hashirama Senju, i fondatori della foglia ove il loro screzio li ha portati l'uno contro l'altro. Il fiume Hashirama viaggia vicino, sentirete ovunque l'impetuosa acqua che scivola e straborda per via della tempesta con onde che s'abbattono sulle pietre stesse, una pioggia che forse solo ad Ame s'è vista di tale portata ed amata al contempo, la stessa che adesso cala su di voi e sui vostri corpi ormai zuppi, e i lampi e i tuoni aggiungono un che di horrorifico. Siete lontani da Kagegakure, dalla protezione delle mura e dei villaggi, e queste terre rimembrano meglio di voi cosa accadde ben dieci anni fa. Seppur il falso dio non è più qui, tra voi, le sue bestie sgusciano fuori impedendo una vita quasi normale al di fuori di esso. Sentirete tutti degli ululati, troppi ululati intorno a voi che si richiamano e riportano alle vostre menti la distruzione di tutti i villaggi- di konoha in particolare. Akuma - il cane di Keiga - nonostante l'acqua, il fango e tutto andrà a sentire prima di voi le loro presenza e anche dentro la grotta uscirà fuori verso la compagna di vita e di ninja per guaire spaventato. Rintanatevi miei cari, non è un posto facile specialmente la notte questo qui, non è un posto ove fare incontri felici se prima non vi siete protetti, perchè la paura vi attanaglia di nuovo. Sembra non esser trascorso un giorno da quell'ultimo attacco, quello che ha messo in ginocchio interi villaggi, kage e i migliori ninja presenti su questa terra. Coloro che con i loro poteri potevano un tempo piegar perfino la natura al proprio volere, e tutti loro sono stati sconfitti. Cosa farete voi adesso? Akuma retrocede spaventato , forse lui stesso ricorda quell'ultimo grande evento. A voi cosa provocano questi ululati? Resteremo qui ad osservarvi dall'alto. [fato ambientativo - continuate pure in free ]

23:17 Dyacon:
 [Pressi Grotta] E' tutto così dannatamente surreale. Resta con lo sguardo impalato sulla figura di Keiga, stupito e allo stesso tempo incredulo. Istintivamente e meccanicamente, il braccio destro - quello nudo - rimane disteso in avanti con la mano chiusa a pugno. Quest'ultima si apre in modo repentino, veloce, dando vita ad un comando silenzioso diretto alla sua sabbia. La scure costruita e plasmata in precedenza si dissolve nell'aria, cancellata per stessa volontà del Sabaku. Mentre l'elemento di cui è il controllore torna rumorosamente nella giara dopo aver appurato che non c'è nessun pericolo, il cuore batte velocemente, all'impazzata alla vista dell'Inuzuka. Come uno spaventapasseri, immobile e apparentemente senz'anima, osserva l'avvicinarsi della donna, lasciandosi avviluppare e abbracciare. Sente il contatto. Il calore. Il seno di lei. Tutto fottutamente reale. < ..... > Non riesce a dire una parola. < K-Keiga... > Ripete quel nome che non ha mai dimenticato. Credeva non lo avrebbe mai più pronunciato. Eppure lei è lì. < Keiga! > Sussurra, contraccambiando quell'abbraccio. La stringe a sé, pervaso da un'infinita gioia, facendo fatica ad avvicinarla a causa di quelle due mongolfiere(?) che gli sono cresciute nell'ultima decade. < Non hai idea quanto sia contento... > Le sussurra, inebriandosi di nuovo del suo odore. Reclina il capo all'indietro, cercandone lo sguardo. Le dita della mano destra tentano di spostare i capelli dal volto di lei, aprendo di fatto la strada per la sua intenzione. Non può trattenersi. Non vuole farlo. Il volto si abbasserebbe, alla ricerca delle labbra dell'Inuzuka, volenteroso di baciarla, di assaporare ancora quelle labbra. Si gode quel momento - qualora Keiga avesse contraccambiato - fino a quando degli ululati si fanno largo nella foresta. < Ngh... > La paura e i ricordi di dieci anni fa riaffiorano nella testa, portando con loro strane sensazioni. < Entriamo nella caverna. Andiamo... > La sprona a guadagnare l'interno di quella cavità naturale, mentre alle orecchie giungono le parole di Touma. < Touma, sbaglio o hai perso tutto il rispetto e la riverenza che avevi dieci anni fa? > Domanda retorica la sua. Se lo ricorda tutto a modo, impostato, dannatamente ligio alle regole. Ora non è più così. < Spegnete il fuoco. Non attiriamo l'attenzione... > Intanto nella testa, già immagina come chiudere l'ingresso alla caverna con la sua gabbia.[Chakra ON][Chakra 27/30]

23:51 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] Lo abbraccia. Dopo tanto tempo riesce a farlo di nuovo. <...> Lei non risponde, ma quelle braccia attorno al collo dell'altro dovrebbero valer più di mille parole. Quando l'altro si allontana lascia che le nere vadano a puntare gli occhi di Dyacon, andandogli incontro forse anche prima di lui per salutarlo con quel bacio. Le mani scivolano sulla maglia, cercando di afferrarla per tirarlo a sè nel ricambiare quel bacio. Ma i tuoi, i lampi e soprattutto gli ululati. Akuma ha già dato le spalle a Toruma molto prima. E' tornato fuori, sotto la pioggia e cerca l'attenzione della sua umana che al sentir l'animale guaire si volta. Lascia la presa sul genin e sposta quell mani sul musone del nero che non sembra più avere quel muso incarognito ma pieno di paura. Le orecchie indietro e la coda tra le gambe. Gli ululati poi. Lui lo aveva già sentito. Sgrana gli occhi, stringendo appena tra le mani il muso del cane. <Non di nuovo..> Mormora in modo che forse solo il cane può sentirla. Guarda verso la grotta ed affianca il cane per tornar dentro. Lascia però che sia Dyacon ad andare per primo. Lei si ferma per girarsi e guardare nel buio. Akuma la incita a muoversi con una musata e lei lo segue, voltandosi ed entrando. <Touma, tieni Diciotto> Lo chiede, come favore. <In fondo! Senza storie!> In mezzo a grugniti di ogni tipo, lo spazio si allarga dopo che i cinghiali si schiacciano sul fondo. Stanotte la grotta si riempie, probabilmente.

00:01 Touma:
 Lascia che Akuma possa mangiare la carne che gli ha lanciato con tanta premura. Socchiude gli occhi per lunghi istanti mentre il tepore del fuoco riesce a rinfrancare anche l'animo più freddo, soprattutto quando fuori imperversa una tempesta. Allunga le gambe con molto calma, drizzando contemporaneamente la schiena, facendola stirare in tutta la sua lunghezza, uno sguardo verso i cinghialini, a cui rivolge un sorriso <Vieni qui, diciotto> il più simpatico, per lui, visto che è l'unico che si è avvicinato questo pomeriggio. Rimane li, fermo come un pioppo a reggere gli spiedi. Sente le parole di Dyacon risuonargli nelle orecchie, limitandosi a fare inizialmente un ghigno <Diciamo che l'ho riposte in un luogo sicuro..> già, dieci anni con la legge del più forte o dove le regole che la sopravvivenza t'imponeva, difficilmente si ha avuto spazio per la riverenza o il rispetto in senso stretto. <ritornerà anche quel tempo..> commenta tra se e se, salvo poi veder partite Akuma verso la pioggia <Dove stai andan...> si blocca nel sentire quegli ululati che ormai conosce fin troppo bene <Sono arrivati..si limita a dire facendo un ampio sospiro <sembrava strano che ci lasciassero in pace, maledetti..> commenta, quindi osserva il cenno di Keiga e Dyacon, quindi si prodiga ad afferrare al volo diciotto e ia totalmente schiacciatao alla parete della caverna, decisamente tuti insieme appassionatamente <L'incontri spesso?> chiede versi Keiga, quindi verso Dyacon <Mi sa che si passerà qui la notte...> infine.

00:19 Dyacon:
 [Grotta] Quanto gli è mancata quella sensazione. Quanto ha sperato di poter rivivere gli attimi con Keiga. Sembra che quelle preghiere hanno trovato finalmente una risposta. La stringe a sé e la bacia, giocando con la lingua di lei, mordendole con delicatezza e passione il labbro inferiore. Si lascia trasportare dal momento, almeno fino a quando gli ululati delle chimere non si fanno largo nel bosco in maniera nitida. Limpida. < Mi sembrava strano che andasse tutto per il meglio... > Senza rotture di coglioni o cose simili. < Forza, andiamo. > incita l'Inuzuka a raggiungere la caverna, addentrandosi nella stessa solo DOPO che Keiga e Akuma si sono messi al sicuro. < Keiga, Akuma, andiamo! > Li incita ad accelerare i movimenti, così da guadagnare quanto prima il riparo. < Riposte in un luogo sicuro? Non oso immaginare dove Touma... > Sghignazza appena, sentendo poi un nuovo brivido scorrergli lungo la schiena. Tremore di paura. Sentimento figlio del trauma vissuto dieci anni fa. < Forza spegniamo il fuoco. Ripariamoci e se dovesse servire, prepariamoci a combattere... > L'ultima opzione da prendere in considerazione. < Diciotto? > Sbatacchia un paio di volte le palpebre non riuscendo a capire con chi sta parlando la ragazza. < 'Cazzo è diciotto? > Ma poi la risposta gli giunge rapida: un cinghiale. Dentro a quel buco naturale scavato nella roccia, oltre a Keiga e Akuma, ci sono anche venti fottutissimi cinghiali che occupano spazio. < Bene. Possiamo rimanere chiusi per un pò. La cena non ci manca! > Ha davvero preso quei poveri animali come pasto principale? Sì. S'adopera ad aiutare e, qualora servisse, utilizzare la sua sabbia per chiudere l'entrata della caverna. E' disposto a murarsi dentro per proteggere tutti. Usciranno solo quando sarà sicuro. < A quanto pare sì. > Replica a Touma riguardo al passare la notte lì. A lui sta bene, e forse, il Fukaikuro potrebbe sentire strani rumori ansimanti provenire da vicino, molto vicino a lui(?)[X]

00:30 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] E' dentro ma le verdi sono sempre alla ricerca di qualcosa all'esterno. Si assicura che Touma abbia preso Diciotto, che sostanzialmente è il cinghialotto che tra tutti tenta la fuga per primo. Akuma sempre appiccicati. <Non c'erano più. Era da un pò che non c'erano più> Lei sta andando nel panico. Che ci si è trovata in mezzo ai cadaveri degli shinobi e quasi sotto una di quelle fottute chimere. Indietreggia, fino a raggiungere il limite di spazio posto dai cinghiali. Si accuccia lì, lasciandosi anche balzare addosso da qualche cinghialino. Akuma si para davanti, come a fare da separà tra cinghiali, Keiga, ed il resto del mondo. I due genin che oltre ad aver invaso il territorio adesso invadono anche la cuccia. Sbuffa un lieve ringhio che si tramuta presto in guaito dopo l'ennesimo ululato. Sente Dyacon parlare dei cinghiali e la forza per proteggere quei cosini maleodoranti le arriva <Ti ammazzo se domani ne manca anche solo uno> Dolcina lei. Si gira su un fianco, accoccolandosi ad Akuma che sbatte la code a terra in maniera frenetica. Gli abbraccia una zampona e lui appoggia il musone su di lei. Normale routine della notte. <Toruma, se vuoi butta Diciotto oltre Akuma> Si, tanto si calpestano a vicenda. Fa una pausa. <Dyacon, Touma..> Fa una pausa <Sono contenta di avervi rivisti..> Non dormirà. Il ricordo è vivido anche dopo 10 anni. ||X

Touma e Keiga stanno per iniziare la fantomatica cena quando Touma si allontana richiamato da bisogni impellenti e Dyacon si avvicina più del dovuto alla grotta dove Keiga e Akuma vivono al momento. Gira che rigira, tra pioggia e casino, finalmente Dyacon e Keiga si rivedono. Parte il bel momento ma.. no! I lupi ululano, riaffiorano i ricordi e la paura e i tre finiscono con il rintanarsi nella grotta già affollata di suo. Mai una gioia e addio vita in solitaria, almeno per stanotte.