Il vero risveglio

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11:37 Rasetsu:
 Non sa neanche come ci sia arrivato fin qui, ma non è importante. Deve scappare e nascondersi da Mekura, quindi in qualche modo farà. Deve anche trovare un tetto sopra la testa perché dormire tra i cassonetti inizia a sventare scomodo, specialmente se non trovi nessuna bella donna che ti accoglie nella propria dimora per la notte. I vestiti son sempre gli stessi poiché non possiede denaro sufficiente affinché possa comprarne degli altri. Tuttavia, sta mettendo in atto qualunque insegnamento abbia della Yakuza, in modo tale che possa riuscire a rubare il più possibile dalle borsette degli ignari passanti. Spesso e volentieri, si tratta perlopiù di oggetti, pochi spiccioli, la fortuna non è ancora dalla sua. Tuttavia, deve riuscire ad arraggiarsi, almeno a mangiare qualcosa di più sostanzioso di un antipastino nei locali notturni, magari evitando anche l'eccessivo consumo di alcol al posto dell'acqua. Sarebbe una buona idea di partenza, ma per il momento si preoccupa solo di camminare e di cercare un posto dove fermarsi. Un bar? Con qualche spicciolo, dovrebbe riuscire almeno a farsi una colazione per quanto gli riguarda, almeno che non resti a stomaco vuoto più del dovuto. Stomaco che ovviamente brontola e che lui cerca di tamponare con una mano poggiata su di esso, avvertendo tutto il brontolio. Come detto, gli abiti sono sempre gli stessi ed iniziano anche a puzzare di sudore, volente o nolente: camicia a righe gialle, arancioni e viola, pantaloni scuri sorretti da un paio di bretelle, scarpe ai piedi di colore e grandezza diversi l'una dall'altra. Uno spettacolo. I capelli son anche tutti spettinati, per ovvi motivi. <Non ci sto capendo più un cazzo.> Non che sia una novità. Ha passato giorni a strafarsi dalla mattina alla sera, bere e scappare dalla Hyuuga. Anzi, di tanto in tanto, lo si potrà vedere lanciare delle occhiate nei dintorni, proprio per sincerarsi che non sia arrivata fin lì. [ Chakra Off ]

11:43 Touma:
 [Centro] Il cuore pulsante di Kagegakure brulica come sempre di persone atte nelle attività disparate. Sembra come se tutti si fossero dimenticati di quello che sia successo una decade fa o,quantomeno, sembra che per molti sia ormai acqua passata. Non tutti sono effettivamente usciti dalla tenaglia dolora dei ricordi e il buon genin è uno di questi. Nonostante il brulicare della gente aiuti a distrarlo dai suoi pensieri, ogni tanto i ricordi vanno a quegli istanti, a quei momenti. Il tutto nascosto da quella nuova mise da spaccone, dal nuovo look, sicuramente più moderno e al passo con la moda attuale. Il lungo trench nero copre la sua figura slanciata ed atletica. Sotto di esso un semplice abito grigio con giacca e cravatta nera annessa, scarpe nere, lucide. Ad occhio la parvenza è di chi abbia imparato a badare alle apparenze. I capelli cremisi, ormai corti e rasati ai lati, raccolgono piccoli cristalli di neve che lentamente cadono dal cielo, ovattando appena la zona attorno a se. Le iridi rosse son ben alte ad osservare davanti a se, postura ritta e passo ben cadenzato di chi porta la fierezza di essere un sopravvissuto e di aver contribuito alla creazione di questo mondo, nonostante il peso il suo fallimento pesi come un macigno inesorabile. Ed è durante la sua passeggiata senza reale meta che incontra la figura colorita di sua conoscenza <Mh?> inarca la testa da un lato mentre continua ad avvicinarsi con la dovuta calma <Ehi tu.> non vi è scherno, non vi nessun segno di superiorità, dopotutto non sa nemmeno come si chiama ed ha comunque avuto una notte di fuoco insieme a lui (?) un profondo sospiro <Pensavo che fossi ancora in coma da qualche parte nel quartiere notturno> dice facendo qualche passo ancora in sua direzione e affilando un sorriso sornione [Chakra off]

11:53 Rasetsu:
 La testa gli fa ovviamente male, dato che non smette né di bere né di assumere sostanze da almeno due giorni. Diciamo che il suo risveglio è stato festeggiato anche troppo per il momento, prendere una pausa potrebbe essere la miglior idea per permettere al suo corpo di riprendersi completamente. Dopo tornerebbe sicuramente ai suoi ritmi, ma adesso ha bisogno di un minimo di lucidità se vuole affrontare il mondo per quello che è. I di lui occhi or si focalizzano sulla figura di Touma, il quale pare averlo riconosciuto. Lui, invece, ci mette qualche attimo di più. Innanzitutto deve riuscire a mettere a fuoco la figura che gli si prospetta davanti. Assottiglia le palpebre per questo, la mano poggiata sul capo come se fosse un valido aiuto a rammentare prima. Sta scoppiando, forse avrebbe bisogno di qualche pasticca, un medicinale qualsiasi per calmare il mal di testa. O forse è soltanto fame. In qualunque modo la si veda, deve riuscire a far placare quei postumi il prima possibile, altrimenti ricadrà sicuramente nel vizio di questi due giorni. Inoltre, dovrà sicuramente tener conto delle scorte di Sbrilluccica che ha dietro. <...> Resta in silenzio per qualche istante, dato che non saprebbe neanche come chiamarlo, non ricordandone il nome. Oh, beh. Probabilmente non si sono neanche presentati in quel locale e neanche durante la notte di fuoco, tenendo conto che erano di sicuro impegnati a far ben altro. Nessuno ne avrebbe tenuto conto in quella situazione, andiamo! <Cazzo, non si vede dalla mia faccia che sono in coma?> Sbuffa, le occhiaie sulla pelle già pallida sono ancor più visibili per via delle vene nere dove scorre il sangue dell'omonimo colore. <Senti, hai mica qualcosa da mangiare o qualche spicciolo da prestarmi? Ho una cazzo di fame che non hai idea.> Approfittiamo del fatto che sia qualcuno di vagamente conosciuto, anche se la sua mente sta ancora lavorando per riuscire a trovare nella sua mente il momento in cui lo ha conosciuto. Prima o poi ci riuscirà. [ Chakra off ]

12:02 Touma:
 Lo squadra dalla testa ai piedi con una certa curiosità, se osserva le fattezze, lo sguardo vitreo e le occhiaie che lo fanno assomigliare ad un panda intossicato. Poi, al vestiario, degno di un daltonico o di un accattone. Increspa le labbra con calma mentre fa un altro passo verso di lui con molta calma <Oh, si he si vede, immagino che sia da giorni che ci dai giù pesante...> non fa di certo la paternale, ma il tono è fermo e deciso, decisamente meno brioso di qualche sera fa <Hai un posto dove alloggiare?> chiede ancora mettendo le mani al caldo all'interno del suo trench. Avvicinandosi non può far a meno di sentire l'odore pungente dell'uomo davanti a lui <No...non credo..> si limita a dire, quindi ruota il busto donando le spalle a Ryuuma <Seguimi, andiamo a mangiare qualcosa assieme..ovviamente offro io.. se ti lasciassi ora qualche ryo sicuramente lo spendesti il alcol, droga e puttane al quartiere notturno.> sentenzia tagliando decisamente corto. Dunque fa qualche altro passo lungo la strada davanti a se <Io comunque sono Touma, era un pò fuori luogo presentarsi durante un'orgia..> sghignazzando appena. Si volta per un istante <Avanti, muovi il culo che...sei più interessante di quanto si possa immaginare..> procedendo il cammino in direzione di qualche locanda.

12:27 Rasetsu:
 Si è sempre preso poca cura di sé stesso, ma adesso stiamo veramente esagerando. Di solito, ha sempre tenuto ben puliti i capelli cremisi, i quali adesso sono ricchi di nodi e hanno bisogno di una spazzolata, oltre ad una bella lavata. Stanno iniziando a spuntare anche piccoli accenni di ispida barba ed è rarissimo che li lasci addirittura uscire, tenendo conto che li rasa ogni giorno della sua vita proprio per ovviare a questo problema. Non essendo munito degli attrezzi giusti né di acqua corrente, come detto, tutto sta iniziando a diventare abbastanza difficile. Inoltre, deve procurarsi degli abiti il prima possibile. <Un paio di giorni, sicuramente. Ma sto finendo i ryo e ho bisogno di cibo e un cambio di vestiti.> Sbuffa, la mano che ancor massaggia distrattamente la nuca, risalendo piano lungo il retro del capo, massaggiando delicatamente coi polpastrelli. <Che palle. Mi manca dormire nell'obitorio. Bello freddo, nessuno che ti rompeva le palle e se sentivi bussare, dovevi correre immediatamente perché vuol dire che c'era un bel problema.> Commenta con una piccola risata, come se fosse la cosa più normale del mondo quella di dormire nelle celle frigorifere dell'obitorio, eh. Nel frattempo, presta comunque attenzione al ragazzo che ha di fronte, assieme alle parole espresse che in qualche modo gli fanno credere che esista ancora gente con un buonsenso. <No, il posto in cui alloggiavo non è in questo villaggio. Il settore di Kusa poi è strano. Non trovo il mio locale, quindi quei bastardi dei miei collaboratori spero siano morti altrimenti dovranno darmi delle sonore spiegazioni.> Sbatte con poca pazienza il piede al suolo, ritmicamente nel farlo, la schiena ancor dritta. Non è sicuramente l'aspetto migliore che possa avere quello di oggi, tuttavia deve arrangiarsi di sicuro. <Che palle, abbiamo scopato una notte con quelle troiette e già conosci le mie abitudini. Nyahahahahah!> Scoppiando a ridere di rimando, mentre si preoccuperebbe soltanto di seguirlo con tutta la calma del mondo. In fondo, è disidratato, dopo una sbronza provi molta più sete di quella che lui è riuscito a soddisfare con l'alcol. <Il mio nome è Rasetsu.> Demone Mangia Uomini, seppur si sia presentato in tanti altri modi. Touma sembra essere piuttosto simpatico a differenza del tipo con la giara, quindi lo segue senza problemi. <Ah sì? Perché sarei interessante? Tu, invece, non lo so. Non mi ispiri fiducia, ma al tempo stesso sapevi divertirti a differenza di quell'altro.> Sempre Dyacon, porello. Bullizzato anche se assente. [ Chakra OFF ]

12:52 Touma:
 <Se vuoi puoi alloggiare un paio di giorni da me, ho un altro futon in casa...giusto il tempo di metterti in sesto.> fa una pausa mentre continua a lasciarsi Ryuuma alle spalle <Dormire in obitorio...> fa una pausa, lunga, lasciando che sia lo scricchiolio della neve al suo passaggio a riempire il suo silenzio <Lavoravi in un ospedale?> domanda senza scomporsi all'idea che un uomo possa dormire in una cella frigorifera. Quando parla del suo alloggio si ferma, si morde appena le labbra, quindi si gira <Kusa...> una pausa, poi un sospiro <Diciamo che avevi un bella attività imprenditoriale..> accompagnando il tutto da un piccolo sbuffo di vapore che lentamente risale dalla bocca verso l'alto <Beh, non è che ci voglia una grande attenzione, guardati. Hai persino le scarpe diverse...ti ho visto fatto, cosa potrebbe pensare qualunque persona del mondo?> ovviamente non è una domanda che non necessità risposta mentre allunga il passo verso la locanda <Piacere mio Rasetsu..> i convenevoli sempre. <Comunque non ti preoccupare, non sono il tipo che giudica, ne giudico ne voglio essere giudicato per la mia vita.> semplice e cristallino, dopotutto cambia il carattere, ma certe cose è difficile cambiarle <Perchè mentre eri a troiette hai detto una cosa che mi ha dato da pensare circa i tuoi ricordi..> una pausa, poi un sospiro <Secondo te in che anno siamo?> domanda così a bruciapelo mantenendo il passo volutamente lento e cadenzato, come se volesse arrivare alla locanda il più tardi possibile per finire il discorso <Tranquillo, non sono più un santo, ma di certo non sono il tipo che te la butta in culo alla prima occasione, non ne vedo assolutamente il motivo di farlo.> un leggero ghigno <Dyacon? è un bravo ragazzo ma è molto più rigido di me, quello che ho imparato per la strada è che essere liquidi, mutevoli, ti da più garanzie di porta a casa la pellaccia.> infine si gira verso Ryuuma <La fiducia non la si acquista solo andando a troie assieme, no? Ne tantomeno voglio inculcartela con la forza.> ammette.

14:38 Rasetsu:
 Tutto sommato, fa pure freddo. Se ne sta rendendo conto soltanto adesso, col vapore che si forma fuori dalle proprie labbra e si condensa in piccole nuvolette che risalgono verso il cielo. Solleva le braccia con le quali si concede un autoabbraccio, strofinando alacremente ambedue le braccia, in modo che possa riscaldarsi un minimo. Girare solo con la camicia non è sicuramente la migliore delle scelte che potesse prendere. Tuttavia, quando sei sfornito di qualunque altro vestito, purtroppo devi arrangiarti per quanto possibile. <Volendo. Se non mi stupri mentre dormo, va bene. Anche perché non potresti rubarmi un cazzo.> Anzi, se proprio vogliamo dire le cose come stanno, quasi sicuramente sarà lui a rubare qualcosa a Touma, ma questo è ovviamente un altro discorso. <Cosa?> Domanda innanzi alla perplessità altrui di dormire un obitorio, quando per lui è assolutamente una cosa normale. In fondo, viene tutto igienizzato a dovere. Fa spallucce, lanciando qualche occhiata nei dintorni sempre per sincerarsi che non ci sia Mekura nei dintorni, dato che lo tiene strettamente d'occhio onde evitare che fugga troppo lontano. Spera solo di non incontrare Sakir, altrimenti sono fottiti tutti e due. <L'ospedale di Kusa appartiene a me e alla Yakushi. Ero a capo del reparto genetico, ma da quando ho contribuito alla conquista di Oto, sono stata giusto un po' impossibilitato a tornare al villaggio.> Ammette, credendo ancora che sia una loro proprietà, che non siano passati dieci anni da allora. Scuote un pochino il capo per spostare alcune ciocche cremisi divenute più lunghe del dovuto, pur giungendo ad altezza del collo. <Non per vantarmi> E già che parti così fai ben capire che ti vanterai eccome, ma sorvoliamo. <ma il mio mercato nero e la vendita di Sbrilluccica vanno piuttosto a gonfie vele.> Sbadiglia rumorosamente, senza apporre una mano a protezione delle fauci per educazione. In fondo, lui si reputa un Demone immortale, superiore alla massa di umani con i quali ha a che fare ogni giorno. Al massimo, son loro che devono girare la testa dall'altro lato. <La gente può pure starsi zitta se non vuole che rivenda i suoi organi al miglior offerente.> Fa schioccare la lingua contro il palato, mentre si limita a seguire il ragazzo fin dove voglia arrivare. È nelle sue mani, letterale. Alla sua successiva affermazione, si stringe di nuovo nelle spalle. <Non ho interesse nel giudicare se non mi fai un torto.> E in questo caso, lo sta addirittura aiutando, forse l'unico che non sembra volere niente in cambio. Quindi, per un po' vuol dire che avrà qualcuno di cui fidarsi. <Mh?> La domanda che gli rivolge, dal canto proprio, non ha nessun senso logico. <Settantatré Dopo Kyuubi.> Precisamente dieci anni prima, quando quella guerra è iniziata. Niente di più e niente di meno, per lui è anzi normale nonostante non sia il primo che gli dice che non si trova più in quell'epoca. Continua ad ascoltare tutti i discorsi che vengono da lui pronunciati, piegando la testa di lato con un mezzo ghigno. Si tratta sicuramente di un tipetto niente male, al quale annuisce di tanto in tanto. <La fiducia, spesso e volentieri, non la si conquista neanche dopo anni. Certo, andare a troie assieme però è un buon inizio. Nyahahahah!> Cerca un posto in cui sedersi, un bar, ma lo segue ancora passo dopo passo. <Manca tanto?> Risulta persino impaziente, anche se non lo sta maltrattando né insultando, quindi è un buon inizio anche questo. [ Chakra OFF ]

15:01 Touma:
 Inarca un sopracciglio, perplesso alle prime domande dell'uomo <Hai fin troppi peli al culo per potermi attrarre..> incassando la testa tra le spalle, facendo notare la spiccata propensione al genere femminile piuttosto che a quello maschile. La testa si abbassa per vedere dove sta camminando, mentre la neve continua a cadere in maniera imperterrita <Accelero il passo, altrimenti muori di freddo..> avverte allungando la falcata ma abbastanza da farsi raggiungere da Ryuuma, qualora volesse <Niente..immagino solo l'aria fresca nel dormire in un obitorio, oltre al silenzio perenne.> una semplice constatazione, accentuata dalle mani mani alzate del giovane, i palmi rivolti verso l'alto <Capisco...> limitandosi alle parole di Ryumma circa l'ospedale <Quindi non sei di certo uno sprovveduto..ma questo si nota subito che non sei un semplice drogato e alcolizzato.> non vi è scherno in quelle parole, anzi, mantiene il tono pacato e decisamente monocorde, come se facesse più da voce narrante che altro <Quindi diciamo che avevi una signora facciata e poi sotto sotto sapevi mettere le mani nella merda quando serviva.. bisogna avere le palle per fare questo.> non a caso parla al passato, visto che è tutto cambiato, tutto diverso.> scrolla la testa <Nemmeno io, quindi basta non pestarci i piedi a vicenda e si va d'accordo, non trovi?> meglio mettere dei paletti mentre allunga si ritrova a portata dalla locanda . Al sentire la data si ferma, decisamente di botto, un profondo mugulio profondo, gutturale <Rasetsu...devo dirti una cosa importante..> il tono cambia, diventa serio, decisamente serio <Avevo dei dubbi in merito a quello che hai detto qualche sera fa, pensavo fosse l'effetto della merda che hai ingerito, ma ora ne ho la conferma..> scrolla la testa <Non siamo nel settantatré dopo Kyuubi...> deglutisce <Siamo nell'ottantatré dopo Kyuubi...> e lo dice come se fosse una sentenza, come una mannaia che si avventa sul Ryuuma <GUardati attorno, ti sembra di ricordare questa città?> domanda, ma non attende risposta <Il falso Dio ha attaccato e nessuno dei grandi shinobi ha fatto ritorno...> e con questo implica lui, a questo punto <Non ricordi niente di questo tempo trascorso...?> domanda con serietà <L'ospedale di Kusa e tutto quello che rimane di tutti i villaggi son macerie...non è rimasto più niente..la gente dopo anni ha costruito questa città...io sono uno shinobi di Konoha o,almeno, lo ero...> e lo dice con profondo e infinito rammarico <La gente viveva nella disperazione, gli shinobi meno esperti non avevo più guide...molti hanno pensato di spostarsi qui,a Kagegakure, altri hanno preferito rimanere oltre queste mura...> si ferma un attimo per far metabolizzare quelle parole <Dei vecchi regni non rimangono che polvere e macerie...> un profondo sospiro anima il suo petto <E se lo stai pensando...no, non ti sto prendendo per il culo, non ne avrei motivo...l'unica cosa che mi chiedo è cosa ti sia successo.> infine uno sbuffo <Si, è un buon inizio e ci vorrà tempo...decisamente.> un cenno con il capo <Siamo arrivati, entra al caldo.>

15:26 Rasetsu:
 Sghignazza innanzi alla di lui risposta. <Non puoi saperlo, in realtà ce l'ho liscio come il culo d'un bambino.> Non so neanche quanto sia realmente giusto vantartene, ma sorvoliamo. A proposito dell'obitorio, invece, stringe di nuovo il corpo nelle proprie spalle. <In estate, ti giuro, era il paradiso. Completo silenzio, refrigerio perenne.> Non sta scherzando, aveva trovato una soluzione alla calura estiva in maniera piuttosto efficiente, continuando ovviamente a lavorare all'ospedale. Mica male. <Drogarmi e sbronzarmi fanno parte sicuramente delle mie specialità, ma quando sono lucido non hai idea di cosa frulla in questa testolina. Ieri sera, un moccioso voleva farmi credere che un aggeggio elettronico potesse calcolare meglio di me determinati valori scientifici. Insomma, io lo facevo mentalmente e questo crede che possa fregarmi così!> Quando vuole, esatto, è un piccolo genio. Nel momento in cui non ingurgita enormi quantità di sostanze stupefacenti o alcolici, riesce anche ad elaborare nuovi progetti come quello della clonazione di cui aveva discusso soltanto con Eryk, prima che restasse chiuso fuori da Kusa per ovvie motivazioni già espresse. <Non tanto le palle, quanto la voglia di arricchirti. Se ti capita tra le mani un'innata particolare, sai quanti quattrini ti fai? Non hai idea, davvero!> Convinto, annuisce persino alle proprie parole mentre si limita a seguirlo, tenendosi però ad almeno mezzo metro di distanza. Non si sa mai. Intanto, gli occhi giallastri continuano a vagare a destra e a sinistra, in modo che si sinceri che la presenza di Mekura o di Sakir sia prettamente nulla. Non vuole avere altri problemi, aveva avvisato il moccioso. <E' la mia filosofia. Non mi rompere le palle e io non vengo a chiederti il pizzo in anticipo.> Mentalità da mafioso, ovviamente, riconoscibile proprio dal suo modo di fare. In fondo, ha parlato di mercato nero e lavori che non potrebbe fare in nessun modo alla luce del sole. Lo ferma sul nascere quando cerca di spiegargli che si trova dieci anni nel futuro. <Senti, non me ne frega un cazzo. Posso anche essere nel ventiquattro di chissà quale anno ed esserne passati altri dieci.> Agita la manca nell'aere attorno a sé, gesticolando piuttosto animatamente. <Sono immortale, non invecchierei comunque. Inoltre, sono sempre più convinto che questo sia un trip, altrimenti non si spiega come mai ci sia tutta questa tecnologia.> Ma te lo ha appena spiegato, decide di chiudere totalmente la mente perché non ci crede. <Inoltre, pur fosse vero, mi sono ambientato già abbastanza da sapere dove trovare quello che mi serve, oltre ad un lavoro. Non trovo più il mio locale, ma quel moccioso del cazzo mi ha detto la stessa cosa che mi hai detto tu.> Ossia che sono passati ben dieci anni e che quel che c'era una volta adesso è soltanto un lontano ricordo. Deve ancora crederci, in fondo continua semplicemente a dire che è tutta una menzogna bella e buona. <So soltanto che ero sul campo di battaglia e credo d'essere svenuto. Forse ho esagerato con le pillole. Sai, mi permettono di non sentire la fatica, quindi non so se sono svenuto perché avevo portato il mio corpo oltre il limite. Sta di fatto che non me ne frega niente. Anzi, se gli altri sul campo di battaglia sono morti, ben venga. Vuol dire che, in qualche modo, il mio lavoro l'ho svolto.> Pur avendo tradito l'Alleanza, lui ha tradito anche Oto, ragion per cui era contro chiunque e contro nessuno. Infine, dovrebbero essere arrivati finalmente al locale dove lui prenderebbe ad entrare, incurante del resto. [ Chakra OFF ]

21:47 Touma:
 Un sospiro <Per quanto mi riguarda potresti avercelo liscio come il culo di un bambino, profumato come un fiore di loto, ma nulla toglie che hai due palle sul lato opposto, quindi lo evito come la peste.> Le mani vanno ad incrociarsi al petto <Beh, almeno ha i suoi lati positivi...> commentando sempre la situazione dell'obitorio. Ormai giunto in prossimità del locale. Lo sguardo saetta da una parte all'altra, più per curiosità che per altro <Non metto in dubbio le tue capacità, si vede che non sei un testa di cazzo di qualunque...> non vi è ironia nelle sue parole, è ben consapevole di quel che dice <I tempi sono cambiati, Rasetsu, purtroppo non è tutto come prima, la tecnologia in questi dieci anni si è voluta in maniera esponenziale...> scrolla la testa <Beh non metto in dubbio che la gente pagherebbe fior di ryo per un'innata o per qualcosa di altrettanto particolare...> si schiarisce la voce <..ma è bene parlare di queste cose in sedi opportune, quantomeno non davanti una locanda...no?> retorico mentre ormai entra all'interno, lasciandosi investire dal colore proveniente dall'interno, scaldando le sue ossa. UN profondo respiro anima il petto del genin mentre con la mancina sbottona il suo trench e va a sedersi, seguito da ryuuma in un tavolo libero. Il trench viene appoggiato in una sedia accanto, un cenno con la mano per invitare Ryuuma a sedere <Idem la mia...togliendo il pizzo, ovviamente.> abbozzando un leggero sorriso, sornione. Ascolta le successive parole del Rasetsu in totale silenzio, limitandosi a portare i gomiti sul tavolo e facendo giungere i palmi delle mani davanti alle labbra, con fare pensieroso. <Capisco per te possa essere tutto un trip, possa essere un viaggio dalle tua mente, ma non ti assicuro che è la verità, sei fin troppo intelligente da non renderti conto che quella notte qualcosa sia successa e che ti ritrovi qui...> un attimo di pausa <No...non è stata una semplice overdose, Rasetsu...sarebbe fin troppo semplice, non credi?> ironizza velatamente <E poi che sarebbe a dire che sei immortale?> la curiosità si palesa, lati del carattere che difficilmente vanno via col tempo <...Vorrei solo farti aprire gli occhi, non ho mai detto che non sapresti cavartela da solo, sto solo dicendo che prima entri nell'ottica, prima puoi rimettere in piedi il tuo giro e riprenderti...> uno sbuffo, pesante mente si lascia andare adagiando la schiena sullo schienale, mantenendo lo sguardo su Ryuuma

22:59 Rasetsu:
 Innanzi all'affermazione di Touma però scoppia a ridere. <NYAHAHAHAH!> Questa è effettivamente bella, non può negarlo. <Non hai tutti i torti, lo accetto.> Sghignazza ancora divertito, cercando di non badare alle temperature esterne e di raggiungere in fretta il locale in cui potersi ristorare. <Ai miei tempi> Non iniziamo coi "miei tempi", per favore, che non sei ancora abbastanza vecchio per dire qualcosa del genere e non invecchierai tanto facilmente neanche adesso. <potevi parlarne alla luce del sole e pure gli Anbu si facevano i cazzi loro.> Bofonchia con evidente fastidio nella voce, provato da quello che ha appena pronunciato Touma, rovinando qualunque bel desiderio del rosso. <D'accordo comunque, vuol dire che parleremo adeguatamente in un luogo appropriato.> Commenta al suo indirizzo, cercando di andargli in contro in qualche modo dato che s'è dimostrato comunque propenso ad aiutare un tossico ed ubriacone di merda: nessuno l'avrebbe fatto, forse Sakir, ma non si fida del nuovo Sakir perché non riesce a credere che sia cresciuto e sia diventato più gnocco di lui. Insomma, ha i capelli rossi più fighi e pur essendo dell'altra sponda non lo prendono mai per effemminato come succede a lui. Un pochetto lo invidia, ma ben lungi dal dirglielo ad alta voce perché, ricordiamocelo bene, lui è il capo assoluto, l'Heddo no Yakuza d'un tempo. Si siede al tavolo indicato dal Fukaikuro, poggiando la testa sulla superficie di quest'ultimo per qualche istante, abbastanza per cercare di riprendersi per quanto possibile, nonostante pulsi e faccia male. <Non ce l'hai un'aspirina, vero?> Tanto per chiedere, insomma. Potrebbe tornare utile portarsela dietro d'ora in avanti, ma lui ha a malapena con sé un paio di pillole di Sbrilluccica e non è proprio in vena per gettarsene in gola. Rischierebbe d'avere soltanto gli effetti indesiderati dato che non fa passare molto tempo dall'una all'altra. Ne conosce perfettamente i malus, in fondo l'ha creata lui. <Senti, non lo so. Potrebbe anche essere un trip che sta durando più del previsto. Sai, il consumo di Chakra, la stanchezza, tutto potrebbe confluire e darmi questa sensazione, oltre a vivere questo futuro piuttosto bizzarro. Vivere in una perenne overdose potrebbe persino essere divertente.> E se la ride come se avesse appena pronunciato la parte più divertente della sua vita, una barzelletta in fin dei conti. Non può essere certo reale il trip perenne. <Nel dubbio, anche se non fosse una overdose, non ha importanza. Mi sto già abituando a questo mondo, voglio capirci di più sulla tecnologia. Potrebbe veramente essere utile se hanno aggiunto migliorie a livello scientifico.> Lui che è sempre stato un amante della genetica e dei laboratori ne sarebbe sicuramente molto felice, tanto da spingersi verso quell'ottica e rintanarsi di nuovo in qualche ospedale o, appunto, dei laboratori sofisticati in cui poter lavorare e a cui avere accesso. <Non invecchio. In teoria, non posso neanche ammalarmi e l'overdose mi fa un baffo. Provo le droghe che creo direttamente sul mio corpo. Potrei continuare a parlartene, ma cosa ottengo in cambio?> Lui è in cerca d'affari e ha imparato, da bravo Yakuza, che le informazioni s'acquistano, non si regalano! [ Chakra OFF ]

23:24 Touma:
 <Lo so che non ho torto..> commenta affilando un sorriso, furbo e sornione, mettendo in campo quel filo di malizia che un tempo non esisteva in quel giovane, prima che la guerra lo cambiasse per sempre. <Ai nostri tempi, non ti sbagliare.> digrignando appena i tempi, in quel senso d'appartenenza <Io son figlio di quel tempo, non dimenticarlo mai Rasetsu.> riprende distogliendo lo sguardo altrove, pur di non vedere quel drogato davanti <Ai NOSTRI tempi era così, adesso non sai com'è, non sai come è gestita la città, capisco voler attecchire le e radici, ma qui l'unica cosa che vedrai raccogliere è la tua testa appena mozzata.> vi è serietà in quelle parole, lasciando che le iridi cremisi si riportino sull'uomo <No, ma c'è uno speziale qui vicino, al ritorno te ne compro un bel pò, che il tuo cervello deve metabolizzare un bel pò d'informazioni.> sbuffando appena, ironico. Ne ascolta le successive parole incrociando le braccia al petto, storcendo di tanto in tanto le labbra <Sarebbe bello se lo fosse, ma purtroppo è la vita di merda che ci ritroviamo, mio caro Rasetsu, purtroppo questa volta la sbrilluccica non ti può aiutare a fuggire da questo posto, te lo assicuro.> scrolla la testa <Son contento che tu ti stia abituando, per un genetista e produttore come te potresti essere affascinat da quanto siano migliorati nel campo tecnologico, pensa potresti produrre sbrillucca alla metà del tempo o migliorarne gli effetti, insomma, potresti avere ampissimi margini di miglioramento.> inarca un sopracciglio, perplesso nel sentire quelle parole <Interessante..> affila un sorriso <Cosa ci guadagni?> una pausa <Intanto ti sei guadagnato un pasto caldo, dei vestiti, un tetto che non sia il metallo di un cassonetto, un bagno e un'aspirina...non sembra già un buon inizio?> il sorriso è mellifluo, sornione, ma comunque l'espressione generica e di rilassamento. Le dita s'intrecciano e la testa va ad adagiarsi su esse mentre il peso di quest'ultima è retto dai gomiti ben puntati sul tavolo <Ho capito fin troppo bene che non fai nulla senza che vi entri qualcosa in tasca.>

00:04 Rasetsu:
 Solleva il capo, poggiando la guancia contro il palmo della mancina, il cui gomito vien fatto depositare sul tavolo così da sorreggerlo. <Giusto. Ma tu non sei rimasto intrappolato sotto terra, vero? Mi sembri saperne troppo per essere uno appena tornato.> Si è ambientato fin troppo bene rispetto ad un Rasetsu che non sa neanche dove andare per fare una pisciatina in santa pace. Aggrotta appena le sopracciglia quando gli spiega che potrebbe finire facilmente decapitato, considerando che non sa come funzionano le cose in questa città. <Allora spiegami, no? Non adesso, ovviamente, però prima o poi mi servirà capire di che cazzo stai parlando se questo non è un trip.> Sospira, abbassando le spalle di colpo e chiudendo le palpebre per qualche istante. Deve riuscire a riposarsi in maniera adeguata altrimenti crollerà ben presto. Deve dormire almeno roba come otto ore filate in un letto che possa essere definito tale e non in mezzo ai cassonetti dei rifiuti come un barbone. <Va bene, credo sia meglio. Devo restare lucido il più possibile, almeno fino alla prossima crisi d'astinenza.> Riuscirà ad arrivarci abbastanza lucido dopodiché dovrà per forza buttarsi in gola o in vena qualcosa che faccia da sostitutivo della Sbrilluccica, a meno che non riesca a procurarsi persino gli ingredienti per quest'ultima, ovviamente. Diffida da Sango, ma è l'unica che potrebbe davvero aiutarlo in questo compito tanto ingrato, quindi non gli resta da far altro che fidarsi per il momento. <Mi ci stava buttando eccome, in realtà. Non mi permetteva di pensare, il che era meglio che metabolizzare tutte queste informazioni in completo post sbornia.> Commenta, massaggiandosi delicatamente la tempia con la mano libera compiendo movimenti circolari. <Senti, ordina un caffè doppio amaro, senza zucchero. Ho bisogno di riprendermi seriamente questa volta, altrimenti ti collasso su questo tavolino e dovrai portarmi a peso morto fino a casa.> Non che sia un problema considerando che è alto quasi quanto Touma e ne pesa la metà. E' piuttosto gracilino, nonostante sia bello alto. <E' logica da Yakuza> Gli risponde, picchiettandosi la fronte con l'indice libero. <mai fare qualcosa gratis se la sai fare bene e mai dare informazioni gratuite, tutto ha un prezzo.> Si stringe nelle spalle, cercando di mettersi comodo, pur sempre arcuato in avanti. <Ad ogni modo, la mia innata è particolare. Il mio sangue è totalmente nero e mi permette di restare giovane. Siamo i moderni vampiri. La storia dei Kokketsu ha origini antiche, l'Hasukage Yukio fece un patto con un Kami.> In maniera del tutto riassuntiva, ovviamente. <Tuttavia, credo che abbia perso il favore del Kami perché mia sorella è morta per una malattia. A noi non dovrebbe essere concessa una morte simile.> Ed eccoci qui. [ Chakra OFF ]

00:28 Touma:
 <Magari..> commenta non senza un filo di amarezza. Le braccia adesso vengono conserte al petto mentre la testa viene scrollata lentamente <Io non so se tu fossi in prima linea o meno durante l'attacco del falso dio, io ero in seconda linea, a protezione della città, sono originario di Konoha..> al dire della città si ferma un attimo, deglutendo quasi a fatica, come se ingurgitasse una manciata di chiodi <Le bestie hanno attaccato, erano migliaia, ci hanno sopraffatti ed hanno distrutto ogni villaggio possibile...son crollati tutti. Suna,Konoha,Kusa, Oto e via via tutti gli altri...non vi è rimasto altro che distruzione e sofferenza..> il tono è greve, basso, decisamente appesantito <Gli shinobi rimasti hanno aiutato come potevano, protetto i civili dai successivi attacchi per dieci hanno, mentre Kagegakure veniva fondata e tutti gli shinobi...>ondeggia la testa <Riuniti?> mugugna appena <No, certe cose, certe differenze culturali non cambiano mai, così come i vecchi dissapori, siamo tutti uniti in una città, ma la realtà è siamo pur sempre divisi, cambiano solo le distanze..> commenta amaramente incassando la testa tra le spalle <tutto a tempo debito, prima partiamo dalle basi, almeno per capire dove ti trovi e quali sono gli spazi importanti in città, dopo ti spiegherò la burocrazia e chi comanda questa ridente cittadina..> ironico, come sempre. Un cenno con le mani <Allora mangia, rilassati e pensiamo a darci una ripulita, che qui ce n'è di bisogno..> aggrottando la fronte <Ora capisco perché sai sguazzare così bene nella merda, non ti giudicherò, non m'interessa cosa facevi, quello che ti posso dire è che sarai costretto a ripartire da zero.> sentenzia in maniera brutale. Inclina infine la testa verso destra, incuriosito <Kokketsu...avevo già sentito parlare del tuo clan, ma sei il primo suo esponente che incontro, beh, c'è sempre la prima volta in tutto..io invece non ho un clan, forse ho qualche parentela, ma non so nemmeno se approfondire o meno la cosa...valuterò> mantenendo la via della sincerità <Hai mai avuto modo di capire i veri motivi di questa tua perdità..?> chiede, salvo poi muovere la mano destra come a voler scacciare il pensiero che aveva in mente <Pensiamo a mangiare ed andare a prendere quest'aspirina, hai bisogno di dormire seriamente...per adesso limitiamoci a questo.> dice solo questo mentre prodigherà ad ordinare per lui e Ryuuma e proseguire il pomeriggio con drogato daltonico. [end]

01:27 Rasetsu:
 Cerca di ricordare meglio quello ch'è successo durante la battaglia contro il finto Dio. <Ero vicino al bosco> Racconta all'altro, in attesa di quel fantomatico caffè che dovrebbe rimetterlo a nuovo. <pensavo di far manbassa di chiunque incontravo, credo anche d'esserci riuscito.> Specifica alla di lui volta, stringendosi nelle spalle. <Colpivo chiunque trovassi davanti che fossero di Oto o dell'Alleanza.> C'è da dire che Rasetsu è un tipetto interessante. Ha tradito Kusa per aiutare Oto, dopodiché ha tradito Oto per aiutare Kusa e infine stava tradendo di nuovo Kusa per riuscire ad entrare nel villaggio del Suono. <Poi non ricordo esattamente cos'è successo. Per non sentire l'affaticamento, ho buttato giù qualche pasticca.> Quindi, va da sé che non abbia capito proprio un cazzo di quello che gli succedeva attorno, al massimo ha iniziato a vedere draghi volanti e ha perso la cognizione di tutto quello a cui avrebbe dovuto prestare attenzione. <Che nome di merda è Kagegakure?> L'ha detto pure a Saigo, ma probabilmente s'è già dimenticato anche d'averla conosciuta, quindi sorvoliamo anche questi discorsi che non porterebbero a niente di buono. <Non lo so, vedo soltanto gente che festeggia, quindi direi che un po' d'unione c'è sicuramente. Mi fa ridere che ci siano Oto e Konoha vicine, davvero. Ci scommetterei il mio culo che nel giro d'un paio di mesi si pigliano di nuovo a pesci in faccia in onore dei vecchi tempi.> E' così che funzionano i villaggi secondo la sua mentalità ed è così che funzioneranno sempre, continuando a farsi la guerra come se niente fosse. Progresso tecnologico o meno. <Perché dovresti giudicarmi? Ognuno lavora come meglio crede, io univo l'utile al dilettevole. Avevo pure infinocchiato quel porco di Yukio, mi aveva concesso un locale in cui tutto era legale e persino il suo potere non contava un cazzo. Così, quando ho tradito l'Alleanza, mi son chiuso lì dentro. E sbam! Non poteva entrare.> Sghignazza divertito al sol pensiero di vedere di nuovo la faccia di quel vecchio burbero di merda che non può entrare nel Kukoku. <Nyahahahah!> Incurante che qualcuno si giri a guardarlo o meno quando ride, ci ha ormai fatto il callo e questa non sarebbe di certo la prima volta che qualcuno lo squadra per qualche sua stranezza. <Sei hai una affinità col Suiton, posso persino provare a trasformarti. Ma, come sempre, tutto ha un prezzo.> Continua a ghignare come suo solito, mostrando quella lunga ed affilata dentatura da squalo che si ritrova tra le fauci. <No, non so che fine avesse fatto il corpo di mia sorella, altrimenti avrei potuto indagare meglio.> Però rammenti sicuramente di quando hai fatto esplodere il tempio dei Kokketsu in suo onore, uno spettacolo, specialmente quando Yukio ha ben pensato di ricostruirlo e tu hai cercato subito di ributtarglielo giù di nuovo. Veramente fantastico. Comunque sia, seguirà il ragazzo fin alla sua abitazione, così da sistemarsi il prima possibile. [ END ]

Touma incontra il signorino in mezzo alla strada, tutto sfatto nel completo post sbornia.
Gli offre un caffè, un'aspirina e un tetto sopra la testa.

Gli spiega anche che il suo non è un trip, ma è la realtà. Rasetsu quasi se ne convince, ma non al 100%.