Kyōki 狂気

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Giocata di Lavoro

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con Ryuji, Fuji

17:49 Fuji:
 Una calda giornata presso il settore del villaggio dedicato agli shinobi un tempo appartenenti alla Sabbia. Il pomeriggio sta giungendo alla sua conclusione e contemporaneamente una schiera di ragazzi più o meno giovani escono gioiosamente dall'accademia shinobi per potersi dedicare a qualsiasi delle centinaia di altre attività offerte dal villaggio delle Ombre. Fuji, in qualità di chunin, si ritrova a dover svolgere tra le altre cose l'occasionale discorso formativo per le nuove leve, istruendole normalmente all'utilizzo delle armi e degli strumenti fondamentali per un ninja. In questo momento può essere ritrovato presso uno dei laboratori dell'ala nord, a cui si può esser ricondotti sia dalla reception che notando l'unica porta dell'ala attualmente aperta, da cui provengono suoni di seghe circolari e scintille. Il Chikamatsu può essere trovato seduto sulla sua sedia a rotelle praticamente al centro della stanza, con indosso una maglia bianca a maniche lunghe ed il coprifronte del villaggio legato al tricipite destro. La mano sinistra è rigorosamente guantata e scendendo possono essere trovati un paio di jeans e delle sneaker di marca. Ciò che può saltare all'occhio è, tuttavia, il modo in cui sta lavorando. Le braccia sono entrambe alzate, con le sole dita che possono esser viste muoversi nell'aria. Ad un paio di occhi normali non sembrerà che una cosa un po' strana, ma a chi può visionare il chakra sarebbero ben esposti dei fili di energia azzurra che partono dalle dita per condursi su due marionette in legno dalla forma grezza, che si muovono in corrispondenza al muoversi delle dita nel fare quel che sembra essere la forgiatura di armi. Una marionetta utilizza la sega circolare per tagliare pezzi di metallo, l'altra prende il metallo prodotto dalla prima e lo scalda presso quella che pare una fornace. Sembrerebbe un processo di forgiatura. Gli occhi del moro, un po' coperti dai capelli stessi, si puntano ad un certo punto su un orologio. Prima di finire il lavoro attende una consegna per sè e forse arriveranno anche dei materiali per l'accademia.. Sperando non tardino troppo ad arrivare. { chakra on } {innata chikamatsu attiva}

18:01 Ryuji:
  [Verso stanza] Una consegna di medicinali, il lavoro che più può avvicinarsi ora come ora a quello di membro del corpo medico per avere a che fare con la cura dei pazienti. Eppure anche se è un semplice lavoro di mera consegna che anche corrieri potrebbero fare, si sente comunque realizzato nel poter aiutare nel piccolo nel settore medico ed è per questo che si è diretto all'accademia di Suna, presentandosi con nome e cognome richiedendo la posizione della persona che cerca e iniziando a dirigersi verso il posto. Addosso veste con abiti relativamente moderni, composti da una felpa grigia a maniche lunghe con tasche interne, alle gambe un paio di pantaloni neri con una cintura bianca e anfibi anch'essi neri ai piedi: sprovvisto di qualsiasi attrezzatura shinobistica. I capelli neri sono legati dietro al capo da un Man-Bun maschile un po' trasandato, ultima moda delle pettinature di questi tempi tecnologici con altre ciocche libere dietro la nuca mentre sulla schiena vi è il simbolo del Clan Uchiha mezzo coperto dal cappuccio. Cercherebbe di avvicinarsi verso la stanza in cui si trova Fuji, sentendo il rumore provocato da quei macchinari, nella mano sinistra tiene la busta con dentro i farmaci richiesti per la salute del Chikamatsu: provando a bussare sull'uscio dell'ingresso per annunciarsi [Toc toc toc] considerando il rumore bussa abbastanza forte, palesandosi come un uomo parecchio alto e ben piazzato <Scusi, cerco il signor Fuji Chikamatsu per una consegna urgente.> il tono di voce è basso e profondo, calmo e sicuro di se. In quanto aspirante medico per lui è importante avere sempre il controllo della situazione, o almeno: far apparire che sia così anche quando non lo è: palesandosi come un uomo alto e ben piazzato con occhi azzurri e capelli neri.

18:16 Fuji:
 Completamente immerso nel lavoro necessario per controllare contemporaneamente le due entità lignee, s'accorge dell'arrivo di un ospite all'interno del laboratorio soltanto quando viene richiamato il proprio nome. Batte le ciglia un paio di volte e smette di controllare la marionetta che si stava occupando di separare i metalli, utilizzando la mano destra per ruotare appena la sedia in direzione dell'entrata e poter finalmente incrociare il proprio sguardo sull'abnorme corpo dell'Uchiha. Solleva appena le sopracciglia, prima di annuire un poco con la testa e spingere la sedia avanti di circa un metro. "Ah. Si sono io, grazie per il lavoro." Annuisce un poco, mentre con la mano sinistra continua a muovere le dita per far si che una delle marionette prosegua nello scaldare i metalli e poi batterli con un martello per dargli la forma desiderata. E' un rumore di sottofondo abbastanza invasivo che viene d'iniziativa del chunin interrotto quando uno dei due presenti schiude le labbra con l'intenzione di parlare. Si spinge lungo una grande scrivania, liberandola da un mucchio di fogli e compiti scritti presenti semplicemente mischiando tutto ad un lato del tavolino. Poi, guarda l'aspirante medico, facendogli un piccolo cenno per indicargli dove può lasciare lo scatolone. "E' la prima volta che ti vedo, ci sono state nuove assunzioni all'ospedale?" Domanda, socchiudendo gli occhi e mettendo un po' più a fuoco la figura di Ryuji, come per assicurarsi che non l'abbia effettivamente mai visto tra chi si occupa normalmente di questo tipo di consegne. La mano destra s'allunga poi al lato del tavolo, dal quale afferra un bastone di legno che utilizza come leva per mettersi in piedi. E' abbastanza lento nel movimento, come ci si aspetta da qualcuno nella sua condizione, ma una volta raggiunta la posizione voluta gli è più facile muovere passi molto piccoli per avvicinarsi all'entrata del laboratorio, quasi all'uscio. La sinistra rimane concentrata sul controllare la marionetta, assicurandosi che il chakra continui a scorrere attraverso la punta delle dita. "Dev'essere faticoso muoversi per Suna. Stavo giusto pensando di fermarmi alle macchinette per bere qualcosa di fresco. Se vuoi offro io" Un atto di cortesia e anche una buona scusa per staccare un po' la spina. Rimane così in attesa di una risposta, affacciando lo sguardo sul corridoio esterno. { chakra on } {fili di chakra}

18:25 Ryuji:
  [Verso stanza] Osserva con gli occhi celesti il cenno del capo dell'altro, andando quindi ad avvicinarsi al punto indicato proprio per poter poggiare la consegna e rispondere al contempo alla domanda che gli viene posta. <Assunzione è una parola grossa, sto ancora studiando e non posso visitare pazienti.> specifica con una certa sicurezza e senza alcun tipo di fastidio, preferisce prima studiare le cose a modo e poi andare a visitare i pazienti visto quanto è delicato il loro lavoro: Dove un errore può cambiare il corso della vita di un altra persona <Per ora mi sono concessi solo lavori semplici per guadagnare punti ai corsi di studi.> specifica senza alcun tipo di problema, facendo un breve sospiro osservando con attenzione l'altro alzarsi ramite l'utilizzo di quel bastone: forse un po' preoccupato per la sua condizione <Non sono abituato a questo genere di zona, è vero, è un pochino sfiancante anche l'orientarsi ma per fortuna ho il cellulare con il quale chiedere indicazioni> fa una breve pausa aggiungendo subito dopo <Non vorrei che si sforzasse più del necessario in realtà...> genuniamente preoccupato della sua condizione, spostando anche lo sguardo abbastanza curiosito verso la marionetta che l'altro manipola vicino alla sega elettrica: senza proferire però parola <Se insiste e se la sente però una rinfrescata farebbe comodo.> perchè rifiutare? è abbastanza socievole dopotutto.

18:39 Fuji:
 Il metallo bollente viene battuto un paio di altre volte dalla marionetta prima d'esser gettato in un secchio d'acqua freddo, dove tutto il lavorato viene lasciato a sbollentare in vista delle azioni di lavoro che verranno dopo. Il legame alla marionetta viene così temporaneamente reciso, lasciando Fuji libero eventualmente d'allontanarsi e muoversi in giro. Ascolta le parole pronunciate dall'Uchiha e annuisce di tanto in tanto muovendo appena il mento su e giù. Poi, quando l'altro parla di studio, le labbra si schiudono appena, come se avesse avuto una piccola illuminazione. Gli occhi si muovono e cercano di incontrare i suoi, poi, finalmente, parla. "Un medico? Se hai intenzione di imparare le arti mediche potresti essere la persona che fa al caso mio.." pronuncia queste parole con tono più basso, quasi come stesse facendo considerazioni tra se e se. Le labbra s'allungano appena, mostrando un sorriso appena accennato quando vien mostrata considerazione nei confronti della sua capacità di muoversi. poi scuote un po' la mano sinistra di fronte al suo viso, quasi ad invitarlo a non farci per niente caso. S'accorge molto più di quello sguardo curioso verso la marionetta. Ed ovviamente: come può non flexare un po' una delle poche cose verso cui può dire di provare orgoglio? "Ti piacciono? Le sto utilizzando per per creare dell'equipaggiamento. Hai l'aria di un combattente fisico, se ti interessa metter mano su qualche arma sai dove trovarmi. " Si sponsorizza, Poi, lentamente ma con costanza, fa per muoversi lungo il corridoio, allo scopo di passare dall'ala nord alla reception, dove troveranno i distributori di bevande ricercati. Lungo il percorso, continua a parlare. "Per la questione medica, mi servirebbe di tanto in tanto qualcuno capace che supervisioni alcune operazioni delicate. " Terminata la pronuncia di queste parole alza appena il braccio sinistro, mordendo appena il guanto indossato e rimuovendolo, per mostrare quella che ad un primo impatto sembrerebbe la sua mano sinistra ma che, dopo qualche secondo d'osservazione, potrebbe esser riconosciuta forse come protesi, a causa di alcune linee che la attraversano, incavandola in più punti per rivelare il sottile scintillio di un qualcosa di metallico. { chakra on }

18:50 Ryuji:
  [Verso stanza] Inarca leggermente le sopraccigliamostrandosi sorpreso dalle parole di questo, sbattendo un paio di volte le palpebre e di conseguenza andare a rispondere senza troppi problemi. <Ho intenzione, ma dipende per che cosa sono necessarie queste abilità mediche.> commenta cercando di analizzare quanto meno le sue parole, abbastanza curioso da quelle parole che l'altro pronuncia. Parlando invece delle marionette, commenterebbe <è la prima volta che vedo delle marionette....> gli piacciono? Non lo sa, ma di sicuro è curioso dal proprio punto di vista e forse anche abbastanza affascinante. <Mi spiace, l'apparenza inganna. Non sono per niente un combattente fisico. Sono robusto di natura e alleno il mio corpo per una questione di salute e altri tipi di attività sociali.> aggiunge subito dopo <In quanto futuro medico, io curerò le persone. Non le ferisco fisicamente.> sembra abbastanza risoluto nello spiegare ciò, mantenendo sempre quel tono di voce basso, serio, calmo e posato nel cercare in maniera quasi involontaria di dare un senso di sicurezza a se stesso: poichè ha letto nei suoi studi neurologici che le persone che sono sicure di se senza essere arroganti fanno sentire più al sicuro gli altri: e questo è proprio ciò che vuole, che tutti in sua presenza si sentano al sicuro e ispirati da lui. Incamminandosi piano piano assieme all'altro, prestando attenzione ai movimenti di lui mentre si sposta, cercando di stare al suo lento passo <Mhh...> osserva la mano destra di lui <Purtroppo mi è vietato dispensare consigli medici in via ufficiale fino a quando non sarò ufficialmente membro della squadra medica. Quando sarò ufficialmente registrato, cercherò di fornirle supporto.> fa una breve pausa, non volendo infrangere le leggi o fare qualsiasi cosa che possa compromettere la sua carriera di dottore <Posso provare a chiedere consulti. Il suo è un tipo di dolore fisico o psicologico? Ho letto che a chi manca un braccio spesso può venire la sindrome dell'arto fantasma...la percezione del dolore al braccio anche se non vi è.> giusto per fare un esempio <Oppure è più un fastidio?> chiedere informazioni dopotutto non è nulla che non può fare.

19:07 Fuji:
 La discussione si rivela più interessante di quello che normalmente s'aspetta da chi effettua questo tipo di consegne. I pochi contatti posseduti con membri di qualsiasi squadra medica lo penalizzano quando si tratta della ricerca nel campo del marionettismo e della meccanicizzazione del proprio corpo. Raggiunta la macchinetta va ad utilizzare una delle pareti presenti come sostegno per il corpo, liberando la mano che teneva il bastone ed utilizzandola intanto per prendere una manciata di ryo che infila nella macchinetta vicina. Quasi senza dedicare mezzo sguardo al distributore preme i bottoni corrispondenti al prodotto desiderato: due soda al limone, qualcosa di fresco che precederà probabilmente una o due birre che aprirà tornato al suo appartamento. Per ovvie ragioni evita di chinarsi per prender la bevanda, allungando invece la sola mano sinistra mostrata all'Uchiha e richiamando una minuscola quantità di chakra per generare a partire dalla punta delle dita dei fili invisibili che s'occupano rispettivamente d'aprire la cassetta del distributore e afferrare le due bevande, che viene poi riportata sul palmo della sua mano. Una delle lattine viene allungata all'altro per qualche istante, dedicandosi poi al discorso che sta venendo portato avanti. "Quelle che vedi sono dei pezzi grezzi, le tengo in accademia per i pomeriggi come questi. " E specialmente adesso che sta pensando di tornare a lavorare attivamente alle missioni ninja gli sarà utile preparare delle armi nuove. "Hm." Annuisce appena quando sente parlare di un accenno della filosofia altrui. Un ninja medico che non ferisce. Un ideale tanto difficile dal portare il chikamatsu stesso a riflettere su quelle parole mentre fissa per pochi attimi il suo riflesso sfocato sull'alluminio della soda, attimi prima di aprirla. "E' vero che potrebbe starsi aprendo un periodo di pace per le cinque terre." Riflette quasi ad alta voce, puntando poco dopo i propri occhi nelle iridi altrui, cercando la lucentezza che vela la vera determinazione di quell'ideale. "Ma se posso darti un consiglio, nel mio piccolo, non dare nulla per scontato. Un giorno potresti trovarti davanti alla scelta più cupa.." Uccideresti, per sopravvivere? Per sopravvivere e salvare un tuo compagno? O soccomberesti assieme a chi volevi proteggere per rimaner fedele ai tuoi ideali? Spunti di riflessioni che vanno e vengono, intercalati dal sorseggiare soddisfatto del Chunin. "No no, non mi servono consigli veri e propri. Più un assistente. Io ed altri del mio clan attuiamo modifiche sullo stesso corpo, che richiedono a volte dei lavori..chirurgici. " Attende qualche istante, abbassando gli occhi e fissando le proprie gambe. "Però..per risponderti, sì. A volte percepisco fastidi che durano anche troppo." Solleva le spalle. La sindrome dell'arto fantasma è stata a lungo la sua più grande barriera da superare per accettare la realtà presente. {ck on}

19:26 Ryuji:
  [Verso stanza] Lascia che l'altro possa prendere ciò che vuole, andando ad allungare la mano destra per prendere la lattina di soda al limone commentando con un <Figo.> quando osserva aprirla con solo un movimento del dito, non riuscendo a cogliere i fili di Chakra per lui ora come ora invisibili. Andrebbe a portarla velocemente alle labbra così da poter prendere qualche sorso, dissetandosi appena un po' <Ahh..> cosa che gli ci voleva, andando poi a guardare meglio l'altro <Capisco. Grezze o meno per la conoscenza che ho io mi sembrano già straordinarie.> commenta onesto in ciò che pensa, aggiungendo subito dopo verso di questo <Difficilmente do le cose per scontate. Ma qui si parla di avere un ideale. Esistono molti modi per combattere e vincere senza ferire.> fa una breve pausa <Modi più difficili, rispetto al semplice uccidi prima di venire ucciso.> aggiungendo poi <E spesso le persone preferiscono percorrere le strade semplici.> per poi concludere <Ciò non significa che io sia stupido o ingenuo. Conosco bene i rischi al quale vado incontro seguendo questo ideale.> facendo un piccolo sospiro dunque visto che non adora parlare della cosa. Non è di certo la prima persona che mette in dubbio questo suo ideale, specialmente essendo un Nnja. <Modifiche...sul vostro stesso corpo? In che senso? Siete come i genetisti che ampliate il concetto di scienza tramite esperimenti cellulari?> chiede dubbioso <Se da un lato li trovo interessanti per la progressione scientifica, dall'altro sono quasi spaventosi. Non credo di avere la mentalità per essere un genetista.> afferma infine. <Spesso i fastidi son causati da una protesi inadatta. Dovresti fartela vedere.>

19:47 Fuji:
 Il mento viene inarcato verso l'alto ed un profondo respiro vien preso dopo aver dato i primi sorsi alla soda. Tende i muscoli del collo per qualche istante, sentendo di esser rimasto a lavorare fin troppo. Ma per quanto gli piacerebbe poter semplicemente prendere ed uscire ha ancora un pochetto di lavoro da portare a termine. Ascolta le parole altrui rimanendo neutrale nell'espressione, ascolta ma sa di non poter cambiare semplicemente con le parole quella che è una scelta già compiuta. Tutto ciò che può fare son considerazioni per aiutare la propria figura a capirlo un po' di più. "Non penso sia un ideale stupido o ingenuo, lo ammiro. Opinabilmente è uno dei percorsi più difficili da seguire.." pronuncia quelle parole e poi si prende una piccola pausa, nella quale consuma di getto quasi metà di quella soda, strizzando la lattina con la mano sinistra e gettandola con un agile lancio presso uno dei cestini più vicini. Prima di schiudere le labbra riafferra il bastone, avviandosi nuovamente verso la stanza dove l'incontro tra i due ha avuto luogo. "E' la natura umana, che dubito, la cattiveria. C'è chi farebbe di tutto pur di rompere qualcosa d'integro." Riflette appena, inspirando e gonfiando appena la cassa toracica. L'egoismo, l'odio, l'ira, la depravazione... Quante figure nella storia di queste terre hanno utilizzato il loro potere puramente per alimentare questi sentimenti? Il capo viene scosso appena, come volesse accantonare un discorso troppo lungo per poterlo portare avanti nel poco tempo a loro disposizione. L'uscio della porta viene raggiunto e così gli occhi si puntano sul secchio dove il metallo ha ormai sbollentato quanto necessario. Si poggia all'uscio, senza entrare, limitandosi a rimettere in funzione le marionette all'interno per far si che inizino ad affilare l'acciaio e preparare il legno che sarà poi utilizzato come fodero. Niente che disturbi il suo normale conversare. "Ah. Non è facilissimo da spiegare. Ma non avviene nessuna modifica a livello cellulare. Utilizziamo l'arte del clan assieme ad un po' di ingegneria per permettere alla nostra volontà di muovere per esempio le marionette, o una protesi. " Nel pronunciare queste parole torna a sollevare un po' il braccio sinistro, dando un colpetto al braccio altrui per fargli sentire la consistenza rigida, quasi legnosa, dell'arto meccanicizzato. "Se volessi per esempio applicare la stessa cosa al braccio destro dovrei probabilmente...amputarlo. Ecco perché un medico." Una gocciolina di sudore si forma sul viso, come se pronunciare queste parole mettesse a disagio persino al propria figura. Si ritrova infine ad annuire con più energia al consiglio finale, di rivedere la protesi. "Interessante...Dovrò fare più test allora.." Le marionette iniziano intanto ad affilare i metalli lavorati, muovendosi incessantemente e con una forza che certamente Fuji non riuscirebbe ad esercitare così efficacemente da solo. {chakra on - chikamatsu }

20:00 Ryuji:
  [Verso stanza] <Mhh...> pare rilassarsi un pochino nell'ascoltare le prime parole di questo, commentando <Strano, la gente di solito mi da del pazzo a pensarla così.> afferma calmo e sicuro di se come al solito, cercando anche di spiegare il perchè della difesa eccessiva che ha preso sul proprio ideale: come se fosse già preparato a velati insulti in merito al suo modo di fare e allo stile. <Non è cattiveria, infatti.> almeno per lui <La natura umana si basa sul soddisfare i piaceri della mente. C'è chi ha piacere nel fare del bene, chi nel combattere, chi nel proteggere, chi nel servire. Ma c'è anche chi ha piacere nel distruggere e nel far soffrire.> fa una breve pausa, continuando <Il piacere di seguire la vendetta, pregustarla e gustarla. Giusto e buono sono due cose opinabili e volatili, decise dalla massa e maggioranza. Fino ad anni fa prima della Guerra, pensare anche solo che due Ninja di diversi paesi potessero avere un figlio insieme era considerato sbagliato per l'etica ninja. Eppure ora è giusto e accettato.> cercando di far comprendere la propria visione della vita <Le persone cercano Ideali per seguire quel piacere della mente, per dare un senso alla vita: Senza il quale, il mero senso della vita sarebbe nascere, crescere, accoppiarsi e morire. Eppure riusciamo a godere di quei semplici momenti come può essere giocare, leggere, guardare il cielo: li apprezziamo anche se non rientra nel nascere, crescere, accoppiarsi e morire.> conclude quindi il proprio lato filosofico: maturato sia nei suoi studi medici che dopo lunghe considerazioni in questi anni dove non sapeva se avrebbero vinto o meno la guerra. <Mhh...capisco, un abilità peculiare. Vi risparmia la disabilità nel caso perdiate completamente un arto qual'ora non possa essere riattaccato o venga perso.> specifica, osservando meglio quella protesi <Beh, non penso che qualcuno si amputerebbe un braccio solo per avere una protesi...e anche se fosse...> guarda meglio il suo clan, riflettendo su ciò che ha appena detto <Sarebbe sconsigliato credo. O almeno, io da medico lo sconsiglierei.>

20:19 Fuji:
 L'anima di fronte a sé permane accesa di quel desiderio implacabile. La musica incantatrice d'uno spirito forte non è che una melodia che s'alterna al rumore prodotto di sottofondo dalle marionette. C'è qualcosa di interessante nell'ascoltare qualcuno parlare di ideali. Di bene e male. Di giusto e sbagliato. Della loro relatività. Chi ha visto l'oscuro periodo portato dalla Quinta Guerra ninja, ben conosce la straordinarietà e l'irrevocabilità portata dal festival attualmente in corso. "Un po' pazzo devi esserlo.." Abbozza ad un sorriso appena addolorato mentre pronuncia quella sentenza, dedicando poi la coda dell'occhio a fissare le due marionette e muovere. Le fa collaborare e scambiare i pezzi reciproci, permettendo a quella che stava preparando i manici di aver le perfette misure per il lavoro da svolgere successivamente. Coordinato questo evento, gli occhi del moro tornano sull'aspirante medico, proseguendo da dove aveva interrotto. "Sai, per andare contro il percorso preparato dal destino e dalla storia. E' assurdo che uno shinobi, anche medico, rinunci ad una delle cose che più noi ninja sappiamo fare. Ciò ti rende folle. Come per qualcuno può esser assurdo che nel mio stato possa ancora seguire il mio nindo e praticarlo, ciò mi rende folle" Scandisce ogni sillaba con insofferenza, rivolgendo lo sguardo ad un punto poco preciso dell'ambiente e facendo semplicemente affiorare al suo spirito diversi tipi di ricordi e sensazioni. L'occhio cala infine sul braccio meccanico, muovendolo appena e facendolo oscillare, come per assicurarsi che funzioni davvero. Poi, risolleva lo sguardo. "Ma in fin dei conti, preferisco vivere fedele a me stesso, anche se il prezzo fosse vivere solo un istante di vita." Il loro discorso segue lo stesso binario, mettendo in discussione ciò che è diventato nella realtà di oggi un'abitudine e un modo di vivere non necessariamente corretto. Un colpo di tosse, quasi di circostanza, viene dato quando l'altro parla di come pochi si amputerebbero il braccio per una protesi. " .. ahah.. " un altro colpo di tosse, prima di concentrarsi più di quanto necessiti sul muovere le marionette, ormai in dicitura d'arrivo per quanto riguarda il lavoro iniziato qualche tempo fa. Forse anche quello degli arti è un discorso per un altro giorno. " Mi chiamo Fuji, comunque. Hai Ninjagram? Mi farebbe piacere sentirti quando sarai a tutti gli effetti un medico." Qualora ricevesse un responso positivo, tirerà fuori il telefono per scambiarsi i contatti, per poi porgere i saluti del caso e prepararsi al ritorno a casa...La parte più lunga della giornata. {exit!}

20:27 Ryuji:
  [Verso stanza] Sospira <La storia può essere scritta. La follia è anche quella una concezione creata dall'umano, per me vivere seguendo un ideale non è follia indipendentemente da quale sia.> non si considera per niente pazzo insomma, facendo un piccolo sospiro osservando dunque meglio l'altro: ascoltando incuriosito quella lieve risatina quando si ritorna sull'argomento della protesi, facendo un piccolo sospiro. <Ryuji. Si, ho Ninjagram. Ultimamente non sono molto attivo, mi sto concentrando sugli studi. Una volta finiti inizierò a postare di più per cercare di fornire comuni consigli per una vita più sana a tutti.> quello è il motivo per il quale si è fatto Ninjagram, non tanto per essere social o avere follower: Ma per dare consigli sulla salute gratuiti. Andrebbe infatti a prendere il telefono per dargli il contatto, lasciando poi eventualmente che i due si salutino <Bon proseguimento d serata, arrivederci> andando a dare qualche altro sorso al proprio bicchiere di soda: per poi tornare a dirigersi verso il proprio piccolo e modesto appartamento.
{Exit}

Ryuji consegna a Fuji medicinali per conto dell'ospedale, mentre il fabbro è impegnato nella costruzione di armi. Ne escono spunti di riflessione e conoscenza utili.