risvegli
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Giocata del 08/02/2021 dalle 15:23 alle 20:27 nella chat "Bosco"
[Bosco] Oggi è una giornata abbastanza particolare per il Genin, uscito dalla sicurezza di Kagegakure per intraprendere un piccolo viaggio di esplorazione sia per verificare lo stato di vita di eventuali sopravvissuti al di fuori del villaggio ma anche per approfittarne a fare un piccolo salto nell'ex-paese del fuoco. In questo momento si presenta come un uomo parecchio alto, con addosso una felpa nera a maniche lunghe con il cappuccio che scende lungo la schiena nascondendo parzialmente il simbolo del clan uchiha: un pantalone color blue jeans con una cintura nera attorno alla vita e un paio di scarponi anfibi neri ai piedi. I capelli neri sono rasati ai lati e legati in un mezzo man bun maschile disordinato dietro la testa che lascia ciocche di capelli libere di andare dove vogliono dietro la nuca. Un sospiro quello che fa l'uomo che tra le mani ha il proprio cellulare intento a controllare qualche cosa <Mhh..> mugugnando alquanto preoccupato. Attento a ciò che gli sta attorno per evitare pssibili attacchi a sorpresa, percorrendo le mulatte boschive che portano verso a case dei famigliari intento in un semplice giro di routine in questa zona volenteroso, come detto, di assicurarsi della condizione di vita di queste persone per ricerche puramente scientifiche vista la sua volontà di entrare, in un futuro, nella squadra medica del villaggio. Il passo è lento e moderatamente tranquillo, forse troppo tranquillo per essere un semplice genin in passeggiata fuori dal territorio di kagegaure...un territorio che potrebbe nascondere parecchi pericoli... [bosco] Stava lavorando per priorità. Ferite, cibo, acqua, sopratutto acqua. Deve togliersi il sangue, la terra, ha bisogno di rinfrescarsi, pulire la bocca, dissetarsi e sopratutto ha bisogno di parlare con qualcuno, cambiarsi e...pensare. Era come se avesse dormito per tanto, tanto tempo, sta camminando ma in qualche modo era come se quel corpo fosse distaccato dalla sua mente. Era sconnessa, persa, silenziosa e ancora era come se stesse ignorando il mondo attorno a se e i suoi stessi pensieri. Chi era lei? questo posto cos'era? eppure lo conosce, le è familiare, questi sono i terreni legati al paese del fuoco. Ondeggia e si lamenta fermandosi per un solo momento ponendo una mano contro un albero per afferrarlo. Si sente debole e anche solo un momento di riposo le da sollievo. <il paese del fuoco> si quel paese del fuoco, quel posto che hai cercato di custodire e amministrare come consigliera in passato, nella sua casa al <villaggio...della foglia> Si gira in direzione del villaggio e rapidamente dalla sua memoria ritornano: le urla, la prigione, Kimi. Avevano perso, avevano perso tutti. Si inginocchia appoggiandosi con la schiena contro il tronco dell'albero e tenendo la testa sollevata chiudendo dolorante gli occhi mentre sente il suo cuore batterle nel petto con ferocia tanto da arrivarle fino alle tempie che le premono dolorosamente. Gonfia il petto abbassando poi la testa tra le gambe abbracciando le ginocchia mentre ha un momento di vertigine, in un certo senso legata a tutto questo. Quanto è passato? quanto è accauduto nel tempo in cui è rimasta sottoterra? Lentamente controllerebbe il proprio respiro facendo dei respiri profondi e ritorna alla priorità attuale: acqua, deve tornare a proteggere il suo corpo e riprendersi. Si da uno scossone e si rimetterebbe in piedi camminando in direzione delle zone abitative li accanto, semmai ce ne fossero ancora. Indosso la donna porta la stessa armatura della vecchia battaglia, lacerata e deturpata tanto da cadere a pezzi. Del resto è una armatura di pelle nera, organica, è normale che in condizioni del genere si sia degradata...non sa neppure in che condizioni si troverebbe lei. Potrebbe scoprirlo analizzando la pelle per capire quanto fosse invecchiata, ma, al momento non lo voleva sapere, preferiva non saperlo,vuole solo bere. [ch off] Oh com'è strana la vita, no Mekura? Rimembri i tuoi ultimi attimi ove hai pensato ai tuoi figli? RImembri gli ultimi momenti di quella tua vita? Si, li ricordi eccome, ma adesso non è il momento di morire ma di nascere di nuovo direttamente dalla terra, esserne sputata fuori senza ritegno e tornare di nuovo a respirare la vita, a vedere ciò che il mondo ha da offrire, e sebbene ti sembri trascorso pochissimo tempo potrai notare come il bosco dei ciliegi abbia cambiato un pò conformazione. Non vi è più quella strada perennemente abbattuta, la natura si sta riprendendo ciò che le appartiene. Vedrai tutto come prima, gli alberi più grandi in realtà, i loro tronchi più massicci, ma ciò che sentirai di strano sta nel tuo corpo. Lo senti debole, prosciugato della sua vitalità in parte, senza chakra attivo ne byakugan, non hai alcuno dei tuoi serpenti bianchi vicino. Tutto sembra uguale eppure..più grande. Tutto sembra diverso, perfino la mancanza della gente che era solita passare di li per finire a quei piccoli villaggi nascosti nella grande terra del fuoco, ma sentirai il canto degli uccellini impregnar l'aria sebbene il freddo sia parte di tutto, ma il sole ti bacia infine la pelle. Ryuiji avanzi senza problemi, tranquillo nel tuo fare sebbene la tua ansia non diminuisca, fai bene mio caro a tener tutto d'occhio, sia mai che quelle bestie arrivino proprio adesso no? Sarebbe davvero un peccato , ma ancora non vi è nulla intorno a te.. se non qualcosa, qualcuno che fuoriesce dalla terra stessa. Ti fermerai o proseguirai durante la tua via ignorando tutto e tutti ? Ignorando quella donna che dopo un cammino cade verso la terra e si siede davanti a te, a pochi metri? I suoi abiti sono sporchi, la sua mente è confusa, ma sta a te decider, salvarla o non salvarla? no, il suo volto non ti è noto per nulla, è un passato troppo antico anche per te. [ambient]
[Bosco] Attento dove cammina e dove va, forse dovrebbe impastare il chakra per sicurezza, ma complice un po' quell'ingenuità classica dei Genin complice ad una vita non abituata a pericoli e necessità decide comunque di non farlo e proseguire per la sua semplice strada dritto di fronte a se. è venuto qui sia per assicurarsi com'è la vita fuori da Kagekagure, ma anche per cercare di scoprire le origini del proprio clan: le origini degli uchiha, essendo la prima volta che mette piede nel suolo del paese del fuoco al di fuori del villaggio. è mentre guarda però quella misteriosa donna spuntare dalla terra dal nulla, che sbatte un paio di volte le palpebre decisamente sorpreso e al contempo confuso. Aggrotta la fronte, cercando comunque di avvicinarsi per provare a soccorrere la donna: essendo un aspirante membro della squadra medica sarebbe sciocco non aiutare qualcuno in difficoltà, provando ad avvicinarsi e inginocchiarsi di fronte a lei <Signora, che è successo? é ferita? POsso aiutarla in qualche modo?> chiede cercando di mantenere un briciolo di calma solamente per nascondere quell'agitazione che sente dentro di se, è la prima volta che si trova in una situazione simile e di certo è confuso sul cosa fare, quella sua voce maschile: profonda e che vuole rendere rassicurante per il prossimo nasconde incertezze e insicurezze che al momento non può far trapelare: Cercando di osservarla con gli occhi per determinare ferite fisiche o magari un modo per provare ad aiutarla. <Abita qui vicino? POsso portarla sulle spalle..per cercare aiuto> ipotesi e domande che deve per forza fare. [bosco] Era tutto, differente e uguale. Come un posto cambiato che non vede da tempo. Si sente, debole, si sente senza..senza se stessa. Senza le sue armi, come un serpente senza veleno. Era questa la sua nuova muta? non le ricorda nulla della sua vecchia se, non ricorda quell'essere che era: quel bieco, quel debole, quella vittima, quella lama spuntata. Non le ricorda il serpente ferito, non le ricorda quel serpente cieco, non le ricorda Mekura Kagura Hyuga capo clan, consigliera..era altro. Era di nuovo sola, sola, con solo un nome, una speranza e la sua vita, qualsiasi cosa voglia farne ora. <?> non lo ha neppure sentito arrivare. Lo guarda con i tipici occhi biancastri degli Hyuga, spalancati in modo da focalizzare chi ha davanti. Non lo conosce, ma sembra...gentile. Rimane a pensarci per un po', poi si rimetterebbe in piedi, in tensione. L'ultima volta stava combattendo e questo non sembra avere nessun marchio distintivo, potrebbe essere solo un civile. <...acqua> risponde alla fine guardandolo fisso <avrei...avrei bisogno dell'acqua> chiede questa cominciando a guardarsi attorno, a destra ed a sinistra prima di tornare su questo. <...> l'espressione si irrigidisce e prende un lungo respiro dopo averlo scrutato per qualche secondo <sei...sei un civile di Shokusato? la guerra...> sembra confusa, non sa neppure come spiegarsi. <...la guerra> quella voce, quella promessa <in che anno ci troviamo?> [ch off] Lo sguardo è attento verso la ragazza, osserva quei suoi occhi bianchi parecchio particolari e peculiari, mostrando un pizzico di sorpresa. Deglutisce quindi mentre cerca di ascoltare le parole di ella, andando quindi a commentare e rispondere alla sua prima domanda <Acqua, un attimo> un pochino ne ha con se, dopotutto non parte in viaggio per le zone esterne senza avere un briciolo di idratazione e qualche cibo da asporto: andando a prender dall'interno della tasca della felpa una bottiglietta d'acqua così da aprirgliela e avere modo dunque di posargliela così da farle bere un po' <No...sono un Ninja di Kagegakure> spiega, aggiungendo subito dopo <La guerra è finita. Abbiamo vinto> cerca di essere chiaro e cristallino, mantenere la calma e cercare di rispondere subito alle domande di lei così da non crearle ulteriori dubbi <Siamo nell'ottantatre dopo Kyubi, dieci anni dopo Guerra> specifica meglio la data usando la terminologia passata essendo nato durante quel periodo. <Riesce a camminare da sola? Se non ci riesce la riporto personalmente villaggio dove potrà avere cure mediche> afferma cercando di mantenere sempre quel tono di calma e rassicurante con la sua voce bassa nonostante sia abbastanza preoccupato delle condizioni fisiche di lei. Prende dalle mani dell'uomo, quel ninja di...Lo guarda senza sapere che cosa dire, si è creato un nuovo villaggio in 10 anni? deve essere un villaggio piccolo, in 10 anni non si crea un grosso villaggio come Konoha, in qualche modo Kusa deve aver perso il controllo tra le sue varie etnie come è successo con Oto, magari hanno fatto una sorta di alleanza collettiva. Poi sente quella data e se era bianca, ora sbianca ulteriormente. Dieci anni...dieci anni li sotto. Mekura prende un sorso dalla borraccia con la mano che le trema mentre guarda il vuoto di fronte a se, presa come era nei suoi pensieri. Guarda di soppiatto quel ninja rimanendo con lo sguardo fisso su di lui ma con più calma, in un certo senso. Darebbe un'altro piccolo sorso e poi glielo riporgerebbe sentendo il cuore che le salta un colpo. Gli riconsegnerebbe la borraccia con un timido <grazie> e farebbe un paio di passi per allontanarsi da questo. non gli da le spalle, mai ma chiuderebbe gli occhi come se volesse entrare in sintonia con il suo corpo. S'accorgerebbe che è così debole che la sua stessa abilità con il chakra è stata più che minata. Lentamente e con vergogna porterebbe le mani al livello dello sterno muovendo le dita a comporre il sigillo della capra, cercando di ricordarsi la sua composizione attraverso le dita. si concentrerebbe e cercherebbe di fondere le energie fisiche e psichiche al livello dello sterno cercando di amalgamarle insieme e fonderle in un'unico ammasso di energia rifinita che spingerebbe lungo gli tsuba del corpo in modo da risvegliare tutto il suo flusso di chakra nel corpo e, da li, cercare di mantenerlo in circolo costante. Rimarrebbe un secondo in silenzio, di nuovo, cercando di capire come è la situazione. Poi scuote la testa e si gira verso Ryuji <l'ultima guerra che ho combattuto è stata contro Oto...perché a qualcuno piaceva far perdere delle vite da entrambe le parti come se non bastasse farle perdere dentro le proprie terre> afferma la donna in modo vago, del resto non sa chi ha davvero davanti, non che non abbia mai avuto parole di critica verso konoha. <quindi...non so davvero bene come prendere questa vittoria. Voi sicuramente avete vinto, noi abbiamo perso> non sa se quel ragazzo può capire le sue parole. <cosa è successo agli altri paesi?> chiede la donna guardando verso il ragazzone con uno sguardo che seppure sembra nel modo di parlare imperatorio, nel tono è gentile, quasi remissivo come se stesse al momento affrontando con un grosso problema personale, non sembra ferita, bhe, non visibilmente, non fisicamente. [ch off] [Boscaglia] <Si figuri> una chiara e semplice risposta al suo ringraziamento, prendendo dunque la propria borraccia per rimetterla nella tasca frontale della propria. Osserverebbe ella alzarsi subito dopo, facend una piccola osservazione <Bene, può camminare.> la cosa lo rassicura bene o male, osservando la ragazza andare ad eseguire quel sigillo con una certa curiosità, andando dunque a commentare <Ah è una Shinobi anche lei...da quanto tempo è qui? Dovremmo tornare al villaggio il prima possibile per farla vedere da un medico...> fa una breve pausa, andando a guardare quindi la figura di ella e inarcare un sopracciglio alle parole di lei <Noi abbiamo vinto, la vittoria è del mondo intero signorina.> specifica giusto per rendere la cosa più chiara possibile <Vuol dire....che lei non sa niente?> chiede dubbioso ma senza lasciar trasparire sorpresa, provando a rimanere quanto più serio possibile e calmo per apparire rassicurante e stabile <Gli altri paesi si sono tutti quanti uniti e coalizzati per affrontare la minaccia divina....hanno creato un unico grande villaggio con delle mura ad ergersi come protezione, kage, clan, shinobi, scienziati, inventori: hanno tutti messo da parte le loro divergenze e uniti sotto un nuovo villaggio per combattere assieme e vincere la guerra.> conclude, aggiungendo subito dopo <I grandi villaggi dei paesi non esistono più, solo rovine di ciò che erano un tempo...alcuni vivono fuori da Kagegakure, alcuni se la passano meglio e più pacificamente di altri...dipende da zona a zona. Anche la fauna selvatica ha ripreso più possesso del mondo con l'emigrare della maggior parte dell'umanità a kagegakure.> conclude, facendole una piccola lezione <Non è lontanissimo rispetto a dove si ergeva una volta Konoha...> certo di strada ce ne è comunque da fare... Lui sembra non capire, ma lei intanto capisce di più. L'apprensione crescente fa spazio a qualcosa di più sereno. Una speranza un sogno che si è avverato. Si erano uniti, si erano uniti in un unico villaggio. Il mondo non è crollato del tutto, non sono da soli, i suoi figli...il suo clan possono essere vivi, dentro quelle mura. Si lascia andare ad un sospiro lasciandosi fuori quel peso e abbassa la testa come se fosse, all'improvviso colta da una serie di emozioni sempre più forti. Si porta una mano alla bocca, abbassa il capo e prende profondi respiri. Le esce un suono quasi più simile ad una risata con la gola stretta e i suoi occhi diventano lucidi. Stringe la mano sul petto e si ricomporrebbe dandogli le spalle vergognandosi di quel momento di debolezza. <non posso sapere queste cose> spiega lei solenne <perché ho aspettato...ho aspettato sotto terra per dieci lunghi anni, bloccata sotto terra, senza bere, senza mangiare, senza vita, o quasi> afferma con tono grave. <la mia casa è distrutta, la mia famiglia forse perduta, i miei compagni, i motivi, i miei alleati, anche il mio stesso chakra non mi risponde più come un tempo> si guarda attorno <ma senza che io ci fossi uno dei miei desideri si è avverato, quello che era necessario fare da molto prima > e questo lo direbbe con una discreta rabbia che le farebbe vibrare la voce <se fossimo riusciti a fare quello che avete fatto voi, io non avrei perso tutti questi anni...per questo noi che abbiamo combattuto abbiamo perso e voi che siete rimasti avete vinto> loro erano la vecchia era, chiunque abbia costruito la Kagegakure apparteneva ad una nuova via, una con del potenziale <come è giusto che sia ogni nuova civiltà deve vivere sopra le macerie di quella vecchia...guarda che splendore> lo dice letteralmente estasiata da quello che vede, da tutti questi sentimenti, la percezione che si è risvegliata in questo modo attorno a se le creava un trasporto che non riusciva a non sostenere. <sono serviti solo 10 anni al mondo per risanarsi dalla nostra presenza...devono essere morti in molti per consentirlo> è un dato di fatto. CHiude gli occhi e ritorna ancora una volta in silenzio, un amaro silenzio. <è sempre così, la pace non è un velo che si può stendere ovunque, è come il vento che soffia> forte, intenso e passeggero. <...come ti chiami?> chiede la donna mentre lo guarda di nuovo, con una certa tensione. Se non sa che lei è una Hyuga e viene dallo stesso posto dove c'è la maggior parte delle popolazione vuol dire che di Hyuga ce ne sono pochi...oppure...<io mi chiamo Mekura Hyuga, sono...ero, una kunoichi di Konoha> [ch on] [Boscaglia] Inarca un sopracciglio nel guardare l'altra coprirsi la bocca e ridacchiare, una cosa strana per lui: per qualcuno che non conosce minimamente ciò che ella ha dovuto passare, ciò che per lei è stato e ciò che sta pensando ora <Tutto...bene?> gli viene naturale chiederselo insomma, sbattendo un paio di volte gli occhi nel momento in cui sente la sua spiegazione <Dieci...dieci anni sotto terra...?> commenta abbastanza sorpreso, non riuscendo nemmeno a crederci in un primo momento: tanto che il suo volto serio per un attimo si incrina dimostrando reale sorpresa e dubbio, non potendo minimamente nascondere lo stupore delle sue parole... <Questa è la natura umana....solamente quando siamo spinti verso l'estinzione riusciamo a riunirci mettendo da parte divergenze per sopravvivere.> fa una breve pausa <Il sacrificio di coloro che abbiamo perso serve per questo.> conclude infine. <Si, molti sono morti, tra cui i miei genitori.> socchiude gli occhi, cercando un pochino di ricomporsi: Seppur nel ripensarli <Ngh..> un lieve fastidio che percepisce agli occhi, che lo portano a fare una smorfia e alzare la mano sinistra per sfregarseli: non per lacrime, ma come se qualcosa gli fosse entrato dentro. <Sono Ryuji Uchiha, un Genin di Kagegakure, originario di Kusa.> facendo dunque la presentazione quindi <Hyuga...so che il vostro Clan era in competizione con il mio....anni e anni fa..> parla esclusivamente dei libri di storia, di quelle che sono le vere origini del clan Uchiha: non della loro clonazione. <Non so come sia possibile per qualcuno sopravvivere dieci anni sotto terra...in quanto studioso di medicina le sue condizioni mi preoccupano: potrebbe avere la forza di camminare ora ma non si sa per quanto. La esorterei a seguirmi il più velocemente al villaggio per degli accertamenti...> Lo guarda con interesse, Uchiha. Piega la testa per fissarlo con maggiore attenzione, socchiude gli occhi e lo lascia parlare, dedicandogli tutta la propria attenzione. Ma non alle sue parole, piuttosto al suo aspetto. Niente Katsumi, niente che ricordasse il loro antico parente, in effetti, a parte alcune caratteristiche somatiche sembra solo un individuo, non uno dei tanti. Ha un mezzo sorriso sul volto confortata da questa cosa. Rimane a fissarlo senza dire nulla dopo l'esortazione ad andare verso il villaggio. <...da come ne parli sembra che tu non abbia mai visto un'altro Hyuga> lo dice con una tristezza evidente e sconfortata, ma non commenta oltre, scuote la testa e annuisce <si, devo parlare con i vostri capi al più presto> commenta la donna prendendo un lungo respiro e assumendo un tono militare, in controllo ora di quello che sente, con un obbiettivo <se io sono qui, altri dovrebbero essere nella mia stessa condizione, o peggio, o già in giro, hanno bisogno di essere ritrovati e aiutati, quindi portami dal tuo....Kagekage?> come si chiama il loro capo supremo? ci deve essere un capo supremo che gestisce tutti <o avete un consiglio? bhe chiunque dovrà mobilitare le forze deve agire quanto prima, dobbiamo agire quanto prima> e questa volta è lei ad incentivarlo a portarla a destinazione. però qualcosa non le torna <...noi eravamo comunque qui, tutti sapevano di questa battaglia, non...non ci avete mai cercato?> gli chiede perplessa da questo pensiero che le è sopraggiunto. [ch on] [Boscaglia] Fa un breve sospiro, restando sempre serio in direzione di ella <Il villaggio è grande, come detto: ci sono molti clan al suo interno e non ho mai incentrato i miei studi nell'apprenderli. La medicina è già abbastanza impegnativa, ancora non sono nemmeno nella squadra medica.> il che è parecchio complesso, specialmente ora che a leggere a lungo gli si affaticano parecchio gli occhi. <Vi è un consiglio formato dai Daimyo e subito sotto di loro vi sono tutte le figure dei Kage dei villaggio precedenti.> cerca di spiegare la cosa al meglio diciamo, andando a fare un piccolo sospiro e rispondere verso di lei <Non lo so. Io ero un Denshi all'accademia dieci anni fa, non so come possono aver agito le persone dell'epoca. Forse han cercato nel punto sbagliato, o forse non han proprio potuto cercavi a causa della minaccia...già il solo fatto di esser sopravvissuta dieci anni li sotto è un miracolo più unico che raro...> non per voler essere malvagio, ma giusto per essere un minimo veritiero <Iniziamo ad incamminarci..> andrebbe a prendere ora il proprio cellulare, così da premere qualche tastino <Prima torniamo meglio è> Li stanno guidando chi? li stanno guidando i Daimyo? Ha un tic nervoso all'occhio destro. Ovviamente stava andando tutto troppo bene, ECCO perché non li hanno cercati. I daimyo, quel branco di nobili che stavano a fare le feste quando la gente a Kiri moriva di fame e guerra per strada durante il primo attacco, quando c'è stata una guerra civile e ora questi sono al comando? come possono aver vinto loro contro quel Dio? Forse i ninja erano sopravvalutati? no, non è solo questo, non capisce, ma deve sapere e deve sapere dove si trova il suo clan e la sua famiglia semmai ce ne sia qualcuno ancora in vita. <...si> si limita a dire questo tenendo per se i suoi commenti. Poi guarda quella cosa che ha in mano. Sgrana gli occhi interessata a quello strano oggetto, sbattendo le palpebre ripetutamente avvicinando un poco all'omone. GLi occhi fissi su quello strumento. <strana...tegola?> commenta la donna cercando di domandare che cosa fosse e allo stesso tempo fare delle supposizioni sulla natura dello strumento che produce rumore, sembra che abbia dei tasti. <è uno strumento da marionettista? che strano oggetto, cosa c'è all'interno?> eheh auguri Mekura, davvero, tanti auguri per la nuova era. [ch on] [Boscaglia] Andrebbe ad incamminarsi, dando leggermente le spalle alla ragazza dove potrà notare lo stemma uchiha coperto a metà dal cappuccio che scende lungo la schiena, prestando comunque abbastanza attenzione ad ella principalmente per evitare che possa avere ripercussioni fisiche e crollare nel bel mezzo della strada. Quando pone la domanda sul proprio cellulare <Mh?> mugugna spostando lo sguardo su di lei, sbattendo un paio di volte le palpebre <Mhhh...immagino che se lei è stata realmente per dieci anni sott terra può non saperlo...> lo dice con un lieve scetticismo, proprio perchè come detto prima è difficile credere che qualcuno possa restare vivo per dieci anni sotto terra senza cibo ne acqua. <è un cellulare.> specifica verso di ella <La tecnologia ha fatto enormi progressi. Come le ho detto, non sono solo gli Shinobi che hanno aiutato a vincere la guerra ma anche scienziati ed inventori> specificato proprio poco prima <Questo permette di poter comunicare a voce o con messaggi con persone che ne possiedono un altro ovunque si trovino.> aggiunge subito dopo <Lo immagini come i sostituti dei rotoli e degli uccelli viaggiatori.> difficile spiegarlo bene <Funziona con cose tipo onde elettromagnetiche che contengono dati che vengono elaborati, è complesso e nemmeno io so bene come funziona. Però è pratico> fa una breve pausa <Svolge anche altre funzioni, come foto istantanee, musica..> sospira di nuovo <Avrà molto da imparare...si prenda il suo tempo> Il nome la confonde. <cellulare> ripete aggrottando la fronte per poi ridacchiare al pensiero <che nome bislacco, cellulare, cellulare? perché cellulare, non sembra una cellula, neanche lontanamente> commenta la donna seriamente per quanto stia sorridendo per questa nuova tecnologia <forse da cella..almeno la prima parte del nome, cella, si ma poi il resto? cellulare> continua a parlare questo intanto ed a darle delle informazioni, ma la Hyuga sembra letteralmente chiusa su questo problema filosofico. <quindi è un auricolare, un sistema di rotoli e funziona a onde elettromagnetiche...no mi stai perdendo, quindi lo possono usare solo quelli che hanno una affinità con il chakra elettrico?> è confusa <con gli auricolari il segnale è limitato e dobbiamo usare il chakra per tenerlo arrivo, funziona anche questo così più o meno da quello che mi stai dicendo> scuote il capo poi quando sente foto istantanee <ah ma pensa> anche la musica? <è un po' scomodo fare delle foto instantanee senza un treppiedi> evidentemente Mekura sta parlando dei vecchi sistemi di fotografie, molto più vicini ai daggherotipi per dire. <ma sicuramente sembra meno pesante...come fai a registrare la musica? ah aspetta, ho capito, è anche uno strumento musicale per questo musica...strano oggetto, sembra che sia stato creato per le missioni di infiltrazione senza ausilio di chakra: comunicazioni scritte e verbali, foto...bhe non vi verrano benissimo ma almeno potete fare foto se avete 10 minuti di tempo abbastanza decenti. Ma la musica ? forse serve per calmare i nervi delle squadre? hum...non è un grande design> continua con il ragionamento Mekura che ha scambiato il cellulare come un vitale strumento ninja <ha un po' troppe funzioni e il fatto di farlo anche strumento musicale è solo una distrazione inutile, a meno che non sia un sistema di registrazione ma è troppo piccolo per tutto quello che mi hai detto> insomma, si ha davvero tantissimo da imparare. <come si intecetta il canale di frequenza degli altri cellulari?> [ch on] [Boscaglia] Fa un sospiro, non si aspettava di fare certi tipi di conversazioni <Beh non l'ho deciso io. Ma lo si può chiamare anche Telefono> un mero sinonimo almeno, andando poi a replicare alle domande di lei <No...funziona con una batteria. è tipo una cosetta piccolina che va dentro al cellulare, la si carica con elettricità come un contenitore. Il cellulare poi funziona usando quell'elettricità, scaricandosi più lo usi. Poi va ricaricato> cerca di spiegare meglio, aggiungendo <Non serve usare il chakra, quindi.> conclude infine. <In realtà no, è semplicissimo. Se vuoi posso fartene fare una ora, basta premere un pulsante.> è realmente semplice. <Può anche registrare, si. è un oggetto che ha una funzione sia di utilità che di svago. è molto comune tra chiunque, Ninja e civili.> commenta senza troppi problemi. <Quello non ne ho idea a dire il vero, non sono pratico della tecnologia. Ho solamente studiato quella medica e le nuove innovazioni> è complesso insomma. <Ci sono molte cose nuove, se preferisce potrei farle fare un tour del villaggio uno di questi giorni: dopo che si sarà sottoposta alle condizioni mediche e parlato con i vostri superiori.> fa una breve pausa <Son sicuro potrà trovare una casa nel vostro Clan, anche temporanea.> insomma son supposizioni per ora. S'accorge che nella euforia ha esagerato e si quieta, rimanendo in silenzio mentre questo le spiega, con molta calma e pazienza. Lei tace, non aggiunge altro, lo rimane a guardare, e anche il telefono, commenta solo dicendo <ha più senso> e non dice altro. QUando questo continua a precisare che deve curarsi Mekura, lo guarda, con un quieto e tranquillo, si fa per dire, sorriso e poi commenta alla fine <sei stato molto paziente e gentile, grazie> per essere un Uchiha è davvero un ragazzo fenomenale, non ha nulla di strano, davvero...probabilmente lo vedrà dall'alto di una rupe a rivendicare il suo fazzoletto di terra e volendo uccidere tutti gridando indipendenza insieme ad altri 4 disgraziati, ma per ora è un signore. <...sarebbe utile, avere qualcuno che possa guidarmi in giro per il villaggio, hai detto che è grande. Ma se hai detto che studi non dovresti occuparti dei miei problemi, sono ancora viva dopo 10 anni di sotterramento, direi che posso sopravvivere a qualche giorno dedicato alle passeggiate senza prendere tempo ai genin> Anche se adesso lei si sente dello stesso potenziale di un genin. Ritorna seria solo quando si parla della sua casa, anche temporanea. Tace, perché già non sembra crederle adesso, finirebbe per diventare la cazzara definitiva se gli dicesse che è la capo clan degli Hyuga...semmai ci sia ancora un clan di cui essere il capo. Inoltre, molto probabilmente è stata sostituita da quel...porta carte. <lo so che ti ho fatto molte domande, ma posso chiederti qualcosa di più? ad esempio le innovazioni in ambito medico, tipo, qualche esempio> del resto lei negli ultimi tempi si era spesa per fare politiche a favore delle Kunoichi del villaggio della foglia, proprio a livello medico e non di meno per evitare che gli Hyuga si annacquassero troppo il sangue. [ch on] [Boscaglia] Annuisce verso di lei <Non è un problema, bisogna essere pazienti e gentili con i pazienti...anche se non sono ufficialmente un medico.> è comunque un addestramento, permanendo sempre serio e posato. Chissà che cosa gli serberà il suo angue uchiha e i suoi occhi per il futuro, questo nessuno lo sa. <è vero, il villaggio è grande. Ma di sicuro la vorranno tenere monitorata in ospedale per un po'...le ripeto, il solo fatto che lei sia viva dopo dieci anni di sepoltura senza bere o mangiare è un miracolo...per non parlare dell'ossigeno e dei danni che potrebbe avere..> al cervello, ma forse meglio che non lo dice <Come lei stessa ha detto sente che il suo chakra non reagisce come vuole, pensi quante altre cose potrebbero esserci che attualmente le sfuggono.> quello che cerca di dirgli è che probabilmente dovrà farsi vedere da esperti <Inoltre sono sicuro genererà parecchio scalpore..credo. Anche a rientrare si desidererà dei controlli, ma se lei è una Hyuga sono sicuro possiamo chiamare membri del suo clan...di sicuro qualche sopravvissuto che la ricorderà da dieci anni ci sarà....spero> almeno, suppone... <Non è un problema, come le ho detto ci sarà da camminare un po'. Posso rispondere a tutte le domande che vuole, se si sente stanca però me lo dica e la carico sulle spalle> così lui inizierà ad incamminarsi verso Kagegakure assieme alla ragazza, pronto a sorreggerla e trasportarla qual'ora ci sia la necessità di farlo. Beh se ci sono sicuramente la riconosceranno: è stata pur sempre la capo clan, è una nipote di un capo clan. Sicuramente sua madre ha protetto i suoi nipoti, aveva la forza per farlo, o suo zio o quello che stavano crescendo per sostituirla, si, ci sono abbastanza forse per pensare in meglio. Le possibilità ci sono, deve crederci. <spero> fa eco la donna piegando la testa in avanti. <non importa, le mie gambe mi sapranno trasportare dove devo andare> chiude così la donna rimanendo in silenzio per un po' prima di fare delle domande al giovane mentre si avviano verso Kagegakure questo nuovo posto così...idilliaco. Ha bisogno di una vittoria, di capire se è davvero quello che ha sempre voluto che sia, che ci siano i suoi bambini li, cresciuti che magari non si ricorderanno neppure di lei. Erano così piccoli. Forse Hiashi. Ai starà bene? avrà la stessa età di questo giovane, ormai si sarà fatta una famiglia. Aya...c'è forse una speranza che anche lei si trovi li? [end]