Aiutami Furaya-Sama

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Giocata di Lavoro

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22:29 Furaya:
 Un lungo pantalone nero, aderente alle forme della fanciulla, ne copre le inferior leve. E' sorretto da un cinturone in cuoio con fibbia argentata, avente sul fianco mancino dei ganci per i foderi delle rispettive katana. Non si separa da nessuna delle due, fedeli compagne di battaglia nel corso di tutta la sua esistenza come Ninja. A coprire l'addome, una camicia bianca con il colletto ben piegato, poggiato sui lati e lasciando visibile parte del collo e il ciondolo con il simbolo del Clan Uchiha. Al di sopra, vi è un maglione nero che ne fascia l'addome permettendole di stare anche al caldo, per via delle temperature prettamente invernali che stanno raggiungendo anche Konoha. Ai piedi, calza un paio di stivaletti scuri rinforzati metallicamente tramite degli schinieri. Sotto le maniche della camicia, sono stati posizionati anche dei vambracci per qualunque evenienza. Un lungo giaccone grigio chiaro è indossato sulle spalle al posto del consueto haori da Decimo, dal Il coprifronte della Foglia è ben legato tra i capelli rosei della fanciulla, lunghi sino a metà della schiena in piccoli boccoli curati e profumati. Con sé, ha portato soltanto qualche tonico coagulante e di recupero chakra, nessun'altra arma od oggetto essenziale. Data l'ufficialità della convocazione, sulle spalle ha anche poggiato l'haori bianco da Hokage con la scritta cremisi lungo la spina dorsale. E avanza. Passo lento, costante il proprio mentre s'avvicina alla stanza in cui Ichirou Hyuuga dovrebbe essere ricoverato. Ogni giorno, uno Hyuuga diverso, potrebbe sembrare quasi una presa in giro o una condanna a morte. Cerca di lasciare da parte tutti i pensieri e le problematiche che anche da copia deve affrontare. Al momento, deve occuparsi man mano di quel che succede, una cosa alla volta, non come l'originale. L'eccessivo zelo con cui pretende di tenere tutto sotto controllo, prima o poi, le sfuggerà tremendamente di mano senza accorgersene come vorrebbe. Raggiunta la porta d'ingresso, solleverebbe la dritta per iniziare a bussare un paio di volte soltanto con le nocche, aspettando di ricevere il via per l'ingresso. [ Chakra ON ]

22:38 Ichirou:
 Un altro giorno chiuso in quella stanza, nulla gli impedisce di uscire ne di passeggiare, se non il semplice fatto che il doversi fare vedere in quelle terribili condizioni lo metterebbero in una situazione di infinito disagio e vergogna, per quanto non si sia riuscito a difendere dai suoi stessi rapitori, certo è pur sempre un semplice Genin, ma chiunque si sarebbe potuto accorgere di un pericolo imminente, soprattutto con un innata come quella del nostro giovane Hyuga martoriato. Staziona lì dunque, seduto su quel letto di ospedale, scomodo ed appena in disordine, il cuscino appoggiato alla parete come a fare da schienale, ma non viene utilizzato dalla di lui persona, in quanto si seduto sul letto, ma non appoggiato al muro, bensì con le, anzi, la gamba posizionata al suolo, il piede scalzo poggia su quel freddo pavimento in marmo lucido, mentre la gamba mancante rimane sospesa per aria, invisibile, coperta dal gambale di un paio di pantaloni in tela bianca da ospedale. La parte superiore viene coperta da una fasciatura, pulita, cambiata da poco, le infermiere e i dottori si stanno prodigando nel prendersi cura del giovane, che appare sempre più affranto per quanto capitatogli. Quelle stesse fasciature ricoprono gran parte del suo torace, andando dalla spalla destra, fino al fianco sinistro, andando anche a fare un paio di giri intorno al braccio ancora intatto, per accettarsi che non diventi lenta e che quindi non rischi di cadere in caso di movimenti strani. Il suo unico braccio sano poggia delicato sul letto sulla quale staziona, provocando la minima pressione necessaria a farlo stare dritto su di esso, un leggero solco sarebbe appena percettibile, la schiena verrebbe tenuta dritta per evitare dolori da postura, mentre la testa del ragazzo è lasciata cadere all'indietro, la coda lunga e nera verrà lasciata a dondolarsi in mezzo alle sue stesse scapole, mentre con i suoi maledetti occhi di perla, andrebbe a scrutare il soffitto in cerca di qualcosa di interessante, un difetto, un piccolo particolare, una lieve crepa o anche solo un minuscolo ragnetto che cerca nido. La sua attenzione, di li a poco, verrebbe rapita da dei semplici tocchi alla porta della stanza nella quale si trova, tocchi decisi e rapidi, che richiedono immediata risposta, che andrebbe prontamente a dare spostando il viso in direzione di quegli stessi rumori: <Avanti..!> andrebbe a dire con tono leggero e tranquillo, forse ancora un po' rauco, ma neanche troppo. Nel caso in cui la figura avesse varcato quella soglia subito dopo il permesso accordatole, il ragazzo andrebbe ad alzarsi di fronte allo stesso letto, afferrando la stampella posizionata poco distante da lui per potersi tenere in equilibrio su una gamba sola, andando ad accogliere la sua ospite <Ah..Furaya-Sama..> andrebbe a fare un piccolo accenno di sorriso in direzione altrui <Che piacere rivederti dopo tanto tempo..> ben più di tre mesi son passati dall'ultimo incontro infatti <Entra, accomodati pure, è bello vedere un volto familiare dopo tanto tempo..> ammetterebbe rimanendo silente in attesa delle azioni della sua Hokage.

23:20 Furaya:
 Non appena entra nella stanza, adocchia immediatamente la figura di Ichirou al quale rivolge la sua completa attenzione. Chiude la porta alle proprie spalle, donando dunque attenzione proprio allo Hyuuga. <Ciao, Ichirou.> Non si vedono da parecchio tempo, ma la memoria della donna ovviamente riesce a ricordarsi di lui. <Come ti senti?> Sa benissimo che è una domanda che non andrebbe affatto rivolta in situazioni simili. Non saprebbe realmente come altro approcciarsi al ragazzo, motivo per il quale opta soltanto per questa domanda e nulla più. Mostra un piccolo sorriso alla di lui volta, come se ciò fosse abbastanza per riuscire a tenerlo tranquillo in qualche modo, seppur non sappia quanto possa essere necessario. Gli s'avvicina subito dopo, percorrendo qualche passo in sua direzione e all'interno della stanza, così da non sostare sull'uscio della porta. <Già, a chi lo dici.> Ammette, stringendosi appena nelle spalle e fermandosi in sua prossimità. Piega le braccia che vengono sorrette l'una dall'altra sotto ai rispettivi gomiti. Gli occhi, inevitabilmente, scivolano a ridosso della gamba mozzata e del braccio mancante. <Abbiamo tanto di cui parlare, mh?> Lo invita gentilmente, così facendo, ad iniziare a farlo ovviamente. Qualsiasi cosa abbia da dirle, compresi i motivi per cui sia stata chiamata nella sua stanza d'ospedale, son sicuramente ben accetti dall'apparato uditivo della fanciulla. Ora più che mai. Sguardo serio, ovviamente, espressione attenta. [ Chakra ON ]

00:10 Ichirou:
 Lo Hyuga è ancora degno di ricordo nella memoria della sua Hokage, la cosa lo rende un po' più allegro del solito, ha sempre ammirato la persona che si trova dinnanzi e il fatto di avere una sorta di rapporto amichevole con lei gli da un senso di allegria alquanto non indifferente, rispetto ai pensieri riguardanti i mesi passati. La donna decide dunque di accettare l'invito ad accomodarsi in stanza, raggiungendolo avvicinandosi alla sua posizione, con un lieve sorriso, sincero ma lievemente turbato, forse per la situazione del ragazzo, comprensibile in effetti, si sono lasciati che lo Hyuga aveva i capelli corti e tutti gli arti, con un bel fisico scolpito e tanta voglia di crescere, ora invece, l'unica cosa che si potrebbe notare dallo sguardo e dall'aspetto di costui, si potrebbe intuire un animo distrutto, stanco e strappato dal dolore e dal terrore di non sapere se l'indomani sarebbe morto per un motivo o per un altro, le borse sotto i suoi occhi indicano poco sonno, il suo corpo è decisamente più asciutto rispetto al passato, i capelli sono raccolti in una lunga coda selvaggia che si va a stagliare tra le sue scapole e poi, quei due arti mancanti, che rendono quel triste quadro, una tragedia fatta a persona. La osserva dunque mentre si mette in posizione di fronte a lui, si limita a guardarla annuendo a quel minimo di conversazione intrapreso, andando ad evolversi con l'aiuto delle seguenti parole <Troppo a dire il vero..> andrebbe quindi a confessarle mentre lentamente andrebbe ad appoggiarsi su quel letto alle sue spalle <Accomodati ti prego..ci vorrà forse un po' di tempo, non vorrei restassi in piedi inutilmente.> ammetterebbe in sua direzione, andando ad abbandonare la stampella accanto a quella sua posizione. Appoggiando la mano sul suo ginocchio "malato", lo Hyuga comincerebbe il suo racconto <Come puoi ben vedere, ho avuto una discussione accesa con dei banditi..> andrebbe a dire con un piccolo sorriso malinconico in volto e carezzandosi la gamba <Sono stato rapito da dei banditi, probabilmente del mercato nero, non ne ho idea.. hanno tentato di estorcermi delle informazioni sul villaggio, ma ho tenuta la bocca chiusa..> guarderebbe per terra come se si sentisse in colpa <Hanno anche minacciato di portarmi via gli occhi, ma forse per paura di rovinarli non me li hanno toccati alla fine.. in compenso mi hanno preso altro..> la mano passerebbe dalla gamba alla spalla destra <Mi hanno torturato per mesi.. sono rimasto rinchiuso in una cella appena più larga delle mie spalle, non potevo nemmeno sedermi e se non fosse stato per la mia altezza, vi ci sarei pure annegato in quella gabbia..> comincerebbe a tremare appena nel dirlo <Quando si metteva a piovere, l'acqua e il fango mi raggiungevano il mento prima di uscire dalla feritoia che c'era sulla porta di quella maledetta gabbia..> si bloccherebbe per qualche istante, andando stringere con una leggera forza quella stessa spalla <Questo è un riassunto di quello che mi è successo.. mi spiace non aver saputo lottare.. ma io non aperto bocca per tutto il tempo..> ammetterebbe tenendo la testa bassa, non si azzarda a guardarla negli occhi, se ne vergogna troppo in questo momento.

00:45 Furaya:
 Presta ascolto alle risposte di Ichirou, al suo invito ad accomodarsi a cui acconsente senza farselo ripetere. Avvicina una sedia al letto, così da poggiar le natiche su di essa ed accavallare la gamba manca sulla specular opposta. <Quanto tempo è passato dall'ultima volta?> Domanda retoricamente in sua direzione, seppur non sappia neppur lei quanto possa essere passato. Poggia la schiena contro la sedia, preoccupandosi di carpire le di lui parole. <Mi dispiace molto per quello che è successo> Ammette in sua direzione, storcendo le labbra in disappunto per via della storia narrata da parte di questi. <purtroppo posso benissimo immaginare le torture che hai dovuto subire.> Perché anche lei c'è passata, anche lei ha rischiato di morire per mano di qualcuno che l'ha soltanto usata per il suo corredo genetico, per l'innata che aveva in corpo. <Come hai fatto a scappare? Sapresti ricondurci nel posto in cui ti tenevano?> Chiede con pacatezza, consapevole che sono argomenti dei quali potrebbe anche decidere di non parlare immediatamente, forse mai. <Se non ho capito male, c'era anche un altro motivo che ti ha spinto a cercarmi. Correggimi se sbaglio.> In fondo, le capacità della Nara sono particolari, sono peculiari e la rendono una dei migliori fabbri in circolazione. <Non so se cerchi la mia approvazione in merito al non aver aperto bocca. Forse, molti altri avrebbero fatto il contrario pur d'aver salva la vita.> Si lascia andare ad un piccolo sospiro, riportando però gli occhi direttamente sul viso di questi. <Quindi, sono contenta che tu non abbia parlato, ma a che prezzo?> Paradossalmente, gli sta chiedendo se ne sia valsa la pena. Non si sarebbe offesa qualora gli avesse dato qualche informazione se il prezzo da pagare è stato quello di due parti del corpo fondamentali per un essere umano. [ Chakra ON ]

16:11 Ichirou:
 Si limita dunque a fissare il pavimento per ora, mentre lei gli pone quella domanda, la sua memoria comincia a farsi strada nei suoi ricordi, purtroppo però, non v'è traccia certa di quanto tempo sia effettivamente passato, quindi si limiterebbe a dare una risposta generale a quella sua stessa domanda <Parecchi mesi Furaya-Sama.. forse ero appena diventato Genin l'ultima volta che ci siamo visti, ma potrebbe essere ancora prima..> andrebbe a dire con non poco dubbio a riguardo. La ascolta adesso, comincia a dispiacersi per quanto accaduto al povero Hyuga, ma la cosa non lo conforta minimamente, sia chiaro, per come la vede lui, la colpa di tutto questo è del suo Clan e degli occhi che gli ha donato, con la rabbia che prova ed il dolore della perdita che ha subito, l'odio è l'unica cosa che prova in questo momento nei confronti della proprioa casata, anche se non lo da per niente a vedere. Quella domanda arriva rapida alle sue orecchie poi, una domanda alla quale non sa bene come rispondere, in quanto ha dei ricordi annebbiati e confusi riguardo quel giorno, perè cerca di raccontare alla donna quel che riesce a ricordare <Non so bene come sia stato possibile, ho dei ricordi molto offuscati, frammenti di memoria e qualche immagine mi si ripresentano in sogno..> andrebbe a spiegare <Mi ricordo che qualcuno mi stava medicando.. eravamo in mezzo al verde, quindi lontano dal luogo delle torture.. ma non mi ricordo bene il suo volto.. mi spiace> andrebbe a dire sempre a testa bassa <L'ultima cosa che mi ricordo poi, è che stavo zoppicando davanti alle mura di Konoha e..> non sa se fare effettivamente il nome di Sango in questo caso <Sono stato portato qui all'ospedale.. questo è tutto quello che ricordo.. se può aiutare in qualche modo, mi ricordo che intorno a dove mi sono state fatte queste cose, c'erano solo roccia nuda e terra..> concluderebbe il suo racconto dunque, lasciando quante più informazioni egli riesca a ricordare. La donna suppone che il giovane abbia bisogno del suo aiuto, il che non è per niente un pensiero sbagliato, anzi, forse lei è proprio la persona giusta per il tipo di aiuto che serve allo Hyuga <Non ti sbagli e non hai capito male..> comincerebbe <So che sei parecchio occupata e che le risorse sono quelle che sono.. ma vorrei chiederti se puoi procurarmi delle protesi.. un braccio destro ed una gamba sinistra..> la richiesta viene fatta con la voce di chi si sente in debito ed in colpa, gli occhi non raggiungono il volto della sua interlocutrice <Forse chiedo troppo, ma voglio tornare ad essere utile ancora prima di esser divenatato inutile..> già, non tanto per il braccio, ma per la gamba, purtroppo se si è in difficoltà nel movimento, non si è molto utili in missione <So che sei un ottimo fabbro, forse la migliore qui a Konoha.. quindi questa è la mia richiesta..> lo sguardo finalmente la raggiunge, deciso ed agguerrito anche se triste e colpevole <Potresti fabbricarmi un braccio ed una gamba Furaya-Sama?> La richiesta viene dunque fatta, non si aspetta che ci vorrà poco tempo, ne che sarà facile, sa perfettamente che il processo sarà lungo, complicato e doloroso, ma il giovane non vuole perire sotto il suo stesso destino. La donna ora si complimenta con lui, anche se è stata praticamente una sua richiesta non c'è che dire, evidentemente gli serve un po' di approvazione ora come ora, ma un quesito gli viene posto, ne è valsa effettivamente la pena di perdere un braccio ed una gamba per non aver parlato a dei banditi del Villaggio? Lo sguardo perlaceo del giovane si fa di nuovo da parte in quel momento, le parole le ha, ben impresse in mente e sulla punta della lingua, ma avrebbe senso dirle? <Un ninja deve svolgere il suo compito a qualsiasi prezzo Furaya-Sama.. se questo è stato il prezzo della mia fedeltà..> il suo sguardo si incatena di nuovo a quello della Hokage <Allora sono fiero di aver compiuto il mio dovere..> un leggero aggrottamento delle sopracciglia ed un sorriso deciso fanno capolino sul volto dello Hyuga, che attende in silenzio le parole della donna.

16:45 Furaya:
 Annuisce in direzione di Ichirou. In effetti, è passato un bel po' di tempo. Non riesce a quantificarlo, ma lo comprende. <Già.> Non le viene in mente altro da aggiungere, se non un quesito importante al quale lui ha comunque risposto: dov'è stato tutto questo tempo. <Comprendo. Giustamente non ti avranno neanche sfamato a dovere, motivo per cui non hai grande memoria e avrai perso i sensi.> Sospira, passandosi la dritta tra i capelli rosei, scostandoli verso la sommità del capo. Ci sono degli aneddoti interessanti che potrebbero essere simili a quelli riscontrati nei racconti di Sakura. Tanto vale iniziare una ricerca approfondita. Pur essendo una copia, nulla le vieta di prendere provvedimenti e far iniziare delle missioni o delle ricerche senza l'approvazione dell'originale. In fondo, è lei. <Okay> Risponde immediatamente nei suoi riguardi. <mi serve prendere delle misure, oltre che parlare coi medici. Posso creartele, senza dubbio, ma mi serve anche capire come verranno fatte le giunture. E' un progetto al quale non posso lavorare da sola.> Gli spiega con tranquillità, accettando ovviamente di aiutarlo nella creazione delle protesi nel momento in cui avrà maggior tempo per farlo. <Nel frattempo, vedrò di farti procurare delle protesi temporanee. Non saranno sicuramente efficienti al cento percento come quelle meccaniche, tuttavia dovresti poterti arrangiare e iniziare a muoverti in completa autonomia.> Quanto meno, evita di restare confinato all'interno di un ospedale poiché non giova sicuramente alla sua psiche. <Mi servirà il mio tempo, non te lo posso negare.> Anche perché si tratta d'una copia quella che ha davanti, non l'originale. Va da sé che potrebbe essere un problema mettersi a fare anche il fabbro quando hai una bambina, un villaggio ed altri due bambini troppo cresciuti (Saisashi e Mattyse) che rischiano di metterti a soqquadro l'intera esistenza. Raddrizza il capo, fissa l'interlocutore direttamente negli occhi. <E sono fiera d'avere un ninja come te nel mio villaggio. Non posso prometterti una corona tanto meno una statua, posso darti la mia gratitudine.> Sincera, davvero, non saprebbe cos'altro dargli in cambio seppur abbia acconsentito a lavorare alle sue protesi. [ Chakra ON ]

17:11 Ichirou:
 Andrebbe ad ascoltare tranquillamente le parole della sua interlocutrice, alla quale andrebbe ad annuire lentamente aggiungendo <Mi nutrivano quanto bastava per non farmi morire e mai tutti i giorni come una persona normale..> le torture se le ricorda perfettamente purtroppo e si sa, far soffrire la fame a qualcuno è senz'altro la tortura peggiore rispetto alla perdita di un arto, senti il tuo corpo contorcersi, le interiora che lentamente vanno a consumarsi da sole per potersi tenere in vita, il grasso corporeo che lentamente brucia da solo per poter alimentare l'interezza del proprio corpo, ed erano tutte cose che stava sentendo il giovane, ogni singola briciola che ingurgitava dava allo stesso tempo sollievo e dolore al corpo del ragazzo. Ascolta tutti i progetti della donna, la speranza si riaccende nel proprio animo, ascolta il tutto nei minimi dettagli, cerca di non perdere nulla di ciò che gli viene rivelato dalla Hokage, sa perfettamente che non si tratta di un lavoro semplice da svolgere, anche se la donna è un fabbro esperto, la creazione di un arto artificiale non può essere una cosa da nulla, infatti annuisce alle sue prime affermazioni <Certo, prendi tutte le misure che ti servono.. è il minimo che possa fare purtroppo..> già, non può fare molto altro, se avesse avuto la possibilità di continuare i suoi studi da medico la avrebbe aiutata anche in questo come meglio poteva. Intende procurargli delle protesi provvisorie nel frattempo, la cosa lo fa sentire estremamente felice e allo stesso tempo pesante nell'animo, si sente comunque in colpa per averle avanzato certe richieste, come se non avesse già abbastanza lavoro da fare per i fatti suoi <Non mi aspetto di tornare quello che ero prima nell'arco di un giorno Furaya-Sama.. ma la speranza di poter tornare "normale" è già qualcosa di importantissimo per me.. ti ringrazio infinitamente..> la sua mano sinistra tenterebbe di prendere una delle mani altrui in gesto di gratitudine, nel caso gli fosse concesso, il giovane si limiterebbe a stringere quella stessa mano con moderata forza, quel poco che gli è rimasto almeno. La donna ammette che non sarà un processo rapido, ma questo lo Hyuga già lo sapeva <Ne sono perfettamente conscio Furaya-Sama, non mi aspettavo che fosse un lavoro facile ne tanto meno veloce..> andrebbe a rivelare, nel caso gli fosse stato permesso in precedenza, lasciando la presa sulla mano altrui. Le sue ultime parole, riguardo alla fierezza ch'ella prova nei confronti altrui, gli scaldano un po' l'animo, come se lo stessero facendo sentire utile anche in quella forma incompleta, quindi andrebbe ad arrossire lievemente, anche se col suo pallore naturale si nota subito, allontanando lo sguardo in segno di timidezza ed un po' di imbarazzo <Mi basta la consapevolezza di aver fatto qualcosa di giusto e la speranza di poter tornare ad avere un braccio ed una gamba un giorno..> ammetterebbe dunque senza aggiungere altro e sorridendo al pavimento con gli occhi leggermente lucidi.

17:30 Furaya:
 Ascolta i metodi in cui veniva trattato, il modo in cui è stato nutrito, abbassando per un attimo lo sguardo. <Sono frasi fatte senza dubbio, ma l'importante è che adesso tu sia uscito fuori da quell'inferno e possa riprendere in mano la tua vita.> Commenta in sua direzione, piegando la testa da un lato e tornando a focalizzare le iridi glaciali sul viso di questi. S'alza in piedi, iniziando ad incamminarsi in sua direzione. <Posso vedere le estremità?> Indicando quelle del braccio e della gamba, proprio in virtù del lavoro che deve andare a fare e delle misure che deve riuscire a prendere. <Vorrei riuscire a farlo il prima possibile, ma non sarà semplice neppure per me. E' la prima volta che mi chiedono di costruire delle protesi, in più non sono un medico ed ho sempre e solo fabbricato armature o sistemato le mie armi.> Conosce fin troppo bene la teoria, avendo letto tutto il tomo, quell'enorme librone, lasciato da Raido Oboro, suo maestro in questo settore. Si dimostra essere comunque piuttosto sincera, come sempre. In fondo, si tratta pur sempre di un cliente, ma non ha necessariamente bisogno del denaro con cui potrebbe essere disposto a pagarla. Gli permetterebbe di stringere la mano ovviamente, stringendola a sua volta con una presa salda, ma evitando di mettervi troppa forza. Non vuol procurargli male. Gli sorride, ci prova almeno, consapevole di quel che lui ha dovuto passare e potendolo benissimo immaginare. Son racconti che ha sentito tante volte, che ha provato sulla sua stessa pelle, dunque è parecchio empatica a tal proposito. <Li avrai, non temere!> Lo promette con un sorriso che s'amplia maggiormente, forse neppur immaginando la realtà dei fatti futura. <Farò il possibile anche per velocizzare i tempi.> Non può fare altro, del resto, per ripagarlo di quanto ha subito, se non trovare i responsabili e permettergli di tornare a vivere una vita serena, nonostante le problematiche che si porterà dietro per tutta la vita. [ Chakra ON ]

18:06 Ichirou:
 Annuisce a quella prima frase della Hokage, andando ad ascoltare quella sua richiesta, con un minimo di riluttanza, lo Hyuga andrebbe a raggiungere l'estremità del bendaggio che ricopre la metà superiore del suo busto, andando a sganciare quelle tre graffette ferma benda situate sul costato destro ed andandole a posizionare una dopo l'altra accanto a se su quel letto sulla quale è seduto. Fatto ciò, sempre con la sua unica mano ancora attaccata al corpo, andrebbe ad allentare e districare quel bendaggio messo con cura dall'infermiera che si sta occupando di lui, ovviamente non è facile con una mano sola, ma dopo un po' di giri intorno al suo busto, riesce a liberare il proprio corpo da quelle stesse bende, andando a rivelare quello che ormai è diventato un ammasso di cicatrici, simbolo delle svariate incisioni che ha subito, segno che i suoi rapitori non erano per niente degli esperti in tali pratiche, l'osso della spalla non c'è e persino un pezzo del pettorale destro è segnato da quelle stesse cicatrici, però nulla di mancante almeno in quel punto lì <Non è un bello spettacolo..> ammette a se stesso prima di andare a tirare su la parte vuota dei pantaloni che indossa, facendo la stessa cosa che ha appena fatto per il torace, sulla sua gamba, slacciando quindi le due graffette posizionandole accanto alle altre e liberando anche l'arto inferiore dalle bende. Per la gamba la storia è diversa, i segni ci sono sempre, ma a mancare è "solo" dalla rotula in giù, il femore è completo per fortuna, ma i segni lasciati sono comunque terribili, sembra infatti ch'egli sia stato attaccato più da uno squalo che da una lama impugnata dall'uomo. La ascolta quindi in quel che professa in direzione di lui <Ad esser sincero Furaya-Sama, mi basterebbe anche solo poter tornare a camminare, non mi serve un lavoro inestimabile e perfetto.. quindi non ti preoccupare, mi accontenterei anche di una gamba di legno fatta con un ramo spasso di un albero per farti capire quanto non mi interessi apparire bello..> cerca di fare una battuta alla donna, anche se non fa per niente ridere. La guarda sorridere poi, lo Hyuga viene rassicurato dalla donna e la cosa lo alleggerisce un po', anche se il suo carattere e il suo animo umile, gli fanno dire <Prenditi tutto il tempo possibile, non ho fretta..> accennando un piccolo sorriso in direzione altrui. La mente però ora lo fa andare indietro di qualche giorno, a Tachiko e a quello che l'infermiera ha detto prima di farla uscire dalla camera del giovane <Non sapevo avessi una cugina comunque.. è venuta a trovarmi qualche giorno fa.. Tachiko, è davvero simpatica..> direbbe sorridendole, tentando di non rendere il tutto fin troppo serio.

18:50 Furaya:
 Scuote piano il capo, come a voler fargli capire che non le interessa che non sia un bello spettacolo. <Non è peggio di quel che vedi sul campo di battaglia.> E' letteralmente paragonabile ad un: ci sono abituata. Ha visto così tanta gente morire e in così tanti modi diversi che ormai potrebbe averci fatto il callo. Gli occhi si posano sulle ferite riportate, sulle cicatrici che ormai si sono formate, cercando di comprendere di quant'ampiezza abbiano bisogno le future protesi. Al momento attuale, è costretta ad andare un po' a tentativi, ma sarebbe comunque una buona base di partenza. Dovrebbe riuscire a capire almeno come costruirli. <Altezza?> Deve basarsi anche su di quella ovviamente per quanto riguarda la gamba. <Mi serve sapere quella esatta.> Niente circa o meno quasi perché le verrebbe oltremodo difficile riuscire a quantificare di quanti centimetri costruire quell'arto che, a ben vedere, partirebbe comunque dal ginocchio. Non glielo sfiora, non tocca direttamente le parti lese. Una volta prese le giuste precauzioni, una volta compreso quel che deve fare per iniziare, raddrizza la colonna vertebrale. <Se hai chiesto il mio aiuto, vuol dire che una gamba di legno non ti basterà e sarà soltanto provvisoria. Per il momento, potrei chiedere ai Senjuu di aiutarti nella creazione di una provvisoria. Magari lo lascerò detto ai medici, così potranno pensarci a loro volta.> Gli mostra un altro piccolo sorriso, tanto per dargli quella sicurezza che è andata perdendosi nel corso del tempo. D'altronde, non ha certamente passato dei mesi ottimali. <Non ti hanno mai spiegato cosa volessero da te davvero? Insomma, tenerti in vita per farti sviluppare gli occhi? Avrebbero potuto strapparteli e impiantarteli.> Ammette, piegando le braccia al petto. <Mh? Oh, Tachiko. Spero non ti abbia disturbato troppo. Che ci faceva in ospedale?> Questa è una domanda che deve sicuramente approfondire con la diretta interessata. [ Chakra ON ]

19:12 Ichirou:
 Si limita ad accettare quel commento, non osa controbattere le sue esperienze sul campo di battaglia, sa perfettamente che lui non è il caso peggiore che abbia mai visto in vita sua, quindi si limita ad annuire leggermente col capo. Nota come il suo sguardo si faccia più interessato ora alle sue parti lese, comprensibile dato che deve lavorarci sopra, quando giunge la prima domanda, dunque, lo Hyuga risponde senza ripensamenti, in quanto la risposta è semplice, si tratta pur sempre della sua altezza <Un metro e novantacinque centimetri esatti..> non può sbagliarsi, non è cambiata da quando la sua fase di sviluppo è terminata. Nota come lei stia attenta a non sfiorare minimamente le parti lese del giovane uomo, la cosa lo fa sentire un mostro, ma in parte ne viene un po' sollevato in quanto magari potrebbe creare un certo disagio sia a lei che a lui stesso, quindi gli va bene in fin dei conti. La donna ora parla di contattare dei Senjuu per quanto riguarda le parti provvisorie, lui ne conosce solo due e purtroppo non sa se siano effettivamente raggiungibili o meno, quindi si affida completamente a lei <Mi sembra un'ottima idea, mi affido a te allora..> andrebbe a dire con un tenue sorriso lievemente malinconico in volto. Il discorso torna sui suoi rapitori, alla quale il giovane andrebbe a rispondere con piena sincerità <Penso che gli occhi mi siano stati lasciati solo per una loro paura di rovinarli durante il processo di estrazione, come puoi vedere non hanno fatto un lavoro perfetto con i miei arti e penso che un occhio, seppur importante come quello di uno Hyuga, se viene rovinato durante l'estrazione non possa valere molto, quindi penso sia per quello che non me li hanno toccati..> andrebbe ad ammettere <Penso che in realtà non volessero tenermi in vita.. se non si fosse presentato quell'individuo misterioso a tirarmi fuori di lì penso che non sarei sopravvissuto affatto, sarò del tutto sincero..> ovviamente il suo è solo un pensiero, non può essere certo di tali affermazioni. Il discorso passa dunque su Tachiko ora <No assolutamente, è bello ricevere delle visite inaspettate, abbiamo conversato un po' e poi è stata intimata ad andare via dall'infermiera che si occupa di me, stava consegnando dei fogli a tutto il personale, non so bene a che riguardo..> andrebbe ad ammettere. I due continuano a conversare per un po' delle soluzioni future, venendo raggiunti anche da un paio di medici, con la quale la donna incomincia a "trattare" se così lo si può definire, quindi, una volta sistemate le pratiche, allo Hyuga non resta altro che attendere lo sviluppo della faccenda, speranzoso che il processo non richieda un'attesa infinita, anche se sa perfettamente che non sarà comunque corta. [END]

Ichirou riesce ad entrare in contatto con la Judai, Furaya, alla quale richiede un favore particolare, in quanto conosce le sue abilità come fabbro, rivelando le sue ferite senza bende per poterle dare uno spunto sulla fabbricazione dei due arti artificiali che vorrebbe venissero fabbricati per lui. Ovviamente non sarà facile, ma la donna accetta il lavoro, donando allo Hyuga una nuova speranza.


Giocata di lavoro per Furaya e sviluppo di trama importante per Ichirou!

Luv U Fru!! <3