- Up & down -

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22:08 Tenshi:
 Yin e Yang. Luce e buio. Bene e male. La strada sembra sempre dividersi in un bivio. E' stato sempre così per la rosata. Ma stavolta ha intrapreso la strada di mezzo. Ha scelto se stessa. Ha scelto di intraprendere un viaggio. Un viaggio interiore che la porterà alla rinascita. La porterà a quel grandissimo potere, che accrescerà il proprio. Ha preso la strada più difficile, è vero. Ma non se ne pente. Perché da quel viaggio vuole quanto più potere possibile. E se andrà male, sarà solo stata una debole tra tanti. Per ottenere il potere, c'è sempre un prezzo da pagare. Una garza bianca percorre circa metà del suo viso niveo e parte del suo capo. Copre la parte superiore della guancia sinistra, l'intero occhio sinistro e, diagonalmente, la fronte sulla destra, per poi girare attorno al capo e passare da sotto l'orecchio sinistro. I lunghi capelli rosa, percorsi, dunque, diagonalmente da quella fascia bianca, sono lasciati ricadere liberamente sulle spalle. Indossa un abito lungo ed attillato in cotone nero, con scollo a V, che le arriva fino alle caviglie. Due spacchi laterali lo attraversano, lasciando quasi scoperte le gambe fin sopra metà coscia, quelle gambe adesso rannicchiate su quel divano di casa. I piedi sono nudi. Il Chakra scorre già con violenza all'interno del suo corpo. Ed aspetta. Aspetta ancora il momento giusto per dire ad Eryk qualcosa. Per dirgli di quella scelta che ha fatto. Per chiedergli se vorrà seguirla. Gli lascerà la scelta. Perché in quel viaggio, lei stessa potrebbe morire. E non vuole costringere la persona che ama a morire per quella decisione egoistica che ha preso. Non vuole legare attorno al Doku delle catene. Sarà lui a decidere. E la Senjuu, che ormai da qualche giorno ha preso quella decisione, è silenziosa. Pensierosa. Incerta. La sua vivacità pare averla abbandonata. E tutto questo a causa di quel suo profondo egoismo che con il tempo ha sviluppato. Eppure, non è poi così sbagliato scegliere per se stessi. E, proprio perché la pensa in quel modo, non costringerà Eryk a venire con lei. [Chakra on]

22:34 Eryk:
 È strana, tanto ultimamente, però non se ne fa un cruccio e non si fa troppe domande… probabilmente ha il ciclo o le sue paturnie. Si limita a rimanere sul balconcino a fumarsi una sigaretta, una delle tante. Siede sul cornicione, con la gamba destra sul bordo mentre il piede sinistro è ancora ancorato al balconcino. LA schiena è contro al muro a bilanciarsi mentre finisce quella sigaretta, buttandola via sulla strada di sotto, in quel vialetto. Si sa che dopo mangiato, con la pancia piena e il caffettino… aggiungici la sigaretta beh.. gli scappa la cacca. Colpa anche magari quel venticello freddo che tira e lui di sicuro non si è coperto, rimanendo con quella maglietta a maniche lunghe e attillata, color grigio scuro. A coprire le gambe un paio di pantaloni anch’essi lunghi del pigiama, grigi a scacchi neri con solo i bordi della tonalità più scura. I capelli sono lasciati sciolti, liberi di ondulare con ogni passo che fa. Rientra dentro casa, chiudendo la porta a finestra, passando davanti a Tenshi. Le da giusto uno sguardo, notandola assorta nei suoi pensieri, per poi tirare dritto, senza sosta, in bagno. Chiude la porta, e si concentra sui suoi bisogni… se ha voglia di parlargli può farlo tranquillamente, magari spiegargli cosa non va di recente dopo che l’ha curata da quell’occhio bruciato.[chk on]

22:46 Tenshi:
 Immersa nei propri pensieri, vedrebbe l'altro passarle davanti. Alzerebbe appena la mano e le labbra si schiuderebbero, come se volesse dire qualcosa. Ma non parla, poi, vedendolo chiudersi in bagno. La mano s'abbasserebbe. Le labbra si richiuderebbero. Un lungo sospiro. Lo sguardo scivolerebbe sulle proprie mani. Tremano. Non ha il coraggio di dirgli cosa c'è nella sua testa. Perché non vuole costringerlo a morire per lei. La gambe verrebbero raddrizzate. Si alzerebbe e, lentamente, i passi la porterebbero davanti alla porta di quel bagno. Ma non la aprirebbe. Solamente, con un piccolo tonfo, poggerebbe la schiena contro quel legno, per poi farla scivolare, fino a toccare terra con i glutei. Le gambe verrebbero piegate sul petto, per poi essere circondate con le braccia, in posizione fetale. Il viso verrebbe nascosto tra le ginocchia. Un altro lungo respiro. Come può dirgli ciò che ha fatto? Come può dirgli ciò che ha scelto per la propria vita? Come può dirgli, dopo quei sentimenti scambiati in quella vasca da bagno, che sta andando a morire? Come potrebbe, addirittura, chiedergli di seguirla? Le braccia stringerebbero ancora quelle gambe, con forza, quasi a farsi male. Ha preso la decisione giusta per sé, lo sa. Ma, probabilmente, è quella sbagliata per Eryk. < Devo parlarti > il viso è ancora nascosto tra le ginocchia, ma la voce vien fuori forte e chiara dalle labbra. Deve dirglielo. Lo deve fare. Perché non ci sarà mai un momento giusto per farlo. < Andrò ai Monti Ardenti a prendermi l'occhio di un potente Uchiha > questo è tutto ciò che direbbe per il momento. Non aggiunge chi sia il custode di quell'occhio. Non chiede ancora all'altro se vuole accompagnarla in quel viaggio mortale. Per il momento, attende semplicemente la reazione dell'altro a quelle prime parole. E, per la prima volta, ha paura anche all'interno di quella casa. Di quel focolaio in cui si è sempre sentita al sicuro. Perché sa di non essere all'altezza del proprio nemico. [Chakra on]

23:04 Eryk:
 Proprio come non pensava che ci fosse qualcosa che non andasse, non si aspettava che Tenshi gli cominciasse a parlare mentre fa la cacca! Che imbarazzo, che situazione spiacevole. Stringe le chiappe proprio appena prima di iniziare con lo stomaco che brontola e gli fa venire le coliche, un rumore più forte di lei che si appoggia contro la porta. A quanto pare gli deve parlare ma di quelle parole ben poco gli sembra una discussione. < Mi pare che tu invece mi voglia solo far presente che hai preso ancora una volta una decisione di testa tua senza consultarmi. > le risponde per poi sbuffare con quella voce cupa e profonda. Si alza e si tira su di nuovo le braghe, giusto per avviarsi alla porta e aprirla, tanto è ancora safe, non ha fatto nulla e quindi non è una camera a gas con un veleno più potente del tossico di Kimi! La guarda da dietro mentre sentendo i passi arrivare potrà spostare il peso per non cadere, soprattutto se si era appoggiata alla porta con tutto il peso. <Su… di che cosa si tratta. Pensavo che a Konoha dovessimo tornarci, che ne so, per i rotoli del tuo clan, o per raderla al suolo. Che è sta storia adesso? > le domanda senza troppi giri di parole, serio in volto senza darle sconti di nessun tipo. Forse non ha chiaro il concetto che è una mukenin della foglia e che cosa comporta tornare una seconda volta. LA carta della ninja sperduta che aveva dubbi già se l’è giocata e a meno che non ha continuato a mantenere una corrispondenza con Furaya, prendendolo in giro così come la Yugure stessa, di certo non ci sarà un comitato di benvenuto ad aspettarla. [chk on]

23:23 Tenshi:
 E' ovvio che l'altro abbia tantissimi dubbi, tantissime domande da porle. E lei dove troverà la forza per rispondergli? Ha scelto ancora una volta di testa sua, è vero. Ma il fatto è che, seguendo la sua logica, non avrebbe potuto scegliere la strada semplice. Perché quella è la strada dei deboli. E quella strada l'avrebbe portata alla perdizione. Kioshi l'aveva avvisata: quel potere divora l'anima. E' proprio per quel motivo che deve compiere quel viaggio. Per distruggere definitivamente la propria anima. E ricomporla proprio grazie a quel potere. Proprio grazie allo sharingan. Per chiunque quel ragionamento non avrebbe un minimo di senso. Eppure, nella sua testa tutto ciò prende forma e si dipinge con colori nuovi. Perché cos'è, effettivamente, la vita, senza il rischio? E quelle parole giungono alle sue orecchie. Ha preso ancora una volta una decisione senza consultarlo. Ma è davvero così sbagliato aver deciso per sé? Lei non vuole obbligare nessuno. E' giusto, invece, che si mortifichi nell'ascoltare quelle parole? Perché è questo ciò che accade. Si sente mortificata, si sente sbagliata. Eppure, non si pente ancora di quella decisione. Si sposterebbe, semplicemente, di qualche centimetro, quando sente i passi dell'altro dirigersi verso di lei. Adesso s'appoggerebbe al muro di fianco alla porta. Lo sguardo si alzerebbe, quando l'altro viene fuori dal bagno. Lo sguardo della rosata è distante, perché sa già di stare per chiedere all'altro troppo. E sa già che l'altro potrebbe pensare all'eventualità di non seguirla. Anzi, quella è una possibilità molto reale. Anche se lei, ancora, non ha pensato a cosa farebbe se l'altro decidesse di non seguirla. < Nemurimasen > pronuncerebbe quel nome, per poi fare una pausa, come a dargli importanza < ho chiesto il suo aiuto per prendere lo Sharingan > e adesso? Farebbe meglio a dire come sono andate le cose. Eppure, decide di non raccontare tutta la storia. Per paura. Paura della reazione altrui. Paura di rimanere sola. Paura di perdere la persona che ama. < Mi ha mostrato chi sia e dove si trovi il custode dell'occhio che sto cercando >. L'occhio più adatto a lei. Quell'occhio dall'incredibile potere. < Si tratta di colui che un tempo è stato a capo della corporazione dei custodi del fuuinjutsu > ed è lì che il volto tornerebbe a nascondersi tra le ginocchia. [Chakra on]

23:36 Eryk:
 La ascolta o meglio sente quello che ha da dire perché quelle parole sono semplicemente giustificazioni per quello che ha fatto: decidere per se stessa. È da quando la conosce che fa così e se c’è una cosa che pensava avesse capito è proprio che da sola fin quando non la smette di essere impulsiva non dovrebbe fare proprio nulla di cui potrebbe pentirsi. Quando finisce di raccontare tutto scuote il capo mentre la destra si stropiccia gli occhi che si chiudono prima di pinzarsi il ponte del naso. < Ok, e con quale esercito pensi di entrare a Konoha? Oppure pensi di mandargli una missiva chiedendogli se può incontrarti al confine e regalarti l’occhio di un potente Uchiha? > La guarda con fare di una persona sconsolata, stanca di dover combattere una guerra contro i mulini a vento, di parlare apparentemente con il muro dato che Tenshi non impara dai suoi errori a quanto pare e lo scotto lo paga sempre lui. Scuote il capo, spostandosi dalla porta del bagno per muoversi verso la camera da letto, sedendosi sul bordo di questo. I gomiti si puntano sulle ginocchia mentre le mani si infilano tra i capelli, grattandosi delicatamente la cute con i polpastrelli un paio di volte. < Con tutti gli Uchiha che ci sono a Oto, con il Kage che è uno di questi, davvero l’unico che hai trovato è in mano all’ex capo dei custodi del fuuinjutsu? Fare un festino a un Uchiha o, chessò, fare il favore al clan di far secco un traditore in cambio di uno dei sue due occhi, no? > come al solito la sua testa fredda e calcolatrice va già alla ricerca di altre possibili soluzioni, costruito proprio in maniera opposta alla Senju a quanto pare, chissà se ha valutato tutte le opzioni prima di decidere di dirgli che sta andando a konoha ad affrontare l’ex capo dei cdf…[chk on]

23:49 Tenshi:
 Sa che giusto e sbagliato, in quella vita, non esistono. Eppure, in quel momento si sente profondamente sbagliata. Per una volta, una volta sola, avrebbe potuto prendere una decisione normale. Una decisione che non mettesse al repentaglio la propria vita o la vita delle persone che le stanno accanto. Ma non lo ha fatto. Non lo ha fatto neanche stavolta. E non si rende conto di rimanere, giorno dopo giorno, sempre più sola. Forse è proprio questo il prezzo da pagare per ottenere il potere? La solitudine? L'essere dimenticata, piuttosto che ricordata? Le sarebbe bastato prendere la via facile. Le sarebbe bastato accettare la prima proposta di Nemurimasen. Eppure, lei, da quella vita, vuole sempre di più. Vuol essere in grado di gestire quel potere. Vuole essere preparata a riceverlo. < Sarà Nemurimasen a dislocarmi lì. Non dovrò attraversare il territorio del paese del Fuoco > spiegherebbe la situazione e, forse, quella è proprio la parte più semplice. Il problema viene dopo. Perché sì, lei ha valutato tutte le possibilità che aveva a propria scelta. Avrebbe potuto uccidere Shinuja e prendersi il suo occhio. Ma sa che è un occhio debole e lei non si sarebbe accontentata. E sa anche che avrebbe scatenato l'ira di Kioshi, che già non vede in un membro esterno del clan l'adeguatezza per portare un tale potere. Avrebbe potuto accettare l'offerta di Hanae, ma poi non sarebbe riuscita a sopportare un potere del genere, perché non avrebbe rischiato abbastanza. < Ho valutato tutte le possibilità > segue con lo sguardo i movimenti altrui, i suoi spostamenti. Ma lei rimane su quel pavimento, ancora poggiata al muro. Come se già sapesse di doverlo lasciare andare. Di dover lasciare andare l'amore della propria vita. < E questa è la più giusta per me > esclamerebbe infine. Non ci sono scuse: ha scelto quella strada per egoismo, perché è proprio ciò che voleva, proprio ciò che riteneva, e ritiene, più giusto per lei. < Sei libero di urlarmi contro > concluderebbe. Perché, in fondo, se lo merita. [Chakra on]

00:11 Eryk:
 Parole che valgono esattamente come la sabbia nel deserto: nulla. Sono parole vuote e appunto non stanno parlando ma è lei che gli sta dicendo la sua decisione. Ancora una volta che lo vede costretto a seguirla. < Si certo, e da lì? Con quale esercito, squadra o compagni pensi di abbattere una persona del genere. E se quell’occhio fosse sigillato altrove e non te lo desse neanche da morto?> sbuffa e infine si alza, dirigendosi verso un armadio. Le mani scorrono sulle ante ad aprirle per prendere fuori lo zaino con la quale era tornato e così, proprio come lo aveva disfatto pochi giorni fa, ecco che comincia a riempirlo di nuovo dei suoi vestiti. Ha valutato tutte le possibilità? Davvero, quando? Prima o dopo farsi bruciare un occhio intero. Non è bastato? < Urlarti contro non servirà a nulla. Hai già deciso e come al solito non mi ascolti… > finisce così di sbattere dentro quei vestiti più o meno piegati. Sta abbastanza alterato in questo momento, non gli importa esattamente che si stropicci una camicia o meno. Lascia fuori giusto un paio di pantaloni e calzini che si va a mettere. Afferra lo zaino con la mano destra mentre scalzo si sposta dalla camera da letto, passandole di fianco, muovendosi verso l’ingresso. Non le da neanche uno sguardo, nulla, punta dritto agli anfibi neri. < Sai che c’è Tenshi? La scelta giusta per te ti porta alla morte e dato che te ti sei presa la briga, per l’ennesima volta, di fare i tuoi piani senza tenermi in conto, ora lo faccio io. Da morto non realizzo un bel niente e in tutta onestà speravo che almeno adesso, senza più la bugia a tenerci separati, potessi fidarti di me e consultarti.> Finisce così di indossare gli anfibi, cominciando a legarsi quei lacci in maniera stretta, la cacca può aspettare, la farà per strada se necessario. Si rialza in piedi e afferra appunto il cappotto nero lungo. < A quanto pare valgo solo questo per te e la tua agenda non prevede la mia presenza. >

00:37 Tenshi:
 Fino a che punto può spingersi il suo egoismo? Fino a che punto può spingere la sua sete di potere? La sua voglia di patteggiare i conti con il passato? Sono forse tutte queste cose più forti di ciò che prova per Eryk? Di ciò che in quei mesi con lui è cresciuto sempre di più, rivelandosi un sentimento puro? Non era stato facile accettare quel sentimento. E, forse, tutt'ora, la rosata tende a nascondersi dietro quella bugia. Dietro a quel suo egoismo che la porta ad agire d'impulso. Ed ecco che la vita le pone davanti un altro bivio. Uno dopo l'altro, come se sapesse esattamente che lei non è brava a scegliere. Come se sapesse esattamente che i bivi la bloccano, lasciandola senza aria alla gola. Ed il respiro aumenta. L'occhio destro si sgrana, ad ogni parola dell'altro. Ad ogni suo movimento. E non riesce a dire nulla. Non riesce ad aggiungere qualcosa, a controbattere. Perché il più forte caratterialmente è sempre stato lui. Lei non lo è mai stata. Ed in quel momento, tutte le decisioni che ha preso crollano, diventando un grande punto interrogativo. Le mani si perdono dentro i propri capelli. E stringono quella testa, che le pare possa esplodere da un momento all'altro. Quell'occhio azzurro cielo si riempie di lacrime. Davvero il proprio egoismo è più forte di ciò che prova per lui? Davvero si spingerebbe fino in fondo, fregandosene del Doku? Ma si sa. Quel suo lato emotivo la rende estremamente debole. E, forse, in quel caso, va bene così. < Non andare > un sussurro quasi impercettibile. Non sa se l'altro possa sentirla. Le proprie corde vocali non riescono ad emettere altro. Ma il proprio cuore urla. Urla perché sa che lasciarlo andare è profondamente sbagliato. Perché lui è la cosa più bella che le sia mai capitata. Ed è per questo che, in lacrime, si raddrizzerebbe. E si rimetterebbe in piedi. I passi avanzerebbero. Dapprima lenti. Poi sempre più veloci. E, proprio nel momento in cui l'altro abbia preso il cappotto, lei getterebbe le proprie braccia attorno al suo busto. Nasconderebbe il viso tra la sua maglia, bagnandola con le proprie lacrime. < Non andare > sussurrerebbe, ancora una volta. < Non andare via da me > una pausa. Un singhiozzo. Mille pensieri in testa, ma ecco il più giusto < andiamo via insieme > una pausa, per poi specificare < via da tutto questo >. Perché lui adesso ha preso tutta un'altra importanza nella vita della Senjuu. Perché la propria agenda prevede solo la sua presenza. E questo, automaticamente, diviene più importante dei propri obiettivi. Perché quell'amore è più forte del suo egoismo. [Chakra on]

00:52 Eryk:
 Non la sente e inoltre non la vuole sentire, anche perché si sente ferito, di nuovo abbandonato così come Ren lo aveva lasciato con una promessa vuota , quella giornata da passare insieme dopo il suo esame genin, con la rossa che era fuggita la notte prima dell’esame, lasciandolo con un pugno di mosche in mano. Di nuovo sta succedendo che la persona con la quale si lega gli fa una promessa solo per poi andare via, perché Tenshi stava prendendo una strada che lui non può seguire dato il costo del biglietto e soprattutto la totale assenza di preparativi sufficienti per intraprendere una missione che è suicida. Si infila appena la manica destra del cappotto quando questa lo abbraccia da dietro, singhiozzando contro la maglia, chiedendogli di andare via insieme… per andare dove? < A che pro? > è l’unica cosa che gli esce dalle labbra, posando lo zaino per terra mentre abbassa il capo a guardarla. < A che pro ti sei fatta bruciare un occhio se poi non hai intenzione di andare a prenderti quello che volevi. > le domanda, chiaramente ancora adirato dallo stato in cui è tornata a casa qualche sera fa e a giudicare da quello che gli sta dicendo oggi, beh si vede che c’è stato dell’altro oltre a perdere l’occhio. < Devi imparare che tutto ciò che facciamo ha delle conseguenze. Siamo ancora al portone di Konoha, quante altre volte dovremmo vivere di nuovo questa situazione? Quante altre volte pensi di potermi scartare, mettere da parte e aspettarti che io ti segua ciecamente? > le domanda serio ma il tono è fermo, pacato, quasi freddo. < Per i tuoi obiettivi sono quasi morto una volta Tenshi, alle porte di Oto, ricordi? Ti amo ma non sono disposto a fare il martire per te o per Onosuke. Mi spiace ma valgo molto di più di questo e pure io ho i miei problemi a cui pensare. > Già, perché si è sempre parlato dei progetti e problemi della senjuu, eppure Eryk è in viaggio proprio per trovare delle risposte ai suoi.< Quindi andiamo via, va bene. Il fatto è che sei te che mi porti di nuovo a tutto questo.>[chk on]

01:14 Tenshi:
 Forse quell'occhio non è stato un prezzo da pagare. Forse, è stata una punizione. Una punizione per espiare i propri peccati. I peccati di una vita breve, ma fin troppo intensa. Perché le sue decisioni l'hanno sempre portata a rimanere da sola. Ed oggi non farà lo stesso sbaglio di quella volta. Non farà lo stesso sbaglio che ha fatto con Onosuke, su quella spiaggia. Oggi, non dirà addio ad Eryk. Perché se c'è anche solo una cosa che ha capito in quella breve vita è che non può separarsi da lui. Si era detta che sarebbe andata bene. Che non le sarebbe importato se lui non fosse voluto andare con lei a prendere quel dannatissimo occhio. Ma la possibilità che lui si stufasse di lei e dei suoi comportamenti infantili, non l'aveva nemmeno sfiorata. E non ci riesce, stavolta, a slegare quel filo che la tiene attaccata a lui. Non riesce a dirgli addio. Il volto è ancora nascosto tra la stoffa della maglietta altrui. Le braccia stringono a sé il corpo dell'altro, segno del fatto che non è disposta a lasciarlo andare. < Avrei voluto tagliare definitivamente con il mio passato > singhiozzerebbe, con quelle labbra contro la maglia altrui < avrei voluto accedere a quel potere, per dimostrare a me stessa che anche io potevo farcela > e queste sono cose che l'altro già sa. Salvare Onosuke è diventato un obiettivo importante nella propria vita perché in quel modo, finalmente, può liberarsi del passato. Ma a che serve liberarsi del passato quando non si ha più un futuro? < Tutto questo, se tu non ci fossi, perderebbe ogni senso > perché è proprio lui il suo futuro. E preferirebbe restare per tutta la vita con un occhio solo, piuttosto che perdere proprio lui, proprio la persona che ama. < Perché il mio futuro sei tu > continuerebbe a singhiozzare, senza sosta, ed a stringerlo sempre più forte. Quella corazza d'egoismo che s'è creata intorno a lei, pian piano, si sgretola. Ed è proprio Eryk a sgretolarla, con ogni sua parola. E, forse, era proprio questo ciò di cui la Senjuu aveva bisogno: una svolta. < E per te sono disposta a mettere da parte ogni cosa > ancora le mani lo stringerebbero, il viso si nasconderebbe di più tra quella stoffa. Ha sempre avuto bisogno di un muro contro cui sbattere, prima di capire. E' sempre stato così. E forse, quei gesti del Doku, quelle parole, sono arrivati dritti al punto, hanno toccato proprio il punto debole di lei < Mi dispiace averti fatto preoccupare. Mi dispiace aver preso decisioni infantili > e lo riconosce. Riconosce di essersi comportata come una bambina. < Mi dispiace non aver mai pensato ai tuoi obiettivi ed ai tuoi problemi > singhiozzerebbe, ancora ed ancora, mentre la maglia altrui continuerebbe a bagnarsi di quelle lacrime < Ti prometto che li risolveremo insieme, così come insieme abbiamo risolto i miei > non tanto perché glielo debba. Quanto, piuttosto, perché lo ama. < Ma ti prego, non lasciarmi > è tutto ciò che direbbe infine. Perché la sua più grande paura non è rimanere senza un occhio. Non è non riuscire a salvare Onosuke. La sua più grande paura è perdere Eryl. [Chakra on]

01:44 Eryk:
 Alza la mano destra portandosela proprio tra i capelli mentre scuote il capo. Chiude quelle iridi color ambra per poi cominciare a levarsi il cappotto e appoggiarlo nuovamente all’appendi abiti all’ingresso. È un problema ricorrente quello della ragazza dai capelli rosa, probabilmente dovuto alla età ancora acerba, dimostrando quella tenera età proprio in queste occasioni qui. < Lo sai anche te che non è vero. Puoi dirmi che lasceresti tutto ma ti rimarrebbe comunque dentro un insicurezza tale da non sentirti a tuo agio. Ti conosco forse meglio di quello che tu pensi. > le risponde infine. La destra passa dai propri capelli corvini fino a quelli rosa di tenshi, donandole qualche carezza tenera in capo mentre continua ad osservarla. Non stava scherzando, davvero se ne stava andando per lasciarla lì, neanche un cresci bene che ripasso, proprio un addio così come si è separato dall’altro affetto importante che ha avuto. Forse è anche lui il problema: sta scoprendo adesso come amare e cosa significhi, magari sbaglia qualcosa. < Che l’occhio ti sia di monito, dovevi arrivare a farti del male che neanche io posso rimediare prima di ascoltarmi. Aspettavi me ne andassi per caso? Da quanto lo sai, lo devo ricondurre al tuo atteggiamento strano di recente immagino.> la sgrida come fa sempre, come fa con chi ama. Forse perché Tenshi ha bisogno di lui come amante ma anche come educatore essendo più bilanciato ed equilibrato rispetto a lei. <Andiamo a letto, ormai non mi scappa neanche più la cacca. Hai un gruppo di persone comunque, sfruttalo. Altrimenti quell’haori vale letteralmente come la carta igienica che stavo per utilizzare. > Finisce così , aspettando che lo liberi da quell’abbraccio per scalciarsi dai talloni gli anfibi e buttarsi di nuovo a letto, probabilmente per consolarla un po' e valutare il possibile… ancora una volta, forse l’ultima, perché la pazienza di Eryk è finita. [chk on][End]

01:59 Tenshi:
 E quando pensava che tutto fosse finito, ecco che l'altro riesce a sorprenderla ancora, ancora ed ancora. Forse, è proprio per questo che lo ama: perché riesce a sorprenderla. E lo sa, sa bene che l'altro era pronto ad andarsene. Ma lei proprio non ce l'ha fatta a lasciarlo andare via. Forse un po' per non ricadere nello sbaglio di dire addio. O forse perché lui è diverso da Onosuke. Perché lui è Eryk. E non riuscirebbe mai a dirgli addio. Perché tra le sue braccia si perde. Perché le sue parole la consolano. Perché le sue carezze la fanno sorridere. Perché la sua razionalità mitiga l'impulsività della Senjuu. Perché lui la conosce meglio di chiunque altro. E' vero che mettere da parte i propri obiettivi la renderebbe insicura. Ma è altrettanto vero che non può più vivere senza l'altro nella propria vita. Ed ora accoglie quelle parole con un semplice cenno della testa. Chiude quel solo occhio che le rimane, mentre riceve quelle carezze sul proprio capo. < Qualche giorno > esclamerebbe a quella domanda. Da qualche giorno si teneva quel peso dentro. Ed adesso che se n'è liberata, sta già meglio. Ma le sue braccia non intendono ancora lasciare andare l'altro. Perché ha avuto paura. Paura di perderlo per sempre. < Non sapevo come dirtelo > perché sapeva già, in cuor suo, che la reazione dell'altro non sarebbe stata positiva. E poi, l'occhio si spalancherebbe. Sfruttare gli altri membri della Yugure per un qualcosa di così egoistico? Chi di loro lo farebbe? Kimi l'aveva avvisata: quella, non è la famiglia. Per questo l'idea di chieder loro non l'aveva nemmeno sfiorata. Ma se invece ci provasse, cosa succederebbe? Alzerebbe lo sguardo verso Eryk, il quale gli ha appena dato un motivo per continuare ancora a perseguire i propri obiettivi, nonostante tutto. Nonostante lui stesso si sia sentito messo da parte. < Lo farò > è tutto ciò che direbbe infine, slegandosi da quell'abbraccio e seguendolo a letto. Quella sera, vuole solo dormire sul suo petto. [END]

Tenshi dice ad Eryk della missione suicida. Eryk si arrabbia con lei e sta per andarsene di casa, quando lei lo ferma dicendo di non andare. E' a quel punto che Eryk le suggerisce di chiedere agli altri membri della Yugure di aiutarla (rido).