Futuro

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00:13 Ichirou:
 I giorni scorrono all'interno di quella struttura, passano come mai prima, di certo più veloci rispetto a quando era in prigionia, di certo è più comodo rispetto a quei giorni. I medici rimangono fiduciosi, dicono e ripetono che si possono tranquillamente rimpiazzare, certo ci vorrà del tempo, però c'è una possibilità. Nella sua stanza, lo Hyuga è da solo, nessun compagno, i letti accanto al suo sono completamente vuoti, forse per le sue crisi o per gli incubi o per chissà quale altro motivo, fatto sta, che nessuno si avvicina a quella stanza da quando lui è lì, dei pazienti si intende almeno. Le uniche cose che indossa in quella stanza, sono dei semplici pantaloni in tela bianchi e nient altro, il piede scalzo e l'altro gambale che pende verso il pavimento, senza però toccare il suolo. Una stampella lo regge in piedi di fronte alla finestra di quella stessa stanza, mentre il torace del ragazzo, dal costato a tutta la spalla destra, è fasciato non solo per evitare che il lavoro fatto dai medici venga buttato, ma anche per fare in modo che la mancanza del braccio del ragazzo non faccia a sentire a disagio sia se stesso che gli altri intorno a lui. Si trova dunque lì fermo, di fronte a quell'enorme finestra a fissare il tempo che passa fuori da essa, lento ed inesorabile, in attesa che qualcosa lo desti da quel suo incubo interno.

00:24 Sango:
 I passi che risuonano nei corridoi dell'ospedale, anche in quella notte cosa importa? Non si sarebbe fatta fermare da alcuno pur di giungere alla sua meta, la stanza del giovane Hyuga. Ha atteso qualche giorno prima di potersi portare di nuovo da lui, nella consapevolezza che l'altro era incosciente e non avrebbe compreso la sua presenza, piuttosto ha avuto molto tempo per pensare a quello che deve fare, alle informazioni che le ha dato, a quella guerra dichiarata in modo tanto maldestro. Sospira, le vesti che scivolano dietro di se, il lungo kimono nero che scivola sotto le caviglie fino ai stivali ninja. Molto semplice la veste, trattenuta solo da quella cintola rossa in vita che richiama il colore intenso dei propri capelli. Sospira ad ogni passo, cerca di far più piano che possa prima di trovarsi infine davanti la porta chiusa di colui che sta cercando davvero adesso, e si ferma indecisa sul da farsi. E' giusto trovarsi li a quell'ora tarda? Sarebbe alquanto indecente trovarla li da sola con l'altro, eppure la destra si solleva delicata e chiusa in un pugno per battere tre volte sulla porta. Un suono dolce, ma non attende risposta, sia mai che stia dormendo e preferisce aprir la porta infine e mostrarsi. Le iridi azzurre che scivolano per la stanza alla ricerca del suo corpo, ma il letto è vuoto, e la sua presenza si erge contro la luce tenue della luna che lo lambisce attraverso la nebbia sottile < Ichirou > sospira quel nome con un lieve sorriso, sembra star meglio rispetto l'ultima volta < non dovresti affaticarti > sussurra gentile < posso entrare? > sebbene i passi l'abbiano portata già dentro e abbia già chiuso la porta, ma non si avvicina ancora, lo osserva da lontano in silenzio non sapendo bene come comportarsi. [chakra on]

00:41 Ichirou:
 I pensieri si ammassano all'interno della sua mente, i suoi occhi, per chi lo guardasse, sono ormai stanchi, privi di ogni voglia di vivere, chi potrebbe mai biasimarlo in effetti, la perdita di due arti non è cosa da poco in fin dei conti, soprattutto per chi sognava di diventare un ninja medico, un sogno che lentamente scivola sotto i raggi di una luna opacizzata da una sottile nebbia che ricopre quell'istituto. Un rumore rompe il silenzio di quella stanza, sin troppo affollata per i gusti dello Hyuga, già solo la sua stessa presenza è di troppo, ma nel sentire una voce familiare approcciarsi a varcare la soglia, un tenue sorriso si staglia sul volto di costui, che con i capelli raccolti in una folta coda alta, andrebbe lentamente a volgere il suo corpo in direzione altrui, andando a svelare l'identità della sua visitatrice <Sango..> quel nome viene pronunciato con voce rauca e ferita, si sta ancora riprendendo in fin dei conti, ci vorrà un po' di tempo. Giratosi quindi in direzione altrui, con molta calma ovviamente, comincerebbe ad avvicinarsi al proprio letto, facendo anche una piccola battuta di spirito <Se non disturbi i miei coinquilini puoi fare quello che vuoi..> un altro piccolo sorriso va a manifestarsi sul suo volto, viso che poi torna serio con una piccola nota di malinconia <Perdonami.. non dovrei fare battute di alcun genere..> Mentre raggiunge il proprio letto, lo Hyuga fa un piccolo cenno alla donna <E' bello vederti, accomodati pure, non farti problemi..> intimandola a sedersi dove preferisce, mentre con calma tenta di raggiungerla alla sua posizione.

00:59 Sango:
 Lo osserva, sente il proprio nome e come viene pronunciato e una stretta al cuore la stringe prepotente < non voglio disturbare te > sottolinea ma si trattiene dal continuare davvero in quella linea < scusa > sussurra senza guardarlo, quanto è difficile scusarsi davvero? E non per quel che dice ma per quel che ha fatto. < scherza quanto vuoi > cerca di sorridere in quel modo sollevando gli angoli delle labbra in modo timido, preferisce vederlo in quel modo che triste e malinconico . Lo vede muoversi in quel modo, e le si stringe il cuore . < mh > fa un cenno ma si avvicina, cauta a lui, cercando di giungere verso lui e posare il sedere sul materasso poco morbido , quello degli ospedali, non troppo comodi da potersi sentire a casa davvero < sono felice che tu sia sveglio > la voce che si mantiene bassa, quasi triste, ma non riesce ancora a guardarlo negli occhi, preferisce guardare fuori dalla finestra e rimirar la luna a spicchio che li osserva e li protegge < come ti senti? > che domanda stupida da fare a colui che ha perso metà del suo corpo, e lentamente anche le iridi azzurre si portano verso lui , verso il suo viso per prima, prima di scendere sul suo corpo, su quelle fasciature, su quel braccio che manca < Ichirou > geme quel nome a bassa voce, solo per lui, priva del proprio essere, pregna di colpe e agonia che si riversano nel proprio essere. Sospira chiudendo gli occhi, ma non lo tocca, rimane con le mani sul grembo, strette tra di loro, si torturano le dita tra loro < ti chiederei perdono..ma non sono un essere da poter perdonare > no che non lo è < sono egoista, lo sono stata, come se fossi sempre il centro di un mondo che non esiste.. lasciando che coloro che possono provare a volermi bene , a starmi vicino.. finiscono per farsi male in qualche modo e io non faccia mai nulla > vi è rabbia in quelle parole, una tortura che si perpetua violenta dentro di se. Non lo guarda, abbassa semplicemente il viso verso le gambe, silente. [chakra on]

01:21 Ichirou:
 Si sente osservato in questo momento, un po' troppo rispetto al solito, non è abituato <Non guardarmi come se fossi un appestato..> un mezzo sorriso ed una piccola risata si palesa dal suo viso, cerca di sdrammatizzare un po' la situazione e di non far sentire lei in difetto in questo momento. Giunge dunque al letto, sulla quale andrebbe a stendersi con tutta calma, mentre lei si siede ai piedi dello stesso <Lo sai che non devi scusarti ogni volta che ci vediamo vero..?> pone quella domanda in forma retorica, non si aspetta che lei gli risponda, più che altro che capisca <Scherzare è l'unica cosa che posso fare in questo momento.. anche se non mi sembra più il caso di farlo..> andrebbe ad ammettere ammirando il lavoro che hanno fatto sul suo corpo. Sente come la voce della donna sia in fase di rottura, escono delle tonalità tristi dalle sue labbra, la cosa lo rattrista un pochino, non può nasconderlo, ma decide comunque di rispondere con un sorriso ed un'altra battuta <Leggero..> una piccola risata esce dalle sue labbra, una risata sincera questa volta, la cosa lo ha fatto davvero ridere. La guarda mentre pronuncia il suo nome, un nome che ha sentito fin troppe volte venir pronunciato dalle persone sbagliate, ma nota soprattutto che non viene mai guardato negli occhi, il che lo fa un po' arrabbiare, tuttavia, con un sorriso un po' malinconico, andrebbe ad ascoltare tutto ciò che la ragazza proferisce, andando solo in fine a risponderle con tutta calma <Sai.. in questo momento sto muovendo le dita del piede..> ovviamente sta parlando del piede mancante <Sento i miei tendini, i nervi e persino i legamenti muoversi laddove ormai.. non c'è più nulla> ammette andando a guardare il viso altrui <Guardami negli occhi quando parliamo.. ti prego.. almeno tu, non trattarmi come se fossi un'anima in pena che ha bisogno della compassione degli altri per poter sopravvivere..> ammetterebbe quasi severo <Quello che mi è successo, non è avvenuto per un regolamento di conti.. non è colpa tua se sono stato rapito, nessuno sa che ho avuto dei contatti con te, quindi tu non c'entri nulla con tutto questo.. quindi hai ragione, non devi esser perdonata, perché non hai nulla da farti perdonare.. anzi, se non fosse stato per te, sarei probabilmente morto dissanguato davanti alle mura di Konoha..> Nel dire questo, le iridi perlacee del giovane cercano di incatenarsi a quelle altrui, come a volersi far vedere dalla di lei persona <E' colpa del mio nome se sono finito in questa condizione..> il pugno sinistro andrebbe a chiudersi con forza su se stesso <Non sei tu quella che deve sentirsi in colpa qui.. quindi smettila.. e per favore, non provare pena per me..> una piccola lacrima scivola sul viso del ragazzo, spezzato dalla rabbia più che dal dolore in questo momento.

16:34 Sango:
 < non lo sei! > si affretta a rispondere, come se guardarlo lo mettesse in quella posizione, e non sa davvero cosa fare se non stare seduta semplicemente con le gambe che oscillano senza poggiarsi e il viso lontano con l'espressione colpevole. Lo è. Sente il suo scherzo eppure non riesce a ricambiare alcuna battuta, seppur cerca di non perdersi alcun suo movimento in nessun attimo con la coda dell'occhio, con il respiro, lo spostamento d'aria e il suono stesso della sua voce , e rimane sorpresa dal sapere che possa sentire ancora un arto che non c'è più, non ci dovrebbe esser il vuoto? Quel rimprovero la strappa via a quei pensieri e lentamente si volta a guardarlo, il viso lievemente arrossato per l'imbarazzo dell'esser stata ripresa < non sei un anima in pena che ha bisogno di compassione > stringe le mani su quella stoffa ruvida sotto di loro , il viso sollevato per poterlo guardare negli occhi < mi ero dimenticata di quanto sei alto > un sospiro sfugge alle labbra < non mi incolpo di quello > cerca di fermare le sue parole, sono tante, troppe, si ricorrono tra di loro e cerca di fermar quel fiume impetuoso < avrei potuto portarti io a Konoha, avrei potuto cercarti per tutto il tempo che non ci sei stato, ma non lo ho fatto > avrebbe potuto far molte cose ma nessuna è stata fatta < non provo pena per te > sussurra portando la destra li, verso il suo viso, indecisa se toccarlo o meno, ma se l'altro non si fosse spostato a quel contatto, sarebbe andata a raccogliere la lacrima che scivola su quella dolce gota < troveremo una soluzione per il braccio e la gamba, ne sono sicura > quello è forse la cosa più semplice < non posso pensare che ti abbiano torturato solo per i tuoi occhi, solo per il tuo nome, tutto ciò è ignobile! > per quanto abbia ucciso, per quanto i propri obiettivi siano grandi e lastricati di sangue, non vi è mai alcuna tortura che potrebbe compiere verso altri < mi sei mancato, ci sono tante cose di cui devo parlarti > lieve quel sorriso sboccia e la mano calda rimarrebbe li a carezzarlo dolcemente fin quando l'altro non l'avesse spostata. [chakra on]

17:02 Ichirou:
 Nel sentire quel minimo contatto fisico con la mano altrui, il ragazzo ha un leggero sussulto, come se la memoria lo riportasse indietro a quel cubicolo, nonostante avesse visto la mano della donna approcciarsi al suo viso, quel tocco l'ha spaventato se così si può dire, ci vorrà un po' prima che tutto torni come prima e l'unica cosa che riesce a fare mentre quella mano staziona sul suo volto per accarezzarlo e raccoglierne le lacrime, il suo unico arto superiore ancora attivo raggiungerebbe la di lei mano, andando a posarsi sì delicatamente, ma stanca su di essa, trasmettendole il peso di un arto si funzionante, ma provato nonostante sembri in ottime condizioni, quindi andrebbe a proferire parola in direzione della rossa <Non posso accettare un pensiero simile da te.. se non sono un anima in pena allora non distogliere lo sguardo, altrimenti mi fai capire che in realtà provi pena per me.. e non è quello che voglio farti provare nei miei confronti, non lo sopporterei..> nonostante tutto quello che ha passato, come al solito, il pensiero del ragazzo va a lei prima di se stesso, come è sempre stato del resto <Vederti triste e compassionevole nei miei confronti sarebbe il colpo di grazia in questo momento..> ammetterebbe in un lieve sussurro mentre le dita della sua stessa mano sfiorano quella altrui. La ascolta con non poca attenzione, sente come lei si incolpi del fatto di non esser stata presente in quel momento, ma la cosa non cambia per lui <Avresti potuto sì..> andrebbe a spiegare <Ma avresti compromesso la tua posizione e saresti stata un bersaglio facile per chiunque se l'avessi fatto.. certo non metto in dubbio che te la saresti cavata senza alcun problema, ma forse io avrei rischiato di più di quanto non abbia fatto negli ultimi mesi passati in prigionia se quello che mi hai raccontato sulle persone che ti tengono d'occhio sono vere..> la memoria del ragazzo lo porta a quel simil appuntamento in quella locanda a Kiri, quando la Ishiba gli parlò di come lei fosse costantemente osservata e di come l'avvicinarsi a lei sarebbe stato pericoloso <Non crucciarti per ciò che mi è successo o per ciò che non hai fatto, ripeto, è solo colpa del mio nome se sono finito così e probabilmente sarei finito peggio se avessero scoperto che tu eri con me..> ammetterebbe dunque in fine. Le sue parole si fanno strada nei pensieri del ragazzo, dice che si troverà un modo per "aggiustarlo", sente il rammarico nelle parole che pronuncia e la rabbia nel non aver potuto fare niente, quindi decide di stringere la mano altrui con quel poco di forza che gli è sopravvissuta in corpo, per poi spostarla dal suo viso ed appoggiarla al suo petto, fasciato ed un po' deperito, ma ancora definito ed con un po' di massa ancora presente su di esso <Anche tu mi sei mancata, non hai idea di quanto abbia sentito la tua mancanza..> tenendo stretta la sua mano, gli occhi dello Hyuga si incatenano a quelli della Ishiba, che finalmente ricambia lo sguardo del ragazzo.

17:16 Sango:
 Percepisce quel piccolo brivido di paura, lo vede nei suoi occhi quando la propria mano va a carezzarlo. Stringe le labbra in una smorfia ma non vuole allontanarsi, può fidarsi di lei < non ti farò del male > una promessa sussurrata nella notte buia, ove nessun altro sa che entrambi siano li, tanto vicini a sussurrarsi piccole parole che sembrano quasi quelle di due innamorati , ma non è realmente così o forse lo è? Sente il calore della sua mano , pesante, debole, non s'è ancora ripreso totalmente e chissà che ci riesca davvero a dimenticare il tutto e cancellarlo per poter vivere meglio < chissenefrega adesso delle posizioni > sibila con astia sebbene la voce si mantenga bassa < sono qui, a Konoha, in un ospedale di notte chiusa dentro la stanza di un ragazzo > fa notare l'evidenza della cosa < non so chi mi tiene d'occhio, forse Yukio perchè ha compreso che io.. > ma tace, si ferma, non vuole riversargli tutto addosso quando è così debole. La mano che scivola su quel petto, sulle fasce che lo coprono , sul corpo che è cambiato. Magro, potrebbe sentir meglio le ossa adesso e lo paragona a quell'unica notte ove hanno fatto l'amore e ha potuto godere del suo corpo appieno sotto una luna bellissima e sebbene fossero nel bel mezzo della guerra, era tutto molto più semplice . Le iridi che cercano le bianche altrui, felice che siano ancora allo stesso posto di sempre, e che non porti più quelle dannate cinture . Gli stringe la mano provando a portarla in grembo , sul proprio, senza lasciarla ma tracciandone il profilo con la punta delle dita < vorrei poterti dire che mi vedrai spesso, e sarà così per un pò, ma quello che ho fatto, quello che sto per fare, o mi farà uccidere o mi renderà completamente libera > parole strane, ambigue, forse senza senso per l'altro < devo sapere, che qualsiasi cosa faccia, anche se avessi una sentenza di morte certa sul mio capo, proverai a comprendermi > una sentenza che arriverà senza dubbio, ma sarebbe stata protagonista di quella morte? Non tanto facilmente < che non mi giudicherai senza sapere il perchè > vuole che glielo dica, che possa fidarsi di lui anche se non l'avesse più rivisto in tutta la propria vita. Attende adesso , silente, fissandolo dritto negli occhi e tenendogli la mano . [chakra on]

17:37 Ichirou:
 Lo rassicura, quel contatto viene ovviamente accettato dal ragazzo, sa che di lei si può fidare ciecamente, abbraccia quindi la possibilità che quella mano in realtà non voglia fargli del male, quindi mantiene quel contatto con gelosia quasi, la ascolta parlare poi, con quel suo tono ostico verso i giudizi che potrebbero arrivare nel caso in cui qualcuno li vedessi in quel preciso istante, il tono per la quale lo Hyuga venne rapito la prima volta che si incontrarono, che mette sul suo viso un bel colorito rosato, colorito che ormai era sbiadito, un leggero sorriso segue e concilia il tutto, facendogli prendere un po' di colorito malgrado le sue condizioni. La donna si ferma prima di continuare il suo sfogo, forse non gli vuole riempire la testa con troppe informazioni, ma d'altronde sono cose che lui già sa, quindi decide di non intervenire a riguardo, si vede la mano mentre viene trasportata sul grembo altrui, una posizione che le lascia prendere senza opposizione alcuna e, mentre lei comincia a dare un accenno di spiegazione allo Hyuga, quest'ultimo ne guarda il volto, andando a studiare ogni singolo movimento che questo potesse fare, ogni piccolo cambio di espressione ma soprattutto il labiale di tutto ciò ch'ella sta professando davanti alla sua persona. Sono parole che non si sarebbe mai aspettato di sentire, non in un momento come questo, non dopo aver sopportato quello che ha subito in quella gabbia fatta di roccia e fango, non ne riesce a capire bene il senso lì per lì, ma prova comunque a rimanere concentrato sulle richieste che la donna avanza nei suoi confronti, parla di sentenze di morte, libertà e giudizi, fino a quando non arriva a fare quella richiesta, cieca comprensione da parte dello Hyuga stesso, che aggrottando la fronte in segno di dubbio ed una lieve stizza, andrebbe a cambiare la posizione delle loro mani, prendendo quindi quella di lei e stringendola con sincerità, avvicinando il viso al suo sollevando quindi il busto per poterla raggiungere e quindi guardandola negli occhi proferire <Sai perfettamente che non puoi farmi una richiesta del genere..> una breve pausa disegna un lieve sorriso in volto al ragazzo, un sorriso pacato e tranquillo, ma con una leggera nota di malinconia <Non ti ho mai giudicata per le scelte che hai preso, non puoi di certo pensare che possa farlo proprio adesso..> ammetterebbe in direzione della donna non distogliendo lo sguardo neanche per un secondo dalle sue iridi <Hai il mio più completo appoggio, per qualsiasi scelta tu faccia.. è sempre stato così e lo sai perfettamente, quindi non hai bisogno di fare queste richieste..> concluderebbe quindi lasciando la parola alla di lei persona, dandole la possibilità di spiegarsi nel caso lo ritenesse opportuno.

17:56 Sango:
 Sospira lievemente, non si scosta nel vederlo avvicinarsi tanto, seppur ne resti sorpresa. Qualche attimo prima stava per rifuggire dal proprio tocco eppure adesso se lo trova tanto vicino da sentire il suo respiro, poter percepire il suo essere tanto intensamente e sentire la sua stessa , debole, vita. < sto per tradire tutti > sussurra a voce bassissima seppur avvicinandosi all'altro di qualche centimetro, ma non lo bacia, non potrebbe mai fargli una cosa del genere adesso, solo per far sapere solo a lui quello che accadrà < sto per tagliare il mio coprifronte e non vi sarà redenzione > sa cosa sta per fare, sa che diverrà una mukenin a tutti gli effetti , che verrà braccata da tutti quanti < sto per esser parte della causa di una nuova guerra ninja > non rivela di più, non ancora, non in quel posto , seppur tranquillo, è comunque a Konoha stessa . Lo osserva, vuole vedere il suo viso, raccoglierne l'espressione , i pensieri, non è mai stato così bravo a nasconderle dopotutto. Attende ancora qualche attimo, col silenzio che cala attorno a loro < probabilmente non avremmo occasioni dopo di poterci ancora vedere e parlare in questo modo > se l'altro rimanesse a favore della foglia , dell'alleanza, non saranno altro che nemici. Lo ucciderebbe in tal caso? Sul campo di battaglia, se lo trovasse davanti cosa farebbe? I dubbi e i timori che la portano a chiudere le palpebre e celar lo sguardo all'altro, come se fosse stanca < se vorrai trovarmi, sarò nelle terre del suono > un piccolo indizio su dove andare per poterla ritrovare, in quei mesi successivi, ove la maggior fonte di potenza ninja ha voltato le spalle definitivamente all'alleanza per rendersi nuovamente liberi sotto un nuovo kage < di certo non potrò venire io a konoha > se non per distruggerla, ma quel pensiero viene totalmente celato per non farlo preoccupare, dopotutto li ha il suo clan, le persone che conosce, non può dire che avrebbe distrutto tutto quanto. Ma quel che arriverà in futuro, Oto, la sua presa, la guerra, la distruzione, il nuovo jinchuriki, tutto avrà senso per l'altro. [chakra on]

18:22 Ichirou:
 Una sorta di aura cupa cala in quella stanza nel momento in cui i due si avvicinano così tanto, sembra quasi che il tempo si sia fermato, lo Hyuga sente dei brividi percorrergli la schiena, la peluria dietro il suo collo si raddrizza come se stesse percependo un pericolo inesistente, le parole della Ishiba rompono quel silenzio incredibilmente lugubre seppur voluto e pacato, un tradimento a livello globale, il solo pensiero di una cosa simile fa raggelare il sangue del ragazzo per un solo istante, ma trattandosi di Sango, non è poi un'idea così sbagliata, conoscendola ormai quanto basta per capire che evidentemente, c'è un motivo dietro questa sua scelta, quindi si limita a guardarla, a studiarla con attenzione, la loro vicinanza gli permette di percepire ogni singola parola da lei professata, nel migliore dei modi, sentendone il respiro impattare sul suo stesso viso, sulle sue labbra, il battito cardiaco incomincia ad aumentare infatti, non si ricordava neanche più che cosa volesse dire provare una sensazione diversa dalla paura, e quando lei professa che potrebbe essere una delle cause di una nuova guerra, allo Hyuga non resta altro che sospirare leggermente, anche se con una piccola tonalità malinconica, distogliendo per un solo istante lo sguardo da lei, il giovane andrebbe a sorridere lievemente, l'espressione però è triste <Mi dispiace solo non poterti seguire sin da subito..> ammetterebbe tornando con le iridi perlacee su quelle altrui. Dopo una breve pausa fatta da entrambi, la donna ricomincia a parlare, rivela cose che per il ragazzo sono un po' difficili da sentire, non l'ha vista per tanto tempo e a breve se ne dovrà separare di nuovo, è un pensiero che non gli piace molto, e non riesce di certo a nasconderlo alla sua interlocutrice, che potrà assistere al cambiamento del suo viso, che andrebbe ad aggrottare nuovamente le sopracciglia assumendo uno sguardo si rabbioso, ma verso le sue stesse condizioni e non per quello che gli sta venendo riferito, se non si fosse fatto rapire infatti, sarebbe rimasto al suo fianco fino alla fine di questo tradimento di cui ella parla, anche dopo ovviamente <Vorrà dire che appena sarò in grado di viaggiare e soprattutto lottare, ti raggiungerò nelle terre del suono..> il tono della sua voce rimane basso, quasi impercettibile, in modo che solo lei lo possa sentire nel rivelare la sua scelta <Non mi aspetto che tu sia d'accordo, ma ti raggiungerò.. ovunque tu sia ed ovunque tu vada..> arriverebbe ad ammettere alla di lei persona aggiungendo una piccola nota rabbiosa alle sue prossime parole <Konoha mi sta stretta ormai.. l'unica cosa che ho ricevuto da questo Villaggio sono due occhi maledetti e due arti mancanti.. direi che potrò prendere un po' le distanze appena ne sarò in grado..> la mano si stringe attorno a quella altrui, non per farle male, ma per farle capire che ha il suo più completo appoggio conciliando il tutto, andando ad appoggiare delicatamente la fronte alla sua, cercando di ritrovare quel legame che i due avevano in passato, sempre ammesso che la sua controparte glielo permetta.

18:40 Sango:
 Non importa se l'altro approvi o meno, la decisione è stata presa, ha fatto quel che desiderava, ha scelto da che parte stare, e tutto per qualcosa di molto più grande, di quel sogno che vuol realizzare. Ogni passo, ogni attimo, ogni respiro, e tutto dedicato ad un sogno da portare avanti. Non si scolla da quella posizione, seppur troppo vicina, ma quelle parole devono esser taciute ad orecchie indiscrete . A quel suo spiacersi non può che sorridere < non dovresti seguire me > il corpo che si allontana per qualche centimetro, seppur stringa ancora quella mano ancora presente < dovresti voler avere un tuo obiettivo e un tuo sogno > mormora ma non vi è rabbia in quel che dice, solo un onesta e brutale verità < ma ciò non vuol dire che non mi piacerebbe averti al mio fianco in una terra che non conosco > lo avrebbe aspettato, lo avrebbe atteso < ricorda che verrai giudicato, dal tuo stesso clan . Ti rinnegheranno e ti chiuderanno qualsiasi porta , non potrai avere nemmeno le tecniche senza utilizzare la forza > e con gli Hyuga, beh, la questione si fa molto complessa . L'entrare in un villaggio a derubarlo delle tecniche è qualcosa di arduo, rubarle ad un clan con quelle abilità oculari, sarebbe quasi impossibile < valuta bene cosa fare, puoi comunque non dover esser costretto a dichiarare apertamente il tuo... allontanamento dal villaggio > dopotutto è stato rapito una volta, che possa accader di nuovo non dovrebbe esser poi molto difficile , vi sono diversi modi per non esser braccati < comunque sia, ho parlato con Furaya. Lei è un maestro del ferro, potrà aiutarti con il braccio e la gamba, penso che interverranno anche i medici > saranno loro a metter insieme quel corpo e donargli nuovi arti, diversi si, eppure sempre meglio di nulla e di perder la vita del ninja. Sospira ancora , semplicemente il capo che fa contatto di nuovo con quello dell'altro, un gesto molto vecchio, di quando s'erano conosciuti molti mesi prima, durante quella guerra in una terra che detestavano. < prima di raggiungermi, cerca di contattarmi > sussurra solo l'ultimo consiglio tacendo, chiudendo le palpebre < andrà meglio, te lo prometto > quelle vite avrebbero infine avuto un senso oltre quelle mura, in un loco lontano e sconosciuto, e seppur braccati e avvelenati nell'animo, liberi come pochi altri. [chakra on]

Sango va a trovare Ichirou in ospedale, mettendolo al corrente di ciò che vuole fare in attesa che il ragazzo torni ad avere tutti gli arti del proprio corpo.






Role ext a prima della presa di Oto