{Senjutsu} Apertura totale dei cancelli della mente

Rayuki - Il Non Domato

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con Furaya

15:45 Furaya:
 Trance. Il silenzio interrotto soltanto dal soffiare del vento. Il respiro viene mantenuto costante, inspirando dalle narici ed espirando dalle labbra socchiuse. Stando agli insegnamenti di Fenrir, il quale veglia su di lei di tanto in tanto per sincerarsi che non stia sbagliando l'addestramento, deve riuscire a concentrarsi e meditare. Non è un lavoro tanto difficile per chi c'è abituato. Infatti, ha subito piegato le gambe sporgendo le ginocchia lateralmente, mantenendo la schiena ben diritta. Gli arti superiori poggiano sulle cosce, le mani rivolte verso l'interno. La punta d'indice e pollice sono uniti formando un piccolo cerchio. Gli occhi permangono chiusi, lasciando fluire dentro di sé il proprio Chakra, quella riserva che le è rimasta, avendo lasciato una piccola porzione a Konoha. Gli abiti indossati son gli stessi coi quali ha raggiunto la caverna, soffermandosi all'ingresso della stessa per riuscire a proteggersi dalle folate di vento troppo gelide. Con sé ha anche ben poche armi, coscienziosa del fatto che potrebbe non averne bisogno affatto. I lunghi capelli rosei scivolano lungo le spalle, sino a raggiungere la metà della schiena in piccoli boccoli. Non sa quanto tempo sia passato da quando si trova lì, davanti alla caverna dei lupi, in prossimità delle statue. Non deve catalogare il tempo che passa, ma ciò che percepisce. Potrebbe anche passare una settimana, due o tre. Fenrir è l'unico che le s'avvicina per portarle del cibo, quando serve, o per avvertirla che può fare una pausa: da bravo mentore. Si comporta esattamente come un Sensei dovrebbe fare, per quanto possibile, conoscendo il suo carattere piuttosto burbero. La donna non sembra fiatare affatto, conservando tutto per se stessa, ogni respiro. Deve dapprima trovare la posizione più consona, assieme alla calma interiore. Ricorda quando dovevi placare le tue crisi d'ansia e gli attacchi di panico a causa di tuo padre. Rammenta lo stress post traumatico e tutto ciò che lo riguardava. Un respiro ed uno subito dopo. Nessuno ti corre dietro, bambina. Solo la salvezza di Konoha, ma la tua copia e i tuoi ninja dovrebbero bastare, se non fosse per un bombarolo forse troppo arrabbiato... [ Chakra ON ]

16:14 Furaya:
 Deve estraniarsi dal resto del mondo, ma non abbastanza. Non deve esistere soltanto lei, l'egoismo viene messo da parte. L'intenzione è quella di estraniarsi completamente per poi cercare di captare la natura che la circonda. Fenrir dovrebbe averla messa su questo piano, ma non intende in NESSUN MODO chiedere supporto od aiuto al lupo. Ci riuscirà da sola perché è capace, sa cosa deve fare, ma necessita soltanto del suo tempo per il raggiungimento dell'obiettivo. Il corpo sembra essere completamente immobile. Un brivido le percorre la schiena a causa del freddo gelido e della neve che continua a sostare sul terreno antistante la caverna. Tuttavia, non si muove. Un ninja è addestrato anche alle alte quanto alle basse temperature. Deve soltanto resistere. Secondo dopo secondo, minuto dopo minuto e trovare quella fonte di sostegno che diventerà il suo nuovo potere. Inspira profondamente, gonfiando la cassa toracica, rilassando subito dopo le spalle per espirare l'aria appena incamerata nei polmoni. E' un respiro lento che regolarizza anche i battiti. Espressione mantenuta placida, un sol cipiglio dettato dal sopracciglio mancino che s'alza di un mezzo millimetro, tornando subito dopo al suo posto. Gli occhi chiusi non le permettono di vedere alcunché, è tutto tremendamente nero attorno a sé. Le orecchie, però, captano soltanto l'ululato del vento. Ricorda. La meditazione è importante per togliere di mezzo qualunque problema. In questo caso, serve soltanto per percepire se stessi e nessun altro. Tutt'attorno alla propria figura dovrebbe iniziare a sparire, lasciando la sua sola presenza. Anche Fenrir non dovrebbe risultare più percepibile dai propri sensi, dando fondo soltanto all'udito. Ignora il suo respiro roco. Lo cancella. Disintegra anche il suono del vento. Ora ci sono soltanto lei e il suo Chakra. Null'altro è essenziale. Anche il sigillo empatico è stato disattivato per riuscire nella sua trance, i problemi di natura personale avverranno dopo. E solo noi sappiamo quanto si pentirà di questa scelta in un secondo momento, quando verrà a sapere quel che è accaduto durante la sua assenza al villaggio... [ Chakra ON ]

16:24 Furaya:
 E se tutt'attorno a sé sparisce, vuol dire che la sua intera figura fatta di carne, ossa e sangue resta l'unica percepibile dal proprio io. Avverte ancora gli avambracci poggiare sulla carne delle cosce, i glutei che poggiano contro il freddo terreno e ne ignorano la temperatura esterna. Immaginare d'essere in un luogo caldo, come potrebbero essere i Monti Ardenti, non è sufficiente. Anzi, rischia di sviare la propria attenzione e di non percepire l'esatto contrario che la circonda. Svia immediatamente quel pensiero, quelle immagini che stavano già iniziando a prendere forma. Le soffia via come quella folata di vento che ora le raggiunge la guancia. La infastidisce non poco, riportandola nuovamente coi piedi per terra e perdendo la concentrazione accumulata sino a questo momento. <Non basta...> Sussurra a denti stretti, smuovendo appena le labbra. Fenrir solleva un orecchio, apre giusto un occhio chiaro per inquadrare la donna, tornando al suo sonnellino pomeridiano. Non la infastidisce né le chiede qualcosa in merito al suo esercizio. Qualora vi riesca, se ne renderà conto perfettamente di sua sponte. Inoltre, non è ancora il momento per permetterle una pausa. La Decima torna ad estraniarsi dal mondo circostante. Come poc'anzi cercato di fare, tenta di percepire SOLTANTO se stessa in un primo momento. Il di lei corpo rigido come un tronco, ma con la cassa toracica che s'alza e s'abbassa quasi impercettibilmente. I capelli che le scivolano lungo le spalle. Le ciglia che vibrano appena. Rilassa il suo intero essere, affinché possa intravedere soltanto se stessa in un contesto totalmente oscuro, buio, privo di qualsivoglia luce che non provenga da se stessa. Non v'è più vento né il freddo pungente che le tinge le gote di rosso e le rende la pelle fredda seppur coperta dalle vesti pesanti che si ritrova addosso. Mette in campo ogni piccola parte di se stessa, ogni cellula del proprio essere, per riuscire ad intravedere quei cancelli mentali dei quali le parlava Fenrir. Solo portando se stessa al di fuori da tutto può riuscire poi a raggiungere il cerebro ed aprire i cancelli. Solo allora, dunque, potrà capire... [ Chakra ON ]

16:34 Furaya:
 Una volta percepita soltanto la propria figura, ignorando qualunque stimolo la propria coscienza possa darle, deve cercare di rappresentare mentalmente quei cancelli. Non sa che tipo di forma abbiano né quanto possano essere grandi. Si tratta sicuramente di un modo di dire, quello d'aprire i cancelli. E' solo un modo per farle capire che deve vedere OLTRE ciò che gli occhi vedono. In tal maniera, non si tratterà più di visione, ma di PERCEZIONE che è ben diverso. Una piccola goccia di sudore, strano ma vero, inizia a scivolare dalla tempia della donna. Non sta sudando, nonostante vorrebbe riuscire a sentire un po' di caldo in mezzo a quel freddo gelo. La concentrazione è tanta da stancarla, la temperatura corporea sale per sua forza di volontà, accelerando altresì i battiti cardiaci. Essi inizierebbero a tuonare nel petto, risalendo sino alle orecchie e alla nuca della donna. Li ignora. Un passo alla volta ed anche il corpo verrebbe dimenticato dalla sua mente. Ed ecco su cosa andrebbe a concentrarsi. Un'apertura, una luce sul fondo del tunnel che dovrebbe seguire, che vorrebbe agguantare. Sembra così vicina, ma ad ogni passo che promuoverebbe in avanti pare allontanarsi. <...> Concentrazione massima quella che adopererebbe affinché possa proseguire, portare un piede avanti all'altro. Ma guardandosi bene non dovrebbe possedere alcun corpo fisico. E allora cosa sta muovendo? Una percezione di se stessa? La luce. E' quell'obiettivo. Cerca di raggiungerlo con tutta se stessa. Non corre. Deve mantenere la concentrazione accumulata e l'attenzione rivolta proprio a quella luce per evitare che sparisca. "Sono più forte di chiunque altro", un mantra che andrebbe a ripetersi man mano, sempre più velocemente. Così come termina la frase, fa sì che riparta. "Sono un guerriero", in questo modo deve riuscire a mantenere soltanto l'attenzione sulla frase che si ripete all'infinito e sulla luce, evitando di sbucare in tutt'altra direzione con la mente. S'aiuta con piccoli stratagemmi per quanto possibile. Irrigidisce il collo, all'esterno, ma il resto del corpo è completamente immobile. Muta soltanto il respiro, accelerando un tantinello rispetto alla trance iniziale. Che ci stia arrivando? [ Chakra ON ]

16:45 Furaya:
 Ancora una volta. Possiamo farcela. "Sono un guerriero", il mantra che viene ripetuto come se non avesse altro. Silenzio. Non sembra esserci alcun suono nella propria mente che non sia quella sua stessa voce ripetente la frase. Vi si focalizza così come gli occhi, apparentemente, terrebbero sotto tiro quella luce in fondo al tunnel. Avanza. Ancora. Un passo alla volta, senza fermarti. Anche se un paio di gambe non le possiedi, seppur tu sia soltanto una vacua percezione di quel che saresti nella realtà, fuori dalle pareti della tua mente. Con un sistema del genere, la luce dovrebbe avvicinarsi o così le sembrerebbe. Vorrebbe raggiungerla a tutti i costi, dando fondo alle proprie energie mentali, all'orgoglio smisurato con il quale convive da un'intera vita. Perché sì, è l'orgoglio che la muove in ogni scelta quotidiana. Non tornerà a Konoha priva di potere, vi farà ritorno talmente forte da far tremare le terre affinché NESSUN ALTRO osi ancora provare a sfidare il Villaggio della Foglia. Le minacce vane dei traditori resteranno tali. Una corsa contro il tempo quella che or diviene la sua meditazione. Tuttavia, le parole di Fenrir le ricordano che non deve accelerare nessun processo, che tutto verrà da sé se eseguito correttamente. Quindi, la frenesia verrebbe appianata dalla regolarizzazione del respiro, di nuovo. Rilassa ogni fibra del proprio corpo quasi senza rendersene conto dal momento che la sua mente è altrove, in un altro spazio, in un contesto differente. "Sono un guerriero" vien pronunciato più lentamente. Deve riuscire a riassestarsi. Quella luce, nel frattempo, si fa sempre più vicina, sembra non allontanarsi più come poc'anzi. La vede, riesce a sfiorarla. La percezione tocca qualcosa di rigido, come delle sbarre metalliche. Le spinge con tutta la forza che possiede. La concentrazione massima le fa aggrottare le sopracciglia verso il centro della fronte, la quale s'imperla di rosso come le guance e la punta del naso. Con tutta la forza mentale che possiede, pretende di valicare quel cancello. Aprirlo. "SONO UN GUERRIERO!", alta la voce che vorrebbe far percepire dentro la scatola cranica, un respiro più forte ed un piccolo lamento sgusciato dalle labbra all'esterno. Ch'entri la natura! [ Chakra ON ]

16:56 Furaya:
 Quando il cancello s'apre, permette al proprio corpo di percepire ciò che ha attorno. Il gelo causato dalle basse temperature di Taki, le caverne dei lupi composte dalla nuda roccia coperta di neve. Il manto bianco che continua a cadere dal cielo coperto da grigiastre nubi. L'alito gelido del vento che si posa sulle di lei guance e sulla poca pelle rimasta scoperta. I capelli che si muovono spinti dalla brezza appena citata. I fili d'erba nascosti sotto il mucchio di neve, il terreno ghiacciato che non permette la nascita di nuovi arbusti fino alla prossima stagione. Le radici dei pochi alberi spogli che si attaccano con forza al terreno. Ben più importante, dovrebbe riuscire a captare anche la presenza di Fenrir e del branco dei lupi all'interno della caverna. Sentirne il calore fisico dato dal sangue che circola nelle sue vene. Ancora in silenzio, stasi dovuta alla nuova percezione che dovrebbe essere riuscita a raggiungere con qualche difficoltà iniziale. Cerca di percepire qualunque altro elemento, permanendo con gli occhi chiusi, avvalendosi soltanto della sua mente e della propria forza spirituale. Non si tratta di sentire soltanto il freddo ed il vento, è ben oltre. E' come se sapessi che attorno a te c'è qualcosa che non puoi comprendere, una sensazione che non sai spiegare, un sesto senso che diventerà parte integrante di te stessa d'ora in avanti, qualora saprai padroneggiare la forza dirompente della natura. Tutto ciò che è natura e che la circonda dovrebbe riuscire ad essere finalmente "sentita", anche se distante da sé. E' una sensazione che risulterebbe strana nei primi istanti, trovandosi in un accumulo di percezioni che potrebbe risultare fastidioso. Deve riuscire a controllarle, ma non è ancora il momento. Deve percepire ciò che fluisce dentro la stessa natura, padroneggiandola a dovere. C'è tempo per tutto, no? Oggi non è il momento giusto per proseguire. "Riposa" le dichiara la mente, ma è Fenrir all'esterno che s'alza in piedi, sancendo il termine del primo vero passo in avanti. Sono un guerriero e continuerò a combattere finché anche solo un alito di vento mi terrà in piedi. [ END ]

Prima giocata per l'apprendimento del Senjutsu.
Poco da dire: concentrazione, meditazione e percezione.