Potete mandare la prima: scegliete voi l'equipaggiamento, tenete conto del meteo attuale e della descrizione della chat, così come è libero il motivo per cui i vostri pg si sono spinti al tempio del fuoco.
Le temperature sono ormai prettamente invernali. Non si sale oltre i dieci gradi, ma di notte si scende spesso verso lo zero. Non nevica, non ancora. Il cielo è coperto di grosse nubi nere, pesanti e cariche di pioggia, la stessa che continua a cadere dal cielo sopra il Paese del Fuoco. Tante gocce d'acqua piovana che bagnano le rovine del tempio del Fuoco, alle quali tutti possono però accedere. Non vi è più un'effettiva torretta con degli Anbu a controllare il tempio del Fuoco, se non esattamente quelli di ronda che controllano tutti i confini e i posti isolati del paese, specialmente nei pressi di Konoha. Quindi, coloro che vedrà nei pressi delle rovine, non son altro che membri delle Forze Speciali in ronda per assicurarsi che non vi siano traditori nel territorio che devono sorvegliare. Uno sbuffo proviene da due di questi, consapevoli però che si tratta comunque di un "leader". <Fai rapporto a Boryoku se succedono casini> Commenta il più alto in grado lì in mezzo, presumibilmente un Anbu esperto. <noi proseguiamo nella Foresta della Morte il nostro giro di perlustrazione.> Giusto per conferma diretta, mentre si inoltrano direttamente tra gli alberi di quest'ultima in modo tale che possano raggiungere ulteriori postazioni di controllo. Tobirama viene lasciato da solo, ma in sua compagnia, a qualche metro di distanza, v'è Hoshiko che potrà riconoscere ovviamente quella maschera che il ragazzo porta sul volto. In fondo, è stata arruolata nella task force proprio grazie a quest'ultima e con il nominativo che ha appena citato il bianco. La fanciulla attiva correttamente il Chakra, senza nessun impedimento di sorta che non le garantisca la riuscita. Mentre la pioggia cade, battente, un fulmine squarcia il cielo notturno nei pressi del tempio, sul retro di questo. Le rovine vengono totalmente illuminate da un fascio di luce giallastra che, al suo diradarsi, lascia intravedere soltanto piccoli occhi rossi sbucare da ogni dove. Dietro un masso, dietro una delle statue rovinate, sulla sommità dell'edificio diroccato, tra le fronde della foresta vicina, nel buio della notte che vi circonda. Non vi sono luci accese se non quelle dettate dalla poca visibilità e dal fulmine appena abbattutosi senza creare alcun danno se non la visione effettiva di quel che avete attorno: occhi rossi dalle dimensioni d'uno spillo, tranne otto. Otto che sono più grandi, che s'affacciano dall'alto del tempio. Otto come le zampe che iniziano a ticchettare sul marmo bagnato. <Fsss.> Nel silenzio. [ GO! ][ Stessi turni, come se foste a casa vostra ]
Nessuno dei due ha avuto a che fare con esemplari del genere di recente. Mattyse, in particolare, ha soltanto iniziato delle ricerche riguardanti la Luna Rossa e la sua Eclissi. I riscontri sono stati vaghi, non ha informazioni certe che potrebbero portarlo a collegare i due avvenimenti in questione. Attiva correttamente il proprio Chakra, in modo che possa sfruttarlo nel caso in cui ci sia qualche pericolo. E potrebbe effettivamente esserci se teniamo conto dell'innumerevole quantità di occhietti rossi che si sono aperti, d'un tratto, nel bel mezzo della notte. No ma ragazzi, vi pare davvero che potrei farvi uscire dei ragni? Hoshiko non riesce a riconoscere il diretto interessato, forse per mancanza di memoria, forse per mancanza anche di luce. Il problema non è ovviamente questo. D'un tratto, quegli otto occhi grandi che si intravedono nell'oscurità, si chiudono di botto. Un sottile fumo nero, etereo che pare non sia possibile per l'acqua attraversare, si condensa in un punto preciso, equidistante da entrambi. Davanti a quella che una volta era la porta del tempio, si staglia una figura dall'altezza di un metro e ottanta, se non forse due metri. Femminea, ammantata totalmente di nero, con capelli scuri che discendono lungo la schiena, perdendosi in ciocche che sfiorano la base della schiena. Occhi rossi, magnetici e dal taglio sottile, quelli che scandagliano adesso la zona circostante, adocchiando in particolar modo sia Mattyse che Hoshiko, i quali dovrebbero comunque aver avvistato il pericolo, un lieve brivido lungo le braccia, come se fosse pelle d'oca. I vostri corpi cercano di dirvi qualcosa, sta a voi cogliere il tutto. L'abito culmina con delle lunghe gambe scure, ma non sono calze, non è un indumento. Sono zampe di ragno, sottili e prive di peluria alcuna, culminanti in punte cremisi. Le braccia, invece, seppur della stessa tonalità sono arti prensili e dotati, quindi, di una coppia di mani ben formate con artigli lunghi e rossi. Il sottile fumo continua a circondarla dalla testa ai piedi, mentre viene rapidamente circondata da una sequela di piccoli ragnetti che soltanto adesso potrete vedere. Piccolissimi, pelosi, dagli occhioni quasi carucci se non sapeste quanto possano essere letali. S'ammassano per formare quello che pare un trono, di cui ne prendono appunto la forma con tanto di seduta, permettendo alla donna ora palesatasi di sedersi. Arti inferiori accavallati, braccia posate sui rispettivi braccioli composti dai suoi stessi figli. <Umani.> Biascica, gli occhi che roteano verso l'alto ad adocchiar il clima tempestoso e uggioso. <Mi chiedo se sarete interessanti.> Non percepisce in loro un contratto, altrimenti sarebbe già arrivata a quei nominativi con tutte le informazioni raccolte. Forse, potrebbero scamparla. [ GO! ][ Stessi turni ]
[ Nel dubbio: https://liquipedia.net/commons/images/a/ac/League_Infobox_Elise.jpg ]
Nessuna delle personalità di Mattyse sembra temere la morte o chi potrebbe esserne tranquillamente portatrice. Chi ha davanti è fuori dalla sua portata, lo capirà a breve. Non appena apre bocca per spavalderia, minacciando la donna-ragno seduta sul suo trono fatto dagli stessi animaletti neri, Hoshiko potrà inquadrare il tono vuoto. All'improvviso, la figura che v'era seduta s'è alzata e s'è diretta immantinente alla volta di Tobirama. Essendo troppo veloce agli occhi dei due Genin, il suo spostamento sembrerà alla pari di una dislocazione. In un frangente di secondo la vedete sul trono, subito dopo Tobirama se la trova direttamente frontale. Lo sovrasta, ovviamente, data l'altezza della donna, mentre Hoshiko potrà rendersi soltanto in un secondo momento di dove questa si sia spostata. La mano artigliata si protende alla volta del viso del ragazzo, minacciando ovviamente la maschera che porta a coprirne le fattezze. Soltanto in quell'istante, potrà vederla davanti a sé, mentre porta la mano a poggiarsi sulla maschera. Le dita, invece, munite di lunghe unghie la graffiano appena, con lentezza, come se volesse dimostrargli che è lì e può fargli male, che non è un'illusione (forse) e che le ferite che subirà saranno profonde. <Il mio nome è Rayuki, non sono Signora del Tempio, ma lo sono dei Ragni.> Una risposta doverosa che le rivolge, soltanto perché le s'è posta in maniera garbata senza minacciarla come ha fatto lo spavaldo contro cui s'è posta. Può vederla adesso, Tobirama, esattamente come può sentire il terreno sotto i piedi della fanciulla sfrigolare, come se il solo contatto consumasse tutto attorno a sé. <Ora dimmi, mortale> Graffiante il tono usato, occhi rossi assottigliati e puntati su di lui. <dammi una buona ragione per non divorarti. Siete così fastidiosi, delle formiche che credono d'avere il potere su ogni cosa che toccano.> Sprezzante, atavica, antica. [ GO! ][ Stessi turni ]
Rayuki arresta il proprio passo a due centimetri dal Senjuu, il quale non prova alcun timore nel trovarsi davanti un essere di quella portata. Le unghie stridono sulla maschera di legno che indossa, lasciando un singolo solco su di essa a testimonianza della sua reale presenza. Mattyse, sotto la maschera che pare difenderlo, pur non scomponendosi affatto, prende appunto a parlare alla volta della Signora dei Ragni. Ironico il suo dire, senz'ombra di dubbio, ma abbastanza per far adirare maggiormente la suddetta. <Non ho bisogno di certezze. Il mio corpo non è umano, discendo da stirpi talmente antiche che non esistono più in questo mondo conosciuto.> Sentenzia, gli occhi cremisi che sostano sul volto mascherato altrui. Non indietreggia innanzi al bluff o presunte minacce di Mattyse, poiché non ne ha ragione. <Non mi serve neanche entrare nella tua mente.> Si lascia andare ad una risata divertita, mentre un'altra se ne aggiunge alle sue spalle, laddove ha formato il trono di soli ragnetti suoi figli. <KYAHAHAH!> Fastidiosa come poche, una vocetta simile a quelle che è possibile ottenere soltanto inalando un'ingente quantità d'elio. Un uccellaccio dal piumaggio folto e color castagna, dotato d'un becco appuntito e sottile dalle tonalità giallastre, fa capolino dalla coltre di ragni alle spalle di Rayuki. Quella massa informe di piccoli figli, tuttavia, non smette di muoversi e zampettare, formando una tela ad ogni movimento di zampina. Fruscii insistenti quelli che raggiungono le orecchie degli astanti, assieme alla visione di Kiwi che si premura d'avanzare e affiancare proprio la Regina. E' minuto, zampetta allegramente allargando appena le piccole ali per tenersi in equilibrio. La donna-ragno solleva il braccio destro, mostrando gli affilati artigli cremisi ed attirando la sua prole attorno a sé. In poco tempo, Hoshiko e Mattyse, con la stessa Rayuki, saranno circondati da tanti piccoli ragni che formeranno un cerchio con loro all'interno. <Falle esplodere.> Riferendosi alle carte bomba che l'altro ha citato d'aver lasciato lì in giro, giusto per sincerarsi che sia vero. Tuttavia, dal sorrisetto che compare sul viso dell'avversa si può facilmente intuire come non abbia creduto neppure per errore, neanche per un secondo, al bluff del Senjuu: troppo atavica, intelligente e forte per cadere in una trappola simile. Potrebbe sparire in men che non si dica se soltanto lo volesse e loro non se ne accorgerebbero neppure, esattamente come ha dimostrato nel momento in cui s'è portata nei pressi del ragazzo. <Bambina> Il capo ruota sin ad incoccar lo sguardo in quello di Hoshiko, fredda e calcolatrice. <io non sto facendo altro che attendere. Nessuno riesce ad affrontarmi> Inizia a camminare, passi che la spostano di poco verso manca, le braccia sollevate ad osservar il cielo tempestoso, privo di luce lunare, di quella stessa luna rossa che ha portato con sé al suo arrivo in queste terre. <gli altri Re non mi hanno neppure cercata per scendere a compromessi con la sottoscritta: sanno che fallirebbero. Tutti, nessuno escluso. Quindi, io, la Regina dei Ragni, non troverò la morte in queste terre. Ma vi farò capire cosa si prova ad essere schiacciati.> Come spesso e volentieri accade proprio agli aracnidi. Tono che s'abbassa, roco appena, lanciata la sua sfida attende che questi la accettino. [ GO! ][ Stessi turni ]
Hoshiko usa Fumogeni!
Hoshiko usa Carta Bomba!
Pur allontanandosi di tre metri indietro, non sembra desideroso di lasciare il luogo come, al contrario, lo è Hoshiko. La signora dei Ragni non sembra essere desiderosa di rispondere, in primo luogo, alle affermazioni rivoltele da Mattyse, ignorando le prime frasi da lui pronunciate anche per via del fumogeno e dello spostamento repentino che adottano di conseguenza. Quando il bianco si ferma, così mascherato, chiedendole di raccontargli una storia, la sua storia, la donna-ragno solleva un braccio per arrestare il movimento dei suoi piccoli predatori. Essi, pur restando immobili, lasciano che quegli occhi rossi permangano su di loro, pronti ad arrancare di nuovo, pronti ad assaporarne le carni nel caso in cui si portino vicino e addosso a quelli che sono stati dichiarati nemici. <Se vuoi ascoltare, ti dovrai avvicinare.> Vuole capire le intenzioni dell'essere umano che non è ancora mai stato un evocatore. Vuole capire i motivi che lo spingono, adesso, a volerne sentire la storia. <La mia leggenda> Poiché di tale si tratta tra le evocazioni ancora esistenti. <inizia millenni or sono> E vorrebbe davvero continuare, proseguire, se non fosse per la carta bomba che viene lanciata da Hoshiko. Essa viene fatta detonare in mezzo alla via tra loro e Rayuki, la quale però è più distante e comunque non si sarebbe fatta questo gran male, a differenza loro. "BOOOM!", esplode così la carta bomba instillata del Chakra della ragazzina, causando una piccola bruciatura sul retro dei polpacci della Genin e generando un danno equivalente anche sulla pelle del Senjuu, ad altezza del coscia destra. I ragni vengono spaventati ovviamente dalle lingue di fuoco che s'innalzano, alcuni dei quali ci restano ovviamente bruciati. Tutti i restanti, invece, optano per allontanarsi immediatamente dalla zona cosicché non vengano abbrustoliti come i fratelli. <Umano, mi troverai qui ancora per molto.> La voce roca di Rayuki si fa sentire SOLTANTO nella testa di Mattyse, come se vi fosse entrata in qualche modo, come se avesse fatto qualcosa di preciso. A sua volta, svanirà così com'è apparsa, rientrando nell'edificio retrostante le loro figure, adesso, appropriandosi d'un tempio sacro che agli umani non è più necessario. [ END ]
[ Edit dei danni: -8pv Hoshiko, -9pv Mattyse ]