Icarus

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con Kimi, Rio

21:23 Rio:
 Buttato a terra, nel corridoio principale ed antecedente la zona notturna. In prossimità della stanza di Kimi stessa. Seduto sul pavimento, con la schiena poggiata al muro, le gambe si distendono pienamente contattando la superficie terrena con tutta la porzione posteriore. Solamente la parte terminale della gamba sinistra rimane sospesa essendo le caviglie accavallate. Le mani indaffarate di fronte al petto. La mandritta sostiene l'occhiale da vista tramite indice e pollice stretti intorno alla porzione di giunzione tra le due lenti, la mano gemella nel mentre accompagna il tessuto della maglia nera a strofinare le stesse così da ripulirle. Piccoli movimenti circolari governati dall'attrito e dal muoversi del pollice . Sulle spalle si poggia l'Haori bianco tipico dei membri della Yugure, lo stesso donatogli da Kimi insieme a quel nuovo nome . Chiko . Quanto cambia un uomo quando ottiene un nuovo nome ? La tentazione è indubbiamente tanta, il volersi lasciare alle spalle il passato, un pò come il voltare la pagina di un libro e giungendo così ad un nuovo capitolo . La storia continua, ma sotto una nuova luce. Chiko è questo . Rappresenta la maturità raggiunta tramite l'esperienza. L'esser consapevole di trovarsi al timone della propria vita, potendo decidere ove volgere la prua della propria barca, potendo decidere ove orientare le vele a seconda del vento . Ed ora è burrasca . Tempesta . L'animo stesso del Kokketsu si agita facendogli bollire il sangue . Quel suo stesso sangue freddo, e così nero, che lo contraddistingue ormai da tempo . Le ultime scoperte lo hanno portato a ciò . Quell'incontro della Yugure è stato così pieno di emozioni da non averne metabolizzata neanche una . I progetti futuri tanto attesi, così tanto desiderati, sul poter mostrare al mondo quanto lo disprezzi. Ma più di tutto l'aver visto con quelle iridi castane la vicinanza fisica ed emotiva tra Hanae e Medusa . Il battito fermo in quel momento, celato solamente dal distacco emotivo e silenzioso . Gestito fin troppo bene per un giovane impulsivo come lui . Ed eccolo dunque, poggiato in quel corridoio a volger la propria attenzione alla meticolosa operazione di pulizia d'occhiali ormai intrapresa chissà da quanto tempo . Come a voler tenersi occupato in qualsivoglia gesto e spazzar via quell'immagine, quella delusione . {Chk On}

21:27 Kimi:
 Qualcuno potrebbe anche pensare che stia lavorando lì dentro, che si stia dando da fare visto il viaggio che in mente di compiere presto, invece no. Se ne sta solo seduta a terra con le spalle poggiare al muro, non c’è presenza di letto ancora, sistemato all’interno dell’armadio chissà da quanto. Una stanza semplice la sua, a spiccare è un elegantissimo abito nero appeso proprio dietro alla porta fatta di fogli di riso, sfiora quasi il terreno, non lo osserva però. Indossa un semplice pigiama, se così vogliamo chiamare quell’enorme camicia che un tempo apparteneva a Katsumi, unico dettaglio di un lontano passato che è rimasto. Ormai ha perso l’odore dell’Uchiha e in realtà anche il significato, semplicemente è comoda. La camicia è le lambisce appena i glutei, le cosce completamente nude essendo a gambe incrociate con le natiche a terra. I bottoni vicino al colletto, primi tre, sono lasciati aperti dando così vita ad una profonda e morbida scollatura, davvero pronta per la notte. Davanti ai suoi piedi nudi un barattolino di vetro, se ne sta con la schiena ricurva, ripiegata verso quell’oggetto, la destra a sfiorare, con l’indice, l’estremità superiore mentre gli occhi sono puntati verso quello che è ormai un piccolo ragno morto, odio che le si legge in faccia. I capelli sono lasciati liberi e appena scompigliati al momento, ciuffi ribelli che le coprono parte del volto e la frangetta che pende interamente verso il lato destro. Osserva quell’essere e si morde il labbro inferiore, si interroga ancora sul suo potere, per quanto dopo lunghe giornate di riflessione ha iniziato ad avanzare qualche teoria. La guerra nella sua testa è appena in pausa, deve attendere tanto che Nemurimasen discuta con Furaya, ha tutto il tempo per sconfiggere quella maledetta stronza di una strega ad otto zampe. Abbandona per un istante la sua riflessione alzandosi in piedi, silenziosa ed agile senza muovere il barattolino con all’interno il ragno. Deve avvisare qualcuno della sua partenza, più precisamente due le persone a cui deve scrivere, preparare dei rotoli che verranno consegnati al momento opportuno. Veloce arriva quindi alla sua porta e semplicemente la mano destra si muove, la sposta verso l’esterno lasciando così che vestito e carta di riso scorrano, affacciandosi solo ora verso quello che è il corridoio e notando Rio. Resta così, semplicemente in pigiama e svestita, a fissarlo senza parlare per il momento, perplessi gli occhi si spostano su di lui, cerca di ricordare se l’ha convocato o quantomeno sentito avvicinarsi. Da quanto sarà lì? Domande che si affollano nella sua testa mentre le labbra si separano appena, ancora non fiata [chk on]

21:53 Rio:
 Da quanto tempo è lì ormai ? Abbastanza da aver visto il cambiamento di luce dall'esterno, in quel passaggio da luce solare a luce lunare .. Le pupille dilatate a denotare l'essere sovrapensiero, in un dialogo interiore di auto-convinzione .. Così coraggioso e senza scrupoli per la morte sul campo da battaglia, ma allo stesso tempo così impaurito dal bussare alla porta di colei che desidera. " .. " dei passi e il rumore della porta aperta lo richiamano all'attenzione, con le pupille che vanno a perdere quella dilatazione e si focalizzano in primis sull'occhiale al proprio fronte. Qualche attimo prima di volgere il capo alla propria sinistra, vedendo delle gambe nude, snelle, lineari . Sgrana gli occhi rapidamente, un paio di volte mentre la mandritta porta l'occhiale da vista proprio lì dove andrebbe indossato . Solo ora, il capo si alza gradualmente permettendogli di scrutarla in tutta la sua bellezza . Quelle gambe, scoperte, fino ad arrivare a quella camicia abbastanza corta da lasciare ben poco spazio all'immaginazione. Pensa, a quanto è bella anche in pigiama, dandosi ancor una volta conferma di quei sentimenti ormai radicatosi nei visceri del Kokketsu . " Kimi .. " un sorriso, di quelli spontanei. Era qui, in piena tempesta, rabbioso, deluso .. Ora tutto scompare .. la sola visione della Doku lo riporta in piena pace interiore, facendogli nascere quella smorfia dipinta sul viso . Non si alza, rimane lì, a terra ad osservarla dal basso verso l'alto. L'unica movenza è quella della gamba destra che si flette portando la pianta del piede a contattare il pavimento a poca distanza del ginocchio gemello . " .. non sapevo del tuo rapporto con Hanae .. " sibila, fissandola negl'occhi. Il tono è caldo, serio, abbastanza da poter destare qualche sospetto alla stessa Doku .. D'altronde poche volte lo ha visto così posato " non che avresti dovuto sia chiaro .. " ma ... vorrebbe continuare però placa la lingua .. La dicotomia in sè continua la battaglia . Esporsi o non esporsi ? Dichiararsi o non dichiararsi ? Cosa ne otterrebbe ? Cosa succederebbe ? Le labbra si serrano, facendo scomparire quel sorriso. Lo sguardo stesso si discosta dalla Sensei, portandosi al fronte del Kokketsu. Verso quel muro parallelo a quello ove poggia con la schiena. Una lieve estensione del capo, alzando gli occhi ora al soffitto e poggiando la nuca alla parete dietro di sè .. Le palpebre calano per un attimo, come a voler ricercare una pace interiore di pochi secondi . Un momento di lucidità che possa mostrargli la via, la decisione ed il modo migliore per intraprendere quel discorso . Ma Rio è giovane, indifeso, inconsapevole ed impreparato alla vita stessa .. {chk On}

22:10 Kimi:
 Ricambia lo sguardo del Kokketsu, fissandolo ed analizzandolo, incapace di comprendere i sentimenti che lui prova, incapace di andare oltre a ciò che lei stessa vuole vedere. Resta silente e si lascia colpire da quel sorriso spontaneo, quasi naturale, che sorge sul volto di lui, non è abituata a vederlo fare quell’espressione umana, come se entrambi per una sera si fossero dimenticati di ciò che sono davvero. Occhio rosso e cocchio azzurro che vanno quindi a scorrere su quella figura ancora seduta <Rio> replica a quel primo richiamo. Dall’Alto verso il basso cerca di comprendere, da quanto tempo si è chiusa lì dentro? Quanto ha passato davanti a quel ragno? Oggi è uscita? Sono forse giorni che sta in quella stanza senza mangiare? Non è in grado di dirlo con certezza, abituata ai morsi della fame come un alcolista lo è al sakè. Ascolta dunque il suo discorso, lo vede distogliere lo sguardo, mostrarsi più pacato del solito e per quanto non sia davvero in grado di capire qualcosa riesce a passare tra le sue barriere. Un passo verso di lui, poi un secondo così da ridurre ulteriormente le distanze. Scalza e per questo silenziosa. Flette appena il busto in avanti per avvicinarsi, il volto che andrebbe verso i capelli altrui, inspira attentamente come a voler imprimere nella sua memoria quel momento, per quel che ne sa potrebbe anche essere l’ultimo e per quanto non gli rivelerà oggi i suoi piani vuole comunque godersi quegli istanti, senza che lui sappia verso quale burrone si sta affacciando. L’odore di lui dovrebbe raggiungerla, l’odore dei suoi capelli, è vicina ma non lo tocca. Esita quindi un istante prima di andare semplicemente a flettere le gambe per poi accovacciarsi così da avere il volto appena più in alto rispetto al Kokketsu ma essere circa alla stessa altezza. Ne fissa il profilo con at6tenzione <non Hanae> replica lei <Nemurimasen, questo non è il suo primo corpo> non riesce nemmeno a definire ciò che aveva prima come il vero corpo, prima era di Katsumi, prima lui era una semplice idea, si è fatto strada con la sua stessa forza devastando tutto ciò che rimaneva dell’Uchiha, finendo persino per sfilare lei dalle braccia dell’altro, lei che in lui si è tuffata seppur con esitazione <te ne ho parlato> circa. Lei ricorda perfettamente il momento in cui si è svelata, in cui ha mostrato le sue cicatrici per poi andare semplicemente. Non approfondisce però non vuole rinvangare il passato, fedele ad una promessa fatta se lo lascia semplicemente alle spalle <perché?> non comprende quell’affermazione, le pare quasi turbato in quella sua assurda calma, proprio quel suo essere contenuto e poco casinista le fanno sospettare qualcosa di diverso. La mano sinistra va semplicemente a poggiarsi al muro al suo lato, aperto il palmo se ne serve come appoggio, per mantenere l’equilibrio in quella posizione[chk on]

22:46 Rio:
 Nuca poggiata alla parete posteriore a sè. Piccolo movimento del capo che si inclina alla propria sinistra quanto basta da ampliare il proprio campo visivo ed includere la stessa Kimi in esso . Non la guarda più direttamente, proprio per rimanere più lucido e distaccato possibile in quell'analisi e scelta delle parole da utilizzare. D'altronde come potrebbe esser lucido con quelle forme davanti ai suoi occhi. Giovane sì, ma ormai abbastanza uomo da non poter placare gl'istinti. Quella pelle nuda, lo smuove nell'animo facendogli ribollire ancor più il sangue all'interno delle vene e delle arterie.. ed ecco perchè scosta gl'occhi. Poco tempo passa prima che questa intraprenda quel movimento di avvicinamento " mh " .. durante questo il capo del Kokketsu ruota verso la propria sinistra cercando di non incrociare lo sguardo altrui. Stesso principio precedente. La mano di lei poi si allunga verso i propri capelli, prima di accovacciarsi quanto basta da entrare in una distanza tale da inebriarlo del proprio odore. Tanto quanto lei viene colpita dall'essenza di sangue . Un odore forte e secco, corposo quanto basta e ben conosciuto alla Doku. Questo dovrebbe percepire, riconducendolo facilmente ad odori vari e differenti, come se fossero appartenenti a diverse persone . E così è .. Dovrebbe conoscerlo abbastanza, da cogliere rapidamente come l'essenza del 'profumo' del Kokketsu sia frutto delle proprie abitudini alimentari. A lei, decidere se esso sia piacevole al proprio organo olfattivo, oppure no .. Stesso discorso per il Kyùketsuki che verrebbe inebriato dell'essenza e del profumo della pelle della Doku .. Le palpebre calano, facendo piena attenzione al solo senso d'olfatto e lasciandosi inebriare i bulbi quanto più possibile .. Decisamente un odore piacevole. Questo è certo al parere condizionato del Vampiro.. " sì, lui stesso me ne ha parlato .. " del proprio corpo precedente e della propria visione il giorno in cui ha potuto intrapredere la nuova vita nel corpo di Hanae .. " ah sì ? " gliene ha parlato ? Quando ? Troppo preso a godere di quei pochi attimi passati insieme in passato da essersi perso questo piccolo ed importantissimo dettaglio ? " vedi Kimi .. " deglutisce, riportando per la prima volta lo sguardo verso gl'occhi eterocromatici di lei. La distanza ridotta, visto l'accovacciamento dell'altra e poi quella mano che si allunga passando al fianco dell'orecchio destro .. La reazione fisica è quella di ritirare il tronco. Indietro. Un movimento impecettibile ed interrotto dalla presenza del muro dietro di lui .. Una reazione inconscia, come a voler ricreare la distanza necessaria ad esser lucido e non così inebriato in ogni senso . Gl'occhi persi negl'occhi altrui. Così vicini da poter squadrare e notare una luce diversa in quelli di Rio. Una luce più spenta rispetto al solito .. Poi il profumo di lei, di cui già abbiamo parlato .. ed adesso la sua voce si inebria ed entra nei padiglioni auricolari con quella dolcezza e sensualità dei momenti più intimi. Integrata dalla vicinanza che crea una risonanza delle loro anime . " io .. io .. ti .. ti .. voglio bene . " gli occhi del Kokketsu fissano ancora quelli della Doku mentre pronuncia queste parole con difficoltà. Balbetta quasi e con un filo di voce . I globi oculari si inebriano del succo lacrimale, densificandosi e scorgando in un attimo in due lacrime. Minuscole, ma nettamente visibili all'altra . " sei stata l'unica a darmi una possibilità .. " continua, inebriato dalle emozioni ed incapace di bloccar la lingua " .. sei sempre stata .. l'unica .. " L'unica ad avergli dato modo di riscattarsi . A dargli delle attenzioni..A dargli esattamente ciò di cui aveva bisogno .. Parla, conversa però è ingarbugliato il discorso, tanto da palesare la tempesta interiore in atto " dovrò andare via per un pò .. dovrò stare un pò distante da te .. " le palpebre scendono spingendo le lacrime via dalle orbite e facendole calare lungo le pallide guance .. Ma ne è consapevole ? Del dover prendere ora distanze da lei . Così da ritrovare sè stesso, come proprio quella sera in compagnia dell'Insonne. Il giorno in cui ha preso consapevolezza di essere un'identità indipendente e non un'ombra di Kimi .. Ed oggi deve dimostrarlo . Battere i sentimenti, battere la sua debolezza più grande e poter creare uno stacco e distacco con lei .. Allontanarsi, ma senza venir meno a quel patto di fedeltà giurato. Allontanarsi, così da soffrir meno. Perchè vuoi o non vuoi, ora nella mente del Kokketsu s'è insinuata l'immagine fissa del Nemurimasen e della Doku. Sofferenza e delusione in un animo giovane ed ancora inesperito nel campo affettivo. {chk On}

23:06 Kimi:
 Compie quei gesti senza riflettere un solo istante, spinta dal più puro e semplice egoismo, consapevole di cosa accadrà di qui a pochi giorni, consapevole persino della possibilità di non rivederlo più fino alla sua morte. Lascia che l’odore di lui si fissi nella sua mente, formando e legandosi ad una parte dei suoi ricordi, andando a contribuire alla rappresentazione di ciò che Rio è adesso per lei, non sa come ci si debba comportare con un allievo, mai avrebbe pensato di averne uno eppure proprio come mamma chioccia è pronta a vederlo ferito e sanguinante ma sempre al suo fianco, sa di avere la forza di correre da lui ogni volta che lo vorrà e sa di poter far calare il più terribile degli incubi per vendicarlo. Possessiva senza nemmeno rendersene conto. Lascia che a tutto questo si mescoli la sensazione di quell’odore. A lui invece il privilegio di sentire il suo, difficile da percepire normalmente, talmente neutro da essere caratterizzato quasi dall’assenza dello stesso, proprio come ai funerali, lei è morte e di questo odora. Non tanto dell’inevitabile corrodersi dei corpi quanto più di quei fiori, portati in dono a chi soffre delle perdite, usati per ricordare gli amati. Un giglio bianco che come tale non possiede una nota distintiva ma è anzi proprio quella sua fredda neutralità a caratterizzarlo. Davanti ha uno dei pochi a cui permetterebbe di toglierle la vita, uno di coloro che un giorno dovranno farlo per poter davvero proseguire e crescere, superarla in forza, decisione e potenza per diventare meglio della propria sensei. Ascolta le sue parole, lo osserva con la stessa intensa e dubbia curiosità di poco prima, vorrebbe capire cosa lo affligge <anche io Rio> replica appena a quelle parole <hai riempito il vuoto che Yume aveva lasciato> un amore il suo, ma un amore materno per il momento, più fraterno in realtà, lui è comunque abbastanza adulto. In ogni caso ha trovato un’anima simile alla sua, come lei ferita e ha potuto rimetterla insieme, o almeno provarci, lasciando che intanto anche le sue ferite si curassero. Lo osserva senza mai staccare il volto da lui, la mano destra andrebbe lentamente ad alzarsi, cercherebbe delicatamente di lasciare che il palmo si poggi sulla guancia di lui, la sinistra. Se fosse riuscita il tocco risulterebbe freddo ma privo di veleno oggi, non sta insegnando qualcosa, sta solo accettando i suoi sentimenti, di cui continua a non comprendere davvero la profondità. Se fosse riuscita quindi a toccarlo il pollice si muoverebbe verso l’occhio, fermandosi appena sotto ad esso così da provare delicatamente ad asciugare una lacrima <accetterò la tua decisione> non gli imporrà nulla, la libertà del Kokketsu non è mai stata messa in discussione, anzi sempre spronata <ma perché lo fai?> domanda ancora una volta, non comprende e persino il suo sguardo si rabbuia un istante. Era pronta ad abbandonarlo lei stessa ma non ad essere abbandonata, per quanto continui a vivere la come un lasciarlo andare. Ha imparato che è proprio questa la dimostrazione d’amore più grande: lasciare liberi e sperare che tornino. Per quanto le possa fare male, per quanto sarà preoccupata ed in pensiero, per quanto potrebbe non rivederlo mai più e non avergli mai potuto spiegare tutto fino in fondo, per quanti rimpianti possa causarle la cosa è pronta a lasciarlo andare, deve imparare ad usare le sue gambe e ne è consapevole[chk on]

23:52 Rio:
 Quella vicinanza, così da tanto desiderata. Voluta con tutto sè stesso così a lungo finalmente si palesa .. Ma proprio nel giorno dell'allontanamento. Quanto è poetica la vita ? Nel mostrarsi cinematografica, come se fosse una sceneggiatura scritta a tavolino. Una Kimi bellissima, vestista quanto basta a farlo vacillare ad ogni parola proferita .. Insomma entrate nei panni di Rio quest'oggi. Un ragazzo, o meglio un uomo, che tenta di tagliare i legami o comunque di allontanarsi dalla donna amata, avendola di fronte in un pigiama super - sexy .. Chi non vacillerebbe ? L'odore di Rio viene colto dalla Doku, facendole creare un legame.. Un ricordo .. Lo stesso vale per il Kokketsu, inebriato da quell'essenza quasi assente. Ma è così concentrato a ricercarne il sapore che la stessa immaginazione entra in lavorazione plasmandone uno ideale ed affiancandolo ai mille ricordi condivisi con lei . Un sorriso, celere, prima di tornare a schiudere le labbra.. Un sussulto. Un sospiro ad udir come anche lei ricambi quel volergli bene. Sospira l'aria fuori dal naso rapidamente, come a sopprimere una risata . Felicità .. Di chi sente per la prima volta un qualcosa di sentimentale verso di sè . E poi da una come la Doku .. E poi quel paragone . Lui e Yume . Ciò lo riporta a quel giorno nel bosco di Kusa . Ove dopo diverso tempo aveva avuto modo di rivederla. Di condividere il loro passato, sigillando definitivamente il patto di fedeltà e vicinanza . Di similitudine di due anime affini più di quanto potessero mai credere . Ed oggi lo dimostrano, in quel modo di fare . Impacciato da parte di entrambi, ma di una spontaneità genuina. " mh " sussulta al sentire il contatto della propria pelle con quella altrui. Quella mano si allunga e lo sfiora quanto basta per asciugargli una delle lacrime . Sgrana gli occhi, consapevole del potere velenoso della Doku. Ma esso non arriva .. Pupille dilatate e palpebre innalzate ad ampliare il diametro dell'orbita .. La prima volta che il tocco di lei non è velenoso e può saggiare la sensazione della pelle .. La delicatezza di quella femminilità, ormai idolatrata ed idealizzata .. La guancia si gonfia dallo stesso lato del contatto come conseguenza di un sorriso . La stessa testa si china verso la mano quasi a volersi adagiare entro essa, come se fosse una culla ove si riposa un bambino .. Quella freddezza al tatto verrebbe sopperita dalla gelida temperatura corporea del Kokketsu, facendogli sentire paradossalmente un piccolo calore da parte della Doku " scoprire del tuo legame con Nemurimasen .. " flauta rimanendo con la propria guancia adagiata sul palmo altrui fin quanto lei manterrà questo nella posizione, Vuole godere del contatto con lei, potendone finalmente prendere atto.. In uno di quei momenti sognati così a lungo .. e palesatesi qui ed ora .. " è stato un duro colpo per me .. Adesso allontanarmi lo sento necessario. Voglio fare qualcosa per me, e che sia solo per me .. " per la prima volta in vita sua, potendo dimostrare la propria indipendenza " e poi ho così tanta rabbia dentro di me .. Non riesco più a trattenerla Kimi .. " si blocca, mentre il volto prende una smorfia particolare .. Prova a sopprimere altre lacrime ancor più copiose .. inutilmente " ho bisogno di buttarla fuori .. capiscimi .. " la mano destra si alza, portandosi sotto l'occhiale ed asciugando le nuove lacrime .. Sfrofina ruotando la mano sul proprio asse verticale ed utilizzandone il dorso . E' così confusionario nel parlare. Quest'oggi avrebbe voluto dichiarsi .. Però una parte di sè, razionale, glielo impedisce .. Formulando discorsi intrecciati ove prima si dichiara ferito per la scoperta della relazione con l'Insonne, però poi passando a parlare di necessità personali. Il fuoco che gli arde dentro, quella rabbia dovuta alla delusione della scoperta e delusione amorosa . Ribolle il sangue al sol pensiero.. Ma non verso l'Insonne, non verso la Doku .. Verso il mondo .. ingiusto come pochi . E lui che vive di istinti .. Animale, più di quanto sia uomo .. Deve buttare fuori la sua rabbia .. Perchè questo è l'unico modo che conosce per metabolizzare il dolore . Ingliggerne altrettanto.. " Kimi .. ma tu lo ami ? Davvero ? " .. secco, deciso. Tira su con il naso .. fissando ora ancor più con decisione gli occhi altrui . Deve sentirselo dire .. Da lei, in prima persona. Ha bisogno di averne la certezza, così da porre un punto a questo capitolo ed aprirne uno nuovo. La metabolizzazione sarà lunga e dolorosa, ma sarà un percorso necessario al voltar pagina . {chk On}

00:11 Kimi:
 Lui si pesa su quella mano, ricerca il contatto come a volersi cullare e lei semplicemente lo sostiene, lasciando che quel momento sia davvero solo loro. Non ci sono i pensieri legati al futuro, si sta sforzando e concentrando solo sul Kokketsu, pronta a capirlo, perché sa perfettamente quanto la sua domanda sia insidiosa, lei stessa è scappata più volte, ha sentito la necessità di allontanarsi da tutto e tutti, di sfogarsi e combattere fino allo sfinimento, mietere innocenti fin quasi non aver più le forze, si è dovuta immergere completamente nel dolore prima di poterne uscire. Solo mentre lui manifesta quella necessità lei finalmente comprende, lo fa grazie al paragone di ciò che fu per lei la prima rottura con Katsumi. Dolorosamente comprende. La fulmina quella semplice verità al punto da farla sentire tremendamente colpevole. Ormai è passato tanto da quando credeva di meritare del dolore come contrappasso per la sua esistenza ma davanti a quelle lacrime, a quel fiume in piena la tentazione di considerarsi solo un mostro e punirsi l’assale con prepotenza. Non è più la stessa donna questo è certo ma dentro di lei la bambina mostro e ferita c’è ancora ed è lei che ora sgomita per farsi strada. La trattiene ma non riesce a fermare il suo corpo. Seppur potrebbe essere il gesto più sbagliato come reazione dopo quella prima spiegazione lascia che i suoi bisogni e il suo dolore, ora che ha capito, prendano il sopravvento. Toglierebbe la mano dal suo volto, un solo sitante in cui vorrebbe distaccare la sua pelle per poi poggiare a terra le ginocchia, semplicemente sbilanciandosi in avanti. Veloce vorrebbe completare quel movimento così da farlo culminare in un abbraccio, lo vorrebbe quindi cingere, sfruttare la differenza d’altezza data dalla posizione, per posare la testa di Rio verso il suo stesso petto, poco sotto le sue scapole. Un rumore secco dovrebbe espandersi appena le sue ginocchia impattano contro il legno del corridoio della magione. La destra che vorrebbe cingere la nuca del ragazzo, la sinistra invece la schiena. Lo premerebbe delicatamente verso il suo corpo come a voler assorbire ogni singola lacrima di lui e finalmente i suoi occhi si fanno umidi. Se fosse riuscita solo in questo momento si permetterebbe il lusso di qualche lacrima, dettata dal senso di colpa e dalla sofferenza che sa di aver causato, perché quella sensazione la conosce fin troppo bene. Vorrebbe tacere, non rispondere mai alla sua domanda ma glielo deve. Lascia passare qualche secondo per inspirare profondamente e mandare già il groppo che aveva in gola <non posso mentirti> come a volersi scusare inizia così <sarebbe riduttivo dire che lo amo> ammette semplicemente, i suoi sentimenti verso Nemurimasen la sostengono, ricacciando la bambina indietro e lasciano solo l’adulta a parlare <ci siamo amati, odiati e detestati, abbiamo persino provato ad ucciderci> ammette ancora, lui è l’uomo di cui gli ha raccontato, colui che l’ha quasi portata alla morte a causa di un clan, a causa del potere. Ma lui è anche colui che l’ha salvata, l’ha risollevata e fatta risplendere <lui è l’unico in grado di trovarmi ovunque, lo attenderò e veglierò su di lui per l’eternità se dovesse servire. Lui è il motivo per cui respiro> il motivo per cui ancora non è morta cercando di compiere una strage <lo sento in me e so di essere in lui> le fa male raccontare tutto questo nella misura in cui sa di ferire il Kokketsu <Ciò che ho di umano appartiene a lui ma anche il mostro in me sa calmarsi al suo fianco> una dichiarazione in grande stile, eppure cerca di trattenersi, spiegare sì ma senza scendere troppo nei dettagli <Lo amo ma amo anche te Rio, in modo diverso> ammette semplicemente. Così come ama le farfalle, le sue sorelle <sei parte di me come lo sono le farfalle ma capisco che non sia abbastanza> lo capisce perché sulla sua stessa pelle ha provato quella sensazione <ti aspetterò se vorrai mai tornare ed accettare questi sentimenti> non vuole però lasciarlo ancora, cercherebbe di trattenerlo in quell’abbraccio con dolcezza, l’unica dolcezza di cui sia capace <non ti abbandonerò mai> e questo significa che probabilmente lo terrà d’occhio, senza intervenire ma farà in modo che qualcuno lo controlli per lei, lo aiuti dove lei non può arrivare [chk on]

15:40 Rio:
 Un momento intimo che vale più di ogni singolo giorno vissuto su questo macabro mondo . Nella propria testa non si insinuano molti pensieri, rimane svincolato dal ragionare come suo solito. Lascia che siano i sensi primitivi a lavorare. Se prima ha posto l'attenzione sull'olfatto, ora è pienamente concentrato sul tatto . Su quella mano posata sulla propria guancia e con le dita di Kimi che asciugano le lacrime prodotte dalle apposite ghiandole. La risposta fisiologica del corpo non può che essere quella più istintiva esistente. La produzione delle endorfine e di tutti quegl'ormoni necessari a far percepire al Kokketsu pura Felicità . Viene richiamato al mondo reale solo dalla perdita di quel contatto. Gli occhi si spalancano riportando in asse verticale il capo. Pochi attimi prima che Kimi poggi ambedue le ginocchia a terra e lo cinga in quell'abbraccio . Non oppone alcuna resistenza il Kyùketsuki. La gamba sinistra fino a poco fa piegata, viene distesa facendo ancor più spazio a quel gesto altrui. Le mani lo avvolgono, con una che si posa dietro la nuca sfiorandogli i capelli e l'altra la schiena. Lui si getta, si tuffa nei mendri del petto di lei, posando il volto su di esso. La fronte prenderebbe appoggio sulla spalla sinistra di lei, lasciando staccato il viso quanto basta per non premere l'occhiale e rischiare di romperlo. Le braccia, si avvolgerebbero all'altezza dei fianchi, abbracciandola con decisione. La mani prenderebbero contatto con quella camicia, fermandosi tra le scapole Quel tocco, lo calma, lo placa, agendo a livelli ben più profondi della manipolazione verbale o tattile. Il cambiamento lo sente dentro di sè, in quel livello recondito e primitivo. A livello viscerale. Il petto si gonfia non solo dell'aria inspirata, ma di un'energia, di una forza difficile da descrivere. E' semplicemente felice di essere avvolto in quell'abbraccio . Forse per la prima volta nella sua intera vita. Le lacrime cessanno di esser prodotte lasciando solamente umide le guance. Il naso, pieno di muco, viene liberato andando ad inspirare rapidamente più volte e producendo il tipico suono di chi ha appena versato ogni lacrima che aveva in corpo. La ascolta, ponendo la massima attenzione alle parole scelte da Medusa. Lo ferisce ciò che dice, ma gli farebbe molto più male una bugia. La voce altrui danza per pochi centimetri, uscendo dalle labbra di lei ed insinuandosi nei padiglioni auricolari di lui. Così vicini, così intimi .. Lei parla, lui ascolta, prendendo atto di quanto quell'amore sia ad uno stadio superiore. C'è un legame tra l'Insonne e Medusa che va ben oltre la linearità della vita. Oltre le esperienze, oltre l'amore stesso. Lei le spiega come si siano amati, odiati, quasi uccisi.. e nonostante ciò oggi si sentono ancora dipedenti. L'uno dall'altro . La voce di lei, gli giunge dolce, non spinosa come ci si potrebbe aspettare. Sono parole pungenti indubbiamente, però le percepisce per quello che sono. La Verità. L'essenza di ciò che è e non si potrà cambiare. Ne prende atto il Kyùketsuki, stringendosi ancor più a lei all'udire quel ' ti amo ' nei suoi confronti. Un amore diverso, sì, ma quando mai qualcuno glielo aveva detto ? Quando mai qualcuno ha avuto dei sentimenti per lui ? Lui, abbandonato alla nascita. Rifiutato ancor prima di aver instaurato la possibilità di maturare i ricordi. Privato dell'amore di una madre. Privato dell'amore di un padre. Privato di tutto ciò che un bambino dovrebbe aver garantito . Ed ora Kimi gli sta dando esattamente ciò che nessuno gli aveva mai dato . La certezza di non esser abbandonato " .. " sorride, tirando su ancora con il naso quel poco muco rimasto . Gli basta sapere di avere qualcuno in questo mondo. Un legame .. ".." di colpo la testa si stacca dal petto altrui. Scostando anche le mani da dietro la schiena e fissando la presa di esse sulla porzione laterale delle spalle di lei. Si fa poco indietro, ricreando dello spazio tra di loro. Quanto basta da poter focalizzare il proprio sguardo verso quegl'occhi eterocromatici .. " Se vorrò mai tornare ??? " aggrotta la fronte, stupito da quelle parole . Le sottolinea, replicandole " HIHI " ridacchia, per la prima volta oggi. Divertito proprio dal quel dire della Doku, mentre scuote il capo .. " .. non c'è motivo per cui io non dovrei tornare Kimi .. Mi sto allontanando, ma non sto andando via per sempre.. " cerca di porre all'accento su questo concetto. " .. Ti ho giurato la mia Fedeltà e mai verrò meno al mio giuramento .. Sarò sempre al tuo fianco quando avrai bisogno di avere qualcuno al tuo fianco .. In battaglia ed al di fuori .. " lo mette in chiaro, con tono deciso. Lui ha giurato . Si sta allantonando sì, ma perchè restare vicino a lei in questo periodo significherebbe soffrire più di quanto sia pronto a sopportare. Perchè si sà che i sentimenti non svaniscono da un giorno all'altro. Ha bisogno di tempo. Niente di più. Paraddossalmente, l'andare via oggi non sarà altro che un modo per sigillare ulteriormente quel legame indissolubile ed invisibile che li collega. {Chk On}

15:56 Kimi:
 Quell’abbraccio viene reciso, con delicata decisione da parte del Ko0kketrsu ed ora che non è più nascosta dalla posizione, ora che le sue lacrime e reazioni potrebbero rivelarsi velocemente andrebbe a chinare appena il volto, spostarlo verso il basso così che la frangetta e i capelli scompigliati finiscano per nascondere i suoi occhi alla vista altrui, qualche istante, passa velocemente il tempo; eppure, per lei è infinto. Il mento che si avvicina al suo petto mentre lui si allontana e qualche secondo per reprimere in lei tutto il mare che si stava affacciando, non ha diritto di mostrare sofferenza, non dopo quello che ha fatto a lui. A lei il cuore è stato spezzato così, può capire fin troppo bene i sentimenti altrui ed è rispetto quello che mostra andando a reprimere in lei la tristezza. Velocemente così come si era nascosta poi va a rivelarsi, semplicemente tornando a fissarlo, nei suoi occhi ora non più lucidi, asciutti, seppur sulle guance siano presenti delle lacrime, cadute e lasciate scorrere silenziosamente. Non si nasconde davvero, lo rispetta al punto da fermarsi e dare a lui la precedenza ma non arriva mai a mentire, pur rischiando di arrogarsi un diritto che non merita: quello di aver pianto e sofferto a ritmo con il cuore di lui in frantumi. Non sa come gestire quei sentimenti, può solo limitarsi ad agire come in passato altri non hanno fatto con lei. Lo capisce, chi più di lei potrebbe comprendere quello che Rio prova? Lei il piccolo mostro a cui è stato negato persino il nome, l’allieva sbagliata, la morte stessa che non ha mai meritato un grammo di felicità e a cui il mondo ha sistematicamente tolto ogni illusione in merito. Quanto le ci è voluto prima di trovare una dimensione che non fosse fatta di sola e pura sofferenza? Il passato del ragazzo è simile al suo, persino quel presenta sembra un pezzo di storia che lei ha già tracciato. Ricambio lo sguardo del ragazzo, reggendo il peso dei suoi occhi mostrando la cosa più simile alla compassione che lei possieda: la comprensione. La sicurezza con cui mostra i sentimenti, con resta lì quasi inerme a rispondere con dolorose verità mostrano solo quanto profondamente ora stia capendo l’altro, non c’è parola pronunciata che le impedirebbe di accettarlo, non ora. Sorride appena, cercando di moderare il sollievo che prova a quella conferma, sapere che non lo perderà definitivamente che loro resteranno uniti seppur in maniera diversa rispetto a quella che lui sperava, le basta quello per toglierle un peso dalle sue stesse spalle. Non vuole però lasciare che la sua momentanea felicità possa turbare lui, per questo sorride solo tiepidamente <avrai sempre un rifugio in me> ammette semplicemente <nel Naraka> specifica ancora, le farfalle lo tratteranno come ben accetto in loro presenza, lo imporrà lei stessa, conscia di come le sorelle apprezzino chiunque apprezzi lei <e nella Yugure tutta> non è solo, questo sta provando a farglielo capire, loro sono legati ma non sono solo loro due <e ancora ti prometto di essere al tuo fianco quando vorrai vendicarti del fuoco> il riferimento per i due dovrebbe essere chiaro. Sopravviverà alle prove delle farfalle sia anche solo per correre accanto a lui e sostenerlo mentre farà calare la sua ira [tag invariati]

16:24 Rio:
 Ricerca quel contatto visivo con estrema decisione, ma lei glielo nega. Volgendo il capo verso il basso ed avvicinandosi al petto di lui. Si nasconde, cercando di non mostrare quelle lacrime che però la hanno abbandonato da tempo . Intuisce il Kokketsu, come intuisce il motivo di quella movenza. Conosce la Doku, conosce il suo modo di essere e non la biasima in quell'atto. La risata del Kyùketsuki risuona per diversi attimi nei corridoi della magione come conseguenza del tipico eco dei luoghi spogli. Oscilla, invece, lo stato d'animo del Chunin come un pendolo inerme e frutto della forza d'inerzia. Oscilla tra la felicità di essere tra le braccia di lei, ed averla tra le sue braccia. Ma dura poco, proprio perchè è consapevole di come dovrebbe evitare di trovarsi in situazioni simili. E' lì per allentare i legami e come tutta risposta è nelle sue braccia, accinghiate a lui come nei mille sogni protatti in tempi passati. La mente parla chiaro, alla ricerca di quella minima lucidità necessaria .. Dovrebbe staccarsi ed affrontare tali discorsi con distacco fisico ed emotivo, però il cuore è ancora succube di quel sentimento così puro. Amore .. Come risposta le braccia di lui si staccherebbero dalle spalle altrui portando in avanti il petto verso quel volto poggiato allo sterno. Le braccia del Kokketsu ora, infatti, la cingerebbero a pieno dietro la schiena, lasciando l'avambraccio sinistro poco più in alto del gemello e prendendo contatto con il collo altrui. Eccola la sua risposta. Spegne il cervello; spegne il pensiero razionale. Decide di vivere quel momento come un ultimo boccone di una cena ormai conclusa. D'altronde come potrebbe decidere di rinunciare a quella sensazione ? A quella scarica di ormoni. Molteplici e tutti inebrianti. Quelle parole sono le più musicali mai sentite. Sentirla parlare di come provi dei sentimenti per lui, di come anche Kimi senta necessaria la presenza del Kokketsu nella propria vita. Lui è sempre stato superfluo, a tratti inutile. A tutti . A chiunque . Oggi invece ha certezza di essere qualcuno. Di essere più di qualcuno, per qualcuno . " grazie Kimi . " lo sussurra. Direttamente dentro l'orecchio destro di lei. Avvicinando le sottili labbra a questo. Lentamente e scandendo ogni singola sillaba costituente quelle parole. Quale cosa più sincera potrebbe mai dirle ? " tutto questo non è colpa di nessuno .. " continua con lo stesso tono. Seppur questo viene proferito come tentativo di auto convinzione. Se solo non fosse stato così stupido da innamorarsi della donna sbagliata. Di tutte le donne al mondo proprio lei ? Solamente una mente bacata come la sua poteva caderci .. Ma è la realtà dei fatti. In questa vita, rimurginare è inutile . Perchè il tempo scorre solo in una direzione . In avanti. " la Yugure è una famiglia . La famiglia che mai ho avuto . E sappi che non ho niente contro Nemuramasen .. Anzi .. " lo rispetta, tanto quanto rispetta Kimi stessa. Non lo colpevolizza minimamente per avergli sottratto la donna dei sogni. Ha coscienza propria ormai, ed abbastanza matura da comprendere l'inevitabilità delle cose. Non aggiunge altro, andando a posare la guancia sulla nuca di lei e socchiudendo gli occhi . Palpebre serrate e muscoli delle braccia che entrano in contrazione minima, stringendo quell'abbraccio ancora un pò . {Chakra On}

16:40 Kimi:
 Seppur i volti si allontanino le braccia restano ad unirle e legarli insieme. Lascia quindi che lui si avvicini nuovamente, poggi la guancia alla sua mentre le mani sciolgono l’abbraccio, non è più scosso dalle lacrime e sa di rischiare solo di ferirlo trattenendolo a sé. Si gode quel singolo istante ripercorrendo in pochi istanti il loro percorso. Tutto è iniziato in un luogo umido, tetro eppure perfetto per quelle due anime, inizialmente in lui ha visto solo una preda, qualcosa con cui giocare qualche momento prima di giungere al culmine e divorarlo, un gioco che fa con sé stessa, negarsi così da trarre il massimo piacere quando finalmente si prende ciò che vuole, persino con Ekazu l’ha fatto. Eppure, quel giorno è cambiato qualcosa, un dettaglio che non è stato visibile sin da subito ma che con il tempo ha permesso a quel legame di trasformarsi fino ad oggi. Un ragazzo che si spaventa per il suo tocco, che si ritrae finendo per cadere dalla radice, una risata di gusto, un momento in qualche modo sano e divertente. Il progetto della Yugure nato con Nemurimasen e Itsuki, l’idea del caos e l’ideale che ne consegue, l’individuazione in quello strano sconosciuto di tratti simili ai propri, il desiderio di averlo come alleato e ancora poi gli incontri casuali nel mezzo del tumulto della sua vita che hanno sempre rappresentato nei momenti di calma, istanti in cui le acque della sua mente risultavano senza onde. Tutto si è evoluto fino al momento in cui si è’ mostrata completamente, ha messo a nudo il suo passato, ai più sconosciuto e ha dato delle spiegazioni, ha permesso al kokketsu di vedere oltre a quella sua freddezza. Ogni singolo passo ha portato a quel momento ed è così che resta ancora inerme lei, tra le braccia di lui, concedendo quel contatto tra le guance, sbarra appena gli occhi alle sue parole, quel ringraziarla, quel sentimento che nel profondo non sente di meritare. Le palpebre s’alzano un secondo prima di andare ad abbassarsi ed oscurare le sue iridi, trattiene delle lacrime lei, la consapevolezza di averlo ferirlo basta per farla stare male. Non dovrebbe esserle grato; eppure, per quanto parte di sé vorrebbe urlarglielo e allontanarlo l’altra la spinge a tacere ed accettare se è questo lo scotto da pagare per non perderlo e tenerlo comunque al suo fianco. Si concentra su ogni singola parola che le viene rivolta, le ascolta davvero andando a farne una lezione di vita, felice di sapere che non porta rancore verso Nemurimasen, felice perché il solo pensiero di dover scegliere ancora la dilania, felice perché non avrebbe fatto un passo per proteggerlo se avesse voluto rivalersi sul portatore, il massimo che avrebbe potuto donare in quel caso sarebbe stato l’astenersi da qualsiasi intervento. Non è così e può evitare di dilaniarsi pensando alla possibilità. Orta andrebbe a far forza con i suoi addominali e la muscolatura sulla schiena nel semplice tentativo di prendere una distanza, arretrando, per farlo sposterebbe il peso oltre alle sue spalle, vorrebbe semplicemente <non ferirti> una spiegazione a quel gesto, a quella distanza che lei stessa ora vorrebbe imporre ma al contempo una richiesta ed un consiglio futuro[tag invariati]

17:11 Rio:
 Assapora quelle sensazioni, senza aver coscienza di cosa siano. Non è mai stato amato .. Ma da oggi potrà dire di saperne il significato. In parte, per lo meno. Sentirsi importante per qualcuno .. Potrebbe chiedere di più ? Forse. Tuttavia si accontenta, essendo ad un passo dal baratro. Ad un passo dal tagliare quel 'cordone ombelicale' che da quel di Kiri lo ha tenuto stretto a Kimi. Per scelta, di entrambi. Maledetti istinti, maledetto il modo di essere del Kokketsu. Così legato a quegli stessi istinti. Molto più simile ad un animale in ciò, che ad un essere umano. Maledetto ormai dal giorno della propria nascita ma conscio di avere pensiero proprio. L'Insonne stesso glielo ha mostrato. Ed eccolo il Vampiro, abituato ad essere a contatto stretto con il collo di altri essere umani. Quante volte ha assaporato gli odori altrui sfruttando l'immaginazione per pregustare il sangue di cui si sarebbe abbeverato. Tuttavia quell'istinto è soppresso ora. Non ha avuto mai quel tipo di attrazione verso di lei, conscio della pericolosità di quel veleno. Pone ancora una volta l'attenzione al profumo, quasi inesistente della Doku prima che questa si spinga indietro ricreando le distanze. Il Kokketsu non fa niente. Come prima aveva stretto la morsa, adesso la lascia andare. Il punto cruciale di questo incontro. Fisicamente e mentalmente. Quanto avrebbe voluto rimanere lì ancora ? Forse tutta la notte. Uno di quei momenti che si voglio far perdurare fin quanto si possono far durare. Ma ora stop. E' lei stessa a farlo, come a voler ricoprire ancora una volta quel ruolo di Sensei. Colei che ha l'ultima parola. Nella sua maturità è forse conscia che spetti a lei dare la spinta finale alla recidere quel 'cordone ombelicale' figurativo . " HI - H .. " smorza la risata all'udir il dire di Kimi. Le braccia nel mentre si retraggono e si adagiano sulle cosce esili del Vampiro e la stessa schiena del Kokketsu si riposa al muro retrostante a lui " ci proverò .. " non ne coglie il senso .. Non coglie quelle parole come la spiegazione al gesto . Le coglie solamente nell'accezione più frequente " .. proverò a non ferirmi, ma sai che sarò sempre più colui che ferirà .. " le palpebre si assottigliano come le stesse labbra che palesano un sorriso nascente " .. altrimenti vorrà dire che sei stata una pessima Sensei .. non credi ? HIHIHIHI " dà voce al suo modo di essere. Con una di quelle battute tipiche del Kyùketsuki .. Le lascia insinuare quella nevrotica risata nelle orecchie, andando a toccare note altissime. Ai più fastidiosi. Tuttavia lei dovrebbe averci fatto l'abitudine nel tempo . Sghignazza, palesandole quel tipico sorriso a denti stretti ed occhi quasi serrati. C'è molto di più in questo momento. C'è l'essere in pace con sè stesso .. Probabilmente. O forse il mascherarlo. Quel dolore nel taglio necessario. E lui ride. Come sempre ha fatto, nei momenti più difficili della propria vita. Utilizza da sempre quel metodo di protezione, avendolo fatto diventare il proprio tratto distintivo. Però ora quel sorriso ha qualcosa di diverso. S'estende in tutta la distensione labbiale, ma con un retrogusto amaro. Come se una fiamma inizi a brucia dietro gli occhi e dietro il petto. Una rabbia, soppressa solamente dalla presenza e dagl'ultimi attimi con Medusa.

17:28 Kimi:
 Lo lascia andare, sia fisicamente che simbolicamente andando ad allontanarsi ed accettando quell’istante stesso come il nuovo punto di partenza, sa che un giorno tornerà e lei si farà trovare pronta. Tace ancora una volta sul suo imminente viaggio, lo avviserò facendogli recapitare un rotolo ma non vuole turbarlo ora, non vuole che possa sentirsi ancor più rifiutato di quel che già crede. Silente lo osserva e si limita ad annuire, andando a concedere un ultimo sorriso in sua direzione a quella che vorrebbe suonare come una battuta ma la raggiunge con dei retrogusti amari <costruisci la tua strada Rio> solo cerca id spiegare a lui quello che lei stessa ha fatto <mieti vittime se necessario ma non permettere a nessuno di fermarti> una frase forse spietata ma che più di tutto può spiegare cosa ha fatto lei durante quei primi tre anni di separazione quando provarono, lei e Katsumi, a mettere fine a tutto per la prima volta. Vagò nel deserto per tre anni, alla ricerca delle farfalle e di sé stessa, mietendo innocenti e ricercati senza una particolare differenza, sfogando il dolore in altro sangue, come se vedere scorrere sangue intorno e su di lei potesse fermare il fiume di dolore al suo interno, ricomporre i sentimenti distrutti. Silenzio mentre ora andrebbe solo a rialzarsi, la mente corre a quegli anni solitari, o meglio che hanno visto il suo cuore aprirsi come non mai, ferita e dolorante ha trovato la forza nelle farfalle ed è stata sostenuta da una presenza, un fratello dell’amato che con la sua semplice apparenza continuava a pugnalarla ma che infine le ha permesso di comprendere davvero i suoi sentimenti e proseguire, tornare alla vita da ninja e smetterla con l’eremitaggio da cacciatrice di taglie <prendi Han’nya> non si fida di lei, non la vuole intorno ad Hanae e non la vorrebbe nemmeno troppo vicina a Rio, sa che farà di tutto per allontanarlo da lei eppure ne conosce i pregi, proprio ad una personalità simile sente di doverlo indirizzare <non restare solo a lungo, appoggiati su lei quando sarai troppo stanco> a lui poi decidere, così come lei si era ritrovata in compagnia di Irou per puro caso senza aver mai davvero deciso, non imporrà quel volere non merita di avere alcun diritto. Il sorriso muta mostrandosi maggiormente amaro quando infine di parla delle sue abilità da sensei, profondamente convinta di aver sbagliato, sapeva di non esserne in grado eppure ancora una volta ha agito come Icaro. Ha aspirato a qualcosa in più, si è avvicinata ad un solo che mai potrà raggiungere ed esattamente come nella storia le sue ali di cera di sono scolte portandola a ferire Rio ma soprattutto sé stessa. Si sarebbe alzata ormai e completamente dimentica del motivo per cui era uscita dalla stanza farebbe solo per arretrare di un passo e voltarsi, riaprendo così la porta di riso, Nascosta ora grazie ai capelli e le spalle, che sono invece esposti alla vista del Kokketsu, può tornare a mostrare il suo dolore, nuovamente gli occhi che si farebbero lucidi <io ti aspetto> non che per lei sia finita la discussione solo vuole lasciare lui libero[tag invariati]

17:55 Rio:
 Non dura troppo quel sorriso. Si accorge ben presto di quanto sia inadatto, o forse, di quanto sia falso. La muscolatura delle guance si rilascia, riportando il volto neutro e privo di qualsivoglia smorfia . La ascolta ricercandone ancora il contatto visivo per quanto questo gli venga concesso. " lo farò " risponde secco. Non con cattiveria. Vuole solo sottolineare come il sangue ed il mietere vittime sarà sempre il fulcro della propria esistenza. Niente gli toglierà quella sete. Quella adrenalina che gli viene conferita solo dalla meticolosa ricerca della propria preda ancor prima che questa venga mangiata. La osserva alzarsi, lentamente. Gli occhi la seguono in quella movenza, cogliendone forse per la prima volta il significato di quella distanza creatasi. E' ora. E' giunto il momento di fare quel passo. Dopo così tante parole, così tanti sentimenti, così tante lacrime, ora è giunto il momento . Lo spazio tra narice destra e labbro superiore del Kokketsu entra in contrazione quando ne prende consapevolezza. Una contrazione tipica di una nuova stimolazione della ghiandola lacrimale. Qualche attimo prima che il succo ne venga fuori solcando la guancia sinistra del Kyùketsuki " ci rivedremo .. " voce spezzata dal pianto che riprende ancor più copioso di prima . Udibilissimo alla Doku. Pronuncia quelle parole anche a sè stesso. Ma chissà quando si rivedranno ? Tra quanto .. La sola idea di dover uscire di lì lo fa sentire come se dovesse saltare nel vuoto. Perchè è ciò che sta facendo. Si allontana dall'unica fonte di luce in questo macabro e oscuro mondo. Lei che tanto si professa Morte per chiunque, per la prima volta è stata Vita per qualcuno. O forse per la seconda. Ed ecco perchè associa il Kokketsu alla figlia Yume . " sono sicuro che non avrai bisogno di me .. " la mandritta si poserebbe sul terreno mentre la gamba medesima si fletterebbe così da poggiare la pianta del piede sul terreno ed attivare la catena cinetica muscolare necessaria ad acquisire la posizione eretta. Farebbe perno su quei due appoggia, ruotando verso la propria destra. In piedi ormai, dovrebbe dare le spalle alla Doku .. Fermo sul posto " ma se dovessi averne, mi troverai dove il sangue abbandonerà .. " sibila, convinto. Conscio di come oggi sarà un giorno di svolta nel suo modo di essere. Un demone come lui non ha mai avuto a che fare con i sentimenti, e per di più a questi livelli . Il suo essere animalesco dovrà portarlo a metabolizzare uno dei giorni più dolorosi della propria vita e sà bene come . Metabolizzare il dolore, infliggendone altro . Quella fiamma s'accenderebbe negl'occhi castani. Una luce diversa. Alimentata dalla rabbia, frutto della coscienza del suo essere così fuori posto. Inadatto a questo mondo. Questa fiamma verrebbe celata solamente dalle copiose e rumorose lacrime che sta versando. Tira su con il naso più e più volte rimanendo per pochi attimi lì dove è . Come a voler attendere eventuali ultime parole dell'altra. In ogni caso, poco dopo, azionerebbe le leve inferiori incamminandosi lontano da quel luogo. Senza voltarsi, come nelle scene più tristi di qualsivoglia film. {Chakra On} x {Se End}

17:56 Rio:
  [edit] " dove il sangue abbonderà "

Si avvicinano troppo e per questo le loro ali si sciolgono costringendoli alla distanza, almeno per ora.



Io sono morta dentro.