Prime lezioni

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11:29 Tsumi:
  [Accademia | Cortile] Gli occhi fissi sulla bacheca in cui vi sono scritti gli orari e i giorni delle lezioni. Nessun nome del possibile maestro che ci sarà. < Cortile, mh ... > Mugugna tra sè e sè con tono flebile, rimarcando quanto appena letto. Lungo la hall dell'accademia ninja di Oto riecheggiano i passi delle poche persone vaganti da una stanza all'altra. Se la immagina più fervida la situazione nell'edificio ma a quanto pare tutto è ancora in fase di assestamento. La situazione che si è venuta a creare in questi giorni ha fatto desistere molti giovani, sui conoscenti e coetanei, dal prendere parte a quel mondo. In pochi hanno deciso di prenderne parte, come lui. gira il capo soffermandosi su alcune figure presenti nella Hall, che siano maestri o ragazzi poco più giovani di lui. si perchè dall'alto dei suoi diciassette anni, si sente un po' fuori posto, troppo grande rispetto a tutti gli altri. Il giovane indossa un semplice pantalone nero con alcune striature bianche sui lati; Sandali di colore blu e una giacchetta del medesimo colore e striature del pantalone aperta lasciando vedere la maglietta bianca sotto; un semplice ciondolo rompe la monotonia del vestiario. Si sofferma ancora un po' come per gustarsi quell'ambiente per poi muovere i suoi passi lungo il corridoio verso la porta che dista pochi metri da lui, attraverso il quale dovrebbe ritrovarsi nel cortile indicato dalla bacheca come luogo della sua prima lezione. Bastano pochi passi veloci per raggiungere ormai la soglia della porta. Le braccia si alzano e le mani, a palmo aperto, si poggia sulla porta andando adesso a scorgere il luogo della lezione. Niente di più che un semplice cortile ben spazioso con alcuni manichini al centro di esso. L'occhio si volge su questi, notandone l'usura, per poi girare il capo a destra e sinistra. Non vede nessuno. Che si sia sbagliato? < Mh. > Mugugna tra se e se con una espressione pensierosa. Non vuole di certo sbagliare aula o lezione al primo giorno, visto la fatica che ha fatto per arrivare lì. Muove ancora qualche passo lento, dirigendosi verso i manichini senza nessun apparente motivo, ma in quanto unico oggetto presente nel luogo. Si ferma a poca distanza da loro e le mani passano a congiungersi dietro la nuca, scuotendo i capelli corvini. Aspetta nervosamente, sperando di non aver preso un granchio.

12:06 Sango:
 Eccolo il sole sul suono, ecco che la pioggia si fa sentire a suo modo, calca quel suolo in una delle sue prime vere volte. Un piccolo gruppo , sei in totale, che avanzano verso il palazzo oltre la stessa accademia ninja. La rossa sta davanti in una formazione a falange, la rossa che sta davanti a tutti facendo strada, il viso serio e solcato da preoccupazioni, e per questa singola volta non indossa le vesti dell'Akatsuki, il proprio nome ormai è legato ad essa, il proprio viso e le proprie gesta. Questa volta porta seco solo un kimono lungo fino alle caviglie, di un argento puro e delicato come la luce lunare, i bordi del tessuto finemente lavorati con quei disegni di fiori poco più scuri. La schiena stessa riporta in grande il simbolo del proprio clan, un onore e un onere, di colei che si sente solo la vera capo clan. I lunghi capelli come sangue coprono a tratti lo stesso, mentre le azzurre e limpide iridi si riflettono sul mondo intorno a se, è rilassata o vuole semplicemente apparire tale. Dietro di lei sfilano invece tre ragazzi, dai 20 ai 25 anni circa, belli in viso, delicati come lei , due di loro che portano capelli lunghi e chiari, mentre il terzo corti e scuri. Perfino le loro vesti, per quanto maschili, sono di incredibile fattura, delicate e lussuose, le cintole in pura seta, i ricami finemente creati su stoffe chiare e pregiate, così come quelle delle altre due donne, più piccole degli uomini ma altrettanto eleganti, dal viso sottile e capelli raccolti. Tutti seguono nervosamente la rossa, si guardano intorno con circospezione, con una certa saccenza nello stesso sguardo "dove stiamo andando, Byakko san?" la voce di una di quelle donne si solleva < dal Kokukage > un dire semplice e conciso il proprio, mantenendo il passo svelto facendosi seguire, movimenti alterni in una compagni ben assortita, e li nello stesso momento ove si trova il giovane Koto, uno dei ragazzi lo andrebbe a spingere, per sbaglio o meno si fermerà a guardarlo "non toccarmi" si inizia bene no? Le parole che scivolano via, la rossa stessa che si ferma ad osservarli < ricordate che siamo ospiti miei cari > un semplice dire verso loro, un leggero sguardo d'ammonimento verso lui per poi passare al giovane < siamo alleati dopotutto, no? > e li la domanda è proprio per Koto. [chakra on]

12:32 Tsumi:
 I minuti passano inesorabili e la preoccupazione inizia a farsi strada nel giovane. Entrambi le mani sono ora dentro le tasche dei pantaloni e si sposta nervosamente da un punto all'altro del cortile muovendo le gambe in maniera scoordinata < Uff. > Un singolo sbuffo, ben rumoroso da farsi sentire dalle persone che passano da li, che siano più o meno vicine a lui, beccandosi anche qualche occhiataccia. < Merda. > Esclama poi alzando la testa leggermente. Inizia a pensare che forse ha fatto un errore a essere lì, ad abbandonare la sua casetta nelle risaie e i suoi genitori, forse quello non è i suo posto. E Questi pensieri lo fanno innervosire ancora di più, marcando quel terrore di non essere all'altezza della strada che lui stesso ha scelto di seguire dopo la rivoluzione nel villaggio del suono. La distrazione lo porterà a non notare subito il gruppo di persone che si avvicina verso di lui, beccandosi uno spintone all'improvviso, senza motivo. Benvenuti nel villaggio del Suono. Visto che stava ciondolando in maniera scoordinata, immerso nei suoi più remoti pensieri, perde l'equilibrio senza fare resistenza. Il busto si piega leggermente indietro e, dopo qualche passo inutile, cade sulle sue chiappette in un terreno non decisamente morbido. < Ohi! > Esclama sorpreso. Digrigna leggermente i denti e i corvini occhi si alzano andando a notare il ragazzo che lo ha "colpito" < Ma che cazzo fai? eh? > Esclama osservando il suo bel volto e il suo vestiario. Decisamente il contrario del giovane, visto che le sue modeste radici da contadinotto. Questo lo fa incazzare ancora di più. La mano destra si porta a terra facendo forza su di essa e ruotando leggermente il busto verso destra in modo da rialzarsi più o meno velocemente. Gli occhi sono fissi sul ragazzo che lo ha spinto. E la frase successiva di questo lo fa infuriare. < Oh, dovrei dire la stessa cosa. > Si staglia davanti a lui senza però fare una mossa. Successivamente la voce di Sango giunge alle sue orecchie. Solo ora sposta il capo e di conseguenza lo sguardo andando a scorgere solo ora l'intero gruppo tra cui la rossa a capo. Gli occhi si sgranano nel vederla. La riconosce immediatamente. < Sango - Sama! > Subito riverenza per la sua figura. E come velocemente si è alzato, ancora più velocemente si inginocchia davanti a lei, abbassando il capo e lo sguardo. Una delle figure capostipite di quella che è stata la rivoluzione. < G-grazie per averci liberato! > Balbettante nel suo dire, intimidito ed emozionato nel conoscere quella figura, quella è la risposta alla domanda di Sango, quando in realtà non c'azzecca per niente. Per lui quello che è successo è una liberazione, contrario all'opinione di molti e, per questo, solitario in questo nuovo percorso che ha intrapreso.

12:45 Sango:
 Osserva il movimento brusco, uno spintone non desiderato ma avvenuto che porta l'altro a caraccolare giù per terra . Cosa aveva detto a Kioshi? Ah si, che sono sotto la sua responsabilità, si ecco. S'avvicina anche lei, passi sottili mentre riempie la distanza , passi veloci e precisi per poggiar la mano all'Ishiba vicino, sulla spalla senza stringere nemmeno la mano < non è il modo > un semplice sguardo prima di ritornare a Koto stesso , tutto pur di calmare gli animi. Osserva quell'inchino, quelle successive parole prima di sorridere < vedete? Almeno Oto è grata di qualcosa > una piccola stoccata nei confronti di Kusa stessa < andate pure > li congeda tutti e cinque così da poter rimaner sola col ragazzino < perdonali, sono arrabbiati , molto pure > sospira lievemente seguendo i cinque che si inoltrano da soli dentro la stessa accademia, li nella via per giungere si spera al kokukage stesso < non apprezzano molto gli altri villaggi, Kusa ha avvelenato molti membri del mio clan, alcuni hanno avuto però la dimostranza che un villaggio possa esser liberato dalla tirannia > sguardo lieve che torna su di lui , incerta sul da farsi e sul cosa dire adesso < voi chi siete piuttosto > di certo un comportamento non solito da parte del suono stesso, quel mezzo inchino, quelle parole e la propria voce risulta soave, oggi è qui per unire non per dividere < immagino tu sia qui per imparare > non conosce il giovane in quanto ninja ma sta ancora imparando a riconoscere almeno i vari volti che abitano lo stesso loco. Un semplice dire senza spostarsi, lasciando lui completa libertà sul da farsi, sperando che gli stessi compagni non si stiano atteggiando un po' troppo, sarebbe un errore nei confronti di quella che sarà una futura unione tra suono e pioggia stessa. [Chakra on]

13:19 Tsumi:
 Sempre in posizione china, butta un occhio sulla situazione e osserva il rimprovero della rossa ai suoi sembra sottoposti. Sembra che ella sia più diplomatica dei suoi compagni. Almeno questo lo rincuora un attimo, dimostrazione per lui che chi li ha liberati ha la testa a posto e un attimo di senno e civiltà. Almeno lui se li immagina così. Certo non si aspettava di incontrare uno dei quei personaggi adesso, al suo primo giorno di lezione. Aspetta che il gruppo si congedi prima di rialzare il busto e poter osservare la Tigre Bianca davanti a se. < Ah, non fa niente. E' solo una spintarella. > proferisce con un tono più vivido e un sorrisino accennato. Lo spintone era più forte rispetto ai beoti con cui ha a che fare di solito nelle risaie. < io non so molto di questo, mia signora. > Afferma dopo aver ascoltare le parole sul suo clan, mentre il viso assume un espressione seria, quasi corrucciata < sono solo un contadino... > Afferma poi con tono quasi sommesso. Non che si vergogni di esserlo, ma per una sensazione di essere fuori posto in quel momento. Ancora alcuni dubbi lo attanagliano e lo fanno dubitare della sua scelta. < Ma spero che il suo clan si liberi dalla sua tirannia. > Un augurio sincero, senza tanti fronzoli. Un leggero sorriso solca nuovamente il volto del giovane. Le mani ora si portano sul suo didietro battendo con decisione su di esse per togliersi lo sporco dal pantalone, dopo la sua caduta. Non è il caso di farsi vedere sporco in quel momento, anche se non è dipeso da lui. Si rimette in posizione eretta, cercando di mantenere una certa postura composta davanti a ella. < Io sono Koto Hajime, mia signora. > Afferma con tono deciso e secco. < Sono qui per fare la mia parte e proteggere la libertà che ci avete dato > Mai avrebbe pensato di dire quelle parole così presto. < Anche se molti sono grati a voi, pochi hanno deciso di offrirsi per entrare nelle forze militari. > Verità scomoda e dura questa. La paura attanaglia molti. Deglutisce vistosamente, visto che lui non è affatto immune alla paura stessa, anzi ne è avvolto proprio in questo momento per vari motivi, che sia la presenza di Sango o il pensiero di stare iniziando un percorso di cui non sa nulla < Ma io voglio fare la mia parte. > Il tono si fa più forte, quasi come se le parole gli fossero uscite dalla bocca con un grande sforzo. Si zittisce ora

14:12 Sango:
 < oh non è solo una spintarella purtroppo > sospira vedendolo raddrizzarsi, le azzurre che corrono su di lui ma come se non lo vedesse realmente < siamo stati confinato in un mondo non nostro, ritrovarsi ancora in una terra estranea rende nervosi > nervosi , un eufemismo quando odio e rabbia vibrano nelle vene e sotto la pelle dei propri adepti < non significa nulla, che tu sia un contadino o meno poco importa, in questo mondo sapere e potere, e se vuoi potrai sapere > ingarbugliata come al proprio solito, quando dire tutto e niente nella stessa frase è come un callo dalla quale non riesce a liberarsi mai veramente < non è solo il mio clan, è il mondo stesso che vive sotto un eterna tirannia > una verità scomoda di un sistema anarchico ove il più alto in grado vale molto di più di un singolo comune cittadino < il solo combattere, Koto Hajime, ti rende più libero e alto di coloro che non muovono un dito e lasciano che gli eventi si abbattano su di loro con totale libertà > un momento di breve approvazione . Nota quel modo, quella paura che serpeggia, lo vede in lui come in tanti altri < non aver paura di morire, abbi paura della gabbia e delle catene. Diveniamo ninja anche per questo.. o almeno, sono abbastanza arrogante da poter mettere tutti su questo piano > un lieve sorriso prima di tornare alla bacheca, qualche attimo ancora < se davvero lo desideri mio caro, e per farmi perdonare dal comportamento molto poco elegante di Shinsui > il nome dell'Ishiba che l'ha spintonato, per sbaglio, per noia, per arroganza che sia < sarò ad insegnarti, ma quello che ti insegnerò non sarà solo quello che una semplice accademia di possa donare > lo sguardo che torna su di lui, brilla di una luce nel vedere in lui, in tutti coloro che iniziano quel cammino un possibile futuro < per non essere solo una pedina o carne da macello. > tace adesso riflettendo sulle proprie parole < sempre che tu sia d'accordo, non molti apprezzano gli insegnamenti di Ame alle volte > dopotutto è una straniera in terre sconosciute, comportamenti e indole completamente differenti alle quali s'è abituata, alle quali s'è legata da tanto tempo. [chakra on]

14:39 Tsumi:
 <Oh beh, allora spero che sia sia sfogato... > Sospira e alza le mani come in segno di sconfitta. D'altronde non è che abbia potuto fare molto per evitarlo. In effetti era uno spintone pieno di rabbia. Non sa cosa passi nella testa di quel ragazzo e in questo momento non è che gliene importi molto a dire il vero. < non so cosa stiate passando voi di Ame > Il volto si fa di nuovo serioso e le mani si lasciano andare lungo i fianchi. Lo sguardo si abbassa leggermente e poche parole vengono proferite < so cosa significa essere estranei a casa propria, però > Sentenzia, rimarcando il fatto che il suo posto ancora non lo ha trovato. Che sia solo alla ricerca di qualcosa, di riempire il vuoto? Lo scopriremo prima o poi. Le parole della Ishiba scorrono come fiumi in piena e anche se sembra assorto nei suoi pensieri, la sta ascoltando. < Quindi questa è solo un altra tirannia? > Afferma senza pensarci. La rivoluzione è solo un altro modo di primeggiare l'uno sull'altro? Solo poco dopo si rende conto dell'errore effettivamente. Dire queste cose a una delle rivoluzionarie non è un idea geniale. Sgrana gli occhi e li rialza. Mani aperte davanti a lui, sinceramente pentito < E-ecco io, non volevo dire questo. Cioè... stavo pensando ad alta voce, mi scusi > Il tono si fa via via sempre più flebile. Ormai la cagata l'hai detta, tienitela. Sospira e abbassa le braccia. Le mani si poggiano lungo i fianchi e continua ad ascoltare le sue parole < Gabbia. Catene. Vorrei non averne, ma forse tutti ne hanno almeno una. Amicizia, amori, doveri... > Si ferma un attimo prima di proferire l'ultima parola, quella più importante per lui <... Famiglia. > Ecco. Che sia la sua catena più grande? Quei genitori che ha abbandonato per andare in quest'accademia? Probabilmente si. Sgrana poi gli occhi alle sue ultime parole. Allarga gambe e braccia e la guarda sbigottito < C-c-c-c-c-c-cosa?! > Balbetta copiosamente. A guardarlo, con quel bel faccino e il fisico poco ma ben allenato, non ci si aspetterebbe forse questo comportamento da parte sua. < M-ma, lei? insegnare a me? > Si, non si capacità del fatto che una Kunoichi del genere possa perdere tempo con lui, contadinotto. < Ma la lezione, il sensei. E' a quest'ora... > Aveva letto in bacheca questo, ma non si è ancora presentato nessuno, quindi ci sono due opzioni: o il sensei ha dato buca o lui è un idiota e ha sbagliato posto, giorno o orario. Cerca di riprendere una posizione quanto meno degna di questo nome e si schiarisce la voce. Volge poi lo sguardo verso il cortile e i manichini < Ah, 'fanculo > Ecco, credo che questo possa essere un si più che deciso per Sango. Non si lascerà di certo sfuggire quest'occasione. < Sarò lieto di essere suo allievo per oggi. > Afferma deciso e con un tono sicuro, volgendo un altro mezzo inchino alla rossa. Per oggi sarà il suo allievo. Solo per oggi giusto?

15:39 Sango:
 Non commenta oltre quel suo pensiero, nessuno sa come si sentano gli Amesi, confinati a Kusa per forza, per violenza, costretti ad obbedire ad uno dei peggior tiranni della stessa storia che stanno vivendo e creando a loro modo. < non sei l'unico, non sarai l'ultimo > tutti a loro modo si trovano in quel mondo, vivendo di un disagio che si autoalimenta in odio e rabbia, un carburante che non termina mai . Ascolta quella domanda ma non ha la risposta, non vi è rabbia nello stesso sguardo , solo un profondo pensiero < bisogna pensare con la propria testa, non so se questa sarà una tirannia, ognuno vede questo mondo con occhi diversi > la verità che non esiste, che si guarda solo ciò che si vuole vedere < e questa non è che il preludio dell'ennesima guerra..ogni volta, ad un certo momento, il mondo deve esser purificato dal sangue stesso per poterne rinascere > si sposta lentamente per andar a posare gli occhi sugli allenamenti lontani da loro < e ogni volta c'è chi combatte dall'una o dall'altra parte > un sussurro lieve, la mente che vola indietro di tempo, anni, in tutte le guerre che ha vissuto sulla propria pelle, troppe per gli anni che porta , solo le cicatrici di una vita son visibili, rughe nella fronte, negli occhi, nell'animo stesso in tutte le preoccupazioni e l'arrancare ad una vita migliore . Ascolta con un parte di se quello che l'altro sta mormorando, un eco ovattato al proprio essere e ci metterà qualche secondo prima di comprendere < si, onore, gloria, cosa sono questi se non futili motivi? > come se si prendesse in giro da sola. Propone inoltre quello scambio, e sorride nel sentirlo dire quelle cose < io sono un sensei > ha insegnato per anni in diverse, troppe accademie, la peggiore di tutte? Nel campo della guerra. Formare nuova carne da macello per mandarla in guerra in prima linea. < e sono una Jonin di Oto dopotutto > anche quella è una verità, quel villaggio che le ha donato quella piccola gloria che s'è guadagnata uccidendo la loro stessa gente. Quanto può esser controversa una situazione simile? < prego? > lo sguardo che si assottiglia < ti prego di non utilizzare termini del genere davanti a me > sibila infastidita < come desideri > per oggi sia, almeno per quel giorno < conosci qualcosa del chakra mio caro? > un semplice dire, ma un punto di inizio per qualcosa che sembra molto più importante di una semplice lezione di accademia. [chakra on]

16:13 Tsumi:
 ascolta attentamente le sue parole e, diciamocelo, non riesce ancora a comprendere quegli equilibri di forza, di guerra e pace, che tanto sono presenti nel mondo ninja, di cui ancora non fa parte. Quindi si limita a inarcare il sopracciglio destro e piegare la testa di lato come un cane quando gli dici parole che non conosce. < ... Non sono ancora in grado di rispondere a tutto questo. > Ma d'altronde nessuno te lo ha chiesto, imbecille. < So solo che non voglio più rimanere in disparte dopo tutto quello che è successo > Sicuro in questa sua unica convinzione. Staremo a vedere quanto sarà forte e quanto lo porterà lontano. < Vorrà dire che combatterò per la mia parte. > E' sottinteso che intenda la sua patria. Combatterà per essa. o meglio, imparerà a combattere per essa < E Magari un giorno restituirò lo spintone. > Sorride maldestramente, cercando di scuotere il discorso con una battuta di pessimo effetto probabilmente. < Coff! > Tossisce porta il pugno destro chiuso vicino la bocca, resosi conto dell'ennesima gaffe. Cerca di scuotersi come meglio può', portando l'attenzione alle parole di lei. < Chiedo scusa, Sensei > Un altro mezzo inchino. il tono flebile e dispiaciuto. Le buone maniere non le abbiamo ancora imparate, eh? Rialza il busto, ponendo lo sguardo fisso su di lei. E' incredibile che stia per ricevere una lezione da lei. Pensava di trovare il solito maestro noioso di cui parlavano i suoi coetanei quando frequentavano l'accademia, mentre lui arava campi. < Ahm, so che è una ... energia ecco. > Pasticcia parole, andando a ripescare nella sua memoria parole dei coetanei quando frequentavano la scuola. < ehm... > Lo sguardo va in alto come per cercare una soluzione in cielo < So che con questa energia... si fanno cose davvero fantastiche, ecco. > Ancora più pasticciato e confuso. Suda freddo quasi, sentendosi per la prima volta sotto pressione mentale. Troppo abituato a lavori fisici, poco mentali. Persino il suo corpo dimostra quella confusione, facendo gesti con le mani di dubbia comprensione. Ma d'altronde, il suo retaggio non gli ha consentito di studiare in alcun modo. Se ne pente, ma in quel momento ha fatto quello che doveva.

19:19 Sango:
 < non ancora > sibila con un sorriso, come se tutto ciò che pensasse non venisse espresso, per giogo o meno non verrà rivelato null'altro e tace per qualche attimo ancora per lasciar l'altro parlare ancora. < spero che tu possa sostituirlo > in caso contrario il destino avrà scelto la via della morte per lui o per il proprio clannato, non le più rosee aspettative < una guerra sta arrivando, l'alleanza non ci metterà molto a ricostituirsi e attaccare il suono > un presagio di sventura che s'abbatte su tutti loro ogni giorno, ma chi attaccherà per primo? Oto e la Yugure, o la alleanza ? Non sembra mancare poi molti, gli equilibri si sono ormai spezzati e l'ago della bilancia deve ancora pendere dall'una o dall'altra parte < il chakra è molto di più di una semplice energia, vedila più come un dono che ci è stato fatto, o una maledizione > l'una la faccia dell'altra parte < il chakra ci consente di elevarci dai semplici umani, di creare e formare il destino e tutto ciò che ci circonda col nostro puro e mero desiderio, di pace o distruzione poco importa > lo osserva mentre lentamente s'allontana da quella bacheca, invitandolo con lo sguardo ad unirsi a lei per poi continuare con le proprie parole < è il primo passo, fatto questo ne vorrai sempre di più, più potere, più desideri, tanto più il mondo ti apparirà grande , tanto di più vorrai > ingordigia, tutti loro ne soffrono < il Chakra è la fusione tra le energie fisiche e psichiche, il modo per crearlo è, dunque, fonderle insieme. Le energie fisiche sono quelle presenti nelle nostre cellule, muscoli e corpo in quanto materia; le energie psichiche sono invece il frutto della volontà e delle esperienze di ogni singolo individuo. > .. <Ovviamente il Chakra ha un suo apposito sistema circolatorio nel quale scorre, simile a quello cardiaco e ciò permette l'utilizzo di varie tecniche. > si ferma adesso per un attimo. La spiegazione è cominciata per il giovane, e si sofferma un attimo nei suoi occhi e su quel volto, giovane e bello. < Il Chakra può essere utilizzato per eseguire delle tecniche o arti. Tecniche che ti permettono di fare tutto.. le arti magiche o Ninjutsu , le arti illusorie o Genjutsu, le arti marziali chiamate anche Taijutsu e l’arte di saper usare le armi, l’Houjutsu.> .. < esso oltre a permettere l’utilizzo delle arti, può assumere delle alterazioni legate agli elementi naturali, ognuna più forte o più debole rispetto ad un’altra. Suiton: acqua, Katon: fuoco, Fuuton: vento, Raiton: fulmine e Doton: terra. Non vi è molto altro da sapere, il resto lo imparerai combattendo > osserva le sue mani per un attimo < Adesso passiamo all'atto pratico. Devi unire le mani davanti il plesso solare per formare il sigillo della Capra> E nel dirlo va a creare quel contatto tra gli arti superiori davanti al plesso solare del corpo, le mani che si snudano dalle membra nere. < cerca di concentrarti solo su te stesso, sulla tua figura, estraniando qualsiasi altra sensazione dalla mente. > lascerebbe spazio al silenzio per qualche minuti <A questo punto cerca, trova le due sfere che ti compongono, cerca di richiamare e raccogliere le due energie che sono presenti all’interno del tuo corpo. Devi raccoglierle da due punti differenti: le energie psichiche all’altezza della fronte, mentre quelle fisiche all’altezza del ventre.> e con l'indice andrebbe a sfiorare il corpo altrui, prima il centro della fronte e poi il ventre stesso, li ove ha sempre saputo della presenza delle due energie < dopo averle trovate prova a muoverle entrambe allo stesso livello di altezza delle tue mani. Una che scende e una che sole così da farle incontrare > E nel dirlo le braccia vengono piegate permettendo alle mani unite nel sigillo della Capra di aderire al corpo, cercando di far capire più o meno qual è il punto esatto. <Una volta fatto devi farle incontrare e mischiare in un movimento rotatorio, molto simile a quello di un vortice permettendo a loro di fondersi, costringendole in un moto che non possa dividerle >.. <Se riuscirai a compiere tutti questi passaggi con successo lo comprenderai subito > un ultimo dire, adesso tocca allo stesso ragazzo far ciò che ha appena finito di espletare. [chakra on][scrivi sempre al condizionale : proverebbe a raccogliere le due energie ecc / utilizza la turnazione 4/4 tentativo di impasto chakra / per qualsiasi dubbio scrivimi in pvt ]

19:48 Tsumi:
 Rimane sorpreso dall'espressione della sensei sulla possibilità di poter sostituire, un giorno, il suo attuale subordinato e, a quanto ha capito, membro del suo stesso clan. < Sarebbe un sogno un giorno combattere insieme a lei, sensei.> Potresti essere un po' meno leccaculo ma ben fatto soldato. Sei già nello spirito. < Sarò con voi in caso, ce la metterò tutta. > La sua idea si fa sempre più convinta nella sua mente. Combatterà con loro, anche incontro alla morte, nonostante la paura che nonostante tutto forse provano persino i ninja più esperti. Ma le catene di cui parlava Sango lo spaventano decisamente di più. Le parole della sensei iniziano a fluire come un fiume in piena e lui pone tutta la sua attenzione su di lei per cercare di seguire al meglio tutto ciò che dice < Fisica e psichica ... Arti magiche, illusorie. > Ripete sommessamente alcune parole chiave quasi a non farsi sentire da lei. O perlomeno questo è il suo intento. Va annuendo con rapidi cenni nervosi della testa mano a mano che lei parla. < Taijutsu... Raiton ... Suiton > e così via continua a ripetere alcune parole. Come se non potesse sentirti. E ora si passa all'atto pratico. < Ah! Si! > Esclama come se si fosse appena risvegliato da una sorta di trance. Ma prima ascolta l'intera spiegazione, non perdendosene neanche una parola e annuendo ogni tre per due verso di lei. L'indice della rossa lo sfiora e deglutisce copiosamente, nervoso per quel tocco. Finita la spiegazione passerebbe ai fatti < Procedo. > Direbbe secco in sua direzione. Gli occhi si chiudono lentamente, cercando di sgomberare la mente di tutti i suoi pensieri. La paura delle catene, l'ansia del non essere nel suo posto, i legami della famiglia. Cercherebbe di scacciare via tutto questo, provando a lasciar spazio a quell'immagine delle due energie, come due sfere: quella psichica alla fronte e quella fisica al ventre. Le braccia si muoverebbero dunque ed entrambe le mani andrebbero a porsi ai rispettivi estremi, componendo ognuno mezzo sigillo della capra. Cercherebbe di visualizzarle intensamente per poi portare entrambe le energie in un unico punto: al plesso solare. Le mani si muoverebbero lentamente cercando di muovere quelle due fatidiche energie, fino a ricongiungersi nel punto stabilito. Ed è l' che cercherebbe di unire le mani per formare il sigillo della capra, provando contemporaneamente a unire quelle due sfere di energia. A questo punto si concentrerebbe sulla cosa fondamentale. Se le due energie dovessero essere nel punto stabilito, cercherebbe di coordinarle e bilanciare le rispettive forze, provando a fargli compiere un movimento simile a quello di un vortice per provare a sbloccare quell'energia chiamata Chakra e farlo confluire nel sistema circolatorio corrispettivo. Non fiata, sente a malapena il suo respiro. Non è mai stato così volenteroso e concentrato come in questo momento. [ se impasto chakra | Turni 4/4 ]

20:11 Sango:
 < probabilmente sarò morta per quel giorno > sorride perfino a quelle parole, la fine di tutto e aver raggiunto solo quel che deve, per poi morire in pace . Lascia adesso all'altro il compito di seguirla, comprendere quello che gli ha detto, quel che significa il chakra ma non quello che significa essere un ninja. Non pone domande, nulla, solo l'osservare il suo sforza per unire due delle energie che percorrono il suo corpo, per comprendere che lui stesso le stia unendo in quel piccolo vortice per creare e dar vita al proprio chakra. Forse un po a fatica , ci vorrà un pò per stabilizzarlo bene < ti senti diverso? > mormora semplicemente, l'energia del chakra ogni volta che scorre in lei ne avverte la potenza e lo stesso peso , non rimembra nemmeno il giorno in cui lei stessa imparo ad impastarlo < il tuo primo passo verso l'esser un ninja > quello è solo il preludio di un futuro macchiato di rosso < vedi Koto, questo sarà il tuo punto di svolta e sta certo che qualcosa, qualcuno, cercherà di portarti giù.. in un oceano senza fondo di pura oscurità.. non cedervi mai completamente, è un consiglio per non impazzire > sussurra quelle parole mentre ormai la notte è scesa su di loro, la luna che si pone alta e timida, nuvole a coprirne l'essenza intima < e non innervosirti al tocco di una donna, riusciamo ad esser pericolose anche senza chakra > un altro avvertimento sebbene questo sia molto più dolce e divertente. Sospira mentre la fredda aria si condensa in quella nuvoletta di puro calore < sii pronto, quando tutto accadrà, accadrà molto velocemente. Non avrai il tempo di pensare, solo di agire..affidati al tuo istinto per non morire e attaccati alla vita con ogni tuo pensiero > tace adesso riportando l'indice a sfiorar la fronte altrui scostando quei capelli neri. Un attimo è il gelo lo toccherebbe davvero, fredde mani sottili < saresti potuto esser un bel Ishiba > apprezza le belle cose, chi è vissuto tra il lusso e lo sfarzo non può che restarne abbagliata per un certo senso. Lascerebbe quel tocco per portar la mano al proprio fianco < continua l'accademia, finiscila il prima possibile e poi potrai anelare a qualcosa di più grande > [chakra on]

20:42 Tsumi:
 Quella frase sulla sua possibile morte non la sente, o forse non la vuole sentire. Gli fa piacere il pensiero che un giorno possa combattere insieme alle persone che hanno combattuto per la libertà che adesso hanno. Nel frattempo il corpo del giovane è pervaso da un tepore nuovo che lo avvolge. < Mi sento ... bene. > Si, è una sensazione diversa da quella che sente di solito. Si apre un leggero sorriso sornione di soddisfazione nel volto del giovane Koto. Di seguito andrebbe a sciogliere la posizione della capra e a guardarsi i palmi delle mani, aprendoli e chiudendoli poi di conseguenza. < ... wow. > E' tutto quello che ha da dire nel sentire quella energia nuova. E' piccola e si sente appena ma a lui basta questo oggi. E' un passo in più. E nella sua testa ancora non si palesa un futuro pieno di dolore, doveri e sofferenza. lo imparerà strada facendo. La notte ormai cala e il freddo li accoglie come una madre ti abbraccia quando sei a casa. La sua attenzione viene nuovamente catturata dalla Jonin. Smette di guardarsi le mani come se avesse delle caramelle. Lo sguardo corvino si posa di nuovo su di lei. < Ci proverò, Sensei. > Si, non può assicurarglielo, forse perchè non sa neanche lui cos'è quel baratro di cui lei parla, nè saprebbe come uscirne ora come ora. < Oh.. ecco.. > Un leggero rossore in volto, imbarazzato per le sue parole < La prossima ragazza che incontro, lo terrò a mente. > Porta la mano destra sulla nuca, ridendo impacciatamente e sfregandosi i neri capelli corvini sino a lasciare sbucare quella ciocca più lunga di tutte le altre, di colore diverso rispetto al resto della chioma. E' rossa. E si posa sulla sua spalla destra. Ben visibile ora, come non mai. < il ... mio istinto > Finora ha sempre pensato a lungo, riflettuto e non sa come fare. Ma è qui per imparare, giusto? imparerà ... giusto? Il rossore sulle sue guance si fa più vivido quando la sua mano gli scosta i capelli dalla fronte. < Err.. ecco... ehm. > Deglutisce copiosamente e quasi si strozza con la sua stessa saliva. E' troppo ingenuo e cresciuto entro quattro mura e un campo per contrastare queste dinamica. < La rivedrò Sensei? > Chiede ingenuamente, sperando in una futura lezione con la Tigre Bianca.

20:57 Sango:
 La mano che tentenna lievemente, va a comprendere la consistenza di quei scuri filamenti, ne saggia la stessa consistenza per notare il fare altrui. Quanta innocenza che si trova d'innanzi , quanto poco ha visto il giovane è chiaro ai propri occhi. Sorride mollando il colpo, lasciando che possa allontanarsi come gli pare, non l'avrebbe seguito di certo < questo è un mondo crudele ove l'innocenza muore subito > sospira , crudele anche lei a dirlo apertamente, come a volerlo mettere in guardia da chiunque, perfino da lei. < se vorrai si, non sono solita nascondermi, nemmeno sotto terra > un allusione alla vera vita di Oto, di ciò che serpeggia sotto i loro stessi piedi, la vera forza del suono è invisibile ai più < ma da queste parti solo per andare da Kioshi stesso > quel giorno avrebbe fatto forse incontrare infine il proprio clan al capo degli Uchiha, uno scambio che ringrazia, avere comunque una casa sicura per il momento è buona cosa quando in molti richiedono la propria testa staccata dal proprio collo. Un immagine macabra ma che la esalta, la guerra, lo stesso sangue, ad ogni morte perdere un pezzo in più della propria umanità < chiamami Byakko > una richiesta, preferisce quello all'essere davvero un sensei, e se lo fosse per quelli di Oto, sarebbero tutti un primo bersaglio. Ma cosa le importa? Dopotutto quel posto non le appartiene, solo una terra di convenienza, la piattaforma di uno slancio più grande, un'alleanza creata per protendersi ad un futuro migliore per i propri occhi e il proprio egoismo "Sango Sama" una voce calda, la stessa di Shunsui che ritorna a far eco nella notte "vi stiamo aspettando" un lieve cenno del capo prima di girare i tacchi e tornar la , dove cinque paia d'occhi attendono disposizioni < il nostro tempo è scaduto giovane > e li, forse per metterlo ancora alla prova, forse per egoismo, proverebbe ad avvicinarsi al suo viso, al suo stesso orecchio per provar a sussurrare < al prossimo incontro > semplice in quel dire, un concedo dalla stessa notte e passi che la porteranno li ove la sua famiglia attende, silenziosa e nervosa. La notte non è altro che un altro lungo giorno. [end]

21:18 Tsumi:
 le sue prima parole arrivano crudeli alle orecchie del giovane, dopo il delicato tocco di essa. Difficile dire che il gesto e le successive parole arrivino dalla stessa persona. < Lo so. > Afferma deciso. Lo sa, gliel'hanno già detto innumerevoli volte. Lo ha visto nel suo popolo, nei suoi vecchi amici e nei suoi genitori. < Aspetterò il mio momento e, come mi ha detto lei, farò tutto il possibile per non scendere nel baratro. > Un piccolo sorriso. Bello prendere le parole altrui e portarle dove si vuole, reinterpretarle a modo proprio. La ascolta. Dunque stava andando dal Kage in persona, con la sua scorta. Non se ne meraviglia più di tanto, anche se lui non riesce a immaginare quei volti ormai conosciuti nella stessa stanza. < Bene ... Byakko Sama > Una piccola aggiunzione che non crede farà tanto dispiacere alla Jonin qui presente. Torna a guardarsi le mani e a percepire dentro di sè quella nuova energia. Egli non sa anche che quella nuova forza lo porterà in una vita ricca di tutt'altro che di gioie, specie con una guerra non troppo lontana alle porte. Rialza lo sguardo a sentire le parole di lei. < Va bene all- > Si spezza il suo discorso perchè, agile come una tigre, ella si avvicina al viso di lui. Koto non può fare altro che sgranare gli occhi in una espressione stupita. Tutto il suo corpo si gela, immobilizzandosi nell'istante in cui si avvicina. Troppo vicina. Il cuore inizia a palpitare e il rossore nelle guance ricompare più forte di prima, quasi a prendergli l'intero viso. Di certo, ora lui non sente minimamente il freddo della notte. Povero Koto, non è mica abituato a queste cose, suvvia. Un po' di empatia. Rimane immobile con le braccia penzolanti anche dopo che lei si è scostata da lui e a preso a camminare. Non dice niente. Il chakra che confluiva in lui si spegne, assopendosi fino al prossimo risveglio. Come lei lo ha risvegliato, gliel'ha ucciso li in un momento. E' ora di tornare a casa, piccolo Koto. Tra un momento. [end]

Sango, accompagnata dai cinque membri del suo clan, vuole andare a trovare Kioshi , nel frattempo un piccolo scontro la fa fermare col giovane Koto. Li inizia la sua prima lezione e non solo di accademia, quanto di vita stessa ninja.


Benvenuto Kotoooo <3