Giocata dal 19/11/2020 22:28 al 20/11/2020 02:18 nella chat "Risaie"
Qual soave fortuna. Il cielo è sgombro d'ogni nube. Grazie a questa particolarità, l'astro lunare brilla nel cielo scuro puntellato di stelle. Non v'è nessuna premessa, niente che possa anche sol far pensare che il peggio stia per giungere. E poi ci sono le risaie, un luogo presumibilmente privo d'eccessive persone dato l'orario notturno che s'inoltra sempre più. Due di loro in particolare sono destinate ad incontrarsi di lì a breve. Trattasi di Kasei, un Uchiha, trasferitosi ad Oto per seguire il suo Clan, e Sango, una Ishiba, che vorrebbe per il suo Clan soltanto il meglio. Riusciranno davvero entrambi ad ottenere quello che vogliono? I loro desideri, le loro paure più recondite potrebbero essere un problema, potrebbero rallentare il raggiungimento di obiettivi più grandi. Ma non sono soli in quel piano naturale, in quel ristagno d'acqua con cui riescono a tirare su una coltivazione di riso. C'è qualcosa di malvagio, qualcosa che si muove e che cammina con il proprio corpo, avvicinandosi verso questi. Sentiranno dei possenti passi, delle zampe che calcano la nuda terra, che la smuovono al suo cospetto. Occhi rossi, otto in totale. Una figura che raggiunge e supera i quattro metri con lunghe zampe, anch'esse per un totale di otto. La potranno adocchiare a cinquanta metri da loro, grossa, famelica, cattiva. Pur avendola già vista una volta proprio nei pressi del Lago Nero, Sango non potrà riconoscere in quell'immane figura quella di Rayuki. Non ancora. Soltanto la fanciulla, invece, riuscirà a sentire una risatina fastidiosa, come se qualcuno avesse inalato dell'elio. Questo, forse, un dettaglio invece familiare. [ Ambient ]
Inutile dire che quando decide di attraversare il portone di Oto, cosa che ultimamente accade molto spesso , il fato decida per lei che la notte non possa passare serena, non possa godersi solo quell'aria fredda e umidiccia di quel loco che si trova quasi al confine con i territori stessi dell'alleanza. La luna sorge sulle loro teste, una luna nuova a immergersi nelle acque basse ove riflettere la propria pallida e candida bellezza. Qualcosa che la luce del sole non riuscirebbe a raggiungere con tanta eleganza e raffinatezza. Anche la rossa cammina, protetta solo da quel manto nero , la pelle umidiccia che si impregna dei sapori di quella stessa terra , le cola sul collo semi scoperto, sul viso pallido e privo di qualsiasi forma non naturale, e quel rosso meno sottile che l'accompagna in ogni proprio passo come se danzasse sulle punte. Movimenti flebili, silenziosi quasi eppur non fa nulla per non annunciarsi un minimo a quelle piccole e rare anime atte al ritorno nelle proprie calde case ove un focolare li attende. Lei che non possiede tale lusso, sente l'amaro salire dalla gola, il saporaccio sulla punta della lingua, invidiosa di tanta spontaneità e semplicità. Uno sguardo che li lambisce per carpirne l'essenza più intima e nascosta, uno sguardo che scivola quasi su Kasei , forse distratta solo dal pensiero che lui, in quella circostanza, è pericoloso. Un essere marchiato dall'Hasukage stesso, una notizia che è serpeggiata sino a lei , occhi che lo fissano ma corpo che non prende iniziative ancora. Un piccolo ricordo le fa scivolare la destra sul mantello, li ove all'interno vengono custoditi pochi oggetti di piccola taglia, solo un tonico per recuperare il chakra, e un altro tonico speciale che ha sempre la stessa identica funzione. Un passo che si riflette adesso nel silenzio, non muove nulla, solo un senso che le serpeggia sulla schiena come piccole zampette a volerne mangiare le carni, una sensazione di pericolo che la pone immediatamente ad osservar quell'orribile creatura. Ama la natura, ama le tigri, anche quelle farfalle dalle teste di donna son meglio di ciò che le si pone d'innanzi. Qualcosa di enorme, zampe lunghe e , forse, pelose, in quegli occhi che si riflettono su di lei e in un sibilo simile ad una risatina. Un momento, un attimo, per rimembrare ove abbia prima sentito quel gemito < non può essere lei > lei, quell'ignobile donna che ha torturato le proprie evocazioni e quelle della stessa Doku. Il corpo che lento si pone verso di lei completamente, lo sguardo sottile, non vi è altro adesso < cosa sei > la voce graffiante e tagliente che squarcia l'aria serena, come potesse tagliar la stessa acqua che respirano e un senso di estrema ripugnanza a stringerle l'intestino..e la rabbia che scivola sotto la propria pelle. [chakra on][ 1 tonico recupero chakra - 1 tonico recupero chakra speciale] Solito passo lento e cadenzato che smuove la figura dell'Uchiha lungo la zona adibita alle risaie, passo che sembra particolarmente lento, stanco quasi, la mancina lascia rotolare nel palmo una piccola perla, simbolo per il giovane d'intenso significato. Lo sguardo resta basso, rivolto a quel semplice gingillo che per gli altri altro non è che un semplice sasso, le occhiaie sono abbastanza rimarcate a causa della mancanza di sonno che da giorni lo tormenta senza considerare gli ultimi eventi. Indossa una semplice maglietta nera a maniche lunghe, ampio scollo a V che scopre parte centrale dei pettorali, il cotone fascia con attenzione il busto del giovane ,come una seconda pelle, senza impedirne i movimenti. La parte inferiore del corpo è coperta da un pantalone lungo, in nero cotone anch'esso, ampia falda che si allarga appena al di sopra dei polpacci per stringersi nuovamente all'altezza delle caviglie, sandali in cuoio di buona fattura ai piedi. Del fango copre qui è la i sandali mentre altro, evidentemente rappseso da tempo, copre parte dei pantaloni e la maglia. Lungo il fianco destro, all'altezza della vita, sono appesi tre Fuuda con dentro sigillati i tronchetti necessari per la sostituzione, ad affiancare i Fuuda sporge il manico di un semplice coltello. Lungo il fianco sinistro vi è assicurata invece una sacca porta oggetti. Entrambi gli avambracci sono fasciati, per l'intera lunghezza, con fasce bianche di cotone, sotto il cotone lungo il braccio sinistro scorre il filo di Nylon occultato alla vista, un semplice cappio ne assicura un'estremità alla base del pollice della mancina. Lo sguardo va a sollevarsi appena posandosi sulla figura di Sango in maniera svogliata, quasi distratta, la mente del giovane sembra essere occupata da altro a tal punto da non rendersi minimamente conto di cosa in realtà li aspetta in questa strana notte. Sono le parole di Sango ad attirare l'attenzione del giovane colosso, solo ora lo sguardo va a sollevarsi verso il paesaggio per raccogliere informazioni e le palpebre impiegano poco a spalancarsi. Otto occhi rossi torreggiano ad una distanza non esattamente di sicurezza, senza parlare del resto del corpo della bestia ancora immerso, in parte, nell'oscurità della notte e rischiarato dalla luce del cielo notturno. < Di cosa diamine parliamo questa volta...> le labbra vanno a dischiudersi e la voce le abbandona bassa e vagamente roca come al solito, non ha la minima idea a differenza di Sango ma una cosa la sa per certo, non sembra un segnale di buon auspicio. Le mani vanno rapidamente a sollevarsi, la perla viene abbandonata all'interno della sacca porta oggetti, il sigillo della CAPRA va a formarsi all'altezza del petto. Rapidamente due sfere andrebbero a formarsi all'altezza della fronte e all'altezza del basso ventre, una nera e solida, l'altra rossa ed eterea quasi. Entrambe le sfere comincerebbero a ruotare sempre più velocemente per poi muoversi in direzione del petto lungo un semplice asse immaginario. Le sfere si incontrerebbero e lentamente quelle due energie andrebbero a fondersi sprigionando una fiamma nera come la pece, lingue rosso scarlatto divamperebbero rapidamente da quella fiamma centrale, andando ad irradiare completamente il corpo del ragazzo. L'Uchiha tenta di richiamare il proprio Chakra per lasciarlo fluire con forza in ogni fibra muscolare, ancora una volta godrebbe finalmente di quella sensazione di rinvigorimento ed energia pura che lo attraversa interamente. [Tentativo CHK:On][25/25] Una zampa dopo l'altra. E se fosse davvero lei, Sango? Ci hai pensato? Se fosse sempre quell'essere immondo ma in tutt'altra forma? La risata s'estende per la pianura, ma riesce a raggiungere soltanto le orecchie di Sango poiché più sviluppate rispetto a quelle di Kasei. Ma man mano che s'avvicina, che riduce le distanze e anche l'Uchiha potrà iniziare a sentire quella risatina bizzarra che, a giudicare dalle dimensioni dell'essere, non potrebbe affatto provenire da questi. Durante l'avanzare, ambedue potranno notare un effetto particolare. Una sottile nebbia scura inizia a circondare il corpo del ragno, un enorme ragno per la precisione. Man mano esso inizia a prendere tutt'altra forma: curve femminee, ma culminante con zampe di ragno al posto delle gambe. Le stesse braccia sembrano sottili e resistenti come delle zampe da aracnide, ma posseggono delle dita utili a formare eventualmente dei sigilli. Son lunghi capelli neri con ciocche cremisi quelle che scendono dietro il capo dell'ormai divenuta donna, alta circa due metri. Le ulteriori zampe sono comunque formate attorno al bacino, sorreggendola in piedi e permettendole scatti più veloci. Sono venti i metri ai quali si ferma, sovrastando entrambi e tenendo sulla spalla manca il piccolo pulcino dal becco appuntito che, a veder quegli esseri umani, torna a ridere come suo solito. <Esseri umani> Pronuncia con voce femminea e profonda, gli occhi cremisi come il sangue, piccoli chericeri a crescerle ai lati della bocca altrimenti umana. <ecco cosa siete> Professa Rayuki, mentre distenderebbe ambedue le braccia in avanti, come se volesse schiacciare qualcosa. <piccole pedine.> Sussurra con un sorriso serafico, mentre Kasei vedrebbe il mondo attorno a sé sparire in un lampo. Viene ricoperto a sua volta da un'aura scura come la notte che gli gira attorno con forza, non permettendogli in nessun modo di vedere oltre questa. <Non sei ciò che cerco> La voce sembra giungere da ogni lato, da dietro le spalle, da di fronte a sé. <ma potresti tornare utile.> Da Saisashi non ha mai riscontrato niente di importante, se non la presenza dei Lupi nei dintorni di Konoha, d'altro canto. Che Kasei possa essere un'altra pedina dell'enorme scacchiera? Sango, invece, viene lasciata stare, ma muove una zampa in sua direzione sollevandola, come se volesse fermarla. <Voglio parlare con te, Evocatrice.> Perché *sa* che riesce ad evocare delle Tigri, *sa* che Sango in quella forma potrà riconoscerla. <E sono sicura che anche tu vorrai parlare con me.> Per via dei cuccioli feriti che tutt'ora sono sotto il *dominio* del potere di Rayuki. Potrebbe essere il momento propizio... [ Rayuki: https://i.pinimg.com/originals/ee/69/7b/ee697b079f863321c14c72de1560ca32.jpg ][ Ambient ][ Stessi turni ]
Il corpo si stringe, come se ricordasse molto meglio della propria mente, come se potesse collegare il tutto molto più velocemente di quanto non possano fare le stesse sinapsi. Si accovaccia leggermente, spalle chine verso il basso, sterno più avanti rispetto al resto del corpo e lo sguardo dritto e sottile che non la abbandona, come un gatto che ha trovato infine la sua preda o osserva un possibile pericolo. Se avesse la cosa, la muoverebbe a scatti.. Ma quel che accade le fa solo scoprire i denti, in un lieve ringhietto che sfugge dalle morbide e dolci labbra tirate in due linee dritte e sottili adesso , la stessa forma che le ha visto una volta, la stessa nebbia che la circondava allora < lurido mostro > le parole che premono contro i denti per lasciarli con forza e impregnare l'etere stesso, un lampo di comprensione, è lei . La stessa che ha preso i cuccioli di tigre, che li ha manovrati, come la farfalla di Kimi . Non la perde di vista, sa che cosa può fare e l'ultima volta ne ha avuto un assaggio < sta indietro piccolo Uchiha, è un nemico fuori dalla tua portata > e dalla propria senza dubbio, rimembra bene il combattimento, tutto quel che accadde in quel tempo . La osserva soltanto mentre la rabbia monta , aggressiva, vorrebbe farla fuori ma la curiosità ha senza dubbio la meglio < voglio sapere cosa hai fatto ai cuccioli > sibila la voce per raggiungerla, non ha problemi a parlare, a comprender quale gioco più grande è stato messo in campo per loro . Perchè li sta ancora controllando? Perchè quel potere riesce a trascendere perfino il loco ove essi riposano? Non ha osato più richiamarli, non ha osato per paura di dovergli fare del male, di doverli attaccare, di vederli come nemici quali non sono. Ha speso il proprio tempo, l'energia, il desiderio pur di esser accettata da loro, pur di divenire degna di esser una loro compagna, di esser ancor più degna di un Ren rifiutato e portare oltre quel desiderio passato < parlami, ti sto ascoltando > la mente che rimane ancora lucida, i sensi che si mostrano, i muscoli che si contraggono sotto la scura veste di sangue , e adesso non rimane che rimanere li, in attesa che qualcuno, lei o l'altra facciano il primo vero passo, che infine quello scontro possa avvenire di nuovo. [chakra on][stessi tag] Le iridi, nere come l'inchiostro, restano puntate in direzione dell'enorme essere che si avvicina, ne scruta con attenzione estrema le fattezze o almeno quel poco che può ancora vedere di quel colosso che però in pochi istanti comincia a cambiare fattezze. quella risata stridula raggiunge finalmente anche le proprie orecchie, non riesce a comprendere esattamente da dove provenga ma non può concepire che un essere del genere riesca ad emettere un sono cosi stridulo e fastidioso. La mutazione avviene e la figura che si avvicina è quella di un mezzo ibrido femminile aracnoide, lo sguardo resta fisso su di lei ma le labbra vanno a schiudersi per replicare al dire della donna. <E perdermi tutto il divertimento Ishiba, a giudicare dalla tua reazione direi che sai di cosa stai parlando e dunque direi che c'è da divertirsi> la voce permane bassa e vagamente roca eppure mantiene una certa stanchezza in quel tono che rivolge all'atra. Lo sguardo guizza appena in direzione della Ishiba, probabilmente vorrebbe aggiungere altro ma quella strana nebbia comincia a vorticare proprio attorno alla sua figura. < Cosa diamine...> SIbila appena mentre le fauci vanno a serrarsi con forza, in pochi istanti si ritrova isolato dal resto del mondo intero, la voce sembra riuscire comunque a raggiungerlo oltre quel velo e il collo ruota rapidamente prima verso destra e poi verso sinistra volgendo il capo più volte ma senza riuscire veramente a comprendere da dove l'altra stia proseguendo il dialogo. < Se speri di avere una vittoria facile temo proprio che dovrai ricrederti> Il tono permane completamente serio, le palpebre del colosso andrebbero lentamente a serrarsi, la fiamma nera al centro del proprio petto verrebbe presto alimentata con nuova vita lasciando che l'incendio divampi ancora una volta. Lingue ardenti andrebbero a propagarsi ancora una volta da quella scintilla centrale andando a lambire con insistenza ora i bulbi oculari del giovane. Lascia che il Chakra irrori i propri occhi nel tentativo di attivare ancora una volta, in maniera del tutto istintiva e naturale, la propria innata. Al riaprirsi delle palpebre l'iride dovrebbe aver subito il solito cambiamento, un rosso scarlatto color sangue dovrebbe farla da padrone all'interno dell'occhio e una singola Tomoe dovrebbe trovarsi vicino alla pupilla, sintomo di uno Sharingan ancora immaturo. Con la propria Innata attiva dovrebbe riuscire a poter distinguere l'illusione nel caso in cui a questa l'altra stia puntando. Ormai conosce fin troppo bene i Genjutsu e i loro effetti sulla propria testa, purtroppo però sa anche fin troppo bene che anche riuscendo a distinguere di essere sotto l'influsso altrui potrebbe non essere in grado di uscirne esattamente come successo in precedenza con Yukio prima e con Ekazu subito dopo. [CHK:On][24/25][tentativo attivazione Innata] <Non disprezzare ciò che non conosci, Evocatrice.> La rimbecca immediatamente la donna, lo sguardo severo che si sposta sul volto della giovane. Il sorrisetto lascivo permane sul candido ovale, quasi perfetto e bello a vedersi qualora di fronte non avessero altro che una bestia famelica. E il kiwi ride, di nuovo. Fa in modo che la sua risata riverberi tutt'attorno con un'eco fastidiosa. L'Ishiba avvisa l'altro che si tratta di un nemico fuori dalla sua portata, ma dalla propria? E' all'altezza di battere un mostro del genere? Ha avuto prova sulla sua pelle di cos'è capace, tanto più le sue tigri. <Perché non li evochi tu stessa? Perché non richiami qui le tue fedeli compagne? Temi forse che io possa nuocere loro?> Stende l'arto in avanti, gesticola, dannatamente teatrale e antica nel modo di porsi. <Non camminavo su queste terre da centinaia d'anni, Evocatrice> La distingue perennemente in questo modo, senza mai adoperare il reale nome della fanciulla. <la vostra razza non è cambiata affatto. Vi credete padroni del creato soltanto perché qui vivete, comandate le bestie evocate come se fossero vostre amiche quando, al contrario, dovrebbero essere loro ad usarvi.> La lingua sottile e rossa saetta fuori dalle labbra secche della donna-ragno, leccandosele lentamente e con il solito sorriso malevolo a mostrarsi perenne sul volto. <Non possiedi neanche il potere.> Altrimente l'avrebbe saputo. Riprende a camminare, compiendo qualche passo all'indirizzo di Kasei, il quale ha attivato lo Sharingan ad una tomoe. Sicuramente acerbo, ma è comunque riuscito ad attivarlo da poco, quindi è naturale che non l'abbia sviluppato a dovere. <Una vittoria facile?> Si lascia scappare una risata a malapena trattenuta, vorace e roca. <Non sai neppure con chi hai a che fare, umano. Sei soltanto un intralcio imprevisto, un pedone inutile. Lasciami scavare dentro di te.> Ed è esattamente come se quella stessa zampa si fosse allungata dentro di lui, come se una mano scura e orribile, artigliata, gli abbia preso d'assalto il cervello, stringendolo in una morsa. Non è un vero e proprio Genjutsu quello a cui sta facendo fronte adesso. Può ribellarsi, può provarci. Ma la stretta sembra diventare man mano sempre più forte, sempre più forte, annichilendo ogni sua volontà. Allo Sharingan, invece, giungerà quel flusso di Chakra adibito all'illusione, poiché soltanto dopo averlo annichilito del tutto, dopo aver compreso che a lei non può fronteggiarsi, opterà per il passo successivo. <Svelami le tue paure.> Si ciba di questo. <Mi chiedo perché vi faccia così paura questo individuo.> Poiché, cercando nella mente altrui, come fece in quella di Sango e Kimi, trovò soltanto la figura di questo fantomatico Hasukage, di Yukio. Anche Kasei sembra non esserne esente e, chissà per quale motivo, proprio Rayuki pare starne lontana. [ Ambient ]
< disprezzo coloro che toccano ciò che è a me vicino, parla prima che ti tagli via quelle zampe una a una > sibila inasprita, non accetta nessuna risposta, nessun ammonimento, non da lei , non quando ha osato mettere quelle dannate zampe sulle proprie compagne.Lascia che il chakra fluisca dentro di se con forza, che possa impregnarla, che possa rendersi pronta a qualsiasi cosa pur di vivere questa notte < sappiamo entrambe che non lo farò > non avrebbe corso un ulteriore rischio, non le avrebbe lasciato altre vittime per il proprio giogo insulso e provocatorio. Una vena che si erge sotto il collo, spessa e pulsante, il cuore che batte più veloce mentre sarà quella risatina a scuoter ancora l'aria, qualcosa di piccolo che non riesce a vedere < quanta ignoranza che sputi essere > non la definirò mai ne ragno ne donna, tantomeno un evocazione, non merita nemmeno quella denominazione < non sai nulla su cosa ci lega, chi sei tu per dir qualcosa quando nessuno sa chi tu sia? > sprezzante continua con quelle risposte ma non scosterà mai volontariamente il proprio sguardo da ella < non dire idiozie , che tu muoia qua non mi importa, ma non essermi d'intralcio > non ha nulla a che spartire con l'Uchiha, il proprio patto la lega più a Nemurimasen stesso che al kage in persona a questo punto della storia < lascia in pace quel ragazzino, se non ho il potere io come pensi possa averne lui > conosce abbastanza la forza dell'altro, che sia un Uchiha è una notizia relativamente nuova alla presa stessa di Oto. < cosa vuoi > il corpo che segue i suoi movimenti mantenendo la stessa distanza, le iridi ridotte a fessure e il petto che si solleva veloce, ne lei ne Kimi sono state in grado di batterla quel giorno ed erano insieme, come potrebbe farlo da sola? < mi hai raccontato la tua storia, ma ancora non sei giunta al punto cruciale. Come hai osato toccar le tigri > non una domanda, vuole, pretende la sua risposta ma che arrivi o meno adesso si prepara a combattere, il corpo che cala ancor di più verso il basso, le ginocchia che si piegherebbero, è pronta, ormai manca poco in quel gioco. Non avrebbe combattuto per nessun altro se non per le stesse , amate, Tigri. [chakra on][stessi tag] per l'ennesima volta il giovane colosso cade preda di un genjutsu, o forse questa volta è addirittura qualcosa di ben peggiore rispetto al passato, non esattamente un Genjutsu ma probabilmente oltre in un certo qual modo. La voce di quello strano essere continua a risuonare all'interno di quella nebbia stessa, ancora una volta cerca di comprendere la natura, la provenienza di quel demone, quell'essere aracnoide. Il Genin tenta di metabolizzare quanto sta accadendo e soprattutto di analizzare con attenzione la situazione per cercare un qualsiasi spiraglio a cui appellarsi, un'ancora che però non arriva e anzi in pochi istanti la situazione degenera. < Un inutile pedone...> Sibila appena a denti stretti mentre sente quella nera zampa artigliata affondare con forza all'interno della propria testa, sembra proprio che la psiche del giovane non abbia diritto al minimo riposo. Cerca di resistere con forza ancora una volta agli eventi che sembrano ancora una volta progettati verso una fine già scritta, prestabilita dal fato stesso, fato al quale lui cerca di opporsi ogni singola volta. Non esattamente con ottimi risultati in precedenza a dire il vero. Il chakra del Genjutsu raggiunge i bulbi oculari dando all'Uchiha le informazioni che stava cercando eppure ancora una volta a nulla sembrano servire. Non riesce a replicare alle parole altrui, fin troppo concentrato su quanto gli sta accadendo per potersi concedere ogni sorta di distrazione. Al primo istante di cedimento quella bestia gli divorerà il cervello prendendone completo e totale possesso, lo sente, avverte quel demone nella propria testa in agguato e continua a scacciarlo con forza. Un tiro alla fune che però lentamente ed in maniera inesorabile sembra venir vinto dalla figura femminile, come un lampo a ciel sereno la figura del koketsu compare vivida nella mente del giovane quando la donna va a nominarlo. Un lungo brivido gli percorre la schiena scuotendolo per pochi istanti, la figura, coperta di sangue nero e con lunghi artigli e fauci aperte sembra dominare la scena nella mente del giovane. E' vero lo teme, ne teme la forza immensa che come un pesante macigno lo costringe al terreno, immobile ed inerme eppure Yukio e solo una parte, ad oggi una piccola porzione di quello che il ragazzo teme veramente, Yukio è un sintomo non la causa. Si concentra su quel sintomo, trema ma lo richiama alla mente più vivido ora, meglio Yukio, meglio quell'essere di quello che si cela più in profondità all'interno della propria mente. Meglio Yukio di quello che ha scoperto da ben poco e non ancora metabolizzato, meglio quell'individuo che affacciarsi ancora una volta in quell'abisso nero pece dal quale ancora non si è ripreso minimamente. [CHK:On][23/25][Sharingan:On] Come ci si poteva aspettare da Sango, questa è molto arrabbiata nei confronti di Rayuki, ma a ragion veduta. Ha osato far del male alle tigri. Ride di nuovo. A questa risata si unisce anche il kiwi sulla sua spalla. <Ha detto che vuole tagliarti via le zampe, Rayuki.> La vocetta fastidiosa e squillante del piccolo animale che solleva un'aletta per porla davanti al becco appuntito. <Ho sentito, ho sentito.> Si schiarisce la voce a sua volta, divertita dalle minacce che elargisce proprio l'Ishiba alla di lei volta. <Sono colei che ha rifiutato d'assoggettarsi a gente come voi umani, che ha lasciato i miei compagni liberi di dilettarsi nel mondo senz'aver le luride mani di voialtri sul nostro rotolo. Sono Rayuki, il non domato. Perché nessuna di noi aracnidi si farà mai comandare da esseri ignobili come gli umani, i quali pensano di poter usare le Evocazioni come piace a loro.> Schiocca la lingua sul palato mentre questa parla alla volta di Sango con ferocia, con sguardo torvo e al tempo stesso serio. <Ho molti più anni di te, Evocatrice. So ciò che dico. Ero presente alla creazione dei contratti.> Migliaia d'anni prima, quando tutto ancora non esisteva, quando c'erano soltanto loro. <Nessuno sa chi io sia?> Sembra ferita, ma il tono è sarcastico. <Hai chiesto al Re delle Tigri se sia a conoscenza di chi io sia? No, non credo tu l'abbia fatto o t'avrebbe messo in guardia.> Come le Farfalle hanno fatto con Kimi, come Fenrir ha fatto con Furaya. I Re e le rispettive Regine conoscono bene la fama del Non Domato, per questa ragione raggiunge un verdetto tanto affrettato quanto sicuro per se stessa. <Non ho detto d'essere interessata ad alcun potere, Evocatrice. L'umano potrebbe tornare utile, lasciami divertire con lui o vuoi che scavi in profondità nella tua testolina, Sango Ishiba?> Soltanto adesso ne usa il nome vero, palesando un sibilo feroce, che farebbe schizzare in avanti della ragnatela che cade ai piedi della rossa. Niente di veramente pericoloso, ma soltanto minaccioso. E qualora questa alzasse il capo verso il cielo, potrebbe notare la luna dipingersi d'un rosso più acceso. Un vecchio evento atmosferico che sta tornando in auge. <Le Evocazioni sono diventate deboli, si lasciano comandare dagli umani, giocano ad essere amici. Devono essere riportate sulla giusta via e ogni loro Evocatore merita l'estinzione.> Convinta, gonfia il petto. Dalla parte di Kasei, invece, c'è ancora qualcosa che non va. <Meglio Yukio, eh?> Pronuncia la voce di Rayuki nella testa dell'Uchiha, impossibile essere udita da Sango in quel frangente. <Perché, umano? Di cos'hai tanta paura?> E forza di nuovo l'accesso ad uno step successivo. Lui su un burrone. Sotto di sé, il vuoto. Una forza improvvisa lo spinge a cadere dabbasso, dandogli un colpo secco alla base della schiena. Kasei si sbilancia e cade. Cade, cade, cade. Continua a cadere nel buio più totale che s'è formato sotto di sé, un luogo nel quale non sembra poter venir raggiunto dalla luce. E mentre cade, è costretto a girarsi e a guardare davanti a sé, verso l'alto. Sul baratro, c'è ancora un corpo, un guscio vuoto, occhi inespressivi. E' come se la sua anima si stesse staccando dal corpo, come se tornasse ad essere un'ameba, vinto dagli eventi, vinto da chiunque lo circonda senza riuscire a far qualcosa per evitarlo. Una paura radicata in fondo nell'animo dell'Uchiha, che si ritrova ancora nel vuoto, nel buio più totale, abbracciato soltanto dalla freddezza gelida del burrone. Anime dal baratro s'alzano per attorcigliarglisi attorno, ne prendono braccia e gambe, le allargano a dismisura. Stringono sempre più forte. Stringono. E poi il nulla. Il vuoto, il più assoluto, il totale. [ Ambient ]
Osserva quella piccola creatura, tanto diversa dall'altra quanto..friabile? Punta gli occhi su quel mostriciattolo, gli occhi che incedono sul suo piccolo collo, oh quanto sarebbe facile tranciarglielo di netto ma non è ancora il momento di muoversi, ma lui sarebbe un possibile primo obiettivo < mi chiedo se ci sia mai stato qualcuno che abbia anche solo desiderato la tua compagnia, o la tua presenza > quale esser deviato può volere una creatura come quella? Qualcuno che non desidera un legame come le altre evocazioni , qualcuno che non desidera altro se non assoggettare il prossimo al proprio volere < non ho chiesto > semplice e concisa, ha già sacrificato troppo, richiamarlo per poi vederselo contro? Una sfida che avrebbe messo a dura prova la propria fede in quel legame . Il dire altrui che la fa lievemente sorridere, le labbra sottili che si tirano su mostrando la fila di denti bianchi ancor di più < mh? Fanne ciò che vuoi, portatelo dietro se desideri, uccidilo, fallo divenire la tua piccola marionetta, non mi interessa > tutto pur di non lasciarsi di nuovo, per l'ennesima volta, farsi scavar dentro la mente, che i propri pensieri, i ricordi, le proprie intimità, i segreti possano venire a galla . L'orribile sensazione di trovarsi completamente nuda non per propria volontà, che chicchessia possa scavare come desidera nel proprio essere . Osserva la ragnatela senza smuoversi, senza gettare sguardi all'Uchiha vicino, questo incontro non lo vede nemmeno, questo scontro è tra evocatori ed evocazioni , senza sapere il genjutsu nella quale è stato immerso < noi non comandiamo nessuno di loro. Sacrifichiamo parte di noi stessi per divenire più simili, per creare qualcosa che possa essere eterno. Sangue. Sai bene di cosa parlo > lei che è stata presente alla creazione dei contratti, lei che ha visto e vissuto secoli , lei che dovrebbe sapere tutto ciò che altri sanno < e decidono se siamo degni di tutto questo. E io.. lo sono > va a concentrarsi sulla propria essenza, va li alla ricerca del proprio potere, in quella pozza cristallina e pura che la abita. Un loco proibito ad altri, alla quale attingere e intingere il proprio chakra, un delicato affondarvi per ripristinar un ennesima volta quel che è la propria bellezza , per riportar ancor in vita Konan dentro il proprio corpo < Rayuki, il tuo mondo, la tua visione..non esiste > ringhia anche lei adesso. [chakra on][tentativo innata 2/4][86/90][stessi tag] Quelle iridi color rosso scarlatto continuano a muoversi freneticamente alla insensata ricerca di Yukio, di quella figura coperta da nero sangue, di quella paura sintomatica di qualcosa di ancora più profondo e soprattutto pericoloso. Sente il tono che gli viene rivolto dalla creatura ed in pochi istanti ancora una volta lo scenario cambia completamente, le zampe artigliate affondano ancora più in profondità nella propria testa e scavano nella carne andando ad afferrare pensieri collaterali. Si ritrova su un precipizio, al di sotto riesce già a vedere quel nero pozzo che lo attende e sente quella spinta che arriva implacabile a lanciarlo in quel vuoto. Precipita verso quell'abisso senza poter fare assolutamente nulla, vorrebbe gridare ma l'aria sembra restare bloccata all'interno della gola stessa, le fauci sono spalancate eppure nessun suono viene emesso. Raggiunge quel nero liquame stagnante e arti emergono dall'abisso per afferrarlo con forza, li sente stringersi sempre di più mentre sulla cima del precipizio solo ora riesce a notare il proprio corpo ancora in bilico. Lo sguardo assente, cerca di dimenarsi con foga e paura incontrollata adesso eppure più si dimena e più quelle braccia lo trascinano verso il fondo di quella densa oscurità. Nuovamente le labbra si dischiudono, palese disgusto dipinge il volto per quel senso di impotenza più completo e totale, per quel corpo che non riprende a muoversi esattamente come lui vorrebbe. La rassegnazione raggiunge in fine il giovane che si abbandona in quel pozzo di catrame, se deve affacciarsi nuovamente che avvenga il prima possibile cosi che possa anche terminare il prima possibile.[END] Kasei si lascia abbracciare, inerme, impossibilitato a far qualunque altra cosa innanzi al potere devastante del ragno. Si lascia trascinare sempre più a fondo, fino a perdersi, a venire rapito da queste braccia infauste che lo gettano nel baratro. Tutto d'un tratto diventa nero. E poi riapre gli occhi. Tuttavia, non è più nel baratro, non è più lontano dalle risaie. E' di nuovo lì, steso a terra, col petto che s'alza e s'abbassa velocemente, iperventilazione per quello che ha subito, per la potenza dell'illusione avversaria. Potrà riprendersi subito dopo, uscito dal Genjutsu soltanto per volere di Rayuki e non perché ci sia riuscito con le proprie forze. Con molta probabilità, si sarebbe dovuto ferire profondamente per uscirne in qualche maniera. L'aura nera gli circola ancora attorno, ma necessiterà di qualche minuto per riprendersi da quello che ha subito. Sango, invece, desidera ardentemente far fuori quel piccolo uccello del malaugurio che Rayuki si porta sulla spalla. Un fastidioso uccello. <Io ho preferito la sua compagnia, kihihihi!> Esordisce proprio il kiwi, fedele compagno per questi lunghi anni. Sì, proprio lui l'ha scelta per la vita. E non soltanto. Allunga una mano alla volta del sotto becco altrui, massaggiandolo delicatamente, un gesto carino per un essere tanto immondo. <Hai già cambiato idea, Evocatrice. Sei egoista, pensi soltanto a te stessa pur di salvarti la pelle. E' una filosofia di vita che perseguo a mia volta, ma non pensavo di trovare in voi umani tante sfaccettature.> Non è mai possibile comprendere se stia dicendo il falso, la verità o se sia soltanto dannatamente sarcastica. Tuttavia, non è scema. Chi vorrebbe mai finire in un nuovo Genjutsu di Rayuki e lasciare che penetri nella tua mente alla ricerca dei segreti più reconditi? <Voi umani non siete degni neanche di sfiorare quel contratto, così come loro non sono degni di dare a voi quel potere. Le Evocazioni non vivono per essere usate. Questo deve finire.> Compirebbe un balzo all'indietro, cercando d'allontanarsi il più possibile con un singolo spostamento, la risata del kiwi che s'estende tutt'attorno. <Quando l'eclissi sarà completa> Vi ricordate la luna citata in precedenza? La piccola curvatura sta diventando rossastra. <tornerò a reclamare il mio trono indiscusso su ogni Evocazione esistente. Tornerò a sterminare ogni Evocatore e comincerò da te, Sango Ishiba.> Si inoltra sempre più, sparisce alla vista della donna, perdendosi nel buio della notte e diventando un tutt'uno con esso, tramutandosi di nuovo in ragno e annunciando il suo imminente arrivo. Che sia ora di diventare più forte? [ END ]