『Dichiarazione d'Amore』

Quinta guerra ninja

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15:41 Furaya:
 Non è il momento propizio per un incontro del genere, quanto meno non ha l'ingombro del pancione. Ha lasciato la bambina alle amorevoli cure d'una balia. Deve riprendere in mano la situazione il prima possibile. Non si tratta ovviamente dell'originale e non è da sola. Data la situazione, ha preferito portarsi dietro Jushan-san, il quale s'occuperà della difesa. Non la segue, tutt'al più s'è posto nei dintorni per controllare la situazione. Ha instillato nella copia un quantitativo di Chakra pari almeno a cinquanta punti, cosicché possa assicurarsi che non ci siano problemi di sorta. Veste con un pantalone scuro, aderente alle curve delle inferiori leve, con tanto di camicia ben abbottonata e colletto ripiegato sul dorso delle spalle. Un lungo haori bianco con il simbolo di Konoha e del suo ruolo all'interno del Villaggio è posato sulle spalle, ondeggiante al ritmo degli aliti del vento. E' appesantito, come il resto del vestiario e dei ciuffi rosei, per via della pioggia che cade dal cielo pomeridiano. Ai piedi, calza un paio di sandali chiusi e sotto ambedue gli indumenti vi sono delle placche metalliche riconducibili a vambracci e schinieri. Non sta andando in guerra, questo è vero, ma la sicurezza non è mai troppa. Sta per incontrare un membro della Yugure, anzi il *Leader*. E' un incontro che potrebbe cambiare le carte in tavola per tutta l'Alleanza, un incontro necessario. Il braccio manco è flesso e posato sulle rispettive else delle due Katana, poste tramite una fascia addominale cremisi lungo il fianco sinistro, trasversali per evitare che sfiorino il suolo o ne limitino i movimenti. Il coprifronte della Foglia è ben allacciato tra i capelli, con la placca graffiata, bagnata, ma ancora integra e raffigurante ciò per cui combatte: la Foglia. Sui rispettivi polsi, invece, sono sistemati due Fuda contenenti la Falce (a destra) e la Zanbato (a sinistra), utili per eventuali combattimenti anche se l'altro le ha assicurato che sarà un mero incontro diplomatico. Non si fida neppure di chi la circonda, figurarsi d'un essere che ha fatto tanto e che possiede dalla propria la potenza di un demone codato. Un tonico coagulante ed uno di recupero chakra sono posizionati all'interno della tasca destrorsa posteriore dei pantaloni indossati, coperti dall'haori in precedenza menzionato. Le iridi scandagliano la zona, le orecchie sarebbero ben aperte per poter captare qualunque movimento. Seppur ai Monti Ardenti ha fatto in modo che soltanto in pochi raggiungessero il luogo, proprio per via dell'incontro, fuori da quel quadro che racchiude i vulcani, il territorio del Paese del Fuoco è sempre sotto controllo, anche grazie ai propri Lupi e ai Serpenti della Gran Consigliera come atto finale di pace riacquistata. I ninja sono in fremito, Hyuuga e Inuzuka, assieme ai loro cani, non fanno altro che tenere sotto controllo la situazione onde evitare possibili intrusi. Attende sol l'arrivo di Hanae, appunto, nei pressi d'uno dei vulcani minori che gli ha indicato affinché potessero finalmente incontrarsi faccia a faccia. La Luce e il Crepuscolo. [ (Copia) Chakra: 50/50 ][ Equip: due Katana, due Fuda potenzianti, due Fuda sui rispettivi polsi con Falce (DX) e Zanbato (SX), 1 tonico di recupero Chakra, 1 tonico Coagulante ][ MEGA HYPE ]

16:00 Hanae:
 Oggi, di passaggio, ha potuto assistere all'evacuare di tanti pescatori. Camminando lentamente lungo i confini a nord del paese dell'Aria s'è accorto di fiumi straripanti, e potendo osservare alla distanza i villaggetti a Nord, ben s'è accorto dell'alta marea. I sapori s'accordano diversamente, fuori dal villaggio del Suono. L'aria, lontano dalla Montagna delle Serpi, è più affilata, soffia il vento e senza pietà la pioggia s'incastra in ogni spazio empibile, ad esempio: le mani. Quanto cade da un ombrello in carta oleata colpisce di tanto in tanto la mano sinistra, cercando ogni spazio e scivolando e cercando la magrezza delle sue vene, queste ultime appena visibili sotto le larghe maniche bianche della veste bianca, non indossata ma soltanto poggiata sopra le spalle. Una veste, un'uniforme, che indossa con la stessa diligenza che dovrebbe avere un chunin con il suo giubbotto, o come storicamente si sa, gli hokage con le loro lunghe giacche. La melodia degli uccelli ha risuonato lungo tutto il percorso, come un canto di spiriti consolati. Tregua divina, il percorso. Ah. Che strano, essere soli. Nessun disturbo, nessuno sguardo. E se anche lungo le risaie fosse stato intravisto, chi mai avrebbe pensato di disturbare il Gashadokuro? La figura è ormai nota, seppur le forme siano spesso diverse. La pila di cadaveri, si sa, indossa sempre la sua divisa sulle spalle quando è nella sua forma velata, alto un metro e mezzo e caratterizzato certamente dai grandi occhi color ambra, così inquietanti e intenti. L'udito galleggia sulla sonnolenza, senza mai percepire attivamente ciò che lo circonda; non che importi, del resto. Lei, la propria destinataria, dovrebbe aver preparato tutto. Giunto presso i Monti ardenti, la melodia degli uccelli e degli spiriti va mancando. Le labbra si smuovono appena e vengono umettate. Sente la bocca riseccarsi. Lo scenario è come uno di quei quadri umbri appesi nel vagone, con una vetta di vulcano ed una pioggia che ne riga costantemente ogni striatura. La luce, affievolita e soffusa, gli permette d'inquadrare chiaramente un colore che con tutto ciò stona. Un rosa che diventa pallido in mezzo a quei colori. Le labbra s'incurvano appena, e sorride. Tregua breve, tanto da svuotargli il petto. Il pensiero di ciò che è stato deciso dal Crepuscolo e l'idea di ciò che potrebbe avvenire oggi, è tale che le sue prime parole manco le sente. Il rombo del petto gli impedisce di sentire le sue stesse parole. Perde il senso di spazio e tempo. < E' bello rivederti, Nara. > pronunciando quelle parole, dopo qualche secondo, torna a sentire ogni suono. Il tempo scorre di nuovo. Il cuore rallenta. < Hai conservato le alghe? > domanda, alzando il mento verso di lei e iniziando a muovere lenti passi per ridurre le distanze, in maniera tale che sian circa dieci metri a separarli. Chiunque sia attorno, potrà confermare che come accordato quell'entità non è che un clone con una punta di chakra appena sufficiente a esistere, con addosso nessun oggetto infuso di chakra. { moltiplicazione superiore del corpo }

16:24 Furaya:
 Rimembra le fattezze di Hanae Seimei, altresì definitosi Nemurimasen. Lo ha incontrato sempre in questo luogo assieme a Sango Ishiba, affrontando assieme il Finto Dio. Mai avrebbe pensato di rivederlo in una simile circostanza. Piega le braccia al petto, divaricando le inferior leve e restando con la schiena ben diritta nella sua consueta austerità. Non v'è sorriso sul volto della fanciulla, i cui lineamenti e gli occhi chiari sono adornati dalle ciocche rosee appiccicatesi addosso. Lo sguardo s'abbassa in direzione del viso fanciullesco altrui, lasciando sfuggir dalle labbra schiuse un piccolo sospiro. <E così ci incontriamo, Nemurimasen.> Piatta nel pronunciar il nominativo altrui, col capo che vien appena flesso da un lato. <Le ho sistemate sulla scrivania del mio ufficio.> Risponde per le rime, senza mascherare un accenno di sarcasmo nella risposta che gli concede. <Fanno veramente una bell'impressione.> Ammette, mantenendo il contatto visivo con questi e mordendosi piano la lingua all'interno della cavità orale. La mente ragiona, continua a muovere gli ingranaggi senza smettere neppure per un istante. Le orecchie restano ben ritte pronte a captar qualunque movimento sia anche solo troppo vicino o invasivo. L'attenzione vien particolarmente donata al Jinchuuriki, ovviamente, dando inizio all'incontro per il quale si sono accordati di recente. Non sembra vero che sia finalmente avvenuto, eppure eccoci qui, no? <Dimmi, allora> Gli cede la parola, il battito cardiaco appena aumentato per via dell'adrenalina. Non la copia, ovvio. La copia appare veramente tranquilla, pacata. L'originale, invece, nella sua Magione immagina l'incontro come una partita a scacchi con la scacchiera e tutti i pezzi su di essa. Chi giungerà prima allo scacco matto? <sono veramente incuriosita dalla tua proposta e da quello che potrai raccontarmi.> I motivi che li hanno spinti a prendersi Oto, ad uccidere Kunimitsu e a far del Villaggio una loro occupazione. Al momento, non pare far null'altro, pronta in caso a spostarsi, indietreggiare, allontanarsi ammesso serva. Nessuno dei due sembra voler combattere. Se non ci fosse la pioggia a far rumore, cadendo su di loro e sui vulcani circostanti, ci sarebbe un silenzio innaturale, come se questo evento possa scuotere il mondo intero con una singola parola fuori posto. O al posto giusto. [ (Copia) Chakra: 50/50 ][ Equip: due Katana, due Fuda potenzianti, due Fuda sui rispettivi polsi con Falce (DX) e Zanbato (SX), 1 tonico di recupero Chakra, 1 tonico Coagulante ][ MEGA HYPE ]

16:52 Hanae:
 Non può non essere ebbro, oggi. Sono forse sette giorni che la sua mente ed i suoi sensi si son abbandonati ad un mare di speculazioni. Ogni notte, ha osservato la luna, ed ha visto, attraverso i suoi occhi, il cielo stellato. Stelle che gli sembran nuove, che gli è sembrato di poter toccare, come nel Virtuoso sogno avuto all'inizio della sua nuova vita. Un tempo, dentro la coscienza dell'altro, si è vergognato del desiderio di voler guarire. Poi, dopo l'acquisizione del Rokubi, ha lasciato che i propri pensieri lo rendessero inutilmente martire per i propri ideali. Il suo occhio è stato perduto, a lungo. La farfalla, che l'ha seguito a lungo, non c'è più. Forse, Nemurimasen aveva paura del miracolo. Ma ora no. Di fronte a Nara Furaya, si compie il fato sinistro. Nemurimasen, il vero Nemurimasen, è completamente immobile. Le luci del tunnel percorso ad alta velocità, nel treno, lo investono di tanto in tanto dando al suo viso adulto un'espressione macabra, per la prima volta, forse, terribilmente seria. Entrambe le braccia poggiano su un tavolino, e collegate tra loro, sostengono il capo. Le lunghe dita della mano sfiorano di tanto in tanto le labbra, gli occhi fissano il quadro appeso che rappresenta un paesaggio simile a quello del monte dei volti. Sul tavolo, son presenti cinque lettere sigillate. I soli occhi si abbassano, le fissa, torna ad attendere. Intanto, la copia, posa per un momento gli occhi sulla Judai. Poi, le dà il profilo, soffermandosi per guardare il mondo intero. < Si dice che il tradimento e il perdono siano qualcosa di simile, analogo, all'innamoramento. > Esordisce così quando gli vien detto d'iniziare. Gli occhi sinistro del senza morte vengono investiti da un poco di luce, tale da dar quasi a quella scena, se vista dalla distanza, un'angoscia capac ed'inquietare e assalire l'animo. Presto, sarà l'ora dell'oscurazione di ogni cosa, e chi ha perso quasi del tutto la vista pregherà perché le finestre non vengano chiuse. Per loro, un momento del genere, verrà vissuto similmente ad un vivo messo dentro una bara. Le quattro pareti in legno serreranno il corpo. I chiarori erranti nel fondo degli occhi orbi formeranno la figura, opaca, dell'Insonnio. Ma lui, non vuole tradire il mondo. Non vuol'essere il Giuda della storia. < Io non voglio tradire nessuno. > specifica, mentre l'ombrello viene per un momento spostato. La pioggia lo investe ed i capelli pian piano cambiano quasi tonalità, diventando traslucidi. E' tardi. Il mondo è stanco e rotto. La sua bocca è tanto arida che non riesce più a formare alcuna parola. E la pioggia, cadendo sul viso di lui, gli da un'aria piangente, funebre. Come se fosse profondamente affranto. Un incontro che deciderà della vita di tanti, parte così funebre. < Il Crepuscolo, unito, vuole muoversi. > ... < Non posso fermarli, è la mia natura. Ma tu puoi. > la voce è bassa, quasi sussurri i suoi, perché pienamente cosciente che i sensi d'un kage le permetteranno senza ombra di dubbio di percepire quelle parole. < L'alleanza ha deluso tutti. A Kiri, ho contato molti cadaveri appartenenti alla foglia. Qualcuno dell'Erba. Kunimitsu non ha mosso un dito per soccorrere KIri. E poi c'è Kumo, Iwa.. Suna, con i suoi piccoli e falsi contributi. > le sopracciglia si alzano appena. < Persino io, ho collaborato contro chi ha minacciato ogni terra. > E lei, cui spalle son state coperte proprio dal Gashadokuro, lo sa bene. < Mi ricordo di te. Quando eri solo una giovane chunin. Ai tempi di Kurako, al torneo chunin. Un tempo forse saresti stata determinata nell'andarci contro, ciecata dalle fiamme della volontà del Fuoco. Eppure nessuno, sta alzando un dito sulla Yugure. Nessuno tranne te, e Yukio. La sporcizia si è accumulata e le fiamme si sono spente, disilludendo te, e me. > lui, che ora può dire col cuore sanguinante di aver visto e provato e causato con mano tutto ciò che di maligno esiste. < Prima della proposta, voglio sapere che ne pensi, per davvero. Dalle nostre parole decideremo il futuro. > le da quasi un monito. Quell'ultima frase, che potrebbe suonare diversa, ascoltata da menti acute. L'Insonne, precisa, che questa è l'ultima occasione che hanno per parlare. Onesti o meno, non importa più. Le fazioni stanno per crearsi, definitivamente. {clone} {etc}

18:17 Furaya:
 Tradimento e perdono. Come possono essere analoghi al tradimento? Questo il primo quesito che la Nara si pone. Eppure non risponde immediatamente alle parole dell'Insonne, aspettando che queste vengano percepite, capite, comprese ed elaborate. Permette alla pioggia d'investirla, di bagnarne le vesti e rinfrescarne la mente. Deve restare concentrata, come se fosse in battaglia, come se davanti avesse il vero nemico. E tale potrebbe tranquillamente definirsi, in fondo. <Dipende dai punti di vista.> Si trova a commentare al di lui indirizzo, piatta nel modo di porsi, le iridi rivolte sul viso di questi per non perdersi neppur un'espressione altrui. E' senza dubbio incuriosita dal modo di fare del ragazzo, dai motivi che lo hanno spinto sia a fare il grande passo e sia ad incontrarla. Le sfugge una risata, trattenuta. <E' un po' tardi per dirlo.> Non è mica diventato un traditore a tutti gli effetti? Si limita a scuotere il capo, serrando per un attimo la mascella e continuando ad ascoltare; sguardo severo, valutando con chi ha a che fare. Resta sorpresa, non vuole darlo a vedere, ma la posizione muta divenendo più diritta, irrigidendosi. Come può dirle che il Crepuscolo vuole muoversi e chiederle al tempo stesso di fermarli? <Sembri protendere sia da un lato che dall'altro della bilancia, Nemurimasen. O mi stai proponendo una guerra.> Questa l'idea che s'è fatta di lui in un primo momento al pronunciare di quella frase. Egli dimostra di non avere torto. D'altro canto, persino la Nara ha optato per la creazione di una Task Force che tenesse unita l'Alleanza, in qualche modo, che la costringesse a collaborare tra di loro; che sia per mera illusione o per tattica, il punto consiste nel doversi aiutare vicendevolmente contro il nemico. Se un nemico insiste nell'attaccare con frequenza inaudita tutti i Villaggi, questi saranno costretti a collaborare in qualche maniera. Ma se finora non l'hanno fatto, nessuno ti garantisce che accadrà coi tuoi mezzi. La mania del controllo della quale ti fregi potrebbe portarti alla rovina. Non ha torto quando comincia a parlare dell'Alleanza, potrebbe tranquillamente dirgli che ha ragione e che sta affermando frasi che lei stessa ha pronunciato prima di lui. Ma è questione d'orgoglio. Dar ragione al nemico è l'ultima cosa che un Kage che farebbe, che *Furaya* farebbe. Lei che s'è sempre alzata dopo ogni battaglia con lo sguardo fiero di chi serve e protegge la Foglia, lei che negli anni non ha mai spesso di lottare per il Villaggio fino a diventarne l'Hokage. <Sei giunto alla conclusione che l'Alleanza non funzioni> Vuoi dargli torto? Ovviamente non potresti neanche volendo. Ha centrato il punto della situazione, il motivo per cui tu e Yukio avete preso in mano le redini del mondo Ninja, imponendovi con il vostro modo di fare. <il che ti ha spinto a prendervi Oto con la forza, facendo capitombolare la testa della Kokukage Kunimitsu.> Incontrata poche volte. Del resto, l'Alleanza con gli altri Villaggi è sempre stata quasi inesistente. <Non è stata Kiri a deludere l'Alleanza, ma il Mitzukage Hotsuma Oboro, caduto per mia mano. Non mi sono comportata in maniera dissimile da voi> Sincera, porta una mano a sfiorare il petto, laddove il ciondolo degli Uchiha è sempre in bella vista, misterioso e oscurando vecchi ricordi del passato. <eppure la differenza è evidente, non trovi?> Loro sono stati etichettati come i cattivi, lei no. <Vi sareste potuti comportare diversamente e agire comunque per il bene dell'Alleanza, nonostante tu ora la reputi deludente.> Lo comprende, gesticola appena con la mancina che viene sollevata nell'aere. La lascia poi delicatamente ricadere sull'altro braccio flesso ad altezza dello stomaco. <Kurako è morto da oltre dieci anni, Nemurimasen> Torna a chiamarlo per nome. Sottolinea indirettamente l'età che il Jinchuuriki sembra dimostrare, ovviamente. <come fai a ricordarti di me?> Pronunciato in quel modo, non sembra affatto intendere che l'abbia riconosciuta tramite storie, vicende passate e la fama da Ninja leggendario che s'è guadagnata col tempo. Pare voler mirare a tutt'altro contesto. <Ti svelo un segreto, anche se il Noctis ne ha parlato> Solleva l'indice destro, da brava maestrina. <sono diventata mamma da neanche una settimana. In un momento del genere, preferirei essere con la mia progenie.> Facendo spallucce. Questo il motivo per cui non è ancora partita alla carica verso di loro: doveva riprendersi ed evitare che sua figlia corresse dei pericoli. Ma adesso... [ Stessi Tag ]

18:52 Hanae:
 Non c'è nulla di più triste al mondo, per l'Insonne, che il chaos privo di funzione. Che sia un chaos generato da pace o da follia, quando questo riesce a sovvertire le regole di un sistema ben delineato, inizia a snaturarlo. Che valore ha un coprifronte, di fronte al potere di piegare il metallo? A che serve avere un credo Ninja se i forti riescono a distruggerlo completamente? Si fa intruso, in questa discussione. Le labbra si fanno morenti e gli occhi truci, come se osservando il paesaggio stesse invece vedendo un cadavere. Un tempo, vedeva cose sinistre negli scenari troppo pacifici. Abituato alla frenesia del Suono in guerra civile. Abituato alla perpetua battaglia dell'Akatsuki per mettere ogni cosa in equilibrio. Un mattino di fine Estate, grigio e umido, uscendo dalla sua solita vecchia casa, ha desiderato cambiare le cose. Quando gli vien fatto notare di protendere da entrambi i lati, annuisce un poco, spostando gli occhi e soffermandosi per un istante sul simbolo del clan Uchiha. Poi, li solleva un po', per cercare il viso altrui. < La bilancia è stata rotta. I pezzi non si rimetteranno insieme mai più. > bianco e nero che si mischiano, ancora e ancora, diventando alla fine indivisibili e irriconoscibili. Bene e male diventano armi non più guidate da una funzione morale ma soltanto da collera e cieco ottimismo. Il mondo è diventato il prodotto di quest'arma utilizzata senza cautela. Chi non possiede un ruolo, perché continua a rovinare tutto? Perché dovrebbe esistere. Se è qua, è perché crede che la Decima abbia ancora un ruolo. Ed il fatto che le sue parole non vengano ignorate ne è la prova. Usa l'ironia, talvolta l'arguzia, ma ogni sua maschera è come quei paesi solcati da aride e vuote cavità che attendono di ricever acqua. Sono soli, sperduti nell'immensità di due grandi pensieri. Un brivido cerchia il petto dell'insonne. Le lettere, nel treno, vengono tastate con le mani. < Ho fatto delle decisioni sperando che l'Alleanza avrebbe reagito, ma sembra che non si vogliano muovere per gli altri villaggi. Oto appartiene a Kioshi Uchiha, non alla Yugure. > La sua fetta di delusione, per cui si può vedere appena il capo esser scosso orizzontalmente. Tanto avrebbe voluto una reazione dal mondo. Kumo, Iwa, forse non da Kiri, considerandone lo stato. Gli occhi si chiudono: sospira. Nonostante fosse pronto a dire altre parole, si arresta subitamente quando lei gli da una notizia interessante, nuova. Le labbra s'aprono appena e improvvisamente cerca il viso altrui, come se fosse sorpreso dalla notizia. < davvero? Come si chiama? > Sorride appena, con uno splendore quasi candido nelle iridi ambrate, man mano più cremisi al calare delle ombre. Poi, tornando ad osservare il paesaggio, sospira anch'egli. < Possiedo i segreti dell'Immortalità, Furaya. Ci siamo incontrati un corpo passato. > le rivela, con disarmante onestà. Qualsiasi cosa accada, al termine di quest'incontro ci saranno solo due possibili risvolti, ed in entrambi diverrà irrilevante che l'altra conosca i suoi segreti o meno. < Eviterò di girarci attorno. Possiedo una tecnica che ci permette di creare un contratto a cui nessuna delle due parti può venir meno. > un preambolo importante, per far comprendere all'altra che possiede un metodo per render ogni promessa più che semplicemente parole potenzialmente dimenticabili. < Unisciti alla Yugure, Furaya. > Senza esitare, rilascia forse la parte di questa offerta più grande. La mano sinistra del Jinchuuriki, nel treno, si solleva e viene poggiata sul petto. Così freddo. Ogni suono colora la sua visione e lo mette un po' più sull'attenti. Tutto, verte in questo punto. Ogni azione, ogni movimento, ogni uccisione e ogni vita salvata. Tutto ciò che ci sarà domani sarà il prodotto di ciò che sta venendo detto oggi. < In questo modo il villaggio della foglia sarà sempre verde. Gli altri membri procederanno a smantellare i fantasmi a governo dei villaggi. Non sarà un'alleanza, questa volta. I territori si uniranno, le persone si uniranno. Nessun potere maggiore, nessun chaos controllato. > .. < C'è un mondo, fuori dalle cinque Terre. > E non soltanto. Questa è solo una piccola parte di tutto ciò che potrebbe esser detto, eppure, forse, è la più importante da presentare alla ragazza che ha di fronte. < Se accetterai, come ho promesso ad ogni altro membro, sarò al tuo completo servizio. > China leggermente il capo. E si offre a lei come il Drago si pose davanti al 666 nell'apocalisse. Black Soul Shippuden:Re

16:24 Furaya:
 Hanae, Nemurisamen, l'Insonne, Katsumi. Un involucro che ha contenuto molte menti. Le sta parlando d'una proposta irripetibile, la quale vale parecchie vite, che siano esse importanti per il destino dell'Alleanza o meno. <I pezzi possono sempre essere rimessi assieme, accrescendo di valore.> Spiega alla di lui volta, convinta che l'unione possa sempre fare la forza e che si possa riunire i Villaggi sotto un unico simbolo alleato. <Conosci il kintsugi? E' una pratica particolare. L'arte di abbracciare il "danno".> Prosegue nel suo dire, il capo che appena si piega lateralmente mentre non distoglie le iridi glaciali dal volto del fanciullo. Non lo perde di vista seppur la discussione che stanno affrontando sia stranamente piacevole anche per lei. Scopre più del mondo e degli altri, assapora lo stile di vita nemico. <Non puoi conoscere le reali intenzioni dell'Alleanza, Nemurimasen, altrimenti questa non sarebbe una partita a scacchi.> E lei non è affatto intenzionata a parlargliene, stringendosi nelle spalle e lasciando decadere la frase, passando ad un quesito importante del quale hanno avuto modo di discutere anche durante lo scambio di missive antecedente a questo incontro. In breve, che non li abbiano già attaccati non vuol dire che non stiano facendo niente per iniziare a farlo, ma che il nemico continui a credere il contrario è altresì positivo. Lei, dal canto proprio, continua ad essere fedele. Sempre, costantemente, cieca fiducia quella che ripone negli altri Kage, forse consapevole che sia l'Hasukage che la nuova Mitzukage son dalla sua parte. <Ho una domanda. Hai spiegato ciò che vi ha spinto ad aiutare Kioshi a prendersi Oto, sicuramente ammirevole, ma fattibile in mille altri modi.> Convocare una riunione straordinaria dei Kage, parlarne, perseguire una via pacifica come lei stessa avrebbe fatto. Comprende, al tempo stesso, come non tutti ragionino per ideali. <Tuttavia, voglio sapere di Hanabi Uchiha.> Senza girarci attorno, lo sguardo che permane serio, austero quasi, come se dentro di sé fosse ormai troppo vecchia, troppo saggia. E' sicuramente una domanda generica, ma non saprebbe come altro mettergliela su. <Senshi Kineki Nara.> Letteralmente il Guerriero del Miracolo, come ha voluto chiamarla Saisashi, quel guerriero che porterà la luce nelle tenebre formatesi tra l'Alleanza stessa. Il nome della bambina è un monito a perseguire per quella via che hanno scelto, alla quale la stessa Hokage non rinuncerebbe mai, troppo fiera, troppo orgogliosa di essere ciò che è diventata. Ma è l'ammissione successiva che la rende sorpresa ed è la domanda finale quella che, invece, fa sì che un sorrisetto prenda posto, si formi, si pieghi, mostrando la fine dentatura bianca. <Tu> Si lascia scappare una piccola risata mal trattenuta. <richiedi un incontro con l'Hokage> Non con "Furaya", vuole fargli capire cos'ha appena fatto. <per chiedergli di entrare in un gruppo di ricercati dall'intera Alleanza> Ci sta ragionando, la moltitudine di pensieri che l'hanno colta in questo momento è davvero tanta, eccessiva. Vaglia ogni soluzione, ogni risposta, ogni piano avverso. <perché? Cosa speri di ottenere con me come vostra alleata?> Non ci arrivi? Non lo vede possibile. Non risponde al resto, pur venendo infastidita dal commento conseguente, come se lei non rendesse Konoha abbastanza florida. Lo nasconde, abile nel farlo grazie agli addestramenti Anbu che per anni e anni ha dovuto seguire e poi impartire agli altri. <E' una domanda alla quale non posso rispondere senza conoscere le tue reali intenzione, Nemurimasen.> Sincera, nessuno darebbe una risposta affermativa o negativa in due secondi netti ad un quesito tanto importante. [ (Copia) Chakra: 50/50 ][ Equip: due Katana, due Fuda potenzianti, due Fuda sui rispettivi polsi con Falce (DX) e Zanbato (SX), 1 tonico di recupero Chakra, 1 tonico Coagulante ][ MEGA HYPE ]

17:07 Hanae:
 Muovendo qualche passo, un piede vien fatto posare su un sottile dislivello roccioso con lentezza, gli occhi scuriti dalla notte perdono finalmente quel color ambra pieno di vita e paion quasi neri, riflettendo per un momento le vere forme dell'anima. Si sofferma sul terreno, poi verso il più lontano tra i monti visibili, ed infine volge il viso verso l'altra, con gli occhi un po' più chiusi, un po' più nascosti; è come se la stesse vedendo per la prima volta. Più profondo nello sguardo, cerchiato d'ombra quasi innaturale. Sorride senza parlare, tenuto da una sensazione indefinibile che pare disperdersi nell'aria come un vapore. Pochi attimi, ma già trascorsi. Non un soffio di vento a riscuoterli, non un muggito nè un latrato, non una voce umana ma solo entrambi. Il tempo fugge, la vita scorre, l'anima diventa ansiosa: un amore imperfetto. L'Insonne percepisce secondi vissuti come minuti di supremo oblio. E' lì, disciolto, e d'un tratto un soffio fresco lo investe, muovendone la capigliatura. "scacchi?" il mento si solleva appena, gli occhi, in prospettiva, paiono ancor più piccoli e nascosti. Il sentimento scivola via da quel corpo a seguito del calar delle ombre. Non c'è niente da osservare, non più. "Non importano i mille altri modi. Kunimitsu è morta, con casualità vicine allo zero. Mi stupisce che l'alleanza abbia preso a cuore un soglio usurpato che ha cataste di cadaveri come sgabello. Mi stupisce che abbiate permesso a Oto di esistere nel sistema di pace, nonostante sia stata trasparentemente così oscura." La disillusione si dissipa in lui, lasciando spazio ad un crescendo nel suo mondo interiore. In quel treno, ancora in movimento, il reale Immortale si muove a passi lenti lungo la carrozza; gli occhi, illuminati da una flebile luce bianca, osservano e contemplano i quadri che raffigurano luoghi della realtà. Ogni terra ninja. Il naso s'arriccia appena, gli occhi, d'un tratto, vengono chiusi. Inspira. "L'alleanza volentieri aspira allo sterminio dell'universo, se è per vivere più sicura della propria esistenza; disposta a rimanere despota solitaria di tutto il creato. " Torna a parlare, ma segue una lunga pausa quando viene pronunciato l'interesse di Furaya Nara e conseguentemente il nome della figlia appena nata. Il cielo rimane velato, nebuloso e quasi latteo. Una calura umida immobile occupa l'aria. Nella distanza, i vapori di alcuni vulcani permeano l'ambiente, creando zone di luce distanti. Con attitudine di stanchezza, tiene gli occhi fissi alle luci lontane, affascinato dai toni arancioni. Un po' distratto, rilassato, ha un'aria che rivela l'eclisse momentanea della sua vita interiore. E, per quella mancanza di forza espressiva, il basso della faccia pare appesantirsi. La bocca, sanguigna, ora sembra spoglia della sua malia e intento. "E' davvero un bel nome." D'un tratto, parla. "Se lo desideri, e se lo desidera Hanabi, la scorterò alla foglia. Stiamo parlando di cose più importanti, adesso. " Pronuncia disinteressato, in un gesto di gentilezza quasi formale. L'Insonne, come spesso ha precisato, rifiuta ormai ogni forma di manipolazione negativa. Nonostante il suo genjutsu abbia raggiunto vette nuove, è ilare come non ne faccia più lo stesso antico uso. "Se tu, rappresentando Konoha, entrassi nella Yugure, terremo integro un simbolo sacro del mondo ninja. " Con queste parole, con la sua personalità verità, svela come il suo fine sia oltre il semplice potere, quest'ultimo un mezzo per ridisporre le terre ninja come dovrebbero essere. "Siamo diversi dai persecutori del passato, Furaya. Non ci sarà una semplice guerra. Ci saranno solo sconfitti, ma, diversamente dai villaggi, noi non abbiamo alcun che da proteggere; Konoha ha sanguinato abbastanza." qualche attimo di silenzio, nel quale sembra quasi esitare nell'andare avanti. Poi, ne cerca lo sguardo. "Come amico, vorrei che tu accettassi. Per la foglia non ci sarà nessun cambiamento negativo. Conosco molto bene un attuale nemico, l'Hasukage. Forse..troppo bene. Anch'egli è un mio caro amico, forse, addirittura, qualcuno che amo. Ma non sarebbe in grado di difendere il suo villaggio. Probabilmente, accetterebbe il progetto della Yugure. " per trasparenza, ha voluto prima parlare con la Judai stessa. La informa del progetto e delle intenzioni. Perché, come ha detto a ogni altro membro sul treno, non importa più.... { etc etc }

18:17 Furaya:
 Se dapprima si trovavano sulla stessa lunghezza d'onda, stessa cosa non sembra rivelarsi in questo momento. Non importa. Questo viene pronunciato da Nemurimasen. <Ciò indica che non le avete neanche contemplate. Volevate soltanto togliere di mezzo un ostacolo per *voi* e non per l'Alleanza.> Piega un braccio sull'addome, l'altro sollevato a mezz'aria permette alla mano di gesticolare. <Quanto di questo credi sia giusto? A cosa auspichi, Nemurimasen? A combattere l'Alleanza, a togliere di mezzo chi di questa non farebbe alcuna parte> Sentenzia, dandosi una valida spiegazione per le proposte che sta ricevendo, priva di peli sulla lingua e di mezzi termini. Se non fosse un nemico giurato, il Leader della Yugure, molto probabilmente gli avrebbe rivelato del vero lato della task force, la squadra terroristica per eccellenza atta soltanto a mantenere la pace. E se deve davvero fidarsi di qualcuno per raggiungere quest'obiettivo, si può star certi che non perseguirà i loro stessi ideali. <permettendoti così di avere il comando incontrastato? Perché sembra che tu mi stia proponendo questo, permettendomi di mantenere Konoha quella che è come mero contentino. Un modo come un altro per dirmi che la guerra si farà, ma che io potrei scegliere di essere dalla tua parte (quella che reputi giusta) o da quella dell'Alleanza (che reputi inefficiente, ma alla quale io credo ancora).> Ci crede talmente tanto da aver voluto prendere in mano le redini dell'eventuale sorte dell'Alleanza, ma non per questo vuole condividerle con qualcuno d'esterno che non sia Yukio. E il semplice fatto ch'egli dica che proprio l'Hasukage potrebbe accettare il suo invito, fa in modo che la pazienza della Nara scarseggi. Non lo mostra, ma potrebbe essere arrivato il momento di dirsi addio e di salutarsi, incontrandosi solo successivamente in battaglia; poiché è naturale ch'essa avvenga. <Ciò che per me è importante, conta.> Ed Hanabi lo è più di qualunque altra cosa. Vuol dire che si adopererà affinché possa intercettarla da sola, parlarle se necessario, evitare di fronteggiarsi se inevitabile. <Non sei mio *amico*, ragion per cui non puoi farmi una proposta esponendola in tal senso.> Non lo sono, non lo saranno, così come non potrebbero mai essere alleati. <Tempo fa, credevo che le guerre non avrebbero risolto nulla, che soltanto portare buoni intenti ci avrebbe condotti all'idea che vogliamo di pace. Tutti, chi più o chi meno, mi hanno dato la dimostrazione che essere il cosiddetto Tiranno della Pace non porta a niente se usi solo le parole. E quindi, è qui, Nemurimasen, che ti offro una scelta: ritiratevi.> Ha oltrepassato quella linea sottile laddove qualunque altra proposta non sarà altro che una presa per il culo, al pari della proposta d'entrare nella Yugure o che lo stesso Yukio possa prenderne parte in breve. [ Chakra ON ]

18:50 Hanae:
 Tutto è finito, a un tratto. Con l'occhio poco intento e opaco la cruda realtà della creatura inconsapevole cambierà in ogni sua forma, a causa dell'interazione che ha furiosamente mescolato e intrecciato quelle due vite. Un sentimento simile all'avversione carnale che segue i piacere prolungati lo avvolge; percepisce il distacco profondo e violento, che gli pare definito e irrimediabile. Come può dimostrare qualcosa? Come può mostrare qualcosa che i suoi occhi hanno visto, senza manipolazione? La risposta lo avvolge come l'acqua che cade e scroscia. Lo sa, semplicemente non gli andava di dissacrare qualcosa di simile: non può. E non manipolerà. Parlando tra sè e sè nella propria coscienza, associando le percezioni reali, egli compone un fantasma interno da cui i suoi nervi ricevono un impulso assai più forte. Vede, senza dargli nome, l'essere responsabile di rovina e di morte. Dalla memoria si risollevano i ricordi del Rikudo, le innumerevoli guerre feroci da lui vissute e poi i subdoli metodi tratti dai ricordi della precedente Kokukage. E' un chaos senza suono che può esser letto forse da chi lo conosce, guardandolo dritto negli occhi. Fissando il vuoto, il suo sguardo si riaccende come se stesse fissando una magnifica creatura di carne e d'ossa. Sorride, batte le palpebre, reclina un po' la fronte. D'un tratto, la guarda. "Non importa. " Pronuncia quelle parole alzando e poggiando la punta del piede sul terreno, come a tastare la roccia. Dopo di che, l'ombrello in carta viene nuovamente sollevato: la pioggia non lo tange più. Le labbra muoiono svelando un'espressione malinconica. Non fissa più in viso la Judai Hokage, lo sguardo è diretto invece all'orizzonte, lì dove da qualche parte s'erge fieramente il villaggio della foglia. Le memorie affluiscono e coprono le proprie percezioni. Ritorna ad ascoltare le parole di lei quando parla di come sia importante per lei proteggere i suoi interessi; annuisce un paio di volte. "Mi dispiace, Furaya.. " pronuncia quelle parole e nel suo tono è percepibile una nota di tristezza espressa, come se effettivamente stesse empatizzando qualche forma di dolore. "Mi dispiace non essere stato in grado di salvarti, in questa vita. " tiene gli occhi chiusi per tre solenni secondi, nei quali le narici s'allargano e le spalle s'alzano appena. Assapora profondamente l'aria che li circonda, come se fosse l'ultima occasione di farlo. "Io ti perdono. Lo farò sempre, con chi, come te, è una lucciola. " Tradimento e perdono, adesso ha definito il suo ruolo, uno dei motivi di questo incontro. E poi, la lucciola. Una creatura splendida, capace di emanar luce, ma destinata ad una vita breve. Vale la pena vivere fedeli a sè stessi, anche soltanto per un istante? Sì. Come l'Insonne non conserverebbe un fiore per impedirgli di appassire, non può più provare a salvarla, o la snaturerebbe rendendola qualcosa di diverso dall'Hokage di Konoha. "Eppure, se tu tenessi alle cose realmente importanti, avresti accettato. " Si rammarica. Le labbra tornano neutre, la osserva con gli occhi di chi vede il prossimo soffrire senza tuttavia poterlo in alcun modo aiutare. Ormai, non può più raggiungerla. Furaya Nara non può più esser sfiorata con mano. "Sarebbe un buon momento per spiegarti come agirò. Cosa migliorerò. Cosa distruggerò. Ma il tempo per parlare è finito. " quella punta di chakra, estremamente sottile, inizia a fuoriuscire lentamente dal corpo fittizio, che va di fronte all'altra ad approcciarsi al suo svanire. "Ora, è il momento di agire. Rifiutandomi sei diventata responsabile di ogni vita persa. " il chakra si dissipa completamente, oscuro. Addio, Hokage. { exit }

Incontro ai Monti Ardenti, Furaya viene invitata nella Yugure ma rifiuta. Grande role ma non famo 6 azioni