『E N D』
Quinta guerra ninja
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Giocata di Corporazione
Giocata dal 06/11/2020 18:11 al 07/11/2020 01:26 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Tutto è stato vissuto ed è ora che il futuro non venga più atteso ma creato. Ogni cosa è stata fatta scivolare dalle mani per coscienziosa scelta ed è stata fatta cadere in un grande lago ormai asciutto, cui acqua è stata usata per rendere il terreno malleabile. Tutti i pezzi sono stati messi al loro posto. Ogni cadavere ed ogni vivo è stato allineato affinché creasse, visto dall'alto, un'opera d'arte dal valore immenso. Il sole fa da orologio comune a tutti gli abitanti dell'Aria, calando e dando avviso che la notte sta arrivando, che l'orario del crepuscolo è ormai giunto. Dal nulla, in mezzo alla cabina ancora immobile, lo spazio viene empito della figura dell'Insonne, di Hanako - lo spirito Seimei, Beto-Beto e lo spirito a lei legato. La dislocazione gli ha concesso questo movimento, ed il suo corpo emana attualmente un manto di chakra biancastro che lo avvolge e abbraccia, concedendo alle sue forme maturità e ai suoi sensi un tepore diffuso e deciso. Il potere del Jinchuuriki è completamente rivelato, svelando ogni cosa di sè per l'imminente incontro. La bianca veste è indossata e dalle larghe maniche, ai più attenti, potrebbero esser notati i fuuda nascosti lungo quelle braccia. Porta con sè ogni cosa, sempre. I capelli corvini sono perfettamente pettinati e lievemente tendenti al lato destro del viso, quest'ultimo pallido. E' visibile in quel viso e nel suo spirito esposto una inquietudine e una curiosità speciali, prodotte dal continuo contrasto tra sentimenti duplici, aspirazioni duplici, tra la sua natura umana e quella bestiale. Conserva tratti puri, lisci, quasi un'ideale forma dell'Androgine delineata tra gli agitati cori delle iridi ambrate che, quando rivelate, danno a lui una forma diversa..più maliziosa. "Aah..nessuna musica e nessun spettacolo mi inebria come questo luogo fà.." La musicalità nel suo tono perseguitano senza tregua l'attività che poc'anzi stava portando avanti. Sembra quasi che la sua voce sia quella di chi recita, di chi alza la voce per far sentire al mondo le proprie linee di dialogo. Il chakra scorre con veemenza rinnovata, come se non potesse aspettar altro che rilasciarlo, si agita e agita ma alla fine torna ad aderire alle forme del corpo, abbassandosi. Le pareti interne della carrozza, in legno di ciliegio, riflettono sfocate le forme che la luce dei candelabri vi riflette contro. La parete che da verso l'esterno, verso la ferrovia, è invece coperta da tende bordeaux che mantengono integro il 'mood' interno, che tanto sembra un piccolo ma elegante salotto più che un vagone. Tutto, è dedicato alla Yugure. Nonostante le decorazioni non siano state scelte a mano da Nemurimasen stesso, ne ha dato indicazioni. Una delle pareti presenta appesi quadri che disegnano la luna in diverse sue fasi. Altri rappresentano la vetta più alta della Montagna delle Serpi, ed un ultima, più oscura nei toni e nei colori, mostra la visuale che avrebbe chiunque abbassando lo sguardo sul grande precipizio di Keimusho, dove ogni cadavere di Oto veniva gettato. Il pavimento è un parquet con un motivo di rombi, ed al centro della zona è presente un tavolo circondato a sua volta da poltrone rosse che singole, a L e doppie lasciano sommariamente abbastanza spazio per tutti. Al centro del tavolo, sono presenti una copia del Noctis per ogni membro del Crepuscolo, nonché tazze da tè e piattini da sakè ancora vuoti. Nemurimasen, silenziosamente, prende posto per primo. Dalla sua posizione gli occhi si puntano verso l'entrata della Cabina, da dove tutti dovrebbero arrivare a momenti. Hanako ancora non siede, rimane in piedi alle sue spalle rivolgendo di tanto in tanto uno sguardo a Pomyu. Le lunghe dita dell'Insonne si poggiano sul tavolo di legno cerato e gli occhi ne fissano il debole riflesso, quasi chiusi...immensamente intenti. Il cuore batte e a chi possiede elevati sensi sarà quasi percepibile quel suono. "E' ora." Fatale, alza il mento. Che le porte vengano aperte, prima che il treno possa partire.. { chakra on } { chakra mode on } {dislocazione ambient etc etc sti cà } Oggi si riuniscono, il momento è giunto. Arriva dal Dojo Doku accompagnata dai due nuovi membri della Yugure che, nonostante le sue promesse, sta trattando quasi come due cuccioli facendosi seguire fino al luogo dell’incontro. La stazione segreta, sotterranea di Oto è la loro destinazione, o meglio il treno lo è. Infatti già dovrebbe essere giunta alla banchina, precedendo i due che ha lasciato alle sue spalle. Silente come al solito si ferma, attende che le porte si aprano davanti a lei così da poter raggiungere Hanae. Il suo abbigliamento non è molto diverso dal solito, sul petto un top di cuoio nero a farle anche da sostegno per il seno, profonda scollatura a cuore e nessuna spallina, il resto delle palle appare nuda ed esternamente chiara. La gonna è formata se4mplicemente da più stradi di un tessuto scuro, leggero e semi trasparente, profonde e vertiginosi stratti su entrambi i lati le permettono non solo di muoversi comodamente nonostante la lunghezza ma svelano anche le cosce, fino ai fianchi durante le falcate più ampie. Un fisico estremamente asciutto il suo, sul costato si possono contare le ossa così come la schiena, sta tornando estremamente magra segno di uno stress causato dal clan che tanto non ammetterà mai, segno anche di quanto poco mangi se lasciata a sé stessa. Ai piedi un paio di stivali abbastanza alti, le coprono parte del polpaccio, non c’è tacco, solo una suola che le garantisce la massima presa al terreno, anche loro fatti di cuoio scuri. Sulle spalle è infine appoggiato il bianco Haori della Yugure, la luna sulla schiena viene appena oscurata dai lunghi capelli neri lasciati sciolti, ciuffi le ricadono anche sul seno. La frangetta oggi è stata spostata sul lato, verso l’occhio rosso quasi a volerlo coprire appena, o almeno oscurare dettaglio che lo mette ancora più in risalto aumentando il contrasto con quello invece azzurro chiaro. Il volto è impassibile come al solito, non c’è ombra di sentimenti su quella forma affusolata ed ovale, per quanto scavata sotto agli zigomi. Labbra non troppo carnose, socchiuse appena durante la sua camminata, inspira ed espira silenziosamente limitando al massimo i movimenti del suo corpo, come a voler far intendere che non ne ha affatto bisogno. Giunto il treno si limita a salirci, diretta al vagone con Hanae. Uno sguardo verso Tenshi e Rio mentre si appresta a salire, non parla solo li osserva, i due piccoli a cui non farà da babysitter ma che già sta aiutando troppo. Mentre la destra si alza per fare il primo passo in quel luogo lei andrebbe a concentrarsi verso il suo flusso di chakra così da provare a spostarlo verso le ghiandole salivari, qui andrebbe semplicemente ad immergere la sua energia così da lasciare che assuma le proprietà tossiche del proprio veleno. Come un filo che passa all’interno della tintura lei andrebbe a far scorrere il chakra riportandolo mal mano tutti in circolo normalmente, questo dovrebbe permetterle di attivare la sua innata. Se fosse riuscita dovrebbe accorgersi della presenza di Ren, già al fianco di Hanae, ancora una volta quella strana sensazione che va a coglierla, esattamente come era stato con Tenshi, eppure tace, solo palesemente si morde il labbro inferiore mentre inspira profondamente mentre i denti andrebbero a penetrare appena nella pelle lasciando che una singola e coraggiosa goccia di sangue affiori, lo sguardo resta freddo eppure si legge anche della gelida ira ora nelle iridi, fissa Ren con una silenziosa minaccia, non parla e non agisce sforzandosi con tutta sé stessa di non dare ascolto a quella sensazione che non è in grado di comprendere, si aggrappa alla loro promessa con tutta la forza di cui è capace e non attacca. Solo le sue labbra si colorano di un rosso più intenso, il sangue che ora per la gravità dal lato destro del labbro minaccia di discendere fino al collo, per ora macchiando solo la parte subito sotto al labbro ed iniziando a percorrere il mento. Sanguina per non macchiare il vagone intero [chk 91/95][arte del veleno lv 4-tossico] Il rumore delle rotaie è una novità come scenario, l'intercedere ritmico dei treni, stanco ma sempre puntuale. Lo spostamento d'aria le si infila sotto le maniche dell'haori rendendola per minuscoli frangenti una creatura dalle enormi fattezze. Una camicia nera sbuca sotto il bianco e il nero della yugure, il colletto alto ed arrotondato che le stringe pigramente il collo, il classico colletto alla coreana decorato di un fermaglio dorato posto esattamente a metà tra un lembo e l'altro. A chiudere in bellezza un vestiario minimale, una gonna antracite fatta di piccole e corte pieghette attaccate ad una fascia di tre centimetri stretta a tal punto da sottolineare il vitino particolarmente asciutto. I capelli, più lunghi dell'ultima riunione affrontata, scendono morbidamente in una coda a metà lunghezza. Stretta da un nastro bianco e decorata con un fiocchetto stretto, ma ordinato. Palpebre decorate di bronzo e oro, dietro il viso bianco di Beto - con il suo classico e oramai riconosciuto sorriso. L'emblema del Noctis. Tra braccio e costato un block notes - dietro l'orecchio destro, incastrata in modo instabile, una pennina nera danza pericolosamente ad ogni singolo passo. Un limitrofo ballare tra futuro e tradizione, dove i passi decantano un progressivo distruggersi del presente e un viaggio verso il futuro. La cosa più divertente è che a dire il vero era da tutt'altra parte; "le memorie di Sayori", lo spettacolo a cui erano tanto dediti lei e Hanae, le ha lasciato sulla bocca l'aspro sapore dell'ignoranza. Tanta passione. Tanto amore. Il centellinato distruggersi di un anima pronta a sacrificare tutto, tutto, per amore. È questo che le manca? Al vespro, riesce a scorgere appena lo scenario cambiare, tant'è che ha ancora la tazzina incastrata tra pollice ed indice. < Dobbiamo proprio? > Tornare alla realtà, come una bambina che punta i piedi davanti al patibolo già in festa per accoglierla. È pronta. È pronta, per la guerra. Ma non per tutto il resto. Il the caldo sta fumando ancora quando la dislocazione la proietta da un tavolino appena fuori il teatro, al vagone di cui tanto parlavamo all'inizio. Dovrebbe prendere Sayori nella sua Okiya, sarebbe un buon guadagno. Pomyu invece, la sua distorta e cafona metà, viene proiettata sul pavimento - senza maglietta e solo con l'Haori bianco addosso ed un paio d'hakama color castagna, legati da una cintola infiocchettata male, nero pece. "Che sushede-- Hanako cosa cazzo fai". Turbolenze. Il sonno disturbato. Ma il testone d'orso si gira nel pavimento, ed eccolo punto a capo. A dormire. Povero Hanako. Espira la Seimei, un soffio serafico che lascia espandersi l'aroma del the caldo. Niente a nasconderla, non agli occhi di chi fa parte del Crepuscolo. Molti l'hanno già vista, altri - invece, hanno visto solamente il viso di Beto. Il bianco sorriso. Labbra esangui appena schiuse, soffiano via il vapore. Come se fosse già abituata alla dislocazione, ed alle sue spiacevoli conseguenze fisiche. Chissà che anche lei, un giorno, possa apprenderne la conoscenza? [Ck on] [Pomyu addormentato vicino ad Hanako][Fianco sx Hanae] [Vesti Yugure - no maschera] Bianco e nero che sventolano appena smosse da una brezza che accompagna i passi del Goryo diretto verso il luogo in questione dove si terrà il vero e proprio primo incontro della Yugure, le sorti del mondo disposte sul tavolo da gioco del Crepuscolo, pedine ed alfieri pronti per essere mossi e disposti in nome del Caos rivoluzionario per il quale combattono, per il quale la stessa Yugure è sorta. La coda d'ebano danza sull'haori con l'ideogramma del Bakeneko tracciato con un tratto spesso, la mancina che esce dalla tasca dell'hakama per portarsi all'altezza del collo, si posa sul retro delle vertebre per poi piegare la testa di lato, prima a sinistra e poi a destra, l'adrenalina fermenta in maniera passiva in quell'essere condivisa da entrambi gli esseri che coesistono in quel corpo, in quella figura esile e longilinea che, proseguendo imperterrita, si ritroverebbe di lì a poco nei pressi del tanto decantato treno, un approccio mobile a quello che potrebbe essere banalmente definito un covo o un semplice luogo di ritrovo. Solo, come al solito si muove privo di qualsiasi particolare accompagnamento, lupo solitario che di suo ha già più che abbastanza, il Kagurakaza al suo fianco in trepida attesa riguardo all'imminente sconvolgersi degli eventi dettato dal loro volere, il tono di voce elettrizzato ed allo stesso perfettamente a suo agio, rilassato <{ Ah, quasi mi sembra di vivere in un dejavù.. > e ridacchia, truculento e mefistofelico si crogiola in quei ricordi che ha di quando ha voluto dichiarare guerra al mondo intero, di quando tentò di rendere il mondo un qualcosa di nuovo finendo purtroppo per fallire, posticipando la venuta del nuovo a questo giorno. Guerriglieri, caotici e sfrontati, sia l'uno che l'altro, per quanto siano due facce opposte della stessa medaglia quei punti in comune bastano e avanzano per concedere al Moro un sottile sorriso cupo, le mani che son tornate nelle tasche dei pantaloni, il passo meccanico e preciso ed i lineamenti androgini che si sono appena mossi, seppur in maniera lieve, come di rado fanno < Dopotutto, è quello che aspettavamo da tempo. > certo perchè loro saranno dalla parte del dichiarare guerra, loro saranno propensi ad utilizzare il pugno di ferro per imporre un cambiamento drastico e forzato al mondo intero, che lo voglia o meno, daranno tutto ciò che possono offrire, in nome di quella causa generata dall'imparziale ed antico Caos. Un rivolo di fumo davanti a quei lineamenti ne troppo aggraziati ne troppo decisi, la dritta afferra quel mozzicone per poi lasciarlo cadere a terra, un gesto pigro e disinteressato, necessario, lontano non pochi metri da quel treno che comunque potrebbe iniziare a scorgere da lontano, così come altre macchie bianche e nere, altri compagni giunti in prossimità del raffinato e curato mezzo di trasporto. Allunga appena il passo, modificandolo dal suo ritmo abitudinario e preciso, vedendo di portarsi precisamente in prossimità del vagone a loro dedicato, saluterebbe con brevi e concisi cenni del capo ognuno dei presenti, potendo notare anche la presenza di Yami come quella di Rio, conscio del fatto di aver nuove leve tra le loro file, per quanto non li aveva ancora visti adorni dei neutri colori del Crepuscolo. Ed a Ren rivolgerebbe uno stesso freddo saluto, uno sguardo che rimane posato un paio di istanti più che sugli altri, per poi saettare come luci rosse nella notte, diretti verso Gashadokuro in attesa ad osservare l'entrata, quella che varcherebbe senza esitare minimamente, potendo finalmente palesarsi nel sontuoso vagone. Ah, l'aria di rivoluzione che si percepisce, l'atmosfera tanto spessa e densa, il garbo con il quale sono disposte le tazze da tè ed il resto, danzano le rubine a cogliere i minuziosi particolari, mentre smuove un paio di passi a sinistra dell'entrata, volendosi poggiare contro una parte, rimanendo lì con le mani in tasca e le scarlatte che lentamente ronzano per il loco, soffermandosi poi su di una delle copie del Noctis, mentre Eiji da dentro risulterebbe ben più deliziato dal contesto lussuoso, seppur è il Corvetto a congedersi un paio di secche parole < Di gusto, non c'è che dire. > e poi il silenzio. {ck on} Il Crepuscolo di un altro giorno, lassù, tra le nuvole del cielo. Gli zaffiri della Senjuu osservano quel cielo, riflettendolo, come in uno specchio. Respira in modo cadenzato, prendendo piena coscienza di quel momento. Dopo il suo battesimo, il suo debutto. Entrambe le mani andrebbero a stringere i lembi di quell'haori bianco, con il simbolo della Yugure sulle spalle. Non crede ancora di averlo addosso, di poterlo sentire con le proprie mani. Non crede ancora d'essere stata abbastanza, d'essere stata apprezzata per ciò che è veramente. Ed oggi è un giorno speciale. Un giorno che era stato stabilito solo la settimana precedente. Un giorno al quale anche lei è stata chiamata. Han'nya. Si è recata al luogo prestabilito insieme a Kimi e Rio, dalla magione Doku. Hanno avuto ben poco tempo, la rosata e Yurei, per osservarsi, ma oggi cercherà di mostrare se stessa come meglio può. I lunghi capelli rosa sono lasciati ricadere liberamente sulle spalle e sul seno. Al di sotto dell'haori bianco, porta un top nero, a maniche lunghe, con uno scollo a barca, che lascia scoperta una parte del seno e delle spalle. Indossa, poi, una gonna a ruota nera e corta, che evidenzia la pelle nivea delle sue gambe. Queste ultime sono in parte coperte da delle calze a rete, anc'esse nere. Ai piedi porta dei semplici anfibi neri, allacciati fin sopra le caviglie. Non indossa nessun altro segno particolare, se non quella veste candida stessa, in netto contrasto con il colore del proprio abbigliamento. Il Chakra scorre già prepotentemente nel proprio corpo, sottolineando la propria agitazione, ma al contempo emozione in quel momento. I grandi occhi cerulei osservano quel vagone che adesso ha davanti. Uno sguardo a Kimi, silenzioso, ma carico di tutto ciò che hanno vissuto qualche giorno prima. Salirebbe, così su quel vagone. Tutto, al suo interno, sembrerebbe rispecchiare bellezza ed eleganza, simboli della Yugure. Dei quadri adornano una parete. Il pavimento è perfettamente geometrico. Al centro, vi è un tavolo, con delle poltrone rosse attorno, probabilmente una per ogni membro. Oh, i membri della Yugure. Ancora non li conosce tutti e freme all'idea di incontrarli. Noterebbe una ragazza mai vista, dai capelli color corallo. Non si presenterebbe, per il momento, la rosata, che va semplicemente ad osservare il resto del luogo. Probabilmente, avrà modo dopo di fare il proprio debutto. Lo sguardo si volterebbe poi verso Nemurimasen, colui che le aveva donato quelle vesti. Non direbbe nulla, non ancora, lo saluterebbe semplicemente abbassando il proprio capo, in un gesto gentile. E si godrebbe per qualche altro momento l'arredamento di quel vagone, quando gli occhi incrocerebbero ancora un'altra figura: Bakeneko. Una figura alquanto interessante che ha avuto modo di conoscere poche settimane prima. Un respiro, prima di compiere qualche passo verso una poltrona, per poggiarvi la mano sopra e sentirne il tessuto. Tutto è stato pensato nei minimi dettagli per loro. E questo la fa sentire, in qualche modo, speciale. Un piccolo sorriso, tetro e macabro, disegnerebbe il volto della rosata. E' pronta a quella nuova avventura. E' pronta ad aprire le porte a quel nuovo capitolo della propria vita. [Chakra on][Haori Yugure] Il Suono era soltanto l'inizio. Per Kioshi era il punto principale della sua causa, per la Yagure era solo il primo passo di un grande piano che è pronto ad essere messo in atto. Otogakure è stata lasciata in mani sicure durante l'assenza momentanea del Kokukage. L'Uchiha si è spogliato delle vesti da capo del Suono e ha indossato quelli conferitogli da Hanae. Una veste bianca con maniche larghe è indossata sopra il solito outfit composto da un mantello nero che copre una camicia di color grigio chiaro con un gilet a due bottoni di una tonalità più scura della precedente e nella parte inferiore un pantalone nero con uno stivale del medesimo colore. I passi dell'Uchiha lo hanno portato in quella ferrovia scavata recentemente, più precisamente davanti ad un vagone decorato soltanto per la Yagure. Ed è qui che arrivano tutti i membri, uno ad uno. Diverse personalità che si ritrovano in quel luogo. Diversi poteri che farebbero paura a chiunque li incontri sulle terre dei ninja. Diversi shinobi, tutti riuniti sotto uno stesso credo. Tutti per uno stesso obiettivo. L'aria che si respira in quel posto non è leggera. Tutt'altro. Ogni atomo di ossigeno si elettrizza nell'osservare le persone che fanno il loro ingresso in quel vagone. E ora tocca proprio all'Uchiha. Le iridi nere vengono socchiuse dalle palpebre e al loro riaprirsi un bagliore rosso viene emanato da quegli occhi privi di emozione. Tre tomoe a roteare al loro interno e fermarsi ad una distanza equa tra essi. All'interno di quel luogo, Kioshi osserva ogni dettaglio di quelle pareti e di quel tavolo. Hanae è lì. Uno sguardo viene concesso a lui, per primo. Kimi è già arrivata e gli occhi si spostano su di lei velocemente chinando leggermente il capo per concederle un saluto seppur breve. Agli altri lascia soltanto un rapido sguardo senza accorgersi delle loro identità. Il respiro rimane pacato e lungo, le labbra serrate e distese. Neppur una parola viene concessa dall'Uchiha al momento. Prende il suo posto e rimane lì, in silenzio in attesa di ascoltare e annunciare quel che lui ha da dire. Questo è l'inizio di una nuova storia e voi che ne siete partecipi, godetene il momento. Quando vi chiederete in che modo il Mondo è caduto nel Caos all'improvviso, ritroverete in questo preciso istante la vostra risposta. Siete pronti? [Sharingan on] Le porte vengono chiuse da uomini presenti fuori dal treno e lentamente i suoni della grande macchina prendono il sopravvento. Gli occhi di Nemurimasen viaggiano su ognuno dei presenti ed a lungo si puntano su ogni sguardo. Da prima Kimi, della quale fissa per istinto e bramosia il mento che vien sporcato di sangue. Poco dopo, alza gli occhi verso i suoi. Ignavo, indubbiamente, di alcuni pensieri profondi; e contemporaneamente conscio di qualcosa che superficialmente emerge ed è visibile quasi quanto il chakra che circa il proprio stesso corpo. Non c'è il tempo di commentare, ma prima di spostarsi su Itsuki indica vagamente la posizione alla propria destra, ci pone enfasi senza mandar alcun messaggio diretto. Al Bakeneko volge un entusiasta sorriso, nonché un lieve cenno del capo che avviene immediatamente a seguito di ogni sua parola. Su Tenshi, si ferma da prima sulle braccia e da lì sale alle spalle, seguendo il tessuto bianco della veste e raggiungendone lentamente gli occhi; solo allora, le rivolge un caloroso sorriso, come di chi accoglie dopo una lunga giornata un proprio parente. Fissando Rio gli offre da prima gli stessi sentimenti dati a Tenshi, ma dalle labbra fuoriesce sul morire del proprio sguardo una leggera e a malapena udibile risata. Non di scherno, più simile a chi sta pensando a qualcosa di divertente, forse una missiva... Ed infine: Kioshi. Guardando il perfetto non lo accoglie caldamente ma lo fissa con sentimento d'attesa, rivedendo in lui le Somme ambizioni che hanno permesso adesso a tutti di sedersi in questo luogo. Hanako, lo spirito identico alla forma bambinesca di Nemurimasen, fa un cenno del capo a tutti, prima di guardare Pomyu e imbarazzarsi vistosamente in risposta al suo modo di parlare. "[Hanako] ..p-parla bene qua" vorrebbe ammonirlo, ma non sembra tanto convinto, nè nel parlato nè negli occhi, che emanano fierezza e contemporaneamente la timidezza tipica d'uno spirito che in mezzo a tanti altri spiriti elevati viene assoggettato. In pochi istanti, il treno inizia a muoversi. Nemurimasen, da seduto, si mette la mano sinistra di fronte agli occhi. "qualcuno ha visto Kanashibari..." Scuote lentamente il capo, mantenendo in viso il sorriso ed infine alzandosi in piedi, rimanendo però davanti alla sedia. Il petto viene gonfiato ed il chakra demoniaco espanso appena. "Sono molto contento di vedervi, *quasi* tutti. E son contento che oggi abbiate l'occasione di vedere il Crepuscolo unito. A lungo ho sognato questo momento." Pronuncia queste parole, per poi poggiare le mani sul Noctis e aprirlo, sfogliando alcune delle pagine e lasciando appena parte del proprio sguardo visibile. Le labbra, come il naso, son coperte dalla rivista, rendendone indecifrabile l'espressione. "Vi ho chiamati qua per decidere quale sia la nostra direzione, da ora. Il mondo, lì fuori, ci ha rifiutati. E noi rifiutiamo il mondo. Forse potete immaginare quanto io voglia proporre...ma voglio sapere cosa pensate. Voglio che sappiate e comprendiate che avete, in questo gruppo, il mio stesso valore. " Si ferma qualche secondo, teatrale. "In parole povere...usciremo da questo treno dopo aver votato il futuro delle Terre Ninja. " Si siede. "Alzatevi, per parlare." Così gli occhi di tutti potranno vedervi. Ed intanto, silenziosamente, Hanako inizierà a ruotare per il tavolo, riempendo ogni tazza presente di caldo Tè, ed ogni piattino presente di sakè proveniente dalle stesse Risaie del suono. { etc etc } Senza asciugarsi il sangue, con quella goccia che ora si muove verso il collo lei finalmente si decide a prendere posto, accanto ad Hanae come a voler sottolineare il loro rapporto e seguendo quell’indicazione per lei molto chiara, vuole comunque rimarcare una sorta di diritto che tutte le donne della Yugure sembrano volerle togliere, che lui stesso sembra negare. Quale valore ha lei davanti alle altre due? Quali attenzioni ha? Si sente semplicemente messa da parte, non sente più nemmeno il bisogno per raggiungerla a cena e parlare, non le serve più per illustrare il mondo che vede nella sua testa, ora c’è qualcun altro. Che quel sangue, quindi, rappresenti le sue lacrime mentre va a sedersi e osservare chi ha intorno, senza negarsi il tentativo di incrociare lo sguardo con lui, come a voler comunicare, illusa forse di potersi far capire semplicemente così. Il dolore e la gelosia che prova davanti a certe scene, la necessità di sentirsi comunque unica ed importante, ha rinunciato a qualcosa di sicuro per abbracciare lui, ha fatto una scelta ed ora ciò che silenziosamente chiede è semplicemente d’essere scelta, ancora ed ancora, ogni giorno. Anche su Rio andrebbe a soffermarsi, attenta a ciò che esprime ma soprattutto a come gli altri lo accoglieranno, infondo si tratta sempre del suo allievo. L’attacco però è sempre stata la sua risposta per questo una volta aver presto posto la mano semplicemente si sposterebbe verso il bracciolo della poltrona di Hane, quello che vorrebbe sarebbe solo attirare la sua attenzione prima di poggiare la schiena e andare lentamene ad accavallare le gambe, la coscia sinistra che si spoglia degli abiti lentamente, mostrandosi nel suo candore. Non parla però in merito, solo fisserebbe ancora Hanae prima di andare a far scorrere la lingua verso il suo labbro, lecca con attenzione e cura il sangue, lasciando ancora il mento sporco. Lo fisserebbe in quel frangente prima di tornare a tutti gli altri <prendiamoci il mondo> è la risposta decisa e semplice esce dalle sue labbra alla fine del discorso di introduzione di Hanae <noi non siamo una velata minaccia all’alleanza, siamo coloro che la getteranno nella polvere> semplice, diretta, come sempre. La voce resta fredda, solo gli occhi di animano di passione ardente <distruggiamoli ma lasciamo Konoha e Kusa per ultime, che imparino a temere il momento in cui la nostra avanzata arriverà a loro> il piano nella sua testa è molto semplice, non importa da dove partirà ma Yukio dovrà pentirsi di quel che ha detto fino a quel momento, di quello che ha fatto e di aver tentato di riportarla con le parole tra le sue braccia. Lei non è una bambina. Il mondo intero dovrà rendersi conto dell’enorme errore che ha commesso sottovalutandola, relegandola al ruolo di semplice gregaria, come se non valesse nulla, come se non fosse in grado di pensare. [chk 91/95][arte del veleno lv 4-tossico] [Vagone] Una bellezza efebica, il distorto quadro di chi trascura la giovinezza dietro al sogno della libertà. La tazzina di ceramica tra le dita, le falangi di un pianista tanto allungate da poter staccar tranquillamente la tazza dal palmo e far ciondolare l'interno avanti ed indietro. E' tutto così fine, da apparire tessuto a mano e non in maniera casuale. Come una tela dipinta da chi è ricercatore e non il primo affarista capitato a tiro. Occhi che percorrono il profilo del vagone, lì dove ad ogni posto il Noctis e la sua copertina minimalista fa' la sua figura lasciandole addosso una sensazione d'orgoglio che non può passarle indifferente. Si stropiccia il muso, quelle lentiggini pigre in un mare in sommossa - risale la corrente boccheggiando, ma senza lasciar che l'emozione possa trasparire. Alessemica ed apparentemente atavica. Eppure c'è in atto una sommossa, dentro - come se fosse la prima vera immagine, ad avere un significato così vivido nella storia. Le ciocche lunghe di corallo rilegate dietro l'orecchio mentre alza le folte ciglia di pura ruggine, solletica chi dalla porta entra - come se Hanae gli avesse tutti richiamati, come api attorno alla loro lavanda. Da Kimi, ed i suoi piccoli; Tenshi, Rio, Itsuki, Kioshi. Come se vedesse per la prima volta ogniuno di loro, dopo averci combattuto assieme. E da quella volta la gola contusa ha ripreso a respirare, come se fosse stato quello - il motivo per cui farlo. Le labbra si schiudono, silenti - rimangono tali, arrossate dalla giovinezza - mentre incappa nello sguardo della salamandra; nulla che potrebbe comprendere, oh, neanche lontanamente. L'empatia non le apparitene. La gelosia però, oh, quella la conosce bene. Inclina pigramente il capo, lasciando che la donna delle farfalle la guardi torva. Se preferisce. "a ghaghaa- mettilo lì, due migliardardiglioni di ryo? Li ho, tho!" Un brusio dalla bocca dell'orso, che di punto in bianco si mette a scalciare con una gamba sola, proprio verso Hanako. "'Bracciami Hanako, ho tanto freddo." E ci chiediamo tutti cosa sta sognando, vero? Forse è meglio non saperlo. Muove i fianchi, lei - scosta la coscetta in mostra dallo spacco della gonna, picchiando la punta del piede contro il costato di Sen, o meglio detto Pomyu - anche lui privo della sua maschera, se così si può dire. < sta zitto almeno. > ... "sta zitta tu mamma" Che poi chissà qual'è il suo problema con sua madre? Così minuta, contro il divanetto - da apparire come una coetanea della piccola Tenshi. Bassa, fragile. Con quell'aspetto da serafino che la fa' sembrare tremendamente sbagliata. Dagli occhialetti dorati, alle lentiggini, le labbra rosate. Onduline corallo che le cadono lungo il viso, le spalle. Piega appena la schiena nel sollevarsi dal divanetto, lasciare che i posti vengano occupati come la gente preferisce sedere - e prendendo l'occasione per abbassar di poco il busto verso Kioshi - < Complimenti, sesto Kokukage. > Celebrale e quantopiù posata, cortese addirittura. Esprime nel momento di silenzio e saluti, le proprie congratulazioni. Manco fosse stato eletto. Ma se le merita lo stesso, non pensate? Ed eccola riprendere posto lì dove era seduta, con la mano libera appena sopra le ginocchia tenute ben strette, con lo spacco che cola pigramente nel mezzo, tenendo libera solo una delle due gambe. Pelle in mosta, poca - ma presente. Un collidere con la forma puritana che presenta al di sopra, con quel colletto serrato sulla gola pallida. < A-arriverà- presto. > La parola di Ren quasi s'accavalla premurosa alla domanda di Hanae, lascia intendere che già ci stava pensando. O forse che lo sta aspettando. O forse ancora, che ha maledettamente visto arrivare chiunque meno l'unica persona che vorrebbe vedere in questo momento? Lo sguardo migio, come quello d'un gatto assonnato - spegne la voce in quella rassicurazione, sforzando lo sguardo sulla porta, neanche potesse obbligare Ekazu ad entrare in questo preciso istante. Spicciati. Parole gettate frettolosamente sulla brace, e quando Hanae inizia a parlare - seguito dalla Yurei - tiene le labbra serrate, approssimate al bordo delle tazza fumante che va' sorseggiando. E quella rivista che l'uomo efebico sfoglia, s'attiva come un disinnesco; sotto gli occhi del jinchuurichi il sigillo kankaku sfuma di bianco e di nero, fino a scomparire - ma rubando da lui, qualche frammento. Cosa stai provando Hanae? Dimmelo. [Ck on] [Pomyu addormentato vicino ad Hanako][Fianco sx Hanae] [Vesti Yugure - no maschera][a chi tocca il Noctis: Sigillo Kankaku - mandare per sussurro emozioni provate.] Il giorno atteso, dunque, è arrivato. Si sente piena di energie, pronta a dimostrare al mondo intero chi ella sia. Un'ultima occhiata a Nemurimasen, mentre quest'ultimo le rivolge un caldo sorriso, che lei ricambierebbe. Quel sorriso genera in lei quelle stesse emozioni provate solo la settimana precedente, in cima a quella vetta, presente proprio in un quadro di quel vagone. Un brivido di adrenalina percorrerebbe il proprio corpo, osservando gli altri membri. Tra di essi, anche Kioshi. Colui che aveva cambiato il la visione della rosata nei confronti del mondo e nei confronti di se stessa. Non lo aveva più incontrato, da quella sera al faro di Kiri ed è quasi sorpresa di vederlo lì. Lo sguardo vi si sofferma per qualche secondo, prima di abbassare lo sguardo sul tavolo. La mano andrebbe, dunque, a spostare quella poltrona che poco prima toccava, per poi sedersi, non importa di fianco a chi. Tutti i membri della Yugure sono seduti lì, su quelle poltrone, attorno a quel tavolo. Ed anche lei. Han'nya. Tutti i membri sono uguali, davanti a quella tazza di thé. < Grazie > andrebbe a mormorare, mentre quel bambino, difatti, le versa thé e sakè. Il tono è caldo ed amichevole, non ha paura di mostrare quel lato di sé. Quello stesso lato di sé che la rende umana. Tutti lì sono liberi, possono spiegare le proprie ali verso mete che prima potevano solo essere immaginate. Adesso comincia a sentirsi parte di qualcosa di più grande. Qualcosa che sarà in grado di ascoltarla, senza giudicarla. Qualcosa in cui lei potrà brillare, mostrando le proprie ali nere. Qualcosa che porterà il mondo a cambiare interamente. La rosata sa bene come vorrebbe il mondo, sa bene che quel sistema non può funzionare ancora per molto. Eppure, per il momento, si limita ad ascoltare semplicemente le parole di Nemurimasen e degli altri membri. Vuole conoscerli, vuole sapere quanto sia grande la loro oscurità. Quanto sia nera la loro anima. Quanto sia espanso il loro Caos. Lei è nuova in quel mondo, eppure si sente a proprio agio. Gli occhi si muoverebbero su ogni membro. Lei è come loro. Lei è finalmente libera. La mano destra andrebbe a prendere la tazza da thé davanti a lei. Essa verrebbe portata alle labbra, per poi sorseggiare quel thé fumante e caldo che le inebria la gola. Non c'è tensione nei propri movimenti, non c'è tensione nel proprio sguardo. Si sente loro pari, nonostante le diverse capacità ed abilità. Nonostante le varie personalità di spicco sedute attorno a quel tavolo, lei si sente una di loro. Perché finalmente ha potuto abbracciare la propria vera natura. E non ha paura di mostrarla al mondo intero. Un nuovo brivido di adrenalina percorrerebbe la propria schiena, ascoltando le parole di Yurei. 'Distruggiamoli'. Andrebbe a leccarsi le labbra, mostrando i canini candidi. Labbra che poi si contorcerebbero in un sadico sorriso, mentre gli occhi si illuminerebbero di una luce nuova, quasi negativa. < Sono d'accordo > una breve pausa, mentre gli occhi incrocerebbero quelli di Kimi < distruggiamoli > sibilerebbe infine, con quel sorriso stampato sul volto. D'altronde, quello è ciò che ha sempre voluto: riportare il mondo al suo caos iniziale. [Chakra on] Ecco che il treno parte e tutti, o quasi, gli ospiti sono giunti ormai prendendo il loro posto sul vagone. E allora gli occhi di Kioshi possono iniziare ad analizzare ogni singola persona. Da Itsuki a Ren, fino a giungere ai nuovi membri Rio e Tenshi. Osserva quella ragazza un secondo di più ricordandosi di averla già incontrata e il suo destino pare davvero aver preso un'altra strada da quella volta. Se è giunta fin qui, la sua fragilità deve essere scomparsa. Hanae non sarebbe tipo da far sedere chiunque in questo luogo. Inoltre è soddisfatto che sia lei che Rio si sono uniti alla causa del Suono. Due membri di un altro Villaggio che hanno ritrovato in Otogakure un posto in cui stare. All'appello manca Ekazu, membro del Clan Uchiha. Non è abitudine di un Uchiha comportarsi in questo modo. Ma è abitudine di Ekazu riuscire a cadere sempre in un problema in ciò che fa. Se Kioshi deve avere un briciolo di pazienza, la ripone tutta in quel ragazzo. Altrimenti il Kokukage non ne uscirebbe vivo a livello psicologico. Hanae incrocia lo sguardo con Kioshi, infine. Non c'è nessun sorriso ad attendere entrambi. Esiste soltanto la consapevolezza che le loro menti viaggiano sugli stessi binari e che tutto questo è ciò di cui il Mondo aveva bisogno. A partire dalla conquista di Otogakure fino a giungere alle prossime decisioni. Le parole del jinchuuriki vengono ascoltate attentamente e lo Sharingan di Kioshi non si smuove dal viso altrui. Bisogna prendere delle decisioni, ora. Kioshi inizia a riflettere su quel che lui vuole. Nel frattempo, arrivano i complimenti da parte di Ren sulla sua conquista del Suono. <Ti ringrazio, davvero> sussurra senza mostrare entusiasmo nei suoi lineamenti visivi, anche se è risaputo che non va matto per i complimenti. Il tono è forse, leggermente, un po' ironico. <Il tuo nome però?> si sono mai conosciuti prima d'ora? Anche se fosse, Kioshi non lo ricorda in questo istante. Kimi consiglia di distruggere l'Alleanza e impartire una lezione alla Foglia e all'Erba. Forse è davvero questo ciò che merita il Mondo. Yukio ha osato entrare dentro il Suono minacciando pubblicamente il Villaggio. Qualcuno ha osato tradire inoltre la sua fiducia. Tutti hanno rivendicato la sua conquista come un atto goliardico e personale. Dietro la presa del Suono, c'era molto di più. E chi non lo capisce è soltanto perchè ignora come il mondo stava andando prima di questi avvenimenti. Le iridi rossastre si posano su Hanae. Si alza in piedi, come richiesto dal jinchuuriki. Le spalle dritte, il viso fermo. <Tutto è iniziato poco tempo fa con il Suono. L'ho fatto perchè ho sempre considerato Otogakure diverso da ogni altro Villaggio. L'ho sempre considerato privo di compassione> spiega lasciando che la sua voce si propaghi per il vagone. <Dovremmo prendere esempio da esso. Pensavo che sarebbe stato giusto fermarsi qui, così. Invece ciò che è stato fatto contro di noi merita una punizione esemplare. A partire da chi ci ha tradito per arrivare a chiunque si poni come ostacolo a noi. Zero compassione, per tutti..> questo è ciò che dichiara l'Uchiha prima di tornare a sedersi comodo osservando per un secondo quella tazzina di tè riempita dal grandioso Hanako e successivamente ritornare ad osservare quelle persone attorno a lui. [Sharingan on] Il calar della notte. Luce solare che abbandona l'ennesimo giorno, per poter dar spazio alla gemella Luna. Vi è quel passaggio di testimone delineato dall'ergersi di quella luminosità limitata ed alquanto incerta. Incerta come la destinazione del mondo, come il delinearsi del futuro che per quanto tale non può dar sicurezze. Loro sono lì, a discutere, impersonare ed essere artefici di quel passaggio del testimone. Tra luce ed ombra, tra giorno e notte, tra Sole e Luna. Quella linea luminosa, di chi tange il cielo non per il semplice gusto di farlo, bensì per lasciar la propria impronta salda e perenne in questo mondo banale. Il Kokketsu, indossa ovviamente l'Haori bianco, avente una maglia nera al di sotto. Uguali i pantaloni, del medesimo colore, sorretti da una fina cinta. Nessuna maschera copre il volto, lasciando libero posto all'occhiale da vista su cui si poggiano i capelli castani, mediamente lunghi. Diverse ferite, segnano gli avambracci e le mani del Chunin, alcune di queste ancora aperte e fresche altre rimarginate ormai da tempo. Seduto in quella tavola e con i timpani ben tesi da sostenere il frastruono della movenza del treno. Non propriamente abituato a quel frastuono, ma fin troppo occupato a seguir le parole degl'altri. Passa in rassegna ogni persona presente. Volti conosciuti, altri meno, seppur tra uno sguardo e l'altro lancia di nuovo le proprie iridi verso la stessa Kimi. Ne segue le labbra nel suo vociar, annuendo vistosamente al dire della Doku. " già, già, giustissimo " .. denti stretti e labbra schiuse in un sorriso tipico del Kyùketsuki. Euforico per la situazione. Trovarsi lì, ed esser parte di tutto quello. Non smuove la dentatura lasciando la lingua immobile nel cavo orale. Non pronuncia nient'altro, non ancora. Rimanendo nel suo. La mandritta sorregge la tazza, che prontamente viene riempita. Un leggero sguardo ad Hanako accompagnato da un sobrio sorriso, prima di sollevar quell'oggetto e portarlo verso le labbra. Non ha mai bevuto quella bevanda. Schiude le rosee, inclinando quanto basta la tazza e lasciando inebriare la gola di quell'essenza. Bloccherebbe il tragitto " .... " in un sol colpo, risputando molto lentamente il thè nella ciotola. La faccia schifata, con l'aggrottasi di quel piccolo spazio tra labbro superiore e narice destra. Riposerebbe dunque quella tazza, cercando di non dar troppo nell'occhio il suo disgusto . Sapeva benissimo di non esser tipo da thè .. ora ne ha la certezza. Gli occhi si muovono dietro le lenti a cercar di comprendere se qualcuno possa aver notato la schifezza (?) appena fatto prima di tornar ad annuire il capo al proferir degl'altri fingendo di esser parte del discorso e pienamente preso da esso. {Chakra: ON} Gli sguardi freddi che rivolge ad ognuno sono i solito, ma vi è gentilezza e rispetto in ognuno di quello sguardo, così per Hanae come per tutti gli altri, non vi è distinzione ne gerarchia nella Yugure e per quanto i modi di Itsuki siano come al solito gelidi come una cella frigorifera impostata al massimo, non è di certo un qualcuno di scontroso. Giunti - quasi - tutti sul vagone, il treno vedrebbe di partire dopo qualche sonoro sbuffo, un sopracciglio si inclina in maniera impercettibile, un filo di perplessità che verrebbe effettivamente espressa dallo stesso Jinchuuriki, non risponde in maniera alcuna ed anzi, gli occhi balenerebbero in direzione di Ren, che al seguito di quel quesito risponderebbe, una sillaba colta in passo falso, un'occhiata con la coda dell'occhio e poi il busto che ruoterebbe appena in direzione del finestrino alle sue spalle, un'occhiata pigra vien gettata sulla banchina che lentamente si allontana, ma sembra che non vi sia nessuno in arrivo, solleva appena le spalle assumendo una sottilissima espressione noncurante, sospirando poi per scostarsi dalla parete, un lieve sospingersi con le spalle e poi i passi che vengono smossi in direzione di una delle poltrone. Non gli interessa dove si siederà, chi avrà a destra e chi a sinistra, le punte delle dita sfiorano lo schienale di quel rosso mobilio di pelle, vedendo poi di adagiarvisi, i gomiti che su puntano sul tavolo e le mani che vanno a congiungersi, un'intersecarsi delle dita tra di loro, un pollice sopra l'alto, il viso che si poggerebbe sul nero tessuto che avvolge quelle stesse mani, il nulla totale in viso, le rubine che di nuovo saettano tra tutti i presenti seduti intorno al tavolo, per poi ritornare brevemente sul Noctis, sulla copia che ha davanti a sè. Le parole di Hanae, però, lo portano a spostare la propria attenzione proprio sul Seimei, osserva ed annuisce in risposta a quelle parole, mentre Hanako si appresterebbe per servire il tè ed il sakè. Un lieve schiarirsi il tono di voce da parte di Eiji, vien destato da quel suo breve osservare dello spirito del Seimei che si appresta a girare attorno al tavolo, un paio di tocchi con l'indice sul proprio gomito dall'interno del nero piano dimensionale, lo riprende e lo rimprovera in maniera elegante e severa <{ Si è nobili soprattutto quando si dichiara guerra. }> e con un sommesso e breve monosillabo, conscio di aver effettivamente peccato di galanteria, vedrebbe di togliere le braccia dal tavolo < Oh... > per quanto sarebbe comunque stato costretto, onde evitare di intralciare il diligente operato di Hanako, a tratti tutt'ora immaturo e sin troppo poco avvezzo al sangue blu, quel giovane e distruttivo Corvetto < Ti ringrazio. > il tono è flebile e pacato, in direzione di quello stesso ragazzino che gli riempie tazza ed ochoko, le rubine lo puntano per un brevissimo istante spostandosi poi in direzione di Kimi, la quale avrebbe appena espresso la propria idea, diretta e riassuntiva come sempre. Dopodichè, tralasciando le scene di Pomyu che viene adocchiata da una brevissima occhiata in cagnesco, tinta del color del sangue, il Bakeneko sposterebbe la propria attenione in direzione di Tenshi, si concede poche parole a sua volta, lasciando spazio al Kokukage che invece risulta più accentuato e preciso in quelle sue frasi. Rio si limiterebbe a fare di sfondo, o forse a rendere l'atmosfera un pò più cupa con quel suo sorriso, per poi perdersi in un che si schifato riguardo il tè, un'ultima occhiata ai presenti e sembrerebbe essere il suo turno, si alza da quella posa del tutto poggiata sullo schienale, le braccia lungo i fianchi e la voce che non si sforza minimamente di alzarsi nel tono < Sono d'accordo con Yurei, prendiamoci il mondo, colpiamo finchè il crepuscolo è alto nel cielo, se hanno la presunzione di rifiutarci, che abbiano anche il coraggio di temerci. > pochi istanti, le braccia a porsi conserte in quel cercare di dimostrarsi quanto più serio e conciso possibile, parlando per entrambi < Io ed Eiji vogliamo guerra e guerra avremo. > in un modo o nell'altro, dovessero andare contro l'intera Alleanza, non gli importa, lui vive di un sogno scoperto e l'altro invece di una visione perduta, incompiuta, entrambi camminano lo stesso caotico sentiero e su di questo vogliono continuare a proseguire, al fianco degli altri Yokai del Crepuscolo. Detto ciò, si siederebbe, Eiji da dentro gongola divertito, quasi un gatto che gioca con una lanterna che illumina in maniera fioca il buio in quale è sdraiato, felino anche nello stesso tono <{ Che meraviglia, credevo che non avrei mai più sentito simili parole ma dovrò ringraziare i Kami, un giorno, per poter togliermi di nuovo questo sfizio. }> sminuisce i propri intenti, la sua idea di rivoluzione che porta avanti da anni ed anni, paragonandola ad un capriccio o poco più, per quanto dietro vi siano un'infinità di piccoli concetti che, messi assieme, generano quel desidreio caotico che muove entrambi, come un motore nel quale è stata versata una sola goccia di carburante, per poi proliferare all'infinito in un'energia perpetua. Risedendosi, potrebbe godersi un breve sorso di tè caldo, posato, galante e senza far rumore, volendo evitare altri rimproveri da parte del fu Principe. { ck on } Hanako versa da bere a tutti. I suoi occhi fissano intenti e preoccupati per un momento ognuno dei soggetti intenti a bere, e la sua risposta ad ogni ringraziamento è un chinarsi del viso senza esprimere alcuna parola, ma lasciando sottinteso in quell'espressione interdetta come provi un che di piacevole nel ricevere complimenti. Nemurimasen, come si dimostra ora, non pronuncia parola quando gli vien versato da bere, limitandosi a sorridere flebilmente verso il proprio spirito. Il loro rapporto è chiaro, e per quanto possa avere un'aria servile, Hanako..indossa a tutti gli effetti la stessa veste bianca di ognuno. D'un tratto, la teiera viene poggiata dallo spirito per voltarsi repentinamente verso l'Orso, Pomyu. Scatta in sua direzione a passi brevi e rapidi, per portargli una tazza di tè. Con il gomito tenterebbe di catturarne l'attenzione, andando a battere su uno dei fianchi altrui finché non ne riceverà in qualche modo attenzione. Intanto..al tavolo della Guerra.. Nemurimasen rimane completamente immobile. Ascolta le parole di tutti, fissa Kioshi, ne sente il ringraziamento, e dopo di che cade in una spirale di pensiero inarrestabile. La mente si deconcentra tanto che Ren potrà ricevere un imprinting del proprio sentimento. E' qualcosa che descrivere in pochi aggettivi è impossibile. Sente tutti parlare ed in tutti percepisce le voci sommate come fossero l'eco della sua anime. Accade nel suo cuore di sentirsi spinto da un fascino inenarrabile, da un'attrazione cieca e da una violenza irragionevole. Si salva per prodigio dall'emanare ancora più violentemente quel chakra, ma nei suoi occhi, anche senza poterne leggere i sentimenti, si può vedere una luce sorpresa. E' come se stesse assistendo a un miracolo. Le labbra si schiudono, ma non pronuncia alcun suono inizialmente. Una fiamma gli corre sotto la pelle del viso, arrossandolo ma non d'imbarazzo. E' il sangue che pompa come raramente può. E' perduto. In tutti quei sentimenti che a tratti ha narrato a ognuno dei presenti. Sta seduto, un poco indietro, sulla poltrona. Sfoglia il giornale, profondamente assorto, con gli occhi però fissi sopra di lui, agli altri partecipanti, facendo sentire la propria presenza e attenzione. Di scatto, repentino, si gira verso Kimi. Le sorride mostrando per la prima volta nella storia dei suoi sorrisi persino le arcate dentali. "Vedi..Questo è quello che ho sempre voluto per noi, Kimi." Per tutti e due. Non è bellissimo? Non la senti anche tu, l'orchestra di ogni voce raccolta? La massima espressione di spiriti che più di una volta son stati completamente rotti e gettati nel chaos della disillusione. Ecco, Ren, cosa senti tramite il Noctis. Un sentimento d'appartenenza. Gioia. Amore. Il Nindo di Nemurimasen. Si alza in piedi. "Offrirò a Nara Furaya l'occasione di Vedermi." Un dono raro. "E io cercherò di vedere lei. Se mi ascolterà, l'albero non sarà spogliato delle sue foglie, trovo che abbia un ruolo dignitoso in questo mondo; al contrario dell'Erba. Ma a prescindere da questo, se noi tutti lo vogliamo.." Poggia il noctis sul tavolo, la mano sinistra regge il peso del corpo sostenendosi col palmo mentre la gemella porta alle labbra il piattino del sakè, riflettendo in esso il proprio chakra emanato ed assieme il riflesso ambrato degli occhi. "La Yugure, dichiarerà guerra al mondo. Una nuova..." lunghi attimi di silenzio. E forse, Ekazu potrebbe esser già giunto per sentire questi dialoghi. "grande.." deglutisce egli stesso. "Guerra Ninja." Black Soul Shippuden. Quel sorriso è tutto ciò che cercava, quell’espressione. Lei ancora non tocca il Noctis, il mondo si chiude intorno ad Hanae e a quell’espressione. Cieca difronte a tutto il resto ricambia quel gesto, le sue labbra si tendono appena lasciando che sul viso si disegni un dolce e amorevole sorriso, un’espressione che illumina il suo volto interamente. Non teme di mostrarlo davanti a tutta quella folla. Annuisce a quelle sue parole <portiamo il mondo ad un nuovo stadio> replica lei sull’onda di quelle emozioni. Mentre però l’altro illustra il piano qualcosa in lei si sveglia, andrebbe semplicemente a concentrarsi verso il suo flusso di chakra, proverebbe ancora una volta a spostarlo andando a raggiungere il solco centrale, qui come un fiume in piena vorrebbe rompere gli argini andando così a richiamare la sua seconda innata. In quel momento la trasformazione dovrebbe rendersi palese a tutti, i capelli muterebbero mostrandosi ora bianchi come la neve e il suo stesso Haori. Le iridi, entrambe, ora sarebbero rosse mentre le sclere nere, un contrasto ben visibile a chiunque, così come le sue labbra che tutto ad un tratto quasi si bruciano, diventando nere come il carbone. Oltre a tutto questo chiunque potrà notare il simbolo dei cacciatori di taglie mostrarsi sul suo petto, proprio lì dove il collo prende vita, tra le osa una bruciatura a forma di testa di lupo, sopra al cuore invece una scarnificazione rossastra e dai bordi poco precisi recita “K-21” il resto delle ferite saranno visibili solo ad Hanako che gira per il tavolo, Hanae e Rio che dovrebbe avere accanto, uno a destra e l’altro a sinistra. Richiamata dunque quell’’innata alzerebbe la mano destra, congiungendola qui alla gemella andando a formare una piccola conca, come a voler contenere qualcosa. Il chakra fluirebbe verso i suoi stessi pori della pelle, si infilerebbe nelle vene e andrebbe a spostare il sangue verso i palmi delle mani, aumentando l’afflusso. Il chakra poi inizierebbe a dilatarne i pori così che il sangue fluisca nella ciotolina da lei formata con l’ausilio dgeli arti. Sangue che si riverserebbe, tutti possono vederlo, sentirlo. Il chakra a questo punto andrebbe a manipolare la sua linfa vitale così da lasciare che assuma la forma di una piccola farfalla scarlatta, abbastanza scura a causa delle due innate che in quel gesto confluiscono. Doku e Goryo che si fondono per dar vita a quel piccolo essere. Lascerebbe poi che l’insetto di sangue e veleno prenda vita e vada a svolazzare delicato verso Hanae, così da fermarsi a pochi centimetri dal suo volto <portami con te all’incontro> sa di doversi fare da parte, sa di non poter intervenire eppure vuole che il mondo intero la riconosca, impari a capire che non sta seguendo gli ordini, che lei decide tanto quanto Nemurimasen, non è una sua sottoposta, non è sottomessa a nessuno. Seria osserva l’amato ancora una volta lasciando che lui possa leggere ciò che ha dentro al cuore, aprendo la porta a lui e lui soltanto, che veda bene il desiderio d’essere riconosciuta, non c’è desiderio di ledere, di prevaricare la sua decisione solo di accompagnarlo dolcemente. Senza ancora distogliere lo sguardo da lui prende un altro respiro profondo mentre le mani sporche di sangue si poggiano ora sul Nocits, quello che sentirà Ren è un tumulto di sentimenti tra cui spiccano amore, sicurezza e decisione <non ci resta che decidere da dove iniziare> e solo in questo preciso momento tornerà a voltarsi verso tutti gli altri, tornando a comprenderli nel mondo. Un ultimo sguardo verso Rio, un sorriso in sua direzione, sa che stanno andando e si stanno muovendo nella direzione che lui brama <arriveremo anche a loro> promette e garantisce in sua direzione, la voce abbastanza bassa da essere ignorata se si vuole ma abbastanza alta che tutti possano udirla. Parla con Rio e A Rio, una cosa “loro” tra allievo e sensei, una promessa per il futuro[chk 81/95][arte del veleno lv 4-tossico][morbo 4 stadio][benisuzume][-4pv] [Vagone] </svegliati, vai fuori a vedere chi passa, non un orecchio vicino al vagone/.> La voce di Ren, come un riverbero nella testa di Pomyu che si scuote leggermente dal sonno e dal sogno, gli occhi d'oro al di la del testone di peluches si stropicciano appena finendo per vagabondare in un lusso inaudito - ben distante da quello che ha conosciuto fino ad oggi con Ren, passando da bettola a bettola, senza fissa dimora. Alza il collo, lo tende appena verso la rossa. "Mhn?" E dall'altro capo della corda, gli occhi grigi di lei lo passano imbarazzati da parte a parte, cacciandolo bonariamente in una ronda per controllare che nessuno stia origliando quel che avviene dentro al vagone della Yugure. "yareyare..." Il mugugno scocciato di chi era così comodo - sdraiato a terra e sonnecchiante - ed ora si vede obbligato a proiettarsi altrove. Mantiene il silenzio e quando incalzata da un ironico Kioshi, il suo viso ed il suo tono non si fa' vanto di poter replicare in modo eguale. La prassi dell'educazione la porta a muoversi come la tradizione vorrebbe, chiudendosi verso l'uomo con un mezzo inchino. < Beto-san. > O intendeva il nome reale? Oh che importa. Al di fuori di Beto Beto, Ren è divenuta così piccola da poter considerar la sua personalità e la sua età, qualcosa d'inesistente. Qualcosa di irrilevante. Il silenzio che viene sostiuito dal muoversi della tazzina in favore del tavolo, lasciando che sia sostituita velocemente da una penna ed un foglio. La storia può rimanere innarrata? Lo scorrere armonico, sembra andare con lo stesso identico ritmo con cui il discorso prosegue. Su un piano ancestrale. Lei, il suo mondo, la sua testa maledetta e contorta. Segue i passi di chi è arrivato, ed i passi di chi si alza per parlare. La penna color borgogna le sfiora le labbra mentre tende pigramente la schiena all'indietro per inseguire Hanako nel suo porgere thè e sakè. Il pigolio della porta del treno che si chiude dietro le spalle di Pomyu la obbliga ad inseguirlo con la coda dell'occhio. <Hanako...> Un sussurro, lo stesso sussurro che vorrebbe richiamare l'attenzione del ragazzino millenario - ben più posato del suo spirito assegnato. Lo guarda con immane dolcezza - confidandogli una richiesta intima, separata e decontestualizzata da tutto quello che le corre sotto le orecchie. Rifiuto. Distruzione. Chaos. Siamo tutti cani rabbiosi contro il tocco di carne sanguinolento < ... >Dov'è Ekazu? Il piede batte nervoso sotto al tavolo, invisibile. Da Kimi lo sguardo passa Kioshi, il capo si muove appena - e le ciglia s'abbassano, sporche di velato disappunto. Distruzione? Oh, odia queste parole. Odia il riverbero malsano di chi vuole il chaos a sfondo nullo. Vendetta, sì. Un mondo capace di guardare al crepuscolo senza distogliere gli occhi. Un mondo capace di abbassare il capo d'innanzi ad un evoluzione. L'evoluzione. E poi di un incontro con Nara-sama, l'Hokage. E negli occhi di Ren una fiammella sembra voler nascere, la prima vera fiammella di questa serata. E quindi, non è irrazionale guerra, quella di cui parliamo? Ogni discorso la investe, la rende il centro perfetto di un tornado in procinto di trascinarsela via. < Non è del tutto vero. > ... < Non è del tutto vero, che il mondo non ci tollera. > Si rilega alle parole di Hanae, all'esser stati rifiutati e all'obbligo morale di rifiutare anche noi il resto del mondo. Attende Hanako, se la cortesia richiesta vien portata a termine. E la penna con cui si solleticava le labbra ricade smorta lungo il tavolo a cui era appoggiata per scrivere. Così come il thè, nel suo fondino. Si solleverebbe dal tavolo, se Hanako le ha portato quella montagnetta di lettere, le lascerebbe andare sul tavolo verso ogniuno di loro. Kimi avrà sott'occhio una lettera di una sorella costretta ad accudire i fratellini più piccoli. Rio la lettera di un uomo accusato ingiustamente e rinchiuso a Keimusho. Kioshi la lettera di due abitanti della periferia del suono, costretti alla povertà per Kunimitsu, così come Tenshi la lettera di una fanatica, innamorata degli ideali della Yugure, Hanae la lettera di un anziano malato intitolata "Sei tu, Dio?" ed Itsuki una lettera di preghiera agli Yokai. Ma non sono solo queste, le lettere sono molte - lettere che raccontano fatti, lettere che si disperano, lettere che cercano il nuovo dio in cui credere. No, non è vero che il mondo inorridisce d'innanzi alla speranza, anche se elargita nei peggiori modi possibili. < Proprio come intendete fare per l'Hokage, perchè non offrire un un piano? E chi non si piegherà, come l'Erba - verrà schiacciato.> Ed i sentimenti di Hanae, quelli girati da Pomyu telepaticamente, la investono in pieno; un brivido l'ammutolisce, le accarezza il collo. Curva piano, proprio verso il jinchuurichi, come a volersi scuotere di dosso - quelle macchie. Quel benessere. Quell'amore. E così come Kimi, la voce di Pomyu è rauca - e gratta le pareti della calotta cranica. "/E' adorabile. E' una merda adorabile./" -- ma all'ennesimo schiaffo emotivo, gli occhi di piombo si chiudono piano. La mano posata su un paio di lettere si posa alla tempia, neanche dovesse mantenersi la materia grigia. < A proposito dell'Erba. > Apre e chiude la parentesi - la gola sfiata piano. Troppe parole. Troppo poco tempo. < Ho intenzione di trovar il modo per tenere sotto minaccia Yukio. O se non lui, il suo amatissimo villaggio. Ci sono obiezioni? > E nell'intercalare tra le parole l'indice spingerebbe su per il setto gli occhialetti d'oro, riportandoli alla loro posizione naturale. < Ah... > E gli occhi scivolano su Hanae. < Abbiamo molti uomini grati. Gli uomini che io e l'Ishiba abbiamo liberato a Keimusho. > Ottima carne da macello? [Ck on] [Pomyu addormentato vicino ad Hanako][Fianco sx Hanae] [Vesti Yugure - no maschera][a chi tocca il Noctis: Sigillo Kankaku - mandare per sussurro emozioni provate.] Quel mostrare di una ridente chiostra bianca da parte dell'Insonne, per quanto ne per Itsuki ne per Eiji la cosa risulti simbolica, è la constatazione che basta ad entrambi per andare a ritrovare un'assonanza, l'essere sulla stessa lunghezza d'onda per quanto riguarda il riforgiare il mondo dandogli una nuova forma, donandogli nuove colori e sfumature che altri al di fuori di quel vagone non potrebbero comprendere. Annunciato l'incontro con l'Hokage ed il disdegno per l'Hasukage, la diversità di pensiero che nella mente di Nemurimasen rispecchia Yukio, ecco che poi le parole più attese, liete e prelibate come il più ricercato dei sapori, come una delizia esotica tinta di scuri colori cupi, vengono pronunciate. La nuova, grande, Guerra Ninja. Un brivido elettrizzante che percorre la spina dorsale come una scossa virtuosa e percepibile, ogni vertebra viene attraversata rapidamente da quell'impulso che arriva a solleticargli, in maniera sfiziosa e viziata, la base del collo, eccitazione ed adrenalina a mischiarsi ad un pizzico di rasserenamento, come quando si attende in maniera trepidante, in una qualsiasi riunione, che vengano espresse le specifiche parole che si spera di sentire. Ed anche per il Goryo, per l'inamovibile ed inespressivo Itsuki, il tripudio sarebbe tanto da storcere quei lineamenti a conformare un muto sorriso, le labbra permangono serrate ma con malevolenza si inclinano verso l'alto, un qualcosa di raro a sua volta ma con il quale non ha intenzione di deliziare nessuno < Mi sembra il giusto prezzo da pagare, per ottenere un nuovo mondo. > una Guerra talmente grande da smuovere e minacciare le fondamenta delle cinque Terre ed oltre, si adagia sullo schienale andando ad incrociare la braccia, un'espressione in un certo senso mista tra il sereno ed il concitato, una via di mezzo relativamente incontenibile che verrebbe annegata da un'ulteriore sorso di Tè, un brivido quasi nel sentire la voce di Ren che irrompe con delicatezza, poco dopo il momento privato tra yurei e Gashadokuro. Volge lo sguardo in direzione di lei, un piano, scuote lievemente la testa nel pensare ad un termine così sofisticato < Una scelta sarà più che abbastanza, bianco o nero, sì o no, piani troppo complicati destinati a crollare sotto il Caos delle nostre stesse azioni mi sembrano solo uno spreco di tempo, Beto. > dice la sua, andando a puntare le scarlatte negli occhi di piombo di lei, in grado dii sostenere quello sguardo, così lui come lei il suo, per poi lasciarla proseguire riguardo l'Erba, Pomyu che per il bene della situazione viene quasi completamente ignorato, mentre invece Eiji da dentro si ritroverebbe quasi desideroso di uscire, all'aver visto l'attivarsi dell'Innata da parte di Medusa, seppur tutt'ora attende, in un certo senso guardare la scena nella sua interezza, da un posto privilegiato irraggiungibile da chiunque, non è poi così male, anzi, forse il non dover effettivamente interagire gli permette di godere ancor di più di quell'affresco in movimento composto dai membri del Crepuscolo < Ditemi solo da dove vogliamo iniziare e cosa non dobbiamo rompere. > sì, ci proveranno entrambi ad evitare di fare sin troppi casini ma lo sguardo andrebbe in direzione della stessa Kimi, una collega con la quale avrebbe modo di esprimere effettivamente tutta la sua indole distruttiva, sia lui che il più - fintamente - composto Eiji, che dopotutto cerca soltanto un Caos quanto più raffinato ed estetico possibile. Oh, loro avrebbero idea di dove iniziare, Eiji non disprezzerebbe vedere di farla pagare a Kusa per la questione dello screzio avuto con i loro Anbu, etichettandolo addiritura come traditore, Itsuki invece ha sempre desiderato veder vacillare, fino ad un crollo irrimediabile, la Pace che aleggia in maniera passiva a Konoha, resiliente ed in grado di risollevarsi dopo ogni minaccia, quasi infastidito da quella capacità indomita, seppur non si esprimerà a riguardo, dato l'intento di Hanae di incontrare la Decima, anche se < Se iniziassimo dai paesi più periferici per poi andare verso il centro? Sarebbe una sorta di conquista a tenaglia, in un certo senso... > e lì persino il Kagurakaza dimostrerebbe un'istante di interesse, intrigato dalle parole del Corvetto <{ Oh, da quando ti interessi di strategie militari? }> ma lo scrollare di spalle da parte di Itsuki sarebbe breve e conciso, accompagnato da un rispondergli che ne ha letto qualcosa, tra le infinite letture nelle quali si è rifugiato da giovane, per poi mantenere quel culturale ed arricchente vizio. { ck on } Sono tutti pronti a dire la loro opinione e ogni discorso sembra volgere in un unico punto condiviso: il caos. Non c'è altra via d'uscita. Dai più anziani ai nuovi arrivati, ognuno di loro vuole vedere il mondo bruciare. Anche se ognuno ha un obiettivo personale, il mezzo per raggiungerlo sembra non spaventare nessuno e in questo si riesce ad ottenere la giusta coesione per mettere insieme questo gruppo. Le parole di Hanae scorrono violente quanto leggere all'interno di quel vagone come se ciò che avesse dichiarato, fosse un semplice discorso accademico. In verità, il Mondo è stato appena messo sotto scacco dalla Yagure. Kioshi riflette e non risponde. Approva quel che dice e non può che trovarsi d'accordo. Se il Mondo ha bisogno di una Guerra, è ciò che avrà. In seguito, Ren risponde alla domanda dell'Uchiha. Uno sguardo di risposta viene donato alla ragazza, niente di più. Il suo nome viene rivelato come Beto. E così sia. Ren non si limita a rispondere e offrire il proprio pensiero. Lei distribuisce a tutti delle lettere e Kioshi si ritrova in mano, tra le altre, delle missive di abitanti in difficoltà economica a causa delle azioni nulle di Kunimitsu. Kioshi non le tocca. Lo Sharingan si abbassa solamente per osservarlo e dargli una rapida lettura. Kimi dice che bisogna solamente decidere da dove iniziare ed è in quel momento che Kioshi approfitta del momento per spiegare ciò che sta per avvenire ad Otogakure. <Non so se questo può essere un pretesto per dare inizio a tutto, ma..> si prende qualche attimo di pausa per avere l'attenzione rivolta su di se. <.. è in arrivo ad Otogakure la persona che ha tradito me e di conseguenza tutti voi perchè ha messo a rischio il nostro piano per prendere Otogakure. Penso che tu sappia bene di chi parlo> osserva dritto negli occhi Hanae lasciando a lui la possibilità di rivelare il nome agli altri membri del gruppo, a parte Kimi che è stata la prima ad informarlo. <Mi ha dichiarato di essere in arrivo al Villaggio del Suono per parlare con me. Chi tradisce me, il Suono e tutti noi, merita soltanto una fine. Se tutti voi siete d'accordo, inizierei tagliando questo ramo secco> conclude il suo pensiero lasciando ad Hanae e tutti gli altri di rispondere. La testa di un uomo dell'Hasukage potrebbe essere un buon modo per dare la notizia di voler scatenare una guerra mondiale. Kioshi ritorna in silenzio ed osserva la situazione intorno a se. [Sharingan on] Lo sguardo si sposterebbe, di volta in volta, su ognuno di coloro che prende parola. E si illuminerebbe, ancora e ancora, mentre quel viso assumerebbe un'espressione sadica, in netto contrasto con quei suoi capelli rosa. Attorno a quel tavolo tutto ciò che si assapora è l'oscurità del mondo. Tutto ciò che viene udito è distruzione. La mano stringerebbe quella tazza, mentre gli occhi si sgranerebbero appena. Sembrerebbe, vista da fuori, un'inquietante bambola di ceramica. Avvicinerebbe quella tazza alle labbra, assaporando ancora quel thé. Quel thé che su quel vagone in movimento sembrerebbe assumere un nuovo sapore. Un sapore amaro, come la guerra, ma dolce come la vendetta. Perché questo è ciò che vuole sull'intera alleanza: la propria vendetta. Vendetta perché si è fidata dei piani alti. E a loro non è importato nulla di lei. Anzi, le hanno strappato via tutto ciò che aveva. E poi, sotto quel faro, si era resa conto che non poteva contare su altri, se non su se stessa. Sulla propria oscurità. Sulla propria bellezza, in quanto essere vivente. Nuovamente, ascolterebbe le parole di Nemurimasen. Parole che subito le ricordano la Judai. I pensieri viaggiano verso quella donna che adesso vorrebbe vedere morta. Ma se ella ascoltasse Hanae, allora tutto cambierebbe. Se mostrasse anche solo un po' di quell'oscurità che la Yugure si porta dietro, allora tutto cambierebbe davvero. Lo sguardo della rosata si farebbe più duro a quelle parole, conscia che quella donna l'ha fatta sprofondare negli abissi, nella perdizione. E' tanto l'astio che prova nei suoi confronti, ma vuole vedere fin dove ella riesce a spingersi. Vuole vedere se sarà all'altezza di appoggiare i loro piani per rendere quel mondo migliore. Ascoltando, poi, le parole di Ren, la mancina si allungherebbe, prendendo quella lettera. Si tratta della lettera di una fanatica, innamorata della Yugure. Proprio come lo era lei, prima di entrarvi. E come lo è ora. Non sono molti gli appoggio che ha il Crepuscolo, ma basti solo pensare che una Senjuu si è spinta fin lì solo per poter entrare in quell'organizzazione terroristica, che rappresenta per lei un mezzo per poter cambiare il mondo. Un mezzo per mostrare al mondo l'oscurità ed il caos. Sorriderebbe ancora, in modo sadico, mentre gli occhi scorrerebbero sulle parole della lettera. Ascolterebbe poi le parole degli altri, annuendo molteplici volte. Solo quando gli altri abbiano finito di parlare, lei si alzerebbe. Schiarirebbe la propria gola, per poi annunciare < Se avete bisogno di informazioni riguardo Konoha, potrei aiutarvi > è tutto ciò che direbbe, prima di sedersi. E' pronta a dire tutto ciò che sa del proprio villaggio. E' pronta a tradirlo ancora una volta, per raggiungere la gloria. Il potere. Il Caos. [Chakra on] Il tempo è solo una concezione umana. L’orologio, anch’esso frutto dell’umano ingegno, è quanto di più astratto e relativo. Leggi universali legano lo spazio al tempo, la stessa base del pensiero filosofico – scientifico fonda ogni cosa su questi pochi concetti. Il tempo esiste, e non esiste. Contemporaneamente. Nulla è reale, e proprio la realtà è frutto solo di ciò che è empirico. Ha fatto tardi. Ha perso la coincidenza con il treno, e dunque si spera quanto meno possibile di quella riunione così importante. Da tanto annunciata e sperata. Al di sotto di Oto stessa, tra le scale di quella che pare essere una di quelle poche fermate del Treno della Yugure. L’ubicazione è segreta ai più. Indosso l’Haori bianco, al di sotto un maglioncino a collo alto nero carbone, fondendosi con un paio di pantaloni semplici dello stesso colore. I calzari ninja chiusi in punta fischiano sul marmo delle scale della stazione. I passi sono rapidi, rapidissimi. Ma non corre. Le mani sono nascoste nelle tasche, il busto è di qualche grado piegato in avanti a controbilanciare quei rapidi movimenti. Il visino pallido è chiazzato di rosso qui e lì, fa caldo nel sotto suolo. Scende, scale dopo scale che gli fanno da coda alle sue spalle. Il tessuto bianco, largo e molto più largo della sua effettiva taglia, striscia al suolo, macchiandosi. I binari sono vicini, puo’ sentire la fresca brezza del tunnel e l’aria viziata dal passaggio del treno. Accelera. L’ultima rampa di scale, poi una svolta sulla destra. I binari, finalmente. Il treno è lì. Le spalle si rilassano. Il cuore che accelerato, tende quasi a rilassarsi, a rallentare nel suo frenetico battito. Un rapido sospiro ad increspare le labbra sottili. Poi il fischio. Il vapore che si adagia al soffitto della galleria. Il macchinista però non si affaccia. La porta del vagone è aperta. Si, sicuramente stavano aspettando lui. Un passo, il fischio del macchinista ad annunciare la ripartenza. La testolina a voltarsi immediatamente in sua direzione, nervosa e forse impaurita. Non puo’ rimanere lì. Il cigolare dell’acciaio sui binari che lento incalza. Il Chakra che istantaneamente verrebbe reindirizzato agli occhi, stimolando il gene Uchiha. Gli occhietti mutano furiosi nel vortice cremisi, i 3 Tomoee che circondano la pupilla ristretta puntano immediatamente quel losco individuo. La sua mano destra è sulla manopola della caldaia, deve fermare il treno. Nel chiasso, la sua voce sarà sicuramente coperta da tutto il resto. < .. > Le palpebre calano a metà, lo Sharingan a puntarlo da quei circa 40 metri che lo separano. Il Chakra che ribolle andrebbe immediatamente ad approfittare della mente del civile. Nessuna difesa mentale di circostanza. < [ CHE CAZZ- ] > urla lui. Percepisce il vuoto in quell’illusione. Tutto nero, il pavimento che nell’illusione cede sotto ai suoi piedi. L’equilibrio che si azzera totalmente. Qualche secondo, il treno ha fatto qualche metro. Lo sguardo che mai si distacca dalla vittima. Il collasso. Il corpo cade a terra, la mano che dalla manopola. Il treno che si ferma immediatamente, e probabilmente i membri della Yugure accuseranno lo strattone del moto interrotto. Lo stupore dei colleghi del macchinista, che increduli cercano di ridestarlo. Qualche minuto, probabilmente verrà sostituito. Ciò che conta, è che finalmente il primo passo toccherebbe la scaletta. Entrambe le braccia che vengono lasciate penzolare ai lati del busto. Un vociferare provenire dal vagone. < .. ciao, ho fatto tardi > la voce è lievemente contratta dal fiatone. Gli occhietti rossi che si scansano sui volti dei presenti. Ancora non prende posto. [ Chakra: 74/80 ] [ Sharingan III Tomoee ] [ Potere Illusorio III stadio ] Poggia repentinamente la tazza sul tavolo poco dopo aver sputato lentamente, e quanto più silenziosamente possibile, il thè sorseggiato. La smorfia di disprezzo di quel gusto rimane palese sul volto per diverso tempo, sorreggendo il labbro superiore destro a stretto contatto con la narice medesima. Distratto, come suo solito, seppur il grosso del discorso viene seguito. L'interesse maggiore però viene recepito dal tono di voce di Hanae, forse il suo alzarsi in piedi contribuisce a posar l'udito e la vista a suo ridosso .. Parla di Furaya ed in tal modo lo riporta in quel di Konoha. Alla sua dimora natia, a quell'odio ricevuto dai suoi stessi abitanti, fino a causare la nascita di quella corazza emotiva che oggi lo contraddistingue. Quell'essere diverso sempre pesato nei rapporti interpersonali fino a renderlo il primo fautore della distruzione di Konoha. Perchè si sà, l'odio genera altro odio. Covato nelle viscere di un essere demoniaco, reso tale dall'esperienze traumatiche di chi ha sempre avuto gli occhi puntati addosso, tanto quanto le dita del giudizio e del pregiudizio. Ed è sempre stata questa la promessa fatta .. distruggere Konoha. Ridare indietro tutto il ricevuto .. Rispondere all'odio, con la medesima moneta. Alla stessa Kimi lo aveva raccontato in quel giorno a Kusa, nel Bosco dei Ciliegi. Lo stesso giorno in cui lei ha mostrato il suo lato 'bianco' . L'altra parte di sè, raccontadogli della propria figlia. Il giorno in cui hanno firmato il patto di Fedeltà. Ripassa a rassegna la fiamma nera nel suo cuore, proprio mentre Kimi andrebbe a trasformarsi come quel giorno. Un celere sguardo, niente di più. E' troppo intrapreso all'analizzar il passo avanti fatto. L'essersi portato nel posto giusto, ove finalmente potrà raggiungere parte del suo obiettivo. Le labbra, si muovono orizzontalmente, mostrando uno di quei sorrisi rari. Di puro godimento, di pura gioia. Di pura euforia .. Non di una macabra e stramba risata. La stessa Kimi capisce quanto quel momento possa esser mefistofelico nel cuore del Vampiro, tanto da voltarsi verso di lui e proferir le parole di conferma. Le ascolta, con gli occhi lucenti fissi verso le iridi rosse dell'altra .. Si arriverà anche a loro. Glielo pronuncia con estrema dizione, con la conseguente fessurizzazione delle labbra. " sangue ".. le risponde così . Scontato ? Non per un essere animalesco come lui . Istintivo nel più puro dei significati. Quello è ciò che vuole ed ecco perchè è ciò che proferisce . Il tono è abbastanza alto da esser percepito da ogni presente. Non con l'intento di voler prendere parola, ma solo per il brio di quell'euforia provocato dal susseguirsi dei programmi futuri . Nel mentre una lettera sovraggiunge, lasciando che il Vampiro posi le iridi su di essa, non vi si sofferma .. Ascolta il dire di Ren, tanto quello degli altri . Interessato ora, ma senza lasciar andare alcun vocalizzo. Non ha bisogno di strategie, un demone come lui, ha bisogno di nutrisi ed il cibo desiderato è quell'odio preservato così a lungo. Ed ora gli basta esser al fianco di Kimi e dello stesso Hanae .. Qualsiasi sia la richiesta, il progetto , la missione lui non esiterebbe . Per questo lascia le scelte agl'altri rimanendo rinchiuso nel suo essere diverso. Frutto delle esperienze e del passato . Ma oggi è il giorno della svolta. Un nuovo momento in cui il Vampiro prende consapevolezza di quanto il quadro prenda forma . Di quanto la strada dopo tortuosità e passaggi a vuoto, lo stia portando esattamente dove vorrebbe essere . In quel punto ove il panorama visibile è tinto di quella tipica luce rossastra, di quel Crepuscolo che ben presto lascerà spazio alla tenebre della notte . Non gli interessa da dove si debba iniziare, proprio perchè ciò che ha in mente è la fine . Il primo passo verrà mosso ovunque, senza però mutar quello che sarà il punto d'arrivo. Ascolta anche le parole di Kioshi che riversa il proprio voler render chiaro come non gradisca il tradimento . Solo celeri sguardi e le giuste attenzioni, nulla di più. L'animo è in tumulto in sè. In quello smuovere le viscere, eccitato dal momento . Tipica reazione di un essere istintivo come il Kyùketsuki. " ma cheee . " l'inerzia di uno strattone lo porta a barcollar sulla postazione. I muscoli si contraggono, cercando di mantenere le natiche a contatto con il sedile .. Lo stupore nell'apprendere il brusco fermarsi di quel vagone e con l'ingresso di un nuovo individuo mai visto .. Inarca ambedue le sopracciglia, squadrandolo per un attimo . Nient'altro, rimanendo in quel silenzio perenne ed in disparte. Tutti danno la propria opinione ed ogni cosa viene ascoltata con Vera vivacità dall'Insonne. Questa è, per lui, ben più che un semplice gruppo. Non è neanche chiaro e definibile in che rapporto - forse a tratti unilaterale - si senta nei confronti di ogni singolo membro. Le opinioni sono evidentemente simili tra loro, ognuno ha una visione di come si dovrebbe agire ma sommariamente si concorda su un fatto: la Guerra, deve accadere. E' necessaria, per i più disparati motivi. Parlando soltanto dalla prospettiva dell'Immortale, sarebbe per ridare al mondo un senso estetico perduto. Un mondo deviato da chi ha acquisito potere troppo grande per ideali completamente distruttivi verso tutto ciò che può essere bello e apprezzabile. Tirannie di pace, tirannie di guerra...anarchie controllate...qualsiasi cosa ognuno di questi termini voglia davvero rappresentare è alla fine una violenta pugnalata che egli soffre nel proprio profondo, qualcosa che fa piangere sangue dal cuore e dallo spirito. Qualcosa che lo rende sinceramente triste, e sarà questa tristezza l'ultimo sentimento dato al Noctis prima di poggiarlo definitivamente. Hanako, intanto, si avvicina a Pomyu quanto basta da ascoltarne la richiesta. In un primo momento le labbra si serrano e quasi si mostra severo all'altro, ma poco dopo si mette in moto, rapido ed efficiente come solo lui riesce ad essere in queste questioni più..servili. Inizia a prendere mucchi di lettere e contemporaneamente s'allontana un po' di più per recuperare una bottiglia. Nemurimasen, intanto, osserva sorridente la trasformazione dell'Innata Goryo di Yurei. Ne rimane affascinato tanto che per tornare a concentrarsi scuote leggermente il capo, volgendosi a Ren e ascoltando intanto quanto Itsuki le dice al riguardo della sua opinione. Annuisce al dire d'ognuno prima di prender parola "Una cosa è certa, non possiamo più perdere. Non è un'esagerazione. La combinazione di tecniche e quantità di chakra...Ci permette di controllare completamente gli attacchi. " Pronunciando quelle parole, socchiude appena gli occhi e inspira profondamente. Tutto, può essere da loro ignorato. E purché siano in attacco e non in difesa non ci sarebbe modo di fermarli, un'affermazione dall'Insonne constatata dopo aver compreso che neanche lui saprebbe come fermare qualcosa di simile. E' in piedi, completamente rilassato. La mano destra va per una tasca ed estrae una sacca chiusa da un laccio, sembrerebbe contenere monete. La tiene in mano, ed è pronto a parlare. Intanto, Hanako ha nascosta tra maniche e mano una bottiglia e nell'altra ha una pila di lettere. D'un tratto, però, il treno decelera. E' abbastanza dalla sua posizione perché il moto lo porti a ritrovarsi repentinamente in aria e poi dall'altra parte del tavolo, in terra. Considerata la resistenza naturale di quel corpo a subire più l'impatto è il pavimento...però ecco, l'insonne è adesso coricato con la schiena in terra. Il mento viene alzato lentamente e vede l'Uchiha appena giunto. "Eccoti, finalmente.." Contemporaneamente, anche Hanako, in direzione di Pomyo, è stato fatto volare altrove. Anzi, è più corretto dire che è letteralmente volato sull'altro spirito, con la bottiglia e le lettere in mano. Il suono di cocci e il forte odore di alcool sono abbastanza per far intuire cosa sia appena accaduto... Che riceva una mano o meno, Nemurimasen s'alzerà da terra, abbastanza incurante di quanto appena accaduto. Si riavvicina al tavolo, adesso opposto perfettamente a Kimi e Ren. In piedi tra Tenshi e Rio. "Decideremo le modalità dopo l'incontro con la Nara. Se avete informazioni..." tenta di poggiar le mani gentilmente sulle spalle di entrambi i giovani membri del gruppo, sorridendogli ad entrambi con gli occhi. "Comunque, ecco.." finalmente poggia il sacchetto precedentemente estratto al centro del tavolo, rovesciandone il contenuto e rivelando un numero di monete pari ai presenti contenenti da un lato una mezza luna e dall'altro un numero da uno ad dieci per ognuna, con due monete in più per Hanako e Pomyu. "Prendetene una. Quando ci troveremo in disaccordo su qualcosa, utilizzeremo la moneta per decidere il risultato." Quale metodo migliore per rendere le opinioni di tutti identiche? Dovete solo scegliere quale numero possieda la vostra moneta. L'Insonne prenderà l'ultima rimasta. { tag etc etc } La lettera, ammesso che davvero sia giunta, viene semplicemente ignorata, uno sguardo veloce e poi nulla, scuote solo le spalle. Per quel che le interessa potrebbe pure morire di fame o vendere i suoi organi per i fratelli, non si ritiene responsabile della questione, la guerra è epurazione, caos, incertezza e terrore ed è questo ciò che serve al mondo. Ha giurato risvegliandosi che non avrebbe più permesso al mondo un sonno tranquillo, nessuno sarebbe più andato a letto tranquillo e consapevole di avere la vita assicurata, sopravvivere è un merito non un diritto, nessun ninja ricorda più questo semplice concetto. Le parole di Itsuki intanto giungono alle sue orecchie e vengono accolte semplicemente annuendo <potete distruggere ciò che volete> un permesso, non servirà trattenersi d’ora in poi, loro sono il crepuscolo e non hanno motivo di limitarsi. Il treno frena all’improvviso, uno scossone che finisce per farla sbattere sul tavolo con il the che viene rovesciato e caldo le cade sulle gambe candide e pieni di tagli. Un sospiro da parte sua al sentire quel dolore, cerca di limitarsi e controllare quell’espressione di piacere che prova sentendo il caldo liquido scottarle la cute delicata. Non si muove per evitare che altro the le cada addosso, non si alza per asciugarsi ed evitare che il rossore avanzi, lascia solo la situazione così com’è. I capelli bianchi finiscono ora per coprirle il volto, nascondono appena quel sospiro di piacere che le è sfuggito, nascondono in parte l’espressione beata sul suo volto. Non che ricerchi volontariamente il dolore ma subirlo è una sensazione sublime, così come lo è trattenere i suoi stessi istinti e per questo provocarsi dolore, cibarsi dell’attesa, protrarre il più possibile il momento in cui finalmente la sua cute verrà squarciata, bruciata, pestata. Non corre nemmeno in aiuto di Hanae, lui è in grado di cavarsela da solo, solo cercherebbe ancora una volta la sua figura, osservandolo così da lasciare che posa vedere quello che prova, condivide tutto con lui persino quel piacere, consapevole di quanto lui possa bramare quella sua espressione, quei sospiri. Si ricompone quel che serve poi per allungare la mano verso le monete, veloce andrebbe a muoversi ma soprattutto ad alzarsi così da arrivare più agilmente all’oggetto, così facendo a tutti ora va a mostrare i segni su quel corpo, la grossa ferita in corrispondenza del luogo dove un tempo aveva l’utero e le due ferite sopra aio reni, tutt’e tre sembrano ancora dannatamente fresche. Se fosse riuscita a raggiungere le monete prenderebbe quella con il numero 1, per troppo tempo è stata messa in seconda posizione, per troppo considerata una delle tante. Se ci fosse riuscita si limiterebbe ad infilare la moneta nel corsetto, tra il seno e il cuoio, il freddo a contrasto con il caldo del suo corpo <non possiamo perdere> replica in seguito a Nemurimasen <presto mi recherò nell’Ade per reclamare il pieno del loro potere> dichiara adesso. Le mani sporche di sangue hanno lasciato il segno lì dove si è sporta per prendere la moneta ma soprattutto sopra al suo petto e al cuoio scuro, un segno rossastro poco sotto la scarnificazione, dita trascinate <ma vi raggiungerò presto per la guerra, avrei voluto uccidere io stessa il traditore> per quanto lei sia praticamente l’unica a non aver ancora fatto due più due e quindi a non aver capito che si tratta proprio di Ryuuma, altrimenti altro che salvare le farfalle, avrebbe già dirottato quel treno, che forse ripartirà. Infine la piccola farfalla come da promessa svolazza accanto al volto di Nemurimasen, senza mai posarsi e senza mai allontanarsi da lui, lo seguirà fino a quando le sarà consentito. Uno sguardo poi verso Tenshi che ora si trova proprio vicino a colui che dovrebbe evitare, la sensazione di gelosia si è attenuata per le attenzioni ricevute fin ora e per la certezza di averlo dopo questa riunione, convinta che loro due resteranno insieme questa notte [chk 81/95][arte del veleno lv 4-tossico][morbo 4 stadio][benisuzume][-4pv] L'Insonne, vedrebbe di prendere drappi e scorci di quelle parole per poi andare a prendersi dei momenti per rispondere ad ognuno, l'osservazione che pone ha un che di estasiante, il solo poter essere così certi e confidenti del fatto di essere al di sopra della potenza che possa schierarglisi contro, riempie il petto di Itsuki di un qualcosa di mai provato prima, un senso di potere che quasi scalpita per riaffiorare assieme ai sentimenti che ha represso tempo fà, tiene a freno il tutto chiudendo gli occhi per qualche istante, comprendendo il modo di dire riguardo il fatto che l'unione fa la forza, ora più che mai < Qualunque sia lo stolto intento ad opporcisi, cadrà assieme a chiunque condivida una speranza tanto futile. > e detto ciò, con un annuire convinto da parte del Kagurakaza che supporta quelle stesse parole con quei virtuosi e convinti cenni d'assenso, sdraiato su un triclinio con le braccia conserte, Itsuki vorrebbe andare a prendere un altro sorso di tè, un qualcosa di quanto più semplice e normale, dopotutto. Ma abbiamo detto vorrebbe per un motivo ben preciso, visto che all'avvicinare della tazza alle labbra sottili, una brusca frenata andrebbe a destabilizzare l'equilibrio di tutto e tutti, la mancina che regge la tazza si irrigidisce ed il viso si solleva istintivamente, che sia un attacco improvviso da parte del nemico? Tutt'altro, eppure lui non ha di certo modo di saperlo e tanto mento potrebbe immaginarlo il Kagurakaza, che da dentro si allarma in maniera incuriosita, mentre il Goryo non si scompone minimamente, permane impassibile in quella posa, schiena ritta e mancina solleva, peccato che la poltrona sulla quale sia seduto ha già perso il saldo appoggio delle due gambe sulla destra, l'inerzia l'ha sollevata e sta rovesciandosi lateralmente verso terra, un movimento talmente brusco al quale il Bakeneko non potrebbe far altro che reagire con un secco e desolato < Ah, Maledizione... > un brevissimo sospiro, si muove quasi più in fretta di quel liquido nella tazza, in quel venir vinto dalla gravità e dalla frustata dovuta all'inerzia, tanto che il tè rimarrebbe in aria quasi statico per un batter d'occhio, mentre lui sarebbe già verso terra, anche se la dritta si alzerebbe e vedrebbe di andare a smuovere il chakra alterato con il vento. Una manipolazione rapida ed istantanea atta a creare delle bolle d'aria, bolle nelle quali spirerebbero piccole correnti in un moto sferico, create con l'intento di inglobare qualsiasi possibile liquido, thè o sakè che sia, in quei globi, quanti più ne servano, basta che non si macchi ne niente. Lo farebbe steso di lato, per terra, praticamente coricato, con la mancina sollevata che ha salvato la tazza e la dritta verso il soffitto a reggere i liquidi, le rosse in direzione di quella sua creazione rapida, sembra che sia tutto salvo, per quanto non possa dire lo stesso degli altri e tanto meno del macchinista. Si risolleva, mantenendo la dritta che ha esternato il chakra fuuton in direzione del liquido caldo, vedendo di smuovere poi quelle stesse bolle in direzione della tazza che verrebbe riappoggiata sul tavolo, un misto di sakè e tè - chiaramente imbevibile - verrebbe rimesso in quella ceramica, per poi prendersi la possibilità di rispondere a Kimi, cosa che avrebbe voluto fare dopo il sorso di tè < Oh, nessun freno? Fantastico... Ti unirai anche tu, vero Yurei? > domanderebbe con fare complice, quasi potrebbe risultare offeso se non dovesse trovarsi in prima linea con la Doku per spaccare qualcosa e qualcuno senza dover porre particolare attenzione a chi o cosa finisca sotto la loro portata. Dopodichè, nel mentre che si sistemerebbe le vesti con qualche pacca, lo sguardo si sposta verso Ekazu < Dunque sei stato tu.. > e non dice nient'altro, lieto di sapere che non sia un attacco, mentre da dentro Eiji ride in maniera quanto più sguaiata ed elegante allo stesso tempo, ci prova, ma l'entrata dell'Uchiha l'ha veramente destabilizzato, non tanto in termini di equilibrio ma d'umore <{ Oh Kami, credo che mi verranno i crampi allo stomaco... Beh, dopotutto è sempre stato un soggetto di un certo calibro. }> e lo dice non in senso di sdegno, il Kagurakaza, in quel riferirsi ad Ekazu, anzi è una sorta di complimento, per quanto comunque va inteso, anche se tanto nessuno potrà sentirlo nel suo permanere all'interno ad osservare quel teatrino riunito, appena diventato tragicomico. Per quanto riguarda la questione del traditore, lì per lì non direbbe nulla, ma rivolgendosi al Kokukage con un'occhiata, aggiungerebbe semplicemente < Attendo sviluppi sulla questione. > nulla di più e nulla di meno, cercando con gli occhi tutti, sperando nessuno si sia procurato qualche livido visto l'arrivo di Kanashibari. { ck on manipolazione for fun } Tutto trema, si capovolge - ed uno strattone al treno sembra minacciare la serietà del momento con una di quelle vignette degne di uno spin-off da /dietro le quinte/. E le lettere svolazzano tutte contro Kioshi, che s'era ben curato di non toccare. Che sia il volere divino che il Kokukage sappia esattamente cosa pensa di lui il paese dell'Aria? Pomyu in modalità spettrale, con la testa infilata nel bagno delle signorine - si trova a volare attraverso alla porta, di nuovo nella stanza. "Ha na koooo" Un rallenty non ce lo mettiamo? Grazie ai kami è abbastanza agile da afferrare lo spiritello dal fianco ed allungarsi per salvare la bottiglia di Umeshu di Ren, presa letteralmente dal collo. "Dannato, non hai mai conosciuto una donna con dei crolli emotivi?" Lo bisbiglia, l'orso, verso Hanako. Quasi serpentino. Manco la distruzione di quella bottiglia potesse avere ripercussioni su un possibile litigio tra lui e Ren. Ren invece - spinta brutalmente in avanti - si tiene al bordo del tavolo perdendo gli occhialetti; non uno scenario divertentissimo. Forse il sobbalzo, forse la scossa violenta da prenderla alla sprovvista, forse l'effettiva resistenza irrisoria - la man dritta s'allungherebbe verso Itsuki, su cui è caduta nel mero tentativo di sedersi al suo posto /accanto a Kimi?/. Pizzicato l'angolo della spalla dell'haori, come per tenersi in piedi. Gli occhietti nudi, e non proprio al massimo delle diottrie hanno qualche battito. Un attimo per capir di aver perso gli occhiali. Un attimo, forse un po' troppo lento, nel capire che è letteralmente seduta in braccio ad Itsuki. < ... Pomyu, gli occhiali... > Neanche fa' una piega. Non si smuove dalle gambe del corvetto per qualche secondo, il tempo che ci rimetterebbe il treno ad aggiustare il tiro. " Si si, mica sono Hanako io che mi tratti come una pezza da c/ " ... < Trova gli occhiali. > Che poi che c'entra Hanako? Nel mentre forse ha realizzato, di esser caduta su Itsuki. Si alza, lo sfiora con le coscette - sistemandosi la gonna, la camicetta. Falangi delicate che stirano il tessuto verso il basso. < Scusa. > Ecco sì, la cortesia prima di tutto. Dall'altro lato Pomyu, abbandonando Hanako /inserire sigla di gay ingenui qui/ - si ricompone cercando per terra gli occhiali di Ren che tasta il tavolo sia per lei, che per lui. Prima o poi, le resteranno due monete in mano, no? Lo sguardo aggrottato su Ekazu si sposta velocemente tra le macchie sfuocate che sono le monete, prendendone due. Non ritorna al suo posto a sedere, anzi - va' verso la finestra per osservar meglio la fattezza della moneta. "Sono di valore?" Il sussurro di Pomyu dietro l'orecchio è rivolto solo a Ren. < Inestimabile. > [stessi tag] Ecco che fa il suo ingresso anche Ekazu, in mezzo ai discorsi degli altri. <Finalmente> sussurra verso di lui il Kokukage osservandolo solo con la coda dell'occhio. Il piano deve ancora prendere forma e Hanae svela di voler aspettare l'incontro con la Nara. Dunque, l'idea di Kioshi non verrà presa in atto ma comunque la sua idea non cambia. Il traditore dovrà pagarla. Se non ora, quando sarà il momento giusto. Il Villaggio del Suono sarà pronto ad accoglierlo. Kioshi ascolta Hanae e trova una verità nelle sue parole. Il loro livello è alto mescolando tutti i loro poteri. Chiunque si ponga contro di loro, avrà vita difficile sicuramente. Hanae sceglie di donare una moneta a tutti i componenti del gruppo, in modo da prendere le decisioni in tal modo se non dovesse trovare un accordo. Kioshi mette la mano dentro al sacchetto e pesca una di queste. Le dita afferrano il pezzo di metallo e lo estraggono dall'interno. La moneta ha il numero quattro. In quel preciso istante, le lettere di Ren volano letteralmente tutte in faccia all'Uchiha. Il viso ruota lentamente, verso la donna. Lo Sharingan si posa su di lei. La osserva attentamente restando in silenzio. E di nuovo la testa ruota verso Hanae senza pronunciare alcuna parola. Quanto gli ha dato fastidio ricevere quelle lettere in faccia? Tantissimo. Quanto sta odiando Ren in questo momento? Di più. Meglio non pensarci però e il Kokukage ritorna attento alle questioni importanti. Il mondo è pronto a cambiare e loro saranno gli autori che scriveranno la nuova trama di queste terre. Ognuno di loro è pronto a contribuire con le proprie abilità tracciando il piano che questo gruppo si è posto come obiettivo. E sembra non esserci niente pronto a fermarli. [Sharingan on] Non possono più perdere. Lei non può più perdere. Non può perdere in guerra. Non può perdere contro l'Alleanza. Non può perdere contro Konoha. Vuole assoggettarla ai piedi di ogni membro del Crepuscolo. Vuole mostrare ai konohani la propria faccia e dire 'Mi fate schifo'. Come al monte dei volti, gridarlo a tutti, prendendosi una volta per tutte la propria vendetta. Di colpo, sente il proprio corpo andare avanti e tornare indietro, in uno strattone del vagone. Qualche secondo dopo, ecco comparire Ekazu, con molta nonchalance. Gli zaffiri della Senjuu si soffermerebbero per qualche lungo momento su quegli occhi rossi. Sullo sharingan. Sente un'attrazione particolare per quegli occhi e, proprio Ekazu che le aveva detto di non farsi strane idee, le aveva, invece, fatto venire un'idea folle per la mente: quegli occhi, un giorno, saranno suoi. L'attenzione della chunin, comunque, viene destata da quella mano che si poggia sulla propria spalla. E' Hanae, che invita lei e Rio a dire ciò che sanno. E lei, effettivamente, qualcosa la sa. Si alzerebbe di nuovo, prima che l'altro rovesci il sacchetto di monete sul tavolo. < Credo che Furaya stia facendo il doppio gioco > guarderebbe gli altri membri, per poi soffermarsi su Nemurimasen. < Non so esattamente cosa abbia in mente, ma ha organizzato una specie di gruppo terroristico > purtroppo, non ha mai saputo quali fossero i suoi veri scopi. Si era allontanata dal fratello e non aveva mai parlato con Furaya, dopo il suo ritorno a Konoha. < Io avrei dovuto farne parte > esclamerebbe infine, tornando a sedersi sulla propria poltrona. In quel momento, Hanae inviterebbe i membri a prendere una moneta, per prendere decisioni eque, qualora non tutti fossero d'accordo. Allungano la mancina, la rosata prenderebbe il numero 7, uno dei suoi numeri fortunati, dopo il cinque. Lo osserverebbe, rigirandoselo tra le dita. Ha potere decisionale anche lei, lì. Si sente finalmente importante, non si sente una pedina qualunque. Non vuole più essere manovrata dall'alto, anzi, sarà proprio lei ad avviare una guerra. Vuole che quel mondo cambi drasticamente, sotto le proprie mani e degli altri membri del Crepuscolo. In ogni caso, spera di essere stata utile in qualche modo, quella sera. Se il suo volere conta, allora contano anche le proprie parole. [Chakra on] Il forte odore di alcool, i cocci di vetro che a terra riflettono la luce degli eleganti lampadari. Il fiatone che piano piano si uniforma a quel respiro che pare a tratti assente. La testolina si abbassa. Nemurimasen a terra, coperto a tratti dai presenti seduti e dai piedi del tavolo. Lo sguardo si punta sui poveri resti. < .. > l’innata scompare, lo sguardo torna placido e dai colori così contrastanti. Ignaro di ciò che hanno discusso, si lascerebbe l’uscio alle spalle. Un passo sul pregiato pavimento del vagone, e il rumore di cocci calpestati. Le iridi che si muovono su quelle dei presenti, fermandosi su chi più conosce. Itsuki, Kioshi e la stessa Ren. Su quest’ultima qualche attimo di esitazione, frazioni di secondo in cui si lascerebbe più del dovuto coccolare da quella vista. Di fronte a lui, con Hanae che finalmente rialzatosi continua la sua Opera. Un sacchetto, delle monetine a rovesciarsi sul tavolo. Un altro passo, i cocci frantumati questa volta non lo accompagnano. Dagli ambrati della Seimei, torna ad abbassarli, notando che il posto libero è proprio lì, tra lei e la Doku. Passa alle spalle dei presenti seduti, giunto a metà tavolo, proprio lì dove Kioshi siede, tenterebbe di afferrare una di quelle monete. Un passo per avvicinarsi al bordo, il busto che si piega in avanti, il braccio ammantato nell’Haori della Yugure che cerca di allungarsi. Lo stesso Kioshi vedrà il braccio del 404 sbucare da dietro. Gli occhietti si abbassano su di lui < .. > le labbra si schiudono solo, le dita affusolate che dopo una fugace occhiata afferrano la moneta con lo Zero. Il braccio che lentamente si ritira, nel durante farebbe finta di nulla. I due visi l’uno accanto all’altro. < .. ecco fatto > borbotterebbe, con gli occhietti che solo ora implicitamente ringraziano il Perfetto, e con la moneta che prontamente viene nascosta nella tasca. Il posto è lì, assicurato. Tra Kimi e Ren. Si fa piccolo, la schiena che si posa pigra sullo schienale. La vista del tavolo, delle macchie di Thè, ora è chiara. < .. cosa è successo > bisbiglia alle due, cercando di capire quanto più possibile. Lo sguardo che svaria sui presenti, da Itsuki abbastanza scioccato da un qualcosa che apparentemente non lo riguarda (..), numerose lettere vicino al posto di Kioshi, il gocciolare del thè lo cattura. La testolina punta all’immediata destra, poco più in basso del tavolo. Le gambe candide e martoriate di Kimi bagnate di quella sostanza. Il visino si risolleva lento verso di lei. < .. non l’ho fatto di proposito.. > rapidamente ritorna sui presenti, lasciando che sia solo qualche rapida e fugace occhiata ad essere inevitabilmente attratta da Lei, calamita delle sue attenzioni. Il crine corvino scalato lo copre per metà volto. Il mento è basso mentre parla. < .. se > la sinistra si solleva, l’indice punta Tenshi, non ricorda il suo nome, il suo essere Yami < .. > il silenzio, poi una frase completamente sconnessa < .. sappiamo da chi è composto questo gruppo > chiede senza accennar alcuna intonazione. La voce atona è sempre la stessa, disumana a tratti per quanto metallica ed estranea a questo mondo. < .. non riguarda Furaya, ma anche io avrei da chiedervi qualcosa.> rimane chiuso in se stesso, le mani nascoste nell’Haori, le spalle strette. < Cosa mi dite di Byakko, Sango Ishiba. > vuole parlare a loro del loro recente incontro. Del probabile Genjutsu di Yukio. [ Chakra: ON ] Ognuno dice la sua. Pensieri, strategie, voleri ed il tutto sotto la supervisione e la protezione dell'Insonne. Merito suo la gestione di quegl'individui così diversi. Lasciando ad ognuno la libertà di volere, ma soprattutto di essere, ha plasmato la focalizzazione dei singoli verso un punto comune. Lo stesso Kokketsu ne è ben conscio, avendo preso atto di questa abilità nell'incontro al Lago Nero .. Lascia ancora parlare, e si limita ad ascoltare seppur mantenendo ancor per un pò le iridi sull'ultimo arrivato . In quell'entrata stramba, tanto da crear lo scompiglio per un attimo tra i presenti .. Si riposiziona, il Vampiro, spingendo poco di lato il bacino e acquisendo di nuovo la centralità su quella poltrona . La mandritta si alza, posandosi sulla montatura dell'occhiale da vista ed andandola a sistemare meglio tra naso ed orecchie dopo lo scossone subito dalla brusca fermata del treno . L'Insonne arriva in prossimità del Kokketsu posando la mano sulla propria spalla e su quella di Tenshi ed invitandoli a condividere eventuali informazioni " non so molto, purtroppo .. " sempre stato estraneo mentalmente e fisicamente alla terra del fuoco, proprio distaccandosi da essa così non stringere legami inutili . Tenshi invece dà qualche informazione ed anche piuttosto importante. Le ascolta rimanendo non nella totale apatia nonostante rimanga estraneato dal discorso. Non vuole più sentire parlare di Konoha, se non nel giorno in cui verrà rasa al suolo . Hanae continua, poi, lasciando cadere sul tavolo quelle monete .. Aggrotta la fronte, portando a mostrar diverse rughe orizzontali su di essa.. La mandritta si allunga, ora, staccandosi dalla montatura dell'occhiale ed andando a pinzare tra indice e pollice la moneta caduta più vicino a lui .. Non la sceglie, lascia che sia lei a sceglierlo . Una celere occhiata a visualizzar il numero presente, portando ben presto la mano all'interno della tasca del pantalone ove la lascerebbe . " lascio a voi le scelte strategiche .. " ghigna " non fanno per me ..HIHI " riprende controllo del proprio essere finalmente, mostrando a pieno il suo sarcasmo (?) e descrivendosi totalmente a chi non lo conosce per quello che è .. un idiota . O poco ci manca . Gli occhi resi piccoli dal fessurizzarsi delle palpebre ed i denti mostrati nella loro completezza . Le mani si portano sotto le ascelle, intrecciando gli avambracci al fronte del petto e lasciando i gomiti a contatto con il tavolo intorno a cui siedono. Ricadrebbe dunque nel pieno silenzio, posando l'attenzione sulle parole altrui e gli occhi su Kimi . Non si cura di esser troppo invadente con quel suo fissarla, sapendo di avere tale atteggiamento ogni qualvolta si vedono .. Informazioni vanno e vengono. E non solo di utili, ma anche di fondamentali. Gli occhi dell'Insonne si aprono per bene quando sente le parole di Han'nya, ed immediatamente la mano sulla sua spalla va a stringersi appena di più, con quella sua forza aumentata dalla presenza di Saiken. Pochi attimi in realtà, prima di far calare entrambe le braccia lungo i fianchi ed annuire anche in direzione del Vampiro. "Sono davvero felice che voi siate qui." Ripete le sue parole iniziali, ma adesso, forse perché così vicino a entrambi, forse perché quanto c'era di Fatale è già stato pronunciato, sembra parlare senza alcun filtro drammatico. Le parole escono rapide e senza nessuna forma di vincolo. Si distrae soltanto quando, nel proprio spettro visivo, non vede una Kimi nell'atto di..subire dolore. Conosce le implicazioni che ne seguono, ma non è pronto. Per tanti motivi. Con faccia di bronzo si muove alla massima velocità consentita da quel corpo [169 agi] e raggiunge il divanetto libero più vicino, poggiando le braccia sulle gambe e usandole per sostenere il busto appena reclinato in avanti. Una posizione dalla quale sembra essere in profondo stato di meditazione... Hanako, intanto, ha letteralmente entrambi gli occhi che son diventate rotelle che girano. E' completamente stordito e ascolta Pomyu mentre pronuncia monosillabi e li tira avanti all'infinito. "[Hanako] emh...aa...il tè...io--" si guarda attorno e letteralmente continuerà a farlo finché prima o poi non troverà una posizione dove collassare. Gli occhi dell'Insonne si spostano per un attimo in direzione di Pomyu. "*ahem*" il pugno va davanti alla bocca, soltanto un colpo di tosse, breve e coinciso. Ciò che c'era da decidere è deciso. Adesso, la riunione diventa un po' più quella che potrebbe presto diventare una forma di quotidianità. Questo è il loro covo, dove sempre potranno trovarsi e muoversi tra un aggiornamento e l'altro. Il macchinista, probabilmente, andrà cambiato di frequente. Sorride anche a Ren, dal cuore, quando lei definisce inestimabile il valore delle monete. E poi fissa Eiji, cercando di trasmettergli il proprio pensiero con i soli occhi. Non è piacevole? "Da oggi, avete visto i visi di tutti. Abbiamo risorse, conoscenza...Se vorrete e se ne sarete in grado vi fornirò ciò che ho. " Insomma, incita tutti a non esitare a perseguire le proprie ricerche tramite la sua conoscenza. Dopo qualche secondo, la schiena viene raddrizzata e poi poggiata sulla poltroncina, col capo che vien fatto quasi drammaticamente morire sul lato, poggiandosi un po' per aria e un po' sulla poltrona. Gli occhi si spostano lenti verso Ekazu. "Sango? E' certamente dalla nostra parte, per la guerra. Finché Kusa sarà in piedi potete fidarvi di lei." E' un'opinione, più che una constatazione definitiva. {chakra on } { etc etc } Le parole di Ekazu non le comprende davvero, incapace di collegare subito la frenata del treno alla sua comparsa, forse non le collegherà mai. Ad ogni modo mostra a lui quell’espressione appena più composta ma che ancora porta le tracce del piacere provato <non importa> fa la vaga, evita di specificare o di spiegarsi e cerca di andare oltre. Ode poi anche quella domanda <Yukio mi ha avvisato di non fidarmi, ma di lui non mi fido più> ammette semplicemente in sua direzione promettendosi di lasciare che anche lui poi legga le righe ricevute subito dopo la presa di Oto. Tenshi poi lascia che la novità entri con prepotenza, la osserva, la fissa con insistenza ora tornando ad osservarla con gli stessi occhi del loro penultimo incontro, rivendo il lei parte di ciò che pensava aver perso, la osserva silente senza commentare o unirsi alla voci in merito, non le importa cosa sta facendo Furaya, Konoha cadrà insieme a Kusa quando sarà il momento, ma la rosata si mostra, dona a tutti i membri un’informazione importante e lascia che una parte di ciò che è venga vista da loro, condivide e lei torna a rivalutarla, seppur ancora poco. Un passo in avanti verso la conoscenza, un passo verso un’ammissione di colpa che da parte sua in realtà non avverrà mai, un passo più vicino a cambiare nuovamente idea su di lei. Non le piace comunque che stia così vicina a Nemurimasen. Lo vede comunque far finta di nulla e spostarsi, scattare così velocemente da costringerla a concentrarsi anche solo per poterlo seguire con lo sguardo. Solo adesso lei si alza andando a rivelare davvero a tutti il suo corpo mutato grazie a quella seconda innata, si avvicinerebbe a Rio <non aspettarmi questa notte, vai pure ti faranno entrare> alla magione tutti sanno che lui è il benvenuto, non subirà alcuna difficoltà, inconsapevole di quanto i suoi gesti potrebbero ferirlo. Riprende la camminata per arrivare fino al divanetto su cui Nemurimasen ha deciso di sedersi. Silente vorrebbe semplicemente piegare le gambe per poi poggiarsi al suo fianco destro, sedersi sul bracciolo. I movimenti son compiuti con sicurezza, delicata mentre torna a mostrare le cosce accavallando le gambe, mentre lo sfiora stando sempre ben attenta a fargli percepire la vicinanza senza mai toccarlo direttamente. Le gambe ancora arrossate. Sussurra ora in sua direzione <era ciò che sognavamo> questa è la loro creatura, hanno sostituito Yume nel tempo con la Yugure, loro i figli che cullano e che educano, per loro daranno la vita se sarà necessario, non per difenderli ma solo per innalzarli ancora di più <ti mancherò mentre sarò dalle farfalle?> il sussurro è continuo, osserva il resto dei membri ma è con lui che parla, ora solo lui ha valore. Il braccio sinistro che si alzerebbe per poggiarsi poi allo schienale del divanetto, reggersi ad esso e al contempo abbracciare figurativamente la figura altrui[chk 81/95][arte del veleno lv 4-tossico][morbo 4 stadio][benisuzume][-4pv] Una torsione normale del collo non basterebbe per guardare meglio Tenshi - è fuoco, fiamme, gelo - la mangia dall'interno lasciando solamente sanguinolente viscere. Da quando Pomyu è arrivato a porgerle gli occhiali se li riposiziona sul setto con un cigolante muoversi di asticelle, fino ad azzeccare la posizione giusta. E' forse l'unica cosa che sente? Sì, mentirei se dicessi diversamente. E il treno sulle sue rotaie è tutto quello che sente, in una realtà ovattata dove un informazione degna di nota riecheggia più e più volte, fino a riempirle la testa. < cosa > Le labbra, un miagolio zuccherino che esce da quei petali di ciliegio. Sembra quasi avere un fremito, il sublime di voler riassaporare quelle parole, con magari qualche aggiunta che possa mentere Tenshi in una situazione più sicura. Dovrebbe trovare dei ganci a Konoha? Dei piccoli traditori, come lo sarebbe stato la stessa Tenshi in periodi più rosei di questi? Il capo s'inclina di lato, appena sognante - lasciando andare la guancia contro il gomito stretto a pugno. Torna accanto ad Ekazu, che ha recuperato il posto di Hanae - e lei si trova alla sua sinistra, come lo era prima. La gambetta si solleva, sotto al tavolo, sfila ad accavallarsi alla gemella. Sfiata tra le nocche, dondola piano il piede e lo spacco sulla coscia s'allarga, luciferino. < perchè creare un gruppo terroristico? cos'avrebbero fatto? > Per creare dei terroristi, devi aver dei piani terroristici, no? Le ciglia s'abbassano su Tenshi, inchiodandola alla sua personalissima croce. Il viso però va' verso Ekazu; man dritta posata alla sua coscia, avvicinandosi quel che basta per parlargli nell'orecchio e fare un breve riassunto di quel che è successo fino a d'ora. <...> Un bisbiglio dedito ad Ekazu, appunto, per definire ciò che si è perso poco prima del suo arrivo. Il desiderio d'incominciare una nuova grande guerra, una nuova era - che chissà, vedrà il Kyubi morire dietro il nome della Yugure? Settimo anno dopo yugure. 7dy. Sarebbe utopico, tanto utopico da risultarle quasi impossibile. L'idea la fa' sorridere, lo stesso sorriso dolce che Hanae le ha riservato, lei lo regala a lui - differente e pallido. L'avanguardia è quì, aspetta solamente noi. Quando il discorso si chiude, lascia andare Ekazu - o il discorso che stava facendo - la mano con cui l'aveva sfiorato in modo distratto s'appoggia di nuovo sul tavolo. < L'Ishiba potrebbe diventare uno dei nostri. Ha sogni antiquati, hanno solo bisogno di una rottura definitiva. Le importa solamente di Ame, e tutto quello che c'è sul tragitto non importa. Ha il sogno d'un Akatsuki che sappiamo essere morta. > Le labbra si muovono appena, si solleva dal tavolo - lei e la sua moneta, con quella che invece Pomyu sta ancora osservando accanto alla finestra. "Hanako hai preso la tua? Han--Hanako? Hanakoolo?" Lo cerca, che oramai si sarà messo a morire in qualche angolo. Il nostro Hanakolo. Ren scrolla appena le spalle. < Va in giro con delle Tigri. Sono simili alle farfalle che vidi con la Yurei. > Snocciola breve, atona. < E' un buon alleato della Yugure. E ad Ame, ci sono molte tecnologie che potrebbe assorbire il suono, per renderlo più all'avanguardia. > Sfilerebbe lo sguardo in direzione di Kioshi, per capire che tipo di monarca sia. Conservatore o rivoluzionario? < In più, dovessimo partire da Ame... Se è proprio necessario iniziare questa... Guerra. Un alleanza tra pioggia e aria terrebbe l'erba sotto scacco. > A proposito di strategie militari, Eiji? E tra le righe, avrebbero un kage che potrebbero controllare - mettendo Byakko su Ame. [stessi tag] Giustamente, spenderemo qualche carattere per andare effettivamente a precisare riguardo all'interazione della Rossa e del Corvetto, un qualcosa che non potrebbe essere omesso con tanta leggerezza e che spenderemo qualche secondo di tempo per rendergli giustamente l'attenzione che merita quel cozzare dei corpi di loro due, improvviso ed inatteso. Quindi tra il prima di alzarsi e il post essere caduto, lui si ritroverebbe con Ren praticamente in braccio, considerato il fatto che lui era pressochè sdraiato di lato, a terra, quindi i due sarebbero finiti semi invischiati tra di loro, lei addosso a lui che nel mantenere della manipolazione, avrebbe alzato quanto meno il busto, il fiato che per lunghi attimi si è mozzato, troppa vicinanza tutta all'improvviso, ed i visi di entrambi ad una distanza relativamente - poco - sicura < Ciao. > gli direbbe lui, in un misto di freddezza ed un remoto filo di intimità, quella nota inudibile ai più che concede solo a lei. Non arrossisce, non è di certo il tipo da perdersi in un colorirsi degli zigomi, eppure quel breve ritaglio simpatico sarebbe un qualcosa che forse ne lui ne lei si sarebbero mai immaginati, dato il loro rapporto. comunque, tutto ciò si è svolto prima di rialzarsi e sistemarsi i vestiti e tutto il resto e l'attenzione verrebbe in seguito richiamata dalle parole di Yami, la quale verrebbe ora adocchiata dalle rubine di Itsuki, che osservandola con un che di vagamente perplesso domanderebbe, incuriosito, per quanto sia un domandare retorico al quale non esige un'effettiva risposta < Una specie di gruppo terroristico...? L'Hokage? Bizzarro, mi chiedo se sia uscita di senno... > ma se la Decima della Foglia ha intenzione di mettere su un gruppo come quello citato in causa dalla Senjuu, allora sarebbe più che ovvio il fatto che quella donna avrebbe intenzione di fare un doppio gioco, sarebbe l'unica spiegazione, per quanto alle orecchie di Itsuki la cosa risulti insolita, visto che non ha l'insieme di tutti i tasselli. Uno sguardo verso Hanae, convinto del fatto che l'Insonne utilizzerà quell'informazione nel migliore dei modi, poi il ricordarsi della questione delle monete citate prima, l'avvicinarsi al tavolo dal lato dove vi sarebbero quegli stessi pegni, andando a direzionare la mano , un solo istante di esitazione < Due come noi..? > domanda all'altro al suo interno, tono sommesso rivolto più ad Eiji che ai presenti <{ Mh mh.. Così come la Bicoda che un tempo mi era compagna. }> e senza quindi voler attendere neanche un solo istante di più, ecco che la mano destra si allungherebbe verso quella con il numero due, la osserva per qualche istante, poter decidere con quell'orpello, due facce che mirano al Caos, equo ed imparziale. Potrebbe decidere la sorte di molte cose, se inizierà a prenderne il vizio. La poggia sul pollice, verso l'alto, mano chiuse a pugno e la falange più esterna del pollice a far schizzare quella verso l'alto, la guarda con le rosse in quel volteggiare dorato e poi, con un movimento orizzontale della dritta, preciso e diretto, la afferra senza poi porla sul dorso della mancina, come si dovrebbe fare di consueto. Non vi è bisogno di domandare al Caos, non questa volta, la prima scelta tra tutte è una sola e certa ed è quella di dichiarare guerra, così come hanno fatto < Mh, Sango? Credo che per lei basti che non tocchiamo Ame e sarà tutto apposto... > scrolla lievemente le spalle, con l'espressione indifferente e noncurante come al solito, verso tutto e tutti, rispondendo a quelle parole di Ekazu senza sapere di preciso cosa lui voglia sapere tramite quella domanda non domanda. Eiji, da dentro invece si continua a godere la commedia, come se fosse a teatro, quest'oggi propenso a far godere quel momento da protagonista ad Itsuki, lui che ha già avuto più di una volta il suo attimo guerrigliero, quando fu contro di Kenji e quando fu contro il mondo intero. Bei tempi, ma non ripeterà gli errori di allora, mentre poi lo sguardo si sposterebbe verso Rio qualcuno con il quale non ha ancora avuto modo di interagire, per quanto ricorda l'ultima volta che lo incontrò all'Isola Nera il Goryo in pezzi < Alla fine ce l'hai fatta. > a trovare Medusa, a rientrare nella cerchia di coloro che porteranno la parola fine in quella letargia noiosa che attanaglia il mondo. Un cenno del capo in direzione del movimento sin troppo rapido di Nemurimasen, lo osserva seduto a meditar e dopo quel colpo di tosse rivolto a Pomyu, entrambi coloro che convivono in quel corpo, potrebbero sentire gli occhi di lui addosso, gli sguardi che si incrociano ed Itsuki che lì per lì non sa bene cosa rispondere a quel contatto visivo, per quanto sia Eiji, più profodno, che da dentro annuisce e gode di quelle sfaccettature quotidiane e di quel dichiarare guerra, la linea sottile di mezzo, un qualcosa che avrebbe potuto ricordare anche nei suoi tempi all'Alba, se solo avesse i ricordi inerenti Nokemono, Tsubaki e quant'altro, storie sin troppo vecchie che non ci sprecheremo manco a citare < Poetico. > direbbe Itsuki verso Hanae, cercando di ritrovare quella spontaneiatà con la quale ha tratto il sorriso di prima, forse appena più morbido del solito, forse ora conscio del fatto che avere della compagnia affine non è poi così male, ogni tanto; una parola espressa percependo le emozioni del Kagurakaza che da dentro si ritrova per un paio di attivi a labbra schiuse, sorpreso per un solo istante da quella parola tanto azzeccata con la quale si è potuto esprimere perfettamente, interrogato retoricamente dallo stesso sguardo di Hanae, rispondendo per entrambi. Detto ciò, al sentire poi delle parole degli altri, lui vedrebbe semplicemente di tornare nella sua posa relativamente in disparte, tutti meno seriosi e ligi ora, poggiandosi alla parte con il finestrino di spalle < Si può fumare qui..? > domanderebbe, vedendo poi di seguire il tutto in maniera perlopiù passiva, intervenendo quando necessario secondo lui, probabilmente lasciando anche spazio ad Eiji { end per me potete muovermi come png a patto che non si scada nel trash estremo KEKW // pog role } Chiuso, estraniatosi dal mondo attende l’opinione di tutti. Non tardano ad arrivare. Non si muove, nessun movimento a rompere quell’ombra in cui si cela. Col capo chino, il collo nudo lì dove il marchio è silente testimone, le labbra di Ren. Prima la manina a richiamarlo, poi quel bisbigliare. Il cuore di nuovo batte all’impazzata. Le palpebre nascoste dalle ciocche corvine irregolari si sollevano. Le iridi abbracciate dal nero delle occhiaie si sgranano. Interdetto, schiude le labbra ma non proferisce parola. Ogni cosa quasi risulterebbe secondaria, offuscata dal profumo di Lei. Quanto le manca. Attimi, pochi secondi in cui la razionalità e la mente informatica per quanto precisa della Seimei. Eppur sembrano passate ore. Ritorniamo alla questione tempo, è tutto relativo. I passi di Yurei a riportarlo tra i vivi, l’allontanarsi di Lei e l’affievolirsi del suo profumo. Terapia d’urto. Lo sguardo torna morto, assente, assonnato. < .. l’ho incontrata qualche giorno fa.. > aggiunge, in quel che oramai sembra il post di una riunione a cui non ha assistito. < .. mi ha aiutato con il trasloco > dettagli trascurabile < .. c’erano molte scatole, e grazie alla sua innata abbiamo fatto presto.. > ancora, dettagli trascurabili. < .. comunque, sono convinto che Yukio le abbia corrotto il cervello. Potrei entrare nella sua mente, e vedere cosa c’è che non va. Potrei guarirla, forse.. non lo so.. Una volta dentro, potrei vedere praticamente tutto.. > torna ad ammutolirsi, solo ora solleva la testolina, mentre un bastoncino bianco di tabacco si infila tra le labbra. Un tic metallico e il fuoco. Un respiro profondo, poi il fumo. Indirettamente, acconsente alla richiesta di Itsuki. < .. non lo so eh, chiedo… ma potrei anche modificarne i ricordi.. > inspira ed espira. Il discorso Konoha gli tange relativamente. Di comune accordo, per lui la fine della Foglia è già segnata. L'informazione viene dunque rivelata. Non ne sa, comunque, molto al riguardo, non avendo più avuto modo di parlare con Mattyse dopo quell'ultima missiva in cui le annunciava che lei avrebbe fatto parte della squadra. E sembra che proprio quell'informazione abbia attirato l'attenzione di tutti. Sente gli occhi degli altri membri puntati addosso. E lei non abbassa il proprio sguardo, lasciando che gli altri la ammirino. Lasciando che gli altri vedano chi lei sia. Vedano quanto crudele si possa diventare, nei confronti del proprio villaggio natio. Nei confronti dell'intero mondo. Può sentire anche quella mano che si stringe sulla propria spalla, in segno di riconoscenza. Ed il sorriso andrebbe ad allargarsi, quello stesso sorriso sadico che le dà un'aria da bambola inquietante. Arriverebbe la prima domanda, forse (?), dato che non ha una vera e propria inclinazione, da parte di Ekazu. < La squadra è stata creata da Mattyse Senjuu > una pausa, per poi riprendere, mentre gli occhi osservano gli altri < mio fratello > esclamerebbe infine. Ed ecco che un'altra domanda giungerebbe, da parte della donna dai capelli color corallo stavolta. < Non so quali siano gli scopi dell'Hokage, purtroppo non ho avuto modo di approfondire la questione >. E poi, tornerebbe silenziosa, dopo essersi presa i propri momenti di gloria. Scivolerebbe su quella poltrona, tornando ad ascoltare le parole degli altri membri. Oggi è riuscita a mostrare un pezzo di sé. Un pezzo che la rende viscida e doppiogochista. Ma, d'altronde, si deve saper giocare bene le proprie carte, se si vuole essere abbastanza forti. E, forse, lei è riuscita ad esserlo questa sera. Non è più la ragazzina stupida di un tempo. Certo, qualche cavolata adolescenziale la fa ancora, ma non si piangerà più addosso. Anzi, mostrerà all'interno mondo quanto si possa diventare forti, usando nel giusto modo le proprie abilità. Andrebbe a sorseggiare per un'ultima volta il thé rimasto all'interno della tazza, per poi continuare ad ascoltare, attentamente, in quel luogo così sereno e a cui sente di appartenere, i discorsi degli altri. Oggi, si sente a casa. [END, potete usarmi come png <3] Ascolta lo svolgersi di questa discussione ormai in approccio verso il suo termine. Gli occhi di tanto in tanto s'alzano per ascoltare le parole di Ekazu, per poi spostarsi su Tenshi per assimilare le ultime informazioni rivolte. Non ha tanto da dire; in un primo momento, si limita a rimanere impalato. Hanako invece si riprende grazie alle parole di pomyu e rilascia d'improvviso un lunghissimo sospiro, sembrando estremamente spompato al suo termine. "[Hanako] che è successo..." una mano dello spirito si solleva e scivola a partire dalla fronte verso il mento, schiacciando un po' il naso nel processo. "Se non da fastidio agli altri...non è grandissimo questo spazio ma fate ciò che preferite. " Risponde alla domanda di Bakeneko dedicandosi contemporaneamente alle parole che poco distante vengono pronunciate riguardo l'esponente del clan Ishiba. Le parole di Ren non sono effettivamente sbagliate. Lui stesso ha detto alla ragazza che avrebbe vestito bene i panni del Crepuscolo se soltanto fosse stata disposta a lasciarsi indietro le nuvole. "Ha potenziale. Se volete provare a convincerla posso lasciarvi una veste bianca in più. " Ne ha parecchie, sia per motivi personali che per utilità in caso di nuovi reclutamenti. Con quelle parole poggia alcuni fuuda sul tavolo più vicino, contenenti copie delle vesti della Yugure. Poco dopo, Kimi. Accoglie quei movimenti reclinando il capo verso di lei, lasciandosi abbracciare e andando a strofinare un po' il capo sulla carne altrui per cercare la posizione più comoda dalla quale poter socchiudere gli occhi e concedersi letteralmente interi secondi di totale silenzio. In viso, è leggermente arrossato, ma potrebbe anche trattarsi di un effetto del tiepido chakra che lo circonda. Quasi sconnesso, dopo lungo tempo, risponde all'ultima domanda ricevuta, senza sorridere, appena stanco. "Indovina.." sbruffa quasi, soffiando sulla pelle altrui. La riunione è, bene o male, completa. Chi vorrà potrà scendere alle successive fermate, o semplicemente continuare a riposare su questo treno diventato ufficialmente oggi un covo. { ciao } Si appoggia quindi a lei, mentre l’innata Goryo viene nuovamente soffocata in lei, un gesto semplice e ormai automatico che la porta pian piano a perdere quei tratti, le sclere che tornano bianche, un’occhio azzurro e via via tutto i cambiamenti scompaiono. Mentre il suo fisico torna a quelle sembianze più conosciute lei vorrebbe scivolare appena in quel divanetto, abbastanza magra da potercisi infila con la testa di lui che scivolerebbe pian paino fino alla sua spalla, lo accoglie e lo culla quasi limitandosi a star lì. Non lo costringe al momento, lo vede abbastanza stanco e per questo si placa, non cercando altro per ora. Così semplicemente andrebbe ad appoggiare la sua guancia sul capo altrui, sui morbidi capelli lasciando che il collo si pieghi quel tanto che basta per essere comoda e prepararsi ad appisolarsi al suo fianco <della sua mente puoi fare ciò che vuoi, ma liberarla se puoi le evocazioni sono in pericolo e mi serve> ancora verso Ekazu, non aveva dato molto peso alla reazione di Sango davanti alla figura di Yukio ma ora che il tassello mancante viene aggiunto dall’Uchiha la necessità di averla pronta a combattere si fa più forte in lei. Non che le interessi qualcosa ora, al fianco di Nemurimasen, abbracciata a lui, sentendolo respirare sul suo corpo, potendo cullarsi sonno altrui, Resterà lì finché vorrà, appisolandosi leggermente dopo aver sorriso a quella sua ultima frase ma tornando ad ignorare tutto il resto. Non si lascerà mai cadere in un profondo sonno comunque, non vorrebbe mai risvegliarsi e non trovarlo e soprattutto non sono solo in quel vagone e non può ancora fidarsi ciecamente di tutti loro, per quanto non tema per la sua vita. Insomma sia mai che Tenshi o Ren approfittino della sua stanchezza per provarci troppo. Concetto che nella sua mente ancora appare come evanescente e lontano, difficile da afferrare ma abbastanza costruito da impedirle di addormentarsi e basta.[chk 81/95][arte del veleno lv 4-tossico][morbo 4 stadio][benisuzume][-4pv][end Sfiorare, l'odore, i ricordi - quando ritira quella mano, la chiude in un pugno sul bordo del tavolo. Gli incisivi torturano il labbro inferiore fino a sentire il metallico ad accarezzarle le papille gustative. Fino a colorarsi le labbra di un colore più vivido, più passionale. Può sentirla tremare - per un istante, mentre scappa da qualsiasi tipo di contatto non controllato. Si alza dal tavolo, è il minimo che possa fare. Le unghiette laccate a sfiorare il bordo del tavolo, abbandonare il fianco dell'Uchiha con qualche palpitazione in meno del solito. Però lo ha guardato, tra le ciocchette frastagliate che gli cadevano sulla fronte - lo ha guardato nella consapevolezza che non si sarebbe mai voltato ad incrociar lo sguardo di piombo e senz'anima che si ritrova. < Mattyse Senjuu. > Assapora il nome sulle labbra, premendole lì dove il nome lo permette neanche potesse sentirne il gusto. Un solo nome? Un solo nome non le basta. Però c'è qualcosa in Tenshi che la incuriosisce. E se fosse un infiltrata? < Non mi piace chi da' le informazioni a metà. > Però, però - fosse stata un infiltrata, starebbe giocando con il fuoco. Hanae l'avrebbe saputo. Guarda quel fallace riflesso del piccolo Hanae, quell'uomo che è l'insonne. Le palpebre lasciano intravedere un frammento frazionato dell'iride, come se il riflesso pallido degli occhiali non bastasse a nasconderla agli altri. Come se volesse chiedere tacita conferma. Devo fidarmi? Dobbiamo fidarci? Le parole sono fili d'arpa argentati, traghettati sulla linea del pensiero. Rimane zitta mescolando e mescolando quel che la piccola rosata ha detto. Un organizzazione terroristica? <Non importa.> Si scusa, come se la sua stessa diffidenza potesse scottarla di tanto in tanto. Il labbro ancora arrossato da quel morso si sporge piano - rivolgendosi alle parole di Ekazu. Fare il lavaggio del cervello a Sango? < Lasciala a me, Gashadokuro. Voglio farlo io. > In un certo senso, se ci pensa - s'è sentita così vicina a Sango da poter contare di aver avuto le stesse sue vibrazioni. E per quel che riguarda il resto: <Basterebbe vedere che fine ha fatto, l'Alba.> Eppure è così convinta, così maledettamente convinta - che il sole sorgerà ancora- che riporterà luce. E invece noi vediamo solo tenebra a perdita d'occhio, finchè l'orizzonte s'estende. Il muoversi dei passi lascia il ritmico ticchettio dei tabi in legno. Il muoversi della gonna, l'aprirsi dello spacco sulla coscia - tanto alto da minacciar un mostrarsi del fianco. Carne che sfiora l'esser donna idealmente, ma tanto acerba - quanto giovane. < Han'ya... > Era questo il suo nome? Si avvicina a Tenshi, prima di andarsene. < Dovrò chiederti di più, se ti va'. Potrei partire per Konoha. Potresti venire con me. Ti scriverò. > Si ferma, allo scremarsi del vespro in favore della notte. E l'abbracciarsi di Hanae e Kimi - lo sguardo stanco, naviga nel rosso di occhiaie dovute allo sforzo. Allo stare sveglia. Allo scrivere a lungo. Li guarda forse troppo. Forse in modo indiscreto. E' così felice, per il suo signore. Che può sentir quell'amore riflesso dal loro cuore proprio lì, proprio sulla punta delle labbra. Il taglietto degli incisivi fa' ancora male, lo sfiora con la punta delle dita. Abbassa il capo a salutare chi rimane, così come il busto s'inclina di venti gradi. < Kanashibari... > ... <Torniamo a casa assieme?> [stessi tag] [end]