L'ombra ritrovata

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Giocata di Clan

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10:52 Tachiko:
  [Dojo Nara] Il sole è già alto nel cielo e permette di godere di una bella giornata. La ragazza percepisce il rumore di vita fuori dal dojo dove si trova in quel momento. Ha lasciato i sandali fuori dal primo gradino in legno come di consueto si fa ed adesso si trova in un angolo, spalle al centro della stanza, come se fosse in punizione. Addosso ha un kimono nero con fiori rossi che salgono sul fianco destro, calze nere contenitive che vanno a riscaldare le gambe della genin. I capelli lilla sono lasciati scivolare dietro la schiena, circondandola in quella posizione seduta con le gambe piegate all’altezza delle ginocchia. Si mantiene in equilibrio la giovane mentre le dita delle mani vanno ad intrecciare quel ciuffo di un colore particolare. Si umetta le labbra bagnate di quel colore nero mentre sotto gli occhi ha una leggera matita dello stesso colore. Canticchia qualcosa la donna, una sorta di filastrocca. < Kagome Kagome / L’uccello è nella cesta…> il suo dire è così cantilenante da sembrare quasi una sorta di maleficio. <Hihi…no…Tachiko è una brava bambina…> direbbe poi come un sussurro < brava bambina, brava, brava bambina…> farfuglia prima di continuare < Quando, oh quando verrà fuori?> tornando a canticchiare < La gru e la tartaruga scivolano…Chi è davanti alla schiena?> e ridacchia di nuovo mordendosi il labbro inferiore prima di andare a strapparsi una ciocca di capelli. La sensazione di benessere che prova è grande osservando quella piccola ciocca abboccolata tra le dita prima di rimanere in silenzio < oh…si è rotto…> direbbe al ciuffo prima di farlo cadere lentamente a terra e prendendone un altro in mano in attesa dell’arrivo di Fu-chan.[Chk off]

11:27 Furaya:
 Il clima sembra favorire questa giornata di inizio novembre, avvicinandosi inesorabilmente alla volta dell'inverno. Il sole splende alto, con i suoi raggi che illuminano la Magione Nara, l'intero quartiere e il restante villaggio di Konoha. Non è ovviamente del sole che dobbiamo preoccuparci quest'oggi, quanto più di un nuovo ingresso per il Clan. I propri passi riverberano nel Dojo, avanzando con lentezza e tranquillità, senza farsi mettere fretta da nessuno. Non ne gioverebbe fisicamente ed anzi le era stato consigliato di far intervenire qualcun altro al suo posto, cosicché potesse riposare ed evitare di sforzarsi. Come al solito, possiede una testa più dura del cemento ed ha declinato la proposta, presenziando lei stessa. Qualcuno del Clan, principalmente gli anziani, ha preferito di sua volontà partecipare a questo incontro; seppur la donna fosse lievemente in disaccordo, non ha pronunciato certo un divieto. Raggiunge dunque Tachiko che sembra essere intenta a canticchiare qualcosa, parole che non ben comprende e che, probabilmente, neanche vorrebbe conoscere. Per quanto riguarda il vestiario, ha preferito restare sulla tonalità del nero con dei fiori di ciliegio disegnati lungo il fianco mancino, sino a raggiungere il seno dal medesimo lato. Lo yukata è chiuso in vita da una fascia addominale che, dato il pancione da palese quasi settimo mese di gravidanza, è tenuta piuttosto larga e serve soltanto per tenere chiuso l'abito ed evitare che s'apra in momenti indelicati. Sulle spalle, è posato l'haori bianco e rosso con il simbolo di Konoha e il nominativo di Decimo Hokage lungo tutta la schiena. Con sé, ha soltanto le due katana che son poste sul fianco mancino, infilati nei rispettivi foderi. E' sempre solita avere dietro determinati accessori, dai quali difficilmente si separa, quali il ciondolo con il simbolo degli Uchiha al collo, un paio di vambracci nascosti dalle maniche dello yukata ed un paio di saldali ninja ai piedi, di colore scuro e uniti a degli schinieri che ne coprono gli stinchi. Il coprifronte della Foglia è ben sistemato tra i capelli della donna, ricadenti lungo le spalle e il petto in lunghe onde rosate. Non mostra alcun sorriso, bensì porta una mano sulla zona lombare e l'altra sul ventre, restando in piedi e frontale alla ragazza che dovrebbe, dunque, averla adocchiata. <Direi che è il momento, mh?> Sa bene della sua promozione a Genin, d'altro canto sono informazioni che passano soprattutto da lei. Gli occhi chiari restano rivolti completamente in sua direzione, dandole la sua più completa attenzione. [ Chakra On ]

11:37 Tachiko:
  [Dojo Nara] Rimane in silenzio la donna sentendo dei passi in avvicinamento. Si umetta le labbra prima di sorridere a qualche suo pensiero, pensiero che è meglio non sapere. Insieme alla Hokage ecco che arrivano anche alcuni anziani del clan. Non sembrano molto convinti dell’idea e lo si può notare sul loro volto. Sente le parole della cugina e si alza lentamente in piedi osservando sempre il muro. Le braccia tornano lungo i fianchi prima di voltarsi completamente verso di lei. Gli occhi rossi come il sangue la fissano prima di fare un sorrisetto maligno nei confronti degli anziani. Annuisce prima di fare un passo in avanti portandosi le mani intrecciate davanti al grembo < Si…> direbbe solamente andando a muovere la schiena in segno di saluto nei confronti della Kage prima di mordersi il labbro inferiore < …sono diventata Genin hai visto?> sussurrerebbe, o almeno cercherebbe di sussurrare alla cugina quelle parole < Sono stata brava vero?> direbbe cercando gratificazioni da parte della donna prima di tornare eretta con la schiena. Il coprifronte è ormai diventato un copricollo visto la sua posizione, forse per il trauma di Karin, o forse perché non le piace metterlo in fronte, chi lo sa. Si umetta le labbra di nuovo prima di osservare gli anziani, quelli che l’hanno sempre guardata in modo strano, parlato alle spalle…chinerebbe la testa di lato e Furaya può ben intendere nel suo sguardo quel moto di vittoria nei loro confronti, quella voglia di superarli e far si di essere considerata più della semplice Folle di Konoha. Torna poi verso la Kage andando a seguire ogni indicazione che lei è pronta a intimarle in quel preciso istante, come una semplice estremità del corpo di fu-chan. Alla fine farebbe tutto per lei, una lealtà incondizionata dovuto anche al suo modo di approcciarsi con la genin. [chk off]

12:04 Furaya:
 E' impensabile che gli anziani siano sempre d'accordo con le scelte della Kage. E' altrettanto sconsiderato che si creda possano mettersi contro di lei, ovviamente. Se ha preso una decisione, solitamente è quella e non si torna indietro. Le altre persone con lei si disperdono, allontanandosi dal fulcro dell'incontro e mettendosi da parte. Il Dojo è abbastanza grande da poter contenere tutti loro, in fondo si tratta di una palestra spaziosa. Il Dojo si trova nella parte inferiore della Magione Nara. Ha una forma rettangolare, con le pareti dipinte di un blu notte. Ad ogni parete, è presente il simbolo del Clan Nara disegnato di bianco. In fondo, sarebbe del tutto impensabile il contrario. La piccola arena è posta centralmente, circondata da ben quattro colonne, una per ogni angolo. Altre colonne sono invece poste a circa due metri dall’arena centrale, il cui pavimento ha un colore diverso – un bianco spento – rispetto al resto della pavimentazione, la quale è di un bianco perla, affinché l’Ombra possa “vedersi”. Tutto questo è stato ovviamente ricostruito, dal momento che Ryota aveva fatto crollare anche la Magione per via dell'attacco di circa dieci anni prima. Le luci sono accese, ma dalle finestre laterali giungono anche alcuni raggi solari. Le mostra un piccolo sorrisetto di circostanza, avvicinandosi a lei e restando però a circa un paio di metri di distanza. Non si fida di nessuno, ma questo non è il momento per fare le cugine, le amichette di quartiere o quant'altro. <Certo che sei stata brava, non avevo molti dubbi sulla tua promozione.> Ammette sinceramente convinta delle parole appena pronunciate, sollevando appena il mento alla di lei volta. <Che ne dici di attivare il Chakra, mh? C'è qualcuno> Indicando gli anziani del Clan. <che vorrebbero vedere di cosa sei capace, oltre a stabilire una chiara discendenza di sangue della quale fai parte.> Dunque, dimostrare agli altri che è in grado di attivare l'innata e, seppur non lo fosse, continuerebbe comunque a far parte del Clan. La regola che vietava ciò venne rimossa alla proclamazione della stessa Furaya, non corre nessun rischio. [ Chakra ON ]

12:14 Tachiko:
  [Dojo Nara] Sorride quando lei le fa quel complimento. Si umetta le labbra. Ha spiato qualche allenamento di altri Nara all’interno di quel dojo. Rimane in silenzio prima di guardare la donna ed ecco che annuirebbe lentamente andando ad osservare di nuovo quegli anziani < loro…vogliono vedere di cosa sono capace?> chiede poi facendo finta di non aver capito mentre un sorriso malato si presenta sul suo volto. No, non vogliono davvero vedere. Si volta verso Furaya prima di chinare la testa di lato < Va benissimo.> e detto questo ecco che andrebbe a portare una mano sola davanti al petto, la destra. L’indice e l’anulare andrebbero a chiudersi verso il palmo andando a formare metà del sigillo caprino necessario al richiamo del chakra. Gli occhi vengono chiuso per un attimo andando ad immaginare quelle due gocce di sangue che scendono velocemente verso il plesso solare, fondendosi e creando quel vortice rosso. Energia mistica formata da corpo e mente che vortica impetuoso. Muoverebbe poi quell’energia attraverso il sistema circolatorio andando così a toccare ogni tsuubo che ha nel corpo e propagare così quell’energia a tutto il suo organismo. Se ci fosse riuscita ecco che proverebbe quella sensazione fantastica. Si sente più forte, più veloce, più pericolosa. Un altro piccolo sorriso si presenta sul suo volto, increspando il suo viso di porcellana prima di abbassare le mani ed aprire gli occhi, attendendo quindi il prossimo ordine < sono pronta.> direbbe con un sussurro andando ad osservare i vecchietti maledetti con la vista periferica delle sue sanguigne. La lingua uscirebbe un attimo fuori dalle labbra prima di bagnarle e tornare a nascondersi dietro le fauci della Nara. [Tentativo impasto chakra][30/30]

12:57 Furaya:
 Muove appena il capo in risposta alla sua domanda, pur apparendo ovviamente finta nella sua sorpresa. Sa che la stanno guardando e, se la conosce almeno un minimo di quello che crede, sa anche che è pronta a tutto. Non si preoccupa della reazione degli altri, quanto più di quella poca gente alla quale tiene, dalla quale pretende quindi un ascolto e un confronto. <Non ti preoccupa il fatto che sia *io* a voler vedere di cosa sei capace?> La decisione spetta comunque a lei, alla fine, a priori dalle scelte fatte dagli anziani. Solleva le sopracciglia con moto di sorpresa, stringendosi infine nelle spalle. L'importante è che sappia cosa ci sia da fare. <Non sono qui a farti la solfa, a narrarti la storia del Clan Nara. La conosci piuttosto bene, sai anche cosa e chi non vogliamo diventare.> La interroga indirettamente, speranzosa di sapere che sappia le risposte senza che gliele dica lei per prima. <Sigillo del ratto.> Non glielo forma con le proprie mani. E' appena uscita dall'Accademia, dunque è assolutamente certa che sappia conoscere e che ricordi alla perfezione tutti i sigilli spiegati dai Sensei. <Devi infondere il tuo Chakra lungo il tuo corpo, sino alle gambe e alla pianta dei piedi. A differenza del Rilascio del Chakra, quest'ultimo fluisce oltre il tuo corpo. Fuoriuscendo dagli tsubo, si inoltra nella tua ombra.> Attorno ai piedi, dovrebbe avere un cerchio nero, una piccola e sottile forma di se stessa dettata dalla luce che penetra nel Dojo. <Non devi mai lasciare andare il sigillo fintantoché non vedrai l'ombra ispessirsi ed iniziare a muoversi. Finché non avrai completato l'unione con un'altra ombra, non dovrai mai lasciare andare il sigillo.> Spiega rapidamente alla di lei volta, mantenendo un tono costante e solenne, dandole una spiegazione che ha già elargito più volte ad altri membri del Clan e che, ovviamente, conosce fin troppo a menadito. <Tutto sommato, la nostra innata funziona piuttosto semplicemente. Devi soltanto ricordare che è perlopiù da supporto e non da attacco diretto. A meno che tu non sia abbastanza abile da non farti scoprire. Siamo anche conosciuti per essere molto intelligenti, dovremmo scoprire se lo sai anche tu, mh?> Si lascia sfuggire una piccola risata, prendendola un pochetto in giro soltanto per smorzare meglio la tensione venutasi senza dubbio a creare, almeno per lei in questo momento. [ Chakra ON ]

13:14 Tachiko:
  [Dojo Nara] Fa un respiro profondo tornando a dare completamente attenzione a Furaya prima di mostrare un sorriso< certo…> un’attimo di silenzio < ma di te mi fido ciecamente…> un’allusione la sua, anche non poco velata, di chi sia davvero importante nella lealtà della Nara. Si umetta le labbra prima di annuire lentamente prima di chinare la testa di lato < Si…ho letto tante pergamene…> direbbe solamente. Non dice apertamente cosa pensa dell’operato di Ryota…sebbene il suo pensiero sarebbe stato “Troppo sicuro di se”. Si umetta le labbra. Sta per aprire bocca, per dire qualcosa, ma subito viene zittita da quella richiesta. Ecco che ascolta attentamente ogni minimo passo per poter attivare la sua innata. Sente la parola supporto e sorride delicatamente andando a capire che dovrà essere più abile di ogni shinobi presente sulla faccia della terra. Si umetta le labbra prima di fare un respiro profondo. < Sono intelligente!> direbbe poi convinta di esserlo. Ora si prepara. Va a muovere le mani in quel sigillo del roditore. La mano sinistra che raccoglie con le dita l’indice ed il medio della mano destra mentre le altre sono racchiuse verso il palmo. Rimane in concentrazione tentando quindi di spostare il chakra sempre attraverso il suo sistema circolatorio verso le gambe, dalle quali sentirebbe una sorta di formicolio fino a raggiungere i piedi, le piante. Tramite gli tsuubo posti a quell’estremità del suo corpo cercherebbe di farlo fluire oltre il suo corpo, irradiando la sua stessa ombra. Energia che circolare si muoverebbe come se fosse dell’acqua non più cheta. Se ci fosse riuscita ecco che dovrebbe percepire quell’ombra inspessirsi e muoversi come tanti tentacoli. Cercherebbe quindi di estenderla ora, in un'unica direzione, come una freccia, provando quindi ad avvicinarla ai piedi degli anziani, forse per mettere un pochino di paura. Prima di ritirarla e riportarla brulicante sotto i suoi piedi. Rimarrebbe comunque con le dita a formare il sigillo del ratto e riaprendo gli occhi osservando Furaya, contenta nel caso ci fosse riuscita. [Tentativo attivazione innata][30/30]

14:23 Furaya:
 La ragazza si adopera immediatamente per attivare l'innata, unendo le mani nel consueto sigillo del ratto. Conduce altresì il Chakra lungo le gambe, sin al raggiungimento dei piedi e dell'ombra alla base di essi. Quest'ultima si ispessisce, assumendo la contraddistinta tonalità nera. Inizia a muoverla, dapprima in maniera poco consona, come se non riuscisse a controllarla del tutto. Riassesta immediatamente il controllo, spingendola innanzi, ma riuscendo a coprire soltanto dieci metri circa al momento. In fondo, è al suo primissimo utilizzo, quindi non è in grado di spingersi molto più in là. Magari, con qualche altro allenamento, prendendovi altresì confidenza assieme alla propria innata riuscirà a raggiungere vette ben più alte. La indirizza verso gli anziani, i quali non sembrano battere ciglio. Alcuni continuano a non essere particolarmente d'accordo, forse è il gene di Ryota che cresce più in quella ragazzina che dentro la Capo Clan che li fa tanto dissentire. L'Hokage, invece, tira un lieve sospiro. Osserva con fare tranquillo, seguendo lentamente ogni singolo movimento dell'ombra che viene effettuato proprio da Tachiko. <Direi che non ci sono molti dubbi in merito.> Cerca anche l'approvazione degli altri presenti, i quali paiono annuire un paio di volte, pur storcendo le labbra e infastidendosi per la riuscita dell'altra. <Prova a muoverla meglio che puoi. Devi riuscire a farla diventare come una parte di te, una prolungazione del tuo corpo.> Le spiega ancora, come una brava maestrina, improvvisandosi come al solito una valida Sensei. <Devi allenartici, in modo che possa allungarsi il più possibile. Potrai sfruttare anche bombe luce o carte bomba per prolungare la luce necessaria all'estensione dell'Ombra, ma questo è un compito al quale dovrai lavorare da sola.> Non le deve insegnare nient'altro, deve riuscire a farle comprendere, come per tutti gli altri, che se lei non c'è vuol dire che devono difendersi da soli. Non possono sempre contare sull'Hokage o sul Capo Clan, devono riuscire a diventare forti per proteggere il Villaggio quando lei non ci sarà. [ Chakra ON ]

14:36 Tachiko:
  [Dojo Nara] Continua a mantenere il controllo sulla sua ombra. Sente le parole di Furaya e sorride apertamente. Annuisce prima di portare gli occhi verso la sua ombra così nera ed opaca da sembrare un mare di oscurità. Gli occhi, come la testa si muovono cercando di muovere un arto oscuro fuori dalla sua ombra, una protuberanza. Proverebbe quindi ad usare diversi tipi di intensità di chakra andando prima ad aumentare da una parte o dall’altra dove volesse aumentare la lunghezza. Sembra ci stia prendendo subito la mano con quel controllo. Leggermente più veloce di prima nell’estendere l’ombra, comunque non supera ancora quei dieci metri di prima, ma poco le importa. Quella sensazione di controllo su quella sua parte oscura, bidimensionale ma allo stesso tempo pericolosa. China la testa di lato andando a muovere parte della macchia nera e spessa sotto il suo corpo mentre ascolta le parole di Furaya < Sarà il mio pungiglione!> direbbe alla kage come per farle capire quanto diventerà importante per lei. Si limita a rimanere in silenzio ora prima di sorridere malamente a quella sensazione mentre cercherebbe di muovere, forse troppo presuntuosa, due protuberanze in contemporanea, come a vedere quanto è possibile modellare la sua anima oscura ai suoi piedi. < Potrò avere accesso alle varie tecniche da sola o dovrò chiedere a te?> dice poi solamente mentre si potrebbero sentire un coro di sussurri di indignazione all’idea di insegnarle altre cose del Clan. La discendente del sangue di Ryota però non se ne cura, fissa intensamente Furaya ed attende una sua risposta in merito[Innata Nara on][Chakra on][28/30][Tentativo modellazione ombra]

15:41 Furaya:
 Tachiko continua a sfruttare il proprio Chakra immesso nell'Ombra per smuoverla. Cerca di prendere confidenza con la propria innata, esattamente come dovrebbe fare qualunque neofita con una sua nuova arma. Ed è proprio in questo modo che lei la vede, un pungiglione scuro e ferale col quale colpire i suoi nemici e bloccarli. Gli anziani sembrano aver visto abbastanza, borbottando qualcosa sottovoce e allontanandosi subito dopo aver salutato al Capo Clan, inchinandosi appena col capo e sparendo poi nelle ombre a loro volta. Rimaste presumibilmente sole, la donna compie un altro paio di passi in sua direzione. <Sai, magari anche mia figlia saprà usare l'innata.> Ammesso non prenda dal padre, il quale non è mai stato in grado d'utilizzare alcun tipo di arti magiche, dunque figurarsi possedere un'innata. C'è il rischio che la sua progenie abbia lo stesso problema, per quanto neanche possa venire definito in questo modo. Si sofferma a rimuginarci ogni tanto, così come dovrebbe anche pensare ad un dannato nome, al quale non riesce proprio a giungere. <Hai libero accesso alle tecniche, in quanto membro del Clan. Quelle segrete o proibite, tuttavia, richiedono il mio intervento proprio per via della loro particolarità. Inoltre, puoi sempre chiedere a qualcun altro di allenarsi con te.> Si stringe nelle spalle, poiché a sua volta potrebbe scegliere di allenarla e di tenerla sotto controllo, per il bene di chiunque si intende. Tuttavia, non è una richiesta che deve partire da sé, quanto più dall'altra in primis. <Hai qualche domanda in merito all'innata o al nostro Clan? Potrebbe essere l'ultima possibilità che hai di chiedermelo.> La butta un po' sul tragico, in effetti, però non puoi mai sapere cosa può succedere da un giorno all'altro. D'altro canto, a breve partorirà ed avrà decisamente poco tempo per fare qualunque altra cosa, considerando come il ruolo di Hokage le porti già via molto tempo. [ Chakra ON ]

15:56 Tachiko:
  [Dojo Nara] Fa un respiro profondo cercando di muovere la sua ombra ora non più in linea retta ma provare a fare delle curve, modellandola come un artiglio o una frusta. Sembra si stia divertendo e questa cosa la si può notare dal sorriso malato che si presenta sul suo viso < questa è la mia nuova forza…> direbbe mentre il sorriso diventa ancora più inquietante all’idea. Si blocca però quando sente parlare sua cugina. < Oh! E’ una bambina?> e le se illuminano gli occhi rossi di sangue. Perde per un attimo la concentrazione e l’ombra tremola come per un terremoto < …oh…> cerca di mantenere quel chakra ai piedi facendo un respiro profondo < come la chiamerai?> direbbe prima di sorriderle innocente nella sua pericolosità < Zia dice che i figli sono la luce della nostra vita…> come se non ci credesse veramente. Si muove con la testa e qualcosa le frulla, talmente doloroso da far tremolare l’ombra sotto di se con fare pericoloso prima di tornare calmo < Hikaru> direbbe solamente prima di sorridere <Hikaru! Stella, la tua stella! > concluderebbe prima di rifletterci < Sarebbe bello chiamare una figlia Hikaru> parlando in generale prima di cambiare discorso < Va bene, Allora cercherò di apprenderle il più velocemente possibile> direbbe solamente facendo un cenno di diniego con la testa < non credo che altri del Clan vorrebbero allenarsi con me…tu sei l’unica Fu-chan! L’unica che la vespa non pungerebbe mai!> direbbe poi chiamandosi in terza persona come farebbe una bambina. < Si…> direbbe solamente prima sorridere < come faccio ad uccidere qualcuno con questa tecnica?> domanda particolare la sua, ma ora che sono sole sa bene che può essere schietta prima di socchiudere gli occhi ed allenarsi ancora con quella sua ombra prima di tornare ad osservare la donna[Innata on][Chakra 27/30][Allenamento modellazione ombra]

17:05 Furaya:
 Sorriso malato o meno, è attenta al suo allenamento e lo sta eseguendo in maniera eccelsa. Per essere la sua prima volta, sta prendendo decisamente dimestichezza con quell'innata. Sembra essere fatta su misura per lei o che Tachiko sia idonea al Clan, nonostante le premesse degli anziani. La lascia divertirsi, muovendola come meglio preferisce, notando il suo fare. Riesce a manovrarla piuttosto bene, dunque deduce che non avrà rimpianti od altri problemi nell'esecuzione e apprendimento delle altre tecniche. <Sì, è una femmina.> China il capo verso il ventre, carezzandolo delicatamente con l'ausilio della dritta. <Non ho ancora idee sul nome> Senza contare il fatto che il padre è piuttosto distante al momento, dunque è naturale che non abbiano ancora qualcosa di prestabilito e deciso. <però... Hikaru?> Lo ripete più volte, se lo rigira tra la lingua come se fosse un chewing gum da masticare; un nome particolare, senza dubbio con un significato importante che sarebbe correlato anche alla propria famiglia. Quasi istantaneamente, conduce il proprio Chakra alla volta del sigillo empatico che condivide con Saisashi. <{Cosa ne pensi di Hikaru per la bambina?}> Una domanda che ovviamente sarà percepita esclusivamente dal taijutser, diretto chissà dove, in missione, lontano dal Villaggio e lontano da lei. Tuttavia, sa anche che è l'unico mezzo che posseggono per restare in comunicazione, per sincerarsi che sia ancora vivo e che non abbia riscontrato ulteriori problemi. <E' un bel nome, ma deve essere d'accordo anche il padre.> Vuole sceglierlo con lui, non deve decidere da sola. In fondo, l'hanno "creata" assieme, quindi trova corretto che sia così. <Non so, potresti provare a chiedere, ma se reputi che nessuno si allenerà con te, posso aiutarti io. Ho un'allieva con la quale potresti allenarti. E' appena diventata Chunin, ma utilizza le armi. Quando allenerò lei, potrai presenziare e viceversa, magari inizio ad allenarvi entrambe.> Spiega alla di lei volta, mostrando un mezzo sorriso. Alla fine, può sempre aggiungere un allievo alla sua schiera, avendone soltanto una in questo momento. Norita è morto, Ryuka è stato richiamato e si è dovuto allontanare per motivi di causa maggiore, quali probabilmente le condizioni di suo nonno. Il problema sussiste nel momento in cui vorrebbe e dovrebbe soltanto riposarsi, ma continua ad accumulare mansioni e cose da fare. <Mi fa piacere saperlo.> Che non verrebbe mai punta. <Ma perché ti stimolo così tanto fiducia?> Vorrebbe capirlo, potrebbe sfruttare questa informazione anche per governare al meglio. L'ultima domanda la lascia leggermente spiazzata, ma fa finta di niente. In fondo, se lo sarebbe dovuto aspettare. <Con il controllo dell'Ombra, puoi bloccare un avversario. Una volta bloccato, puoi usare lo strangolamento per soffocare l'avversario o per farlo svenire. Dipende da quanto brava sei, in sostanza, e da quanto è forte lui.> Cerca di darle una spiegazione sommariamente corretta e limpida, facendo appena spallucce. Anche Furaya ha ucciso, sarebbe inutile farle una paternale in tal senso. Oltre che incoerente, apparirebbe persino ipocrita. [ Chakra ON ]

17:29 Tachiko:
  [Dojo Nara] Fa un respiro profondo quando sente che è una femmina ma rimane ancora con il sigillo del roditore davanti al petto < Sono davvero contenta!> direbbe prima di socchiudere gli occhi rossi nascondendoli alla kage prima di increspare un sorriso felice. <…Si Hikaru!> direbbe andando ad annuire < Anche papà…diceva che ero la sua stella…> abbassa un attimo lo sguardo prima di schioccare la lingua in segno di disapprovazione. Le ombre tremolano ancora, più forti, come una vibrazione nel terreno < mh? Oh…già!> sai tachi, i bambini non li porta mica la gru! Rimane in silenzio un attimo prima di fare un sospirone, gonfiando le guance ed il petto prima di espirare il tutto e tornare ad osservare la sua parente. < davvero? Grazie Fu-chan!> direbbe ancora più contenta di passare il tempo con lei. A quella domanda…rimane in silenzio. Gli occhi si fanno opachi, spariti di quella luce che li rendeva così pericolosa ed anche il vibrare dell’ombra sembra addolcita, quasi come un onda placida di un lago seguendo le sensazioni e le emozioni della Nara. Osserva la sua vita come attraverso un vetro, lontana da quello che le accadeva. < Perché sei tu…> direbbe solamente con una voce bassa, diversa dalla cantilena che è abituata ad usare per rendere tutto più inquietante. Una voce particolare, calda, intensa, una voce che potrebbe essere attribuita ad una donna, che sia lucida in quel momento? < Perché sei più forte di me.> direbbe solamente prima di andare ad alzare la spalla come per un tic, muovendo anche la testa in quella direzione di scatto < io…sono stata picchiata, maltrattata, violentata nella mente…e papà non faceva niente, non diceva niente…> si morde il labbro inferiore prima di cominciare ad avere gli occhi lucidi < l’unico momento bello è quando mi lasciavano da zia…> racconta con una voce rotta prima di osservare un altro vetro, un’altra parte della sua vita < …io ero da sola ricordi? Ero li e non parlavo con nessuno…e tu…mi hai tirato i capelli!> una piccola risatina prima di guardarla < mi misi a piangere a dirotto e tu dicesti una cosa…> e si blocca abbassando il viso, ricordando le esatte parole < Allora non sei una bambola!> torna a guardare la cugina prima di sorridere < sei l’unica…che mi ha visto come una persona e non solo come un mobilio da poter lanciare al muro…> si umetta le labbra prima di guardarla e l’ombra comincia a vorticare più velocemente intorno alla Genin, ottimo per capire gli stati d’animo allora < Poi abbiamo giocato insieme! Non ero ignorata, non ero lasciata a me stessa…e poi tu sei così brillante…io invece sono un’ombra…> direbbe infine prima di socchiudere gli occhi. L’ombra si muoverebbe intorno alla Kage ma senza intenti violenti, girerebbe solo intorno a lei, come ad abbracciarla < Io…sarò il tuo pungiglione… finchè ti servirò, rimarrò con te…> direbbe con una voce calda mentre gocce di sale scendono rigando il suo volto <La vespa volerà per te e nessuno ti farà del male…nessuno.> direbbe poi < sono cresciuta nel sangue, e con quel sangue renderò utile la mia vita.> abbassa il capo < e quando non ti servirò più…potrai buttarmi…ma sarò comunque contenta…> direbbe nel suo ragionamento malato dovuto a traumi ed ingiurie. L’ombra si ritirerebbe tornando intorno alla ragazza prima di lasciare andare la mano e facendola tornare normale, riprendendosi tutto il chakra che stava consumando < tu…sei la mia Kage…sei il sole che estenderà la mia ombra…> direbbe questo prima di andare a toccarsi le guance cambiando completamente sentimento ed espressione < Oh, piove! Ci sono buchi! Tanti piccoli buchi!> e guarderebbe in alto non realizzando, tornando nel suo involucro la piccola vespa. Sentirebbe la sua spiegazione e sorriderebbe < Voglio apprenderla!> direbbe andando a fare un passo verso Furaya sorridendole < Ti prego! Insegnamela!> concluderebbe prima di andare a sorridere con quel sorriso malato. [Chk on][27/30]

18:11 Furaya:
 Con chiara e netta evidenza, entrambe hanno avuto in passato problemi col rispettivo padre. <Papà ne diceva tante, ma la maggior parte delle volte si pavoneggiava come l'eroe impavido delle storie che mi raccontava.> Son passati tanti anni da quando è accaduto, adesso riesce a parlarne come se non fosse successo niente, come se fosse un ricordo sbiadito nel tempo, ormai tanto lontano da non poter più far male a nessuno. <Col tempo, chiunque può superarmi. Non mi reputo invincibile né la più forte dell'universo, ma se vuoi avermi come punto di riferimento, devi solo pensare a come superarmi.> Deve essere un simbolo da valicare, un modo per far pensare al diretto interessato che deve diventare più forte e non smettere mai. Vuole essere un esempio, tutto qui. <Anche io sono stata picchiata, maltrattata e violentata psicologicamente.> Come anticipato, hanno davvero parecchio in comune, sarà il gene dei Nara, quel lato psicologicamente instabile del ramo genetico di Ryota. Solleva le maniche dello yukata, mostrando le violente cicatrici da frustate che ha lungo gli avambracci. Le risparmia il marchio a fuoco ad altezza delle scapole, poco sotto il collo, per puro pudore e rispetto di se stessa. Non ha bisogno di essere compatita da nessuno. <Ryota non ha fatto altro che prepararmi ad una grande guerra> Allargando le braccia verso l'esterno con far teatrale, voce baritona e sarcastica sulla pronuncia delle ultime due parole. <non ha fatto altro che spiegarmi che i miei sentimenti e le mie emozioni non sarebbero servite a nulla durante una battaglia.> Un addestramento Anbu ben peggiore, più difficile da sopportare quando hai soltanto dieci anni e non sai ancora nulla del mondo esterno. <Il mio unico momento bello è quando potevo stare con mia madre, ma se la mamma muore? Inizi a tirarti su da sola, con le tue sole forze, cercando di crescere senza l'aiuto di nessuno. E' stata la zia, tua madre, ad aiutarmi quando ne avevo più bisogno.> A darle un tetto sulla testa, a darle una mano quando si sbucciava un ginocchio, senza versare neanche delle lacrime, a curarla quando si prendeva un malanno e non poteva vivere da sola. <Ricordavi me stessa.> Lo sguardo s'addolcisce un poco, allungandosi in sua direzione ed effettuando dei rapidi passi verso questa. La dritta s'allunga, dita affusolate e unghie curate, sapore di ciliegio che proviene dalla sua pelle, mentre ne accarezzerebbe la guancia, ammesso non venga fermata prima nel suo fare. <Ognuno arriva ai propri traguardi col suo tempo. C'è chi ci impiega due anni, chi ce ne impiega venti. Credi sia stato facile arrivare dove sono ora? Non reputarmi superiore o brillante soltanto perché ricopro il ruolo di Hokage o di Capo Clan. Senza questi ruoli cosa sono? Un ninja senza dubbio capace> Sarebbe da stolti affermare il contrario, per quanto qualcuno possa essere modesto. <però?> Ne cerca un confronto, un parere, lasciandole la parola proprio per far sì che sia lei a completare il tutto. Le di lei parole le strappano un sorriso. Ora ha un cane e una vespa fedeli. E indirettamente le vien subito da ricorrere all'altro sigillo empatico per poter comunicare con Mattyse. <{Pensa te, oltre al cane, ho trovato anche una vespa.}> Criptica senza dubbio, considerando come non abbiano parlato sino ad ora e non gli si stia spiegando alcunché nel complesso. <Non sfrutto in questo modo chi mi giura fedeltà solenne, tesoro. Voglio che tu cresca al mio fianco, con tutti i rischi che ciò comporterà.> Ognuno ha avuto un passato terribile, per questo la gente poi si comporta di conseguenza. C'è sempre un motivo dietro ad ogni sorriso malato. <Giurami solo di non diventare il mio peggior incubo.> Si riferisce a Ryota, senza dirlo apertamente, ma appare come una battuta per stemperare la situazione. Gli occhi seri, stanchi, adornati da occhiaie a malapena coperte, continuano a fissare l'interlocutrice e a far scivolare dabbasso la dritta. <Tempo al tempo.> Non oggi. <Devo riposare. Thè caldo da me?> Sopra le loro teste, c'è la magione. [ Chakra ON ]

18:49 Tachiko:
  [Dojo Nara] Schiocca la lingua prima di guardare da un’altra parte, mostrando uno sguardo di odio e disprezzo, chiudendo i pugni e facendo diventare le nocche bianche per la foga. <Perché i maschi…gli uomini Nara sono tutti così.> direbbe solamente andando a fare un gesto di disgusto con il viso, le labbra che vanno a corrucciarsi mentre lacrime continuano a muoversi < Fu-chan…> la chiama, e pensare che lei da piccola aveva sempre odiato farsi chiamare così < Tu sei colei che mi ha fatto sentire viva…> e se la ricorda, correre in quel cortile con il sole che scendeva, andava via, ma lei era lì, in quel sole, che si girava e sorrideva chiamandola a se. Lei invece si trovava per terra, in ginocchio con quei suoi capelli lunghi che l’abbracciavano a vederla, nascosta nell’ombra che creava quella prospettiva. Gli occhi rossi come il sangue che la fissavano e la ammiravano, ecco come si sente in quella relazione. La tachiko grande osserva quelle ferite ed andrebbe a girarsi, facendo scivolare il kimono andando a mostrare quelle cicatrici sulla schiena di tagli e colpi, nascosti dal lilla dei capelli che va a muovere creando una coda alta e di lato per mostrare quelle ferite rimaste sulla sua pelle e sulla sua anima distorta. < Tua zia…> direbbe solamente andando ad abbassare il capo facendo danzando i capelli lilla < Mi odiava…perché assomigliavo alla prima moglie di papà…> si umetta le labbra andando a far vibrare quello inferiore < mi diceva che ero una puttana e che avrei portato via mio padre da lei…> rialza il kimono facendo ricadere i capelli indietro < ma con te…era diversa…era gentile…come tua madre era gentile con me…> alla fine era così la situazione, due ragazzine con padri demoni…due ragazze con un passato simile ma diverso, con due esperienze simili ma in contrasto. Un cenno di diniego con la testa prima di girarsi. Furaya si avvicina e lei le lascia fare mentre sente il calore della sua mano sulla guancia. Socchiuderebbe gli occhi provando a spingerla sulla proprio pelle appoggiandoci la testa, strofinando quella epidermide delicata sul palmo di lei prima di lasciarla andare. <Però…tu sarai sempre fu-chan per me…> direbbe prima di andare ad annuire lentamente a quelle parole prima di annuire andando ad accendere una luce nei suoi occhi < crescerò, accanto a te…> direbbe sicura di quelle parole prima di fare un respiro profondo. Sente quelle parole ed abbasserebbe il capo prima di mordersi il labbro inferiore < Giuro che sarò l’incubo dei tuoi nemici…> direbbe poi verso di lei prima di mostrare uno sguardo dispiaciuto quando lei decide di non insegnarle quella tecnica. Sente quell’offerta prima di fare un piccolo sorriso < Nella borsa qui ho del gelsomino, potremmo provarlo se vuoi!> il thè al gelsomino è rinomato per essere dissetante e rilassante. < …andiamo!> e lei si muoverebbe nel caso anche la kage avesse fatto lo stesso. Si fermerebbe solo un attimo osservandola camminare ed ecco che farebbe un piccolo sorriso guardandola, un sorriso malato che in realtà è la maschera di chi non vuole accettare una realtà che la vede come protagonista < Furaya!> direbbe solamente per chiamarla prima di chinare la testa di lato < Sei brillante stasera! > e ridacchierebbe. Per gli altri magari non hanno senso quelle parole ma nella testa della Nara si, eccome. Correrebbe poi verso di lei andando a cercare di accalappiare sottobraccio la cugina per andare a bere quel thè insieme.[End]

Primo test per Tachiko per far effettivamente parte del ramo shinobi del clan Nara.
Presieduta da Furaya ed altri anziani, la prova viene superata a pieni voti. Rimaste da sole le due ninja rispolverano il passato, sentendosi unite in un passato distante.

Come far tirare fuori i Feels! <3