{ Ho bisogno di sapere }

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17:35 Rasetsu:
 La traversata è stata piuttosto difficile. Uscire da Kusa, grazie anche all'aiuto dei demonietti e di Yukio che (volente o nolente) non lo sta facendo uccidere sul posto, è risultata essere forse la parte più semplice. Arrancare fino al confine del Paese dell'Aria, invece, ha richiesto tempo e la necessità di nascondersi spesso e volentieri in anfratti. O volare. Nel dubbio, la sua innata è attiva. Si è autoinflitto una ferita sul polso, grattando con foga e recidendo una delle tante croste che si sono formate sulla pelle pallida, per poi unire il Chakra Elementale del Suiton al proprio stesso Sangue Nero. Da qui, continua ad uscire una piccola stilla di sangue. Una volta esternatosi dalla ferita aperta, inizierebbe ad aleggiare attorno alla figura del Rosso. Due lacrime di sangue scenderebbero dalle guance, fermandosi alla base del mento. Renderebbero persino gli occhi più scuri, adornati della stessa aurea maligna e divenuti altresì giallastri come quelli della piccola Serpe. Il sangue che gli aleggerebbe attorno ne ricoprirebbe l'intero corpo con una cappa composto dello stesso liquido, coagulatosi per prendere la forma d'un cappuccio che si poserebbe sul capo. La tunica scenderebbe dabbasso, sfilacciata, etera come se fosse esattamente la morte ch'è venuta a prendersi i suoi amati peccatori. Gli manca soltanto la falce, ma non è mai stato in grado d'usarla e possiede veramente poca forza per farlo. Un'aura violacea ricca di piccole scariche elettriche -insignificanti e solamente sceniche- lo dovrebbe circondare così come la tunica appena descritta. Alle estremità di braccia e gambe, si troverebbero delle goccioline nerastre che potrebbero essere usate nella creazione dei costrutti qualora ve ne sia la necessità in futuro. Veste con una camicia bianca ben abbottonata, con tanto di giaccone nero e lungo. Fino all'anno scorso, lo avrebbe portato bordeaux. Ora sembra volersi adeguare alla sua natura di Demone e a quella di capo della Yakuza. Al di sotto, troviamo un paio di pantaloni neri con righe viola scuro in verticale. Ai piedi, ha un paio di scarpe normalissime nere, chiuse. Il simbolo del Clan, pur sempre violaceo, è stato disegnato e ricamato sulla schiena. Il giaccone indossato, inoltre, è provvisto di alcune tasche interne. Vi ha inserito tre bustine di ogni Sbrilluccica, per una totalità di nove bustine. Ogni bustina trasparente ne contiene tre, per un totale di ventisette. Che fai, esci dal Paese dell'Erba e non ti porti la scorta di pilloline? Saresti soltanto un folle. Chiaramente, il vestiario sottostante è comunque visibile, ma in minor parte essendo stato poi surclassato dall'innata. Sotto i vestiti, son anche indossati un paio di vambracci ed un paio di schinieri. D'essenziale, non sembra avere nient'altro, se non qualche centinaio di Ryo per mera precauzione e dei sigilli potenzianti sul petto. Non è idiota come tutti pensano, non è affatto un troglodita soltanto perché appare tale. Sa ragionare e, in un momento del genere, sa anche che potrebbe rischiare. Avanza. Il sangue dietro la sua schiena continua a coagularsi come se stesse cercando di dargli una forma adeguata. Al confine dell'Aria, a testa alta, pronto a sfondare i portoni di Oto qualora Kioshi non alzi il culo e scenda dal suo fottuto piedistallo. [ Innata ON ][ Chakra ON ]

17:46 Itsuki:
 È da qualche giorno oramai che non può far altro che apparire profondamente perplesso, un crucciarsi che tenta di affogare ogni volta che torna a galla, combattendo tra il distrarsi a forza e il chiudercisi a pensare più del dovuto. Vi è un motivo preciso, per il quale il Goryo si trovi in prossimità delle Risaie, oramai lasciate alle spalle, considerato il fatto che il suo villaggio natio era proprio un piccolo posto nei pressi di quelle distese immani, dopo la visione dell'altra sera indubbiamente reale per quanto ineterea ed intangibile, non avrebbe potuto far altro che rimuginare su quel fagotto rimastogli in braccio per qualche breve istante, prima di svanire a sua volta. Era veramente quel che pensava? Oppure poteva essere effettivamente la sua presunta sorella, quella che giaceva nel grembo della madre - che avrebbe pure provato ad avvertirlo a riguardo - prima che la uccidesse. Non lo sà, non gli importa e non vuole saperlo ora come ora, sentimenti che lambiscono il cuore e la mente risalgono con immensa fatica e lui, con altrettanta difficoltà, li manda già come la peggiore delle medicine, abituato oramai a reprimere l'amaro di quei futili ed inutili ostacoli. Un sospiro, abbastanza pesante da renderlo difficile in quel venir trasportato via dall'aria, seppur quella brezza che accompagna il tramonto spira tra le Risaie, lì fino al confine, strappando quel sospiro dal reame del silenzio, portandosi via anche quei pensieri nefasti. Doveva essere una passeggiata specifica ed al contempo pacifica, un cercare qualche prova o indizio in quel che fu il suo villaggio d'origine, ma giace oramai abbandonato e così, un passo dopo l'altro, privo di informazioni, si sarebbe ritrovato nei pressi del confine dell'Aria. Indosso, la divisa della Yugure, fermo su di una bassa collina guarda il sole che tinge il cielo di rosa e arancio, una sigaretta accesa qualche istante fa vien retta pigramente dalla mancina lungo il fianco, la manica bianca a sfiorare le nocche della stessa mano, la destra giace in tasca <{ Non devi farti turbare da simili verità fallaci, non ne hai la prova, poteva essere qualsiasi cosa. }> è la voce di un riflessivo Eiji, il quale prosegue su questa lunghezza d'onda da un paio di giorni, pur non insistendo, spezza il silenzio in quel suo annoiarsi all'interno di Itsuki, che dopo un amaro tiro di sigaretta risponde con poco più di un mormorio < Così come poteva essere... > non riesce a dirlo, gli occhi si chiudono ed un nodo in gola gli si serra in maniera indissolubile, il fiato si spezza e la dritta in tasca si stringe a pugno, il contegno e la razionalità prima di tutto < ... L'ultima cosa che mi sarebbe rimasta di /lei/. > sì, perchè dire che tra tutte le cose possibili, sarebbe potuta essere sua figlia, no, non se la sente proprio ed il solo pensiero lo affligge in maniera fin troppo esagerata. Sia chiaro, non che desiderasse una figlia, è fin troppo giovane e sarebbe un problema andare ad avere della progenie della quale occuparsi con il tipo di vita che conduce, gli obiettivi da raggiungere e tutto il contesto, ma se solo avesse saputo che Kurona fosse incinta, che avrebbe potuto godere di un lascito vivente della Kokketsu... Allora sarebbe stata tutta un'altra questione, considerato quanto tenesse lui alla candida bambola di porcellana. Comunque, Itsuki porta con sè il minimo indispensabile, qualche tonico, protezioni per braccia e gambe messe giusto per scrupolo, non è sicuramente dell'umore per muovere le mani ma peccare di precauzioni potrebbe rivelarsi fatale per loro della Yugure, per quanto tutto sommato giochi in casa, pur essendo al confine, un confine che a quanto pare sarebbe lì lì dall'essere raggiunto da una figura che dovrebbe poter scorgere più un là. Non lo riconosce, può osservare gli abiti di buon gusto e di altrettanta buona fattura, ma quella cappa che lo nasconde che sembra ben diversa da qualsiasi tessuto mai visto, incuriosisce il Goryo che per un paio di istanti si perde in quelle violacee scariche elettriche, per poi interpellare la figura, autoritario per quanto gelido nel tono, probabilmente a nemmeno due metri di altezza in più rispetto a dove si troverebbe il Kokketsu < Una passeggiata più lunga del solito? E... Dove saresti diretto? > chiaramente lui è scoperto in viso, non ha più bisogno di mascherarsi, non lì ad Oto, eppure le rosse si mantengono fisse su quella figura, cercando di coglierne dettagli dal passo e dal resto che può notare, dovrebbe riuscire a ricondurre a qualcuno ma lì per lì è come se ce l'avesse sulla punta della lingua, ma non gli viene. Assottiglia lo sguardo, tira dalla sigaretta, attende una risposta. Ah, se sapesse che è quel buontempone di Rasetsu. No è vero, non cambierebbe niente, freddo e severo come il più delle volte, verso tutti e chiunque. { ck on }

18:17 Rasetsu:
 I propri passi continuano ad alternarsi, mantenendosi però costante. Non necessita di correre, non ora che dovrebbe aver superato il confine o trovarcisi proprio sopra. Inizia a scorgere il classico luogo campagnolo con grandi distese d'acqua, raccolta del riso ed erba. Peccato non sia quella che solitamente si fumerebbe, ma sorvoliamo. Sono dettagli poco consoni al contesto. Alza il capo, guardandosi attorno e assicurandosi che non vi sia nessuno nei dintorni, nessuno che possa arrecargli disturbo s'intende. Solleva lo sguardo, attorniato da quell'assurda catastrofe vivente che è la sua innata, totalmente nera. Appare come una nuvola d'oscuro presagio, una nuvola carica di pioggia e fulmini che continua a saettare qui e lì, fino alla distruzione completa del mondo conosciuto. E non è così, in fondo, la sua vita? Cosa si sta lasciando dietro? Distruzione? Il tempo di sua sorella caduto, Keimusho resa macerie. O il rapporto con suo padre Yukio? Crede che adesso lo detesti, che non lo aiuterebbe affatto. A sua volta lo odia come un figlio odierebbe il padre che lo limita nelle scelte di tutti i giorni, che magari non lo fa uscire di casa perché è in punizione. Valutando che lo ha pure minacciato e gli ha rifilato dei Pierrot al locale, tutto sommato, ha senso anche il timore reverenziale che prova nei suoi confronti. <Uh?> Piega un sopracciglio verso l'alto, corrucciandosi nel notar la presenza di un uomo dai lunghi capelli corvini. In un primo momento, non lo riconosce come vorrebbe. Gli occhi giallognoli restano fissi in quelli altrui per lunghi istanti. Inspira, schiude le labbra pallide e sottili. <...> Lo scruta dalla testa ai piedi e viceversa. Un paio di volte, almeno. <Che grandissimo figlio di puttana!> Esclama con un sorrisone che si estende da un angolo all'altro del faccione adornato dal crine rossastro e dall'aura nerastra dei Kokketsu. Effettuerebbe un rapido balzo, piegando le ginocchia ed incanalando in esse una modica quantità di Chakra per cercare di darsi la spinta necessaria. Irrigidirebbe i muscoli dei glutei, delle cosce, della bassa schiena e dei polpacci, sollevando i talloni e allargando appena le braccia verso l'esterno. E' palese che stia balzando in sua direzione, probabilmente soltanto per avvicinarsi, vero? Gli occhi si velano di lacrime, non sta piangendo davvero, ma è soltanto commosso perché il suo AMICONE -preso molto con le pinze- è ancora vivo. Vivo e vegeto, aggiungeremmo, non ha neanche il segno di una bruciatura apparentemente. Durante la fase aerea del balzo, cercando di sollevarsi da terra per circa due metri, allargherebbe sia le braccia che le gambe verso l'esterno. Apparirebbe come una sorta di stella marina mentre si lancerebbe direttamente contro il collo di Itsuki per cercare di abbracciarlo, aggrappandosi a questi qualora non provi ad ammazzarlo, ovviamente. <NON HO CREDUTO NEPPURE PER UN ISTANTE CHE FOSSI MORTO!> Sembra letteralmente una fanciulla abbandonata al suo destino con il ragazzo disperso in guerra, appena rivisto. Sono quasi carini! Data la vicinanza, ammesso l'altro non si sia scansato, anch'egli sarà immerso nella nuvolona nera generata dal sangue del Rosso. Non lo sbaciucchia, per ora. [ 1/4 - Salto verso Itsuki ][ Innata ON ][ Chakra ON ]

18:50 Itsuki:
 Insomma, diciamo che di certo non si aspettava di trovare Rasetsu, lì al confine. La situazione per accedere al paese dell'Aria è drastica e abbastanza limitante, ma dopotutto lì si è ancora al confine quindi è plausibile che il Rosso si conceda quell'apparente spensierato camminare, nonostante le precauzioni non manchino visto l'essere bardato. Quando gli occhi giallastri gli si posano addosso, lì poco più in basso, non collega ancora il tutto e risulta perplesso tanto quanto l'individuo che ha davanti, piega la testa di lato il Goryo e la coda d'ebano segue quel breve movimento < Mh? > perplesso a sua volta da quella reazioni inizialmente nulla, quasi potrebbe sentirsi in dovere di mettersi in guardia dati gli attimi di silenzio ed interdizione, ma l'esclamazione del Kokketsu gli darebbe un ulteriore indizio riguardo al con chi avrebbe a che fare, anche se, pur non essendo dell'umore per simili scherzi - sì, non lo è mai - non coglie l'ironia di Rasetsu e lì per lì semplicemente si concede un'interrogativo e relativamente confuso < ... Prego? > ah sì, sua mamma la si poteva definire così ed in chissà quali altri deplorevoli modi, ma non è quello il succo del discorso, non è l'insulto nei confronti della genitrice che per primo etichetterebbe in mille coloriti modi, se solo fosse un pò più scomposto nei modi <{ Indubbiamente un saluto passionale. }> ridacchia da dentro Eiji, che impigrito guarda la scena solo per un paio di istanti, per poi tornare a giocare con quello che effettivamente sembra una sora di acchiappa sogni appena ad un soffitto scuro, invisibile, proiezioni fittizie di quel piano dimensionale dove lui vive, lì dove è possibile tutto ed allo stesso tempo niente. Eppure, mentre il Bakeneko sarebbe lì lì per comprendere effettivamente di avere a che fare con Ryuuma, proprio mentre stava per schiudere le labbra per rispondere a quel saluto e distendere il viso in un'espressione appena più rilassata, ecco che la figura in questione vedrebbe di andare a caricare una spinta verso l'alto, flettendo le gambe per poi tentare di assaltare al collo il povero Itsuki (?) che ovviamente, al sentire urlare quelle parole pregne di commozione, allora alla fine capirebbe, il viso immutato e gli occhi che si chiudono appena in segno di apprensione < Ah, Rasetsu. > no, non è un sospiro rammaricato, è un pò come quando si giunge finalmente alla soluzione di un puzzle o di un'enigma, anche se per il resto, nuvola nera che sia o meno, sappiamo tutti come andrà a finire. il Chunin, porterebbe entrambe la mani avvolte di nero dietro la schiena, raccogliendole momentaneamente con l'una che afferra l'altra per il polso, gli occhi rossi che si erano riaperti per denotare quella sua traiettoria di volo si chiudono di nuovo per un'istante, un semplice breve balzo indietro, un metro scarso praticamente, quanto basta per evitare di ritrovarsi li Kokketsu appolipato al collo. Tralasciando tutte le questioni di contorno, il fatto che sia un Kokketsu, la questione di Oto nei confrotni di Yukio eccetera eccetera, è che semplicemente il Goryo non è di certo fatto per le smancerie e tanto meno per i gesti fisici che possano in un qualche modo esprimere affetto, che sia tra fratelli, amici o amanti, persino la Seimei sa bene della freddezza imprescindibile del Corvetto. Quindi, presumendo che Ryuuma sia atterrato carponi, o di faccia, su quella collinetta, lui vedrebbe poi di compiere mezzo passo in avanti, si china appena e per dimostrargli che - ora come ora - non ha particolari risentimenti personali riguardo il vederlo, gli tenderebbe la mano destra, per aiutarsi a rialzarlo, mentre nella sinistra permane la sigaretta, dietro la schiena. Un gesto che in ben pochi potrebbero dire di averlo visto fare da Itsuki, decisamente in pochi <{ Sì, è decisamente Rasetsu. }> commenterebbe Eiji con un fare un pò più spiritoso di prima, intrigato ora dalla questione, con il Goryo che poi domanderebbe < Che ci fai qui...? L'ultima volta fuori dalle mura di Oto, con Yukio... O eravate ubriachi o non si spiega tanta... Ignoranza? > sì, perchè chiaramente ha saputo anche lui di quella loro rapida e fugace apparizione, ma non chiede con severità, non riuscirebbe manco volendo, il tono è piatto e cordiale, quasi bsta e avanza per esprimere il fatto che in un certo senso anche a lui - loro due - possa far piacere rivedere il Kokketsu. { ck on }

19:33 Rasetsu:
 Piegate le gambe e spiccato il balzo, si ritrova in aria a cercare di atterrare proprio sul povero Itsuki di turno. Questi si limita a compiere un singolo spostamento all'indietro, dettato proprio dall'evitare di avere addosso quello scapestrato di Rasetsu. Atterra letteralmente ai piedi altrui, cercando di poggiare le mani a terra in modo sconclusionato, purché riesca a frenare la caduta. Non essendo dotato di particolare velocità, in effetti, riesce soltanto a scorticarsi le mani e poggiare il culo sul terreno sporco. <Ma che palle, potevi almeno prendermi al volo!> Esclama, mettendo su addirittura il broncio e fissando in cagnesco il Goryo. Sbuffa, rialzandosi subito dopo, spazzolandosi il sedere con l'ausilio della mancina. Così facendo, vorrebbe almeno pulirsi gli abiti indossati, evitando di sporcarseli. <Che cazzo significa "Ah, Rasetsu"? Ti eri dimenticato di me?> Si autoindica con l'indice che punta il proprio petto, totalmente allibito dalle frasi pronunciate da Itsuki. D'altronde, lui non ha fatto un bel niente, anzi ha aiutato loro a prendere possesso di Oto. <Fammi capire, ti fingi morto, sono contento del fatto che tu non lo sia affatto e questo è il ringraziamento?> Adesso sembra essere veramente adirato con quello che reputava quasi un compagno, un amico, probabilmente soltanto Eryk lo capisce davvero. Piangerà sulla sua spalla, questo è certo. Compie dei passi indietro per allontanarsi di qualche metro, evitando così di stargli addosso e di sembrare il sottone di turno, quando è palese non lo sia. Era soltanto contento di rivederlo, ma la reazione altrui non gli è piaciuta affatto, pertanto mantiene ancora il muso lungo e preferisce distanziarsi. <Ubriachi? Ignoranza?> Fa mente locale, senza mentire, su quel che è successo quella sera. Ricorda senza dubbio tutto, ossia che ha litigato con Yukio, dopo essere stato dislocato ad Oto perché infuriato, avendolo poi spedito nel suo locale, unico luogo totalmente neutrale dove il ruolo di dell'Hasukage non ha nessuna influenza. <Ma se a momenti mi dava due pizze in faccia e mi lasciava morto dentro Oto! Era incazzato nero, ti dico. Abbiamo litigato di brutto. Neanche i suoi figli che IMPLORAVANO DI LASCIARE STARE ZIO RASETSU> Ora sta vaneggiando, tanto da mostrare degli occhioni grossi e apparentemente infantili, con le mani chiuse a pugno sotto il mento. <sono riusciti a fermarlo!> Scuote il capo, affranto da cotanta maldicenza nei suoi confronti. <Quindi? Di chi era quel corpo, mh?> Parlando del finto cadavere di Itsuki, seppur la domanda potrebbe non essere colta facilmente dal diretto interessato, proprio per via del carattere d'entrambi, uno esuberante e l'altro freddo e distaccato. [ Chakra ON ][ Innata ON ]

21:00 Itsuki:
 Sì, il Kokketsu viene fatto atterrare da solo e le lamentele sono più che lecite, per quanto Itsuki se le aspettasse ed al ritrarre della mano ed il conseguente riergersi dritto andrebbe a concedersi un semplice e breve sospiro, conscio del fatto che non è che sia effettivamente uno tutto muscoli e prendere Rasetsu al volo, così all'improvviso, sarebbe potuto rivelarsi un fallimento per entrambi < Probabilmente saremmo caduti entrambi, il che sarebbe stato, come credo pensi anche Eiji... Indecoroso. > e trae un tiro dalla sigaretta, avvicinandola alle labbra per poi lasciare che il fumo esca per contro suo, senza manco sospingerlo con un filo di fiato, le labbra appena schiuse e nulla di più di un misero espirare. Chiaramente poi il colorito modo di esprimersi di un infastidito Ryuuma vanno a palesarsi nella loro maniera più genuina e mentre Eiji risponde al dire di prima in maniera complice e concordante, annuendo <{ Precisamente. }> il Goryo accoglierebbe le parole del Rosso sino a quando giunge alla questione delle sue modalità di ringraziamento, sollevando la mancina per far cadere un ciocco di cenere con un secco colpo dell'indice, osservandolo nel suo finire a terra, portando poi le rosse sul Kusano < Non te la prendere, preferivi un "Ciao Rasetsu? " > e cerca di addolcire appena il tono, ci prova e si sforzerebbe anche per una volta, per quanto quello vai in maniera quasi impercettibile, lasciando che lui continuo con quel suo solito freddo siderale che emana dal tono e dalle proprie non-espressioni < Sai che non sono tipo da emozioni, ma è comunque un lieto incontro, dopotutto. > a dire il vero lo è stato, un qualcuno in gradi di soffrire a causa dei sentimenti, dei quali ha sperimentato sia il dolce più irresistibile che l'amaro più sgradevole, ma a quei tempi per quanto ricorda non avrebbe avuto a che fare più di tanto con il Rosso, quindi omette, mantiene la sua maschera di pietra ghiacciata, continuando a fumare dalla sigaretta, lasciando che il discorso prosegua in direzione dell'evento citato in causa dallo stesso Bakeneko, con il Kagurakaza che da dentro osserva divertito ed incuriosito dalla presenza del Kokketsu. La spiegazione da parte del Rosso non tarda di certo ad arrivare, anzi, sembra pure che dopo quell'inizio non così tanto drammatico tutto venga trasformato in un piccolo teatrino improvvisato che manterrebbe il Goryo in quel suo alone inscalfibile di silenzio < ... > a parte il nominare i figli di Yukio e portarlo per un'istante solo verso il pensiero di Kurona, non è quello, è che la vaneggiante breve commedia di lui non lo convince affatto, per quanto trovi ironico in un certo senso quell'esagerare riguardo le proprie sventure < Litigato? E perchè mai? Sarei curioso di sapere cosa possa far imbestialire a tal punto l'Hasukage in persona... > presumendo il fatto che c'entri Rasetsu in tutto ciò, visto e considerato che le pizze in faccia per lasciarlo morto dentro Oto voleva letteralmente darle a lui, avanza domandando con genuina curiosità riguardo quell'episodio, nessun particolare secondo fine, nessuna malizia, pura e semplice intenzione di dialogare in maniera spensierata e poi chissà che qualcosa venga fuori di suo. Non ha voglia di far lo sbirro cattivo e poi, gli manca la sua altra collega sbirro cattivo, non funzionerebbe. Ed a proposito di quella sua collega, la questione verte improvvisamente verso quel corpo, quello che la stessa Kimi si sarebbe procurata in maniera tanto gentile lì a Kusa, un individuo a caso, del quale ne a lei ne ad Itsuki potesse fregare nulla, totale disinteresse ed un che di penoso o patetico, nei confronti di quel tizio, si dipinge a malapena sul viso del Chunin che scrollando le spalle andrebbe avvicinando nuovamente la sigaretta, chiudendo gli occhi per un'istante < Non ne ho idea, qualcuno si è proposto per aiutarmi approfittando di un qualche barbone in giro, a me interessava solo scamparla senza particolari problemi. > e così è stato, e di nuovo toglierebbe la cenere con un colpetto leggero, rimanendo quanto più sul vago possibile, per quanto oramai il danno è fatto, poco conta visto il tempo passato < Te ne eri accorto? > curioso, domanderebbe andando a riallacciarsi alla consapevolezza di Ryuuma riguardo l'essere ancora vivo di Itsuki. { ck on }

21:51 Rasetsu:
 Fa roteare lo sguardo verso l'alto, imbronciandosi nuovamente. Sembra proprio che questa rimpatriata non sia affatto piaciuta al Rosso, il quale si aspettava chissà quale benvenuto. Del resto, cos'ha fatto di male? Lui proprio *non lo sa*. E' questo il bello. Non se lo ricorda. <Non me ne frega un cazzo di quello che pensi tu o questo fantomatico Eiji dei miei stivali!> E sbatte anche un piede a terra, da bravo ometto senza dubbio maturo. Potrebbe drogarsi come tutti, e invece passa il tempo a rompere le palle alla gente. Ah no, aspettate, fa pure quello. Incrocia le braccia al petto, facendo coagulare il sangue nero che gli aleggia attorno. Così facendo, cerca di creare una sorta di seduta, una sedia priva delle gambe, ma solamente un supporto dove potersi sedere. Esso sarebbe sospeso in aria, ad altezza dei glutei del Rosso. Manipolerebbe il tutto mentalmente, un atteggiamento non dissimile da quello di Yukio, formando una forma solida composta esclusivamente da due lati: seduta e spalliera. Sarebbe grande circa un metro per un metro, più che sufficiente per stare il più possibile comodo. Non è certo interessato ad una seduta confortante, l'importante è che non debba camminare e possa riposarsi un minimo. Lo spessore non supererebbe una ventina di centimetri, anche se non ve ne sarebbe bisogno in maniera eccessiva, avendo una resistenza tutta sua come costrutto. <Sì, cazzo. Sono contento di vederti vivo> Glielo ripete, volendogliela far pesare in qualche modo, seppur siamo tutti sicuri del fatto che ad Itsuki scivolerà sulla pelle come acqua piovana durante un temporale autunnale. <e mi aspettavo una reazione diversa> Si comporta come una ragazzina a cui non è piaciuto il carattere del proprio ragazzo per nessuna ragione in particolare, piccata però dal fatto che non si sia comportata come lui lo immaginava. Che degrado! <quindi, anche un "Ciao, Rasetsu" mi sarebbe piaciuto davvero tanto. Specialmente ora che sono praticamente ripudiato in qualunque territorio io metta piede.> Sbuffa, poggiandosi finalmente su quel sostegno, facendo ciondolare le gambe nel vuoto. Piegherebbe anche il busto innanzi per poter portare i gomiti sulle rispettive cosce. Il busto si piegherebbe un pochetto in avanti, giusto per trovare una posizione quanto più comoda possibile per lui. Il resto del sangue continuerebbe ad aleggiargli attorno, cospargendo le estremità del corpo altrui con tanti piccoli grumi neri. Solleva di nuovo il sopracciglio, dubbioso dalle domande che provengono dal ragazzo. <Che cazzo di domande fai?> Sbarra gli occhi, non sta mentendo e non sta neanche improvvisando; che poi adotti il suo solito modo di fare, non è un suo problema. E' semplicemente il suo carattere. <Sono a tutti gli effetti un traditore di Kusa, il mio cazzo di volto è appeso sui muri del Villaggio e ho una taglia di diciassettemila Ryo! Diciassettemila Ryo!> Agita la manca in aria, scocciato dalla situazione e dal fatto che, appunto, debba aspettare l'Uchiha per chissà quale oscura ragione. <Yukio mi ha fatto la cazzo di paternale, come farebbe qualunque genitore al proprio figlio, lamentandosi d'averlo tradito, di qua e di là! Io non ho tradito proprio nessuno!> Beh... Hai collaborato all'uccisione di un Kage, non vorrei dire. <Non ha mai fatto il padre in questi dieci anni che ci conosciamo> Anche meno, direi. <e ora se n'è uscito dicendo che non mi sarei dovuto comportare così.> Sbuffa, alzando il tono della propria voce per palesare il suo totale dissenso nei confronti del genitore. <E' impazzito, te lo dico. Sono un medico, so riconoscere i segni di uno squilibrio mentale.> E detto da uno che CONVIVE dalla nascita con gli squilibri mentali, capite anche voi, è tutto dire. <L'hai scampata fino ad ora, deduco. Il gioco poteva reggere se non mettevate il tuo dito assieme al resto del corpo. Anche se bruciato, sono riuscito a ricavare del DNA, abbastanza per compararlo al dito e scoprire l'inghippo. Quando volete fare qualcosa del genere, contattate la Yakuza, cazzo. Questo lavoro l'avrei fatto in due secondi e nessuno si sarebbe accorto di niente.> Propone uno dei suoi tanti lavoretti come mafioso, ovviamente, mica scemo. [ Chakra ON ][ Innata ON ][ 2/4 - Costrutto ]

22:41 Itsuki:
 Sembra che dal canto di Ryuuma, l'abbia combinata grossa, eppure dal proprio punto di vista non si scompone minimamente, non è per nulla solito a dimostrare alcun segno di gioia o piacere nel vedere qualcuno, è più una cosa da Eiji, considerando che Itsuki non ha un vero e proprio modo di esprimersi, affatto, mentre invece Rasetsu và sempre più nel colorito, passando da intercalare scurrili a parole più ricercate creando un personaggio indubbiamente buffo, lasciando uno stesso Eiji appena stizzito, immobile, si zittisce e getta uno sguardo di lato, che sarebbe in direzione di Ryuuma, ma tanto quello non può chiaramente vederlo. Itsuki invece lì per lì non risponderebbe, si prende qualche istante per poi andare a sospirare quasi all'unisono con il Kagurakaza, facendo probabilmente il gioco dello stesso Kokketsu < Mi ferisci così, anzi ci ferisci entrambi, ma suppongo che non importi particolarmente a nessuno dei due, ferire il prossimo. > una banale quanto scontata affermazione, sta recitando perlopiù, adeguandosi ai modi di fare dell'altro. Con curiosità ed attenzione, osserverebbe il sangue nero prendere vita e mutare nella forma, delinearsi nell'andare a ricreare quella seduta che di lì a poco accoglierebbe il fondoschiena dello stanco Rasetsu, che continua con le sue manfrine, costringendo quasi Itsuki a sollevare la dritta, che esce dalla tasca del nero hakama per portarsi lì all'apice del setto, gli occhi si chiudono ed indice e pollice massaggiano appena, lentamente, inspira prima di andar poi a sospirare, non faceva il Kokketsu un tizio tanto romantico (?) ma se la cosa l'ha indisposto a tal punto, lui non potrebbe far altro che rispondere in maniera quanto meno gentile, riportando la dritta in tasca. Perlomeno, non pensa che sia strafatto. Quindi, il tono di voce cerca di essere appena più morbido, ci prova eh, ma i risultati sono scarsi come al solito, che poi anche il come al solito è tutto un dire visto che sono ben poche le volte in cui si sforza di suonare diversamente dal suo solito nulla più piatto < D'accordo, la prossima volta vedrò di esprimere al meglio la mia felicità. > mente, o meglio, è già certo in realtà che non ne sarà minimamente in grado e lo saluterà magari anche con un 'ciao' che dopotutto non guasta mai, ma la freddezza sarà sempre la solita < Per questa volta, perdonami, non sono dell'umore, recentemente con la questione degli spiriti ho avuto uno spiacevole... Incontro, direi. > sì, lo definisce così, omettendo la rivelazione inerente a quello stesso evento descritto che probabilmente, tenendolo assorto nel reame dei propri pensieri, lo avrebbe portato a reagire in maniera un po' più distaccata del solito dalla comparsa del Rosso. E poi, di nuovo, eccolo che parte a cannone l'altro, riferendosi alla taglia e alla piccolezza inerente l'essere praticamente un Mukenin dopo gli eventi riguardanti Oto < Ah, una cifra non indifferente, ma è solo una quisquilia di poco conto, per quanto sia spiacevole la tua situazione, non lo metto in dubbio... > e si riallaccerebbe alla questione dell'essere ripudiato in qualunque territorio, per quanto in parte il Goryo creda che il proprio interlocutore stia esagerando. Fuma dalla sigaretta e riprende poi a parlare, noncurante verso la questione della taglia, considerando la maniera efficace - per quanto imperfetta - con la quale hanno gestito la sua, lui e Kimi < Diciamo che la tua collaborazione gli da il diritto di pensarla in questo modo, è lecito, ma probabilmente è soltanto incapace di vedere il quadro in generale... Un Kage noioso, così come tutti gli altri Kage al di fuori di Hitodama. > ed andrebbe a riferirsi all'Uchiha con il nome dello Yokai che lo definisce come membro effettivo della Yugure, continuando, con uno scoccare di un'occhiata complice nelo sguardo ambrato di lui < Però ci siamo divertiti, non trovi? E guarda adesso, siamo alle porte dello spettacolo principale. > o sarà forse l'introduzione di un nuovo evento, di un nuovo arco? Chi lo sà, lui lascia nuovamente cadere la cenere, mancano un paio di tiri, ma le rosse si scostano dalla sigaretta e tornano in direzione di Rasetsu < Impazzito? Mh, diciamo che tra tutti e due, quella volta al bar ho avuto modo di notare una certa affinità tra le vostre personalità, ma definire chi dei due lo sia o meno mi risulta difficile. > porta la dritta sotto al mento e lo sguardo si posa verso terra, questa volta potrebbe anche fidarsi delle parole di Ryuuma, anche se non sarà di certo una novità il definire l'Hasukage pazzo, dato che lo ricorda anche come si è presentato a quel matrimonio, ora che ci pensa. Poi, l'argomento si sposterebbe verso la questione inerente il corpo, sì, a quanto pare il Kokketsu se ne è accorto e questa volta, un lieve sorriso si abbozza sul viso del Goryo, è veramente uno spostamento di una virgola, ma quell'intrigante della loro riuscita quasi perfetta e dell'eventuale servizio che avrebbe potuto offrire lo stesso oramai capo della Yakuza, la cosa risulterebbe indubbiamente divertente < Capisco, lo terrò a mente per la prossima volta, sperando che non ce ne sia bisogno, per quanto potrebbe sempre capitarmi di fare pubblicità, chissà. > un altro tiro e qualche breve istante dopo l'ultimo, rubine per terra sull'erba, mozzicone a terra e la scarpa sinistra che soffocherebbe il rimasuglio. { ck on }

21:52 Rasetsu:
 Hanno un carattere decisamente diverso, a tratti praticamente opposto. Eppure non sembrano essere mai andati tanto in disaccordo, si sono spesso trovati sulla stessa lunghezza d'onda quelle poche volte che hanno avuto modo di parlare. <NYAHAHAHAH!> Scoppia a ridere, con quella sua risata fastidiosa, sganasciandosi e aprendo le fauci. Resta seduto su quella sedia improvvisata fatta col proprio sangue, con le gambe ciondoloni verso l'esterno e le braccia piegate sulle cosce. <A me interessa eccome ferire il prossimo> E' un caposaldo della sua cultura, specialmente per quanto riguarda l'innata, avendo la necessità di ferire, di aprire anche solo un piccolo taglietto affinché possa farci poi fluire il proprio sangue. Una vera e propria invasione. <tuttavia, non nel modo in cui lo sto facendo adesso. Ma è pur vero> Ogni tanto, rammenta d'essere capace d'usare anche parole differenti dalle parolacce, ricordando d'essere uno scienziato, uno studioso! Ogni tanto, eh, non sempre. <che non ne ho intenzione al momento.> In qualunque modo la si voglia intendere. Per fortuna, o soltanto perché lo si voglia prendere in giro, Itsuki sembra assecondarlo nel migliore dei modi. Addirittura cerca di farlo star tranquillo, come farebbe un buon amico o un buon psicologo che non ti attacca verbalmente soltanto perché sei in cura da lui. <Okay.> Pronuncia con un piccolo broncio che si tramuta successivamente in un sorrisetto convinto, distendendo le labbra verso l'alto e gli angoli di queste ultime, mettendo altresì in risalto anche l'affilata e bianca dentatura. Sì, gli è passata soltanto perché Itsuki lo ha praticamente tenuto alla mano e non gli ha permesso di arrabbiarsi. Sappiamo tutti che sarebbe potuto succedere molto facilmente. <Oh, a chi lo dici!> Agita la mano, palesemente infastidito, tanto da far schioccare la lingua sotto al palato. <Avrei preferito incontrare di gran lunga mia sorella Kurona, chiederle come fosse possibile che una creatura immortale come lei possa morire, e invece?> Domanda retorica la sua, dal momento che riprenderebbe a rispondere immediatamente. <Invece, ho avuto lo spiacevole incontro con quella puttana di mia madre.> Nella maniera più letterale possibile, qualora gli diciate che è un figlio di puttana, lui vi risponderà in maniera totalmente positiva e non si arrabbierà neppure. Il primo passo, giustamente, è esserne consapevoli. <Specialmente se a Kusa ho il mio fottuto locale e il mio dannatissimo laboratorio.> E sappiamo tutti, di nuovo, quanto possa amare platonicamente quel luogo pieno di provette, organi ed esperimenti vari, tra cui le sue stesse cellule con le quali vuole creare un bambino in provetta, esattamente come ha espletato nei confronti di Eryk qualche settimana prima. <Hitodama?> Non s'è interessato granché, quindi ha praticamente balzato il momento in cui hanno scelto dei soprannomi ciascuno di loro. Tuttavia, l'argomento successivo lo fa nuovamente stranire ed arrabbiare, come se poi fosse difficoltoso fargli raggiungere un simile stato emotivo coi frequenti sbalzi d'umore che ha. <Col cazzo che mi sono divertito! Il divertimento se lo sono preso tutti quelli che sono andati contro Kunimitsu. Alla prigione, è successo il fottuto macello. Kimi mi stava lasciando morire là dentro se non fossi stato capace di cavarmela con le mie sole forze. E tu lo chiami DIVERTIMENTO?!> Sbraita e alza la voce, incurante delle lamentele che si ostina a far presente. Possono sentirlo anche dall'altra parte del globo per quanto lo riguarda. <Ehi, ehi! Io non sono pazzo. Sono diversamente brillante.> Ti rendi conto che ti sei automaticamente insultato? Ma perché sto qui a narrare delle sue vicende quando è palese che si sta scavando la fossa da solo? Gonfia addirittura il petto, convintissimo di quanto appena pronunciato, ovviamente. <Ti faccio anche un buon prezzo. Si vede che chi ti ha aiutato non sapeva il fatto suo.> Stai parlando di Kimi, zitto, dai. Evitiamo di nuovo di farti inculare dalle farfalle, che dici? [ Chakra ON ][ Innata ON + 1 Costrutto ]

22:34 Itsuki:
 L'inconfondibile risata del Kokketsu quasi riecheggia per le vuote risaie, istintivo il guardarsi intorno di Itsuki che facendo saettare le rosse a destra ed a sinistra, sfiorerebbe entrambi i vertici, come ad aspettarsi qualcuno che possa giungere all'improvviso, dopo aver sentito Ryuuma esprimers in quella sua solita risata frastornante, tanto che potrebbe ridere anche per il Goryo, visto che probabilmente non ha mai riso veramente in vita sua < Ah, se è in quel senso interessa anche a me ma oggi... No, è un paio di giorni che ho alcune cose a cui pensare... > ed il broncio di lui si trasforma in qualcosa di più felice e gioioso, gli affilati denti di Rasetsu spuntano come una chiostra demoniaca in quello sfoggio di un sorriso malevolmente convinto, che poi forse è solo il sottofondo della sua figura, non è che sembra un cattivo vero e proprio. Magari a prima vista, ma se Eiji ed Itsuki dovessero effettivamente etichettarlo o definirlo in una cerchia specifica, probabilmente non saprebbero nemmeno loro come ripondere. Ed a proposito di quel suo riflettere e pensare, vi si perde ancora per lunghi attimi, sente le parole del Rosso che scorrono in sottofondo come se fosse l'acqua di un ruscello distante, per qualche secondo quasi si estranea del tutto dal contesto posando lo sguardo rossastro verso terra, schiudendo le labbra in quel continuare a pensare, a ragionare, a collegare il fatto che probabilmente potrebbe domandare un consiglio, ad un Ninja del calibro del Kokketsu, riguardo al come poter scoprire un'eventuale verità riguardo la visione che ha avuto la notte del portale ad Oto. Per l'appunto, il nome di Kurona stessa viene omesso, distratto e rapito dal proprio rimuginare si riprende soltanto quando quello conclude il proprio periodo insultando la madre, scuotendo lievemente il capo come a riprendersi da un breve sonno profondo, risollevando le vermiglie verso di lui < Ah... Perdonami, ero sovrappensiero, anche io non sono mai andato d'accordo con quella cagna di mia madre, se ti consola. > si riallaccia così al discorso, volgendosi poi in direzione di un albero non troppo distante, saranno un paio di metri o poco meno, assottigliando lo sguardo in quel domandare relativamente curioso, mentre si volta < Mh? Gestisci un locale? Non ti facevo così responsabile. > e questa volta, l'Eiji che da dentro si era raggelato, tirando poi un sospiro al sentire il nome della Kokketsu defunta associato al grado di parentela espresso prima da Ryuuma, eccolo che si ripresenta con un commento assolutamente personale riguardo il presunto locale del Rosso, quello citato da Itsuki che si è mosso intanto verso il tronco sul quale si poggerà di spalle <{ Oh... Immagino che se le'atmosfera sia anche solo come quella dall'Hasukage... Beh, ci sarebbe da divertirsi, forse. > sempre che se ne riesca ad uscire sani e salvi, senza una qualche malattia, una possibile coltellata, tutti gli organi al suo posto e chi più ne ha più ne metta. Per quanto riguardo il laboratorio è ben più ovvio, viste le competenze di lui a parte dall'essere un semplice Shinobi < Ah, è solo un nome identificativo per l'Uchiha. > roba di poco conto, la mancina si solleva uscendo dalla tasca muovendosi in un alone nero impreciso, sguardo piatto ed espressione nulla, un soprannome non è poi niente di che < Tipo, se preferisci puoi chiamarmi Bakeneko... > e solleva le spalle chiudendo gli occhi per qualche istante, rivelandogli il suo appellativo senza alcuna remora, prezioso ma non di certo un qualcosa da custodire gelosamente e/o avidamente. Il racconto riguardo Keimusho, poi, quasi riuscirebbe a strappargli un lievissimo sorriso, anche se pure stavolta è un qualcosa che si potrebbe valutare con una livella, lo si potrebbe notare con un microscopio o con un'ingrandimento rallentato otto volte < Mh... > la mancina che era tornata in tasca ora si porta sotto al mento, riflessivo per quanto allo stesso tempo onesto, tono che comunque non si pronuncia in maniera diversa dal solito < Concordo riguardo al fatto che i modi di operare di Medusa possano essere... Opinabili, ma se non altro siamo ancora tutti vivi per raccontarlo, chissà, un giorno magari brinderemo..? > ma gli occhi roteano appena nelle orbite in quel suo andare ad alludere ad un eventuale ubriacarsi, non è ne avvezzo ne solitamente abituato a simili pratiche distruttive (?) ed è bastato al bar di Yukio - così come quelle scintille scattate tra lui e Ren - per vedere come quella sostanza alterante possa ridurlo, senza contare che il più delle volte è Eiji poi a prendere il sopravvento in quei casi, ma poco importa, visto che poi la frase con la quale se ne esce il Rosso confonderebbe per un'istante Itsuki, spiazzato, silente e con le mani di nuovo nelle tasche, lo osserva ancora per qualche istante prima di rispondere in maniera quanto meno supportiva < Ed è quello che ho sempre pensato anche io. > direbbe, onesto però riguardo l'essere diversamente brillante, che lo considera un pregio come l'elevarsi dalla massa, il Goryo, piuttosto che un insulto vero e proprio, anche se dipende dai punti di vista effettivamente. Poi però, quando lui andrebbe a sminuire l'operato di Kimi, il Corvetto si sarebbe già ritirato nuovamente nei propri pensieri, quelle parole vengono quasi del tutto omesse, ovattate, ed anzi, a tornare a pensare alla questione di quella notte degli spiriti, andrebbe a ritroso fino a quella sera, rimettendo insieme le informazioni in suo possesso, mandando poi avanti veloce come in una registrazione, lì fino al punto dove avrebbe parlato di quel preciso evento con lo stesso Ryuuma, come quando pensate ad un punto preciso di una conversazione del quale si è discusso poco fà, per riprendere da quel preciso argomento soffermandosi sulle parole e frasi che effettivamente ci si è scambiati. E lì, lì scatterebbe effettivamente qualcosa nella mentre del Chunin, un balugino nelle iridi rubine, gli occhi si sgranano, lo sguardo a puntarsi di nuovo nelle ambrate del Kokketsu < Aspetta... Cos'hai detto..? Chi era... Tua sorella? > il tono che piano piano si sfuma, la voce che pare sull'orlo di vacillare ma si ricompone in maniera quanto più salda possibile tra quelle pause, l'inespressività che muta lievissimamente in un'alone di disperata speranza, mentre Eiji, chiaramente, mormorerebbe <{ Oh no, ti prego. No. }> e le mani a posarsi sulle tempie del fu Principe che già prevede un'affaticamento mentale non da poco. Così, per chiamarlo in maniera carina e non una rottura di co... Librì. {ck on}

23:30 Rasetsu:
 Itsuki gli rivela che di recente ha molte cose a cui pensare, affermazione innanzi alla quale si limita a stringersi nelle spalle. D'altro canto, stiamo sempre parlando di Rasetsu. Sorvola e passa oltre perché l'argomento non gli interessa né lo riguarda direttamente, questo è quanto. <Mh?> Sembra essersi perso nei meandri dei propri pensieri, ma questo non lo riguarda al contempo, ricevendo comunque una risposta da parte sua. <Ecco, siamo in due. Se n'è uscita dicendo che almeno adesso sembro un uomo, che finalmente mi sono dato da fare e che è orgogliosa di me. Ma che cazzo me ne frega, dico io?> Sbuffa sonoramente, agitando anche una mano in aria in maniera del tutto teatrale, ossia il suo solito modo di fare. A tutti gli effetti, Rasetsu comunque non è cattivo. Non nella sua totalità almeno. Ha senza dubbio una propria etica morale che, qualora venisse messa in discussione, potrebbe causare un risvolto ed una reazione sicuramente negativi e fuori contesto. Non si lascia comandare da nessuno, bensì segue soltanto gli ordini e le regole che più gli garbano, evitando di farsene imporre. Come quando Kioshi gli ha strettamente detto di ASPETTARE quando avesse deciso lui per entrare ad Oto. E, invece, eccoci qui! Impaziente come al solito, sicuro del fatto che non abbia commesso alcun errore nei loro confronti, incurante delle possibili ripercussioni, s'appropinqua ai portoni dove probabilmente verrà malmenato per costringere Kioshi a scendere dal suo fottuto piedistallo. Ha scoperto d'essere capace di provare affetto, ma soltanto per chi decide lui stesso, restandovi poi legato per il resto della vita a meno che non gli facciano un torto enorme. Dipende molto dalla giornata, specialmente se si sveglia con l'umore sotto sopra e la necessità di dar fastidio al prossimo. E' molto complicato. <Ho bisogno di un luogo stabile per i miei affari ed ero riuscito ad ottenere un permesso speciale.> Solleva l'indice della manca verso l'alto, da bravo professorone quale ovviamente non è. <In quel luogo, non può venirmi a cacciare nessuno, tanto meno l'Hasukage. Tutto è legale finanche la mia presenza in quanto ricercato. Ti piacerà sicuramente, c'è di tutto e di più. Qualunque cosa illegale tu conosca, sta pur certo che da me la troverai.> Gonfia il petto, tronfio della decisione presa e di tutto ciò che c'è dentro il Kukoku, a partire dal combattimento dei galli. Mancano soltanto i cinghiali, ma opta di averli nel minor tempo possibile, si spera. Che poi di responsabile non abbia niente è chiaramente un dettaglio opinabile, tuttavia sta riuscendo a gestire egregiamente i propri affari per quanto possibile. <Ah, un soprannome.> Ammette, facendosi per un attimo pensieroso. <Tra i miei uomini, preferisco mi chiamino Kokujin. In fondo> Abbassa lo sguardo verso la tunica completamente nera che lo riviste e l'aura di pura oscurità che lo circonda. Letteralmente, Uomo Nero. <non è fuori contesto.> Ultimamente, sta cercando di adottarlo il più possibile, anche perché avere un soprannome è sempre una buona cosa. Incute timore, inoltre inizia ad avere una certa influenza e fama in giro per i Villaggi, non soltanto a Kusa dove è sicuramente altrettanto conosciuto. <Bakeneko? Perché un nome del genere?> E' davvero incuriosito, tanto da rivolgere le iridi dorate alla di lui volta, cercando le altrui per comprenderne la ragione. E' calmo, dunque probabilmente non ha ancora ingerito nessuna pasticca come ben pensato da Itsuki poc'anzi. <Se vuoi, potremmo anche bere o, meglio, drogarci. Ho una riserva di pasticche dietro che farebbe venire un collasso multiorgano ad un Jonin completo e sano.> E si mette persino a ridere. Ride, come se fosse davvero divertente quello che ha appena pronunciato. Le ultime domande poste dal ragazzo, poi, fanno sì che aggrotti le sopracciglia e gli rivolga un'espressione sorpresa. Ha detto qualcosa che non doveva dire? Indaga. E' abbastanza lucido da poterlo fare con intelligenza. <Sì, in realtà sarebbe dovuta essere mia madre se teniamo conto che era sposata con Yukio che è mio padre> Rimugina, facendosi per un attimo pensieroso. <oltre al fatto che i suoi figli sono i miei nipoti e non i miei fratelli.> Si tratta di un megatrip allucinante, tenendo conto che appunto c'è una serie di incesti che non sappiamo come meglio trattare. <Che poi "padre", prendiamolo con le pinze. Stava cercando di uccidermi quando mi ha convertito. Ma Kurona, sì, lei è stata senza dubbio mia sorella. E voglio scoprire com'è morta.> Questo è più un dubbio, vuole una risposta alle proprie domande. Il normale processo di vita si conclude con la morte, dunque è piuttosto naturale che sia venuta a mancare, ma che sia stata uccisa da un male incurabile... No, questo non lo può accettare. [ Chakra ON ][ Innata ON + 1 Costrutto ]

00:17 Itsuki:
 Sembra che nessuno dei due abbia avuto un rapporto genuino e sano con la propria genitrice, uno sbuffo anche da parte di Itsuki, pigro in quel decomprimersi spento ed atono dei polmoni che vien poi susseguito da un onesto e secco < Tsk, forse anche io avrei preferito rivedere mia madre, ma credo mi sia bastato vederla per toglierli la vita. > e gli occhi si sposterebbero appena verso il cielo oramai prossimo al terminare del tramonto, le ultime luci lambiscono le risaie e accompagnano le parole dei due Shinobi in quello scorcio al limitare del Paese dell'Aria, andando a rimembrare brevi istanti di un passato sepolto e reciso assieme alla stessa gola di cole che lo mise al mondo. Poi, per qualche istante, potrebbe concedersi un'immaginare relativamente fantasioso ed allo stesso tempo intrigante, in quel tentare di dipingere nella propria mente il locale Kukoku che viene descritto dal Rosso, storcendo appena il naso in maniera lievissima, piegando appena la testa di lato per far schioccare le vertebre, prima a destra e poi a sinistra < C Insomma, proprio come immaginavo.. Un locale coi fiocchi. > non che lui sia decisamente propenso a trovare sballi e divertimenti illegali, ma qualora gli debba servire qualche servizio extra o qualche comodità non propriamente lecita, almeno adesso saprebbe dove andare di preciso a rivolgersi, facendo nome di Rasetsu, chiaramente. Annuisce, appunto, andando ad accantonare l'informazione ottenuta riguardo i servigi che ha da offrire il Kukoku, facendo un cenno vago con la testa quando ci si riferisce ai soprannomi, vedendo di segnarsi l'alias del Kokketsu all'interno di quella sua stessa organizzazione, magari gli servirà se mai dovrà presentarsi proprio nel locale a nome del Rosso, lo sussurra appena a bassissima voce imprimendolo nella mente con quel soffiarlo tra le labbra, perdendo lo sguardo nel nulla, per poi riprendersi con un distratto rispondere al perchè del suo soprannome < Oh, l'idea nasce da una missione, trovo i felini affascinanti e poi il Bakeneko può essere sia un demone che un umano, un mutaforma direi, e insomma, il nostro sangue ha un che di analogo, non trovi? > sì, effettivamente se si tratta di mutare forma e quant'altro, probablimente l'innata Goryo in termini di cambiamenti drastici sarebbe quella più palese e memorabile, anche se vi sarebbero altre piccole minuzie che adornano e circondano la questione di quel soprannome, ma non si dilungherà adesso, no, perchè ogni parola sembra pronunciata con appena più fretta del solito, come se vorrebbe arrivare al punto interessante della conversazione, al nocciolo della questione, senza mai muoversi da quell'albero < Passo, sarà per la prossima. > riguardo la droga, lui di certo non metterebbe minimamene in dubbio la qualità delle pasticche di Ryuuma, anche se se la ricorda meglio Eiji piuttosto che Itsuki, ma non ha intenzione di svegliarsi frastornato come quella volta in cui voleva soltanto un tè nero, quindi solleva la dritta ponendola davanti a se con il palmo verso il Rosso, scuotendo lievemente la tessta, per voler andare appunto oltre, in direzione della risposta tanto agognata riguardo la defunta Kurona. Una risposta esauriente, anzi, indubbiamente corposa e dettagliata da parte di quel chiacchierone che è Rasetsu, parole che farebbero riflettere il Chunin che tenendo a bada quei sentimenti che sembrano quasi una pentola a pressione sull'orlo di esplodere, sospira grevemente per andare poi a portare medio ed indice di entrambe le mani sulle tempie, inspirando per un paio di secondi, concludendo con un secco respiro. Cos'ha il destino ancora da mettergli in conto, cosa si aspettano che faccia, i Kami? Il tono inizialmente è basso, ma dopo qualche istante di silente esitazione, eccolo che si fa strada verso il Kokketsu, lo sguardo rosso verso terra < E... Se ti dicessi che l'ho vista io, tua sorella? Anche se per me era ben altro... > prima la sostituta di una madre degenere e mai voluta, mai amata, poi l'unica e sola vera e propria amane che abbia mai avuto, un velo di mute lacrime appare con la stessa velocità con la quale scompare, un singolo brivido che si compie in un brevissimo frangente, poi gli occhi tersi e piatti di nuovo verso Ryuuma < O ancora, se ti dicessi che saresti potuto essere zio..? Ci crederesti? Potresti sapere se una donna defunta era incinta prima di morire? Ngh- > quasi potrebbe sentire una vera e propria fitta all'altezza del cuore, la dritta si porta sul petto, sembra quasi che quei sentimenti repressi si stiano ripresentando in maniera fisica, una valvola di sfogo momentanea che poi è tutto un peso psicologico, digrigna i denti e strizza gli occhi senza chiuderli, il respiro si fa appena più irregolare, è come se all'improvviso si ritrovi a subire le fatiche di un breve scatto sorto dal nulla < Io non... Ah, maledizione, Rasetsu incontriamoci al Tanzaku, perdonami ma ho bisogno di riflettere, non seguirmi, sarebbe scomodo per entrambi. > e detto ciò vedrebbe di scostarsi dall'albero, la mano destra sul lato destro del capo poggiatasi solo con i polpastrelli, quasi un tentare di contenere in maniera delicata quel torpore alla testa, più che fastidioso < A presto, vedrò di contattarti e di rispondere a qualsiasi domanda ti sarà sorta. > e detto ciò, così come è arrivato, vedrebbe di andarsene, seppur in maniera ben più rapida, una corsa tra le prime oscurità della notte, una macchia bianca e nera rapidamente lungo il profilo delle risaie, una goccia salata illuminata dalla pallida luce lunare riluce come un minuscolo diamante, Eiji da dentro sospira, forse oramai rassegnato <{ Ci risiamo, eh? }> ma le parole con le quali Itsuki risponde sono poche e non lasciano alcuna alternativa < Ho bisogno di sapere. > {end}

02:46 Rasetsu:
 <Vedi?> Esordisce alla di lui volta con una mezza risata che sa di scherno. <Non siamo molto diversi.> Muove l'indice da un lato all'altro, da destra a sinistra e ritorno, ruotando attorno al proprio asse. <Mia madre ha meritato tutto ciò che gli ho fatto.> Sventrarla forse no, ma effettivamente è stata data per causa della morte. Con molta probabilità, qualcuno ha anche capito chi fosse il colpevole, ma sparendo nel nulla e senza concrete prove, per di più trattandosi di gente di cui nessuno s'è interessata, non è mai stata svolta un'indagine come si sarebbe dovuta svolgere. <Assolutamente!~> E' molto soddisfatto del proprio locale, proprio per via delle attività illecite al suo interno. Vuol dire che è interessante, che anche l'altro potrebbe prendere in considerazione l'idea di farci un salto -ammesso riesca ad entrare a Kusa- o qualora abbia necessità di qualcosa. <Continuo a non capire cosa c'entri il nostro sangue con i felini, in più qui di demoniaco vedo solo me stesso.> Fa spallucce, non avendo proprio peli sulla lingua, tanto da rispondergli in modo assolutamente pacato, esternando qualunque pensiero abbia per la testa. <Però, ti dona.> Ammette, facendosi passare il soprannome appena pronunciato tra i denti, sulla lingua, ripetendo appena una singola volta: <Bakeneko.> Suona davvero bene. Questi rifiuta apertamente la sua proposta inerente all'assunzione di quelle pasticche, la qual cosa non lo scombussola più di tanto; in realtà, trattasi d'una risposta attesa. Sbuffa, agitando la dritta davanti al volto, come se volesse mandarlo a quel paese. Non capisce l'importanza di sballarsi, ma in questo momento neanche lui è fatto, quindi sorvola. Evidentemente, non è proprio il giusto spazio temporale per farlo, in special modo se si passa a parlare di Kurona e di quanto accaduto. <Eh?> Resta esterrefatto, tanto da spalancare gli occhi giallastri e schiudere le labbra. Sorpreso, privo del consueto modo di fare. Non riesce a parlare, non trova le parole eppure ne ha sempre così tante da sparare completamente a zero. Anche in questo momento, molteplici omini nella sua testa stanno continuando a proporre frasi, parole, scemenze, battute, anche commenti seri in realtà. Deve soltanto trovare un'organizzazione adeguata a queste ultime prima d'aprir le fauci e parlare. Si tratta d'un argomento delicato per entrambi. <...> Inspira profondamente, il cuore inizia a battere più forte e ne sconquassa la cassa toracica. Non ha superato la fase del distacco, la distruzione del Tempio di Kusa, appartenente ai Kokketsu, ha messo soltanto a tacere la sua tristezza. Ciò non riporta in vita Kurona. <Era> Ripensa ai demonietti, figli di Yukio e Kurona. <incinta?> Non ha potuto incontrarla, non è riuscito ad arrivare in tempo prima che spirasse e nessuno gli ha mai detto dov'è il corpo. L'Hasukage ha soltanto affermato ch'è morta per *cause naturali* e i Kokketsu non muoiono per queste piccolezze. Lo sguardo s'abbassa, muove telepaticamente la sedia per allontanarsi dalla figura del ragazzo. La dissolve, poggiando di nuovo ai piedi a terra. Le spalle adesso pesano un quintale, assieme alla sua testa e ai pensieri che la offuscano. <No, cazzo. Dimmi cos'era per te!> Esclama e prorompe in sua direzione, mentre Itsuki prende a correre per allontanarsi da lì, non prima d'avergli proposto un luogo in cui incontrarsi, possibilmente neutrale ovviamente, dove poter discutere di questa faccenda. <HO BISOGNO DI SAPERE!> Gli urla dietro a sua volta, un caso disperato, un'espressione corrucciata e intristita, da cane bastonato con le orecchie abbassate. Lo vede sparire tra gli alberi, ma non lo insegue pur potendolo fare. Deve trovare un posto in cui dormire, prima che faccia buio, altrimenti dovrà tornare al Tanzaku. E' un'idea, potrebbe aspettarlo lì e nel frattempo comprendere come meglio muoversi anche nei confronti di Orochi. Già, farà così. [ END ]

Rasetsu si sta spostando verso Oto per andare a fare casino, incontra Itsuki che lo fa un po' desistere. Poi nascono i feels, quelli belli, su Kurona. ♥