Sotto la tempesta
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Giocata dal 01/11/2020 19:30 al 02/11/2020 01:18 nella chat "Campi d'Addestramento"
[Campo] E se ieri il cielo era velato, oggi è a dir poco tempestoso, quasi apocalittico: altro che tramonto, i tre tronchi stasera sono soltanto una pozza una pozza di fanghiglia e schizzi. Un acquazzone dalla forza strepitosa imperversa per il Villaggio, ed i dintorni naturalmente, tanto da trasformare l'intero terreno dei campi di addestramento. Ma questo non spaventa affatto il Biondo, abbigliato nello stesso identico modo degli altri giorni; solo che ciò non è visibile - se non per quanto riguarda i calzari da Shinobi - a causa di una cappa impermeabile e color pece che copre la sua intera figura, se non per i sandali appunto. Il cappuccio è tirato sui capelli dorati, anche se dall'apparenza perennemente sporchi, ma il Senjuu non demorde: in mezzo alla tempesta, il Chunin danza tra i suoi stessi flussi lignei, che provano ad attaccarlo l'uno dopo l'altro. Sbucano da ogni dove, apparentemente all'impazzata - anche se ovviamente è lui a controllarli, tramite il suo chakra di tipo Mokuton - e tentano continuamente di colpirlo con degli affondi in ogni parte del corpo. <Anf> ansima, espirando e concedendosi un attimo di pausa. Drizza la schiena, sfregandosi la fronte per l'avambraccio: su di essa, infatti, oltre alle goccioline di pioggia sono presenti quelle di sudore, segno dell'intenso allenamento; dal canto loro le radici rimangono incurvate, alte circa quattro metri l'una, come dei serpenti giganti arcuati e pronti a scattare. Sono cinque, tutte attorno a lui, in attesa soltanto di un comando mentale da parte del Biondo. [Campo] I tuoni attraversano il cielo squarciando il buio della notte. La pioggia cade incessante, lasciando piccole pozzanghere lungo il cammino. La ragazza cammina, con quel suo ombrello, sotto la pioggia. Alcune delle ciocche violacee sono bagnate ed appesantite dall’acqua. Addosso ha un kimono pesante che arriva fino alle caviglie, nascondendo tutto il suo corpo mentre delle calze contenitive vanno a coprire le gambe per non sentire freddo. Sandali che vanno a tenere le piante dei piedi lontano dal terreno fangoso. Aveva inseguito altre farfalle ma la pioggia le aveva tolto la visuale che voleva ed è tornata lì, al campo di addestramento. Rimane ferma, sospirando amaramente per aver perso la sua preda. China la testa di lato prima di osservare verso il cratere che si trova lì, fissandolo con i suoi occhi rossi come il sangue. Si morde il labbro inferiore rossettato di nero prima di fare un altro respiro, gonfiando il petto e sgonfiandolo. Il coprifronte della foglia è tenuto al collo, poggiato all’inizio del seno come se fosse il suo luogo perfetto mentre dentro le mani del suo kimono ci sono dei fuda per poter fare la sostituzione. Ha il suo kunai ancora nell’astuccio della gamba destra, questa volta rivolto verso l’esterno. Socchiude gli occhi riuscendo a vedere una persona che si allena sotto la tempesta. Rami di alberi che si muovono cercando di colpirlo. Inarca un sopracciglio muovendosi lentamente e riuscendo così a notare quella figura che ancora non riconosce. Rimane ferma sperando di vederlo farsi male, di vederlo sanguinare. Il viso diventa rosso e gli occhi languidi al sol pensiero. Non lo disturba nel suo silenzio inquietante, bensì rimane ferma ad osservarlo, magari sarà lui ad accorgersi della Genin in quella figura che sembra una Onna demoniaca pronta a mangiarsi qualche anima. [Chakra off][Equip: kunai e fuda] [Campo] Un altro colpo di uno dei rampicanti evocati lo liscia, costringendolo però ad eseguire una complicata, quanto scenica, serie di capovolte all'indietro: balza agilmente all'indietro, inarcando la schiena come se si volesse cadere a testa in giù, poggiando le mani in terra. Flette appena i gomiti, in modo da guadagnare la giusta elasticità degli arti superiori, per poi distenderli ed usarli come fossero le sue gambe. Si metterebbe così nuovamente in posizione eretta, ripetendo l'intera sequenza acrobatica per tre volte (Agi 80). Nel frattempo i rampicanti non perdono certamente tempo: radunatisi nel punto in cui hanno mancato il loro creatore, prendono ad intrecciarsi tra loro puntando dritti conto il Senjuu. <Bene> mugugna seccamente, prendendo a comporre una serie ben precisa di sigilli: [Drago, Serpente, Scimmia, Cinghiale, Cavallo, Tigre]. Il chakra Katon scorrerebbe fluido nel sistema circolatorio del Legnoso, prendendo ad accelerare ritmicamente, e concentrandolo in particolar modo all'interno dei polmoni. Dischiude le labbra, sporgendo appena il busto in avanti come per dare lo slancio al suo jutsu, dopodiché soffierebbe fuori dalla bocca un'enorme palla di fuoco dal diametro di circa (10) metri. Questa colpirebbe in pieno il suo stesso legno, causando uno scontro non da poco: nonostante l'acquazzone che la debilita fortemente, riesce ad arrestare la sua corsa, e brucia quasi del tutto i flussi di legno; ne cadono pochi pezzi a terra, sbruciacchiati, distrutti dal loro stesso creatore. <Uh?> mugugna, voltandosi, e notando di non essere solo; ma non riconosce ancora Tachiko, per via dell'ombrello, dell'acquazzone e del cappuccio che in parte gli offusca la vista. [Palla di fuoco suprema: ck 75/85] [Campo] Fa un respiro profondo andando ad osservare quelle piroette ed acrobazie. Si limita a fare un lungo sospiro quando vede quella palla di fuoco partire e bruciare i legni che cercavano di uccidere lo shinobi. Lentamente andrebbe a schioccare la lingua sul palato prima di fare un cenno di diniego con la testa e rimanere ferma in quella posizione. China la testa di lato osservando la figura incappucciata. Gli occhi rossi da bambola lo fissano mentre ridacchia a qualche suo pensiero. Ancora non lo riconosce, ancora non sa con chi sta parlando. Farebbe un passo in avanti verso il chunin cercando di chinare la testa in avanti in segno di saluto < ti alleni?> chiede poi come farebbe una bambina di fronte ad uno sconosciuto < che jutsu era?> in effetti non lo aveva mai visto e non conoscendo l’innata mokuton dei Senjuu ovviamente tutto quello le sembra strano e diverso. Si morde il labbro inferiore alzando lo sguardo e facendosi notare dallo shinobi. Lui potrebbe ora tranquillamente riconoscerla mentre lei ancora ha difficoltà. < Hai visto delle farfalle della morte qui vicino?> chiede solamente mostrando un piccolo sorrisetto malato prima di volgere lo sguardo altrove e guardandosi intorno sperando di notare quelle figure illuminate dalla luce dei cadaveri mentre i fulmini continuano ad illuminare a giorno la terra del campo d’addestramento[Chakra off][Equip: kunai e fuda] [Campo] La voce, chiaramente femminile, suona piuttosto familiare per il Senjuu, che osserverebbe la ragazza tentando di scorgerne i lineamenti facciali; prima però risponde, sembrandogli doverosa una spiegazione. O più semplicemente un commento, data la domanda; non che abbia particolare voglia di essere socievole, magari addirittura amichevole, dato che era perfettamente tranquillo durante l'allenamento in solitaria. Eppure non vuole essere sgarbato, al contempo, quindi proferisce senza indugio <Era la tecnica della Palla di fuoco Suprema> ammette, con una scrollata di spalle, quasi fosse una cosa piuttosto banale e scontata. Certamente non lo è affatto, anche se si tratta di un jutsu piuttosto famoso. Si rilassa, tentando di distendere la muscolatura del suo corpo, per poi ascoltare una domanda, anch'essa familiare: ancora queste farfalle... <Oh> mormora, con un evidente nota di delusione nella voce, per poi aggiungere <Sei Tachiko, giusto?> i due di sono presentati appena qualche giorno prima, e non si sono certo presi a prima vista... Alza appena il capo, lasciando che l'altra possa vedere con evidenza le sue fattezze; difatti immagina che neanche lei sia riuscitra a riconoscerlo, come lui non avera riconosciuto la Nara. Si morde il labbro inferiore mostrando un po' di disagio, ma poi fa uno sforzo in più rispetto all'ultima volta <Allora, hai trovato una risposta alla mia domanda?> rispetto a cos'è davvero fondamentale per un Villaggio. [Campo] Fa un respiro profondo quando sente quella frase e fa un cenno di diniego con la testa < ma no, sciocco!> direbbe scherzosa prima di indicare ancora qualche carbonella per terra < quei rami, che jutsu era?> chiederebbe infine prima di chinare la testa di lato. Sente il suo nome ed ecco che inarcherebbe un sopracciglio prima di guardarla < …come sai il mio nome?> direbbe prima di osservarlo meglio. Ecco. Increspa le labbra indispettita prima di fare un respiro profondo < tu.> direbbe solamente prima di voltarsi e dargli la schiena < non è stato carino fare una domanda ed allontanarsi senza attendere la risposta.> direbbe verso di lui facendo l’offesa, anche socchiudendo gli occhi < una ragazza potrebbe offendersi e piangere. Tu fai piangere le ragazze?> domanda poi con quel dire cantilenante prima di voltarsi di nuovo verso di lui < e quindi per dispetto non ti rispondo> dice infine facendo la sostenuta ed andando ad osservarsi di nuovo intorno, ma niente fantasmi. Si umetta le labbra lentamente mentre qualche goccia cade sui suoi capelli fluenti che superano di una spanna di glutei < così la prossima volta impari ad essere più educato.> direbbe verso di lui cercando di fargli una ramanzina da vecchia zia bisbetica < c’è modo e modo di parlare ad una fanciulla sai?> Detto da lei, la folle di konoha, la pazza dei Nara, tutti sanno lei quanto possa essere pericolosa anche solo con le parole. [Chakra off][Equip: kunai e fuda] [Campo] Ci risiamo: Tachiko non sembra averla presa per niente bene. Ma questo non gli importa più di tanto, in fin dei conti; piuttosto, forse, è il Senjuu che non le è molto simpatico... Inarca un sopracciglio, dimenticando totalmente di rispondere in merito al suo Mokuton, del resto la Nara gli da ben altro a cui pensare: <Non è stato carino, dici? Quella era una domanda che necessitava di una riflessione, prolungata> specifica, nel senso che di certo non bastavano un paio di secondi per rispondere, alcuni Shinobi non riescono a farlo nell'intero corso della loro vita; certo non vuole mettersi a parlare della dottrina shinobistica, era un semplice stimolo, una provocazione magari. <Pensavo avessi capito che ero andato via per lasciarti riflettere> ed anche perché voleva fare una passeggiata solitaria, questo è indubbio, ma non necessario nell'esplicitazione. Con l'indice ed il pollice afferra delicatamente la cappa impermeabile, scrollandola con energia per far cadere giù le goccioline di pioggia; il tempo si è un po' calmato, anche se di tanto in tanto c'è qualche nuova scrollata. <No, non ho interesse nel far piangere le ragazze. Nè, tanto meno, ho interesse...> continua, sollevando le mani con i palmi rivolti verso l'alto, a mo' di spiegazione, come per dare sostegno alla propria tesi <...nel fatto che tu risponda o meno. Volevo stimolare una riflessione in te, se non vuoi accogliere lo spunto sono fatti tuoi> conclude. Poi prova a fare un sorriso, decisamente forzato e niente affatto spontaneo. [Campo] Rimane in silenzio ascoltandolo prima di gonfiare le guance < no, non è stato per niente carino!> direbbe verso di lui prima di sbuffare come una bambina < io ho le idee ben chiare, non ho bisogno di riflettere> direbbe prima di chinare la testa di lato < allora dimmi, ti lascio riflettere> insomma più letterale. Sente le altre parole dell’uomo ed ecco che inarca un sopracciglio < non ho bisogno di essere stimolata, mi stimolo già da sola io!> e questo si che potrebbe sembrare davvero una frase ambigua < non ho bisogno di una persona che non ama parlare con gli altri per fare delle discussioni profonde.> direbbe andando a mostrare la lingua la ragazza prima di tornare ad osservarlo < eh si, lo noto eh, come noto il tuo sorriso falso, falsooo!> indicandolo < sono abituata a vederlo, tutti fanno quel sorriso solo perché fanno i buonisti!> ringhia quasi prima di guardarlo con occhi di fuoco < tu accogli questo spunto…> dice solamente andando a ciondolare con il suo corpo rimanendo ferma con le gambe < Cosa c’è di fondamentale in te? Cosa ti rende così’ speciale da rimanere qui e respirare la stessa aria di altri?> chiede poi imbronciata < ti lascio riflettere, perché io te lo dico, io!> marca quel pronome personale prima di fare un respiro profondo < quando saprai la risposta vedrai che sarà sbagliata!> ecco che lei comincia a farneticare. Gonfia di nuovo le guance prima di tornare silente [Chakra off][Equip Kunai e fuda] [Campo] Non può cambiare la mente di ogni persona che incontra: il carattere, il modo di pensare, o di agire. Deve metterselo in testa, e dato che proprio lì passa questo pensiero, la bocca del Senjuu si storce spasmodicamente, ed incontrovertibilmente. <Dimostri un'arroganza davvero notevole, complimenti!> esclama, tentando di sorridere: e stavolta, stranamente, gli riesce più facile, ed il gesto risulta essere più spontaneo e sincero. Forse perché ha detto esattamente quel che pensava, senza mediare la sua posizione in alcun modo. Alla fine delle parole dell'altra, quindi, il Chunin non può fare a meno di ritenersi offeso; ma questo è un aspetto che non gli importa di trascurare, poiché, anche se fondamentale per i più, attualmente per lui non è importante. <Le tue parole sono molto infantili, dimostrano una scarsa conoscenza del mondo, ma sono il tuo pensiero - per quanto contorto e soprattutto limitato - dunque lo rispetto> esprime, inarcando nuovamente quel sopracciglio destro, gesto che torna ad essere ordinario per lui. Ora però viene il bello <Tuttavia, ti faccio notare due cose: in primo luogo dovresti stare attenta nell'effettuare certe affermazioni, potrebbero costarti la vita. Hai detto tu che la vita dello Shinobi è uccidere o essere uccisi, del resto> pertanto è una filosofia di vita che dovrebbe conoscere bene, l'altra. Allora perché mettersi potenzialmente nella posizione d'essere uccisi? <In secondo luogo> aggiunge, sbottonando appena la cappa e mostrando il proprio giubbotto verde, dimostrazione del suo grado <Stai parlando con un tuo diretto superiore, quindi modera i termini> conclude, più freddo dell'aria serale. [Campo] Sta ferma ora. Si umetta le labbra ascoltando il dire dell’uomo. China la testa di lato. Il sorriso è diverso, malato, venefico. <hi…> un sussulto delle spalle < hi…> un altro sussulto < hihihihihi!!!> ride, ride come nei peggiori film dell’orrore. <Arroganza dici?> direbbe solamente andando a far cadere l’ombrello per terra. < cosa ne sai tu del mondo eh?> dice solamente prima di fare un respiro profondo alzando il viso e continuando a guardarlo dall’alto mentre i capelli si muovono ad ogni sua movenza < come puoi permettermi di insegnare qualcosa?> direbbe con la voce roca. Si umetta le labbra prima di fare un’altra risata ancora più folle < se dovessi morire adesso…si vede che non sono più degna di vivere da questo momento in poi.> direbbe andando a muoversi di cinque metri indietro < andando a muovere una mano sola per formare la metà del sigillo caprino all’altezza del petto. Ecco che immagina le due gocce di sangue che scivolano sul suo corpo fino ad unirsi all’altezza del plesso solare. Energia fisica e mentale che si fondono in quel vortice di energia rossa che vortica indolente ad ogni cosa. Se ci fosse riuscita ecco che proverebbe a spostare quell’energia per il sistema circolatorio andando a toccare ogni tsuubo nel suo corpo e così propagare il chakra ora richiamato per poter eseguire le varie tecniche che ha appreso. I capelli che si rizzano per quella sensazione fantastica che la pervade mentre il sorriso diventa ancora più affilato, quasi come una belva che ha voglia di pungere.<Sei un mio superiore? Dimostramelo, dominami avanti!> direbbe ancora con quella voce roca mentre continua mantenere quella concentrazione alta per poter usare la sua energia interiore [Chakra ON][30/30][Equip Kunai e fuda] [Campo] Le iridi curiose del Chunin si soffermano sulla subordinata, analizzandola, squadrandola, quasi mostrando l'intento di volerla passare ai raggi X. E difatti è proprio questo l'obbiettivo del Senjuu, poiché la Nara è altamente imprevedibile ai suoi occhi. <So più di quanto immagini, del mondo> afferma con tranquillità; e sa che queste parole potrebbero suonare come arroganti, ossia la sua precisa accusa nei confronti della Genin, eppure hanno delle basi come fondamenta. Rimanendo serio in volto, ma sereno, continua <Il che non significa che sappia necessariamente più di te; mi dispiace tu l'abbia presa come un'offesa> ammette, con tranquillità, non essendo in effetti il suo obbiettivo quello di mortificare l'altra. Anche il fraintendimento è contemplato come un fallimento, nel suo modo di pensare. Quindi la osserva farsi indietro, balzar via impastando il chakra; il suo è già attivo del resto, ma non ha alcuna intenzione di utilizzarlo. A meno che sia costretta. Fa alcuni passi indietro, frapponendo una distanza di altri tre metri tra lui e la Genin, arrivando ad un totale di (8) metri. <Non devo dimostrarti nulla, questo giubbotto dovrebbe dissipare ogni tuo dubbio> si riferisce al giubbotto verde, che le ha fatto vedere in precedenza e che le mostra ancora scostando la cappa, il quale soprattutto dovrebbe dimostrare con chiarezza il grado del Legnoso. <Ma se vuoi allenarti, non mi tiro certo indietro: del resto dicevi di saper pungere e procurare molto dolore> sorride, stavolta maliziosamente, e senza nasconderlo; un vero e proprio ghigno, quasi eccitato. [Ck On: 85/85] [Equip se necessario] [Campo] Ed ecco che anche lui si allontana. La ragazza lo fissa, cerca di incontrare il suo sguardo, studia la distanza e la direzione che c’è tra di loro. Ha piovuto, ottimo. Ghigna prima di muovere le mani ed andare a formare quei simboli. Velocemente le mani vanno ad intrecciarsi tra di loro con le dita che toccano nocca a nocca e rientrano verso il palmo mentre i mignoli vanno a toccarsi attraverso i polpastrelli e puntano verso il terreno, il sigillo del drago. Subito dopo le mani si poggiano una sopra l’altra, con la sinistra che cattura il medio e l’indice della destra mentre le altre dita della dritta sono raccolte verso il palmo nel creare il sigillo del topo. Infine le due mani si incrociano all’altezza dell’attaccatura tra pollice ed indice della mano destra creando una sorta di croce con l’indice della mano destra che indica verso il suo opposto, creando così il sigillo della lepre. Dopo di che chiamerebbe la sua energia, il suo chakra allineato all’elemento dell’acqua, al suiton, per andare a condensare l’umidità creata nell’aria in modo da creare una fitta nebbia che farebbe estenedere in un raggio di dodici metri ed alto tre partendo proprio dai suoi piedi. Questa nebbia andrebbe a circondare i due shinobi rendendo la vista occlusa e dando difficoltà di movimento . Se fosse riuscita a fare questo ecco che rimarrebbe con lo sguardo dove si trovava Misashi in modo da non perdere il calcolo delle distanze [Chakra ON][Tentativo Velo di nebbia 3/ ][18/30][Equip Kunai e fuda] [Campo] Si inizia con lo scontro, a quanto sembra la ragazza non vuole perdere tempo; dal canto suo, il Senjuu non è quasi mai contrario ad uno scontro: proprio come una conversazione - ma forse più paragonabile ad un dialogo acceso, che coinvolge due parti diametralmente opposte - anche un bel combattimento può schiarire le idee, far crescere. <Vedo che non vuoi perdere tempo> asserisce, continuando a ghignare, ed assottiglia appena gli occhi: difatti le parole vengono pronunciate prorpio contemporaneamente al componimento dei sigilli da parte della Nara. Tra l'altro, non meno importante, la sequenza di sigilli eseguita è perfettamente conosciuta dal Chunin; anzi, l'inizio di quello scontro gli ricorda un duello affrontato tre anni prima, in quello stesso luogo. Ma non c'è tempo da perdere <La tecnica del velo di nebbia> prova a dire, prima ancora che l'altra riesca ad eseguire tale jutsu, tentando di leggere i sigilli (Mente 80): ma non è detto che faccia in tempo. In ogni caso defletterebbe le leve inferiori, scaricando in terra la totalità dell'energia cinetica in esse accumulate; contemporaneamente il busto si inarcherebbe lievemente all'indietro, in simultanea con un irrigidimento della parete addominale e dei lombari. Il salto, parabolico, lo porterebbe ad ascendere diagonalmente all'indietro, salendo fino ad (8) metri di altezza. Inizierebbe dunque la discesa, rendendosi conto di quanto sia alta la parete di nebbia; quindi atterrerebbe su un ramo vicino, al di sopra della cortina strategica. O forse no. La destra sarebbe portata nel tascone porta oggetti, si stringerebbe attorno ad un kunai con un foglio attaccato: un impulzo nervoso scaricato attraverso la spalla, il bicipite, l'avambraccio; al contempo i piedi ruoterebbero appena, entrambi, verso sinistra, e con essi l'intero corpo del ragazzo orientandosi più o meno di trenta gradi verso sinistra. La rotazione del braccio - coadiuvata da quella del corpo - permetterebbe al Senju d'eseguire un lancio pulito ed elegante: difatti, percorrendo una semicirconferenza esterna con l'arto e rilasciando l'arma soltanto quando questa sia arrivata in linea d'aria con la spalla destra; non prima, però, d'averla intrisa di un minimo di chakra. Con gli occhi sulla coltre di nebbia, rilascerebbe il kunai più o meno dove gli pare fosse Tachiko, che naturalmente si muoverà. Sinistra a comporre un mezzo sigillo caprino, dinnanzi al petto, ed il chakra reagirebbe: una deflagrazione non da poco, che coprirebbe all'incirca (5) metri di diametro. Un'esplosione intensa, ma molto imprecisa: l'obbiettivo non è quello di ferire, ma piuttosto di far comprendere la tecnica del Kirigakure no jutsu. Naturalmente, però, questa sottigliezza non sarà afferrata dalla Nara; o forse si? [Ck On: 84/85] [Equip se necessario] [Campo] Schiocca la lingua in segno di delusione notando come lui non abbia avuto problemi a capire quale tecnica lei stia lanciando. Si umetta le labbra però vedendo la nebbia partire. Ridacchia sommessa prima di sentire qualcosa, una sorta di sibilo. Ed ecco che si sposterebbe di cinque metri sulla sinistra per cercare di schivare quel kunai esplosivo. Le gambe si piegherebbero cercando quindi di infondere tutta la forza in quello scatto laterale cercando di far seguire a tutto il corpo quel movimento. Se ci fosse riuscita ecco che si coprirebbe comunque il viso da quell’esplosione. Digrignerebbe i denti ed andrebbe comunque a piantare i piedi per terra. Andrebbe quindi a muovere le dita davanti al petto designando i simboli del bue, del cane, del drago e della capra per poter poi usare la tecnica dei cloni di nebbia. Accanto a lei, ai suoi fianchi, apparirebbero due figura identiche a lei. Con quel kimono lungo fino alle caviglie, i capelli lilla lasciati liberi dietro la schiena accarezzandola. Quel coprifronte al collo mentre l’unico accessorio è quel magatama nero che scendo fino all’incavo tra i seni. L’obbiettivo deciso durante la creazione dei sigilli è quello di camminare e cercare di distrarre la figura del chunin. Le copie partirebbero andando a correre in due direzioni diverse avendo comunque come raggio l’intera area del velo di nebbia. Cercherebbe di calcolare la traiettoria del kunai per capire da che punto abbia tirato quella bomba e proverebbe ad avvicinarsi in modo cauto cercando di mantenere i sensi attivi per tutto il tempo [schivata + Tentativo Cloni di nebbia][Chakra on][10/30][Velo di nebbia 1/3] [Campo] Il Senjuu osserva l'area corrispondente alla nebbia creata dalla temporanea avversaria, cercando di aguzzare la vista. Per via dell'abilità ancora poco sviluppata della Genin in materia di Ninjutsu, la nebbia che risulta dalla sua tecnica non è eccessivamente densa; nonostante ciò, e nonostante le sue capacità visive (mente 80), per il Chunin non è affatto agevole tentare di leggere gli altrui movimenti in mezzo a quella cortina. Si fa quel che si può, anche considerando la posizione sopraelevata del ragazzo. Gli sembrerebbe di vedere due ombre inizialmente, muoversi nella coltre, poi forse una terza: alla fine dell'analisi, tuttavia, la situazione non gli è chiara, pertanto deve tentare un approccio il meno rischioso possibile. Fletterebbe ancora le gambe, pronto a muoversi; naturalmente potrebbe farla finita con una palla di fuoco, ma non ha intenzione di andarci giù pesante. <Intelligente> vuole prenderlo alla sprovvista, avendone visto uno scorcio di capacità in precedenza, e non c'è da biasimarla. Eseguirebbe un balzo, il Senju, facendo una capovolta a mezz'aria all'indietro, ed atterrando a circa (8) metri dal ramo, quindi poco meno dal limitare della cortina di nebbia. Atterrando elegantemente, il Biondo comporrebbe semplicemente i sigilli di [Cinghiale, Bue] facendo poi fluire il chakra di tipo Doton all'interno del terreno con l'ultimo sigillo ancora composto. Il chakra fluirebbe attraverso le radici, la terra, iniziando a mostrarsi a partire dalla fine del muro di nebbia, orientato verso l'interno di quest'ultimo: in sostanza, un imponente muro di terra sorgerebbe, sostituendosi completamente al muro di nebbia negli ultimi (6) metri di quest'ultimo in altezza e larghezza, oltre che spessore. Ciò significa che quell'area ora è off-limits per la Genin, che tuttavia avrà ancora (2) metri alla sinsitra del muro e (2) alla sua destra da sfruttare per occultarsi. L'obbiettivo del Chunin? Farla uscire allo scoperto. [Ck On: 78/85; res muro: 50] [Campo] [Edit]: <Ora tenta la tua ultima mossa, per favore> le chiede, guidandola un po', di esibirsi nel gran finale <Poi avrei qualcosa da dirti se non ti spiace> facendo intuire che il duello è prossimo alla fine. [Campo] Niente, riesce a predire le sue mosse e quel muro quindi le blocca ogni movimento. Fa un respiro profondo riflettendo ed andando ad osservare i due lati del muro. Farebbe scomparire una copia e manderebbe quella rimanente verso il muro di sinistra < La mia ultima mossa?> direbbe poi cercando di far vedere la sua copia ancora nella nebbia, quindi una semplice sagoma sulla sinistra. Lei invece andrà sulla destra, accostandosi a quel muro, celata. Trattiene il respiro cercando di diventare tutt’uno con la nebbia. Andrebbe a formare velocemente i sigilli del drago, bue e della tigre per attingere al suo chakra allineato all’acqua prima di scattare verso di lui utilizzando tutte le sue forze. Si piegherebbe poi verso avanti in modo da occupare meno spazio colpibile possibile e proverebbe a fermarsi ad un metro da lui. Se ci fosse riuscita proverebbe ad allungare il braccio destro fino ad una distanza di 60 cm dal corpo del chunin rilasciando quella tecnica. La gabbia si dovrebbe creare intorno all’uomo, incastrandolo ed imprigionandolo in quella bolla d’acqua che dovrebbe finire quell’incontro. Ansimerebbe la ragazza sentendo comunque l’energia scarseggiare ma se ci fosse riuscita ecco che sorriderebbe < ho vinto…> poco ci credo, ma alla fine possiamo farci credere almeno lei no? [Chakra on]Tentativo prigione acquatica][7/30][Kunai + fuda equip] [Campo] L'offesa della ragazza arriva puntuale: dal lato destro del muro di terra - rispetto al punto di vista del Senjuu - compare una figura avvolta dalla nebbia; successivamente, però, un'altra compare dalla parte opposta, scagliandosi in avanti contro di lui. Chiaramente - ma solo col senno di poi - il primo era un diversivo, il secondo l'originale: (8) metri separano i due a partire dalla fine del muro di nebbia, ed il ragazzo avrebbe tutto il tempo di togliersi di lì, forse addirittura per scagliare un jutsu contro il suo avversario. Tuttavia sorride, del resto era una sua richiesta esplicita quella del gran finale. Semplicemente comporrebbe il sigillo del [Serpente], intrecciando le proprie dita dinnanzi al petto e rilasciando il Mokuton all'interno del terreno. Quindi lascerebbe giungere la Nara in prossimità della propria figura, trovandosi d'un tratto avvolto da una densa sfera di Suiton; un jutsu che ha visto, ma il che effettivamente non conosce bene, né ha mai provato a replicare. La prigione acquatica. Dal canto suo, il Chunin rimane immobile all'interno della sfera d'acqua, sorridente, contando mentalmente fino a tre. Vuole seguire lo stile del suo antenato, Tobirama, facendo credere all'aversario di avere la vittoria in pugno e proprio allora giocando la sua carta. Ed infatti, al conteggio mentale del tre, ben due fasci di radici sbucherebbero dal terreno sotto i piedi di Tachiko e prenderebbero ad avvolgersi attorno alle sue membra; a partire dalle gambe, passando per il tronco ed attorcigliandosi attorno agli arti superiori, infine assalendo il collo. La stretta non causerà dolore alla Genin, ma la coriaceità e la resistenza del legno si faranno sentire, anche un minimo livello di compressione; la velocità del resto (vel 100) non dovrebbe lasciar scampo alla ragazza, data la sorpresa. Non solo la morsa lignea bloccherebbe in toto i movimenti della Nara, ma la solleverebbe da terra, lontano da quella sfera, a circa (4) metri d'altezza, ma attento a non farla sbattere sui rami sovrastanti. A quel punto il Suiton si dovrebbe dissolvere, lasciando un fradicio Biondo col coltello dalla parte della lama. <Bene> sentenzia, riportando lentamente a terra la ragazza e sciogliendo poi il sigillo <Buona strategia; voglio farti notare però che un jutsu del genere sarebbe meno rischioso in combinazione con un jutsu ad ampio raggio, come la mia palla di fuoco di prima> spiega, scrollandosi di dosso l'acqua in eccesso con scarsi risultati. <In questo modo non dovrai perder tempo a tentare di leggere le mosse dell'avversario, potrai invece colpirlo sfruttando l'effetto sorpesa, senza preoccuparti della precisione> da un consiglio tecnico, fermandosi. Non vuole dilungarsi, non è neanche sicuro che l'altra apprezzi quel consiglio, dato del tutto in buona fede. <Ora devo andare: ti ringrazio per l'interessante scambio> asserisce, con un piccolo inchino del busto verso l'altra, in segno di rispetto. Nonostante sia una subordinata - e nonostante il caratteraccio - se l'è meritato. <Spero non ti sembri sgarbato se me ne vado, ma domani devo alzarmi presto>. Quindi tenta di sorriderle, con un risultato tutto sommato accettabile <Buonanotte, Tachiko> cercando di mettere da parte l'idea che si era fatto di lei; tuttavia, all'inizio dello scontro aveva proprio pensato che non doveva essere suo compito quello di cambiare le persone. Si avvia verso il Villaggio, stanco e fradicio, ma sentendosi un po' più integrato nel Villaggio. [End] [Campo] Pensava di aver vinto, pensava di avere tutto in pugno ma ecco che invece il mokuton si fa sentire. Non lo conosce, non l’ha mai visto ed ecco che viene presa, catturata da quei rami, da quelle radici e portata in alto. Ha perso. La sensazione che prova è incredibile, il momento in cui sarà uccisa, non degna di quel mondo. Scende poi prima di guardarlo incredula, non risponde a quelle parole, che è già un passo in avanti, ma prende spunto. Rimane ferma, sotto quella luna crescente osservando lui che se ne va. Calde lacrime scendono copiose dal suo viso mentre il labbro inizia a tremolare. Gli occhi rossi che si chiudono per il fastidio mentre le braccia stringono se stessa. <Perché…> direbbe solamente tremando, cadendo poi in ginocchio sul terreno fangoso. Non le importa di sporcarsi ora come ora…< perché non mi uccidi!?!?> direbbe poi ad un campo di addestramento vuoto, solo con quelle guardie che guardano la scena titubanti < perché non mi hai ucciso!?!??!> alzerebbe la voce prima di abbassare lo sguardo ed osservare le lacrime che si fondono con il terreno < uccidetemi…> direbbe solamente prima di socchiudere gli occhi. Le lacrime si fermano e lei si alza lentamente, come se niente fosse, le gambe tremanti per lo sforzo prima di tirare su con il naso. Barcollante sarebbe tornata a casa sua, rannicchiata nel suo futon in posizione fetale. Avrebbe pianto ancora, ed ancora, fino ad addormentarsi dalla stanchezza la folle, non capendo il perché l’abbia lasciata viva. [End]