Giocata

Giocata Invalida

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22:24 Izayoi:
  [App.] Sono passati giorni, diversi giorni, non tanti quanti quelli che son sembrati alla Koshirae, sarà stato un mese o poco più, ma per lei sembra sia passata un'eternità. Avrebbe preso su le proprie cose e intrapreso un viaggio verso Kusa, di lì a quale giorno, le sue responsabilità lì alla Foglia sono indubbiamente aumentate corrispettivamente al nuovo grado raggiunto, ma come Furaya stessa aveva detto, sarebbe potuto andare a trovarlo senza alcun problema, il suo Principe. Peccato che il senso del dovere di Izayoi vada ben oltre il proibitivo, dunque, avrebbe deciso di pazientare ancora un pò, considerando che tra i vari via vai di informazioni gli era giunta voce che alcuni Ninja sarebbero rientrati dall'Erba e, per quanto lui non gli abbia scritto nulla ne all'andata ne durante la lontananza che li ha tenuti separati - ne tanto meno in vista di un eventuale ritorno . lei avrebbe sperato e atteso praticamente sin da quando oggi è sorto il sole, probabilmente dormendo poco e niente. Eppure, nel tempo ha imparato a conoscerlo, Saneatsu sa essere freddo tanto quanto passionale, sarà stato dedito alle proprie responsabilità prima che ai propri affetti, così lui lì a Kusa come lei a Konoha, se ne sarebbe quasi fatta un ragione insomma, ma tutto verrà a galla nel momento in cui finalmente potranno incrociare i loro sguardi, di nuovo. In rigoroso silenzio, attende, inginocchiata su di un basso cuscino che, come altri tre identici, occupano ogni lato di un altrettanto basso tavolo sul quale vi è una teiera e due tazze da tè, non un filo di vapore, una tazza è vuota e l'altra, quella che sarebbe la sua, è piena fino all'orlo, ma immobile, sembra che non sia stata sollevata neanche una volta < Mh... forse dovrei fare dell'altro tè. > sì, perchè quella teiera è stata svuotata e riempita infinite volte da stamattina, senza dedicarsi a nient'altro, forse ha mangiato e forse no, se non altro si è ricordata di accendere la luce e non è lì ad aspettare al buio. La sua voce ha spezzato il silenzio che in queste ultime ore aveva riempito la stanza, schiena ritta, mani sulle ginocchia, portamento rigoroso e preciso anche quando nessuno la vede, intramontabile nei suoi regali modi di fare, per quanto sul viso vi sia un nulla passivo misto ad un pizzico di malinconia. Arriverà? Non arriverà? Verrà prima da lei o andrà a fare rapporto all'Hokage? Non lo sà, ma aspetterà, probabilmente ripetendo quell'unico gesto - oramai considerabile compulsivo - che sarebbe il preparare dell'altro tè, per quanto ora si limiterà semplicemente a sospirare, gettando uno sguardo verso la porta di casa, sperando per la millesima volta di sentirla bussare, udire quei rintocchi lignei che gli avrebbero fatto sobbalzare il cuore. Indossa un semplice Qipao bianco, quello con il quale era andata a scusarsi il giorno dove quel bacio sancì lo sbocciare vero e proprio, il consolidarsi di quel di lei sentimento, un paio di lunghe calze bianche che nascondono le cicatrici così come farebbero le bende sulle braccia. Un silenzio snervante, l'unico compagno in quella attesa straziante,, oltre alla spada verso la quale getterebbe uno sguardo relativamente preoccupato, posata rinfoderata su di un'espositore fisso al muro, davanti a lei < Pensi che verrà, Takemikazuchi? > e sì, attenderebbe anche una risposta in un certo senso, considerato il fatto che quella spada è molto di più di qualsiasi altra Katana o arma esistente, per lei. { Ck On }

22:35 Saneatsu:
 Parliamoci chiaramente: si è fatto un giretto a Konoha ed essendosi fatto tardi il problema di dove dormire si è fatto pressante, non ha più un suo appartamento avendo disdetto l’affitto e di certo non ha intenzione di buttarsi nelle fauci del lupo all’interno del clan, per quello c’è Raido. Le alternative non mancano, sia ben chiaro ma non avendo precisamente idea di quello che potrebbe non aver fatto o fatto durante la luna rossa ha deciso di andare sul sicuro, dall’unica che in quel periodo ha evitato. Izayoi deve ammettere che non è semplicemente una delle tante, certo non è e mai sarà l’unica ma inizia ad affezionarsi a quella ragazzina, tanto da rischiare di esporsi, tanto da muoversi e tanto, ora, da spostarsi con il suo piccolo bagaglio di stoffa in spalla e la spada verso casa sua. Conosce la strada, infondo quell’appartamento l’ha aiutata a trovarla quando ha deciso di allontanarla dalla famiglia, deve pur controllarla ogni tanto. Si muove lento, il passo sicuro ed elegante, un perfetto damerino vestito con il solito Kimono ed i soliti pantaloni tradizionali, color ambra oggi, venature più scure a richiamare la pietra. Capelli portati raccolti certo ma ormai completamente scompigliati, tanti i ciuffi che ricadono attorno a quel volto affilato. Una sigaretta tra le labbra mentre si avvicina a quel luogo, non usa le mani, il filtro resta inserito all’angolo destro della bocca mentre lui inspira ed aspira per poi buttar fuori quella nuvoletta di fumo che subito dopo attraversa. Il tempo non è ei migliori a Konoha per cui cammina sotto alla tettoia. I suoi occhi si soffermano più volte sugli spiriti che incontra per strada, si è reso conto presto di non essere altro che un anonimo viaggiatore per loro, sa perfettamente di non essere visto come una minaccia e per questo li sta lasciando stare. Ormai è giunto davanti a quella porta, la sigaretta viene gettata a terra, il piede destro va a schiacciarla e poi eccolo alzare le nocche della mano sinistra, reggendo il fagotto con la gemella, per posare le nocche sul legno. Una. Due. Tre volte. Delicato il tocco, non è irruento, sul volto si piazza il miglior sorriso da conquistatore che possieda, una faccia da schiaffi per alcuni, una faccia da sbaciucchiare per altri. Attende così che lei si mostri, la luce è accesa quindi dovrebbe essere in casa, si spera solo senza la presenza del padre [chk on]

23:08 Izayoi:
  [App.] Che lei non sappia e sia convinta di essere l'unica, quella è una triste menzogna della quale è fermamente convinta, ma fino a quando lei non lo saprà, o fino a quando non lo scoprirà effettivamente cogliendolo in flagrante, allora nessuna testa rotolerà e nessun essere del sesso femminile dovrà sentirsi minacciata letalmente. Accenni di un'eventuale gelosia ossessiva a parte, lui starebbe proprio avvicinandosi verso casa di lei, accompagnato da noncuranti spiriti dei quali lui stesso sembra non preoccuparsi in maniera particolare, spiriti ai quali lei stessa potrebbe attribuire i rumori o movimenti insoliti che gli hanno fatto da sottofondo in quella attesa, se solo potrebbe immaginare riguardo quelle entità, mettendo momentaneamente da parte la componente dell'intramontabile attesa. Ma, come un fulmine a ciel sereno, finalmente quel risuonare delle nocche sulla porta vien udito, gli si spezza il fiato e sussulta dalla vita in su, portando la mancina davanti alle labbra che rimangono schiuse, mentre le lilla si spostano in direzione della porta, un misto tra ansia e gioia la anima: potrebbe sperare che sia lui e trovarsi qualcun altro o fare il contrario, aspettarsi chiunque meno che lui. È combattuta, in un certo senso, ma si fa coraggio e nonostante secondo una sorta di qualche riflesso incondizionato gli occhi si armerebbero di un lievissimo velo lucido e gli zigomi si tingerebbero di rosso, un'incespicante parola esce da quelle labbra sottili < A-arrivo! > e si alzerebbe, strizza appena gli occhi in quel sentire un forte torpore rendere prede le proprie gambe, non minaccia il di lei equilibrio ma di certo quel fastidio si fa sentire ed i primi passi sono un pò più lenti ed insensibili, lasciando che sfumino in un moto ben più rapido che si arresterebbe lì dietro la porta. Da quante ore non si alzava? Troppe, probabilmente. La dritta si solleva in maniera nervosa ed esitante, un piccolo tremolio nel sentire il contatto della pelle con il freddo acciaio, un lieve suono metallico, il cuore che dentro di lei attutisce qualsiasi rumore o possibile pensiero, sembra come un minestrone di bassi che tenta di scandire una melodia con un ritmo preciso, in quella testolina, fallendo miseramente. Ah, che brutta cosa l'amore, eh? Insomma, dipende dai punti di vista e no, non siamo nei panni di qualcuno che preferisce sopprimere i sentimenti, non stavolta, Izayoi è una ragazza alla quale era stato proibito di provarne, ma che una volta incappata nell'adolescenza, nel crescere e soprattutto in lui, le cose sarebbero cambiate in maniera tangibile, facendogli comprendere quanto sia incapace di provare un sentimento amoroso in maniera sana e genuina, faticando probabilmente più di qualsiasi altra ragazza della sua età < ... > si prende ancora qualche attimo, le lilla sono puntate verso terra ma dopo aver tratto un profondo respiro, farebbe scattare la serratura con una semplice quanto lenta torsione del polso, per poi tirare la porta verso di se e fare un passo indietro , sì insomma, per evitare di darsela in faccia, visto che è già abbastanza rossa senza eventuali contusioni improvvise. E lì, dovrebbe vederlo, avvolto ancora da qualche morente rivolo di fumo, con uno dei suoi Kimono semplice ma allo stesso tempo sfarzosi, gli occhi si sgranano e le pupille sembrano proprio allargarsi in maniera visibile, le labbra schiuse per un'istante, puramente sorpresa ed estasiata da quella visione ma... Pochi istanti e quell'espressione diventerebbe più seria, spenta, lo sguardo di un cerbiatto ferito che si manterrebbe fisso negli occhi del Chunin, per poi crollare a terra. Un attimo, due, anche tre, poi senza un'ulteriore parola proverebbe ad azzerare del tuto le distante tra di loro, un passionale farsi avanti, le braccia di lei che vorrebbero cingerlo all'altezza del busto per non lasciarlo più andar via, il viso di lei che si poggerebbe di lato sul petto di lui, gli occhi chiusi, il voler sentire il suo pungente profumo, l'averlo lì... Non è un'illusione, vero? < Te ne sei andato senza dirmi nulla... > delusa, in un certo senso quella frase esce con un che di sconfortante appunto, così come lo sguardo di prima, ma il solo contatto tra di loro - qualora fosse avvenuto - basterebbe per lavare via l'onta che secondo lei ha subito e, stringendo ancora più forte, poco di più e potrebbe soffocarlo, continuerebbe < Ma avrei aspettato per sempre, lo sai, ed ora sei qui. > vorrebbe aggiungere altro, vorrebbe dirgli di non andarsene più ma sa che i doveri dei Ninja richiedono spostamenti e quant'altro, quindi, si limita a rimanere lì, persa in quell'attimo idilliaco, cercando di far valere il silenzio come più di mille parole. Ora è lì, non importa nient'altro. {ck on}

23:23 Saneatsu:
 Ci mette un po’ ad aprire lasciandolo solo a fissare quella porta e durante quell’attesa lui resta impassibile, fiero e coraggioso come un nobile samurai, sorridente e portatore di buone notizie, o meglio portatore di sé stesso visto che ciò che le dirà dubita le farà piacere. I capelli sono appena scompigliati, ricadono lungo il suo volto, su quegli zigomi alti, le labbra non troppo sottili e gli occhi chiari e così penetranti da sembrare ch possa leggerti direttamente nell’animo. Muscoloso, il collo teso per il peso portato sulla spalla destra, i muscoli ben delineati quindi che si intravedono sotto agli abiti per via del vestiario, sicuro di sé. Eccola poi palesarsi, un solo istante in cui la fissa in un certo senso stupito, per quanto poco tempo sia passato si era quasi dimenticato di quella candida ed innocente manifestazione che lei gli riserva ogni volta. Vederla rabbuiarsi qualche sitante, sentirla poggiata al suo petto, così vicina da poter sentire il suo calmo battito del cuore e sentire l’odore del corpo misto alla sigaretta appena fumata. Non nega quel contatto anzi la mano libera andrebbe ora a toccarla, cingerle appena i fianchi, abbracciandola ed effettuando una lieve pressione per stringerla appena qualche secondo. <ordini> una spiegazione quasi sussurrata al suo orecchio mentre la stringe velocemente trattenendola non più del dovuto in quella posizione. Non sono una coppia, non la considera la sua ragazza, per lui è fondamentale la libertà ma forse pian piano si sta abituando al focolare e alla sua sicurezza, sa che in lei troverà sempre un posto dove rilassarsi, dove essere accolto. Subito dopo proverebbe ad arretrare quel tanto che basta per potersi piegare verso di lei, andrebbe a sospingerla indietro così che lei sia costretta ad alzare lo sguardo anche solo per provare a capire quel gesto, per domandare spiegazioni, cerca solo di distrarla qualche istante e farle alzare il capo il necessario. La mano è ancora presente sul suo fianco, la tiene e si poggia senza imbarazzo. Se effettivamente la ragazza avesse alzato lo sguardo allora lui sarebbe andato all’attacco. Andrebbe così flettere il capo in avanti per raggiungerla, velocemente proverebbe a lasciare che le sue labbra si posino su quelle di lei, per farsi poi strada e lasciare che quel bacio diventi il vero saluto tra loro, lasciando comandare la passione per un secondo, dolce però nel modo di cingerla a sé e in cui le labbra vorrebbero coinvolgersi, sempre conscio con chi ha a che fare, non la sta solo seducendo deve sempre trattarla con gentilezza se non vuole vederla scappare. Se fosse riuscito si limiterebbe ad osservarla poi, sorridendole divertito <mi sei mancata anche tu> mente? Chi può davvero saperlo, appare estremamente onesto al momento, per quanto anche con lei mostri una maschera ormai sembra sempre di più che stia iniziando a piacergli com’è in sua presenza, quasi come se si stesse trasformando in quel personaggio che ha sempre imitato, interpretato ed impersonato, differentemente da come avviene per gli attori pian piano pare che il reale sia il suo ruolo. Andrebbe quindi a scostarsi appena per gettare uno sguardo all’interno della casa <allora vogliamo salutarci qui o mi fai entrare?> ammiccante ora in sua direzione, oh andiamo lo sappiamo tutti ciò a cui punta lui. Attende una sua reazione pronto a godersela, sa di averla finalmente catturata, ormai ne è consapevolmente coscio, il suo piano ha effettivamente fortunato e questo non fa che riempirlo d’orgoglio [chk on]

23:51 Izayoi:
  [App.] Quell'abbraccio viene concesso ed a sua volta ricambiato dai gesti del Chunin al quale lei si aggrappa per lunghi istanti, quasi come se potesse svanire se solo lo lasciasse andare, anche se al gentile tocco di lui si ammorbidisce, si rasserena e, dopo quella onesta e concisa giustificazione verso la quale non obbietterebbe ne oggi ne mai, si lascia smuovere delicatamente. Il cuore fa ancora da sottofondo, come una mandria di purosangue che scalpitano come se non ci fosse un domani, nonostante in un qualche modo sia riuscita a mettere da parte quel frastuono che gli rimbomba dentro, sollevando lo sguardo al seguire dell'invito breve quanto romantico di lui, e di certo, non si lascerebbe sfuggire quel bacio. È vero, non sono passati troppi giorni, sarà stato all'incirca un mese, ma come già abbiamo detto lei l'ha sofferto molto di più questo tempo distanti, molto probabilmente per il semplice fatto che non ci è abituata, essendo la prima volta, seppur ora tutto ciò non avrebbe più motivo d'esistere, lui è lì, lei pure, il resto non conta. Le loro labbra si posano le une sulle altre e lei cercherebbe di essere - dal basso della sua inesperienza - quanto più passionale possibile, nulla di troppo e soprattutto niente di esagerato, inspira al primo attimo di quel contatto come ad inebriarsi del momento stesso, per poi rimanere con il fiato sospeso a metà, diventando ancor più rossa in viso, concludendo con un vistoso sorriso in viso, non snuda le bianche perle ma gli angoli delle labbra hanno sicuramente tutt'altra inclinazione, rispetto a prima. Se quella di lui sia una menzogna o meno, lei non ha modo di sapere nemmeno questo, ma accoglie quelle parole mentre dentro di lei qualcosa si rompe - figurativamente parlando sarebbe il cuore - scende poi nel più bassi meandri del proprio ventre per poi tornare da dove si è infranto, ricomponendosi. Questo procedimento si svolgerebbe almeno due o tre volte ad una velocità disarmante dentro di lei, ma non è nulla di male, anzi, sentirsi dire quelle parole da lui, per lei basta e avanza. Si scosterebbe appena, indietreggiando di mezzo passo, titubante nel lasciarlo andare anche in quell'ultimo istante, ma ritrae infine le braccia, intersecando le dita tra di loro portando le mani sotto al viso, un'espressione ora radiosa e gioiosa quella, in viso, il tono è cambiato e sembra che sia tornato a splendere il sole su quel faccino di ciliegio < Ne sono lieta, anche tu mi sei mancato molto ma questo non mi ha impedito di farmi promuovere. > certo, come potrebbe una ragazza tanto dedita al salire i ranghi, a diventare sempre più forte, non aggiungere anche la questione del proprio passaggio a Chunin, fiera di se stessa tanto da voler rendere partecipe anche quello che lei considera il suo fidanzato, seppur non sia tutt'ora propriamente reciproca la cosa. Dunque, rivelatogli anche la questione personale più importante che sarebbe accaduta in questi tempi lontani, vedrebbe poi di andare a sgranare nuovamente gli occhietti, lasciando che le labbra vadano a porsi in una tonda vocale muta, come se fosse stata destata all'improvviso da un piccolo frammento di un sogno più grande < Oh! Ma certo, che sbadata, devi essere stanco dal viaggio... Preparo del tè. > sì, l'ennesimo di oggi, probabilmente avrà finito le proprie scorte di almeno una tipologia di miscela, ma poco importa, ora è praticamente una adolescente rasente al gongolamento, quindi, mettendo un piede in casa, vedrebbe di accoglierlo con un mezzo inchino, per poi fargli cenno di accomodarsi dove e come meglio preferisce, per quanto l'arredamento sia in stile nipponico molto tradizionale e la cosa più comoda sarebbe una sorta di divanetto che poi in realtà non è esageratamente comodo come sembra. Minimalista sarebbe la parola giusta per descrivere gli arredi. Qualora lui si fosse seduto o meno, lei si sarebbe diretta verso i fornelli prendendo la teiera che giaceva sul tavolo, accendendo una fiammella per scaldarla dopo averla riempita, posandola con un tintinnio proprio sopra al calore generato artificialmente < Come è andata a Kusa? > e ancora non arriva alla questione di Oto, o del mondo in generale, prima loro poi il resto. Attende, di spalle, mentre controllerebbe che l'acqua e tutto sia perfetto, prendendo un velo nel quale metterà le foglie di tè per poi legarlo. Sì, è proprio una fottutissima, perfetta Waifu. Dovevo scriverlo, scusate. {ck on}