Missione D Memorie del Sottosuolo

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22:26 Kasei:
 Solito passo lento e cadenzato che smuove la figura dell'Uchiha lungo la galleria che dovrebbe ospitare a breve la nuova metropolitana sotterranea di Oto. Indossa una semplice maglietta nera con scollo a V che lascia scoperto parte centrale dei pettorali, un nero pantalone a coprire la parte inferiore del corpo, falda larga che si apre all'altezza dei polpacci. Sandali in cuoio ai piedi, bende bianche fasciano entrambi gli avambracci per la loro intera lunghezza, lungo l'avambraccio sinistro, occultato alla vista, scorre il filo di Nylon, un cappio ne assicura l'estremità alla base del pollice. Lungo il fianco sinistro, all'altezza della vita, sono assicurati tre fuuda con sigillati dentro i tronchetti necessari per la sostituzione. Segue il gruppo di operai a breve distanza, porta a sua volta una semplice lanterna che illumina la via nel momento in cui accedono ad uno dei cunicoli che dovrebbero portare, come da indicazioni, ad una zona inesplorata del villaggio. <Dal rapporto dovrebbero essere zone risalenti alla guerra civile> Sibila appena continuando ad avanzare fino ad arrivare finalmente al cunicolo d'entrata ai laboratori. Il passo va rapidamente ad arrestarsi e gli occhi vanno a serrarsi rapidamente, entrambe le mani vanno a sollevarsi lasciando posare la lanterna sul terreno. Le mani vanno ad unirsi all'altezza del petto andando a formare il sigillo della CAPRA, rapidamente due sfere andrebbero a formarsi all'altezza di fronte e baso ventre. Una sfera nera e densa, petrolio liquido ed una rossa e pulsante di vita propria, entrambe le sfere comincerebbero rapidamente a ruotare per poi convergere lungo un asse immaginario andando ad impattare proprio al centro del petto. Dalle due energie andrebbe a crearsene una terza, una nera fiamma divamperebbe al centro del petto, lingue nere da rossi riflessi vividi andrebbero a distaccarsi dal nucleo centrale irrorando tutto il corpo. <Aspettateci qui> Si limita ad asserire in favore degli operai cominciando ad abbassarsi per passare fra alcuni detriti e dirigersi finalmente all'interno delle zone abbandonate.[Tentativo richiamo Chakra][25/25][3x fuuda/Filo nylon]

22:52 Hoshiko:
 Come al solito è in ritardo, la puntualità si sa che non è concepita dal genere femminile, ma le indicazioni ricevute fanno si che per la ragazza non sia completamente impossibile raggiungere il luogo di incontro dove, il resto del gruppo, è gia infiltrato tra i cunicoli sotteranei. Qualche metro di distanza li divide, nel buio tetro e umido di quelle pareti impolverate, colme di ragnatele e macerie che, man mano vi ci si addentra, divengono sempre più numerose. Che schifo. Ma non importa, sempre meglio che passar il tempo a zonzo per il villaggio senza aver qualcosa di interessante da fare. Vien ricercata la concentrazione, essa aumenta fin quando inizia a visualizzare ed immaginare due sfere di energia, pura essenza risiedente in ogni creatura che attende solo d'esser risvegliata. Come lo Yin e lo Yang, esse viaggiano in due linee parallele, certo, ma affiancate per viaggiare verso la stessa direzione fin quando verranno mescolate in un'unico agglomerato proprio al centro del petto dove, le mani guantante, andranno simular il simbolo della capra. Eleganti le dita, si aprono gli tsubo che vengono irrorati dal Chakra come un fiume in piena, dovrebbero divenir più sviluppati i sensi, fortificate le fibre muscolari, affinato l'udito e la vista. Minuta la statura, non più di centocinquanta centimetri, ciò che spicca è sicuramente la chioma, una cascata argentea e setosa terminante le fosse di venere. Epidermide chiara, spicca la colorazione degli occhi esaltati da un leggero trucco a valorizzarne la forma. Curve accattivanti, ma saranno i fianchi ad essere più sviluppati del seno, coperti da abiti scolareschi: una gonna con i volant verde lunga sino metà coscia, camicetta castigata fin sotto la gola dove, un nastro infiocchettato, ricade morvido sul petto, parigine nere tuffate in stivaletti semplici ed una cinghia in cuoio che la aiuta a trasportare le classiche armi. Kunai, Fuuda, carte bomba e fumogeni oltre al Nylon. Le mani sono guantate, eccetto l'unghia dell'indice, appuntita e nera dove, attorno alla falange, vi è attorcigliato un anello d'oro a forma di serpe. <...Bastardino, dobbiamo affidarci al tuo fiuto?> esordisce lasciando che sia il compagno a procedere per primo. [Tenta richiamo Chk] [20/20] [4 Fuuda] [3 Kunai] [Nylon] [2 Carte Bomba][2 Fumogeni]

23:08 Kasei:
 Quella nera fiamma divampa con forza irrorando in pochi istanti il corpo del genin, l'effetto rinvigorente del Chakra lo scuote ancora una volta, il solito sorriso sghembo va ad allargarsi sulle labbra quando sente quella voce ormai familiare. <Piccola viperetta, temo proprio di essere il più adatto per tale compito> E lentamente gli occhi andrebbero a serrarsi di nuovo, lingue ardenti lambirebbero con maggior pressione e quantità i bulbi oculari e in pochi attimi poi le palpebre andrebbero a dischiudersi direttamente puntate verso Hoshiko. L'iride nera come l'inchiostro dovrebbe aver lasciato il passo ad un rosso scarlatto e attorno alla pupilla dovrebbe trovarsi una semplice Tomoe. Lo sharingan dovrebbe essere completamente attivo, gli occhi andrebbero a posarsi con attenzione adesso sul volto della donna. La inquadra con estrema attenzione andando ad esaminarla minuziosamente ma nessuna parola verrebbe concessa, una semplice smorfia ne distorcerebbe l'espressione giusto qualche breve istante. < Andiamo Piccola Vipera> Esclama appena il giovane Uchiha riprendendo il cammino all'interno del cunicolo per sbucare in direzione ora di una semplice stanza, la lanterna andrebbe lentamente ad illuminarla almeno in parte. < Un sacco di detriti e...> Gli occhi corrono con attenzione lungo le pareti e per terra, il genin si abbassa appena andando a raccogliere un semplice pezzo di vetro trasparente. La scheggia di vetro viene rapidamente lasciata ruotare sul palmo, poi indice della mancina va rapido a passarci sopra. < Un vetro abbastanza doppio, che si tratti di un frammento di ampolla o roba simile...> Riflette a voce alta sollevandosi nuovamente per lasciar scorrere con attenzione lo sguardo lungo la prima stanza alla ricerca di eventuali pericoli.[CHK:On][24/25][Tentativo innata][3xfuuda/Filo di nylon]

23:37 Hoshiko:
 Irrorati gli tsubo le permettono di usufruire a pieno delle sue capacità motorie, leggero il sorriso che vien disegnato sulle labbra nascoste, eppure, per il compagno non servirà di certo ammirarne i connotati per riconoscere le espressioni dettate solo dallo sguardo cremisi, ora, puntato su di lui e l'innata attivata. Un brivido le percorre la schiena, impossibile non ripensare a quei momenti passati insieme, scoprir un mondo ancora tanto sconosciuto, ma nel quale s'è affacciata con sensualità e perversione. Divampano appena le gote, ma lo scossone fugace del capo vorrebbe scacciar via tali pensieri per potersi concentrar maggiormente sull'esplorazione in corso <ne sono certa> sfarfalla le ciglia indicando con un cenno l'invito tacito di proseguire affinchè possa seguirlo tra le macerie. Cadenzati i passi, ma nonostante risultino esserci delle zone più strette rispetto ad altre, la sua statura minuta le facilita parecchio gli spostamenti senza la necessità di doversi abbassare o simular pose strane <missioni più divertenti mai mh?> borbotta seccata. La fiamma della lanterna danza su ogni roccia, evidenzandone le ombre, illuminando anche il luogo circostante ma rendendo comunque difficile il captar di dettagli più particolari. Abbandona alle sue spalle Kasei che, nel mentre, ritrova un vetro doppio, tuttavia in risposta solleva le spalle con sufficenza <potrebbe essere qualsiasi cosa> anche i fondi di bottiglia sono importanti, eppure tiene in considerazione la supposizione elargitale dato il calciar maldestro di un'oggetto rovinato, impolverato, che urta contro una maceria prima di arrestar la corsa. Saetta l'attenzione su quest'ultimo, una volta avvicinata, flette le ginocchia coadiuviando la mancina guantata a recuperar quello che sembra, ora, la montatura di un'occhiale. La avvicina al viso, con l'ausilio del polso, ne studia le fattezze inarcando il sopracciglio <un'osteria sotto terra non credo sia credibile...di solito i sotteranei vengono usati come vie secondarie per sorprendere il nemico> ... <ma anche per nascondere qualcosa che non si vuol far sapere in giro> schiocca la lingua biforcuta contro il palato ricercando dopo il Genin poco più indietro <produzione di veleni clandestini?> ma si, viaggiamo con la fantasia. Oppure, ci sono vicini. [Stessi tag]

23:53 Kasei:
 Si sofferma ancora qualche breve istante su quel pezzo di vetro che lascia girare fra le proprie mani con attenzione per poi andare a riposarlo per terra. Lo sguardo torna a posarsi su quel volto quando lo oltrepassa, non può fare a meno di preoccuparsi per quella traccia di chakra che vede sulla testa altrui ma fortunatamente riesce a nascondere quel sentimento ancora una volta. Le labbra tornano ad arcuarsi nell'angolo superiore destro della bocca lasciando intravedere la bianca dentatura. Sorriso sghembo e strafottente che va a macchiarne con prepotenza l'espressione, gli occhi lasciano andare la figura femminile tornando a setacciare con attenzione i dintorni. < Non so, ma fa comunque attenzione. Potrebbe esserci di tutto qui sotto. Ricordati che da quello che si sà Oto è piena di Cunicoli risalenti ad epoche passate... E raramente si vuole dissotterrare qualcosa da quel passato in questo paese.> Commenta appena oltrepassando nuovamente la figura femminile, la mancina va ad afferrare un semplice sacco in tela bianca, la destra abbandona momentaneamente la lanterna per andare a prelevare con attenzione qualcosa da per terra, un semplice contenitore con del liquido. Gli occhi osservano con attenzione il liquido poi l'ampolla, ancora sigillata viene adagiata con attenzione nel sacchetto e la lanterna recuperata. < Tranquilla ci ho già procurato qualcosa di> E blocca momentaneamente la frase lasciando allargare quel sorriso furbesco e divertito sul proprio volto < Diciamo che sono sicuro ti divertirà> Ammette abbassandosi ancora una volta per cercare di proseguire fra i detriti in direzione della prossima stanza. [CHK:On][23/25][Sharingan:On][3xfuuda/Filo di nylon]

00:15 Hoshiko:
 Rilascia l'occhiale sulla pavimentazione marcia, roteano le orbite coadiuviando un sospiro prolungato. Il bavaglio filtra la polvere permettendole dunque di non soffrir della sua solita allergia, ma la sclera le brucia tanto da arrossar pallidamente le palpebre inferiori <Se non avessero voluto riesumare il passato, non ci avrebbero fatto ficcare il naso da queste parti..> ed effettivamente, non ha senso esplorar luoghi del genere, o forse, si preparano a qualcosa di più grande. Poter usufruire di vie alternative per un imminente attacco da parte di Yukio magari. Permane silenziosa qualche minuto di troppo nel mentre torna in posizione eretta per poter proseguire la missione con cautela e calma, non s'avverte della preoccupazione suscitata nell'Uchiha, ma non si nega l'ammirar i suoi connotati tra uno studio e l'altro <che avresti procurato?> inarca un sopracciglio donandogli un'occhiata in tralice, sarà la furbizia dell'espressione avversa a farle sfuggir un riso sommesso e, non appena l'uomo tenta di sorpassarla, la mancina vorrebbe tirar un pizzico alla sua natica prima di riprendere a muoversi tra le macerie. Concentrata nell'evitar di beccarsi in testa qualche roccia sporgente, la stanza successiva par possedere qualcosa di più particolare oltre alla ampolla colma di liquido colorato raccolta da Kasei <...> ammutolisce avvicinandosi a quello che sembra un vecchio bancone semi distrutto. Guanto nero che ne accarezza la superficie prima di discendere ancor più in basso dove, la maniglia di un cassetto, la invita a tirarne il ferro per scoprirne il contenuto. Erbe in busta, una manciata insomma, e, raccogliendole per poggiarle altrove, una specie di libro rilegato con una corda viene afferrato con delicatezza <Kas..>lo richiama attendendone l'avvicinamento. Veleni o semplici studi medici? [Chk On] [20/20]

16:28 Kasei:
 Si becca in pieno il pizzicotto dell'altra, scuote appena il capo lasciando allargare quel sorriso divertito e strafottente sul proprio volto, prosegue il proprio fare almeno fino a quando non è la figura femminile a richiamarne l'attenzione. Abbandona momentaneamente la lanterna appena raggiunta la posizione di Hoshiko, le iridi color rosso scarlatto vanno a posarsi per alcuni lunghi istanti sul libro che l'altra ha scovato. Lo scruta con attenzione alla ricerca di eventuali sigilli particolari che emanino chakra o meno e solo alla fine andrebbe ad aprire semplicemente il sacco di tela attendendo che sia l'altra a posarlo al suo interno. La mancina rapida si muoverebbe poi a recuperare anche le erbe trovate dall'altra, le osserva con attenzione ma non sembra riuscire a riconoscerne nessuna almeno non ad una semplice prima occhiata. Lascia cadere le erbe all'interno della sacca per poi chinarsi appena andando a recuperare la lanterna posata non distante. <Se avessero veramente voluto riesumare il passato o meglio qualcosa dal passato non avrebbero mandato due semplici Genin ma Ninja più adatti alla ricerca. Il mio Sharingan è immaturo e nessuno dei due ha doti particolari in fatto di tracce e ricerche.> Ammette verso Hoshiko lasciando schioccare pensieroso la lingua sul palato, mantiene quello sguardo sul capo altrui ancora qualche breve istante poi scrolla testa e spalle cercando di svuotare momentaneamente la testa da quello che veramente la sta occupando con prepotenza. <Diciamo che...> Annuncia troncando poi quella frase per distaccarsi dalla figura femminile in direzione di un altro Cunicolo, questa volta quasi completamente otturato dalle macerie. Il colosso è costretto a piegarsi molto più del previsto e molto più di quanto fatto fin ora, la lanterna viene portata avanti ad illuminare il nero cunicolo e solo uscito nella prossima stanza prosegue il proprio discorso. <Ha a che fare con i serpenti... E questa volta da quanto ho capito c'è veramente da divertirsi!> [CHK:On][22/25][Sharingan:On][3xfuuda/Filo di nylon]

17:05 Hoshiko:
 Le gote, improvvisamente, si colorano di un leggero rossore, così pallido che probabilmente neanche si noterebbe a primo impatto. Avverte la vicinanza altrui, ma non proferisce oltre nel mentre porge gli oggetti ritrovati per posizionarli all'interno del sacco natalizio <Non credere...magari non vogliono farlo direttamente preferendo due Genin inesperti a sondare il terreno> vittime sacrificabili, dato l'esame compiuto, nulla lascia scollar dai pensieri la convinzione di non valer nulla al proprio villaggio. Una semplice pecora aggiuntiva da lanciare in pasto ai lupi per saziarli e rallentarli. Schiocca la lingua contro il palato ruotando l'intero corpo affinchè possa seguirlo nel cunicolo più stretto, buio, ricolmo di macerie. Cremisi che mai abbandonano le movenze del compagno e, nel sincerarsi dell'infiltrazione attuata con il busto ricurvo, data l'altezza del colosso, nota una sporgenza appuntita che, istintivamente, va a coprir con la guantata prima che Kasei lo sfiori col la testa. Piccolo accorgimento, ma perchè mai compiere una gentilezza simile, spontanea, quando avrebbe potuto prenderlo in giro per un mesetto abbondante? <Serpenti?> s'illumina la sclera, estasiata dalla notizia, una bambina al quale si svelano dei biglietti per il più bello tra i parchi giochi <Oh che animali meravigliosi> esordisce flettendo il busto per abbandonare la sala fin ora studiata. Danzano le ombre causate dalla fioca luce della lanterna, sparge una parvenza d'accoglienza in un luogo colmo di polvere, la stessa a solleticar la punta del naso che nonostante il bavaglio inizia ad accusare l'allergia. Schiarisce la gola più volte, il prurito è fastidioso, scarica il nervoso esternandolo con la mania del pulito sulle vesti. Rassetta la gonna, aggiusta le maniche, scuote la chioma <comunque con il passare del tempo la tua innata migliorerà, ci vuole solo pazienza, allenamento e costanza. Tuttavia, azzardati a leggermi la mente e ti stacco le costole una ad una per donarle in pasto ai cani> forte l'affermazione, ma con note ironiche ad addolcire il complesso.

17:42 Kasei:
 Non si accorge dello spuntone che va a sfiorare ne del gesto dell'altra che da dietro va a coprire quella roccia con rapidità, continua ad avanzare raggiungendo la prossima stanza. Gli occhi color rosso sangue del colosso passano in rassegna rapidamente anche questo ambiente prima di inoltrarvisi. <Aspetta un secondo> Va semplicemente ad accennare in favore della donna controllando che non vi siano sigilli particolari che possano esser ricondotti a trappole o altro genere di tracce di chakra. Il tutto dura giusto pochi istanti poi va a lasciare libera l'uscita del cunicolo permettendo anche all'altra di avanzare. < E dunque non ho toppato neanche in questo caso, c'è da sistemare una delle evocazioni di alto rango di un tizio. Probabilmente ci userà semplicemente come due sguatteri a basso costo ma avremo l'opportunità di vedere dal vivo un richiamo del genere e soprattutto> E qui quel sorriso strafottente torna ad allargarsi prepotente sul volto del giovane < Riusciremo a fargli qualche domanda e comprendere meglio questa tecnica del richiamo> Ammette verso la donna lasciando riprendere lo sguardo a vagare lungo l'interezza della stanza del laboratorio. Torna a chinarsi per qualche breve istante, la mancina va a posarsi sul pavimento poi indice e medio vanno a prelevare una dose di polvere, un basso mormorio abbandona le labbra del giovane ma nulla di più. La figura del colosso torna a smuoversi rapidamente verso le scrivanie sommerse, in parte, da detriti, la mancina torna ad aprire la sacca che viene poggiata per terra e alcuni quaderni vengono lasciati cadere all'interno molto rapidamente. < Ho intenzione di perfezionarla, è la mia chiave, il mio calice e come tale ho intenzione di trattarla.> Ammette lasciando allargare ulteriormente quel sorriso sul volto per poi proseguire < Non mi serve lo Sharingan per capire cosa hai nella tua testa mia viperetta> Concede in favore della parigrado andando a ribadire in modo cosi naturale quella possessione, quel piccolo neo in quel legame cosi strano e particolare. < Io credo... Credo di riuscire a capirti abbastanza senza sondare la tua mente... Non lo so> Impacciato questa volta, per qualche attimo perde addirittura quell'espressione sfacciata e divertita, nell'esprimere qualcosa che non conosce minimamente e che non comprende minimamente, quel legame che li unisce ovunque si andranno a trovare e ritrovare. < Lascia stare> Termina scuotendo leggero il capo mentre le labbra tornano ad arcuarsi in un sorriso questa volta però diverso, macchiato da una nota quasi... Amara.[CHK:On][21/25][Sharingan:On][3xfuuda/Filo di nylon]

18:09 Hoshiko:
 Rindondanti sono le parole avverse che, proferite in tale ambiente, risultano essere ovattate, dallo strascico ripetitivo che echeggia per l'intera sala, questa volta, più grande rispetto alle precedenti. Lo ascolta, attendendo come consigliato affinchè non vadano a ricadere in qualche inconveniente sgradevole, successivamente, riprende la ronda distaccandosi di qualche metro da Kasei, sino ad arrivar dall'altro lato dell'atrio <non che adesso siamo trattati meglio Kas...diciamo che se non si possiedono nomine particolari, qui a Oto, hai la valenza di una merda calpestata su di un marciapiede> non vi sono filtri tra la mente e la bocca nell'esprimere queste confidenze personali, qualcosa che dinanzi a terzi potrebbe decretar l'allontanamento dal Villaggio, l'arresto o, se vogliam essere plateali, la morte. Disteso il braccio mancino per avvicinar il guanto ad uno dei mobiletti sporchi, l'indice viene passato sulla superficie impolverata e, raccoltane un po a sbiancarne la simil pelle nera, ruota il polso per ammirarla <si, hai ragione, raccogliere informazioni mentre si coccola la meravigliosa bestia richiamata> leggero il sorriso sulle labbra carnose, nascosto, coadiuviato al pollice che racchiude i granuli per strofinar entrambi i polpastrelli l'uno contro l'altro. Lento lo scivolar delle iridi cremisi, pronte a raggiungere il compagno per poter godere dei suoi connotati, come se ne avesse fame, sete, un'oasi nel deserto arido che brucia la gola. S'assottigliano le palpebre infine, le piace il nomignolo affibiatole seppur rimpicciolito per indicar probabilmente la statura minuta, eppure sarà il tentativo di spiegar i sentimenti a farla ammutolire, ricadendo in un silenzio meditabondo nel quale vorrebbe cercar di ricambiare in qualche modo, ma bloccata dalla morsa allo stomaco dettato per lo più dall'inesperienza, imbarazzo <...> smuove dei passi per avvicinarsi, scacciar via il concetto avvertendo la nota d'amarezza sulla sua espressione. Cio che vuole è circumnavigarlo in modo ravvicinato, cingerlo in un mezzo abbraccio dove, l'arto - una volta arpionatone il busto - vien fatto letteralmente strusciare al suo passaggio, liberandolo nell'immediato una volta tornata alla perlustrazione, scevro di forza. Un gesto a diffonder sicurezza, non sa cosa significhi, ma comprende che adesso non è il luogo ed il momento adatto per questo genere di discorsi <non c'è granchè comunque...ed inizia a mancarmi l'aria> borbotta schiarendosi nuovamente la voce <che si fa?>

18:43 Kasei:
 Le iridi color cremisi continuano a vagare lungo il salone, più grande rispetto ai precedenti, rapidamente conta i cunicoli che si dipanano dallo stanzone centrale, ne memorizza con attenzione gli accessi poi torna a voltarsi verso la figura femminile in avvicinamento. Ascolta con attenzione le sue parole soppesandole con attenzione, quel sorriso divertito torna ad allargarsi sul suo volto.< Siamo carne da macello, miseri sguatteri messi all'opera, siamo il letame per loro. Letame che probabilmente consuma semplicemente la loro aria... Ma questa è la concezione che porterà noi sempre più in alto> E nuovamente qualcosa sembra accendersi in quello sguardo, farsi estremamente vivido, uno sguardo che lei e probabilmente lei sola conosce cosi bene. < Va benissimo cosi, preferisco aggrapparmi alla vita che crescere nella più totale bambagia. Non sono adatto a quel tipo di vita, ho bisogno di infrangere i miei limiti, di distruggere quei muri che vengono imposti da loro> Ammette verso la ragazza lasciando allargare quel sorriso divertito, quel mezzo abbraccio lo coglie del tutto impreparato, si irrigidisce completamente adesso ma dura giusto pochi attimi. Quel legame... Si rende conto lui stesso che quello che c'è tra loro lo rende forte eppure estremamente debole al tempo stesso. Debole nei propri confronti ma soprattutto in quelli di lei, il volto va ad abbassarsi appena e quella nota amara permane in quel sorriso. Lo sguardo si solleva appena quasi, ne fissa il volto, quasi volesse scattarne un'istantanea, ne memorizza i particolari nella propria mente poi quella fiamma avida divampa. Di più. Due semplici parole che colmano però la mente del giovane che rapido muove la mancina , libera, a cercare il braccio della parigrado, un semplice eppure cosi significativo Dejavù. Cerca il polso del braccio che si è distaccato poc'anzi dal proprio busto per tirare un semplice strattone secco in direzione opposta al movimento altrui. Tenta di far roteare rapida la Kunoichi sul proprio asse e al tempo stesso di portarla a se lasciando che il braccio vada ad avvolgerla all'altezza delle spalle. Esattamente come quanto accaduto quella note, un'abbraccio spezzato a metà che dovrebbe unirsi al braccio altrui accogliendola sul proprio petto. Si arrende, si arrende ancora una volta a quello che prova per lei, debole? Probabilmente si ma inevitabile. < Ovunque saranno, comunque li tratteranno, chiunque incontreranno >...< Il drago e la tigre sono destinati l'uno all'altro, le fauci ne divorano la carne e gli artigli ne straziano l'anima... I due restano una cosa sola.> Pronuncerebbe con un semplice filo di voce cercando di lasciar posare appena le labbra sulla fronte della donna. < Hai ragione, usciamo da questo benedetto tugurio. Abbiamo entrambi bisogno d'aria!> Esclama dopo alcuni lungi stanti di silenzio per avviarsi alla fine verso il cunicolo da poco oltrepassato e poi verso l'uscita. [CHK:On][20/25][Sharingan:On][3xfuuda/Filo di nylon][End]

19:06 Hoshiko:
 La riconosce quella fiamma che s'accende nel suo sguardo, le sue parole, gli atteggiamenti, l'arroganza di chi, il discorso antico, lo ha inglobato nell'animo per renderlo un mantra dal quale difficilmente, i pensieri, potranno sfuggire. Una ragnatela nel quale si sono impigliati, ma che nonostante gli sforzi per tornar a volare liberi, mai permetterà di poter andar via. Illesi. Schiocca la lingua biforcuta contro il palato, incurvando il sopracciglio affinchè l'espressione muti per acquisire note saccenti, di superiorità <loro possono credere ciò che vogliono, ma non sarà questo a definire la pericolosità di gente che sarà il futuro di queste terre> perchè diventeranno passato, un ricordo sbiadito, da dimenticare, da stracciar come carta usata ed inutile per poter dargli fuoco e lasciar spazio alla novità. Temibile, irrazionale e pericolosa. <saremo noi quei muri, è solo questione di tempo> un ringhio divertito susseguito da una risata lugubre c'accompagna il mezzo abbraccio. Il volto è indirizzato all'uscita ma le palpebre si spalancano nell'avvertir la morsa alle spese del polso. Brivido a percorrerle la schiena, la costringe a voltarsi in direzione di Kasei prima di procedere con una giravolta forzata e terminata sul petto avverso. Così piccola tra le sue braccia, un calore che ne riscalda il cuore e lo spirito, indecifrabile tanto da far venire i capogiri, indietreggia la nuca per lasciar incrociare gli sguardi nel mentre l'udito vien cullato da quei sussurri, le gote si colorano, dolcezza mista a desiderio trasudano dai cremisi tuffati nei similari altrui <Insieme, nonostante tutto> le si forma un nodo che non le permette di proseguire. Perchè i battiti accellerano, cosa significa questo legame e che come si può definire. Annuisce infine, l'aria manca davvero, ma forse non per la polvere di quelle sale, la paura inizia a scavare per insidiarsi là dove i sentimenti sono stati assopiti, anestetizzati per non farsi ferire di nuovo, per non soffrire di solitudine che adesso viene dissipata dalla presenza del compagno. Sposta il peso sulle punte per tentar di avvicinare il viso e lasciar sfiorare i due nasi, aderiti i corpi tanto da poter sentir la Lussuria arrampicarsi tra le cosce <chi arriva per ultimo...> eh? <PAGA LA CENA> sensualità buttata nei sanitari. Cerca di liberarsi il più velocemente possibile per scattar verso l'inizio della piccola avventura nei cunicoli. Sono ragazzi, che vi aspettate? [End]

Kasei e Hoshiko si accodano ai responsabili dei lavori, portati davanti ai cunicoli dell'entrata si addentrano raccogliendo alcuni oggetti dalle stanze per riportarli al QG come indizi su quel luogo.