Trovarsi in mezzo ai guai

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Giocata di Clan

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14:41 Raido:
  [Interno] E' tornato dai Koshirae dopo un allenamento in solo per poter comprendere in cosa consiste quel nuovo potere, decisamente fuori da ogni sua aspettativa e da ogni sua ambizione. Diventare cieco per ottenere nuove forme di potere è qualcosa che mai avrebbe immaginato e pure è successo. Ancora non comprende bene come agire, anche perchè non ne conosce i segreti ed è li proprio per questo. Il bisogno di apprendere qualcosa in più, di carpire le conoscenze più profonde di quel clan sono oramai un chiodo fisso nel Jonin. Non conosce tutta la storia del clan di come sono veramente arrivati a ciò. La capo clan gli ha solo fornito informazioni preliminari senza mai andare troppo a fondo ed ora è giunto il momento di informarsi di persona. E' all'esterno della magione, in procinto di entrare e nella speranza di trovare la capo clan. Speranze misere le sue non avendo avvertito ma tentar non nuove. Inspira ed espira cercando, per l'appunto, di aprire il portone ed entrarvici iniziando a guardarsi intorno, provare a vedere se vi è qualcuno all'interno. L'Oboro indossa un'armatura pesante a coprire petto, gambe, braccia e collo. Ogni singolo spiraglio è tutto quanto ricoperto per impedire agli attacchi di toccarne la pelle. Sopra l'armatura vi sono una maglia nera a maniche lunghe recante il simbolo di Kusa ed un paio di pantaloni neri, sempre lunghi, fino alle caviglie. Ai piedi un paio di sandali ninja di colore blu mentre alle mani vi sono dei guanti ninja, blu anch'essi. Ai polsi e lungo gli avambracci sono posizionati dei vambracci mentre alle cosce vi sono degli schinieri, un'ulteriore protezione contro qualsiasi tipo di minaccia. Legati sotto i vambracci vi sono, sul polso destro un fuda con sigillata all'interno una nodachi mentre sul polso sinistro un altro fuda con al suo interno una katana a doppia lama. Al di sotto dell'armatura, attaccati al petto, sono stati posizionati dieci fuda potenzianti per potenziare le abilità in caso di estremo bisogno. Andando avanti, a coprire ulteriormente il petto è stato posto un giubbotto verde scuro, simbolo del suo ruolo all'interno del villaggio, privo di tasche, liscio e chiuso fino alla gola con il colletto alto. Sulla fronte vi è il copri fronte dell'erba legato tramite una fascia nera che ricade lungo la schiena. Sul lato sinistro della vita vi è legato il fodero contenente la sua nuova arma, la Bishamonten, ottenuta da poco ma che sta per divenire una sua fidata compagna. Finendo, alle cosce, sono stati legati dei portai kunai e shuriken, uno per gamba, contenente rispettivamente 9 kunai a tre punte e shuriken. Sulla schiena, sempre ai lati, vi sono dei portaoggetti, due praticamente, i quali contengono 2 tonici recupera chakra e 5 tonici curativi in uno mentre nell'altro vi sono posti 5 fuda con all'interno dei tronchetti per la sostituzione ed una ricetrasmittente. [Chk On][Bishamonten equip][Equip in descrizione]

14:55 Saneatsu:
 Non che ami particolarmente la sua nuova sistemazione a Kusa o che adori doversi rifare un nuovo giro di amicizie femminili ma è così quindi sopporta candidamente l’ordine arrivato dal suo generale, generale che sogna ancora di farsi. L’unica nota positiva in tutto questo è non avere Izayoi troppo vicina a controllarlo, non perché senta la sua presenza come asfissiante, per ora non si è accorto di nulla, ma perché ha bisogno di scoprire e muoversi silenziosamente con l’unico e solo scopo di annientare la famiglia di lei e tutti coloro che adottano gli stessi metodi. Se ne sta in una delle sale dedicate alla meditazione e al riposo vicino all’ingresso, è l’unico all’interno al momento e le porte di riso sono lasciate aperte così che chiunque possa entrare senza doversi annunciare, solitamente finge di non essere un tipo riservato. Se ne sta seduto sul tatami, le gambe incrociate sul terreno e poggiata tra le ginocchia, in modo parallelo al terreno, si trova la sua spada divina, il fodero è lasciato al suo fianco destro a terra, la lama è rivolta verso l’esterno invece. La mano destra ha un piccolo panno con il quale si sta adoperando per lucidare pulire la lama, gli occhi sono socchiusi mentre il petto s’alza e s’abbassa lentamente, come se quel gesto ripetitivo gli permettesse di addentrarsi ulteriormente nella sua mente e lo portasse ad una perfetta meditazione. Indossa uno dei soliti completi stravagante composti da kimono e pantaloni tipici, il tessuto scelto oggi è la sete, lo tiene al caldo così come non pesa sul suo corpo, il colore dello sfondo è blu scuro, quasi notte mentre si ripetono dei disegni di onde stilizzate azzurre con dei cigni che invece si destreggiano ad ali spiegate tra di esse, sicuramente non passa inosservato lui. I capelli sono stati raccolti in uno chignon tipico, solo qualche ciuffo chiaro ricade ad incorniciare il viso magro e squadrato, oggettivamente aderente a quei tipici canoni di bellezza, gli stessi che un tempo l’avevano condannato. Non si accorge comunque di Raido al momento, perso in quel momento di profonda riflessione [chk on]

15:10 Raido:
  [Interno] A quanto pare non c'è nessuno all'interno della magione, almeno in apparenza. Inarca un sopracciglio guardandosi intorno, scrutando ogni parete, ogni anfratto di tale posto per capire se effettivamente è come dice lui. La mano destra viene sollevata mentre le dita ne grattano il capo lentamente, estremamente stranito dal silenzio presente. Inspira ed espira, il petto avanza ed indietreggia lentamente per poi sbuffare, lasciando che ogni piccola particella di ossigeno abbandoni il di lui corpo librandosi per tutta la stanza. Inizia a camminare all'interno della magione, tanto vale andare in esplorazione se non può parlare con qualcuno, magari trova anche più informazioni. Deglutisce passo dopo passo, capo rivolto avanti a se senza dar retta a nient'altro, oltrepassando le stanze e tra di esse vi è una sala di meditazione abbastanza vicino all'ingresso e nel passare noterebbe la figura di Saneatsu al suo interno, intento a pulire la propria lama. In un primo momento neanche ci fa caso eppure, improvvisamente, arresta il proprio passo con la gamba sinistra lievemente alzata, in procinto di essere effettivamente poggiata. Bocca che si apre appena <Ah> esordisce e solo allora decide di indietreggiare per poter entrare anch'egli in quella sala, o meglio, fermarsi all'ingresso, senza neanche salire sul tatami. Guarda l'interno della sala, osserva ciò che vi è all'interno per pochi momenti <Disturbo? E' sempre così vuoto questo posto?> domanda riportando gli occhi sull'altro, un tizio con i capelli bianchi esattamente come i suoi. A quanto pare sta andando di moda l'estetica da vecchietto, cosa che gli han pure detto <La capo clan non è presente? Avrei bisogno di lei per fare due chiacchiere> domanda ancora all'altro senza neanche presentarsi, parlandogli alle spalle, evitando di avvicinarsi. Non ha idea di chi sia e di quale sia il suo ruolo all'interno del clan o del villaggio, a dire il vero non sa ancora un bel niente di coloro che fanno parte dei Koshirae ma avrebbe arginato questo problema molto preso, ha solo bisogno di imparare il necessario. [Chk On][Bishamonten equip][Equip in descrizione]

15:24 Saneatsu:
 Non sono i passi a distrarlo, nemmeno l’avvicinarsi o quella piccola esclamazione che sfugge a Raido, immerso com’è nella sua riflessione ed abituato a svolgerla con il sottofondo di combattenti e lame non basta così poco per farlo riscuotere, non è però mai troppo completamente distaccato dalla realtà. La guerra l’ha vissuta e gli agguati subiti ed è forse questo che segnandolo, più di quanto sia disposto ad ammettere, lo porta semplicemente a riscuotersi nel momento stesso in cui l’altro apre la bocca, lentamente le palpebre vanno ad alzarsi andando così a rivelare quei due sottili occhi azzurri che andrebbero a portarsi su di lui, lo scruta attentamente senza alcuna remora, lo studia in un certo senso cercando di comprendere a quale famiglia appartenga <se non avessi voluto correre il rischio di disturbare non avresti chiesto> ammette. Tanto garbato quanto affilato nel tono, gli sorride lasciando che ogni briciola del suo fascino vada ora a mani9festarsi, alza appena il mento così da portare lo sguardo verso gli occhi dello sconosciuto. Smette di lucidare la sua arma in questo momento, lasciando che il movimento scemi ma senza poi scomporsi o cambiare postura <con chi ho il piacere di parlare?> domanda di rimando, non dirà nulla sulla sua capoclan che non sia necessario, una delle poche donne che rispetta al punto da non volersela portare a letto, una fedeltà la sua che si basa su un senso dell’onore e del dovere che condivide solo quando gli fa comodo. Per quanto le parole possano sembrare dirette e forse poco gentili il tono con cui si esprime e tutt’altro, estremamente gentile e tipico del migliore degli ospiti <accomodati pure> e alzano la destra dalla spada va ad indicare un cuscino davanti a lui, un posto scarno quello in cui si trova, arredato il minimo indispensabile con qualche cuscino su cui sedersi e oggetti necessari alla pulizia di spade e foderi, non c’è altro ed è chiaro a che cosa sia adibita quella stanza [chk on]

15:40 Raido:
  [Interno] Pochi momenti di silenzio passano tra la sua domanda e la risposta altrui, il tempo di essere squadrato da capo a piede e glielo permette senza dire nulla di più notando come, effettivamente, l'altro sia un bel ragazzo, di sicuro più della norma. Non ha motivo di negarlo a se stesso notando persino come l'altro sia piuttosto giovane nell'aspetto ma potrebbe addirittura sbagliarsi. Ode la risposta diretta e tagliente ma portata avanti con cortesia e gentilezza. Apre la bocca per ribattere ma ne viene fuori soltanto una smorfia del viso, lo stesso che viene increspato dalle rughe quando le labbra si allargano appena <Touché> alza le mani, per così dire. Non può dire niente, in fondo è la verità, se non avesse voluto disturbarlo neanche lo avrebbe chiamato o si sarebbe messo a dargli fastidio. Ne nota i movimenti, lo smettere di lucidare la lama senza però scomporsi di un millimetro, molto sulle sue, un po' come lui qualche anno fa, prima di prendere tutte quelle batoste che lo hanno portato a cambiare <Raido Oboro> fornisce il proprio nome, consapevole che possa scatenare qualche disagio. Gli Oboro hanno segnato il mondo ninja, in negativo. Un clan un tempo rispettato adesso si ritrova ad essere odiato per la maggior parte delle persone e dei ninja, alcuni di loro li vogliono persino morti e non può che comprenderli <Io invece?> di rimando chiede al chunin. Si abbassa piegandosi in avanti, toglie i sandali lasciandoli all'esterno della sala per inoltrarsi all'interno e salire sul tatami in direzione del cuscino da esso indicato. Le mani si portano alla vita per slegare la cintura che tiene alto il fodero con dentro l'arma divina, arma che viene fatta sdraiare esattamente alla propria destra, pronta per essere presa ed estratta in qualunque momento <Suppongo non ci sia neanche la capo clan visto il silenzio> guardandosi intorno nuovamente, concentrandosi sull'udito ed ascoltando meglio ogni singolo passo o movimento, nel caso ci fossero <Perciò, se volessi imparare di più sui Koshirae, come dovrei fare?> chiede in modo diretto <O studiare, ero venuto per allenarmi, circa> poggiando le mani dietro di se, mantenendo le gambe incrociate sopra il cuscino, mettendosi letteralmente più comodo e tranquillo. Inspira ed espira. Gli occhi vanno sulla lama altrui, la nota e la osserva <C'era anche lei> sussurra appena. [Chk On][Bishamonten equip][Equip in descrizione]

15:58 Saneatsu:
 Lasca partlare l’uomo ascoltando ogni sua parola, prima di replicare lascia che lui abbia esaurito le sue argomentazioni. Così sorride divertito a quella sua prima espressione, non che abbia bisogno di sentirsi dire che ha ragione ma lasciamo che il Jonin non lo scopra, almeno per ora. Si presenta lui, finalmente riesce a collegarlo a qualcosa o a qualcuno, non c’è letteralmente affare di clan che non conosca quindi figurarsi se non è a conoscenza della scelta della capoclan di affidare la spada ad un estraneo, meglio non approfondire troppo quante voci girino in merito a questa cosa, l’unico dettaglio certo è lo scandolo che sembra aver provocato. Una famiglia decisamente poco unita a volte, come le migliori, sempre pronti a guarsi e giudicare. Mentre l’altro si avvicina lui andrebbe solo a prendere la sua fodera così da andare poi con estrema calma a ritirare la spada divina, la maestosità di quell’arma non può sfuggire, manico nero così come la sua lama mentre per quanto riguarda il fodero c’è inciso un dragone dorato che si attorciglia tutt’intono, proprio come se fosse il custode e il guardiano di quell’arma. Una volta messa al sicuro andrebbe semplicemente a poggiarla sul tatami alla sua destra, l’impugnatura rivolta verso la sua mano destra, sempre pronto lui <sei quello nuovo> china appena il capo gentilmente mentre Raido si avvicina e decide di accomodarsi <io sono Saneatsu della famiglia dei Koshirae> non specifica poi oltre le sue origini consapevole che anche ad elencare i suoi avi l’altro non capirebbe i riferimenti, lasciamo che il gossip resti un’arma solo nelle sue mani. Annuisce successivamente alla supposizione <è a Konoha e con lei la maggior parte degli esponenti del clan ma questo ci permette di parlare senza inibizioni no?> lo sguardo è affilato, la domanda tagliente ma come al solito posta con il più totale garbo, con gentilezza, decisamente infame nei modi, sta cercando di tastare il terreno per quanto continuo a porsi solo come un gentile ospite, uno sprovveduto quasi <oh ci sono stanze apposite per l’allenamento fisico, ma entrare in connessione con la propria spada tramite la meditazione non è mai tempo sprecato> spiega alla fine davanti a quella sua non troppo velata richiesta, non ha intenzione di aiutarlo troppo, almeno finchè non capirà se lui potrà aiutare Izayoi[chk on]

16:21 Raido:
  [Interno] Smuove il sedere su quel cuscino sistemandosi meglio, evitando di avere le chiappe quadrate una volta alzato. Inspira trattenendo l'aria dentro di se mentre con la destra accarezzare l'elsa della Bishamonten, percependo minuto dopo minuto il legame tra di loro, un legame che aumenta di giorno in giorno ma non è ancora del tutto perfetto e di certo non è al massimo del suo potere. Ci sarebbe arrivato, eccome se lo avrebbe fatto. Il potere pieno di quell'arma divina sarebbe stato suo, volente o nolente e mai avrebbe gettato la spugna. Con lo sguardo segue i movimenti del giovane, il fodero della sua arma, molto particolare, il riporre la katana al suo interno con grande cura e dovizia. Tutte cose che apprezza per poi udire quella semplice frase a cui va ad annuire senza commentare ulteriormente anche se, un dubbio inizia a sorgere in lui <Molto piacere> come prima cosa dopo aver udito il di lui nome <Io non sono della famiglia> stranito increspa il viso e lo sguardo nei confronti del bianco <Eppure ho questa> indicando la Bishamonten <Come mai? Perchè la spada mi ha scelto lo stesso?> una sola frase che porta in se grandi domande a pensarci bene. Lui non appartiene effettivamente ai Koshirae ma la spada lo ha scelto comunque e si ritrova al suo interno. Qualcosa non gli quadra e vuole andare fino in fondo ma fin quando non ottiene una risposta, è inutile parlarne, va avanti. Konoha, una meta molto ambita per tutti gli houjutser ultimamente, adesso anche i Koshirae vanno a far visita al paese del fuoco. Umetta le labbra smuovendole tra loro lentamente, per renderle più morbide e decisamente meno fastidiose. Inarca il sopracciglio destro sollevandolo a quella frase, strana, decisamente strana <Cosa ci fanno a Konoha? La sede principale è li?> ovviamente è la prima cosa che gli salta in testa, stessa cosa per le sedi di Kusa in pratica <Inibizioni? Non che abbia chissà quali cose da nascondere, quello che vedi è quello che vedi> alzando di poco le spalle <Vuoi sapere qualcosa?> il tarlo gli viene or dunque, non può fare a meno di parlare e chiedere, più forte di lui purtroppo. Di nuovo le labbra vengono umettate, questa volta con un veloce movimento della stessa lingua la cui punta le attraversa <Concordo ma il mio obiettivo era conoscere la storia dei Koshirae e come utilizzare al massimo il potere che la spada concede. Ne ho provato gli effetti e sono straordinari ma, come ogni arte, so che si può andare ben oltre> non nasconde il suo intento di migliorare sensibilmente. [Chk On][Bishamonten equip][Equip in descrizione]

16:37 Saneatsu:
 L’altro cade nella sua tela, come un ragno l’ha attirato al centro ora non resterà che andare ad avvelenarlo, paralizzarlo così poi da avvolgerlo completamente e solo successivamente mangiarlo, non che voglia ucciderlo ma deve capire chi ha davanti senza esporsi troppo <abbiamo una sede anche a Konoha> replica semplicemente <ero stanziato anche io lì fino a poco fa> fino ad Oto, fino a quando non è stato mandato qui dal generale anbu. Taglia comunque corto su quell’argomento, non c’è altro che si senta di dire al momento o forse più semplicemente che sappia, i suoi segreti in ogni caso li tiene ben stretti, un vero manipolatore ne conosce l’importanza. Il discorso quindi prosegue mentre l’altro ancora dichiara i suoi intenti <l’allenamento e l’unione con la spada ti faranno ascendere> semplice e contato per lui che questi concetti li ha assimilati fin da piccolo, quando non era altro che un brutto anatroccolo sfigato e preso in giro da tutti, non che pestato a gratis <ti aiuterò ma prima vorrei conoscere meglio per provare a comprendere il volere della tua spada> non ha idea di che tipo lui regga nelle sue mani, non sa con chi condivide il cammino e per questo ancora si espone poco, fino almeno a quella domanda diretta dell’Oboro, sorride e annuisce come a voler confermare le sue parole, l’ha anche appena detto in effetti quindi evita di ripetersi <mi chiedo che metodo educativo tu segua> eccoci quindi arrivare al dunque <giustifichi torture e distaccamento emotivo al fine di renderti affilato come l’arma che hai al fianco?> la domanda è molto chiara per lui, si schiererà da parte della famiglia di Izayoi e quindi probabilmente contro al metodo più in voga nel clan oppure rinnegherà come abusi quel modo di agire? Potrà averlo come alleato? <il combattente va formato anche come persona o è più importante come combatte?> prosegue esponendo e chiarendo sempre meglio quel concetto, si guarda bene da dare una particolare inflessione al tono di voce che vada oltre alla curiosità, da come parla sembra non schierarsi ancora, attento alle parole che usa e al modo in cui le pronuncia <preferisci un Samurai che sappia riflettere ed agire per il meglio o che non abbia freni? Di> rallenta appena a questo punto <nessun> la voce si abbassa appena così che lui sia costretto a fare attenzione <tipo> e lascia che il sottointeso sia l’omicidio efferato e non sempre giustificato [chk on]

17:04 Raido:
  [Interno] Annuisce a quel dire senza commentare, è esattamente come Kusa, vari sedi sparse. Lo ascolta in totale silenzio, non insiste nel sapere qualcosa di più preferendo andare avanti oltre, ad argomenti ben più importanti e che fanno maggior capo a lui. Vuole sapere dei Koshirae, saperne quanto più possibile e non sa se non potrebbe avere la possibilità. Ode quel dire ed un mezzo sorriso si crea sul viso del Jonin, un sorriso ironico ma anche amaro perchè si tratta di una risposta molto evasiva che non vuol andare avanti <Questo lo so ma non possono andare oltre una certa potenza. Ogni clan ha le sue tecniche segrete per sfruttare al massimo il potere ed io miro a quelle seppur debba ancora perfezione le mie abilità> non si nasconde, vuole parlare chiaro, in modo diretto e conciso. Il sopracciglio viene mantenuto sollevato man mano che Saneatsu parla <Il volere della mia spada?> finendo per guardare la lama, la osserva e la guarda attentamente per qualche momento. Ferma la mano sull'elsa sentendola vicina a se, la sente come sua e come parte integrante del proprio corpo, estensione del braccio ma è chunin che cattura nuovamente la sua attenzione. Una curiosità piuttosto strana la sua ma la asseconda, non si ritrae eppure quello che sente non lo capisce ne comprende davvero il suo intento ed a quella prima domanda apre appena la bocca <Torture no ma distaccamento emotivo durante il combattimento si. Non ci devono essere emozioni quando fai il tuo dovere> dando la prima risposta seppur il dubbio arrivi nella mente dell'Oboro. I dubbi affollano la di lui mente, dubbi riguardo la natura di quelle domande <La persona influisce sullo stile di combattimento, entrambe le cose vanno di pari passo> altra risposta data all'altro e forse inizia a capire e comprendere dove voglia arrivare. Un obiettivo il suo, questo è sicuro e non solo per conoscere il Jonin al meglio. Deglutisce all'ultimo dire, senza freni? Fare di tutto e di più senza alcun controllo <Non un samurai ma bisogna darsi un freno, bisogna essere sempre lucidi durante uno scontro e mai perdere la testa. Più si è lucidi e più il piano ha effetto> andando a concludere il proprio dire. [Chk On][Bishamonten equip][Equip in descrizione]

17:31 Saneatsu:
 Ne ascolta attentamente le parole con il solo fine di cogliere il suo pensiero e se possa o meno fare al caso suo <non credi sia importante sapere di aver sempre a che fare con un essere umano? O trovi corretto perdere ogni abilità di empatia e considerare compagni e nemici come oggetti da distruggere?> non è facile spiegare quello che Izayoi ha detto a lui, o meglio al sé stesso anbu, ma è chiaro che debba andare a fondo della mentalità di Raido per comprendere <per ottenere questo scopo in un allievo fin dove ti spingeresti?> ovviamente non parla delle tecniche proibite, quell’uomo non ha alcuna valore ai suoi occhi ancora, non nutre fiducia in lui, assolutamente <se tu sapessi che qualcuno è stato torturato al fine di diventare un’arma incapace di fermarsi fino alla morte avversaria? Tollereresti questo comportamento o lo combatteresti?> non sa quando gli altri torneranno, quindi non può prendersi troppo per portare quel discorso alla lunga, deve capire ora come agire, se considerarlo come suo alleato o diversi guardare anche da lui, è pronto a dare la caccia a quei maledetti traditori dei loro valori, pronto ad uccidere per salvare e vendicare Izayoi ma deve prima di tutto avere delle prove da presentare al capoclan e di certo non può indagare da solo e rischiare di inimicarsi tutto il clan, insomma per ora lo amano tutti ma la fama è volubile lo sappiamo tutti. La destra sta ancora ferma poggiata sul tatami, la sua schiena ben ritta e lui continua con quell’atteggiamento gentile, come se stesse solamente facendo domande innocenti per cercare di capire il suo interlocutore. Continua ovviamente ad osservare Raido, cercando di non farsi sfuggire alcuna espressione, nemmeno eventuali titubanze coì da poterlo comprendere davvero e decidere poi come agire[chk on]

17:51 Raido:
  [Interno] Tante le domande che vengono fatte dal chunin e sono tutte mirate. Non più domande di conoscenza e questo è oramai palese, forse anche troppo. Il capo viene inclinato lievemente verso destra osservando meglio l'altra parte, occhi fissi nei suoi per notare le emozioni provate, il comportamento, le reazioni alle proprie risposte. Forse un pensiero se lo sta facendo ma ancora non può esporsi, sarebbe davvero troppo presto e l'unica cosa è lasciarlo finire, lasciare che quella mole di domande finisca soddisfacendolo a pieno. Non ha motivo di pensare a qualcosa di male, non lo conosco ma il clan stesso ed i suoi valori lo fanno ben sperare, non fiducia ma una forte speranza che essi possano essere migliori degli Oboro che hanno seguito Hotsuma nel suo folle piano e gesto <Nemici e compagni andrebbero rispettati in ogni caso. Sono esseri umani e seppur abbiamo un compito da svolgere in cui le emozioni non devono interagire, il rispetto va sempre mantenuto. Molte volte viene dimenticato ma chiunque ci offra un appagante combattimento è degno di nota e va ricordato, anche solo per le sue abilità. Hotsuma Oboro ha perso ogni valore per me ma ne rispetto le abilità> non potrebbe fare altrimenti verso il suo ex sensei. In quanto Houjutser è stato forse uno dei migliori delle terre ninja, di Kiri sicuramente e non gli si può dare atto di questo, non si può negargli una simile cosa <Un allievo? Fino al limite delle sue capacità ma non serve fare molto se ha dei valori già di suo> conclude infine per poi passare all'ultima domanda, l'ennesima in quella specie di interrogatorio che gli viene fatto <Lo combatterei, non è una cosa da tollerare. Non siamo veramente armi, per quanto forti possiamo diventare> e qui si ferma continuando a carezzare la propria spada, la propria elsa lentamente, sempre più lentamente, andando a concentrarsi su di essa. Percepisce Chishiki sempre più vicina a se, estremamente vicina e non l'avrebbe lasciata andare, ne ora, ne mai eppure la mente del Jonin si ferma. Il pensiero che vi è in lui continua, le rotelle si muovono costantemente andando a riflettere su quelle domande poste, domande che in apparenza non hanno un grande senso eppure, probabilmente, nascondono qualcosa di più <Come mai tutto questo? Mi sembra un po' distante da ciò che la mia lama è veramente. Cosa vuoi sapere realmente? Se sono un mostro? O se ho un'anima?> ecco la sua di domanda, unica, diretta e precisa, senza girarci intorno. [Chk On][Bishamonten equip][Equip in descrizione]

18:27 Saneatsu:
 Finalmente arrivano al punto, lo ascolta con molta attenzione ed infine annuisce <non conosco la tua spada> replica lui per tutta risposta, gentile ma esattamente come all’inizio di quell’incontro: tagliente. Sorride appena come a voler attenuare l’effetto delle sue parole <ma te ne parlo per un altro motivo, questo comportamento che ti ho descritto è disumano e disapproviamo> almeno per quel che ne sa lui ovvio <ma a quanto pare qualcuno lo sta usando, una ragazza ne è stata vittima e ne sono appena venuto a conoscenza, capirai che finché non ho vere prove non potrò recarmi dalla capo clan a denunciare> solleva appena le spalle <ed è qui che mi serviresti tu, tu raccoglierai le prove per me, in cambio ti darò le pergamene che desideri> l’ha capito, sono le tecniche quelle che lui anela, vuole essere membro di quel clan almeno nel combattimento e quale miglior modo di convincere tutti i Koshirae se non pulire insieme a loro il marcio che cammina tra queste mura? <per ora però non so di chi possiamo fidarci quindi non lo raccontare> fin ora è sembrato un gentile sprovveduto, fino a quando mostra una parte diversa del suo carattere, inclina appena il volto e il sorriso si fa calcolatore non più gentile, gli occhi più sottili e freddi <se proverai a tradirmi ci metterò due secondi a farti togliere la spada, ovvio> e con queste parole semplicemente tornerebbe a cancellare il vero sé stesso dalla vista di Raido, nascondendosi dietro alle apparenze nuovamente. Qualche istante prima di andare a flettere le gambe per alzarsi, ha raggiunto il suo obiettivo, se la minaccia non fosse chiara e per questo si limiterebbe ad alzarsi, la spada che vien rimessa al fianco ed eccolo guadagnarsi l’uscita, passi silenziosi sul tatami <è stato un piacere Raido Oboro> si volta sull’uscio e si china in sua direzione, segno di rispetto e buona educazione, c’è solo da capire quanto siano vere le sue parole. Ad ogni modo se fosse riuscito fino a qui a questo punto se ne andrebbe lasciando da solo il povero Jonin che è appena stato coinvolto senza alcun consenso espresso[chk on][end]

18:41 Raido:
  [Interno] Come volevasi dimostrare, non è niente di legato alla spada in quanto il discorso è ben più profondo e lo stesso chunin va a raccontare qualcosa <Disumano sicuro ma dipende chi lo disapprova, solo io e te?> ora fa davvero fatica a comprendere cosa voglia dire fino a quando un altro pezzo di storia non viene a galla, un pezzo che non si sarebbe immaginato e che lo lascia perplesso. Umetta le labbra, smuove la lingua al dire del chunin e la bocca si apre appena, letteralmente senza parole, non sa cosa dire ne tanto meno come reagire e prima ancora che possa dire qualcosa, ecco che arriva la mazzata. Il viso si china, la bocca si apre ancor di più. Preso in contropiede ed alla sprovvista. Una sottospecie di patto, o meglio, ricatto a quanto pare. Un ricatto bello e buono quello dell'altro <E io dovrei mettermi ad indagare sui soprusi di una ragazza che neanche conosco per conto di un ragazzo che nemmeno conosco? Scherzi vero?> decisamente, spera sia davvero così <Non sono un paladino della giustizia, per quanto disapprovi certi metodi non posso e non voglio interferire. Non ha amici? Familiari? Qualcuno a lei caro che possa aiutarla?> perchè lui che non è nessuno per questa ragazza? Perchè lui che è letteralmente l'ultimo arrivato in quella magione, un signor nessuno per i Koshirae <Mi stai mettendo più domande che altro ragazzo, non sai di chi puoi fidarti? Anzi, di chi possiamo fidarci?> veramente non comprende il suo da fare, il suo modo di porsi ma il viso di lui cambia, l'espressione cambia. Tutto nuovo come se la vera personalità del chunin fosse appena uscita e venuta a galla <Non puoi togliermi qualcosa che ha scelto me, la spada e io siamo una cosa sola> e su questo si fa serio a sua volta. Ha ben capito cosa comporta ottenere una lama del genere e nessuno avrebbe potuto toglierla, nessuno al mondo, nemmeno un membro di quel clan di natura divina. Resta seduto osservando l'altro andarsene, lo fissa e non lo saluta. Non ottiene risposte ma in compenso ottiene domande, dubbi, tutto ciò che avrebbe voluto scacciare, ora invade la sua mente. China lo sguardo sulla lama e poi dinanzi a se <E adesso chi cazzo è questa ragazza> sboccando alla fine, non riuscendo più a trattenere le proprie parole. Sarebbe rimasto li a meditare, a pensare a cosa fare realmente, se immischiarsi davvero oppure lasciare perdere. [END]

Raido si reca alla magione dei Koshirae per apprendere i segreti del clan e conoscerne la storia ma tutto va storto. Conosce Saneatsu e dopo una serie di domande butta il Jonin dentro qualcosa che nemmeno lui capisce. Indagare sui soprusi subito da una ragazza.